ALBANIA A cura di: Ambasciata d'Italia - ALBANIA Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero www.infomercatiesteri.it INDICE PERCHE' Perchè ALBANIA Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO Accesso al credito RISCHI Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA Overview Scambi commerciali Investimenti con l'Italia - Stock Investimenti con l'Italia - Flussi Flussi turistici ALBANIA PERCHE' PERCHÈ ALBANIA Posizione strategica al centro del Mediterraneo e vicinanza ai mercati dei Paesi dei Balcani Diffusione di manodopera a costi contenuti Buona tenuta dell'economia albanese e compatibilità con il sistema produttivo italiano. Diffusione della lingua italiana tra la popolazione locale Tassazione generale favorevole Situata nel sud est del continente Europeo e nel sud ovest della penisola dei Balcani, l'Albania vanta una posizione strategica di vicinanza ai mercati dell'Unione Europea e dell'area balcanica che la rende attrattiva dal punto di vista economico-commerciale. I porti di Durazzo e Valona sono porti importanti nei Balcani e punti d'accesso per il Corridoio VIII. La vicinanza all'Italia rappresenta un punto di forza per lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali con il nostro Paese, che si conferma primo partner commerciale dell'Albania e primo investitore per numero di imprese. Posizione strategica al centro del Mediterraneo e vicinanza ai mercati dei Paesi dei Balcani Nell'ottica del crescente ricorso alla delocalizzazione da parte di numerose imprese in quanto strategia per la riduzione dei costi l'Albania si presenta come una destinazione estremamente competitiva grazie alla presenza e diffusione di manodopera, anche qualificata, a costi contenuti (il reddito medio mensile che prende in esame tutte le categorie professionali è infatti pari a 425 euro ed il costo del lavoro è stimato di circa un terzo inferiore a quello in vigore nella maggior parte dei Paesi dei Balcani e dell'est Europeo). Diffusione di manodopera a costi contenuti L'economia albanese ha risentito della crisi economica globale ma è riuscita a mantenere tassi di crescita positivi anche negli ultimi anni. Inoltre, l'Albania ha un sistema produttivo simile a quello italiano, basato essenzialmente sulle piccole e medie imprese. La compatibilità dei due sistemi costituisce pertanto un elemento di attrazione del flusso degli investimenti dall'Italia in un contesto di crescita positiva ed in aumento. Buona tenuta dell'economia albanese e compatibilità con il sistema produttivo italiano. L'Albania è tra i Paesi della regione balcanica quello che ha la maggiore vocazione e apertura culturale verso l'Italia, come evidenziato dalla diffusione della conoscenza della lingua italiana tra la popolazione. La diffusione della lingua ma anche della cultura e dei modelli di consumo italiani rappresentano un forte valore aggiunto e rendono l'Albania attraente per gli investitori nazionali. Diffusione della lingua italiana tra la popolazione locale Fino al 2013 vi era una flat tax del 10% su tutti i redditi. Dal 01.01.2014 il Governo ha reintrodotto la tassazione progressiva, con 3 fasce per i redditi individuali: no tax area per i redditi fino a 30.000 lek mensili; da 30.001 a 130.000 lek l'aliquota è del 13% per la parte eccedente i 30.000 lek; da 130.001 in su l'aliquota è del 23% per la parte eccedente i 130.000 lek. Sulle attività d'impresa, dal 01.01.2014 l'aliquota è del 15% per le grandi imprese e del 7,5% per il piccolo business. Tassazione generale favorevole Ultimo aggiornamento: 13/01/2017 ^Top^ DATI GENERALI Forma di stato Repubblica Parlamentare Superficie 28.478 kmq Lingua Albanese Religione musulmana; ortodossa; cattolica Moneta ALL (LEKE) Ultimo aggiornamento: 10/06/2013 ^Top^ ALBANIA 1 DOVE INVESTIRE Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Prodotti tessili Flussi turistici Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Costruzioni Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Uno degli obiettivi principali del Governo albanese è lo sviluppo e l'ammodernamento del settore energetico, il quale ancora oggi si regge in parte sugli investimenti fatti dal regime comunista. Ultimamente, il settore dell’energia è stato caratterizzato da grandi cambiamenti, in primis la ristrutturazione della KESH (Ente Nazionale produttore di energia) attraverso il suo frazionamento in alcune società nei settori della produzione, trasmissione e distribuzione. Grazie all’apertura del mercato delle concessioni per la realizzazione di nuovi impianti e la riabilitazione di quelli esistenti nonchè alla nuova politica di apertura totale nei confronti di progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, negli ultimi anni vi è stato un interesse crescente da parte degli investitori stranieri per l'Albania. L’Albania ha rilevanti risorse di idrocarburi ed è soprattutto dotata di un enorme potenziale idroelettrico, stimato in 2000-2500 MW e secondo in Europa solo alla Norvegia ed alla Svizzera. L’88,5% delle fonti energetiche complessive in Albania è costituito dall’energia elettrica, a sua volta quasi esclusivamente di origine idroelettrica. Questo settore offre grandi spazi per l’esportazione nel Paese di know-how (progettazione), di macchinari elettromeccanici per la produzione di energia e apparecchiature elettriche e di software per la gestione degli impianti, settori questi di assoluta eccellenza del Made in Italy. Esistono tuttavia nel settore energetico elementi di incertezza, determinati principalmente dalla estrema volatilità del prezzo dell’energia e dalla grave situazione finanziaria dell’ente di produzione elettrica Kesh, che ha negli ultimi tempi accumulato ingenti debiti nei confronti dei produttori locali (tra cui anche imprese italiane). Determinante in questo senso deve quindi essere l’impegno del Governo albanese ad assicurare al settore condizioni di certezza e stabilità, elementi imprescindibili per lo sviluppo dello stesso e la presenza di investitori stranieri. Un’ulteriore opportunità per le nostre imprese deriverà dalla realizzazione del tratto albanese del Trans Adriatic Pipeline (TAP), che prevede la costruzione di un gasdotto destinato al trasporto del gas azero del giacimento dello Shaz Deniz alle coste italiane attraverso la Grecia e, per l’appunto, l’Albania. Tra gli obiettivi del Governo per trasformare l’Albania in un produttore di prim'ordine rientrano anche i progetti per la costruzione di centrali nucleari per la generazione dell’energia. A tal fine è stata costituita una Authority alle dipendenze del Consiglio dei Ministri, l’Agenzia Nazionale Nucleare (AKOB), la quale dovrà elaborare il quadro legislativo, cooperare con le Autorità nazionali e costituire l’infrastruttura necessaria. L’Albania è ricca principalmente di cromo, rame, nichel e carbone ed ha importanti giacimenti non sfruttati di bauxite, fosfato e significative riserve lapidee utilizzabili nel settore edilizio. Attualmente sono 40le imprese straniere (in prevalenza canadesi, italiane, greche, australiane, svizzere, austriache, russe) che operano in questo settore con 82 impianti minerari, mentre risultano 511 le società nazionali operanti in 607 impianti minerari in tutta l’Albania. Il Paese è dotato di risorse petrolifere (stimate in circa 550 milioni di tonnellate) che però non sono massimamente sfruttate. In questo settore, ove operano la società pubblica Albpetrol Sh.A. (la cui procedura di privatizzazione ha registrato un clamoroso fallimento nel 2012 ed è stata chiusa all'inizio del 2013) e la Armo Sh.A., ha suscitato negli ultimi anni l’interesse di alcune delle maggiori compagnie internazionali. Gli investimenti esteri in Albania dovrebbero rivitalizzare le capacità nell’industria petrolifera, in particolare delle attrezzature e parti di ricambio, nonché l’ammodernamento dei processi industriali, della comunicazione, dei trasporti, delle tecnologie ambientali e delle attrezzature.Data la necessità di migliorare e ammodernare il settore al fine di attrarre investimenti esteri e di garantire lo sviluppo del Paese e della sua competitività internazionale, vi potrebbero essere buone potenzialità di investimento per le nostre imprese in ragione dell’interesse che può rivestire per l’Italia lo sviluppo di questo mercato. Prodotti tessili Il settore tessile e dell'abbigliamento è uno dei settori d’investimento di maggior successo in Albania e la principale fonte di lavoro del manifatturiero. Sulla base di una forte tradizione post-bellica attiva nella produzione di indumenti, dalle privatizzazioni degli anni ’90 molte aziende locali hanno creato una solida reputazione mentre le imprese straniere hanno notevolmente aumentato la loro quota di produzione nel settore, in particolare nell’ambito della lavorazione per l’esportazione.La lunga tradizione delle lavorazioni tessili e manifatturiere e il basso costo della manodopera hanno conferito all’Albania un forte potere attrattivo per gli investitori stranieri. Ulteriori fattori favorevoli sono l’esenzione dall’Iva e dai dazi doganali per il 100% dei produttori façon sotto il regime di riesportazione, la vicinanza all'Italia, alla Grecia e ai Paesi dei Balcani, la presenza di una forza lavoro flessibile ed in grado di adattarsi alle nuove tecnologie ed agli standard internazionali di qualità, la capacita di produrre piccoli ordinativi nel rispetto di brevi tempi di consegna, la riduzione dei costi di trasporto grazie alla privilegiata posizione geografica dell’Albania. La delocalizzazione