“RACER’S TRAINERS” La realizzazione del video Comau “We learn from challenges” Allenare Racer per consentirgli di giocare con Marco Belinelli è stato divertente e piuttosto semplice e intuitivo, parola dei tecnici Comau che hanno preparato l’applicazione in gran segreto nei giorni antecendenti lo shooting . Il robot, infatti, ha le caratteristiche giuste in termini di accelerazione, flessibilità e ripetibilità per generare traiettorie e movimenti simili al braccio di un campione e con un campione...condividere il parquet. Per riuscire a dimostrare la cooperazione possibile si è lavorato sui 3 componenti essenziali per la riuscita del video. Il campo da gioco L’area dedicata al gioco e dedicata alle riprese doveva rispettare due condizioni. La prima: le misure regolamentari per replicare fedelmente la realtà. Racer, infatti, doveva non solo simulare un tiro al canestro, ma riuscirci realmente. E questo alla fine è accaduto: non c’è alcuna finzione scenica o post produzione a sosituirsi a presunte performance. E’ tutto vero. La riservatezza. Il campo è stato allestito in un luogo segreto alle porte di Torino per la fase di test e programmazione e solo all’ultimo ricostruito in studio. La mano del robot Il pallone doveva essere contenuto in un palmo speciale e attraverso dita pronte a far partire il tiro al momento giusto. Ne è nato un prototipo, progettato in 3D e realizzato in prototipazione rapida, a cui è stato aggiunto un sistema vacuum per una migliore presa del pallone. Il robot, il vero protagonista Da buoni coach, era necessario prima “mostrare la tattica” al giocatore e poi farlo “scendere in campo”. Attraverso il software di simulazione, Comau Robosim Pro, l’area di gioco è stata ricostruita e sono state impostate le traiettorie virtuali che il robot, e la palla, avrebbero dovuto compiere. La simulazione off-line è stata poi trasmessa al campo di gioco e il programma di tiro è stato impostato nell’unità di controllo robot reale. In questo modo Racer, calibrando il posizionamento del pallone con la mini ventosa, coordinando velocità del movimento e tempo di rilascio necessario... ha cominciato ad infilare canestri. Racer, però, non è solo un rapido e preciso esecutore di un lavoro. Il robot ha compiuto movimenti molto complessi che lo hanno portato a giocare realmente con Marco Belinelli, passandogli il pallone in diversi modi e da diverse distanze. Tutto questo grazie a meccaniche robuste, alla precisione e all’accelerazione con cui raggiunge i punti della sua traiettoria, o attraversa in modalità fly quelli in cui non si deve fermare. Tutte funzionalità consentite dal controllo di quinta generazione, C5G, e dal nuovo software eMotion. L’how to del video “We learn from challenges”, ulteriori immagini e interviste sono a disposizione sul sito dell’iniziativa http://racer.comau.com