UGANDA A cura di: Ambasciata d'Italia - UGANDA Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero www.infomercatiesteri.it INDICE PERCHE' Perchè UGANDA Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO Accesso al credito RISCHI Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA Overview Scambi commerciali Investimenti con l'Italia - Stock Investimenti con l'Italia - Flussi Flussi turistici UGANDA PERCHE' PERCHÈ UGANDA Rilancio relazioni tra Italia e Uganda Economia Aperta e Stabile Sostegno del Governo al Settore Privato e Incentivi agli Investimenti Facile accesso ai mercati regionali ed internazionali Risorse Naturali e Estrattive Le visite nel 2012 del Sottosegretario italiano Ministero Affari Esteri, De Mistura a Kampala e del Primo Ministro ugandese in Italia, oltre che del Vice-Ministro degli Esteri Lapo Pistelli (23-25 agosto 2013) e del Ministro degli Esteri ugandese a Roma (febbraio 2013), hanno configurato un rilancio delle relazioni bilaterali, in quanto oggi l’Uganda presenta opportunita' per le imprese italiane e svolge un ruolo regionale di crescente rilievo e incoraggia gli investimenti dall’estero. Rilancio relazioni tra Italia e Uganda Da quando ha lanciato il programma di riforme economiche negli anni '80, l’Uganda mantiene una ragguardevole stabilità macro-economica e risullta particolarmente aperto agli investimenti stranieri. Molte attivita’ economiche sono state liberalizzate; fra il 1991 e 2002, circa 2.500 progetti (trasformazione di prodotti agricoli, pesca, attività manufatturiere, energia e turismo) sono stati registrati per un valore di EURO 4,74 miliardi. Economia Aperta e Stabile Il Governo e' attivo nel dialogo con i privati nell'ambito della formulazione delle politiche economiche e nel miglioramento delle infrastrutture e servizi sociali. Sia agli investitori stranieri che a quelli ugandesi vengano grantiti interessanti facilitazioni in relazione ai capitalii di investimento e per l'esportazione.Inoltre, l'uganda ha aderito al "Multilateral Investment Guarantee Agency" (MIGA) ed al "International Centre for Resettlement of Investment Disputes" che fa riferimento a regole neutrali di arbitrato in tema di controversie legate all'investimento. Sostegno del Governo al Settore Privato e Incentivi agli Investimenti La posizione geografica dell’Uganda permette un facile accesso ai mercati della regione: dal mercato interno (35,2 milioni di abitanti)ai mercati della comunita' dll'Africa dell'Est “East African Community” (con il Sud Sudan che si e' autocandidato) di circa 140 milioni di potenziali consumatori,di cui il Paese ha la Presidenza, al “Common Market for Eastern and Southern Africa” (COMESA) e SADC (“Southern African Development Community”). Con 525 milioni di consumatori, l’Uganda si configura come ponte per accedere 26 Paesi. Facile accesso ai mercati regionali ed internazionali L'Uganda ha notevoli risorse naturali, in modo particolare, e' avvantaggiato per diverse attivita' agricole grazie alle favorevoli condizioni climatiche, un terreno fertile con molti laghi e fiumi, piogge regolari e consistenti giacimenti di minerali. Nel bacino del lago Alberto, vi sono 3,5 miliardi di barili di risorse petrolifere accertate (con solo il 40% dell’area petrolifera esplorata). Risorse Naturali e Estrattive Ultimo aggiornamento: 04/09/2013 ^Top^ DATI GENERALI Forma di stato Repubblica Presidenziale Superficie 241.038 Km quadri Lingua inglese Religione 42% cattolici, 41,9% protestanti (varie denominazioni), 12,1% musulmani, 4% altro Moneta Scellino ugandese Ultimo aggiornamento: 22/08/2013 ^Top^ UGANDA 1 DOVE INVESTIRE Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Costruzioni Macchinari e apparecchiature Prodotti alimentari Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura In Uganda l'agricoltura e' il settore piu' importante dell'economia, e occupa circa l'80% della forza lavoro con il caffe' come principale voce di esportazione. I terreni agricoli ugandesi sono tra i migliori dell'Africa, grazie al clima favorevole che li rendono particolarmente fertili. Il prodotto agricolo proviene principalmente da attivita' di scala limitata che utilizzano semplici e tradizionali metodi di coltivazione e che vengono condotte quasi esclusivamente da manodopera familiare. Parallelamente l'allevamento ha una voce molto importante nell'economia. Esistono bovini da carne e da latte, maiali, pollame e pecore. La pesca e' un settore moderatamente sviluppato, ed e' praticata specialmente nei pressi di lago Vittoria e le esportazioni del pesce persico del Nilo e la tilapia vengono effettuate nell'Unione Europea , USA e Giappone. Le maggiori opportunita' d'investimento in questo settore sono rappresentatate dall'introduzione di nuovi macchinari, impianti di lavorazione e confezionamento/imballaggio, la realizzazione di sistemi di irrigazione (coltivazione per il commercio), silvicoltura e zootecnia e commercializzazione (distribuzione alimentare). Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Lo sforzo di trasformare l'Uganda da paese agricolo a paese industriale resta fortemente litato dalla cronica scarsita' di energia elettrica. I progetti del Governo per risolvere questo problema sono compendiati nel "National Development Plan (NDP), che prevede la costruzione di nuove centrali elettriche, la maggior parte delle quali idroelettriche. E' stata completata la centrale idroelettrica di Bujagali, costruita dall'italliana Salini, con una capacita' di 250 MW all'anno. E' in fase di avvio la costruzione della centrale elettrica di Karuma, con una produzione annua stimata in 600 MW. Il paese ha una forte potenziale idroelettrica (Isimba 140 MW, Ayago 600 MW, Ariranga 400 MW) ma l’attuale produzione non è sufficiente per colmare la crescente domanda di energia nel paese. Il Governo prevede, inoltre, la creazione di impianti solari che dovrebbero produrre 20 MW annui. La produzione di energie rinnovabili contribuirebbe a soddisfare l’80% degli ugandesi (svantaggiati dalla configurazione del territorio) che vivono in aree rurali e utilizzano in prevalenza legname e carbone di legna con conseguenti e significativi danni in termini di deforestazioni. Costruzioni Si tratta di un settore in notevole crescita che offre molte opportunita' commerciali e d'investimento. L'industria delle costruzioni e' ancora sottosviluppata sia in termini di produzione dei relativi materiali (cemento, strutture ed attrezzi d'accaio, porte, finestre, ecc.), sia per la limitata capacita' di progettazione di importanti iniziative da parte delle imprese locali. La crescita economica, la domanda d'immobili e le infrastrutture finanziate dai paesi donatori lasciano prevedere anche per i prossimi anni una forte crescita. Le opportunita' d'investimento sono legate alla partecipazione alle gare d'appalto per la costruzione di opere civili e di case a basso costo, in aree urbane e periferiche, e la fornitura di macchinari ed equipaggiamenti per i predetti lavori. Macchinari e apparecchiature In questo ambito, esistono spazi di mercato per le macchine agricole e movimento terra, per le attrezzature di oleo ed idrodinamica, per le attrezzature di ingegneria leggera, macchinari per la lavorazione di legno e per forniture all'industria mineraria e all'industria della pesca. Le esportazioni italliane nel 2012 in Uganda hanno registrato un valore di circa 45,3 milioni di euro, in aumento del 33,3% rispetto all'enno precedente; settore trainante dell'export italiano si conferma la meccanica strumentale , seguito da prodotti della metallurgia. Nello stesso periodo, le importazioni dall'Uganda sono aumentate dell'8,3% raggiungendo il valore di circa 64,6 milioni di euro; l'Italia importa agricoli (caffe') ed ittici. Prodotti alimentari Il settore Agroalimentare e' tra i settori a maggiore sviluppo in Uganda. Vi sono opportunita' per tutti, basta saper rispondere efficacemente con una logica di filiera. Le imprese lavorano dei prodotti alimentari e delle bevande, con produzione quasi esclusivamente concentrata per il mercato interno, anche se recentemente si e' registrata una crescita dell'attivita' di esportazione verso il Sudan e la Repubbllica Democratica del Congo. Ultimo aggiornamento: 06/09/2013 UGANDA 2 ^Top^ UGANDA 3 COSA VENDERE Prodotti alimentari Macchinari e apparecchiature Prodotti della metallurgia Prodotti chimici Mobili Prodotti alimentari In Uganda sussiste una domanda largamente inevasa di prodotti italiani, anche a causa della pre-dominanza attuale dell’offerta asiatica a basso costo/bassa qualita’. I prodotti italiani sono fortemente apprezzati per la loro qualita’ e godono, pertanto, un vantaggio d’immagine invidiabile. Macchinari e apparecchiature Il settore e' fortemente dominato dall'offerta asiatica a basso costo - bassa qualita' e la popolazione asiatica, dopo l'intervallo creato dall'esodo forzato durante il governo Amin, tradizionalmente gestisce i principali canali di distribuzione commerciale e diverse unita' di produzione manifatturiera. Occorre pero' sottolineare che i prodotti e le attrezzature italiani sono preferiti per loro quallita'. Prodotti della metallurgia Sebbene l'interscambio tra l'Italia e l'Uganda ha dimostrao un andamento fluttuante negli ultimi anni, si registra una tendenza al rialzo. Nel 2012, le esportazioni italiane hanno registrato un valore di circa 45,3 milioni di euro, in aumento del 33,3% rispetto all'anno 2011. Si confermano la meccanica strumentale e la metallurgia come settori trainanti dell'export italiano. Prodotti chimici Prodotti chimici per l'agricoltura, costruzione e medicinali Mobili Stante l'enorme sviluppo del settore delle costruzioni, la rapida crescita d'una nuova classe media con disponibilita' finanziarie e il bassissimo livello tradizionale dell'offerta locale di mobili (ugandese o cinese), si stagliano opportunita' estremamente interessanti per le imprese italiane del settore nel proporre sia