OBIETTIVI: ATTIVITA’ ANTIVIRALE DI NANOPARTICELLE DI RAME E DI ORO: Gli studi condotti dalla dottoressa Martora Francesca si sono concentrati sulla ricerca delle caratteristiche antivirali di particolari nanoparticelle. Le infezioni virali rappresentano una delle cause principali di insorgenza delle malattie spesso associate a complicanze, come sovrainfezioni batteriche, ma anche complicanze più gravi definite sindromi post-virali. La medicina convenzionale dispone soltanto di alcuni rimedi per il trattamento delle infezioni virali comuni, mentre prevede strategie più avanzate per l’inibizione di infezioni virali gravi. Pertanto le nanotecnologie rappresentano una nuova frontiera scientifica applicata alla medicina. Infatti quest’ultime rappresentano una nuova speranza per la ricerca di nuovi agenti antivirali. Partendo da ciò, tale lavoro è volto a valutare il potenziale di attività antivirale di alcune nanoparticelle di Rame e di Oro su tre tipi di virus: HSV-1 (Herpes Simplex Virus type 1), HSV-2 ( Herpes Simplex Virus type 2) e HPIV-3 (Human Parainfluenzae Virus type 3). ATTIVITA’ ANTIBATTERICA DELLA MIXINIDINA E DEI SUOI PEPTIDI OMOLOGHI: Nell’ultimo decennio numerosi peptidi biologicamente attivi sono stati isolati da un’ampia gamma di organismi viventi quali piante, pesci, anfibi e mammiferi. Tali peptidi agiscono o attraverso un’azione diretta sui microrganismi bersaglio o modulando l'attività dei diversi componenti del sistema immunitario. Molti agenti patogeni umani colonizzano l’ambiente acquatico e, per questo motivo, è ipotizzabile che i pesci abbiano sviluppato dei peptidi antimicrobici (AMPs) come meccanismo difensivo per contrastare tali patogeni. Tra gli AMPs isolati dalle specie ittiche, la mixinidina ha suscitato il nostro interesse. Questo peptide viene estratto dalle cellule mucipare epiteliali dei ciclostomi (Lampreda). Come riportato in letteratura, la mixinidina mostra uno spettro di attività antibatterica superiore ad altri AMPs. Tali osservazioni suggeriscono che questo potrebbe essere un interessante candidato per molteplici approcci terapeutici. Partendo dalla sequenza della mixinidina (GLY-ILE-HIS-ASP-ILE-LEU-LYS-TYR-GLY-LYS-PRO-SER) abbiamo eseguito una mutagenesi ALA-scanning. Sostituendo singolarmente ogni amminoacido con l’alanina, abbiamo identificato i residui e i requisiti strutturali necessari per l’attività antimicrobica. Lo step successivo è stato quello di disegnare peptidi dotati di un’elevata attività inibitoria a basse concentrazioni. Sostituendo singolarmente ogni amminoacido con l’alanina, si è potuto determinare il contributo di ogni singolo residuo alla stabilità o alla funzionalità del peptide nativo. L’alanina presenta un gruppo chimicamente inerte e metil-funzionale, che imita la struttura secondaria presente in molti aminoacidi. E’ stata testata l’azione antimicrobica dei 12 peptidi ottenuti. ATTIVITA’ SVOLTE: ATTIVITA’ ANTIVIRALE DI NANOPARTICELLE DI RAME E DI ORO: Prima di valutare l’attività antivirale le nanoparticelle sono stati testate accuratamente su sistemi biologici. Infatti la citotossicità delle stesse è stata valutata attraverso il saggio di MTT: 3-(4,5-dimethylthiazol-2-yl)2,5-diphenyltetrazolium bromide. Gli esperimenti per saggiare l’attività inibitoria sono stati condotti utilizzando cellule VERO. Gli stock virali sono stati preparati propagando il virus del ceppo SC16 di HSV-1, il ceppo 333 del HSV-2 e il ceppo C243 del HIPV3 (virus parainfluenzale 3), di cui i primi due ingegnerizzati per il gene LacZ regolato dal promotore IE-1 di CMV su cellule Vero. E’ stato studiato l'effetto inibitorio delle nanoparticelle, seguendo diverse metodologie in vitro (Cotreatment assay, Cell pre-treatment, Cell post-treatment, Virus pre-treatment, Virus yeld assay). La