ste - specifiche tecniche elettriche_10.7.2014

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INDICE
ART. 1 - PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI
1
ART. 2 - LINEE MONTANTI PRINCIPALI DI ALIMENTAZIONE
3
ART. 3 - IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
15
ART. 4 - IMPIANTO DI FORZA MOTRICE
20
ART. 5 - IMPIANTO PER ALIMENTAZIONE UTENZE DI CDZ-CT
25
ART. 6 - QUADRI DI COMANDO E PROTEZIONE INTEGRATIVA CONTRO LE SOVRATENSIONI (SCARICATORI)
27
ART. 7 - IMPIANTI DI SEGNALAZIONE, COMANDO AUSILIARIO E SUPERVISIONE
35
ART. 8 - IMPIANTO GENERALE DI TERRA
44
ART. 9 - PREDISPOSIZIONE PER IMPIANTO TELEFONICO ED IMPIANTI SPECIALI
47
ART. 10 - IMPIANTO DI EMERGENZA CON UPS
49
ART. 11 – MESSA IN SERVIZIO
58
ART. 12 – TELEDIAGNOSI E MONITORAGGIO A DISTANZA
59
SPECIFICHE TECNICHE OPERE ELETTRICHE
ART. 1 - PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI
Le note di seguito, si intendono come indicazioni generali sulle modalità di installazione degli impianti.
1.1 - Conduttori: per tutti gli impianti considerati, alimentati direttamente con la piena tensione di rete B.T. (220/380V) e per
quelli alimentati a tensione ridotta, 12÷24÷48V, la sezione minima ammessa per i conduttori in rame sarà di 1,5 mm2 ,
faranno eccezione i conduttori dei circuiti relativi agli impianti di F.M. per i quali la sezione minima consentita sarà di 2,5
mm2 , per gli impianti di segnalazione e comando saranno ammessi conduttori di sezione minima di 0,50 mm2. Alle
sezioni sopra indicate faranno eccezione i conduttori di messa a terra (ed il conduttore neutro), le cui sezioni dovranno
essere tali da soddisfare le più ristrettive prescrizioni dettate in proposito dalle Norme C.E.I. 64-8. I conduttori dovranno
essere del tipo non propaganti l’incendio secondo le Norme C.E.I. 20-22 II ed IEC 332-3 tipo A, per quanto concerne il
comportamento al fuoco e secondo le Norme C.E.I. 20-14 II, per quanto riguarda le caratteristiche meccaniche ed
elettriche. Le guaine dei cavi saranno del tipo antiabrasivo. Per comodità riportiamo la terminologia per definire un
conduttore non propagante l’incendio: Un cavo si definisce non propagante l’incendio, quando, installato in fasci
verticali di lunghezza dell’ordine di metri, sottoposto alla fiamma per un lungo periodo e con una temperatura elevata
alla base del fascio di cavi (circa 700o C) la combustione cessa spontaneamente e non si propaga oltre una certa
distanza. Oltre alla caratteristica della non propagazione, in caso di incendio, il cavo dovrà avere una bassa
emissione di fumi, di gas tossici e corrosivi al fine di limitare le conseguenze alle persone e danni agli impianti e alle
apparecchiature. Per le loro caratteristiche, i cavi non propaganti l’incendio vengono usati in condizioni particolari
di impiego, con tensione Uo/U ≥ 450/750 vedi negli impianti elettrici, in luoghi con pericolo di esplosione e di
incendio; nelle centrali termoelettriche, stazioni di potenza, acciaierie, impianti petrolchimici e tutti quei complessi
pubblici e privati come grattacieli, cinema teatri, ospedali, sale da ballo, supermercati, alberghi, mostre, fiere,
banche, dove un incendio espone a grave pericolo l’incolumità delle persone.
1.2 - Caduta di tensione massima: la differenza fra la tensione a vuoto e la tensione a carico che si riscontrerà in qualsiasi
punto dell'impianto (quando saranno stati inseriti gli utilizzatori, ammessi a funzionare contemporaneamente e quando la
tensione all'inizio dell'impianto rimanga costante) non dovrà superare il 4% della tensione nominale a vuoto.
1.3 - Densità massima di corrente: come regola generale indipendentemente dalle sezioni ammesse nei circuiti, per i
conduttori di tutti gli impianti alimentati a piena tensione di rete, la max densità di corrente ammessa non dovrà superare il
70% di quella ricavabile dalle tabelle UNEL in vigore. In qualsiasi caso, acquistano preminenza le sezioni calcolate e
verificate dai calcoli eletttrici che sono parte integrante della relazione tecnica.
1.4 - Modalità di esecuzione degli impianti: in relazione alle condizioni ambientali e alla destinazione dei locali, la natura dei
circuiti potrà essere:
• installazioni in vista con tubi in acciaio od in resina rigida autoesting. serie pesante, con relativi collari, cavallotti di
fissaggio e scatole di derivazione da esterno, per posa all’interno degli edifici;
• installazione in vista con tubi in resina rigida autoestingente serie pesante, filettata o con innesto a blitz, per un grado di
protezione complessivo minimo IP44, con relativi pressatubo, manicotti, etc. e scatole di derivazione da esterno grado di
protezione IP44, per posa all’interno degli edifici;
• installazione incassata sotto intonaco o sotto pavimento con tubi in PVC (serie leggera a parete e serie pesante a
pavimento);
• installazioni in vista con canalina in resina termoindurente e/o in lamiera zincata ed eventualmente verniciata con
separatori e coperchio.
• Tubazioni: potranno essere usate, sia di tipo metallico che di tipo in PVC, dovranno avere diametro minimo 14 mm., e
comunque dovranno avere sezioni adeguate ai cavi che ivi devono essere posti, in modo da usufruire al massimo del
70% dello spazio disponibile dei tubi stessi, vedi Fig. 1. Le tubazioni in PVC saranno del tipo in resina rigida
autoestinguente od in termoplastica tipo corrugato flessibile, a seconda della posa che potrà essere in vista oppure
incassata. Naturalmente sarà preventivamente indicato nei disegni elettrici quali impianti saranno eseguiti in vista e quali
incassati.
1
PARTICOLARI E CARATTERISTICHE DELLE TUBAZIONI
TABELLE TECNICHE DI APPLICAZIONE
Rapporto diametro/massimo numero cavi contenibili nei tubi plastici.
I valori indicati nelle seguenti tabelle si intendono per percorsi con lunghezza inferiore a 4 m e deviazione massima di 15°
(con ampio raggio di curvatura).
Numero dei cavi
D
Numero dei cavi
1
2
3
4
φ esterno cavi = d
Outside diameter cables
14
D
1
2
3
4
φ esterno cavi = d
Outside diameter cables
8,8
95
9,5
4,9
4,6
3,8
14
4,5
3,7
5,3
5,0
4,2
16
8,8
95
9,5
4,7
16
5,1
4,8
4,1
20
12,3
6,9
6,5
5,4
20
12,3
6,6
6,2
5,3
25
15,6
8,7
8,1
6,8
25
15,6
8,3
7,9
6,6
32
20,3
11,3
10,6
8,8
32
20,3
10,8
10,2
8,6
40
25,8
14,4
13,5
11,2
40
25,8
13,8
13,0
11,0
50
32,3
18,0
16,9
14,1
50
32,3
17,2
16,3
13,7
D = diametro nominale tubo
d = diametro massimo cavo
D = diametro nominale tubo
d = diametro massimo cavo
Cavi unipolari
Tipo di sezione nominale in mm² del cavo da introdurre
n° di
Tipo UR / 3
cavi
1
1,5
Tipo RR / 3
2,5
4
6
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
Diametro nominale tubo PVC
1
14
14
14
14
16
16
16
16
20
20
25
25
32
32
40
2
14
14
14
16
16
20
25
25
32
40
40
50
50
-
-
3
14
14
16
16
20
20
25
32
32
40
40
50
-
-
-
4
14
16
16
20
20
25
32
32
40
50
50
-
-
-
-
5
16
16
20
20
25
25
32
40
40
50
-
-
-
-
-
6
16
20
20
25
25
25
32
40
50
50
-
-
-
-
-
7
16
20
20
25
25
32
40
40
50
-
-
-
-
-
-
8
20
20
25
25
25
32
40
50
50
-
-
-
-
-
-
9
20
20
25
25
25
32
40
50
-
-
-
-
-
-
-
25
35
Cavi multipolari
Tipo di sezione nominale in mm² del cavo da introdurre
n° di
Tipo UG1 / K3
cavi
1
1,5
RG1 / K3
2,5
4
6
10
16
Diametro nominale tubo PVC
Cavi bipolari
Cavi tripolari
Cavi quadripolari
1
16
20
20
25
25
32
32
40
50
2
32
25
40
40
50
-
-
-
3
32
32
404
0
40
40
50
-
-
-
-
1
20
20
25
25
25
32
40
40
50
2
32
32
40
40
50
-
-
-
-
3
32
32
40
50
50
-
-
-
-
1
20
20
25
25
32
32
40
50
50
2
32
40
40
50
50
-
-
-
-
3
40
40
50
50
50
-
-
-
-
Fig. 1
2
1.5 - Protezioni da tensioni di contatto: fermi restando i richiami alle Norme C.E.I. in materia di sicurezza, vengono
ricordate in particolare le seguenti disposizioni:
• la protezione dovrà essere effettuata usufruendo di un impianto di terra;
• si dovrà integrare l'impianto di terra installando interruttori differenziali per la protezione da contatti diretti;
• le prese con polo di terra dovranno essere verificate una ad una dopo l'installazione, indipendentemente dagli
accorgimenti adottati nell'installazione, per controllare la continuità del collegamento verso massa;
• come misure addizionali, si potranno usare accorgimenti tali, vedi ripristino del doppio isolamento equivalente, come
protezioni addizionali contro i contatti diretti ed indiretti.
1.6 - Protezione di massima corrente: tutti gli impianti dovranno avere la protezione di massima corrente a mezzo di
interruttori automatici che troveranno posto nel rispettivo quadro di comando e protezione di piano o nel Q.G.. Tali
interruttori dovranno essere di tipo magnetotermico a scatto rapido e dovranno essere verificati dopo l’installazione,
per controllare il coordinamento ed il funzionamento.
1.7 - Impianto di terra: l'impianto di terra dovrà essere dimensionato in conformità a quanto previsto dalle Norme CEI 64-8
e sarà eseguito in modo tale, che nell’impianto utilizzatore in oggetto, la messa a terra di protezione di tutte le parti
dell’impianto e tutte le terre di funzionamento dei circuiti e degli apparecchi utilizzatori (compresi il centro stella dei
trasformatori, gli scaricatori, i sistemi contro le scariche atmosferiche ed elettrostatiche ed i sistemi antidisturbo)
avranno un collegamento ad una terra unica.
1.8 - Attraversamenti di pareti e/o solai REI, nell’eventualità che con le canalizzazioni o con le tubazioni, si dovessero
eseguire degli attraversamenti di pareti e solai a tenuta REI (perchè locali con attività individuate nei punti previsti dal
DPR 151/2011), occorrerà tamponare detti attraversamenti con opportune strutture tagliafuoco o sigillante
intumescente resistente al fuoco, in modo da ripristinare la tenuta REI prescritta.
L’attraversamento (il foro) delle pareti e/o dei solai, dovrà comunque essere fatto in modo netto, di sezione e diametro
ben rifinito, pertanto non ci dovranno essere spigolature o bordature, che eventualmente possono creare tagli od
abrasioni sulle tubazioni o canalizzazioni.
1.9 - Attraversamenti di pareti e/o solai normali, nell’eventualità che con le tubazioni e/o canalizzazioni si dovessero
eseguire degli attraversamenti di pareti e/o solai normali (non a tenuta REI), si dovrà obbligatoriamente avere
l’accortezza di eseguire i passaggi con fori o sezioni ben rifinite, in modo da evitare spigolature e bordature, che
possono creare tagli od abrasioni delle tubazioni e dei canali, oltre ad essere antiestetiche.
ART. 2 - LINEE MONTANTI PRINCIPALI DI ALIMENTAZIONE
Quanto di seguito descritto, indicherà le caratteristiche e le modalità di installazione delle linee montanti.
2.1 - Tensione e frequenza di alimentazione: le caratteristiche dell'energia elettrica saranno le seguenti:
• corrente alternata sistema TN-S, cabina MT/BT propria;
• sistema monofase (fase/neutro) a 220V per l'impianto di illuminazione (ricavato da una distribuzione trifase
380V+N);
• sistema trifase con neutro 380/220V per l'impianto F.M.;
• frequenza nominale 50Hz.
2.2 - Protezione delle linee: ogni linea dovrà essere protetta da un interruttore automatico magnetotermico a scatto rapido
su ogni fase (con sezionamento anche del neutro). Tale interruttore sarà dislocato sul Q.G. e/o sul sottoquadro di piano
o di zona. Dovranno inoltre essere installati interruttori differenziali, come protezione contro i contatti indiretti.
Naturalmente sarà chiaramente specificato negli elaborati di progetto, se dovranno essere installate le protezioni
magnetotermiche o differenziali o magnetotermiche-differenziali.
2.3 - Apparecchiatura terminale: all'ingresso di ogni singolo locale, le linee di alimentazione faranno capo ad una o più
cassette di derivazione per il collegamento di tutti i circuiti facenti parte di quel locale. In modo da ottenere una pratica
e razionale manutenzione dell’impianto. Dentro le cassette di derivazione si dovranno eseguire le terminazioniderivazioni-giunzioni dei vari conduttori, che saranno etichettati per renderne agevole il riconoscimento.
2.4 - Modalità di installazione dei cavi come già dettato in precedenza la posa dei cavi potrà esser e(Vedi Tabelle
Successive):
• in tubazioni tipo PVC corrugate serie leggera per la posa incassata nei tramezzi e serie pesante per la posa a
pavimento;
• in tubazioni tipo PVC rinforzato con fibre di nylon corrugato pesante per la posa interrata;
• in tubazioni tipo metallico od in resina rigida autoestinguente, serie pesante per la posa da esterno, a parete od a
pavimento;
• in canalina di resina rigida autoestinguente per la posa dei conduttori sotto il pavimento;
• in canalina metallica tipo in lamiera stampata e verniciata, fissata dentro il controsoffitto da esterno, per la posa
in vista.
3
TIPI DI POSA DEI CONDUTTORI ELETTRICI, RICAVATI DALLE NORME CEI 64-8/5
Tabelle.
TABELLA A - Scelta dei conduttori e dei cavi in funzione dei tipi di posa.
Legenda
+ : permesso
- : non permesso
o : non applicabile o non usato in genere nella pratica
Tipo di posa
Conduttori e cavi
Senza fissaggi
Fissaggio
Tubi protettivi
Canali (compresi i
diretto su parete
(di forma circolare)
(canali incas. nel pav.)
Conduttori nudi
-
-
-
-
Cavi senza guaina
-
-
+
+
Cavi con guaina (compresi cavi con
Multipolari
+
+
+
+
armatura, con isolamento minerale)
Unipolari
o
+
+
+
Tipo di posa
Conduttori e cavi
Tubi protettivi
Passarelle e
Con filo o corda
(di forma circol.)
su mensole
di supporto
Conduttori nudi
-
-
+
Cavi senza guaina
+
-
+
-
-
Cavi con guaina (compresi cavi con
Multipolari
+
+
o
+
armatura, con isolamento minerale)
Unipolari
+
+
o
+
TABELLA B - Scelta dei conduttori e dei cavi in funzione dei tipi di posa.
Legenda
Numeri : permesso (il numero (*) si riferisce agli esempi nella Tabella 52C)
- : non permesso
o : non applicabile o non usato in genere nella pratica
Tipo di posa
Ubicazione
Entro cavità di
strutture
Entro cunicoli
Accessibili
Non accessibili
Senza fissaggi
25
21-25 73-74
43
Con fissaggio diretto
Entro tubi protettivi
Entro canali (compresi i canali
su parete
(di forma circolare)
incassati nel pavimento)
21-25
o
43
22
2 73-74
41-42
31-32 75
o
o
Interrata
62-63
o
61
-
Incassata nella struttura
52-53
51
1-2-5
33-75
Montaggio sporgente
-
11
3
31-32 71-72
Aerea
-
-
o
34
81
81
o
-
Su isolatori
Cavo sospeso (con filo o corda
Immersa
Tipo di posa
Ubicazione
Entro tubi protettivi
Su passarelle e
(di forma non circolare)
su mensole
23
23
12-13 14-15-16
o
-
o
-
Entro cunicoli
0
12-13-14-15-16
-
-
Interrata
61
o
-
-
Incassata nella struttura
24
o
-
-
Montaggio sporgente
4
12-13-14-15-16
18
-
Aerea
-
12-13-14-15-16
18
17
Immersa
o
o
-
-
Entro cavità di
strutture
Accessibili
Non accessibili
di supporto)
(*) Per gli esempi indicati con un numero ed una lettera (per es. 4A) valgono le condizioni indicate per gli
esempi indicati con un solo numero (per es. 4).
4
TIPI DI POSA DEI CONDUTTORI ELETTRICI, RICAVATI DALLE NORME CEI 64-8/5
DISEGNI E DESCRIZIONE.
TABELLA C - Esempi di condutture.
Esempio
Descrizione
Riferimento
Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari
posati entro muri termicamente isolanti.
1
Cavi multipolari in tubi protettivi circolari
posati entro muri termicamente isolanti.
2
Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari
posati su o distanziati da pareti.
3
Vano
Vano
3
3A
Cavi multipolari in tubi protettivi circolari
posati su o distanziati da pareti.
3A
Cavi senza guaina in tubi protettivi non
circolari posati su pareti.
4
Cavi multipolari in tubi protettivi non
circolari posati su pareti.
4A
Cavi senza guaina in tubi protettivi
annegati nella muratura.
5
Cavi multipolari in tubi protettivi
annegati nella muratura.
5A
Cavi multipolari (o unipolari in guaina),
con o senza armatura, e cavi con
isolamento minerale:
- posati su o distanziati da pareti.
11
5
Esempio
Descrizione
Riferimento
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, e cavi con
isolamento minerale:
- fissati su soffitti, oppure distanziati
da soffitti.
11
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, e cavi con
isolamento minerale:
- su passarelle non perforate.
12
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, e cavi con
isolamento minerale:
- su passarelle perforate.
13
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, e cavi con
isolamento minerale:
- su mensole.
14
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, e cavi con
isolamento minerale:
- fissati da collari.
15
Cavi multipolari (o unipolari con guaina),
con o senza armatura, e cavi con
isolamento
minerale:
- su passarelle a traversini.
16
Cavi unipolari con guaina (o multipolari)
sospesi a od incorporati in fili o corde di
supporto.
17
Conduttori nudi o cavi senza guaina su
isolatori.
18
6
Esempio
Descrizione
Riferimento
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
in cavità di strutture.
21
Cavi unipolari senza guaina in tubi
protettivi circolari posati in cavità
di strutture.
22
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
in tubi protettivi circolari posati in cavità
di strutture.
22A
Cavi unipolari senza guaina in tubi
protettivi non circolari posati in cavità
di strutture.
23
Cavi unipolari senza guaina in tubi
protettivi non circolari annegati
nella muratura.
24
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
in tubi protettivi non circolari annegati
nella muratura.
24A
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
posati in:
- controsoffitti;
- pavimenti sopraelevati.
25
Cavi senza guaina e cavi multipolari
(o unipolari con guaina) in canali posati
su parete:
- con percorso orizzontale.
31
Cavi senza guaina e cavi multipolari
(o unipolari con guaina) in canali posati
su parete:
- con percorso verticale.
32
7
Esempio
Descrizione
34
Riferimento
Cavi senza guaina posati in canali
incassati nel pavimento.
33
Cavi multipolari posati in canali
incassati nel pavimento.
33A
Cavi senza guaina in canali sospesi.
34
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
in canali sospesi.
34A
Cavi senza guaina in tubi protettivi
circolari posati entro cunicoli chiusi,
con percorso orizzontale o verticale.
41
34A
Cavi senza guaina in tubi protettivi
circolari posati entro cunicoli ventilati,
incassati nel pavimento.
42
Cavi unipolari con guaina e multipolari
posati in cunicoli aperti o ventilati con
percorso orizzontale o verticale.
43
Cavi multipolari (o cavi unipolari con
guaina) posati direttamente entro pareti
termicamente isolanti.
51
Cavi multipolari (o cavi unipolari con
guaina) posati direttamente nella
muratura senza protezione meccanica
addizionale.
52
Cavi multipolari (o cavi unipolari con
guaina) posati direttamente nella
muratura senza protezione meccanica
addizionale.
53
Vano
8
Esempio
Descrizione
Riferimento
Cavi unipolari con guaina e multipolari
in tubi protettivi interrati od in cunicoli
interrati.
61
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
interrati senza protezione meccanica
addizionale.
61
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
interrati senza protezione meccanica
addizionale.
62
Cavi multipolari (o unipolari con guaina)
interrati con protezione meccanica
addizionale.
63
Cavi senza guaina posati in elementi
scanalati.
71
*
circuiti per TV;
**
circuiti per telecomunicazioni;
Cavi senza guaina posati in canali
provvisti di elementi di separazione.
72
Cavi senza guaina in tubi protettivi
o cavi unipolari con guaina (o multipolari)
posati in stipiti di porte.
73
Cavi senza guaina in tubi protettivi
o cavi unipolari con guaina (o multipolari)
posati in stipiti di finestre.
74
Cavi multipolari immersi in acqua.
9
81
TABELLE RELATIVE ALLE TEMPERATURE E SEZIONI DEI CONDUTTORI
SECONDO NORME CEI 64-8 / 5
TABELLA D - Massime temperature di servizio dei materiali isolanti.
Tipi di isolamento
Temperatura massima di servizio
(Nota 1)
(°C)
Cloruro di polivinile (PVC)
Conduttore: 70
Polietilene reticolato (XLPE) ed
etile-propilene (EPR/HEPR)
Conduttore: 90
Minerale (con guaina in PVC oppure nudo e
accessibile).
Guaina metallica: 70
Minerale (nudo e non accessibile e non in
contatto con materiali combustibili).
Guaina metallica: 105
(Nota 2)
Note:
1 - Le massime temperature di servizio indicate in questa Tabella sono state prese dalle Pubblicazioni IEC 502 (1983) e 702 (1981).
2 - Per i cavi con isolamento minerale possono essere ammesse temperature di servizio più elevate in funzione delle temperature
ammissibili per il cavo e le sue terminazioni, delle condizioni ambientali e di altre influenze esterne.
TABELLA E - Sezioni minime dei conduttori.
