Evidence Based Journal Club Preventable Exposures Associated With Human Cancers Vincent James Cogliano, Robert Baan, Kurt Straif, Yann Grosse, Béatrice Lauby-Secretan, Fatiha El Ghissassi, Véronique Bouvard, Lamia Benbrahim-Tallaa, Neela Guha, Crystal Freeman, Laurent Galichet, Christopher P. Wild J Natl Cancer Inst 2011;103:1827–1839 11 aprile 2012 Tutti i tumori (esclusi I tumori della pelle non-melanoma) Stima dell’incidenza e della mortalità nel mondo nel 2008 Europa del sud uomini donne Entrambi i sessi Southern Europe Albania Bosnia Herzegovina Croatia Cyprus Greece Italy Former Yugoslav Republic of Macedonia Malta Montenegro Portugal Serbia Slovenia Spain LA CLASSIFICAZIONE IARC & ALCUNI ESEMPI Gruppo 1 cancerogeno per l’uomo sufficiente evidenza nell’uomo, non sufficiente nel’uomo ma sufficiente nell’animale più dati meccanismo Esempi Gruppo 2A Gruppo 2B Gruppo 3 Gruppo 4 Probabile cancerogeno per l’uomo Possibile cancerogeno per l’uomo non classificabile Probabilmente non cancerogeni per l’uomo limitata evidenza nell’uomo e sufficiente evidenza animale limitata evidenza nell’uomo e non sufficiente nell’animale Esempi Esempi evidenza inadeguata nell’uomo e limitata o inadeguata nell’animale Esempi bevande alcoliche •asbesto •Fibre acriliche •lavaggio a secco •benzene lavoro a turni che coinvolge l’alterazione dei ritmi circadiani •formaldeide •acrilamide •acrilonitrile •radiazioni ionizzanti •composti inorganici del piombo •arsenico •fumo di tabacco •verniciatore (esposizione professionale) •policlorobifenili •raffinazione del petrolio evidenza di mancanza di attività cancerogena per l’uomo e l’animale •Atrazina Esempio •Caffeina __________ caprolattame •DDT •Campi elettrici a bassissima frequenza •nerofumo •toluene •stirene •Composti organici del piombo LE MONOGRAFIE DAL 1970 AD OGGI GRUPPO 1 Cancerogeni per l’uomo 107 GRUPPO 2A Probabili cancerogeni per l’uomo 63 GRUPPO 2B Possibili cancerogeni per l’uomo 266 GRUPPO 3 Non classificabili per la loro cancerogenicità per l’uomo 508 GRUPPO 4 Sicuramente non cancerogeni 1 Da volume 1 a 104 Contesto Recentemente, la IARC ha completato una revsione di più di 100 agenti chimici, occupazioni, agenti fisici, biologici e altri. Per far questo ha convocato sei gruppi di lavoro a cui hanno partecipato 160 esperti provenienti da 28 paesi che hanno revisionato criticamente gli studi epidemiologici pubblicati e quelli sperimentali effettuati su animali per valutare la cancerogenicità di ogni singolo agente , identificare i siti o gli organi bersaglio con cui si può stabilire una relazione causale e identificare I meccanismi che possono essere coinvolti. Questi 6 workshop si sono tenuti da ottobre 2008 a ottobre 2009 a Lione. Accesso dibattito sul principio di identificare gli organi o i tessuti associati ad ogni singolo agente. Alcuni sostengono che l’associare un agente ad un sito implica che vengano esclusi gli altri. La IARC ha deciso di tenere questa posizione: indicare il sito per cui l’evidenza - allo stato attuale - di una associazione causale è forte, ma non escludere gli altri. Contesto Sono considerati gli agenti, le occupazioni che la IARC ha studiato in più di 40 anni di lavoro. Sono esclusi le altre cause, quali le caratteristiche genetiche, alcuni fattori di tipo nutrizionale, lo stato riproduttivo. Agenti considerati Tipo di agente numero Farmaci 23 agenti Agenti biologici 11 agenti Metalli, particelle e fibre 14 agenti Radiazioni 14 agenti Stili di vita e combustione indoor 11 agenti Agenti chimici e relative occupazioni 34 agenti Metodi Sulla base del lavoro svolto nell’ambito dei 6 ws sono stati attribuiti gli organi bersaglio agli agenti