prodotti di fascia commerciale bassa che offerte mirate di livello piu' elevato. Ultimo aggiornamento: 23/10/2013 ^Top^ UGANDA 4 OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA L'Uganda e' una democrazia parlamentare (unicamerale) a spiccato carattere presidenziale. Dal 1986 governa il "National Resistance Movement" (NRM) guidato dal Presidente Yowei Kaguta Museveni, cui e' demandata la nomina del Governo. Il 18 febbraio 2011 il Presidente Museveni è stato dichiarato per la quarta volta vincitore delle elezioni presidenziali con ampio margine sull’immediato inseguitore, Kizza Besigye. L’ampia maggioranza ottenuta ha ulteriormente rafforzato la sua posizione e quella del partito di maggioranza, il National Resistance Movement. Primo Ministro e' Amama Mbabazi. L'opposizione ha 58 dei 375 seggi dell'attuale Parlamento, il NRM ne ha 316. Le dinamiche politiche possono a volte sfiorare sporadici episodi di scontri di piazza, sebbene alla guida del principale partito dell'opposizione (FDC) sia ora il gen. Muntu non favorevole ai disordini. Le dinamiche politiche restano aperte al libero dibattito, seppure la supremazia elettorale del NRM produce un sistema non esente da clientelismi, ove non di rado sussistono confusioni fra Stato e partito di maggioranza, a causa soprattutto della mancanza di fatto d'una alternanza al potere. I media godono di liberta' d'espressione, salvo alcune casistiche sporadiche. Ultimo aggiornamento: 22/07/2013 ^Top^ RELAZIONI INTERNAZIONALI Accordi internazionali: Unione Africana; NEPAD (New Partnership for Africa's Development; European Partnerships Agreements (EPAs); Accordo Uganda - EU (Trade Development and Cooperation Agreement); AGOA (African Growth and Opportunity) USA; Millenium Project (UN Development Group) Accordi politici e commerciali: in ambito regionale, l’Uganda detiene la Presidenza in esercizio di tre organizzazioni che constano, rispettivamente, di 18 Paesi (Conferenza Internazionale Regione Grandi Laghi, con il Sud Sudan in attesa d'ingresso - CIRGL), 19 Paesi (Common Market for Eastern and Southern Africa - COMESA) e 5 Paesi (Eastern African Community - EAC), trovandosi in una posizione strategica per discutere i principali temi politici regionali e traffici commerciali. Inoltre, le tre organizzazioni COMESA, EAC e SADC (Southern African Development Community, con 14 Paesi) hanno in corso un negoziato inteso a collegarle fra loro con un “accordo tripartito” di Libero Scambio. L’Uganda è inoltre anche parte attiva dell’Intergovermental Authority for Development (IGAD). Le attuali incertezze riguardanti gli sviluppi politici di breve-medio termine in Etiopia e Kenya rafforzano le potenzialità del ruolo regionale dell’Uganda, in questo momento avvalorato dall’impegno in Somalia ma anche dall’azione sviluppata quale Presidenza della “Conferenza Internazionale sui Grandi Laghi”, rispetto alla ripresa di conflitti nel Kivu ed agli sforzi compiuti di persona dal Presidente Museveni per contribuire alla ricomposizione della “auto-sospensione” dell’Eritrea dall’IGAD. Ultimo aggiornamento: 31/07/2013 ^Top^ UGANDA 5 OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO Nella regione orientale dell’Africa vanno emergendo alcuni Paesi ove le prospettive di crescita economica non sono ancora associate ad una saturazione della competitivita’ come in altre aree del mondo. Tra questi, un ruolo importante e’ assunto dall’Uganda. Con un PIL di 16,18 miliardi di EURO nel 2013 e una popolazione di 35 milioni l'Uganda, nel contesto della Comunità dell’Africa Orientale (“East African Community”), l'Uganda si trova al terzo posto, dopo Kenia e Tanzania - seguito da Ruanda e Burundi. La crescita degli ultimi dieci anni e' stata sospinta prevalentemente dalla forte espansione del settore dei servizi che si e' rivelato il principale volano economico del Paese, rappresentando ormai la maggiore quota settoriale in rapporto al PIL, pari al 49,9% del PIL (- stime 2012) , in forte aumento, grazie al rapido incremento delle telecomunicazioni, dei servizi finanziari, del commercio e del turismo. Al contrario le prestazioni del settore agricolo si sono rivelate alquanto deludenti, nonostante resti ancora uno dei pilastri dell'economia dell'Uganda, dal momento che impiega oltre l'80% della forza lavoro - contribuisce al PIL solo per un 23,6%. Il settore industriale costituisce una quota significativa del PIL, pari al 26.1% del PIL), sebbene la sua crescita sia frenata dal degrado delle infrastrutture fisiche del Paese, in particolare di quelle energetiche. Con previsioni di crescita del PIL pari al 6,7% nel periodo 2013-2017 ed un’accelerazione fino al 12,9% negli anni successivi, in considerazione dell’estrazione petrolifera (i primi tre blocchi sono stati assegnati a Total e CNOOC nel febbraio 2012) che si prevede iniziera’ nel 2017, l'Uganda si rivela una delle economie a maggior ritmo di crescita dell'intero continente africano, avendo registrato per oltre venti