Tipo di condutture
Cavi
Installazioni
fisse
Conduttori nudi
Connessioni flessibili con
cavi (con o senza guaina)
Conduttore
Uso del circuito
Materiale
Sezione (mm²)
Circuiti di potenza
Cu
Al
1,5
2,5 (Nota 1)
Circuiti di comando e di segnalazione
Cu
0,5 (Nota 2)
Circuiti di potenza
Cu
Al
10
16
Circuiti di comando e di segnalazione
Cu
4
Per un apparecchio utilizzatore
specifico
Cu
Come specificato
nella
corrispondente
Norma CEI
Per qualsiasi altra applicazione
0,75 (Nota 3)
Circuiti a bassissima tensione per
applicazioni speciali
0,75
Note:
1 - Si raccomanda che i mezzi di connessione usati alle estremità dei conduttori di alluminio siano provati ed approvati per questo
uso specifico.
2 - Nei circuiti di segnalazione e di comando destinati ad apparecchiature elettroniche è ammessa una sezione minima di 0,1 mm².
3 - Per i cavi flessibili multipolari, che contengano sette o più anime, si applica la Nota 2.
10
2.5 - Giunzioni e derivazioni: le giunzioni o derivazioni saranno eseguite solamente dentro opportune cassette di derivazione
o nella morsettiera dei Quadri e sottoquadri.
Tutti i conduttori dovranno essere corredati, nelle terminazioni, di idonei cartellini indicatori, o da numeri segnacavi, in
modo da poter contraddistinguere i circuiti, e la tipologia del servizio.
Le terminazioni dei conduttori saranno dotate di capicorda a forcella ad anello o a puntalino, saranno del tipo a pinzare
e/o con bulloni per le sezioni maggiori, in modo da presentare una termianzione omogenea e ben definita.
2.6 - Cavidotti: Le tubazioni per posa esterna interrata dovranno essere o del tipo rigido in termoplastica a base di cloruro
polivinile autoestinguente e dovranno essere fissate tra loro mediante imboccatura, onde evitare discontinuità nella loro
superficie interna, oppure potranno essere del tipo flessibile in polietilene con resistenza allo schiacciamento di
almeno 4000N. Si dovranno posare dei fili di acciaio, nelle tubazioni, in modo da facilitare la successiva messa in opera
dei conduttori.
2.7 - Caratteristiche dei conduttori: per i cavi isolati sotto guaina, l'isolamento non dovra` in nessun caso essere inferiore al
grado 3. Tutti i conduttori saranno del tipo non propagante l’incendio, secondo le Norme CEI 20-22 ed IEC 323-3 tipo A per
quanto concerne il comportamento al fuoco; e secondo le Norme CEI 20-14 per quanto riguarda le caratteristiche
meccaniche ed elettriche.
La guaina dei conduttori sarà del tipo antiabrasivo, con tensione di esercizio Uo/U = 0,6/1kV. La tensione di prova sarà di
2.500V per conduttori tipo N07V-K e 4.000V per i conduttori tipo FG7OR.
I conduttori dovranno essere chiaramente distinguibili mediante i colori, si dovranno usare le colorazioni nero-marronegrigio-rosso per i conduttori di fase, la colorazione blu per il conduttore di neutro, e la colorazione giallo-verde per il
conduttore di terra.
Nel caso non fosse possibile usare colorazioni diverse tra di loro per distinguere le fasi dal neutro e dal conduttore di terra,
(per esempio nel caso di corda unipolare tipo FG7OR che in genere risultano essere colorate in blu od in grigio), si potrà
ricorrere alla indicazione dei conduttori F-N-Terra, attraverso appositi nastri isolanti di varie colorazioni, ben marcati e
facilmente individuabili; si dovrà usare particolare cura, in questo caso, nell’indicare il conduttore Neutro (in blu più
marcato) ed il conduttore di Terra (con il bicolore giallo-verde).
Inoltre si useranno gli anelli segnafili con le scritte R-S-T-N o L1-L2-L3-N e Terra (PE). Tutti i conduttori che formano le
varie linee montanti principali e secondarie, dovranno essere dimensionati secondo quanto stabilito dalle Norme C.E.I. e
dalle Tabelle UNEL e comunque secondo i calcoli elettrici facenti parte integrante della relazione tecnica, allegati alla
presente relazione, successivamente dovranno essere verificati eseguendo le prove di assorbimento, di caduta di tensione
e di sovratemperatura.
2.8 - Cassette di derivazione: le giunzioni, le derivazioni e le terminazioni dei cavi dovranno essere costruite rigorosamente
secondo le vigenti Norme CEI e secondo la buona regola di installazione usando morsetti, capicorda e terminali, vedi
Fig.2.
VARIE TIPOLOGIE DI MORSETTI PER COLLEGAMENTI O GIUNZIONI
SCATOLA DI DERIVAZIONE
CONDUTTORI DELLO
STESSO SISTEMA
MORSETTI DI COLLEGAMENTO
TIPO CEMBRE
11
Fig. 2
Le giunzioni saranno eseguite solamente dentro opportune cassette di derivazione che saranno da incasso e/o da esterno
a seconda della posa. Tali cassette saranno corredate di setti separatori per suddividere i circuiti alimentati da tensioni
diverse (luce-FM/telefonia-trasmissione/sicurezza allarmi, etc.). Le cassette di derivazione da incasso saranno del tipo in
termoplastica rigida autoestinguente, con le seguenti caratteristiche:
• grado di protezione minimo: IP40;
• conformità alle Norme CEI 64.31 - IEC670;
• materiale del contenitore: plastica: plastica termindurente;
• relazione al fuoco:
− glow wire test 650÷850°C;
− pressione con biglia 70°C;
− autoestinguenza secondo le Norme 4694: HB - V1;
• resistenza meccanica agli urti:
− 2 J con copercio normale;
− 20 J con coperchio antiurto.
Il coperchio delle cassette, sarà fissato tramite viti autofilettanti svasate a scomparsa.
Nella Fig. 3A vengono evidenziate alcune tipologie di cassette di derivazione da incasso, mentre nella Fig. 3B vengono
evidenziate alcune tipologie di cassette di derivazione da esterno stagne.
PARTICOLARI DI CASSETTE DI DERIVAZIONE DA INCASSO
12
Fig. 3A
PARTICOLARI DI CASSETTE DI DERIVAZIONE DA ESTERNO
13
Fig. 3B
Tutti i conduttori (F.M., illuminazione, segnalazione, telefonici, trasmissione, allarmi) dovranno essere corredati nelle
terminazioni, di idonei cartellini indicatori, o da numeri segnacavi, in modo da poter contraddistinguere i circuiti, e la
tipologia del servizio (luce, F.M., trasmissione, ect.), vedi Fig. 4 alcuni particolari di montaggio.
PARTICOLARE CASSETTA DI DERIVAZIONE – TERMINAZIONI
CONDUTTORI (MODALITA’ DI INSTALLAZIONE)
Fig. 4
5.9 - Tubazioni: saranno del tipo rigido in PVC autoestinguente per la posa esterna e dovranno essere fissate tra loro,
mediante imboccatura, onde evitare discontinuità nella loro superficie interna. Saranno del tipo flessibile (corrugato) in
PVC per la posa incassata. Tutte le tubazioni, sia del tipo rigido che flessibile, se derivate da cassette di derivazione da
esterno e/o da canaline, dovranno essere fissate attraverso bocchettoni pressatubo, in modo da ottenere una maggiore
robustezza dell’impianto. Nei locali tipo, archivio, C.T. e C.D.Z. le tubazioni dovranno essere del tipo filettate o con
innesto a blitz, onde ottenere nel complesso un grado di protezione minimo IP44. Si potranno eventualmente posare dei
fili di acciaio, nelle tubazioni, in modo da facilitare la successiva messa in opera dei conduttori.
Le tubazioni per la posa in vista, saranno locate sui solai o sulle pareti, con collari o cavallotti del tipo in metallo od in
nylon fissati con tasselli e viti, in modo da formare una struttura rigida e solida.
Per la posa incassata a parete nei tramezzi interni, o nei muri esterni, e nella posa a pavimento, dovranno coprire le
tubazioni con sabbia e cemento (malta) in modo da formare una struttura a scomparsa ed omogeneo, ed al riparo da
eventuali rotture.
14
ART. 3 - IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
Indicazioni relative alle modalità di esecuzione dell’impianto di illuminazione e dell’installazione dei corpi illuminanti.
3.1 - Le disposizioni che seguono si riferiscono a:
• linee di distribuzione per alimentazione dei punti luce;
• punti luce in esecuzione incassata e/o da esterno;
• corpi illuminanti da incasso e da esterno.
• Impianto di illuminazione esterna (area di carico-scarico e parcheggio).
3.2 - Linee di distribuzione per illuminazione normale: che dal Q.G. e/o dai sottoquadri di piano andranno ad attestarsi sulle
cassette di derivazione all’interno di ogni singola unità immobiliare, per alimentare i corpi luce preposti al servizio diurno. I
conduttori delle linee di distribuzione illuminazione diurna dovranno essere comandati e protetti a mezzo di interruttori
automatici installati nel quadro o nei sottoquadri e dovranno essere dimensionati in modo tale da garantire un
funzionamento razionale e selettivo. Tutti i conduttori dovranno essere corredati nelle terminazioni di numeri segnafilo in
modo da rendere facile l’individuazione dei circuiti relativi alle accensioni luce. Tali conduttori saranno del tipo non
propagante l’incendio le cui caratteristiche sono state descritte in precedenza, di sezione adeguata in base al carico da
alimentare e comunque non inferiore a 2,5 mm². Saranno posati entro tubazioni in resina rigida autoestinguente per la
posa esterna, ed in PVC flessibile per la posa incassata. Il funzionamento sarà previsto per servizio normale diurno (cioè
durante un orario di lavoro).
3.3 - Linee di distribuzione per illuminazione notturna: che dal Q.G. e/o dai sottoquadri di piano e/o di zona andranno ad
attestarsi alle varie cassette di derivazione per alimentare i corpi illuminanti preposti al servizio diurno-notturno. I
conduttori delle linee di distribuzione illuminazione notturna, dovranno essere comandati e protetti a mezzo di interruttori
automatici installati nel Q.G. e/o nei sottoquadri. Tutti i conduttori dovranno essere corredati nelle terminazioni di numeri
segnafilo in modo da rendere facile l’individuazione dei circuiti relativi alle accensioni notturne, saranno del tipo non
propagante l’incendio le cui caratteristiche sono state descritte in precedenza, ed avranno sezione adeguata in base al
carico da alimentare e comunque con sezione non inferiore a 2,5 mm².
3.4 - Linee di distribuzione per illuminazione di emergenza: che dal Q.G. e/o dai sottoquadri di piano e/o di zona, andranno ad
attestarsi nelle varie cassette di derivazione per alimentare i corpi illuminanti preposti per il servizio di emergenza. In
pratica, saranno dei corpi illuminanti atti al servizio diurno normale, con all’interno cablate le apparecchiature per il
servizio di emergenza. Le linee per l’illuminazione di emergenza avranno la finalità di segnalare la presenza rete all’inverter
dei corpi luce emergenza e saranno protette a mezzo di interruttori automatici installati nel Q.G. e/o nei sottoquadri. Tutti i
conduttori dovranno essere corredati nelle terminazioni di numeri segnafilo in modo da rendere agevole l’individuazione
dei circuiti relativi alle emergenze. Tali conduttori saranno del tipo e con caratteristiche come descritto in precedenza ed
avranno sezione non inferiore a 2,5 mm².
3.5 - Punti luce: potranno essere da incasso o da esterno a seconda dei locali dove dovranno essere installati..
• Punti luce in esecuzione incassata: dovranno avere frutti di comando del tipo componibile da incasso con corpo in
resina rigida ed altà capacità dielettrica, con gabbia argentata, fissati su scatole frutto in termop. rigida autoest.,
attraverso i relativi supporti in resina rigida, avranno placche di copertura metalliche™. I frutti di comando potranno
essere collocati sia sui tramezzi di muratura che sulle pareti mobili, ad un’altezza di cm 110 da pavimento finito. Dai
frutti di comando e/o dalle cassette di derivazione si collegheranno i corpi illuminanti (dell’accensione stabilita) con
conduttori isolati in termoplastica non propagante l’incendio, di sez. min. 1,5 mm², posati entro tubaz. in PVC, diam.
minimo 20 mm.
• Punti luce da esterno per posa in vista (per zone non interrate dal pubblico come locali tecnici ed archivi): dovranno
avere frutti di comando del tipo componibile con corpo in resina rigida ad alta capacità dielettrica, con gabbia
argentata, inseribili su scatole porta frutto da esterno in termoplastica rigida autoestinguente, con grado di protezione
minima IP44, con portellina di chiusura per mantenere il grado di protezione. Dai frutti di comando e/o dalle cassette di
derivazione si collegheranno i corpi illuminanti (dell’accensione stabilita) con conduttori isolati in termopl. non
propagante l’incendio di sez. min. 1,5 mm², posati entro tubazioni in PVC, diam. minimo 20 mm.
Si potrà installare un quadretto accensioni luci centralizzato, tale quadretto sarà costruito con corpo in resina
autoestinguente, cornice reggi frutti, pulsanti ed interruttori di comando delle accensioni con relativi leed di segnalazione e
placca di chiusura; i frutti di comando ecciteranno dei relé passo-passo che saranno cablati nel Q.G. o nei sottoquadri di
piano, in tal modo si potranno ripetere comandi a pulsante (che ecciteranno i relé passo) da qualsiasi altra posizione a
piacere.
3.6 - Assegnazione dei valori di illuminazione: secondo le direttive internazionali recepite con la Norma UNI 12464, i valori di
illuminamento da misurare sul piano di lavoro (1÷1,2 m) dovranno essere:
• zona uffici (chiusi od OPEN SPACE) ................................................................................................................ 500
lux
• zona servizi, corridoi, etc. ………………………………………………………………………………150÷200
lux
• zona archivi, locali tecnici ..................................................................................................................... 150÷200
lux
• zona locali riunioni
..................................................................................................................... 200÷300
lux
15
Naturalmente, si dovrà avere particolare cura nell’illuminazione degli uffici, soprattutto per quanto riguarda il confort visivo
e quindi non solo si dovrà curare il livello di illuminamento, ma anche il livello delle luminanze (limitazioni
dell’abbagliamento) in modo da ottenere una migliore classe di qualità visiva.
3.7 - Corpi illuminanti: saranno forniti ed installati a seconda del tipo di illuminazione (diretta od indiretta), della tipologia dei
locali (ad uso uffici, ad uso servizi, ad uso tecnico, ad uso celle frigorifere), del tipo di posa (da esterno all’aperto, da
incasso nei tramezzi o da parete o soffitto) e comunque dovranno obbligatoriamente avere il I.M.Q. con caratteristiche
meccaniche-illuminotecniche in conformità a quanto previsto dalle Norme C.E.I.-UNI.
• Corpi illuminanti da esterno, per uffici e saloni, saranno in genere (salvo prescrizioni diverse indicate nella descrizione
delle opere da eseguire) del tipo con corpo in un unico pezzo di lamiera stampata, resistente alla torsione. Il designer
dovrà essere accurato, gli spigoli saldati ed arrotondati. Il tutto verniciato elettroforeticamente generalmente in colore
bianco. Lo schermo sarà del tipo lamellare in alluminio purissimo al 99,99%, brillantato, ed anodizzato a pezzo
assemblato con ottica di divergenza darklight. Luminanza limitata (L ≤ 200 cd/m2) sopra l’angolo di emissione di
50÷60o rispetto alla verticale. Lo schermo dovrà essere fissato a scatto tramite molle. I reattori potranno essere di tipo
elettronico o magnetici a perdite ridotte, con alimentazione 230V-50Hz.
Il collegamento elettrico dovrà avvenire tramite morsettiera in nylon od in resina, dovrà esserci il passacavo con
fermafili per permettere l’inserimento delle linee di alimentazione. I corpi illuminanti saranno completamente cablati e
rifasati e dovranno avere la protezione contro i radiodisturbi. Il cablaggio interno dovrà essere eseguito con cura, in
modo ordinato e razionale, usando guaine flessibili copri-conduttori in PVC autoestinguente e condutori non propaganti
l’incendio. In alternativa si potranno installare dei corpi illuminanti del tipo a diffusione indiretta, con corpo in lamiera
stampata resistente alla torsione, il designer dovrà essere accurato, gli spigoli saldati e arrotondati, il tutto verniciato in
bianco, previo trattamento di fosfatazione. Diffusore in materiale acrilico prismatizzato a luce indiretta, di varie tipologie
di designer e comunque con soluzione innovativa e razionale.
Il grado di protezione complessivo dei corpi luce dovrà essere IP40.
• Corpi illuminanti da incasso, per uffici, saranno in genere (salvo prescrizioni diverse indicate nella descrizione delle
opere da eseguire) del tipo con corpo in un unico pezzo di lamiera stampata, resistente alla torsione, verniciato
elettroforeticamente in colore bianco. La profondità di incasso dovrà essere massimo di 10 cm. e le dimensioni
dovranno essere adeguate al montaggio su controsoffitti a doghe. Lo schermo, i reattori, il cablaggio, il grado di
protezione, saranno come per i corpi luce da esterno descritti in precedenza con le relative caratteristiche meccanicheilluminotecniche.
Il grado di protezione complessivo dei corpi luce dovrà essere IP40.
• Corpi illuminanti da esterno e da incasso, per servizio di emergenza, per uffici, etc., saranno gli stessi corpi luce
dei paragrafi precedenti (1 e 2) con inseriti e cablati all’interno un inverter-commutatore elettrico-radrizzatore (Unità
elettronica) con batterie al Ni/Cd di capacità (Ah) adeguata, per garantire una autonomia di minimo 2 ore. Il
funzionamento dovrà garantire che in presenza della rete normale, la lampada venga alimentata dal suo normale
sistema d’accensione, appena la rete dovesse mancare. L’Unità elettronica dovrà garantire l’accensione sostitutiva e le
batterie, l’autonomia per 2 ore. Quando la rete ritorna, il sistema torna in esercizio normale e le batterie andranno in
ricarica. Il numero dei corpi illuminanti di emergenza, sarà tale da garantire una illuminazione minima come previsto
dalle Norme C.E.I.
• Corpi illuminanti da esterno per servizio di emergenza (sicurezza) con indicazione U.S.(Uscita di sicurezza) , per
segnalare i percorsi di evacuazione di sicurezza in caso di pericolo od incendio. Tali corpi illuminanti avranno il corpo
in policarbonato bianco infrangibile, l’unità riflettente in lamiera stampata verniciata bianca ed il rifrattore in
policarbonato opale, con pittogrammi di segnalazione, vedi Fig. 5-6-7.
LAMPADE PER ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA CON ALIMENTAZIONE DA
RETE, PER LOCALI TECNICI
Queste lampade sono la trasformazione dei modelli di emergenza in normali plafoniere alimentate da rete. Data la vastità della gamma e
le gradevoli linee estetiche, trovano impiego in qualsiasi ambiente.Possono essere usate in impianti alimentati da gruppi soccorritori.
N.B. : Le lampade non sono rifasate.
CARATTERISTICHE TECNICHE
•
•
•
•
•
•
•
•
Grado di protezione IP65.
Doppio isolamento.
Alimentazione 220V - 50/60 Hz.
Installabile anche su superficie infiammabile.
Custodia in materiale plastico e schermo in policarbonato,
autoestinguenza 94 V-2 (UL94).
Filo incandescente 750ºC.
Temperatura max. ambiente + 40ºC.
Pittogrammi adesivi per segnalazione.
16
IP 65
Fig. 5
I corpi luce di sicurezza dovranno avere un grado di protezione IP44 ed IP65 (a seconda dei locali dove verranno installati).
All’interno dei corpi luce, verranno cablate le apparecchiature elettriche - elettroniche, che permetteranno il funzionamento in
emergenza, con relative batterie al Ni/Cd che dovranno garantire minimo 2 ore di autonomia. I corpi luce dovranno essere
comandati con lampade fluorescenti da 8÷9W, e saranno in quantità sufficiente per garantire una segnalazione con un livello di
illuminazione di minimo 5 lux.
In alternativa alla tipologia dei corpi illuminanti s.d. si potrà inserire con inverter-commutatore statico – batterie, per alimentare in
emergenza alcuni corpi illuminanti in funzione normale, garantendo sempre una autonomia di 2 ore.
TIPOLOGIA DI LAMPADE DI EMERGENZA PER SEGNALAZIONE NORMALI
DA PARETE
Le lampade di emergenza per segnalazione sono lampade “speciali” con caratteristiche ben definite in quanto, debbono rispondere a
ciò che è prescritto sui segnali dalle normative, nazionali ed internazionali UNI 7543 - UNI 7546 Direttiva CEE n. 77/576 D.P.R. 524
ISO 3864 ISO 6309 - CIE 39.2. Lo schermo è serigrafato e incorniciato, per evitare dispersione di luce sui fianchi delle lampade e
permettere quindi una buona lettura del segnale; inoltre, se collocate in corrispondenza di porte o varchi di uscita, emettono nella parte
inferiore, un fascio di luce tale da consentire l’illuminamento con un valore superiore a 5 lux ad 1 metro dal piano di calpestio, come
stabilito dalla normativa CEI 64-8.
PARTICOLARI COSTRUTTIVI
CARATTERISTICHE TECNICHE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Apparecchio per la segnalazione di sicurezza predisposto per il funzionamento permanente.
Costruito in materiale plastico autoestinguente resistente alla fiamma, conforme alle norme CEI 34-21, CEI EN 60598-2-22.
Grado di protezione IP40.
Posa a parete con dispositivo di attacco rapido tale da garantire la connessione meccanica ed elettrica.
Accumulatori ermetici ricaricabili al Ni-Cd per alta temperatura.
Autonomia minima 1÷3 ore.
Possibilità di ‘Modo di riposo’ conforme alle norme CEI EN 60598-2-22.
Segnale permanentemente illuminato sia in presenza rete che in emergenza.
Corredato di schermi serigrafati ed incorniciati. Segnali rispondenti alle normative nazionali ed internazionali UNI 7543 - 7546,
Direttiva CEE 77/576, D.P.R. 524, ISO 3648-6309, CIE 15.2 - 39.2.
• Alimentazione 220 - 230V - 50 Hz.
• Ricarica completa 24 ore.
• Inibizione a distanza dell’emergenza possibile con telecomandi.
17
Fig. 6
TIPOLOGIA DI LAMPADE DI EMERGENZA PER SEGNALAZIONE A
BANDIERA DA PARETE
PARTICOLARI COSTRUTTIVI
CARATTERISTICHE TECNICHE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Apparecchio per la segnalazione di sicurezza predisposto per il funzionamento permanente.
Costruito in materiale plastico autoestinguente resistente alla fiamma, conforme alle norme CEI 34-21, CEI EN 60598-2-22.
Grado di protezione IP40.
Posa a parete con dispositivo di attacco rapido tale da garantire la connessione meccanica ed elettrica.
Accumulatori ermetici ricaricabili al Ni-Cd per alta temperatura.
Autonomia minima 1÷3 ore.
