L E LEZIONI DI S EO ACADEMY Modulo Tracking Nessuna campagna di Web Marketing può essere considerata soddisfacente o fallimentare senza un’analisi approfondita dei suoi risultati. Vediamo come impostare il Tracking e monitorare le conversioni. CLICCA QUI e vai alle lezioni di Seo Academy Hai delle domande? Guarda cosa si dice sul Forum, CLICCA QUI Non conosci qualche termine? Vai a WikiSeo, CLICCA QUI S EZIONE 1 Web Tracking Una delle attività maggiorente importanti nel campo del web marketing, oltre alla scelta delle campagne più adatte alla propria azienda, risiede nella misurazione dei risultati della stessa. Senza un “tracking” analitico ed efficiente tutte le campagne sarebbero sprecate. F ILE DI L OG Per comprendere da dove parte la “web analisys” partiamo dalla sua cellula primaria: “il file di log”. Questo file è presente in ogni sito internet e, tramite il proprio “hosting”, possiamo sempre ottenerlo per le nostre valutazioni. Questo file testuale è molto importante perchè tiene traccia di ogni attività che viene fatta sul sito. Ogni riga identifica 1 “hit”; il file di log , ogni qualolta un visitatore entra e carica una pagina il file scrive in questo testo le sue credenziali. Questo file nel caso in cui un navigatore andasse sulla mia homepage che comprende un testo e 5 immagini il sistema scriverà 6 hits. Ovviamente considerando la singola informazione mi dice poco, solamente elaborandola avrò delle indiczioni molto interessanti riguardo il comportamento del navigatore sul mio sito. Ma quali statistiche potrò ottenere da un file di log? • Numero di visite per giorno, mese e anno • provenienza per motore di ricerca e parola chiave • provenienza per sito web e pagina web La sua anatomia prevede: • provenienza per nazione e area geografica IP- la data/ora - File scaricato - Provenienza - Browser • Risoluzione grafica e sistema operativo utilizzato 2 • Versione del browser installato Ma come fa questo software a capire se parliamo di visualizzazioni o visitatori unici che invece sono il nostro obiettivo di analisi? Dovremo considerare le “user session”. Ad esempio Un utente con ip 1.2.3.4 arriva nella nostra homepage alle ore 8.00 del mattino, poi una seconda volta alle 8.31 e, una terza visita alle 12.30. Per le valutazioni i software vanno a considerare le cosiddette “User Session” che vengono considerate per un massimo di 20-30 minuti. Quindi in questo caso il software andrebbe a considerare 3 “visitatori unici”. Per capire quanti sono i visitatori unici devono essere considerati i “cookies”, cioè dei file di testo che vengono salvati sul browser del navigatore. Fra i software che potrebbero aiutarci troviamo due tipi diversi di strumenti di web analysis. Il primo comprende programmi di statistiche installati sul server dal nostro provider come potrebbero essere “web Trends” (a pagamento)oppure “Awstats” (gratuito) che analizzano i file di log e ci restituiscono alcune informazioni. Tutte queste soluzioni mi danno tutte le informazioni “basic” per la mia analisi, anche se, per poter gestire un’analisi maggiormente approfondita di Web Analysis dovremo affidarci a risorse esterne fra le quali “Google Analitics”, “Shynystat” oppure HitLinks. Parlando di web tracking che cosa ha realmente senso misurare nelle nostre analisi? Principalmente, per poter verificare l’andamento degli obiettivi è indispensabile implementare un sistema di analisi di comportamento degli utenti sul sito. Questa analisi ci permetterà di verificare: • da dove arriva ogni singolo visitatore: ad esempio da campagne PPC, dal motore di ricerca, dai referrals (cioè un sito che ha inserito un banner con un link rimandante al nostro sito), dai nostri banners oppure da traffico diretto.) • cosa fanno i visitatori sul nostro sito: vendite, lead, contatti qualificati per ogni singola fonte. • il numero dei visitatori unici (e non il numero di visualizzazioni) 3 • I click unici reali (fatti da visitatori unici) • Analisi della campagna di provenienza; cioè capire da dove arriva ogni singolo visitatore (sorgente di campagna). Quindi l’analisi non deve considerare i dati in generale dei movimenti del sito; sapere che ci siano 10 mila visitatori al mese sarà interessante solo nel caso noi facessimo “branding”; quello che vorremo conoscere “chi” e “da dove” arriva il pubblico che mi ha creato una certa conversione. Solamente capendo da dove provengono le conversioni avremo un quadro completo per decidere come spendere il nostro budget messo a disposizione. C OME CREARE IL T RACKING Come prima cosa andremo a scegliere il software per il “tracking” (fonte interna del provider o esterna); per poi generare il nostro tracciamento in base ai prossimi passaggi: 1- monitoraggio tramite “pagine web di passaggio” (con refresh/redirect automatico). Ad esempio attivo una campagna banner sul quotidiano online “Sole 24 ore” che indirizzerà l’utente alla nostra homepage dopo un click sul banner inserito. Il mio obiettivo è capire quanti utenti unici ho avuto in questa specifica campagna; per farlo utilizzerò una pagina intermedia che mi faccia da ponte. Vediamo gli step da seguire: a) creo una pagina www.buzzmkt.it/sole24ore.html b) questa pagina manderà alla