Progetto Tematico Settoriale per lo Sviluppo delle Competenze nell’ambito delle attività di Monitoraggio del PO del FSE” Costituzione di un presidio di affiancamento permanente e continuo Piano di Formazione SOMMARIO PREMESSA 3 PARTE A – LE LINEE GUIDA PER LA PROGRAMMAZIONE DELLA FORMAZIONE. 6 A.1 PROGETTI FORMATIVI – IL CONTESTO OPERATIVO 7 A.2 L’ANALISI DEL FABBISOGNO DI COMPETENZA 10 A.3 PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE DELLA FATTIBILITÀ DELL’INTERVENTO FORMATIVO 16 A.4 SVILUPPO DEL PROGETTO 18 A.5 VALUTAZIONE 22 PARTE B – LE ATTIVITÀ DEL GDL FORMEZPA 24 B.1 LE AZIONI REALIZZATE 24 B.2 LE TEMATICHE APPROFONDITE 25 Gli ambiti di miglioramento del sistema di monitoraggio 27 PARTE C – IL PROGRAMMA DI FORMAZIONE 28 CONCLUSIONI 35 Pagina 2 PREMESSA Il Regolamento (CE) n. 1083/2006, all’art 60 comma c,III disciplina l’attività di monitoraggio e di sorveglianza per il periodo 2007-2013, rafforzando la responsabilità di tale specifica funzione in capo all’Autorità di Gestione, nella prospettiva di una maggiore e più efficace “raccolta di dati relativi all’attuazione necessari per la gestione finanziaria, la sorveglianza, le verifiche, gli audit e la valutazione”. Quello che, nella programmazione 1994/1999 era un semplice strumento conoscitivo dell’avanzamento finanziario dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali, giunge a una vera e propria codificazione nel periodo di programmazione 2000-2006, fino a divenire uno imprescindibile per la corretta ed efficace gestione dei Fondi comunitari. Il CIPE con Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007 “Definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale degli interventi socio strutturali comunitari per il periodo di programmazione 2007-2013”, al punto 4 “Sistema di monitoraggio e flussi informativi con il sistema comunitario SFC 2007”, ha stabilito che “nell’ambito del sistema informativo della Ragioneria Generale dello Stato – IGRUE, è attivato il Sistema Nazionale di Monitoraggio dei Fondi strutturali, mediante adeguamento del sistema Monitweb 2000/2006 ai requisiti richiesti dalla normativa comunitaria 2007/2013” e che “il Ministero dell’Economia e delle Finanze - Ragioneria Generale dello Stato – IGRUE assicura il coordinamento dei flussi informativi con il sistema comunitario SFC2007, per l’invio telematico, attraverso il sistema informativo nazionale, dei Programmi operativi, dei dati di monitoraggio, delle previsioni di spesa presentati dalle Autorità di gestione e delle domande di pagamento presentate dalle Autorità di certificazione”. In attuazione di quanto disposto dalla normativa comunitaria e coerentemente a quanto richiesto dalla normativa di settore, anche la Regione Calabria, si è dotata di un sistema di monitoraggio che consentisse di gestire il Programma Operativo Regionale relativo alla gestione delle procedure e delle risorse relative al Fondo Sociale Europeo. Pagina 3 Con il termine “monitoraggio”, dunque, si fa riferimento sia a tecniche di rilevazione di informazioni, sia a processi attraverso cui queste informazioni vengono rese disponibili e analizzate dagli attori della elaborazione e attuazione di progetti. In particolare, il monitoraggio costituisce il sistema informativo utile per verificare lo stato di avanzamento dei progetti e, complessivamente, del Programma Operativo Regionale (di seguito POR). In altre parole, ha il compito di fornire all’Autorità di gestione (di seguito AdG), informazioni di base sull’andamento dei progetti, della loro realizzazione, in grado di consentire di assumere decisioni in merito alla esigenza/opportunità di modificare le modalità realizzative degli obiettivi operativi fissati in sede di redazione del Programma. Monitorare, quindi, significa seguire il percorso di attuazione di quanto pianificato e deciso. In sostanza, un sistema di monitoraggio è formato da: a) un aspetto tecnico-metodologico, costituito dalla rilevazione sistematica e formalizzata di informazioni; si tratta di definire quali informazioni rilevare, le modalità di rilevazione per assicurare la validità dei dati e la loro comparabilità nel tempo, la periodicità delle rilevazioni, le elaborazioni dei dati da eseguire; b) un aspetto di processo, costituito dalle modalità di messa a disposizione delle informazioni e dai soggetti cui devono essere dirette le informazioni in relazione alle diverse esigenze e prerogative. Sotto il profilo dei dati da rilevare, in generale, il sistema di monitoraggio si basa su informazioni relative a: - avanzamento fisico dei progetti e delle attività connesse al PO nel suo complesso (in altre parole, il progresso realizzativi), in relazione ai diversi traguardi intermedi e finali previsti (es. n. di corsi di formazione realizzati entro una certa data, spese effettuate e certificate rispetto agli impegni contabili assunti, ecc.); - l’avanzamento nell’utilizzo delle risorse finanziarie; - l’avanzamento procedurale, e, quindi, il percorso dei passaggi formali necessari (ad es. bandi, appalti, autorizzazioni, ecc.). Producendo questo tipo di informazioni, il monitoraggio si pone come elemento cardine non solo per una corretta governance degli interventi, ma anche come strumento di valutazione in itinere, ex post e ex ante, in relazione alla nuova programmazione 2014/2020. L’obiettivo primario, pertanto, è stato quello di sviluppare un sistema completo e integrato per tutte le attività previste di informazione, monitoraggio, rendicontazione, controllo, gestione e sorveglianza della spesa, anche al fine di sottoporre la spesa pubblica alla valutazione della sua efficienza finanziaria e amministrativa e della sua efficacia, in termini di risultati conseguiti e di effetti prodotti, nel rispetto della normativa comunitaria in materia di gestione dei Fondi Strutturali. E’ di tutta evidenza, pertanto, che la molteplicità degli strumenti normativi, delle fonti di finanziamento e delle modalità operative degli interventi attraverso i quali si attua la Programmazione, nonché le difficoltà che possono incontrare le strutture operative in fase di attuazione e gestione, richiedono che la Pubblica Pagina 4 Amministrazione sia sostenuta, sempre di più, sotto il profilo tecnico e strettamente operativo, da un sistema di monitoraggio cui possano essere demandate, tra l’altro, anche le funzioni di coordinamento e standardizzazione delle informazioni disponibili al livello dei diversi Programmi e delle singole azioni. Affinchè, però, un sistema informativo possa essere utile e le conseguenti attività di monitoraggio siano efficaci, è necessario che si comprendano le effettive potenzialità del sistema e della funzione del monitoraggio e che, coloro che a vario titolo sono coinvolti nel processo, siano adeguatamente formati. Data la centralità delle attività di monitoraggio, in presenza di uno strumento informatico ad hoc che consenta di effettuarlo, è ovvio che è necessario che gli addetti al monitoraggio posseggano non solo la conoscenza dello strumento informatico ma anche una serie di competenze che possa massimizzare i risultati del monitoraggio, garantendo la trasparenza delle operazioni e il supporto alle decisioni. Quello che si intende proporre con il presente lavoro è, pertanto, una vera e