Possibilità di ‘Modo di riposo’ conforme alle norme CEI EN 60598-2-22.
Segnale permanentemente illuminato sia in presenza rete che in emergenza.
Corredato di schermi serigrafati ed incorniciati. Segnali rispondenti alle normative nazionali ed internazionali UNI 7543 - 7546,
Direttiva CEE 77/576, D.P.R. 524, ISO 3648-6309, CIE 15.2 - 39.2.
• Alimentazione 220 - 230V - 50 Hz.
• Ricarica completa 24 ore.
• Inibizione a distanza dell’emergenza possibile con telecomandi.
Coppia di schermi A - C
Coppia di schermi B
Fig. 7
18
• Corpi illuminanti da esterno per locali tecnici, dovranno essere del tipo con corpo in poliestere bianco rinforzato con
fibre di vetro, stampato ad iniezione, completamente isolata all’interno con poliuretano espanso, portalampade girevole
e ghiere in policarbonato infrangibile.
Guarnizioni di tenuta in gomma al silicone termoresistente. I corpi luce saranno corredati del tubo di protezione della
lampada fluorescente, in silicato antiurto o policarbonato infrangibile, vedi Fig. 8.
I reattori potranno essere elettronici o magnetici a basse perdite, con alimentazione 230V-50Hz. Il collegamento
elettrico dovrà avvenire tramite scatola di allacciamento su morsettiere ad innesto, attraverso pressacavi a doppia
membrana. I corpi luce saranno completamente cablati e rifasati e dovranno avere la protezione contro i radiodisturbi.
Il cablaggio interno dovrà essere eseguito con cura, in modo ordinato e razionale, usando guaine flessibili copriinterruttori, in PVC autoestinguente e conduttori non propagnati l’incendio.
Il grado di protezione dei corpi luce dovrà essere minimo IP55.
I corpi luce dovranno essere cablati e rifasati, con portalampade in ceramica a contatti argentati, alimentazione 230V50Hz. Il cablaggio dovrà essere effettuato con ordine e razionalità, usando cavetti flessibili non propaganti l’incendio,
oppure cavetto sterlingato protetto di guaina in PVC autoestinguente. Morsettiera in nylon, fissata su telaio porta
apparecchiature, apribibile frontalmente, con supporti di sostegno, in modo da permettere una agevole manutenzione.
Il tutto dovrà avere un grado di protezione IP65 secondo Norme EN 60529, in classe di isolamento II.
CORPI LUCE IP65 PER ARCHIVI E LOCALI TECNICI
CARATTERISTICHE TECNICHE
Plafoniere ad elevata tenuta stagna a profilo ridotto, costruita interamente in poliestere (70%) rinforzata con fibra di vetrolunga
(30%). Il disegno compatto e le nervature introdotte nella fabbricazione la rendono robusta alle sollecitazioni termiche e
meccaniche, nonchè di particolare resistenza ad agenti corrosivi di vario genere.
Il coperchio inferiore di chiusura è munito di un sistema di aggancio rapido al corpo, ottenuto mediante nottolini a rotazione (a
mezzo giro) che esercitano una pressione uniforme sui bordi ed assicurano il mantenimento nel tempo della tenuta stagna.
•
•
•
•
•
•
Grado di protezione: IP65.
Isolamento elettrico: Classe II.
Adatto per installazioni su superfici normalmente infiammabili.
Resistenza alla prova filo incandescente: 750°C.
Energia d’urto: 6 joules con tubi TP, TPR, TPO
Alimentazione: 230V 50Hz, rifasamento in parallelo.
PARTICOLARI COSTRUTTIVI E DIMENSIONI MECCANICHE
Fig. 8
19
ART. 4 - IMPIANTO DI FORZA MOTRICE
Indicazioni relative alle modalità di installazione degli impianti di distribuzione di F.M. .
4.1 - Le disposizioni che seguono si riferiscono a:
• impianti di F.M. per alimentazione di utenze relative ai posti di lavoro e prese di servizio per uffici;
• impianti per alimentazione di utilizzatori vari (TV/CC, allarme, telefonia, etc.);
• impianti per alimentazione utenze di C.D.Z./C.T..
4.2 - Linee di distribuzione Forza Motrice normale, per posti lavoro, che dal Quadro Generale e/o dai sottoquadri di piano
andranno ad attestarsi sulle cassette di derivazione, per alimentare i quadretti prese da incasso e/o da esterno e le torrette
prese.
I conduttori delle linee di distribuzione secondaria dovranno essere comandati e protetti a mezzo di interruttori automatici
installati nel quadro o nei sottoquadri e dovranno essere dimensionati in modo tale da garantire un funzionamento
razionale e selettivo. Tutti i conduttori dovranno essere corredati nelle terminazioni di numeri segnafilo in modo da rendere
facile l’individuazione dei circuiti relativi alle accensioni. Tali conduttori saranno del tipo non propagante l’incendio le cui
caratteristiche sono state descritte in precedenza, di sezione adeguata in base al carico da sopportare e comunque di
sezione minima 4 mm2. Saranno posati entro tubazioni in resina rigida autoestinguente per la posa esterna, ed in PVC
flessibile per la posa incassata.
Il funzionamento sarà previsto per servizio normale dei vari posti lavoro.
4.3 - Linee di distribuzione Forza Motrice preferenziale per posti lavoro che dal Quadro Generale e/o dai sottoquadri di piano
andranno ad attestarsi sulle cassette di derivazione. I conduttori delle linee di distribuzione secondaria, dovranno essere
comandati e protetti a mezzo di interruttori automatici installati nel Quadro Generale e/o nei sottoquadri. Tutti i conduttori
dovranno essere corredati nelle terminazioni di numeri segnafilo in modo da rendere facile l’individuazione dei circuiti
relativi alla distribuzione F.M. preferenziale.
I conduttori saranno del tipo come descritto in precedenza ed avranno le stesse caratteristiche tecniche.
4.4 - Linee di distribuzione Forza Motrice per prese di servizio, che dal Q.G. e/o dai SQ. di piano andranno ad attestarsi nelle
cassette di derivazione per alimentare le varie prese perimetrali e quelle dei locali tecnici. Le linee che alimentano le prese
degli archivi, dovranno avere una protezione sul Q.G. o sui SQ. indipendente, in modo da potere essere comdandate a
distanza, con un pulsante sottovetro fuori porta archivio. Si dovrà inoltre prevedere una linea o linee, per l’alimentazione
delle prese bagni (W.C.), che pure dovranno avere protezione separata nel Q.G. e/o nei S.Q.. Tutti i conduttori dovranno
essere corredati nelle terminazioni di numeri segnafilo in modo da rendere agevole l’individuazione dei circuiti relativi alle
emergenze. Tali conduttori saranno del tipo e con caratteristiche come descritte in precedenza.
4.5 - Canale principale di distribuzione, per trasporto conduttori, dovrà essere posizionata generalmente, dentro il
controsoffitto, od in vista solo nei locali archivio e/o nei vani tecnici, non dovrà mai essere posizionata in vista nei locali di
sosta e passaggio di pubblico. Il canale vedi Fig. 9 sarà costruito in lamiera stampata zincata a caldo di grado Z275,
prima della lavorazione. Verniciatura in blu elettrico chiaro con speciali resine epossidiche. Il canale dovrà essere chiuso
con coperchio costruito con le stesse caratteristiche di c.s. e dovrà essere corredato di kit in gomma siliconica, fissata con
mastice per rendere tutto il complesso finito con grado di protezione IP44. La viteria dovrà essere di acciaio zincato
elettroliticamente, le piastrine di collegamento elettrico saranno in rame elettrolitico, nichelate elettroliticamente. Le
dimensioni della canalina, dovranno essere 100÷600x50÷75 mm. con spessore 0,8÷1,2 mm., mentre il coperchio potrà
avere spessore 0,6÷0,8 mm..
Il canale dovrà essere suddiviso con opportuni separatori in PVC rigido, per ottenere degli scomparti perfettamente
distinti, per la posa di circuiti a tensioni diverse.
Le curve orizzontali e verticali, le discese-salite, le derivazioni a T od a croce, dovranno essere rigorosamente eseguite con
pezzi speciali con caratteristiche uguali alla canalina e sempre si dovrà ottenere un grado di protezione IP44. Gli attacchi ai
quadri dovranno essere eseguiti con opportune flangie corredate di guarnizioni in gomma siliconica, onde ripristinare il
grado di protezione richiesta.
20
PARTICOLARI E CARATTERISTICHE CANALIZZAZIONE
GRADO DI PROTEZIONE IP44-IP55
TESTA DI CHIUSURA A
TENUTA
GANCI A CLIPS
CANALE
IN
LAMIERA
STAMPATA
ELETTROZINCATA VERNICIATO A CALDO
CON RESINE EPOSSIDICHE
GUAINA IN NEOPRENE
PER TENUTA IP44 O
IP55
CANALE
IN
LAMIERA
STAMPATA
ELETTROZINCATA VERNICIATO A CALDO
CON RESINE EPOSSIDICHE
GIUNTO IP44
Fig. 9
• Caratteristiche costruttive, il canale dovrà essere:
- con la bordatura continua a risvolto sia sui fianchi sia sui coperchi, con una particolare sagomatura che garantisce
maggior tenuta agli sforzi e che consenta l’assemblaggio di tutti i coperchi del sistema senza ricorso né a graffe né a
viti, rendendoli “autoreggenti”;
- con le giunzioni a semplice incastro delle estremità degli elementi rettilinei (sia basi, sia coperchi), in tal modo evitando
largamente il bisogno di pezzi aggiuntivi e accelerando notevolmente le operazioni di montaggio. L’occorrenza di
giunzioni a piastre si riduce pertanto alle sole situazioni di attestamento maschio-maschio;
- con l’adozione di viti a testa bombata e quadro sottotesta, in corrispondenza di fori ad asola. In modo da evitare di
creare asperità ai cavi canalizzati (disponendo le teste delle viti internamente alla canalizzazione) e di non avere delle
scomodità nel maneggiare due attrezzi per ogni avvitatura. Quest’ultima è resa antiallentante dalla zigrinatura mordente
di una faccia del dado di serraggio;
- con una continuità elettrica perfettamente assicurata.
Con tutti questi accorgimenti, oltre ad annullare gli effetti nocivi di qualsiasi vibrazione impressa alla canalizzazione in
opera per cause esterne, verrà assicurata una perfetta aderenza dei coperchi anche in posizione orizzontale o verticale (a
parete) o addirittura rovescita (a soffitto)
• Caratteristiche meccaniche, dovranno garantire:
- particolari prestazioni di solidità e indeformabilità, pur con la debita elasticità di risposta alle variabili condizioni
termiche (dovute sia alla temperatura di base dell’intorno sia alla sovratemperatura di carico elettrico dei cavi);
- assicurare l’autoreggenza dei coperchi stessi per qualsiasi posizione installativa;
21
- esigere manualmente un’azione deliberata e un appropriato sforzo, per ottenere un eventuale spostamento accidentale;
- attribuirne a tutto il complesso la caratteristica di “Sistema di canalizzazione con coperchi smontabili con attrezzo”;
- resistere alle possibili sollecitazioni d’urto, secondo modalità e intensità determinate (per i canali e alla temperatura
ambiente: CEI 23-31/2005);
- resistere alle regolari condizioni di carico, nel senso di non subire deformazioni superiori a quelle ammesse (per i
canali e alla flessione lineare: CEI 23-31/2005).
•
Prestazioni elettriche ambientali del canale saranno: per una corretta valutazione delle prestazioni elettriche che il
canale dovrà offrire richiamiamo, sia pure sinteticamente, le funzioni protettive (nei riguardi delle persone, dell’impianto,
dell’ambiente) che la canalizzazione metallica portacavi dovrà assicurare di caso in caso, a seconda del contenuto e/o
dell’intorno.
Ogni qualvolta si attua o si prevede il contenimento di cavi (anche o solo) unipolari senza guaina, ossia a semplice
isolamento, la canalizzazione è considerata elettricamente una “massa” e pertanto comporta di per sè la funzione di
“conduttore di protezione (=PE)”, commisurato ai possibili guasti del cavo di maggior sezione presente o comunque
ospitabile (riferimento Norme CEI 64-8/6).
Quando non assolva direttamente la funzione di cui in 1 la canalizzazione metallica è da considerarsi il più delle volte
“massa estranea” e perciò richiede:
- di venir “messa a terra” (all’inizio, al termine, in corrispondenza di ogni derivazione, e all’occorrenza anche in punti
intermedi) per consentire di drenare possibili correnti di guasto captate all’esterno (riferimento Norme CEI 64-8);
- o, almeno di essere resa “equipotenziale” generalmente, ancora a terra - in tutti i suoi elementi e accessori, per evitare
l’insorgere di possibili tensioni di contatto oppure d’innesco (rifererimento Norme CEI 64-8, 81-1, 64-4 e 64-2);
- per tutti gli impieghi in corrente alternata (C.A.), e specialmente quelli di carattere industriale (comunque in “sistema
TN”), una canalizzazione metallica/ferromagnetica non comporta solo una “resistenza” quando convoglia correnti (in
particolare, di sovraccarico/guasto), bensì introduce anche una propria “reattanza”, presentando in definitiva una
maggior “impedenza”.
Di quest’ultima va quindi tenuto conto, agli effetti della sicurezza umana, ove ricorra la necessità del debito
coordinamento con le protezioni associate (di sovracorrente, per i circuiti ospitati/ospitabili nella canalizzazione stessa)
(riferimento Norme CEI 64-8). I requisiti impiantistici ora richiamati dovranno essere soddisfatti con il canale che si
poserà.
Quanto agli accorgimenti costruttivi, le connessioni elettriche avverranno tramite:
- accoppiamento dei fianchi (in corrispondenza di ogni loro vite di giunzione);
- area anulare a rilievo (in centro alle estremità di ogni elemento lineare o accessorio);
- coprigiunto con due aree anulari (come sopra, al secondo a linea), sia per basi che per coperchi;
- piastrina di collegamento, in rame nichelato;
- viterie appropriate, tutte con serraggio antiallentamento.
• In relazione alle diverse situazioni circostanti (interno/esterno; atmosfere meno o più addizzionate, rispetto alla
composizione “naturale” di sostanze inorganiche/organiche) il canale dovrà avere due versioni in base alla tipologia della
lamiera:
- zincatura “Sendzimir” adatta per interni di servizio, deposito, lavorazioni leggere, e per esterni riparati;
- verniciatura “epossidica” (sulla zincatura predetta), ottima per interni ed esterni anche in presenza di atmosfere
umido-solforose, di acidi/alcali/alogeni, di sostanze alimentari.
Potrà essere inoltre fornita, a richiesta della DD.LL. la versione “zincatura a caldo” la cui maggior aderenza e il cui
maggior spessore del rivestimento la rendono, oltre che meccanicamente più resistente e più durevole, compatibile
con la presenza di composti organici (in particolare: idrocarburi, sostanze alimentari).
A tali effetti, in base alla classificazione internazionale dei “gradi di protezione” offerti da involucri/contenitori (Norme
CEI 70-1 e 23-31), la canalizzazione dovrà presentare i requisiti sintetizzati in Tabella 1.
22
Tabella 1
Gradi di protezione offerti dai sistemi di CANALI (*)
della Serie S5
IP
2X
CON ASOLE
nella base
SENZA ASOLE
nella base
SI
SI
NO
X2
SI (nei tratti orizzontali dei fianchi e
dei coperchi muiniti di coprigiunto)
X4
NO
SI
SI (con i coprigiunti dei
coperchi e delle basi)
SI (con le apposite fasce in
corrispondenza d’ogni
giunzione)
(*) anche delle PASSARELLE, solo quando munite di coperchio
• Vincoli di riempimento della canalizzazione: un ulteriore vincolo di utilizzazione “geometrica” che le normative
indicano per le canalizzazioni metalliche sarà il rispetto di un coefficiente di riempimento definito”, secondo la Norma di
prodotto CEI 23-31 ‘Sistemi di canali metallici, e loro accessori, ad uso portacavi (e porta-apparecchi)”.
In effetti, nell’art. 1.2.08 chiama “sezione geometrica” l’area “delimitata dalle pareti interne del canale, che
cartatterizza la massima quantità installabile nel canale stesso”, il successivo art. 1.2.09 chiama “sezione utile” quella
geometrica ridotta mediante un coefficiente di riempimento definito”. Finora, un valore-base di questo coefficiente era
dato peraltro precisamente: 50% solo nella corrispondente normativa IEC 23A. Un determinato diverso “coefficiente di
riempimento”, secondo la Norma EN 60204-1 “Elettrical equipment of (industrial) machines - Part. 1: General
requirements”. Tale aggiornata normativa prevede infatti che questo coefficiente di riempimento delle canalizzazioni a
bordo macchina o intermacchina, non sia superiore al 75%.
Riesce agevole comprendere che, delle due (nuove) normative citate, la prima considera implicitamente funzioni
vettrici/distributrici (quindi anche caratterizzate da rilevanti grandezze di cavi e da loro presumibili variazioni, in
sezione e/o in numero, col tempo), non precisando se quel 50% sia il massimo “iniziale” oppure “finale”; mentre la
seconda considera esplicitamente solo funzioni utilizzatrici/periferiche, ammettendo per esse un maggiore
“compattamento” (almeno finale). Tuttavia a questo primo ordine di valutazioni merita di venirne aggiunto un secondo:
cioè da un lato l’esigenza che accavallamenti, talora indispensabili, di cavi lungo il percorso canalizzato (per
trasposizioni di fase; un cambiamento di direzione, nelle alimentazioni d’utenza; per inserimento di
morsetti/dispositividi derivazione o di giunzione) non debbano in alcun modo forzare dall’interno un coperchio di
“canale” o eccedere l’altezza utile di “passarella”; d’altro lato la cautela che nessun cavo presente, in nessun punto di
“canale” (sia esso soltanto zincato oppure anche verniciato) possa mai toccare in particolare, nell’occasione di un
possibile guasto di cortocircuito a massa e del conseguente/immediato effetto dinamico il relativo coperchio. In
definitiva, con riferimento alla Fig. 10 (di principio) e alle sue didascalie, l’interpretazione più ragionevole dei criteri /
valori normativi per Au (complessiva) e la salvaguardia del margine h (libero) portano a consigliare vivamente,
nell’attesa di eventuali variazioni o precisazioni di norma al riguardo:
PARTICOLARE VINCOLI DI RIEMPIMENTO DELLA CANALIZZAZIONE
Ag = B x H
Au = (AC1 + AC2 + ...)
≤ 0,5 [0,75] Ag
D = diametro del maggior cavo
analizzabile < H
h = margine interno libero ≥ 2 [1] cm
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Fig. 10
- un coefficiente di riempimento Au/Ag = 0,5 di progetto e prima installazione (eventualmente 0,75 di ultimo
incremento);
- un margine interno/superiore libero h ≥ 2 cm (a cavi normalmente decorrenti, e comunque ≥ 1 cm nelle effettive o
presumibili posizioni di loro accavallamento o derivazione/giunzione);
- in ogni caso, una grandezza del maggior cavo canalizzabile tale che per esso risulti D ≤ (H-h), assumendo qui h = 2
cm.
Tutto ciò implica naturalmente che i cavi canalizzati risultino sempre debitamente ancorati/staffati onde non alterare i
rispettivi ingombri e posizionamenti. Vedi Fig. 11.
PARTICOLARE FISSAGGIO CAVI NELLE CANALINE CON FASCETTE
CAVI MULTIPOLARI TIPO FG7
N°1 CANALE IN LAMIERA ZINCATA DI
DIM. IND. 300X75 mm TIPO GAMMA-P
FASCETTE PER IL FISSAGGIO DEL
CAVO DI TIPO A COLLARE
Fig. 11
7.6 - Tubazioni: per trasporto e protezione conduttori Forza Motrice, avranno caratteristiche come indicato in 5.7, e potranno
essere fissate sia esternamente (rigide), installate in vista (sopra il controsoffitto) od incassate nelle pareti. Tutte le
tubazioni, faranno capo ad opportune cassette di derivazione, che potranno essere da esterno e da interno, a seconda delle
pose anche le derivazione dal canale principale verrà eseguita con idonee cassette di derivazione da esterno. In taluni casi
si potranno eseguire derivazioni direttamente con tubazioni, ma sarà obbligatorio l’uso di bocchettoni pressatubo con OR
in PVC rinforzato.
7.7 - Punti prese di servizio perimetrali, del tipo per installazione da incasso, grado di protezione IP40, su pareti dei locali uffici
e saloni, con poli ad alveoli schermati 2P+T da 16A attacco normale e 2P+T da 16A con attacco Schuko. I frutti dovranno
essere della serie modulare, con corpo in resina termoindurente ad alta rigidità dielettrica, contatti in rame argentati e
fissati su apposite scatole frutto in PVC con supporto isolante in policarbonato. Placche di copertura in metallo pressofuso
verniciate con speciali resine epossidiche, fissate a scatto sul supporto.
24
ART. 5 - IMPIANTO PER ALIMENTAZIONE UTENZE DI CDZ-CT
Specifiche per l’esecuzione degli impianti nei locali ad uso impianti di condizionamento, riscaldamento, con relativa alimentazione
delle utenze come bruciatori, caldaie, pompe, condizionatori, gruppi frigo, resistenze elettriche, umidificatori, centrali di
trattamento aria, elettrovalvole, serrande, etc..
5.1 - Caratteristiche generali: la distribuzione nei locali CDZ-CT dovrà essere eseguita con tubazioni in resina rigida
autoestinguente serie pesante, resistente agli urti, ed in canaline di lamiera stampata zincata, di dim. ind. 150÷300x50÷100
mm., con caratteristiche meccaniche ed elettriche già descritte nei capoversi precedenti. I conduttori saranno del tipo in
termoplastica a doppio isolamento tipo FG7-OR 0,6/1kV non propagante l'incendio, di sezione adeguata alle varie utenze,
ed avranno protezioni magnetotermiche sul quadro di comando CDZ/CT.
I quadri saranno costruiti in lamiera stampata e verniciata previo trattamento di fosfatazione od in vetroresina, con
guarnizione di tenuta in gomma ai siliconi, il tutto per un grado di protezione minimo IP55-IP65. Gli stacchi dai quadri di
comando CDZ-CT, dovranno essere eseguiti rigorosamente con flangie e guarnizioni in gomma al silicone in caso di
derivazioni da canaline con bocchettoni pressatubo filettati o con innesto a blitz nel caso di derivazioni con tubazioni.
Tutte le derivazioni e congiunzioni dovranno essere eseguite entro cassette di derivazione da esterno del tipo in resina
rigida autoestinguente con grado di protezione minimo IP44 e IP55.
5.2 - Alimentazione utenze C.D.Z./C.T.: relativi al collegamento di pompe, motocondensanti UTA, ventilatori, aspiratori,
elettrovalvole, bruciatori, etc.. Tutti i collegamenti saranno eseguiti con grado di protezione minimo IP44 per i locali dove
non ci potrà mai essere una eventuale presenza di acqua dovuta a rotture di tubazioni od a perdite sulle guarnizioni; sarà
invece IP55 nei locali dove si potrà verificare una eventuale presenza di acqua.