di imprese manifatturiere estere in Albania ha avuto inizio negli anni ‘90 ed è da allora sempre stata in aumento. L’import dei semilavorati e l’esportazione dei prodotti finiti hanno un ruolo fondamentale nella bilancia commerciale del Paese. Recentemente, anche questo settore ha però risentito degli effetti negativi della crisi economica globale, registrando una diminuzione della domanda e del numero dei contratti soprattutto per le aziende che operano in partnership con aziende greche e italiane. Secondo i dati dell’INSTAT, l'Istituto Nazionale di Statistica albanese, nel 2013 le esportazioni del settore hanno tuttavia iniziato a risalire, registrando un +9,6% il comparto tessile ed un +13,8% quello calzaturiero rispetto ai dati del 2012. Al di là delle tendenze di breve-medio periodo, il settore tessile e calzaturiero rimane un comparto di primaria importanza occupando il 28,1% di tutto il volume dell’export nel 2013 ed il 52,1% di tutte le esportazioni verso l’Italia. ALBANIA 2 Flussi turistici Il settore del turismo offre probabilmente in Albania i più ampi margini di miglioramento e di intervento. Questo settore rappresenta un comparto molto rilevante per lo sviluppo dell’economia locale, con un contributo del 13% circa nella formazione del PIL, con un trend in aumento del numero dei visitatori e con 16.888 ditte operanti nel settore alberghiero e della ristorazione. Presso il Ministero albanese del Turismo e dello Sviluppo Urbano è stato recentemente varato un documento concernente la strategia per lo sviluppo del settore turistico in Albania per il periodo 2014-2020 e sono già state avviate le negoziazioni con i rappresentanti della suddetta industria per la redazione delle politiche che contribuiranno ad incentivare questo settore. Nonostante il Governo abbia più volte individuato lo sviluppo del settore turistico come una delle priorità assolute da perseguire, e a fronte delle grandi potenzialità offerte dal settore, il turismo presente nel Paese è tuttavia ancora essenzialmente locale e di provenienza balcanica, principalmente dal Kosovo e dalla Macedonia. Inoltre, numerose criticità continuano ad ostacolare lo sviluppo del settore e gli investimenti stranieri, tanto che a tutt'oggi il servizio offerto dalle località turistiche albanesi è decisamente inferiore a quello che un turista straniero può trovare nelle vicine Grecia e Montenegro e tutte le strutture turistiche sono gestite dall’imprenditoria privata al di fuori di piani regolatori. Tra le problematiche che affliggono il settore si citano quelle relative alla certezza dei titoli di proprietà, alle carenze infrastrutturali, al diffuso abusivismo, all’inadeguatezza dei sistemi di trattamento e di depurazione delle acque con gravi ricadute ambientali, in particolare sulla costa, ma anche ai persistenti problemi legati alla fornitura di energia elettrica. Nel prossimo futuro si prevede un forte incremento di richieste di concessioni da parte di investitori stranieri verso le aree costiere dell’Albania per la costruzione di “villaggi turistici e centri benessere”, funzionanti tutto l’anno e per un turismo anche d’elite. Recentemente, il Primo Ministro Rama ha presentato il programma degli investimenti nella costa meridionale, non solo per lo sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e turistico della suddetta area, ma anche per lo sviluppo dell’intero Paese. All’interno di questo programma sono inclusi vari progetti relativi alla valorizzazione degli assets turistici, del settore dei trasporti e del sistema acquedotti/canalizzazioni. I settori di maggiore attrazione sono le infrastrutture abitative, l’aumento e la modernizzazione di residenze basate sull’architettura locale, i resorts nelle vicinanza delle zone abitate, le infrastrutture esterne come piscine, palestre, ecc. L’attuale location delle strutture è concentrata per il 67% sulla costa, per il 22% in aree urbane, per il 5% in aree suburbane, per il 3% intorno ai laghi e per il restante 3% in zone montagnose. L’Albania potrebbe ben sfruttare anche le opportunità offerte dalla nautica e dal turismo da diporto.Incentivi nel settore del turismo sono stati introdotti già nel 1993 con la Legge "Per lo sviluppo delle zone turistiche" art.7, nr. 7665/1993. Tali incentivi sono determinati sulla base di uno status speciale, creato per gli investitori operanti nel settore turistico, designati come “soggetti privilegiati”. Gli investitori che hanno questo status sono esentati da dazi doganali e accise sulle merci importate, da tasse sui profitti per 5 anni dal momento del completamento della fase di sviluppo degli investimenti, e risultano inoltre beneficiari di una riduzione di imposta sui profitti fino al 40%, a patto che gli utili siano reinvestiti in Albania (Elaborazione Ambasciata su fonte ICE). Inoltre, è da sottolineare il notevole interesse che il settore del turismo ha recentemente suscitato in questo Paese da parte di prestigiosi giornali e riviste internazionali come il New York Times, che ha incluso l’Albania nella lista delle 52 destinazioni più interessanti da visitare nel 2014; lo Europe World, operatore del consorzio Quality Group, che ha inserito il Paese nel catalogo riguardante il Mediterraneo; la rivista svedese Espressen, che promuove l’Albania turistica, la Business Insider, che ha classificato l’Albania al 42° posto tra le principali destinazioni turistiche a livello mondiale per il periodo 2014-2020. (Elaborazione Ambasciata su fonte ICE). Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Il clima dell'Albania sostiene e favorisce un’infinita gamma di colture, da quella continentale a quella mediterranea. Il settore agricolo e agro-industriale è uno dei più significativi dell'economia albanese ricoprendo un ruolo cruciale nello sviluppo economico e sociale del Paese. Esso contribuisce per circa il 20% alla formazione del PIL. Più della metà della popolazione vive in zone rurali e viene impiegata in questo settore. L’agroindustria rappresenta il 6% di tutte le esportazioni ed il 17% delle importazioni e l’Italia si posiziona come partner fondamentale di questo interscambio. Il 43% del totale delle esportazioni agroalimentari è diretto verso l’Italia, mentre ben il 49% dei prodotti agroalimentari viene importato dall’Italia. I terreni agricoli rappresentano in Albania circa il 24% della superficie totale e possono essere genericamente divisi in tre zone, quella costiera che costituisce il 44% delle terre coltivabili, quella collinare nella parte centrale, che costituisce il 37% e che offre possibilità d’allevamento, ed infine la zona montana per un restante 19%, con possibilità nell’ambito della frutticoltura. L'Albania, disponendo di un terreno fertile, di un clima mite e di ingente massa idrica avrebbe le caratteristiche ideali per diventare un produttore agricolo importante nella regione balcanica. La sua geomorfologia e la varietà del terreno contribuiscono alla biodiversità ed alla produzione di prodotti sani e di qualità, mentre la lunga tradizione agricola e la popolazione relativamente giovane rendono di più facile accesso l’introduzione e l’adozione di nuove tecnologie. Nonostante gli enormi progressi degli ultimi anni, la modernizzazione del settore ha ancora bisogno di grandi sforzi e di un forte impegno. Le sfide ancora aperte sono quelle delle infrastrutture carenti, delle limitazioni di mercato e del limitato accesso al credito. Una delle più importanti carenze strutturali che caratterizzano il settore è l’alto numero di piccole e frammentate aziende agricole, caratteristica che comporta elevati costi di produzione e scarsa competitività. Questa debolezza potrebbe essere superata tramite l’organizzazione di produttori e la creazione di associazioni e cooperative, il che consentirebbe di rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare e di ottenere migliori profitti. Al fine di migliorare il settore agricolo e rurale si rendono necessari sia investimenti governativi che privati. In particolare i secondi, che hanno come obiettivo di migliorare la sicurezza alimentare ed il controllo della qualità, la promozione delle esportazioni, il perfezionamento delle tecniche di produzione e le infrastrutture rurali, devono essere incoraggiati al fine di aiutare il Paese ad accrescere la sua competitività, a guadagnare credibilità e ad accedere ai mercati europei. L’Italia si è schierata con forza a fianco delle Autorità albanesi nella sfida per trasformare il Paese in un grande produttore agricolo, tanto che recentemente il Governo italiano ha lanciato il “Programma per la modernizzazione del settore agricolo albanese”, per un ALBANIA 3 totale di 10 milioni di euro, allo scopo di facilitare l’adozione del quadro normativo europeo nel settore agricolo. Tale programma considera il comparto agroalimentare, l’economia verde e le imprese ubicate in zone rurali come elementi chiave per la crescita economica del Paese. Costruzioni Migliorare le infrastrutture fisiche è uno degli obiettivi principali che il Governo albanese si pone per il futuro. A questo settore è stata dedicata particolare attenzione anche attraverso l’assegnazione della maggior parte dei fondi internazionali e nazionali per il raggiungimento degli obiettivi quali: la creazione di una infrastruttura stradale integrata nel piano nazionale, regionale e paneuropeo; il miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria e la sua integrazione nella rete regionale ed europea; il miglioramento della qualità dei servizi