12 - specifica tecnica - Centro Servizi Ambiente Impianti SPA

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Progetto Impianti Elettrici
Specifiche tecniche
Centro Servizi Ambiente Impianti SpA
S.P.7 di Piantravigne
Terranuova Bracciolini (AR)
INDICE
QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI – NORME D’ INSTALLAZIONE
Art. 1
FINALITA’ DELLE PRESCRIZIONI TECNICHE
Pag.
4
Art. 2
NORME GENERALI DI ACCETTAZIONE
Pag.
4
Art. 3
REQUISITI E STANDARD DI QUALITA’ DEI PRINCIPALI MATERIALI
Pag.
4
Art. 4
REQUISITI GENERALI DELLE APPARECCHIATURE E DEI MATERIALI
Pag.
5
Art. 5
CABINA MT/BT PREFABBRICATA MONOBLOCCO IN CEMENTO
ARMATO VIBRATO
Pag.
6
Art. 6
QUADRI MT IN ESECUZIONE PROTETTA PER INTERNO
Pag.
8
Art. 7
UNITA’ DI PROTEZIONE ELETTRICA MT
Pag. 14
Art. 8
TRASFORMATORE MT/BT
Pag. 18
Art. 9
QUADRI ELETTRICI BT
Pag. 21
Art. 9.1
QUADRI BT AD ARMADIO
Pag. 22
Art. 10
INTERRUTTORI BT SCATOLATI DA 100÷630A
Pag. 26
Art. 11
INTERRUTTORI BT MODULARI
Pag. 29
Art. 12
CONTATTORI
Pag. 31
Art. 13
PULSANTI
Pag. 31
Art. 14
CONDUTTORI PER IMPIANTI BT
Pag. 32
Art. 14.1
CORDICELLA N07V-K
Pag. 33
Art. 14.2
CAVO FG7(O)R
Pag. 33
Art. 15
CONDUTTORI PER IMPIANTI MT
Pag. 34
Art. 15.1
CAVO RG7H1M1 UNIPOLARE
Pag. 35
Art. 15.2
CAVO RG7OZR MULTIPOLARE ARMATO
Pag. 35
Art. 16
CANALIZZAZIONI E TUBAZIONI PORTACAVI
Pag. 36
Art. 16.1
PASSERELLA ASOLATA IN ACCIAIO
Pag. 37
Art. 16.2
CANALETTA IN ACCIAIO DI TIPO CHIUSO
Pag. 38
Art. 16.3
PASSERELLA A FILO DI ACCIAIO
Pag. 38
Art. 16.4
TUBO IN ACCIAIO ZINCATO LEGGERO
Pag. 39
Art. 16.5
TUBO FLEX IN ACCIAIO ZINCATO CON RIVESTIMENTO IN PVC
(guaina armata)
Pag. 39
Art. 16.6
TUBO RIGIDO IN PVC 850°C IP40 – IP55
Pag. 40
Art. 16.7
TUBO FLESSIBILE IN PVC SERIE PESANTE (corrugato)
Pag. 41
Art. 17
CORPI ILLUMINANTI
Pag. 42
Art. 18
APPARECCHIATURE PER USO DOMESTICO E SIMILARE
Pag. 42
Art. 18.1
INTERRUTTORI DI COMANDO MANUALE
Pag. 42
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Art. 18.2
PRESE A SPINA
Pag. 43
Art. 18.3
PULSANTE DI SICUREZZA IN CASSETTA A ROTTURA DI VETRO
Pag. 44
Art. 18.4
ACCESSORI PER APPARECCHI COMPONIBILI
Pag. 44
Art. 19
CASSETTE E CONNESSIONI
Pag. 45
Art. 19.1
CASSETTE DI DERIVAZIONE
Pag. 45
Art. 19.2
MORSETTI VOLANTI PER CASSETTE DI DERIVAZIONE
Pag. 46
Art. 19.3
GIUNTO TERMO-ELASTICO PER CAVI MT
Pag. 46
Art. 19.4
GIUNTO A RESINA INIETTATA PER CAVI MT
Pag. 47
Art. 20
EQUIPOTENZIALITA’
Pag. 47
Art. 21
IMPIANTO DI TERRA
Pag. 47
Art. 22
CAVIDOTTI
Pag. 48
Art. 22.1
CAVIDOTTO CORRUGATO FLESSIBILE A DOPPIA PARETE HDPE
Pag. 50
Art. 22.2
POLIFORE E MONOFORE
Pag. 50
Art. 23
POZZETTO PREFABBRICATO INTERRATO
Pag. 51
Art. 24
POZZETTI IN MURATURA CON CHIUSINO IN GHISA
Pag. 52
Art. 25
ACQUA, CALCE, LEGANTI IDRAULICI
Pag. 52
Art. 25.1
ACQUA
Pag. 52
Art. 25.2
LEGANTI IDRAULICI
Pag. 52
Art. 26
SABBIA, GHIAIA, PIETRISCO
Pag. 53
Art. 26.1
SABBIA
Pag. 53
Art. 26.2
GHIAIA PIETRISCO
Pag. 53
Art. 26.3
GHIAIA E PIETRISCHI PER CALCESTRUZZI
Pag. 54
Art. 26.4
GHIAIA E PIETRISCHI PER LAVORI DI RIEMPIMENTO
Pag. 54
Art. 26.5
GHIAIE E SABBIE PER MISTI CEMENTATI
Pag. 55
Art. 27
DETRITO DI CAVA O TOUT VENANT DI CAVA O DI FRANTOIO
Pag. 56
Art. 28
TERRENI PER SOVRASTRUTTURE E RIEMPIMENTI IN MATERIALI
STABILIZZATI
Pag. 56
Art. 29
MATERIALI FERROSI
Pag. 57
Art. 29.1
PROFILATI, BARRE E LARGHI PIATTI DI USO GENERALE
Pag. 58
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QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
NORME D’INSTALLAZIONE
Art. 1) FINALITA’ DELLE PRESCRIZIONI TECNICHE
Negli articoli seguenti sono specificate le modalità e le caratteristiche tecniche secondo le quali l’Appaltatore è
impegnato ad eseguire le opere ed a condurre i lavori, in aggiunta od a maggior precisazione di quelle già
indicate negli articoli della Parte Generale.
Art. 2) NORME GENERALI DI ACCETTAZIONE
I materiali e le forniture occorrenti per la costruzione delle opere oggetto del presente appalto dovranno
essere approvvigionati dall'Impresa a sua totale cura e spese e a tempo debito, in modo da evitare
interruzioni o ritardi nell’esecuzione dei lavori e da assicurare l'ultimazione delle opere nel termine stabilito.
Essi dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio e possedere le caratteristiche stabilite dalle
leggi e dai regolamenti vigenti in materia ed inoltre dovranno corrispondere perfettamente alla specifica
normativa del presente Capitolato o degli altri atti contrattuali.
L'Impresa sarà tenuta ad uniformarsi ad ogni modifica ed integrazione delle disposizioni vigenti in materia
che si verificassero nel corso dell'appalto, senza alcun titolo per speciali compensi o aumento dei prezzi.
Salvo i casi esplicitamente indicati nel Capitolato, i materiali e le forniture proverranno da quelle località
che l'Impresa riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della D.L., ne sia riconosciuta
l'idoneità e la rispondenza ai requisiti prescritti.
A richiesta della D.L., la provenienza dei materiali e delle forniture dovrà essere idoneamente documentata.
Per
la
fornitura
di
materiali
ed
apparecchiature particolari l'Impresa sarà tenuta a fornire
tempestivamente (se del caso entro i termini fissati dalla D.L.) una adeguata campionatura completa
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che permetta una scelta sufficiente fra materiali aventi equivalenti caratteristiche ed uguale rispondenza
alle prescrizioni di Capitolato. La campionatura approvata, munita dei sigilli a firma della D.L. e
dell'Impresa, sarà conservata a cura della D.L. medesima fino al termine delle operazioni di collaudo per il
controllo della corrispondenza fra questa ed i materiali che saranno successivamente approvvigionati ed
impiegati nei lavori.
Tutte le forniture in genere, prima di essere impiegate, dovranno essere approvate dalla D.L., pena la
demolizione e la ricostruzione a totale carico dell'Impresa di tutte le opere non riconosciute corrispondenti
alle condizioni contrattuali.
Qualsiasi provvista non accettata dalla D.L., in quanto non riconosciuta
idonea
all'impiego a suo
insindacabile giudizio, dovrà essere immediatamente allontanata dal cantiere, a cura e spese dell'Impresa,
e tempestivamente sostituita con altra rispondente ai requisiti richiesti.
L'accettazione in cantiere dei materiali e delle provviste in genere da parte della D.L. non pregiudica in alcun
modo il diritto della D.L. stessa, in qualsiasi momento, anche dopo l'impiego e fino a collaudo avvenuto,
di rifiutare
materiali stessi e
gli eventuali lavori eseguiti con essi,
ove
vengano riscontrati non
corrispondenti alle condizioni contrattuali o ai campioni approvati.
In ogni caso l'Impresa resta sempre e comunque unica garante e responsabile della perfetta
esecuzione dei lavori, anche per quanto può dipendere dai materiali impiegati, ancorché accettati dalla
D.L.
Rimane infine espressamente convenuto che la S.A. si riserva in ogni momento e a proprio insindacabile
giudizio la facoltà di scorporare dall'appalto qualsiasi genere di materiale e fornitura occorrente per la
esecuzione dei lavori che intendesse provvedere direttamente e di affidarne la posa in opera ad altra Ditta o
alla stessa Impresa, che avrà
l'obbligo di provvedere,
senza poter pretendere alcun compenso od
indennizzo per la mancata fornitura.
Art. 3) REQUISITI E STANDARD DI QUALITA’ DEI PRINCIPALI MATERIALI
Le marche dei materiali di seguito elencate vogliono identificare un livello di qualità al di sotto del quale i
materiali non saranno accettati, restando l’installatore libero di sostituire le stesse con altre equivalenti, che
comunque dovranno essere accettate dalla D.L..
