Ticino TIPRESS VENERDÌ 16 MAGGIO 2014 / TIO.CH Patto tra Civico e Inselspital LUGANO. Il Neurocentro del Ci- vico e l’Inselspital di Berna hanno sottoscritto un accordo per rafforzare la collaborazione fra le due strutture. Questo permetterà anche ai pazienti colpiti da ictus in Ticino di disporre di cure che rispondono agli elevati standard della medicina di livello universitario. Gli specialisti dell’Istituto universitario per la neuroradiologia diagnostica e interventistica dell’Inselspital di Berna assisteranno i colleghi dell’Ospedale Civico di Lugano nell’allestimento di un Servizio per interventi minimamente invasivi. Lancio anti-Aids «Che vergogna!» TICINO. «Se Oliviero Toscani, che di campagne choc ne ha curate, definisce la nuova campagna pornografica, cosa dobbiamo pensarne, soprattutto se promossa da un ufficio federale?». È il commento di Fabio Regazzi sulla nuova campagna lanciata dall’Ufficio federale della sanità, da Aiuto Aids Svizzero e da Salute Sessuale Svizzera. Gli fa eco Beltraminelli: «L’abuso del sesso banalizzato può anche lui nuocere». PUBBLICITÀ ����� ��������� «La raffineria d’oro ticinese cambi la situazione in Perù» BALERNA/BERNA. L’appello è rivolto alla Valcambi. La società si rifornisce in una miniera peruviana che farebbe pressione sulla popolazione locale. «Intervenite affinché la miniera peruviana Yanacocha rispetti i dirit- «Ho paura per la mia vita, per quella di mio marito, dei miei figli e di quelle persone che nella mia comunità ci difendono.» Máxima Chaupe non vuole perdere la sua terra. Máxima Chaupe ti della popolazione locale». È l’appello che due ong hanno rivolto alla Valcambi Sa, azienda di Balerna attiva nella lavorazione dell’oro. Il metallo prezioso, come spiegato ieri a Berna dall’Associazione per i popoli minacciati e dal Latin American Mining Monitoring Programme, proviene infatti per la maggior parte (si parla del 70%) da Yanacocha, una delle più grandi miniere peruviane per l’estrazione dell’oro, che starebbe facendo pressione sui cittadini, anche con la violenza, per poter ampliare i propri impianti. «I miei familiari sono stati minacciati con armi automati- TIPRESS Seco: «Più trasparenza e responsabilità» BERNA. Nell’autunno 2013 la Seco e la Swiss Better Gold Association hanno lanciato la cosiddetta Better Gold Initiative, il cui obiettivo è di ridurre drasticamente la catena di distribuzione dell’oro. L’alta quotazione del metallo pre- che, la mia nuora e mia figlia sono state picchiate» ha raccontato ieri Máxima Chaupe, una donna peruviana che si sta battendo per non perdere quel poco che possiede: un terreno che aveva comprato, zioso provoca una serie di problemi sociali, ambientali ed economici che si possono evitare mettendo in diretto contatto le piccole aziende minerarie con le raffinerie elvetiche. I consumatori si aspettano infatti maggiore trasparenza. nel 1994, assieme a suo marito. Il possedimento permetterebbe l’ampliamento di Yanacocha ma la donna non è disposta a cederlo. Per questo lei e la sua famiglia starebbero subendo minacce, intimida- Berna chiude di notte ai ladri �� ������ �� �������������� ������� ������� ���� �� ����� ���������� �� ����� ���������� �� ���������� ������� �� ������ � �� ������ ����� ���������� ������� ��� ��������� �� ����� � � ������ � ������ �������� �������� 3 Valichi secondari off-limits. TIPRESS BERNA. Nonostante lo scetticismo di Widmer Schlumpf, alla fine il Consiglio federale inviterà il Parlamento ad adottare la mozione della consigliera nazionale Roberta Pantani (Lega). Sì dunque alla chiusura notturna dei valichi secondari tra Svizzera e Italia per prevenire i furti soprattutto nel Mendrisiotto. Il Consiglio federale sottolinea di essere «cosciente della criminalità transfrontaliera e della migrazione illegale, in particolare al confine meridionale, e prende la cosa seriamente». Nella mozione, firmata as- sieme a Lorenzo Quadri, Pantani ricorda che i valichi attualmente presidiati 24 ore su 24 sono tre: «Ne restano oltre una ventina “scoperti” che diventano la via di transito e di fuga per malviventi che compiono rapine e furti sul nostro territorio e che scappano oltre confine». La deputata conclude sottolineando che «il Consiglio federale, sulla base dell’accordo di Schengen, può pretendere questa disponibilità dalle Autorità italiane, che dovrebbero quindi organizzarsi per procedere alla chiusura notturna dei valichi». zioni e gesti di violenza. Ora Máxima è giunta in Svizzera, dove oggi si recherà all’Onu per denunciare la situazione che la sua comunità sta affrontando. Sulla questione la Valcambi Sa di Balerna, da noi contattata, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione. Negli scorsi anni aveva comunque già preso posizione la stessa Yanacocha: in un documento disponibile online sostiene che il terreno al centro della vicenda non sia mai appartenuto alla famiglia Chaupe Lozano. PA.ST. PUBBLICITÀ