anni ininterotta espansione macroeceonomica che ha comportato un aumento del reddito pro-capite da un livello di Euro 192 nel 2000 a Euro 352 nel 2010, per poi arrivare a circa Euro 1.090 nel 2012. Il recente rapporto (2012) delle Nazioni Unite sullo sviluppo umano, pone l’Uganda al sesto posto tra le economie in rapida al mondo, a causa della sua capacità di attrarre investimenti esteri diretti, dell’elevata diversificazione nelle esportazioni e delle sue prestazioni in un'economia con enormi potenzialita’ soprattutto nell’agri-business. Negli ultimi 10 anni, l’Uganda ha attratto un consistente, quanto costante, flusso di investimenti diretti esteri (IDE). I flussi IDE in entrata in Uganda nel 2010, secondo il World Investment Report dell’UNCTAD, era intorno a 848 milioni di USD, terzo Paese dell’area (dopo Zambia e Kenia). Per quanto riguarda il commercio con l’estero, le esportazioni ed importazioni di merci dell’Uganda sono aumentate a tassi significativi: le prime grazie al crescente commercio intra-regionale, in particolare con Sud Sudan, Kenia e la Repubblica Democratica del Congo (ai primi posti nella classifica dei mercati di destinazione). Altri importanti mercati di sbocco per le esportazioni agricole del Paese sono i Paesi Bassi (Olanda), Germania, Sud Africa e i Paesi del Golfo (Emirati Arabi Uniti). Storicamente, dal 1993 fino al 2013, le esportazioni dell'Uganda, in media ammontano a EURO 73,68 milioni, con il livello piu’ alto pari a EURO 203,00 milioni nel febbraio 2013. La voce più importante nelle esportazioni è il caffè (22 % del totale delle esportazioni), seguito da tè, cotone, rame, olio e pesce. Anche le importazioni, in media nello stesso periodo, si aggirano intorno a EURO 164,08 milioni con il valore piu’ alto a EURO 449,73 milioni nel marzo 2011. L’Uganda importa principalmente prodotti petroliferi (24% del totale delle importazioni), seguiti da beni capitali e prodotti farmaceutici. I partners principali dell’importazione ugandese sono: Kenya, Emirati Arabi Uniti, Cina e India. ll mercato e’ fortemente connotato dall’offerta asiatica a basso costo (ma anche di bassa qualita’). Il livello dell’interscambio con l’Italia e’ ancora contenuto ma tende al miglioramento. L’Italia importa dall’Uganda principalmente prodotti agricoli (caffe’) ed ittici mentre le esportazioni italiane verso l’Uganda e’ caratterizzato da prodotti della meccanica che costituiscono quasi un terzo di prodotti acquistati dall’Uganda, seguiti dai fertilizzanti/prodotti chimici per l’agricoltura ed i farmaci, rispettivamente dell’1,7 e l’1,5 milioni di Euro. Ultimo aggiornamento: 26/08/2013 ^Top^ POLITICA ECONOMICA La politica di Yoweri Museveni, presidente dell’Uganda dal 26 gen. 1986, ha portato una relativa stabilità e una forte crescita economica in Uganda. Da quello stesso anno, con il sostegno finanziario del Fondo Monetario e dei paesi donatori, il Governo ha agito per recuperare un'economia decimata dal regime dell'ex presidente Idi Amin e dalle guerre civili che ne sono seguiti attraverso riforma monetaria, aumento dei prezzi al produttore sulle esportazioni, aumento di prezzi dei prodotti petroliferi e miglioramento dei salari nei servizi pubblici. Nel maggio 2010, il Fondo ha approvato la nuova edizione 2010-2013 del Policy Support Instrument (PSI), programma di assistenza a favore dell’Uganda, che segue l’omonimo programma 2007-2010. Esso non prevede finanziamenti ma soltanto attività di supporto e di indirizzo alle scelte di politica economica del governo, focalizzandosi su obiettivi quali il conseguimento della stabilità macroeconomica, sostenuta crescita economica, sviluppo del settore finanziario e miglioramento della gestione finanziaria pubblica. La scelta di rinnovare il programma si fonda sui risultati del settimo esercizio di monitoraggio della precedente edizione, completato nel marzo 2010, che ha mostrato come il Paese sia stato capace di attutire relativamente bene l’impatto della crisi internazionale senza provocare particolari squilibri macroeconomici ed, anzi, facendo registrare una crescita molto robusta. La svolta politica continua a puntare principalmente al controllo dell’inflazione, all'aumento delle produzioni, alla lotta contro la corruzione e ad un miglioramento di bilancio. UGANDA 6 Durante il periodo 1990-2001, l'economia si è trasformata, giovando di continui investimenti nella riabilitazione delle infrastrutture, incentivi per migliorare la produzione e l’esportazione, oltre che dell’inflazione ridotta, di un graduale miglioramento della sicurezza interna, e il ritorno degli imprenditori indiano - ugandesi esiliati sotto il governo di Idi Amin. Tale virtuosa condotta della politica economica ha consentito all’Uganda di poter conseguire stabilità macroeconomica e crescita sostenuta non inflazionistica. Di conseguenza, negli ultimi anni, l'Uganda si e' cosi' rivelata una delle economie a maggior ritmo di crescita dell'intero continente africano, avendo