Due parole - Cinquino.Net

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Due parole
Bene, vi chiederete perché montare il terzo stop su una macchina un po’ vecchiotta che dall’origine non
ne era dotata.
Io l’ho realizzato perché la 500 è piccolina e non la si vede bene, con il traffico caotico, la gente
distratta e convulsa è molto facile trovarsi qualche grosso SUV che ci pianta i suoi potenti fari sin dentro
l’angusto abitacolo. Da quella posizione difficilmente vedrà i nostri stop accesi
Inoltre il cinque è vecchiotto e il suo impianto elettrico è un po’ stanco con quelle lampadine fioche …quante
primavere alle spalle!!!!!!
Per non parlare del circuito elettrico degli stop che non ha il classico contatto elettrico sul pedale del freno
(tranne la R) ma è derivato direttamente da un contatto presente sulla pompa dei freni … il famoso
“Idrostop”.
Un dispositivo che aziona un contatto elettrico tramite la pressione dell’ olio del circuito frenante.
Un aggeggio robusto e indistruttibile, ma che non sempre fa il suo dovere e non è neanche regolabile.
Al contrario, i sistemi tradizionali sono più sensibili e regolabili tramite una ghiera che registra la distanza
del contatto.
Vi è mai capitato di accodarvi a una 500? Avete notato che gli stop funzionano quasi nell’ultimo momento
della frenata.?
Bene, a quel punto ho pensato che era necessario qualcosa per rendere meglio visibile la mia 500.
Cosa fare?
Comprare qualcosa di ultra tecnologico……neanche a pensarci!!!!
Comprare qualcosa con un design moderno …come un pugno in un occhio!!!!!
Ho pensato di acquistare un accessorio after market per le moto….. che prezzi !!!!!
Tutte le possibili soluzioni non erano coerenti con lo spirito con cui volevo realizzare lo stop.
Che fare?
Non avevo la minima intenzione di bucare, sforacchiare e trapanare il mio cinque.
Mai e poi mai!!!.
La mia soluzione doveva essere tassativamente reversibile, come del resto tutte le piccole modifiche che ho
fatto sino ad ora sfruttando quello che passa il convento.
E poi volete mettere la soddisfazione del “Fai da Te” !!!!
Nel 2002 andai ad una mostra-scambio, vidi una forcella smontata di una vecchia Harley che però aveva
ancora su due belle frecce tutte cromate. Per 5 Euro feci il busines.
Per circa due anni le ho usate come sopramobile !!!!!!!!
Un giorno mi è capitato di vedere in funzione lo stop di una moto fatto con dei LED rossi luminosissimi,
inoltre mi è capitato di utilizzare una torcia elettrica che sfruttava la luce emessa da dei LED molto luminosi.
Click !!!!! scatta l’idea.
Li posso utilizzare anche io per il mio terzo stop montati dentro una delle frecce della HD comprate due anni
fa !!!!!!!
Bene si comincia !!!!!!!
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La realizzazione
Questi strani LED sono definiti “Ultraluminosi” sono in vendita nei negozi di componenti per
elettronica.
Esistono di vari colori e diversi diametri, l’importante è soffermarsi sul flusso luminoso e sull’angolo di
visione.
Credo che i migliori siano quelli della Kingbright almeno quelli di 1cm di diametro.
Io ho optato per i Kingbright Super Bright Red (GaAlAs) di cui vi indico il sito: www.kingbright.com
Per realizzare un circuito elettrico bisogna, purtroppo, prendere dimestichezza con termini tipo Volt,
Ampere, Ohm, diodi, resistenze ecc….
Non tutti masticano bene l’elettricità ma in realtà non è nulla di estremamente complicato.
Per realizzare il circuito si può scegliere di collegare i LED in serie o in parallelo fra loro, prendendo come
riferimento il polo positivo e quello negativo dell’ impianto elettrico.
Non volendo entrare in discorsi prettamente tecnici nonché noiosi tra i pro e i contro di un sistema rispetto
alla altro, io ho optato per il collegamento in serie fidandomi della robustezza dei LED nonchè della loro
lunga durata.
L’impianto elettrico del nostro cinque è alimentato a 12Vcc in corrente continua mentre la tensione del LED
e generalmente di 1,5/1,8Vcc.
Che fare?
Nel mio caso, avendo scelto di collegare il circuito in serie, ho dovuto aggiungere una resistenza da 120 Ohm
¼ di Watt dimensionando il tutto come se la tensione di alimentazione fosse 13.5 Vcc.
Giusto per stare più tranquillo.
Comunque vi consiglio vivamente di misurare con un multimetro la tensione della vostra 500 con il motore
avviato e qualche colpo di acceleratore
Considerate sempre che i singoli LED accettano anche tensioni di alimentazione più elevate dei 1,5/1,8Vcc.
Vi ricordate….. l’impianto della 500 è vecchiotto e stanco, è dotato della dinamo nonché del regolatore di
tensione che non sono proprio campioni di precisione!!!!.
Fatta questa breve, necessaria ed imprecisa descrizione (non me ne vogliano gli addetti ai lavori)
passiamo all’azione.