propria azione di “sistema”, nella prospettiva della capacity building, al fine di disporre di dati affidabili e significativi capaci di costituire un valido supporto alle decisioni collegate non solo alla programmazione delle risorse, ma anche alla qualità degli interventi. Pagina 5 PARTE A – Le linee guida per la programmazione della formazione. Intendendo la formazione, come un percorso, suddiviso in moduli, che si conclude con una valutazione ex post del raggiungimento degli obiettivi stabiliti in fase di programmazione, ben si comprende come è necessaria una opportuna programmazione al fine di rispondere alle esigenze dell’amministrazione e degli stakeholder. Gli attori in gioco sono, come è chiaro, un insieme variabile ed eterogeneo che comprende le professionalità dell’amministrazione a tutti i livelli funzionali: la dirigenza, i funzionari, il personale amministrativo, gli esperti e i vari soggetti della comunità locale a vario titolo coinvolti. In particolare, una prima suddivisione può essere fatta fra coloro che hanno compiti di monitoraggio generale sull’andamento del Programma, quali l’Autorità di Gestione e gli Uffici Regionali responsabili di specifiche linee di intervento del POR, e tutti gli altri soggetti che, in base al ruolo svolto nei progetti, utilizzano il software informativo in lettura e/o in scrittura. Si configura, dunque, una strutturazione complessa in cui ciascun utente, a seconda del target di appartenenza, partecipa al processo di monitoraggio e può contribuire alla valorizzazione dello stesso. Possiamo, pertanto, definire il progetto formativo come un insieme di macrofasi che concorrono al raggiungimento dell’obiettivo formativo complessivo, a loro volta scomponibili in una serie più o meno dettagliata di attività. Il livello di dettaglio di tale scomposizione, ovviamente, è dato da una serie di fattori che devono essere preventivamente valutati in sede di programmazione dell’intervento formativo. Pagina 6 A.1 PROGETTI FORMATIVI – IL CONTESTO OPERATIVO Prima di poter procedere alla stesura di un piano di formazione che possa essere efficace, è, pertanto, necessario effettuare un’analisi del contesto operativo nel quale, poi, verranno realizzate le attività di formazione. Il contesto operativo nel quale gli addetti della Regione Calabria preposti al monitoraggio svolgono le proprie funzioni, condiziona, infatti, non solo le attività di monitoraggio, ma genera ricadute anche sulle decisioni da intraprendere in materia di formazione. Se, ad esempio, il contesto operativo risulta particolarmente orientato al cambiamento, il percorso formativo può essere anche breve e con moduli concentrati e specifici, volti ad un aggiornamento delle competenze acquisite (ad es. per intervenute modifiche normative in corso di programmazione). Se, al contrario, il contesto operativo presenta caratteristiche che non consentano interventi migliorativi nel breve periodo (difficoltà di adattamento ai cambiamenti; comportamento orientato alla prassi; scarsa propensione al capacity building…), l’intervento formativo dovrà presumibilmente prevedere un apposito modulo, o almeno un approfondimento, sui comportamenti organizzativi. La rilevazione delle competenze e delle abilità in materia di monitoraggio, quindi dovrà essere effettuata nei confronti dei responsabili di linea dei vari Assi di intervento del POR FSE, sulle seguenti aree: - CONOSCENZA GENERALE IN MERITO ALLA DEFINIZIONE DEI RUOLI E RESPONSABILITA’ ALL’INTERNO DELL’ATTIVITÁ DI MONITORAGGIO; DELLA NORMATIVA DI RIFERIMENTO; DELLE PROCEDURE DI MONITORAGGIO. - CONOSCENZA SPECIALISTICA RIGUARDO ALLE TIPOLOGIE E ALLE FASI DI MONITORAGGIO, E ALLA VALUTAZIONE DEI RISULTATI. - ABILITÁ GENERALI, STRUMENTALI, PROFESSIONALI. Altro elemento fondamentale è il contesto organizzativo risultante dalla organizzazione delle strutture amministrative (organigramma funzionale) e dalle interdipendenze con vari attori che a vario titolo collaborano con l’Amministrazione regionale. In tal senso, un’organizzazione piramidale, o verticistica deve prevedere un intervento formativo calibrato in maniera differente rispetto a quello che potrebbe essere realizzato in una realtà con una organizzazione a rete e una diversa distribuzione delle risorse umane. Pagina 7 OUTPUT INFORMAZIONI INTERVISTA OUTPUT ANALISI ORGANIGRAMMA OUTPUT DESCRIZIONE PROCESSI QUADRO DEL CONTESTO OPERATIVO Si riporta di seguito l’analisi del contesto organizzativo del POR Calabria FSE. Autorità di Gestione L'Autorità di Gestione è responsabile della gestione e attuazione del Programma Operativo conformemente al principio di buona e sana gestione amministrativa e finanziaria. Struttura competente: Dipartimento Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione Professionale, Cooperazione e Volontariato Settore 4 Autorità di Certificazione L'Autorità di Certificazione è responsabile della certificazione corretta delle spese erogate a valere sui fondi comunitari/statali per l'attuazione del programma operativo Struttura competente: Dipartimento Bilancio e Patrimonio Settore Ragioneria Generale Autorità di Audit Pagina 8 L'Autorità di Audit è responsabile della verifica dell'efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo. Struttura competente: Presidenza Giunta Regionale - Organismo di Controllo di 2° Livello Autorità Ambientale L'Autorità Ambientale assolve la funzione di garantire l'integrazione ambientale e di rafforzare l'orientamento allo sviluppo sostenibile in tutte le fasi di predisposizione, attuazione e sorveglianza del Programma Operativo, assicurando efficacia e continuità al processo di valutazione ambientale strategica, anche attraverso il monitoraggio e la gestione di eventuali meccanismi di retroazione sul programma. Struttura competente: Dipartimento Politiche dell'Ambiente Responsabile del Monitoraggio L'Autorità di Gestione garantisce l'attivazione ed il corretto funzionamento del sistema informatizzato di monitoraggio Struttura competente: Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria Settore Monitoraggio, Verifiche e Controlli Programmi e Progetti Pagina 9 A.2 L’ANALISI DEL FABBISOGNO DI COMPETENZA Effettuata una prima valutazione sul contesto operativo e organizzativo, la prima fase per la pianificazione di un valido programma di formazione è l’analisi e valutazione del fabbisogno di competenza. In questa fase si analizzano le necessità dell’Amministrazione regionale, i gap di competenza rispetto alle performance attese e gli obiettivi che si intende perseguire per il superamento delle lacune tramite l’intervento formativo. La definizione del fabbisogno formativo è prevalentemente legata al superamento del gap esistente tra le competenze che occorre possedere per svolgere una determinata attività e quelle possedute dal soggetto in un dato momento. I fabbisogni formativi vengono definiti come la necessità, più o meno esplicita, di adeguare le competenze delle persone alle caratteristiche della struttura organizzativa e alle modalità di lavoro della struttura, in funzione delle esigenze di produzione e del mercato o di determinati scenari socio-economici previsionali. L’analisi dei fabbisogni formativi si configura come una attività orientata a conoscere: le caratteristiche strutturali