considerati. Sia quelli per cui la relazione causale era stabilita con sufficiente evidenza, sia quelli per cui l’evidenza era ancora limitata Sufficiente evidenza Il gruppo di lavoro considera che sia stata stabilità una relazione causale tra esposizione ad un agente e l’insorgenza di cancro nell’uomo. Ovvero, è stata osservata una relazione positiva negli studi che hanno indagato la relazione tra esposizione ad un determinato agente e l’insorgenza del cancro. In questi studi il caso, i fattori di bias e di confondimento possono essere esclusi con ragionevole fiducia. Limitata evidenza E’ stata osservata una associazione positiva tra l’esposizione all’agente e l’insorgenza di cancro per la quale viene considerata credibile, dal gruppo di lavoro, un’ interpretazione di tipo causale. Tuttavia il caso, i fattori di bias e di confondimento non possono essere esclusi con ragionevole fiducia. Volume 100 parte C Discussione Maggior utilizzo di dati sul meccanismo di azione. 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-para-diossina classificata nel gruppo 1 sulla base del meccanismo di azione nel 1997 (legame con AhR che porta a cambiamenti nell’espressione dei geni, replicazione cellulare e all’inibizione dell’apoptosi). Confermata dagli studi epidemiologici Acido aristolochico identificato sulla base del meccanismo: transversione A:T T:A nel gene TP53 che codifica la proteina p 53 (coinvolta nei meccansimi di riparazione). Acetaldeide in associazione con bevande alcoliche è il primo esempio di una classificazione basata su studi di epidemiologia genetica che valutano l’ attività enzimatica. In popolazioni con un deficit di aldeide deidrogenasi > permanenza della acetaldeide. Rischio di tumori esosfago e tratto digestivo Più organi bersaglio per un singolo agente cancerogeno Tra gli 87 agenti associati ad uno o più organi bersaglio prima del volume 100, 25 sono ora associati con ulteriori organi con sufficiente evidenza e 13 con evidenza limitata. •Il consumo di alcol, per esempio, è stato associato con il tumore del fegato e del tratto digestivo superiore per lungo tempo. Il volume 96 include anche l’associazione con il cancro al seno e al colon retto – due tra i più diffusi nel mondo per incidenza e mortalità. •Formaldeide •Virus epatite C leucemia ( in particolare mieloide) linfoma non-Hodgkin Indicazioni più sensibili del potenziale cancerogeno ASBESTO nel 1973 è stato classificato in classe 1 sulla base di studi realizzati fra lavoratori esposti ad alte dosi, recenti studi hanno fornito risultati positivi anche per esposizioni ambientali (basse dosi) Radon classificato nel 1988 come cancerogeno sulla base delle evidenze provenienti sa studi su minatori. Studi più recenti confermano il potenziale cancerogeno anche per esposizioni indoor (residenziali). Gli studi epidemiologici e sperimentali condotti in situazioni di alta esposizione spesso forniscono la prima evidenza di un pericolo che è presente anche a dosi più basse. Una lista di cancerogeni sempre più lunga Sebbene tabacco, dieta, infezioni e preparati a base di estrogeni sono responsabili di una buona quota di tumori, molte sostanze non sono ancora state identificate. Una revisione ha individuato più di 200 agenti chimici in grado di produrre tumori alla ghiandola mammaria negli animali da esperimento, molti sono classificati dalla IARC ma, per la maggior parte di essi, gli studi epidemiologici includono un numero di donne troppo basso. Una migliore relazione tra i risultati sperimentali e quelli ottenuti da studi epidemiologici dovrebbero portare all’identificazione di cancerogeni per l’uomo sulla base della sperimentazione su