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Sui bus Stp di Brindisi la pubblicità del castello. Ma di quello di Gallipoli
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"Salento è cultura, visita i tre itinerari tematici della Città di Gallipoli": l'invito a scopo pubblicitario viaggia su quattro ruote, sugli
autobus della Stp, ma si scontra con il peso delle polemiche al traino, condite da un pizzico di campanilismo, dettate dall'orgoglio di
essere brindisini e alimentate dalla ferita di essere stati "dimenticati" se non addirittura snobbati nell'attività di marketing e promozione
territoriale in chiave turistica
Stefania De Cristofaro
24 settembre 2015 13:51
BRINDISI – “Salento è cultura, visita i tre itinerari tematici della Città di Gallipoli”: l’invito a scopo pubblicitario viaggia su quattro ruote, sugli autobus della Stp, ma si scontra con il peso
delle polemiche al traino, condite da un pizzico di campanilismo, dettate dall’orgoglio di essere brindisini e alimentate dalla ferita di essere stati “dimenticati” se non addirittura snobbati
nell’attività di marketing e promozione territoriale in chiave turistica. Soprattutto se si scopre che il progetto è più ampio e abbraccia tutti i castelli che si affacciano nel mar Adriatico, tra cui
quelli di Corfù e del Montenegro.
Non sembra aver trovato il giusto gradimento tra gli utenti della Società trasporti pubblici, la campagna pubblicitaria per il castello di Gallipoli e i percorsi tematici indicati con i colori giallo,
azzurro e verde, riportati in maniera sintetica sul lato posteriore dei mezzi che assicurano le tratte urbane. Il primo itinerario suggerito porta al castello e al chiostro di San Domenico, il
secondo permette la visita del teatro Garibaldi, del museo del mare, della Galleria Coppola, della biblioteca Sant’Angelo, del museo civico Barba e infine del frantoio ipogeo, mentre il terzo
percorso pensato per i turisti prevede una tappa al chiostro di San Domenico e l’altra nel parco regionale.
“Bellissima città Gallipoli, ma perché la Stp che è una società partecipata dal Comune di Brindisi, non ha pensato a una pubblicità per i nostri castelli?”, chiedono i passeggeri. Qualcuno si è
preso la briga di fotografare l’autobus sul quale viaggia il messaggio per chiedere spiegazioni direttamente alla Stp. “L’avevo visto già nelle scorse settimane, ma solo stamattina sono riuscito
a scattare la foto perché si è fermato proprio davanti alla mia auto. Siamo una delle poche città ad avere un castello di terra e uno di mare, sentiamo un giorno sì e l’altro pure parlare di
Brindisi come città turistica e poi non si pensa a pubblicizzare itinerari come quelli organizzati a Gallipoli”, sostiene un professionista che mostra la foto scattata con il telefonino.
“Il discorso vale anche per i brindisini: quanti di noi non hanno mai avuto la possibilità di vedere il castello di Forte a Mare e quello di terra? Senza contare il fatto che di castelli la provincia è
piena e allora perché mai non c’è traccia di un invito simile per quelli di Oria, di San Vito dei Normanni, Mesagne per esempio?”.
La risposta arriva direttamente dal presidente del Consiglio di amministrazione della Stp, Rosario Almiento, e attiene alla raccolta dei messaggi a pagamento: “Non si tratta di una scelta della
Stp”, dice subito l’avvocato. “L’attività legata alla pubblicità è affidata a una società, la Protem, risultata vincitrice di una regolare gara d’appalto: evidentemente c’è stata una proposta che
riguardava il castello di Gallipoli, mentre da Brindisi e dai comuni della provincia non è stato avanzato nessun progetto di quel tipo”.
Da dove arriva la Protem? E’ una realtà che ha sede a Lecce e che da qualche tempo, esattamente da 15 maggio scorso, è impegnata nella promozione del progetto chiamato “Adrifort” . Per
sapere di cosa si tratta, basta affidarsi alla navigazione virtuale su internet: “Nasce della consapevolezza che il patrimonio fortificato disseminato sui litorali dell’Adriatico può costruire una
risorsa sia a livello economico che sociale”, è scritto sul sito. “Il progetto iniziato nel 2012 e finanziato dal Programma di cooperazione adriatica Ipa ha lo scopo di creare un nuovo modello di
gestione dei beni culturali attraverso il coinvolgimento di investitori privati e una rete di istituzioni in grado di valorizzare, in particolare, il patrimonio esistente di fortezze ed edifici militari,
trasformandolo in uno strumento di sviluppo economico per le aree circostanti”.
“Il progetto è focalizzato soprattutto sullo sviluppo di un modello di lavoro comune per sostenere le istituzioni, da quelle locali a quelle regionali, nella gestione e nel riuso delle fortificazioni
costiere. Uno dei principali obiettivi è suggerire idee e soluzioni in diversi contesti all’interno del bacino Adriatico. Ecco perché la rete di Adrifort ha deciso di dotarsi di strumenti aperti a
tutti in un’ottica di condivisione: una mappa delle fortezze, una serie di video informativi, un centro di documentazione internazionale, svariati seminari territoriali, un sito internet
istituzionale e periodiche newsletter”.
Quanto ai partner Adrifort vede impegnati, nel ruolo di guida la “Regione Veneto” con “sei diversi Paesi dell’area adriatica, il comune di Pola in Croazia, il comune di Venezia, Ravenna,
Pirano in Slovenia, Corfù in Grecia, Cattaro in Montenegro, l’università di Juraj Dobrula di Pola, la Camera di Commercio e industria di Tirana in Albania, il direttorato per la cultura di
Tirana, la Regione Puglia-ufficio per la promozione, la cultura e la conoscenza del territorio, l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Partener associato è la Regione Istria”.
Ed è la Regione Puglia ad aver promosso la realizzazione di una proposta pilota di valorizzazione e gestione integrata del castello di Gallipoli, finalizzata alla sua integrazione con le attività
del programma gestionale del sistema ambientale e culturale “Salento di Mare e di Pietre”. Qui, sul tavolo barese, evidentemente i castelli di Brindisi e provincia non sono arrivati, per lo
meno non ancora, pur essendo promossi sulle guide turistiche. E non viaggiano su quattro ruote. Eppure si affacciano sull’Adriatico e rientrano nel Salento, o no?
16/12/2016 13:29