SOFTWARE far funzionare l’hardware Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 1 SOFTWARE – cos’è E’ l’insieme dei dati e dei programmi che rendono possibile l’inserimento dei dati e dei comandi da parte dell’utente, volti all’elaborazione da lui desiderata e perseguita. I programmi si dividono in sistemi operativi (che svolgono le funzioni di base) e programmi applicativi (nati per funzioni specifiche) . Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 2 SISTEMI OPERATIVI SISTEMI OPERATIVI Sono quei programmi, quali MacOs, WINDOWS (95, 98, 2000, XP, Vista), BeOs, OS2, AmigaOS, NetBSD, Linux, Unix, MS DOS, i quali contengono i principali comandi che permettono di rendere operativo il personal computer, coordinandone il funzionamento dei componenti e gestendo le funzioni di base. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 3 PROGRAMMI APPLICATIVI Sono tutti quei programmi che svolgono funzioni specifiche in base alla natura per cui sono nati, quali fogli di calcolo, editori di testo, programmi di disegno, ecc.. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 4 Software: device driver I driver di periferica (device driver) sono programmi specializzati nella gestione di un particolare componente hardware. E’ il sistema operativo a caricarli in memoria durante la procedura di avvio di un computer. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 5 Software: device driver Quando si aggiungono nuove periferiche è necessario fornire al sistema operativo i corrispondenti drivers (di solito presenti sul CD in dotazione con la periferica) in modo che la periferica divenga utilizzabile dal S.O. e conseguentemente anche dai programmi applicativi che intendono gestirla. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 6 Software: Programmi Applicativi Sono tutti quei programmi che svolgono funzioni specifiche, e che vengono “lanciati” dall’interno dei sistemi operativi: ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ fogli di calcolo elaborazione testi fotoritocco, disegno, grafica 3D editing o riproduzione audio editing o riproduzione video “utilities” (compressione, antivirus, ecc.) Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 7 Elaboratore testi (Word Processor) Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 8 Foglio elettronico (SpreadSheet) Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 9 Basi di dati (Database) Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 10 Presentazioni Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 11 Agenda, Posta, Calendario, Rubrica Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 12 Virus Possono: 9 Distruggere programmi e dati 9 Cambiare le impostazioni del sistema 9 Modificare il funzionamento di altri programmi Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 13 Virus - funzionamento 1. Motore di riproduzione 2. Meccanismo di attivazione 3. Fase distruttiva Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 14 Virus - propagazione Attraverso email: negli attachment Per copia da un file all’altro (copiando dati da CD o floppy infetti) Via rete Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 15 Virus -barriere Antivirus che servono a proteggere in tempo reale il computer: Norton (Symantec), AVG (Grisoft), Kaspersky, VirusScan (McAFee) Si possono configurare per aggiornamento automatico via rete Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 16 PROCEDURA DI AVVIO DI UN COMPUTER Quando si accede un computer la memoria RAM è vuota. La memoria ROM contiene il BIOS che permette alla macchina di compiere le prime operazioni di verifica ed enumerazione dei componenti installati (memoria, video, dischi, tastiera,ecc…) e di comunicazione tra gli stessi. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 17 PROCEDURA DI AVVIO DI UN COMPUTER Viene compiuta un’operazione di diagnosi del sistema (conteggio memoria, controllo periferiche, assegnazione irq, ecc..) Viene avviata la procedura di BOOTSTRAP da disco. In una particolare traccia del disco fisso (o, se presenti, dal floppy o dal cd-rom) è contenuto il codice di avvio del sistema operativo installato. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 18 PROCEDURA DI AVVIO DI UN COMPUTER Il bootstrap termina con l’avvio del caricamento dell’intero sistema operativo. Una volta terminato il caricamento del sistema operativo, il computer è pronto ad essere utilizzato, e possono essere avviati i programmi applicativi per elaborare i documenti. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 19 ALGORITMI Un algoritmo è una sequenza finita, non ambigua, di passi eseguibili e ripetibili un numero finito di volte per portare alla soluzione di un dato problema. Un algoritmo, a partire da informazioni in ingresso, produrrà un risultato in uscita. Esempi di algoritmi: ricette di cucina, istruzioni di montaggio di un oggetto, calcolo dell’ipotenusa dai cateti, calcolo del Massimo Comun Divisore, procedura per cambiare una ruota forata, ordinamento di una rubrica, pagamento di un bollettino postale, ecc... Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 20 ALGORITMI Vediamo un esempio di espressione della procedura per pagare un bollettino postale: 1. recarsi ad un ufficio postale 2. compilare il bollettino di conto corrente postale 3. effettuare il pagamento Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 21 NON AMBIGUITA’ DI UN ALGORITMO L’algoritmo andrebbe riscritto come: 1. 2. 3. 