Giovedì 22 novembre 2012, noi alunni delle classi seconde e terze della scuola secondaria di 1° grado “Frate Francesco”, abbiamo avuto il piacere di fare un incontro interessante con la Polizia postale e delle comunicazioni. Le tematiche affrontate sono state la sicurezza su Internet e i vari pericoli che si possono incontrare navigando in rete. Per gli agenti, informare i ragazzi prima che sia troppo tardi, è una forma di investimento sul futuro, in quanto i giovani di oggi considerati “i figli dell’era digitale”, cioè nati e cresciuti in un mondo altamente tecnologico, molto spesso, non ne conoscono appieno le potenzialità e i rischi. Necessaria è stata l’introduzione sul ruolo e sui campi d’interesse della Polizia postale e delle comunicazioni. La Polizia postale è una sezione della Polizia di Stato ed è stata creata conseguentemente allo sviluppo tecnologico; a sede a Roma e coordina 20 compartimenti regionali e 75 sezioni territoriali: in Umbria ce ne sono due, una a Perugia e una a Terni. Un’organizzazione che conta di una presenza diffusa su tutto il territorio nazionale: uomini e donne mettono a disposizione le loro qualifiche professionali, le approfondite conoscenze informatiche e le loro esperienze di polizia giudiziaria. 10 sono gli obiettivi che si prefigge: 1. contrastare la pedofilia on-line (l'Italia è all'avanguardia in questo campo e molti stati esteri hanno adottato le nostre leggi); 2. proteggere le infrastrutture critiche da azioni di terrorismo (linee aeree, ferroviarie, ecc…); 3. bloccare il cyber-terrorismo: una qualificata squadra di investigatori monitora costantemente la rete Internet sul sempre più diffuso utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione da parte dei gruppi antagonisti ed eversivi nazionali ed internazionali; 4. proteggere il copyright per evitare la diffusione di siti da cui scaricare illegalmente file, musica e video; 5. eliminare la pirateria satellitare; 6. monitorare le vendite on-line (E- Commerce): la polizia si occupa anche di tutelare la vendita on-line. Per esempio, se si compra qualsiasi cosa su “e-bay”, pur ottenendo un risparmio sotto il profilo economico, si rischia di rimanere delusi dall’acquisto, perché la qualità del prodotto potrebbe non corrispondere alle aspettative. 7. Hacking 8. monitorare i giochi e le scommesse on-line (Legge 266/05) 9. collaborare con le forze di polizia straniera 10 .Computer forensies: studio delle memorie dei computers nei casi giudiziari. Molto interessante e chiarificatrice è stata la spiegazione dei singoli argomenti. Il primo punto è quello più importante e la polizia si impegna a tutelare i minori, individuando ed eliminando tutti i file pedo-pornografici. Infatti, i pedofili formattano i file, in cui sono presenti foto e filmati porno, mascherandoli con un altro nome, oppure adottano altri accorgimenti al fine di attirare il pubblico minorile senza essere individuati. Quando ci si imbatte in cose del genere è necessario chiamare immediatamente la polizia che ha il dovere di indagare sull'accaduto. In queste situazioni, informare le forze dell'ordine è un atto dovuto di cui non bisogna vergognarsi. Per permetterci di comprendere meglio il complesso sistema, i due agenti ci hanno spiegato la “struttura” della rete e come avviene la condivisione dei vari programmi. Perché essa si regga è necessaria la presenza di un utente, di un ISP(Internet Service Provider) e di un server, cioè il mega-computer che contiene tutte le informazioni di Internet. L'ISP è l'ente che fornisce l'indirizzo IP, cioè la sequenza di numeri con cui veniamo identificati da Internet. Qualunque file lascia tracce indissolubili sulla rete, la quale non ci dà garanzie sull'anonimato. Esistono comunque programmi illegali che permettono uno scambio dell'IP, come Torr. Illegali, ma utilizzati da tutti sono anche E-Mule, Torrent ed equivalenti, che permettono di scaricare file senza pagamento dei diritti. Solitamente la multa è circa tre volte il normale prezzo del file. Inoltre scaricare file coperti da copyright viola il codice penale con conseguente inasprimento delle sanzioni. Chi scarica illegalmente per poi rivendere, quindi per trarne profitto, viene immediatamente arrestato. Inoltre quando durante il download si supera il 5% di ciò che si sta scaricando, si diventa automaticamente una fonte, contribuendo alla condivisione e diffusione illegale di dati. Un modo legale per scaricare musica e film è utilizzare I-Tunes che svolge la stessa funzione di E-Mule ed analoghi programmi, ma con un pagamento ridotto rispetto al costo originale dei file. Altro importante elemento da valutare è che attraverso il controllo del computer si possono capire tutti gli aspetti della persona. Quindi è sbagliato pensare che la rete ci renda anonimi. Su Internet non si ha mai il controllo della situazione: per esempio, quando si pubblica un qualsiasi file su siti come “Facebook”, questi diventano di sua proprietà e, nonostante possano essere cancellati ed eliminato il profilo di un utente, in realtà non sono mai rimossi definitivamente ma rimangono delle tracce nella rete . Per cui anche Facebook basandosi sulla condivisione di fotografie, liste di interessi personali, messaggi privati o pubblici, ecc., può rappresentare un pericolo qualora si immettano informazioni troppo personali e non autorizzate. Non solo, ma il suo creatore, Mark Zuckerberg, trae guadagno dalla pubblicità che si può fare di un prodotto. Siamo stati anche avvisati che molti programmi illegali (raramente anche quelli legali) non sono sicuri al 100%, e possono nascondere virus. Esposti a rischio non sono solamente i computer, ma anche gli smartphone, specialmente quelli che utilizzano il sistema operativo Android, in quanto meno protetti da “ceppi”, che possono contenere circa 1000 virus. Il sistema operativo più sicuro è quello adottato da Apple perché immune da tali virus e pertanto garantisce maggior sicurezza. Attualmente i virus più pericolosi sono quelli di ultima generazione la cui prerogativa consiste nel colpire i sistemi di sicurezza di banche, industrie e enti governativi al fine di sottrarre informazioni e dati riservati. Questa esperienza è stata molto educativa perché ci ha fatto conoscere e riflettere sui rischi che si corrono navigando in rete: molti di questi ,“i figli dell’era digitale” li ignorano. Gli alunni della classe 3°A