LEGISLAZIONE
L’insegnamento delle manovre salvavita nella scuola italiana è realtà
Dopo un difficile percorso lungo dieci anni, le manovre salvavita saranno materia
di insegnamento. Al Senato della Repubblica celebrato il varo legislativo
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Cosimo Lucaselli
Al mio piccolo Giuseppe…
e a tutte le nuove generazioni…
Che questa “battaglia”, che oggi finalmente vede il suo epilogo positivo, possa darci
la possibilità di lasciarvi un mondo migliore…
In occasione del varo legislativo della legge del 13 luglio 2015 n. 107, “Buona
scuola”, che ha inglobato a sé anche l’insegnamento obbligatorio delle manovre
salvavita nella scuola italiana, si è tenuto a Roma, presso la sala Zuccari a
palazzo Giustiniani del Senato della Repubblica, il congresso celebrativo dal
titolo “Il primo soccorso entra nella scuola italiana”.
Quindi nella “Buona scuola” c’è anche l’articolo 1, comma 10... “Nelle scuole
secondarie di primo e secondo grado sono realizzate, nell’ambito delle risorse
umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque,
senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, iniziative di
formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche del
primo soccorso, nel rispetto dell'autonomia scolastica, anche in collaborazione con il
Servizio di Emergenza Territoriale “118” del Servizio Sanitario Nazionale e con il
contributo delle realtà del territorio”.
Si tratta in particolare di quattro competenze essenziali: il massaggio cardiaco, la
defibrillazione precoce semiautomatica, le disostruzione delle vie aree (sia
nell’adulto, nel bambino che nel neonato), e le tecniche di emostasi di emergenza.
Un momento celebrativo dunque che apre le porte a una nuova era, che porterà le
nuove generazioni a studiare le principali manovre salvavita.
Un evento, in Italia, che non ha precedenti, grazie al quale, come stimato
nell’ambito degli arresti cardiaci improvvisi, si potrebbero salvare almeno 20mila
dei 60mila decessi l’anno.
Ma non solo... perché in Italia circa una persona a settimana muore a causa della
disostruzione delle vie aree e il 40% di questi ha meno di 4 anni di età. E, anche
in questo caso, se si sapesse come e quando soccorrere, sarebbe possibile
salvarne almeno il 40%.
Tutto questo oggi sarà possibile grazie appunto alla nuova legge che nasce da un
disegno legislativo ad iniziativa popolare partito da Taranto, con 93mile firme nel
2005, promosso da Mario Balzanelli (direttore del Sistema 118 di Taranto).
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“Ogni anno – ha spiegato Balzanelli durante la sua presentazione a Roma - in
Italia, all’improvviso, in modo inatteso, perdono la vita 60mila di noi, 164 ogni
giorno, 8 all’ora, spesso senza neanche percepire un malore prima di chiudere gli
occhi. Spesso senza avere la possibilità di congedarsi, guardando le persone più
care. Da 60 anni la scienza ci dimostra che è possibile, laddove nell’immediatezza
si effettuino alcune semplici manovre di soccorso, salvare tantissimi di questi,
salvarli veramente.
Dieci anni fa, 93mila di noi hanno avuto fiducia nelle istituzioni, hanno utilizzato
l’articolo 71 della Costituzione come uno strumento utile per proteggere la nostra
vita, la vita di tutti, la vita dei cittadini di questo paese. Attraverso l’iniziativa
legislativa popolare ci siamo posti il problema di una necessità istituzionale più
alta, le tecniche salvavita devono diventare un patrimonio culturale permanente di
tutta la popolazione italiana”.
Ad accogliere Balzanelli e i centodiciottisti al Senato della Repubblica, c’è stato
Pietro Grasso (presidente del Senato della Repubblica). “Il nostro paese – ha
detto - si allinea alle migliori esperienze internazionali su questo tema. L’Italia non
deve restare indietro nell’insegnamento di queste tecniche nell’età scolare. Pochi
secondi per salvare una vita, pochi secondi per essere salvati. Io sono davvero
felice che questo bagaglio di conoscenza possa iniziare dagli studenti”.
Nel corso del’evento presente anche Valeria Fedeli (vice presidente del Senato
della Repubblica) che ha commentato: “Dunque massaggio cardiaco,
defibrillazione precoce semiautomatica, manovre di disostruzione delle vie aeree
nell’adulto, nel bambino e nel neonato, tecniche di emostasi di emergenza,
troveranno spazio nei processi formativi dei nostri ragazzi e dei loro insegnanti, e
credo che ciò rappresenti un forte tentativo di risposta dello Stato alle esigenze di
educazione sanitaria di base.
L’acquisizione della conoscenza del massaggio cardiaco da parte di ciascun
cittadino italiano ha un’assoluta importanza. Se si stima che il 25 - 30% dei
pazienti colpiti da arresto cardiaco potrebbe salvarsi con un immediato intervento,
vuol dire che questo progetto formativo è un investimento straordinario sulla scuola,
sull’educazione alla salute, ma anche, in un senso più ampio, alla cittadinanza”.
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