Leucosi/Sarcoma Ludovico Dipineto Facoltà di Medicina Veterinaria Università di Napoli Federico II RETROVIRUS AVIARI In campo avicolo l’importanza dei retrovirus è legata alla loro capacità di indurre: tumori a sviluppo lento o forme leucosiche croniche tumori a sviluppo rapido ovvero sarcomi e leucemie acute Rivestono importanza pratica: il virus della leucosi/sarcoma aviare (ALSV) responsabile dell’insorgenza di tumori in tutti i volatili del genere Gallus il virus della reticoloendoteliosi (REV) responsabile di tumori nel tacchino il virus della malattia linfoproliferativa (LPDV) sempre del tacchino Inoltre: il retrovirus C del fagiano il virus della sindrome emorragica dei Conuri RETROVIRUS AVIARI I retrovirus pur essendo a RNA posseggono una trascrittasi inversa che ne permette la replicazione all’interno del nucleo e l’integrazione del materiale genomico in quello della cellula ospite. Virus endogeno: incapace di replicare e solitamente apatogeno poiché difettivo (l’integrazione comporta la perdita del gene env), verrà trasmesso alla progenie in modo mendeliano. RETROVIRUS AVIARI Dopo alcune generazioni il virus endogeno può diventare stabilmente integrato nel genoma cellulare, andando a costituire un oncogène indicato come v-onc che in mancanza di una specifica attivazione, conserva potenziali capacità trasformanti la cellula ospite. Gli oncogeni c-onc o proto-oncogèni sono presenti in tutte le cellule di un organismo, in uno stato di blocco trascrizionale. Sono implicati nei meccanismi di regolazione del ciclo cellulare e risultano totalmente repressi nelle cellule dei tessuti perenni (neuroni, miocardiociti) mentre si presentano regolabili nei tessuti stabili e in quelli labili. RETROVIRUS AVIARI La peculiarità di integrarsi e dare origine a virus endogeni nonché di indurre l’espressione di v-onc spiega la capacità potenzialmente trasformante ed oncogena dei retrovirus. I retrovirus possono replicare anche in maniera convenzionale, ovvero non integrandosi, in questa situazione si parlerà di virus esogeni. Virus esogeno: dopo l’ingresso che non causa la perdita del gene env segue la trascrizione di RNAm e la produzione di proteine virali che daranno origine nel citoplasma alla progenie infettante. RETROVIRUS AVIARI La progenie infettante, gemmando dalla cellula ospite, andrà ad infettare altre cellule contigue permettendo un passaggio dell’infezione: per via verticale qualora vengano infettate le cellule della linea germinale per via orizzontale tramite saliva, feci, sangue, ecc. RETROVIRUS AVIARI Cellula permissiva: replicazione virale Cellula non permissiva: NO replicazione virale ma integrazione del genoma e trasformazione RETROVIRUS AVIARI I retrovirus aviari hanno una caratteristica variabilità genomica che permette loro di avere particelle virali: senza oncogene virus della leucosi aviare (ALV), con un oncogene virus del sarcoma aviare (RSV). L’acquisizione dell’oncogene virale v-onc comporta la perdita in tutto o in parte del gene env, determinando un genoma difettivo. Occorre allora l’aiuto di un virus helper che porti al retrovirus difettivo la sequenza perduta permettendone la replicazione. L’unione di un virus difettivo (privo di env) e un virus helper (solitamente ALV, privo di v-onc) determina lo pseudotipo RETROVIRUS AVIARI Virus difettivi Virus che hanno subito delezioni di parte di geni, incapaci di replicare se non in presenza di un virus helper completo Il gene più frequentemente deleto è env, spesso sostituito da un oncogène (v-onc) RETROVIRUS AVIARI L’infezione sostenuta da ALV non sempre è seguita da trasformazione neoplastica. RETROVIRUS AVIARI Eziologia Virioni sferici, 80-145 nm di diametro Envelope provvisto di proiezioni superficiali glicoproteiche (peplomeri). Nucleocapside o nucleoide di natura proteica: tipo B posizione del nucleocapside eccentrica rispetto