e dinamiche interne ed esterne all’organizzazione; le caratteristiche dei processi lavorativi di riferimento per l’analisi; i bisogni espressi dagli individui in termini di competenze e motivazioni e dal sistema di attese reciproche tra Amministrazione e soggetti che la compongono; il sistema di attese. I fabbisogni formativi non sono sempre evidenti e immediatamente acquisibili, è necessario quindi rilevarli attraverso forme di indagine diretta (ad esempio attraverso ricerche preliminari) e anche mediante un’analisi documentale. Di seguito viene riportato lo schema di questionario da somministrare a figure operative responsabili dell’attuazione di un programma Operativo somministrato ai responsabili di linea dei vari Assi di intervento del POR FSE. Pagina 10 INDICATORI VALUTAZIONE DESCRIZIONE Basso Medio Alto Questa sezione riferisce la valutazione delle informazioni raccolte in merito alla conoscenza, CONOSCENZA GENERALE IN MERITO ALLA DEFINIZIONE DEI RUOLI E RESPONSABILITÁ ALL’INTERNO DELL’ATTIVITÁ DI MONITORAGGIO; DELLA NORMATIVA DI RIFERIMENTO; DELLE PROCEDURE DI MONITORAGGIO. INDICATORI delle definizioni principali e costitutive del sistema di monitoraggio, quali autorità di gestione, beneficiario, organismo intermedio, interventi a titolarità e a regia regionale; dei compiti e delle responsabilità dei soggetti coinvolti nelle attività di monitoraggio; dei principali riferimenti normativi comunitari, nazionali e regionali in materia di monitoraggio; degli ambiti e obiettivi di monitoraggio; dell’organizzazione delle strutture operative e delle funzioni di monitoraggio. PADRONANZA DESCRIZIONE Basso Medio Alto Questa sezione riferisce il livello di padronanza CONOSCENZA SPECIALISTICA raggiunto sulla conoscenza specifica: delle tipologie di finanziario, fisico, procedurale; E ALLA VALUTAZIONE DEI delle modalità di monitoraggio; RISULTATI. delle modalità di archiviazione e gestione del sistema SIURP informativo di cui si è dotata l’Amministrazione. RIGUARDO ALLE TIPOLOGIE E ALLE FASI DI MONITORAGGIO, monitoraggio: occupazionale, Inoltre, individua il livello di padronanza delle fasi di monitoraggio, quali: campionamento delle operazioni da monitorare; individuazione e selezione del setting di indicatori; registrazioni dati contabili sul sistema informativo; controllo di qualità delle informazioni sul sistema di monitoraggio, procedure di informazione e sorveglianza Pagina 11 per le irregolarità e recupero importi, recupero ed elaborazione dei dati relativi all’attuazione, e trasmissione di questi alle autorità nazionali e comunitarie. INDICATORI DESCRIZIONE ABILITÁ Basso Medio Alto Questa sezione riferisce il livello di abilità riguardo, ABILITÁ GENERALI, STRUMENTALI, PROFESSIONALI. le abilità generali in attività come analisi sintesi ed elaborazione dei dati e delle informazioni; attenzione all'efficienza e alla qualità del lavoro nell'utilizzo delle risorse, nel rispetto delle norme e delle procedure; interazione con l'utenza e con i colleghi, attraverso capacità di apprendimento, spirito di appartenenza, autodeterminazione, flessibilità, organizzazione e gestione delle attività; abilità strumentali dei supporti hardware e software, del pacchetto applicativo Office- Application; abilità professionali nello svolgere attività di ricerca, nella progettazione e realizzazione di progetti, nonché la trasmissione dei risultati. Dalla rilevazione delle competenze e delle abilità in materia di monitoraggio effettuate è emerso un livello medio di conoscenza. In linea generale, dunque, possiamo affermare che, non si ravvisano problematiche relative all’adattamento ai cambiamenti, ma, anzi emerge un contesto organizzativo con buona propensione al capacity building. Pertanto, non si rende necessario un intervento volto a introdurre elementi di cultura aziendale. Si propongono, però, interventi formativi volti a rafforzare le conoscenze in materia di monitoraggio, con particolare riferimento a: tipologie di monitoraggio: finanziario, fisico, occupazionale, procedurale; modalità di monitoraggio, con specifico riferimento alle seguenti azioni: - campionamento delle operazioni da monitorare; - individuazione e selezione del setting di indicatori; - registrazioni dati contabili sul sistema informativo SIURP; - controllo di qualità delle informazioni sul sistema di monitoraggio; - procedure di informazione e sorveglianza per le irregolarità e recupero importi; Pagina 12 - recupero ed elaborazione dei dati relativi all’attuazione e trasmissione di questi alle autorità nazionali e comunitarie. delle modalità di archiviazione e gestione del sistema informativo SIURP. Con riferimento all’analisi del contesto organizzativo e delle dinamiche di cambiamento in atto, si precisa che, analizzare l’organizzazione della struttura, consente di pianificare in maniera più mirata gli interventi formativi. Capire, infatti, chi fa cosa e con quale grado di responsabilità, consente di effettuare una stima dei risultati attesi da parte degli operatori preposti a quella particolare funzione; a partire da quelli che sono i compiti assegnati, è possibile individuare una serie di skills minimi richiesti per quella determinata prestazione. A partire dai dati derivanti da tale fase, sarà poi possibile procedere a un’analisi dei fabbisogni espliciti provenienti dalle diverse unità organizzative, oltre che a una valutazione dei fabbisogni impliciti relativi a ciascuna funzione. Ovviamente, per la migliore riuscita di questa fase di valutazione e rilevazione, è stato necessario il coinvolgimento dei responsabili di intervento e di Asse. Sebbene, infatti, la gestione degli interventi e il relativo monitoraggio siano uguali per tutti gli assi, ciascun asse presenta, per ogni PDA, delle peculiarità. Come è noto, infatti, a seconda degli interventi, esistono flussi procedurali e contabili differenti, per i quali sono necessarie diverse abilità. Si riportano le competenze specifiche, prendendo ad esempio gli Assi I e II. Pagina 13 ASSE I – ADATTABILITÀ Dal momento che i beneficiari degli interventi di questo asse sono: le imprese private, gli enti bilaterali, gli organismi formativi e di ricerca, le parti economiche e sociali, i soggetti destinatari di voucher, borse, buoni individuali, incentivi e che vengono previste forme di sinergia con altri fondi (FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), FEASR (Fondo Europeo di Sviluppo Rurale), FEP (Fondo Europeo per la Pesca) e altri programmi comunitari in materia di istruzione e formazione), con riferimento all’Asse 1 si propongono interventi formativi per: acquisire conoscenze in merito alla gestione degli interventi in base alla soggettività giuridica dei diversi beneficiari; acquisire almeno una conoscenza di base relativamente alle modalità di funzionamento degli altri Fondi e programmi. ASSE II – OCCUPABILITÀ I beneficiari degli interventi di questo asse sono i servizi per l’impiego e i loro operatori, le imprese pubbliche e private, gli enti bilaterali, gli organismi formativi e di ricerca, le istituzioni scolastiche, i soggetti destinatari di voucher, borse, buoni individuali, incentivi. In tal senso, esigenze specifiche di formazione si rilevano negli ambiti di seguito riportati: conoscenza del mercato del lavoro