associazione italiana di aritmologia e cardiostimolazione

Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione
Via Sicilia, 57
00187 Roma
tel 0647020412 fax 42020037
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Presidente
Dott. Michele Brignole
NOTE AL TESTO UNIFICATO AC 780 e C 1891 INERENTE:
Modifiche alla legge 3 aprile 2001, n 120, recante norme sull'utilizzo dei defibrillatori
semiautomatici in ambiente extraospedaliero.
Al Presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati
On.le Mimmo Lucà
All’On.le Di Virgilio
All’On.le Castellani
A tutti i Membri della Commissione
L’Associazione Scientifica Italiana di aritmologia e cardiostimolazione da 30 anni opera sul
territorio nazionale per la diffusione della cultura delle aritmie e del loro trattamento,
rappresentando oltre 1300 cardiologi esperti di aritmologia. Essa svolge intensa attività di
aggiornamento e formazione in tutto il territorio nazionale con particolare attenzione alla
gestione della “morte improvvisa aritmica” dando opportuno risalto agli elementi
epidemiologici, fisiopatologici, diagnostici e di prevenzione primaria e secondaria.
La morte cardiaca improvvisa rappresenta il 20% di tutte le morti registrate nel mondo
occidentale (l'incidenza è di 300.000 morti/anno, sia in Europa che negli Stati Uniti). É
dimostrato che somministrare una rianimazione cardiopolmonare (RCP) nei primi minuti da
un arresto cardiaco dimezza la probabilità di decesso della vittima. La necessità di accorciare i
tempi di intervento della RCP per prevenire il danno anossico cerebrale ha portato le società
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scientifiche internazionali a definire linee guida di comportamento comuni (AHA e ILCOR
2005), per promuovere la diffusione capillare delle tecniche di BLS (massaggio cardiaco e
ventilazione) e della defibrillazione precoce con apparecchi semiautomatici. Al pari della
defibrillazione precoce, sono infatti di cruciale importanza le manovre di BLS: il massaggio
cardioaco, la ventilazione assistita, la loro effettiva e corretta applicazione nella RCP. D’altra
parte il tema dominante delle organizzazioni che aderiscono all’ILCOR (compresa la nostra
Associazione AIAC) è la semplificazione delle manovre di RCP per incoraggiare il più
possibile la partecipazione di soccorritori occasionali non professionisti ai progetti di
defibrillazione precoce sul territorio (progetti PAD). I defibrillatori semiautomatici sono di
facile impiego attraverso semplici manovre. Essi sono forniti di una batteria che li rende
utilizzabili senza collegarli alla rete elettrica. La loro manutenzione è limitata esclusivamente
al controllo periodico della batteria e al cambio delle piatre autoadesive dopo l’uso. I modelli
attualmente disponibili per facilitare il controllo periodico della batteria contengono un
autotest che invia segnali sonori e visivi in caso di malfunzione o di esaurimento della
batteria. In Italia le azioni necessarie per non incorrere nel reato di omissione di soccorso
(articolo 593 del Codice Penale), le cui sanzioni sono state inasprite recentemente a seguito di
episodi di incidenti stradali con omissione di soccorso, variano a seconda della professione
del soccorritore. I soccorritori laici occasionali senza preparazione specifica alla RCP debbono
comunque garantire l’attivazione del servizio di emergenza 118. In tali casi la probabilità di
sopravvivenza in attesa del Sistema 118 è molto bassa e si riduce del 10% ogni minuto che
passa fino a raggiungere lo 0% dopo 10 minuti. In caso di volontari addestrati con corso di
supporto delle funzioni vitali di base con ausilio di defibrillatore (BLSD), questi hanno
l’obbligo di applicare le manovre (massaggio cardiaco e ventilazione e uso del defibrillatore
se disponibile). Se privi di tale autorizzazione possono incorrere nel reato ipotizzato
dall’articolo 348 del Codice Penale di esercizio abusivo di una professione per la quale è
richiesta una speciale abilitazione, e per abilitazione si intende anche quella specificata dalla
legge del 3 aprile 2001 n. 120 per l’uso dei defibrillatori. L’inizio delle manovre di RCP non
deve essere ritardato o omesso per la valutazione statistica della scarsa probabilità di successo
dell’intervento in termini di stato vitale o restituito ad integrum della sfera neurologica, in
quanto la realtà del caso concreto non può essere ricondotta a schemi scientifici astratti.
Quindi quando c’è in gioco la vita di una persona in una situazione di morte inattesa o in
assenza di criteri certi di morte clinica (es. decapitazione) è imperativo iniziare tutti i tentativi
rianimatori a prescindere dalle probabilità a priori di successo. Non è consigliato un tempo
minimo o un tempo massimo di durata della RCP, anche se l’assenza di ripresa di un ritmo
cardiaco valido dopo 30 minuti viene considerato un segno prognostico estremamente
infausto. Comunque il soccorritore volontario laico occasionale, non potendo formulare una
diagnosi di morte, essendo questo esclusivamente un atto medico, deve continuare gli sforzi
rianimatori fino all’arrivo di un soccorritore professionista anche non medico che gli fornisca
il cambio nelle operazioni rianimatorie (es. i componenti dei mezzi di soccorso del 118) o per
esaurimento delle forze fisiche. Per il soccorritore laico occasionale l’articolo 54 del CP «stato
di necessità» lo tutela. Infatti in questi casi non è richiesto il consenso alle manovre
rianimatorie e la non punibilità dei possibili danni conseguenti. L’articolo 54 del CP sancisce
infatti la non punibilità di colui che provoca un danno a un terzo qualora agisca in stato di
necessità per imminente pericolo di vita. L’intervento deve essere però necessario, mirato,
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proporzionale ed equilibrato. Il rispetto di questi parametri non dovrebbe far incorrere nei
reati di omicidio colposo e lesioni colpose (articolo 589 e 590 del CP) in caso di lesioni
permanenti o morte della vittima durante RCP (es. eventuali fratture costali durante
massaggio cardiaco).