I collegamenti saranno eseguiti con tubazioni in resina rigida autoestinguente di diam. da 16÷50 mm. e da guaine flessibili
in termoplastica rinforzate con fibre di nylon, il tutto sarà derivato da canaline e/o tubazioni principali, attraverso le
cassette di derivazione. Si dovranno usare bocchettoni pressatubo e/o pressaguaine sia nelle derivazioni delle cassette,
che sull’innesto delle tubazioni o guaine nel corpo delle varie utenze.
I bocchettoni pressatubo, i giunti tubo-tubo, tubo-guaina, guaina-guaina, saranno del tipo filettato e/o con innesto a blitz,
in modo da garantire un grado di protezione IP44-IP55-IP65 (a seconda della posa in locali con impossibilità o possibilità
di presenza di acqua).
In particolare le alimentazioni delle pompe (trifasi e/o monofasi), dovranno terminare con una presa del tipo con
contenitore da parte in materiale termoplastico autoestinguente, rinforzato con fibre di vetro, coperchietto di chiusura a
molla, guarnizione di tenuta in elastometro anti-invecchiante, bocchettoni di raccordo filettati, frutto-presa con corpo in
resina ad alta rigidità dielettrica ad alveoli schermati con contatti argentati, del tipo 2P+T da 10÷15A e/o UNEL (Schuko)
10÷15A.
5.3 - Impianto di termoregolazione e/o supervisione: dovrà servire per regolare automaticamente la climatizzazione ambiente e
sarà costituito dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche di controllo e comando (di fornitura del termoidraulico) che
permettono la regolazione automatica dell’impianto di riscaldamento-condizionamento.
Le apparecchiature di comando e controllo verranno dislocate in parte nel quadro di comando o nei sottoquadri, ed in
parte, in campo, nel locale CDZ-CT e nei vari locali dove esistono utenze meccaniche.
5.4 - Quadri e sottoquadri di comando CDZ-CT, saranno costruiti in lamiera stampata e verniciata (oppure in resina rigida
autoestinguente od in vetroresina) con relativi pannelli di copertura, porta anteriore di chiusura con guarnizione di tenuta
in gomma siliconica, dovranno avere un grado di protezione IP55÷IP65. All’interno dei quadri saranno cablate ed
elettricamente connesse tutte le apparecchiature elettromeccaniche atte a garantire un perfetto funzionamento
dell’impianto CDZ-CT.
I quadri e sottoquadri dovranno avere caratteristiche, come di seguito descritto:
• Caratteristiche meccaniche:
- grado di protezione complessivo IP55÷IP65, gli stacchi dai quadri dovranno essere pertanto eseguiti con opportune
flangie munite di guarnizioni in gomma, di tenuta;
- carpenteria in lamiera pressopiegata di spessore 15/10 e verniciatura con polveri epossidiche previo trattamento di
fosfatazione;
- guide di scorrimento laterali per il fissaggio dei profili DIN, porta apparecchiature;
- pannelli di copertura in lamiera pressopiegata e verniciata c.s., con feritoie per cablaggio apparecchi, del tipo
modulare;
- porta frontale cieca e/o trasparente con chiusura mediante serratura triangolare con quattro punti di chiusura;
- guarnizioni di tenuta in gomma siliconica, sia sulle porte, che su eventuali pannelli retro quadro asportabili;
- zoccolo base, predisposto con piastre laterali per accoppiamenti e per facilitare l’entrata dei cavi; fari sul fondo per
ancoraggio a pavimento;
- maniglia stagna con chiave;
- accessori di completamento, come pannelli interni in metallo, pannelli interni forati, staffe preforate, cerniere per
pannelli interni, tutti con trattamento di passivazione;
25
- golfari di sollevamento.
In Fig. 12 viene evidenziata una tipologia di quadro comando CDZ-CT..
• Caratteristiche elettriche. Costruzione e cablaggio secondo Norme EN 60439-1 e CEI 17-13/1, con particolare
riferimento a:
- l’isolamento complessivo;
- la tenuta al corto circuito;
- la protezione contro lo shock tecnico;
- il grado complessivo di protezione dell’involucro;
- componenti installati, le suddivisioni e le connessioni all’interno del quadro;
- l’alimentazione di apparecchi elettronici, come PLC e/o regolatori per esempio termoregolazione;
- classificazione dei quadri secondo la tipologia AS (Apparecchiature di Serie) o ANS (Apparecchiature Non di Serie);
- corrispondenza alle prove di tipo ed individuali, le modalità per la loro esecuzione ed i criteri di valutazione, vedi per
esempio calcoli di dissipazione allegati alla presente, nel paragrafo calcoli elettrici.
I quadri CDZ-CT dovranno essere cablati, tenendo conto della suddivisione in:
- zona strumenti ed apparecchiature elettroniche di controllo e comando;
- zona interruttori di potenza ed apparecchiature di servizio ausiliario (trasformatori, relé, teleruttori, salvamotori,
etc.);
- zona morsettiere.
I conduttori di cablaggio dovranno essere di tipo con isolamento in termoplastica non propagante l’incendio di sezione
adeguata ai vari carichi e dovranno essere posati dentro canalina di cablaggio in PVC autoestinguente con relativo
coperchio.
Tutte le terminazioni dovranno essere corredate di puntalini o capicorda a forella e dovranno essere contrassegnati con
opportuni anelli segna-cavi.
Tutti i morsetti costituenti la morsettiera dovranno essere numerati progressivamente in modo da rendere agevole
l’individuazione dei circuiti.
PARTICOLARE QUADRO COMANDO C.T./C.D.Z. – PARTICOLARE
COSTRUTTIVO CARPENTERIA
Fig. 12
26
ART. 6 - QUADRI DI COMANDO E PROTEZIONE INTEGRATIVA CONTRO LE SOVRATENSIONI
(SCARICATORI)
Il Quadro Generale ed i sottoquadri di piano di comando e protezione, saranno costruiti in lamiera stampata e verniciata (oppure
in resina rigida autoestinguente od in vetroresina) con relativi pannelli di copertura, porta di chiusura anteriore con guarnizione di
tenuta in gomma siliconica in modo da garantire un grado di protezione IP44÷IP55 (a seconda del luogo di posa). All’interno dei
quadri saranno cablate ed elettricamente connesse, tutte le apparecciature (come interruttori, relè, strumenti etc.) atte al
funzionamento di tutto il complesso.
Il Quadro Generale, i sottoquadri di piano, il quadro di comando e sezionamento, dovranno avere caratteristiche meccaniche ed
elettriche in conformità a quanto previsto dalle norme CEI 17-13/1 ed EN 60439-1 e IEC 439-1 (CEI 70-1). Si dovrà inoltre
installare, dentro il quadro di comando e sezionamento posto a lato dei contatori (oppure in corretta autonomia) la protezione
integrativa prevista dalla norma CEI 81-10, costituita dagli scaricatori.
6.1 - Quadro principale di comando e protezione, potrà essere sia del tipo AS che ANS, con seguenti caratteristiche (in Fig. 13
tipologia del Q.G. tipo Power Center):
TIPOLOGIA DI QUADRO GENERALE DI COMANDO TIPO POWER-CENTER
Interruttori automatici
modulari su guida DIN
Interruttori automatici
scatolati di media portata (In)
Interruttori automatici scatolati
e/o aperti di grande portata (In)
Fig. 13
• Caratteristiche meccaniche:
- grado di protezione complessivo IP44÷IP55, gli stacchi dal quadro dovranno pertanto essere eseguiti con opportune
flangie munite di guarnizione di tenuta in gomma siliconica;
- carpenteria in lamiera pressopiegata di spessore 15÷20-25/10 e verniciata con polveri epossidiche previo trattamento
di fosfatazione;
- montanti reggi strutture in profilato di ferro passivato e verniciato con speciali resine epossidiche, pannellatura cieca
per testata, pannello scorrevole per base, pannello fisso per retro;
- guide di scorrimento laterali per il fissaggio dei profili DIN, porta-apparecchiature;
- telai modulari per porta-apparecchiature;
- pannelli interni di copertura in lamiera pressopiegata e verniciata c.s. con feritoie per cablaggio apparecchiatura del
tipo modulare;
- porta frontale cieca e/o trasparente con chiusura mediante serratura triangolare con quattro punti di chiusura;
27
- sottoporta per ottenere un grado di protezione IP55;
- guarnizioni di tenuta in gomma siliconica, sia sulla porta che su eventuali pannelli retroquadro ospitabili;
- zoccolo base, predisposto con piastre laterali per accoppiamenti e per facilitare l’entrata dei cavi, fori sul fondo per
ancoraggio a pavimento;
- maniglia stagna con chiave;
- accessori di completamento, come pannelli interni in metallo, pannelli interni in metallo forato, staffe preforate,
cerniere per pannelli e porte, tutti con trattamento di passivazione;
- golfari di sollevamento.
Tutto il complesso dovrà risultare idoneamente robusto in modo da garantire la resistenza contro le sollecitaziooni
meccaniche-termiche-elettrodinamiche.
• Caratteristiche elettriche: costruzione e cablaggio secondo norme IEC 439-1 e sue derivate, CEI 17-13/1, norma EN
60439-1, con particolare riferimento a:
− la tensione nominale di isolamento, sarà minimo 1kV;
− la tensione nominale di servizio, sarà 400V;
− la corrente nominale di servizio dei portabarre, sarà massimo 3200A;
− il sistema carpenteria-portabarre-circuito di protezione, sarà adatto per correnti di c.c. massimo 200kA effettivi per 1
sec. (25A di cresta);
− il sistema dovrà garantire il funzionamento all’interno con livelli di umidità relativa max 70%;
− l’isolamento complessivo;
− la protezione contro lo shock tecnico;
− il grado complessivo dell’involucro, in accordo con la norma IEC 529 (CEI 70-1), tabella esplicativa, vedi Fig. 14.
DEFINIZIONE
DEI
GRADI
APPARECCHIATURE ELETTRICHE
DI
PROTEZIONE
DELLE
Gradi di protezione IP degli involucri secondo le Norme CEI 70-1 e IEC 529 norma armonizzata
secondo documento CENELEC HD 365
Fig. 14
28
corrispondenza alle prove di tipo ed individuali, la modalità per la loro esecuzione ed i criteri di valutazione vedi per
esempio, i calcoli di dissipazione allegati alla presente, nel paragrafo calcoli elettrici.
- classificazione del quadro secondo la tipologia AS (Apparecchiature di Serie) e ANS (Apparecchiature Non di Serie).
- Il Quadro Generale, dovrà essere cablato tenendo conto della suddivisione in:
• zona strumenti ed apparecchiature di controllo e comando;
• zona interruttori di potenza ed apparecchiature di servizio ausiliario;
• zona morsettiere;
• zona barrature e cavi di cablaggio principali.
• Il tutto dovrà essere costruito con rigorosità, razionalità e buona regola di montaggio in modo da ottenere:
• massima garanzia nell’esecuzione delle normali operazioni di servizio e di manutenzione;
• massima flessibilità costruttiva nella realizzazione di tutti gli schemi ed esigenze di gestione degli impianti;
• massima sicurezza per la protezione delle persone, contro contatti accidentali diretti ed indiretti, zona
interruttori di potenza ed apparecchiature di servizio ausiliario;
• zona morsettiere;
• zona barrature e cavi di cablaggio principali.
All’interno del Q.G., verranno cablate ed elettricamente connesse le apparecchiature elettromeccaniche atte a garantire
un perfetto funzionamento di tutto l’impianto in particolare:
Zona strumenti, si dovrà installare un apparato di misura digitale multifunzionale, basato sul sistema aperto a
possibili espansioni delle funzioni, collegando eventuali moduli periferici che potranno svolgere funzioni specifiche
(ad esempio comunicazione o conversione analogica) garantendo in tale modo ampie flessibilità di utilizzo.
Nella Fig. 15 è evidenziate una tipologia di “Sistema di misura - Modulo periferico trasduttore - Modulo periferico di
comunicazione”. Il sistema di misura sarà costituito da un apparecchio base con relativo trasduttore in custodia di
termoplastica a 8 moduli, con dimensioni conformi alla norma DIN 43880 e sarà fissato su binario 35 mm DIN
46277/7, oppure con fissaggio a vite. Sul pannello del quadro i parametri misurati saranno visualizzati su un display
alfanumerico retroilluminato, composto da due righe di 20 caratteri ciascuna. Tre pulsanti consentiranno l’accesso
alle differenti pagine di visualizzazione e programmazione.
La tastiera quindi sarà disposta sul fronte dello strumento e permetterà le seguenti funzioni:
- ⇑ UP
: avanzamento alla pagina seguente.
- ⇓ DOWN : ritorno alla pagina precedente.
- ENTER
: accesso alla programmazione.
Nella fase di programmazione, i tasti ⇑ UP e ⇓ DOWN incrementeranno o decrementeranno i valori indicati dal
cursore.
- Il tasto ENTER confermerà la selezione effettuata. Dovrà consentire la lettura delle funzioni:
- corrente di fase I1 - I2 - I3;
- tensione concatenata (fase - fase);
- tensione di fase (fase - neutro);
- potenza attiva (kW) - reattiva (kVAR) - apparente (kVA);
- fattore di pontenza (cos ϕ) - frequenza (Hz).
-
PARTICOLARE DI ALCUNI STRUMENTI DI MISURA DA QUADRO
Tipologia di strumento di misura
Tipologia di strumento di misura
29
Fig. 15
La connessione potrà avvenire sia su linea a 3 conduttori che a 4 conduttori, il tipo di connessione sarà selezionabile
agendo sulla tastiera e sui terminali di collegamento.
Il sistema di misura dovrà avere le amperometriche connesse attraverso T.A. (trasformatori di corrente) di adeguato
dimensionamento, mentre le voltmetriche saranno protette da fusibili montati su relativi interruttori-sezionatori
portafusibili.
• Zona interruttori di potenza e ausiliari, saranno montati interruttori automatici (e non automatici) di bassa
tensione, in scatola isolante di resina rigida autoestinguente rinforzata con fibre per correnti interrotte normali da
100A a 2500A e con potere di interruzione da 16kA-85kA a 380÷400÷415V in corrente alternata, ed interruttori
modulari con corpo di resina ad alta rigidità, dielettrico per correnti nominali da 4÷100A e con potere di
interruzione da 3500A a 25kA in c.a..
Di seguito riportiamo alcune delle caratteristiche che dovranno avere gli interruttori.
• Interruttori scatolati ed aperti (vedi Fig. 16).
Caratteristiche generali:
- rispondenza alle Norme internazionali IEC 947-2, alle Norme CEI 17-5 e 23-3. Gli interruttori dovranno essere
stati sottoposti a numerose prove di corto circuito, di riscaldamento, di durata meccanica e di isolamento
presso i laboratori indipendenti internazionalmente riconosciuti. I relativi certificati di prova saranno
disponibili a richiesta;
- costruzione compatta con dimensioni di ingombro contenute e per quadro possibile certificato.
- possibilità di installazione in differenti posizioni;
- elevata affidabilità di esercizio per l’accurata scelta dei materiali usati nella costruzione;
- semplicità d’uso per la possibilità di accedere direttamente agli organi di manovra e di regolazione;
- sicurezza di manovra perchè dovranno avere a corredo una vasta gamma di blocchi, di dispositivi per
comando a distanza e di segnalazioni di cui gli interruttori possono essere dotati;
- flessibilità di trasformazione, dell’interruttore base nelle esecuzioni fissa, estraibile e sezionabile, con terminali
anteriori e posteriori;
- vasta scelta di elementi componibili e accessori che consentiranno di soddisfare ogni esigenza impiantistica e
di installazione;
- trattamento speciale per clima tropicale e ambienti contenenti agenti chimici aggressivi;
- efficace protezione delle utenze dai dannosi effetti delle modeste sovracorrenti di lunga durata e dalle elevate
correnti di corto circuito, ottenuta con sganciatori di massima corrente termomagnetici con correnti nominali
da 10A e 1000A e con sganciatori elettronici disponibili a partire da 400A fino a 4000A;
- gradi di protezione IP20: interruttore in qualsiasi esecuzione (fissa, estraibile e sezionabile), esclusi i
terminali.
Caratteristiche elettriche:
- tensione di isolamento:
V = 500V ÷ 690V.
- tensione nominale di impiego:
Vn = 500V c.a. ÷ 125V c.c..
- corrente ininterrotta nominale :
In = 100A ÷ 4000A.
- potere di interruzione nominale:
Icu = 16kA ÷ 85kA a
- tensione di riferimento:
380/400/415A.
- sganciatori termici:
ITh = 10 ÷ 3200A regolabile.
- sganciatori magnetici:
Im = 4 ÷ 12 x ITh regolabile.
Accessori a corredo degli interruttori, che potranno essere eventualmente richiesti:
- sganciatore di apertura, per comando a distanza;
- sganciatore di minima tensione;
- contatti ausiliari NA + NC;
- comando a maniglia rotante su interruttore o su porta della cella;
- comando a motore;
- copriterminabili sigillabili;
- staffa per fissaggio su guida DIN.
- Cassetto carrellato per esecuzione estraibile;
- Regolazione elettronica delle funzioni;
- Eventuali interblocchi meccanici-elettrici.
30
INTERRUTTORI SCATOLATI - PARTICOLARI COSTRUTTIVI
VISTA D’INSIEME ED ESPLOSO DI UN INTERRUTTORE AUTOMATICO MAGETOTERMICO
Fig. 16
31
 Interruttori modulari, vedi Fig. 17
Caratteristiche generali:
- rispondenza alle norme internazionali IEC 898, alle norme CEI 23-3 IV ed. norme CEI/EN 60947-2, alle norme EN
60898;
- costruzione compatta, modulare secondo norme UNI;
- possibilità di installazione in differenti posizioni e comunque fissabili su guide DIN;
- resistenza allo shock meccanico, e grande resistenza alle vibrazioni secondo norme DIN IEC 68-2-6;
- tropicalizzazione, secondo norme DIN 40046 IEC 68-2;
- porta-etichette per l’identificazione dell’apparecchio posto sul fronte;
- grado di protezione IP20÷IP40, escluso zona morsetti.
Caratteristiche elettriche:
- tensione di isolamento
V = 500V.
- tensione nominale di impiego
Vn = 400V c.a. ÷ 110V c.c..
- corrente ininterrotta nominale
In = 4A ÷ 100A.
- potere di interruzione nominale
Icu = 6kA ÷ 25kA a 400A.
- sganciatori termici
ITh = 4 ÷ 100A.
- sganciatori magnetici
Im = curva B: 3In ≤ Im ≤ 5In
- sganciatori magnetici curva C:
5In ≤ Im ≤ 10In
- sganciatori magnetici
curva D: 10In ≤ Im ≤ 20In
- sganciatori magnetici
curva K: 8In ≤ Im ≤ 14In
Accessori a corredo, degli interruttori, che eventualmente potranno essere richiesti:
- contatti ausiliari NA + NC;
- contatti di segnalazione;
- bobina di minima tensione;
- bobina di apertura a lancio di corrente;
- interblocchi.
INTERRUTTORI MODULARI TIPOLOGIA E PARTICOLARI COSTRUTTIVI
Assieme di interruttore automatico magnetotermico modulare
instabile su guida DIN
Esploso con particolari
costruttivi
dell’interruttore.
Fig. 17
32
 Pannello circuiti ausiliari (teleruttori e relè), saranno installati dei teleruttori e/o relè di potenza per il comando di
alcune utenze, che dovranno essere eccitati da consensi esterni come interruttori orari ed interruttori crepuscolari.
Sia i teleruttori che i relè di potenza saranno in genere alimentati in 24÷48V attraverso un trasformatore di
sicurezza 220V/24÷48V, con potenza che potrà essere da 200÷500VA a seconda dell’assorbimento dei circuiti
ausiliari. I teleruttori, i relè, i trasformatori, i relè passo/passo etc. potranno essere del tipo modulare installabili su
guida DIN e cablati nel pannello circuiti ausiliari.
• Zona barre, cavi e morsettiere; le barrature principali quando esistenti, dovranno essere alloggiate in apposita
zona (di solito centrale, vedi Fig. 18 in modo da poter permettere una agevole e facile cablatura delle
apparecchiature elettromeccaniche, attraverso i conduttori di collegamento. Le morsettiere saranno pure alloggiate
in apposito scomparto e saranno tutte del tipo modulare ed installabile su guida DIN.
PARTICOLARE COSTRUTTIVO ZONA BARRE, CAVI E MORSETTIERE
Fig. 18
• Zoccolo e cornice, saranno in lamiera stampata e verniciata con resine epossidiche, come la struttura principale e
serviranno per dare al quadro una consistenza generale ben definita, oltre ad ottenere un complesso omogeneo e
strutturalmente robusto .
6.2 - Quadri di comando secondari (sottoquadro di piano e di zona) potranno essere del tipo AS e ANS e dovranno avere
caratteristiche tecniche ed elettriche come il Quadro Generale. Il grado di protezione dei sottoquadri di piano e di zona
dovrà essere IP44-IP55, pertanto gli stacchi dei sottoquadri saranno eseguiti con opportune flange munite di guarnizioni in
gomma siliconica onde garantire il grado di protezione. I sottoquadri dovranno essere del tipo componibile, in modo tale
da avere sempre la possibilità di comparire con più soluzioni quadristiche. Tali quadri saranno preposti al comando e
sezionamento delle parti di impianto facenti capo al piano o zona relativa, onde ottenere una decentralizzazione dei
comandi.
33
6.3 - Quadro di comando e sezionamento contatori, si dovrà prevedere l’installazione di un quadro per il sezionamento
dell’alimentazione 220÷380V, da posizionare a fianco dei contatori dell’ente fornitore di energia elettrica .
• Carpenteria quadro, sono del tipo in resina rigida, antiurto, autoestinguente, con porta anteriore munita di serratura e
guarnizioni di tenuta in gomma siliconica per ottenere un grado di protezione IP44, le dimensioni saranno tali da
permettere agevolmente il cablaggio dell’ interruttore di comando e sezionamento e degli scaricatori (limitatori di
tensione) con i relativi accessori. La carpenteria dovrà pertanto essere corredata di pannello di fondo in acciaio
cromato oppure da guida DIN con relativi supporti regolabili .
• Interruttore generale di comando e sezionamento, del tipo scatolato, corpo in resina ad alta rigidità elettrica,
cootermica e magnetica, automatico magnetotermico regolabile, con relè differenziali Id = 0,03÷3A e T = 0,01÷1,5
sec. L’interruttore dovrà essere corredato di contatori ausiliari 1NA+1NC, di bobina di apertura o di comando
motorizzato. Si dovrà farne particolare attenzione nel collegare i conduttori costituenti la linea montante, ai morsetti
dell’ interruttore-sezionatore, installando una placca di copertura sui morsetti in modo da ripristinare il doppio
isolamento equivalente come protezione addizionale contro i contatti diretti.
