Prostata, allarme in provincia

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Latina
Negli ultimi 7 anni riscontrato un aumento dei casi di tumore del 25-30%
Il giornale di
GIOVEDÌ 1 DICEMBRE 2016
SANITA’
Prostata, allarme in provincia
Al Goretti a partire dalle ore 9 un convegno sull’approccio multidisciplinare sul cancro
P
rostate Unit: approccio multidisciplinare al cancro
della prostata. E’ il titolo del
convegno che si terrà oggi al
Goretti presso la palazzina
direzionale a partire dalle
ore 9. I responsabili scientifici dell’evento sono Pierluca Pellegrini, primario della
Urologia del Presidio Nord e
Giancarlo Arcangeli, primario della Radioterapia
oncologica. Sarà l’occasione per un approccio multimodale alla patologia, coinvolgendo sempre di più diverse discipline. C’è stato
un incremento negli ultimi
7 anni del 25-30% di casi
diagnosticati anche in provincia di Latina. Come pure
un’evoluzione nel trattamento, si affacciano studi
multicentrici e cominciamo
a dare linee più precise. Verranno discusse le novità
strategiche. Saranno citati i
casi del Goretti degli ultimi
5 anni. Verrà fatto il punto
sulle novità degli ultimi due
anni. Se condotto bene il
trattamento la mortalità è
bassa. Il tumore può essere
portato avanti anche 10-15
anni.
Sono 3.976 gli utenti colpiti da neoplasie che si curano in strutture pubbliche o
private della provincia. Dividendo i dati per sesso, tra
gli uomini prevale in provincia di Latina ancora il tumore del polmone che rappresenta il 17,3% di tutti i
tumori diagnosticati; seguono la prostata (14,8%), il
PREVENZIONE
Pierluca
Pellegrini,
primario
dell’Urologia al Goretti
g
IL DETTAGLIO
Neoplasia da curare
prima della vecchiaia
Il tumore alla prostata è un carcinoma spesso presente in
forma indolente (circa il 30-40% dei pazienti), caratterizzata da una crescita che può essere molto lenta e non in
grado di provocare disturbi e ancor meno di causare la
morte dei pazienti. In questi casi, allora, è possibile adottare una strategia osservazionale come la sorveglianza
attiva, tenendo sotto stretto controllo nel tempo il comportamento e l'evoluzione del tumore, riservando il trattamento (chirurgico, radioterapico, farmacologico) solo
ai pazienti che ne abbiano bisogno e quando ne abbiano
bisogno. A differenza di altri tumori, per quello prostatico non esistono ancora programmi di screening efficaci,
come la mammografia per il carcinoma mammario e il
sangue occulto nelle feci per quello del colon. Un secondo
problema su cui intervenire con forza riguarda il momento della diagnosi. La maggior parte dei tumori nella terza
età sono scoperti in fase avanzata. E spesso non tutti questi pazienti accedono ai trattamenti più innovativi.
colon-retto (13,7%), la vescica (12,1%) e lo stomaco
(5%).
Il tumore della prostata è
attualmente la neoplasia
più frequente tra i maschi a
partire dai 50 anni di età e
per il 2016 sono attesi nel
nostro Paese circa 35mila
nuovi casi. Stando alla statistiche contenute nel volume “I numeri del cancro in Italia 2016” (il censimento
ufficiale che fotografa l’universo-cancro in tempo reale
grazie al lavoro di Aiom-Associazione Italiana di Oncologia Medica e Airtum-Associazione Italiana Registri
Tumori), questa neoplasia,
pur trovandosi al primo posto per incidenza fra gli uomini, occupa la terza posizione (dopo polmone e colon) nella scala della mortalità, che nella quasi totalità
dei casi riguarda pazienti over 70. Negli ultimi 20 anni
la sopravvivenza dei malati
con un tumore alla prostata
è costantemente migliorata, la mortalità è scesa del 36
per cento (diminuisce circa
del 2,5 per cento ogni anno)
e oggi, a 5 anni dalla diagnosi di carcinoma, è vivo l’88,6
per cento degli uomini.
