Progetto ADIMA finanziato dalla FILAS Lazio POR FESR Lazio 2007/2013 asse I Attività I.1 prot Filas RS – 2009 - 1249 CUP F87I10000740007 LA NUOVA FRONTIERA DELL’IMAGING ADATTIVO Tecniche computazionali innovative per lo sviluppo di strumentazioni basate su imaging adattivo 1 2 3 Progressi dell’imaging medicale • Potenziamento dell’hardware – Sistemi multimodali • Imaging adattivo – Sistemi diagnostici interattivi • Multimodale/adattivo – Due sistemi a confronto Scopo di ADIMA • Imaging SPET tradizionale – Principi di base • Che cos’è ADIMA – Ideazione di un sistema SPET adattivo • Ricostruzioni 3D – I vantaggi rispetto al sistema tradizionale • Rivelatore ADIMA_SPET – La fase sperimentale Campi di applicazione 1 Progressi dell’imaging medicale Potenziamento dell’hardware Sistemi multimodali • Nel corso degli ultimi anni stanno emergendo nell’ambito dell’imaging medicale nuovi sistemi multimodali, nati dall’esigenza di fondere informazioni anatomiche con informazioni funzionali per predire in modo più accurato la natura di lesioni sospette. • Dispositivi sviluppati industrialmente: SPET/CT – PET/CT – MNR/CT – MRI/PET • Esempio di sistema duale, mammoscintigrafia* Immagine RX * Courtesy of Virginia University (USA) Immagine SPE Doppia modalità L’imaging adattivo Sistemi diagnostici interattivi • Il sistema adattivo utilizza i dati di uno o più sistemi per realizzare un’immagine esplorativa (scout) utilizzata per modificare i parametri di acquisizione di quelle successive (modifica dell’hardware). • nel sistema adattivo le immagini non arrivano direttamente e indipendentemente all’osservatore (medico), ma interagiscono tra loro allo scopo di modificare le caratteristiche di acquisizione sulla base di uno specifico compito clinico definito dall’osservatore. Un esempio: una TC che fornisce dinamicamente la mappa dei coefficienti di attenuazione del corpo del paziente durante un esame SPET cardiaco, allo scopo di migliorare la ricostruzione dell’immagine del cuore. Sistema di acquisizione in simbiosi dove i dati di un sistema sono utilizzati a beneficio dell’altro e viceversa Multimodale/adattivo Due sistemi a confronto La distinzione tra i due sistemi di imaging nasce da come sono utilizzati i dati: Nel multimodale le immagini arrivano indipendentemente all’osservatore per essere integrate. Nell’adattivo avviene un cambiamento dinamico dell’hardware in funzione dello specifico compito clinico. Clarkson et all.: Task-Based Approach to Adaptive and Multimodality Imaging Proceedings of the IEEE Vol.96,No.3, March 2008 Esempi Tecniche monomodali che modificano l’hardware per “adattarsi” al compito clinico Ecografia: modifica della frequenza della sonda allo scopo di variare la profondità di visualizzazione e il potere risolutivo dell’apparecchio. CT: Modifica della tensione/corrente in funzione della profondità dell’organo in esame e della risoluzione necessaria. SPET in tecnica multipinhole: modifica del campo di vista per migliorare la risoluzione spaziale dell’organo. MRI: cambio delle sequenze di acquisizione per migliorare l’immagine di uno specifico tessuto. 2 Scopo di ADIMA • Il progetto ADIMA, ha lo scopo di proporre una nuova modalità di imaging adattivo in Medicina Nucleare • Utilizza un nuovo sistema di collimazione in grado di selezionare il migliore angolo di visione per uno specifico organo o tessuto Imaging SPET* tradizionale * Principi di base Tecnica di imaging nucleare, basata sulla rivelazione di fotoni, emessi da un radiotracciante iniettato al paziente (il tracciante più comunemente utilizzato è il Tc99m). 