e dei soggetti che vi operano (CPI; Enti di formazione, ecc.); conoscenza delle diverse modalità di somministrazione degli strumenti di politica attiva del lavoro (voucher, borse individuali, bonus); approfondimento delle procedure contabili sottese ai vari strumenti. È, pertanto, quanto mai opportuno valutare non solo i fabbisogni in termini di carenze, ma, soprattutto in termini di risultati attesi. • indagine sul gap formativo da colmare attraverso le attività del piano di formazione Analisi del fabbisogno contenuti • determinazione dei contenuti di apprendimento • selezione delle modalità di erogazione della formazione strumenti personale • individuazione del personale docente da impiegare nelle attività di formazione • verifica dei risultati di apprendimento valutazione Pagina 14 Caratteristiche Processi strutturali interne ed esterne all’organizzazione Bisogni Sistema di attese Diversi soggetti coinvolti nel processo di gestione e, quindi, numerosi soggetti che usufruiscono dei dati del monitoraggio (Autorità di gestione – responsabile del monitoraggio; Autorità di certificazione; Autorità di audit) Avere a disposizione un sistema informativo completo e funzionale alla gestione e monitoraggio, così da poter facilitare la comunicazione tra le diverse unità organizzative; conoscenza approfondita delle diverse funzionalità del sistema informativo; approfondire le conoscenze relative alle diverse dimensioni del monitoraggio e alla individuazione degli indicatori di risultato. Approfondire eventuali modifiche normative intervenute; approfondire le modalità e le procedure di chiusura dei programmi. Attese differenti rispetto al livello organizzativo: - aumento generale del livello delle competenze; - miglioramento delle procedure di monitoraggio; - innalzamento della qualità dei dati del monitoraggio; - far percepire la centralità del monitoraggio quale leva strategica di governante; - ottenere, attraverso la formazione e l’efficientamento delle procedure di monitoraggio, un miglioramento delle performance in termini di spesa Buona standardizzazione dei processi anche se permangono differenze tra i vari Assi, posti sotto la responsabilità di diversi Dipartimenti. Pagina 15 A.3 PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE DELLA FATTIBILITÀ DELL’INTERVENTO FORMATIVO Effettuata la preliminare valutazione sui fabbisogni di competenza, si passerà, poi, alla individuazione degli obiettivi formativi che dovranno essere: - adeguati rispetto alle caratteristiche della struttura; adeguati rispetto ai soggetti coinvolti nella formazione e alle mansioni che svolgono; coerenti rispetto ai contenuti del Piano di formazione; misurabili attraverso attività di valutazione in itinere; ex ante e ex post; condivisi dal vertice dell’organizzazione e dai soggetti coinvolti; riferiti a un tempo determinato (N. di ore; N. di giornate, ecc. prestabilite). Gli obiettivi formativi proposti per la Regione Calabria Amministrazione: - attivare comportamenti organizzativi efficienti ed efficaci; migliorare l’attività di monitoraggio a tutti i livelli dell’organizzazione; migliorare il flusso di dati relativi ai progetti; approfondire le conoscenze in materia di sistema nazionale degli indicatori; aumentare la qualità dei dati di monitoraggio e ridurre il numero di errori rilevati dal protocollo di colloquio con la banca dati nazionale (BDU); approfondire le conoscenze in materia di comunicazione e divulgazione dei risultati conseguiti e dei progetti realizzati. Le fasi da seguire per la programmazione del progetto di formazione potrebbero essere sintetizzate come segue: Fase A: analisi e aggregazione dei dati derivanti dall’autovalutazione effettuata. Fase B: identificazione delle risorse e dei tempi associati al miglioramento. Fase C: definizione della matrice “Importanza–Valore” con il coinvolgimento diretto della Direzione coadiuvata dallo staff del progetto di formazione. L’output della fase è costituito da una lista preliminare delle priorità. Fase D: scelta delle priorità di intervento da parte della Direzione coadiuvata dagli addetti alla formazione. L’individuazione delle priorità è una decisione strategica di grande rilievo: la scelta delle aree su cui focalizzare il miglioramento è una scelta fondamentale per il successo della attività formative e dell’Amministrazione. Pagina 16 All’inizio del processo, potrà essere utile individuare i “Fattori Critici di Successo” dell’amministrazione: quegli aspetti chiave che, se attuati, permetterebbero il conseguimento delle strategie e dei risultati di performance attesi. I punti sui quali focalizzare l’attenzione, nel caso particolare del monitoraggio, potrebbero essere: a) efficienza della struttura (in relazione alla gestione degli interventi e al conseguente monitoraggio); b) raggiungimento dei target (di spesa; fisici; di efficienza); c) motivazione del personale (o Competenza delle persone); d) organizzazione delle attività e del flusso informativo. Una volta individuato un primo schema di Piano formativo, sarà necessario valutarne preventivamente la fattibilità, al fine di conseguire gli obiettivi attesi e pianificati in raccordo con l’Amministrazione regionale. In particolare, occorrerà soffermarsi sui seguenti aspetti: - il raccordo dell’iniziativa con il contesto organizzativo di provenienza dei partecipanti; -l’adeguatezza degli obiettivi didattici, della struttura del progetto, dei contenuti e delle metodologie di riferimento; - l’adeguatezza delle risorse umane e tecniche che si prevede di utilizzare. Pagina 17 A.4 SVILUPPO DEL PROGETTO Come anticipato nei paragrafi precedenti, per la realizzazione di un progetto logico e programmato di formazione, è necessario predisporre un Piano di formazione, concepito come insieme di interventi coerenti e collegati tra loro. Il Piano di formazione risponde all’esigenza di programmare tutti gli interventi formativi, il loro coordinamento temporale, in modo tale da ottenere con tempestività i risultati attesi e ottimizzare l’utilizzo delle risorse, umane e strumentali, coinvolte. In altre parole, nel Piano si definisce la strategia che funge da collante fra le varie attività per far sì che questi abbiano effetti sistematici e non solo puntuali sul complesso delle azioni di monitoraggio. All’interno del Piano, perciò, sarà necessario: - definire indicatori di risultato e quindi misure in grado di indicare la modificazione dei comportamento dei soggetti target; - definire indicatori di impatto e quindi misurare l’effettivo miglioramento rispetto alla situazione precedente l’intervento formativo; ad esempio, rilevando l’avanzamento della spesa effettuata e certificata; la riduzione della tempistica nelle fasi di: rilevazione delle criticità; individuazione possibili soluzione; superamento della criticità. La definizione di fabbisogno formativo è prevalentemente legata al superamento del gap esistente tra le competenze che occorre possedere per svolgere una determinata attività e quelle possedute dal soggetto in un dato momento. I fabbisogni formativi vengono, inoltre, definiti come la necessità, più o meno esplicita, di adeguare le competenze delle persone alle caratteristiche della struttura organizzativa e alle modalità di lavoro aziendali, in