animali. Dalle occupazioni all’identificazione degli agenti Fabbricazione e riparazione di stivali e scarpe Benzene Polvere di cuoio Classificata nel gruppo 1 nel 1998 Leucemie Cavità nasali e seni paranasali L’attribuzione della cancerogenicità, non più all’occupazione, ma ad agenti specifici aiuta le agenzie nazionali a realizzare regolamenti per limitare le esposizioni a questi agenti, ovunque essi siano presenti. E’ necessario fare ulteriori ricerche Necessita di ulteriori ricerche Organo bersaglio Agenti cancerogeni con Agenti cancerogeni con sufficiente evidenza di limitata evidenza di cancerogenicità nell’uomo cancerogenicità nell’uomo Mammella Bevande alcoliche; dietilstilbestrolo; contraccetivi estrogeno-progestinici; terapia menopausale a base di estrogeno e progesterone; radiazioni X e radiazioni gamma. Prostata Ancora nessun agente causale identificato Colon e retto Bevande alcoliche; fumo di tabacco; radiazioni X; radiazioni gamma Terapia per la menopausa a base di estrogeni; ossido di etilene; lavoro su turni che comporta la distruzione del ritmo circadiano; fumo di tabacco. Anabolizzanti; arsenico e composti inorganici dell’arsenico; cadmio e composti del cadmio; industria per la produzione della gomma; torio232 e i suoi prodotti di decadimento; radiazioni x e radiazioni gamma. Asbesto (tutte le forme); Schistosoma japonicum The IARC Monographs Volume 100 : The known causes of human cancer by organ site Eye Human immunodeficiency virus type 1 Ultraviolet-emitting tanning devices Welding Brain and central nervous system X-radiation, gammaradiation Alcoholic beverages Alcoholic beverages Pharynx Betel quid with tobacco Betel quid with tobacco Human papillomavirus type 16 Betel quid without tobacco Human papillomavirus type 16 Tobacco smoking Smokeless tobacco Tobacco smoking Nasopharynx Epstein-Barr virus Formaldehyde Human papillomavirus type 16 Salted fish, Chinese-style Wood dust Salivary gland X-radiation, gamma-radiation Lung Oral cavity Tonsil Thyroid Nasal cavity and paranasal sinus Larynx Radioiodines, including iodine-131 (exposure during childhood and adolescence) X-radiation, gamma-radiation Stomach Upper aerodigestive tract Helicobacter pylori Rubber production industry Tobacco smoking X-radiation, gamma-radiation Breast Alcoholic beverages Diethylstilbestrol Estrogen-progestogen contraceptives Estrogen-progestogen menopausal therapy X-radiation, gamma-radiation Kidney Renal pelvis and ureter Tobacco smoking X-radiation, gamma-radiation Anus Human immunodeficiency virus type 1 Human papillomavirus type 16 Bone Estrogen menopausal therapy Estrogen-progestogen menopausal therapy Tamoxifen Vagina Diethylstilbestrol (exposure in utero) Estrogen-progestogen contraceptives Human immunodeficiency virus type 1 Human papillomavirus types 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59 Tobacco smoking Penis Asbestos (all forms) Erionite Painter (occupational exposure as) Acetaldehyde associated with consumption of alcoholic beverages Aflatoxins Oesophagus Acetaldehyde associated with Alcoholic beverages consumption of alcoholic Estrogen-progestogen contraceptives beverages Hepatitis B virus Alcoholic beverages Hepatitis C virus Betel quid with tobacco Plutonium Betel quid without tobacco Thorium-232 and its decay products Smokeless tobacco Tobacco smoking (in smokers and in Tobacco smoking smokers’ children) X-radiation, gamma-radiation Vinyl chloride Gall bladder Thorium-232 and its decay products Biliary tract Chlonorchis sinensis Opisthorchis viverrini Pancreas Smokeless tobacco Tobacco smoking Alcoholic beverages Colon and rectum Uterine cervix Acid mists, strong inorganic Alcoholic