ECONOMY & MARKETS Global Markets Strategy Report Ottobre ’11 Quadro macro ed errori politici in primo piano → Gli ultimi dati economici indicano una crescita debole, ma difficilmente una recessione. Tuttavia, l’azione politica che abbiamo visto di recente, con vertici economici dedicati alla crisi del debito sovrano e l’erogazione di fondi straordinari alle banche congiuntamente dalla BCE e dalla Federal Reserve, suggeriscono che il settore bancario sia visto come possibile cinghia di trasmissione della crisi dall’area euro all’economia globale. Questa azione concertata è intesa a prevenire le conseguenze di eventi paragonabili al fallimento di Lehman Brothers. → La Federal Reserve ha peggiorato il giudizio sulle prospettive per l’economia quando ha annunciato nuove misure di stimolo. Avere citato “significativi rischi al ribasso” per la crescita può placare alcuni detrattori politici della sua politica troppo espansiva ma l’allarme inaspettato può essere ispirato anche dalla crisi del debito in euro, divenuta lo scenario centrale di rischio. → In una nota di speranza, l’ingresso di attori esterni potrebbe avere implicazioni positive, spingendo l’Unione Europea ad adottare le azioni energiche necessarie per affrontare la crisi. Sulla questione della Grecia, tuttavia, la tendenza al rinvio di decisioni sembra ancora prevalere. Pertanto, spetta ad organi tecnici (BCE, fondo salva-stati) trattare direttamente con la crisi. Cosa implica per la strategia → In questo clima difficile preferiamo dare ancora priorità al controllo del rischio, piuttosto che cogliere immediate opportunità di acquisto in mercati martoriati come quelli azionari e obbligazionari del credito. → Crediamo che uno scenario di protratta debolezza della crescita non sia nemmeno completamente scontata sul mercato USA e abbiamo pertanto ridotto il sovrappeso in questa classe. Alcune pessimistiche ipotesi legate alla crisi del debito sovrano appaiono invece sempre più scontate sui mercati europei in particolare sulle azioni e obbligazioni di banche, che a nostro avviso sono in grado di sostenere eventi anche traumatici come un’insolvenza controllata del debito pubblico greco. → Occasioni migliori potrebbero venire dal coinvolgimento nel forte calo degli ultimi mesi di settori che traggono profitti principalmente fuori della zona euro ed in particolare da paesi emergenti dove l’economia ha rallentato, ma non è minacciata dalla recessione (e che infatti restano in cima alle nostre preferenze per l’allocazione azionaria). → Tuttavia, i dati macroeconomici dovrebbero avere priorità su criteri di selezione degli investimenti fondati sui bilanci aziendali (analisi microeconomica). Quando le condizioni di mercato saranno meno volatili, parametri convenzionali come i rapporti prezzo-utili o prezzo per valore contabile dovrebbero recuperare un ruolo chiave e i mercati azionari europei avrebbero apprezzabili margini di rialzo. 1 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 → Nel clima attuale il massimo che si può fare è di acquistare l’azionario europeo in contropartita del taglio sugli USA. Per evitare che ciò esponga maggiormente la strategia ai molteplici scenari di rischio, che vedono l’Europa in primo piano, non abbiamo completato la mossa sul piano valutario. Riteniamo infatti che il dollaro sia una protezione a buon mercato contro un ulteriore cedimento dell’euro. → La concertazione globale potrebbe col tempo avere effetti benefici, ma finché lo scenario macro non migliora in maniera significativa, gli errori di politica possono ancora pregiudicare la fiducia degli investitori e l’opportunità di un controllo del rischio resta viva. → Alcuni beni rifugio cominciano invero ad essere costosi, in particolare in alcuni mercati obbligazionari centrali (Stati Uniti, Germania), dove i rendimenti a malapena coprono l’inflazione corrente e sono interessanti solo se si prevede una recessione vera e propria. → Il mercato del credito di impresa offre numerose opportunità ad alto rendimento (a maggior ragione dopo il recente forte aumento dei premi di credito, che è stata guidata da estrema avversione al rischio) mentre i titoli di Stato della periferia euro dovrebbero essere selezionati con maggiore attenzione in considerazione del più volte citato rischio politico. 