• Limitatori di tensione (scaricatori), saranno installati all’interno della carpenteria del quadro di comando e
sezionamento, su opportune guide DIN, i limitatori di tensione, che avranno il compito di limitare in pochi
microsecondi le sovratensioni ad alto potenziale che potranno variare da poche centinaia a decine di migliaia di Volt, a
valori di tensione (tensione residua) non pericolosi per tali circuiti. La tensione residua stabilita dallo scaricatore dovrà
risultare inferiore alla tensione di tenuta degli isolanti del sistema, come previsto dalle norme IEC664. I limitatori
saranno del tipo estraibile, fissati su guida DIN, e verranno collegati all’interno del quadro, in Fig. 19 vengono
evidenziati alcuni tipologie di scaricatori con le caratteristiche tecniche.
PARTICOLARE LIMITATORE DI
COSTRUTTIVO E CARATTERISTICHE
TENSIONE
–
PARTICOLARE
• Protezione sicura fino a 100KA / 10As.
• Livello di protezione inferiore a 2kV.
• Sostituzione dell’elemento di protezione senza
interrompere l’alimentazione.
• Bassi costi di manutenzione.
Schema di inserimento
Fig. 19
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ART. 7 - IMPIANTI DI SEGNALAZIONE , COMANDO AUSILIARIO E SUPERVISIONE
Le indicazioni seguenti saranno adottate per eseguire le segnalazioni ottiche e visive di alcuni allarmi, come fughe di gas, oppure
di chiamate come nei bagni disabili o nei box cassettisti: e per i comandi ausiliari, come lo sgancio dell’alimentazione in caso di
pericolo, o l’inserimento delle luci notturne e delle insegne esterne.
7.1 - Impianto per comando ausiliario: di disinserimento dell'interruttore generale di comando e protezione posto a valle del
punto di consegna dell'energia.
L'impianto sarà costituito da un pulsante posto in cassetta di lamiera (da incasso o da esterno) con vetro anteriore a
rompere, in caso di pericolo od incendio e varie, fissato nelle vicinanze di una uscita di sicurezza, con relativa targhetta
indicativa. Linea di alimentazione della bobina di apertura dell'interruttore generale, con conduttori di sezione minima 1,5
mm²., posati in tubazioni di resina già predisposte.
7.2 - Impianto per disinserimento dell’illuminazione diurna normale: quando il personale lascia l’ambiente alla sera (escluso
le luci notturne, insegne, etc.). Tale impianto sarà costituito da un pulsante a chiave dislocato nella bussola o nelle
vicinanze, che comanderà un teleruttore di potenza inserito nel Quadro Generale, il collegamento sarà con conduttori di
sez. minima 1,5 mm².
7.3 - Impianto per chiamata interna, per segnalare acusticamente, eventuali esigenze del direttore ad altri impiegati. Tale
impianto sarà costituito da una suoneria con eccitazione attraverso pulsante e con leed luminoso di segnalazione, relè
ausiliario di appoggio e pulsante di tacitazione.
I conduttori di alimentazione saranno di sezione minima 1,5 mm²..
7.4 - Impianto per chiamata WC disabili, in base alle disposizioni di legge in materia di abbattimento delle barriere
architettoniche. Tale impianto sarà costituito da due suonerie da incasso installate in locale adiacente il WC, da una
lampada di segnalazione collegata in parallelo, e da un pulsante di tacitazione della chiamata. I conduttori di alimentazione
saranno non propagante la fiamma, di sezione minima 1,5 mm²..
7.5 - Impianto di segnalazione di fuga gas per locali CT costituito da 2 led di indicazione luminosa da installare nel Quadro
Generale od in altro locale e descrizione della DD.LL., da un rilevatore autonomo di fuga gas (solitamente di fornitura del
termoidraulico, salvo indicazioni diverse) con dei contatti NA e NC, e da conduttori di collegamento, non propaganti la
fiamma, di sez. minima 1,5 mm²., posati entro tubazioni in resina rigida autoestinguente serie pesante e/o flessibile serie
pesante di diam. 25 mm..
7.6 - Impianto per comando accensione luci esterne, per comando accensione e spegnimento automatico della illuminazione
esterna, nei cavedi e nelle terrazze (se presenti).
L'impianto sarà costituito da un interruttore crepuscolare (fotocellula) da 10÷15A/220V, installato all'esterno in posizione
idonea (non influenzata dall'accensione dei corpi luce) con dei contatti ausiliari, da dei teleruttori (inseriti nel Quadro
Generale), da conduttori di collegamento e di alimentazione, di tipo FG7 di sez. min. 1,5 mm²., posati entro tubazioni di
diametro adeguato.
7.7 - Sistema di supervisione e controllo degli impianti tecnologici;
10.7.1 - Generalità:
Il sistema di Building Automation integrerà molteplici funzioni inclusa la supervisione e controllo di
apparecchiature, la gestione degli allarmi, forme di ottimizzazione energetica e la raccolta ed archiviazione delle
informazioni storiche.
Il sistema sarà basato su una architettura aperta e supporterà totalmente apparecchiature di vari costruttori. Per
raggiungere tale obbiettivo il sistema dovrà impiegare protocolli di comunicazione standard ed essere in grado di
integrare una varietà di apparecchiature ed applicazioni di terzi tramite il protocollo originale e mediante l’impiego
degli standard software più recenti.
Il sistema sarà costituito da:
• Controllore di rete
• Schede di integrazione impianti speciali
• Controllori DDC per il controllo di sottostazioni
• Postazioni operatore basate su Personal Computer
Il sistema, di natura fortemente modulare, permetterà espansioni di quanto già installato, sia in capacità che in
funzionalità, tramite la aggiunta di sensori ed attuatori, di controllori di rete e di postazioni operatore.
Ogni controllore di rete opererà indipendentemente nello sviluppo dei propri compiti di controllo, di gestione
allarmi, di interfaccia con l’operatore e di raccolta dati. La perdita di un singolo componente della rete non
interromperà la esecuzione delle strategie di controllo delle altre apparecchiature.
I controllori di rete saranno in grado di accedere alle informazioni e di inviare comandi ed allarmi ad ogni altro
controllore di rete od apparecchiatura della rete, senza dipendere da una apparecchiatura centrale di governo,
quale un file server centrale.
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I controllori invieranno direttamente report di allarme alle postazioni operatore e/o alle stampanti senza
dipendere da apparecchiature centrali o file server centrali. I report di allarme saranno inviati in base alla
tipologia ad una stazione o all'altra o ad entrambe.
Il sistema, in caso di allarme con software aggiuntivi potrà inviare un messaggio SMS riportante le informazioni
salienti relative all'evento. Detto messaggio verrà inviato ai cellulare dei reperibili in base al programmazione
oraria settimanale.
L’architettura del sistema di supervisione e controllo si svilupperà lungo due direttrici:
In verticale troviamo essenzialmente tre livelli organizzativi, meglio commentati successivamente:
• Livello 1 : di supervisione e gestione.
• Livello 2 : delle unità distribuite di controllo
• Livello 3 : degli elementi in campo
In orizzontale non esisterà la distinzione tra le varie realtà tecnologiche e di sicurezza, che al livello 2 e 3 sono
costituite dai relativi sottosistemi specializzati, ed al livello 1 da un’integrazione comune per un’unica gestione
degli impianti.
Il sistema prevederà una architettura altamente distribuita con capacità di processo localizzate e quindi disponibili
a tutti i livelli sino al singolo regolatore DDC (Controllo Digitale Diretto), liberamente programmabile.
• Primo Livello - Unità di supervisione e gestione.
E' costituito dalle apparecchiature di presentazione delle informazioni all’operatore, basate su stazioni grafiche
(Personal Computer) in ambiente multitasking operanti in sistema operativo Windows NT/2000 , che avranno
funzioni di interfaccia operatore e di acquisizione dati dal livello inferiore per elaborazioni successive.
I PC non avranno nessuna funzione di processo, saranno in pratica l’interfaccia operatore per la presentazione e
l'analisi dei dati e per le funzioni di comando.Le stazioni di lavoro saranno collegate tra di loro tramite una LAN
Ethernet TCP/IP dedicata o condivisa con la rete dell'edifico.
La configurazione permetterà altresì di gestire più impianti geograficamente distribuiti utilizzando connessioni
remote ed utilizzando reti WAN (collegamento di più reti locali distribuite su aree geografiche).
Dello stesso livello faranno parte le Unità di Controllo Rete che acquisiscono, da porzioni di impianti, le
informazioni dai controllori distribuiti, specializzati per i vari sottosistemi, e le mettono a disposizione sulla rete.
Le unità di controllo rete collegheranno, sul medesimo bus di campo, apparecchiature di diversa natura (controlli
HVAC, elettrici, sicurezza, ecc..), per consentire una distribuzione ottimale senza la moltiplicazione di bus e reti
locali.
Ogni unità di controllo rete funzionerà in modo indipendente eseguendo in autonomia specifici controlli, la
gestione degli allarmi, le operazioni di I/O e la raccolta dei dati storici. Il guasto di un singolo componente o di
una connessione sulla rete non interromperà l'esecuzione delle funzioni di controllo sulle altre apparecchiature.
Da ogni unità di controllo rete sarà possibile, attraverso un semplice terminale portatile, accedere a tutti i dati
presenti nel sistema, inviare comandi e riporti di allarme direttamente ad un’altra unità di controllo rete o ad una
combinazione di essi, presenti sulla rete, senza dipendere da alcuna unità centrale.
Le unità di controllo rete, inoltre, dovranno essere in grado di inviare riporti di allarme a più stazioni operative
senza dipendere da alcuna unità centrale.
• Secondo Livello - Unità distribuite di controllo.
A questo livello appartengono le apparecchiature di controllo specializzate per i vari sottosistemi impiantistici:
− gli impianti tecnologici, saranno costituiti da stazioni di automazione a microprocessore in grado di garantire:
il Controllo Digitale Diretto di una determinata porzione di impianto e la comunicazione con i controllori di
rete.
Le funzionalità e le caratteristiche delle differenti unità di controllo distribuite sono dettagliate nelle sezioni relative
di questo documento.
Le unità di controllo degli impianti tecnologici, collegate tra loro tramite bus, saranno in grado di assicurare lo
scambio di informazioni tra loro e fra i controllori di rete; in tal modo si realizzerà una architettura altamente
distribuita con un elevato grado di insensibilità ai guasti.
Le unità periferiche saranno grado di svolgere le proprie funzioni in modo stand-alone anche in caso di caduta
della comunicazione verso le unità di rete o verso le stazioni operatore.
Diverse unità DDC verranno impiegate per il controllo del campo; in funzione della topologia distributiva dei vari
impianti verranno impiegati controllori DDC del tipo:
− Modulari ed espandibili, dotati ciascuno di display e tastiera per la visualizzazione e la modifica di tutti i
parametri.
− Componibili mediante l’impiego di schede di I/O (ingressi o uscite).
− unità di controllo compatte, con numero di punti I/O predeterminati nel numero, ma comunque
personalizzabili nella tipologia ed in ogni caso dotate di display e tastiera per la visualizzazione e la modifica di
tutti i parametri contenuti.
− Moduli I/O di campo esterni e remotizzabili, funzionalmente gestitibili dalla unità di controllo stessa o, tramite
lo stesso bus di connessione, da uno dei controllore di rete.
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− Unità specializzate per la gestione delle unità locali di controllo del microclima, come ventilconvettori o
cassette di regolazione portata aria.
• Terzo Livello – Elementi in campo.
Livello costituito dai vari elementi in campo specializzati per ogni sottosistema, quali sonde e trasmettitori,
valvole e relativi servomotori, servomotori per serrande, oltre ad apparecchiature di contabilizzazione o multimetri
in grado di comunicare su bus.
In generale gli elementi in capo saranno collegati al sistema attraverso ingressi configurabili per la lettura di
tensioni, correnti, rsistenze oppure semplici contatti NC o NA.
I controllori provvederanno al comando degli elementi in campo attraverso uscite sia di tipo digitale, come
comandi on-off di tipo mantenuto od impulsivo, PAT, sia di tipo in tensione (0÷10V) o in corrente (4÷20mA).
7.7.2 - Integrazione:
Il sistema di supervisione consentirà la comunicazioni tra il sistema di gestione e pannelli di controllo di terze
parti. L’integrazione potrà avvenire, in funzione della complessità tramite:
• Protocollo diretto - Unità di controllo di 2° livello.
Le informazioni saranno scambiate con il sistema di supervisione ed i controlli di campo: Gruppi frigo, Roof Top,
Under, PLC, variatori di frequenza, UPS, Gruppi elettrogeni, Multimetri elettrici e termici, sistemi di gestione
energia, sistema di rilvelazione incendio ed antintrusione, ecc., attraverso una connessione RS232 o RS485
singola o multipunto. Per alcuni dei dispositivi indicato potrà rendersi necessario l'introduzione del dispositivo
Integrator per l'interfacciamento diretto di protocolli proprietari.
Tutti i dati richiesti dalla applicazione saranno mappati nel database del Controllore di Rete e saranno trasparenti
verso l'operatore.
Punti di ingresso ed uscita provenienti da controllori di terzi avranno una interazione in tempo reale con funzioni
software del Sistema come: gestione energetica, programmazione dei processi del Cliente, gestione allarmi,
storico dati e trend, totalizzazione , chiamata su linea telefonica commutata e comunicazioni su LAN locali.
Il sistema di gestione potrà supportare qualsiasi combinazione di controllori di terze parti sullo stesso bus o rete
di campo. L'operatore, oltre alle informazioni relative ai punti del sistema, avrà la possibilità di verificare e
diagnosticare tutti i messaggi di comunicazione tra controllori di terzi ed il supervisore.
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7.7.3 - Caratteristiche:
Il sistema di supervisione utilizzerà stazioni operatore, baste su personal computer, per l'immissione dei
comandi, la gestione delle informazioni, la gestione della rete e di tutte le funzioni di controllo in real-time, incluse
le programmazioni a tempo, la raccolta dei dati storici e degli allarmi.
• Architettura delle postazioni operatore del sistema.
L'architettura delle postazioni operatore risponderà agli standard industriale API (Application Specific Interfaces),
in modo da poter supportare oltre alle applicazioni fornite dallo stesso fornitore del sistema di gestione quelle di
altri fornitori includendo, ma non limitandosi a, Office per Windows di Microsoft.
Specificamente supportarà le seguenti interfaccia standard:
− Tutte le informazioni storiche contenute in database di programmi orari e tutti i dati della configurazione
contenuti in database relazionale devono essere accessibili via ODBC.
− Tutti i dati real-time ed in linea dell'edificio saranno accessibili da tutte le applicazioni (includendo, ma non
solo, grafici, rapporti ecc.) via OPC (OLE per controllo di processo).
− Tutti i dati di evento real-time(incluso allarmi, cambiamenti di stato, eventi di avvertimento, ecc) sarà
accessibile da tutte le applicazioni tramite OPC (OLE per controllo del processo).
La grafica del sistema sarà basata su applicazioni Active-X standard , tali da consentire l'integrazione di oggetti
intelligenti all'interno delle pagine grafiche quali, browser per l'aggancio di siti internet , moduli di visualizzazione
grafica di trend e personalizzazioni applicazioni speciali realizzate in VBA (Visual Basic for Application).
• Hardware dei PC.
I personal computer saranno configurati come segue:
− Memoria – 256 MB o superiore
− CPU– 1 GHz o superiore;
− Hard Drive – 20.0 GB o superiore
− Scheda VGA o multi VGA, se richiesta la configurazione multivideo
− Floppy Drive – 3 1/2”
− Masterizzatore di CD Rom
− Porte – 2 Seriali e 1 parallela (ESP)
− Tastiera italiana 101 e Mouse a due tasti
• Video.
Ciascuna postazione operatore sarà dotata monitor aventi le seguenti caratteristiche:
− Monitor 17” SVGA con risoluzione minima 1280 x 1024 NI; 0,26 dot pitch almeno; 65000 colori.
− Una delle stazioni potrà essere dotata del sistema multivideo che consente la connessione di più monitors,
tipicamente 3, che potranno essere configurarti ed impiegati sia separatamente che come unica console.
• Connessione LAN.
Realizzata con scheda Ethernet 10/100 MB PCI Bus.
• Sistema Operativo.
Windows NT 4.0 o Windows 2000.
• Periferiche di sistema.
Ciascuna stazione operatore sarà dotata di una stampante per il la registrazione degli allarmi che potrà essere
utilizzata anche per la stampa dei report. In opzione potrà essere collegata al personal computer anche una
stampante dedicata ai report.
7.7.4 - Applicazioni della Postazione Operatore:
• Interfaccia operatore.
Come programma di interfaccia operatore sarà usato un pacchetto software integrato.
Tutte gli ingressi, le uscite, i set-point e tutti gli altri parametri definiti, mostrati sui disegni di progetto, contenuti
sull’elenco punti o richiesti come componente del software di base, saranno disponibili per la visualizzazione e la
modifica da parte dell'operatore tramite il software di interfaccia.
Il software delle postazioni operatore offrirà menù di aiuto sensibili al contesto, oltre a istruzioni per ciascuna
operazione od applicazione in corso.
Tutti i parametri operativi software dei controllori saranno visualizzabili e modificabili dalla postazione operatore.
Sono inclusi: valore di taratura, limiti di allarme, dilazioni di tempo, settaggio delle costanti PID, ore di
funzionamento, statistiche del punto, programmazione orari e così via.
L'operatività del sistema di controllo sarà indipendente dalla postazione operatore che potrà essere impiegata
anche solo per inviare comunicazioni all'operatore.
La stazione operatore potrà essere spenta senza inficiare la funzionalità del sistema.
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• Allarmi.
Ciascuna postazione operatore sarà in grado di ricevere e processare gli allarmi ad essa inviati dal sistema di
controllo. L’applicativo di gestione allarmi fornirà quanto segue:
− Indicazione della data e ora di avvenimento dell'allarme.
− Generazione una finestra apparente che informi l'operatore che è stato ricevuto un allarme.
− Consente a un operatore, che abbia un livello di sicurezza adeguato, di riconoscere, cancellare o disabilitare
un allarme.
− Fornisce una traccia di verifica degli allarmi registrando il riconoscimento, la cancellazione o la disabilitazione
di un allarme da parte dell'operatore. La traccia (Audit Trial) includerà il nome dell'operatore in sessione,
l'allarme, l'azione intrapresa, oltre a data e ora.
− Registrazione di tutti gli allarmi ricevuti da una postazione operatore sul disco rigido della stessa.
− La visualizzazione e gestione degli allarmi archiviati sul disco fisso.
• Report.
I report generati dal sistema potranno essere indirizzati ai video, alle stampanti o/e registrati in appositi archivi su
hard disk. Come minimo, il sistema fornirà i seguenti report:
Tutti i punti nella rete.
Tutti i punti di uno specifico controllore/sistema.
Una lista di un gruppo di punti definiti dall’utente nella rete, senza avere limitazione al numero di gruppi definiti
dall’utente.
Tutti i punti attualmente in allarme.
Tutti i punti forzati manualmente.
Tutti i punti disabilitati.
Tutte le programmazioni settimanali.
Gli attributi di tutti i punti o di quelli selezionati, inclusi, ma non solamente:
− Valori
− Set-point
− Limiti d’allarme
− Statistiche
− Ore di funzionamento
Tutte le festività programmate e le tabelle correlate.
Tutti gli allarmi disabilitati.
Tutti gli allarmi attivi, non riconosciuti.
Tutti gli allarmi attivi, riconosciuti.
Tutti i parametri operativi di un controllore.
Saranno ottenibili report per tipi specifici di punto, per ogni gruppo logico di punti, per gruppi definiti dall’utente
o per l’intero impianto senza restrizioni dovute alla configurazione hardware del sistema di controllo o della rete di
comunicazione.
Il sistema permetterà la creazione personalizzata di gruppi di punti report che potranno includere punti
provenienti da controllori multipli.
Il numero dei report personalizzati o dei gruppi visualizzati sarà limitato dalla sola quantità di memoria
disponibile.
La selezione di un singolo elemento di menu, di un elemento o di un pulsante della barra degli strumenti
consentirà di stampare qualsiasi report visualizzato sulla stampante di sistema, come strumento di gestione e
diagnostica dell’edificio.
• Programmazioni a tempo.
La programmazione degli orari di funzionamento giornalieri dell’edificio sarà realizzata compilando delle semplici
tabelle che comprendono:
− Programmazione settimanale, dal sistema.
− Programmazioni temporanee di forzatura (override), dal sistema.
− Programmazioni speciali da applicarsi in caso di festività infrasettimanali, dal sistema.
− Calendari mensili.
− Sistema di programmazione delle festività, inclusa la capacità di definire festività locali e variabili.
La variazione di dette tabelle sarà realizzata in modo centralizzato, attraverso le stazioni operatore.
• Password.
Il supervisore disporrà di una protezione di accesso con password a livello multiplo, per limitare le capacità di
controllo, di visualizzazione e di manipolazione del database da parte dei vari utenti, in base alla password a loro
assegnata.
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Ogni utente utilizzerà la propria password per accedere al sistema, il modulo applicativo del software di
supervisione consentirà:
- l'accesso per User ID e Codice autorizzati
- il cambio del codice al "first login" ed ogni qualvolta la password sia scaduta o non più sicura.
- l'invio di un avviso di password scaduta o in scadenza durante la fase di accesso
L'amministratore del sistema potrà:
- impostare il numero minimo di caratteri per password e user id
- definire la periodicità della scadenza password
- Definire il numero di tentativi falliti prima del blocco password
- Definire il time out password per gli utenti
- Cancellare e creare nuovi utenti
Ogni utente potrà essere identificato e autorizzato ad accedere ed operare in maniera flessibile. Sarà possibile
determinare l'autorità dell'utente e le competenze ovvero a quali sistemi egli potrà avere accesso. L'applicativo
consentirà di selezionare la modalità di navigazione, i comandi disponibili e su quali macchine si potrà operare. I
livelli di accesso potranno essere virtualmente infiniti in quanto a ciascun utente potrà essere assegnato un
profilo di autorizzazione, ma in pratica potranno essere ricondotti ai seguenti profili standard:
− Livello 1 = Sola visualizzazione e navigazione fra le schermate grafiche
− Livello 2 = Funzionalità del livello precedente più il comando manuale da operatore
− Livello 3 = Funzionalità del livello precedente più la modifica del database
− Livello 4 = Funzionalità del livello precedente più la generazione dei database
− Livello 5 = Massimo dei privilegi compresa l’aggiunta e la cancellazione di utenti
Saranno supportate un minimo di 100 password univoche, comprese le sigle dell’utente.Gli operatori eseguiranno
solo i comandi assegnati per le loro rispettive password, allo scopo i menù di comando verranno limitati a quegli
elementi definiti per il livello di accesso corrispondente alla password con la quale ci si connette.
