Cresti, E. (a cura di) Prospettive nello studio del lessico italiano, Atti SILFI 2006. Firenze, FUP: Vol II, pp. 341-349
Strutture di lessicalizzazione: un approccio tipologico-comparativo
Iørn Korzen
Copenhagen Business School
Abstract
In questo contributo si riesaminano le strutture di lessicalizzazione dei verbi romanzi e germanici alla luce delle conclusioni di Talmy
(1985; 2001), secondo cui i verbi di movimento lessicalizzano universalmente, oltre alla componente semantica MOVIMENTO, o
DIREZIONE (nelle lingue romanze), o MODO (nelle lingue germaniche), o FIGURA (per esempio nei verbi meteorologici delle lingue
romanze e germaniche). Vediamo come la lessicalizzazione concomitante di tutte e tre le componenti, universalmente scartata da
Talmy, sia tutt’altro che assente nei verbi indoeuropei, e per quanto riguarda le componenti SCOPO e SFONDO, similmente scartate come
lessicalizzabili da Talmy, si dimostra che mentre la prima non è forse frequentissima, ma neanche esclusa, quest’ultima è
assolutamente usuale in una serie di lessicalizzazioni secondarie, o derivative, del tutto produttive nelle lingue romanze. Infine
vengono messe in rilievo le differenze che sussistono all’interno dei ceppi linguistici, per esempio tra l’italiano e il francese da una
parte e tra l’inglese e il danese dall’altra, e viene dimostrato che piuttosto che parlare di sistemi rigidi e fissi all’interno di un gruppo di
lingue, conviene parlare di un continuum tra un sistema (più o meno puramente) germanico e un sistema (più o meno puramente)
romanzo.
1. Introduzione1
A:
Il lessico di una lingua è il risultato di un insieme di
strutture di lessicalizzazione secondo cui alcune
componenti o domini semantici entrano a far parte del
significato della radice di una parola e altri no. Per
definire e paragonare le strutture di lessicalizzazione di
lingue diverse occorre isolare delle componenti
semantiche costanti. Si tratta di operazione tutt’altro che
facile ma realizzabile poiché alcuni elementi di significato
risultano talmente universali e fondamentali che la loro
identificazione ha raggiunto un generale consenso degli
studiosi.
Un buon esempio è il campo semantico MOVIMENTO.
Non solo i verbi di movimento costituiscono una parte
ampia e centrale del lessico delle varie lingue: oltre a ciò
la componente semantica MOVIMENTO fa parte di una
lunga serie di altri verbi.
I verbi di movimento sono stati trattati in un’ottica
universale da Talmy (1985; 2001), quelli italiani da
Alonge (1997; 1998), quelli inglesi da Levin e Rappaport
(1992) e quelli romanzi in generale in confronto con quelli
germanici da Herslund e Baron (2003), Baron e Herslund
(2005), Korzen (2004, 2005a/b/c) e Smith (2006).
Nei suoi importanti studi, Talmy arriva (1985: 62-76;
2001: 22ss.) a distinguere cinque componenti
fondamentali dei verbi di movimento:
MOVIMENTO + DIREZIONE: le lingue romanze
FIGURA MOVIMENTO DIREZIONE SFONDO
MODO/
CAUSA
verbi di superficie: entrare, uscire, salire, scendere …
B:
MOVIMENTO
+ MODO/CAUSA: le lingue germaniche e il
cinese
FIGURA MOVIMENTO DIREZIONE SFONDO
MODO/
CAUSA
verbi di superficie inglesi: slide, roll, bounce, blow …
C:
FIGURA + MOVIMENTO: le lingue romanze e germaniche,
per esempio verbi meteorologici
FIGURA MOVIMENTO DIREZIONE SFONDO
MODO/
CAUSA
verbi di superficie: piovere, nevicare …
(1) Componenti semantiche dei verbi di movimento
FIGURE
MOTION
PATH
GROUND
MANNER/
CAUSE
corrispondenti a FIGURA, MOVIMENTO, DIREZIONE, SFONDO
e MODO/CAUSA in italiano. Fra queste componenti, secondo
Talmy, le lingue umane si limitano alle seguenti tre
combinazioni con i relativi “verbi di superficie”:
1
Ringrazio il collega e amico Marco Gargiulo per preziosi suggerimenti e aiuto nella stesura del presente lavoro e Robert D.
Pinna per le icone.
Secondo Talmy questi tre sistemi non si mischiano nelle
lingue umane, e sarebbe esclusa, o molto rara, per
esempio la lessicalizzazione della componente SFONDO o
quella di un’altra componente semantica come SCOPO.
Nelle pagine seguenti vorrei rivisitare e approfondire
alcuni aspetti inerenti alla semantica lessicale dei verbi di
movimento, e vorrei dimostrare che l’immagine, piuttosto
rigida, di Talmy, non corrisponde sempre al 100% alla
realtà linguistica delle lingue romanze (citerò casi italiani
e francesi) né delle lingue germaniche (dove citerò casi
inglesi e danesi). Dimostrerò anche che generalmente si
può parlare di una maggiore specificità lessicale nei verbi
germanici rispetto a quelli romanzi, motivo per cui gli
Iørn Korzen
studiosi danesi citati, Herslund, Baron, Korzen e Smith,
hanno suggerito la distinzione terminologica tra lingue
“endocentriche” (quelle germaniche che concentrano
relativamente più informazione nel verbo, cioè nel
“centro” della proposizione) e lingue “esocentriche”
(quelle romanze che concentrano più informazione negli
argomenti nominali, ossia fuori dal centro della
proposizione); cfr. anche sotto.
