«Parole. Parole. Parole» La stampa tra libertà e censura F.1. | Stampa, finanza e pubblicità La notizia come merce La concentrazione della proprietà, la crisi della carta stampata e lo sviluppo dei giornali gratuiti mettono in discussione il pluralismo e l'esistenza stessa dei media? La citazione ‘‘ Quel che il Consiglio della stampa osserva, in generale e da qualche tempo, come conseguenza dell’aumentata concorrenza tra i media e dello sviluppo dei giornali gratuiti e online, è la tendenza a costringere i contenuti giornalistici dentro schemi di tipo economico. Il risultato è una tendenza all’appiattimento verso il basso dell’informazione, riscontrabile anche nei media di referenza, una commistione crescente di messaggi redazionali e di messaggi commerciali e una crescita delle rubriche di varietà a scapito del trattamento di temi sociopolitici importanti. ’’ I grafici Presa di posizione del Consiglio svizzero della stampa (2007) Fonte: «tendancespub2010. Etude multiméthode sur le développement de la publicité et de la comunication en Suisse» (2010). Negli ultimi anni si assiste a un fenomento preoccupante: la tiratura dei giornali svizzeri continua a diminuire in tutte le regioni del paese. Questo calo è collegato alla nascita e allo sviluppo dei giornali gratuiti e dei siti internet. Tra la stampa a pagamento, l'unico ad aver arrestato l'emorragia è il «Blick», quotidiano scandalistico zurighese. L'erosione dei lettori ha portato a un progressivo calo della pubblicità nei giornali che ha messo in dubbio l'esistenza di periodici storici ma di tiratura limitata e regionale. Di fronte a questa situazione di crisi dell'editoria si assiste a un conseguente processo di concentrazione delle proprietà dei media: solo i grandi gruppi, unendo stampa a pagamento e gratuita, media tradizionali ed elettonici, possono sopravvivere sul mercato. Un'ulteriore conseguenza della crisi della stampa è lo spostamento Il grafico di sinistra dimostra chiaramente il calo del numero dei giornali e della loro tiratura complessiva, mentre il grafico di destra indica come la stampa quotidiana a pagamento sia ormai al quarto posto in relazione alle entrate pubblicitarie del 2010. La stampa gratuita, invece, pur essendo nata solo nel 2005, ha già raggiunto il terzo posto, avvicinandosi alla stampa settimanale, in parte anch'essa gratuita. dell'attenzione dei media verso temi scandalistici e di forte impatto, privilegiandoli rispetto a temi d'approfondimento o di scarso impatto emotivo. La crisi ha dunque portato a un minore pluralismo della stampa e a un appiattimento delle notizie. Da più parti si richiede l'intervento dello Stato a sostegno del pluralismo e del diritto all'informazione. Ma l'informazione è una merce o un diritto? Liceo cantonale di Lugano 1 Viale Carlo Cattaneo 4 6900 Lugano [email protected] www.liceolugano.ch «Parole. Parole. Parole» La stampa tra libertà e censura F.2. | Stampa, finanza e pubblicità L'industria elvetica dei media La crisi della stampa ha condotto alla concentrazione della proprietà dei media. In Svizzera nel mercato dei media privati si assiste allo sviluppo di un duopolio. In Svizzera ci sono circa 44 giornali per milione di abitanti, rispetto ai 23 in I g rafi ci Germania, 21 in Gran Bretagna, 2 in Francia e Italia (in base ai dati dell'Associazione mondiale dei giornali). La tiratura dei giornali a pagamento, raddoppiata tra il 1930 e il 1985, si è stabilizzata negli anni Novanta ed è in seguito calata a partire dal 2005. I giornali gratuiti hanno fatto la loro apparizione negli anni Duemila. Sono letti dal 30% della popolazione che ha più di 14 anni. Da qualche anno il panorama dei gruppi editoriali svizzeri si sta notevolmente