Corriere della Sera Venerdì 10 Febbraio 2012 Economia 47 italia: 5757505456 Carriere e persone I profili I professionisti che, in azienda, si occupano di pericoli ambientali, naturali e finanziari E’ l’ora dei manager del rischio Stipendi, formazione e sbocchi di una figura di forte attualità C’è il rischio naturale, quello delle troppo ricorrenti catastrofi italiane. Alluvioni, frane (ora addirittura nevicate) che si abbattono sulle persone ma che, da un giorno all’altro, possono anche distruggere l’attività di un’impresa. C’è il pericolo ambientale, comportamenti inquinanti e aggressivi verso il territorio che si ritorcono contro l’azienda bersaglio di pesanti azioni legali. E c’è il rischio finanziario, sempre più forte nella crisi, che rende incerto il recupero crediti, prosciuga la liquidità, blocca i prestiti bancari. «Le aziende - commenta Adolfo Bertani, presidente di Cineas, il consorzio universitario del Politecnico di Milano specializzato nella formazione dei professionisti del rischio non possono pensare di affrontare queste criticità solo trasferendo il rischio all’esterno con una polizza assicurativa. Occorre una gestione coordinata dell’insieme dei rischi aziendali». Proprio Cineas ha appena concluso l’indagine «Enterprise risk management» su 1.600 medie imprese: l’80% dice che i rischi sono aumentati e che va «innalzata la soglia di attenzione per pre- vedere e ridurre le incognite». Tutti elementi, questi, che rendono vivace la domanda di «risk manager», non solo da parte delle aziende industriali ma anche degli ospedali e delle società di consulenza. «Il professionista del rischio - spiega Bertani - può avere una laurea in ingegneria piuttosto che in economia, statistica o matematica, ma soprattutto deve essersi formato con corsi specialistici. Il suo identikit prevede una grande capacità comunicativa, per convincere i vertici ad investire nella minimizzazione del rischio e i colleghi a collaborare». Cineas offre cinque diversi master (non universitari) di risk management per giovani con esperienza lavorativa, e ha creato la cattedra di «Global risk management» nella facoltà di ingegneria gestionale del Politecnico. Ma ci sono altri corsi che formano neolaureati, ad esempio il master di primo livello in lingua inglese «Quantitative finance and risk management» della Bocconi. Marco Terzago è ingegnere, ha solo 41 anni ma ha un’esperienza sul campo più L’indagine La vita d’impresa tra rispetto delle differenze e valorizzazione dei talenti Se la «diversity» diventa una strategia Diversity management non solo legato alle pari opportunità di genere, ma anche all’accettazione di gay, lesbiche e transessuali nell’ambiente di lavoro. Ed è una grande multinazionale, la svedese Ikea in collaborazione con Parks — associazione di imprese che aiuta le aziende a implementare politiche di inclusione per tutti i dipendenti, con un focus particolare verso le persone GLBT (tra i soci Telecom Italia, Jhonson&Jhonson, Roche, Citi, Lilly) — ad affrontare l’argomento, realizzando un’indagine in Italia nei punti vendita di Bologna, Catania e Roma. 500 i questionari compilati su 1079 distribuiti. Un tema che qualche mese fa ha fat- to discutere in seguito a una pubblicità relativa all’apertura del negozio Ikea di Catania, di cui erano protagonisti due uomini ripresi di spalle e mano nella mano, dal titolo «Siamo aperti a tutte le famiglie». Dal sondaggio emerge che l’88% è sicuro che in Ikea tutti hanno le stesse opportunità di carriera, indipendentemente dalla loro identità di genere o dal loro orientamento sessuale. Da Dipendenti Il sondaggio di Ikea e Parks in Italia nei punti vendita di Bologna, Catania e Roma qui si deduce dunque che l’inclusione dei collaboratori GLBT in Ikea sembra un fatto acquisito e pare che non ci siano comportamenti discriminanti da parte dell’azienda. «Si tratta di un’iniziativa di un’azienda che si mette in gioco per garantire un ambiente migliore a tutti, invece di una difesa dei propri diritti da parte della categoria, come di solito avviene. E’ il nostro apporto per fare in modo che altre realtà, in particolare quelle che ancora non hanno aderito a Parks, si concentrino sul tema della Diversity, per evitare forme di discriminazione sociale ormai fuori dal tempo», spiega Valerio di Bussolo, responsabile relazioni esterne La foto utilizzata dalla pubblicità Ikea che decennale: è risk