Presentazione Franco Mosconi

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Il contesto economico internazionale
e le nuove opportunità per
competere
Franco Mosconi
(Università di Parma, Cattedra ‘Jean Monnet’)
Associazione Meccanica
Bologna, 8 marzo 2014
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Indice
Il “secolo asiatico”, i paesi BRIC, etc.
Tre graduatorie internazionali: (i) la
competitività; (ii) i flussi di IDE in entrata
e in uscita; (iii) “Doing Business”
La riscoperta della manifattura e il
parallelo Italia-Germania
Distretti industriali, cluster e medie
imprese
Il caso dell’Emilia-Romagna
Il “secolo asiatico”/I
Il “secolo asiatico”/II
IMF, ‘World Economic Outlook’ (January, 2014) %:
• PIL MONDIALE (PAESI AV.) (EMER+DEV)
2013: 3,0 (1,3) (4,7)
2014: 3,7 (2,2 con USA +2,8) (5,1)
2015: 3,9 (2,3 con USA +3,0) (5,4)
• COMMERCIO MONDIALE in VOLUME (BENI E
SERVIZI)
2013: 2,7
2014: 4,5
2015: 5,2
I paesi BRIC, e non solo/I
GOLDMAN SACHS (2001 e 2007):
• ‘BRICs economies’: Brasile, Russia, India e
Cina
• ‘NEXT-11’: Bangladesh, Corea, Egitto,
Filippine, Indonesia, Iran, Messico,
Nigeria, Pakistan, Turchia e Vietnam
I paesi BRIC, e non solo/II
‘The Group of Twenty’, G-20:
ci sono i G7,
+ 4 BRICs,
+ 4 Indonesia, Messico, Rep. di Corea e
Turchia (fra i Next-11)
+ Argentina, Australia, Arabia Saudita,
Sudafrica
+ UE in quanto tale.
I paesi BRIC, e non solo/III
OECD, ‘Looking to 2060’ (Sept. 2012)
Quote PIL globale, valori % (2011 → 2030 → 2060)
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EURO Area: 17 → 12 → 9
US: 23 → 18 → 16
JAP: 7 → 4 → 3
Cina: 17 → 28 → 28
India: 7 → 11 → 18
‘Altri’ Ocse e non-Ocse: 29 → 27 → 26
I paesi BRIC, e non solo/IV
OECD, ‘Looking to 2060’ (Sept. 2012)
Quote PIL globale, valori %
Insomma, è un po’ come dire che
• i BLU scendono dal 47 al 28 …
• … mentre i ROSSI balzano dal 23 al 46!
La Competitività/I
WORLD ECONOMIC FORUM, ‘The Global
Competitiveness Report 2013-14’
Top 10 (L’Europa non è all’anno zero!)
1. Svizzera (1 anche nel 2012)
2. Singapore (2)
3. Finlandia (3)
4. Germania (6)
5. USA (7)
La Competitività/II
WORLD ECONOMIC FORUM, ‘The Global
Competitiveness Report 2013-14’
Top 10 - segue
6. Svezia (4)
7. Hong Kong (9)
8. Paesi Bassi (5)
9. JAP (10)
10. UK (8)
La Competitività/III
WORLD ECONOMIC FORUM, ‘The Global
Competitiveness Report 2013-14’
Dopodiché …
Al 23^, Francia (23)
Al 49^, Italia (49)
E i BRICs al 29^ (Cina), al 56^ (Brasile), al
60^ (India), al 64^ (Federazione Russa)
I flussi di IDE/I
UNCTAD, ‘World Investment Report 2013’
Flusso globale di FOREIGN DIRECT
INVESTMENT
2012: $1.35 trilioni
2013 (previsione): livello del 2012, max
$1.45 trillion (= livello pre-crisi 2008)
2014 (p): $1.6 trilioni
2015 (p): $1.8 trilioni
I flussi di IDE/II
Top 20 host economies’ (miliardi $):
USA (168) – Cina (121) – Hong Kong (75)
Brasile (65) – Isole Vergini (65) – UK (62)
Australia e Singapore (57) – Fed. Russa (51)
Canada (45) – Cile (30) – Irlanda (29)
Lux (28) – Spagna (28) – India (26)
Francia (25) – Indon. (20) – Colombia (16)
Kazakhstan (27) – Svezia (14)
I flussi di IDE/III
‘Top 20 investor economies’ (miliardi $):
USA (329) – JAP (123) - Cina (84)
Hong Kong (84) – UK (71) – Germania (67)
Canada (54) - Fed. Russa (51) – Svizzera (44)
Isole Vergini (42) – Francia (37) – Svezia (33)
Rep. di Corea (33) – Italia (30) – Messico (26)
Singapore (23) – Cile (21) – Norvegia (21)
Irlanda (19) – Lussemburgo (17)
I flussi di IDE/IV
Mergers&Acquisitions (M&As)
Oggi, le ‘fusioni e acquisizioni’
rappresentano la stragrande maggioranza
degli IDE (es. Audi/VW → Ducati a
Bologna, dopo Lamborghini 1998)
La restante parte, sono IDE ‘green field’ (es.
