Memorie a semiconduttore (1) - Dipartimento di Informatica

Elettronica II
Corso di Laurea in Informatica
Crema, 22 maggio 2002
Memorie a semiconduttore (1)
Stefano Gregori
Department of Electrical Engineering
The University of Texas at Dallas
P.O. Box 830688
Richardson, Texas 75083
E-mail: [email protected]
Stefano Gregori
Memorie a semiconduttore
Crema, 22-5-2002
1
Argomenti
introduzione
circuiti di memoria elementari: latch, flip-flop, registri
memorie a semiconduttore
struttura e funzionamento delle memorie
Stefano Gregori
Memorie a semiconduttore
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Memorizzare l’informazione
1 bit
1 byte = 8 bit
1 bit: una singola unità binaria d'informazione
1 byte: un carattere dell'alfabeto
10 byte: una parola
100 byte: un messaggio SMS (short message service)
1 kbyte = 210 byte
2 kilobyte: una pagina dattiloscritta
50 kilobyte: un racconto
100 kilobyte: un'immagine
1 Mbyte = 220 byte
1 megabyte: un libro (senza immagini)
10 megabyte: una tesi di laurea con immagini e grafici
100 megabyte: il contenuto di un CD audio (74,5 minuti di musica)
650 megabyte: il contenuto di un CD-ROM
1 Gbyte = 230 byte
2 gigabyte: un film compresso in formato MPEG
17 gigabyte: il contenuto di un DVD-ROM
50 gigabyte: il contenuto di una libreria
500 gigabyte: il contenuto di un grosso sito FTP (file transfer protocol)
1 Tbyte = 240 byte
1 terabyte: tutte le lastre a raggi X di un grosso ospedale
10 terabyte: il contenuto della più grande biblioteca del mondo
1 Pbyte = 250 byte
8 petabyte: tutte le informazioni disponibili sul world-wide web
200 petabyte: tutto ciò che è stampato nel mondo
1 Ebyte = 260 byte
8 exabyte: tutte le informazioni memorizzate in un anno nel mondo
71 exabyte: il totale dell'informazione archiviata nel mondo
(escluse le duplicazioni)
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Ogni anno sono memorizzati 8
miliardi di miliardi di byte di nuovi
dati.
Memorizzare un’informazione
significa trasmetterla attraverso il
tempo (serve un supporto per
registrarla, un codice di
rappresentazione e una codifica di
messaggio).
I supporti più usati sono:
carta
pellicole fotografiche
supporti magnetici
supporti ottici
memorie a semiconduttore
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La funzione di memoria
In ogni sistema per l’elaborazione dell’informazione è
necessario memorizzare dei dati (risultati di elaborazioni
intermedie, dati dell’utente, impostazioni, valori di
calibrazione, …).
I dati possono essere memorizzati in formato analogico o
in formato digitale, per periodi di tempo molto brevi o
molto lunghi.
I circuiti elettronici digitali che svolgono la funzione di
memoria sono chiamati reti sequenziali.
L’elevata potenza di calcolo dei moderni sistemi
elettronici dipende dalla disponibilità di memorie veloci,
poco ingombranti ed economiche come le memorie a
semiconduttore.
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Modello di rete sequenziale
Le reti sequenziali sono caratterizzate dalla presenza di
anelli. Una rete con k anelli ha al massimo 2k possibili stati
interni (i valori assunti da y1, …, yk). Le uscite dipendono non
solo dagli ingressi x1, …, xn, ma anche dallo stato interno.
R
x1
xn
y1
yk
C
z1
zm
y'1
y'k
Nel funzionamento del circuito
giocano un ruolo essenziale i
ritardi dz1, …, dzm, dy1, …, dyk, con
cui si formano le uscite in funzione
degli ingressi applicati al tempo t.
zi(t + dzi) = fzi(x1(t), …, xn(t), y1(t), …, yk(t))
yj'(t + dzj) = fyj(x1(t), …, xn(t), y1(t), …, yk(t))
1 ≤ i ≤ m, 1 ≤ j ≤ k
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Circuiti bistabili
I circuiti bistabili (detti anche latch o flip-flop) sono le reti
sequenziali con la minima capacità di memoria. Hanno due
stati, quindi un solo anello e sono utilizzati per memorizzare
un bit.