2 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Crescita degli utili superiore alla media e bassa inflazione favoriscono i mercati ciclici Utili in crescita I risultati societari hanno regolarmente sostenuto lo scenario di crescita dei profitti. Da parte sua l’inflazione non dovrebbe porre problemi di particolare rilevanza nei paesi sviluppati specie nell’attuale fase di relativo rallentamento, mentre negli emergenti le misure di contenimento dovrebbero risultare efficaci. Cosa fa crescere gli utili societari La crescita dei profitti è stata costantemente sostenuta dal controllo dei costi, fattore meno ciclico dei ricavi di vendita il cui apporto non è mancato ma potrebbe essere minore in una protratta fase di rallentamento della congiuntura come quella che si va profilando. La mappa del ciclo economico (Phazer) Crisi Espansione Sett. 2008 INFLAZIONE Tendenza di lungo periodo 2,7% L’indicatore di scenario. Investment Phazer Sett. 2011 Sett. 2010 Sett. 2012 Utili +5,4% Inflazione 1,7% Sett. 2009 Contrazione Forza CRESCITA UTILI Trend di lungo periodo 6% Strategia conseguente Negli ultimi 30 anni scenari contrassegnati da crescita degli utili sopra la media e inflazione inferiore alla media hanno favorito i mercati ciclici. Tuttavia nell’attuale situazione di incertezza è opportuno contenere il rischio, in particolare sull’azionario, mentre le obbligazioni con rischio di credito dovrebbero mostrare migliore tenuta a scenari di avversione al rischio. Scenario alternativo Negli ultimi tempi le probabilità associate a scenari alternativi sono aumentate, in particolare per quello di contrazione e ciò ha reso opportuna una maggiore esposizione tattica a mercati rifugio. Tuttavia riteniamo che una recessione come quella scontata dai mercati non sia imminente grazie soprattutto al sostegno alla crescita mondiale da parte dei paesi emergenti. Asset class Crisi Equity Sell Government Bond Contrazione Buy Corporate Bond Sell Cash Buy Forza Espansione BuyBuy SellSell Buy Hold Global Markets Strategy Report Scenario Globale Ottobre 2011 Risolvere la crisi dell’euro diventa un’esigenza globale Gli investitori appaiono a volte rassicurati dalla cooperazione delle banche centrali. Tra gli ultimi episodi della crisi del debito sovrano, la Banca Centrale Europea ha fornito prestiti in dollari a banche dell’area euro in coordinamento con la Federal Reserve americana. Gravate da perdite per l’esposizione in titoli di Stato emessi dai paesi finanziariamente in difficoltà, le banche hanno avuto problemi ad ottenere prestiti in dollari. Il denaro fornito dovrebbe colmare il vuoto lasciato dal ritiro dei fondi monetari USA, su cui le banche europee hanno a lungo contato per i finanziamenti in dollari. Questa cooperazione ci ricorda quanto accaduto dopo il fallimento di una grande banca d’affari americana circa tre anni fa e mette in evidenza il rischio che i problemi dell’Europa possano influire sul sistema finanziario globale e causare quella recessione da qualche tempo molto temuta dai mercati finanziari. Una visione più benevola è che le autorità dell’Unione Europea agiranno con maggiore fermezza per risolvere la crisi sotto la spinta di altri attori chiave. L’impegno dimostrato all’ultima riunione del G20 è stato visto in maniera più costruttiva dai mercati finanziari, ma la ripresa dei prezzi nei mercati più a rischio risulta essere ancora una volta temporanea. 100 70 80 50 60 30 40 20 10 Gen 08 Ott 08 Lug 09 Ago 10 Gen 11 Set 11 Indice MSCI World settore finanziario senza area euro Indice MSCI euro settore finanziario Indice volatilità VIX Bloomberg data al 30 Settembre 2011 In effetti il rischio di errori di politica è ancora alto, se non altro perché spetta all’Unione Europea trovare soluzioni alla propria crisi, nonostante l’entrata in scena di USA ed altri paesi. La questione della Grecia ha originato la crisi del debito euro più di un anno fa ed è ancora da definire in punti chiave come la partecipazione dei creditori privati e le conseguenti svalutazioni degli attivi soprattutto di banche. L’economia greca conta per una piccola frazione del PIL dell’area euro, ma la sua soluzione è diventata un importante test della capacità dei politici di gestire una crisi più ampia. Mentre una ristrutturazione del debito greco è quasi annunciata, il problema è come renderla una procedura “morbida” (simile a quelle regolate dal normale diritto commerciale) eliminando le incertezze sulle perdite delle banche (per pesante che sia la decurtazione). La mancanza di un accordo rischia di innescare un’insolvenza “dura” (caotica e non regolamentata). Mentre i politici rimandano le decisioni e il rischio di insolvenza dura della Grecia non viene dissipato, spetta ad organi tecnici come la BCE trattare direttamente con la crisi ad esempio con l’acquisto di titoli di Stato di altri paesi colpiti. La sostituzione di un economista che vuole combattere l’inflazione con un gestore di crisi come rappresentante della Germania nel direttorio sembra anticipare un nuovo modo di fare 4 