Elia Romanelli è nato nel 1981 a Venezia, dove vive e lavora. Nel 2000 si trasferisce a Roma per studio e consegue la laurea in Teorie e Pratiche dell'Antropologia all'universita La Sapienza nel 2004. Successivamente si trasferisce a Torino per proseguire gli studi. Qui si specializza in Antropologia Visuale con una tesi sulle Storie di Vita nel documentario del '900. Contemporaneamente si avvicina alla pratica documentario attraverso i corsi di regia tenuti nel 2007 da Paolo Favaro. Sempre nel 2007 a Torino Elia Romanelli gira, grazie al sostegno dell'Ufficio alle Pari Opportunità, il suo primo documentario: "Trans-Lavoro". Nel 2008 viene chiamato dalla società AdHoc di Roma per dirigere, insieme a Marianita Palumbo, antropologa e studiosa all'università di Parigi, il documentario "Belice 68/08" che esamina le condizioni della Valle del Belice a quarant' anni dal devastante terremoto che colpì la regione siciliana. Il documentario, presentato da RaiNews24, viene proiettato in diverse sale in Italia e all'estero. Nel 2008 Elia Romanelli fonda insieme ad Elisa Pajer la società di produzione Studio Liz, specializzata in documentari e animazioni e che ha ad oggi all'attivo otto titoli più una serie di video aziendali. Per Studio Liz dirige il documentario "Chi Crea Venezia", ritratti di dodici noti artisti nella scena dell'arte contemporanea della città lagunare, realizzato con il contributo del Comune di Venezia, Coop Adriatica, Consorzio Venezia Nuova, Venice Convention e con il patrocinio della Regione Veneto, della fondazione Querini Stampalia e della Fondazione Bevilacqua La Masa. Il documentario è presentato in vari festival tra cui il London Italian Film Meeting e il Venice Film Meeting ed è pubblicato e distribuito come home video in tutta Italia dalla casa editrice Arcari. Nel 2009 tiene dei corsi di regia al liceo sociopsicopedagogico "Stefanini" di Venezia e collabora con il Centro di Salute Mentale Boldù attraverso la realizzazione del documentario "Elettro-scioc". Per la RAI Trentino-Alto Adige dirige il documentario "Il viaggio di Aron", documentario che narra le vicende dell'artista Aron Demetz alle prese con l'esposizione delle sue sculture al padiglione Italia della Biennale D'arte di Venezia. Nel 2010 la professoressa Valentina Bonifacio lo incarica di tenere all'interno dei suoi corsi di antropologia culturale dell'università Ca' Foscari il seminario "Documentario antropologico e format televisivo: una relazione impossibile?". Sempre nel 2010 organizza assieme al regista Antonio Pintus la rassegna di documentari "Spunti di vista", in collaborazione con Documé di Torino. Nel 2010 e 2011 dirige le serate evento del festival nazionale di letteratura"adAltaVoce", che si tengono nei teatri Corso e Toniolo, a Venezia, e alle quali partecipano, tra gli altri, Serra Ylmaz, Stefano Benni, Francesco Pannofino e Lucia Poli. Nel 2011 il suo soggetto "Lën. Pensieri e storie di tre artisti gardenesi" vince il primo premio al concorso "Autori da scoprire" indetto dalla provincia autonoma di Bolzano. L'anno seguente il soggetto diventa un documentario della durata di 50 minuti per la RAI TrentinoAlto Adige, viene invitato da diversi festival tra quali il Trento Film Festival, il Cervino Film Festival e l' Asolo Film Festival, dove vince il premio come miglior film sull'arte. In questi anni cominciano due collaborazioni che proseguono ancora oggi: con l'Università di Ca' Foscari e con la Comunità ebraica di Venezia. Per Ca' Foscari cura la comunicazione video e dirige il documentario "Travel diary project": della durata di 26 minuti circa, tratta il tema dello studente-viaggiatore e ha ottenuto l'Alto Patrocinio del Ministero del Lavoro e dell'Agenzia LLP Erasmus. Per la Comunità ebraica crea una "Banca della Memoria" basata sulla raccolta di decine di ore di interviste a donne e uomini del ghetto di Venezia, specialmente gli anziani sopravvissuti al periodo della Shoah, e gira il documentario "Le pietre di Aldo" (30 minuti) : un’ esplorazione dell'antico cimitero ebraico del Lido di Venezia prodotto dal Venice Center for International Jewish Studies e il Jewish Museum of Venice. Parallelamente dirige la produzione video del festival internazionale di letteratura "Incroci di civiltà", incontrando ed intervistando i grandi protagonisti della letteratura mondiale: da Jeanette Winterson a Vikram Seth, da David Grossman a V.S. Naipaul. Per SoLab Production Company lavora come direttore di produzione a Venezia dello spot "City Guide" di Louis Vuitton e ancora come direttore di produzione per l'Italia del documentario "Dior et Moi", diretto da Frédéric Tcheng e distribuito da Dissidenz Films. Nel 2013 sviluppa, scrive e dirige il documentario "Da Charlie Brown a Valentina. Storia di una rivoluzione a colpi di matita" per RAI Cultura, 52 minuti che raccontano l'origine della rivista Linus e la figura del suo fondatore: Giovanni Gandini. L'anno seguente dirige a Londra il progetto antropologico "Slices of life": sei mesi di ricerca sul campo raccogliendo storie di vita di londinesi. Il lavoro è finalizzato alla pubblicazione di un testo in cui 31 “perfect strangers” londinesi si raccontano attraverso la loro ricetta preferita. Nel gruppo di ricerca lavorano , tra gli altri, il professor Piero Vereni dell’Università Roma Tre e la fotografa piemontese Ottavia Castellina. Nel 2015 esce il libro "Slices of life. 52 recipes from 31 perfect strangers" : 31 londinesi si raccontano attraverso la loro ricetta preferita. Il libro, edito da Bruno editore, viene presentato all' Art Book Fair di New York, alla The Muse Gallery di Londra, nell' atelier di Antonio Marras, Nonostante Marras, Milano e in molte altre sedi . "Slices of life" è ora distribuito in tutto il mondo da Motto Distribution ed è diventato anche una mostra fotografica che, partita dal Macro di Roma sta attraversando tutta l'Europa. Nel 2015 Elia Romanelli gira per Studio Liz il documentario "Aqua salsa. Racconti di donne in voga" ( vincitore del premio Artvision-A live art Channel ) e il documentario "Tobia Scarpa. L'anima segreta delle cose" presentato in vari festival in Italia e all'estero tra cui il Milano Design Film Festival e il FIFA di Montreal. Il documentario viene pubblicato da Marsilio editore insieme a una raccolta di saggi su Tobia Scarpa. Il 20 maggio 2016 il film viene presentato ufficialmente al museo MAXXI di Roma e pochi giorni dopo alla Biennale di Venezia, mentre gli viene dedicata una mostra presso gli spazi espositivi dell'azienda Flos. Nell'estate del 2015 Elia Romanelli ha incominciato a Cuba le riprese per il suo nuovo documentario "Pelicula y Papel" ( in postproduzione) dedicato alla fenomeno della grafica cubana. Il film ha ottenuto il patrocinio del Museo Nazionale del Cinema di Torino.