Lo standard di qualità previsto è il seguente :
- struttura monoblocco per cabina MT/BT: Ediltevere, Nuova Rocchi o equivalenti;
- quadri MT : Scheneider Electric ;
- trasformatore MT/BT : Schneider Electric, IMEFY, TESAR o equivalenti;
- quadri BT : Scheneider Electric o equivalenti;
- apparecchi di comando, protezione e segnalazione : Scheneider Electric o equivalenti;
- scaricatori sovratensione: Dehn o equivalenti;
- apparecchiature serie civile (interruttori, prese ecc.) : bTicino, Gewiss, Vimar o equivalenti;
- apparecchiature serie industriale (interruttori, pulsanti ecc.) : Palazzoli, Telemecanique o equivalenti;
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- prese interbloccate CEE 17 : Palazzoli, Gewiss, Ilme, Scheneider Electric o equivalenti;
- plafoniere fluorescenti industriali : Zumtobel, Disano o equivalenti;
- lampade di emergenza: Beghelli o equivalenti;
- conduttori : Prysmian o equivalenti;
- tubazioni flex PVC e cavidotti : Resinfor, In.Set o equivalenti;
- tubazioni ed accessori metallici zincati : Cosmec, rt Gamma, Teaflex o equivalenti;
- componenti per impianto di terra ed equipotenziale : Carpaneto, Volta o equivalenti.
Tutti i componenti elettrici costruiti con materiali isolanti, per l’incasso sotto intonaco e/o applicati a parete, non
avranno attitudine ad innescare incendi sia in funzionamento ordinario, che in caso di riscaldamento eccessivo
dovuto a guasto.
In particolar modo i componenti dovranno essere certificati alla “prova del filo incandescente” così come di
seguito indicato :
a) componenti da incasso sotto intonaco (pareti in muratura tradizionale e prefabbricate) 650°C;
b) componenti da incasso per pareti vuote (pareti in truciolato, tramezze in legno, ecc.) 850°C;
c) componenti applicati a parete 650°C;
d) passerelle e canali esterni (non incassati) 650°C;
e) parti dei componenti di cui sopra che tengono in posizione parti sotto tensione (escluse le parti relative al
conduttore di protezione) 850°C.
Nella scelta dei materiali non univocamente specificati negli elaborati o nel computo si evidenzia che:
a) Tutti i materiali e gli apparecchi
impiegati negli impianti elettrici saranno adatti all'ambiente in cui
verranno installati e saranno tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute
all'umidità, alle quali possono essere esposte durante l'esercizio.
b) Tutti i materiali avranno caratteristiche e dimensioni tali da rispondere alle norme CEI ed alle tabelle CEI
UNEL attualmente in vigore ed essere dotati di marcatura CE.
c) In particolare i materiali e gli apparecchi per i quali è prevista la concessione del Marchio di Qualità
saranno muniti di idoneo contrassegno.
Art. 4) REQUISITI GENERALI DELLE APPARECCHIATURE E DEI MATERIALI
Tutte le apparecchiature proposte, come rispondenti a quelle specificate, dovranno essere conformi agli
standard summenzionati.
Tale rispondenza dovrà essere documentata sui manuali allegati alle apparecchiature e visibile sui contenitori
dei dispositivi.
Per quanto riguarda apparecchiature diverse da quelle specificate, se richieste dal Committente e/o dalla D.L.,
il fornitore dovrà dimostrare che tali apparecchiature sostitutive sono uguali oppure
superiori quanto a
caratteristiche, funzioni, prestazioni e qualità, rispetto alle apparecchiature prescritte.
Tutte le apparecchiature ed i materiali dovranno essere nuovi e mai utilizzati ed essere scatolati con imballi
per singolo pezzo.
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Ogni scheda delle apparecchiature fornite dovrà essere marcata dal fornitore in maniera non manomettibile
con le date di produzione e/o collaudo.
Tutti i componenti ed i sistemi dovranno essere progettati per
un funzionamento
continuato, senza
produzione di calore o peggioramenti nel funzionamento o nelle prestazioni.
Tutte le apparecchiature, i materiali, gli accessori, i dispositivi e gli altri componenti inclusi in questa specifica
o scritti sui disegni e sulle specifiche installative dovranno essere i migliori, adatti al loro uso e dovranno
essere forniti da un singolo fabbricante o, se forniti da fabbricanti diversi, dovranno essere riconosciuti come
compatibili da entrambi i fabbricanti.
I materiali in genere occorrenti per la costruzione delle opere proverranno da quelle località che l'Appaltatore
riterrà di sua convenienza, purché abbiano le caratteristiche stabilite dalle leggi e dai regolamenti vigenti in
materia, rispondano alla specifica normativa del presente Capitolato Speciale, alle prescrizioni degli artt. 20,
21 e 22 del Capitolato Generale approvato con D.P.R. 16 luglio 1962, n. 1063 ed alle prescrizioni degli artt. 15,
16 e 17 del Capitolato Generale approvato con D.M 145/2000; tutti i materiali dovranno essere riconosciuti, ad
insindacabile giudizio della Direzione dei lavori, della migliore qualità e dovranno rispondere ai requisiti
appresso indicati.
Tuttavia resta sempre all'Impresa la piena responsabilità circa i materiali adoperati o forniti durante
l'esecuzione dei lavori, essendo essa tenuta a controllare che tutti i materiali corrispondano alle caratteristiche
prescritte e a quelle dei campioni esaminati, o fatti esaminare, dalla Direzione Lavori.
In relazione a quanto prescritto circa la qualità e le caratteristiche dei materiali per la loro accettazione,
L'impresa resta obbligata ad effettuare a sue spese in ogni tempo le prove dei materiali impiegati o da
impiegarsi, nonché quelle di campioni da prelevarsi in opera, sostenendo inoltre tutte le spese di prelevamento
e di invio ad Istituto Sperimentale debitamente riconosciuto (ufficiale o autorizzato ai sensi dell'art. 20 della
Legge n°1086/1971)
Dei campioni potrà essere ordinata la conservazione nel competente ufficio dirigente, munendosi di sigilli e
firma del Direttore dei Lavori e dell'Impresa, nei modi più adatti a garantirne l'autenticità.
Art. 5) CABINA MT/BT PREFABBRICATA MONOBLOCCO IN CEMENTO ARMATO VIBRATO
La cabina prefabbricata in cemento armato vibrato dovrà essere realizzata con struttura monoblocco
prefabbricata in c.a. e tale da garantire :
-
grado di sismicità S=12;
-
grado di protezione standard IP33.
In particolare la struttura prefabbricata in cemento armato vibrato dovrà rispondere alle seguenti normative di
riferimento:
-
Legge 5 Novembre 1971 n. 1086 Nuova disciplina per le opere in conglomerato cementizio armato;
-
D.M. 09 Gennaio 1996 Norme tecniche per il calcolo l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in c.a.
normale….;
-
Circolare M.LL.PP 15 Ottobre 1996 n. 252 Istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per il calcolo...;
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-
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Legge 2 Febbraio 1974 n. 64 Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone
sismiche;
-
D.M. 3 Dicembre 1987 Norme per le costruzioni prefabbricate;
-
D.M. 16 Gennaio 1996 Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche;
-
Circolare M.LL.PP. 10 Aprile 1997 n.65 Istruzioni per applicazione delle Norme tecniche in zone sismiche;
-
D.M. 16 Gennaio 1996 Norme Tecniche per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e
sovraccarichi;
-
Circolare M.LL.PP. 4 Luglio 1996 n. 156 Istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per carichi e
sovraccarichi.
La cabina monoblocco dovrà essere costituita da :
-
pareti laterali aventi spessore minimo 80mm;
-
pannello di copertura della struttura avente spessore minimo 80mm
-
pannello pavimento avente spessore minimo 80mm predisposto con le forature necessarie al passaggio dei
cavi e dotato di pozzetti con chiusino in c.a.v.;
-
pannello di divisione interna spessore minimo 80mm e delimitazione dei locali;
-
vasca prefabbricata in c.a. altezza utile interna 500mm costituita da due elementi prefabbricati.
Caratteristiche costruttive
-
calcestruzzo avente classe RcK 300 Kg/cmq opportunamente additivato con superfluidificante e con
impermeabilizzante idonei a garantire una adeguata protezione contro le infiltrazioni
di acqua per
capillarità;
-
armatura metallica interna a tutti i pannelli costituita da doppia rete elettrosaldata e ferro nervato, entrambi
in FeB44 K controllato;
-
collegamento mediante saldatura di tutte le armature metalliche in modo da realizzare e garantire una
maglia equipotenziale di terra uniformemente distribuita in tutta la cabina onde consentire il collegamento
elettrico all'impianto di terra esterno;
-
pannello di copertura avente spessore minimo in gronda di cm 8,00 e dimensionato in modo da supportare
sovraccarichi minimi di 200 Kg/mq e comunque in conformità alle vigenti leggi;
-
giunti d’unione tra pannelli sia orizzontali che verticali, sia all’interno che all’esterno della cabina dovranno
essere opportunamente guarniti e stuccati con idoneo giunto ad alto potere di elasticità;
-
impermeabilizzazione della copertura mediante l’applicazione a caldo di una guaina bituminosa di mm 4,00
di spessore, dopo aver trattato il sottofondo con una mano di Primer;
-
pareti interne, lisce e senza nervature tinteggiate con pitture al quarzo di colore bianco;
-
pareti esterne tinteggiate con pitture al quarzo ad effetto bucciato, idonee a resistere agli agenti atmosferici
anche in ambiente marino, montano, industriale altamente inquinato;
-
i pannelli dovranno essere dotati di dispositivi di sollevamento, costituiti da idonei inserti filettati, posizionati
nello spessore dello stesso in modo tale che dopo la posa
in opera
non
rimangano in vista nella
superficie interna o esterna delle pareti onde evitare l’ossidazione che potrebbe macchiare e deteriorare il
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calcestruzzo e il rivestimento esterno;
-
dopo il montaggio i dispositivi dovranno essere opportunamente ingrassati e chiusi con tappi o con idonei
bulloni che impediscano l’ossidazione.
