Temi del Giorno BRUNO CACCIA • ELEZIONI SPAGNA • GIUSEPPE SALA • ISIS • LEGGE DI STABILITÀ • SONDAGGI IlFattoQuotidiano.it / BLOG / di Edoardo Volpicelli e Giovanni D'Errico MEDIA & REGIME Pubblicità progresso: come rendere la comunicazione sociale efficace. Anche contro l’Isis di Edoardo Volpicelli e Giovanni D'Errico | 22 novembre 2015 COMMENTI (4) 34 Tweet 2 Più informazioni su: Comunicazione, Isis, Pubblicità, Pubblicità Progresso Edoardo Volpicelli e Giovanni D'Errico Fondatori ed animatori dell'associazione non profit Ambaradam Post | Articoli Facebook Twitter Già prima del “Venerdì 13” parigino in molti si sono chiesti perché un giovane nato in Europa (o in uno Stato occidentale, non a maggioranza islamica), mediamente istruito e economicamente agiato, potesse decidere di lasciare tutto e andare in Medio Oriente per unirsi ai combattenti dello Stato Islamico. Annunci casa.it 700mila immobili sul portale n 1 in Italia. Trova subito la casa giusta per te! Annunci Immobiliari Su Immobiliare.it trovi oltre 900.000 annunci di case in vendita e in affitto. Cerca ora! Dopo l’evidenza empirica (e lontana e mediata) della violenza e della pericolosità di tali soggetti, evitando di derubricare il tutto con la motivazione della follia, la macchina comunicativa dell’Isis è stata portata al centro dell’attenzione come modello da analizzare con attenzione, non perché nuova, ma perché complessa, ben organizzata e perfettamente funzionante. In poche parole, i CATTIVI hanno imparato a comunicare davvero bene. Quella del califfato è una comunicazione lucida e mira a raggiungere obiettivi interni (descriversi quale Stato vero e proprio) ed esterni (fare proseliti) e, soprattutto, imporre la presenza dello Stato Islamico su scala globale e in maniera inevitabile nei racconti quotidiani, nelle scalette dei Tg e nelle prime pagine dei giornali; il web è sfruttato in maniera molto intelligente, usando i suoi molteplici linguaggi e strumenti, combinando una comunicazione “istituzionale” ad una “emozionale”; una regia comunicativa, se non unica, composta da unità ben coordinate le cui “agenzie” riescono a rimbalzare nei maggiori mezzi di diffusione mondiale. Le parole chiave sono diverse: contenuti virali ad alto tasso di eccitamento, DALLA HOMEPAGE “La tv di Stato aumenta la dipendenza dai partiti Ora è come se l’ad della Rai fosse Palazzo Chigi” chiave sono diverse: contenuti virali ad alto tasso di eccitamento, ingiustizia, esclusione, umiliazione, identificazione, vendetta, terrore, insicurezza e paura. Tra le tecniche usate: l’adbusting, che consiste nel prendere materiale pubblicitario del nemico e modificarne il messaggio a proprio favore, di vecchia concezione ma sempre efficace nell’azione di propaganda; la “gamification”, ovvero creare dei giochi di ruolo e di combattimento all’infedele, diffonderli sul web con lo scopo di dare un minimo di training, reclutare e fidelizzare. Pubblicità Questo davvero in breve, anche perché il web è pieno di tantissimi spunti che invitiamo a consultare, se interessati all’argomento. Media & Regime GIUSTIZIA & IMPUNITÀ Cliente suicida, perquisita Banca Etruria Bankitalia accusa: “C’era cda parallelo stipendi mai tagliati e buonuscite d’oro” PALAZZI & POTERE Forza Italia, dopo Bondi e Repetti anche Lainati e Romele verso l’addio VAI ALLA HOMEPAGE VIDEO CONSIGLIATI Finito il breve preambolo, è giusto chiedersi cosa stiano facendo i BUONI? Si stanno organizzando o stanno a guardare? Alaska, ragazza spruzza dello spray urticante contro un orso e lui gli… La sfida: niente alcol e zuccheri per un mese. Ecco gli effetti sul corpo… Sponsor Manigaure il pesto è Crozza, la guerra di roba da matti: ecco Renzi contro l’Inps e il segreto di Poletti: “Ecco… perché (Wired) •ULTIMA ORA• SEZIONI BLOG FATTO TV ABBONATI FQ× SHOP FQ RADIO