Libertà e democrazie virali
Jesus Jeans sposa ancora una volta la libertà e presenta un approfondimento
culturale sulle rivoluzioni popolari e la viralità.
Esistono virus cattivi, come ad esempio quelli che veicolano le malattie, ma
anche virus buoni, come le grandi idee, le innovazioni e la voglia di libertà
che, come i primi, si diffondono con velocità inaspettate, contagiando tutto il
pianeta. Jesus Jeans ci accompagna in un viaggio alla scoperta dei fenomeni
virali, che parte dalla rivoluzione francese e arriva fino al recentissimo fenomeno
Kony 2012, passando attraverso le mode lanciate dai giovani, per farci scoprire
come la libertà sia, da sempre, un fenomeno che si diffonde come un virus,
trasmettendosi di gesto in gesto, di bocca in bocca e, oggi, di click in click.
Freedom and Viral Democracy
Once again Jesus Jeans hooks up with freedom to present an in-depth cultural
examination of popular revolutions and virality.
Bad viruses exist, such as those that transmit illnesses. But good viruses exist too,
like great ideas, innovations and the desire for freedom, which, like the former,
spread with unexpected speed, contaminating the entire planet. Jesus Jeans will
accompany us on a journey of the discovery of viral phenomena beginning with
the French Revolution and ending with the very recent Kony 2012 phenomenon,
passing through trends started by young people, in order to make us discover how
freedom has always been a phenomenon that spreads like a virus, transmitting
itself from one gesture to another, from one mouth to another and, today, from
one click to another.
Cos’è il virus
Il “mosaico del tabacco”, una comune malattia di alcune piante, è stata la prima
formazione virale a essere osservata e studiata nella storia, grazie agli esperimenti svolti
nel 1892 dal biologo russo Dmitrij Iosifovic Ivanovskij (1864 -1920).
In quegli anni, usando esperimenti di filtrazione su foglie di tabacco infette, si
riuscì a dimostrare che il mosaico del tabacco è causato da un agente infettivo di
dimensioni inferiori a quelle di un batterio. Questi nuovi organismi furono classificati
definitivamente come nuova categoria nel 1898, a cui venne assegnato il nome di virus
(“veleno” in latino) dal botanico olandese Martinus Willem Beijerinck (1851-1931).
A differenza dei batteri, oltre alle già citate minori dimensioni, i virus non hanno vita
autonoma ma vivono e si riproducono soltanto in un organismo ospitante, diffondendosi
rapidamente, passando da un organismo all’altro.
portatore, il virus passa da uno all’altro, questo, a sua volta, può trasmettere il virus ad
altri soggetti, innescando un fenomeno di diffusione esponenziale.
Proprio la velocità di diffusione e tassi di crescita esponenziali caratterizzano più di ogni
cosa i fenomeni virali.
What is a Virus
The “tobacco mosaic virus”, a common plant disease, was the first viral formation in history
to be observed and studied, thanks to experiments carried out in 1892 by the Russian
biologist, Dmitri Iosifovich Ivanofsky (1864-1920).
In those years, using filtration experiments on infected tobacco leaves, he was able to
demonstrate that the tobacco mosaic virus is caused by an infectious agent with smaller
dimensions than those of a bacterium. In 1898, these new organisms were definitively
classified as a new category to which the name virus (“poisen” in Latin) was given by the
Dutch botanist Martinus Willem Beijerinck (1851-1931).
In addition to their already mentioned smaller dimensions, viruses differ from bacteria as
they do not live autonomously but rather only they live and reproduce in a host organism,
spreading rapidly, and passing from one organism to another.
Contagi e processi virali
Ogni fenomeno o processo che si diffonde seguendo la modalità dei virus, oggi, viene
definito virale. Le mode, gli slang giovanili, alcune campagne di marketing, i video su
YouTube o le grandi idee sono esempi di informazioni e conoscenze che si diffondono
sul nostro pianeta come virus, modalità di diffusione che permette un velocissimo e
sorprendente “contagio” di un ampio numero di individui.
Ma quali sono le regole di questo efficace processo di diffusione, da sempre messo in atto
dalla natura e oggi simulato dagli uomini? Fondamentalmente in biologia si definisce
virale un processo caratterizzato da una semplice regola: il virus passa da un organismo
all’altro solo per semplice prossimità (contatto, inalazione, ingestione, ecc...).
Dunque, ogni volta che un soggetto portatore di virus si avvicina a un soggetto non
Il “Mi piace” è la nuova azione per diffondere un messaggio in modo virale
The “Like” button is the new action that spreads a message in a viral fashion
“How a Virus Changes the World” social awareness video produced and promoted by www.takepart.com
Viral Processes
Today, every phenomenon or process that spreads the same way a virus does, is defined
as viral. Trends, youth slang, some marketing campaigns, YouTube videos as well as great
ideas are examples of information and knowledge that spread around our planet like a
virus; a way of spreading that allows a very fast and surprising “contagion” to affect a large
number of individuals.
