Domenica 17 novembre 2013 - Il Sole 24 Ore
nòva - n. 316
Tre milioni all’Italia per studiare i neutrini
Imprese
Il Consiglio europeo della ricerca finanzia con 3 milioni di euro il progetto
Holmes, coordinato dall’Infn e dall’Università di Milano-Bicocca, per lo
studio della massa del neutrino. Conoscerla aggiunge un tassello
fondamentale nella ricerca dell’evoluzione dell’Universo.
distretti
Le Pmi si alleano
nelle filiere digitali
Designer e artigiani stanno scoprendo che mettere
in comune le proprie rispettive competenze
accresce il business, diventando formula anti-crisi
di Gianpaolo Colletti
«I
mmagina il tuo competitor di sempre, spesso vicino anche geograficamente, che diventa in breve
tempo un prezioso alleato. Non un cambio di casacca, perché ciascuno continua a giocare nel proprio campo, ma un’alleanza strategica. Perché restare soli è pericoloso in questi anni di crisi». Così Franco Zullo, un passato da manager di una multinazionale di telefonia
mobile e oggi impegnato a mettere in rete
sarti brianzoli e marchigiani. Franco ha
acceso My Personal Dresser, una bottega
d’eccellenza artigianale a domicilio: direttamente online è possibile richiedere un
servizio sartoriale su misura.
In Toscana invece Gianni Cantarutti e
Marco Parolini, due manager quarantenni, hanno deciso di mettere in rete designer e artigiani del legno. Hanno così creato Slow Wood, un network di professionisti che pensano e realizzano arredi e
complementi in legno. «Queste piccole
serie o addirittura pezzi unici vengono
poi veicolati nei mercati del mondo, legando tradizione e innovazione e allargando il bacino dei clienti potenziali»,
precisa Parolini.
Così uno più uno non fa più necessariamente due, perché in rete la filiera riesce a
essere più sostenibile, più performante,
più scalabile. «Designer e artigiani stanno scoprendo che mettere in comune le
proprie rispettive competenze consente
di accrescere il business». Cambiano i distretti, che mutuano in filiere aperte. E
cambiano i professionisti: gli skills richiesti ora sono molto differenti e affondano
le radici in un nuovo concetto di marketing digitale. Così anche il capitale umano
diventa trasversale rispetto alle competenze verticali del passato. Una rivoluzione che propone un nuovo concetto di filiera valido soprattutto per le Pmi e le realtà
artigiane. E che coinvolge differenti settori, soprattutto quello enogastronomico.
Tacatì, ad esempio, è nata come piattaforma di ecommerce che consente la spesa
tra i migliori prodotti locali delle botteghe
della propria città. Un’idea nata da Stefano Cravero e Giulia Valente, due giovanissimi astigiani che hanno così messo in rete i piccoli bottegai di quartiere. «Dopo
aver aperto a Torino, Asti, Cuneo e Milano, tra poco approderemo in Toscana. Il
nostro obiettivo è sviluppare una filiera
alimentare locale sostenibile, con un occhio attento ai sapori e alle tradizioni»,
precisa Cravero. Un nuovo concetto di rete di impresa appartiene anche alle realtà
manifatturiere muranesi: così a Murano è
stato attivato il progetto Your Murano, un
social commerce realizzato con le aziende che alleandosi esportano le creazioni
in tutto il mondo.
Eccole allora le nuove filiere anticrisi,
create dalle ceneri di distretti spesso in
concorrenza tra loro. Ora invece allearsi
conviene. Un’evoluzione dei classici contratti di reti di impresa, introdotti e regolamentati in Italia nel 2009 e che in questi
anni si stanno moltiplicando un po’ ovunque. La crescita è tangibile, come si coglie
dai numeri di Unioncamere: nel 2010 i
contratti censiti erano 25 per 157 imprese
coinvolte, a fine 2012 già 647 per un totale
di 3.360 soggetti coinvolti, diventati quasi quattromila nel corso del 2013.
Spesso però le nuove reti nascono in
modo informale, non necessariamente regolamentate. Ma anche da queste alleanze si riscontrano vantaggi oggettivi del fare impresa. L’unione fa la rete, e fare impresa insieme consente di scalare mercati
interni ed esteri e quindi incrementare fatturato, di difendersi dalla burocrazia
esponenziale e da una concorrenza sempre più aggressiva, di acquistare macchinari con pacchetti più convenienti. E il
vecchio distretto diventa qualcosa di più
articolato, uno scambio di prodotti e servizi sempre più declinabili in un mercato
globale. Negli anni della crisi accade che
grazie alla rete si incentivino nuove forme di collaborazione, sinergie prima impossibili soltanto da immaginarsi con i
vecchi campanili, le logiche imprenditoriali del passato, i paradigmi obsoleti di
concorrenza interna. Cambia anche il concetto di competitor, a favore di alleanze
che si mutuano da una maggiore alfabetizzazione digitale.