registrato per oltre venti anni ininterrotta espansione macroeconomica, con un aumento costante del PIL che e' passato da una media del 6,5% negli anni novanta a oltre il 7% nel corso del 2000, ben al di sopra della media dell'area. L'economia dell'Uganda, pur avendo rallentato negli anni 2010-2012, ha subito una relativa decelerazione (con crescita reale del 3,4% nel 2011/12) a causa degli effetti avversi della congiuntura internazionale e da altri fattori interni ed esterni, dovrebbe riprendere a crescere progressivamente nei prossimi anni (si stima pari al 5,3% nel 2013); per il periodo 2014-2015, si prevede una crescita del PIL pari al 6,9% e una potenziale accelerazione pari al 12,9% nel 2016, grazie ad una maggiore sviluppo delle infrastrutture ma soprattuto con l'avvio dell'estrazione di petrolio (si stima la presenza di circa 3,5 miliardi di barili a fronte di una perlustrazione dell'area pari al 30 - 40%). L'inflazione è passata dal 240% nel 1987 al 42% nel 1992 e al 14,7% nel 2012, con previsioni di ulteriore calo nei prossimi anni (si stima al 6% nel 2013). Questa favorevole situazione per gli investitori (anche stranieri) è sostenuta anche dall’effetto dell’ampio programma di privatizzazione promosso dall’attuale Governo. L’Uganda è stato uno dei primi paesi africani a liberalizzare il settore delle telecomunicazioni, che oggi è operativo con diverse compagnie private. I successi ugandesi in economia non devono far dimenticare che circa la metà del Pil è garantito dalle donazioni internazionali. Proprio per questo i paesi donatori hanno adottato una politica di maggior controllo sui conti pubblici spingendo le autorità di Kampala a intensificare la lotta alla corruzione, vera piaga per il paese, e a ridurre le spese militari. Ultimo aggiornamento: 26/08/2013 ^Top^ UGANDA 7 INDICATORI MACROECONOMICI PIL Nominale (mln €) Variazione del PIL reale (%) Popolazione (mln) 2010 2011 2012 2013 13.365 12.987 16.624 16.690 6,2 5,9 3,4 5 33,4 34,5 35,6 36,8 1.593 PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) Disoccupazione (%) Debito pubblico (% PIL) Inflazione (%) Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 1.490 1.561 4,2 3,5 4,2 22,6 27,7 27,9 30,4 4 18,7 14 6,7 8,6 6,8 1,3 6,1 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e IMF. Ultimo aggiornamento: 22/10/2013 ^Top^ TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia UGANDA 8 BILANCIA COMMERCIALE UGANDA 9 OSSERVAZIONI UGANDA 10 SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI 2011 2012 2013 Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) -1,94 -2,18 -2,28 Saldo dei Servizi (mln. €) -594 -840 -836 Saldo dei Redditi (mln. €) -270 -263 -279 1.124 1.324 1.423 -1.635 -1.908 -1.883 1.880 2.105 2.270 Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €) Saldo delle partite correnti (mln. €) Riserve internazionali (mln. €) Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. Note: Fino al 2010 l'Uganda registrava un deficit delle partite correnti che si attribuiva principalmente a spese per le importazioni di prodotti manufatti e di beni capitali per i progetti di investimento in atto nel Paese, cui va aggiunta una crescita piu' lenta delle esportazioni, dei flussi di reddito e di trasferimenti correnti. Tuttavia nel primo semestre del 2013,si registra un miglioramento a causa, principalmente, della riduzione delle importazioni e del continuo afflusso di investimenti diretti esteri. Ultimo aggiornamento: 03/09/2013 ^Top^ UGANDA 11 INVESTIMENTI - STOCK UGANDA 12 OSSERVAZIONI UGANDA 13 INVESTIMENTI - FLUSSI UGANDA 14 OSSERVAZIONI UGANDA 15 BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE Market Access Database della Commissione Europea UGANDA 16 COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA 2013 Val (0 - 100) GCI Pos. 148 paesi 2014 Val (0 - 100) Pos. 144 paesi 2015 Val (0 - 100) Pos. 140 paesi 3,5 129 3,6 122 3,7 115 Requisiti di base (60 %) 3,4 134 3,6 126 3,8 117 Istituzioni (25%) 3,3 116 3,3 115 3,4 101 Infrastrutture (25%) 2,3 133 2,3 129 2,4 128 Ambiente macroeconomico (25%) 3,6 133 4,4 96 4,8 67 Salute e Istruzione Primaria (25%) 4,4 127 4,4 122 4,5 120 Fattori stimolatori dell'efficienza (35 %) 3,6 111 3,5 110 3,5 109 Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 2,7 131 2,7 129 2,7 130 Efficienza del mercato dei beni (17%) 3,9 120 3,9 119 3,9 120 Efficienza del mercato del lavoro (17%) 4,7 32 4,7 27 4,6 27 Sviluppo del mercato finanziario (17%) 3,9 77 3,8 81 3,7 81 Diffusione delle tecnologie (17%) 2,8 120 2,8 119 2,8 117 Dimensione del mercato (17%) 3,3 89 3,3 86 3,4 82 Fattori di innovazione e sofisticazione (5 %) 3,3 107 3,3 104 3,3 100 Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 3,6 109 3,5 109 3,5 107 3 92 3,1 96 3,2 85 Sub indici Innovazione (50%) Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ 2013 Val (0 - 100) Indice di Liberta Economica Pos. 184 paesi 61,1 79 2014 Val (0 - 100) 59,9 Pos. 186 paesi 91 2015 Val (0 - 100) 