funzione delle esigenze di produzione e del mercato o di determinati scenari socio-economici previsionali. Nella redazione di un percorso formativo è necessario che vengano indicati e descritti in modo chiaro ed esplicito: - i soggetti che esprimono il fabbisogno formativo: lavoratori singoli o gruppi di lavoratori o strutture organizzative; le modalità di rilevazione del fabbisogno formativo: interviste, rilevazione attraverso matrici e/o schede di analisi e/o focus group. Nella descrizione vanno indicati aspetti ritenuti connotativi, come ad esempio: Pagina 18 le mansioni: si intende l’insieme delle attività svolte da una persona nella prospettiva: della funzione ricoperta (in relazione all’organigramma e al processo di governance), delle relazioni che si costituiscono (interazioni con altri ruoli) e delle aspettative che si determinano (in relazione ai comportamenti attesi e alle aspettative soggettive). Gli aspetti che caratterizzano la mansione sono sostanzialmente: - i compiti assegnati le competenze richieste (conoscenze e capacità da possedere) le responsabilità relative ai risultati ed ai comportamenti attesi le relazioni da gestire, che si estrinsecano in rapporti e relazioni con altri le attività: rappresentano le azioni lavorative necessarie alla produzione di un output connesso con le attività di monitoraggio. A questo punto si può procedere alla descrizione del percorso formativo, in cui si dovranno indicare: - le finalità che sottendono alla proposta formativa i destinatari e le loro caratteristiche gli obiettivi formativi le Unità Formative le metodologie formative le competenze in esito le risorse professionali Gli obiettivi formativi devono guardare alle conoscenze e alle capacità da acquisire e dunque devono essere declinati in funzione di queste dimensioni: le conoscenze da sviluppare: riguardano i “saperi” di riferimento dell’attività professionale; In particolare: - - conoscenze teoriche: sono relative agli ambiti e ai contenuti disciplinari così come sono normalmente codificati e strutturati (teorie, principi, concetti, modelli, tipologie, ecc.) conoscenze metodologiche: sono quelle relative alle tecniche, agli strumenti e alle modalità di esercizio dell’attività professionale (metodologie professionali, metodi di lavoro, norme e standard di riferimento, ecc.) conoscenze contestuali: sono relative al contesto organizzativo tipico entro cui si realizza l’attività professionale ed al connesso ambiente di riferimento (organizzazione amministrativa; sistemi di informatici di monitoraggio, ecc.) le capacità da sviluppare: - capacità analitiche: identificare variabili, acquisire informazioni e dati significativi, valutare andamento procedurale, rilevare problemi, ecc.; Pagina 19 - capacità attuative: acquisire le informazioni necessarie relative alle attività da monitorare, individuare soluzioni, prendere decisioni, predisporre azioni, organizzare risorse, ecc.); capacità relazionali: sono relative al sistema di rapporti professionali entro cui si sviluppa l’attività (comunicare, lavorare in gruppo, cooperare anche con le altre unità organizzative, propensione al problem solving; ecc.) Le metodologie formative devono essere funzionali a sviluppare processi di apprendimento e coerenti con gli obiettivi formativi da conseguire. Le metodologie formative: - supportano la connessione tra contenuti sviluppati nel corso di formazione ed esperienze professionali; evidenziano la relazione tra tema affrontato in aula e problema concreto riscontrabile nel contesto lavorativo; consentono la comprensione costante della rilevanza del tema affrontato ai fini del miglioramento delle modalità di lavoro e dello sviluppo professionale. Le metodologie formative normalmente possono essere riferite a: lezioni frontali (finalizzate a concettualizzare l’esperienza svolta o a sviluppare la conoscenza di contenuti di tipo teorico). - formazione a distanza (FAD) osservazioni guidate apprendimento in affiancamento on site esercitazioni strutturate attività pratiche di laboratorio a piccoli gruppi e/o a livello individuale simulazioni di situazioni di lavoro, analisi di casi (case study), discussioni in piccoli gruppi, ecc. Ai fini della scelta della migliore metodologia, carattere centrale assumerà la valutazione del fabbisogno formativo e dei risultati attesi, oltre che l’analisi, effettuata in fase progettuale, del contesto organizzativo. Nella stesura del Piano di formazione, bisognerà porre l’attenzione sui seguenti parametri: - la strutturazione, in termini formativi, del percorso che porta il lavoratore in “formazione” al conseguimento degli obiettivi formativi. l’organizzazione delle attività formative (logistica; tempi; modalità di somministrazione) la valutazione dello sviluppo delle performances da parte dei soggetti in apprendimento lungo il percorso delle attività previste la condivisione degli obiettivi complessivi e delle competenze specifiche acquisite. Pagina 20 Il Piano dovrà, poi, essere sottoposto alla valutazione del vertice Amministrativo, concordato con i soggetti che devono essere formati e, una volta approvato e condiviso, implementato secondo le modalità operative previste nel Piano stesso. Pagina 21 A.5 VALUTAZIONE Al termine del percorso formativo, dovrà essere svolta un’attività di valutazione, condotta sul duplice livello: 1. valutazione del percorso formativo da parte dei partecipanti rispetto alle modalità di svolgimento (soddisfazione di partecipanti), distinto nelle seguenti aree: - organizzazione (modalità di erogazione scelta; rispetto del crono programma delle attività; puntualità; assistenza ai partecipanti); - docenti (disponibilità; puntualità; propensione all’ascolto delle problematiche, preparazione; chiarezza esplicativa; approccio alle materie oggetto di formazione); - programma (coerenza del programma rispetto al gap di formazione; rispetto del programma proposto; valutazione degli argomenti trattati); - valutazione dell’efficacia del corso rispetto agli obiettivi attesi. 2. valutazione finale delle competenze dei partecipanti al corso a conclusione dello stesso. In particolare, andrà misurato, in base agli indicatori fissati in fase di programmazione, il livello raggiunto rispetto agli obiettivi prefissati. A titolo di esempio, potrebbe essere utile rilevare, attraverso interviste ai dirigenti dei servizi, se coloro che hanno seguito la formazione hanno poi migliorato le proprie prestazioni lavorative nel senso auspicato: - conoscono la disciplina di riferimento (normativa comunitaria e nazionale di primo e secondo livello; manuali; linee guida); - sono in grado di utilizzare nuove tecniche; - sono in grado di leggere adeguatamente i dati forniti dal sistema informativo; - conoscono e applicano le procedure più appropriate. Pagina 22 Valutazione complessiva del percorso formativo In fase di valutazione conclusiva, gli aspetti da rilevare su un orizzonte temporale di breve, medio e lungo periodo includono: - il grado di raggiungimento degli obiettivi formativi (al termine di un dato percorso i partecipanti dovrebbero aver acquisito le conoscenze, abilità o competenze in ragione delle quali sono entrati in formazione); - i percorsi lavorativi e, più in generale, professionali e personali dei soggetti