+ MODO, corrispondenti alla struttura B di
Talmy. A differenza dei verbi della sez. 2.1, questi verbi si
caratterizzano per essere illustrabili con delle icone, e si
dividono in due sottogruppi: i verbi in (3), in cui la
componente MODO può essere definita come la “forma”
del movimento:
(3) MOVIMENTO + MODO (= “FORMA” DEL MOVIMENTO)
MOVIMENTO
a. [inglese] walk, run, tiptoe, hop, fly, swim, slide/
glide, swing …
b. [danese] gå ‘camminare’, løbe ‘correre’, liste
‘camminare in punta dei piedi’, hoppe ‘saltare‘,
flyve ‘volare’, svømme ‘nuotare’, glide ‘scivolare’,
gynge ‘dondolare’ …:
2. La tipologia dei verbi di movimento
In base alle componenti semantiche suggerite da
Talmy possiamo suddividere i verbi di movimento in vari
sottogruppi:
2.1. I verbi lessicalizzanti MOVIMENTO + DIREZIONE
I verbi in cui sono fuse le componenti semantiche
alla struttura A di
Talmy e sono del tipo citato in (2):
MOVIMENTO e DIREZIONE corrispondono
(2) MOVIMENTO + DIREZIONE (SORGENTE e/o META)2
e i verbi in (4), in cui MODO ha invece il senso di MEZZO
DEL MOVIMENTO, egualmente illustrabile iconicamente:
LINGUE ROMANZE
a. [italiano] andare, venire, entrare, uscire, salire,
scendere, partire, arrivare, tornare, passare, sparire,
comparire, cadere, ritirarsi, avanzare …
b. [francese] aller, venir, entrer, sortir, monter,
descendre, partir, arriver, retourner, passer …
(4) MOVIMENTO + MODO (= MEZZO DEL MOVIMENTO)
a. [inglese] travel, fly, ski, skate, parachute, drive,
(bi)cycle, ride, sail/boat, bus, canoe, balloon …
b. [danese] rejse ‘viaggiare’, flyve ‘volare, muoversi
in aereo’, skøjte ‘pattinare’, køre ‘muoversi in un
veicolo dotato di ruote’, cykle ‘muoversi in
bicicletta’, ride ‘muoversi a cavallo’, sejle
‘muoversi in barca’ ...:
LINGUE GERMANICHE
c. [inglese] go, come, enter, exit, pass, advance, cross,
arrive, return, recede, ascend, mount, descend,
circle, join …
d. [danese] komme ‘venire’, ankomme ‘arrivare’, tage
af sted ‘partire’, passere ‘passare’, forsvinde
‘sparire’
I verbi romanzi in (2a-b) sono tutti inaccusativi e
perfettivi; esprimono un cambiamento di posizione, una
relocation (‘rilocazione’) nella terminologia di Smith
(2006): un’azione iniziata e/o terminata e un Aktionsart
incoativo, telico o puntuale. Talmy (1985: 72; 2001: 53)
ha ragione nell’affermare che questi verbi non sono quelli
più caratteristici per l’inglese, però come dimostrano i casi
citati in (2c), non sono neanche pochi a causa del lungo
influsso del francese: molti sono semplicemente prestiti
romanzi. Invece nel danese, lingua più “puramente
germanica”, meno influenzata dalle lingue romanze, i
cinque verbi citati in (2d) sono gli unici con queste
componenti semantiche.3
2.2. I verbi lessicalizzanti MOVIMENTO + MODO
Nelle lingue germaniche sono invece tipici e molto più
numerosi i verbi in cui sono fuse le componenti
2
La suddivisione di DIREZIONE in SORGENTE e META è suggerita
da Alonge (1997) e (1998).
3
La stessa cosa vale per il tedesco, come osserva lo stesso
Talmy (2001: 53): “German, which has borrowed much less
from Romance languages, lacks verb roots that might correspond
to most of the Path verbs in the list [(2c)].”
A proposito di questi verbi, Talmy (2001: 27) afferma:
(5) Language families or languages that seem to be of this type
are Indo-European (except for post-Latin Romance
languages), Finno-Ugric, Chinese, Ojibwa, and Warlbiri.
(Il corsivo è mio). Però, come è noto, tali verbi sono
tutt’altro che assenti dalle lingue romanze:
(6)
MOVIMENTO + MODO (= “FORMA” DEL MOVIMENTO)
a. [italiano] camminare, passeggiare, nuotare,
scivolare, dondolare, ballare, ...