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Volatility Index Indice MSCI con base 1 Gennaio 2008 = 100 Situazione banche area euro sotto osservazione Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 della BCE. Il suo statuto non può essere facilmente modificato e l’inflazione rimarrà quindi al centro della sua politica, ma una maggiore attenzione alle tendenze globali e a cosa le altre banche centrali stanno facendo dovrebbe diventare pratica regolare. Non ci aspettiamo che i tassi di interesse siano subito tagliati per sanzionare il cambiamento ma ciò dovrebbe comunque avvenire entro fine anno se la crisi rimane presente. Il ruolo di gestore delle crisi su base permanente sarà preso dalle strutture create dalla crisi stessa. Come primo passo, il Parlamento tedesco ha approvato l’ampliamento del fondo che in origine era incaricato di erogare gli aiuti ma che dovrà farsi carico di altri compiti cruciali (come l’acquisto di obbligazioni per stabilizzare i mercati secondari attualmente in capo alla BCE). Questo passaggio parlamentare ha evitato un’altra crisi sui mercati, ma non sarebbe sufficiente a dissipare tutte quante le preoccupazioni. I poteri di cui dispone il fondo sono il minimo che potremmo aspettarci per un ruolo così difficile e la quantità di fondi a disposizione è definita anziché illimitata (un punto Effetto degli acquisti di titoli pubblici sul patrimonio della BCE in miliardi di Euro 2150 2000 1850 1700 1550 1400 1250 Gen 08 Ott 08 Lug 09 Apr 10 Gen 11 Set 11 ECB Balance Sheet Tot Assets Dati European Central Bank, Bloomberg al 30 Settembre 2011 debole contro speculazioni aggressive). Un evento catalizzatore per cambiare il clima è difficile da trovare nel breve termine. In una versione ulteriormente migliorata il fondo di stabilità potrebbe emettere obbligazioni garantite solidalmente dagli Stati membri, piuttosto che da singoli stati in proporzione al rispettivo PIL. Non sorprende l’opposizione della Germania (Standard & Poor ha avvertito che il suo debito pubblico verrebbe declassato se il fondo fosse ancora ampliato) a meno il governo tedesco non detti la politica fiscale a tutti gli Stati membri. La prospettiva di “unione fiscale” a sua volta appare politicamente irrealizzabile per gli altri governi ma se si accendesse il dibattito anche su questo fronte vi è il rischio che siano i mercati finanziari ad imporre questa soluzione. L’economia Europa 5 Nuovo approccio per la Banca Centrale Europea Cresce la speculazione su prossime iniziative della BCE che disferebbero la politica di normalizzazione monetaria intrapresa nel 2011. Dei due rialzi dei tassi di interesse, il primo deciso in aprile era sembrato parzialmente giustificato da segnali di inflazione crescente e dati in prevalenza ancora favorevoli sulla congiuntura (pur se con crescenti difformità fra paesi); il secondo deciso a luglio è stato invece spiegato a fatica dal presidente della BCE, che ha messo in evidenza sia i rischi al rialzo per l’inflazione che quelli al ribasso per la crescita economica per colpa della crisi del debito. L’apparente contraddizione deriverebbe dalla difficoltà di conciliare il ruolo tradizionale di guardiano dell’inflazione con le esigenze imposte da una crisi che si aggrava. Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 Gli sforzi per differenziarsi dalla politica orientata alla crescita della Federal Reserve potrebbero essere stati controproducenti. In attesa dell’inizio delle operazioni di organismi appositi (come il fondo di stabilità finanziaria) la BCE è stata chiamata a riprendere un ruolo chiave nella gestione della crisi con l’acquisto di titoli di paesi in difficoltà. 10 Tassi interbancari 3,0 5 2,5 0 2,0 -5 1,5 -10 1,0 -15 0,5 -20 Dic 09 Lug 10 Mar 11 Set 11 Futures tassi interbancari (EURIBOR) Indice prezzi al consumo Indice di fiducia delle imprese industriali europee Dati Commissione Europea, Bloomberg al 30 Settembre 2011 Le dimissioni del membro tedesco del direttorio potrebbero tuttavia segnare l’inizio di un cambio di attitudine, con il mandato rigoroso alla stabilità dei prezzi (ereditato dalla banca centrale tedesca) che diventa più flessibile e una maggiore considerazione per l’economia sul modello della Federal Reserve. Una modifica formale del mandato originario della BCE sarebbe piena di controversie legali e politiche specie da parte tedesca, ma sul piano pratico la diminuzione prevista dell’inflazione può rendere le cose più facili. Per ora l’aumento dei prezzi al consumo resterebbe sopra il limite di sicurezza del 2% annuo, ma è probabile che scenda l’anno prossimo perché la stretta fiscale sulle famiglie dovrebbe colpire la spesa per consumi. La