Il sistema genererà, per ogni utente, un report di connessione/sconnessione e delle attività effettuate sul sistema.
Il sistema è dotato di un timer di sconnessione automatica dell’operatore (time Out) per prevenire che l’operatore
lasci inavvertitamente la postazione operatore connessa.
• Gestore video.
L'applicazione per la gestione video consente, per ciascuna postazione operatore, l'apertura simultanea di un
minimo di 16 finestre attive attraverso almeno 3 monitor.
La gestione video consentirà di configurare il sistema in base alle proprie esigenze operative, per esempio
sarà possibile predefinire e nominare più layout di schermo. Ogni layout di schermo potrà contenere fino ad
un massimo di 16 finestre grafiche dalle quali sarà possibile lanciare qualsiasi applicazione supportata dal
sistema.
• Grafica.
La rappresentazione grafica di una qualsiasi sezione del impianto (HVAC, Elettrico, Fire, Intrusione, Accessi)
avverrà attraverso una filosofia unitaria al fine di facilitare la visione e navigazione dal parte dell'operatore. La
visualizzazione degli allarmi e stati avverrà attraverso animazioni grafiche e cambiamenti dei colori nei simboli
grafici rappresentanti i punti controllati. Per maggiore chiarezza ogni pagina grafica sarà corredata da apposita
legenda colori richiamabile attraverso un apposito pulsante grafico.
La navigazione tra i grafici di sistema sarà facilitata da barra di navigazioni complete di pulsanti per il cambio di
livello (superiore o Inferiore) e per raggiungere la schermata principale. Nella barra di navigazione sarà
rappresentato il titolo del quadro video (percorso di sistema) e il pulsante per l'apertura della schermata di help in
linea.
Un'ulteriore barra di navigazione consentirà di raggiungere le schermate principali dei sottosistemi supervisionati
per categoria di appartenenza: HAVC, Elettrico, Incendio, Sicurezza, Diagnostico, ecc. Raggiunto sottosistema
sarà possibile scendere nei dettagli attraverso schermate di approfondimento successive.
Al fine di poter rappresentare in forma sintetica e veramente significativa i punti dell'impianto, i simboli avranno la
capacità racchiudere in sè più informazioni, per esempio: per un ventilatore sarà rappresentato in un unica icona
lo stato, il comando, l'allarme, o per un sensore incendio l'allarme, il trouble o lo stato normale.
Eventi contemporanei relativi ad un medesimo oggetto comporterà una differente rappresentazione grafica in base
al criterio di scelta per la visualizzazione: contemporaneità o priorità di evento.
40
L'icona potrà rappresentare, a seconda del tipo di oggetto, lo stato attraverso l'animazione (esempio ventilatore in
movimento) o attraverso la commutazione di posizione (Interruttori) o attraverso variazione di colori o
combinazioni di quanto descritto. Per tutti i punti sarà inoltre possibile visualizzare lo stato in forma scritta e per i
punti analogici verrà visualizzato il valore rilevato o comandato. Gli oggetti Active-X, fino ad ora citati,
consentiranno inoltre di visualizzare valori analogici attraverso istogrammi, torte e strumenti virtuali.
Clickando sull'icona rappresentate il punto sotto controllo sarà possibile, dove ammesso il comando, comandare
o modificare il valore del punto. I comandi verranno esercitati sempre attraverso l'uso del mouse. Il sistema
consentirà il comando di tipo "Modifica" o "Forzatura".
Nei diagrammi complessi sarà possibile posizionando il mouse sull'icona visualizzare lo stato o il valore del
punto.
Sempre clickando sull'icona sarà possibile aprire la una finestra Pop Up dove verrà visualizzato il dettaglio
informativo del punto.
L'editor grafico, che sarà fornito assieme al software di gestione, consentirà l'importazione di foto e grafici di
diverso formato, la realizzazione di grafici bi-dimensionali o tri-dimensionali su più livelli (Layer), l'animazione dei
simboli importati, l'integrazione nella schermata di oggetti OLE o Active-X per la esecuzione di applicativi terze
parti quali: Acrobat reader, Excel, Internet Browser, Data base, ecc.
L'editor grafico sarà completo di una libreria grafica comprendente simboli ed oggetti intelligenti Active-X per la
completa rappresentazione degli impianti di Hvac, Elettrici, Incendio e sicurezza. La libreria grafica sarà
implementabile dall'utente.
L'editor grafico consentirà la creazione di oggetti VBA (Visual Basic for Application) per la realizzazione di
schermate video particolari o l'esecuzione di pop up dinamiche o di personalizzazioni specifiche.
La grafica standard, fino ad ora descritta, potrà essere implementata dai tool avanzati di analisi. Questi tool
consentiranno la visualizzazione degli eventi, degli stati e delle misure campionate attraverso grafici di nuova
generazione in grado di rappresentare raggruppate le informazioni di interesse per aree. Questi grafici
rappresenteranno in maniera intuitiva insiemi di informazioni attraverso rappresentazioni: radar, istogrammi
temporali e gradienti di colore.
• Visualizzazione ed analisi dei dati di trend.
Una utility di visualizzazione avrà accesso a tutti i punti database e consentirà la visualizzazione dei dati storici e
di tendenza. L'applicazione sarà autonoma e potrà essere richiamata dalla finestra grafica del sistema od essere
integrata come oggetto active-x al suo interno.
L’utility di visualizzazione dei trend consentirà di confrontare fino a 32 fonti di dati allo stesso momento in
formato tabellare o grafico.
La visualizzazione grafica dei trend sarà costituita da grafici singoli o sovrapposti con caratteristiche di
visualizzazione selezionabili on-line, come ad esempio la gamma, il colore e lo stile del grafico (istogramma,
grafici a torta o a barre). La Grandezza di visualizzazione ed unità di misura saranno selezionabile dall’operatore in
qualsiasi momento senza riconfigurare l’ordine o la raccolta dei dati. Questa funzione consentirà di ingrandire o
rimpicciolire (funzione Zoom) il grafico.
Sarà possibile impiegare caratteri jolly nello specificare un intervallo di visualizzazione per il recupero dei dati del
database storico. I caratteri jolly permetteranno all’utente di specificare facilmente il periodo di tempo di cui
recuperare i dati. Tipicamente saranno disponibili i seguenti caratteri jolly:
ADESSO – parola chiave che specifica ora e data corrente. Il valore viene fissato al momento esatto della
richiesta al database.
OGGI - parola chiave che indica la data corrente.
D – parola chiave che indica un numero specifico di giorni. Per esempio: OGGI-8D (da 8 giorni fa ad oggi)
H - parola chiave che indica un numero specifico di ore. Per esempio ADESSO –3h
M - parola chiave che indica un numero specifico di minuti. Per esempio: ADESSO-5H30M
12/12/97 12:00:00 PM – parola chiave che indica una specifica data e ora
12/12/97 23:00:00 – parola chiave che indica una specifica data e ora.
Sarà impostabile un offset orario per assistere l’utente nell’analisi, l’offset sposterà visivamente i dati visualizzati
per permettere all’utente di vedere più informazioni contemporaneamente senza dover scorrere la
visualizzazione.Il sistema consentirà la stampa dei trend così come vengono visualizzati sulla postazione di
lavoro.
• Invio SMS.
Una delle postazioni operatore potrà essere dotata di un software applicativo che consentirà l'invio di messaggi
SMS al personale di manutenzione nel caso di eventi critici del sistema. La configurazione del software sarà
protetta da una password per prevenire qualsiasi utilizzo non autorizzato.
41
Il sistema consentirà l'invio di messaggi alfa-numerici attraverso la rete cellulare GSM standard. Detti
messaggi conterranno i dati relativi all'evento critico (Data/ora, Stato e Descrizione del punto).
Il messaggio sarà inviato alle persone reperibili il cui numero telefonico sarà memorizzato nel database. Un
programma orario settimanale indicherà le persone al momento reperibili.
La selezione degli allarmi da inviare via SMS potrà essere realizzata per tipologia di sistema, tipologia di
punto, livello di criticità dell'allarme. Inizialmente tutti i punti definiti come "Allarme Manutenzione"
attiveranno l'invio di messaggi SMS.
7.7.5 - Composizione e caratteristiche harware:
Le unità di controllo saranno controllori di supervisione interamente programmabili dall’utente. Il controllore di
rete sarà in grado di controllare il complesso dei controllori distribuiti per le specifiche applicazioni, fornire una
strategia globale e comunicare su base “peer to peer” con gli altri controllori di rete.
• Processore.
Le Unità di Controllo Rete , saranno basate su microprocessore multi-tasking, multi-user e con processori di
controllo in tempo reale.
Ogni controllo rete sarà costituita da un processore, un controllore delle comunicazioni e da un alimentatore.
Le unità controllo rete saranno dedicate alla gestione e controllo di unità remote, atte alla gestione locale delle
utenze.
• Memoria.
Ogni unità controllo rete avranno memoria sufficiente per contenere il proprio sistema operativo e i dati di base
inerenti l’impianto quali:
Processi di controllo;
Applicazioni per il risparmio energetico;
Gestione degli allarmi;
Archivio storico e andamento di tendenza per tutti i punti;
Applicazioni di supporto per la manutenzione;
Processi personalizzati;
Gestione comunicazioni su chiamata telefonica;
Segnalazione funzionamento in manuale.
Ogni controllore avrà sufficiente memoria da supportare i propri sistema operativo, database e programmi di
controllo oltre a fornire il controllo e supervisione per tutti i controllori di secondo livello.
• Orologio real-time.
Il controllore avrà un clock hardware integrato in real-time.
• Espandibilità.
Il sistema, di natura modulare, consentirà, con la semplice aggiunta di applicazioni software, l'espansione di
postazioni operatore, di unità periferiche, di sensori ed attuatori.
• Riavviamento dopo Mancanza Tensione.
Nel caso in cui venga a mancare la normale tensione di alimentazione, ogni controllo provvederà alla chiusura
ordinata di tutti i programmi in uso onde prevenire la perdita dei dati o del sistema operativo. I dati critici di
configurazione saranno mantenuti in una memoria non volatile mentre una batteria, alimenterà la memoria volatile
e manterrà in funzione l'orologio.
Al ritorno della normale tensione di alimentazione, il controllo ripristinerà il funzionamento integrale degli
impianti, senza alcun intervento manuale. Se per qualche ragione la memoria dell’unità di controllo dovesse
cancellarsi, Il sistema provvederà a ricaricare il Data base dellla NCU utilizzando l'ultimo Back-Up disponibile sulla
stazione operatore.
• Porte di comunicazione
Ogni controllo sarà provvista di almeno quattro porte di comunicazione; una di tipo RS-485 (Bus di secondo
livello) e tre di tipo seriale RS-232 (una potrà essere usata come porta RJ-12 per terminali portatili).
Sarà consentito il funzionamento simultaneo di più apparecchiature di I/O quali stampanti, modem, postazioni
operatore fisse e portatili. Questa caratteristica dovrà permettere l'uso delle apparecchiature sopra indicate, senza
interrompere il normale funzionamento.
• Diagnostica
Il controllore eseguirà costantemente l'auto diagnosi, dalla stazione operatore sarà possibile visualizzare la
diagnostica della comunicazione,i livelli di utilizzo della memoria e quelli di utilizzo del microprocessore (Idle
Time).
Il software di controllo sarà tale da prevedere la limitazione del numero di cicli di accensione di una utenza
nell'arco di un'ora. Il sistema consentirà l'inserimento di ritardi, durante la fase di avviamento, tra un comando e
il successivo onde prevenire la possibilità di spunto simultaneo di carichi di grossa potenza.
42
Al ritorno della tensione normale, l’NCU analizzerà lo stato delle apparecchiature ad esso collegate mediante il bus
di secondo livello, per compararlo con i programmi orari correnti, e provvederà ad accendere o spegnere le
utenze per ripristinare le condizioni di funzionamento normali.
• Applicazioni per risparmio energetico.
Ogni unità controllo rete sarà in grado di eseguire le seguenti funzioni per il risparmio energetico:
Programmazione ad orario;
Programmazione in funzione del calendario;
Programmazione delle festività;
Forzatura temporanea delle programmazioni;
Avviamento ottimale;
Spegnimento ottimale;
Abbassamento notturno;
Limitazione dei picchi di carico;
Ritaratura set-point di funzionamento.
Tutti i programmi saranno eseguiti automaticamente senza l'intervento dell'operatore, e avranno una flessibilità
tale da permettere di essere adattati alle esigenze.
• Scrittura di programmi Applicativi Personalizzati.
Le unità controllo rete saranno in grado di eseguire tutte le logiche di funzionamento che il Cliente vorrà definire
attraverso uno generatore di processo di tipo grafico dotato di simulazione. In ciascun programma sarà possibile
usare i seguenti dati:
Ogni punto del sistema analogico o digitale; Ogni dato calcolato
Ogni risultato di altri processi; Costanti definite dall'utente;
Funzioni aritmetiche (+, -, *, /, estrazione di radice, esponenziale, ecc.);
Operatori logici (And, Or, Or esclusivo, ecc.);
Timer ritardati alla chiusura, all'apertura o ad impulso.
I programmi saranno attivati (trigger di processo) in funzione di ogni combinazione di quanto segue:
Intervallo di tempo; Data/Orario; Altri processi
Programmazione a tempo; Eventi (es. punto in allarme).
• Gestione allarmi.
La gestione degli allarmi permetterà la visualizzazione, l'archiviazione in memorie provvisorie, e l'invio dei
rapporti di allarme a terminali operativi e archivi storici.
Ogni controllo eseguirà l'analisi degli allarmi in modo da ridurre al minimo l'intervento dell'operatore per allarmi
non critici, ridurre il traffico sulla rete di trasmissione e prevenire la possibilità di perdita degli allarmi.
La capacità delle unità di controllo di riportare gli allarmi non sarà influenzata né dall'attività dell'operatore sulla
stazione operativa o sul terminale locale, né dalle comunicazioni con le altre unità di controllo della rete.
I rapporti relativi a tutti gli allarmi, o ai cambiamenti di stato, includeranno la descrizione del punto, l'orario e la
data in cui l'evento si è verificato. Per ogni punto, l'utente sarà essere in grado di definire la reazione specifica
del sistema.
Le priorità degli allarmi saranno assegnabili in modo tale da velocizzare la risposta dell'operatore agli allarmi
critici. Dovranno essere assegnabili almeno cinque diversi livelli di priorità. L'operatore potrà definire che tipo di
evento necessita di tacitazione manuale e/o deve essere archiviato in un file di transito per successive analisi.
I rapporti di allarme, i messaggi ed i file, saranno indirizzati ad una lista di terminali operativi definiti dall'utente,
usati per l'archiviazione delle informazioni relative agli allarmi. Nel caso il terminale principale fosse fuori linea, gli
allarmi saranno disponibili ad un terminale alternativo. In aggiunta alla descrizione del punto, all'orario e alla
data, si potrà aggiungere un messaggio di allarme personalizzato, di 65 caratteri, per descrivere, in modo più
accurato, la condizione di allarme o per guidare l'intervento dell'operatore.
I messaggi di allarmi saranno archiviati su una o più stazioni operatore in modo pressochè istantaneo assieme
alle operazioni eseguite dall'operatore. In assenza di comunicazione ogni unità di controllo sarà in grado di
archiviare messaggi di allarme.
• Analisi Dati Storici e di Tendenza.
Sarà possibile effettuare la raccolta automatica dei dati in ognuna delle seguenti forme. Le unità di controllo
archivieranno i dati relativi a tutti i punti di ingresso e di uscita, sia analogici che binari.
Il programma di rilievo dei dati storici rileverà, automaticamente i valori dei punti analogici di ingresso con una
frequenza di 30 minuti. L'archivio dei punti conterrà i dati delle ultime 24 ore per permettere all'utente di
analizzare le prestazioni delle apparecchiature ed eventuali anomalie avvenute nel giorno precedente.
43
L'archivio storico dei punti di ingresso e di uscita binari e delle uscite analogiche conterrà , per ogni punto, una
registrazione degli ultimi dieci cambiamenti di stato o di comando. Per verificare le prestazioni di un anello di
regolazione, ogni controllore sarà in grado di effettuare delle campionature ad alta risoluzione con periodo
impostabile dall'operatore tra i 10 e i 300 secondi e con frequenza di 1 secondo.
L'operatore sarà in grado di definire la raccolta dei dati, in un periodo di tempo esteso, per tutti i dati analogici
misurati e calcolati, e per quelli binari ogni controllore avrà un buffer dedicato per registrare l'andamento di
tendenza.
I dati relativi all'andamento di tendenza saranno mantenuti nelle unità di controllo e trasferiti sulla postazione
operatore quando se ne desidera l'archiviazione. Il trasferimento avverà in funzione di intervalli di tempo definiti
dall'utente, mediante comando manuale o al completo riempimento del buffer. Tutti i dati saranno disponibili in
file con formato tale da poter essere utilizzati e manipolati mediante software di comune utilizzo (foglio
elettronico, word processor, etc).
Le unità di controllo saranno automaticamente conteggiare ed archiviare le ore di funzionamento dei punti binari
di ingresso e di uscita come specificato in altra sezione di questo documento. La funzione di totalizzazione
effetuerà la campionatura dei dati almeno ogni minuto.
Sul totale delle ore di funzionamento l'utente potrà impostare un limite al raggiungimento del quale dovrà essere
generato un messaggio definito dall'utente.
• Totalizzazione impulsi/Variabili Analogiche.
Le Unità di controllo calcoleranno e conserveranno i consumi (su base giornaliera, settimanale o mensile) relativi
a tutte le variabili analogiche o agli ingressi impulsivi definiti dall'utente.
Sarà possibile calcolare e conservare totalizzazioni con cifre sino a 99.999,9 unità (es. KWh, Litri, etc).
Sul totale l'utente potrà impostare un limite di avviso. Al raggiungimento di tale limite verrà generato un
messaggio di allarme così come definito dall'utente.
• Totalizzazione dei Cicli.
Le Unità di controllo saranno in grado di contare dei cicli di funzionamento come, ad esempio, il numero di volte
che una pompa o un ventilatore vengono accesi e spenti.
La totalizzazione dei cicli sarà effettuata su base giornaliera, settimanale o mensile. Sarà possibile accumulare
almeno 9.999.999 cicli prima che avvenga l'azzeramento automatico.
Sul totale l'utente potrà impostare un limite di avviso. Al raggiungimento di tale limite verrà generato un
messaggio di allarme così come definito dall'utente.
• Unità periferiche DDC espandibili.
L’Unità Periferica Espandibile sarà utilizzata per interfacciamento con il sistema di supervisione degli impianti
meccanici.
Il Multiregolatore sarà dotato di una flessibilità hardware e software tali da poter essere adattato a qualsiasi
processo nell'ambito delle applicazioni per cui è stato progettato. Oltre alla notevole flessibilità, lo strumento sarà
dotato di un bus di comunicazione che permetterà di collegare il Multiregolatore ai Moduli di Espansione degli
ingressi e delle uscite mediante il Modulo di Comunicazione. Ogni Unità Periferica Espandibile funzionerà come
regolatore autonomo e tutte le funzioni di regolazione saranno garantite indipendentemente dal funzionamento
della comunicazione con il relativo supervisore. Nel funzionamento autonomo l'operatore avrà accesso a tutte le
informazioni operative tramite l'uso del display di cui è dotato. Quando è connesso sul Bus, il multiregolatore
renderà disponibili i dati all’unità di controllo.
• Moduli di espansione direttamente collegati alla unità di controllo.
Il controllo diretto di punti, da parte delle unità di controllo, sarà realizzabile anche mediante l’utilizzo di moduli di
espansione.
Questi moduli potranno essere collegati direttamente alle unità di controllo attraverso un modulo di
comunicazione collegato ad una linea seriale. Sul frontale dei singoli Moduli di espansione saranno presenti led
atti alla segnalazione dello stato degli ingressi e delle uscite digitali; in alcuni casi potranno essere presenti degli
interruttori (A-0-M) per il controllo delle uscite in manuale. Tutti i moduli saranno montati su barra DIN all’interno
dei quadri.
ART. 8 - IMPIANTO GENERALE DI TERRA
L’impianto generale di terra dovrà essere eseguito in base a quanto indicato dalla Norma CEI 64-8, e dovrà essere
obbligatoriamente verificato alla fine dei lavori. Si ricorda che la Norma CEI 64-8/5 Cap. 54 art. 541, raccomanda che ogni
impianto utilizzatore la messa a terra di protezione di tutte le parti dell’impianto e tutte le messe a terra di funzionamento dei
circuiti e degli apparecchi utilizzatori (compresi il centro stella trasformatori, gli scaricatori, i sistemi contro le scariche
atmosferiche ed elettrostatiche e i sistemi di anti-disturbo) siano effettuate collegando le parti interessate ad un impianto di terra
unico. In Fig. 20 viene riportata l’appendice A ricavata dalla Norma CEI 64-8 come commento al cap. 54 della norma stessa, e
dove si evidenzia un impianto di terra con tutti i suoi componenti.
44
APPENDICE AL CAP. 54 DELLA NORMA CEI 64-8/5
ESEMPIO DI COLLEGAMENTO DI UN IMPIANTO DI TERRA
C1: Tubazione metallica per acqua,
proveniente dalle’esterno.
C2: Tubazione metallica per acque
reflue, proveninete dall’esterno.
C3: Tubazione metallica per gas con
giunti
isolanti,
proveniente
dall’esterno.
C4: Aria condizionata
C5: Sistema di riscaldamento
centralizzato.
C6: Tubazione metallica per acqua,
nel bagno.
C7: Tubazione metallica per acque
Fig. 62
reflue, nel locale da bagno.
D: Giunto isolante.
EQP: Collegamento equipotenziale
principale.
EQS: Collegamento equipotenziale
supplementare.
T1: Terra di fondazione.
LPS: Sistema di protezione contro i
fulmini (se presente).
M: Massa.
1: Conduttore di protezione (PE).
2: Conduttore equipotenziale
principale.
3: Conduttore equipotenziale
supplementare.
4: Calate.
5: Conduttore di terra.
Fig. 20
8.1 - Caratteristiche tecniche: in particolare l’impianto dovrà essere alle corrispondenti indicazioni:
• Dispersori: fermo restando i dettami della norma 64-8 secondo la quale i dispersori possono essere costituiti da:
- tondi di ferro o di rame;
- in profilati;
- in tubi;
- conduttori posti nello scavo di fondazione;
- ferri di armatura nel calcestruzzo incorporati nel terreno;
- tubazioni metalliche dell’acqua, purché siano soddisfatte le condizioni di 542.2.5;
- altre strutture adatte allo scopo.