59,7 Pos. 186 paesi 92 Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ UGANDA 17 INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE 2010 Val (0 - 7) ETI Pos. 132 paesi 2012 Val (0 - 7) Pos. 132 paesi 3,6 94 3,6 98 Accesso al mercato (25%) 5,3 10 4,9 16 Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 5,3 10 4,9 16 Amministrazione doganale (25%) 3,1 103 3,2 103 Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 3,9 71 4,4 51 3 106 2,8 116 Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 2,5 111 2,5 112 Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 2,4 120 2,8 121 Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 2,2 121 2,6 128 Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 3,3 85 3,3 95 Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 1,8 116 2,4 115 Contesto business (25%) 3,7 97 3,7 100 Regolamentazione (50%) 3,3 97 3,6 73 4 89 3,8 108 Sub indici Efficienza delle procedure di import e export (33%) Sicurezza (50%) Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 04/09/2013 ^Top^ 2010 Valore (%) Peso % del commercio sul PIL 2012 Valore (%) 36 46 Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU. Elaborazione su dati della Banca Mondiale Ultimo aggiornamento: 04/09/2013 ^Top^ OSSERVAZIONI La competitività globale dell'Uganda continua ancora ad essere frenato da un contesto di affari inefficiente e un'amministrazione pubblica debole. Le imprese controllate dallo stato dominano i settori chiavi, perpetuando cosi' scarsa produttività per tutta l'economia. Il contesto di norme opache e la mancanza di politiche per facilitare il commercio e gli investimenti ostacolano l'emergere di un settore privato vibrante. Ultimo aggiornamento: 04/09/2013 ^Top^ UGANDA 18 FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS 2014 / 2015 2015 / 2016 2016 / 2017 14 13,3 11,4 13,5 16,8 14,5 Burocrazia statale inefficiente 7,6 5,4 4,5 Scarsa salute pubblica 2,3 2,3 1,2 22,5 17,2 16,1 Accesso al finanziamento Aliquote fiscali Corruzione Crimine e Furti 2,8 3 2,5 Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 6,1 6,9 5,4 Forza lavoro non adeguatamente istruita 1,7 3 4,6 11,5 11,1 11,2 Inflazione 8,4 9,1 11,9 Instabilita delle politiche 1,6 3,5 2,7 Instabilita del governo/colpi di stato 0,6 0,4 0,4 Normative del lavoro restrittive 1,1 0,5 0,4 Normative fiscali 3,2 3 4,7 Regolamenti sulla valuta estera 1,4 1,3 5,7 Insufficiente capacita di innovare 1,8 3,3 3,2 Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index. Note: I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 16 fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavola rappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo. Ultimo aggiornamento: 07/03/2017 ^Top^ UGANDA 19 INDICE DOING BUSINESS 2015 Val (0 - 7) Pos. 189 paesi Posizione nel ranking complessivo 135 Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 168 Procedure - numero (25%) 15 Tempo - giorni (25%) Costo - % reddito procapite (25%) 2016 Val (0 - 7) Pos. 189 paesi 122 168 15 35 27 64,4 39,7 Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) 166 Procedure - numero (33,3%) 161 18 18 Tempo - giorni (33,3%) 159 159 Costo - % reddito procapite (33,3%) 11,7 Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) 6 Tempo - giorni (33,3%) Costo - % reddito procapite (33,3%) 9,6 172 167 6 132 86 11.004,9 9.030,5 Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 118 Procedure - numero (33,3%) 10 120 10 Tempo - giorni (33,3%) 42 42 Costo - % valore della proprieta (33,3%) 2,6 2,6 Accesso al credito (Posizione nel ranking) 128 Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8 max) (37,5%) 6 42 6 Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 7 Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 98 99 Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 3 3 Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max) (33,3%) 5 5 Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria (0 min - 10 max) (33,3%) 7 7 Tasse (Posizione nel ranking) 101 Pagamenti annuali - numero (33,3%) 105 31 31 Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai pagamenti (33,3%) 209 209 Tassazione dei profitti (33,3%) 25,2 Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 25,2 126 128 Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 77 77 Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 287 287 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo (ore) 64 64 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo (USD) 102 102 Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 149 149 Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 489 489 Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo (ore) 138 138 Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo (USD) 296 296 Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 78 78 Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 490 490 Costi - % del risarcimento (33,3%) 31,3 31,3 Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 