14-12-2015 Data Pagina 1 / 2 Foglio Servizi i Digital Edition i Mobile i Abbonamenti i Corriere Store / HOME 0 0 i I 6°C MILANO I i REUMATOLOGIA ECONOMIA SPORT LA LETTURA SCUOLA SPETTACOLI SALUTE SCIENZE INNOVAZIONE TECH MOTORI VIAGGI CASA CUCINA IODONNA 27ORA MODA MEDICINA Scoperte tre nuove molecole per i casi più difficili di artrite reumatoide Studiate dai ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico Gemelli insieme a colleghi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Ridotti gli effetti collaterali. Sono già oggetto di brevetto e diventeranno un farmaco di Redazione Salute online 0 REUMATOLOGIA Scoperte tre nuove molecole per i casi più difficili di artrite reumatoide REUMATOLOGIA Osteopatia, informazioni e formazione Ecm in Rete REUMATOLOGIA Malattie reumatiche: intimità a rischio per un paziente su due (Ap) REUMATOLOGIA Una ricerca interamente italiana ha scoperto tre nuove classi di molecole efficaci contro i casi più critici di artrite reumatoide: è stata portata avanti dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico Una dieta che limita la carne può aiutare nell'artrosi “Agostino Gemelli” di Roma in collaborazione con colleghi dell’Istituto di Chimica del Riconoscimento Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Icrm-Cnr) di Roma. Le tre molecole, già coperte da brevetto, diventeranno dei farmaci grazie all’azienda farmaceutica italiana Galsor Srl. Le terapie in uso per l’artrite L’Artrite Reumatoide è una patologia infiammatoria progressiva, di origine REUMATOLOGIA Frequenti fratture possono indicare una fragilità ossea su cui indagare Data 14-12-2015 Pagina Foglio 2 / 2 autoimmune, che interessa principalmente le articolazioni e coinvolge tutti gli REUMATOLOGIA organi e apparati. Circa il 40% dei pazienti condivide, come comune fattore genetico predisponente, una variante associata a una forma più grave di malattia e Selena e la sua rivelazione choc: «Ho il lupus e ho fatto la chemio» che risponde meno ai farmaci attualmente in uso che sono di due tipi: quelli capaci di rallentare l’infiammazione e quelli biologici che bloccano i mediatori più importanti dell’infiammazione. Tali trattamenti, bloccando in maniera nonspecifica la risposta infiammatoria, provocano frequenti effetti collaterali. Inoltre i farmaci biologici attualmente disponibili hanno un elevato costo per il SSN. È OXWAY proprio questa categoria di pazienti che ricaverebbe beneficio dalle nuove molecole messe a punto dal team dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli-Cnr. Scopri la potenza dell’intelligenza collettiva! Nuove speranze per i pazienti, ma serve tempo REUMATOLOGIA «Per selezionare i principi attivi di potenziali nuovi farmaci, abbiamo usato la tecnica dello screening virtuale, selezionando da una libreria virtuale, contenente centinaia di migliaia di composti, le molecole la cui forma tridimensionale si adatta bene al bersaglio farmacologico specifico, come in un puzzle», spiega la dottoressa Maria Cristina De Rosa, dell’Icrm-Cnr. «Il farmaco sarà vantaggioso per una parte consistente e facilmente identificabile dei pazienti, aumentando l’efficacia e riducendo gli effetti collaterali e i costi dell’approccio attuale», sottolinea il professor Gianfranco Ferraccioli, Ordinario di Reumatologia all’Università Cattolica e Direttore del Polo Urologia, Nefrologia e Specialità Mediche del Policlinico “A. Gemelli”. Per realizzazione e sperimentazione del farmaco serviranno alcuni anni: «È difficile in questa fase stabilire con esattezza il tempo necessario – dichiara l’Ad di Galsor Srl Sandro Soriano - ma abbiamo programmato le varie fasi di sviluppo in circa nove anni. A ogni modo, faremo di tutto per accorciare questi tempi quanto possibile». Malattie reumatiche autoimmuni: il benessere si costruisce a tavola REUMATOLOGIA Quello che c'è da sapere sull'artrosi del ginocchio SU LIVING Stile vintage moderno 14 dicembre 2015 (modifica il 14 dicembre 2015 | 11:53) © RIPRODUZIONE RISERVATA REUMATOLOGIA DOPO AVER LETTO QUESTO ARTICOLO MI SENTO... L'osteoporosi non va in vacanza: consigli per una villeggiatura sicura