COMUNICATO STAMPA 28.02.2014 - PER LA PUBBLICAZIONE TRA IL 4 E IL 6 MARZO
CLASSICI CONTRO 2014
NUDA VERITAS
1
QUANDO I CLASSICI GUARDANO IL MONDO
Teatro di Santa Margherita Ca’ Foscari, Venezia
Giovedì 6 marzo 2014 - ore 10.00-13.00
ALBERTO CAMEROTTO - FILIPPOMARIA PONTANI
Alètheia e demokratia: virtù e problemi
ELENA SCARPA (Aletheia Ca’ Foscari)
Immagini antiche per le seduzioni della comunicazione
ELISA BUGIN e ANDREA CERICA (Aletheia Ca’ Foscari)
SpotUniversities
GIORGIO IERANÒ (Università di Trento)
Tragedia antica e ventennio conformista
LA BATTAGLIA DEI CLASSICI CONTRO
Quando i Classici antichi guardano il mondo
Nuda Veritas è l'idea antica e moderna dei Classici contro 2014: la parola greca
aletheia (la verità da scoprire) è il fondamento della filosofia, del teatro, della
scienza, della politica e della vita quotidiana. È urgente aprire gli occhi sul nostro
mondo – questo ci dicono i Classici antichi – rivelarne le ambiguità, le seduzioni e
gli inganni.
Quando i classici guardano il nostro mondo, il loro sguardo non trascura nulla, è
attento a tutto proprio dalla loro lontana prospettiva, così diversa dalla nostra.
Socrate, Euripide, Aristofane... analizzano e discutono ogni cosa che vedono: nella
loro libertà di pensiero e di parola ci interrogano. Hanno a cuore il nostro presente,
il nostro futuro, e ce ne parlano. Esercitano la propria facoltà di critica: contro
qualsiasi moda o dogma, contro ogni fede o reticenza. Dicono tutto quello che
sanno per il "bene comune", l'antico agathòn koinón, incuranti dello scandalo o
dell’indifferenza. Anche al tempo del web, del tweet o di facebook i nostri Classici
ci aiutano a ‘vedere meglio’.
La battaglia per la verità dei Classici Contro inizia il 6 marzo, alle ore 10, al
teatro di Santa Margherita a Venezia, con l'introduzione di Alberto Camerotto e
Filippomaria Pontani, gli ideatori del progetto dell'Università Ca' Foscari:
parleranno delle regole fondamentali della democrazia e della libertà di parola, così
come le hanno sperimentate gli antichi con tutti i problemi che abbiamo anche noi
oggi. È uscito ora in libreria, per la collana dei "Classici Contro", il nuovo libro
1
COMUNICATO STAMPA 28.02.2014 - PER LA PUBBLICAZIONE TRA IL 4 E IL 6 MARZO
«Gli occhi e la lingua della satira» (Ed. Mimesis, 2014), che spiega quali virtù
servono, come si deve essere e quali rischi si corrono se si vuole cercare la verità:
sarà un buon punto di partenza.
Ma i Classici Contro vogliono far sentire la voce dei giovani, dei loro studi e
del loro pensiero nel nostro tempo difficile. Elena Scarpa, neolaureata in
Letteratura greca di Ca' Foscari, ci spiega attraverso un'allegoria antica tra la lingua
e le orecchie come agiscono le seduzioni della comunicazione. Un buon esempio
antico per capire le dinamiche e soprattutto i pericoli del nostro presente
'iperconnesso'. Elisa Bugin, neodottore di ricerca, e Andrea Cerica, laureando di
filologia classica, propongono allora su questi problemi la dirompente analisi di
«SpotUniversities». Come nella satira antica, per un buon understatement, si
comincia col guardare ai propri difetti e vizi, ossia all'università del nostro tempo.
Come funziona, agli occhi dei Classici e della filologia, il marketing universitario
nel mondo dominato dalla comunicazione? La pubblicità ha lo scopo di vendere un
“prodotto”, ma gli obiettivi dell'Università – va ovviamente ricordato – sono un po'
diversi da quelli del mercato. Forse i nostri studenti non possono essere ridotti a
'consumatori'. Le università, in Italia e nel mondo, ormai spesso sembrano aziende,
che si armano di pubblicitari e di strateghi dell'immagine, si riempiono di store, di
app, di borse, magliette, matite, tazze, perfino scatole di caramelle, col proprio
marchio. Succede più che mai nelle università anglosassoni così in voga. E fanno
pubblicità come qualsiasi azienda con i più facili (ma seducenti) meccanismi
subliminali, tra il prestigio, la ricchezza, il sesso e il potere. Quando si criticano
queste pratiche della comunicazione e questa deriva, la risposta, un po' troppo
facile, è che tutto questo è voluto dal sistema in cui viviamo. Sarà cosa utile allora
se almeno ci poniamo il dubbio che questa non sia la via più giusta per l'ethos
dell'università e della ricerca. È probabilmente opportuno mettere in discussione la
mercificazione del futuro dei nostri giovani e della nostra società. Forse, con un po'
di consapevolezza, autocritica e coraggio intellettuale si può fare meglio, in Italia,
in Europa.
Sui vizi del nostro presente, dell'Italia e degli Italiani di oggi interviene poi con
una grande lezione-performance il classicista Giorgio Ieranò dell'Università di
Trento: con l'acribia da filologo ed esperto del teatro greco, ma anche da
giornalista, ci presenterà alcuni esempi inquietanti del conformismo e della
degenerazione culturale in cui viviamo. Sono i problemi che possiamo toccare con
mano e di cui ha parlato nel suo libro recente: «Il ventennio conformista. Tic,
luoghi comuni e mode culturali degli italiani ai tempi della seconda Repubblica»
(Salerno Editore): lo guardo e il pensiero dei Classici ci darà allora l'occasione per
prendere coscienza di una cultura che non è soltanto troppo banalmente edonistica
e superficiale, appiattita sul presente, ma che appare addirittura volta sempre più
alla diffusione dell’ignoranza e dell'indifferenza in una società che non è più fatta
per i cittadini. Una superficialità e un'ignoranza di fronte alle quali i Classici ci
invitano a riflettere, e anche, qualche volta, a ribellarci: con le domande e l'ironia di
Socrate, con la lucidità e il coraggio intellettuale di Euripide, e col riso di
Aristofane.
Da qui si apre la discussione dei Classici Contro nei dieci appuntamenti intorno
alla ricerca della verità, tra Venezia e Vicenza, fino agli incontri del Teatro
Malibran e del Teatro Olimpico.
Informazioni e prenotazioni: http://lettere2.unive.it/flgreca/aicc.htm
2