transizione verso il nuovo capo della BCE dovrebbe avvenire senza scosse. Non è scontato il giudizio favorevole della Germania al suo nuovo approccio, in cui gestione delle crisi e normale politica monetaria faticano a distinguersi. Tuttavia l’economia tedesca non è più così forte e ciò potrebbe rendere flessibile il suo atteggiamento in questa fase di crisi. La crescita del PIL nell’area euro è calata tra primo e secondo trimestre ma l’effetto di un rallentamento globale è stato evidente per una economia basata sulle esportazioni come quella tedesca a causa del calo di domanda dai paesi emergenti. Stati Uniti Nuovo allarme sulla crescita dalla Federal Reserve La banca centrale americana sta mostrando ancora una volta il suo impegno per la crescita economica, quando il direttivo di settembre ha annunciato nuove misure di stimolo. L’operazione consiste nell’acquisto di 400 miliardi di dollari in titoli pubblici a lunga scadenza in contropartita di una corrispondente quantità di titoli a breve termine, invece che di nuova liquidità come nelle due operazioni dette di “espansione quantitativa” (QE). Gli investitori non hanno accolto con favore l’annuncio dal momento che la Fed ha citato come giustificazione “significativi rischi al ribasso” per la crescita economica. La frase è più pessimistica verso le prospettive economiche di quanto detto in precedenza e ciò ha fatto ritenere insufficiente la nuova operazione. In realtà il governatore della Fed avrebbe cercato di spiegare a politici scettici verso il suo operato che un altro stimolo era necessario. 6 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Economic Sentiment Index Resta alta l’inflazione, ma la BCE guarda a segni di debolezza dell’economia Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 4,0 115 3,8 105 3,5 95 3,3 85 3,0 75 2,8 2,5 65 Gen 08 Ott 08 Lug 09 Prezzo carburante al dettaglio Apr 10 Gen 11 Set 11 Futures Petrolio (qualità West Texas Intermediate) Bloomberg data al 30 Settembre 2011 Sulla base dei dati macro più recenti, non vi è stato un netto cambiamento rispetto a un mese fa nei settori sotto osservazione. I prezzi delle case hanno continuato a diminuire rispetto all’anno precedente nelle 20 città principali, ma la tendenza si va assestando. Da parte sua il mercato del lavoro ha confermato una crescita lenta. I dati del governo federale sono stati condizionati da fattori una tantum, come il recente sciopero in un grande fornitore di servizi di telecomunicazione, mentre i sondaggi aziendali mostrano aumenti regolari mese dopo mese nel settore privato senza perdite di posti di lavoro. La Federal Reserve può appellarsi a una bassa inflazione per confermare la sua politica monetaria eccezionalmente espansiva. L’inflazione che esclude l’impatto dei prezzi di generi alimentari ed energetici è l’indicatore preferito della Fed ed è stata in costante aumento quest’anno, ma gli analisti prevedono un calo l’anno prossimo mentre la crescita economica rallenta. Non prevediamo che la stretta fiscale pregiudichi le prospettive di crescita. La commissione parlamentare nominata dopo il dibattito sul tetto al debito pubblico sta lavorando e presenterà le sue proposte verso fine anno, ma i tagli alla spesa pubblica dovrebbero risultare moderati perché l’azione politica è ancora incentrata sugli stimoli all’economia (il piano della Casa Bianca per l’occupazione ne è un esempio calzante). La spesa delle famiglie potrebbe inoltre recuperare grazie alla discesa dei prezzi del petrolio, che negli Stati Uniti si scarica subito sui prezzi dei carburanti a causa della bassa fiscalità indiretta sulle vendite. I prezzi del greggio sono scesi circa il 15% dai massimi di maggio e da allora i prezzi al dettaglio della benzina sono diminuiti del 12%: questa restituzione del potere di acquisto dovrebbe apportare effetti benefici. Asia Probabile massimo ciclico per l’inflazione L’inflazione in Cina potrebbe avere raggiunto il massimo del ciclo ed anche la crescita della produzione industriale si è moderata, facendo ritenere che le varie misure restrittive abbiano raffreddato la crescita dell’economia come era nelle intenzioni del governo. Per paesi in rapido sviluppo come quella cinese, un contenimento dell’inflazione dovrebbe permettere un atterraggio morbido dell’economia. Altri paesi asiatici sembrano già propensi a sospendere o fermare del tutto la stretta monetaria, anche nel timore di un lungo periodo di debole crescita nei paesi sviluppati con minaccia per le loro esportazioni. I tassi ufficiali sono rimasti inalterati in Corea del 7 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Prezzo del petrolio greggio al barile Prezzo benzina