modificando: il fenomeno della concentrazione dei media, già conosciuto nel mondo anglosassone, sta assumento anche in Svizzera un peso rilevante. Particolarmente attivo è il gruppo zurighese Tamedia (editore tra l'altro del «Tages Anzeiger») che ha annunciato nel 2007 la fusione con il gruppo bernese Espace Media Groupe, proprietario del «Bund» e della «Berner Zeitung». Tra il 2009 e il 2011 Tamedia è diventato l'azionista di maggioranza di Edipresse, si contano quasi 5'000 impiegati, ha editore romando dei quotidiani «24 visto il suo fatturato crescere del heures», «Le Matin», «Le Temps», «La 61,4%, a 178,8 milioni di franchi. L'aumento del fatturato è dovuto Tribune de Genève». Tamedia è inoltre leader dei quotidiani anche al fatto che, avendo il monopogratuiti, grazie a «20 Minuten», «20 Mi- lio dei giornali gratuiti, il gruppo zurinutes», «20 Minuti», e ha diversificato la ghese ha imposto un rincaro del 45% sua offerta partecipando, in modo di- dei prezzi per la pubblicità. retto o indiretto, alla gestione di Tamedia resta il principale concorrente portali d'informazione come il ticinese di Ringier che ha una vocazione più internazionale, essendo editore anche www.ticinonline.ch. Nel 2011 Tamedia, alle cui dipendenze in Cina, Romania, Serbia, Slovacchia, Nell'immagine a lato, tratta dal sito di Tamedia, si presentano i giornali di proprietà del gruppo in tutta la Svizzera. È da notare come, dopo l'acquisizione di Edipresse, Tamedia abbia il monopolio della stampa nella Svizzera romanda. Nella tabella, tratta dal sito di Ringier, si può facilmente osservare la diversificazione dei prodotti di proprietà del gruppo editoriale, diviso tra quotidiani, riviste e siti internet. Repubblica Ceca, Ungeria e Vietnam. Ringier contare quasi ottomila dipendenti nel mondo. Questa concentrazione ha allarmato i sindacati per quanto riguarda i contratti di lavoro e l'autonomia delle redazioni: si temono una precarizzazione del lavoro del giornalista e condizionamenti sul contenuto delle notizie pubblicate. Liceo cantonale di Lugano 1 Viale Carlo Cattaneo 4 6900 Lugano [email protected] www.liceolugano.ch «Parole. Parole. Parole» La stampa tra libertà e censura F.3. | Stampa, finanza e pubblicità Il «Quotidiano» tra sogno e mercato «Si è fatto quanto era immaginabile e quanto non era nemmeno immaginabile per impedire la pubblicazione di questo quotidiano.» L'immagine L'ultimo numero del «Quotidiano» dal titolo Esserci è stato bello, apparso il 7 maggio 1989. Il 18 novembre 1987 uscì in Ticino il primo numero del «Quotidiano Giornale indipendente di informazione e d’opinione», diretto da Silvano Toppi. Il nuovo progetto editoriale veniva presentato come il giornale di tutti, indipendente, non destinato a questa o a quell’area politica o confessionale, ancorato ai principi di libertà e di rispetto dei diritti dell’uomo, «critico nella misura in cui serve a far crescere il La citazione ‘‘ Gli inserzionisti non credevano nel prodotto? Oppure c’era un’avversione politica o ideologica nei confronti del Quotidiano? Altrimenti come si spiega tutta la pubblicità su Libera Stampa o sulla Gazzetta Ticinese, che avevano una tiratura di molto inferiore alla vostra, oppure sul Mattino della domenica, già nei primissimi numeri del 1990? Silvano Toppi: Credo ci fosse un’avversione netta di molti […]. Non riuscivo a capire. Sintomatico il fatto che eravamo arrivati a 8.500 copie di tiratura controllata REMP e la domenica di più, anche 1 2.000, quindi potevamo essere interessanti, mentre Libera Stampa arrivava a malapena a 2.000 copie e aveva più pubblicità di noi. Popolo e Libertà la stessa cosa. Quindi vuol dire che c’era effettivamente un boicottaggio abbastanza