coinvolti nella formazione (sia in termini quantitativi che qualitativi); - il grado di applicazione concreta nel contesto lavorativo delle abilità acquisite: “trasferibilità”; - la variazione (nel senso desiderato) dei parametri di prestazione, di processo sui quali si intendeva incidere tramite l’attività di formazione; - gli eventuali effetti non attesi (sempre presenti nella formazione e spesso, altrettanto importanti di quelli attesi: ad esempio la partecipazione ad un corso può motivare i partecipanti, può far aumentare la loro autostima o il desiderio di migliorarsi, ma può anche produrre sfiducia nel momento in cui si sperimentano delle difficoltà, in sede formativa o lavorativa). Piano di miglioramento Le criticità emerse in fase di valutazione finale del percorso formativo, potranno, poi, essere analizzate anche ai fini della predisposizione di un piano di miglioramento specifico, strettamente interconnesso al Piano di miglioramento complessivo, relativo alle attività di monitoraggio (rinvio al Piano di miglioramento). In particolare, il piano di miglioramento avrà l’obiettivo di individuare le aree di miglioramento attraverso l’analisi del fattori critici di successo dell’organizzazione regionale: - Pianificazione, monitoraggio e controllo dei processi chiave; Comunicazione interna ed esterna Documentazione Formazione del personale Pagina 23 PARTE B – Le attività del GdL FormezPa Per le azioni relative al monitoraggio, è stato costituito un apposito Gruppo di lavoro impegnato nelle attività di: - Formazione Incontri e riunioni Elaborazione di documenti e strumenti di lavoro Affiancamento Assistenza tecnica al personale regionale addetto al monitoraggio B.1 LE AZIONI REALIZZATE Preliminarmente, prima di procedere alle attività vere e proprie di monitoraggio, sono stati svolti incontri formativi volti a meglio specificare il contesto normativo e organizzativo di riferimento. In particolare, sono state affrontate le seguenti tematiche: - Analisi della normativa comunitaria e nazionale in materia di Fondi strutturali e monitoraggio; Analisi del contesto organizzativo della Regione Calabria in relazione alle unità organizzative preposte al monitoraggio; Approfondimento sul funzionamento del sistema informativo dell’Amministrazione regionale (SIURP); Approfondimento sul circuito finanziario relativo ai progetti monitorati. Sono stati, poi, svolti incontri e riunioni con il gruppo di lavoro e il personale regionale al fine di condividere eventuali criticità e confrontarsi sulle possibili soluzioni. Gli incontri sono stati, inoltre, strumentali ad effettuare, volta per volta, un’analisi circa l’andamento delle attività del gruppo di lavoro e le modalità di organizzazione (azioni svolte; flussi di comunicazione; documentazione prodotta, accountability). Con riferimento alla produzione di documenti, il gruppo di lavoro, oltre alla redazione di documenti strumentali all’efficientamento delle procedure di monitoraggio, ha provveduto all’elaborazione di apposite “schede PDA” (Procedure di attivazione) e “schede progetto”, relative ai progetti monitorati, predisposte e compilate secondo le esigenze del personale regionale e ai fini del perseguimento dell’obiettivo di avanzamento della spesa certificata. L’attività di affiancamento è stata svolta quasi quotidianamente dalle unità del gruppo di lavoro che hanno assistito i funzionari incaricati del monitoraggio e i responsabili di asse relativamente al monitoraggio dei vari progetti e alla certificazione della spesa. Pagina 24 B.2 LE TEMATICHE APPROFONDITE Con riferimento alle tematiche approfondite, relativamente allo studio della normativa nazionale e comunitaria, sono stati analizzati i seguenti documenti: - - Regolamento (CE) N. 1081/2006 del 5 luglio 2006 relativo al Fondo sociale europeo Regolamento (CE) N. 1083/2006 DEL CONSIGLIO dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione Regolamento (CE) N. 1828/2006 della Commissione che stabilisce modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale Regolamento (CE) N. 1628/2006 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di Stato per investimenti a finalità regionale DPR 3 ottobre 2008, n. 196 recante regolamento di esecuzione del regolamento (CE) n. 1083/2006 Alla luce del quadro normativo, sono state, poi, affrontate le seguenti tematiche: - Gli attori – attribuzioni e funzionamento: L'Autorità di Gestione L'Autorità di Certificazione L'Autorità di Audit Il Comitato di Sorveglianza (compiti) - La programmazione: La programmazione strategica (UE) La programmazione strategica (Stato Membro) La programmazione operativa (Ministero - Regioni) I Programmi Operativi (PO) I Programmi Operativi (PO) – le componenti - Ammissibilità di spesa: Principi generali I Costi Costi indiretti Tipologie di spesa ammissibili FSE Costi ammissibili FSE Pagina 25 - Il processo di monitoraggio Gli obblighi imposti dalla normativa comunitaria (Regolamento (CE) n. 1083/06, all’art 60 comma c,III ) Il sistema informativo Le unità organizzative addette al monitoraggio. Con riferimento all’analisi del contesto regionale, sono stati analizzati i seguenti documenti: - Programma Operativo Regionale - POR Regione Calabria FSE 2007-2013; Manuale delle procedure; Manuale SIURP È stata, poi, illustrata l’organizzazione della struttura regionale: - individuazione delle diverse figure preposte alle attività di monitoraggio e controllo; individuazione dei referenti: responsabili di asse e responsabili di progetto. A valle dello studio della struttura organizzativa, sono stati illustrati i processi gestionali relativi alle varie fasi del monitoraggio. Relativamente al sistema informativo in uso presso la regione, sono state svolte apposite sessioni formative aventi ad oggetto: - il funzionamento di un sistema informativo; il sistema informativo dell’IGRUE; il sistema informativo SIURP – funzionalità; strutturazione e applicazioni; lo scambio di informazioni tra il sistema locale e la banca dati centrale e la segnalazione di “scarti e warning”; l’analisi dei singoli progetti in base alle informazioni disponibili sul SIURP; analisi dei dati in base alle diverse componenti del SIURP (anagrafica; programmazione; procedure ad evidenza pubblica; gestione interventi; cruscotto direzionale; sito web). studio dell’analisi degli interventi in base alle dimensioni: anagrafica; fisica; procedurale; finanziaria. Particolare attenzione è stata posta sulla descrizione del circuito finanziario relativo ai progetti monitorati. Nello specifico, sono state analizzate: - procedure e documenti contabili relativamente alla normativa comunitaria e nazionale; rendicontazione delle spese – spese ammissibili stato di avanzamento della spesa azioni propedeutiche alla certificazione della spesa e successiva liquidazione dei pagamenti. Pagina 26 Relativamente all’attività di volta in volta svolta, si sono tenuti incontri e riunioni in itinere durante le quali si è discusso circa: - le modalità attuative della disciplina in materia di monitoraggio; l’organizzazione del lavoro tra le varie unità; le eventuali criticità riscontrate in fase di esecuzione; le difficoltà operative relativamente al monitoraggio di PDA complesse; lo stato di avanzamento della spesa; la metodologia di