all’envelope tipo C posizione del nucleocapside centrale rispetto all’envelope tipo D nucleoide centrale a forma di barra Tipo B Tipo C Tipo D RETROVIRUS AVIARI Eziologia All’interno del nucleoide il genoma appare caratterizzato dalla successione di 4 geni preposti alla codifica di proteine fondamentali per la replicazione: gene pro codifica la proteasi (p15) presente a livello del nucleocapside inducente anticorpi tipo specifici; gene pol codifica la proteina ad attività trascrittasica inversa (p65-p63) e la proteina IN o integrasi (p32) fondamentale per l’integrazione del materiale genomico virale retrotrascritto nel genoma cellulare; gene env responsabile della sintesi della glicoproteina superficiale dei peplomeri (gp58) verso la quale vengono sintetizzati gli anticorpi neutralizzanti e della proteina transmembrana (gp37) gene onc agisce dopo l’integrazione nel DNA della cellula ospite ed è posseduto dai retrovirus capaci di trasformare in senso neoplastico la cellula ospite in modo acuto Morfologia del virus Gene gag = NC nucleocapside (p12); CA = capside esterno (p27); MA matrice (p19) Gene pro = PR proteasi (p15) Gene pol = RT trascrittasi inversa (p65-p63); IN integrasi (p32) Gene env = SU glicoproteina superficiale dei peplomeri (gp85); TM glicoproteina transmembrana (gp37) Gene onc = oncogène o della trasformazione neoplastica LTR (long terminal repeats) = code terminali con funzione di promozione e regolamentazione della trascrizione RETROVIRUS AVIARI Eziologia Si conoscono 10 sottotipi che differiscono per le proteine dell’envelope e capaci di indurre anticorpi neutralizzanti: Pollo A-B-C-D-E-J Fagiano F-G Pernice ungherese H Quaglia di Gambel I Neoplasie indotte dai virus del gruppo Leucosi/Sarcoma Neoplasie Leucosi Leucosi linfoide Sinonimi Malattia del fegato grosso - Leucosi linfatica - Linfoma viscerale Linfocitoma - Linfomatosi - Linfomatosi viscerale - Leucosi linfoide Eritroblastosi Leucemia - Leucosi linfoide intravascolare - Eritroleucosi Eritromielosi - Eritrolastosi - Leucosi eritroide Mieloblastosi Leucosi mieloide leucemica - Leucomielosi - Mielomatosi Mieloblastosi - Granuloblastosi - Leucosi mieloide Mielocitoma(tosi) Mielocitoma - Leucosi mieloide aleucemica - Leucocloroma – Mielomatosi Tumori del tessuto connettivo Fibroma e fibrosarcoma Mixoma e mixosarcoma Sarcoma istiocitico Condroma Osteoma e sarcoma osteogenico Neoplasie Tumori epiteliali Nefroblastoma Nefroma Sinonimi Nefroma embrionale - Adenocarcinoma renale - Adenosarcoma Nefroblastoma - Cistadenoma Cistadenoma papillare - Carcinoma del rene Epatocarcinoma Adenocarcinoma del pancreas Tecoma Carcinoma a cellule granulose Seminoma Carcinoma a cellule squamose Tumori endoteliali Emangioma Emangiomatosi - Endotelioma - Emangioblastosi - Emangioteliomatosi Angiosarcoma Endotelioma Mesotelioma Tumori correlati Osteopetrosi Meningioma Glioma Osso marmorizzato - Malattia della zampa grossa - Osteoperiostite diffusa sporadica - Osteopetrosi gallinarum Replicazione virale Da: G. Poli, 2000 Replicazione virale Trasformazione cellulare e formazione dei tumori Virus a trasformazione acuta Veicolano geni v-onc Codificano proteine responsabili della trasformazione neoplastica a comparsa precoce Ad esempio Il virus del Sarcoma di Rous veicola il gene src che codifica per una fosfoproteina (p60), con attività proteino-chinasica, specifica della trasformazione della cellula infetta Replicazione virale Trasformazione cellulare e formazione dei tumori Virus a trasformazione lenta Non veicolano geni v-onc Trasformano le cellule indirettamente con l’attivazione di geni c-onc Ad esempio Il provirus ALV si integra nel locus c-myc del genoma dell’ospite, che viene poi espresso sotto l’influenza della sequenza LTR “promoter” L’espressione del gene c-myc si pensa dia inizio al processo linfomagenico (per il completo sviluppo della