Nome progetto: Tavolo di concertazione U.L.S.S. 7, 8, 9
AREA: Collaborazione/integrazione Ospedale
Autore: Gruppo di lavoro
Documento
Progetto: Sistema provinciale per l’Emergenza-Urgenza
Titolo documento: Protocollo Operativo Provinciale
Protocollo
Provinciale
Status
Versione 1.0
1
PROTOCOLLO OPERATIVO
DEL SISTEMA SUEM-118
DELLA PROVINCIA DI TREVISO
DICEMBRE 2004
versione 1.0
Pagina
1 di 16
Data
20/03/2007
Approvazioni
Gruppo di lavoro – 17 dicembre 2004
Dr.ssa Annamaria Brosolo
Dr. Daniele Frezza
Dr.ssa Nicoletta Lo Monaco
Dr. Paolo Rosi
IP Maurizio Tronchin
Dr. Giuseppe Toffolon
Dr. Giorgio Zanardo
Resposabili UU.OO. Pronto Soccorso – 17 dicembre 2004
Dr. Maurizio Chiesa
Dr. Salvatore Conigliaro
Dr. Maurizio Sacher
Dr. Franco Tonetto
Direzioni Sanitarie
ULSS 7 – Dr. Francesco Benazzi
ULSS 8 – Dr.ssa Annamaria Brosolo
ULSS 9 – Dr.ssa Paola Corziali
Direzioni Generali
ULSS 7 - Dr. Angelo Lino Del Favero
ULSS 8 – Dr. Gino Redigolo
ULSS 9 – Dr. Claudio Dario
Recepito in forma di accordo di programma tra i Direttori Generali delle Aziende ULSS 7, ULSS 8 ed
ULSS 9 ai sensi della DGRV 1179/2000 con delibera:
ULSS 7
N.
del
ULSS 8
N. 1137
del 1/12/2005
ULSS 9
N. 1037
del 9/8/2006
Trasmesso alla Regione del Veneto, Direzione Piani e Programmi, in data 25/10/2006
(prot. N. 103848)
Capitolo 1___________________________________________Generalità
1. Introduzione
Il presente protocollo operativo, approvato dai Direttori Generali delle ULSS della Provincia di
Treviso, è emanato in ottemperanza al disposto della D.G.R. n. 1179 del 28.3.2000, relativa a “Art.
14 LR 21/89. Modifiche ed integrazioni alla DGRV n. 1229/98 concernente: "Art. 14 L.R.21/89.
Modifiche ed integrazioni al P.S.S.R. 1989/1991 già modificato con DGRV 1779/94 e DGRV 1705/95
- in applicazione dell'intesa Stato-Regioni sulle linee guida in materia di requisiti organizzativi e
funzionali della rete di emergenza/urgenza, in applicazione del DPR 27.03.92".
La DGR infatti, nell'affidare al Direttore della Centrale Operativa provinciale "l'organizzazione
generale del servizio su tutto il territorio di competenza", prevede che "il collegamento organizzativo
e funzionale della C.O. con le altre strutture afferenti al sistema di urgenza ed emergenza sanitaria
presenti nella provincia deve essere definito, a livello provinciale, mediante apposito protocollo
operativo".
I punti delle normative vigenti particolarmente rilevanti ai fini della stesura del protocollo sono i
seguenti:
a. dal DPR 27.3.92
- art. 3 § 1: (...) La centrale operativa garantisce il coordinamento di tutti gli interventi nell'ambito
territoriale di riferimento
- art. 3 § 3: L'attivazione della C.O. comporta il superamento degli altri numeri di emergenza
sanitaria
- art.7 § 1: L'ospedale sede di pronto soccorso deve (...) garantire il trasporto protetto
b. dal DM 15.5.92
- art. 1: (...) gli elementi dell'intervento di emergenza da sottoporre ad una codifica uniforme
sull'intero territorio nazionale (...) sono i seguenti:
chiamata dell'utente alla C.O. "118"
risposta dell'operatore alla richiesta pervenuta
intervento degli operatori del mezzo di soccorso
esito dell'intervento
- art. 2: il sistema di codifica per gli elementi di cui al precedente art. 1 è riportato nell'allegato A
(...)
c. dal documento della Conferenza Stato - Regioni del 1.12.91, pubblicato sulla GU 126 del
30.5.92:
- titolo B: Spetterà all C.O. decidere e coordinare il tipo di risposta interventuale che dovrà essere
fornita e che dovrà graduarsi a seconda della tipologia e della gravità della domanda (...) Bisognerà
comunque operare per tendere ad un processo di razionalizzazione distributiva dei mezzi di soccorso
- titolo C: La creazione del sistema delle emergenze avrà come "sottoprodotto" la possibilità di
gestire tutta l'attività di trasporto secondario (...). "Superare il concetto di trasporto, sempre e
comunque al Pronto Soccorso più vicino, con quello di trasporto assistito al P.S. più idoneo per
intervenire nel modo più rapido e razionale nell'iter diagnostico-curativo" (...) doveroso appare
suggerire la necessità di gerarchizzare le strutture ospedaliere rispetto alle risposte da dare alla
patologia in essere
d. dalla DGR 1179 del 28.3.2000
- Centrale Operativa
La CO raccoglie, attraverso il numero unico "118", tutte le richieste di intervento per urgenza e/o
emergenza (...)
Il protocollo (...) deve anche prevedere le strutture di riferimento di ciascuna ULSS tenute a
rispondere alle chiamate della CO (...)
Per quanto attiene ai punti 4) e 5) [taxi ambulanza e soccorso e trasporto assistito, ndr], la
chiamata sarà commutata al servizio di pronto soccorso di riferimento che gestisce i trasporti
nell'ULSS territorialmente competente
- Servizio di Pronto Soccorso
(...) garantisce il trasporto protetto, di concerto con la CO
Il Servizio di PS (...) espleta le proprie attività anche attraverso l'utilizzo delle altre strutture
specialistiche presenti nell'ospedale (...)
