SAPIENZA Università di Roma Laurea magistrale in Ingegneria delle Nanotecnologie A.A. 2014-2015 Corso di Laboratorio di Biofotonica Prof. Francesco Michelotti SAPIENZA Università di Roma Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale [email protected] Applicazioni dell’ottica e della fotonica Tecniche Microscopiche (MSC) • Fluorescenza convenzionale • TIRF • FLIM • FRET, FRAP • confocale • a due fotoni • di seconda armonica • a super-risoluzione (SNOM, STED, PALM, STORM) Tecniche Non Microscopiche • Citofluorimetria • ELISA • DNA-Chip • Cycle-sequencing • SOLID Altre Tecniche Non Microscopiche • Southern • Western • Northern Tecniche Non Microscopiche Label-free • • • • Surface plasmon Polaritons (SPP) Photonic crystals (PC) Raman e CARS Quantum dots Utilizzano tutte l’emissione di marcatori (labels) luminescenti LEZIONE 6 Microscopie a super-risoluzione (STEP, PALM, STORM) Test ELISA STED – STimulated Emission Depletion Microscopy Nella microscopia STED il campione viene eccitato e la fluorescenza viene raccolta come in microscopia convenzionale wide-field. Un secondo fascio causa la diseccitazione per emissione stimolata dei fluorofori in una zona anulare intorno all‟asse. STED – STimulated Emission Depletion Microscopy Se t1 Sg t2>t1 t STED – STimulated Emission Depletion Microscopy • La diffrazione limiterebbe la risoluzione anche in questo caso. • Il vero meccanismo responsabile dell‟aumento di risoluzione è la saturazione della riduzione di fluorescenza mediante emissione stimolata. • La risoluzione è data da: x 2n sin 1 I I SAT ISAT STED – STimulated Emission Depletion Microscopy STED – STimulated Emission Depletion Microscopy • La diffrazione limiterebbe la risoluzione anche in questo caso. • Il vero meccanismo responsabile dell‟aumento di risoluzione è la saturazione della riduzione di fluorescenza mediante emissione stimolata. • La risoluzione è data da: x 2n sin 1 I I SAT ISAT STED – STimulated Emission Depletion Microscopy • La diffrazione limiterebbe la risoluzione anche in questo caso. • Il vero meccanismo responsabile dell‟aumento di risoluzione è la saturazione della riduzione di fluorescenza mediante emissione stimolata. • La risoluzione è data da: x 2n sin 1 I I SAT ISAT STED – STimulated Emission Depletion Microscopy • La diffrazione limiterebbe la risoluzione anche in questo caso. • Il vero meccanismo responsabile dell‟aumento di risoluzione è la saturazione della riduzione di fluorescenza mediante emissione stimolata. • La risoluzione è data da: x 2n sin 1 I I SAT ISAT STED – STimulated Emission Depletion Microscopy • La diffrazione limiterebbe la risoluzione anche in questo caso. • Il vero meccanismo responsabile dell‟aumento di risoluzione è la saturazione della riduzione di fluorescenza mediante emissione stimolata. • La risoluzione è data da: x 2n sin 1 I I SAT ISAT STED – STimulated Emission Depletion Microscopy • La diffrazione limiterebbe la risoluzione anche in questo caso. • Il vero meccanismo responsabile dell‟aumento di risoluzione è la saturazione della riduzione di fluorescenza mediante emissione stimolata. • La risoluzione è data da: x 2n sin 1 I I SAT ISAT STED – STimulated Emission Depletion Microscopy • La diffrazione limiterebbe la risoluzione anche in questo caso. • Il vero meccanismo responsabile dell‟aumento di risoluzione è la saturazione della riduzione di fluorescenza