nei porti marittimi attraverso l’incremento degli investimenti infrastrutturali. La rete viaria del Paese è lunga circa 18.000 km e risulta particolarmente obsoleta a causa della scarsa manutenzione e dell'aumento considerevole del traffico automobilistico registrato negli ultimi anni. Solo il 32% della rete stradale albanese è asfaltata. In tale ottica, il Governo ha lanciato e completato in parte numerosi progetti, tra cui il collegamento stradale DurazzoKukes-Morine (al confine con il Kosovo), portato a conclusione nel 2009, ed i collegamenti nord-sud. Di particolare importanza è il completamento del Corridoio intermodale VIII, progetto per il quale il Governo albanese ha richiesto l'appoggio italiano in sede europea per la mobilitazione dei fondi necessari. Numerose sono le iniziative previste o in corso di realizzazione nel settore stradale. Programmate entro il 2011, ma non ancora portate a termine sono la costruzione della strada Arbri che collega Tirana a Diber, della superstrada Tirana-Elbasan nonché dell'asse meridionale. Con riferimento a quest’ultimo progetto, nell’aprile 2011 è stato firmato l'Accordo tra il Governo albanese e la Banca di Sviluppo Islamica dell’Arabia Saudita per la concessione di un prestito di 158 milioni di Euro. L'importante arteria costituirà uno dei principali segmenti del Corridoio VIII e consentirà di ridurre drasticamente i tempi di collegamento tra la capitale e le zone meridionali ed orientali dell'Albania. Il Governo albanese ha previsto azioni promozionali e di studio anche a favore del settore portuale a beneficio soprattutto della grande distribuzione che, in Albania, sta facendo ormai passi da gigante; il porto di Durazzo e tutta l'area circostante, infatti, sono da sempre considerati l'area di accesso al resto dei Paesi balcanici. L'indubbio ruolo di questa area portuale, rispetto agli scambi commerciali con i Paesi dell'Europa occidentale e con l'Italia in particolare, offre opportunità di sviluppo di infrastrutture connesse al comparto della grande distribuzione ed ai servizi in Albania. Inoltre, al centro dell'attenzione vi è l'ipotesi, ventilata da più parti, di riattivare le linee ferroviarie di 447 km a binario unico, non tanto per il trasporto passeggeri quanto per il trasporto merci, ma per ora non vi è nessun progetto concreto. Recenti studi hanno evidenziato che l'intero sistema di trasporto ferroviario albanese non dispone di normative generali, né di sistemi di controllo e sicurezza e che il parco vetture è in condizioni di abbandono totale. Peraltro, dal momento che il Corridoio VIII prevede anche un asse ferroviario oltre che stradale, potrebbero esserci cambiamenti in futuro. Migliori risultati sono stati ottenuti nei trasporti aerei con il contratto di concessione per venti anni della gestione dello scalo internazionale di Rinas, Tirana, siglato nel 2004 da un Consorzio tedesco-americano. Nell’aprile 2013 i tedeschi Hochtief Ag (Hot) hanno venduto la loro quota di partecipazione alla società canadese Public Sector Pension Investment Board, la quale è ormai la maggiore azionista con il 47%. Il resto delle azioni rimane agli azionisti esistenti, ossia il 31,7% al Fondo Tedesco degli Investimenti DEG e il 21,3% al Fondo Americano-Albanese delle Imprese. Infine, nel medio-lungo periodo, vi potrebbero essere opportunità di investimento nell'ambito della necessaria opera di ammodernamento dell'inadeguato sistema fognario e di acquedotti e dell’ancora più precario stato dell’urbanistica delle varie città albanesi. Ultimo aggiornamento: 13/01/2017 ^Top^ ALBANIA 4 COSA VENDERE Prodotti alimentari Istruzione Prodotti tessili Macchinari e apparecchiature Altre attività dei servizi Prodotti alimentari Uno degli aspetti caratterizzanti del rapporto tra Italia ed Albania è il volume dell'interscambio, in particolar modo con riferimento all'agroalimentare. La cultura gastronomica italiana è presente in Albania più che nel resto della regione balcanica grazie ai forti e tradizionali legami culturali con il nostro Paese e della massiccia migrazione del popolo albanese in Italia. Infatti il volume delle esportazioni verso l'Albania per la categoria prodotti alimentari nel 2012 ha subito un incremento dell'8,8% rispetto al 2011. I prodotti alimentari "Made in Italy" hanno da anni conquistato i consumatori albanesi e rappresentano nel Paese il simbolo per eccellenza dell'alta qualità. I prodotti italiani di varie marche e vari segmenti di prezzo/qualità sono presenti ampiamente in tutte le catene della grande e piccola distribuzione così come nella ristorazione, in cui i piatti italiani sono molto diffusi. Di recente si sta assistendo nella Capitale anche alla diffusione di negozi che offrono prodotti di nicchia italiani, con eccellenze enogastronomiche quali vino, cioccolato, sughi, rivolti ad una categoria molto ristretta di consumatori sia locali che appartenenti alla comunità internazionale che risiede a Tirana. Secondo fonti ISTAT nel 2012 l’import nel Paese dei prodotti alimentari ha registrato una crescita del 6,9% rispetto al 2010 e del 2,1% rispetto al 2011. L’Italia occupa sempre il primo posto negli scambi commerciali con il Paese e nel 2012 il gruppo bevande, alimenti e tabacco risulta occupare il 18% di tutto il volume dell'import in Albania. L’importazione dei prodotti alimentari nel 2012 ha registrato un incremento medio dell’8,4% rispetto al 2011. Di particolare rilievo è l’aumento di alcune categorie, tra cui: oli e grassi vegetali animali (+108,7%), pesci crostacei e molluschi semilavorati e conservati (+16%), prodotti da forno e farinacei (+8,9 %), frutta e ortaggi lavorati e conservati (+5%). La categoria delle bevande registra un calo del 5,8% rispetto al 2011; tuttavia si può notare una crescita del 45% nella categoria dei vini spumanti e vini speciali e del 4,4% nella categoria delle bibite analcoliche ed acque minerali in bottiglia. Particolare attenzione in questo mercato merita il caffè. In Albania l’espresso "all’italiana" ha sostituito in buona parte il caffè turco con la conseguente introduzione di diverse marche di torrefazione. Nel 2012 le importazioni di caffè sono aumentate del 16,9% rispetto al 2011, registrando il valore complessivo di 7,7 milioni di euro (Elaborazione ICE su dati ISTAT). Istruzione Nonostante un’età media della popolazione relativamente giovane, e nonostante le riforme adottate negli ultimi anni anche con il sostegno dei donatori stranieri, l’attuale sistema d’istruzione e formazione professionale è molto debole. Dopo la caduta del regime comunista in Albania è stata infatti dedicata sempre meno attenzione all’istruzione ed alla formazione professionale dei giovani. Tra le carenze riscontrabili possono essere citate ancora una volta la mancanza di un sistema infrastrutturale adeguato, finanziamenti insufficienti, un bassissimo livello delle risorse umane, un'offerta formativa non aggiornata e l'assenza di un sistema di training su base nazionale per insegnanti e docenti delle materie e pratiche professionali. La diffusione e la qualità della formazione professionale non rispondono in modo adeguato alle richieste di un mercato del lavoro sempre più esigente e sempre più vicino a quello europeo. Attualmente, sono attive nel Paese 40 scuole di istruzione tecnica e professionale dove gli studenti si specializzano in 35 categorie di attività. Tra queste, nelle zone rurali sono in funzione 3 scuole professionali specializzate in agricoltura e agro-business. In percentuale, il numero degli studenti che frequentano tali scuole costituisce il 20% di tutti gli studenti che frequentano il ciclo secondario. Secondo uno studio del Ministero dell’Istruzione albanese questo valore è piuttosto basso, soprattutto se raffrontato con quanto avviene negli altri Paesi della regione balcanica, dove la percentuale di studenti che frequentano le scuole professionali del settore agricolo è pari al 50%. La mancanza di adeguati servizi di formazione professionale si inserisce nel più ampio tema riguardante la necessità di sviluppare l’apprendimento iniziale e la formazione professionale in modo continuativo e permanente, elementi chiave nell’ottica di una strategia per l’occupazione. Occorre pertanto implementare progetti che consentano ai giovani di accedere a competenze di base affidabili attraverso seminari di formazione e consulenza e di promuovere comportamenti virtuosi. I settori in cui si ritiene necessario intervenire riguardano soprattutto la trasformazione dei prodotti agro-alimentari, la meccanica, le energie rinnovabili, l’hotellerie e la ristorazione. Fonte dati: Studio del Ministero dell'Istruzione dell'Albania relativo alla formazione professionale. ALBANIA 5 Prodotti tessili Il settore tessile e calzaturiero rappresenta nel panorama degli scambi con l’Italia una delle categorie merceologiche più importanti. I due settori sono importanti per l’economia albanese sia in termini di impiego che di esportazioni. Il gruppo da anni occupa una porzione significativa del volume delle importazioni dall’Italia ed è caratterizzata da valori costanti. Si contano un gran numero di aziende che operano nel settore e che si approvvigionano in Italia con materie prime e macchinari. Il basso costo della manodopera così come il vantaggioso livello di tassazione e i bassi costi di trasporto rappresentano fattori fortemente trainanti in questo settore il quale offre grandi opportunità per gli operatori italiani. In vista del futuro passaggio dalla produzione façon alla produzione