Il servizio di PS deve disporre di
1) mezzi di trasporto per i servizi ordinari da utilizzare direttamente nell'ambito del sistema
complessivo dei trasporti
2. mezzi di trasporto per l'urgenza ed emergenza sanitaria collegati direttamente alla CO ed utilizzati
in base agli accordi prestabilii, sia in merito alle modalità di gestione e alla dotazione di attrezzature,
sia alla dotazione di personale.
2. Finalità e principi
Il SUEM per la Provincia di Treviso, che assume la denominazione "Treviso Emergenza", è il sistema
di gestione dell'emergenza e dell'urgenza sanitaria, e comprende funzionalmente tutte le strutture
definite dal DPR 27/3/92 come "sistema di allarme" e "sistema di intervento territoriale".
Le sue finalità sono:
- garantire una pronta ricezione di tutte le richieste sanitarie indifferibili
- pianificare lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle risorse
- attivare le risorse sanitarie più adeguate in base alle specifiche necessità dell'utente
- garantire il soccorso medico pre-ospedaliero avanzato a tutti i pazienti critici
- organizzare un efficiente sistema di gestione delle emergenze sanitarie
- coordinare i servizi di trasporto sanitario urgente, non urgente e programmabile
- garantire il trasporto interospedaliero protetto
- organizzare un sistema di intervento per le grandi emergenze sanitarie, anche di natura non
convenzionale
- promuovere ed organizzare la formazione del personale addetto all'emergenza
- elaborare piani di intervento e di assistenza sanitaria
- promuovere l'educazione al primo soccorso
- organizzare e disciplinare il concorso del volontariato all'attività di istituto
Nell'ambito di queste finalità, è obiettivo di primaria importanza lo sviluppo omogeneo del sistema,
che deve essere in grado di garantire pari livello di assistenza sanitaria a tutti gli utenti su tutto il
territorio provinciale.
Il sistema deve sforzarsi di garantire il perfetto trattamento di ciascun paziente mediante il
coordinamento di tutte le risorse interne ed esterne.
Al sistema deve essere garantita un’autorità commensurata alla responsabilità di garantire il servizio
di emergenza; il sistema deve essere in grado di stabilire gli standard strutturali, operativi e clinici,
di negoziare i finanziamenti specifici, di avviare programmi di formazione e miglioramento della
qualità. Deve essere identificato il budget destinato da ciascuna Azienda all’attività del sistema.
Il sistema deve essere sensibile alle istanze avanzate dai fruitori del servizio e rilevare con continuità
le reali esigenze della popolazione servita; devono essere esplicitamente identificati gli standard di
riferimento per ciascuna delle componenti del sistema.
3. Definizioni
Le definizioni e le abbreviazioni impiegate nel presente protocollo devono essere intese con il
seguente significato:
la Centrale Operativa (CO) è la struttura che coordina il sistema su tutto l'ambito provinciale, e
garantisce altresì la ricezione delle chiamate e l’intervento con propri mezzi sul territorio della ULSS
in cui ha sede
il Pronto Soccorso (PS) è la struttura di riferimento cui fa capo a livello di ULSS l'organizzazione del
sistema di intervento territoriale
Le Basi Ambulanze sono i punti di sosta dei mezzi di soccorso, e possono essere localizzate presso
sedi ospedaliere o al di fuori di esse.
I mezzi di soccorso sono suddivisi in:
Ambulanze di soccorso avanzato (ALS) con medico a bordo
Ambulanze di soccorso avanzato (ALS) con infermiere
Ambulanze di soccorso di base (BLS) con personale tecnico o volontario
Ambulanze di trasporto (o taxi sanitario)
Automediche
Unità speciali (centrale operativa mobile, unità tecniche, etc)
Per grandi emergenze si intendono gli eventi con un numero elevato di feriti, con
esclusione delle calamità, secondo la definizione della normativa regionale vigente.
Capitolo 2________________________________Struttura del Sistema
1. Organizzazione
1.1 La Centrale Operativa
E’ una unità operativa complessa ubicata presso l'Ospedale di Treviso.
Sono compiti della Centrale Operativa:
- ricevere le richieste di intervento
- mantenere i collegamenti tra tutti gli enti del sistema
- assicurare i collegamenti telefonici e radio-telefonici
- gestire tutti gli interventi sul territorio della provincia
- raccordarsi con il Centro di Coordinamento Regionale Emergenza Urgenza
- raccordarsi con la Prefettura per gli interventi di protezione civile
- mantenere i contatti con i Vigili del Fuoco e le Forze dell'Ordine
- coordinare la prenotazione e la gestione dei servizi di taxi sanitario
- pianificare un sistema di coordinamento provinciale dei servizi interospedalieri programmati
La Centrale Operativa è coordinata da un Medico Coordinatore, che garantisce le competenze
mediche di appoggio ed è, in caso di assenza, immediatamente consultabile.
La Centrale Operativa è dotata di un organico medico, infermieristico e tecnico autonomo.
1.2 Il Servizio di Pronto Soccorso
Il Servizio di Pronto Soccorso è la struttura di riferimento a livello degli ospedali che non sono sede
di CO.
I compiti del PS sono:
- pianificare e gestire tutti i servizi di trasporto sanitario
- gestire gli interventi di soccorso per il territorio di competenza, trasmessi dalla C.O., a seconda
delle tipologie indicate nelle modalità di funzionamento della C.O. contenute nella D.G.R. n° 1179
- gestire i servizi interospedalieri, in raccordo con le procedure di pianificazione adottate a livello
provinciale, a seconda delle tipologie indicate nelle modalità di funzionamento della C.O. contenute
nella D.G.R. n° 1179
Per ciascun Servizio di Pronto Soccorso è individuato un Medico Referente con compiti organizzativi,
identificato dal Direttore dell’U.O., che possieda esperienza di trattamento di pazienti critici e di
gestione dei servizi sanitari di emergenza.
Per l’attività di soccorso sul territorio il PS deve essere dotato di uno specifico organico aggiuntivo
rispetto a quello necessario per l’attività ambulatoriale, come previsto dal finanziamento a funzione
annualmente erogato dalla Regione; nei momenti in cui non è impegnato in attività di soccorso il
personale adetto all’ambulanza collabora con l’attività ambulatoriale.
