LA MACCHINA UTENSILE ITALIANA GUARDA AI BALCANI
Dal meeting di Bergamo considerazioni e spunti per la competitività
della meccanica italiana nell’Area balcanica
Giancarlo Losma, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE “in un momento di congiuntura
sfavorevole come l’attuale, dobbiamo rivolgere l’attenzione verso quei paesi e mercati che presentano
più ampi margini di crescita e sviluppo. In questo senso l’Area balcanica, in virtù della vivace
economia e della favorevole posizione geografica, rappresenta un’opportunità che i costruttori italiani
non possono trascurare”.
Bergamo, 19 marzo 2009. Si è svolto oggi a Bergamo l’incontro “Progetto balcani: opportunità per la
macchina utensile italiana e dintorni”, organizzato da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE,
l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in collaborazione con
ICE, l’Istituto nazionale per il commercio estero.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di ospiti, tra imprenditori italiani,
utilizzatori stranieri e giornalisti, è stato moderato da Roberto Iotti, caporedattore economia e imprese
de Il Sole 24 ORE. Sono intervenuti al convegno, accanto a Giancarlo Losma, presidente UCIMUSISTEMI PER PRODURRE, Ferdinando Fiore, responsabile area Beni strumentali di ICE, Giacomo
Vaciago, professore ordinario di Politica economica, facoltà di Economia, università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano, Silvano Fini, direttore stabilimento Ducati Motor, e Carlo Mazzoleni,
presidente gruppo industriali metalmeccanici CONFINDUSTRIA BERGAMO.
Obiettivo del convegno era la presentazione dei risultati dello studio sulle opportunità offerte ai
costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e tecnologie ausiliarie dall’Area balcanica,
risultata, nel 2008, la quinta area di destinazione del made by Italians settoriale in Europa.
Lo studio è stato focalizzato su: Albania, Croazia, Serbia e Slovenia (area ASCS), ove si
registrano tassi di sviluppo decisamente interessanti. A conferma di ciò il dato di crescita media
del PIL dei quattro paesi che, nel periodo 2002-2007, è risultato pari al 7,7%, contro il 4,5% del
PIL dell’Unione Europea.
Nei quattro anni considerati, l’export italiano di macchine utensili nei paesi ASCS è più che
raddoppiato, registrando un tasso di crescita medio del 16,3%.
Albania e Serbia risultano essere i mercati più vivaci, sebbene il valore di macchine utensili
vendute nei due paesi non sia confrontabile. Nel periodo 2002-2007, l’export di macchine utensili
destinate all’Albania è passato da 0,5 milioni di euro a 2 milioni di euro. Il tasso di crescita medio
è risultato pari al 33,2%.
Decisamente più rilevante il valore delle vendite di made by Italians settoriale in Serbia,
cresciuto, nel periodo di riferimento, da 2,8 milioni di euro a 13,7 milioni, per un tasso di crescita
medio pari al 36,9%.
Se in Albania le vendite risultano trainate principalmente dagli investimenti destinati allo sviluppo di
parchi energetici che forniranno l’Italia; in Serbia, gli investimenti in sistemi di produzione sono
destinati al settore infrastrutture, per ricostruzione di ponti e strade distrutti durante gli ultimi conflitti,
oltre che al settore automotive.
I tassi medi di crescita delle vendite di macchine utensili italiane in Croazia e Slovenia sono
risultati inferiori rispetto a quelli relativi alle consegne in Serbia e Albania. Ciò è motivato dal
fatto che Croazia e Slovenia sono mercati consolidati, come dimostra il valore delle vendite a esse
destinati. Salito da 7,1 milioni a 12,4 milioni di euro, l’export in Croazia, nel periodo di riferimento,
è cresciuto a un tasso medio pari all’11,7%. Quello destinato alla Slovenia è passato da 12,5 milioni
di euro del 2002, a 20,8 milioni del 2007, per un incremento medio del 16,3%. A trainare le vendite
di macchinari, oltre a auto e componentistica, sono gli investimenti in infrastrutture, specie in Croazia,
impegnata nella realizzazione della rete autostradale.
“L’area che comprende Albania, Croazia, Serbia e Slovenia - ha dichiarato Giancarlo Losma,
presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE - è caratterizzata da grande vivacità ed è molto più
vicina al nostro Paese, sia in senso geografico che culturale, rispetto ad altre zone dove il Made by
Italians è molto diffuso e apprezzato. Non può, quindi, non essere oggetto di attenzione particolare da
parte degli imprenditori italiani della meccanica che, in effetti, già dimostrano di saper ben interpretare
le richieste degli utilizzatori balcanici”.
“D’altro canto - ha concluso Giancarlo Losma - le opportunità di business nell’area sono interessanti
anche perché l’ammodernamento e sviluppo degli impianti produttivi sono una priorità per tutti i
quattro paesi. L’età media del parco macchine installato nell’industria locale è, infatti, di circa
venti anni. Ne deriva che oltre a un generico bisogno di ammodernamento dei sistemi di
produzione, le imprese locali hanno la necessità di puntare su automazione e integrazione, che
assicurano riduzione dei costi e maggiore produttività, oltre che su sicurezza e
ecosostenibilità, temi cui tutti i governi sono sempre più sensibili”.
Carlo Mazzoleni, presidente gruppo industriali metalmeccanici di CONFINDUSTRIA BERGAMO ha
affermato: “L’Italia é riconosciuta come produttore di alta qualità. L’eccellenza dei nostri prodotti, non
solo quelli tipici del Made in Italy, è anche il risultato di una partnership forte e consolidata con i
costruttori italiani di macchine utensili, la cui offerta si distingue per l’elevato contenuto tecnologico e
d’innovazione e per l’attenzione alla personalizzazione del prodotto. Inoltre, va sottolineato in questo
particolare contesto che la macchina utensile Made in Bergamo contribuisce in maniera decisiva alla
performance delle nostre esportazioni.”
Cinisello Balsamo, 19 marzo 2009
Contact:
Claudia Mastrogiuseppe, Ufficio Stampa UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, 0226 255.299, [email protected]
Raffaella Antinori, Ufficio Stampa Tecnica UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, 0226 255.244, [email protected]