4. recarsi al più vicino ufficio postale consultare la tabella degli importi da pagare compilare il bollettino di ccp assicurarsi di avere la cifra necessaria al pagamento 5. effettuare il pagamento Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 22 NON AMBIGUITA’ DI UN ALGORITMO La sequenza precedentemente vista non rappresenta un algoritmo in maniera corretta in quanto non è priva di ambiguità. Infatti non indica quale ufficio postale, che cifra indicare, non verifica che si disponga di tale contante, ecc… La descrizione deve essere più dettagliata, priva di ambiguità. L’ambiguità è dovuta alla natura stessa del linguaggio naturale. Sono stati definiti dei linguaggi specifici per la definizione degli algoritmi, chiamati linguaggi di programmazione. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 23 RAPPRESENTAZIONE DI UN ALGORITMO Per rappresentare il flusso di esecuzione di un algoritmo può essere utile ricorrere ai diagrammi a blocchi che indicano graficamente la sequenza di operazioni da eseguire. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 24 RAPPRESENTAZIONE DI UN ALGORITMO Vediamo due modi equivalenti di esprimere lo stesso algoritmo (di Euclide) per il calcolo del M.C.D. inizio 1. Prendi i valori da tastiera VAL1 e VAL2 finchè RESTO<>0 INPUT: VAL1, VAL2 Falso se VAL1 < VAL2 Vero Vero scambia VAL1 e VAL2 RESTO:= VAL1 MOD VAL2 VAL1:=VAL2 VAL2:=RESTO RESTO:= VAL1 MOD VAL2 OUTPUT: “MCD:” VAL2 fine Falso 2. Se VAL1<VAL2 allora scambiali 3. Metti in RESTO il resto tra VAL1 e VAL2 4. Ripeti finchè RESTO<>0 5. Metti in VAL1 il contenuto di VAL2 6. Metti in VAL2 il contenuto di RESTO 7. Metti in RESTO il resto tra VAL1 e VAL2 8. Fine Ripeti 9. Mostra il MCD che è pari a VAL2 Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 25 LINGUAGGI DI BASSO LIVELLO Come esprimere un algoritmo affinché un computer possa interpretarlo ed eseguirlo? In realtà la CPU è in grado di eseguire un numero molto ristretto di operazioni estremamente semplici. E tali istruzioni sono espresse in termini numerici, cioè ad ogni istruzione corrisponde un numero. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 26 LINGUAGGI DI BASSO LIVELLO Il linguaggio di programmazione le cui istruzioni hanno una corrispondenza biunivoca con le operazioni svolte dal microprocessore si chiama LINGUAGGIO MACCHINA. Questo linguaggio si dice di BASSO LIVELLO in quanto è strettamente legati alle istruzioni della CPU, quindi poco naturale per l’uomo. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 27 LINGUAGGI DI ALTO LIVELLO Per facilitare l’implementazione degli algoritmi, a partire dalla metà degli anni ’50, sono stati creati anche dei linguaggi di programmazione più evoluti, più simili al linguaggio umano, e non legati all’architettura dell’elaboratore sul quale vengono utilizzati. Tali linguaggi si dicono di ALTO LIVELLO. Tali linguaggi devono essere convertiti in linguaggio macchina affinché la cpu possa eseguirli. Tuttavia, essendo le istruzioni di questi linguaggi molto potenti e simili al linguaggio umano, a ognuna corrispondono molte istruzioni in linguaggio macchina. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 28 Filosofie di utilizzo del Software Proprietario: software messo a disposizione a pagamento. Al momento dell’acquisto NON si dispone della proprietà software acquistato, ma solo della licenza ad usarlo, sotto le condizioni indicate dal produttore. La licenza più diffusa per questo tipo di sofware è la EULA (End User License Agreement) Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 29 Filosofie di utilizzo del Software Demoware: versione dimostrativa del software a pagamento. Permette di valutare il software ma non di usarlo in modo proficuo e continuativo, infatti normalmente prevede la disabilitazione delle funzioni di stampa e salvataggio, un numero massimo di utilizzi, o un tempo massimo di utilizzo giornaliero (es. 10 minuti). Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 30 Filosofie di utilizzo del Software Shareware: software reso disponibile gratuitamente per un breve periodo (per consentire delle valutazioni). A conclusione di tale lasso temporale, sarà necessario corrispondere una somma in denaro per proseguirne l’utilizzo. Una volta pagato e registrato, sono spesso rese disponibili funzionalità aggiuntive non incluse nella versione di valutazione. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 31 Filosofie di utilizzo del Software Adware: software che prevede delle sezioni pubblicitarie inamovibili. In tal modo è gratuito per l’utilizzatore, ma lo sviluppatore è pagato dallo sponsor. Freeware - software reso disponibile l’utilizzo gratuitamente dal produttore, ma non è liberamente riutilizzabile, e non sono resi disponibili i codici sorgenti. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 32 Filosofie di utilizzo del Software Pubblico Dominio: software gratuito che non prevede alcun tipo di licenza, pertanto, mancando chi può difenderlo, chiunque può riuscire ad accamparvi dei diritti, e qualsiasi copia o variante potrebbe non essere più gratuita. CopyLeft: software gratutito, ma protetto da una licenza che difende il diritto d’autore e la sua volontà di mantenere libera la sua opera. Il copyleft impedisce che chi ridistribuisce il software (originale o modificato) possa aggiungere delle restrizioni ulteriori. Un esempio di questo tipo di licenza è GNU-GPL. Informatica Applicata Prof.Emanuela Zilio 33