A completamento della cabina dovranno essere inoltre forniti :
-
n° 1 porta di accesso in vetroresina a doppia anta, LxH=120x215cm, con griglie di aerazione e serratura del
tipo privato;
-
n° 2 griglie di aerazione in vetroresina;
-
vasca di fondazione in c.a. realizzata in opera, provvista di opportuni fori per passaggio cavi in entrata ed in
uscita ed idonee aperture laterali;
-
scavo e predisposizione del terreno per la realizzazione della vasca, comprensivo di letto di sabbia.
La documentazione che dovrà essere prodotta dal costruttore viene di seguito indicata :
-
Calcoli statici per deposito al genio civile;
-
Relazione geotecnica relativa alla pratica richiesta per zone sismiche;
-
Disegni esecutivi dettagliati e particolari della struttura (piante, sezioni, viste laterali) per richiesta
autorizzazione alla costruzione – Concessione edilizia – Asseverazione con dichiarazione di inizio lavori –
Opere interne.
Art. 6) QUADRI MT IN ESECUZIONE PROTETTA PER INTERNO
Ogni quadro dovrà essere completo e pronto al funzionamento entro i seguenti limiti meccanici ed elettrici:
- lamiere di chiusura laterali e per chiusura passaggio cavi;
- attacchi per collegamento cavi di potenza;
- morsettiera per collegamento cavi ausiliari esterni.
Il quadro e le apparecchiature dovranno essere progettate, costruite e collaudate in conformità alle Norme
CEI, IEC in vigore ed in particolare le seguenti:
-
Quadro: CEI 17-21, IEC 694, CEI 17-6, IEC 298
-
- Interruttori: CEI 17-1, IEC 56
-
- IMS:
-
Sezionatori: CEI 17-4, IEC 129
-
IMS combinato con fusibili: CEI 17-46, IEC 420
-
Trasf. di corrente : CEI 38-1, IEC 185
-
Trasf. di tensione : CEI 38-2, IEC 186
-
Conforme alle regolamentazioni e normative previste dalla Legislazione Italiana per la prevenzione degli
CEI 17-9, IEC 265
infortuni.
-
Dovrà inoltre essere costruito seguendo un sistema di Garanzia di Qualità conforme alla norma UNI EN
29001 -ISO 9001.
Dati ambientali (riferiti al locale ove è installato il quadro)
Temperatura ambiente
max +40 °C min - 5 °C
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Umidità relativa
95% massima
Altitudine
< 1000 metri s.l.m.
Dati elettrici
Tensione nominale fino a:
24kV
Tensione esercizio fino a:
24kV
Numero delle fasi :
3
Livello nominale di isolamento :
1) Tensione di tenuta ad impulso 1.2/50µs a secco verso terra e tra le fasi (valore di cresta) : 125kV
2) Tensione di tenuta a frequenza industriale per un minuto a secco verso terra e tra le fasi : 50kV
Frequenza nominale :
50/60Hz
Corrente nominale sbarre principali :
630A
Corrente nominale sbarre di derivazione : 630A
Durata nominale del corto circuito :
1"
Potere di interruzione degli interruttori :
16Ka
Protezione arco interno sul fronte :
12,5kA 0,7s
Dati dimensionali
Il quadro dovrà essere composto da unità modulari aventi le seguenti dimensioni di ingombro massime :
- larghezza fino a 750 mm, profondità fino a 1320 mm, altezza fino a 2050 mm
Si dovrà inoltre tenere conto delle seguenti distanze minime di rispetto:
- anteriormente : 1000 mm, posteriormente 100 mm minimo, lateralmente 20 mm minimo.
Struttura del quadro
Il quadro dovrà essere formato da unità affiancabili, ognuna costituita da celle componibili e standardizzate.
Il quadro realizzato in esecuzione protetta dovrà essere adatto per installazione all'interno in accordo alla
normativa CEI/IEC
La struttura portante dovrà essere realizzata con lamiera d'acciaio di spessore non inferiore a 2 mm.
Gli accoppiamenti meccanici tra le unità dovranno essere realizzati a mezzo bulloni, mentre sulla base della
struttura portante dovranno essere previsti i fori per il fissaggio al pavimento, di ogni unità.
L'involucro metallico di ogni unità dovrà comprendere:
- due aperture laterali in cella sbarre per il passaggio delle sbarre principali;
- un pannello superiore di chiusura della cella sbarre smontabile dall'esterno fissato con viti;
- una porta o un pannello frontale di accesso alla cella apparecchiature;
- due ganci di dimensioni adeguate per il sollevamento di ciascuna unità;
- le pareti posteriore e laterali di ciascuna unità dovranno essere fisse, pertanto potranno essere rivettate od
imbullonate. In quest'ultimo caso dovranno essere smontabili solo dall’interno.
Tale porta o pannello, dovrà essere interbloccata con le apparecchiature interne come previsto nella
descrizione delle varie unità, ed avrà un oblò di ispezione della cella.
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Il grado di protezione dell'involucro esterno dovrà essere IP2XC secondo norme CEI – EN60529.
Il grado di protezione tra le celle che compongono l’unità e le celle di unità adiacenti dovrà essere IP20
secondo norme CEI – EN60529.
Le unità dovranno essere realizzate in modo da permettere eventuali futuri ampliamenti sui lati del quadro,
pertanto dovranno essere previste delle chiusure laterali di testa, con pannelli in lamiera smontabili dall’interno
mediante l'utilizzo di appositi attrezzi.
Dovrà essere possibile accessoriare ogni cella con uno zoccolo di rialzo in lamiera di altezza 350mm che
permette l’installazione del quadro anche in locali esistenti privi di cunicoli passacavi.
Cella apparecchiature MT
La cella apparecchiature MT dovrà essere sistemata nella parte inferiore frontale dell’unità con accessibilità
tramite porta incernierata o pannello asportabile.
La cella, in base alle diverse funzioni, dovrà contenere:
- interruttore in SF6 (tipo SF1 o Sfset), montato su carrello, in esecuzione asportabile, connesso al circuito
principale con giunzioni flessibili imbullonate e completo di blocchi e accessori;
- IMS o sezionatore rotativo a 3 posizioni (chiuso sulla linea, aperto e messo a terra) isolato in SF6;
- fusibili di media tensione tipo FUSARC – CF;
- terna di derivatori capacitivi, installati in corrispondenza dei terminali cavi;
- attacchi per l'allacciamento dei cavi di potenza;
- trasformatori di misura tipo ARM3 (TA) e VRQ2-VRC2;
- canalina riporto circuiti ausiliari in eventuale cella BT;
- comando e leverismi dei sezionatori;
- sbarra di messa a terra.
La cella sbarre dovrà essere ubicata nella parte superiore dell’unità e dovrà contenere il sistema di sbarre
principali in rame elettrolitico.
Le sbarre dovranno attraversare le unità senza interposizione di diaframmi intermedi, in modo da costituire un
condotto continuo.
Al fine di garantire al personale le necessarie condizioni di sicurezza, la cella sbarre dovrà essere segregata
dalle celle apparecchiature con grado di protezione IP20 (CEI-EN60529).
Cassonetto di bassa tensione
L'eventuale cassonetto di bassa tensione dovrà essere posizionato sulla parte superiore frontale dell’unità,
dovrà essere corredato di una portella incernierata, con chiavistelli o serratura a chiave e dovrà poter
contenere:
-
morsettiere per l'allacciamento dei cavetti ausiliari provenienti dall'esterno;
-
tutte le apparecchiature di comando, segnalazione e misura contrassegnate con opportune targhette
indicatrici;
-
relè di protezione (tipo Sepam CEI 0-16).
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Sbarre principali e connessioni
Le sbarre principali e le derivazioni, dovranno essere realizzate in tondo di rame rivestito con isolanti
termorestringenti e dimensionate per sopportare le correnti di corto circuito fino a 25kA per 1 secondo.
Materiali isolanti
Le parti isolanti dovranno garantire la resistenza alla polluzione ed all'invecchiamento;
dovranno essere
autoestinguenti ed inoltre dovranno essere scelti con particolare riguardo alle caratteristiche di resistenza alla
scarica superficiale ed alla traccia.
Impianto di terra
L'impianto di terra principale di ciascun’unità dovrà essere realizzato con piatto di rame di sezione non
inferiore a 125mmq al quale dovranno essere collegati con conduttori o sbarre di rame i morsetti di terra dei
vari apparecchi, i dispositivi di manovra ed i supporti dei terminali dei cavi. In prossimità di tali supporti dovrà
essere previsto un punto destinato alla messa a terra delle schermature dei cavi stessi.
La sbarra di terra dovrà essere predisposta al collegamento all'impianto di messa a terra della cabina.
Interblocchi
Le unità dovranno essere dotate di tutti gli interblocchi necessari per prevenire errate manovre che potrebbero
compromettere oltre che l'efficienza e l'affidabilità delle apparecchiature, la sicurezza del personale addetto
all'esercizio dell'impianto.
In particolare dovranno essere previsti i seguenti interblocchi:
1)
blocco a chiave tra l’interruttore e il sezionatore di linea, l'apertura del sezionatore di linea dovrà essere
subordinata all'apertura dell'interruttore
2)
blocco meccanico tra sezionatore di linea e sezionatore di terra. La chiusura del sezionatore di terra dovrà
essere subordinata all'apertura del sezionatore di linea e viceversa
3)
blocco meccanico tra il sezionatore di terra e la portella di accesso. Dovrà essere possibile aprire la porta
solo a sezionatore di terra chiuso.