b. [francese] marcher, courir, rouler, nager, sauter,
danser …
Invece i verbi che lessicalizzano il mezzo del movimento
sono meno numerosi in queste lingue:
Strutture di lessicalizzazione: un approccio tipologico-comparativo
(7)
MOVIMENTO + MODO (= MEZZO DEL MOVIMENTO)
(11)
a. [italiano] viaggiare, sciare, pattinare, paracadutarsi4
b. [francese] voyager, patiner, se parachuter
Tranne paracadutarsi / se parachuter, i verbi romanzi in
(6)-(7) sono tutti inergativi e imperfettivi: esprimono una
attività durativa. Infatti i verbi francesi di (2b) e quelli di
(6b)-(7b) formano due serie perfettamente distinte di verbi
di movimento: inaccusativi ed esplicitanti la DIREZIONE
del movimento da una parte e inergativi ed esplicitanti il
MODO del movimento dall’altra:
(8) Inaccusativi,
perfettivi [+ DIREZIONE]
aller
venir
arriver
entrer
sortir
partir
…
Inergativi,
imperfettivi [+ MODO]
marcher
courir
rouler
nager
sauter
danser 5
…
Esaminando invece i verbi germanici, si osserva che
tranne i casi citati in (2c-d), i verbi di movimento
germanici esprimono obbligatoriamente il MODO in cui si
svolge il movimento,6 mentre sono in sé neutri quanto
all’Aktionsart ed alla distinzione tra inaccusatività ed
inergatività. Tali valori vengono definiti solo testualmente
con la scelta del verbo ausiliare (in danese) e/o con
l’aggiunta dell’indicazione di DIREZIONE sotto forma di
satellite avverbiale:
(9) [+ MODO] [+ DIREZIONE: op / ud / hjem /… ‘su / fuori
/ a casa /…’] [struttura inaccusativa]
[danese] Peter er løbet op / ud / hjem.
‘Pietro è corso su / fuori / a casa.’
MOVIMENTO
DIREZIONE
+
MODO
(“FORMA”
O
MEZZO)
±
correre, saltare, volare, rotolare, rimbalzare, colare,
gocciolare, …
Questi verbi si distinguono per poter lessicalizzare – oltre
a MODO (nel senso di “forma” o mezzo) – appunto
DIREZIONE, nel qual caso diventano inaccusativi e
perfettivi e prendono l’ausiliare essere, cfr. (12a). In altri
casi la componente DIREZIONE è invece assente, i verbi
sono inergativi e imperfettivi e prendono l’ausiliare avere,
cfr. (12b):
(12) a. [INACCUSATIVI, PERFETTIVI]
sono corso a casa; l’uccello è volato nel nido;
sono volato a Firenze; il pallone è saltato giù;
la palla è rimbalzata sul muro; l’olio è colato da
questa fessura.
b. [INERGATIVI, IMPERFETTIVI]
ho corso nel parco per due ore; ho volato tutta la
notte; il pallone non ha saltato bene; la palla ha
rimbalzato benissimo; l’olio ha colato tutta la
notte.
Generalmente la lessicalizzazione della componente
in un verbo implica la componente FIGURA, cioè il
soggetto o l’oggetto coinvolto nel movimento, come
risulta anche dalle icone illustrative. I verbi menzionati in
questa sezione richiedono tutti (s)oggetti di un certo tipo,
almeno negli usi non metaforici: camminare, passeggiare,
correre, ballare un soggetto dotato di gambe, volare un
soggetto dotato di ali, e così via. Similmente i verbi in
(13) specificano tutti che il soggetto che si muove è
fluido:
MODO
(13) fluire, colare, gocciolare, sgorgare, ...
(10) [+ MODO] [– DIREZIONE] [struttura inergativa]
[danese] Peter har løbet to timer i morges.
‘Pietro ha corso per due ore stamattina.’
Qui l’italiano dimostra delle interessanti caratteristiche
lessicali di tipo germanico. Similmente alla situazione in
(9)-(10) troviamo una serie di verbi italiani:
In tutti questi casi sarebbe quindi più giusto illustrare la
situazione, anziché con la figura B di Talmy, in questo
modo:
(14)
MOVIMENTO + MODO + FIGURA ± DIREZIONE:
FIGURA MOVIMENTO DIREZIONE SFONDO
MODO
4
Similmente si ha in italiano pedalare per andare in bicicletta (o
con un altro mezzo a pedali), creato sulla base di una PARTE DEL
MEZZO in questione. Però non occorre frequentissimamente: per
esempio il Corpus LIP non ne segnala alcuna occorrenza.
5
Cfr. Herslund (a cura di) (1997: 21).
6
Infatti, questa caratteristica generale non è limitata ai verbi di
movimento, come hanno dimostrato i lavori citati di Herslund,
Baron, Smith e Korzen, ed è una chiara conferma dell’acuta
osservazione di Jakobson (1963: 84) che le varie lingue non si
distinguono per quello che possono esprimere, ma per quello che
devono esprimere.
verbi di superficie: camminare, passeggiare, nuotare,
ballare… [– DIREZIONE]; correre, saltare, volare,
colare, gocciolare… [± DIREZIONE]; paracadutarsi,
fluire, sgorgare… [+ DIREZIONE]
Iørn Korzen
2.3. I verbi lessicalizzanti MODO (= “INTENSITÀ”
eventualmente SCOPO
apnea, con il corpo in immersione (De Mauro: Il
dizionario della lingua italiana)
DEL MOVIMENTO) +
Vi è un piccolo gruppo di verbi italiani che esprimono
un terzo tipo di “modo”:
(15) accasciarsi,
stramazzare,
sgattaiolare …
fuggire,
scappare,
Qui il MODO non è visto nel senso di FORMA o di MEZZO,
ma piuttosto nel senso di “INTENSITÀ DEL MOVIMENTO”: nel
caso di accasciarsi e stramazzare formulabile come cadere
+ l’avverbio “pesantemente”,7 nel caso di fuggire e
scappare formulabile come partire, sparire + l’avverbio
“velocemente”, e nel caso di sgattaiolare come uscire,
sparire + “velocemente” e/o “silenziosamente”.8 A
differenza dei MODI trattati in sez. 2.2, ma similmente ai
verbi trattati in 2.1, questo senso di MODO non ha una
propria rappresentazione iconica, e come i verbi di 2.1
questi verbi sono tutti inaccusativi e perfettivi.