1.3 Commissione provinciale per l’emergenza (CPE)
La commissione provinciale per l’emergenza è composta da:
1. Un coordinatore nominato di comune accordo dai Direttori Generali delle tre Aziende ULSS
della provincia
2. Il Direttore della CO
3. Il coordinatore infermieristico della CO
4. Un rappresentante medico per ciascuna delle Direzioni Sanitarie delle tre Aziende ULSS della
provincia
5. Un direttore di un’unità complessa di area critica
6. Un rappresentante dei servizi infermieristici delle Aziende
Le figure di cui al punto 4 sono nominate ciascuna dal Direttore Sanitario dell’Azienda; le figure di
cui ai punti 5 e 6 sono nominate dal coordinatore della Commissione.
La Commissione può avvalersi per la propria attività, della collaborazione dei Direttori dei Servizi di
Pronto Soccorso, di Anestesia e Rianimazione e di ogni altra unità operativa coinvolta nella gestione
dell’urgenza-emergenza, nonché di altre figure sanitarie e tecniche, anche dipendenti da altri enti.
La commissione si riunisce con cadenza almeno trimestrale ed ha tra i propri compiti la definizione:
- degli standard operativi
- dei documenti di indirizzo
- dei parametri di rifemento delle prestazioni
- dei progetti di miglioramento e delle aree prioritarie di sviluppo
- dei rapporti tra le diverse aree dell’urgenza emergenza
- degli standard professionali e formativi del personale
La commissione provvede inoltre ad analizzare periodicamente la qualità della risposta erogata e il
soddisfacimento dei bisogni della popolazione
I documenti elaborati dalla commissione sono sottoposti, prima della loro adozione, al parere
consultivo dei soggetti e delle figure professionali di volta in volta interessate e del Centro di
Coordinamento Regionale per l’Emergenza Urgenza (CREU).
1.4 Gruppi tecnici di lavoro
A livello provinciale sono costituti gruppi di lavoro per la realizzazione e la gestione di protocolli
operativi e linee guida sulle specifiche problematiche.
In particolare dovranno essere attivati, entro un anno dall’entrata in vigore del presente protocollo, i
seguenti gruppi di lavoro:
-
Gruppo di lavoro provinciale trauma
Gruppo di lavoro provinciale emergenza cardiovascolare
Gruppo tecnico provinciale (dotazioni tecnologiche, formazione)
Il direttore della CO potrà promuovere la costituzione di ulteriori gruppi di lavoro su problematiche
gestionali specifiche, anche sulla base delle iniziative promosse dal CREU.
A ciascun gruppo di lavoro partecipano rappresentanti dei soggetti interessati, interni ed esterni alle
Aziende, e delle diverse figure professionali coinvolte; la composizione è stabilita dal Direttore della
CO, sentite le diverse UO interessate e secondo le indicazioni del CREU; i membri sono scelti dai
relativi responsabili di UO.
Gli obiettivi primari da perseguire nei primi tre anni dall’adozione del protocollo sono:
- protocolli condivisi per la gestione del trauma maggiore
- protocolli condivisi per la gestione dell’Infarto Miocardico Acuto
- protocolli condivisi per la gestione dell’Arresto Circolatorio
- allestimento uniforme dei mezzi di soccorso
- dotazioni uniformi dei mezzi di soccorso (strumenti, apparati, dotazioni farmacologiche)
- adozione di una uniforme comune per il personale delle ULSS
- adozione di una scheda unificata per il report di missione
- adozione di un sistema provinciale di gestione/trasmissione dei dati
- identificazione dei DPI per l’impiego da parte del personale
- identificazione di percorsi e programmi formativi comuni
- promozione di attività di ricerca
1.5 Consulta provinciale
La Consulta provinciale dell’emergenza è composta da rappresentanti da tutti gli enti coinvolti nel
sistema dell’urgenza emergenza, secondo quanto stabilito dalla CPE e sulla base degli indirizzi del
CREU.
La Consulta si riunisce una volta l’anno; valuta la relazione annuale sullo stato del sistema
presentata dal Direttore della CO ed esprime pareri e raccomandazioni sull’attività globale del
sistema.
1.6 Rapporti con il CREU
Il Centro di coordinamento regionale rappresenta l’ organismo di riferimento regionale a cui la
delibera istitutiva (DGRV 1511/04) demanda compiti relativi allo sviluppo ed alla pianificazione
sanitaria nell’ambito dell’emergenza-urgenza anche attraverso la realizzazione di protocolli condivisi
e riconosciuti sul territorio regionale.
Al CREU compete inoltre fornire le indicazioni in materia di formazione del personale e provvedere a
fornire indirizzi generali per la stesura dei piani provinciali e dei protocolli operativi.
Il coordinatore del CREU partecipa alle riunioni della Consulta provinciale per l’emergenza ed alle
riunioni della CPE che trattano problematiche relative all’integrazione operativa a livello regionale ed
alle materie per cui il CREU ha competenza di indirizzo.
Attraverso il CREU la Regione approva il protocollo provinciale del SUEM, come previsto dalla DGRV
1179/00, per verificarne la compatibilità rispetto alla programmazione regionale ed a piani e
programmi specifici.
2. Risorse
2.1 Ambulanze
La dislocazione delle ambulanze sul territorio deve tendere ad assicurare le seguenti prestazioni,
riferite al codice rosso ed al codice giallo:
Tempo
Tempo
Tempo
Tempo
Tempo
Tempo
di gestione della chiamata < 90” al 90° percentile
di attesa 0 al 95° percentile
di partenza ≤60” al 90° percentile
di percorrenza ≤13’ all’80° percentile
complessivo di risposta ≤15’ all’80° percentile
di permanenza sul posto <20’
Per il codice verde deve essere garantito un tempo di risposta <30’ all’80° percentile.
Il numero complessivo dei mezzi e la loro dislocazione sono stabiliti dalla Commissione provinciale
per l’emergenza, su proposta del Direttore della CO.