lavoro utilizzata. I documenti prodotti sono stati finalizzati a mettere in luce le eventuali anomalie, incongruenze, difficoltà nell’avanzamento della spesa, in relazione alla gestione dei vari progetti. I documenti “scheda progetto” e “scheda pda”, infatti, oltre a rendere noto lo stato dell’arte della PDA, ovvero del singolo progetto, al momento della rilevazione e analisi, fornisce, in apposita sezione, informazioni in merito alle eventuali criticità/rallentamenti procedurali e le azioni poste in essere per provvedervi. Le azioni di affiancamento, hanno riguardato le attività di supporto all’azione dei Dirigenti e funzionari del Dipartimento Regionale Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione Professionale, Cooperazione e Volontariato – Servizio “Monitoraggio e Controllo” in tutte le fasi procedurali, compresa quella dell’analisi documentale, in fase preliminare e di rendicontazione (analisi, controllo documentale, compilazione dei report, etc.). Il gruppo di lavoro, ha, inoltre, assistito il personale addetto al monitoraggio, nelle attività di verifica delle piste di controllo, della rispondenza dei requisiti di conformità, della esatta esecuzione degli adempimenti pubblicitari ed amministrativi, delle modalità di attuazione nel rispetto delle vigenti normative e regolamenti, nell’elaborazione e inserimento delle informazioni e dei dati riscontrati nel sistema informativo SIURP. Gli ambiti di miglioramento del sistema di monitoraggio In esito agli incontri, al confronto e allo scambio di esperienze, di carattere teorico ma anche operativo, potrebbero essere individuate delle aree di miglioramento all’interno del sistema di monitoraggio nel suo complesso. Pagina 27 PARTE C – IL PROGRAMMA DI FORMAZIONE In questa ultima Sezione, viene redatta una proposta di Piano di formazione, con l’indicazione dei singoli moduli di cui si compone e l’elaborazione di schede riassuntive relative al contenuto sintetico di ciascun modulo; in particolare, si propongono i seguenti moduli: Modulo 1: il comportamento organizzativo Partendo dalla considerazione per cui non si può prescindere da un approfondimento circa la struttura organizzativa, le modalità di organizzazione del lavoro e l’approccio allo stesso, anche tenuto conto del contesto di riferimento, il presente modulo si propone di fornire gli strumenti utili ad attivare comportamenti organizzativi coerenti con gli obiettivi e promuovere un funzionale e dinamico cambiamento culturale all’interno dell’amministrazione. TIPOLOGIA MODULO FORMATIVO ORGANIZZAZIONE MODULO TITOLO: COMPORTAMENTO OBIETTIVI: N.: 01 ORGANIZZATIVO Attivare comportamenti organizzativi efficienti ed efficaci Crescita guidata delle competenze di ruolo/mansioni DESCRIZIONE OGGETTO DI FORMAZIONE Organizzazione della struttura amministrativa Il sistema organizzativo della p.a. I nuovi orientamenti organizzativi Scenari di cambiamento L’organizzazione per il miglioramento Atteggiamenti, Percezioni e Giudizi Valori e atteggiamenti verso il proprio lavoro La soddisfazione del proprio lavoro: valutazione e conseguenze potenziali Il coinvolgimento nell’organizzazione (organizational commitment) Percezioni e attribuzioni Motivazione Che cos’è la motivazione al lavoro: motivazione intrinseca ed estrinseca Perché le persone operano in un certo modo: le teorie motivazionali Gli strumenti motivazionali Il Team: sviluppo delle competenze Costruire un team efficace Pagina 28 I processi decisionali di gruppo Il lavoro di gruppo: i metodi Il ruolo e le mansioni dei singoli Condizioni di efficienza ed efficacia del team Le riunioni di Team Le competenze e capacità individuali La leadership e il management Orientamento al risultato Motivazione e feedback Role Playing MODALITÀ DI EROGAZIONE SUGGERITE • • • Lezioni frontali della durata di 6 ore ciascuna Esercitazioni Pratiche in affiancamento Autoapprendimento (approfondimento individuale attraverso materiale didattico) Modulo 2: linee guida per l’efficientamento delle procedure di monitoraggio La finalità di questo modulo è illustrare la centralità del monitoraggio, non solo nella gestione dei flussi di spesa, ma anche e soprattutto nella governance dell’Amministazione regionale. Quindi, il fornire linee guida per l’efficientamento delle procedure di monitoraggio, si concretizza in una azione volta, da un lato a rendere più performante l’intero sistema di monitoraggio, dall’altro a renderlo una leva strategica nell’attività di gestione. TIPOLOGIA MODULO FORMATIVO ORGANIZZAZIONE MODULO TITOLO: EFFICIENTAMENTO OBIETTIVI: N.: 02 DELLE PROCEDURE DI MONITORAGGIO migliorare l’attività di monitoraggio in atto a livello locale Approfondire le procedure e le modalità delle attività di monitoraggio Efficientare i processi ai fini del raggiungimento dei risultati DESCRIZIONE OGGETTO DI FORMAZIONE Pagina 29 Il quadro di riferimento programmatico istituzionale ed organizzativo del monitoraggio I programmi nazionali e la programmazione regionale Descrizione del quadro programmatico di riferimento (Orientamenti UE, QSN, POR Calabria) con dettaglio degli assi e degli obiettivi specifici previsti dal Programma Operativo Descrizione della maggior complessità del portato informativo correlato agli interventi cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo Analisi dei processi attuativi, previsti dall’Autorità di Gestione del POR Calabria, finalizzati alla determinazione e alla gestione delle risorse finanziarie Individuazione dei principali atti amministrativi dell’Autorità di Gestione Individuazione dell’unità minima del monitoraggio: il progetto Descrizione delle tipologie di operazioni previste e dei principali aspetti dei progetti monitorati Andamento delle risorse finanziarie spese Sistemi Gestionali per la raccolta dati e Sistemi Conoscitivi per l’estrazione e l’elaborazione delle informazioni di monitoraggio Le procedure, le metodologie e le tecniche di monitoraggio ed il sistema dei flussi di dati relativi ai progetti monitorati Modalità e tecniche di analisi dei risultati dell’attività di monitoraggio secondo modalità di restituzione delle informazioni Progettazione e attuazione di politiche di miglioramento organizzativo, procedurale e amministrativo Descrizione del sistema degli indicatori (griglia nazionale degli indicatori) Modalità di utilizzo dei dati di monitoraggio. Individuazione delle modalità di elaborazione ed impiego della base dati dei sistemi gestionali utilizzati nell’attività di monitoraggio. MODALITÀ DI EROGAZIONE SUGGERITE • • • Lezioni frontali della durata di 6 ore ciascuna Esercitazioni Pratiche in affiancamento Autoapprendimento (approfondimento individuale attraverso materiale didattico) Pagina 30 Modulo 3: gestione e coordinamento Tale modulo avrà ad oggetto le attività di gestione e coordinamento proprie dei vertici amministrativi e della necessità di avere una visione di insieme di tutte le attività che vengono realizzate all’interno di un’unità organizzativa. In tale ambito, si propone di trattare, seppur come “cenni”, le tematiche relative alle procedure amministrative e alle procedure contabili con particolare riguardo all’iter approvativo e alle fasi di accertamento e rendicontazione. TIPOLOGIA MODULO FORMATIVO ORGANIZZAZIONE MODULO TITOLO: GESTIONE