Però i verbi scappare, fuggire sono interessanti anche
per un’altra componente semantica, documentata anche da
Alonge (1997: sez. 5.1): il Dizionario Garzanti della lingua
italiana fornisce la seguente definizione di fuggire:
(16) fuggire: allontanarsi di corsa o comunque rapidamente
da un luogo per evitare un danno o un pericolo
definizione che esplicita la lessicalizzazione di:
MODO (INTENSITÀ): di corsa o comunque rapidamente
DIREZIONE (SORGENTE): da un luogo
SCOPO: per evitare un danno o un pericolo
A proposito della componente SCOPO, Talmy aveva detto:
(17) Purpose seems universally excluded from incorporation in
Motion verb systems. (Talmy, 1985: 128).
Ma in questi verbi bisogna riconoscerne la presenza.
Lo spazio concesso in questa sede non mi permette di
approfondire i grandi e complessi problemi di carattere
lessicografico; però è interessante osservare che le
definizioni per esempio del verbo nuotare, fornita dai due
vocabolari Zingarelli e De Mauro si basano appunto sullo
SCOPO del movimento, cfr. (18a-b), mentre il DISC si basa
sul MODO del movimento, cfr. (18c):
(18) a. nuotare: Muoversi in acqua per reggersi a galla
(Zingarelli 2005)9
b. nuotare: eseguire movimenti coordinati delle
braccia e delle gambe per muoversi sulla
superficie dell’acqua sfruttando il naturale
galleggiamento del corpo, o anche, restando in
7
c. nuotare: Detto di soggetti animati, spostarsi in
acqua con un coordinato movimento degli arti,
mantenendo il corpo galleggiante o, in
immersione, avanzando sott’acqua. (DISC).
Cfr. anche Alonge (1997: sez. 2.1 e 2.3).
8
Morfologicamente sgattaiolare è una formazione parasintetica;
cfr. le sez. 3.5-3.6 sotto.
9
Va aggiunto che nell’edizione del 2007, lo Zingarelli fornisce
invece questa definizione di nuotare: Muoversi in acqua mantenendosi a galla.
A questo proposito il DISC è dunque più in linea con le
definizioni fornite da dizionari inglesi (19) e danesi (20),
che – in armonia appunto con la struttura di
lessicalizzazione germanica – focalizzano il MODO:
(19) a. swim: to move oneself through water by using the
arms and legs, a tail, fins, etc. (Longman:
Dictionary of English Language and Culture),
b. swim: to move along in water, etc., by means of
movements of the body or parts of the body, esp.
the arms and legs, or (in the case of fish) tail and
fins (Collins English Dictionary)
(20) a. svømme: bevæge sig gennem vand ved at bevæge
lemmerne ‘muoversi in acqua movendo gli arti’
(Politikens store nye nudansk ordbog)
b. svømme: bevæge sig fremad gennem vand ved at
foretage bevægelser med kroppen (fx med arme og
ben, hale el. finner) ‘avanzare in acqua facendo
movimento col corpo (p.es. con braccia e gambe,
coda o pinne’ (Den Danske Ordbog, Gyldendal)
2.4. I verbi lessicalizzanti solo MOVIMENTO
Un altro tipo di verbo che non si inserisce nel sistema di
Talmy è quello di (21), che non lessicalizza né MODO né
DIREZIONE, ma la sola componente MOVIMENTO. Per la
loro astrattezza semantica questi verbi possono apparire
come sinonimi della variante imperfettiva di muoversi,
l’iperonimo di tutti i verbi di movimento:
(21)
girare, circolare (muoversi)
Graficamente andrebbero descritti in questo modo:
(22)
MOVIMENTO: lingue romanze
FIGURA MOVIMENTO DIREZIONE SFONDO
MODO
verbi di superficie: muoversi, circolare, girare
2.5. I verbi lessicalizzanti SFONDO
Come accennato, Talmy aveva scartato la possibilità
della presenza della componente semantica SFONDO in
lessicalizzazioni sia primarie, sia secondarie o derivative:
(23) It can be seen that one Motion-event component, the
Ground, does not by itself conflate with the Motion verb to
form any language’s core systems for expressing motion.
Conflations of this sort may not even form any minor
systems. (Talmy, 1985: 74-75; 2001: 60).
Strutture di lessicalizzazione: un approccio tipologico-comparativo
Però qui va detto che le lingue romanze (ma, salvo rare
eccezioni, non quelle germaniche) manifestano delle
derivazioni assolutamente produttive di verbi di
movimento, per lo più transitivi,10 di cui parecchie
risalgono addirittura al Medioevo. Si tratta di
composizioni parasintetiche consistenti di un morfema
verbale discontinuo composto dal prefisso a-, in-, de-, diso s- e da una desinenza verbale -are o, meno
frequentemente, -ire.11 Questa cornice verbale “ospita” un
nome che funge come una specie di complemento
locativo, Cloc, denotando appunto lo SFONDO rispetto a cui
si effettua il movimento: più precisamente ne esprime o la
META o la SORGENTE, come per esempio nei verbi
infornare e sfornare:
(24) a.
in-
Sest
Oest
Sint
Cloc
-are
Luca
inforna
(Cloc = forno, meta)
il pane
I verbi di superficie sono molto numerosi,12 alcuni
esempi:
(26)
abbracciare – imbracciare – sbracciare; insediare;
intronizzare; annidare – snidare; impanare;
infarinare; imbottigliare; infiascare; incartare –
scartare;
infagottare;13
imbarcare
–
sbarcare/disbarcare.