8 Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 8 106 104 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business. Note: I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology. Ultimo aggiornamento: 24/01/2016 ^Top^ UGANDA 20 UGANDA 21 ACCESSO AL CREDITO ACCESSO AL CREDITO Tra gli strumenti a disposizione di chi volesse investire in Uganda si segnalano, per le imprese italiane, quelli messi a disposizione da: SIMEST Spa. Per informazioni visita il sito web della Simest (sezione Prodotti e Servizi): http://www.simest.it Ultimo aggiornamento: 28/08/2013 ^Top^ UGANDA 22 RISCHI RISCHI POLITICI Politico: Prossime Elezioni Presidenziali Economico Finanziario Operativo Il Presidente Yoweri Kaguta Museveni, è al potere dal 1986. La maggioranza ottenuta nelle elezioni generali del 2011 ha ulteriormente rafforzato il suo ruolo e del suo partito (National Resistance Movement. Salvo sporadiche manifestazioni, l'opposizione non e' finora riuscita a controbattere efficacemente alla riduzione di voti popolari sofferta nel 2011, per quanto abbia uvinto diverse byelections Le prossime elezioni generali avranno luogo nel 2016. Politico: Prossime Elezioni Presidenziali Il Paese ha mantenuto un buon tasso di crescita reale negli ultimi anni, pur essendo limitato da infrastrutture inadeguate e dall'impatto della flessione dei mercati europei. Le pressioni inflazionistiche sono in diminuzione, ma restano suscettibili ai prezzi dei generi alimentari e del petrolio. Economico Sotto supervisione della Banca d'Uganda, operano circa 25 banche commerciali e numerosi enti di micro-finanza. Il settore bancario e' in espansione ed e' caratterizzato da elevata presenza straniera (circa 16 istituti) con un basso tasso di accesso al credito (38%), sia formale che informale. Finanziario Il governo garantisce l'apertura nei confronti degli investitori esteri, offrendo incentivi fiscali ed evitando l'imposizione di controlli o restrizioni su pagamenti, transazioni o trasferimenti di capitali. Il contesto operativo risente tuttavia di diverse criticita' negli apparati burocratico e giudiziario. il rischio di attacchi terroristici (non elevatissimo) e l'instabilita' regionale rappresentano una vulnerabilita' alla sicurezza nazionale cui, tuttavia, le Forze di Sicurezza ugandesi appaiono attrezzate. Operativo Ultimo aggiornamento: 04/09/2013 ^Top^ UGANDA 23 RISCHI ECONOMICI Inflazione Crescita Economica infrastrutture Fattori esterni Rischio climatico Inflazione Le pressioni inflazionistiche sono in diminuzione, ma restano suscettibili ai prezzi di generi alimentari, petrolio e al mantenimento di un tasso di cambio stabile. Dal 1999 al 2011, il Paese ha mantenuto una buona variazione del tasso di crescita economica(tra 5,2% e 10,8%), la la crescita reale potrebbe essere limitata da infrastrutture energetiche, stradali e varie inadeguate. Crescita Economica L’inizio della produzione del petrolio dipende dalla costruzione d’infrastrutture di produzione, comprese le raffinerie e, possibilmente, l’oleodotto. La produzione destinata all’esportazione non dovrebbe cominciare prima di cinque anni, richiedendo investimenti di diversi miliardi di dollari nello sviluppo d’infrastrutture. infrastrutture L’Uganda è un'economia relativamente piccola e aperta. Come tale rimane vulnerabile a un numero di scosse esterne, comprese le fluttuazioni dei prezzi delle sue principali esportazioni e importazioni. I prezzi globali delle materie prime, tra cui i prezzi del petrolio, rimangono volatili. Un declino dell'economia globale potrebbe comportare una diminuzione del volume degli scambi d'Uganda con i paesi industriali, riducendo così i valori di esportazione corrispondente. Fattori esterni Il settore agricolo contribuisce per circa un quarto della produzione totale dell'Uganda e impiega circa tre quarti della sua forza lavoro. Questo settore resta soggetto a rischi climatici, per quanto l'Uganda sia un Paese di eccezionali condizioni climatiche. Rischio climatico Ultimo aggiornamento: 04/09/2013 ^Top^ RISCHI OPERATIVI Corruzione Burocrazia Terrorismo Sebbene l’economia ugandese sia cresciuta negli ultimi dieci anni, il presidente Yoweri Museveni - al potere da 24 anni - ha dovuto affrontare accuse di diffusa corruzione e peggioramento dei servizi pubblici. I donatori (tra questi figurano Commissione Europea, Inghilterra, Germania, la Banca Mondiale, Danimarca, Belgio, Irlanda, Norvegia, Olanda, Austria e Svezia) hanno affermato nel 2010 che la pratica è diventata ‘endemica’ e che il rifiuto del governo di perseguirla favorirebbe una cultura dell’impunità. Pertanto, questi hanno tagliato il loro contributo di 360 milioni dollari al bilancio Corruzione Mentre il Governo garantisce l'apertura nei confronti degli investitori esteri, offrendo incentivi fiscali ed evitando l'imposizione di controlli o restrizioni su pagamenti, transazioni o trasaferimenti di capitali, il contesto operativo risente di diverse