135° 90° 180° 45° L’acquisizione si effettua mediante rotazione della gamma camera intorno al paziente, acquisendo ad ogni angolazione un’immagine planare (proiezione) attraverso le quali si ottiene la ricostruzione tomografica 3D della distribuzione del radiofarmaco. * Single Photon Emission Tomography SPET tradizionale 0° La distanza con il soggetto è fissa, il dispositivo ruota intorno al paziente; la camera punta sempre al centro di rotazione. ADIMA consente una modalità di ricostruzione tomografica innovativa, basata su una nuova concezione di collimazione ad angoli variabili, destinata a cambiare la modalità di acquisizione in SPET. Che cos’è ADIMA Ideazione di un sistema SPET adattivo Collimatore a fori esagonali con angolazione gestita da motori passo-passo variable da -45° a +45° dimensioni foro di collimazione 1.5 mm Ø, 25 mm altezza 0.2 mm setto La distanza collimatore/ sorgente è adattabile all’anatomia del soggetto. Può rivelare informazioni anche da sorgenti di bassa captazione. +45° brevetto KSI-Sapienza –Inventore Roberto Pani COLLIMATORE INCLINABILE, IN PARTICOLARE PER TOMOGRAFIA A EMISSIONE DI FOTONE SINGOLO RM2012A000485 del 11/10/2012 0° - 45° I vantaggi di ADIMA • • • • Il sistema di rivelazione è localizzato in posizione fissa, alla minima distanza dal paziente, a vantaggio della risoluzione spaziale e della rivelazione di piccole lesioni. Di principio questa tecnica non pone limiti al numero di angoli che si possono acquisire e al grado massimo dell’angolo che può essere raggiunto. Permette una selezione angolare di tipo adattivo in ragione della migliore visione della lesione. Si basa su una tecnica di ricostruzione ad angoli parziali opportunamente selezionabili, è possibile definire dei protocolli di acquisizione di immagini che “pesino” di più alcuni angoli rispetto ad altri. Ricostruzioni 3D Nella SPET, la gamma camera ruota intorno al paziente e acquisisce una proiezione ad ogni angolo, misurando la radiazione che arriva in direzione perpendicolare. La ricostruzione avviene a partire dal Sinogramma: è la matrice in cui sono raccolte le proiezioni di una singola sezione. La retroproiezione consente di ottenere le immagini relative alla distribuzione dell'attività dell'oggetto partendo dalle proiezioni acquisite e retroproiettando verso il centro del sistema di rotazione i profili dei conteggi acquisiti distribuendoli uniformemente su tutti i pixel del piano x, y. SINOGRAMMA ARTEFATTI A STELLA ANGOLI PARZIALI Il procedimento è ripetuto per ogni angolo, ottenendo un rafforzamento dei conteggi in corrispondenza delle strutture dell’oggetto originale; Il numero degli artefatti è inversamente proporzionale al numero delle proiezioni. Si può procedere con ricostruzioni tradizionali, oppure con ricostruzioni ad angoli parziali per angoli minori di 180°. Physics In Nuclear Medicine by M.E. Phelps Ricostruzioni 3D Simple Back-projection con collimatore ADIMA 1 - Sorgente lesione di diametro 2.5 mm Immagini acquisite 12 proiezioni: da -45° a -30° e da 30°a 45° con step di 3° Artefatti dovuti al numero limitato di proiezioni 2 - Sorgente lesione di diametro 2.5 mm Immagini acquisite 31 proiezioni: da -45° a +45° con step di 3° La selezione in angoli permette una migliore identificazione dell’oggetto in z e migliora il contrasto di immagine Piano yz Rivelatore ADIMA_SPET La fase sperimentale Caratteristiche gamma camera • Area attiva 10 x 10 cm2 • • • Cristallo planare di scintillazione di NaI: Tl 2x2 array di fotorivelatori tipo MA-PMT Hamamatsu H8500C Sistema elettronico di lettura dei segnali a 256 canali indipendenti Risoluzione Spaziale intrinseca @ 0° ~ 1 mm Risoluzione energetica @ 140 keV ~ 10% Ricostruzione SPET Tomografia SPET tradizionale Il Fantoccio Cilindro con base di diametro 7.5 cm ed altezza 10 cm (simula il tessuto sano). Sfere da 5 e 10 mm (simulano le lesioni tumorali) 10 cm Immagini ricostruite sui piani