In questo promettente scenario la strada resta comunque in salita e la sfida per il
prossimo futuro sarà trasferire queste alleanze dalla produzione, quindi dalla serializzazione dell’offerta, alla prototipizzazione: è un salto culturale, implica l’adeguarsi a un nuovo paradigma. Ma c’è chi
giura che l’esplosione delle nuove filiere
nell’agone digitale, connesse anche a un
nuovo modo di ideazione di prodotti e servizi, potrà ridefinire gli standard di una
proprietà intellettualeche oggi deve correre su nuovi binari per competere e scalare.
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promozione
Il marketing del territorio
si affina tra applicazioni e wifi
di Alessandro Longo
A
ncheicommerciantiitalianicominciano a usare le tecnologie per fare
marketing territoriale e così promuovere le attività nei confronti di turisti,
visitatori, potenziali clienti. Wifi, portali
web,appe analyticssubigdatafannocapolino in vari progetti pionieri. «Per promuovereunterritoriobisognapassaredaicanali digitali e social, il che vuole dire non solo
essere presenti lì ma anche rispettarne la
natura», spiega Giuliano Noci, degli Osservatori Ict del Politecnico di Milano.
«Nell’era della disintermediazione attuata
dainternet,nonè piùpensabilepromuoverelasingolaattivitàcommercialeoattrazioneturistica,pervalorizzareunterritorio.Bisogna invece partire dal punto di vista del
visitatoreeproporglipercorsidiesplorazione che raccolgano diverse attività». Per
esempio, invece di limitarsi a fare un sito
web per una singola attività commerciale o
attrazione,bisogna inserirlain unaapp o in
unportalechepermettadisceglieretrapercorsi tematici a seconda di quello che vuole
fare l’utente: gastronomia, vini, architettura classica eccetera.
È proprio l’idea alla base di Itinerari per
l’attrattività, progetto sviluppato da Confcommercio e dal Distretto del commercio
di Como (con l’egida della Regione Lombardia). Su web (e in futuro anche su app)c’è un
databaseinprogressconleattivitàcommerciali cittadine, esplorabili in base a percorsi
tematici che riflettono i diversi volti di Como.Grazieall’appgeoreferenziata,ilDistrettoavrà anchedati daanalizzaresui flussidei
visitatorie potràinteragireconloroperconsigli, promozioni personalizzate. Sono tutte
cose che sarebbe un peccato lasciare nelle
Da Bergamo a Como
i commercianti promuovono
prodotti, itinerari e servizi
manidi aziendecomeGoogle o Tripadvisor,
quando possono essere gestite da soggetti
piùvicini alleesigenze del territorio.
A volte sono operatori privati a farsi aggregatori di servizi per il marketingterritoriale. È il caso di Futur3, che gestisce 3mila
hot spot. Sul relativo portale wifi che gli
utenti vedono all’accesso, i negozi che li
ospitanopossono mettereservizi,pubblicità e informazioni varie. Un sondaggio per i
clienti,una promozione, notizie o semplice
pubblicità di terze parti.
Leprimeadadottarequestasoluzionesono state catene come Mediaworld e Feltrinelli; adesso ci sono anche attori locali. Per
bando smart cities
Intelligence e info-mobilità
per cittadini, imprese, Pa
di Luca Toschi
«S
mart»? Anche no, grazie. Perchélaparolaèarischiodiinflazione e di noia, stentando le
persone a vedere nella vita quotidiana risultaticoncretichegiustifichinotantointeresse per le nuove tecnologie.
Mauna speranza nuova per ridare senso
alla parola smart viene dalla pubblicazione– finalmente–deirisultatisullaselezionedi ideeprogettualiediprogetti esecutivi
per favorire la nascita di Smart Cities and
Communities and Social Innovation. Il
bandonazionaleèstatovoluto dalministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca nel luglio del 2012. La dote è di 655,5
milioni di euro.
Le aree interessate sono le più strategiche per una società come la nostra, dove
"complesso" è ormai ridotto a sinonimo di
"ingestibile". Dalla sicurezza del territorio
alla giustizia, dall’architettura sostenibile
allagestione dellerisorse idriche,allasalute, alla mobilità. La mobilità è una delle voci che gli psicologi sociali ci dicono essere
esempio, «l’associazione BergamoTua,
che raccoglie i principali commercianti di
Bergamo Alta, utilizza 15 hot spot in questo
modo»,diceMassimilianoMazzarella,amministratoredelegatodiFutur3. «Oltreadare internet wifi a tutto il centro, così i commerciantipossono faresondaggi, promuovere i prodotti sul portale geoprofilato di
FreeLuna e inserire banner pubblicitari sui
nostri hot spot della provincia di Bergamo». «Organizzeranno un percorso gustativo che consentirà all’utente di assaggiare
differenti cioccolati in ogni negozio dotato
diun nostro hot spot. Basteràche l’utentesi
connetta per ricevere un coupon su cellulare», aggiunge Mazzarella.