Leucosi linfoide può essere necessaria l’attivazione sequenziale di altri geni trasformanti) Resistenza agli agenti fisico-chimici Detergenti e solventi lipidici Molto sensibili Inattivazione termica Inattivazione del virus a 37 C da 100 a 540 minuti, a 50 C in 8,5 minuti e a 60 C in 0,7 minuti Sopravvivenza a -15 C non più di una settimana, -60 C per alcuni anni Stabilità al pH Inattivazione oltre 5 e 9 Raggi ultravioletti Molto resistenti Incidenza e Distribuzione Incidenza dell’infezione alta Incidenza della malattia bassa Le perdite economiche causate dal Gruppo Leucosi/Sarcoma derivano da: mortalità di circa l’1-2% (raramente oltre il 20%) infezione subclinica, cui è soggetta la maggior parte dei gruppi, che determina un calo nella produzione e qualità delle uova Spettro d’ospite Ospiti naturali Polli Retrovirus sono stati isolati anche da fagiani, pernici e quaglie Sperimentalmente lo spettro d’ospite può ampliarsi Ad es. RSV può provocare tumori oltre che nei polli, fagiani e quaglie, anche nelle faraone, anatre, piccioni, pernici e tacchini Trasmissione La trasmissione dei Retrovirus può avvenire in tre modi differenti: orizzontale da soggetto infetto a soggetto sano tramite contatto con liquidi biologici contaminati verticale da madre a figlio durante la formazione dell’uovo (virus esogeni) - la trasmissione verticale porta spesso alla tolleranza immunologica, gli animali sono sempre viremici e spesso sviluppano forme tumorali verticale attraverso le cellule germinali che contengono il provirus integrato, con conseguente infezione al momento della fecondazione (virus endogeno) – questi virus rimangono latenti, non producono viremia e non inducono trasformazioni tumorali Trasmissione Virus esogeni Via orizzontale Contatto diretto Contatto indiretto Frequente Raro (volatili congenitamente infetti) (rapida inattivazione del virus nell’ambiente esterno) Trasmissione Virus esogeni Negli adulti si distinguono 4 classi sierologiche dovute ad infezione da ALV: V+A- presenza di viremia - assenza di anticorpi V+A+ presenza di viremia - presenza di anticorpi V-A+ assenza di viremia - presenza di anticorpi V-A- assenza di viremia - assenza di anticorpi Trasmissione Virus esogeni Classe V+A- (gallina immunotollerante) Gallina geneticamente sensibile e infetta con virus endogeno in modo congenito che riconosce il virus come self. I pulcini saranno congenitamente infetti, immunotolleranti, permanentemente viremici Trasmissione Virus esogeni Classe V+A+ (gallina infetta, ma con anticorpi) Gallina geneticamente sensibile e infettatasi per via orizzontale, riconosce il virus come non slef, produce anticorpi ed è destinata ad autosterilizzarsi. I pulcini geneticamente sensibili saranno: a) sani, b) infetti ma con immunità passiva e destinati ad autosterilizzarsi, c) infetti e poco protetti sviluppanti malattia. Trasmissione Virus esogeni Classe V-A+ (gallina non infetta, ma con anticorpi) Gallina geneticamente sensibile e infettatasi in camera di schiusa che ha eliminato il virus ma presenta un buon titolo anticorpale. I pulcini saranno sensibili ma sani e recettivi all’infezione ma con buona immuità. Trasmissione Virus esogeni Classe V-A- (gallina geneticamente resistente) Gallina geneticamente resistente non suscettibile all’infezione. I pulcini saranno geneticamente resistenti all’infezione. Trasmissione Leucosi linfoide: patogenesi La Leucosi linfoide è un processo neoplastico maligno a carico del sistema linfoide bursa-dipendente Le cellule bersaglio primarie che subiscono la trasformazione neoplastica sono i linfociti B differenziati (no emocitoblasti), localizzati a livello della Borsa di Fabrizio (anche se il virus moltiplica nella maggior parte dei tessuti ed organi) Il coinvolgimento della Borsa di Fabrizio è costante Leucosi linfoide: morbilità e mortalità Morbilità = Mortalità Dall’1-30 