La dislocazione dei mezzi deve tenere in considerazione i parametri di copertura del territorio in
un’ottica provinciale, superando la rigida distinzione del territorio tra Aziende. A tal fine ciascuna
Azienda non potrà operare modifiche unilaterali riguardo la quantità, la qualità e la distribuzione
delle risorse che afferiscono al sistema dell’emergenza.
L’obiettivo di copertura del territorio previsto dal presente articolo dovrà essere raggiunto
progressivamente entro cinque anni dall’entrata in vigore del presente protocollo, avendo come
obiettivo intermedio il raggiungimento per ogni anno di almeno il 20% del livello di soddisfacimento
di ciascun parametro.
2.2 Unità Medicalizzate
Il sistema deve prevedere con i tempi di cui al paragrafo precedente la presenza del medico sul
luogo dell’evento nel codice rosso con una affidabilità pari al 95° percentile.
Il sistema deve privilegiare l’impiego di auto medicalizzate, al fine di ottimizzare la copertura del
territorio e l’impiego del medico.
Il numero complessivo dei mezzi medicalizzati e la loro dislocazione sono stabiliti dalla Commissione
provinciale per l’emergenza, su proposta del Direttore della CO.
2.3 Elisoccorso
Parte integrante del Sistema è la base di elisoccorso di Treviso; il Direttore della CO dovrà emanare:
-
-
un protocollo per l’impiego dell’elicottero per le diverse tipologie di intervento primario, sulla
base degli indirizzi formulati dai gruppi di lavoro ed in accordo con i direttori delle UO di PS,
nonché con i direttori delle altre UO di area critica interessate
un protocollo per l’impiego dell’elicottero per gli interventi secondari, concordato con i
responsabili delle UO di PS e di Anestesia e Rianimazione
Capitolo 3_______________________________Gestione degli interventi
1. Interventi primari
1.1 Intervento dell’ambulanza
La ricezione della chiamata, l’identificazione del livello di gravità e la scelta delle risorse da inviare
competono in via esclusiva alla CO, secondo protocolli interni stabiliti dal Direttore della CO, sentito
il parere dei direttori dei PS per la parte di loro competenza.
Il trattamento del paziente ed il trasporto in ospedale dovranno essere regolati dai protocolli stabiliti
dai gruppi tecnici, nonché dai protocolli concordati tra il Direttore della CO ed i Direttori dei PS.
1.2 Coinvolgimento del Servizio di Continuità Assistenziale
Il coinvolgimento del Servizio di CA avviene sulla base di uno specifico protocollo predisposto dal
Direttore della CO, con il coinvolgimento delle Direzioni Sanitarie delle Aziende, e concordato con i
rappresentanti del Servizio di CA.
1.3 Coinvolgimento del medico di medicina generale
Il coinvolgimento del Medico di MG avviene sulla base di uno specifico protocollo predisposto dal
Direttore della CO, sentito il parere delle Direzioni Sanitarie delle Aziende, e concordato con i
rappresentanti della Medicina Generale.
1.4 Coinvolgimento del medico pediatra
Il coinvolgimento del Medico Pediatra avviene sulla base di uno specifico protocollo predisposto dal
Direttore della CO, sentito il parere delle Direzioni Sanitarie delle Aziende, e concordato con con i
rappresentanti della categoria e con i responsabili delle UO ospedaliere di Pediatria
2. Trasporti Secondari
2.1 Definizione
Per trasporti secondari si intendono i servizi di trasferimento da un ospedale all'altro, urgenti o
programmati, effettuati con taxi sanitario, ambulanza attrezzata con o senza medico a bordo,
elicottero.
2.2 Servizi non urgenti
Ciascuna Azienda organizza e gestisce direttamente il trasporto secondario con ambulanza con
proprie risorse, fatto salvo quanto previsto al successivo punto 2.5
2.3 Servizi urgenti
Fatto salvo l’eventuale impiego dell’elicottero, ciascuna Azienda, compresi gli ospedali privati,
organizza e gestisce direttamente il trasporto secondario con ambulanza con proprie risorse.
2.4 Impiego dell'elicottero
L’impiego dell’elicottero avviene sulla base del protocollo predisposto dal Direttore della CO.
2.5 Taxi sanitario
Dovrà essere costituita entro 6 mesi una commissione, nominata dalla CPE, per lo studio di un
sistema integrato per la gestione di tutti i servizi di trasporto sanitario delle tre Aziende della
provincia, al fine di giungere ad una razionalizzazione dell’impiego delle risorse.
2.6 Disponibilità dei posti letto di rianimazione; ricerca del posto letto
Le terapie intensive dovranno mantenere aggiornato costantemente il sistema di monitoraggio in
tempo reale dei posti letto già attivato dalla Regione Veneto.
In caso di necessità di trasferimento di un paziente il medico curante è tenuto a contattare
personalmente centro di riferimento per la specifica patologia identificato dalla normativa regionale;
in tutti i casi in cui il centro non sia disponibile ad accogliere il paziente la ricerca di altra
destinazione compete alla CO.
2.7 Trasporto a fini di trapianto
Per i trasporti di pazienti, equipes ed organi connessi alle attività di trapianto si rimanda alla
normativa regionale in materia, che al momento della stesura del presente documento è in fase di
approvazione.
Successivamente a tale approvazione il Direttore della CO provvederà a realizzare appositi protocolli
operativi in materia.
Capitolo 4_________________________Aspetti Tecnici ed Amministrativi
1. Dotazioni tecnologiche
1.1 Dotazioni della Centrale Operativa
Le dotazioni della CO sono stabilite in conformità con gli standard stabiliti dalla Regione Veneto e
devono comprendere:
- un sistema telefonico per la gestione delle chiamate delle linee 118, delle connessioni con le
basi ambulanze e gli ospedali, con le altre centrali della rete SUEM e con le centrali operative
delle altre forze di soccorso
- un sistema informatico per la gestione delle attività, esteso a tutte le basi ambulanze ed
interconnesso con le reti informative delle Aziende e della Regione
- un sistema radio a copertura provinciale
- sistemi di sicurezza e di backup che garantiscano l’ininterrotto funzionamento anche in
presenza di emergenze che coinvolgano le tecnologie e/o lo stabile in cui è ubicata
- un dispositivo di intervento per le grandi emergenze
La dislocazione della CO deve essere tale da consentirne la protezione da eventi calamitosi che
interessino il territorio e/o la struttura ospedaliera presso cui è ubicata.