Il problema della disintermediazione è
che se non ti promuovi bene tu, su internet
e con il digitale, il tuo concorrente ti toglie
clienti e turisti. Sta avvenendo per il turismo italiano, che subisce i colpi di altri Paesi meglio attrezzati sui nuovi canali.
L’azienda turistica del Tirolo (Austria), accordandosi con Futur3, ha mandato una
pubblicità ai 240mila utenti che ne usano
glihotspotinTrentino(concorso pervincere una vacanza in Tirolo). Si apre insomma
laguerrasenzaquartieredelmarketingterritorialedigitale,doveicommerciantiitalianieingeneralel’Italiadovràmostrarsiall’altezza dei concorrenti.
https://twitter.com/AlessLongo
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pernoi–popolodiviaggiatori,diesploratori – un vero spauracchio, poiché sinonimo
di pendolarismo: la versione local di un
mondo sempre più global.
Ben venga, quindi, il progetto arrivato
primo in classifica nell’area dedicata al miglioramento della qualità dei trasporti: SiiMobility.L’obiettivo èsvilupparesoluzioni
di intelligence e di infomobilità per rendere possibili nuovi servizi per il cittadino,
per le imprese e per le pubbliche amministrazioni. La sperimentazione partirà dalla Toscana per allargarsi ad altre regioni. Il
progetto è coordinato dal professore Paolo
Nesi del laboratorio Disit dell’Università di
Firenze,ateneopresenteconsvariatidipartimenti e gruppi di ricerca; un progetto che
vede coinvolti in prima fila partner prestigiosi del settore trasporti e mobilità.
Luca Toschi è direttore
del Communication Strategies Lab
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56Cube e Digital Magics
lanciano Buzzoole
le prime 5 e le ultime 5 regioni
I dati si riferiscono al numero
di imprese coinvolte
I dati si riferiscono al numero di soggetti
coinvolti
20
16
1
5
2
3.964
Totale
soggetti
3
19
4
3.964
3.360
18
Totale
contratti
768
1.063
157
2010
2011
2012
2013
i settori
17
Soggetti
Contratti
1 Lombardia
983
253
2 Emilia romagna
599
185
3 Toscana
527
86
4 Veneto
307
102
5 Lazio
229
82
16 Trentino Alto Adige
37
22
17 Sicilia
30
17
18 Calabria
27
9
19 Molise
12
7
1
1
20 Val d'Aosta
Attività
commerciali
Numero di imprese, anno 2013
331
Industria in
senso stretto
1.556
Agricoltura
Servizi per
le imprese
1.024
Public utilities
(energia, gas...)
30
194
Altri servizi
402
Non classificate
Ateco
21
Costruzioni
ed edilizia
390
Attività estrattive
5
FONTE: Unioncamere 2013
di Luca Tremolada
startup
le imprese che partecipano
il boom in 4 anni
StartMap
È una startup per ottimizzare
l’influenza online degli utenti.
56Cube – venture incubator
dedicato al Sud Italia all’interno di
Digital Magics – ci ha investito in
fase seed 180mila euro. Nello
specifico è una piattaforma di Ieo
(Influence engine optimization),
basata su un algoritmo e una
tecnologia che promette alle
imprese di identificare
qualitativamente gli influencer del
proprio mercato e generare
passaparola su prodotti e servizi,
premiandoli con offerte dedicate
come sconti, test di prodotti, inviti
esclusivi.
investimenti
Farman chiude
il primo round
Farman (www.farman.it), startup di
commercio elettronico specializzata
nel settore Health & Beauty,
annuncia il completamento di un
aumento di capitale di 400mila euro
sottoscritto da Digital Investments,
fondo di venture capital di cui è
advisor dPixel, società specializzata
nell’early stage tecnologico fondata
da Gianluca Dettori e Franco
Gonella. Si tratta di una società
fondata e gestita da farmacisti ed
esperti ecommerce. Gli obiettivi di
lungo periodo vanno dallo sviluppo
internazionale sui principali mercati
europei all’integrazione tra reti
fisiche e virtuali attraverso corner
brandizzati Farman all’interno di
negozi fisici presso i quali i clienti
Farman potranno ritirare i loro
prodotti.
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