al 40% Leucosi linfoide: sintomatologia Sintomi aspecifici Inappetenza, emaciazione e debolezza Cresta pallida ed avvizzita (occasionalmente cianotica) Addome gonfio - penne imbrattate di urati e pigmenti biliari Alla palpazione si evidenzia aumento di volume o presenza di noduli tumorali al fegato, borsa di Fabrizio e reni Alla comparsa dei sintomi il decorso diventa rapido Leucosi linfoide: lesioni anatomo-patologiche Tumori di dimensioni variabili A livello di fegato, milza, borsa di Fabrizio, reni, polmoni, gonadi, cuore, midollo osseo e mesentere Consistenza soffice, superficie liscia e brillante Al taglio colore grigiastro-cremoso - raramente sono presenti aree di necrosi Leucosi linfoide: lesioni anatomo-patologiche I tumori possono essere nodulari da 0.5 mm. a 5 cm. di diametro - di forma sferica o appiattita - singoli o multipli miliari o granulari numerosi piccoli noduli di diametro inferiore a 2 mm. - più frequenti nel fegato, uniformemente distribuiti nel parenchima diffusi organo uniformemente aumentato di volume, di colore grigio e molto friabile (occasionalmente il fegato è solido, fibroso e stridente) Leucosi linfoide: ematologia Non c’è alcuna alterazione consistente o significativa degli elementi cellulari del sangue periferico Raramente si osserva una leucemia “franca” in cui predominano linfoblasti Diagnosi Ricerca degli antigeni e degli acidi nucleici virali COFAL test fissazione del complemento per la ricerca dell’antigene gruppo-specifico Immunofluorescenza - Prove radioimmunologiche ELISA ricerca dell’antigene gruppo-specifico PCR e RT-PCR specifiche, in grado di identificare il sottogruppo - rilevano sia il DNA provirale sia l’RNA virale – nessuna interferenza dei virus endogeni Diagnosi Isolamento del virus Campioni Plasma - siero - tumori - tamponi cloacali - feci - albume – sperma embrioni (10 gg. d’età) Colture cellulari RSV Fibroblasti di embrione di pollo rapida trasformazione neoplastica delle cellule - formazione in pochi giorni di colonie o focolai di cellule trasformate ALV Fibroblasti di embrione di pollo non produce alcun effetto citopatico (RIF – NP – MP test) Diagnosi Inoculazione in uova embrionate di pollo RSV Inoculazione sulla membrana corionallantoidea di embrioni di 11 gg. d’età - per via intravenosa in embrioni di 10-13 gg. d’età - nel sacco vitellino di embrioni 5-8 gg. d’età “pocks” tumorali in 8 gg., il cui numero è dipendente dalla dose di virus LLV Inoculazione per via intravenosa in embrioni di 11 gg. d’età a 2 settimane dalla schiusa, si osserva l’insorgenza di neoplasie (soprattutto eritroblastosi), emorragie e tumori solidi (fibrosarcomi, tumori endoteliali, nefroblastomi e condromi) - i pulcini che sopravvivono sviluppano Leucosi linfoide dopo 100 gg. Diagnosi Inoculazione in polli sensibili RSV Via sottocutanea (TD50) – Via intramuscolare (isolamento e replicazione) – Via intraddominale – Via intracerebrale (resistenza genetica) - Contatto diretto Via sottocutanea alla membrana alare Comparsa dei tumori in 3 gg. (alte dosi di virus) e in 30-35 gg. (basse dosi di virus) LLV Via intraddominale in pulcini di 1 gg. di vita Sviluppo della malattia in 200-270 gg. Diagnosi Istologia Importante per la diagnosi differenziale con la Malattia di Marek Sierologia Siero-neutralizzazione ELISA Prevenzione e Controllo Si basano sull’eradicazione dell’infezione eliminando dai gruppi parentali tutti gli animali viremici e immunotolleranti responsabili della trasmissione verticale Il successo di un piano di eradicazione dipende della possibilità di interrompere la trasmissione verticale del virus Per ottenere un gruppo indenne è necessario far schiudere, allevare e mantenere in isolamento un gruppo di pulcini esente da infezione congenita Per ottenere ciò occorre utilizzare embrioni provenienti da galline che non siano trasmettitrici di virus alla progenie