per gallone Calo prezzo del petrolio restituisce potere d’acquisto a famiglie USA Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 Sud e Indonesia, che sono due delle maggiori economie della regione e questa azione suggerisce appunto una rinnovata attenzione alla crescita economica. In Cina i tassi di mercato monetario sono recentemente calati sulle attese che la banca centrale non porti avanti l’azione restrittiva. Il PIL è cresciuto del 9,5% nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente, che è leggermente inferiore rispetto ai primi tre mesi e la maggior parte degli analisti si aspetta un rallentamento ulteriore nella seconda metà dell’anno. I tassi di interesse sono stati alzati cinque volte in un anno e gli obblighi di riserva delle banche anche più volte. Questa politica sta riportando la crescita dei prestiti bancari a livelli normali in modo lento e costante e soprattutto senza pregiudicare le attività economiche come mostra il calo moderato dei dati sulla produzione industriale. Valore indice manifatturiero Attività manifatturiera ancora in espansione in Cina e negli USA 60 55 50 45 40 35 30 Dic 06 Feb 08 Indice manifatturiero Cina Apr 09 Giu 10 Set 11 Indice manifatturiero USA Bloomberg data al 30 Settembre 2011 Questo andamento è coerente con un atterraggio morbido. Informazioni utili e rassicuranti arrivano dall’analogo sondaggio giapponese, che ha rivisto nel terzo trimestre una maggioranza di imprese industriali con attività in ripresa. Gli effetti negativi del terremoto di marzo potevano durare più a lungo se il calo della domanda (aggravato da uno yen forte) avesse ancora frenato le esportazioni. I mercati Obbligazionario 8 Rendimenti dei mercati centrali inferiori all’inflazione Non possiamo vedere particolare valore nei pochi mercati obbligazionari centrali che sono sopravvissuti alla crisi del debito sovrano. I rendimenti dei governativi tedeschi e americani a malapena riescono a coprire l’attuale livello di inflazione e pertanto possono ritenersi appetibili in previsione di un forte calo dei prezzi al consumo (che a sua volta sarebbe indotto da una vera e propria recessione o da una lunga stagnazione di tipo giapponese). Uno strumento come il BUND futures gode di valore rifugio nella crisi attuale, ma il calo dei rendimenti dei titoli pubblici USA è stato altrettanto netto nel terzo trimestre, a dispetto del giudizio negativo di un’importante società di valutazione del debito. Questo andamento suggerisce un alto rischio di recessione, alimentato dal fatto che in passato lunghi periodi di crescita debole hanno appunto avuto questo sviluppo. In realtà le cose potrebbero svolgersi diversamente, dal momento che la riduzione del debito delle famiglie prosegue e deprime strutturalmente la crescita. Incrementi del PIL nell’ordine del 5% annuo sarebbero difficili da ottenere in questo scenario, mentre tassi attorno al 2% potrebbero diventare la norma senza anticipare una recessione. Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 rendimenti obbligazioni, tasso di inflazione Rendimenti obbligazioni di riferimento ai minimi, sotto l’inflazione 4 3 2 1 0 Dic 09 Apr 10 Decennale Germania Inflazione USA Ago 10 Dic 10 Inflazione Germania Apr 11 Set 11 Decennale USA Bloomberg data al 30 Settembre 2011 Mercati governativi con rischio di credito Se i mercati principali hanno poco valore, individuare opportunità ad alto rendimento sui mercati del credito non è immediato e non solo perché la crisi del debito sovrano ha notevolmente ampliato l’universo. Le aspettative su inflazione e tassi di interesse sono a malapena rilevanti in questo campo ed anzi alcuni indicatori macroeconomici influenzano in modo diverso dal passato. Le stime di crescita del PIL sono un esempio calzante, in quanto la prospettiva di una crescita strutturalmente bassa o inesistente è stata negativa per le obbligazioni emesse dai governi della periferia euro, che avrebbero maggiori difficoltà a migliorare le loro finanze e il loro merito di credito in queste condizioni. La percezione del mercato del rischio di credito del governo a causa della difficoltà della Grecia ha portato ad alcune situazioni estreme, ad esempio quando il costo per proteggersi da un’insolvenza dell’Italia è salito a 500 punti base nell’opinione che rendimenti sopra il 6% fossero talmente onerosi da rendere probabile un salvataggio. Pur con tutte le incertezze mostrare nel varo del piano di austerità in Italia, tali preoccupazioni appaiono eccessive e possono fornire opportunità di acquisto. Le prospettive della Spagna sono in miglioramento per ragioni fondamentali: la cooperazione tra l’attuale governo e quello che