1.2 Dotazioni del Pronto Soccorso
Le dotazioni del PS sono stabilite in conformità con gli standard stabiliti dalla Regione Veneto e
devono comprendere:
- una connessione telefonica protetta con la CO 118
- una connessione al sistema informatico della CO
- un terminale del sistema radio
- sistemi di sicurezza e backup che garantiscano la ininterrotta connessione con la CO
- moduli del dispositivo di intervento per le grandi emergenze, secondo quanto previsto dal
piano provinciale approvato dal CREU
1.3 Dotazioni delle Basi Ambulanze
Le dotazioni delle basi sono stabilite in conformità con gli standard stabiliti dalla Regione Veneto e
devono comprendere:
- una connessione telefonica protetta con la CO 118
- una connessione al sistema informatico della CO
- un terminale del sistema radio
- sistemi di sicurezza e backup che garantiscano la ininterrotta connessione con la CO
- eventuali moduli del dispositivo di intervento per le grandi emergenze, secondo quanto
previsto dal piano provinciale approvato dal CREU
2. Collegamenti telefonici
2.1 La rete telefonica 118
La rete telefonica 118 viene strutturata con lo scopo di:
- collegare tutte le strutture del SUEM
- consentire rapidi collegamenti tra reparti per la gestione dell'emergenza
La rete deve limitarsi a collegare solo i reparti che con frequenza sono coinvolti nella gestione di
interventi di emergenza e non è comunque sostitutiva della rete ospedaliera normale, che verrà
comunque utilizzata per i collegementi ordinari.
La struttura della rete ed i reparti collegati sono stabiliti dal Direttore della CO sulla base degli
standard regionali, di concerto con i Direttori delle UO interessate.
3. Collegamenti radio-telefonici
3.1 Struttura della rete radio
La Regione ha previsto la realizzazione di una rete regionale, da utilizzarsi per la gestione
dell'emergenza, e di una rete locale, da utilizzarsi per i servizi di trasporto. Le due reti hanno
frequenze diverse, ma struttura e copertura sovrapponibili.
La struttura della rete ed i reparti collegati sono stabiliti dal Direttore della CO sulla base degli
standard regionali, di concerto con i Direttori delle UO interessate.
Alla CO compete la stesura di un protocollo per l’impiego degli apparati.
Tutte le ambulanze devono essere dotate anche di un apparato di telefonia mobile su rete pubblica,
fornito dall’ente di appartenenza.
4. Archiviazione dei dati
Per ciascun intervento dovrà essere compilato un report di missione su un modello unico predisposto
dalla CO secondo del indicazioni del competente gruppo di lavoro
Il direttore della CO, sentiti i gruppi di lavoro, identifica il set di dati da raccogliere per ciascuna
tipologia di patologie
Tutti i dati raccolti dovranno essere trasferiti su un archivio informatizzato unificato a livello
provinciale; entro sei mesi dall’entrata in vigore del presente protocollo il direttore della CO presenta
alla CPE un piano di ammodernamento delle dotazioni tecnologiche della CO al fine di integrare i
sistemi esistenti tra le diverse Aziende e facilitare la raccolta automatica dei dati.
La CPE, su proposta del direttore della CO e sulla base degli indirizzi del CREU, stabilisce le modalità
di analisi e di statistica periodica degli interventi
5. Elisuperfici
La CPE dovrà provvedere ad un’analisi dello stato di avanzamento dei progetti previsti dalla vigente
normativa regionale in materia, al fine di definire eventuali ulteriori interventi atti a garantire la
disponbilità per ciascun ospedale di una idonea superficie di atterraggio.
Entro sei mesi dall’entrata in vigore del presente protocollo il gruppo tecnico provvede a realizzare
un protocollo per la gestione delle elisuperfici.
6. Monitoraggio posti letto di area critica
Tutte le terapie intensive devono registrare in tempo reale sul sistema di gestione predisposto dalla
Regione Veneto le variazioni della disponibilità attuale di posti letto.
Capitolo 5_____________________________________Mezzi di Soccorso
1. Tipologia dei Mezzi
Sono in dotazione al SUEM:
Ambulanze
Automediche
Autovetture
Veicoli Speciali
Ambulanze ALS
Ambulanze BLS
Ambulanze di trasporto
Posto Comando Soccorso Sanitario
Unità Sanitarie di primo intervento
Veicoli speciali
2. Ambulanze di soccorso ALS e BLS
L'ambulanza di soccorso è un mezzo idoneo a consentire il soccorso, il prelievo ed il trasporto del
paziente e l'assistenza sanitaria durante le diverse fasi dell'intervento. Deve quindi essere dotato di
tutti i presidi strumentali e farmacologici necessari allo scopo. Deve inoltre possedere alloggiamenti
ed allacciamenti idonei all'installazione di tutte le dotazioni per il monitoraggio e l'assistenza
rianimatoria.
L'ambulanza di soccorso deve essere strutturata per consentire la miglior assistenza ad un unico
paziente. La possibilità di trasportare un secondo paziente barellato deve essere prevista solo per
l'impiego in casi in cui i pazienti non necessitano di assistenza.
Dovranno essere definiti dei modelli unici di ambulanza per tutta la provincia, prevedendo le diverse
tipologie d’impiego sulla base del territorio servito.
3. Ambulanze di trasporto
L'ambulanza di trasporto è un mezzo idoneo al trasporto di pazienti in barella, su carrozzine di tipo
ospedaliero o seduti. Deve quindi essere dotata del maggior numero possibile di posti a sedere e di
attacchi per il fissaggio di tutte le barelle e le carrozzine.
Le dotazioni sanitarie sono minime, e consentono solo l'erogazione del primo soccorso.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta all’adozione di tecnologie atte a minimizzare lo sforzo
derivante dal trasporto dei carichi.