Dallara Automobili a Indianapolis e Philip
Morris a BOLOGNA)
Doing Business/I
Ultimo rapporto pubblicato della serie:
“DB2014: Understanding Regulations for
Small and Medium-Sized Enterprises”
• 189 economie
• 10 aree di regulation (come ad es. far
partire un business)
• 11^ edizione copre Giugno 2012-Maggio
2013: 18% di riforme in più che l’anno
prima
Doing Business/II
• Ucraina, Rwanda, Federazione Russa,
Filippine e Kosovo sono – nell’edizione
2014 (= dati 2012/13) – tra le economie
che hanno migliorato di più la loro
posizione nel ranking DB.
• Sono dell’Africa Sub-Sahariana ben 9
economie sulle 20 che hanno
maggiormente colmato il gap con la c.d.
“regulatory frontier”.
Doing Business/III
Anche in questo caso, vediamo la Top 10
delle economie più “business-friendly”:
1. SINGAPORE;
2. HONG KONG SAR, CHINA;
3. NUOVA ZELANDA;
4. USA; 5. DANIMARCA; 6. MALESIA
7. REP. DI COREA; 8. GEORGIA;
9. NORVEGIA; 10. UK
E la manifattura?/I
I maggiori produttori nel mondo
(valore aggiunto):
La “TOP 15”secondo McKinsey
USA – CINA - JAP
GER - ITALIA – BRASILE
COREA SUD - FRA – UK
INDIA - RUSSIA – MEX
INDONESIA – SPAGNA – CANADA
E la manifattura?/II
L’ITALIA resta fra i principali produttori
mondiali, con una quota di PIL
manifatturiero di poco superiore al 3%:
• 5^ per McKinsey/IHS Global Insight [Nov.
2012]
• 7^ per Centro Studi Confindustria
(“Scenari Industriali”, giugno 2013)
In ogni caso, seconda in Europa, dopo la
Germania
E la manifattura?/III
Nel mondo – sempre secondo McKinsey
[2012] - la manifattura “pesa” per il:
16% sul VALORE AGGIUNTO
14% sull’OCCUPAZIONE
Valori che però salgono al:
70% per l’export
77% per la R&S del settore privato
Chiamiamolo il “moltiplicatore”; e poi c’è la
crescente contaminazione con le attività
di servizio/terziarie
Il parallelo con la Germania/I
“La Germania ha un’economia aperta con
una robusta base industriale, il cui
prodotto interno lordo (Pil) è per circa un
terzo destinato all’esportazione”.
Tratto da: Prof. H. SIEBERT, “German
Economy: Beyond the Social Market”
(2005)
Il parallelo con la Germania/II
In ITA abbiamo 3,8 milioni di PMI contro
le 2,1 dei tedeschi. Ma le loro danno
lavoro a 3 milioni di cittadini in più
rispetto alle nostre (15,5 vs 12,2).
La crescita dimensionale (→ più alta
produttività e maggiore propensione
a esportare) resta cruciale
Il parallelo con la Germania/III
• Nell’universo delle PMI,
sbilanciamento dell’Italia verso le:
MICRO (<10 add.) = 46% occupazione
e il 30% del valore aggiunto
Mentre nel caso tedesco = 20% occup.
e il 15% del V. A.
