Elettrotecnica ed Azionamenti Elettrici: Rocco Rizzo Dipartimento di Ingegneria dell’Energia e dei Sistemi PRINCIPI DI SICUREZZA ELETTRICA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 1 di 92 Introduzione Definizione Generale Un impianto elettrico è: “l’insieme di componenti elettrici [anche a tensione nominale diversa] elettricamente associati al fine di soddisfare a scopi specifici ed aventi caratteristiche coordinate. Fanno parte dell’impianto elettrico tutti i componenti elettrici non alimentati tramite prese a spina; fanno parte dell’impianto elettrico anche gli apparecchi utilizzatori fissi alimentati tramite prese a spina destinate unicamente alla loro alimentazione.” (da Norma CEI 64-8) Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 2 di 92 Introduzione Prescrizioni generali di progetto La progettazione di un impianto elettrico deve seguire criteri adeguati per assicurare: la protezione delle persone e dei beni contro i pericoli e i danni derivanti dall’uso degli impianti elettrici; il corretto funzionamento dell’impianto per l’uso previsto; Regola d’arte Perché siano assicurate le due condizioni precedenti è necessaria una attenta progettazione (progettista regolarmente iscritto nel rispettivo Albo) ed una corretta installazione (impresa abilitata) che prevede, tra l’altro, l’impiego di prodotti di qualità e pienamente rispondenti alle relative norme e/o certificazioni. Infine l’impianto deve essere realizzato “a regola d’arte“ vale a dire conforme a tutte le norme giuridiche e tecniche di pertinenza in modo da conseguire quel “livello di sicurezza accettabile” che non è mai assoluto, ma è, al progredire della tecnologia, determinato e regolato dal legislatore e dal normatore; !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ATTENZIONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ”Nessuna Norma, per quanto accuratamente studiata, può garantire in modo assoluto l’immunità delle persone, degli animali e dei beni dai pericoli dell’energia elettrica“. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 3 di 92 Introduzione Norme Giuridiche Sono tutte le norme dalle quali scaturiscono le regole di comportamento dei soggetti che si trovano nell’ambito di sovranità dello Stato. Le fonti primarie dell’ordinamento giuridico sono le leggi ordinarie, emanate dal Parlamento, i decreti legge emanati dal Governo, i decreti del Presidente della Repubblica; Norme Tecniche Sono l’insieme delle prescrizioni sulla base delle quali devono essere progettate, costruite e collaudate, le macchine, le apparecchiature, i materiali e gli impianti, affinché sia garantita l’efficienza e la sicurezza di funzionamento. Le norme tecniche, emanate da organismi nazionali ed internazionali, sono redatte in modo molto particolareggiato e possono assumere rilevanza giuridica quando la stessa viene loro attribuita da un provvedimento legislativo; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 4 di 92 Introduzione Enti Normativi INTERNAZIONALE EUROPEO ITALIANO Elettrotecnica ed Elettronica IEC CENELEC CEI Altri Settori ISO CEN UNI Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 5 di 92 Introduzione Disposizioni legislative nel settore elettrico [...]; Legge 186/1968: ”Disposizioni concernenti materiali e impianti elettrici“; [...]; DM del 15/12/1978: ”Designazione del Comitato Elettrotecnico Italiano di Normalizzazione Elettrotecnica ed Elettronica“; [...]; Direttiva 93/68 CEE del 22/07/1993 Riguardante la marcatura CE del materiale elettrico; [...]; DM 37/2008: ”Regolamento [...] recante il riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici“; D.LGS n. 81 del 9/04/2008 ”Testo unico sulla sicurezza“; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 6 di 92 Introduzione La normativa tecnica L’Ente normatore nazionale per il settore elettrico ed elettronico è il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). Esso ha lo scopo di stabilire: i requisiti che devono avere i materiali, le macchine, le apparecchiature e gli impianti elettrici affinché corrispondano alla regola di buona elettrotecnica; il livello minimo di sicurezza per impianti e apparecchi per la loro conformità giuridica alla regola d’arte; i criteri con i quali detti requisiti debbono essere provati e controllati. Alcune tra le Norme e Guide CEI per gli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione sono: CEI 64-8: ”Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1550 V in corrente continua“; CEI 64-12: ”Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario“; CEI 11-1: ”Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica Norme generali“; CEI 11-8: ”Impianti di terra“; [...]; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 7 di 92 Introduzione Marcatura e marchi di conformità Il D.LGS 626/1996 relativo all’attuazione della direttiva 93/68/CEE ha introdotto anche in Italia l’obbligo della marcatura CE del materiale elettrico. La marcatura CE è applicata dallo stesso costruttore (importatore o mandatario) che ha costruito e/o messo in commercio il materiale in Europa. L’apposizione della marcatura CE si effettua in alternativa, sul prodotto, sull’imballo, sulle avvertenze d’uso, sulla garanzia ecc. e deve essere visibile, leggibile e indelebile. La marcatura CE è obbligatoria e indica espressamente la rispondenza di quel prodotto ai requisiti essenziali di tutte le direttive europee che lo riguardano e che costituiscono l’unico vincolo tecnico obbligatorio. Per poter apporre la marcatura CE il costruttore deve eseguire delle procedure ”standard” per la verifica della conformità del prodotto alle direttive stesse. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 8 di 92 Introduzione Marcatura e marchi di conformità La marchiatura invece, può essere richiesta dal costruttore, per alcuni prodotti di grande serie, a specifici enti (in Italia all’Istituto per il Marchio di Qualità IMQ). Il Marchio IMQ è previsto per materiale elettrico destinato ad utenti non addestrati e, per fornire ad essi la massima garanzia, viene concesso a determinate condizioni; in particolare: riconoscimento dei sistemi di controllo e di qualità del costruttore; approvazione del prototipo con prove di tipo; controllo della rispondenza della produzione al prototipo, su campioni prelevati dal mercato. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 9 di 92 Introduzione Alcune considerazioni sulla “marcatura“ e “marchiatura” La marcatura CE, seppur obbligatoria per la libera circolazione nel mercato Europeo, è lasciata alla responsabilità del singolo costruttore che attesta la rispondenza dei componenti elettrici da lui prodotti alle direttive Europee. Alla marcatura CE quindi non si devono attribuire significati propri di un marchio di qualità. Il marchio IMQ (coesistente con il precedente) fornisce più garanzie all’utente che non il contrassegno CE. La marchiatura infatti è rilasciata da un organismo “terzo“ a seguito di una procedura che coinvolge l’idoneità delle strutture produttive, il superamento da parte di un prototipo di prove previste nelle norme CEI, la conformità della produzione al prototipo accertata periodicamente su campioni prelevati sia in fabbrica che sul mercato. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 10 di 92 Introduzione Alcune considerazioni sulle Norme CEI La legge 186/1968 (formata da 2 soli articoli) sancisce che: Art. 1. Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte. Art. 2. I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le istallazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del CEI si considerano costruiti a regola d’arte. ATTENZIONE: Le Norme CEI sono condizione sufficiente ma NON necessaria per la regola d’arte. Questo criterio è finalizzato a non impedire l’innovazione. Ovvero, un apparecchio innovativo può non ancora essere oggetto di una norma, ma funzionare meglio di quelli esistenti. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 11 di 92 Struttura degli impianti elettrici Alcune definizioni preliminari Quadro Elettrico: contenitore metallico o isolante in cui sono fissati tutti gli apparecchi di protezione e manovra (interruttori, sezionatori, ecc.); Circuiti di Distribuzione: circuiti di collegamento tra due o più quadri elettrici; Circuiti Terminali: circuiti di collegamento tra un quadro elettrico e gli apparecchi utilizzatori o le prese a spina; Parti attive: tutti i conduttori o le parti conduttrici, facenti parte di componenti elettrici e che sono in tensione durante il funzionamento normale (compreso il conduttore di neutro, escluso il conduttore di protezione PE or PEN); Massa: parte conduttrice, facente parte dell’impianto elettrico, che può essere toccata, che non è in tensione in condizioni ordinarie di isolamento, ma che può andare in tensione in caso di un cedimento dell’isolamento principale (Esempio: carcassa di un motore elettrico, involucro metallico di un elettrodomestico, ecc.); Massa estranea: una parte conduttrice che NON fa parte dell’impianto elettrico ma che può portare il potenziale di terra all’interno dell’ambiente (Esempio: termosifone, tubi metallici dell’acqua o del gas, ecc.); Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 12 di 92 Struttura degli impianti elettrici Schema di un sistema elettrico Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 13 di 92 Struttura degli impianti elettrici Classificazione in base alla tensione nominale Categoria 0: Categoria I: Categoria II: Categoria III: bassissima tensione; bassa tensione; media tensione; alta tensione; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 14 di 92 Struttura degli impianti elettrici Classificazione in base alla struttura La distribuzione dell’energia elettrica alle utenze in BT, avviene secondo tipologie di sistemi che sono definiti in funzione (art. 312 - Norma CEI 64-8): del loro sistema di conduttori attivi; del loro modo di collegamento a terra; Conduttori attivi Collegamento a terra Si distinguono diversi tipi di sistemi BT descritti da 2 lettere: la prima lettera indica lo stato del neutro lato BT nella cabina di trasformazione MT/BT; la seconda lettera indica lo stato delle masse lato utilizzatori; esistono 3 tipi principali di sistemi: Sistema TT (Terra-Terra); Sistema TN (Terra-Neutro); Sistema IT (Isolato-Terra); Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 15 di 92 Struttura degli impianti elettrici Sistema TT Cabina MT/BT QBT Fase 1 • x • x TRASFO • • x Fase 2 • x • x x x Fase 3 • PE/CT • x Neutro x x nodo di terra di cabina o CT o x x x o o o x x x x Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 16 di 92 Struttura degli impianti elettrici Sistema TN-S Cabina MT/BT QBT Fase 1 • x • x TRASFO • • x Fase 2 • x • x x x Fase 3 • x • Neutro PE • x x nodo di terra di cabina o CT o x x x o o x o x x Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 17 di 92 Struttura degli impianti elettrici Sistema TN-C Cabina MT/BT QBT Fase 1 • x • x TRASFO • • x Fase 2 • x • x x Fase 3 • • • PEN x x x nodo di terra di cabina o CT o x x x o o o x x x Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 18 di 92 Struttura degli impianti elettrici Sistema TN-C-S Cabina MT/BT QBT x TN-C • TN-S • x PEN TRASFO • • x x x Fase 2 • x Fase 1 • Fase 3 • • • PE • x Neutro x x nodo di terra di cabina o CT o x x x o o x o x x Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 19 di 92 Struttura degli impianti elettrici Sistema IT Cabina MT/BT QBT • x Fase 1 • Fase 2 • x • x • Fase 3 TRASFO x x x PE/CT • x x x nodo di terra di cabina o o x x x o o o x X X x x x Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 20 di 92 Sicurezza Elettrica Prescrizioni generali di progetto La progettazione di un impianto elettrico deve seguire criteri adeguati in grado di assicurare: la protezione delle persone e dei beni contro i pericoli e i danni derivanti dall’uso degli impianti elettrici; il corretto funzionamento dell’impianto per l’uso previsto; Pericoli principali correnti pericolose per il corpo umano; temperature troppo elevate che possono provocare ustioni, incendi o altri effetti pericolosi; ⇒ Sicurezza delle persone (⇔) Sicurezza impianto Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 21 di 92 Sicurezza degli impianti Sovracorrenti L’impianto elettrico deve essere realizzato in modo che non ci sia, in servizio ordinario, pericolo di innesco dei materiali infiammabili a causa di temperature elevate o di archi elettrici. Inoltre, le persone ed i beni devono essere protetti contro le conseguenze dannose di temperature troppo elevate o di sollecitazioni meccaniche dovute a sovracorrenti che si possano produrre nei conduttori attivi. Queste sovracorrenti possono essere di due tipi: sovracorrenti di funzionamento: Correnti di sovraccarico; (circuito elettricamente “sano” ma percorso da correnti maggiori della corrente nominale: avviamento di motori; ecc.); sovracorrenti di guasto: Correnti di cto-cto; (circuito elettricamente “guasto”: cedimento dell’isolamento; terminali di conduttori in cto-cto; ecc.); Per proteggere l’impianto è necessario agire mediante uno dei seguenti metodi: limitazione della sovracorrente massima ad un valore non pericoloso tenuto conto della sua durata [Corrente di sovraccarico]; interruzione automatica della sovracorrente prima che essa permanga per una durata pericolosa [Corrente di cto-cto]; È poi necessario usare opportune protezioni contro le sovratensioni dovute ad interazioni tra parti di circuito alimentati a valori diversi di tensione ed a quelle dovute ad altre cause (per esempio fenomeni atmosferici, sovratensioni di manovra, ecc.); Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 22 di 92 Dispositivi di Protezione I dispositivi più utilizzati per la protezione degli impianti sono: i fusibili e gli interruttori magneto-termici. Vedremo anche l’interruttore differenziale usato però per la protezione delle persone; Fusibili BT Un fusibile è sostanzialmente costituito da un conduttore a bassa temperatura di fusione alloggiato entro un contenitore (in vetro, ceramica etc.), che funge da camera di interruzione, con le estremità collegate a due elettrodi. Il principio di funzionamento è noto: quando è percorso da corrente il conduttore si riscalda; se la corrente supera la cosiddetta ‘’soglia ‘’ il conduttore fonde ed apre il circuito. Ovviamente l’apertura è tanto più rapida quanto più la corrente è elevata. La caratteristica d’intervento è pertanto ‘’ a tempo inverso ‘’; I principali parametri di un fusibile sono: la tensione nominale VN ; la corrente nominale IN ; il potere nominale di interruzione (la massima corrente che il fusibile è in grado di interrompere). Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 23 di 92 Dispositivi di Protezione Interruttori Automatici di BT Gli interruttori (di potenza) sono apparecchi di protezione e di manovra capaci di aprire e chiudere un circuito anche in condizioni di corto circuito. Infatti gli interruttori di potenza sono dotati di ‘’camera rompiarco ” ( o camera di estinzione) al cui interno l’arco, allungato e raffreddato, si deionizza e si estingue. Gli interruttori possono esser unipolari o multipolari (bipolari, tripolari etc.) in relazione al numero di poli; ciascun polo è caratterizzato da due elettrodi di cui uno mobile che viene allontanato o avvicinato all’elettrodo fisso rispettivamente nelle manovre di apertura e di chiusura del circuito. La manovra può essere sia ‘’manuale ‘’, ossia effettuata da un operatore, sia ‘’automatica‘’ asservita cioè ad un dispositivo detto ‘’relè” (o sganciatore) che interviene quando rileva specifiche condizioni anomale. Gli interruttori utilizzati negli impianti elettrici di BT sono in genere dotati di sganciatore termico e magnetico. Negli interruttori di ‘’tipo domestico e similare ‘’ (detti anche ‘’modulari ‘’) la taratura degli sganciatori è fissa; negli sganciatori di ‘’tipo industriale) (detti anche ‘’scatolati”) la taratura è in genere regolabile. Gli interruttori di tipo industriale, ed in particolare quelli di grossa taglia (corrente nominale > 400 A) sono provvisti di sganciatori di ‘’tipo elettronico‘’ che consentano una più vasta gamma di regolazioni e di funzioni. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 24 di 92 Dispositivi di Protezione Interruttori Automatici di BT I principali parametri di un interruttore sono: il numero di poli; la tensione nominale VN ; la corrente nominale IN ; il potere nominale di interruzione Pdi (la massima corrente che l’interruttore è in grado di interrompere). Un interruttore automatico è inoltre caratterizzato dalla ‘’caratteristica d’intervento” e dall’andamento del cosiddetto ‘’integrale di Joule ” (o energia passante). Nella caratteristica di intervento di un interruttore di tipo magnetotermico si distinguono un tratto ”a tempo inverso” cioè con tempo d’intervento decrescente al crescere della corrente (intervento dello sganciatore termico) e da un tratto ‘’ad intervento istantaneo‘’ (intervento dello sganciatore magnetico). L’effettivo andamento della caratteristica d’intervento e dell’integrale di Joule sono rilevabili dai cataloghi delle ditte costruttrici. Questa protezione viene impiegata per proteggere le linee e i carichi aprendo il circuito quando la corrente supera i valori limite, per i tempi consentiti, a seguito di un sovraccarico temporaneo o per un guasto di corto circuito. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 25 di 92 Dispositivi di Protezione Interruttori Automatici di BT L’interruttore magnetotermico ha una caratteristica di intervento di questo tipo: Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 26 di 92 Dispositivi di Protezione Interruttore Differenziale Gli interruttori di tipo differenziale (salvavita) sono impiegati per proteggere le persone. A causa di un guasto verso terra le correnti I1 ed I2 risultano diverse tra loro; la ‘’corrente differenziale” I∆ = I1 − I2 6= 0 (somma vettoriale) determina l’apertura automatica dell’interruttore se, il suo valore, supera la ‘’corrente differenziale nominale I∆N ” indicata dal costruttore. Sicuramente il differenziale non interviene se I∆ < I∆N /2, mentre per correnti comprese tra I∆N /2 e I∆N l’intervento è aleatorio. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 27 di 92 Dispositivi di Protezione back Interruttore Differenziale L’interruttore differenziale ha una caratteristica di intervento di questo tipo: Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 28 di 92 Dispositivi di Protezione Interruttore Differenziale I principali parametri di un interruttore differenziale sono: il numero di poli; la tensione nominale VN ; la corrente nominale IN ; Corrente differenziale nominale d’intervento I∆N : è il valore minimo della corrente differenziale che determina l’apertura dei contatti entro i tempi specificati dalle norme; Tempo di intervento: intervallo di tempo che intercorre tra l’istante in cui la corrente differenziale assume un valore superiore a I∆N e l’istante in cui avviene l’apertura dei contatti. Le correnti verso terra possono essere eccessive, anche senza un guasto a terra localizzato, quando: lo stato di conservazione generale dell’impianto è precario o singole utenze presentano isolamento verso terra insufficiente; la natura degli apparecchi utilizzatori è tale per cui le correnti di dispersione eccedono i valori usuali; l’impianto elettrico è molto vasto, con un gran numero di apparecchi utilizzatori. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 29 di 92 Docente: Rocco Rizzo slide 30 di 92 Sicurezza degli impianti Cavi BT Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Sicurezza degli impianti Cavi MT Tipo di posa Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 31 di 92 Sicurezza degli impianti Sintesi scelta cavi BT Definito il tipo di distribuzione (TT, TN-S, ecc.), il numero di conduttori (3F; 3F+N; 3F+N+PE;) ed il tipo di posa, la scelta del cavo viene effettuata garantendo le seguenti condizioni: 1 Ib < Iz ; con Ib = corrente di impiego del cavo; Q e Iz = portata del cavo nelle effettive condizioni di posa (Iz = I0 · Kj , I0 = portata in condizioni standard, Kj con j = 1, 2, · · · , 6, coefficienti < 1 per tenere conto di condizioni di posa diverse da quelle standard); 2 ∆V % < 4% tra il quadro generale ed il punto più lontano dell’impianto; Una volta scelto il cavo è necessario integrarlo con i dispositivi di protezione dell’impianto (fusibili o interruttori automatici). Per effettuare tale integrazione occorre verificare che il sistema sia protetto contro le correnti di sovraccarico e di cto-cto. Verifica protezione contro il sovraccario Perchè si abbia la protezione contro il sovraccarico è necessario verificare due condizioni: 1 Ib < In < Iz ; 2 If < 1.45Iz ; In cui In è la corrente nominale del dispositivo di protezione e If è la corrente di sicuro intervento dello stesso. La seconda condizione è sempre verificata se il dispositivo di protezione è un interruttore automatico; deve essere verificata nel caso in cui il dispositivo sia un fusibile. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 32 di 92 Sicurezza degli impianti Verifica protezione contro il cto-cto (1) Oltre alla condizione precedente (Ib < In < Iz ), si devono verificare le seguenti due condizioni: 1 Protezione ad inizio linea; 2 Protezione a fondo linea; La 1) è verificata se: a) il potere di interruzione del dispositivo di protezione è NON inferiore alla corrente di cto-cto presunta nel punto di installazione del dispositivo: Pdi ≥ Icc ; b) se l’energia specifica lasciata passare dal dispositivo di protezione è minore di quella sopportabile dal cavo: I 2 t ≤ K 2 · S 2 ; I 2 t: curva fornita dai costruttori; K : costante caratteristica dei cavi dipendente sia dal materiale conduttore sia dall’isolante (p.e. K=115 per rame+PVC; K=143 per rame+EXP/XPLE; K=74 per Allum+PVC); S: sezione del cavo in mm2 ; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 33 di 92 Sicurezza degli impianti Verifica protezione contro il cto-cto (2) La 2) è sempre verificata in caso di protezione magneto-termica ad inizio linea; altrimenti occorre effettuare ulteriori indagini. In particolare la verifica per protezione a fondo linea è indispensabile in assenza di protezione termica o con protezione termica sovradimensionata. Per esempio impianti antincendio o di sicurezza; In questo caso la 2) è verificata se: Iccmin > Im ; in cui: Iccmin è la corrente di cto-cto a fondo linea; Im è la corrente di intervento magnetico del dispositivo di protezione ad inizio linea. La corrente di cto-cto minima si ricava con la seguente formula: Iccmin = 0.8 · V 1.5ρ(1 + m) SL · ks kpar ; F in cui: V = tensione di alimentazione; m = rapporto tra sez. della fase e sez. del neutro; L = lunghezza del cavo; SF = sezione della fase; ρ = resistività del materiale conduttore; ks = coeff. correttivo (< 1) per sez. > 95 mm2 ; e 1 < kpar < 3.2 = coeff. che tiene conto del numero di conduttori parallelo; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 34 di 92 Sicurezza degli impianti Sintesi scelta cavi+dispositivi di protezione Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 35 di 92 Sicurezza delle persone Infortuni per cause elettriche In Italia si verificano mediamente cinque infortuni elettrici mortali all’anno per milione di residenti; I luoghi più pericolosi, dal punto di vista elettrico, sono i cantieri edili e i locali da bagno; La maggior parte degli infortuni sono causati dagli impianti di bassa tensione non conformi alla regola dell’arte, ed in misura minore dai componenti elettrici e dall’errore umano; Molti infortuni avvengono per contatto con le linee elettriche aeree esterne, di media tensione; i mezzi di contatto più frequenti sono le gru, le autogru, le autobetoniere, le aste metalliche, le canne da pesca; Almeno il 10% di tutti gli incendi hanno origine dall’impianto elettrico o dagli apparecchi elettrici utilizzatori; Gli infortuni elettrici sono più frequenti nei mesi estivi a causa di calzature e vestiti più leggeri, vita all’aperto, maggior uso di liquidi; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 36 di 92 Sicurezza delle persone Andamento degli infortuni elettrici mortali in Italia Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 37 di 92 Docente: Rocco Rizzo slide 38 di 92 Sicurezza delle persone Problema generale V0 I =??? Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Sicurezza delle persone Effetti corrente sul corpo umano Fin dagli esperimenti di Luigi Galvani (1790) è noto che l’attività biologica si accompagna ad una attività elettrica. Quindi è facile intuire come correnti elettriche esterne, sommandosi alle piccole correnti fisiologiche interne, possano alterare le funzioni vitali dell’organismo, fino a provocare effetti letali. Il passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano può determinare numerose alterazioni e lesioni, temporanee o permanenti. La corrente elettrica produce un’azione diretta sui vasi sanguigni, sul sangue, sulle cellule nervose; può determinare inoltre alterazioni nel sistema cardiaco, nell’attività celebrale e nel sistema nervoso centrale. Gli effetti più frequenti che la corrente produce sul corpo umano sono fondamentalmente 4: 1 2 3 4 TETANIZZAZIONE; ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE; FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE; USTIONI; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 39 di 92 Sicurezza delle persone TETANIZZAZIONE Se uno stimolo elettrico è applicato ad un muscolo, esso si contrae, per poi ritornare allo stato di riposo. Se al primo stimolo ne segue un secondo, prima che il muscolo sia tornato allo stato di riposo, i due effetti possono sommarsi. Più stimoli opportunamente intervallati contraggono ripetutamente il muscolo in modo progressivo (contrazione tetanica). La ”tetanizzazione dei muscoli” è la contrazione involontaria dei muscoli interessati al passaggio della corrente. È per questo motivo che l’infortunato, se attraversato da corrente alternata, può rimanere attaccato alla parte in tensione; se il contatto perdura nel tempo può produrre svenimenti, asfissia, collasso, stato di incoscienza. Il più elevato valore di corrente che un soggetto in contatto con una parte in tensione è ancora capace di lasciare è detta corrente di rilascio: Donne ' 10 mA (50 Hz); Uomini: ' 15 mA (50 Hz); Anche la corrente continua, se elevata, può produrre tetanizzazione, anche se in generale è meno pericolosa di quella alternata. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 40 di 92 Sicurezza delle persone ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE Correnti superiori ai limiti sopra indicati per la corrente di rilascio producono nell’infortunato difficoltà di respirazione e segni di asfissia: il passaggio della corrente determina una contrazione dei muscoli addetti alla respirazione e una paralisi dei centri nervosi che sovrintendono alla funzione respiratoria; se la corrente perdura, l’infortunato perde conoscenza e può morire soffocato. Circa il 6% delle morti per folgorazioni è dovuto ad asfissia. Di qui l’importanza, nel primo soccorso di un infortunato, della respirazione artificiale, della tempestività con la quale è applicata e della durata per cui è praticata (è necessario intervenire al max. entro 3-4 min). Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 41 di 92 Sicurezza delle persone FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE La contrazione del muscolo cardiaco nel suo normale funzionamento è prodotta da impulsi elettrici provenienti dal nodo senoatriale (un generatore biologico di impulsi elettrici che comandano il cuore). All’attività elettrica normale corrisponde il pulsare ordinato e ritmico del muscolo cardiaco; quando giunge l’azione perturbatrice esterna le fibrille ricevono segnali elettrici eccessivi ed irregolari, vengono sovrastimolate in maniera caotica e iniziano a contrarsi in modo disordinato, l’una indipendentemente dall’altra, in queste condizioni il cuore non riesce a svolgere più la sua funzione. La fibrillazione ventricolare è responsabile di oltre il 90% delle morti per folgorazione. In passato la fibrillazione ventricolare era ritenuta un fenomeno irreversibile, che prosegue fino alla morte dell’infortunato. È dimostrato che una scarica elettrica violenta opportunamente dosata può arrestare la fibrillazione (apparecchio defibrillatore). Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 42 di 92 Sicurezza delle persone USTIONI Il passaggio di corrente elettrica su una resistenza è accompagnato da sviluppo di calore per effetto Joule; il corpo umano non fa eccezione a questa regola generale. Le ustioni peggiori si hanno sulla pelle, perché questa presenta una resistività maggiore rispetto agli altri tessuti. Inoltre la densità di corrente è maggiore in corrispondenza dei punti di entrata e di uscita della corrente. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 43 di 92 Sicurezza delle persone Limiti di pericolosità corrente AC (15 ÷ 100 Hz) Zona 1: nessuna reazione (al di sotto della soglia di percezione); Zona 2: limite di pericolosità convenzionale; Zona 3: effetti fisiopatologici reversibili e tetanizzazione; Zona 4: probabilità di fibrillazione ventricolare (c1:5%, c2:50%, c3:> 50%); Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 44 di 92 Sicurezza delle persone Limiti di pericolosità corrente DC Nel caso DC si ha un diagramma simile anche se con livelli superiori di corrente; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 45 di 92 Sicurezza delle persone Correnti ad Alta Frequenza La pericolosità della corrente diminuisce con l’aumentare della frequenza. In una corrente ad alta frequenza la durata dello stimolo è talmente breve che la corrente non influisce sulle cellule. La tendenza della corrente ad alta frequenza a passare nello strato superficiale del corpo (effetto pelle) non influisce praticamente sullo stato della cellula. La corrente ad alta frequenza produce comunque effetti termici che possono divenire pericolosi. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 46 di 92 Sicurezza delle persone Modello circuitale del corpo umano Poiché gli impianti elettrici sono alimentati a tensione impressa, per determinare la corrente che effettivamente circola attraverso una persona in caso di eventuale contatto con una parte in tensione, è necessario ricavare un modello circuitale equivalente del corpo umano. Punto di ingresso I I Rp Il corpo umano corrisponde, in termini circuitali, ad una impedenza ohmico-capacitiva. La capacità Cp risiede principalmente nella pelle, che si interpone come isolante elettrico tra il punto di contatto ed il tessuto conduttore sottostante. Il carattere capacitivo della pelle risulta evidente solo sopra i 1000 Hz. Alla frequenza industriale (50 Hz) il modello circuitale è puramente resistivo. Purtroppo la resistività dei tessuti è una grandezza estremamente variabile con le condizioni ambientali (umidità, sudorazione, ecc.) e con le modalità di contatto con la parte in tensione (tragitto corrente, valore della tensione, superficie e pressione di contatto, ecc.). Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Cp Ri Rp Cp I Punto di uscita I Docente: Rocco Rizzo slide 47 di 92 Docente: Rocco Rizzo slide 48 di 92 Sicurezza delle persone Modello circuitale del corpo umano Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Sicurezza delle persone Modello circuitale del corpo umano I parametri elettrici del corpo umano hanno una grossa variabilità tra gli individui e a seconda della situazione. Lo stesso valore di tensione applicato tra punti diversi del corpo corrisponde a correnti diverse, perché ad ogni percorso corrisponde un valore diverso di resistenza del corpo umano. Lo stesso valore di corrente determina probabilità diverse di fibrillazione secondo il percorso. I tragitti più pericolosi sono nell’ordine: mani-torace; mano sinistra-torace; mano destra-torace; mani-piedi; mano-mano; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 49 di 92 Docente: Rocco Rizzo slide 50 di 92 Sicurezza delle persone Resistenza in funzione della tensione RB Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Sicurezza delle persone Il terreno come conduttore La corrente che fluisce attraverso il corpo umano si chiude in genere tramite il terreno, salvo il caso particolare di una persona isolata da terra e in contatto simultaneo con due punti del circuito elettrico a diverso potenziale; Il terreno svolge la funzione di conduttore elettrico tutte le volte che tra due suoi punti viene applicata, tramite degli elettrodi, una differenza di potenziale. Gli elettrodi, immersi nel terreno, prendono il nome di dispersori; Si consideri un dispersore emisferico, sufficiente distante dall’elettrodo di ritorno per considerare il campo di corrente radiale. Ogni strato emisferico di terreno elementare di raggio r e di spessore dr, presenta al passaggio di corrente la resistenza: RE = ρ 2πr0 Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 51 di 92 Docente: Rocco Rizzo slide 52 di 92 Sicurezza delle persone Il terreno come conduttore Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Sicurezza delle persone Il potenziale nel terreno Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 53 di 92 Sicurezza delle persone Resistenza verso terra di una persona In un contatto mano-piedi o mani-piedi, la corrente fluisce attraverso il terreno. In tal caso sono i piedi appoggiati sul terreno a fungere da dispersori. La resistenza del corpo umano RB si trova in serie alla resistenza verso terra della persona REB . In questo modo la resistenza RB + REB rappresenta la resistenza della persona e del terreno fino ad un punto all’infinito. Anche il valore della resistenza REB è fortemente variabile in funzione di diversi fattori quali: il tipo di superficie interposta tra i piedi ed il terreno, le condizioni di tali superfici, ecc.. RB V0 VT V0 RB Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; REB Docente: Rocco Rizzo slide 54 di 92 Sicurezza delle persone Il terreno come conduttore Se la carcassa di un apparecchio è collegata a un dispersore di resistenza RE (carcassa messa a terra) e disperde la corrente di guasto I, essa assume la tensione UE = RE · I (tensione totale di terra); La tensione alla quale è soggetto il corpo umano durante un guasto d’isolamento prende il nome di tensione di contatto UT (T=“Touch”); La tensione di contatto è minore o al limite uguale, alla tensione totale di terra; (UT è tanto più prossima a UE quanto più REB è piccola rispetto a RB ); UT ≤ UE Viene definita “tensione di contatto a vuoto UT 0 (or UST )” la tensione tra la massa ed il punto in cui poggiano i piedi, valutata in assenza della persona; a favore della sicurezza le norme assumono UT ' UT 0 ' UE ; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 55 di 92 Docente: Rocco Rizzo slide 56 di 92 Sicurezza delle persone Tensione di contatto Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Sicurezza delle persone Tensione di contatto Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 57 di 92 Docente: Rocco Rizzo slide 58 di 92 Sicurezza delle persone Tensione di contatto Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Sicurezza delle persone Curva tensione-tempo Nella pratica occorre riferirsi, più che ai limiti di corrente pericolosa, ai limiti di tensione pericolosa (gli uni e gli altri sono legati dalla legge di Ohm tramite la resistenza RB del corpo umano e la resistenza della persona verso terra REB ; A complicare le cose si aggiunge il fatto che con il tragitto cambia sia il valore di RB sia la pericolosità della corrente. Per curva di sicurezza tensione-tempo si intende la curva che individua il tempo per il quale è sopportabile un generico valore di tensione. Per costruire tale curva bisogna partire dalla curva corrente-tempo ed usare gli opportuni valori di resistenza; In particolare, per un percorso mani-piedi, viene usato: REB = 1000 Ω in ambienti ordinari (all’interno di edifici) e REB = 200 Ω all’aperto. I valori di RB , invece, sono quelli NON superati dal 5% della popolazione in condizioni asciutte (per esempio RB = 500 Ω @ 220 V ); Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 59 di 92 Docente: Rocco Rizzo slide 60 di 92 Sicurezza delle persone Curva tensione-tempo Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Sicurezza delle persone Curva tensione-tempo Dalla curva o dalla tabella si ricava il massimo valore di tensione di contatto che può essere mantenuta per un tempo indefinito (in pratica 5 s). Tale valore prende il nome di “tensione di contatto limite convenzionale UL ”; Essa rappresenta l’estremo superiore dell’insieme delle tensioni di contatto che possono permanere per un tempo indefinito sulle masse; In condizioni normali si assume UL = 50 V ; in condizioni ambientali particolari (cantieri, locali agricoli destinati alla custodia del bestiame, locali medici, ecc.) UL = 25 V ; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 61 di 92 Sicurezza delle persone Ulteriori definizioni: isolamento Si chiama “isolamento funzionale” il materiale dielettrico interposto tra le parti attive conduttive necessario per consentire il corretto funzionamento di componenti, apparecchi etc.; l’isolamento necessario per la sicurezza delle persone si chiama invece “isolamento principale”; Per garantire la sicurezza delle persone in caso di guasto all’isolamento principale, si può aggiungere un ulteriore isolamento che prende il nome di “isolamento supplementare”. L’insieme dell’isolamento principale e dell’isolamento supplementare è detto “doppio isolamento”; per lo stesso motivo, anziché due isolamenti distinti cioè distintamente provabili, si può realizzare un unico isolamento con dimensioni tali da garantire lo stesso grado di sicurezza; questo isolamento viene chiamato “isolamento