mediante emissione stimolata. • La risoluzione è data da: x 2n sin 1 I I SAT ISAT STED – STimulated Emission Depletion Microscopy ISAT NOTA BENE • Se non c‟è saturazione della riduzione di fluorescenza (ISAT=) la risoluzione è quella data dalla formula di Abbe ovvero è limitata dalla diffrazione. x I 2n sin 1 I SAT 2n sin STED – STimulated Emission Depletion Microscopy Dye name (Manufacturer / Distributor) Exc. Exc. Wavelengt Pulse h Length STED STED Wavelengt Pulse h Length Reported Spatial Repetition Avg. STED Peak Pulse Resolution Rate Power Irradiance Energy (Direction) ATTO 532 (ATTO-TEC GmbH) Chromeo 488 (Actif Motif) 470 nm 488 nm 80 ps 140 ps 603 nm 602 nm 280 ps ~ 160 ps 250 kHz 250 kHz DY-485XL (Dyomics GmbH) 488 nm < 100 ps 647 nm ~ 200 ps 72 MHz GFP 490 nm 100 ps ATTO 565 (ATTO-TEC GmbH) 532 nm ~ 90 ps MR 121 SE (Roche Diagnostics) 532 nm 10 ps NK51 (ATTO-TEC GmbH) 532 nm < 100 ps 647 nm ~ 200 ps 72 MHz Sulfonated & rigidized rhodamine derivatives (V. Boyarskiy, NanoBiophotonics, MPI Göttingen) 532 nm 100 ps 640 nm ~ 300 ps 80 MHz 554 nm 250 fs 760 nm 13 ps 76 MHz 554 nm 250 fs ATTO 590 (ATTO-TEC GmbH) 570 nm ~ 90 ps 745 nm 13 ps 690 – 710 ~ 90 ps nm ATTO 633 (ATTO-TEC GmbH) 630 nm ~ 90 ps ATTO 647N (ATTO-TEC GmbH) JA 26 (K.H. Drexhage, Siegen University) 635 nm cw 735 – 755 ~ 90 ps nm 750 nm cw 635 nm 68 ps 775 nm Pyridine 2 / LDS 722 (Exciton, Radiant Dyes GmbH) RH 414 (Invitrogen Corp.) 575 nm 200 ps 640 – 660 ~ 90 ps nm 793 nm 107 ps 300 ps 80 MHz 0.5 mW 0.6 mW (20 + 3) mW 7.2 mW 2 nJ 40 – 45 nm (xyz) ~ 70 nm (xy) 1 – 2 MHz 76 MHz 76 MHz <25 nm (xy) < 30 nm (xy) 30 – 40 nm (xy) 10.4 mW (20 + 3) mW ~ 50 nm (z) 40 – 45 nm (xyz) 40 MW/cm2 < 90 nm (xy) 33 nm (z) 8.78 mW 30 nm (z) 1 – 2 MHz 30 – 40 nm (xy) 1 – 2 MHz 30 – 40 nm (xy) cw 76 MHz 423 mW ~ 50 nm (xy) 800 MW/cm2 16 nm (x) STED – STimulated Emission Depletion Microscopy Operando sulla focalizzazione del fascio STED si può ottenere una riduzione di fluorescenza 3D e migliorare anche la risoluzione assiale STED – STimulated Emission Depletion Microscopy Visualizzazione di singole vescicole in una sinapsi. Più precisamente si vede la proteina sinaptotagmina che è inglobata nella membrana delle vescicole. Le vescicole hanno una dimensione media di 40nm e sono riempite di neurotrasmettitori. STED – STimulated Emission Depletion Microscopy Immagine confocale e STED ottenuta mediante un microscopio Leica STED – STimulated Emission Depletion Microscopy PALM – Photo-Activated Localisation Microscopy STORM - STochastic Optical Reconstruction Microscopy La base di base di entrambe le tecniche è quella di: • Marcare il campione da osservare con cromofori • Portare medianti un impulso di luce i cromofori in uno stato “dark” da cui possono essere fotoattivati in uno stato fluorescente mediante un secondo impulso di luce; • A causa della natura stocastica della fotoattivazione, solo pochi e ben separati cromofori saranno “accesi”. La probabilità che vengano attivati due cromofori vicini è bassissima. • L‟emissione di tali cromofori viene fittata mediante curve gaussiane recuperando la coordinata dell‟emettitore; • Al termine dell‟emissione le poche molecole attivate vengono irportate nello stato “dark” e un altro impulso di luce di fotoattivazione attiva altri cromofori random • Il processo è ripetuto molte volte costruendo l‟immagine molecola per molecola. PALM – Photo-Activated Localisation Microscopy STORM - STochastic Optical Reconstruction Microscopy Sono due tecniche sostanzialmente identiche che fanno uso di una massiccia analisi statistica dei dati di fluorescenza. CCD n’ La posizione di un fluoroforo viene determinata con alta precisione fittando la figura di diffrazione che viene a crearsi su un dispositivo di rivelazione a CCD. PALM – Photo-Activated Localisation Microscopy STORM - STochastic Optical Reconstruction Microscopy Il campione viene illuminato con impulsi di luce che attivano stocasticamente pochi fluorofori a volta. La probabilità che si attivino due fluorofori contigui viene minimizzata. Le posizioni dei fluorofori vengono fittate ad ogni impulso. CCD Non ci si trova mai in condizioni di sovrapposizione delle figure di diffrazione sotto il criterio di Rayleigh. Il processo viene ripetuto fino a ricostruire l‟immagine. PALM – Photo-Activated Localisation Microscopy STORM - STochastic Optical Reconstruction Microscopy Confronto tra TIRF e PALM ottenuata mediante un microscopio Zeiss. Marcatura mediante anticorpi di tubulina in cellule coltivate. STED – STimulated Emission Depletion Microscopy PALM – Photo-Activated Localisation Microscopy STORM - STochastic Optical Reconstruction Microscopy Riassunto delle tecniche http://www.nature.com/nmeth/video/moy2008/index.html Applicazioni dell’ottica e della fotonica Tecniche Microscopiche (MSC) • Fluorescenza convenzionale • TIRF • FLIM • FRET, FRAP • confocale • a due fotoni • di seconda armonica • a super-risoluzione (SNOM, STED, PALM, STORM) Tecniche Non Microscopiche • Citofluorimetria • ELISA • DNA-Chip • Cycle-sequencing • SOLID Altre Tecniche Non Microscopiche • Southern • Western • Northern Tecniche Non Microscopiche Label-free • • • • Surface plasmon Polaritons (SPP) Photonic crystals (PC) Raman e CARS Quantum dots Utilizzano tutte l’emissione di marcatori (labels) luminescenti Tecniche non microscopiche ELISA - Enzyme-Linked ImmunoSorbent Assay • ELISA è un metodo di analisi immunologica usato in biochimica per rilevare la presenza di un dato antigene, tipicamente appartenente a un microorganismo patogeno, grazie all'uso di uno specifico anticorpo. • Esistono due varianti del test ELISA: Elisa non Competitivo ed Elisa Competitivo. • Il test Elisa non competitivo può essere condotto secondo due varianti: metodo diretto e metodo indiretto. • I test sono colorimetrici e la lettura avviene mediante uno spettrofotometro. ELISA non Competitivo http://www.sumanasinc.com/webcontent/animations/content/ELISA.html ELISA non Competitivo • Preparazione dei pozzetti di una apposita piastra da saggio in polistirene mediante immissione di una soluzione dell'anticorpo primario, specifico per l'antigene da ricercare. L'anticorpo aderisce al fondo dei pozzetti per mezzo di gelatina di pesce. L'eccesso viene lavato via. • Aggiunta dei campioni umani nei quali bisogna saggiare la presenza dell'antigene caratteristico dell‟organismo patogeno. Lavaggio con soluzione tampone. L'antigene, se presente, si lega specificamente con l'anticorpo. L‟eccesso viene lavato via. • Aggiunta degli anticorpi secondari. Tali anticorpi sono coniugati con un enzima, tipicamente perossidasi o fosfatasi alcalina. ELISA non Competitivo • Gli anticorpi secondari si legano selettivamente all'antigene, se presente. L'eccesso viene lavato via. L‟assenza