probabilmente subentrerà dopo le elezioni di novembre ha garantito una regolare approvazione parlamentare del piano di austerità e qualche necessaria riforma economica. Da parte sua il recupero dei titoli di Stato irlandesi riflette un miglioramento delle prospettive per l’economia, che è uscita dalla crisi immobiliare molto indebolita ma ancora ben attrezzata per riprendere a crescere rapidamente (a differenza dei paesi euro del Sud Europa). rischio di credito, mercato CDS Rischio di credito per governativi europei e banche in parallela ascesa 350 300 250 200 150 100 50 Gen 10 Giu 10 Nov 10 ITRAXX Debito Sovrano Europa Occidentale MARKIT, Bloomberg data al 30 Settembre 2011 9 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Apr 11 ITRAXX Europe settore finanziario Set 11 Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 Credito di impresa Ogni investimento sui mercati del credito presenta rischi, ma possiamo trovare un migliore rapporto fra rischio e rendimento nel credito di impresa. I premi sono stati molto meno resistenti che in passate fasi di crisi. Il costo di assicurazione contro le insolvenze societarie è aumentato così nettamente che l’indice iTraxx Europe è tornato sui livelli di inizio 2009 corrispondenti all’ultima recessione. Per l’Europa il collegamento con la crisi del debito sovrano è diretto, a causa della preponderanza del settore finanziario e della sua esposizione alla crisi. Crediamo tuttavia che diverse grandi banche ora sotto pressione siano in grado di sopportare le perdite legate ad eventi traumatici (compresa un’insolvenza ordinata della Grecia). Come è già avvenuto nel pieno della recessione, l’avversione al rischio genera vendite indiscriminate e così il livello dei premi dovrebbe ora fornire una copertura adeguata contro scenari negativi (ciò vale anche per le obbligazioni subordinate di banche). rischio di credito, mercato CDS Rischio di credito imprese USA meno condizionato dal settore finanziario 180 150 120 90 60 Gen 10 iTraxx Europe Giu 10 Nov 10 Apr 11 Set 11 Indice CDS Nord America MARKIT, Bloomberg data al 30 Settembre 2011 Società operanti in altri settori (non finanziari) hanno mantenuto molte delle politiche prudenti che erano indispensabili per superare la recessione. L’impegno a controllare i costi e mantenere flussi di cassa abbondanti è stato rassicurante per i creditori e i premi sono aumentati moderatamente. Più evidente l’aumento del rischio di credito per emittenti non-investment grade che sono visti a maggiore rischio di insolvenza in caso di recessione. Dal momento che non prevediamo una recessione, possiamo trovare diverse opportunità di acquisto anche in questo segmento. Azioni Europa Preponderante il quadro macro Il quadro macro influenza i mercati che rispondono subito a segnali di debolezza dell’economia. Errori di tipo politico continuano a condizionarne l’andamento generale e il clima sembra destinato a restare. Le condizioni del settore finanziario, primo per capitalizzazione, pesano notevolmente e su di esso si scaricano le tensioni legate alla crisi del debito sovrano. Molte banche sono chiamate a rafforzare i livelli patrimoniali, ma non possono facilmente reperire risorse dal mercato dei capitali nelle attuali condizioni. Un’alternativa contingente per aumentare la liquidità viene dalle dismissioni ma se i rami d’affari ceduti sono abbastanza proficui le stime sugli utili futuri peggiorano. La redditività dell’attività principale è a sua volta compromessa dalla necessità di accumulare denaro in cassa invece di prestarlo ad imprese e famiglie. Possiamo chiederci quanto questo scenario sia presente nelle valutazioni di mercato. Il rapporto fra prezzo e valore contabile per le 10 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 banche della zona euro (indice MSCI) è sceso al livello più basso dalla recessione e si trova a circa 0.50 come se la maggior parte delle banche non fossero valutate come imprese operanti in condizioni normali ma come entità a rischio liquidazione. Solo quando il mercato si assesterà chi fa della selezione titoli un punto di forza potrà raccogliere i frutti di acquisti a prezzi fortemente scontati. Siamo dell’avviso che gli investitori torneranno a considerare parametri di valutazione tradizionali come i rapporti prezzo-utili e prezzo-valore contabile in condizioni più stabili. rapporto prezzo/valore contabile, indici MSCI La crisi del debito euro abbassa il valore delle banche sotto quello contabile 300 1,2 1,0 250 0,8 200 0,6 150 0,4 100 Dic 10 Mar 11 Mag 11 Indice ITRAXX obbligazioni settore finanziario MSCI EMU/Finance Lug 11 Rischio di credito, mercato CDS Banche e altri intermediari finanziari (come ad esempio gli assicuratori) rappresentano circa il 20% della capitalizzazione di mercato in Europa. Il resto è costituito da settori i cui ricavi sono tratti in gran parte fuori della zona euro e in particolare da paesi emergenti il cui rallentamento ha reso nervosi gli investitori. I nostri specialisti continuano a favorire le imprese con esposizione a questi paesi (in particolare dell’Asia orientale) nei quali le politiche di contenimento dell’inflazione dovrebbero riuscire a guidare un atterraggio morbido per l’economia con positivi riflessi per i loro profitti. Set 11 MSCI World/Finance Source: Bloomberg data as of 30 September 2011 Azioni USA Suscettibile a fattori diversi dai fondamentali Gli analisti stimano che circa metà dei guadagni ottenuti dalle società statunitensi appartenenti all’indice S&P 500 sono realizzati all’estero con una quota crescente affidata a mercati emergenti in rapido sviluppo. La domanda sia di beni ad uso produttivo che di consumo è cresciuta meno rispetto all’anno scorso. Misure di contenimento dell’inflazione sono state intraprese in Cina e in altri paesi con simili caratteristiche col preciso intento di raffreddare una crescita economica in eccesso e guidare un atterraggio morbido dell’economia. Questo scenario appare invero promettente per il mercato azionario USA sotto questo punto di vista. Le aziende la cui redditività si basa principalmente su vendite nel mercato interno hanno effettivamente ottenuto risultati migliori del previsto, nonostante tutte le preoccupazioni per una recessione imminente. Ciò vale anche per settori sensibili alla congiuntura come le grandi catene dell’abbigliamento e i produttori di altri beni di consumo durevoli (su tutti il comparto informatico). In questo scenario i nostri gestori di portafoglio degli Stati Uniti ribadiscono una sovraesposizione ai settori ciclici e per la strategia il mercato USA resta preferito all’Europa. 11 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 La decisione di tagliare la sovraesposizione agli USA ha valore attico e prende le mosse dalla suscettibilità alle azioni della Federal Reserve. L’ultima misura di stimolo è stata ritenuto inadeguata rispetto a un eventuale terzo programma di espansione quantitativa, tanto più in considerazione del peggioramento delle prospettive economiche fatto allo stesso tempo. Questa reazione suggerisce un mercato fragile, che non ha pienamente scontato uno scenario di debole crescita per un lungo periodo. Per chi come noi fa della selezione titoli uno strumento fondamentale, l’attenzione attuale per gli indicatori tecnici è un ulteriore motivo di preoccupazione. rapporto prezzi/vendite stimate Sui prezzi delle azioni USA le vendite stimate non riflettono una recessione 1,50 1,25 1,00 0,75 0,50 Gen 08 Dic 08 S&P 500 INDEX Nov 09 Ott 10 Set 11 MSCI EUROPE Standard & Poor, Bloomberg data al 30 Settembre 2011 Azionario Asia ed Emergenti Ragioni di un’elevata correlazione Le economie emergenti, in particolare dell’Asia orientale, conservano un potenziale di crescita molto più forte rispetto alla maggior parte dei paesi sviluppati grazie alla domanda interna, ma sono anche strettamente legate all’economia globale attraverso i flussi commerciali. L’economia cinese potrebbe essere parzialmente al riparo dagli alti e bassi delle economie sviluppate, se permettesse alla propria moneta di rafforzarsi come dovrebbe e con questo aumenterebbe il contributo della spesa delle famiglie alla crescita complessiva. Per ora le esportazioni e gli investimenti contano ancora per una grossa quota del PIL e la maggior parte delle economie emergenti tendono a condividere il modello di crescita della Cina. Questo potrebbe spiegare perché i mercati azionari emergenti hanno risentito fortemente dei timori di recessione nei paesi sviluppati che si sono diffusi in estate, dopo essere stati abbastanza resistenti agli alti tassi di interesse ed alle altre misure per frenare la crescita economica. Gli investitori sono apparsi fiduciosi che queste politiche terranno sotto controllo l’inflazione e guideranno un atterraggio morbido per l’economia. Questo scenario ideale ha perso consensi ed è stato sostituito da quello di “atterraggio duro”. Col ribasso degli ultimi mesi è stata messa in discussione la capacità delle economie emergenti di essere poco correlate alle tendenze globali grazie ai margini di crescita interna e con ciò la capacità di ridurre la volatilità dei portafogli azionari globali. In realtà dovremmo essere in grado di distinguere tra economie e mercati emergenti il cui forte calo è stato probabilmente accelerato da fattori come la qualità della gestione societaria (corporate governance) e i flussi di investimento. La corporate governance è migliorata rispetto ai vecchi tempi, quando gli investitori erano consapevoli del rischio e vedevano i mercati emergenti come un investimento di frontiera, sebbene casi di corruzione anche in paesi del gruppo BRIC non siano stati di particolare aiuto (India e Russia in particolare). 