mia homepage www.buzzmkt.it attraverso un refresh o redirect automatico; c) alla concessionaria che inserisce il banner indicherò come link buzzmkt.it/sole24ore.html d) il visitatore arriverà direttamente sulla nostra homepage In questo modo l’utente finale non vedrà questa pagina intermedia e arriverà sulla nostra homepage mentre il mio software di statistiche, si accorgerà che la pagina intermedia è stata caricata. In questo modo saprò che, con tale campagna, quel “tot” di visitatori sono arrivati tutti da li. Questa soluzione è ottimale anche per le campagne offline. Se, ad esempio, decido di fare pubblicità su un giornale cartaceo e volessi vedere quanti accessi alla mia homepage ho generato con tale campagna basterebbe dare un indirizzo intermedio per valutarne l’efficacia. Esempio: decido di fare due promozioni, una su “Repubblica” e una su “Panorama”; alle due testate darò due url distinti: LINK per PANORAMA - buzzmkt.it/panorama.html LINK per REPUBBLICA - buzzmkt.it/repubblica.html Entrambe con redirect automatico alla mia homepage o ad altra pagina comune. Alla fine della campagna basterà contare i visitatori in base al numero di volte che la pagina intermedia è stata caricata dai visitatori per avere un idea delle performance singole dei delle due testate. 4 2- Un’altra possibilità per non creare troppe pagine intermedia sarà tramite un tracking a “codice”. Quello che farò sarà associare alla url un codice che distingua in modo univoco la campagna in questione. Come fare? Aggiungendo alla pagina di destinazione il simbolo “?” seguito dal nome della campagna. Esempio: ce di monitoraggio nel link dell’email con un oggetto prestabilito. Esempio: alla fine della newsletter invito gli utenti a contattarci cliccando il pulsante “scrivici” oppure “richiedi maggiori informazioni”; adeguando il “mailto” inserirò il mio codice: mailto:[email protected]?subject=panorama Link pubblicità su Panorama: buzzmkt.it/?panorama In questo caso si aprirà il servizio di posta con l’oggetto precompilato. Link pubblicità su Repubblica: buzzmkt.it/?repubblica M ETRICHE DELLE CONVERSIONI In questo caso avrò solamente una pagina di riferimento (la nostra homepage) ma, la stessa avrà creato più “hit” con dei codici differenti che mi permetteranno di conoscere, in modo chiaro, la sorgente della campagna. Capita l’importanza di monitorare le “conversioni” vediamo assieme quali possano essere le terminologie utilizzate in base all’obiettivo aziendale: Se utilizzerete questa strategia e il vostro “url” contiene già un simbolo interrogativo “?” dovrò aggiungere “&codiceid=codicefonte”. Link pubblicità su Panorama: ...&campagna=panorama Link pubblicità su Repubblica: ...&banner=repubblica 3- tracking attraverso “Email”, molto utile per promozioni con Newsletter o Dem. In questo caso basterà inserire il codi- • Alcune utilizzano le proprie campagne online per vendere un prodotto o servizio, in questo caso si parla di CPO; cioè del costo necessario per ricevere un online • Se l’obiettivo invece è quello del “branding” e non di vendita diretta, quindi all’utente viene richiesto di compiere un’azione (richiesta contatto, iscrizione newsletter,...) si parla CPA intendendo il costo per singola azione. Individuati i CPO o il CPA avremo tutti i dati necessari per calcolare il ROI, cioè il ritorno sull’investimento per singola azione attivata. Quindi, in generale, si può dire che l’obiettivo odierno è quello di incrementare i tassi di conversione di ogni fonte. 5 Sempre di più si tiene conto di indicatori definiti KPI (Key performance Indicator), che ci aiutano a monitorare l’andamento della campagna in modo preciso e misurabile. Questi indicatori sono di lungo periodoci potranno rispondere a domande come le seguenti: • Quanti visitatori sono arrivati alla pagina web o sito da quel banner rispetto a quelli tramite la keyword advertising? • Quanti preventivi online sono stati compilati da utenti arrivati dal MdR rispetto a quelli generati dalla campagna banner? • Quante telefonate sono arrivate al call center da parte di utenti che hanno trovato il numero di telefono sulle query del MdR. • coerenza fra la sorgente di provenienza e il sito Grazie al dato del Bounce Rate potrò constatare, ad esempio, quali siti (referral) su cui ho fatto una campagna marketing siano indicati per aumentare le mie conversioni. Se, ad esempio, avessimo un banner su un sito che mi porta 13.000 visite al mese ma, gli utenti, che arrivano da li, stanno sul sito solamente 5-10 secondi e il bounce rate è del 95% difficilmente, gli stessi, compreranno i miei prodotti o si fidelizzeranno al mio sito. Quindi la promozione su questi siti, tranne sia una campagna di “branding”, risulterebbe assolutamente inutile. C ONVERSIONI = BASSO LIVELLO DI B OUNCE RATE Uno dei parametri da valutare nella nostra web analysis è il bounce rate (tasso di rimbalzo),cioè il numero di navigatori cha abbandonano il sito entro i primi 30 secondi dopo aver caricato solamente una pagina. Questo dato dipende normalmente da elementi quali: • appeal grafico • efficacia della comunicazione del sito • efficacia della navigazione del sito • completezza dei contenuti • velocità del caricamento della pagina 6