criticita' negli apparati burocratico e giudiziario. Burocrazia Terrorismo Il rischio di attachi terroristici e l'instabilita' regionale (area dei grandi laghi) potrebbero rappresentare una vulnerabilita' allo stato di sicurezza. Ultimo aggiornamento: 04/09/2013 ^Top^ UGANDA 24 UGANDA 25 RAPPORTI CON L'ITALIA OVERVIEW La presenza italiana in Uganda e’ riconosciuta e largamente apprezzata: un forte moltiplicatore nelle relazioni commerciali. L'emergere dell'Africa orientale quale area a maggior tasso di sviluppo dell'Africa sub-sahariana crea un quadro favorevole all'ingresso di nuove imprese italiane in un mercato interno e regionale in espansione ed integrazione. Circa 600 connazionali sono presenti sul territorio ugandese. Le maggiori aziende italiane presenti nel Paese sono la Salini e la Saipem. La Salini si e’ aggiudicata appalti per opere civili importanti, quali una delle arterie viarie principali della capitale Kampala (il cosidetto Northern Bypass) e la realizzazione della diga idroelettrica di Bujagali sul Nilo per 250 megawatt (completato nel 2012). Altri operatori economici italiani di minori dimensioni, circa una trentina, hanno investito nelle seguenti attivita’: turismo; opere civili/stradali; perforazione dei pozzi; fornitura e assistenza tecnica nel sistema; meccanica e falegnameria; ristorazione e alloggio; attivita’ commerciali (generi alimentari, caffe’, ascensori, infissi in aluminio, macchine per lavorazione del legno, marmo e granito). A partire dal 2012, sono stati organizzati una serie d’eventi di promozione commerciale e di maggiore conoscenza per le imprese italiane delle opportunita’ sussistenti sul mercato ugandese: 1. creazione d’una Associazione degli imprenditori italiani gia’ presenti in Uganda (“Business Club Italia”, maggio 2012); 2. due ‘Settimane Italiane’ incentrate sulla promozione di aziende italiane (Giugno 2012 al “Serena Hotel” e novembre allo “Sheraton”); 3. un seminario sui settori dell’Energia e Agricoltura svoltosi alla sede centrale dell’ICE a Roma; 4. partecipazione a due Fiere internazionali nel 2012 a Kampala ed una il 23-25.07.2013; 4. cerimonia di lancio ufficiale del ‘Business Club Italia’ a Kampala, inaugurato dal sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura, ad ottobre. Nello stesso mese di ottobre, l’Italia e’ stata rappresentata per la prima volta alla Fiera Internazionale di Kampala con due spazi espositivi, di cui un “Punto Italia’, organizzato dallo stesso ICE. Nel dicembre del 2012, si e’ svolta nella sede della Confindustria a Roma ed in quella di “Promos” a Milano una “Presentazione Paese”, in collaborazione con Assafrica e Mediterraneo, con una delegazione guidata dal Primo Ministro ugandese, Amama Mbabazi. Nel maggio 2013, la Camera di Commercio di Milano ha organizzato un’ulteriore presentazione delle opportunita’ commerciali in Uganda, mirata ad una missione di imprese italiane a Kampala a fine luglio 2013. Inoltre, su impulso italiano, e’ in via di formazione a Kampala una “Camera di Commercio europea”, che promuova e protegga gli interessi delle imprese europee in Uganda. E' ora in via di finalizzazione un MoU sulla promozione delle PMI italiane. Sono attivi accordi bilaterali per la promozione e protezione degli investimenti e sulle doppie tassazioni. Ultimo aggiornamento: 06/07/2013 ^Top^ UGANDA 26 SCAMBI COMMERCIALI EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: UGANDA Export italiano verso il paese: UGANDA Totale 2014 2015 38,18 mln. € 44,39 mln. € 2016 mln. € Merci (mln. €) 2016 2017 nd mln. € nd mln. € 2014 2015 Prodotti alimentari 1,16 0,97 Prodotti chimici 3,73 4,11 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1,14 2,22 Articoli in gomma e materie plastiche 0,75 1 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 0,81 1,3 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 3,98 2,62 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 1,75 2,24 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 2,15 3,41 15,55 12,55 2,3 2,39 0,04 7,36 Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. UGANDA 27 2016 IMPORT ITALIANO DAL PAESE: UGANDA Import italiano dal paese: UGANDA 2014 Totale 2015 87,08 mln. € 109,49 mln. € Merci (mln. €) 2016 2016 mln. € nd mln. € 2014 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. OSSERVAZIONI UGANDA 28 nd mln. € 2015 69,42 Prodotti alimentari 2017 2016 90,54 4,62 7,05 12,16 11,68 INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK UGANDA 29 OSSERVAZIONI UGANDA 30 INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI UGANDA 31 OSSERVAZIONI UGANDA 32 FLUSSI TURISTICI L’Uganda è il Paese che ospita oltre la metà della rimanente popolazione mondiale di gorilla di montagna, stimata intorno a 650 esemplari. Il paese offre notevoli opportunita’ nel settore turistico, data la sua dotazione di paradisi di biodiversita’ naturalistica unici al mondo, ancora sfruttati in misura molto limitata. Ultimo aggiornamento: 29/08/2013 ^Top^ UGANDA 33