But what are the rules of this effective diffusion process, forever enacted by nature and
today simulated by men? In biology we basically define viral as a process characterized
by a simple rule: a virus passes from one organism to another only by simple proximity
(contact, inhalation, ingestion, etc.). Therefore, each time a virus carrier gets close to a noncarrier, the virus passes from one to the other. This, in turn, can transmit the virus to others,
triggering a phenomenon of exponential diffusion. It is precisely the speed of diffusion and
exponential growth rates that characterize, more than anything else, viral phenomena.
Cyber Virus
In informatica un virus è un software che è in grado di infettare i file di un computer
in modo da riprodursi facendo copie di se stesso, generalmente senza farsi rilevare
dall’utente. In questo senso il nome è in perfetta analogia con i virus biologici.
Nel 1949 il matematico e padre dell’informatica John von Neumann (1903 – 1957)
dimostrò la possibilità di costruire un programma per computer in grado di replicarsi
autonomamente.
Questo concetto trovò la sua prima applicazione pratica nei primi anni Sessanta nel
gioco “Core Wars”, ideato da un gruppo di programmatori dei Bell Laboratories della
AT&T, nel quale più programmi si dovevano sconfiggere sovrascrivendosi a vicenda.
Il termine “virus” in informatica venne adottato la prima volta nel mondo accademico
nel 1984 dall’informatico Fred Cohen della University of Southern California, anche se,
come spesso accade, lo scienziato fu anticipato dalla fantascienza, infatti, il termine era
già apparso, nel 1972, nel libro La macchina di D.I.O. (When HARLIE was One) di David
Gerrold e qualche anno dopo nell’albo a fumetti Uncanny X-Men n. 158, pubblicato
nel 1982.
created by a group of programmers from AT&T’s Bell Laboratories, in which a number of
programs had to defeat each other by overwriting each other. In information technology,
the term “virus” is adopted for the first time in the academic world in 1984 by the computer
scientist, Fred Cohen, from the University of Southern California, even if, as it often happens,
the scientist was preceded by science fiction. In fact, the term had already appearing in 1972
in the book When HARLIE Was One by David Gerrold and several years later in the comic
book Uncanny X-Men no. 158, published in 1982.
Sistema operativo DOS 3.3 di Apple, il primo sistema operativo attaccato dai virus all’inizio degli anni Ottanta
DOS 3.3 Apple operating system, the first operating system attacked by viruses in the early 1980s
Elk Cloner, programma accreditato come il primo virus per computer della storia.
Fu creato nel 1982 da Rich Skrenta e l’infezione era propagata con lo scambio di floppy disk
Elk Cloner, the program credited as the first computer virus program in history.
It was created in 1982 by Rich Skrenta and the infection was spread via floppy disk exchanges
Il termine “virus del computer”, con il significato corrente, è apparso per la prima volta, in ambito popolare,
nel fumetto Uncanny X-Men n. 158, pubblicato nel 1982
The term “computer virus”, with its present meaning, first appeared in a popular setting in the comic book The
Uncanny X-Men, issue no. 158, published in 1982
Cyber Virus
In information technology, a virus is software that is capable of infecting a computer’s files
by reproducing itself, usually without the user noticing. In this sense, the name is perfectly
analogous to biological viruses. In 1949, the mathematician and father of information
technology, John von Neumann (1903 – 1957) demonstrated the possibility of building a
computer program that is able to replicate itself autonomously.
This concept found its first practical application in the early 1970s in the game “Core Wars”,
Norton Antivirus 3.0, 1993. Uno dei primi antivirus della celebre software house americana.
Per gentile concessione di Felice Pescatore, curatore di www.StoriaInformatica.it
Norton Antivirus 3.0, 1993. One of the first antivirus programs by the renowned American software company.
Courtesy of Felice Pescatore, curator of www.StoriaInformatica.it
Mode, libertà e Jesus Jeans
Le mode giovanili sono un interessante esempio di processo virale: difficili da innescare,
ma inesorabili quando iniziano a diffondersi. Le mode, inizialmente, passano da un
individuo all’altro per emulazione e contagiano un’intera città, da questa passano ad
un’altra e velocemente si diffondono in un’intera nazione, poi, passando da una nazione
all’altra, diventano fenomeni globali.
Le mode possono nascere in Giappone e attraversare il Pacifico arrivando negli Stati
Uniti oppure dagli Stati Uniti rimbalzare sull’Europa per arrivare in Oriente, o ancora
nascere nel vecchio continente e dilagare in tutte le direzioni invadendo est e ovest. Non
importa da dove partano e dove finiscano, quel che impressiona è la velocità con cui si
diffondono e la ampiezza della loro portata.