Mi sono procurato i seguenti componenti, alcuni potete vederli anche nelle foto 1
• 6 LED da 1cm di diametro (0,5€/Cad.);
• 1 resistenza 120Ω ¼ di Watt (5 centesimi €);
• 1 basetta per le connessione dei componenti elettronici detta “Millefori”(1€);
• un barattolino di vernice argentata (4,5€)
• un po’ di cavo polarizzato in plastica trasparente;
• una staffetta forata;
• un pezzo di plexiglas;
• morsetti fastom di vario tipo;
• due staffette di lamierino leggero;
• ed in fine il Busines del 2002 !!! …..la freccia dell’ Harley
Gli oggetti senza prezzo li avevo già
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Foto 1
La moneta da 2€ non fa parete dello stop !!!
Foto 2
Ecco il Busines completamente smontato
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Foto 3
Ecco i un paio di LED e le resistenze per capire le reali dimensioni degli oggetti..
I 2€ stanno sempre li !!!
Bene, dopo essermi procurato i componenti mi sono preparato anche i ferri del mestiere:
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forbici da elettricista e giraviti;
saldatore, stagno e pasta per saldature;
lime e limette;
traforo o archetto come dir si vuole;
trapano a mano e relative punte;
pinze di tutte le tipologie;
pennelli da modellismo;
multimetro e un alimentatore 230Vca/12Vcc
ammennicoli e cianfrusaglie varie
Ma soprattutto tanta tanta pazienza e un pò di tempo disponibile. (queste ultime scarseggiano molto !!!)
Il progetto era di incastonare i 6 LED disposti su due file parallele all’interno della freccia utilizzando gli
stessi attacchi del vecchio impianto luminoso ormai completamente dismesso.
L’interno della freccia era in condizioni pietose fra ossido e rugine, per cui l’ho verniciata con la vernice da
modellismo.
Pensando all’incastonamento, ho tagliato e sagomato la basetta millefori in un piccolo rettangolo su cui
incollare i 6 LED.
Anche la basetta ha subito il trattamento di verniciatura.
Asciugata la vernice e incollati i LED, rimaneva da studiare il sistema di fissaggio della basetta con i LED
incollati e la freccia.
Qui sono entrante in campo le due staffette di lamierino leggero, che tagliate a misura, piegate e incollate,
hanno completato il supporto.
Pronto il supporto e pronta la base, sono passato alle saldature dei LED e della resistenza.
Un operazione abbastanza delicata perché questi componenti mal sopportano le alte temperature del
saldatore.
Vi consiglio di lasciare più lunghi possibili i catodi e gli anodi dei LED.
Per il resto nulla di difficile neanche la connessione con i cavi di alimentazione.
Altro consiglio: prima di saldare il tutto provate i LED uno a uno e anche la resistenza.
Non si sa mai !!!!
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Comunque…………ecco la foto !!!!!!
Foto 4
Da queste foto si possono vedere:
ƒ il fondo verniciato;
ƒ la basetta
ƒ le staffette sagomate;
ƒ le saldature
Foto5
5
A questo punto ho scelto di non montare il vecchio vetrino rosso, ma di provare a realizzarne un’ altro con il
plexiglas.
Qui mi ha aiutato un mio amico orologiaio…..che ringrazio per la precisione e la pazienza.
Foto 6
Ecco il risultato.
Non male devo dire.
Foto 7
Ecco “l’opera d’arte” pronta al collaudo completa del fastom di alimentazione.
I 2€ stanno sempre li !!!
…….Via si parte per il collaudo statico !!!!!!!
Si prepara l’alimentatore, il multimetro e qualche cavo di collegamento…….
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E LUCE FU !!!!!!
Foto 8
La vecchia freccia dell’ Harley ha ripreso luce con accanto la gemella …un pò spenta direi!!!!
foto 9
foto 10
Ecco l’effetto al buio di casa ……Uhm…però sembra funzionare !!!!!!
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1. L’installazione
L’installazione non è stata molto preoccupante, il difficile come ho già detto, è stato di non voler fare buchi
al povero cinque.
Mi restava il dilemma di come fissare lo stop.
Il problema l’ho risolto sagomando la staffetta forata che avete visto nella foto 1 fino a farle prendere la
forma che potete vedere nella foto 7.
Nulla di complicato mi è bastato usare 2 paia di pinze.
Foto 11
Come spero si possa capire dalla foto, ho innestato la staffetta nella lamiera di riporto del telaio del vetro.
Cosi ho risolto il dilemma, in pratica la staffetta funge da gancio e lo stop è praticamente appeso.
Ho applicato anche quel piccolo pezzo di gomma che serve ad evitare vibrazioni e sfregamento fra metalli.
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Ho cercato di celare il cavo di alimentazione:
foto 12
foto 13
fino ad arrivare nel vano motore passando per i fori e i ganci esistenti
foto 14
Il grasso nero e lo sporco che vedete sono originali……… ;-)
foto 15
Ecco il fanalino posteriore smontato con in vista il cavo di alimentazione dello stop.
foto 16
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ho cablato una modifica per l’impianto elettrico per derivare l’alimentazione e la massa dello stop senza
dover modificare l’impianto originale
foto 17
foto 18
Rimontato e richiuso il tutto ecco il risultato visto da fuori.
foto 19
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foto 20
Spero non vi siate annoiati, in particolare mi farebbe piacere che possiate utilizzare questo mio lavoro come
spunto per le vostre idee.
Un saluto.
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