percentuale (%) dell’inibizione dell’infettività è stata calcolata paragonando il numero delle placche osservate in presenza delle sostanze in esame, con il numero delle placche presenti al controllo positivo, dove non sono presenti le sostanze antivirali e la percentuale di inibizione è 0%. Al fine di determinare il grado di attività antivirale e chiarire il meccanismo di inibizione, abbiamo testato le stesse in diverse condizioni. ATTIVITA’ ANTIBATTERICA DELLA MIXINIDINA E DEI SUOI PEPTIDI OMOLOGHI: Per valutare l’attività antibatterica dei peptidi sono stati utilizzati cinque diversi ceppi batterici ATCC: Escherichia coli Pseudomonas aeruginosa Gram negativo Gram negativo ATCC 11229 ATCC 13388 Salmonella Typhimurium Gram negativo ATCC 14028 Klebsiella Pneumoniae Gram negativo ATCC 10031 Staphylococcus aureus Gram positivo ATCC 6538 L’attività antimicrobica, è stata valutata mediante la concentrazione minima inibente (MIC). Le MICs sono state calcolate usando la metodica di microdiluizione in accordo alle linee guida CLSI. Sono stati testati la Mixinidina e i peptidi derivati dall’ ALA-scanning per identificare quantitativamente l’attività antibatterica dei suddetti peptidi. Per tutti i peptidi è stato effettuauto il Saggio MTT. E’ stato inoltre effettuato il saggio di emolisi. RISULTATI CONSEGUITI: ATTIVITA’ ANTIVIRALE DI NANOPARTICELLE DI RAME E DI ORO: La replicazione del virus sembra essere inibita sia quando il virus e le nanoparticelle sono presenti sulla cellula contemporaneamente, sia durante la fase successiva all’adesione virale, cioè quando il virus è già penetrato nelle cellule. Quest'ultimo effetto potrebbe essere dovuto sia ad una interferenza con il meccanismo di replicazione del virus all'interno della cellula, sia all’incapacità del virus di infettare altre cellule dopo il primo ciclo di replicazione. Dai risultati ottenuti si evince che alcune di esse possono avere attività antivirale molto efficace. Resta ancora da capire, però, se le nanoparticelle possono penetrare nella cellula e prevenire la replicazione del genoma virale (DNA o RNA), bloccando cosὶ la moltiplicazione dei virus, oppure possono prevenire la fusione dell’envelope con la cellula ospite portando cosὶ al blocco della loro penetrazione. Nonostante i meccanismi d’azione delle nanoparticelle siano ancora oggetto di studio, sicuramente le nanoparticelle potranno essere prese in considerazione per il loro utilizzo futuro nella medicina moderna tenendo presente, ovviamente, l’effetto che esse avrebbero sull’uomo e sull’ambiente. ATTIVITA’ ANTIBATTERICA DELLA MIXINIDINA E DEI SUOI PEPTIDI OMOLOGHI: I peptidi analizzati non sono risultati essere tossici e neanche provocare emolisi. I peptidi con una sostituzione non significativa presentano una attività inibitoria paragonabile al peptide nativo. I risultati ottenuti suggeriscono che il meccanismo d’azione del peptide è sequenza-specifico e non struttura-specifico. In particolare è stato isolato un peptide che mostra un’elevata inibizione sia nei confronti dei Gram-positivi che dei Gram-negativi. Il nostro studio proseguirà testando tale peptide a diverse concentrazioni su differenti batteri nosocomiali. Ciò indica che la mixinidina e i suoi modificati potrebbero essere utilizzati nelle applicazioni relative alla salute umana, arricchendo il repertorio farmacologico dedicato alle infezioni batteriche e alla conseguente comparsa di ceppi batterici multiresistenti. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA OSPITANTE: Il lavoro è stato svolto nel laboratorio di Microbiologia e Virologia del Prof. Massimiliano Galdiero – Dipartimento di Medicina Sperimentale sezione di Microbiologia-, che le ha fornito tutti i mezzi a sua disposizione per poter svolgere al meglio queste attività. Francesca Martora