Senza arrivare neanche vicino alla completezza ne cito
una lista più lunga nell’Appendice A, dove i verbi sono
suddivisi semanticamente secondo il tipo di SFONDO.
In altri casi – altrettanto frequenti – si può parlare di
un “movimento metaforico”, più precisamente di un
cambiamento di forma, di sostanza o di “posizione
mentale”. La radice originaria è qui un sostantivo (S) o un
aggettivo (A), e il verbo parasintetico ha significato
causativo (se transitivo) o incoativo (se intransitivo o
riflessivo), esprimendo rispettivamente il significato “(far)
prendere la forma o la sostanza di S” o “mettere (in) o
diventare S”, cfr. (27a), e il significato “(far) diventare A”,
cfr. (27b).
(27) Movimento metaforico: cambiamento di forma o di
“posizione mentale”
a.
(far) prendere la forma o la sostanza di S:
appuntar(si);
inanellar(si);
inarcar(si);
incavar(si); incurvar(si); sbriciolar(si);
mettere/mettersi
(in)
o
diventare
S:
imbronciar(si); impaurir(si); impensierir(si);
incarognir(si); insospettir(si).
s-
(24) b.
Sest
Oest
Sint
Cloc
b.
-are
Luca
sforna
sfondo
sogg. int.
il pane
ogg. est.
.
Come vogliono illustrare le figure (24a/b) e (25), nella
frase Luca inforna/sforna il pane, il pane è oggetto
“esterno” dei verbi parasintetici infornare/sfornare, ma
allo stesso tempo è soggetto “interno” della cornice
verbale ospitante di cui forno è complemento locativo o di
sfondo, e il costrutto ha tratti in comune con i costrutti
causativi: il Soggetto esterno Luca fa sì che l’Oggetto
esterno il pane si muova rispetto allo Sfondo il forno.
Cfr. una lista più lunga nell’Appendice B.
Graficamente tutti questi verbi si possono illustrare in
questo modo:
(28)
Un esempio di verbo intransitivo è sgattaiolare, che avevamo
visto in (15).
11
Sui verbi parasintetici italiani si veda lo studio molto approfondito di Iacobini (2004); su quelli francesi e su qualche esempio tedesco, cfr. Rousseau (1995; 1998) e Herslund (2005).
MOVIMENTO + SFONDO: le lingue romanze
FIGURA MOVIMENTO DIREZIONE SFONDO
12
10
FORMAZIONI DEAGGETTIVALI
(far) diventare A: accecar(si); affinar(si);
alleggerir(si);
appesantir(si);
appianar(si);
appiattir(si);
infurbir(si);
ingelosir(si);
innervosir(si).
il pane
(Cloc = forno, sorgente)
(25) Cloc = forno: Luca in – forn(o) – a
FORMAZIONI DENOMINALI
MODO
Iacobini (2004: 177ss.) ha contato circa 660 verbi parasintetici
denominali lemmatizzati nel DISC, e li ha suddivisi in verbi di
significato locativo (all’incirca il 40%), di significato causativo/incoativo (il 50%) e di significato strumentale (il 10%). Il
90% sono verbi in -are, il resto verbi in -ire. Il 46% sono prefissati con in-, il 38% con a- e il 16% con s-.
13
In alcuni casi del tipo incartare, scartare, infagottare si può
discutere se la radice nominale denoti lo SFONDO o non piuttosto
l’oggetto stesso che si muove, cioè FIGURA, cfr. (29)-(30) sotto.
Iørn Korzen
verbi di superficie: i verbi parasintetici menzionati
2.6. I verbi lessicalizzanti FIGURA
Infine, in una lunga serie di altri verbi, tutti transitivi, la
composizione parasintetica indica invece il movimento del
denotatum stesso della radice nominale, cioè la FIGURA è
oggetto interno del verbo parasintetico. Per esempio i
verbi insellare / dissellare indicano il movimento della
sella – complemento di figura, Cfig – rispetto all’Oggetto
esterno del verbo, tipicamente un cavallo. In molti casi la
FIGURA prende il significato di strumento:
(29) Es.: insellare / dissellare
fig./strum.
Cfig = sella: Luca
in – sell(a) – a
il cavallo
ogg. est.
Altri esempi sono:
(30) decaffeinare;
decappottare;
denocciolare;
incamiciare; incappare; incappottare; inchiodare –
schiodare; incollare; inzuccherare; scotennare;
scremare.
perfino lo SFONDO se si includono le lessicalizzazioni
secondarie o derivative.