Le serrature di interblocco dovranno essere a matrice non riproducibile tipo Profalux in unica copia.
Verniciatura
Tutta la struttura metallica delle unità salvo le parti in lamiera zincata a caldo dovrà essere opportunamente
trattata e verniciata in modo da offrire un’ottima resistenza all’usura.
Il ciclo di verniciatura dovrà essere il seguente:
- fosfosgrassatura
- passivazione cromica
- verniciatura industriale a forno con ciclo a polvere su lamiere elettrozincate.
L'aspetto delle superfici dovrà risultare semilucido, goffrato, colore BIANCO RAL 9002 (interno/esterno).
Lo spessore medio della finitura dovrà essere di 50 µm.
Le superfici verniciate dovranno superare la prova di aderenza secondo le norme ISO 2409.
La bulloneria, i leveraggi e gli accessori di materiale ferroso dovranno essere protetti mediante zincatura
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elettrolitica.
Apparecchiature ausiliarie ed accessori
Il quadro dovrà essere completo di tutti gli apparecchi di comando e segnalazione indicati e necessari per
renderlo pronto al funzionamento.
Sul fronte di ciascuna unità dovranno essere presenti i seguenti cartelli:
a) targa indicante il nome del costruttore, il tipo dell'unità l'anno di fabbricazione, la tensione nominale, la
corrente nominale, corrente di breve durata nominale e il numero di matricola;
b) schema sinottico;
c) indicazioni del senso delle manovre;
d) targa monitoria.
Cavetteria e circuiti ausiliari
Tutti i circuiti ausiliari dovranno essere realizzati con conduttori flessibili in rame, isolati in PVC non propagante
l'incendio, del tipo NO7VK e di sezione adeguata.
Tutti i circuiti ausiliari che attraversino le zone di media tensione, dovranno essere protetti con canaline
metalliche o tubi flessibili con anima metallica.
I conduttori dei circuiti ausiliari, in corrispondenza delle apparecchiature e delle morsettiere dovranno essere
opportunamente contrassegnate come da schema funzionale.
Ciascuna parte terminale dei conduttori dovrà essere provvista di adatti terminalini opportunamente isolati.
Tutti i conduttori dei circuiti ausiliari relativi all’apparecchiatura contenuta nell'unità dovranno essere attestati a
morsettiere componibili numerate.
Il supporto isolante dei morsetti dovrà essere in materiale autoestinguente non igroscopico.
Il serraggio dei terminali nel morsetto, dovrà essere del tipo a VITE per il collegamento lato cliente e del tipo
FASTON all’interno della cella.
Le morsettiere destinate ai collegamenti con cavi esterni al quadro dovranno essere proporzionate per
consentire il fissaggio di un solo conduttore a ciascun morsetto.
Isolatori
Gli isolatori portanti per il sostegno delle sbarre principali e di derivazione dovranno essere in materiale
organico per tensione nominale fino a 24 KV.
APPARECCHIATURE
Le apparecchiature principali montate nel quadro, tipo MS6, dovranno essere adeguate alle caratteristiche di
progetto e dovranno rispondere alle seguenti prescrizioni.
Interruttori
Gli interruttori dovranno essere del tipo SF1 ad interruzione in esafluoruro di zolfo con polo in pressione
secondo il concetto di "sistema sigillato a vita" in accordo alla normativa IEC 56 allegato EE con pressione
relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar.
Tutti gli interruttori di uguale portata e pari caratteristiche dovranno essere fra loro intercambiabili.
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Gli interruttori dovranno essere predisposti per ricevere l’interblocco previsto con il sezionatore di linea, e
potranno essere dotati dei seguenti accessori
- comando a motore carica molle;
- comando manuale carica molle;
- sganciatore di apertura;
- sganciatore di chiusura;
- contamanovre meccanico;
- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto - chiuso dell'interruttore.
Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito dalla ditta costruttrice per 10.000 manovre.
Manutenzione ordinaria di lubrificazione del comando dovrà essere effettuata dopo 5000 manovre o
comunque ogni 5 anni.
Apparecchi con caratteristiche inferiori dovranno essere considerati tecnologicamente inadeguati all’utilizzo.
Il comando degli interruttori dovrà essere del tipo ad energia accumulata a mezzo molle di chiusura
precaricate tramite motore, ed in caso di emergenza con manovra manuale.
Le manovre di chiusura ed apertura dovranno essere indipendenti dall'operatore.
Il comando dovrà essere a sgancio libero assicurando l'apertura dei contatti principali anche se l'ordine di
apertura è dato dopo l’inizio di una manovra di chiusura, secondo le norme CEI 17-1 e IEC 56.
Il gas impiegato dovrà essere conforme alle norme IEC 376 e norme CEI 10-7.
Interruttore di manovra - sezionatore (IMS) - Sezionatore
Entrambe le apparecchiature dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- doppio sezionamento;
- essere contenute in un involucro "sigillato a vita”, (IEC 56 allegato EE) di resina epossidica con pressione
relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0.4 Bar.
- tale involucro, dovrà possedere un punto a rottura prestabilito per far defluire verso l'esterno le eventuali
sovrapressioni che si manifestassero all'interno dello stesso
- le sovrapressioni dovranno essere evacuate verso il retro del quadro senza provocare alcun pericolo per le
persone
- il sezionatore dovrà essere a tre posizioni ed assumere, secondo della manovra, il seguente stato: Chiuso
sulla linea, - Aperto, - Messo a terra
L'uso dell'IMS dovrà essere normalmente utilizzato nelle unità prive di interruttore mentre il sezionatore di
manovra a vuoto dovrà essere utilizzato sia da solo che in presenza di interruttore.
Il potere di chiusura della messa a terra dell'IMS sarà uguale a 2.5 volte la corrente nominale ammissibile di
breve durata.
Dovrà essere possibile verificare visivamente la posizione dell'IMS o sezionatore a vuoto conformemente al
DPR 547 del 1955 tramite un apposito oblò.
All’occorrenza dovrà ricevere sia la motorizzazione che eventuali blocchi a chiave.
I comandi dei sezionatori dovranno essere posizionati sul fronte dell'unità. Gli apparecchi dovranno essere
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azionabili mediante una leva asportabile. Il senso di movimento per l'esecuzione delle manovre dovrà essere
conforme alle norme CEI 16-5 inoltre le manovre si dovranno effettuare applicando all’estremità delle manovre
un momento non superiore ai 200 Nm.
Entrambi gli apparecchi dovranno essere predisposti per gli interblocchi descritti precedentemente. Nel caso di
unità con fusibili o interruttore dovrà essere previsto un secondo sezionatore di terra. La manovra dei due
sezionatori dovrà essere simultanea.
Trasformatori di corrente (TA)
I trasformatori di corrente e di tensione dovranno avere prestazioni e classe di precisione indicati nella
specifica di progetto. I TA in particolare, dovranno essere dimensionati per sopportare le correnti di corto
circuito, (limite termico/dinamico) dell'impianto.
I trasformatori di corrente e di tensione, dovranno avere isolamento in resina epossidica, essere adatti per
installazione fissa all'interno delle unità ed essere esenti da scariche parziali.
Prove e certificati
Il quadro dovrà essere sottoposto, presso la ditta costruttrice alle prove di accettazione e di collaudo previste
dalle norme CEI/IEC.
Dovranno inoltre essere disponibili presso il costruttore, i certificati relativi alle seguenti prove di tipo eseguite
su unità simili a quelli della presente fornitura:
- prova di corrente di breve durata;
- prova di riscaldamento;
- prova di isolamento.
Garanzia
Durata della garanzia: 12 mesi dalla messa in servizio.
Dovrà essere garantita la buona qualità e costruzione dei materiali; dovranno essere sostituite o riparate
durante tutto il periodo citato nel più breve tempo possibile, quelle parti che per cattiva qualità di materiale, per
difetto di lavorazione o per imperfetto montaggio si dimostrassero difettose.
Tali lavori dovranno essere eseguiti presso la ditta costruttrice oppure sul luogo di installazione da personale
qualificato autorizzato dal costruttore.
Art. 7) UNITA’ DI PROTEZIONE ELETTRICA MT
I relè di protezione descritti in questa specifica dovranno essere conformi alle seguenti normative sulla
compatibilità elettromagnetica:
- CEI 60255-5
Tenuta dielettrica
- CEI 60255-5
Impulso
- CEI 60255-22-1classe III
Onda oscillatoria smorzata a 1 MHz
- CEI 60255-22-4 classe >IV Transitori rapidi
- CEI 61000-4-4 livelli IV
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- CEI 60255-22-1classe III
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Scariche elettrostatiche.
- CEI 61000-4-2
Dovranno inoltre essere costruiti seguendo un sistema di Garanzia di Qualità conforme alla norma UNI EN
29001 -ISO 9001.
Dovranno avere certificato di conformità secondo la Norma CEI 0-16.
Le unità di protezione elettrica dovranno essere basate su tecnologia a microprocessore.
Data l'importanza della funzione a cui devono assolvere, dovranno essere costruite in modo da garantire
l'affidabilità e la disponibilità di funzionamento.
Le unità di protezione elettrica dovranno avere una adeguata struttura, robusta e in grado di garantire che
possano essere installate direttamente sulla cella strumenti dello scomparto di media tensione.
Il grado di protezione richiesto è IP52 sul fronte.
Tali unità di protezione dovranno essere alimentate da una sorgente ausiliaria (in c.c. o c.a. in funzione della
disponibilità della installazione), e dovranno essere collegate al secondario dei TA e dei TV dell'impianto.
Oltre alle funzioni di protezione e misura le unità di protezione elettrica dovranno essere dotate di funzioni
quali, auto test alla messa in servizio e autodiagnostica permanente, che consentano di verificare con
continuità il buon funzionamento delle apparecchiature.
Per facilitare le operazioni di montaggio e di verifica le connessioni dei cavi provenienti dai TA, e dei cavi verso
la bobina di comando dell'interruttore e le segnalazioni dovranno essere realizzate mediante connettori
posteriori.