Le ambulanze di trasporto dovranno avere allestimento differenziato rispetto a quelle di emergenza.
4. Automedica
L'automedica deve essere realizzata su autovettura, preferibilmente a trazione integrale, dotata di
tutti i dispositivi di sicurezza (ABS, Airbag, barre laterale, dispositivo di blocco del flusso di
carburante); deve portare almeno un passeggero oltre al conducente.
Tutte le automediche operanti nella provincia dovranno avere a bordo le dotazioni previste da un
apposito protocollo elaborato dal competente gruppo di lavoro.
L’automedica deve obbligatoriamente operare con un equipaggio composto da almeno due persone,
un medico ed un infermiere; le basi presso cui operano un’ambulanza ed un’automedica devono
avere sempre presenti due infermieri oltre al medico ed all’autista.
E’ da valutare con attenzione la possibilità di operare con altre figure sanitarie, quali l’OSSS, poiché
l’equipaggio deve essere in condizione di poter operare manovre di rianimazione avanzata anche in
assenza dell’equipaggio dell’ambulanza. Non è ipotizzabile l’impiego, oltre al medico, di solo
personale tecnico.
5. Allestimento e dotazioni di bordo; acquisizione dei mezzi
Il gruppo di lavoro provvede a stabilire i requisiti dei mezzi ed il loro allestimento, nonché un
modello di capitolato speciale d’appalto per ciascuna tipologia, che dovrà essere adottato da tutte le
Aziende e potrà eventualmente essere adottato per gare d’appalto unificate a livello provinciale.
Tutti i mezzi dovranno essere dotati di tutti i dispositivi di sicurezza attiva e passiva disponibili.
I requisiti tecnici, in particolare per quanto riguarda le dotazioni sanitarie e di sicurezza, dovranno
essere vincolanti anche per gli enti esterni che effettuano servizi in convenzione od in appalto.
Ciascuna Azienda dovrà predisporre un piano quinquennale a slittamento per la sostituzione
periodica dei mezzi, da sottoporsi al parere consultivo del Direttore della CO.
I mezzi utilizzati per il servizio di emergenza dovranno avere anzianità non superiore a 5 anni e
percorrenza inferiore a 300.000 km.
Il gruppo tecnico provvede alla stesura di un protocollo per i controlli di efficienza e per la
manutenzione programmata, da adottarsi in tutte le Aziende.
6. Veicoli Speciali
La disponibilità di mezzi speciali deve essere considerata per interventi in ambito montano ed in caso
di situazioni di grandi emergenze e calamità, sulla base degli inrizzi stabiliti dal CREU e dei
finanziamenti erogati dalla Regione Veneto.
Capitolo 6__________________________________________Personale
1. Personale Medico
1.1 Direttore della Centrale Operativa
I
-
suoi compiti sono:
l'organizzazione generale del servizio su tutto il territorio
la definizione dei protocolli operativi
la gestione del personale
il controllo di qualità
1.2 Medico Coordinatore della Centrale Operativa
Il Medico Coordinatore:
- è immediatamente consultabile 24 ore su 24
- sovrintende al funzionamento della Centrale Operativa
- stabilisce le modalità di intervento delle unità medicalizzate
- individua l'ospedale più idoneo cui trasportare il paziente
- interviene nella gestione dei trasporti secondari assistiti
- mantiene i contatti con i referenti delle ULSS
- sovrintende alla gestione dei mezzi e del personale
- mantiene i contatti con il medico di base ed il medico di guardia medica
- mantiene i contatti con i medici dei reparti specialistici
1.3 Medici delle Unità di Soccorso Avanzato
La CPE in accordo con i Direttori delle UO di PS e sulla base delle indicazioni regionali in materia,
stabilisce i requisiti per il personale medico da utilizzare sulle ambulanze ALS, nonché un piano per
la certificazione periodica degli stessi
2. Personale infermieristico e tecnico
2.1.1 Centrale Operativa
Al Direttore della CO compete stabilire, in accordo con le disposizioni regionali in materia, lo
standard formativo e le relative certificazioni e verifiche per il personale addetto alla CO
2.1.2 Ambulanze di Soccorso Avanzato e di trasporto
La CPE, sulla base delle indicazioni del gruppo tecnico e del CREU stabilisce, in accordo con i
Direttori delle UO di PS, i requisiti psico-attitudinali, formativi e professionali per il personale che
opera sulle ambulanze, nonché le relative certificazioni e verifiche.
Le Aziende ULSS si impegnano a disporre la mobilità verso i servizi di emergenza sulla base dei
requisiti stabiliti dalla CPE.
3. Formazione
La CPE promuove la creazione di una struttura formativa integrata tra le ULSS, inserita nel sistema
di formazione regionale del CREU, anche mediante lo sviluppo di sistemi di formazione a distanza,
che coinvolga tutti gli specialisti d’area.
4. Uniforme
Deve essere identificato, a cura del gruppo tecnico, un modello di uniforme da utilizzare da parte di
tutto il personale dipendente dall’ULSS che opera nell’emergenza sul territorio.
Devono essere definiti, in accordo con i responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione delle
Aziende, i Dispositivi di Protezione Individuale da fornire a ciascun addetto e da rendere disponibili
sulle ambulanze.
Capitolo 7__________________________________Convenzioni e Appalti
1. Definizione dei ruoli
Come previsto dal DPR 27/3/1992 l’attività di soccorso sanitario sul territorio, che è competenza
esclusiva del Servizio Sanitario Regionale, può essere espletata mediante il ricorso a convenzioni con
Enti pubblici e privati.
Il livello minimo di assistenza previsto per il sistema deve essere erogato esclusivamente da
personale professionale, indipendentemente dal fatto che l’attività sia svolta in regime di dipendenza
diretta o in convenzione/appalto.
Il ricorso al volontariato è ammesso solo con funzione integrativa del livello minimo di assistenza.
2. Autorizzazione, accreditamento
Gli enti e le Associazioni pubbliche o private che operano nell’ambito del sistema
dell’emergenza/urgenza devono rispondere ai requisiti previsti dalle vigenti normative regionali in
materia di autorizzazione ed accreditamento, nonché da ogni altra normativa regionale applicabile.