a ciclo completo, proprio per andare incontro alle richieste sempre più esigenti del mercato europeo, necessita di miglioramenti a livello tecnologico e di macchinari di avanguardia proprio per far fronte e sostenere lo sviluppo e la crescita di questa industria.Elaborazione Ufficio Commerciale su fonte Annual Report 2013 USAID. Macchinari e apparecchiature La crescita economica in Albania e le nuove prospettive per l'economia produttiva offrono nuove opportunità agli operatori italiani. L’import delle macchine e delle apparecchiature è sempre andato di pari passo con la crescita dell’economia nel Paese ed ha sempre occupato delle posizioni importanti nel panorama delle importazioni. Notiamo dai dati dell’Instat che a partire dal 2007 si registra una forte incremento del volume dell'import di questa categoria, con un massimo registrato nel 2011 con il 20% del valore complessivo dell'import e la prima posizione assoluta tra tutti i settori. Nel 2012, come conseguenza della crisi economica, si registra un calo generalizzato di tutto il volume delle merci importate; per la categoria dei macchinari il decremento è pari all'11%; quest'ultima tendenza si conferma anche nel 2013 con un ulteriore calo del 2,1% nel totale del volume dell'import e del 2,7% relativamente ai macchinari. Altre attività dei servizi Settore nevralgico e di grande prospettiva è quello dello sviluppo dell’innovazione, del trasferimento di know-how tecnologico e della formazione di quadri manageriali, elementi che sono alla base per creare le condizioni ideali finalizzate alla realizzazione di un network dell’innovazione e di un incubatore di imprese in Albania. Occorre pertanto favorire la realizzazione di progetti che si propongono di supportare la nascita e la crescita delle PMI presenti in Albania attraverso la promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, creando le condizioni adatte per la realizzazione di incubatori di imprese innovative e formando le risorse umane in grado di fornire servizi innovativi e di qualità a supporto di tale trasferimento tecnologico e dello sviluppo delle imprese locali. Si tratta in buona sostanza di trasferire in Albania, compiendo i dovuti adattamenti, i modelli gestionali ed organizzativi dei numerosi poli e cluster industriali già operanti con successo in Italia, partendo dall’assunto che le strutture produttive dei due Paesi sono del tutto simili, basate essenzialmente sulle PMI. Ultimo aggiornamento: 12/12/2014 ^Top^ ALBANIA 6 OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA Alle elezioni politiche del 23 giugno 2013, la coalizione “Alleanza per un’Albania Europea” guidata dal Partito Socialista (PS) ha ottenuto la maggioranza assoluta nel nuovo Parlamento - 84 su 140 seggi, con il 58% dei voti - grazie anche all'inaspettato successo del secondo partito della coalizione, il Movimento Socialista per l'Integrazione (LSI) di Ilir Meta, che ha ottenuto 17 seggi, quadruplicando la propria presenza in Parlamento. Il PS si è confermato maggiore partito albanese, con circa il 41% delle preferenze. La coalizione del Partito Democratico (PD), guidata dal Premier uscente Sali Berisha, si è fermata al 39% delle preferenze (57 seggi, di cui 46 per il PD). Il nuovo Parlamento si è riunito il 9 settembre 2013, a distanza esatta di 4 anni dalla prima seduta del precedente Parlamento, come previsto dalla Costituzione albanese. Il 14 settembre 2013 si è insediato formalmente l’Esecutivo guidato dal leader del Partito Socialista, Edi Rama (con Ilir Meta alla Presidenza dell’Assemblea Parlamentare), a seguito della fiducia di un’ampia maggioranza in Parlamento. Le linee guida dell’azione del governo Rama sono improntate alle riforme necessarie per il prosieguo del percorso europeo dell’Albania, con particolare riferimento al consolidamento dello stato di diritto ed alla creazione di un clima imprenditoriale adatto ad attrarre gli investimenti, anche stranieri. A poco più di un anno dall’insediamento, l’Esecutivo ha avviato un pacchetto di incisive misure volte al riordino della pubblica amministrazione e dei conti pubblici, al rafforzamento della “rule of law”, attraverso una incisiva azione della polizia nel contrasto al crimine organizzato – in particolare legato alla produzione e al traffico della droga -, alla lotta alla corruzione e ad una profonda riforma del settore giudiziario al fine di garantirne indipendenza ed efficienza. I progressi compiuti hanno portato l’Unione Europea a deliberare, nel giugno 2014, la concessione all’Albania dello status di Paese candidato all’adesione. Negli ultimi mesi il governo ha lanciato una serie di iniziative contro l’abusivismo edilizio, da prima sulla costa albanese e poi nella capitale, dove diverse azioni dell’Ispettorato Urbanistico Nazionale hanno portato all’abbattimento di centinaia di edifici abusivi. È seguito un giro di vite sulle connessioni abusive alla rete energetica nazionale o sulle morosità accumulate negli anni ed è stata annunciata un’azione sul servizio idrico nazionale. E’ stato inoltre previsto un inasprimento delle pene previste dal codice della strada e dalla legge antifumo I leader dei partiti d’opposizione hanno sottolineato l’intenzione di voler fornire il proprio contributo ad un dialogo costruttivo con la maggioranza e di non rinunciare ai propri legittimi meriti per quanto fatto dal precedente Governo in direzione di Bruxelles. Il dialogo tra le parti si è comunque mostrato difficile da subito, in particolare su riforme di carattere nazionale come la riforma dell’amministrazione pubblica e la nuova suddivisione territoriale del Paese (introdotta dal Governo per ridurre sensibilmente il numero di municipi nel Paese e promuovere maggiori sinergie nelle amministrazioni locali). Il confronto parlamentare tra maggioranza ed opposizione è stato bruscamente interrotto a metà anno, quando a margine di una seduta plenaria, lo scontro politico è degenerato in un conflitto fisico tra deputati della maggioranza e opposizione. Da qui, la decisione del PD, principale partito dell’opposizione, di avviare un boicottaggio parlamentare che tuttora vige. Ultimo aggiornamento: 16/12/2014 ^Top^ RELAZIONI INTERNAZIONALI Dopo l’ingresso nella NATO l’1 aprile 2009, la priorità nella politica estera albanese è l’integrazione nell’Unione Europea. Le relazioni tra Unione Europea ed Albania si inquadrano nell’ambito dell’Accordo di Stabilizzazione e di Associazione (ASA) firmato il 12 giugno 2006 ed entrato in vigore l’1 aprile 2009. Il Governo di Tirana ha presentato ufficialmente la domanda di adesione all’UE il 28 aprile 2009. Il Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno 2014 ha concesso all’Albania lo status di Paese candidato. La decisione è stata accompagnata da una serie di raccomandazioni a Tirana affinché si impegni nelle riforme della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, nella lotta alla corruzione ed al crimine e nella riduzione della pressione migratoria. In vista dell’avvio di eventuali negoziati di adesione una volta concesso lo status di paese candidato, la Commissione europea ha sottolineato la necessità che l’Albania compia decisi progressi in merito a specifiche “keypriorities”: depoliticizzazione e professionalizzazione della pubblica amministrazione; rafforzamento dell’indipendenza, efficienza e trasparenza delle istituzioni giudiziarie; approfondimento della lotta alla corruzione e al crimine organizzato; adozione di misure efficaci per la protezione dei diritti umani e del diritto di proprietà. Al fine, pertanto, di accompagnare e sostenere gli sforzi verso il soddisfacimento di tali “keypriorities”, il Commissario europeo per l’Allargamento, Stefan Fule, ha inaugurato l’11 novembre 2013 un “High Level Dialogue” con le Autorità albanesi. L’ultimo incontro si è tenuto a Tirana nel settembre 2014 e proseguirà nel corso del 2015 per consentire di continuare ad approfondire la collaborazione tra istituzioni europee e quelle locali per l’attuazione delle riforme programmate, in vista dell’apertura ALBANIA 7 dei negoziati di adesione dell’Albania all’UE. Ultimo aggiornamento: 16/12/2014 ^Top^ ALBANIA 8 OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO L’Albania è un Paese con forti potenzialità di crescita e stabile sotto l’aspetto istituzionale. Nonostante un forte rallentamento rispetto agli anni pre-crisi, quando il PIL cresceva mediamente del 6% all’anno, l’Albania continua a registrare tassi di crescita positivi (+2,2% nel 2014 e +2,8 nel 2015). Gli ultimi dati sul PIL pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (INSTAT), relativi al II trimestre 2016, evidenziano una crescita del 3,21%, vicinissima alla proiezione di crescita di fine anno fissata al +3,4%. Le proiezioni di fine anno della BERS (+3,3%), fanno presupporre un risultato migliore rispetto al 2015, che ha chiuso con un +2,8%. Tali proiezioni sono leggermente inferiori rispetto a quella del FMI (+3,4%), ma superiori a quelle della Banca Mondiale (+3,2%). Nel suo Transition Report 2016-2017, la BERS prevede che la crescita sarà sostenuta dagli investimenti esteri, sottolineando il peso significativo della costruzione del gasdotto TAP sull’economia del Paese. Per il 2017 l’Istituto Finanziario Internazionale prevede un’accelerazione del ritmo di crescita, con un tasso che dovrebbe raggiungere il 3,5%. Le Autorità albanesi prevedono invece un tasso di crescita superiore nel 2017 (+3,8%), destinato poi a superare la soglia del 4% negli anni a venire. Nel periodo 1990-2016 