Sul fronte dell'unità si dovranno trovare:
- indicatore di presenza tensione ausiliaria;
- indicatore di intervento della protezione;
- indicatore di anomalia dell'unità;
- indicatori di stato dell’organo di manovra;
- altri indicatori di intervento delle singole funzioni di protezione.
Anteriormente dovranno essere presenti inoltre:
- una presa RS232 per la connessione ad un pc per le operazioni di regolazione
- una serie di tasti per la parametrizzazione dell’unità e la regolazione delle soglie delle protezioni
- un visore per la lettura delle misure e dei parametri regolati.
Dovranno essere disponibili almeno:
- 1 contatto NA per il comando dell'interruttore
- 1 contatto NA e 1 contatto NC per la segnalazione di intervento
- 1 contatto NA e 1 contatto NC per l'autodiagnostica (Watch-Dog).
Dovrà inoltre essere possibile predisporre l'unità di protezione all'impiego della selettività logica o accelerata:
per questo dovranno essere disponibili, laddove richiesto, l'ingresso per la ricezione del segnale di blocco e
l'uscita per l'emissione del segnale di blocco.
L’unità di protezione dovrà essere di tipo espandibile e dovrà essere dotata, anche in un secondo tempo, di
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ulteriori accessori che permetteranno di realizzare:
- automatismi di richiusura per linee MT,
- logiche di riaccelerazione motori,
- la gestione dei segnali dai trasformatori
- l’acquisizione dei valori di temperatura da sonde termiche PT100 o simili
- l’emissione di una misura analogica associabile ad una delle grandezze misurate dall’unità stessa (correnti,
temperature, ecc.)
La regolazione delle soglie, dovrà avvenire direttamente in valori primari nelle relative grandezze espresse in
corrente o tempo rendendo più semplice utilizzo e la consultazione all'operatore.
Funzione di protezione Massima Corrente di fase (bifase o trifase) - codici ANSI (50,51)
Protezione contro i guasti di fase di linee e macchine elettriche.
L’unità dovrà essere dotata di quattro soglie suddivise in due set di due soglie ciascuno, dovrà inoltre essere
possibile passare da un set di regolazioni all’altro tramite un opportuno comando esterno.
Ognuna delle soglie potrà essere utilizzata indifferentemente come protezione contro i sovraccarichi o come
protezione contro i cortocircuiti e pertanto dovranno essere tipo "multi curve", dovrà essere cioè possibile
scegliere di volta in volta la curva di intervento tra quelle sotto indicate:
- intervento a tempo indipendente;
- intervento a tempo dipendente secondo la classificazione IEC 255-4 /BS 142: inverso, molto inverso,
estremamente inverso, ultra inverso.
Campo di regolazione indicativo:
tempo indipendente
- per la regolazione in corrente da 0,1 a 24 In
- per la regolazione in tempo da 0,05 a 300 s
tempo dipendente
- per la regolazione in corrente da 0,1 a 2,4 In
- per la regolazione in tempo da 0,1 a 12,5 s
Funzione di protezione Massima Corrente di terra - codici ANSI (50N+51N o 50G+51G)
Protezione contro i guasti di terra di linee e macchine elettriche.
L’unità dovrà essere dotata di quattro soglie suddivise in due set di due soglie ciascuno, dovrà inoltre essere
possibile passare da un set di regolazioni all’altro tramite un opportuno comando esterno.
La misura della corrente omopolare potrà essere realizzata tramite opportuni toroidi o sul ritorno comune dei
TA di fase.
Ognuna delle soglie potrà essere utilizzata indifferentemente come protezione contro i sovraccarichi o come
protezione contro i cortocircuiti e pertanto dovranno essere tipo "multi curve", dovrà essere cioè possibile
scegliere di volta in volta la curva di intervento tra quelle sotto indicate:
- intervento a tempo indipendente
- intervento a tempo dipendente secondo la classificazione IEC 255-4 /BS 142: inverso, molto inverso,
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estremamente inverso, ultra inverso
Campo di regolazione indicativo:
tempo indipendente
- per la regolazione in corrente da 0,1 a 15 Ino (da 0,2 a 300A per il collegamento su toroide omopolare)
- per la regolazione in tempo da 0,05 a 300 s
tempo dipendente
- per la regolazione in corrente da 0,1 a Ino (da 0,2 a 20A per il collegamento su toroide omopolare)
- per la regolazione in tempo da 0,1 a 12,5 s
Funzione di protezione Massima Corrente di terra Direzionale - codici ANSI (67N / 67NC)
Questa funzione dovrà disporre di due banchi di regolazione, ciascuno dotato di due soglie, con la possibilità
di cambiare banco o attraverso un ingresso o attraverso la commutazione; il funzionamento e la conseguente
regolazione dovranno essere possibili, a scelta, secondo i due seguenti metodi:
-
calcolando la proiezione della corrente omopolare sulla retta caratteristica la cui posizione è determinata
dalla regolazione dell’angolo caratteristico rispetto alla tensione omopolare, e confrontandola con la relativa
soglia impostata;
-
calcolando il modulo della corrente omopolare e confrontandolo con la relativa soglia impostata, tenendo
conto dell’angolo caratteristico.
Campo di regolazione indicativo:
a proiezione
- angolo caratteristico: -45°, 0°, 15°, 30°, 45°, 60°, 90°
- soglia d’intervento corrente: da 0,1 a 15In0, tempo da 0,05 a 300 s;
- soglia d’intervento tensione: da 2 a 80% di Un
a modulo di I0
- angolo caratteristico: -45°, 0°, 15°, 30°, 45°, 60°, 90°
- soglia d’intervento corrente: da 0,1 a 15In0, tempo da 0,05 a 300 s (tempo indipendente);
- soglia d’intervento corrente: da 0,1 a 1In0, tempo da 0,1 a 12,5 s (tempo indipendente);
- soglia d’intervento tensione: da 2 a 80% di Un.
Funzioni di misura e di diagnostica (relative all’unità a microprocessore)
Le funzioni di misura che si potranno realizzare dovranno essere:
- la misura delle tre correnti di fase
- precisione richiesta
- campo di misura
1%
0,1 a 1,5 In
- la misura del massimo valore medio delle tre correnti di fase
- precisione richiesta
- campo di misura
1%
0,1 a 1,5 In
- la misura della corrente omopolare
- precisione richiesta
1%
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- campo di misura
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0,2 a 30A
- la misura delle tensioni concatenate e delle tensioni di fase
- precisione richiesta
- campo di misura
1%
0,05 a 1,2 Un
- la misura della frequenza
- precisione richiesta
- campo di misura
0,05Hz
45 a 55Hz
- la misura della temperatura rilevata da eventuali sonde
- precisione richiesta
- campo di misura
2°C
-30 a 200°C
Tali misure dovranno essere disponibili sul visore dell'unità direttamente in valori primari.
Per le funzioni di diagnostica relative all’unità a microprocessore, dovranno essere continuamente controllati:
- l'unità di elaborazione;
- l'alimentazione ausiliaria;
- i parametri di regolazione delle protezioni.
Eventuali cattivi funzionamenti dovranno provocare l'emissione di una segnalazione e il posizionamento in
condizione di riposo di tutte le uscite.
Art. 8) TRASFORMATORE MT/BT
Ogni trasformatore dovrà essere completo e pronto al funzionamento entro i seguenti limiti meccanici ed
elettrici:
- 4 rulli di scorrimento orientabili
- 4 golfari di sollevamento
- ganci di traino sul carrello
- 2 morsetti di messa a terra
- targa delle caratteristiche
- barre di collegamento con piastrina di raccordo per cavi MT
- morsettiera di regolazione lato MT
- barre di collegamento per cavi BT
- certificato di collaudo.
I trasformatori descritti in questa specifica dovranno essere conformi alle seguenti normative:
- CEI 14-8 ed. 1992
- IEC 76-1 a 76-5
- IEC 726 ed. 1982 + Modifica n 1 del 01 febbraio 1986
- Documento d'armonizzazione CENELEC HD 46451 relativo ai trasformatori di potenza a secco + HD 464
S1/per AM B:1990 + HD 464 S1/prAC 1991
- Documento d'armonizzazione CENELEC HD 538-1 S1:1992 relativo ai trasformatori trifasi di distribuzione a
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secco
- IEC 905 ed. 1987 - Guida di carico dei trasformatori di potenza a secco.
Dovranno inoltre, essere costruiti seguendo un sistema di Garanzia di Qualità conforme alla norma UNI EN
29001 -ISO 9001.
Il trasformatore di potenza dovrà essere conforme alle caratteristiche generali di seguito descritte.
Circuito magnetico
Dovrà essere realizzato in lamierino magnetico a cristalli orientati a bassissime perdite con giunti tagliati a 45°
e protetti dalla corrosione mediante una speciale vernice isolante.
Avvolgimento BT
Costruito in banda d'alluminio isolata con interstrato di classe F.
Gli avvolgimenti BT dovranno essere trattati con resina isolante successivamente polimerizzata in modo da
formare un insieme molto compatto.
Avvolgimento MT
Costruito in filo, piattina o banda d'alluminio; esso dovrà essere inglobato e colato sottovuoto con un sistema
di inglobamento epossidico ignifugo costituito da:
- resina epossidica;
- indurente anidro con flessibilizzante;
- carica ignifuga.
La carica ignifuga dovrà essere intimamente amalgamata alla resina e all'indurente e composta da allumina
triidrata sotto forma di polvere. Il sistema di inglobamento dovrà essere in classe F.
Collegamento MT
I collegamenti MT dovranno essere previsti dall'alto, sugli stessi terminali delle barre di collegamento
dell'avvolgimento MT, tramite un capocorda avente un foro di diametro 13 mm per permettere l’accoppiamento
con un prigioniero M12.