Il latch più semplice
y
è formato da due
inverter.
y
z
y'
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il latch ha 3 stati stazionari:
2 stati stabili ( )
1 stato metastabile ( )
y'
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Circuiti bistabili
caratteristica di trasferimento
ad anello aperto del latch
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Punti di lavoro del latch
Per verificare la stabilità degli stati stazionari si può studiare come evolve
lo stato del circuito. Per semplificare lo studio si può considerare un
comportamento tempo-discreto.
yiniziale = 0,499
yiniziale = 0,501
se yiniziale < 0,5 il circuito raggiunge
lo stato stabile a tensione bassa
se yiniziale > 0,5 il circuito raggiunge
lo stato stabile a tensione alta
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Punti di lavoro del latch
yiniziale = 0,02
lo stato stabile a tensione bassa è
raggiunto anche partendo da
tensioni inferiori (analogamente lo
stato stabile a tensione alta)
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yiniziale = 0,5
lo stato y = 0,5 è uno stato
stazionario metastabile: uno
spostamento comunque piccolo fa
evolvere il circuito verso uno stato
stabile
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Punti di lavoro del latch
per decidere se uno stato stazionario y0 sia o meno stabile si può
studiare come evolvono piccole variazioni del tipo δn = yn+1 - yn
linearizzando la funzione di trasferimento
yn+1 = α (yn - y0) + y0
si ha che
δn = yn+1 - yn = α (yn - y0) + y0 - yn = (α - 1) (yn - y0)
δn+1 = (α - 1) (yn+1 - y0) = α (α - 1) (yn - y0)
quindi
δn+1 = α δn
ne segue che lo stato è stabile se α < 1
(in generale lo stato è stabile se la derivata della funzione di
trasferimento nel punto considerato è minore di 1)
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D latch
-Q
D
CLK
Q
Il D latch (o flip-flop delay) è costituito da due inverter e un
multiplexer a due ingressi.
D è il dato in ingresso, CLK è il segnale di clock in ingresso,
Q e -Q sono le uscite.
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D latch
D latch realizzato con porte NAND.
Q
CLK
D
y'
D
0
1
0
y
y
1
0
1
CLK
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Flip-flop set reset
z
R
S
y'
C
y
S
0
1
0
y
1
1
0
-
R
y'
Flip-flop set reset realizzato con porte NOR.
R
y'
Q
S
y
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Flip-flop set reset
Flip-flop set reset realizzato interconnettendo due porte
NOR in tecnologia CMOS con carico a svuotamento.
VDD
Q
S
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VDD
Q
R
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D register
Il D register è costituito da due D latch, il primo chiamato
master e il secondo chiamato slave.
D
-QM
Q
CLK
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Flip-flop delay master slave
Schema logico di un flip-flop delay master slave
implementato con porte NOR.
