pagina 5 11 ottobre 2011 Virus, la battaglia della Regione Parte il piano mentre Province e Comuni chiedono fondi L’assessore alla Sanità gestisce l’emergenza Febbre del Nilo: parte la campagna informativa sul virus e il piano operativo da applicare sul territorio. Tutti condividono i contenuti dell’ordinanza firmata dal presidente Cappellacci. Ora, però - dicono gli amministratori di Province e Comuni - occorrerebbero i soldi per far decollare l’operazione. La lotta alle zanzare che diffondono il virus della Febbre del Nilo è partita ufficialmente ieri, dopo il vertice fra la Regione (rappresentata dall’assessore alla Sanità, Simona De Francisci), l’Anci, l’Unione Province e le Asl sarde. I Comuni sanno quali regole dovranno seguire per frenare l’epidemia, ora tocca alla Regione diffondere e applicare il piano nelle aree più a rischio: «Come richiesto dagli amministratori», dice l’assessore, «per spiegare meglio il provvedimento alla cittadinanza e ai medici di base sarà distribuito un vademecum informativo sulla malattia e su come prevenirla». Dopo l’ordinanza, in arrivo il piano di “eradicazione” del virus, l’arma con A sinistra, un’invasione di zanzare a Torregrande, sul litorale di Oristano. Sopra, l’assessore alla Sanità, Simona De Francisci, al vertice di ieri [GIUSEPPE UNGARI] cui la Regione dovrà tutelare i sardi. L A R EGIONE . Oltre alle bonifiche dei siti a rischio, ha sottolineato l’assessore, «quelle che abbiamo diffuso sono regole da attuare subito, sia nelle abitazioni che negli edifici pubblici». L’assessore ha ricordato che sono al lavoro, oltre la Sanità, anche gli assessorati dell’Ambiente e della Programmazione. I Comuni hanno chiesto che le risorse siano messe subito a disposizione delle amministrazioni locali. Servirà ben oltre il milione e mezzo di euro stanziato da Cappellacci. I L TERRITORIO . Ieri l’Unione delle Province ha chiesto una cabina di regia unificata che coinvolga tutte le amministrazioni «per poter procedere in un’unica direzione e lo stanziamento immediato delle risorse». Secondo l’assessore all’Am- biente della Provincia di Cagliari «abbiamo già quasi terminato i soldi disponibili - ha spiegato Ignazio Tolu - quest’anno sono mancati all’appello 391 mila euro e non bastano 800 mila euro per portare avanti questo piano». I L CONFRONTO . Quanti sono i soggetti risultati sieropositivi per il virus della Febbre del Nilo e quanti gli allevamenti equini in cui si è registrata l’infezione? Lo chiede il capogruppo del Pdl Mario Diana, in un’interrogazione al governatore e all’assessore alla Sanità. L’esponente della maggioranza sollecita il governatore e l’assessore competente «a procedere a un’informazione puntuale e approfondita dei cittadini, affinché le misure atte a prevenire il diffondersi del contagio possano produrre i risultati sperati». Immediata la replica della De Francisci: «La situazione è in continua evoluzione e l’Unità di crisi istituita dalla Regione sta seguendo minuto per minuto il suo sviluppo», dice, «per ora, non si registra più di una persona positiva nei sei Comuni interessati dall’ordinanza, che però riguarderà immediatamente ogni Comune dove dovesse essere riscontrato un caso positivo». Per quanto riguarda gli allevamenti equini infettati, precisa l’assessore in risposta a Diana, «c’è la conferma per nove di questi, otto nell’Oristanese, uno nel Cagliaritano». Nei prossimi giorni sarà pronto «anche un piano di eradicazione organico, utile - spiega l’assessore - per andare oltre l’emergenza e prevenire nuovi focolai con l’arrivo della stagione calda, nel 2012». Enrico Pilia