ferreo, anche da quel punto di vista. Noi non avevamo dietro un gruppo. Comunque ti muovi, in Ticino, devi avere dietro un gruppo. Per non parlare dell’atteggiamento delle banche per ciò che riguarda la concessione di crediti. I crediti richiesti ci sono sempre stati negati. ’’ Intervista a Silvano Toppi in «Archivio Storico Ticinese», n. 45, 2009. paese e scritto non in maniera asettica, senza sugo ma in maniera viva, con il gusto delle opinioni manifestate» (AST, N.45, 2009). Nel Ticino degli anni Ottanta, in cui si pubblicavano già sei quotidiani, l’impostazione del nuovo organo d’informazione suscitò subito l’ostilità degli ambienti politici, economici e giornalistici. Nei suoi confronti fu orchestrata un’azione di boicottaggio. Il 7 maggio 1989 il «Quotidiano» fu costretto a cessare le pubblicazioni e la società editrice a dichiarare il fallimento. Il giornale fu escluso, nonostante la soddisfacente tiratura, dalla spartizione dei proventi pubblicitari e faticò sempre a trovare un numero sufficiente di inserzioni pubblicitarie da garantirgli la sopravvivenza finanziaria. Liceo cantonale di Lugano 1 Viale Carlo Cattaneo 4 6900 Lugano [email protected] www.liceolugano.ch «Parole. Parole. Parole» La stampa tra libertà e censura F.4. | Stampa, finanza e pubblicità Un processo ineluttabile? La concentrazione dei media è un processo globale: anche il Canton Ticino sta assistendo in questi anni a un riassetto del suo panorama editoriale. Fin dalla nascita del settimanale «Nuove di diverse corti e paesi» della tipografia Agnelli, edito dal 1746 al 1799, la stampa nel Canton Ticino ha conosciuto un rapido sviluppo. Nel 1850 «Gazzetta Ticinese», fondata nel 1821, fu il primo quotidiano ticinese. Nel 1878 «Il Dovere» fu il primo giornale di partito. Fu seguito, con il passaggio al sistema proporzionale, dal quotidiano «Corriere del Ticino» (1891), dall'organo del partito conservatore «Popolo e Libertà» (1901) e da quello socialista «Libera Stampa» (1913). Nel 1926 la curia di Lugano fondò il «Giornale del Popolo», che fece salire a sei il numero dei quotidiani cantonali. Questo panorama, malgrado la sfortunata esperienza del «Quotidiano», rimase immutato fino alla fine del XX secolo, quando la crisi dei partiti storici coincise con quella degli organi di partito. Nel 1992 cessò le pubblicazioni «Libera Stampa», «Popolo e Libertà» divenne settimanale, mentre «Il Dovere» si unì all'«Eco di Locarno» per dare vita al quotidiano «la Regione Ticino». «Gazzetta Ticinese» chiuse nel 1996, mentre il «Giornale del Popolo» nel 2004 fu salvato grazie all'intervento finanziario della società editrice del «Corriere del Ticino». Accanto a questo fenomeno se ne sviluppò un altro che contribuì a mutare il panorama editoriale ticinese: nel 1990 nacque infatti «il Mattino della domenica», il primo domenicale politico gratuito della Svizzera, cui fece seguito, nel 1998, «il caffè». La contrazione del mercato pubblicitario, costante negli ultimi anni, ha spinto L'immagine Nel numero dell'11 marzo 2012, il settimanale «il caffè» - nell'orbita dell'editore svizzero Ringier - pubblica un articolo critico nei confronti di TImedia Holding, la nuova nata nel panorama editoriale ticinese. oggi i media ticinesi verso nuove strade: la ricerca del sostegno dei grandi gruppi editoriali svizzeri, la diversificazione dei canali d’informazione e la concentrazione delle forze. Il principale gruppo svizzero Ringier ha acquistato il 45% del settimanale «il caffè», edito da Rezzonico Editore; mentre Tamedia, l'altro colosso elvetico, ha avviato una stretta collaborazione con Regiopress, editore de «la Regione Ticino», pubblicando il quotiano gratuito «20 Minuti» e acquisendo una