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5 Continents Editions srl
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GOLD, SILVER AND BRASS
JEWELLERY OF THE BATAK IN SUMATRA, INDONESIA
Achim Sibeth
26 x 30 cm, 192 pp.
215 illustrazioni a colori
cartonato con sovracoperta
edizione inglese
ISBN 978-88-7439-626-9
€ 45,00
Tra le centinaia di gruppi etnici che vivono in Indonesia, i Batak sono probabilmente i più noti.
Molto è stato scritto nel corso degli ultimi trent’anni sulle loro tradizioni artistiche, l’architettura, le sculture, i tessuti. Eppure nessuna delle pubblicazioni sulla cultura Batak si è interessata
in profondità ai loro gioielli tradizionali. Per i Batak, l’oro e gli altri metalli preziosi non solo
erano importanti nella vita quotidiana e durante le celebrazioni pubbliche, ma avevano anche
funzioni molto specifiche nella religione tradizionale. Tuttavia, l’aspetto religioso dei gioielli è
quasi caduto nell’oblio dal XIX secolo, data della conversione delle popolazioni al cristianesimo e all’islam.
I gioielli dei Batak sono caratterizzati da una grande varietà di forme e materiali. Hanno giocato tutti i tipi di ruoli all’interno della comunità – simboli di status sociale, emblemi di alto
rango, attributi di appartenenza a un particolare gruppo di età, amuleti e talismani, o semplicemente ornamenti decorativi. I gioielli venivano indossati dagli uomini e dalle donne; anche i
neonati e i bambini indossavano gioielli in oro, argento, ottone o bronzo, o fatti di una lega
d’oro e rame chiamata suasa, ma essi, naturalmente, erano diversi a seconda del sesso e
dell’età di chi li indossava.
Oggi i Batak indossano gioielli tradizionali solo in determinate occasioni, per feste o matrimoni.
Se una famiglia non possiede gioielli, è consuetudine che un’altra famiglia glieli presti. Anche i
gioiellieri e gli orafi li prestano, ma a pagamento.Tuttavia, numerose famiglie si sono allontanate
da queste tradizioni e preferiscono risparmiare la spesa. Molti modelli di gioielli qui presentati
non sono più noti nei loro luoghi di origine. I gioielli tradizionali nella maggior parte sono stati
fusi per altri usi. I 300 oggetti preziosi contenuti in questo libro avrebbero probabilmente
subito la stessa sorte se non fossero arrivati sul mercato dell’arte e poi nelle collezioni della
Mandala Foundation di Singapore e oggi in queste pagine.
Achim Sibeth, nato nel 1954 a Tubinga, in Germania, ha studiato antropologia culturale e
storia dell’arte presso l’Università di Friburgo, in Germania, dove si è interessato in particolare
alle culture indonesiane, tra cui quella dei Batak, dei Giavanesi e dei Ngadha dell’isola di Flores.
Ha fatto numerose ricerche sul campo in Indonesia e scritto diverse opere importanti, oltre
a numerosi saggi sull’arte e la cultura di questo paese. È noto per la sua vasta conoscenza
dell’arte Batak. Dopo aver trascorso diversi anni come antropologo presso il famoso LindenMuseum di Stoccarda negli anni ottanta, ha ricoperto il ruolo di curatore della Collection
d’Asie du Sud-Est del Musée des cultures du Monde di Francoforte sul Meno dal 1990 al
2010. Ha inoltre organizzato numerose mostre ben accolte dalla critica, per promuovere la
conoscenza e la comprensione dell’arte indonesiana, sia tradizionale sia contemporanea. Da
aprile 2010 è curatore e direttore delle collezioni della Mandala Foundation di Singapore.