Sono quasi 400mila gli italiani che nella vita hanno avuto una diagnosi di tumore
alla prostata: alcuni sono
guariti, altri sono diventati
pazienti cronici e seguono
cure che possono durare
persino un decennio. Altri
ancora sono in terapia, avendo scoperto la malattia
da poco. Tutti eseguono come controllo il test del Psa e
si angosciano per ogni minima alterazione negli esiti.
L’esame del Psa, che è di
semplice esecuzione perché
avviene tramite un normale
prelievo di sangue (che misura l’antigene prostatico
specifico), viene spesso
consigliato dal medico di famiglia a tutti gli uomini sani
a partire dai 50 anni.
malattia che genera ancora
pregiudizi e paure – ha spiegato la Negarotto – rispetto
alla quale non bisogna abbassare la guardia, invitando
tutti alla prevenzione”. Intanto, sabato sera, è iniziata
l’attività di sensibilizzazione
grazie al contributo degli studenti universitari che nella
Zona Pub hanno distribuito
volantini e materiale informativo.
I Giovani del Comitato Locale CRI di Latina hanno organizzato il progetto «Quanto ne sai?», un’importante attività di educazione sessuale
e delle malattie sessualmente
trasmissibili. Grazie alla collaborazione di alcune scuole
(gli istituti superiori Manzoni, Grassi, Majorana, San Be-
nedetto), pub ed altri esercizi
commerciali, che hanno ospitato una «lovebox» presso
la quale i giovani - e non solo
loro - hanno potuto rispondere ad alcune domande circa
le caratteristiche del virus
HIV e della sua trasmissibilità. Al questionario hanno risposto 600 persone, le cui argomentazioni sono state analizzate per argomento.
L’attività continuerà anche il 3 dicembre, fase conclusiva di questo progetto,
presso la zona pub di Latina,
avrà come obiettivo quello di
sensibilizzare i partecipanti a
un problema reale non sempre percepito, sfatare alcuni
miti, e chiarire che il rischio
di contrarre l’HIV è legato a
comportamenti scorretti.
Le iniziative per la Giornata contro l’Aids
Virus Hiv, lezioni e test gratuiti
di MICHELA SCISCIONE
Una giornata per mantenere
alta l’attenzione su un tema
talvolta accantonato, il virus
HIV, che il Comune di Latina,
in collaborazione con il Polo
universitario pontino e l’Unità Operativa Complessa di
Malattie Infettive dell’Ospedale Santa Maria Goretti, ha
voluto celebrare coerentemente alla portata dell’evento. Tre, nello specifico, i momenti in cui si articolerà la
Giornata Mondiale contro
l’Aids per sensibilizzare la
cittadinanza, e in particolare
gli studenti delle Scuole Medie Inferiori e Superiori e
dell’Università, alla prevenzione della malattia: alle 10,
presso la Sala “De Pasquale
del Comune di Latina, i rappresentanti del Comune, della ASL e dell’Università terranno una lezione aperta
sull’HIV; alle 12 partirà da
Piazza del Popolo la staffetta
90-90-90 promossa con la UISP e la FIDAL Latina; fino al
g
La Lovebox della Croce Rossa e studenti universitari nella zona pub
pomeriggio sarà possibile sostenere gratuitamente i test
HIV e HCV presso il Centro
Malattie Infettive dell’Ospedale Goretti di Latina e usufruire di un counseling nell’emoteca allestita nella piazza
comunale; alle 16, infine,
verrà proiettato nella sala
Enzo De Pasquale il film
“Philadelphia” diretto da Jonathan Demme, prima, invece, interverranno la prof. Miriam Lichtner de La Sapienza
di Roma e la Presidente
dell’associazione Antibullismo e antidiscriminazione
“SEIcomeSEI” Miriam Nogarotto: “Abbiamo voluto organizzare un dibattito per sensibilizzare la società su una
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