Raccomandato da Accedi | Abbonamenti PIÙ COMMENTATI Pubblicità Il 23 novembre a Milano ci sarà l’XI Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale che mette al centro dell’attenzione la lotta a tutti gli sprechi, per inciso uno degli appuntamenti annuali più importanti di Pubblicità Riforma Rai, ok alla legge: la politica resta dentro la tv pubblica. “Super ad” e cda deciso da Parlamento e governo Riforma Rai, Mentana: “Così la tv di Stato ritorna a dipendere dall’esecutivo” Corriere della Sera, da gennaio l’online sarà parzialmente a pagamento. Attesi 4 milioni di ricavi al 2018 Misna, la crisi dei missionari affossa la storica agenzia sul “sud del mondo” Progresso. Per chi non avesse mai approfondito, parliamo di un’organizzazione senza fini di lucro che ha come scopo quello di “contribuire alla soluzione di problemi civili, educativi e morali di carattere sociali grazie all’ideazione, al coordinamento e alla VAI A MEDIA & REGIME realizzazione di campagne di comunicazione atte a stimolare la coscienza civile e l’adire per il bene comune”. Nasce, in realtà, agli inizi degli anni Settanta come un progetto di comunicazione dagli obiettivi davvero ambiziosi: “promuovere e rafforzare in Italia una coscienza civile, un «conformismo civico», attraverso uno DIRETTORE TESTATA ONLINE: PETER GOMEZ SEGUI ILFATTOQUOTIDIANO.IT una coscienza civile, un «conformismo civico», attraverso uno strumento – quello pubblicitario – per molti aspetti demonizzato e guardato con grande diffidenza da una parte consistente e composita della popolazione”. È indubbio che Pubblicità Progresso sia stata il motore di un processo di maturazione e rinnovamento del mondo della comunicazione sociale italiana, svolgendo, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, un ruolo di monopolio della comunicazione pubblicitaria sociale in Italia. Già negli anni Novanta ha dovuto × ripensare la propria identità al fine di ritagliarsi un nuovo spazio, visto che anche altri attori stavano entrando nella scena della Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza comunicazione, in particolare il mondo dell’associazionismo, con cookies. Continuando la navigazione nel sito acconsenti al obiettivi di fund e people raising. loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy Pubblicità Progresso ha comunque mantenuto negli anni fedeltà a uno stile comunicativo sobrio, misurato, certamente non urlato. II risultato è che è riconosciuto in Italia come “lo stile di comunicazione sociale per antonomasia”, spesso criticato perché ritenuto poco efficace, troppo moderato, nel quale infatti gli appelli alla paura o le immagini troppo crude hanno trovato poco spazio. Nell’era dell’“attention economy”, dell’“overload” di informazioni (centinaia di messaggi al giorno – tra mail e social­, 2.300 spot al giorno, 70.000 in un mese e poi quotidiani alle riviste), l’attenzione è diventata la “commodity” più preziosa. Al netto delle espressioni inglesi che abbiamo preso in prestito (e delle quali ci scusiamo), d’accordo sul fatto che tali concetti siano triti e ritriti, ci rimangono comunque degli enormi dubbi: oggi, novembre 2015, finito il monopolio della “comunicazione del bene”, mentre i cattivi sono diventati molto consapevoli di come si comunica e hanno denaro e competenze per farlo, funziona ancora questo stile “misurato e sobrio”? Come deve cambiare la comunicazione sociale istituzionale per tornare ad essere davvero efficace come ai tempi del monopolio? Un veicolo elettrico può cambiarti la vita. Non solo perché risparmi benzina Folletto VR200 pulisce il pavimento per te, e tu hai più tempo per il relax! Da chef ad artista: la storia di Roland Trettl, un uomo felice Sponsorizzato da di Edoardo Volpicelli e Giovanni D'Errico | 22 novembre 2015 COMMENTI (4) TI CONSIGLIAMO 34 Tweet 2