CLK
S
Q
CLK
CLK
CLK
Q
D
CLK
CLK
CLK
CLK
R
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Flip-flop a valvole
flip-flop a valvole elettroniche
(circuito di Eccles-Jordan)
flip-flop a valvole elettroniche
autopolarizzato
da:
W. C. Elmore, M. Sands, Electronics, Experimental
Techniques, McGraw-Hill 1949
da:
J. Millman, H. Taub, Pulse and Digital Circuits,
McGraw-Hill 1956
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Flip-flop a BJT
flip-flop a transistori bipolari
da:
D. Dewitt, A. L. Rossoff, Transistor Electronics,
McGraw-Hill 1957
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Memorie a semiconduttore
1) MEMORIE AD ACCESSO CASUALE
memorie a lettura e scrittura (RAM), volatili:
RAM statiche e RAM dinamiche
memorie prevalentemente a sola lettura (ROM),
non volatili: ROM, PROM, EPROM, E²PROM,
Flash
2) MEMORIE AD ACCESSO SERIALE (SAM)
3) MEMORIE INDIRIZZABILI PER CONTENUTO (CAM)
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Memorie a semiconduttore
memorie ad
accesso casuale
RAM
dinamiche
ROM
statiche
Flash
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PROM
EPROM
memorie
volatili
memorie
non volatili
fusibili
E²PROM
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Memorie a semiconduttore
Divisione del mercato delle memorie a semiconduttore
in tecnologia CMOS
DRAM
68%
altre 2,0%
EPROM 0,8%
ROM 3,3%
EEPROM 4,2%
Flash 9,1%
SRAM 12%
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Caratteristiche
Memoria
EEPROM
riscrivibilità
non
volatilità
FLASH
DRAM
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alta
densità
ROM
Caratteristiche
FLASH
basso costo, alta densità; bassa
potenza, elevata affidabilità
ROM
Read-Only Memory
tecnologia matura, altissima
densità, affidabilità, basso costo;
adatte per grandi produzioni con
codice stabile
SRAM
Static Random-Access Memory
massima velocità, elevata
potenza, bassa densità; la bassa
densità fa crescere i prezzi
EPROM
Electrically Programmable ReadOnly Memory
alta densità; devono essere
esposte a radiazione ultravioletta
per la cancellazione
E²PROM
Electrically Erasable
Programmable Read-Only
Memory
cancellabili elettricamente per
byte; bassa affidabilità, alto
costo, bassa densità
DRAM
Dynamic Random Access
Memory
alta densità, basso costo, alta
velocità, alta potenza
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Decodificatore
n bit
s0
word 0
word 0
s1
word 1
s2
word 2
a0
a1
cella
a2
ak−1
word 1
decodificatore
m word
n bit
word 2
cella
sm−2
word m−2
sm−1
word m−1
word m−1
input-output
(n bit)
input-output
(n bit)
Se a m word corrispondessero
m segnali di selezione, i segnali
di selezione sarebbero troppi.
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word m−2
Il decodificatore riduce il numero
dei segnali di selezione a
k = log2m
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Decodificatore
2k linee
indirizzo
decodificatore
k bit
b0
b1
b2
esempio: k = 3
w0
w1
w2
w3
può essere realizzato con
2k porte AND a k ingressi
w4
w5
w6
w7
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Organizzazione
2D
indirizzo
decodificatore
k bit
indirizzo
di riga
linea dati
(bit line)
decodificatore di riga
k/2 bit
1D
linea di indirizzamento
(word line)
I/O
decodificatore di colonna
k/2 bit
indirizzo
di colonna
I/O
complessità decodificatore P = k·2k (k ingressi, 2k uscite)
complessità celle C = 2k (un interruttore per ogni cella)
P+C = (k+1) 2k
ad esempio con k=16, 2k=65536, P+C ≈ 106
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complessità decodificatori P = k·2k/2
complessità celle C = 2k+k/2
P+C = k·2k/2+2k+k/2
ad esempio con k=16, 2k=65536, P+C ≈7·104
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Organizzazione a matrice
matrice di memoria
bit line
decodificatore di riga
(k−c) bit
word line
c bit
indirizzo
MAR
k bit
cella di memoria
decodificatore di colonna
sense amplifier e driver
MBR
n bit
input-output
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Organizzazione gerarchica
indirizzo
di riga
indirizzo
di colonna
indirizzo
di blocco
bus dati
sense amplifier
e driver
I/O
Vantaggi:
minore lunghezza delle linee di interconnessione all’interno dei blocchi
riduzione della potenza attivando un solo blocco
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Temporizzazione
ciclo di lettura
lettura
tempo di accesso
in lettura
ciclo di scrittura
scrittura
tempo di accesso
in scrittura
dato valido
dati
dato letto
buffer in
decodifica
Stefano Gregori
buffer out buffer in
decodifica
lettura
dato valido
dato scritto
scrittura
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Temporizzazione
TEMPO D’ACCESSO: tempo che intercorre da
quando è scritto l’indirizzo a quando è disponibile il
dato
TEMPO DI CICLO: tempo che intercorre tra due
letture successive
indirizzi
tempo di ciclo
dati in uscita
tempo d’accesso
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