OSPEDALE REGIONALE DELLA BEATA VERGINE MATERNITÀ Ospedale Informazioni ECOGRAFIA MORFOLOGICA 091 - 811.31.11 091 - 811.36.88 Informazioni utili Prelievo dei villi coriali: non svuotare la vescica 1h prima dell’esame, portate con voi il tesserino del gruppo sanguigno Amniocentesi: portate il tesserino del gruppo sanguigno Supporto digitale: se desiderate avere le immagini dell’esame ecografico per conservarle e visionarle su PC, portate un DVD e consegnatelo al vostro arrivo. L’unico formato compatibile con il nostro sistema è DVD+RW, gli altri formati non vengono accettati (DVD+/-R/-RW) Tecnologia all’avanguardia Il nostro istituto beneficia di apparecchi dell’ultima generazione con una qualità di risoluzione superiore. Questo vantaggio combinato con l’esperienza dell’ecografista raggiunge un livello di diagnostica tale da permettere una valutazione globale della gravidanza e delle sue patologie senza dover dipendere da altri centri. Benchè questi elementi diano una estrema sicurezza, l’assenza totale di complicazioni o di patologie non potrà mai essere garantita. MATERNITÀ OSPEDALE REGIONALE DELLA BEATA VERGINE © FLT 2007 eco_01_01.indd 1 MENDRISIO MATERNITÀ OSPEDALE REGIONALE DELLA BEATA VERGINE MENDRISIO 26/03/2007 22.26.42 Ecografia morfologica 3D & 4D Ecografia morfologica Perchè tridimensionale? Prelievo dei villi coriali Con il termine ecografia morfologica si intende un esame eseguito nella 20-24.a settimana di gravidanza da un operatore molto esperto, con una strumentazione di elevata tecnologia, finalizzato soprattutto alla diagnosi delle malformazioni fetali, alla stima della quantità di liquido amniotico e alla crescita del feto oltre che a definire la posizione della placenta. L’esame completo della morfologia del feto comprende il riscontro di tutti i dettagli anatomici attualmente indagabili per mezzo dell’ecografia. L’elenco comprende le strutture intracraniche, lo studio del volto, dell’apparato cardiovascolare, degli organi addominali, dell’estremità (dita comprese) e della colonna vertebrale. Raramente può capitare che alcuni dettagli non siano chiari, in tal caso può essere necessario completare l’esame con una indagine ecografica transvaginale. L’esame 3D o 4D (3D in tempo reale) non è eseguito di routine. Questa tecnica viene applicata in condizioni particolari dettate da patologie o conformazioni particolari. Le immagini tridimensionali che si vedono spesso sui libri non sempre sono riproducibile in realtà e le casse malati non rimborsano tale esame se non in rari casi. Se è vostro desiderio approfittare di questa tecnica, vi saremmo grati di informare il vostro ginecologo o di avvisarci direttamente al numero 091 - 811.36.36 È un metodo di diagnosi prenatale che può servire a scoprire anomnalie di cromosomi o altre malattie ereditarie. Il prelievo viene eseguito tra la 10.ma e la 13.ma settimana di gravidanza. Dopo l’intervento può apparire una leggera perdita vaginale di sangue che normalmente cessa spontaneamente e rapidamente. Malgrado tutte le attenzioni può capitare un aborto (1% dei casi). Informazioni ed appuntamenti Il vostro ginecologo si occuperà di informarvi e di rispondere alle vostre domande inerenti questo particolare esame. Ulteriori informazioni potrete otternerle presso il segretariato Nr. 091- 811.36.36 eco_01_01.indd 2 Cosa dovreste sapere Se l’esito degli esami ecografici è normale, si può concludere che, con grande probabilità, tutto è veramente normale. Possiamo allora garantire che il vostro bambino è in perfetta salute? NO, questo non è possibile. L’ecografia è molto precisa ( 90%) per diagnosticare i problemi gravi ed è relativamente capace (75%) di riconoscere i problemi che necessiteranno cure e trattamenti maggiori. Più ridotta (30%) risulta l’efficacità nel diagnosticare le anomalie minori che non potranno essere evidenziate al momento dell’esame. Alcune anomalie saranno evidenziate solo ad uno stadio avanzato della gravidanza e non possono essere scoperte con questo esame. Amniocentesi È l’altro metodo diagnostico utilizzato in circostanze diverse ma in primo luogo per diagnosticare anomalie cromosomiche, malattie ereditarie o problemi alla colonna vertebrale. Viene eseguita nella 16.a settimana o anche più tardi per diagnosticare infezioni congenite o per evidenziare malattie intrauterine, incompatibilità sanguigne fra madre e feto o anche per diminuire la quantità in eccesso di liquido amniotico. Dopo l’intervento, può apparire in rari casi una leggera perdita di liquido amniotico che normalmente cessa spontaneamente, ma se persiste necessita di ospedalizzazione. Nel 99% dei casi non vi sono conseguenze. Anche con l’amniocentesi malgrado tutte le attenzioni può capitare un aborto (1% dei casi). 26/03/2007 22.26.44