Collegamento BT
I collegamenti BT dovranno essere previsti dall'alto su delle piastre terminali munite di fori di diametro
adeguato che si troveranno nella parte alta dell'avvolgimento, sul lato opposto ai collegamenti MT.
Prese di regolazione MT
Le prese di regolazione, realizzate sull'avvolgimento primario per adattare il trasformatore al valore reale della
tensione di alimentazione, dovranno essere realizzate con apposite barrette da manovrare a trasformatore
disinserito.
Comportamento al fuoco
I trasformatori dovranno essere in classe F1 come definito dall'articolo B3 allegato B del documento HD 464
S1:1988/pr AM B:1990.
Più precisamente, la classe F1 dovrà garantire la completa autoestinguenza del trasformatore.
A tal riguardo la ditta costruttrice dovrà produrre un Certificato di Prova rilasciato da un Laboratorio Ufficiale
relativo a un trasformatore avente la stessa configurazione.
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Questa prova dovrà essere fatta secondo l'allegato 2C del documento HD 464 S1:1988/pr AC:1991.
Classe ambientale e climatica
Dovranno essere inoltre classificati E2 per l'ambiente e di classe C2 per il clima come definito dagli allegati C e
D del documento HD 464 S1:1988/pr AM B:1990.
Più precisamente la classe E2 dovrà garantire l’idoneità della macchina a funzionare in ambiente con
presenza di inquinamento industriale ed elevata presenza di condensa, mentre la classe C2 dovrà garantire
l’idoneità del trasformatore ad essere stoccato e a funzionare con temperature fino a -25 °C.
A tal riguardo la ditta costruttrice dovrà produrre un Certificato di Prova rilasciato da un Laboratorio Ufficiale
relativo a un trasformatore avente la stessa configurazione.
Caratteristiche principali
Perdite (W)
Potenza
Tensione di
Corrente a
Pressione
(KVA)
A vuoto
A carico (75°C)
Corto Circuito %
Vuoto a Vn (%In)
Sonora dB (A)
250
820W
3220W
6
1,5
54
Rumorosità
La ditta costruttrice nel Certificato di Collaudo dovrà indicare il livello di rumore che comunque non dovrà
essere superiore ai valori indicati nella tabella “Caratteristiche principali”.
Per livello di rumore si deve intendere il livello di pressione sonora misurata in dB (A) in accordo a quanto
stabilito dalle Norme IEC 551.
Apparecchiature ausiliarie ed accessori
Protezione termica
I trasformatori dovranno essere equipaggiati, se richiesto nel progetto, di un sistema di protezione termica
comprendente:
- n° 3 termoresistenze Pt 100 nell'avvolgimento BT;
- n° 1 termoresistenza Pt 100 nel nucleo magnetico;
- n° 1 cassetta di centralizzazione contenente i morsetti delle suddette termoresistenze, posta sulla parte
superiore del nucleo;
- n° 1 centralina termometrica digitale a 4 sonde prevista con: visualizzazione della temperatura delle tre fasi e
del neutro, determinazione del 'set point' di allarme e sgancio, predisposizione per il controllo automatico dei
ventilatori di raffreddamento, tensione di alimentazione universale AC/DC.
Prove elettriche
Prove di accettazione
Le prove di seguito elencate dovranno essere eseguite su tutti i trasformatori alla fine della loro fabbricazione;
ciò permetterà l'emissione del Certificato di Collaudo per ogni unità:
- misura della resistenza degli avvolgimenti
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- misura del rapporto di trasformazione e controllo della polarità e dei collegamenti
- misura della tensione di corto circuito (presa principale) e delle perdite dovute al carico
- misura delle perdite e della corrente a vuoto
- prove di isolamento con tensione applicata
- prove di isolamento con tensione indotta
- misura delle scariche parziali.
Per la misura delle scariche parziali, il criterio di accettazione dovrà essere :
- scariche parziali inferiori o uguali a 10pC a 1,1Um. Se Um >1,25 allora i 10pC saranno garantiti a 1,375Um.
(Tutte queste prove sono definite nel documento d'armonizzazione CENELEC HD 464 S1:1988, la norma IEC
726 e le norme 76-1 a 76-5).
Prove di tipo o speciali
Le prove di seguito elencate dovranno essere richieste in opzione e dovranno essere oggetto di un accordo
specifico con la ditta costruttrice:
- prova di riscaldamento col metodo del carico simulato in accordo alle norme IEC 726
- prova ad impulso atmosferico
- prova di tenuta al corto circuito
- misura del livello di rumore secondo le norme IEC 551.
(Tutte queste prove sono definite sul documento d'armonizzazione CENELEC HD 464 S1:1988, la norma IEC
726 e le norme IEC 76-1 a 76-5).
Art. 9) QUADRI ELETTRICI B.T.
Generalità
Tutti i quadri elettrici (AS e ANS), dovranno essere rispondenti alle Norme CEI 17-13/1.
Per quanto possibile tutte le apparecchiature installate nei quadri dovranno essere prodotte dalla stessa casa
costruttrice.
Su ogni carpenteria dovranno essere indicati:
-
il nome del costruttore
-
riferimento a normative seguite per la costruzione
-
tipologia di quadro
-
n. di matricola
-
natura corrente nominale
-
frequenza, tensione nominale e di isolamento
-
tensione ausiliaria
-
corrente di c.to c.to max
-
condizioni di servizio e sistema di collegamento a terra
-
data commessa ed eventuale riferimento a schema elettrico
Alla consegna degli impianti l’Appaltatore dovrà corredare il quadro con una copia aggiornata degli schemi
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(posta in apposita tasca interna), sia dei circuiti principali che di quelli ausiliari.
Su tale copia dovranno comparire tutte le stesse indicazioni (sigle, marcature, etc.) che sono riportate sul
quadro; dovrà inoltre essere consegnato alla Committenza il relativo verbale di verifica e di collaudo.
Art. 9.1) QUADRI B.T. AD ARMADIO
Il quadro di BT dovrà essere progettato, assiemato e collaudato in totale rispetto delle seguenti normative:
- IEC 439.1 (CEI 17.13.1)
- IEC 529 (CEI 70.1)
riguardanti l'assiemaggio di quadri prefabbricati AS e ANS.
Si dovranno inoltre adempiere le richieste antinfortunistiche contenute nel DPR 547 del 1955e alla Legge
1/3/1968 n° 186. Tutti i componenti in materiale plastico dovranno rispondere ai requisiti di autoestinguibilità a
960 °C (30/30s) in conformità alle norme IC 695.2.1 (C.E.I. 50.11).
I dati ambientali riferiti al locale chiuso ove dovrà essere inserito il quadro in oggetto sono:
Temperatura ambiente
max +40 °C - min - 5 °C
Umidità relativa
95 % massima
Altitudine
< 1000 metri s.l.m.
Caratteristiche elettriche e dimensionali:
Tensione nominale
690V
Tensione esercizio
400V
Numero delle fasi
3F + N
Livello nominale di isolamento tensione di prova a
frequenza industriale per un minuto a secco verso
terra e tra le fasi
2,5kV
Frequenza nominale
50/60Hz
Corrente nominale sbarre principali
fino a 3200A
Corrente nominale sbarre di derivazione
fino a 3200A
Corrente di c.to circuito simmetrico
fino a 85kA
Durata nominale del corto circuito
1"
Grado di protezione sul fronte
fino a IP55
Grado di protezione a porta aperta
IP20
Accessibilità quadro
Fronte o Retro
Forma di segregazione max 3
Il quadro dovrà essere composto da unità modulari aventi dimensioni di ingombro massime:
- larghezza : fino a 800 mm
- profondità : fino a 1095 mm
- altezza fino a 2006 mm
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Il quadro deve essere realizzato con montanti in profilati di acciaio e pannelli di chiusura in lamiera ribordata
avente una resistenza agli urti adeguata al luogo di installazione. Riferimento per questo valore dovrà essere
l'indice IK definito nella norma CEI EN 50102, che non dovrà essere inferiore ad IK07 per i contenitori installati
in ambienti ove non sussistano condizioni di rischio di shock, IK08 ove i rischi comportino eventuali danni agli
apparecchi ed IK10 negli ambienti ove vi siano probabilità di urti importanti.
Il quadro deve essere chiuso su ogni lato con pannelli asportabili a mezzo di viti.
Il grado di protezione, in funzione del luogo di installazione, deve essere, come indicato nella norma CEI
64-8:
-
≤ IP30 per gli ambienti normali
-
> IP30 per ambienti ad usi speciali (ove specificato)
In ogni caso, per evitare l'accesso agli organi di manovra di personale non qualificato, dovrà essere prevista
una porta frontale dotata di serratura a chiave.
In caso di porte trasparenti, dovrà essere utilizzato cristallo di tipo temperato.
Le colonne del quadro saranno complete di golfari di sollevamento rimovibili una volta posato in cantiere.
Anche se prevista la possibilità di ispezione dal retro del quadro, tutti i componenti elettrici dovranno essere
facilmente accessibili dal fronte mediante pannelli avvitati o incernierati.
Sul pannello anteriore dovranno essere previste feritoie per consentire il passaggio degli organi di comando.
Tutte le apparecchiature dovranno essere fissate su guide o su pannelli fissati su specifiche traverse di
sostegno.
Gli strumenti e lampade di segnalazione dovranno essere montate sui pannelli frontali.
Sul pannello frontale ogni apparecchiatura dovrà essere contrassegnata da targhetta indicatrice che ne
identifica il servizio.
Tutte le parti metalliche del quadro dovranno essere collegate a terra (in conformità a quanto prescritto dalla
citata norma CEI 17-13/1).
Per quanto riguarda la struttura dovrà essere utilizzata viteria antiossidante con rondelle auto graffianti al
momento dell'assemblaggio, per le piastre frontali sarà necessario assicurarsi che i sistemi di fissaggio
comportino una adeguata asportazione del rivestimento isolante.