3. Convenzioni e gare d’appalto
Le convenzioni con le ONLUS e le gare d’appalto per la fornitura di prestazioni relative alle attività di
soccorso e di trasporto sanitario con ambulanza devono seguire uno schema-tipo concordato tra le
Aziende.
In caso di gara d’appalto l’assegnazione dovrà essere effettuata secondo il criterio dell’offerta più
vantaggiosa: nei capitolati speciali devono essere specificamente indicati i criteri di valutazione della
qualità dell’offerta, il cui peso ai fini dell’attribuzione del punteggio deve essere superiore rispetto
all’offerta economica.
I capitolati speciali e le convenzioni devono essere obbligatoriamente sottoposti all’approvazione del
Direttore della CO.
La commissione tecnica per la valutazione delle offerte deve prevedere obbligatoriamente la
presenza del Direttore della CO.
4. Accesso del volontariato
Il sistema promuove l’accesso del volontariato mediante lo strumento della convenzione, sia per
attività integrative nell’ambito dell’emergenza ordinaria, sia per il supporto in caso di grandi
emergenze; alle Associazioni di volontariato che concorrono al sistema le ULSS riconoscono il
rimborso dei costi sostenuti per l’attività.
Nell’ambito degli interventi di emergenza il ruolo del volontariato è integrativo e non sostitutivo dei
servizi professionali; la CO definisce le tipologie di servizio che possono essere assegnate ai mezzi
del volontariato ed i protocolli operativi per il personale delle Associazioni.
La convenzione con le Associazioni di volontariato è stipulata sulla base di uno schema tipo di
convenzione concordato tra le Aziende; il testo di ciascuna convenzione è sottoposto alla preventiva
approvazione del Direttore della CO.
L’accesso alle convenzioni è consentito esclusivamente alle Associazioni riconosciute che rispondano
ai requisiti previsti dalle normative regionali in materia.
L’attivazione di convenzioni con il volontariato è subordinata al parere vincolante del Direttore della
CO.
La CPE promuove la costituzione di un tavolo tecnico con le Associazioni di volontariato al fine di
definire modalità univoche per la tariffazione dei servizi su tutto l’ambito provinciale.
Capitolo 8_____________________________________Grandi Emergenze
1. Struttura generale del sistema
Il soccorso sanitario in caso di grande emergenza che interessi il territorio provinciale e che non
rivesta il carattere di calamità secondo quanto previsto dalla normativa regionale, è competenza
esclusiva del SUEM provinciale.
Il concorso sanitario di enti e di associazioni pubbliche e private avviene esclusivamente nell’ambito
del piano operativo provinciale del SUEM.
La CPE identifica, sulla base della vigente normativa regionale in materia e delle indicazioni del
CREU, la struttura del dispositivo di intervento e la sua collocazione sul territorio, in particolare per
quanto riguarda la distribuzione dei moduli di intervento ed il concorso degli enti esterni e delle
associazioni di volontariato.
2. Piani di emergenza
La CPE assume iniziative per l’integrazione a livello provinciale dei piani di emergenza per il
massiccio afflusso di feriti negli ospedali e dei piani di emergenza e di evacuazione degli ospedali,
che dovranno essere realizzati con il coinvolgimento dei Direttori delle UO di PS e del Direttore della
CO.
3. Piano operativo provinciale
Sulla base delle normative regionali e delle indicazioni del CREU, il Direttore della CO, con il
contributo dei responsabili delle U.O. di PS e del gruppo tecnico, provvede alla stesura del piano
operativo provinciale per le grandi emergenze e alla sua integrazione con i piani provinciali e locali di
protezione civile e difesa civile.
In caso di manifestazioni ad alto rischio su tutto il territorio provinciale che richiedano l’attivazione di
particolari dispositivi di assistenza, l’ULSS interessata dalla manifestazione deve obbligatoriamente
acquisire il parere del Direttore della CO prima di formulare le prescrizioni per gli organizzatori.
Il coordinamento di dispositivi di assistenza sanitaria predisposti in occasioni di manifestazioni al alto
rischio compete esclusivamente al Direttore della CO o ad altro medico da lui delegato.
I rapporti operativi con gli enti esterni relativi a problematiche di previsione, predisposizione,
assistenza e soccorso nell’ambito degli interventi territoriali di protezione civile e di difesa civile sono
di competenza del Direttore della CO.
Capitolo 9_____________________________Problematiche Medico-Legali
1. Decesso
Il Direttore della CO propone alle Direzioni Sanitarie, d’intesa con i responsabili dei servizi
interessati, un protocollo operativo che disciplini le competenze e gli adempimenti in materia di
decesso.
2. Trattamenti sanitari obbligatori
Il coinvolgimento del SUEM nella gestione dei Trattamenti Sanitari Obbligatori dovrà avvenire sulla
base di uno specifico protocollo predisposto dal Direttore della CO in accordo con i direttori dei DSM
ed i direttori del PS
3. Rapporti con il paziente ed i familiari
3.1 Informazione e consenso
Il sistema opera nel rispetto dell’autonomia decisionale del paziente; dovranno essere formalizzate
le modalità attraverso le quali promuove l’informazione del paziente e la raccolta del consenso al
trattamento.
Il sistema rispetta la decisione del paziente, informato e consapevole, di rifiutare il trattamento.
3.2 Assistenza di familiari
Il sistema riconosce il diritto degli utenti che lo desiderino ad essere costantemente assistiti da un
familiare, anche durante il trasporto in ambulanza, salvo nei casi in cui ciò non sia possibile per
motivi di assistenza al paziente o per particolari situazioni logistiche.
3.3 Minori
Il sistema predispone modalità specifiche di approccio al minore per le diverse fasce d’età, anche
mediante l’adozione di appositi protocolli di comportamento ed iniziative formative mirate.
Il sistema persegue l’informazione del minore ed il suo coinvolgimento nelle decisioni che lo
riguardano, secondo le sue capacità.