Abbiamo potuto osservare anche che, piuttosto che in
due gruppi nettamente distinguibili, le quattro lingue
trattate in queste pagine sembrano collocarsi su punti
diversi di un continuum tipologico. Da un lato abbiamo il
sistema “(più o meno) puramente germanico” con la
lessicalizzazione obbligatoria di MODO e FIGURA e la
distinzione
tra
inaccusatività/perfettività
e
inergatività/imperfettività segnalata dal verbo ausiliare e/o
da un satellite di direzione; un buon esempio è qui il
danese, cfr. (9)-(10). Dall’altro abbiamo il sistema “(più o
meno) puramente romanzo”, non con le componenti
MOVIMENTO + DIREZIONE, come voleva Talmy, ma con la
lessicalizzazione
o
di
MODO
(e
allora
di
inergatività/imperfettività) o di DIREZIONE (e allora di
inaccusatività/perfettività); un buon esempio è qui il
francese, cfr. (8). Invece, dato il lungo influsso del
francese, l’inglese presenta una serie piuttosto vasta di
verbi lessicalizzati secondo il sistema romanzo, cfr. (2c), e
viceversa in italiano incontriamo una serie di verbi
lessicalizzati “germanicamente”, come abbiamo visto in
(11).
L’immagine generale può essere illustrata come nella
figura seguente:
Cfr. una lista più lunga nell’Appendice C.
(31)
FIGURA + MOVIMENTO:
FIGURA MOVIMENTO DIREZIONE SFONDO
MODO
sistema germanico
sistema romanzo
lessicalizzazione di MODO;
distinzione inergativo [– DIREZIONE] vs. inaccusativo
[+ DIREZIONE] segnalata da
ausiliare e/o satelliti14
lessicalizzazione
o di MODO (verbi
inergativi) o di
DIREZIONE (verbi
inaccusativi)15
verbi di superficie: i verbi parasintetici del tipo
menzionato in (30)
inglese
danese
Questi verbi sono quindi da aggiungere ai verbi
meteorologici della struttura C di Talmy, cfr. sez. 1, e si
può dire che qui le lingue romanze si prendono “la
rivincita” sulle lingue germaniche, che con la componente
MODO lessicalizzano anche la FIGURA. Per esempio
parallelamente al verbo danese stikke, che significa
“pungere o penetrare con uno strumento appuntito o
aguzzo”, l’italiano può semplicemente usare un verbo,
lessicalmente ancora più specificato e preciso, come
accoltellare.
3. Conclusione
Talmy aveva individuato le cinque componenti
semantiche FIGURA, MOVIMENTO, DIREZIONE, SFONDO E
MODO/
CAUSA
come
elementi
potenzialmente
lessicalizzabili nei verbi di movimento dipendentemente
dal ceppo linguistico. Laddove i verbi germanici
indicherebbero MOVIMENTO e MODO, i verbi romanzi
indicherebbero MOVIMENTO e DIREZIONE. Ma abbiamo
constatato che le strutture di lessicalizzazione non sono
così semplici o rigide: nei verbi di movimento italiani
sono, infatti, lessicalizzabili tutte e cinque le componenti,
italiano
francese
Figura 1: Lessicalizzazione dei verbi di movimento
Anche se nel sistema (puramente) romanzo i verbi di
movimento lessicalizzano o DIREZIONE o MODO (ma in
italiano anche tutti e due o nessuno dei due), i verbi
italiani lessicalizzanti DIREZIONE non solo sono più
numerosi, cfr. (2a/b) e (6a/b): questi verbi sono anche di
gran lunga quelli più frequenti, come dimostrano i numeri
seguenti che segnalano le frequenze dei verbi trattati in
queste pagine nel Corpus LIP (i verbi non citati non
appaiono nel LIP):
14
Avendo l’indicazione di DIREZIONE nel satellite, queste lingue
sono state definite anche “satellite framed languages”.
15
Avendo l’indicazione di DIREZIONE nella radice verbale, queste
lingue sono state definite anche “verb framed languages”.
Strutture di lessicalizzazione: un approccio tipologico-comparativo
VERBI INACCUSATIVI [+ DIREZIONE]
Verbi andare venire
arrivare
passare
di
3871
1013
494
314
(2a)
uscire partire
tornare
cadere
196
191
185
64
salire sparire avanzare comparire
35
19
12
10
Verbi di (15)
scappare 27
fuggire 3
VERBI INERGATIVI [+ MODO]
Verbi di (6a)
camminare 18
Verbi di (7a)
viaggiare 3
scivolare 14
sciare 2
entrare
225
scendere
44
caratteristiche per una maggiore specificazione semantica
negli argomenti nominali, ragion per cui sono state
denominate invece “esocentriche”. La stessa differenza
lessicale dei verbi ha particolari conseguenze per il loro uso
testuale e per il fatto che i verbi germanici, lessicalmente
specificati, tendono ad apparire anche grammaticalmente
specificati, cioè in forma finita, mentre i verbi romanzi,
lessicalmente astratti, molto più facilmente appaiono anche
nelle forme grammaticalmente astratte, ossia in quelle
infinite. Per più dettagli su questo argomento, cfr. Korzen
(2004, 2005a/b).