Anche l’avvento del jeans è stato un fenomeno virale, che i giovani del dopo guerra
hanno supportato per assecondare la loro voglia di libertà e di informalità. In breve
tempo questo indumento è diventato un vero e proprio cult, al di qua e al di là
dell’oceano. In questo filone, a partire dagli anni Settanta, si inserisce anche Jesus Jeans.
Jesus Jeans, anni Settanta
Jesus Jeans, 1970s
Youth Trends, Freedom and Jesus Jeans
Youth trends are an interesting example of a viral process: difficult to trigger, but relentless
when they begin to spread. Initially, trends pass via emulation from one individual to
another and contaminate an entire city. From this they pass to another city and quickly
spread throughout an entire country. Then, passing from one country to another, they
become global phenomena.
Trends can be born in Japan and cross the Pacific arriving in the United States or, from the
United States, they bounce over to Europe in order to arrive in the East. Or they can be born
in the old continent and spread in all directions invading the East and the West. It doesn’t
matter where they begin and where they end, what amazes is the speed with which they
spread and the extent of their reach.
The arrival of jeans was also a viral phenomenon that the post war youth supported in
order to indulge their desire for freedom and informality. In a very little time, this garment
became an out and out cult on both this side and on the other side of the ocean. It’s in this
tradition, starting from the 1970s, that Jesus Jeans appears.
Il seducente fondoschiena immortalato da Oliviero Toscani e lo spudorato slogan firmato da Emanuele Pirella
- “Chi mi ama mi segua.” - scandalizzano un intero Paese, rendendo velocemente popolare il marchio Jesus
Jeans. Colpito da questo messaggio pubblicitario anche Pier Paolo Pasolini prende parola, registrando sul
Corriere della Sera una “scristianizzazione” italiana dovuta al potere dittatoriale dei consumi. La polemica
s’infiamma e rende virale il fenomeno Jesus Jeans. Anche le femministe insorgono coprendo con i loro slogan
i cartelloni pubblicitari del marchio torinese.
The seductive behind immortalized by Oliviero Toscani and the brazen slogan by Emanuele Pirella – “chi mi ama
mi segua” (“He who loves me follows me”) – scandalized an entire country, making the Jesus Jeans brand rapidly
popular. Shocked by the advertisement, even Pier Paolo Pasolini gets involved by writing in the Corriere della
Sera about Italy’s “de-Christianization” due to the dictatorial power of consumerism. The controversy ignites and
makes the Jesus Jeans phenomenon go viral. Even feminists rise up covering the Turin brand’s billboards with
their slogans.
Le foto provocatorie di Oliviero Toscani e i claims pubblicitari di Emanuele Pirella scandalizzano l’Italia dei
conservatori ma ottengono consensi dall’Italia irriverente dei giovani che vestono i jeans come una seconda pelle.
Oliviero Toscani’s provocative photos and the advertising claims of Emanuele Pirella scandalise conservative Italy
but gain the support of the young, who where their jeans like a second skin.
Viral Marketing
In pubblicità, il principio del “marketing virale” si basa sull’originalità di un’idea che,
rivelatasi interessante per un utente, viene passata da questo ad altri e da questi
ultimi ad altri ancora... e così via. In questo modo l’idea si diffonde rapidamente ed
esponenzialmente, tramite il principio del “passaparola”.
Il marketing virale, per chi vuole promuovere un prodotto o un servizio, è uno strumento
potentissimo e comporta “soltanto” uno sforzo nella fase iniziale, dopo di che la vera e
propria fase di crescita, la fase esplosiva, è tutta nelle mani degli utenti, che spesso non
si rendono nemmeno conto di partecipare a un processo di diffusione di un messaggio
pubblicitario. Questa “incosapevolezza” è il vero punto di forza del marketing virale:
l’utente diventa “testimonal” della campagna a sua insaputa.
Il termine “viral marketing” è stato coniato da S. Jurvetson e T. Draper per descrivere il
caso di diffusione di hotmail.com. Nel 1996, il servizio di posta elettronico americano è
passato in pochi mesi da 600.000 utenti a 12.000.000 adottando una strategia virale
molto semplice, in calce ad ogni mail inviata dai suoi utenti, invitava i destinatari a
iscriversi allo stesso servizio. Oggi sul web sono migliaia i casi di marketing virale, Jesus
Jeans ne ha selezionati alcuni tra i più celebri.
phase, the explosive phase, is entirely in the hands of the users who often do not even realize
that they are participating in a process of spreading a promotional message.
This “unawareness” is the true strength of viral marketing: the user becomes an unaware
“testimonial” of the campaign.