REUMATOLOGIA Osteoporosi, gli screening vanno «mirati» meglio ANNUNCI PREMIUM PUBLISHER NETWORK Da oggi si cucina così Con un forno speciale che cucina per te. E lo fa molto bene. Scopri CucinaBarilla Ypsilon Portrays Storie di chi ha cambiato vita per rimanere se stesso Scoprile su Lancia.it Superofferta!! Natale e Capodanno sulla neve. Hotel Piandineve al Tonale Scopri di più... CORRIERE SOCIALE Scopri la sezione dedicata al volontariato DIZIONARIO DELLA SALUTE Cerca una parola vai corpo umano vai Data SANITA24.ILSOLE24ORE.COM Foglio Sfoglia il Quotidiano Digitale Home 14 Analisi Sfoglia il Settimanale Sanità Digitale Sanità risponde Scadenze fiscali 14-12-2015 Pagina 1 / 2 ABBONATI Sanità in borsa ACCEDI MEDICINA E RICERCA dic 2015 Nuove terapie per i casi più difficili di artrite reumatoide. Una ricerca tutta italiana SEGNALIBRO FACEBOOK TWITTER TAG Farmaci Medicina generale Farmacie Prestazioni sanitarie Ricercatori dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, in collaborazione con colleghi dell'Istituto di chimica del riconoscimento molecolare del consiglio nazionale delle ricerche (IcrmCnr) di Roma hanno scoperto tre nuove classi di molecole efficaci contro i casi più critici di artrite reumatoide. Le molecole, già coperte da brevetto, diventeranno farmaci dell'azienda farmaceutica italiana Galsor Srl. La patologia L'artrite reumatoide è una patologia infiammatoria progressiva, di origine autoimmune, con un'incidenza tra lo 0.5 e l'1% della popolazione, che interessa principalmente le articolazioni e coinvolge tutti gli organi e apparati, causando aumento di morbidità e riduzione della aspettativa di vita. Circa il 40% dei pazienti condivide, come comune fattore genetico predisponente, una variante associata a una forma più grave di malattia e che risponde meno ai farmaci attualmente in uso che sono di due tipi: quelli capaci di rallentare l'infiammazione e quelli biologici che bloccano i mediatori più importanti dell'infiammazione. Tali trattamenti, bloccando in maniera non-specifica la risposta infiammatoria, provocano frequenti effetti collaterali. Inoltre i farmaci biologici attualmente disponibili hanno un elevato costo per il Ssn. È proprio questa categoria di pazienti che ricaverebbe beneficio dalle nuove molecole messe a punto dal team dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli-Cnr. «Per selezionare i principi attivi di potenziali nuovi farmaci, abbiamo usato la tecnica dello screening virtuale, selezionando da una libreria virtuale, contenente centinaia di migliaia di composti, le molecole la cui forma tridimensionale si adatta bene al bersaglio farmacologico specifico, come in un puzzle», spiega Maria Cristina De Rosa dell'IcrmCnr. «Abbiamo scoperto tre famiglie di molecole che si incastrano nella sede bersaglio dei linfociti, come una chiave alla sua serratura, impedendo ai linfociti stessi di andare a danneggiare l'articolazione. Il loro bersaglio è infatti la “nicchia” molecolare sulle articolazioni cui si vanno ad attaccare i linfociti T dannosi». I ricercatori hanno testato sperimentalmente sulle cellule dei pazienti i composti capostipiti delle tre famiglie dimostrando la loro efficacia e, sulla base di risultati preliminari, l'assenza di effetti dannosi. I composti sono oggetto del brevetto depositato (Università Cattolica e CNR sono titolari al 50% della proprietà intellettuale) e della collaborazione con Galsor. L'intesa unisce le competenze di due importanti Enti di ricerca nazionali quali l'Università Cattolica e il CNR, le potenzialità cliniche del Policlinico A. Gemelli e la capacità imprenditoriale della Galsor, per sviluppare un farmaco personalizzato. «Il farmaco sarà vantaggioso per una parte consistente e facilmente identificabile dei pazienti, aumentando l'efficacia e riducendo gli effetti collaterali e i costi dell'approccio Data SANITA24.ILSOLE24ORE.COM 14-12-2015 Pagina Foglio 2 / 2 attuale», sottolinea il professor Gianfranco Ferraccioli, Ordinario di Reumatologia all'Università Cattolica e Direttore del Polo Urologia, Nefrologia e Specialità Mediche del Policlinico A. Gemelli. «I tempi per