passeggiare 2
4. Riferimenti
VERBI INACCUSATIVI O INERGATIVI [+ MODO] [± DIREZIONE]
Verbi di (11)
correre 29
saltare 23
volare 17
VERBI INERGATIVI [– MODO]
Verbi di (21)
girare 55
circolare 7
VERBO INACCUSATIVO [– MODO]
Verbo di (21)
muoversi 44
VERBI PARASINTETICI
Verbi sviluppare
16
33
di
aggiornare
(26)
15
(27)
allungare
(30)
8
appassiona
re 4
affondare
2
scoraggiare
2
inarcare
1
sbriciolare
1
assicurare
18
allontanare
15
invecchiare
7
ingrassare
4
arrotondare
2
addolorare
1
inasprire
1
sgocciolare
1
allargare
avvicinare
17
17
incoraggia dimagrire
re 10
9
annullare
spuntare
5
5
invogliare innamorars
4
i3
impaurire incasinare
2
2
annodare alleggerire
1
1
inchiodare ingigantire
1
1
Figura 2: Frequenza dei verbi di movimento italiani
(occorrenze nel Corpus LIP)
Quindi si può dire che tendenzialmente gli italiani
concepiscono (“vedono”) un movimento come diretto da
e/o per un luogo, mentre i danesi concepiscono (“vedono”)
un movimento per come si svolge o appare “fisicamente”,
unita fra l’altro alla visualizzazione e alla specificazione
cognitiva – più o meno “elastica” – dell’oggetto che si
muove.
Appunto questo contenuto di visualità, di
rappresentabilità illustrativa, come abbiamo visto nelle
icone, fornisce i verbi germanici di una concentrazione
informativa che, come si è già detto, ha indotto l’equipe
danese menzionata in sez. 1 alla terminologia “(lingue)
endocentriche”, a differenza delle lingue romanze che sono
16
Bisogna dire che un verbo come sviluppare appare generalmente con un significato estensivo o metaforico rispetto alla
semantica parasintetica.
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APPENDICE A
Verbi parasintetici lessicalizzanti lo SFONDO di un
movimento concreto, suddivisi per il tipo di SFONDO
Parti del corpo (umano e non): abbracciare – imbracciare –
sbracciare; appiedare; imboccare – sboccare – traboccare;
imbeccare; ingozzare.
Abitazione, edifici e sim.: accasarsi; accasermare; annidare –
snidare; defenestrare; immurare – smurare; intavolare;
(r)intanarsi – stanare; degusciare, sgusciare; scovare.
La cucina: impanare; infarinare; infornare – sfornare;
infuocare; imbusecchiare; inviscerare.
Liquidi, masse e materiali: impaniare – spaniare; impeciare;
impegolare; inamidare; ingessare; ingommare – sgommare.
Ferri, strumenti e sim.: ammanettare; impalare – spalare;
inastare; incannare – tracannare; incoccare – scoccare (una
freccia).
Recipienti, contenitori e sim.: imbottare; imbottigliare;
infiascare; imbucare – sbucare; svasare – travasare;
traboccare; insaccare; inscatolare; incassare – scassare;
incasellare; imborsare – rimborsare – (di)sborsare;
(r)infoderare – sfoderare; inguainare – sguainare;
immagazzinare; insilare.
Involucri e sim.: impaccare; impacchettare; incartare – scartare;
infagottare (cfr. nota 13); intascare; sfasciare; sbozzolare.
Gruppi o insiemi: immatricolare; incorporare – scorporare;
infilare – sfilare; infilzare – sfilzare; incorniciare – scorniciare;
inquadrare; inscenare; intelaiare.17
Lacci, chiusure, freni e sim.: allacciare – slacciare; incatenare –
scatenare; sfrenare; svincolare; agganciare – sganciare;
aggangherare – sgangherare; scardinare; imbrigliare –
sbrigliare; impastoiare – spastoiare; sguinzagliare.
Trappole, gabbie e sim.: intrappolare; irretire; ingabbiare –
sgabbiare; imprigionare – sprigionare; incarcerare –
scarcerare.
Natura e paesaggi (in senso anche metaforico): avvallare,
divallare; inabissare; incrodarsi; inalveare; incanalare;
infangare – sfangare; impantanare – spantanare; infognarsi
(fig.) – sfognare; infossare – sfossare; insabbiare; impolverare;
assolare.
La terra e altre superfici orizzontali: accampare, scampare;
atterrare, interrare; spoderare; accerchiare; incentrare –
decentrare.
Botanica: imboscare; inalberare; appioppare; impagliare –
spagliare.
Mari: ammarare; affondare.
Città (anche fig.): inurbarsi; svicolare; scantonare; instradare;
avviare – deviare – disviare – sviare – traviare; depistare;
dirottare.
Mezzi di trasporto: imbarcare – sbarcare/disbarcare;
abbordare – debordare – trasbordare; appruare; approdare.
Incarichi, missioni: insediare; intronizzare; monacare –
smonacare; spretarsi; spodestare.
APPENDICE B
Verbi parasintetici lessicalizzanti lo “SFONDO” di un
movimento metaforico (cambiamento di forma, di
sostanza o di “posizione mentale”), suddivisi per il tipo
di “SFONDO”
Forma fisica (formazioni denominali e deaggettivali):
17
In una serie di verbi del tipo imbrancare; impilare; incolonnare; irreggimentare si può discutere se il verbo esprima “muovere
rispetto ad S” oppure “far diventare un S”.
Strutture di lessicalizzazione: un approccio tipologico-comparativo
• formazioni denominali ((far) prendere la forma o la sostanza di
di S): appuntare; deformare – sformare – trasformare (mutare
di forma); inanellare; inarcare; incavare; incurvare;
sbriciolare; sbrindellare; sfaldare.