45
•
•
•
•
•
Per realizzare l’impianto di terra per le filiali tipo, si dovranno prevedere comunque l’installazione di:
- dispersore verticale (spandente) a croce in acciaio zincato di dimensioni ind. 1500x50x50 mm, oppure in tondo di
ferro ramato di diam. 10÷12 mm e lunghezza 1500 mm;
- dispersore orizzontale in corda di rame nudo di sez. 25÷35÷50 mm² (a seconda dei casi) posato nel terreno entro
uno scavo predisposto;
- morsetti per giunzioni del tipo a pettine in acciaio cromato.
Condutture di collegamento: dai dispersori (artificiali e/o di fatto) alla barra collettrice principale, per il collegamento
di tutte le masse e masse estranee, situate nelle immediate vicinanze del Q.G.; tale conduttura sarà isolata in materiale
termoplastico tipo N07V-K di sez. 25÷35÷50 mm²;
Barra collettrice: (collettore o nodo) principale di terra che sarà costituito da una barra di rame nudo da 4÷5 mm² di
lunghezza 30÷35 cm, fissata a parete con degli isolatori in resina tipo SCHIAVI, di fianco al Q.G.. Eventualmente si
potrà ricavare il collettore principale anche all’interno del Q.G. stesso, fissandolo alla struttura metallica ;
Conduttori di protezione: (PE) saranno del tipo con isolamento in termoplastica non propagante la fiamma tipo N07V-K
di sez. da 6 fino a 35 mm² e collegheranno le masse al nodo principale di terra;
Conduttori equipotenziali: principali e supplementari, saranno del tipo con isolamento in termoplastica non propagante
la fiamma, tipo N07V-K di sezione corrispondente a quanto indicato dalla Norma CEI 64-8 e collegheranno le masse e
le masse estranee al nodo equipotenziale.
Dimensionamento del dispersore: dovrà essere dimensionato tenendo presente che deve far fronte ad una situazione
di probabili guasti in B.T. (380V) in sistema TT. Pertanto per le protezioni dai contatti indiretti i dispositivi previsti di
protezione e le sezioni dei conduttori saranno tali da soddisfare nell'impianto utilizzatore la condizione:
Per i sistemi TN - art. 413.1.3.3 delle Norme CEI 64-8/4.
Le caratteristiche dei dispositivi di protezione (413.1.3.8) e le impedenze dei circuiti devono essere tali che, se
si presenta un guasto di impedenza trascurabile in qualsiasi parte dell’impianto tra un conduttore di fase ed un
conduttore di protezione o una massa, l’interruzione automatica dell’alimentazione avvenga entro il campo
specificato, soddisfacendo la seguente condizione:
Zs x Ia ≤ U o
dove:
Zs
Ia
Uo
= è l’impedenza dell’anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino al punto
di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente.
= è la corrente che provoca l’interruzione automatica del dispositivo di protezione entro il tempo
definito nella Tabella 2 in funzione della tensione nominale Uo oppure, nelle condizioni
specificate in 413.1.3.5 entro un tempo convenzionale non superiore a 5 s; se si usa un
interruttore differenziale Ia e la corrente differenziale nominale I ∆n
= è la tensione nominale in c.a., valore efficace tra fase e terra;
Tabella 2 - dalle Norme CEI 64-8/4
Tempi massimi di interruzione per i sistemi TN
U o (V) (*)
Tempo di interruzione (s)
120
0,4
230
0,2
400
0,06
> 400
0,02
46
• Inoltre per i sistemi TN, l’impianto di terra dovrà essere dimensionato secondo quanto indicato dal
Rif. 9 delle Norme CEI 11-1.
Impianti di terra nelle officine elettriche e negli impianti utilizzatori a tensione nominale > 1000V.
8.3 - Collegamenti equipotenziali: saranno distinti in principali e supplementari ed avranno sezioni in conformità a quanto
previsto dalla Norma CEI 64-8/5 cap. 54 art. 547.1.1 e 547.1.2 che di seguito riportiamo:
 Art. 547.1.1 - CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI
“I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del
conduttore di protezione, di sezione più elevata dell’impianto con un minimo di 6 mm². Non è richiesto
tuttavia, che la sezione di conduttanza equivalente, se il conduttore è di materiale diverso”.
 Art. 547.1.2 - CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI SUPPLEMENTARI
“Un conduttore equipotenziale supplementare che colleghi due masse deve avere una sezione non
inferiore a quella del più piccolo conduttore di protezione collegato a queste masse. Un conduttore
equipotenziale supplementare che connette una massa estranea, deve avere una sezione non inferiore
alla metà corrispondente conduttore di protezione”.
8.4 - Collegamenti di terra: tutte le utenze alimentate a 220/380V presenti nella filiale, dovranno essere collegate all’impianto di
terra, attraverso conduttori che saranno con isolamento in termoplastica non propagante la fiamma tipo N07V-K ed
avranno sezione minima 1,5 mm², e comunque rispondenti a quanto indicato dalla Norma CEI 64-8/5 cap. 54 art. 543.1.2
che di seguito riportiamo:
 Art. 543.1.2 - CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI SUPPLEMENTARI
“Le sezioni dei conduttori di protezione non devono essere inferiori ai valori dati in TABELLA 3. In questo
caso non è necessario effettuare la verifica secondo 543.1.1. Se dall’applicazione di questa tabella risulta
una sezione non unificata, deve essere adottata la sezione unificata più vicino al valore calcolato”.
Tabella 3 - dalle Norme CEI 64-8/5
Relazione tra le sezioni dei conduttori di protezione e dei
conduttori di fase
Sezione dei conduttori di fase
dell’impianto S (mm2)
Sezione minima del
corrispondente conduttore di
protezione Sp (mm2)
S ≤ 16
Sp = S
16 < S ≤ 35
16
S > 35
Sp = S/2
ART. 9 - PREDISPOSIZIONE PER IMPIANTO TELEFONICO ED IMPIANTI SPECIALI
Le disposizioni di seguito riportate, indicano le modalità di installazione delle tubazioni e canalette per la predisposizione degli
impianti telefonici, di TV.CC. e di allarme antipenetrazione, che saranno oggetto di un appalto separato (a carico della sezione
sicurezza e servizi della committente) le indicazioni riguarderanno la fornitura e posa dei conduttori degli apparati relativi alla
rilevazione elettronica di incendi, nel caso di attività soggette al controllo dei VV.FF. in base al D.M. 16.02.82 (di solito archivi con
oltre 50 q.li di carta in deposito, centrale termica alimentata a gas o gasolio con oltre 100.000 kcal, autorimesse etc.).
9.1 - Impianto telefonico (predisposizione) per la distribuzione della rete telefonica nei posti lavoro, l’impianto comprenderà la
posa dei cavidotti che potranno essere eseguiti con:
- tubazioni in resina rigida antiurto, autoestinguente, di diametro minimo 25 mm., per la posa esterna, con relative
cassette di derivazione da esterno;
- tubazioni in PVC autoestinguente corrugato serie pesante, di diametro minimo 25 mm. per la posa incassata, con
relative cassette di derivazione da incasso.
All’interno delle tubazioni verrà infilato un filo in acciaio (pilota) che dovrà servire per il successivo infilaggio dei conduttori
telefonici.
47
Tali conduttori con i relativi plug RJ11 o RJ45 adattatore RJ11, avranno caratteristiche e modalità di installazione come
indicato nell’art. 14 e saranno forniti e posati dalla ditta indicata dalla committente, con appalto separato.
Si dovrà verificare la possibilità che i conduttori telefonici ed i relativi connettori, possano essere forniti e posati, oppure
solo posati dalla ditta appaltatrice degli impianti elettrici, ma in questo caso sarà data comunicazione scritta alla ditta
interessata attraverso la Direzione Lavori.
Tutte le tubazioni telefoniche faranno capo ad una scatola (box) sita nelle vicinanze del centralino telefonico e del quadro
rack di trasmissione dati.
Si dovrà altresì predisporre un cavidotto con tubazioni in resina rigida autoestinguente od in PVC corrugato serie pesante,
posato su scavo predisposto, di diametro minimo 100 mm. con relativo filo pilota, per l’infilaggio dei conduttori.
La cassetta contenente l’ingresso delle striscie telefoniche sarà a carico dell’operatore telefonico e dovrà essere locata nel
locale tecnico predisposto.
9.2 - Impianto di TV.CC., il sistema di controllo TV a circuito chiuso, dovrà prevedere:
- l’alimentazione a 220V e 24V dei monitor e delle telecamere (come già indicati nei paragrafi precedenti);
- le tubazioni in resina rigida autoestinguente od in PVC corrugato serie pesante a seconda della posa di diametro
minimo 25 mm. con relative cassette di derivazione da esterno e/o da incasso.
L’alimentazione 220V servirà ad alimentare l’armadio, che a sua volta fornirà l’alimentazione a 24V delle utenze di
TV.CC. che dovranno essere alimentate in bassa tensione.
I conduttori saranno del tipo con isolamento in termoplastica non propagante la fiamma FG7-OR 0,6/1KV di sezione
minima 3x1,5 mm2..
La ditta installatrice dovrà accertarsi che l’alimentazione a 24V avvenga attraverso un trasformatore di sicurezza, anche
se comunque la ditta fornitrice dell’impianto TV.CC. avrà come prescrizione obbligatoria l’uso di tali trasformatori.
9.3 - Impianti di allarme antipenetrazione: la distribuzione per la sicurezza (rilevazione elettronica antipenetrazione) prevederà
l'installazione (da parte di ditte specializzate) di alcuni rilevatori volumetrici e/o radar e microswitch per l’antipenetrazione.
Si dovra` pertanto fornire ed installare una adeguata quantità di tubazioni in resina, rigidi, autoestinguenti di dimensioni
minime 25 mm., con il relativo filo pilota per il successivo infilaggio dei conduttori di collegamento delle varie
apparecchiature di rilevazione.
I disegni topografici e di distribuzione dell'impianto di allarme saranno forniti dall'Ufficio Sicurezza della committente, se
indicativamente potranno essere eseguiti dal progettista e forniranno una traccia per la stesura delle tubazioni.
9.4 - Impianti di allarme antincendio: (solo nel caso di attività soggetta al controllo dei VV.FF. secondo DPR 151 2011) si
dovrà prevedere l’installazione e la posa sia delle tubazioni sia dei conduttori sia delle apparecchiature elettroniche
(centrale e rivelatori) che dovranno garantire un efficace rilievo diagnostico sugli eventuali principi d’incendio, l’impianto
dovrà essere eseguito in conformità a quanto previsto dalla Norma UNI 9795.
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ART. 10 - IMPIANTO DI EMERGENZA CON UPS
Sarà prevista l’installazione di un sistema di emergenza con una unità statica che garantisca il servizio continuo in tempo zero
(meno di 20 ms) dell’impianto o parte dell’impianto, in caso di mancanza rete ENEL.
10.1 - L’UPS in versione singola dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche – funzionali:
 Funzionamento normale: la sezione Raddrizzatore trasformerà la corrente alternata della rete di alimentazione in
corrente continua atta ad alimentare l’Inverter e contemporaneamente mantenere in carica le batterie. L’Inverter
convertirà la corrente alternata proveniente dal Raddrizzatore o dalla batteria di accumulatori (in caso di mancanza
rete) in corrente alternata ad elevate prestazioni che attraverso il Commuattore statico viene fornito al carico. Se la rete
sarà entro i limiti il Commutatore Statico controllerà ed assicurerà che la frequenza di uscita dell’Inverter e quella della
Rete di soccorso siano sincronizzate.
 Mancanza rete: in caso di mancanza rete o eventuale riduzione della tensione al disotto di circa 20%il Raddrizzatore si
sbloccherà e la potenza sarà fornita dalla batteria per il tempo di autonomia previsto. Questo senza alcuna
perturbazione al carico.
 Ritorno rete: dopo una mancanza rete ed al ritorno della tensione entro i limiti il Raddrizzatore inizierà gradualmente
ed automaticamente ad alimentare l’Inverter e ricaricare le batterie.
 Sovraccarico: in caso di sovraccarico l’Inverter, di un fermo manuale o di un guasto, il Commutatore statico trasferirà
il carico sulla linea di soccorso senza causare interruzioni al carico. Se il sovraccarico rientrerà nei valori nominali
entro i limiti di tempo previsti il carico verrà trasferito automativamente di nuovo su Inverter.
 Bypass Manule: l’UPS sarà provvisto di un interruttore di Bypass manuale che permetterà di collegare il carico
direttamente alla rete di soccorso. Questo per consentire di effettuare la manutenzione all’interno dell’UPS.

10.2 - UPS in parallelo senza Interruttore Statico centralizzato
Al fine di incrementare l’affidabilità dell’installazione oppure per far fronte a maggiore richieste di potenza sarà possibile
espandere i sistemi in versione singola con altre cinque unità in parallelo.
 Funzionamento normale: tutti gli UPS alimenteranno il carico con equiripartizione automatica della corrente di uscita.
La tensione di uscita dagli UPS sarà sincronizzata sia tra loro e con la rete di soccorso. In caso di mancanza rete la
tensione di uscita rimarrà sincronizzata solamente tra gli UPS utilizzando gli oscillatori interni. Se si guasta un UPS il
carico verrà suddiviso tra i rimanenti UPS in parallelo. Quando invece la capacità totale deli UPS rimasti in funzione
non sarà sufficiente ad alimentare il carico questo verrà trasferito sulla rete di soccorso tramitre l’azione simultanea di
tutti i Commutatori Statici.
 Mancanza rete: in caso di mancanza o eventuale riduzione della tensione al disotto di circa 20% i Raddrizzatori di tutti
gli UPS si bloccheranno mentre gli Inverter continueranno ed alimenteranno il carico ricevendo energia dalle rispettive
batterie per il tempo di autonomia previsto.
 Ritorno rete: dopo una mancanza rete, con la tensione in ingresso contenuta entro i limiti impostati, i Raddrizzatori di
tutti gli UPS inizieranno gradualmente e automaticamente ad alimentare gli Inverter e ricaricheranno le rispettive
batterie.
 Sovraccarico: in caso di sovraccarico in uscita esso verrà equiripartito tra gli UPS in parallelo fino al limite di ogni
gruppo. Superati tali limiti i Commutatori Statici di ogni UPS trasferiranno contemporaneamente il carico sulla rete di
soccorso.
 Bypass Manuale: l’UPS sarà provvisto di un interruttore di Baypass manuale che permetterà di collegare il carico
direttamente alla rete di soccorso. Questo per consentire di effettuare la manutenzione all’interno dell’UPS. Su
richiesta sarà possibile avere il Bypass manuale esterno dell’intero sistema.
49
10.3 - CONVERTITORE DI FREQUENZA
L’UPS in versione standard con semplici predisposizioni, effettuabili anche in campo, potrà funzionare come convertitore
di frequenza:
 50Hz ingresso \ 60Hz uscita
 60Hz ingresso \ 50Hz uscita
10.4 - REQUISITI GENERALI
 Conformità alle Normative
Gli UPS dovranno essere progettati e costruiti in conformità alle seguenti normative:
- CEI 22-67 – CEI EN 50085;
- EN 50091-1 Uninterruptible Power Systems “requisiti di sicurezza”;
- EN 50091-2 Requisiti EMC (Compatibilità Elettromagnetica);
- ISO9001 Sistemi di qualità.
 Connessione del neutro e della messa a terra
Il neutro di uscita dall’UPS sarà elettricamente isolato dalla struttura. Esso sarà connesso alla rete d’ingresso
all’interno dell’UPS. L’UPS sarà dotato di una barra di sicurezza a terra, assicurata alla struttura, posta a lato delle
connessioni d’ingresso \ uscita di potenza, e disponibile per la connessione di ogni unità aggiunta.
 Compatibilità “EMI” e soppressione dei disturbi
Le influenze elettromagnetiche provocate dall’UPS saranno rispondenti alla norma EN 50091-2.
10.5 - COMPOSIZIONE DEL SISTEMA (Vedi Fig. 21)
SCHEMA A BLOCCHI DELL’UPS
Fig. 21
Il Sistema Statico di Continuità (UPS) sarà composto dalle unità funzionali di seguito elencate:
 I/O BOX comprensivo di sezionamenti ingressi/uscita;
 Raddrizzatore a IGBT;
 Carica batterie a IGBT. La corrente di ricarica dovrà essere limitata, in modo da non eccedere la corrente massima
d’ingresso al raddrizzatore o la corrente di ricarica dell’UPS stesso;
 Inverter a IGBT;
 Interfaccia di potenza;
 Sezionatore di by-pass manuale;
50
 Collegamento a sistema di accumulo di energia (Batterie / Sistemi di accumulo inerziali).
L’architettura interna di ciascun modulo di potenza dell’UPS dovrà essere organizzata in sottosistemi estraibili
contenuti all’interno dell’armadio, al fine di aumentare la flessibilità e le possibilità di manutenzione del sistema,
nonché diminuire i tempi destinati all’assistenza, alla riparazione (MTTR – ottimizzazione del tempo medio di
riparazione) e alla manutenzione.
L’UPS dovrà avere la possibilità di aumentare la potenza complessiva del sistema (per una estensione della potenza o
per aumentare la ridondanza) tramite l’aggiunta di moduli UPS supplementari a una infrastruttura modulare esistente
(se prevista) fino a un massimo di 1200 kVA di potenza.
L’UPS dovrà essere in grado di essere parallelabile fino ad un massimo di otto sistemi UPS completi in parallelo.
10.6 - Unità centrale I/O BOX comprensivo di sezionamenti ingressi / uscita
L’UPS sarà dotato di un’unità I/O centrale (una normale interfaccia per i collegamenti di potenza e l’interazione con
l’utente), che includerà gli interruttori elencati di seguito:
 By-pass;
 Ingresso;
 Uscita;
 By-pass di manutenzione;
 Sistema di accumulo di energia (batteria).
Gli interventi di manutenzione potranno essere eseguiti senza alcuna necessità di scollegare il carico.
I morsetti di ingresso e di uscita, nonché il collegamento del sistema di accumulo di energia dovranno essere
posizionati nell’unità I/O centrale e consentire l’ingresso dei cavi sia dall’alto sia dal basso.
Gli interventi di manutenzione sul sistema potranno essere eseguiti tramite un by-pass manuale dell’intero sistema.
La rete di by-pass continuerà ad alimentare il carico. Il sistema di accumulo di energia potrà essere, a scelta,
centralizzato oppure distribuito. L’unità I/O centrale dovrà disporre di uno schermo LCD touch-screen da 12,1 pollici
che consenta di controllare con facilità il sistema e i singoli moduli. Sempre tramite lo schermo touch-screen, sarà
possibile visualizzare la cronologia degli interventi di assistenza per velocizzare e facilitare la manutenzione.
10.7 - Raddrizzatore a IGBT
Lo stadio di ingresso dell’UPS sarà costituito dal raddrizzatore, realizzato completamente a IGBT, ed il suo controllo
sarà di tipo vettoriale digitale basato su DSP (Digital Signal Processor).
La distorsione armonica totale in corrente (THDI) reiettata verso la rete a monte sarà minore del 3% in condizioni di
carico nominale e sarà comunque inferiore al 5% in tutte le altre possibili condizioni di carico.
Il raddrizzatore dovrà anche essere dotato di Controllo del Fattore di Potenza in Ingresso PFC (Power Factor Control)
grazie al quale, l’apparecchiatura effettuerà una massimizzazione dinamica in tempo reale del fattore di potenza in
ingresso; in questa condizione di funzionamento il valore del fattore di potenza dovrà essere maggiore di 0,99.
Per proteggere i componenti interni al sistema, ciascuna fase di ingresso del raddrizzatore sarà singolarmente
protetta con un fusibile ad azione rapida.
Il raddrizzatore dovrà essere in grado di alimentare l'inverter con una tensione continua alla potenza nominale, anche
nel caso in cui la tensione di ingresso risulti del 20% inferiore alla tensione nominale specificata. Per tale operazione
non sarà necessario scaricare le batterie.
Il raddrizzatore dovrà prevedere un avvio di tipo “soft start”, con tempo programmabile da 1 a 90 secondi (intervallo
di tempo durante il quale l’assorbimento della corrente passa da zero al valore a regime), in modo da avere un
assorbimento graduale della corrente fornita dalle rete. Inoltre, dovrà essere possibile anche programmare un ritardo
di avvio del raddrizzatore di tipo “hold off”, con un intervallo di tempo compreso tra 1 e 180 secondi.
10.8 - Booster / Carica batteria a IGBT
Tale convertitore DC/DC a IGBT bidirezionale avrà le seguenti funzioni:
51
 ricaricare il sistema di accumulo di energia (batterie) alimentandolo dal bus DC se la rete rientra nelle tolleranze
ammesse;
 fornire alimentazione DC adeguata dal sistema di accumulo di energia (batterie) all’inverter in caso di
indisponibilità della rete primaria.
Il ripple residuo di tensione in uscita dal carica batterie dovrà essere filtrato e non dovrà avere un valore superiore
all’1% RMS. Quello in corrente, invece, misurato secondo VDE0510, non dovrà avere un valore superiore a 0,05 C10.
Il circuito di carica batteria dovrà essere in grado di compensare la tensione di carica tampone in funzione della
temperatura ambiente (fattore di correzione: –0,11% per °C) e dovrà disattivarsi automaticamente nel caso in cui la
tensione continua superi il valore massimo associato al suo stato di funzionamento.
10.9 - Inverter
L’inverter sarà dotato di un circuito di commutazione a IGBT (tipo di modulazione a larghezza di impulso PWM) con la
funzione di convertire la tensione continua del raddrizzatore o della batteria in tensione alternata e di un filtro di uscita
dimensionato per creare l’inviluppo della tensione di uscita. Il controllo dell’inverter sarà di tipo digitale vettoriale
realizzato tramite DSP.
Il circuito di controllo e regolazione, oltre alle normali funzioni provvederà ad adattare automaticamente la potenza
nominale di uscita in funzione della temperatura ambiente: ad una temperatura ambiente pari a 25 °C la potenza
disponibile dovrà essere pari al 110% della potenza nominale prevista a 40 °C.
La tensione trifase in uscita dall’inverter sarà controllata singolarmente su ogni fase.
10.10 - Batterie
I sistema di batterie dovrà essere dimensionato per alimentare un carico di 1000 kVA (con cosfi da 0.9 a 1) per un
minimo di 8 minuti alla temperatura ambiente di 25°C, a pieno carico.
Al fine di conferire il giusto livello di ridondanza sia all’UPS che al sistema di batterie, l’UPS dovrà essere in grado di
collegare le proprie batterie a ciascun singolo modulo di potenza e, allo stesso tempo, dovrà essere possibile disporre
di un collegamento centralizzato di batterie (nel caso in cui non sia richiesta la configurazione di ridondanza).
Le batterie dovranno essere alloggiate in appositi armadi e dovranno avere la possibilità di essere completamente
aperti dal fronte, per permette l’accesso per scopi manutentivi e/o riparazione e/o sostituzione delle batterie. In
alternativa, le batterie saranno alloggiate in opportune scaffalature.