Per garantire un'efficace tenuta alla corrosione ed una buona tenuta della tinta nel tempo, la struttura ed i
pannelli laterali dovranno essere opportunamente trattati e verniciati; ciò è ottenuto da un trattamento chimico
per fosfatazione delle lamiere seguito da una protezione per cataforesi.
Le lamiere trattate dovranno essere inoltre verniciate con polvere termoindurente a base di resine epossidiche
mescolate con resine poliesteri di colore RAL9001 liscio e semi lucido con spessore medio di 60 micron.
Le sbarre e i conduttori dovranno essere dimensionati per sopportare le sollecitazioni termiche e dinamiche
corrispondenti ai valori della corrente nominale e per i valori delle correnti di corto circuito richiesti.
Le sbarre orizzontali dovranno essere in rame elettrolitico di sezione rettangolare piene, fissate alla struttura
tramite supporti isolati a pettine in grado di ricevere un massimo di 2 sbarre per fase, disposte in modo da
permettere eventuali modifiche future.
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Potranno essere utilizzate sbarre di spessore 5 o 10mm, il numero e la sezione dovranno essere adeguati alla
In richiesta.
Per i sistemi sbarre da 125A a 630 A, dovranno essere utilizzati sistemi sbarre compatti ed interamente isolati
tipo Powerclip nel caso di posizionamento sul fondo, per installazione in canalina laterale potranno essere
utilizzati sistemi tradizionali.
Le sbarre verticali da 630A a 1600A potranno essere in rame piatto di sezione adeguata o in alluminio a
profilo continuo tipo Linergy predisposta per l'utilizzo di appositi accessori per il collegamento e fissata alla
struttura tramite supporti isolati.
Oltre 1600A si dovranno seguire le stesse prescrizioni riguardanti le sbarre orizzontali.
Per ciò che riguarda l’interasse tra le fasi e la distanza tra i supporti sbarre, si dovrà fare riferimento ai valori
indicati dal costruttore in base alle prove effettuate presso laboratori qualificati.
I collegamenti tra sistemi sbarre orizzontali e verticali dovranno essere realizzati mediante connettori standard
forniti dal costruttore.
Le sbarre principali dovranno essere predisposte per essere suddivise, in sezioni pari agli elementi di
scomposizione del quadro, e consentire ampliamenti su entrambi i lati.
Nel caso di installazione di sbarre di piatto, queste ultime dovranno essere declassate del 20% rispetto alla
loro portata nominale.
Per correnti fino a 100A gli interruttori dovranno essere alimentati direttamente dalle sbarre principali mediante
cavo dimensionato in base alla corrente nominale dell'interruttore stesso.
Da 160 a 630A dovranno essere utilizzati collegamenti prefabbricati, forniti dal costruttore e dimensionati in
base all'energia specifica limitata dall'interruttore alimentato.
Salvo specifiche esigenze gli interruttori scatolati affiancati verticalmente su un'unica piastra dovranno essere
alimentati dalla parte superiore utilizzando specifici ripartitori prefabbricati che permettano, non solo il
collegamento, ma anche la possibilità di aggiungere o sostituire apparecchi di adatte caratteristiche senza
effettuare modifiche sostanziali all'unita' funzionale interessata.
Tutti i cavi di potenza, superiori a 50mmq, entranti o uscenti dal quadro non dovranno avere interposizione di
morsettiere; si attesteranno direttamente ai morsetti degli interruttori che dovranno essere provvisti di appositi
coprimorsetti. L’ammaraggio dei cavi dovrà avvenire su specifici accessori di fissaggio
Le sbarre dovranno essere identificate con opportuni contrassegni autoadesivi a seconda della fase di
appartenenza così come le corde dovranno essere equipaggiate con anellini terminali colorati.
Tutti i conduttori di energia inferiori a 50mmq ed ausiliari, si dovranno attestare a delle morsettiere componibili
su guida, con diaframmi dove necessario, che dovranno essere adatte, salvo diversa prescrizione, ad una
sezione di cavo non inferiore a 6mmq.
Tutti i componenti elettrici ed elettronici dovranno essere contraddistinti da targhette di identificazione conformi
a quanto indicato dagli schemi.
Salvo diversa indicazione del progettista e/o richiesta nella specifica di progetto, dovrà essere previsto, uno
spazio pari al 20% dell’ingombro totale che consente eventuali ampliamenti senza intervenire sulla struttura di
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base ed i relativi circuiti di potenza.
Il conduttore di protezione dovrà essere in barra di rame dimensionata per sopportare le sollecitazioni termiche
ed elettrodinamiche dovute alle correnti di guasto.
Per un calcolo preciso della sezione adatta di dovrà fare riferimento al paragrafo 7.4.3.1.7 della già citata
norma CEI 17-13/1.
I collegamenti ausiliari dovranno essere in conduttore flessibile con isolamento pari a 3KV con le seguenti
sezioni minime:
- 4 mmq per i T.A., 2,5 mmq per i circuiti di comando, 1,5 mmq per i circuiti di segnalazione.
Ogni conduttore dovrà essere completo di anellino numerato corrispondente al numero sulla morsettiera e
sullo schema funzionale.
Dovranno inoltre essere identificati i conduttori per i diversi servizi (ausiliari in alternata - corrente continua circuiti di allarme - circuiti di comando - circuiti di segnalazione) impiegando conduttori con guaine colorate
differenziate oppure ponendo alle estremità anellini colorati.
Potranno essere consentiti due conduttori sotto lo stesso morsetto solamente sul lato interno del quadro.
I morsetti dovranno essere del tipo a vite per cui la pressione di serraggio sia ottenuta tramite una lamella e
non direttamente dalla vite.
I conduttori dovranno essere riuniti a fasci entro canaline o sistemi analoghi con coperchio a scatto.
Tali sistemi dovranno consentire un inserimento di conduttori aggiuntivi in volume pari al 25% di quelli
installati.
Non è ammesso il fissaggio con adesivi.
L'accesso alle condutture dovrà essere possibile anche dal fronte del quadro mediante l'asportazione delle
lamiere di copertura delle apparecchiature.
Per le linee in Condotto Elettrificato o contenute in canalina dovranno essere previste delle piastre metalliche
in due pezzi asportabili per evitare l'ingresso di corpi estranei.
In caso di cassette da parete con linee passanti dalla parte superiore o inferiore dovranno essere previste
specifiche piastre passacavi in materiale isolante.
In ogni caso le linee si dovranno attestare alla morsettiera in modo adeguato per rendere agevole qualsiasi
intervento di manutenzione.
Le morsettiere non dovranno sostenere il peso dei cavi ma gli stessi dovranno essere ancorati ove necessario
a dei specifici profilati di fissaggio.
Nel caso in cui le linee di uscita siano costituite da cavi di grossa sezione o da più cavi in parallelo, dovrà
essere effettuato il collegamento diretto sui contatti degli interruttori in modo da evitare eventuali sollecitazioni
meccaniche.
Per i collegamenti degli apparecchi all’interno della canalina laterale dovranno essere utilizzati appositi
accessori prefabbricati, forniti dal costruttore.
Gli strumenti di misura potranno essere del tipo elettromagnetico analogico da incasso 72x72 mm, digitale a
profilo modulare inseriti su guida, oppure del tipo Multimetri da incasso 96x96 mm con o senza porta di
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comunicazione.
Le prove di collaudo dovranno essere eseguite secondo le modalità della norma CEI 17.13.1.
Inoltre il fornitore dovrà fornire i certificati delle prove di tipo, previste dalla norma CEI 17.13.1 effettuate dal
costruttore su prototipi del quadro.
Il cablaggio dei quadri dovrà essere eseguito a perfetta regola d'arte, rispettando la colorazione dei
conduttori, distribuendo e bilanciando i carichi sulle diverse fasi del sistema, utilizzando conduttori FM9
Afumex 750 a bassissima emissione di fumi e gas tossici.
Le morsettiere dovranno essere opportunamente provviste
di appropriate indicazioni
e le barre di
distribuzione dovranno essere dotate di schermo di protezione trasparente.
All'interno del quadro le morsettiere sia di potenza che di comando saranno alloggiate nella parte bassa, ad
una distanza dal fondo non inferiore a 20 cm, e/o come indicato negli elaborati grafici di progetto.
Ogni conduttore dovrà avere ai suoi estremi capicorda preisolato a compressione e cilindretto di
identificazione.
E’ proibito far uscire sotto uno stesso morsetto di apparecchiatura più di due conduttori.
Sul fronte dei quadri dovranno essere poste targhette indicatrici pantografate, per ogni apparecchiatura,
con le dizioni che dovranno essere concordate con la D.L
Il quadro (carpenteria ed apparecchiature cablate) nella sua interezza dovrà essere conforme a quanto
previsto dalla Norma CEI 17-13 (CEI 23-51) e CEI 17-43 ed essere consegnato alla Committenza
provvisto di verbale di verifica termica e certificato di collaudo.
Art. 10) INTERRUTTORI BT SCATOLATI DA 100÷630A
Gli interruttori devono essere conformi alle seguenti normative:
- IEC 947.1
- IEC 947.2
- Norme corrispondenti in vigore nei paesi membri (CEI; VDE; BS; NF; ...).
Gli interruttori scatolati dovranno essere forniti nelle seguenti taglie di corrente normalizzate (100A – 160A –
250A – 400A – 630A), categoria A con potere d'interruzione di servizio Ics=100%Icu :
-
per tutte le tensioni fino a 250 A;
-
fino a 500 V per i calibri superiori e avranno una tensione nominale di impiego (Ue) di 690V CA (50/60Hz)
ed una tensione nominale di isolamento (Ui) di 750 V CA (50/60 Hz).
Tutti gli apparecchi, dovranno essere adatti alla funzione di sezionamento secondo la Norma IEC 947.2 § 7.27
e dovranno riportare sul fronte una targhetta indicativa che ne precisi l’attitudine.