realizzare e sperimentare il farmaco dipenderanno molto dagli investimenti che verranno effettuati – ma ci auguriamo che possano, per il bene dei pazienti, arrivare presto sul mercato. Trattandosi di molecole chimiche conosciute la tempistica di raggiungimento del mercato dovrebbe essere ridotta». Il lavoro ha visto per l'Università Cattolica e per il Policlinico Gemelli la collaborazione dell'Istituto di Patologia Generale con il professor Francesco Ria e la dottoressa Chiara Nicolò, e dell'Istituto di Biochimica e Biochimica Clinica con il professor Bruno Giardina e il dottor Davide Pirolli. Per realizzazione e sperimentazione del farmaco serviranno alcuni anni: «È difficile in questa fase stabilire con esattezza il tempo necessario – dichiara l'Ad di Galsor Srl Sandro Soriano - ma abbiamo programmato le varie fasi di sviluppo in circa nove anni. A ogni modo, faremo di tutto per accorciare questi tempi quanto possibile». Al momento, precisa il dottor Soriano, «è stato fatto uno specifico studio di fattibilità delle varie fasi di sviluppo del farmaco e l'individuazione delle partnership necessarie per tutte le fasi precliniche e la sperimentazione clinica di fase 1». Si tratta di «una sfida ambiziosa», spiega Soriano, raccolta da Galsor perché «abbiamo valutato il progetto di grande potenzialità e, soprattutto, ci ha convinto molto il lavoro svolto dai ricercatori dell'Università Cattolica e del CNR. Inoltre, la mission della Galsor è proprio puntare su prodotti estremamente innovativi, per cui non potevamo non cogliere questa opportunità e non accettare questa sfida». © RIPRODUZIONE RISERVATA CORRELATI IMPRESE E MERCATO 20 Giugno 2014 IMPRESE E MERCATO 17 Giugno 2014 IMPRESE E MERCATO 17 Giugno 2014 Biotech: 110 farmaci in Italia e 403 allo studio. Il rapporto annuale Ernst&Young e Farmindustria Appalti: a Foggia «ago e filo» da 28,6 milioni Assogenerici, convegno nazionale: equivalenti e biosimilari, un bilancio positivo che fa bene al Ssn Privacy policy | Informativa estesa sull’utilizzo dei cookie Data LESCIENZE.IT 14-12-2015 Pagina Foglio 1 / 2 Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. 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Sono già oggetto di brevetto e diventeranno presto un farmaco grazie alla Società farmaceutica italiana Galsor Srl biologia farmaci etica tutti gli argomenti Login RICERCA SEGUICI Facebook RSS CONTATTI Twitter Newsletter Chi siamo medicina Roma, 14 dicembre 2015 - Ricercatori della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico 'Agostino Gemelli' di Roma in collaborazione con colleghi dell’Istituto di chimica del riconoscimento molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Icrm-Cnr) di Roma hanno scoperto tre nuove classi di molecole efficaci contro i casi più critici di artrite reumatoide. Le molecole, già coperte da brevetto, diventeranno dei farmaci grazie all’azienda farmaceutica italiana Galsor Srl. M&C Dicembre 2015 La cura del sorriso Il sense of humor è un rimedio potente per vivere meglio e oggi la scienza sta scoprendo i segreti del cervello che ride In edicola dal 26 novembre 01/07/2006 Biofilm 01/05/2002 Proteine da cartolina 01/10/1990 Infezioni opportunistiche correlate all'AIDS 03/06/2014 La rivoluzione dell'RNA L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria progressiva, di origine autoimmune, con un’incidenza tra lo 0.5 e l’1% della popolazione, che interessa principalmente le articolazioni e coinvolge tutti gli organi e apparati, causando aumento di morbidità e riduzione della aspettativa di vita. Circa il 40% dei pazienti condivide, come comune fattore genetico predisponente, una variante associata a una forma più grave di malattia e che risponde meno ai farmaci attualmente in uso che sono di due tipi: quelli capaci di rallentare l’infiammazione e quelli biologici che bloccano i mediatori più importanti dell’infiammazione. Tali trattamenti, bloccando in maniera non-specifica la risposta infiammatoria, provocano frequenti effetti collaterali. Inoltre, i farmaci biologici attualmente disponibili hanno un elevato costo per il Ssn. È proprio questa categoria