beverages Asbestos (all forms) Tobacco smoking Mesothelioma (pleura or peritoneum) Liver (hepatocytes) Endometrium Isopropyl alcohol manufacture using strong acids Leather dust Nickel compounds Radium-226 and its decay products Radium-228 and its decay products Tobacco smoking Wood dust Diethylstilbestrol (exposure in utero) Human papillomavirus type 16 Vulva Human papillomavirus type 16 Ovary Asbestos (all forms) Estrogen menopausal therapy Tobacco smoking Human papillomavirus type 16 Section of the IARC Monographs (IMO) Group 1 agents with less than sufficient evidence in humans Multiple sites Cyclosporine (unspecified) Fission products, including Strontium-90 X-radiation, gamma-radiation (exposure in utero) Urinary bladder Tobacco smoking X-radiation, gamma-radiation Aristolochic acid, plants containing Phenacetin Phenacetin, analgesic mixtures containing Tobacco smoking Plutonium Radium-224 and its decay products Radium-226 and its decay products Radium-228 and its decay products X-radiation, gamma-radiation Endothelium Human immunodeficiency virus type 1 (Kaposi Kaposi sarcoma herpes virus sarcoma) All cancers 2,3,7,8-Tetrachlorodibenzocombin para-dioxin ed 2,3,4,7,8-Pentachlorodibenzofuran 3,4,5,3’,4’-Pentachlorobiphenyl (PCB-126) 4,4’-Methylenebis(2-chloroaniline) (MOCA) Alpha- and beta-particle emitters Areca nut Aristolochic acid Benzidine, dyes metabolised to Benzo[a]pyrene Ethanol in alcoholic beverages Ethylene oxide Etoposide Ionizing radiation (all types) Neutron radiation N′-Nitrosonornicotine (NNN) and 4-(N-nitrosomethylamino)-1-(3-pyridyl)-1-butanone (NNK) Ult i l t di ti Aluminium production Arsenic and inorganic arsenic compounds Asbestos (all forms) Beryllium and beryllium compounds Bis(chloromethyl)ether; chloromethyl methyl ether (technical grade) Cadmium and cadmium compounds Chromium (VI) compounds Coal, indoor emissions from household combustion Coal gasification Coal-tar pitch Coke production Haematite mining (underground) Iron and steel founding MOPP (vincristine-prednisone-nitrogen mustard-procarbazine mixture) Nickel compounds Painter (occupational exposure as) Plutonium Radon-222 and its decay products Rubber production industry Silica dust, crystalline Soot Sulfur mustard Tobacco smoke, secondhand Tobacco smoking X-radiation, gamma-radiation Skin (melanoma) Skin (other malignant neoplasms) Solar radiation Ultraviolet-emitting tanning devices Arsenic and inorganic arsenic compounds Azathioprine Coal-tar distillation Coal-tar pitch Cyclosporine Methoxsalen plus ultraviolet A Mineral oils, untreated or mildly treated Shale oils Solar radiation Soot X-radiation, gamma-radiation Aluminium production 4-Aminobiphenyl Arsenic and inorganic arsenic compounds Auramine production Benzidine Chlornaphazine Cyclophosphamide Magenta production 2-Naphthylamine Painter (occupational exposure as) Rubber production industry Schistosoma haematobium Tobacco smoking ortho-Toluidine X-radiation, gamma-radiation Leukaemia/ lymphoma Azathioprine Benzene Busulfan 1,3-Butadiene Chlorambucil Cyclophosphamide Cyclosporine Epstein-Barr virus Etoposide with cisplatin and bleomycin Fission products, including Strontium-90 Formaldehyde Helicobacter Pylori Hepatitis C virus Human immunodeficiency virus type 1 Human T-cell lymphotropic virus type 1 Kaposi sarcoma herpes virus Melphalan MOPP (vincristine-prednisone-nitrogen mustard-procarbazine mixture) Phosphorus-32, as phosphate Rubber production industry Semustine [1-(2-Chloroethyl)-3-(4methylcyclohexyl)-1-nitrosourea, or methyl-CCNU] Thiotepa Thorium-232 and its decay products Tobacco smoking Treosulfan X-radiation, gamma-radiation Sviluppi futuri