E OBIETTIVI: N.: 03 COORDINAMENTO Rendere omogenee le procedure e le prassi Problem solving Visione sistemica DESCRIZIONE OGGETTO DI FORMAZIONE Valutazione della conformità dei processi gestionali della Regione Calabria alle normative vigenti: regolamenti di organizzazione della Regione Calabria; regolamento di contabilità della Regione Calabria; normativa comunitaria in materia di Fondi strutturali: procedure e spese ammissibili; POR regionale I vari step attuativi previsti dal singolo progetto (es. i livelli di progettazione, l’avvio lavori, la conclusione lavori, ecc.) Il sistema informativo Funzioni e responsabilità delle Unità organizzative della Regione Calabria Flussi informativi Sistema di monitoraggio e controllo dei processi, dello svolgimento del lavoro svolto e della qualità dell’output Analisi della tempistica Realizzazione di un timetable al fine di garantire il mantenimento della conformità nel tempo Pagina 31 Gestione e sviluppo risorse umane Pianificare e programmare efficacemente il lavoro Effettuare un efficace coordinamento interno del lavoro Orientamento alla qualità e al risultato nella struttura Interfunzionalità: cooperare in modo efficace con le altre parti dell’organizzazione Innovazione dei processi, delle modalità di lavoro, e dei servizi MODALITÀ DI EROGAZIONE SUGGERITE • • • Lezioni frontali della durata di 6 ore ciascuna Esercitazioni Pratiche in affiancamento Autoapprendimento (approfondimento individuale attraverso materiale didattico) Modulo 4: Ciclo di gestione della performance In questo modulo vengono affrontate le novità introdotte dal d.lgs. n. 150/2009 che ha previsto il ciclo di gestione della performance e ha istituito la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit) con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere l'esercizio delle funzioni di valutazione del personale della P.A. In tale prospettiva, il modulo si propone di illustrare come è stato modificato il controllo all’interno delle pubbliche amministrazioni e come il monitoraggio abbia assunto una funzione centrale anche nel campo della misurazione delle performance di strutture complesse quali le P.A. TIPOLOGIA MODULO FORMATIVO ORGANIZZAZIONE MODULO TITOLO: CICLO DI GESTIONE OBIETTIVI: N.: 04 DELLA PERFORMANCE Conoscenza delle varie fasi del ciclo di gestione della performance Pianificare, eseguire, misurare e valutare Monitoraggio dei processi attraverso indicatori DESCRIZIONE OGGETTO DI FORMAZIONE Analisi del d.lgs. n. 150/2009 “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche Pagina 32 amministrazioni”. Analisi del d.lgs. n. 165/2001 in materia di pubblico impiego Analisi delle fasi del ciclo di gestione della performance: definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere; collegamento tra gli obiettivi e l'allocazione delle risorse; monitoraggio in corso di esercizio; misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale; utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito; rendicontazione dei risultati. Il nuovo ruolo della dirigenza pubblica a seguito delle modifiche normative intervenute in materia di risultati di performance La Civit: ruolo e competenze; analisi delle principali delibere MODALITÀ DI EROGAZIONE SUGGERITE • • • Lezioni frontali della durata di 6 ore ciascuna Esercitazioni pratiche in affiancamento Autoapprendimento (approfondimento individuale attraverso materiale didattico) Modulo 5: La comunicazione dei risultati conseguiti – Piano di comunicazione Il modulo si propone di fornire un’indicazione circa le attività di rendicontazione e comunicazione dei risultati conseguiti. Nel corso del Modulo formativo, vengono fornite le linee guida per la predisposizione di un Piano di comunicazione della Regione, quale strumento interno ed esterno utile anche allo scambio di esperienze e buone pratiche. TIPOLOGIA MODULO FORMATIVO MODULO TITOLO: COMUNICAZIONE ORGANIZZAZIONE OBIETTIVI: Pagina 33 N.: 05 DEI RISULTATI CONSEGUITI dare attuazione alle misure di informazione e pubblicità dettate dai regolamenti europei programmare e gestire le azioni di comunicazione comunicazione integrata dei risultati raggiunti DESCRIZIONE OGGETTO DI FORMAZIONE Il quadro normativo a livello internazionale, nazionale ed europeo: Legge 7 giugno 2000, n. 150, "Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni"; Regolamento di attuazione del 21 settembre 2001, n. 422; Direttiva sulle attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni Le attività di comunicazione nella pubblica amministrazione La comunicazione istituzionale nella Regione Calabria Comunicare i risultati raggiunti Analisi comparata delle linee guida per la comunicazione istituzionale Proposte per l’implementazione delle linee guida nel sistema di comunicazione istituzionale integrato della Regione Calabria MODALITÀ DI EROGAZIONE SUGGERITE • • • Lezioni frontali della durata di 6 ore ciascuna Esercitazioni pratiche in affiancamento Autoapprendimento (approfondimento individuale attraverso materiale didattico) Pagina 34 CONCLUSIONI Al termine della trattazione, condivisa la valutazione circa la centralità del monitoraggio quale strumento indispensabile per l’effettiva confrontabilità, sia a livello nazionale che europeo, dei risultati raggiunti con l’attuazione delle politiche economico-sociali previste dalla UE e dagli Stati Membri, si può concludere come l’attività di formazione di tutto il personale deputato alle attività di monitoraggio sia assolutamente funzionale e propedeutica, in termini di capacity building, al miglioramento delle performance della Amministrazione Regionale nel suo complesso. Poiché, infatti, spesso i problemi che si tratta di affrontare per ottenere migliori performance sono composti da varie dimensioni, è possibile dar corso a diverse azioni “disegnate” per concorrere tutte assieme all’esito auspicato. Occorre, pertanto, pianificare una serie di attività che ponga l’attenzione sulla multidimensionalità dei problemi organizzativi e gestionali e proponga una risposta tramite un intervento di formazione. Indubbiamente, la sola formazione potrebbe essere considerata una soluzione limitata, nei casi in cui il cambiamento dovesse essere incentrato anche sulla reingegnerizzazione dei processi di lavoro, ma rappresenta certamente un valido strumento di capacity building, per il rafforzamento delle conoscenze e delle competenze e il superamento delle criticità. In primo luogo, il piano di formazione può contribuire a migliorare le attività dei soggetti preposti alla definizione e attuazione delle politiche di investimento pubblico, in secondo luogo, la formazione, può migliorare la capacità realizzativa e di efficienza dei progetti finanziati con fondi strutturali. Personale più competente, infatti, può più facilmente non solo gestire, ma anche monitorare lo stato di avanzamento dei vari progetti e intervenire opportunamente nel caso in cui l’attuazione del programma e l’avanzamento delle spese dovessero subire dei rallentamenti. Ovviamente, non va dimenticato che la formazione rappresenta un percorso ciclico che non può concludersi in una serie di moduli formativi ma che, senza soluzione di continuità, accompagna l’individuo lungo tutta l’esperienza professionale (lifelong learning). Pagina 35