Il contenuto della pagina di Spiritualità vuole offrire una lettura spirituale, purché “la lettura non sia casuale e svolta superficialmente, ma quieta, e porti impresso il sigillo della meditazione” (Pietro di Celle). Si tende portare profitto alla vita interiore del lettore: le letture, dopo averle meditate, dalla mente farle scorrere nel fondo del cuore e lì consegnarle. La storia riportata di sotto è indicativa al riguardo: « Un anziano eremita viveva nel deserto. Ecco che si presenta a lui un giovane con ideali di santità, ma in preda allo scoraggiamento gli dice: “Leggo i sacri testi, studio libri e cerco di penetrarne la bellezza del contenuto. Vorrei conservare in me questi riflessi della verità, ma è inutile, dimentico tutto e le mie letture e riflessioni sono senza frutto”. Il vegliardo ascolta con calma e a sua volta indicandogli un cesto di vimini, lo manda ad attingere alla fonte. Il giovane pensò di non essere stato compreso, ma compì l’ordine col suo cesto vecchio e fangoso. Lo riempì alla fonte, ma per via si vuotò. L’eremita lo rinvia, e così per dieci volte, senza frutto. Allora disse il vegliardo: “Hai capito? La cesta s’è pulita del tutto, e non mi interessava l’acqua, ma la cesta. Così ti succede con le parole che leggi e mediti. Non riesci a ritenerle e credi di perder tempo. Ma senza che tu lo avverta, nel passare per la mente, illuminano i tuoi pensieri e purificano il tuo cuore ». Da Aa.vv. L’orazione mentale, Roma 1965, p. 63.