lo stock degli investimenti diretti esteri (IDE) in Albania ha superato i 5 miliardi di Euro. La Grecia risulta di gran lunga il primo investitore con uno share del 25% (con investimenti concentrati nel settore bancario e della telefonia), seguita da Olanda e Canada (rispettivamente 14% e 13%, concentrati nei settori dell’energia elettrica e del petrolio), e dall’Italia (11%, appannaggio della PMI). Nei primi nove mesi del 2016 il flusso degli IDE in entrata nel Paese ha raggiunto la quota di 706 milioni di Euro, registrando una contrazione del 3% rispetto all’equivalente periodo del 2015. In questo arco temporale i maggiori investimenti sono stati registrati nel settore della produzione di energia elettrica (60%), seguito dal settore petrolifero (15%), da quello finanziario (10%), da quello edilizio (4%) e delle telecomunicazioni (2%). Desta preoccupazione il livello dell’indebitamento pubblico, giunto alla fine del 2015 al 73% del PIL, e quello della disoccupazione (13,3%), che non accenna a diminuire. Sul fronte del commercio estero, in cui l’Italia con il 37,17% di share dell’interscambio nei primi 8 mesi del 2016 si conferma di gran lunga il partner principale dell’Albania, anche nel 2015 la bilancia commerciale continua a registrare un netto deficit (-2,7 miliardi di dollari), che può essere definito di natura strutturale. Nel complesso, il Paese gode di una stabile situazione macroeconomica, sostenuta da un mercato bancario e finanziario che ha mostrato solidità e capacità di resistere alla crisi internazionale. I settori maggiormente attraenti possono essere considerati: l’energetico, l’edilizio, il minerario ed estrattivo, il manifatturiero (tessile e calzaturiero), il turistico e l’agricolo. L’economia sommersa rappresenta una percentuale ancora molto elevata del PIL. Secondo il FMI, il Governo albanese dovrebbe impegnarsi maggiormente nei confronti della lotta all’economia informale, sostituendo alle sanzioni amministrative – che favoriscono la corruzione – le auto-dichiarazioni e gli incentivi all’ “emersione” delle attività economiche. Con la legge n. 99/2015, l’Albania sembra essersi decisamente incamminata su tale percorso virtuoso. Ultimo aggiornamento: 12/01/2017 ^Top^ POLITICA ECONOMICA In linea generale il Paese sta proseguendo il processo di riforme interno dell’ultimo quindicennio, teso ad avvicinare il suo impianto istituzionale, amministrativo e giuridico agli standard occidentali, al consolidamento dell’economia di mercato e all’attrazione di investimenti esteri. Le riforme economiche intraprese negli anni hanno puntato principalmente alla privatizzazione dei vari settori economici e alla promozione degli investimenti stranieri. In quest’ultimo settore è stata avviata una serie di interventi in campo fiscale e nell’ambito della legislazione delle attività economiche per semplificare le procedure connesse all’avvio delle attività e per favorire l’ingresso di operatori economici stranieri nei settori strategici di sviluppo del Paese (energia, telecomunicazioni, infrastrutture, turismo). Con la legge 131/2015 è stato istituito il Centro Nazionale del Business (QKB), che prevede la costituzione di uno Sportello Unico per offrire una serie di servizi all’imprenditoria e che riunisce in un solo ente il Registro Nazionale delle Imprese (QKR) e delle Licenze (QKL), che pertanto cessano di esistere. In tema di politica fiscale, fino al 2013 vi era una flat tax del 10% su tutti i redditi. Dal 01.01.2014 il Governo ha re-introdotto la tassazione progressiva, con 3 fasce per i redditi individuali: no tax area per i redditi fino a 30.000 lek mensili; da 30.001 a 130.000 lek l’aliquota è del 13% per la parte eccedente i 30.000 lek; da 130.001 in su l’aliquota è del 23% per la parte eccedente i 130.000 lek. Sui redditi d’impresa, dal 01.01.2014 l’aliquota è del 15% per le grandi imprese e del 7,5% per il piccolo business. Di una certa importanza, perlomeno nelle intenzioni dell’attuale Esecutivo, è la cosiddetta lotta all’informalità, varata ufficialmente con la legge n. 99/2015, che detta nuove regole e procedure fiscali per il piccolo business e che ha come finalità principale quella di diminuire il peso e gli effetti dell’economia sommersa sul sistema economico del Paese. Anche lo schema delle assicurazioni sociali ha obbedito alla stessa logica, con livelli di contribuzione sempre maggiori via via che sale il reddito mensile. ALBANIA 9 Nel perseguire gli obiettivi di crescita, il Governo ha dovuto rivedere la politica fiscale con un conseguente aumento delle spese, dovuto soprattutto ai grandi interventi realizzati nelle infrastrutture. In questo settore permangono seri disagi legati all’inadeguatezza della rete stradale e ferroviaria, nonostante gli investimenti in tali segmenti costituiscano una percentuale importante del bilancio pubblico nazionale. Problematica rimane ancora la situazione del sistema elettrico nazionale, caratterizzato da una rete infrastrutturale obsoleta e non in grado di sostenere le esigenze del rapido sviluppo economico del Paese. Sono state quasi interamente completate sia le piccole che le grandi operazioni di privatizzazione dei settori strategici. Un discorso a parte merita il processo di privatizzazione dell’azienda statale Albpetrol, fallito all’inizio del 2013 e per il quale, ad oggi, non vi sono indicazioni circa un suo possibile riavvio. Il settore estero continua ad essere caratterizzato da un aumento del deficit delle partite correnti, unito al deficit della bilancia commerciale, che non è adeguatamente controbilanciato dal livello di rimesse dall’estero, peraltro in sensibile flessione rispetto alla prima decade del 2000. A partire infatti dal 2008 gli effetti della crisi economica internazionale – che ha colpito in particolar modo proprio i Paesi da cui si originavano le rimesse (USA, Grecia ed Italia) – hanno via via, in misura crescente, influenzato negativamente il livello di rimesse provenienti dall’estero. Il denaro che gli emigrati albanesi inviano alle proprie famiglie ha raggiunto il picco nel 2007. Secondo i più recenti dati della Banca d’Albania, le rimesse degli emigrati albanesi nei primi nove mesi del 2016 (449 mln. €) si sono attestate sull’analogo livello dell’anno precedente, confermando una certa inversione di tendenza rispetto agli introiti registrati negli anni precedenti, che si erano rilevati in netta diminuzione rispetto alla prima decade del 2000, anche se l’attuale incidenza delle rimesse sul PIL (8,4%) è praticamente dimezzata rispetto a quella del 2007 (17%). Ultimo aggiornamento: 12/01/2017 ^Top^ ALBANIA 10 INDICATORI MACROECONOMICI PIL Nominale (mln €) Variazione del PIL reale (%) 2011 2012 2013 2014 2015 10.100,4 9.945 9.520,2 1.260 1.300 2016 3 1,6 0,48 2,2 2,8 3,2 3,2 3,2 3,2 3,2 3,2 7.780 8.020 8.977 9.350 9.710 10.140 Disoccupazione (%) 13,3 13,3 13 13,3 13,3 11,4 Debito pubblico (% PIL) 58,2 59,3 63,2 69,3 73 72,6 3,5 2 1,9 1,6 1,9 1,4 5,05 -5,45 15,4 3,52 -9,62 3,25 Popolazione (mln) PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) Inflazione (%) Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 3,1 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e FMI. N.B. - I dati relativi all'inflazione di fine periodo non sono disponibili. I dati inseriti si riferiscono all'inflazione media annua. Ultimo aggiornamento: 12/01/2017 ^Top^ TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia ALBANIA 11 BILANCIA COMMERCIALE EXPORT Export Totale 2014 2015 1.829,7 mln. € 2016 1.739,2 mln. € Previsioni di crescita 2017 Previsioni di crescita 2018 nd % nd % nd mln. € PRINCIPALI DESTINATARI 2014 (mln. €) 2015 (mln. €) 2016 (mln. €) ITALIA 951,8 ITALIA 884,7 nd nd SERBIA 145,81 SERBIA 172,5 nd nd SPAGNA 119,36 SPAGNA 90,2 nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd Merci (mln. €) 2014 2015 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 43,28 Prodotti delle miniere e delle cave 69,74 169,27 Prodotti alimentari 74,38 33,31 56,33 Bevande 0,76 3,16 Prodotti tessili 0,51 2,56 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 234,23 292,86 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 243,63 313,29 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 3 11,18 Carta e prodotti in carta 41,33 42,51 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 28,68 41,2 2,3 5,91 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1,26 1,58 Articoli in gomma e materie plastiche 2,66 7,96 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 6,31 43,33 Prodotti chimici Prodotti della metallurgia nd 2016 12,37 130,31 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 7,74 21,65 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 1,36 14,27 10,47 19,46 Macchinari e apparecchiature 1,23 7,02 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 0,83 8,3 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 1,55 1,08 Mobili 5,53 11,28 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 1,23 8,12 0 29,23 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Altri prodotti e attività 1.076,35 422,95 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. ALBANIA 12 IMPORT Import 2014 Totale 2015 3.936,8 mln. € 2016 3.893,8 mln. € Previsioni di crescita 2017 Previsioni di crescita 2018 nd % nd % nd mln. € PRINCIPALI FORNITORI 2014 (mln. €) 2015 (mln. €) 2016 (mln. €) ITALIA 1.171,9 ITALIA 1.179,68 nd nd GRECIA 371,07 CINA 332,95 nd nd CINA 287,49 TURCHIA 312,61 nd nd Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd Merci (mln. €) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari 2014 2015 135,07 172,9 5,81 13,1 nd 2016 229,34 320,27 Bevande 33,76 62,53 Tabacco 15,46 22,21 Prodotti tessili 102,32 155,82 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 147,16 195,21 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 145,66 172,1 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 33,76 47,37 Carta e prodotti in carta 79,13 92,17 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 319,93 275,48 Prodotti chimici 125,65 208,79 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 84,08 126,84 Articoli in gomma e materie plastiche 98,78 131,98 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 80,09 Prodotti della metallurgia 70,27 156,18 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 57,83 133,42 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 50,51 163,01 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Macchinari e apparecchiature 93,08 82,35 160,65 108,45 187,38 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 180,5 215,61 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 4,37 7,23 Mobili 20,92 25,5 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 27,11 50,25 0 91,04 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Altri prodotti e attività 1.698,34 613,13 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. OSSERVAZIONI ALBANIA 13 SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI 2011 2012 2013 -2.514 -2.225 -1.732 Saldo dei Servizi (mln. €) 407 420 11 Saldo dei Redditi (mln. €) 22 -89 -8 899 872 704 -1.186 -1.022 -1.027 1.912 1.986 2.030 Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €) Saldo delle partite correnti (mln. €) Riserve internazionali (mln. €) Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 14/08/2014 ^Top^ ALBANIA 14 INVESTIMENTI - STOCK STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: ALBANIA (OUTWARD) Stock di investimenti diretti esteri del paese: ALBANIA (Outward) Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2013 2014 2015 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 0,61 % % % % nd % nd % 58 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD (www.unctad.org), Banca d'Albania(www.bankofalbania.org). ALBANIA 15 STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: ALBANIA (INWARD) Stock di investimenti diretti esteri nel paese: ALBANIA (Inward) Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2013 2014 2015 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 28,27 % % % % nd % nd % 2.854 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd % PRINCIPALI INVESTITORI 2013 2014 GRECIA 1.070 CANADA 797 AUSTRIA 378 2015 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD (www.unctad.org), Banca d'Albania(www.bankofalbania.org). OSSERVAZIONI ALBANIA 16 2016 INVESTIMENTI - FLUSSI FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: ALBANIA (OUTWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in uscita dal paese: ALBANIA (Outward) Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2013 2014 2015 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 0,31 % % % % nd % nd % 30,1 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD (www.unctad.org), Banca d'Albania(www.bankofalbania.org). ALBANIA 17 FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: ALBANIA (INWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in ingresso nel paese: ALBANIA (Inward) Totale (% PIL) Totale (mln € e var. %) 2013 2014 2015 2016 Previsioni 2017 Previsioni 2018 9,69 % % % % nd % nd % 922,5 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD (www.unctad.org), Banca d'Albania(www.bankofalbania.org). OSSERVAZIONI ALBANIA 18 BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE Market Access Database della Commissione Europea ALBANIA 19 COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA 2013 Val (0 - 100) GCI Pos. 148 paesi 3,9 2014 Val (0 - 100) Pos. 144 paesi 95 3,8 2015 Val (0 - 100) Pos. 140 paesi 97 3,9 93 Sub indici Requisiti di base (40 %) 4,2 94 4,1 97 4,3 87 Istituzioni (25%) 3,3 118 3,4 103 3,7 84 Infrastrutture (25%) 3,3 99 3,5 90 3,6 88 Ambiente macroeconomico (25%) 4,4 94 3,8 122 4 118 Salute e Istruzione Primaria (25%) 5,9 56 5,8 62 6 52 Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %) 3,7 100 3,7 95 3,8 89 Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 4,2 78 4,5 60 4,7 47 Efficienza del mercato dei beni (17%) 4,1 97 4,2 93 4,3 63 Efficienza del mercato del lavoro (17%) 4,3 67 4 93 4 97 Sviluppo del mercato finanziario (17%) 3,3 128 3,4 114 3,2 118 Diffusione delle tecnologie (17%) 3,3 92 3,3 91 3,4 89 Dimensione del mercato (17%) 2,9 107 2,9 105 3 104 Fattori di innovazione e sofisticazione (10 %) 3,1 119 3,2 114 3,2 115 Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 3,4 122 3,6 104 3,7 95 Innovazione (50%) 2,8 119 2,7 120 2,8 118 Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ 2013 Val (0 - 100) Indice di Liberta Economica Pos. 184 paesi 65,2 58 2014 Val (0 - 100) 66,9 Pos. 186 paesi 54 2015 Val (0 - 100) 65,7 Pos. 186 paesi 63 Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ ALBANIA 20 INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE 2010 Val (0 - 7) ETI Pos. 132 paesi 2012 Val (0 - 7) Pos. 132 paesi 4,3 59 4,4 49 Accesso al mercato (25%) 5 21 4,9 15 Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 5 21 4,9 15 Amministrazione doganale (25%) 4,1 59 4,3 54 Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 4,4 49 4,6 38 Efficienza delle procedure di import e export (33%) 4,7 62 4,8 63 Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 3,3 73 3,6 61 Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 3,2 87 3,8 71 Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 3,2 100 3,6 94 Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 3,6 69 3,8 64 Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 2,9 77 4,1 58 Contesto business (25%) 4,2 73 4,5 52 Regolamentazione (50%) 3,5 85 3,6 72 Sicurezza (50%) 4,9 59 5,3 44 Sub indici Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 09/09/2014 ^Top^ 2010 Valore (%) Peso % del commercio sul PIL 2012 Valore (%) 42,7 46,7 Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 09/09/2014 ^Top^ ALBANIA 21 FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS 2014 / 2015 2015 / 2016 2016 / 2017 Accesso al finanziamento 20,2 18,9 10,1 Aliquote fiscali 11,3 21,7 21,3 Burocrazia statale inefficiente 13,8 9,3 6,6 0 0 0,2 21,2 13,8 23,6 Crimine e Furti 5,4 3,2 2,4 Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 8,7 3,6 5,6 Forza lavoro non adeguatamente istruita 7,4 3,3 11,3 Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 3,7 6,3 4,5 Inflazione 0,6 1,9 2,4 Instabilita delle politiche 2,4 3,8 8,9 Instabilita del governo/colpi di stato 0,3 0,7 0,3 Normative del lavoro restrittive 0,9 0,8 0 Normative fiscali 3,5 10 1,9 Regolamenti sulla valuta estera 0,3 0,6 0,4 Insufficiente capacita di innovare 0,3 2,2 0,6 Scarsa salute pubblica Corruzione Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index. Note: I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 16 fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavola rappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo. Ultimo aggiornamento: 07/03/2017 ^Top^ ALBANIA 22 INDICE DOING BUSINESS 2015 Val (0 - 7) Pos. 189 paesi Posizione nel ranking complessivo 62 Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 54 Procedure - numero (25%) Tempo - giorni (25%) Costo - % reddito procapite (25%) 6 Pos. 189 paesi 97 58 6 5,5 5,5 10,1 10,4 Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) 2016 Val (0 - 7) 122 189 19 Tempo - giorni (33,3%) 228 Costo - % reddito procapite (33,3%) 3,3 Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) 159 Procedure - numero (33,3%) 6 162 6 Tempo - giorni (33,3%) 177 177 Costo - % reddito procapite (33,3%) 474 491,4 Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 104 Procedure - numero (33,3%) 6 107 6 Tempo - giorni (33,3%) 22 22 Costo - % valore della proprieta (33,3%) 9,9 10,2 Accesso al credito (Posizione nel ranking) 36 Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8 max) (37,5%) 7 Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 6 Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 42 7 6 18 8 Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 7 9 Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max) (33,3%) 7 7 Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria (0 min - 10 max) (33,3%) 7 7 Tasse (Posizione nel ranking) Pagamenti annuali - numero (33,3%) 130 142 34 34 Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai pagamenti (33,3%) 357 357 Tassazione dei profitti (33,3%) 9,5 Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 14,1 37 37 Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 24 18 Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 181 181 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo (ore) 6 6 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo (USD) 57 57 Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 9 9 Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 101 101 8 8 56 56 Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo (ore) Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo (USD) Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 96 96 Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 525 525 Costi - % del risarcimento (33,3%) 34,9 34,9 Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 8 Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 8 40 