manager di Skf Industrie che, con i suoi 150 stabilimenti nel mondo, ha problematiche complesse di gestione del rischio: «Un commento per i giovani? E’ una professione affascinante che permette di vedere l’azienda a tutto tondo e che insegna a comunicare sia con l’operatore di macchina che con il top management. In una multinazionale, poi, giri il mondo: io ho imparato cinque lingue». Ma ci sono chance anche per profili più junior e per aree non industriali. Come è stato per Emanuele Mino, 31 anni, laurea in economia alla Cattolica di Milano e master Cineas: «Dopo altri lavori precedenti, ora sono nell’ufficio Global risk management di Société Générale security services e mi occupo di analisi e monitoraggio del rischio di credito». E per chi diventa risk manager le prospettive retributive sono interessanti: oltre 60 mila euro dopo 5-6 anni di esperienza nel ruolo e fino 180 mila se si raggiungono posizioni top in grandi gruppi. Enzo Riboni © RIPRODUZIONE RISERVATA di Ikea. Emerge infine che per l’82% la diversità deve divenire una priorità strategica per l’azienda, per la creazione di un ambiente rispettoso di tutte le differenze. «Il momento di crisi economica può diventare l’occasione per lavorare sulla valorizzazione dei talenti e lo sviluppo personale», aggiunge Ivan Scalfarotto, fondatore e direttore esecutivo di Parks. Anche in Adecco, tra le principali agenzie interinali, la percentuale di tolleranza è alta. «Secondo una ricerca che viene commissionata annualmente a un ente esterno, tra il 73% dei rispondenti, il 90% crede che il trattamento sul luogo di lavoro debba essere imparziale in base a età, sesso, provenienza, genere e orientamento sessuale», riferisce Ilaria D’Aquila, human resources director per l’Italia. Irene Consigliere Cambi di poltrona su trovolavoro.it Algeri sale in Texa Rausa in Edenred U Albino Quaglia, 56 anni, ha ricevuto l’incarico di amministratore delegato di Palletways Italia, società di trasporto merce. Vanta esperienze in Tnt. U Mimi Kung, 46 anni, cinese, entrata a far parte dell’azienda nel 1995, ha assunto il ruolo di country manager Italia di American Express. U Andrea Landuzzi, 53 anni, è stato S. Rausa nominato direttore generale di Reynaers Aluminium. Ha maturato esperienze in Giesse, Barilla e Guaber. U Stefano Plotegher, 46 anni, è il nuovo general manager dell’hotel Il Salviatino. Proviene da L’Andana Tenuta La Badiola. Ha lavorato in Villa Medici, Lungarno, Principe di Savoia, Helvetia, Bristol e Savoy. U Massimo Paravidino, 57 anni, è stato assunto da Corepla, Consorzio per la E. Ferrari raccolta e il riciclo dei rifiuti di imballaggi in plastica, come direttore generale. Vanta esperienze in Eni. U Emil Anceschi, 36 anni, ha ricevuto l’incarico di direttore generale di Coopservice. Ha maturato esperienze in Ut Logistica Società Consortile e Quanta Stock. U Andrea Algeri, 55 anni, ha assunto il ruolo di direttore business unit telemobility di Texa, azienda di apparecchiatu- M. Kung re diagnostiche multimarca per veicoli. Ha iniziato la carriera nel gruppo Fiat. Ha lavorato in Arval. U Marco Pasculli, 44 anni, è entrato in Alcatel-Lucent Enterprise in qualità di central mediterranean countries regional director. Proviene da Huawei. Vanta esperienze in Westcon, Nortel e Avaya. U Massimo Carnelli, 43 anni, in azienda dal 1996, è diventato business development director e demand planning di- A. Quaglia rector market south di Adidas Italia. U Stefania Rausa, 41 anni, è stata nominata direttore marketing di Edenred Italia, società di servizi prepagati. Ha maturato esperienze in Walt Disney, Rcs e Levi Strauss. U Carlo Vanoni, 50 anni, è entrato nel team di Darty Italia, distributore di elettronica di consumo come direttore marketing. Ha lavorato in Mediaworld. U Enrico Ferrari, 43 anni, è il nuovo digital cinema solutions account manager per Italia, Spagna e Portogallo di Sony Europe. Ha iniziato la carriera in Kodak. Vanta esperienze in Prevost e Digima. U Marcello Picasso, 44 anni, è diventato responsabile della raccolta pubblicitaria locale in Lombardia del gruppo televisivo Mediapason. Ha lavorato in Hachette Rusconi, Class Editori e Open Financial Communication. a cura di Felice Fava [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA POLTRONE ONLINE Cambi di poltrona, nuove nomine e incarichi su www.trovolavoro.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 88157