The term “viral marketing” was coined by S. Jurvetson and T. Draper to describe the diffusion
of hotmail.com. In 1996, the American electronic mail service in a few months went from
600,000 to 12,000,000 users by adopting a very simple viral strategy. At the bottom of each
email sent by its users, it invited the recipients to sign up for the same service. Today, the
cases of viral marketing are in the thousands. Jesus Jeans has selected a few among the
most famous.
“Extreme Sheep LED Art”
16958866 views
Uploaded March 16, 2009
“The Force: Volkswagen commercial”
53213050 views
Uploaded Feb. 02, 2011
“MAC vs PC (Viruses)
1147150 views
Uploaded May 02, 2006
“Carlsberg stunts with bikers in cinema”
11219960 views
Uploaded Sept. 22, 2011
Viral Marketing
In advertising, the principle of “viral marketing” is based on the originality of an idea, which,
once a user finds it interesting, is passed from him to other users, and on to more… and so
on. This way the idea is quickly and exponentially spread, by means of “word of mouth”.
For anyone who wants to promote a product or a service, viral marketing is a very powerful
tool and it “only” requires effort during the initial phase. After which, the actual growth
“Dove evolution”
14895485 views
Uploaded Oct. 06, 2006
Kony 2012
Jesus Jeans sostiene Kony 2012, campagna promossa dall’associazione Invisible Children
che, dal 2004, si oppone alla militarizzazione e lo sfruttamento dei bambini dell’Uganda
e di alcuni Paesi limitrofi. Il responsabile di questa tragica situazione umanitaria, che
riguarda migliaia di bambini, è un gruppo di guerriglieri conosciuto con il nome di
“Esercito di Resistenza del Signore”, il cui leader è Joseph Kony, uno dei più pericolosi
criminali del pianeta, primo nella lista dei ricercati dell’International Criminal Court
dell’Aia.
L’iniziativa Kony 2012 ha lo scopo di rendere più visibile questo guerrigliero ugandese
e le sue efferate azioni contro l’umanità in modo da portare alla sua cattura entro la
fine del 2012. Per fare questo è in atto un’efficace campagna di comunicazione virale
e globale partita a Marzo 2012 ma che, grazie a YouTube, Facebook e Twitter, in breve
tempo ha rimbalzato da un paese all’altro, diffondendosi con una velocità senza
precedenti per il nostro Pianeta e per iniziative umanitarie come questa. Jesus Jeans
intende promuovere e far continuare questa ondata di “voglia di libertà”, popolare
e virale, espressa attraverso le nuove tecnologie di rete e il coinvolgimento attivo
dell’opinione pubblica.
Per questo motivo Jesus Jeans ad aprile 2012, in pieno spirito “Freedom Inside” ha
disegnato e prodotto una T-Shirt per diffondere anche in Italia la campagna Kony 2012 e
fermare le atrocità causate dall’esercito del LRA e dal suo leader Joseph Kony.
Kit ufficiale per sostenere e diffondere la campagna Kony 2012
Official kit to support and spread the Kony 2012 campaign
Kony 2012
Jesus Jeans supports Kony 2012, the campaign promoted by Invisible Children, Inc. that,
since 2004, has opposed the militarization and exploitation of children from Uganda
and those of neighboring countries. The people responsible for this tragic humanitarian
situation, which concerns thousands of children, are a group of guerrillas that goes by the
name of the “Lord’s Resistance Army” (LRA), whose leader, Joseph Kony, is one of the most
dangerous criminals on the planet and is first on the Hague’s International Criminal Court’s
most wanted list.
The goal of the Kony 2012 initiative is to bring visibility to this Ugandan guerrilla and to
his heinous actions against humanity and to bring about his capture by the end of 2012.
In order to do this, an effective viral and global communication campaign, that started in
March 2012, is taking place. And thanks to YouTube, Facebook and Twitter, in very little time
it has bounced from one country to another, spreading with an unprecedented speed for
our planet and for humanitarian initiatives such as this. Jesus Jeans intends to promote
and continue this popular and viral “desire for freedom” wave expressed through new Web
technologies and the active involvement of public opinion.
For this reason, in April 2012, in the full spirit of “Freedom Inside”, Jesus Jeans designed
and produced a t-shirt to spread the Kony 2012 campaign throughout Italy and to end the
atrocities caused by the LRA and its leader, Joseph Kony.
Stralcio de “Il Giornale”, uno dei quotidiani nazionali su cui Jesus Jeans ha promosso e sostenuto la campagna
Kony 2012
Excerpt from “Il Giornale”, one of Italy’s national newspapers, in which Jesus Jeans promoted and supported the
Kony 2012 campaign
La maglietta FucKony, disegnata da Jesus Jeans per diffondere anche in Italia la campagna Kony 2012
FucKony T-shirt, designed by Jesus Jeans in order to spread the Kony 2012 campaign also in Italy
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