dell‟antigene specifico per l‟anticorpo comporta che l‟anticorpo secondario (e il relativo enzima ad esso coniugato), con il lavaggio, venga lavato. • Aggiunta di p-nitrofenilfosfato, che provoca una reazione con l„enzima coniugato all'anticorpo secondario producendo p-nitrofenolo di colore giallo. • Aggiunta di idrossido di sodio per bloccare la reazione tra enzima e pnitrofenilfosfato. • Lettura del risultato mediante uno spettrofotometro. ELISA non Competitivo ELISA Competitivo • Anticorpi provenienti da un saggio non marcati sono incubati in presenza dei loro antigeni. • Tali complessi anticorpo/antigene sono immessi nei pozzetti di una piastra funzionalizzati con gli stessi antigeni. • La piastra viene sciacquata in modo da rimuovere gli anticorpi non legati. • Si immettono anticorpi secondari specifici per il primo anticorpo. Gli anticorpi secondari sono accoppiati ad un enzima. • Si aggiunge un substrato e gli enzimi rimanenti causano un cambiamento cromatico. Nel test ELISA competitivo, più alta è la concentrazione di antigeni nel saggio e più debole è il segnale. Il vantaggio è di poter utilizzare campioni impuri ed essere ancora in grado di legare selettivamente qualsiasi antigene presente. ELISA Competitivo Tecniche non microscopiche ELFA - Enzyme-Linked Fluorescence Assay • ELFA è un‟evoluzione del test ELISA. • L‟enzima legato all‟anticorpo secondario converte il substrato in un composto luminescente • La lettura avviene mediante un fluorimetro Figure 1: Fluorescence image of a 96-well platereader plate filled with an ELISA. The red framed wells contain known concentrations and the blue framed wells the unknowns. The wells marked with other colours contain control solutions. Tecniche non microscopiche ELFA - Enzyme-Linked Fluorescence Assay Tecniche non microscopiche ELFA - Enzyme-Linked Fluorescence Assay Tecniche non microscopiche Sequenziamento DNA – Introduzione al metodo Sanger • Il metodo di Sanger permette di sequenziare il DNA utilizzando delle tecniche biochimiche associate all‟ utilizzo di marker radioattivi. • Si avvale di reazioni di polimerizzazione di sequenze di amminoacidi (Nobel Chimica 1980) e della tecnica della corsa elettroforetica (Nobel Chimica 1958) sangerseq.exe Tecniche non microscopiche Cycle sequencing – Evoluzione metodo Sanger • Il metodo di Sanger permette di sequenziare il DNA utilizzando delle tecniche biochimiche associate all‟ utilizzo di marker radioattivi. • Si avvale di reazioni di polimerizzazione di sequenze di amminoacidi (Nobel Chimica 1980) e della tecnica della corsa elettroforetica (Nobel Chimica 1958) cycseq.exe Tecniche non microscopiche Cycle sequencing – Esempio Tecniche non microscopiche Cycle sequencing – Esempio Tecniche non microscopiche Cycle sequencing – SOLID - Ulteriore evoluzione SOLID.wmv Applicazioni dell’ottica e della fotonica Tecniche Microscopiche (MSC) • Fluorescenza convenzionale • TIRF • FLIM • FRET, FRAP • confocale • a due fotoni • di seconda armonica • a super-risoluzione (SNOM, STED, PALM, STORM) Tecniche Non Microscopiche • Citofluorimetria • ELISA • DNA-Chip • Cycle-sequencing • SOLID Altre Tecniche Non Microscopiche • Southern • Western • Northern Tecniche Non Microscopiche Label-free • • • • Surface plasmon Polaritons (SPP) Photonic crystals (PC) Raman e CARS Quantum dots Utilizzano tutte l’emissione di marcatori (labels) luminescenti