rinforzato”; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 62 di 92 Sicurezza delle persone Ulteriori esplicitazioni sulla definizione di massa Una parte conduttrice che può andare in tensione durante un guasto d’isolamento solo perché in contatto con una massa non è da considerare una massa (non è necessario proteggere tali parti una volta protetta la massa. Collegare la parte conduttrice alla massa potrebbe anzi essere controproducente per la sicurezza); Una parte conduttrice separata dalle parti attive da un isolamento doppio o rinforzato non è da considerare una massa (non va in tensione in caso di guasto all’isolamento principale); Ulteriori esplicitazioni sulla definizione di massa estranea Non tutte le parti metalliche (non facenti parte dell’impianto) sono da considerare masse estranee. Per come è stata ricavata la curva di sicurezza tensione-tempo, si considerano masse estranee le parti metalliche che presentano verso terra una resistenza inferiore a 1000 Ω in ambienti ordinari ed a 200 Ω in ambienti particolari; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 63 di 92 Sicurezza delle persone Ulteriori definizioni: contatto diretto ed indiretto Contatto diretto: si ha un contatto diretto quando una parte del corpo umano viene a contatto con una parte dell’impianto elettrico normalmente in tensione (conduttori, morsetti, ecc.); Contatto indiretto: si ha un contatto INdiretto quando una parte del corpo umano viene a contatto con una massa o con altra parte conduttrice, normalmente non in tensione, ma che accidentalmente si trova in tensione in seguito ad un guasto o all’usura dell’isolamento; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 64 di 92 Sicurezza delle persone Cause dei contatti indiretti Il principale tipo di contatto indiretto è quello che avviene con le masse andate accidentalmente in tensione a causa del cedimento dell’isolamento principale; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 65 di 92 Sicurezza delle persone Ulteriori commenti sui contatti diretti ed indiretti Il contatto indiretto è più insidioso del contatto diretto. Si può evitare il contatto diretto con una condotta prudente verso l’impianto elettrico, ma è impossibile evitare il contatto con le parti ordinariamente non in tensione; La sicurezza nei confronti dei contatti indiretti risiede quindi solo nel sistema di protezione; Gli infortuni da contatto diretto superano quelli da contatto indiretto nel rapporto 2/1 in ambiente domestico e 1.3/1 sul lavoro; Il contatto indiretto è pericoloso quanto il diretto: la percentuale di infortuni elettrici mortali è simile nei due casi. ; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 66 di 92 Sicurezza delle persone Ulteriori commenti sui contatti diretti ed indiretti Il contatto indiretto si configura quando quando tra persona e parte attiva è interposta una massa, indipendentemente dal fatto che sia collegata o meno a terra; Nel contatto diretto tra la persona e la parte attiva non è interposta nessuna massa; Nel caso d) il contatto con la linea tramite la canna da pesca è un contatto diretto, non essendo questa una massa; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 67 di 92 Sicurezza delle persone Metodi di protezione contro i contatti diretti ed indiretti I metodi di protezione contro i contatti diretti e indiretti possono essere riassunti nello schema seguente; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 68 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Protezione di tipo passivo Questo tipo di protezione che non prevede l’interruzione dell’alimentazione, tende a limitare il valore della tensione di contatto UT al di sotto dei valori di “tensione di contatto limite convenzionale UL ” (50 V or 25 V ); tale condizione può essere ottenuta in due modi: 1 costruendo una resistenza di terra RE di valore molto basso in modo da avere UE = RE · Ig ' UT < UL (con Ig =corrente di guasto verso terra); 2 adottando accorgimenti circuitali ed ambientali in grado, indipendentemente dal valore di RE , di rispettare la condizione UT < UL ; Purtroppo la prima modalità è difficilmente ottenibile sia per motivi tecnici (RE dipende da fattori non sempre noti e comunque variabili nel tempo), sia per motivi economici (per diminuire RE occorre mettere numerosi dispersori di terra in parallelo con aumento del costo dell’impianto). Inoltre l’utente non si accorge della presenza di un guasto verso terra. Nella pratica, le protezioni di tipo passivo si basano sul secondo metodo; la modalità più comune è quella di rendere poco probabile il manifestarsi di tensioni di contatto pericolose in caso di primo guasto attraverso l’uso di componenti provvisti di doppio isolamento o di isolamento rinforzato (componenti di classe II). La doppia barriera isolante interposta fra parti attive ed operatore richiede due guasti consecutivi per rendere pericoloso il contatto indiretto. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 69 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Protezioni di tipo passivo Altri sistemi di protezione passiva sono: protezione per separazione elettrica; protezione per mezzo di locali isolanti; protezione per mezzo di locali resi equipotenziali e non connessi a terra. Il sistema di protezione per separazione elettrica è largamente diffuso in locali adibiti ad uso medico quali camere operatorie, locali per terapia intensiva etc.; gli altri due sistemi sono applicabili solo in situazioni molto particolari. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 70 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Protezioni di tipo attivo Le protezioni di tipo attivo si basano sul tempo di permanenza del guasto piuttosto che sul valore della tensione di contatto limite. In definitiva si fa in modo di interrompere l’alimentazione del circuito in tempi tanto più brevi quanto maggiore è la tensione sulle masse in modo che sia rispettata la curva di sicurezza tensione-tempo. Indicando con Ig la corrente di guasto a terra e con UT (coincidente con UE ) la tensione verso terra delle masse, il rispetto della curva di sicurezza richiede che risulti: ti ≤ ts (1), in cui ti è il tempo di eliminazione della corrente di guasto da parte del dispositivo di protezione, mentre ts è il tempo di sopportabilità della tensione; Nella pratica non si lavora sulla relazione (1) ma è sufficiente che siano verificate alcune condizioni specifiche dipendenti dal tipo di sistema di distribuzione utilizzato (TT, TN, IT). In particolare è necessario coordinare l’impianto di terra con un dispositivo di interruzione automatica dell’alimentazione: RE · Idisp|t≤5 s ≤ UL Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 71 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Sistema TT senza interruzione automatica dell’alimentazione Senza interruzione automatica dell’alimentazione la sicurezza delle persone contro i contatti indiretti si avrebbe solo nel caso in cui: UT = U0 R RE E +RN < UL =⇒ RE < UL U0 −UL · RN ; U0 = 230 V ; UL = 50 V ; RN < 1Ω =⇒ RE < 0.3 Ω!!!!!!! Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 72 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Sistema TT con interruzione automatica dell’alimentazione Secondo la norma CEI 64-8 la protezione contro i contatti indiretti (con interruzione automatica dell’alimentazione) nei sistemi TT è assicurata se la resistenza di terra è coordinata con l’interruttore differenziale: RE · I∆N < UL ⇒ RE < UL ; I∆N Nel caso più comune in cui I∆N = 30 mA (tmax ' 300 ms) si ha: RE < 50 V ' 1666 Ω; 0.03 A Attenzione Prendendo come esempio un condominio, poichè tutte le masse sono collegate tra loro tramite lo stesso conduttore PE (peraltro di resistenza trascurabile rispetto a RE ), in caso di guasto su una generica massa anche tutte le altre assumono la stessa tensione UT . Pertanto se nel condominio un utente non installa l’interruttore differenziale, in caso di guasto nel proprio impianto, anche gli altri utenti non risultano protetti contro i contatti indiretti. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 73 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Sistema TN-S senza interruzione automatica dell’alimentazione Senza interruzione automatica dell’alimentazione la sicurezza delle persone contro i contatti indiretti si avrebbe solo nel caso in cui: UT = U0 Z̄ Z̄p f +Z̄p < UL ⇒ Z̄p < UL U0 −UL · Z̄f ; U0 = 230 V ; UL = 50 V ; ⇒ Z̄p < 0.3 · Z̄f ; (sez. PE ∼ 3 volte maggiore sez. Fase); Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 74 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Sistema TN-S con interruzione automatica dell’alimentazione Usando la sezione minima prescritta dalle norme per il conduttore PE, è facile stimare la tensione di contatto a cui si portano le masse di un sistema TN-S in caso di guasto: Sezione di fase Sf ≤ 16 mm2 16 mm2 < Sf ≤ 35 mm2 Sf > 35 mm2 Sezione minima PE Sp = Sf Sp = 16 mm2 S Sp = 2f UT U0 /2 ' 115 V !!! 2 · U0 /3 ' 153 V !!! Usando invece l’interruzione automatica dell’alimentazione, secondo la norma CEI 64-8 la protezione contro i contatti indiretti nei sistemi TN-S è assicurata se: U0 Zs · Ia ≤ U0 ; =⇒ Ia ≤ = Ig ; Zs cui Zs = |Z̄2 + Z̄f + Z̄p | è l’impedenza dell’anello di guasto; Ia è la corrente che provoca l’interruzione automatica trasfo del dispositivo di protezione entro i tempi previsti dalla norma e U0 è la tensione nominale tra fase e terra del sistema; I tempi previsti dalle norme sono i seguenti: nei circuiti terminali protetti da dispositivi di sovracorrente con corrente nominale minore o uguale a 32 A si deve avere: ti ≤ 0.4 s (c. ord.) e ti ≤ 0.2 s (c. part.); nei circuiti di distribuzione protetti da dispositivi di sovracorrente con corrente nominale maggiore di 32 A si ammette: ti ≤ 5 s (bassa possibilità di guasto e di contatto con una massa in tensione); Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 75 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Sistema TN-S con interruzione automatica dell’alimentazione Se il dispositivo di protezione è un interruttore automatico magnetotermico è necessario verificare la relazione precedente: Zs · Ia ≤ U 0 ; in pratica occorre verificare che la corrente di guasto sia superiore alla corrente di intervento magnetico del dispositivo: Ig > Im ; Se invece l’interruttore automatico è di tipo differenziale la relazione Zs · I∆N ≤ U0 risulta automaticamente soddisfatta. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 76 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Sistema IT In un sistema elettrico isolato da terra, un primo guasto a terra determina il passaggio di una corrente prevalentemente capacitiva, di valore modesto, che mantiene la tensione UT = RE · Id a livelli non pericolosi; Il non dover interrompere il circuito al primo guasto a terra è la caratteristica peculiare, e insieme il maggior vantaggio, dei sistemi IT. Tale caratteristica è preziosa ad es. negli ospedali o nelle grandi industrie chimiche dove l’interruzione dell’alimentazione può causare gravissimi danni economici alla produzione. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 77 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Sistema IT: doppio guasto a terra Se il primo guasto a terra non è eliminato in un tempo ragionevolmente breve, può verificarsi un secondo guasto a terra su un’altra fase di un altro circuito. Si stabilisce così una corrente di doppio guasto a terra, alimentata dalla tensione concatenata, che può determinare l’intervento dei dispositivi di protezione a massima corrente su entrambi i circuiti. Viene così meno il vantaggio della continuità di esercizio del sistema IT, anzi si aggrava il disservizio rispetto a un sistema TT o TN dove le protezioni selettive aprono il solo circuito di guasto. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 78 di 92 Protezione contro contatti INdiretti Sistema IT: controllo di isolamento Nei Sistemi IT è necessario prevedere un sistema di controllo continuo dell’isolamento verso terra, in modo da permettere una rapida individuazione ed eliminazione del primo guasto a terra. Il dispositivo più semplice è costituito da tre lampade ad incandescenza inserite tra le fasi e la terra. Il valore dell’intensità luminosa di ogni lampada dipende dal valore della tensione verso terra della fase da cui è alimentata e fornisce una valutazione del livello di isolamento di quella fase. Nel caso di guasto a terra, una lampada si spegne, mentre le altre due, alimentate dalla tensione concatenata, divengono più luminose. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 79 di 92 Protezione contro contatti Diretti Introduzione: grado di protezione meccanica degli involucri Le custodie dei componenti ed apparecchi elettrici devono assicurare la protezione contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi adeguata all’ambiente di installazione ed inoltre devono essere idonee ala protezione delle persone contro i contatti diretti. La classificazione del grado di protezione meccanica è stata normalizzata (Norma CEI 70-1) con una sigla composta da due cifre caratteristiche precedute dalla sigla IP (International Protection). la prima cifra, compresa fra 0 (non protetto) e 6 (non è ammessa alcuna penetrazione di polvere), indica il grado di protezione contro la penetrazione dei corpi solidi; la seconda cifra, compresa fra 0 (non protetto) e 8 (protetto contro le sommersioni), indica il grado di protezione contro l’ingresso di liquidi. Ad esempio per i componenti esposti all’azione degli agenti atmosferici il grado di protezione meccanica deve essere non inferiore a IP 44. Quando viene usata una sola cifra l’altra è sostituita dalla lettera X (es. IP 4X). I gradi di protezione IPXXB e IPXXD significano rispettivamente che il dito di prova ed il filo di prova del diametro di 1 mm possono penetrare all’interno del componente ma non arrivano toccare le parti attive, sono quindi adatti per la protezione delle persone contro i contatti diretti. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 80 di 92 Protezione contro contatti Diretti Grado di protezione meccanica Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 81 di 92 Protezione contro contatti Diretti Modalità di protezione Per la protezione contro in contatti diretti si distinguono: misure di protezione totale Isolamento delle parti attive (per cavi) Involucri (per apparecchi elettrici) Barriere misure di protezione parziale Ostacoli + distanze minime Distanziamento + distanze minime Le misure di protezione totali sono destinate alla protezione delle persone profane di elettricità e vengono applicate nei luoghi ordinari. Le misure parziali sono adibite alle protezione delle persone addestrate da un punto di vista elettrico e vengono applicate nelle aree elettriche chiuse. Gli involucri assicurano la protezione contro i contatti diretti in ogni direzione, mentre le barriere assicurano un determinato grado di protezione contro i contatti diretti nella direzione di abituale accesso. Gli involucri e le barriere devono essere saldamente fissati (CEI 64-8). Il grado di protezione minimo di involucri e barriere per assicurare la protezione contro i contatti diretti è IP XXB. L’ostacolo è una protezione utilizzata per impedire un contatto diretto involontario con le parti attive, ma non è adatto a impedire il contatto intenzionale; l’ostacolo è pertanto una misura di protezione parziale contro i contatti diretti. Il distanziamento consiste nell’evitare che parti a tensione diversa simultaneamente accessibili siano a portata di mano. Tra le parti a tensione diversa deve essere incluso anche il pavimento non isolante (R < 50 k Ω). Le misure di protezione parziale sono consentite solo laddove opera personale addestrato. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 82 di 92 Protezione contro contatti Diretti Interruttore differenziale come protezione aggiuntiva L’impiego di interruttori differenziali con sensibilità I∆N ≤ 30 mA è stato considerato in sede normativa nazionale ed internazionale come una misura di protezione addizionale e non sostitutiva delle misure di protezione contro i contatti diretti. In particolari situazioni circuitali la protezione offerta dall’interruttore differenziale contro i contatti diretti può essere parzialmente o completamente compromessa. Ad esempio: nel contatto bipolare, se la persona è isolata da terra, l’interruttore differenziale non interviene. Al contrario di quanto avviene per i contatti indiretti nei quali se la persona non è in contatto con la massa nel momento in cui si verifica il guasto, l’interruttore interviene ugualmente per la presenza dell’impianto di terra, nel contatto diretto ciò non avviene e l’interruttore differenziale è azionato dalla corrente che fluisce attraverso la persona; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 83 di 92 Protezione combinata contro contatti Diretti ed INdiretti Sistemi SELV e PELV Una misura per la protezione contemporanea contro i contatti diretti ed indiretti prevista dalla Norma CEI 64-8 è rappresentata dai sistemi a bassissima tensione denominati SELV, PELV. Un sistema per essere considerato di tipo SELV ( fig. 16) deve essere alimentato con un trasformatore di sicurezza (separazione con doppio isolamento tra primario e secondario; tensione secondaria < 50 V c.a.) o da altra sorgente con grado di sicurezza equivalente; separazione dal sistema FELV e dai circuiti a tensione più elevata con doppio isolamento; circuiti non collegati a terra; masse non collegate a terra. Con i sistemi SELV e PELV è assicurata la protezione contro i contatti indiretti. Nel sistema SELV la protezione contro i contatti diretti è in genere assicurata se la tensione di alimentazione non supera 25 V in corrente alternata (sono esclusi alcuni ambienti a maggior rischio in caso di incendio). Altrimenti è necessario seguire ulteriori prescrizioni previste dalla Norme CEI 648, alla quale si rimanda anche per le caratteristiche dei sistemi PELV e FELV. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 84 di 92 Esecuzione dell’Impianto di Terra Definizione Per impianto di terra si intende l’insieme dei dispersori, dei conduttori di terra, dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali. La corretta scelta ed applicazione di ciascun elemento dell’impianto di terra è condizione indispensabile per rendere affidabile il sistema di protezione. Un errore, un difetto, una dimenticanza nei conduttori di fase si rivelano tramite una disfunzione dell’impianto, mentre nei circuiti di protezione possono rimanere latenti e manifestarsi solo tramite un infortunio. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 85 di 92 Esecuzione dell’Impianto di Terra Struttura Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 86 di 92 Esecuzione dell’Impianto di Terra Dispersori Il dispersore è un corpo metallico o l’insieme di corpi metallici in contatto elettrico col terreno utilizzati, intenzionalmente o di fatto, per disperdere correnti elettriche. Il dispersore intenzionale, che viene installato unicamente con lo scopo di mettere a terra gli impianti elettrici (picchetti, corde, piastre, piattine ecc..), deve avere le seguenti caratteristiche: a) robustezza meccanica sufficiente per resistere alle sollecitazioni dovute alle operazioni di installazione e all’assestamento del terreno; b) resistenza (comprese le giunzioni e i morsetti) all’aggressione chimica del terreno; c) buona continuità elettrica fra i vari elementi; d) non devono essere causa di corrosione per le altre strutture interrate alle quali sono collegati metallicamente. Il dispersore di fatto è un corpo metallico in contatto col terreno o tramite calcestruzzo, che viene normalmente utilizzato per scopi diversi dalla messa a terra degli impianti elettrici (gli elementi metallici degli edifici, le tubazioni metalliche di acqua ed altri fluidi, le armature metalliche dei cavi a contatto col terreno ecc..). I dispersori di fatto sono costituiti da elementi metallici che normalmente sono molto estesi e hanno superfici di contatto col terreno più grandi di quelle dei dispersori intenzionali per cui il loro contributo alla dispersione della corrente di guasto può essere notevole Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 87 di 92 Esecuzione dell’Impianto di Terra Dispersori intenzionali I Dispersori intenzionali possono essere a picchetto, a corda, a piastra, ad anello, ecc.; quelli di forma cilindrica (serie di tubi o tondini suddivisi in tratti raccordabili con filettature) si usano per profondità di infissione notevole; quelli profilati di acciaio zincato a caldo si usano per profondità di posa non elevata Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 88 di 92 Esecuzione dell’Impianto di Terra Dispersori intenzionali Dispersori ad anello: si ottengono collegando ad anello conduttori nudi (nastri o corde) posati direttamente nel terreno ad una profondità di almeno 0.5 m; Dispersori a maglia: si ottengono unendo insieme più dispersori ad anello integrati con diversi picchetti; Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 89 di 92 Esecuzione dell’Impianto di Terra Dispersori di fatto Le caratteristiche del dispersore di terra possono essere migliorate utilizzando, oltre i dispersori intenzionali, anche i dispersori di fatto. Tutti i corpi metallici in intimo contatto col terreno o tramite calcestruzzo possono essere collegati all’impianto di terra adottando però alcuni accorgimenti atti ad evitare fenomeni di corrosione (occorre usare metalli omogenei); Uno dei dispersori di fatto più comuni sono i ferri di armatura del cemento armato che, per effetto dell’umidità contenuta nel calcestruzzo, possono considerarsi dispersori a tutti gli effetti. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 90 di 92 Esecuzione dell’Impianto di Terra Colori e Normativa I conduttori di terra, equipotenziali e di protezione se costituiti da cavi unipolari o anime di cavi multipolari devono essere contraddistinti da isolante di colore giallo/verde. Per i conduttori nudi non sono prescritti colori o contrassegni. Nel caso in cui fosse necessario distinguerli da altri conduttori si devono impiegare fascette di colore giallo/verde o il segno grafico di terra; I morsetti destinati al collegamento di conduttori di terra, equipotenziali o di protezione devono essere contrassegnati col simbolo sopra. Il conduttore PEN deve essere di colore blu chiaro con fascette terminali giallo/verde oppure la guaina giallo/verde con fascette terminali blu chiaro. Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 91 di 92 Protezione contro contatti INdiretti FINE PARTE SICUREZZA ELETTRICA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica; Docente: Rocco Rizzo slide 92 di 92