parte importante del portale internet www.ticinonline.ch. Di fronte a queste mosse dei grandi editori svizzeri, il gruppo proprietario del principale quotidiano ticinese, il «Corriere del Ticino», ha avviato un processo di concentrazione, acquisendo una parte importante della proprietà che fa capo alla televisione privata Teleticino. Il nuovo gruppo ticinese controlla ora due quotidiani, una televisione, una radio e un portale internet. Il panorama editoriale ticinese, statico nelle sue forme per quasi un secolo, conosce in questi anni un notevole riassetto editoriale e politico non privo di incognite per il futuro. Liceo cantonale di Lugano 1 Viale Carlo Cattaneo 4 6900 Lugano [email protected] www.liceolugano.ch «Parole. Parole. Parole» La stampa tra libertà e censura F.5. | Stampa, finanza e pubblicità Il successo della stampa gratuita Negli ultimi anni si assiste alla crescita numerica della stampa gratuita. Certi giudicano il fenomeno in modo negativo, altri segnalano invece un aumento generale di lettori. Il portale pubblico d'informazione swissinfo.ch riporta che, stando ad uno studio realizzato dall'Università di Zurigo, la qualità dei media svizzeri risulta in calo rispetto al passato: lo spazio dedicato all'informazione seria diminuisce, a vantaggio delle rubriche leggere, di giochi e passatempo. I siti internet, la stampa popolare e i giornali gratuiti, affermano i ricercatori, si concentrano sempre più sulla vita privata delle persone, nuocendo così alla qualità dei media. Gli argomenti in gioco sono diventati più personali, emotivi e scandalistici. Lo studio, che riprende i dati del 2010 confrontandoli con quelli degli anni precedenti, segnala che la crisi dei media in Svizzera è diventata allarmante nel 2005, quando stampa, radio e televisione hanno dovuto far fronte all'invasione dei siti internet e dei giornali gratuiti. In meno di dieci anni - il primo è stato «20 Minuten» nel 1999 - i giornali distribuiti nelle stazioni ferroviarie e alle fermate di bus e tram sono diventati la principale fonte d'informazione per centinaia di migliaia di persone. Attualmente i numeri di questi giornali in Svizzera sono impressionanti. Se ne contano ben sette, nelle tre lingue nazionali. A subire la concorrenza della stampa gratuita sono i giornali a pagamento. Alcuni studiosi confutano questa tesi e sostengono, al contrario, che la metà delle persone che si interessa alle pubblicazioni gratuite sono nuovi lettori, che dispongono solitamente di poche risorse finanziarie. I grafici In questo istogramma, tratto dal sito di Tamedia, sono evidenziati il successo crescente del quotidiano gratuito «20 Minuti» e la sua diffusione nelle regioni svizzere più popolose. In questa immagine, tratta dal sito di Tamedia, si può facilmente osservare la grande diffusione dei giornali gratuiti. La versione tedesca di «20 Minuti» ha il doppio dei lettori del quotidiano a pagamento più diffuso. Il successo di queste nuove pubblicazioni influisce comunque sulla spartizione del mercato pubblicitario: la pubblicità che appare sui media gratuiti è tolta alla stampa a pagamento. Per questa ragione, i grandi gruppi editoriali introducono offerte diversificate per media elettronici, stampa a pagamento e giornali gratuiti. Negli ultimi tempi il mercato dei gratuiti, vittima della sua stessa crescita, sembra essere giunto a una certa saturazione. Nella Svizzera tedesca «.ch» ha chiuso i battenti e «News» è distribuito solo a Zurigo. In Romandia, «Le Matin Bleu» e «20 Minutes» sono confluiti in un'unica testata al momento dell'acquisto di Edipresse da parte di Tamedia. Liceo cantonale di Lugano 1 Viale Carlo Cattaneo 4 6900 Lugano [email protected] www.liceolugano.ch