• Viceversa nelle altre classi (medie e
grandi) prevale la Germania
Il parallelo con la Germania/IV
• Emilia-Romagna:
4,5 milioni abitanti
Ma i grandi Länder manifatturieri tedeschi:
• Renania Settentrionale-Vestfalia
(Düsseldorf)
18 ML
• Baviera (Monaco)
12,5 ML
• Baden-Württemberg
(Stoccarda)
11 ML
• Bassa Sassonia
(Hannover; Wolfsburg)
8 ML
Distretti, Cluster e “Medie”/I
P. Krugman (1991) rilegge A. Marshall
(1890)
3 fonti della localizzazione:
i) “Mercato del lavoro congiunto per
lavoratori con qualifiche specializzate
(bacini di manodopera)”
ii) “Input intermedi specifici di un’industria”
iii) “Spillover tecnologici”
M. E. Porter (1990) e il suo “diamante” >>>
Distretti, Cluster e “Medie”/II
Distretti, Cluster e “Medie”/III
Distretti, Cluster e “Medie”/IV
Distretti, Cluster e “Medie”/V
• Un fatto nuovo:
Le medie imprese industriali (Fonte:
MEDIOBANCA-UNIONCAMERE)
Circa 4.000 in tutt’Italia, quasi 500 in Emilia-R.
• Una tradizione che si rinnova
I distretti industriali
140 + 20 aggregazione territoriali di PMI
(tradizioni + high-tech), di cui 20 in Emilia-R.
(Fonte: Monitor dei Distretti ISP)
L’economia emiliana/I
Regione con (a) base manifatturiera e (b)
spiccata vocazione all’export:
Valore aggiunto/PIL per settore di attività economica, 2011
(in %):
• AGRI
• IND
• SER
2,3
30,1 (manif. 24,6 + costr. 5,5)
67,6
(fonte: Banca d’Italia-ISTAT 2013)
L’economia emiliana/II
Valore aggiunto/PIL dell’industria manifatt. nel 2010 (ml €):
Ind. Alimentari/bevande/tabacco 4.644 (16,7%)
Ind. Tessili/abbigl/pelle
1.860 (6,7%)
Ind. Meccaniche (circa)
13.000 (ca.
50%)
Ind. Piastrelle (circa)
3.000 (11-12%)
+ altri settori che si sono affermati/stanno
affermando, anche “nuovi”
L’economia emiliana/III
Commercio estero
*ESPORTAZIONI €49,5 miliardi (IMPORT €28,3 miliardi)
26,9 UE e 22,5 extra-UE: ri-orientamento in atto
• America sett. 4,4
• America centro-merid. 2,1
• Asia 7,7
**PRIMA REGIONE ITALIANA PER EXPORT PRO-CAPITE
Quasi €10.000 per abitante (dati ICE)
***RUOLO-CHIAVE DI BO+MO+RE “Confindustria della Via
Emilia”, che sarà la prima associazione manifatturiera
d’Italia e che vale il 60% dell’export regionale (mentre,
ad es., “Assolombarda” – ossia, MI+Lodi+Monza - vale il
45% di quello della Lombardia)
Conclusione: Crescere
Le strategie classiche di crescita:
‘interna’ (via nuovi investimenti)
‘esterna’ (M&A e JV)
+ forme ‘ibride’ come, oggi, le RETI di
IMPRESA: si vedano le testimonianze e i
casi aziendali di BO, MO e RE oggi
presentati (in passato, anche ATI e
Consorzi)
→ Ma le imprese non possono fare tutto da
sole …
Conclusione: Crescere
… La (nuova) Politica Industriale intendiamo gli
‘investimenti in conoscenza’ (R&S, capitale
umano, IT) e il sostegno
dell’internazionalizzazione. Sui primi:
a) Istruzione Tecnica Superiore
(Fachhochschule – University of Applied
Sciences)
b) Fraunhofer (per ricerca applicata e sviluppo
pre-competitivo)
c) Università regionali (Ph.D, Master, Spinoff, etc.)
La mia ricerca all’UNIPR,
pubblicata da Il Mulino, 2012)
Grazie per l’attenzione
E-mail: [email protected]
Homepage:
www.cattedramonnet-mosconi.org
(momentaneamente in manutenzione, marzo 2014)
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