10.11 - Interfaccia di potenza / commutatore statico elettronico (by-pass)
L'interfaccia di potenza, comprensiva del bypass statico sarà costituita dai seguenti componenti:





Un’induttanza in ingresso per il filtraggio dei picchi di corrente e i transitori quando l’UPS funziona in linea diretta.
Un commutatore statico (a SCR), che può supportare sovraccarichi e corto-circuiti a valle dell’UPS.
Un circuito di rilevamento del ritorno di energia (backfeed), come specificato dalla IEC EN 62040-1 (par. 5.1.4)
Un sezionatore di ingresso bypass con contatto ausiliario di segnalazione
Un sezionatore di uscita.
L'interfaccia fornirà alimentazione al carico tutte le volte che il carico o le condizioni della rete saranno tali da
consentire il ricorso alla modalità Massimo risparmio di energia (VFD) e Alta efficienza e condizionamento della
potenza (VI).
In modalità interattiva e insieme all'interfaccia di potenza l'inverter potrà funzionare come un filtro attivo serie per
compensare fuori tolleranza di lieve entità.
Il commutatore statico di by-pass è un dispositivo elettronico a stato solido ad alta velocità, dimensionato per il
funzionamento continuativo. Al commutatore statico saranno affidate le funzioni elencate come seguono:




sovraccarico all'uscita dell'inverter;
tensione della batteria fuori dalle tolleranze ammesse in modalità di backup;
surriscaldamento;
guasto dell'inverter.
52
Se al momento del trasferimento l’inverter e la rete di by-pass non sono sincronizzati, è possibile impostare un ritardo
di commutazione per proteggere il carico critico, in questo modo si eviteranno danni al carico provocati da sfasamenti
involontari (il valore predefinito per il ritardo è di 20 ms).
Il trasferimento / ritrasferimento continuo dall'inverter alla rete di by-pass e viceversa potrà essere eseguito
manualmente dal commutatore statico, operando sul pannello di controllo.
Il ritrasferimento automatico continuo dalla rete di by-pass non appena l’inverter riacquista la capacità di sostenere il
carico potrà essere eseguito manualmente dal commutatore statico.
10.12 - MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO
Scopo della seguente sezione è la definizione delle diverse condizioni operative del Sistema Statico di Continuità.
Il Sistema Statico di Continuità, tramite il sopra citato controllo digitale vettoriale (realizzato tramite DSP), opererà sia
in funzionamento a doppia conversione (VFI), sia in modalità di massimo risparmio energetico (VFD), sia in modalità
elevata efficienza e condizionamento della linea (VI).
10.13 - Modalità doppia conversione (VFI)
Normale (VFI)
L’alimentazione al carico critico viene costantemente fornita dall’inverter dell’UPS. Il raddrizzatore viene alimentato
dalla rete primaria in corrente alternata e la converte in corrente continua che viene utilizzata dall’inverter e dal
caricabatteria. Il caricabatteria eroga automaticamente l’energia necessaria per il mantenimento del massimo livello di
carica della batteria e per garantire condizioni operative ottimali. L’inverter converte la tensione continua in tensione
alternata pulita e regolata, che viene fornita al carico critico (linea condizionata) ed è sincronizzata con la frequenza
della rete di by-pass. Ciò significa che qualsiasi trasferimento automatico sulla rete di bypass (dovuto ad un
sovraccarico, ecc.) avviene in condizioni di sincronismo sulla frequenza e non provoca alcuna interruzione al carico
alimentato.
Sovraccarico (VFI)
In caso di sovraccarico dell’inverter, guasto o spegnimento manuale dello stesso, il commutatore statico trasferirà
automaticamente il carico critico sulla linea di by-pass senza alcuna interruzione.
Emergenza (VFI)
In caso di guasto o fuori tolleranza della rete primaria, l’energia al carico critico viene assicurata dall’inverter, che la
trae dalla batteria attraverso il booster. Non vi sarà alcuna interruzione al carico
critico in caso di guasto, fuori tolleranza oppure ripristino della rete primaria.
Ricarica (VFI)
In seguito al ripristino della rete primaria, anche nel caso in cui le batterie si siano completamente scaricate, il
raddrizzatore si riavvierà automaticamente (walk-in) e subentrerà gradualmente all’inverter e al caricabatteria. Si tratta
di una funzione completamente automatica che non comporta alcuna interruzione per il carico critico.
10.14 - Funzionamento Massimo risparmio di energia
Normale (VFD)
La modalità di funzionamento dipende dalla qualità dell’alimentazione di rete nel passato recente e dalle caratteristiche
elettriche del carico. Se, nel lasso di tempo indicato, la qualità della linea si mantiene entro i parametri di tolleranza
ammessi, la linea diretta fornirà in modo continuo l’alimentazione al carico critico AC attraverso l’interfaccia di
potenza. Il controllo dell’inverter a IGBT sarà costantemente sincronizzato con la linea diretta senza bisogno di
azionare l’IGBT. In questo modo, in seguito a uno scostamento dalle tolleranze ammesse il trasferimento del carico
dalla linea diretta alla linea condizionata avverrà senza alcuna interruzione dell’alimentazione.
Nel caso in cui, nel lasso di tempo indicato, la percentuale di guasti della linea diretta ecceda i parametri ammessi,
l’UPS alimenterà il carico attraverso la linea condizionata. Il caricabatteria eroga l’energia necessaria per il
mantenimento del massimo livello di carica della batteria.
Passaggio alla modalità VFI di emergenza (a causa di un guasto dell’alimentazione di rete o di scostamenti che
non rientrino nei limiti di tolleranza ammessi)
53
Nel caso in cui l’UPS stia alimentando il carico attraverso la linea diretta e la rete di by-pass ecceda le tolleranze
ammesse (selezionabili via software), il carico viene trasferito dalla linea diretta alla linea condizionata. Il carico viene
alimentato dalla rete primaria tramite il raddrizzatore e
l’inverter, posto che la rete rimanga entro le tolleranze specificate nella sezione dei dati tecnici. Nell’evenienza che la
caduta della rete faccia registrare valori inferiori alla soglia minima, il sistema di accumulo di energia alimenterà il
carico tramite l’inverter.
Ritorno alla modalità VFD
Quando la rete primaria rientra nei limiti di tolleranza ammessi, l’UPS continua ad alimentare il carico attraverso la
linea condizionata per un tempo che varia in relazione alla percentuale di guasti della linea diretta (senza utilizzare
energia dalle batterie di accumulatori); successivamente l’UPS tornerà a funzionare in modo normale. Il caricabatteria
inizia automaticamente a ricaricare il sistema di accumulo di energia (batterie) per garantire la massima autonomia
nel minor tempo possibile.
10.15 - Modalità Elevata efficienza e condizionamento della potenza (VI)
Normale (VI)
La modalità di funzionamento dipende dalla qualità dell’alimentazione di rete nel passato recente e dalle caratteristiche
elettriche del carico. Se la qualità della linea si mantiene entro i parametri di tolleranza ammessi e il carico necessita di
condizionamento della potenza (THDi, THDv, PF) l’interfaccia di potenza fornirà alimentazione continua al carico
critico AC mentre l’inverter funziona come un filtro attivo serie e parallelo.
L’inverter a IGBT compenserà il fattore di potenza del carico, la distorsione armonica di corrente e la distorsione
armonica di tensione, offrendo un livello ottimale di condizionamento al carico senza rinunciare a livelli ottimali di
efficienza.
Passaggio alla modalità VFI di emergenza (a causa di un guasto dell’alimentazione di rete o di scostamenti che
non rientrino nei limiti di tolleranza ammessi)
Se le variazioni della rete di by-pass fanno registrare dei fuori tolleranza (i valori sono regolabili nel software) che non
possono essere compensati dal filtro attivo, il carico verrà trasferito dalla linea diretta alla linea condizionata. Il carico
viene alimentato dalla rete primaria tramite il raddrizzatore e l’inverter, posto che la rete rimanga entro le tolleranze
specificate nella sezione delle specifiche tecniche.
Nell’evenienza che la caduta della rete faccia registrare valori inferiori alla soglia minima, le batterie vengono utilizzate
per alimentare il carico tramite l’inverter.
Ritorno alla modalità VI
Quando la rete primaria di alimentazione rientra nei limiti di tolleranza ammessi, l’UPS continua ad alimentare il carico
attraverso la linea condizionata per un tempo che varia in relazione alla percentuale di guasti della linea diretta (senza
utilizzare energia dalle batterie di accumulatori); successivamente l’UPS ritorna a funzionare normalmente in modalità
VI. Il carica batteria inizia automaticamente a ricaricare il sistema di accumulo di energia per garantire la massima
autonomia nel minor tempo possibile.
10.16 - Diagramma circolare UPS
L’UPS oggetto della fornitura dovrà presentare un diagramma circolare di uscita (diagramma cartesiano che presenta
in ascissa la potenza reattiva ed in ordinata la potenza attiva dove viene riportata l’area di erogazione di potenza entro i
limiti nominali) centrato nell’origine degli assi cartesiani, come rappresentato nella figura seguente.
L’inverter a IGBT sarà in grado di alimentare tutti i tipi di carico (induttivo o capacitivo), senza declassamento, con un
fattore di potenza fino a 1. Dovrà essere garantita la compatibilità con ogni tipo di installazione e prevenire il verificarsi
di qualsiasi problema legato alle variazioni di carico con diversi fattori di potenza.
54
Si precisa inoltre che la massima potenza attiva erogabile dall’UPS dovrà essere pari al valore nominale di potenza
apparente.
10.17 - Ridondanza Circolare
L’UPS dovrà disporre inoltre della modalità “Ridondanza circolare” integrata che consenta al sistema di disattivare
automaticamente la capacità di potenza eccedente, che non viene utilizzata per soddisfare i requisiti del carico del
momento. Questo modo di funzionamento non dovrà penalizzare il livello di affidabilità del sistema.
Quando si utilizzano sistemi ridondanti, è abbastanza comune che gli UPS gestiscano carichi leggeri, con una
conseguente diminuzione dell’efficienza. L’UPS dovrà disporre di una ridondanza circolare integrata che consenta al
sistema di disattivare automaticamente la capacità di potenza eccedente, che non viene utilizzata per soddisfare i
requisiti del carico del momento. Grazie a ciò, anche in presenza di carichi molto leggeri l’efficienza dell’UPS sarà
estremamente elevata e, al contempo, il livello di affidabilità del sistema sarà maggiore, in quanto sarà sempre attivato
soltanto il numero necessario di moduli di potenza.
10.18 - COMANDI, MISURE, SEGNALAZIONI E ALLARMI
Il Sistema Statico di Continuità sarà dotato dei dispositivi di controllo, degli strumenti e degli indicatori necessari
all’operatore per monitorare lo stato e le prestazioni del sistema ed adottare le misure appropriate. Inoltre, saranno
disponibili interfacce che consentano di ampliare le funzioni di monitoraggio e di controllo oltre a quelle di assistenza.
10.19 - Display LCD touch-screen
L’UPS dovrà disporre di un display LCD touch-screen che facilita le interazioni con l’UPS. Grazie a due livelli di
accesso, protetti da password distinte, gli utenti e i tecnici dell’assistenza possono operare con un elevato livello di
sicurezza.
Le funzioni possibili saranno:
 Il monitoraggio delle soglie definite dall’utente relativamente al fattore di potenza e allo sbilanciamento di fase.
 La registrazione dati e cronologie di eventi inerenti l’alimentazione, il carico, le batterie e altre condizioni del
sistema.
Sarà possibile il rilevamento delle seguenti informazioni:
 Stato di preparazione dell’intero sistema e dei singoli moduli con indicatori per la segnalazione di
 informazioni, avvertenze e stati critici
 Avvertimenti relativi a tutti i principali sottosistemi a livello di modulo, inclusi raddrizzatore, inverter, batterie,
commutatore statico e by-pass
 Stato dei percorsi di potenza tramite display mimico a blocchi animato
 Tensione di sistema e potenza in ingresso, uscita e by-pass per tutte le fasi
 Carico vs indicazione di capacità.
 Indicazione bilanciamento carico per fase.
55
 Dispositivo di misura della temperatura del sistema
 Indicatore di carica del sistema di accumulo di energia (batterie)
 Cronologia degli interventi di assistenza.
Sulla pagina di default dovrà apparire continuamente uno schema a blocchi dell’UPS. I percorsi di potenza e i blocchi
funzionali principali dell’UPS saranno visualizzati usando semplici simboli tecnici universali, che consentono di capire
immediatamente lo stato generale dell’UPS.
Sulla stessa schermata dovrà apparire inoltre la misura costante della percentuale di carico in uscita, visualizzata
tramite indicatori grafici a lancette (uno per ogni fase di uscita).
Avvio ed arresto dell’inverter
I pulsanti di avvio ed arresto dovranno essere integrati nel display LCD touch-screen e saranno dotati di una funzione
di controllo tramite dispositivo di sicurezza per evitare azionamenti accidentali ma con possibile rapido spegnimento
in caso di emergenza.
10.20 - Interfaccia
Interfaccia Ethernet RJ45
L’UPS sarà dotato di una interfaccia Ethernet RJ45 Si tratta di una interfaccia Ethernet RJ45 da 10/100 MBit full/half
duplex per comunicazione LAN con software dedicato, e consentire l’impostazione dei parametri UPS durante la
messa in funzione e la manutenzione.
Porta di servizio RS232
L’UPS sarà dotato di un connettore femmina di tipo D a 9 pin per la comunicazione seriale RS232C destinato
unicamente a scopi di assistenza.
Slot card bay
L’UPS sarà provvisto di due slot bay, disponibili per schede di comunicazione opzionali.
Connettore con morsetto a vite 2*16 per i contatti di ingresso e di uscita
Grazie a questo connettore sarà possibile collegare sei contatti di uscita e quattro contatti di ingresso configurabili
individualmente, programmabili tramite software di assistenza per una varietà di funzioni. Questa interfaccia è
elettricamente isolata dai circuiti primari dell’UPS (SELV). La potenza massima dei contatti di uscita non deve
superare i 24V e 1A
10.21 - CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SISTEMA STATICO DI CONTINUITA’
Parametro
10.22 - Caratteristiche di ingresso
Tensione nominale
Tolleranza sulla tensione al 100% del carico
Unità
di misura
Frequenza nominale (60 Hz selezionabile)
Tolleranza sulla frequenza
Fattore di potenza ingresso @ 100% del carico
applicato
Fattore di potenza ingresso @ 50% del carico applicato
Distorsione armonica totale di corrente (THDi) @
100% del carico applicato
Distorsione armonica totale di corrente (THDi) @ 50%
del carico applicato
Dati del
capitolato
(V)
(V)
400 V trifase + N
Da 250 a 460
(Hz)
(%)
50
± 10
> 0.99
> 0.99
10.23 - Caratteristiche di uscita inverter
Tensione nominale (380/415 selezionabile)
Frequenza nominale (60 Hz selezionabile)
Potenza apparente nominale @ 40°C
Potenza apparente nominale @ 25°C
56
(%)
<3
(%)
<5
(V)
(Hz)
(kVA)
(kVA)
400 trifase + N
50
1000
1100
Parametro
Potenza attiva nominale
Potenza attiva massima fino al 100% della potenza
nominale apparente
Adattamento automatico della potenza nominale di
uscita in funzione della temperatura
Unità
di misura
(kW)
Stabilità in regime statico della tensione di uscita con
ingresso nei limiti ammessi e variazione del carico da 0
al 100%
Stabilità in regime dinamico con variazione istantanea
del carico da 0 al 100%
Fattore di cresta del carico senza declassamento
Distorsione della tensione di uscita con il 100% di carico
lineare
Distorsione della tensione di uscita con il 100% di carico
non lineare come specificato nella Norma IEC/EN 620403
Stabilità della frequenza di uscita con sincronismo da
rete (± 2  ± 4 selezionabile)
Stabilità della frequenza di uscita con oscillatore interno
Velocità di variazione della frequenza
Sovraccarico ammesso:
. per 10 minuti
. per 1 minuto
Corrente di cortocircuito:
. 300% In
. 150% In
Tensione nominale (380 – 415 selezionabile)
Tolleranza sulla tensione (± 5  ± 15 selezionabile)
Frequenza nominale (60 Hz selezionabile)
Tolleranza sulla frequenza (± 0.2, ÷ 6 selezionabile)
Sovraccarico ammesso:
. per 10 minuti
. per 1 minuto
. per 600 millisecondi
. per 100 millisecondi
10.24 - Caratteristiche UPS
Dimensioni di ciascun modulo di potenza L x H x P
Dimensioni del modulo I/O box L x H x P
Altezza
(kW)
1000
(%)
(%)
(%)
@ 25°C = 110%
@ 35°C = 105%
@ 40°C = 100%
(%)
(%)
±1
Conforme a IEC/EN
62040-3, VFI, SS,
111
3:1
(%)
1
(%)
<3
(%)
±6
(%)
(Hz/sec)
± 0,1
<1
(%)
(%)
125
150
(ms)
(s)
10
5
(V)
(%)
(Hz)
(%)
400
±10
50
±1
(%)
(%)
(%)
(%)
125
150
700
1000
(mm)
675x1800x853
(mm)
L x P (I/O Box 1200kVA)
Peso di ciascun modulo di potenza
Peso del modulo I/O box da 1200kVA
Livello di rumore misurato @ 1 metro ed al 100% del
carico secondo ISO 3746
Rendimento AC/AC in modalità VFI a condizioni di
ingresso nominali con carico resistivo:
- carico del 25%
- carico del 50%
- carico del 75%
- carico del 100%
Rendimento AC/AC in modalità VFD
Grado di protezione (a disposizione livelli superiori)
57
Dati del
capitolato
900
1800
kg
(kg)
1075x853
610
450
(dBA)
< 75
(%)
(%)
(%)
(%)
(%)
95
95.4
95.5
95.2
99
IP 30
Parametro
Colore armadi
Unità
di misura
Dati del
capitolato
RAL 5004
Le caratteristiche costruttive e funzionali degli UPS dovranno essere in linea con lo stato dell'arte nel settore.
L’UPS sarà garantito per un anno e per tale periodo il Fornitore si impegnerà ad assicurarne l'assistenza tecnica. La
fornitura di parti di ricambio sarà garantita per un periodo di 10 anni.
L'offerta dovrà riportare anche la proposta di un contratto di manutenzione che dovrà prevedere un tempo di
intervento massimo garantito di 4 ore e la reperibilità 24/24 ore, con la disponibilità da parte del manutentore ad
accettare anche penali nel caso di non rispetto di tali vincoli contrattuali.
La manutenzione dovrà essere effettuata direttamente dalla ditta fornitrice del Sistema Statico di Continuità. Tale
offerta dovrà anche indicare l’ubicazione dei Centri di Assistenza, competenti per territorio e non, con il numero dei
tecnici disponibili per ogni centro.
10.25 - ESTENSIONE DELLA FORNITURA
Scopo della seguente sezione è la definizione di servizi, attività e mezzi necessari al completamento della fornitura del
Sistema Statico di Continuità.
10.26 - Documentazione
Tutti i documenti tecnici emessi dal Fornitore, in particolare il manuale operativo per l’installazione, manutenzione e
ricerca guasti, dovranno essere in lingua italiana.
10.27 - Parti di ricambio
Il Fornitore dovrà presentare a richiesta una lista di parti di ricambio raccomandate per almeno due e/o cinque anni di
esercizio.
10.28 - Imballo
Il Fornitore dovrà garantire che tutte le apparecchiature siano imballate in modo adeguato.
10.29 - Spedizione
Il Fornitore dovrà provvedere a far pervenire il materiale all’indirizzo richiesto, alla data concordata.
ART. 11 - MESSA IN SERVIZIO
La messa in servizio sarà a carico del Fornitore che si renderà garante e responsabile dei lavori da eseguirsi e del personale
che interverrà.
I Tecnici dovranno essere addestrati ad operare come previsto dalle vigenti norme in materia si sicurezza del lavoro.
11.1 - Servizio di pronto intervento
Il Fornitore dovrà indicare il proprio centro di assistenza più vicino all’indirizzo di installazione dell’impianto oggetto
della fornitura.
Il centro di assistenza tecnica dovrà essere in grado di garantire servizi di manutenzione e di pronto intervento nei
tempi e nei modi richiesti dal Committente.
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ART. 12 - TELEDIAGNOSI E MONITORAGGIO A DISTANZA
Scopo della presente sezione è definire i requisiti del sistema di Monitoraggio e Controllo remoto da parte di un
Centro di Assistenza autorizzato
12.1 - Monitoraggio e controllo da centro di assistenza
La fornitura dovrà essere comprensiva di un sistema di monitoraggio remoto che utilizzerà una linea telefonica
analogica o un collegamento di tipo GSM per garantire la massima affidabilità dell’UPS.
L'attività di monitoraggio sarà svolta 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno grazie ad hardware dedicato che permetterà a
tecnici di assistenza addestrati ed autorizzati di stabilire un collegamento elettronico costante con un centro di
assistenza remoto autorizzato e, pertanto, con gli stessi UPS. Gli UPS si collegheranno telefonicamente con il centro
di assistenza remoto in modo automatico e ad intervalli prestabiliti per fornire informazioni dettagliate che verranno
analizzate per riuscire a prevedere eventuali anomalie. Inoltre, dovrà essere possibile controllare l’UPS a distanza.
La trasmissione dei dati dell’UPS al centro di assistenza remoto avrà luogo come da seguenti intervalli:
 ROUTINE: intervallo programmabile compreso tra 5 minuti e 2 giorni
 EMERGENZA: al verificarsi di un’anomalia o al superamento dei limiti previsti per i parametri
 MANUALE: in seguito ad una richiesta del centro di controllo
Durante la chiamata il centro di controllo:
 Identificherà l’UPS collegato
 Richiederà i dati conservati nella memoria dell’UPS a partire dall’ultimo collegamento
 Richiederà all’UPS informazioni in tempo reale (selezionabili)
Il centro di assistenza provvederà quindi ad analizzare i dati storici e a redigere regolarmente un report dettagliato su
condizioni operative ed eventuali stati critici dell’UPS.
Il centro di controllo dovrà potere offrire la possibilità di attivare un sistema opzionale di notifica di SMS, grazie al
quale sarà possibile ricevere un SMS al verificarsi di uno dei seguenti eventi:
 Mancanza di rete
 Ripristino di rete
 Mancanza linea di riserva.
 Carico alimentato dalla linea di riserva
Il Fornitore dovrà dimostrare di svolgere attività di monitoraggio remoto e teleassistenza su un parco macchine non
inferiore a 2.000 unità sul territorio nazionale, dichiarandosi disponibile a fornire, su richiesta della Committente,
elenco di Clienti referenti sul territorio nazionale.
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