di pazienti che ricaverebbe beneficio dalle nuove molecole messe a punto dal team dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli-Cnr. “Per selezionare i principi attivi di potenziali nuovi farmaci, abbiamo usato la tecnica dello screening virtuale, selezionando da una libreria virtuale, contenente centinaia di migliaia di composti, le molecole la cui forma tridimensionale si adatta bene al bersaglio farmacologico specifico, come in un puzzle”, spiega Maria Cristina De Rosa, ricercatrice dell’Icrm-Cnr. “Abbiamo scoperto tre famiglie di molecole che si incastrano nella sede bersaglio dei linfociti, come una chiave alla sua serratura, impedendo ai ABBONAMENTI E RINNOVI Il logico e l'ingegnere Il libro racconta l'immaginario incontro di due menti, quelle di George Boole e Claude Shannon, che hanno dato vita all'attuale tecnologia dell'informazione e del computer. A richiesta con "Le Scienze" di dicembre di Paul Nahin 14-12-2015 Data LESCIENZE.IT Pagina Foglio 2 / 2 linfociti stessi di andare a danneggiare l’articolazione. Il loro bersaglio è infatti la 'nicchia' molecolare sulle articolazioni cui si vanno ad attaccare i linfociti T dannosi”. I ricercatori hanno testato sperimentalmente sulle cellule dei pazienti i composti capostipiti delle tre famiglie dimostrando la loro efficacia e, sulla base di risultati preliminari, l’assenza di effetti dannosi. I composti sono oggetto del brevetto depositato (Università Cattolica e Cnr sono titolari al 50% della proprietà intellettuale) e della collaborazione con Galsor. L’intesa unisce le competenze di due importanti enti di ricerca nazionali quali l’Università Cattolica e il Cnr, le potenzialità cliniche del Policlinico 'A. Gemelli' e la capacità imprenditoriale della Galsor, per sviluppare un farmaco personalizzato. “Il farmaco sarà vantaggioso per una parte consistente e facilmente identificabile dei pazienti, aumentando l’efficacia e riducendo gli effetti collaterali e i costi dell’approccio attuale”, sottolinea Gianfranco Ferraccioli, ordinario di reumatologia all’Università Cattolica e direttore del Polo urologia, nefrologia e specialità mediche del Policlinico 'A. Gemelli'. “I tempi per realizzare e sperimentare il farmaco dipenderanno molto dagli investimenti che verranno effettuati – ma ci auguriamo che possa, per il bene dei pazienti, arrivare presto sul mercato. Trattandosi di molecole chimiche conosciute, la tempistica di raggiungimento del mercato dovrebbe essere ridotta”. La scienza per gioco: La danza degli elementi 100 pagine di esperimenti da fare a casa, divertendosi. E' il terzo degli otto volumi della collana dedicata ai bambini in edicola, a richiesta, con Le Scienze di dicembre Stasera in tv ALLE ORE 21:15 Mistero torna su Italia1 e diventa ‘Adventure’: new entry Laura Torrisi e Fabio Troiano Il lavoro ha visto per l’Università Cattolica e per il Policlinico 'A. Gemelli' la collaborazione dell’Istituto di patologia generale con Francesco Ria e Chiara Nicolò, e dell’Istituto di biochimica e biochimica clinica con Bruno Giardina e Davide Pirolli. Per realizzazione e sperimentazione del farmaco serviranno alcuni anni: “È difficile in questa fase stabilire con esattezza il tempo necessario – dichiara l’Ad di Galsor Srl Sandro Soriano - ma abbiamo programmato le varie fasi di sviluppo in circa nove anni. A ogni modo, faremo di tutto per accorciare questi tempi quanto possibile”. Al momento, precisa Soriano, “è stato fatto uno specifico studio di fattibilità delle varie fasi di sviluppo del farmaco e l’individuazione delle partnership necessarie per tutte le fasi precliniche e la sperimentazione clinica di fase. Si tratta di 'una sfida ambiziosa', raccolta da Galsor perché abbiamo valutato il progetto di grande potenzialità e, soprattutto, ci ha convinto molto il lavoro svolto dai ricercatori dell’Università Cattolica e del Cnr. Inoltre, la mission della Galsor è proprio puntare su prodotti estremamente innovativi, per cui non potevamo non cogliere questa opportunità e non accettare questa sfida”. Prossimi giorni ALLE ORE 21:15 Il paradiso delle signore, seconda puntata il 14 dicembre: anticipazioni Guida Tv Programmi Tv Gossip e personaggi Ascolti tv ilmiolibro ebook EBOOK A 0,99 L'Ahmore di Massimo I. Martinelli LIBRI E EBOOK ALICE NEL PAESE DELLA FINANZA Tweet di FRANCESCA VISINI 0 La rivoluzione del libro che ti stampi da solo. 