the future Bisogna saper fare, e molto bene. e` il

the future
text Felice Limosani
Bisogna saper fare, e molto bene. E’ il nuovo trend You need to be good at it, really good. This is the new trend
Arte e Comunicazione rappresentano una coppia perfetta
come amore e matrimonio (in
alcuni casi), sesso e felicità (in
altri), sesso e amore (la perfezione) su cui è stato detto tutto
e il contrario di tutto. Nei recenti scandali che hanno fatto
parlare e sparlare i media sono
stati sottolineati tutti gli aspetti tristi e immorali (non per
tutti) della tanto amata pratica. Niente da dire su scandali
di questo tipo e come dicono
i teenager “chissene”. Questo
tipo di pornografia non ha
nulla a che fare con l’organo
più erotico di cui disponiamo per sedurre: il cervello. Se
vogliamo qualcuno che vale,
dobbiamo conquistarne prima la testa. Possiamo considerare questa indicazione come
metafora della comunicazione
che sempre più diventa forma
di seduzione, di espressione e
di coinvolgimento. Infatti nella pubblicità sembra che stia
decadendo il mito della velina, della bellona, dell’apparire con linguaggi sessuali. Nel
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tentativo di ridare dignità al
fastidioso e invasivo linguaggio pubblicitario, sono richiesti tutti quelli che praticano
uno sport in modo eccellente,
suonano uno strumento con
passione, esprimono la propria creatività e talento. Una
possibile chiave di lettura di
questa visione è un testo molto speciale: Memorie di una
Geisha. La protagonista è la
testimonianza vivente della
“seduzione” e spiega cosa significhi diventare opere d’arte
viventi, solo per il piacere di
chi guarda. Il talento e lo spessore saranno insostituibili per
attrarre l’attenzione del pubblico. L’espressività soppianta
la réclame, socializzare, conversare e condividere saranno
le keyword dello shopping e
la persuasione della pubblicità si trasformerà senza mezzi
termini nel consenso meritato
del pubblico e della rete. Questa è la metamorfosi/trend che
vedo all’orizzonte e che propongo ai brand globali. Non
c’è dubbio che continueremo
a consumare. Ma consumare
sarà sempre meno una pratica consumistica e sempre più
legata a qualcosa di più ampio,
profondo, personalizzato e relazionale. L’arte della seduzione sostituirà nei prossimi
anni l’atto della corruzione
pubblicitaria, braccio armato
del capitalismo molto caro al
vecchio marketing.
Chi vorrà un rapporto con
le persone e con il consumo
sostenibile dovrà prima conquistarne la loro testa in una
sorta di relazione che non
prevede facile pornografia
ma sentimento rassicurante e talento inaspettato come
simboli di status. Le aziende
“evolute” che hanno ormai
metabolizzato questa logica
dovrannoattivare nuove relazioni con l’aiuto delle nuove
tecnologie. Attenzione! L’oggetto d’amore non sarà più
il prodotto reperibile più dell’acqua ma la meraviglia del
talento, puro e prezioso come
l’acqua. La vecchia imprenditoria del consumo è vicina
alla frenesia e all’isteria della
ormai defunta post-modernità. Semplicisticamente tentano di traslare i fasti dell’epoca
d’oro del consumo in rete attraverso l’e commerce, mentre
in futuro a sedurre sarà il carattere reale, non l’offerta virtuale. Per effetto della novità
vendere in rete è inizialmente
fertile ma alla lunga diventa
un arido catalogo di merci.
Nel mio percorso di approfondimento attorno al tema della
“nuovo Rinascimento”, posso
concludere affermando che
la seduzione è l’ultimo passo
da fare verso quella comunicazione che prende forma di
linguaggio culturale e di mercato, senza dimenticare le sue
molte connessioni con il design thinking e con l’arte contemporanea.
Una visione auspicabile dove
a sedurre sarà chi ha più carattere, chi ha qualcosa di autentico da raccontare, per cui
essere riconosciuto.
Questa regola vale nell’amore
ma anche nella professione.
Art & Communication are the
perfect match; as are Love &
Marriage (some times); Sex
& Happiness (other times);
but Love & Sex are Perfection -- on which everything
has been said, and nothing at
all. Reporting (or gossiping)
on recent scandals, the media
have underlined the sad and
(for some) immoral aspects of
such a sought-after preoccupation. I won’t comment on
this. As teenagers would say
“who gives a...”. Pornography
of this sort can’t hold a candle to the most erotic organ
we can deploy if we’re set on
seduction: our brain. If we
want someone of any worth,
we have first to conquer their
minds. This can be considered a metaphor of communication, becoming ever more a
form of seduction, expression
and engagement. In advertising, in fact, the myth of curvaceous show-girls and suggestive language appears to
be in decline. In an attempt
to restore some dignity to the
irritating and intrusive language of advertising, there is
also a demand now for people who excel in sports, play a
musical instrument with feeling or express their creativity
and talent. A possible example of this vision is a very special text: Memoirs of a Geisha.
The protagonist, a genuine
testimonial of “seduction”,
narrates what it means to be
a living work of art – for the
mere pleasure of the onlooker – and why talent and depth are an irreplaceable means
of drawing attention. While
expressiveness is ousting publicity, socializing, conversing and sharing will be the
keywords of commerce, and
the persuasiveness of advertising will reap in no uncertain
terms the deserved consensus
of public and network. This is
the metamorphosis, the trend
that I anticipate, and which
I propose to global brands.
Consumerism will undoubtedly live on, but is destined to
become less and less a consu-
merist practice, and more and
more related to something
loftier, deeper, more personalized and relational. In years
to come, the art of seduction
will replace the act of advertising corruption, the armed
wing of capitalism so dear to
old-time marketing. Those
who want a rapport with the
public and with sustainable
consumption will first of all
have to win over people’s minds, cultivating a relationship
that rules out facile pornography, but where reassuring
feelings and extraordinary
talent become the status symbols. “Progressive” companies
who have already assimilated
this logic will have to activate
new relations with the help
of innovative technologies.
Mind you, the love-object will
not longer be a product more
readily available than water,
but wondrous Talent, as pure
and valuable as water itself.
Dyed-in-the-wool entrepreneurs of consumerism – still
tied to the frenzy and hysteria
of now defunct post-modernity – are naively attempting
to transfer online via e-commerce the splendours of the
golden epoch of marketing;
but the future of seduction
lies in real character, not in
virtual offer. The novelty effect makes on-line commerce
productive in the short term,
but in the long run it becomes
an arid catalogue of goods.
In the course of my research
into the theme of the “new
Renaissance”, I can conclude
by affirming that seduction is
the last step to take towards
a cultural, market-oriented
form of communication, bearing in mind its many connections with design thinking
and with contemporary art.
A desirable vision, in which
seduction will be exercised
by those of greater character,
who have something authentic to say and by which to be
recognized.
This is valid not only in love,
but also in the advertising
profession.
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