12 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 I flussi verso i mercati emergenti sono ancora dominati da investitori occidentali, che in tempi di turbolenza e di avversione al rischio preferiscono investire in beni rifugio come titoli del Tesoro USA, governativi tedeschi e oro. I mercati azionari emergenti hanno visto questi flussi in uscita quando il la crisi del debito sovrano è iniziata nel maggio dello scorso anno, ma sono stati in grado di recuperare abbastanza velocemente e riprendere una tendenza al rialzo. Indice MSCI con base 31 dicebre 2010 = 100 Alta correlazione fra mercati di regioni sviluppate ed emergenti 120 110 100 90 80 Gen 10 Mag 10 MSCI World Set 10 MSCI EM ASIA Gen 11 Mag 11 Set 11 MSCI EM x ASIA Fonte: Bloomberg data al 30 Settembre 2011 La dipendenza dai flussi internazionali ricorda tempi passati quando i mercati emergenti non erano considerati maturi. Tuttavia, i flussi possono ancora avere impatto a causa dello sviluppo di strumenti come gli ETF, diventati un accesso importante per investitori al dettaglio (come dimostra l’imponente massa gestita). Un elemento strutturalmente favorevole, una volta esaurita l’attuale turbolenza, è che i paesi emergenti non sono in genere gravati da un elevato debito pubblico e a differenza dei paesi sviluppati possono rilanciare l’economia con consistenti pacchetti di stimolo così come hanno fatto dopo l’ultima recessione. Un sostegno dovrebbe altresì giungere dal lieve deprezzamento subito da alcune valute per gli effetti positivi sulla competitività delle esportazioni. Valute Si attenua la speculazione al ribasso sul dollaro La nuova misura di stimolo per l’economia della Federal Reserve sembra dare nuovo sostegno al dollaro. A differenza delle precedenti due operazioni di espansione quantitativa quella annunciata dal direttivo di settembre non aumenta la quantità di moneta circolante e ciò può avere arginato i timori di inflazione che una politica espansiva senza limiti faticava a contenere. La valuta americana si è apprezzata di circa il 4% nel suo valore medio a settembre. In parte ciò è dovuto all’attenuarsi di operazioni speculative: il dollaro ha infatti recuperato in poche settimane quasi tutte le perdite da inizio anno contro un paniere di valute asiatiche, ma significativo è stato anche il movimento al ribasso dell’euro. C’è voluto molto tempo affinché il la crisi del debito sovrano si facesse sentire e la speculazione su un cambio di politica della BCE ha probabilmente avuto un ruolo chiave sia per una variazione delle attese sui tassi di interesse che per sopraggiunti problemi di credibilità. 13 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Global Markets Strategy Report Ottobre 2011 Questi sviluppi hanno dato ragione alla nostra sottoesposizione strategica di euro, confermata nonostante l’acquisto delle azioni europee in cambio di azioni americane. Grazie ad una politica meno estrema della Fed, il dollaro potrebbe riprendere parte del suo valore rifugio, come sembra testimoniare il recente forte calo del prezzo dell’oro, che ha dimezzato il suo guadagno da inizio anno a seguito di un ribasso del 14% a settembre (in coincidenza col rimbalzo del dollaro). variazioni tassi di cambio base 31 Decembre 2010 = 100 Ritrova forza il dollaro USA e l’oro cede terreno 104 1900 102 1800 100 1700 98 1600 96 1500 94 1400 92 90 1300 Dic 10 Oro Mar 11 Mag 10 Indice valute asiatiche (contro USD) Bloomberg data al 30 Settembre 30 2011 14 Messaggio pubblicitario. Prima dell’adesione leggere il prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari collocatori e gli uffici dei promotori finanziari autorizzati. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati contenuti nel documento sono forniti da Pioneer Asset Management SA. Pioneer Asset Management SA si riserva il diritto di modificare, in ogni momento, le analisi e le informazioni prodotte. Lug 11 Set 11 Cambio Euro x 1 USD prezzo dell’oro per oncia L’uso di valute cartacee come strumento difensivo si è dimostrato rischioso. È vero che gli sforzi del Giappone per indebolire lo yen sono stati raramente un successo, ma la banca centrale elvetica ha convinto gli investitori del suo impegno a tenere la moneta sotto 1.20 sull’euro (circa il 10% più debole rispetto ai prezzi di mercato prima dell’annuncio).