delle lesioni 1 - coronale 2 - sagittale (lesione: 10 mm) 3 - sagittale (lesione: 5 mm) 3D ADIMA/SPET Ricostruzioni tomografiche assiali a confronto Ricostruzione ad angolo variabile Ricostruzione tomografica tradizionale - Collimatore fisso (ADIMA) - 31 proiezioni - Angoli parziali da -45° a +45° - Passo angolare 3° - Collimatore in rotazione - 36 proiezioni - 0° - 360° - Passo angolare 10° Il collimatore ADIMA è localizzato in posizione fissa alla minima distanza dalle lesioni (4,75 cm). È visibile la lesione da 5 mm. La deformazione dell’immagine è limitata alla sola sezione assiale. Nella SPET tradizionale la distanza dalle lesioni è fissata dal raggio di rotazione (min 15 cm). Non è visibile la lesione da 5 mm. 3D ADIMA/SPET Ricostruzioni tomografiche coronali a confronto SPET La modalità tradizionale ad angolo totale produce un’informazione modesta su le sezioni di entrambi gli assi (mancanza di informazioni su tumori di piccole dimensioni). 7.5 cm ADIMA 10 cm ADIMA Ottima qualità delle immagini delle sezioni lungo l’asse coronale. 7.5 cm Anger SPET tradizionale 10 cm ADIMA migliora la qualità delle immagini 3D ADIMA/SPET su 12 proiezioni delle singole lesioni lesione di diametro 5 mm Risoluzione spaziale ricostruita sui piani della sorgente Asse minore 6 mm Asse maggiore 11 mm 8 cm 1 - Sorgente 20 cm Piano xz lesione di diametro 10 mm Risoluzione spaziale ricostruita sui piani della sorgente Asse minore 10 mm Asse maggiore 16 mm 8 cm 2 - Sorgente 20 cm In ADIMA la selezione degli angoli migliora la ricostruzione assiale Piano xz ADIMA Risultati Sperimentali Immagineangolare 3D Effetto della selezione 1 - Immagine planare a 0° Risoluzione spaziale 5 mm mm Traslazione dell’immagine a seguito della selezione angolare del collimatore 2 - Immagine planare a 30° Risoluzione spaziale 6 mm traslazione 25 mm 25 mm mm 3 - Immagine planare a 40° Risoluzione spaziale 8 mm traslazione 50 mm mm Sorgente capillare di Tc99m Capillare posto a 20mm di profondità dal collimatore Dimensione originale del capillare 3 cm lunghezza 300 m Ø mm mm 50 mm mm ADIMA Risultati Sperimentali Le potenzialità di digitalizzazione delle immagini di ADIMA sono molto elevate; nasce il problema della scelta del livello di digitalizzazione Immagine planare a 1 mm di digitalizzazione Risoluzione spaziale 5.0 mm mm Immagini planari a diversa digitalizzazione Sorgente capillare di Tc99m Capillare posto a 20mm di profondità dal collimatore Dimensione originale del capillare 3 cm lunghezza 300 m Ø Immagine planare a 0.2 mm di digitalizzazione Risoluzione spaziale 3.0 mm mm mm L’immagine del capillare coinvolge due file di fori del collimatore mm ADIMA 3D Immagine coronale ricostruita sul piano xy della sorgente Risoluzione spaziale in direzione x = 6 mm mm Sorgente capillare di Capillare posto a 20mm di profondità dal collimatore Dimensione originale del capillare 3 cm lunghezza 300 m Ø y Immagine assiale ricostruita sul piano yz della sorgente Risoluzione spaziale in direzione z = 11 mm Posizione in Z ricostruita 22 mm mm x mm mm Yy z Z mm Tc99m 3 Campi di applicazione • Nuova modalità Tomografica ad angoli parziali in Medicina Nucleare, in Single Photon Emission (SPE). L’elevata risoluzione spaziale consente un miglioramento della qualità diagnostica dell’immagine. • Studio di lesioni poste a piccole profondità (max 5 cm), per applicazioni su cervello e/o piccoli organi (ad esempio tiroide o mammella). • Imaging multimodale attraverso l’integrazione con apparati ecografici, risonanza magnetica, Tomografia computerizzata. • Implementazione di piani di trattamento in radioterapia metabolica (Voxel dosimetry) con integrazioni e con tecniche SPET tradizionali e TC. Impaginazione e grafica a cura di Aldo Federico Moro