42 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business. Note: I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology. Ultimo aggiornamento: 24/01/2016 ^Top^ ALBANIA 23 ALBANIA 24 ACCESSO AL CREDITO ACCESSO AL CREDITO Il settore bancario, sebbene ancora di ridotte dimensioni e al di sotto degli standard europei, presenta indici positivi in termini di stabilità e di prospettive di sviluppo, grazie alla crescita del credito al consumo e dei depositi privati, favorita dalle politiche macroeconomiche governative. Nati solo a partire dal 1992, gli istituti bancari attualmente operanti sono 16. Le 5 maggiori banche in termini di assets sono nell'ordine: la National Commercial Bank, la Raiffeisen Bank, la Banca Intesa Sanpaolo, la Credins Bank e la Tirana Bank. Nell’aprile 2007 la Société Générale de France ha firmato un accordo per l’acquisto del 75% delle azioni della People’s Bank, una delle tre banche di proprietà albanese, fondata nel 2004 da 30 investitori locali. Numerosa è anche la presenza di banche greche. Esistono inoltre alcuni istituti privati finanziari di micro-credito nel settore dello sviluppo sostenibile, dediti ai servizi dell’agricoltura per le comunità montane e per le piccole imprese di agroindustria. Il sistema bancario locale, sebbene caratterizzato da un’eccessiva diffusione di piccole banche commerciali sotto-capitalizzate e estremamente competitive che offrono tassi di interesse fuori mercato pur di guadagnare liquidità, viene ritenuto dagli osservatori internazionali solido e in grado di resistere alle pressioni derivanti dalla persistente crisi finanziaria internazionale. La non perfetta allocazione tra raccolta ed impieghi (le banche infatti impiegano una relativamente bassa percentuale della raccolta rispetto a quanto avviene in altri Paesi, fatto dovuto a ragioni prudenziali e reso possibile dall’elevato differenziale qui praticato tra interessi attivi e passivi) rende tuttavia a volte difficile l’utilizzo della manovra del tasso di sconto per contenere l’inflazione ufficiale entro l’obiettivo del 3%, che è comunque stato raggiunto anche nel 2014 (1,6% su base annua). Il FMI, pur riconoscendo il positivo operato della Banca d’Albania nella sua azione di vigilanza e supervisione del sistema bancario locale, ha però più volte invitato il Governo albanese a rafforzare il sistema di sorveglianza ed a seguire con attenzione l’attuale situazione finanziaria internazionale, che potrebbe avere ripercussioni anche sul mercato locale data la tendenza dell’economia di questo Paese a divenire sempre più correlata con l’economia globale. Il Fondo continua pertanto a suggerire alle Autorità albanesi di attuare prudenti politiche economiche e soprattutto monetarie, anche in considerazione del fatto che il sistema bancario albanese è quasi totalmente dominato da istituti di credito stranieri, più collegati, pertanto, al mercato finanziario internazionale. La Banca Centrale d’Albania, nel continuare ad assicurare che il sistema bancario albanese non corre rischi rispetto alla crisi finanziaria internazionale, persiste nell’invitare le banche che operano nel Paese a definire azioni concrete per preservare e incrementare la propria abilità di generare utili, assicurando l’impegno della Banca Centrale a creare il corrispondente quadro regolamentare. Molto apprezzabile è stato in tal senso il pacchetto di misure che la Banca Centrale ha attuato per disciplinare il sistema bancario (che vanno ad aggiungersi alla nuova legge bancaria varata nel dicembre del 2006): una legge antiriciclaggio; nuove normative sulla trasparenza degli istituti di credito verso i clienti e sulla gestione dei rischi sul credito; interventi per incentivare i prestiti in valuta locale e per penalizzare banche che presentano un alto numero di prestiti “problematici”. Non vi sono da segnalare restrizioni generali o settoriali per gli operatori stranieri in merito alla possibilità di operare. Ultimo aggiornamento: 02/03/2016 ^Top^ ALBANIA 25 RISCHI RISCHI POLITICI Presenza ed aumento della criminalità organizzata Presenza di corruzione e necessità di riforma generale del settore giudiziario Malumori causati dall'acuirsi della crisi economica e dell'aumento della disoccupazione Questo rischio è strettamente correlato a quello precedente e si profila tanto più concreto quanto più uscirà dalle prossime elezioni generali una maggioranza non sufficientemente chiara e forte, che potrebbe stimolare gli appetiti dei racket più organizzati ed influenti per far volgere a proprio favore le inevitabili soluzioni di compromesso che verrebbero adottate. Presenza ed aumento della criminalità organizzata L'attuale Governo ha avviato una campagna trasversale per la lotta alla corruzione, percepita particolarmente elevata nell'insieme della PA e nel settore giudiziario. La più generale riforma della giustizia, volta anche a garantire l'indipendenza della magistratura, dovrà essere attuata dal Parlamento nella misura in cui gli sarà permesso dal boicottaggio parlamentare messo in atto dall'opposizione di centro destra. Il Governo ha ad ogni modo assicurato di voler proseguire nell'attuazione della road map in materia giudiziaria definita con Bruxelles nella prima parte del 2014. Presenza di corruzione e necessità di riforma generale del settore giudiziario Malumori causati dall'acuirsi della crisi economica e dell'aumento della disoccupazione Il quadro economico resta in chiaroscuro. Dopo una brusca contrazione dovuta agli effetti della crisi economica globale, l?economia albanese ha ricominciato a registrare tassi di crescita positivi (+2% nel 2014), e le previsioni per il 2015 sono di un aumento sostenuto. Restano però deboli la produzione ed i consumi interni, pertanto il Governo albanese dovrà intraprendere misure decise volte a far ripartire l?economia locale e combattere la disoccupazione. Ultimo aggiornamento: 16/12/2014 ^Top^ ALBANIA 26 RISCHI ECONOMICI Problematiche fiscali e ritardi nei rimborsi IVA Incertezza diritti di proprietà Difficoltà nell'ottenere il pagamento di prestazioni soprattutto dal settore pubblico Mancata applicazione delle norme sulla tutela della proprietà intellettuale Problematiche fiscali e ritardi nei rimborsi IVA Gli operatori nazionali segnalano tra le difficoltà presenti numerosi problemi di natura fiscale e ritardi nelle procedure di rimborso dell'IVA. Incertezza diritti di proprietà A tutt'oggi vi sono evidenti lacune nella certezza dei diritti di proprietà. Tale fenomeno costituisce una della problematiche principali lamentate dagli operatori nazionali e stranieri. Difficoltà nell'ottenere il pagamento di prestazioni soprattutto dal settore pubblico Si segnalano le difficoltà riguardanti la garanzia dell'effettivo esborso dei pagamenti dovuti nell'ambito di transazioni commerciali e di lavori eseguiti, soprattutto nel caso in cui l'acquirente o committente sia l'amministrazione pubblica albanese. Mancata applicazione delle norme sulla tutela della proprietà intellettuale Non sono ancora presenti adeguati strumenti di verifica e controllo per il rispetto della normativa vigente sulla tutela della proprietà intellettuale. Ultimo aggiornamento: 17/06/2013 ^Top^ RISCHI OPERATIVI Problemi di natura doganale Inefficienza nell'amministrazione pubblica Inadeguatezza delle infrastrutture e della rete di distribuzione energetica Certezza del diritto e applicazione delle norme e delle decisioni vincolanti Rischi ambientali Problemi di natura doganale Le procedure appaiono ancora lente e farraginose. L'applicazione delle tariffe non si rivela ancora uniforme ed ispirata a criteri di mera oggettività. Nonostante le riforme intraprese a livello locale, l'amministrazione pubblica albanese rimane inefficiente e lacunosa. Si segnalano i frequenti ritardi nelle procedure amministrative, compresa la concessione delle licenze agli operatori economici, nonché una corruzione diffusa a tutti i livelli della struttura amministrativa locale. Inefficienza nell'amministrazione pubblica L'inadeguatezza della rete di distribuzione energetica e la mancata regolarità nell'erogazione dell'energia costituiscono un forte handicap per l'avvio di iniziative imprenditoriali in Albania. A necessitare di interventi di miglioramento ed ampliamento è inoltre la rete stradale albanese, che nonostante il massiccio sforzo di ammodernamento intrapreso di recente da parte delle Autorità locali in partnership con i donatori internazionali si presenta ancora decisamente obsoleta ed insufficiente per le esigenze di sviluppo del Paese. Inadeguatezza delle infrastrutture e della rete di distribuzione energetica Certezza del diritto e applicazione delle norme e delle decisioni vincolanti Il non rispetto delle leggi, o la sua mancata applicazione, non favoriscono il clima degli investimenti. Rischi ambientali Inquinamento, scarsa sensibilità verso le tematiche di settore e assenza pressoché assoluta di norme di tutela ambientale in tutti i settori (produzione, smaltimento, ecc.) Ultimo aggiornamento: 02/03/2016 ALBANIA 27 ^Top^ ALBANIA 28 RAPPORTI CON L'ITALIA OVERVIEW L’Italia riveste un ruolo preponderante nella realtà economica albanese, con prospettive interessanti per i nostri operatori. L’interscambio commerciale anche alla fine del 2015 ha superato abbondantemente i 2 miliardi di Euro (2.105 milioni), che rappresentano il 37,17% del volume complessivo dell’interscambio commerciale dell’Albania (dato riferito ai primi 8 mesi del 2016). Dopo l’Italia, di gran lunga primo partner