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Le molecole, già coperte da brevetto, diventeranno dei farmaci grazie all'azienda farmaceutica italiana Galsor Srl di Redazione Aboutpharma Online 14 dicembre 2015 Si chiama screening virtuale ed è una tecnica utilizzata dai ricercatori per selezionare, tra centinaia di migliaia di composti contenuti in una libreria virtuale, le molecole la cui forma tridimensionale si adatta bene al bersaglio farmacologico specifico. “Come in un puzzle” spiega Cristina De Rosa, ricercatrice dell’Istituto di chimica del riconoscimento molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Icrm-Cnr) di Roma, che in collaborazione con i colleghi della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli di Roma, hanno scoperto tre nuove classi di molecole efficaci contro i casi più critici di artrite reumatoide. Le molecole, già coperte da brevetto, diventeranno dei farmaci grazie all’azienda farmaceutica italiana Galsor Srl. “Abbiamo scoperto tre famiglie di molecole che si incastrano nella sede bersaglio dei linfociti – continua De Rosa – come una chiave alla sua serratura, impedendo ai linfociti stessi di andare a danneggiare l’articolazione. Il loro bersaglio è infatti la “nicchia” molecolare sulle articolazioni cui si vanno ad attaccare i linfociti T dannosi”. L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria progressiva, di origine autoimmune, che colpisce lo 0,5% e l’1% della popolazione. Di questi circa il 40% dei pazienti condivide, come comune fattore genetico predisponente, una variante associata a una forma più grave di malattia, che risponde meno ai farmaci attualmente in uso. Oggi chi soffre di questa patologia ha a disposizione due tipi di farmaci: quelli capaci di rallentare l’infiammazione e quelli biologici che bloccano i mediatori più importanti dell’infiammazione. Questi trattamenti però, bloccando in maniera non-specifica la risposta infiammatoria, provocano frequenti effetti collaterali. Inoltre sono farmaci molto costosi difficilmente gestibili e poco sostenibili per il Servizio sanitario nazionale. Le nuove molecola messe a punto dal team dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli-Cnr, rappresenterebbero una nuova alternativa terapeutica per queste sottoclasse di pazienti che non risponde alle terapie. “Il farmaco sarà vantaggioso per RASSEGNA STAMPA MEDICINA SCIENZA E RICERCA Nuove molecole contro l’artrite reumatoide grazie allo screening virtuale Tessuti 3D: nuovo presidio ortopedico progettato da studente del Politecnico di Milano Cardiologia, al via 76° Congresso Sic: “Con cura e prevenzione guadagnati 10 anni di vita” IDEE E OPINIONI Tagli alla sanità: perché il Veneto dice no (Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto) “Farmaci inaccessibili? 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I composti sono oggetto del brevetto depositato (Università Cattolica e Cnr sono titolari al 50% della proprietà intellettuale) e della collaborazione con Galsor. “I tempi per realizzare e sperimentare il farmaco dipenderanno molto dagli investimenti che verranno effettuati, ma ci auguriamo che possa, per il bene dei pazienti – continua Ferraccioli – arrivare presto sul mercato. Trattandosi di molecole chimiche conosciute, la tempistica di raggiungimento del mercato dovrebbe essere ridotta”. Per la realizzazione e la sperimentazione del farmaco però serviranno alcuni anni: “È difficile in questa fase stabilire con esattezza il tempo necessario – conclude Sandro Soriano, amministratore delegato di Galsor Srl – ma abbiamo programmato le varie fasi di sviluppo in circa 9 anni. A ogni modo, faremo di tutto per accorciare questi tempi quanto possibile”. TAGS: Artrite Reumatoide SHARE: Tweet WORLD NEWS Rotary President, Commonwealth Heads of Government and UN... 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