Presentazione dell’iniziativa
Alessandra Peretti
Centro per la didattica della Storia della Provincia di Pisa
Io volevo introdurre i lavori dicendo rapidamente come è nata l’idea di questa giornata, di
questo convegno. Il tema di oggi, “tra storia e memoria”, è un tema che nell'ultimo decennio è
stato molto frequentato dalla storiografia e di questo penso che ci parlerà tra breve, in
particolare, Michele Battini. Del resto, molti dei relatori di oggi che provengono dal mondo della
ricerca ci parleranno di questo stesso tema, da vari punti di vista.
Ma questa giornata di studio e di formazione si propone come obiettivo principale quello di
convogliare alcuni dei risultati di questo dibattito e di questa ricerca degli storici verso il mondo
della scuola. Perché il tema della memoria si è rivelato nella scuola di una fecondità enorme.
Da diversi anni, e poi con una decisa accelerazione dopo l'introduzione nel 2001 della Giornata
della Memoria, l'interesse per il mondo dei nonni e dei genitori ha portato alla luce una grande
quantità di testimonianze familiari. L'interesse per il proprio passato, naturalmente parlo qui
soprattutto della scuola dell'obbligo, ma non solo, si è rivelato poi una molla importante per
suscitare l'interesse per il passato in generale e permettere anche l'acquisizione di importanti
strutture concettuali. I bravi insegnanti hanno saputo servirsene in questi anni per produrre
con i loro alunni lavori che meriterebbero diffusione e conoscenza anche al di fuori del mondo
della scuola. Questa giornata vuole servire anche a questo: anzi pensiamo che il Centro per la
didattica della storia debba sforzarsi di creare un momento di verifica annuale dei lavori fatti
con una mostra a fine anno e una esposizione su cui ci impegniamo fin da ora.
Un'altra cosa che volevo portare a supporto di questa enorme potenzialità riguarda una notizia
che ho trovato un paio di giorni fa sui giornali, in occasione della discutibile giornata della
memoria delle "foibe". A Fertiglia, vicino ad Alghero, gli studenti di una scuola media hanno
raccolto le memorie dei sopravvissuti delle centinaia di famiglie di esuli istriani, lì rifugiatisi nel
1947. Hanno poi scambiato visite e informazioni coi loro coetanei di Rovigno in Istria, per
raccogliere anche lì memorie e ricordi, e ne hanno prodotto un libretto.
Noi tutti, gente di scuola, possiamo facilmente immaginare con quale serietà i ragazzi hanno
svolto il loro compito, e ritenere che tale lavoro abbia fatto per la loro conoscenza storica molto
di più di ogni polemica sui manuali faziosi.
L'ambizione del Centro in questa giornata è quindi quella di far incontrare il mondo della scuola
con quello della ricerca, per poter riflettere insieme sulle potenzialità, ma anche sulle difficoltà
ed i rischi di questo recupero della memoria, e non solo per quanto riguarda la storia
contemporanea. Avrete visto infatti che nel pomeriggio è previsto anche un doppio intervento,
uno per la storia medievale e uno per la storia moderna: e se questo spazio è comunque
ridotto, me ne scuso con i relatori che hanno aderito con grande entusiasmo a questa apertura
nei confronti delle loro discipline.
Prima di dare infine la parola al primo relatore, che è Michele Battini, mi ero proposta di
dedicare questa giornata al ricordo di un grande cultore di memorie recentemente scomparso,
cioè Nuto Revelli. A questo ricordo mi sento ora di accompagnare l’addio affettuoso a quella
figura eccezionale di pisano scomparso ieri che è stato Marco Tangheroni, uno storico non solo
attivamente impegnato nella sua disciplina, ma in particolare attento alla didattica della storia:
su posizioni che io spesso non ho condiviso, ma che erano caratterizzate comunque da una
generosità e da un interesse per il mondo della scuola, e da una sincera volontà di confronto,
di cui io mi sento di essergli riconoscente.