commerciale, figurano la Germania, la Grecia, la Cina, la Turchia e il Kosovo. L’Italia da sola assorbe il 55,6% delle esportazioni albanesi ed è inoltre il principale fornitore, con un’incidenza del 29,5% sull’import complessivo. Rappresentiamo altresì in questo mercato il primo investitore straniero in termini di numero di aziende italiane o italoalbanesi attive sul territorio: la nostra presenza è assicurata da circa 500 imprese piccole e medie, due grandi banche, Intesa San Paolo e Veneto Banca, e taluni gruppi industriali medio-grandi affermatisi principalmente nei settori del cemento, dell’agroalimentare e dell’energia. Senza dubbio penalizzante per la piena efficacia della nostra azione economica nel Paese è l’assenza degli operatori italiani dai grandi settori strategici del Paese (per esempio telecomunicazioni e assicurazioni) e di conseguenza, nonostante il ruolo di primo partner economico di riferimento svolto dall’Italia per anni, la scarsa presenza dei grandi gruppi, alcuni dei quali peraltro hanno manifestato interesse per questo mercato, ma sono stati finora scoraggiati dall’incertezza sui diritti di proprietà immobiliare, dalla diffusa corruzione e dalla carenza di infrastrutture. In generale l’economia albanese offre notevoli prospettive per gli investitori stranieri nel settore energetico, nonostante il quadro di riferimento normativo non sia ancora perfettamente definito. La forte attenzione del Governo albanese verso la tematica energetica e l’interconnessione elettrica tra il mercato balcanico e l’Italia, che sarà assicurata attraverso l’elettrodotto che Terna sta realizzando in Montenegro, spingono ad essere ottimisti sulle ulteriori prospettive di sviluppo del settore. Un’ulteriore opportunità per le nostre imprese sarà senz’altro costituita dalla realizzazione del tratto albanese del Trans Adriatic Pipeline (TAP), che prevede la costruzione di un gasdotto destinato al trasporto del gas azero del giacimento dello Shaz Deniz alle coste italiane attraverso la Grecia e, per l’appunto, l’Albania. Nel corso del 2017 la realizzazione del metanodotto dovrebbe entrare nella sua fase di completamento degli investimenti, che dovrebbero rappresentare circa l’1,5% del PIL nazionale del Paese negli anni futuri. Oltre a quello energetico, un altro settore di grande interesse in un’ottica di medio-lungo periodo è l’agricoltura, che il Governo sta cercando negli ultimi anni di rilanciare. Sebbene il settore soffra ancora di serie problematiche (tra cui la frammentazione fondiaria, la mancanza di coordinamento tra i produttori che genera repentine oscillazioni dei prezzi ed il succedersi di fenomeni di sovrapproduzione e di penuria dei prodotti; nonché l’assenza della c.d. “catena del freddo” per lo stoccaggio e la conservazione delle carni, così come l’inesistenza di un’industria di trasformazione dei prodotti orto-frutticoli) esistono buone possibilità di inserimento per i fornitori italiani di macchine ed impianti relativi al settore agroalimentare ed in particolare impianti ad alto contenuto tecnologico per la lavorazione, trasformazione e conservazione dei prodotti carnei e vegetali, nonché macchinari per il settore enologico. Nel breve-medio periodo, vi sono poi buone opportunità per le nostre imprese nel settore turistico, che presenta grandi potenzialità se verranno ben sfruttate le aree ancora non contaminate dallo sfrenato sviluppo edilizio verificatosi negli ultimi anni su parte delle coste, ed in quello manifatturiero (calzature e tessile, soprattutto), alla luce delle competitive condizioni del mercato del lavoro albanese, della favorevole tassazione e dei tradizionali elementi di vantaggio per i nostri operatori economici. Tra essi, la già citata, grande diffusione della lingua italiana. Ultimo aggiornamento: 12/01/2017 ^Top^ ALBANIA 29 SCAMBI COMMERCIALI EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: ALBANIA Export italiano verso il paese: ALBANIA 2014 Totale 2015 1.271,34 mln. € 2016 1.293,61 mln. € mln. € Merci (mln. €) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 2016 2017 nd mln. € 2014 15,94 Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari Bevande Prodotti tessili nd mln. € 2015 18,7 1,75 1,79 77,61 82,98 16,4 18,33 76,58 91,65 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 126,25 125,02 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 138,79 137,3 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio Carta e prodotti in carta Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 3,86 4,46 50,99 39,14 320,81 305,62 Prodotti chimici 57,38 55,85 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 14,82 12,87 Articoli in gomma e materie plastiche 36,41 39,77 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 29,53 26,58 Prodotti della metallurgia 22,31 30,64 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 69,14 80,38 8,35 11,08 60,81 63,96 79,5 81,57 33,08 38,19 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 1,79 1,5 Mobili 10,82 9,94 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 11,05 12,6 6,61 2,93 Altri prodotti e attività Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. ALBANIA 30 2016 IMPORT ITALIANO DAL PAESE: ALBANIA Import italiano dal paese: ALBANIA Totale 2014 2015 870,21 mln. € 811,42 mln. € 2016 mln. € Merci (mln. €) 2016 2017 nd mln. € 2014 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari Prodotti tessili nd mln. € 2015 12,29 9,03 135,56 50,02 35,35 43,79 1,35 1,85 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 205,59 215,69 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 279,06 274,76 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 5,13 6,9 39,37 32,97 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 3,76 6,6 Prodotti chimici 4,24 1,6 Articoli in gomma e materie plastiche 6,04 6,88 Carta e prodotti in carta Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 5,02 5,43 Prodotti della metallurgia 20,02 30,73 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 48,33 49,36 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 3,25 2,76 27,28 31,27 Macchinari e apparecchiature 6,88 7,58 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 8,05 11,58 Mobili 6,18 5,82 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 5,78 6,03 10,15 9,36 Altri prodotti e attività Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. OSSERVAZIONI ALBANIA 31 2016 INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK ALBANIA 32 OSSERVAZIONI ALBANIA 33 INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI ALBANIA 34 OSSERVAZIONI ALBANIA 35 FLUSSI TURISTICI Nonostante non siano disponibili dati ufficiali sui flussi turistici tra Italia e Albania, negli ultimi anni si è assistito ad un aumento del turismo albanese diretto in Italia, favorito dalla forte presenza di cittadini albanesi residenti in Italia per motivi di lavoro, di studio e familiari e dalla recente liberalizzazione dei visti, avvenuta nel dicembre 2010. Le destinazioni preferite da parte dei cittadini albanesi sono Turchia, Spagna, Italia e Grecia. Essendo l’Albania un Paese a reddito pro-capite medio-basso, le principali motivazioni a viaggiare verso l’Italia sono il business e le visite ai familiari. Permane comunque anche la propensione per le mete turistiche verso le città d’arte come Roma, Firenze, Venezia, prenotate tramite agenzie di viaggio ed internet. Seppur in assenza di dati ufficiali, i trend in atto sembrano confermare un interesse turistico crescente verso l’Italia, favorito da fattori quali la forte attrazione esercitata storicamente dall’Italia e dal Made in Italy nei confronti dei cittadini albanesi, la vicinanza geografica e la diffusione della lingua italiana tra la popolazione albanese, oltre alla già citata liberalizzazione dei visti. Tali fattori sono al momento controbilanciati parzialmente dalla minor competitività in termini di prezzo dell’offerta turistica italiana rispetto ad altri Paesi, Turchia in primis, anche se nell’ottica del progressivo aumento del potere d’acquisto che prevedibilmente interesserà l’Albania nei prossimi anni dovrebbero esserci ulteriori margini per un aumento del turismo albanese outgoing verso l’Italia. Attualmente l’Albania è collegata all’Italia attraverso i servizi di due compagnie aeree: Alitalia/Airone e Blue Panorama. Le destinazioni italiane collegate da e per Tirana (unico aeroporto dell’Albania) sono quelle di (in ordine alfabetico): Ancona (3 frequenze settimanali), Bari (3 frequenze settimanali), Bergamo (7 frequenze settimanali), Bologna (10 frequenze settimanali), Genova (4 frequenze settimanali), Milano (13 frequenze settimanali), Pisa (12 frequenze settimanali), Roma (27 frequenze settimanali), Torino (3 frequenze settimanali), Venezia (7 frequenze settimanali) e Verona (5 frequenze settimanali). Per quanto riguarda il turismo in entrata dell’Albania, il settore ha un ampio potenziale di sviluppo ed è stato interessato negli ultimi anni da una forte crescita (+25% tra il 2011 e il 2012). L’offerta turistica albanese di recente ha iniziato ad essere conosciuta anche nel nostro Paese, ed è in aumento il turismo italiano in Albania, in gran parte costituito da turisti che si affidano a viaggi organizzati rivolti soprattutto alla visita dei numerosi siti storici e culturali che il Paese ha da offrire e in minor misura alla costa albanese, in particolare quella del sud che è ancora in parte incontaminata. (Fonte: Rapporto Congiunto Ambasciata/ENIT 2015). Ultimo aggiornamento: 12/12/2014 ^Top^ ALBANIA 36