• formazioni deaggettivali ((far) diventare A): affinare;
appianare; appiattire; approfondire.
Grandezza: allargare – slargare; allungare; ammassicciare;
ammezzare; appoderare (= suddividere in poderi);
assottigliare; ingigantire; ingrassare – sgrassare, digrassare;
ingrossare – sgrossare; inturgidire.
Proprietà fisica: abbellire; imbellire; imbruttire; insecchire;
insudiciare; inumidire; invecchiare; sverginare.
Costituzione fisica: incasinare; ingarbugliare – sgarbugliare.
Salute: ammorbare; incancrenire.
Consistenza fisica:
• formazioni denominali: incallire; incartapecorire; infeltrire;
sfarinare; sfrangiare.
• formazioni deaggettivali: afflosciare; ammollare; ammorbidire;
ammosciare; assodare – dissodare; indurire; infittire; sfittire;
infoltire; sfoltire.
Valore: avvalorare; declassare; degradare;
immiserire; impoverire; impreziosire.
disprezzare;
Veleno: intossicare; invelenire (rendere astioso, irritato).
Rivestimenti: (r)imboschire; imbrecciare.
Forza fisica (deaggettivali): indebolire; infiacchire; ingagliardire
– sgagliardire; invigorire – svigorire; irrigidire; irrobustire.
Capacità fisiche (deaggettivali): azzoppar(si), azzoppir(si);
arrochir(si); azzittir(si).
Proprietà mentali e/o morali:
• formazioni
denominali:
appassionare;
arruffianare/arruffianarsi;
imbronciarsi;
imbufalire;
impaurire/spaurire;
impensierire;
incarognire;
incollerire/incollerirsi; incolpare – (di)scolpare; incoraggiare –
scoraggiare; indispettire; ingraziarsi; innamorare –
disamorare,
disinnamorare;
inorgoglire;
insospettire;
intimorire; inviperire; invogliare – svogliare; trasecolare.
• formazioni deaggettivali: abbonire; abbrutire; addomesticare;
ammaestrare; ammattire; avvilire; imbestialire; imbonire;
impazzire; impietosire; impigire – spigrire; incitrullire;
incivilire; incrudire; incrudelire; incupire; inebetire; inferocire;
infurbire; ingelosire; ingentilire; ingoffire; ingolosire;
innervosire; inorridire; inselvatichire; insuperbire; intenerire;
intestardire/intestardirsi; intimidire; intontire; intorbidare;
intristire; involgarire; sbugiardare; spazientire; trasumanare.
I sensi umani: accecare; addolorare; assetare – dissetare;
assordare; indolenzire.
Titoli accademici: addottorare.
Cambiamento fisico (formazioni denominali): ammostare;
ammuffire; annodare – snodare; arrotolare/arrotolarsi;
arrotondare; arrugginire/arrugginirsi; avvizzire; impietrire;
inacetire.
Creazione/realizzazione/distruzione: annientare;
avverare; avvivare; incenerire; incinerare.
annullare;
Colore: abbronzare; arrossare/arrossarsi; annerire; imbiancare,
sbiancare; imbiondire; imbrunare; imbrunire; imporporare;
incanutire; ingiallire; ingrigire; inverdire.
Temperatura (anche metaforica): accalorare; agghiacciare;
arroventar(si);
avvampare;
incalorire;
infervorare;
infreddolir(si); intiepidire.
Peso: alleggerire; appesantire; dimagrire, smagrire.
Gusto (anche metaforico): inacerbire;
inasprire; infortire; insaporire.
inacidire/inacidirsi;
Giorno / notte: aggiornar(si), annottar(si).
Altri: appisolarsi; assicurare; avviluppare – sviluppare;
diseredare;
disincantare;
impersonare;
incarnare;
indebitare/indebitarsi; infeudare; ingravidare; innovare;
snazionalizzare.
APPENDICE C
Verbi parasintetici lessicalizzanti FIGURA / STRUMENTO
acciottolare; accoltellare; allagare; annacquare; annebbiare;
annuvolare; appestare; assiepare; attanagliare; avvelenare –
svelenire; avvitare – svitare; azzannare; decaffeinare;
decappottare; denocciolare; depilare; derattizzare; digrassare,
sgrassare; disancorare; di(s)boscare, dissalare; imbullettare;
imperare; incalcinare; incamiciare; incappare; incappottare;
sberrettarsi; scappellarsi; inguantar(si); impellicciare –
spellicciare; intabarrare; incapsulare; inchiodare – schiodare;
incollare; incipriare; incordare – scordare; incoronare –
scoronare; incuneare; indorare; infioccare; infiocchettare;
infiorare; inforcare; ingemmare; inghirlandare; ingioiellare;
innescare; insalivare; insanguinare; insaponare; intabaccare;
intonacare; intonare; invischiare; inzuccherare; irrancidire;
sbozzolare; sbracare; sbucciare; sbullettare; sbudellare;
sbullonare; scortecciare; scosciare; scotennare; scremare;
sfibrare; sfoderare; sfogliare; sfrondare; sgocciolare; sgranare;
smidollare; smielare; smoccolare; snocciolare; spagliare;
spampanare; spannare; spelare, spelacchiare; spellare; spennare,
spennacchiare; spolpare; spolverare; spopolare; spulciare;
svelare; sviscerare.