Il sistema predispone modalità specifiche per l’assistenza ai minori che mirino a garantire, nei limiti
del possibile, la costante presenza del genitore in tutti i momenti dell’iter clinico.
3.4 Notizie
Il sistema adotta criteri e modalità di informazione ai familiari dell’utente, pur nel rispetto
dell’autonomia del paziente e delle vigenti normative in materia di protezione dei dati sensibili.
3.5 Richiesta di documentazione
Il sistema dispone di procedure codificate che definiscono le modalità di accesso dell’utenza alle
informazioni, i documenti per rilasciarle e le informazioni che per loro natura devono essere
mantenute riservate per motivi d’ufficio o di sicurezza.
Il rilascio di informazioni inerenti la gestione della chiamata e la tempistica di intervento compete
esclusivamente alla CO, per il tramite della Direzione Sanitaria competente.
4. Rapporti con la stampa
Il sistema, fatto salvo l’assoluto rispetto delle normative di Legge in materia di tutela delle
informazioni sensibili, riconosce modalità semplificate di accesso da parte degli organi di
informazione alle notizie inerenti l’attività svolta.
Il Direttore della CO propone alle Direzioni Sanitarie un documento che regolamenti la modalità di
accesso alle informazioni da parte degli organi di informazione ed identifichi i soggetti autorizzati a
rilasciarle.
Capitolo 10___________________________________Onere del trasporto
1. Oneri del trasporto
L’onere economico del trasporto è attribuito secondo quanto previsto dalla Circolare Regionale 12 del
1999 e successive modificazioni.
Gli ospedali privati accreditati sono tenuti a garantire a proprio carico tutti i trasporti previsti senza
onere per l’utente dalla citata normativa.
Le ULSS dovranno adottare una tariffa unifcata a livello provinciale per i servizi a carico dell’utente.
2. Regolamento
Ciascuna ULSS dovrà adottare un proprio regolamento per la disciplina del trasporto in ambulanza,
che dovrà essere sottoposto alla preventiva approvazione da parte della CPE.
Capitolo 11__________________________Rapporti con il livello regionale
A seguito delle recenti modifiche del Titolo V della Costituzione, attraverso cui si conferisce una
funzione legislativa esclusiva in materia di assistenza e organizzazione sanitaria, le Regioni hanno
ora l’obbligo di programmare e sviluppare sistemi omogenei di assistenza, soprattutto in ambiti
strategici come l’emergenza/urgenza.
In particolare, nel rispetto del DPR del 27/3/92 e dei successivi provvedimenti deliberativi della
Regione Veneto, diviene necessario sviluppare scelte condivise nello sviluppo dei Protocolli
Provinciali del SUEM 118, per garantire una omogeneità di risposta, pur nel rispetto delle singole
peculiarità.
Per rafforzare questa esigenza di uniformità organizzativa
e di risposta la Regione Veneto,
consapevole delle problematiche e del crescente livello di complessità organizzativa, unitamente alla
necessità di omogeneizzare in ambito regionale modelli organizzativi, processi operativi e livelli di
risposta, ha individuato con la DGRV 1511/04 un livello di coordinamento regionale dell’intero
settore dell’emergenza urgenza istituendo il Centro Regionale Emergenza Urgenza (CREU).
Il Centro è stato investito di una serie di compiti che hanno principalmente l’obiettivo di promuovere
e verificare l'omogeneità di risposta all'emergenza dei sistemi 118 provinciali, attraverso lo
sviluppo di protocolli regionali condivisi e di iniziative mirate all’adeguamento tecnologico ed
operativo, al collegamento tecnico e scientifico tra le COP 118, i Dipartimenti di Emergenza ed
Urgenza provinciali, i Servizi di Pronto Soccorso e le Direzioni delle Aziende Sanitarie, all’incremento
della capacità di risposta ed all'integrazione delle strutture sanitarie coinvolte nell'emergenza
territoriale.
Al CREU competono inoltre i rapporti con gli altri Enti statali e Regionali (Protezione Civile, Forze
Armate, Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, Forze del Volontariato) ai fini della programmazione di
iniziative comuni nel campo dell’emergenza-urgenza sanitaria.
In particolare il CREU ha promosso iniziative di confronto tra piano istituzionale e piano operativo,
attraverso tavoli di discussione tecnico–scientifici finalizzati ad identificare percorsi ideali per la
gestione di specifiche problematiche, destinati ad orientare sia le scelte di programmazione che la
fase operativa.
Se da un lato quindi il CREU è chiamato a verificare la conformità del protocollo provinciale rispetto
alla programmazione regionale ed a richiedere le necessarie correzioni in caso di non conformità, è
altresì evidente che anche in fase di applicazione del protocollo l’attività della CPE e dei gruppi di
lavoro non potrà che essere conforme agli indirizzi emanati del CREU, soprattutto per quanto
concerne le materie per le quali sono già stati definiti o sono in corso di adozione specifici documenti
di indirizzo condivisi, tra le quali vi sono:
-
Grandi Emergenze e Progetto NBCR
Emergenza Pediatrica
Gestione dell’IMA
Gestione dello Stroke
Programmi di defibrillazione precoce
Formazione dell’Autista soccorritore
Autorizzazione all’attività di trasporto e di soccorso di malati e feriti da parte di enti,
organizzazioni e associazioni
Per quanto riguarda la gestione del soccorso sanitario nelle Grandi Emergenze Extraospedaliere, alla
luce del recente provvedimento regionale (DGRV 1918/04) nel quale si attribuiscono ruoli, compiti e
funzioni a tutto il sistema dell’emergenza, il CREU ha il compito di gestire il mantenimento dei
rapporti e lo scambio di informazioni nei confronti degli organi istituzionali e degli enti non
direttamente coinvolti sul piano operativo dell’evento di una grande emergenza. Ciò significa che il
CREU rappresenta il tramite informativo tra il livello operativo, da cui raccoglie criticità,
problematiche, esigenze e il livello regionale e provvede conseguentemente all’elaborazione di linee
guida nonchè fornire indirizzi per la stesura dei piani provinciali e dei protocolli operativi del sistema.