Elemento focale della formazione al supporto delle funzioni vitali di base con ausilio del
defibrillatore per i soccorritori non sanitari è la trasmissione della funzione cruciale della
variabile «tempo» ossia che deve essere prontamente iniziato il massaggio cardiaco anche in
assenza di mezzi di protezione adeguati. Infatti se non si ritiene di poter eseguire la
ventilazione assistita o qualora non si riesca ad eseguirla in modo efficace, si dovrebbe
comunque eseguire un massaggio cardiaco che aumenta le possibilta di sopravivenza
secondo quanto prescritto anche dalle linee guida ILCOR 2005.
EMENDAMENTI PROPOSTI AL DISEGNO DI LEGGE:
Art1 comma 1: aggiungere: …secondo le linee guida scientifiche internazionali vigenti ILCOR
riguardanti il BLSD per gli adulti e il P-BLSD per i bambini.
Motivo: ciò al fine di rendere omogenea la formazione a livello nazionale ed evitare che
alcuni soccorritori non sanitari vengano abilitati secondo linee guida 2000 e altri 2005. Ciò
potrebbe creare pericolose dicotomie nei casi di soccorso eseguito secondo schemi formativi
non aggiornati e non attuali. Inoltre non aggiungendo la citazione alle linee guida pediatriche
si rischierebbe di omettere i corsi di formazione adatti a vittime in età pediatrica per le quali
le manovre di RCP si differenziano rispetto agli adulti e l’uso del defibrillatore
semiautomatico prevede l’utilizzo di piastre pediatriche. Infatti da 1 anno a 8 anni si possono
usare gli stessi defibrillatori con le stesse manovre ma collegando delle piastre adatte
esclusivamente per bambini da 1 a 8 anni.
Art 2: Comma 2: come di seguito modificato: «Le organizzazioni medico-scientifiche senza
scopo di lucro nonché gli ordini professionali sanitari, gli enti nazionali senza scopo di lucro
operanti nel settore dell’emergenza sanitaria che dispongano di una rete di formazione, le
università, le istituzioni e le associazioni scientifiche senza scopo di lucro a carattere
nazionale dotate di un centro di formazione provvedono…». Fermo il resto.
Motivo: la modifica è proposta al fine di evitare che improvvisate associazioni locali e
regionali si propongano come enti formatori senza garantire la qualità della formazione da
cui non si può assolutamente prescindere. Allo stato in Italia pullulano una moltitudine di
associazioni che vantano il diritto di svolgere formazione al BLSD senza assolutamente
garantire la qualità della formazione , elemento principe di una lotta per la vita che si gioca in
pochissimi istanti e quindi il risultato. La sicurezza dei cittadinii e un imperativo categorico a
cui le istituzioni non possono e non debbono sottrarsi.
Aggiungere comma 4: La formazione deve essere svolta da istruttori certificati, con il
coordinamento e la responsabilità di un medico esperto in emergenza.
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Motivo: Non si può prescindere dal controllo della qualità della formazione e dalla
conseguente responsabilità nell’erogazione della abilitazione all’uso del defibrillatore in
assenza di un medico esperto in emergenza. L’applicazione delle manovre di RCP e in
particolare l’uso del defibrillatore costituiscono un atto medico delegato. Pertanto al fine di
garantire l’assoluta sicurezza dei cittadini è auspicabile che tutti gli eventi formativi siano
coordinati da un medico che se ne assume anche la responsabilità. Non dimentichiamo che
persino la formazione degli addetti all’antincedio viene dispensata con il coordinamento dei
vigili del fuoco. Solo chi conosce la materia puo sintetizzare un processo formativo!! Ciò viene
già applicato negli altri paesi della Unione Europea.
Art. 3. Comma 1: modifica: …ha la durata di dodici mesi e ha validità su tutto il territorio
nazionale e nei paesi della UE.
Motivo: il periodo di 24 mesi dopo lo svolgimento di un corso BLSD per un soccorritore
occasionale è particolarmente lungo e metterebbe a repentaglio la sicurezza della vittima e del
soccorritore. L’abilità alle manovre RCP una volta apprese si deve mantenere con un esercizio
di almeno una volta ogni 12 mesi. Per esempio un guidatore di auto dopo aver preso la
patente di guida e non avendo più l’opportunità di guidare per 2 anni, si troverebbe
seriamente in difficoltà a guidare improvvisamente l’auto. L'automaticità delle manovre
anche se semplici prevede comunque una frequente ripetizione.
Comma 2: modifica: …I corsi di formazione e di addestramento per il rinnovo della
certificazione possono essere svolti anche con metodiche di apprendimento a distanza o di elearning per la parte teorica, mentre per la verifica delle competenze della parte pratica
rimangono le stesse modalità dei corsi BLSD.
Motivo: lo scopo di questo comma è quello di snellire il più possibile l’aggiornamento dei
soccorritori non sanitari per i quali si prevede quindi anche un aggiornamento a distanza. Per
la parte pratica invece devono permenre gli stessi criteri del BLSD al fine di garantire la
qualità e il mantenimento delle competenze teriche e pratiche.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Per ulteriori chiarimenti la nostra Associazione si rende disponibile ad affiancare i lavori della
XII Commissione con il solo fine di garantire il più possibile la qualità della formazione nelle
manovre in emergenza e la sicurezza dei cittadini.
Distinti saluti
Dott. Maurizio Santomauro
Chairmain della Task Force PAD & CPR
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