Dovranno essere disponibili nelle versioni tripolare e tetrapolare in esecuzione fissa, estraibile o sezionabile su
telaio con attacchi anteriori o posteriori; nel caso di esecuzione estraibile o sezionabile su telaio, dovranno
essere dotati di un dispositivo di presgancio che impedisca l'inserimento o l'estrazione ad apparecchio chiuso.
Dovrà inoltre essere possibile l’installazione in posizione verticale, orizzontale o coricata senza riduzione delle
prestazioni oltre ad essere alimentati sia da monte che da valle.
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Tutti gli interruttori dovranno garantire un isolamento in classe II (secondo IEC 664) tra la parte frontale ed i
circuiti interni di potenza.
Essi dovranno garantire una durata elettrica almeno uguale a 3 volte il minimo richiesto dalle Norme IEC
947-2.
Allo scopo di garantire la massima sicurezza, i contatti di potenza dovranno essere isolati dalle altre funzioni
come il meccanismo di comando, la scatola isolante, lo sganciatore e gli ausiliari elettrici, mediante un
involucro in materiale termoindurente.
Il meccanismo di comando degli interruttori scatolati dovrà essere del tipo a chiusura e apertura rapida con
sgancio libero della leva di manovra; tutti i poli dovranno muoversi simultaneamente in caso di chiusura,
apertura e sgancio.
Gli interruttori scatolati dovranno essere azionati da una leva di manovra indicante chiaramente le tre posizioni
ON (1), OFF (O) e TRIPPED (sganciato).
Per assicurare il sezionamento visualizzato secondo la norma IEC 947-2 § 7-27:
- Il meccanismo dovrà essere concepito in modo che la leva di manovra sia in posizione (O) solo se i contatti
di potenza sono effettivamente separati;
- In posizione (O) la leva dovrà indicare la posizione di sezionato dell'interruttore; il sezionamento dovrà essere
ulteriormente garantito da una doppia interruzione dei contatti di potenza.
Dovranno essere equipaggiati di un pulsante di test "push to trip" sul fronte, per la verifica del corretto
funzionamento del meccanismo di comando e dell'apertura dei poli; dovrà inoltre ricevere un dispositivo di
blocco in posizione di sezionato con possibilità di montare un numero massimo di tre lucchetti.
Il calibro dello sganciatore, il "push to trip", l'identificazione della partenza, la posizione dei contatti principali
data dall'organo di comando dovranno essere chiaramente visibili e accessibili dal fronte tramite la piastra
frontale o la portella del quadro.
Gli interruttori equipaggiati con relè differenziale, potranno essere realizzati con l'aggiunta di un Dispositivo
Differenziale a corrente Residua (DDR) tipo Vigi-Compact direttamente sulla scatola di base senza il
complemento di sganciatori ausiliari; questi interruttori differenziali dovranno essere:
- conformi alla norma IEC 947-2, appendice B;
- immuni agli sganci intempestivi secondo le raccomandazioni IEC 255 e IEC 801-2/3/4/5;
- adatti al funzionamento fino a -25° C secondo VDE0664.
Questi ultimi saranno di classe A secondo IEC755; l'alimentazione sarà trifase, a tensione propria con un
campo di tensioni da 200 a 525 V CA; dovranno essere in grado di poter sganciare l'interruttore anche in caso
di abbassamento della tensione di alimentazione fino a 50 V CA.
Gli interruttori scatolati dovranno essere equipaggiati di sganciatori intercambiabili integrati nel volume
dell'apparecchio. Da 100 a 250A dovrà essere possibile scegliere tra una protezione magnetotermica tipo
TMD e una elettronica tipo STR, per taglie superiori a 250A lo sganciatore dovrà essere solo elettronico.
Gli sganciatori elettronici dovranno essere conformi all'allegato F della Norma IEC 947-2 (rilevamento del
valore efficace della corrente di guasto, compatibilità elettromagnetica) e tutti i componenti elettronici dovranno
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resistere, senza danneggiarsi, fino alla temperatura di 125° C.
Gli sganciatori magnetotermici ed elettronici dovranno essere regolabili, con accesso alla regolazione
piombabile.
La regolazione delle protezioni dovrà avvenire simultaneamente ed automaticamente su tutti i poli.
Le caratteristiche principali degli sganciatori magnetotermici TMD fino a 250A dovranno essere le seguenti:
- termico regolabile da 80 a 100% della corrente nominale dello sganciatore;
- magnetico regolabile da 5 a 10 volte la corrente nominale (per In > 200A);
- la protezione del neutro potrà essere effettuata sia con valore uguale, sia con valore pari alla meta' della
protezione di fase (per In > 80A).
Gli sganciatori elettronici dovranno essere regolabili, con accesso alla regolazione piombabile.
La regolazione delle protezioni dovrà avvenire simultaneamente ed automaticamente su tutti i poli.
Le caratteristiche principali degli sganciatori elettronici STR dovranno essere le seguenti:
- Protezione lungo ritardo (LR):
- Ir regolabile con 48 gradini dal 40 al 100% della corrente nominale dello sganciatore elettronico;
- Protezione corto ritardo (CR):
- Im regolabile da 2 a 10 volte la corrente di regolazione termica (Ir);
- temporizzazione fissa a 40 ms;
- Protezione istantanea (IST):
- soglia fissa a 11 In.
Gli apparecchi tetrapolari dovranno consentire la scelta del tipo di protezione del neutro mediante un
commutatore a 3 posizioni: neutro non protetto - neutro meta' - neutro uguale alla fase.
Gli sganciatori elettronici STR dovranno inoltre essere dotati delle seguenti funzioni di controllo integrate :
- LED di segnalazione del carico a 2 soglie: 90% di Ir con LED accesso fisso e 105% di Ir con LED
lampeggiante;
- Presa di test per consentire la verifica funzionale dell'elettronica e del meccanismo di sgancio per mezzo di
un dispositivo esterno.
Le caratteristiche principali degli sganciatori elettronici universali STR da 400 a 630A dovranno essere le
seguenti:
- Protezione lungo ritardo (LR):
- Ir regolabile con 32 gradini da 40 al 100% della corrente nominale dello sganciatore elettronico;
- temporizzazione regolabile a 5 gradini: 15 - 30 - 60 - 120 - 240s;
La corrente di sicuro funzionamento entro 2h sarà di 1.2Ir e la corrente di non funzionamento entro lo stesso
tempo di 1.05Ir;
- Protezione corto ritardo (CR):
- Im regolabile da 1,5 a 10 volte la corrente di regolazione termica (Ir);
- temporizzazione regolabile a 4 gradini con funzione I2t ON o OFF;
- caratteristica a tempo inverso (I2t) al fine di aumentare la selettività; quest’ultima funzione potrà essere
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inibita.
- Protezione istantanea (IST):
- regolabile da 1,5 a 11 In.
Gli apparecchi tetrapolari dovranno consentire la scelta del tipo di protezione del neutro mediante un
commutatore a 3 posizioni: neutro non protetto - neutro meta' - neutro uguale alla fase, che dovrà poter essere
messo sotto copertura piombabile.
Lo sganciatore elettronico ottimizzerà la protezione dei cavi e dell'impianto, memorizzando la variazione di
temperatura subita dalle condutture in caso di sovraccarichi ripetuti.
Gli sganciatori elettronici STR dovranno essere inoltre dotati delle seguenti funzioni di controllo integrate:
- LED di segnalazione del carico a 4 soglie: 60 - 75 - 90% di Ir con LED acceso e 105% con LED
lampeggiante;
- presa di test: consente la verifica funzionale dell'elettronica e del meccanismo di sgancio per mezzo di un
dispositivo esterno.
Art. 11) INTERRUTTORI BT MODULARI
Gli interruttori devono essere conformi alle seguenti normative:
- CEI EN 60898 norma per apparecchi domestici
- CEI EN 61009 norma per apparecchi domestici
- CEI EN 60947.1/2 norma per apparecchi industriali
- Marchio di qualità IMQ per interruttori magnetotermici con In fino a 40 A e per interruttori magnetotermici
differenziali con In fino a 40 A e I ∆n= 30, 300, 500 mA.
- Tropicalizzazione apparecchi: esecuzione T2 secondo norma IEC 68-2-30 (umidità relativa 95% a 55°C).
La tensione nominale di funzionamento è fino a 500 Vca e 250 Vcc con potere di interruzione fino a 50 kA (415
Vca), mentre la tensione nominale di tenuta ad impulso (onda di prova 1,2/50µs) è fino a 8 kV.
Caratteristiche d’intervento :
- curva B intervento magnetico 3,2 ÷ 4,8 In con valori convenzionali di non intervento ed intervento termico
pari a Inf = 1,05 In - If =1,3 In
- curva C intervento magnetico 7 ÷ 10 In con valori convenzionali di non intervento ed intervento termico pari a
Inf = 1,05 In - If =1,3 In
- curva D intervento magnetico 10 ÷ 14 In con valori convenzionali di non intervento ed intervento termico pari
a Inf = 1,05 In - If =1,3 In
- curva Z intervento magnetico 2,4 ÷ 3,6 In con valori convenzionali di non intervento ed intervento termico
pari a Inf = 1,05 In - If =1,3 In
- curva K intervento magnetico 10 ÷ 14 In con valori convenzionali di non intervento ed intervento termico pari
a Inf = 1,05 In - If =1,3 In
- curva MA intervento magnetico 12 In (solo magnetico)
Dovranno essere dotati di chiusura rapida con manovra indipendente e le singole fasi degli interruttori
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multipolari separate tra loro attraverso un diaframma isolante.
La protezione differenziale potrà essere realizzata per accoppiamento di un blocco associabile.
Correnti nominali d’intervento differenziale :
- tipo istantaneo I∆n : 0,03 – 0,3 - 0,5A
- tipo selettivo I∆n : 0,3 – 1A
- tipo I/S I∆n regolabile sui valori: 0,3 – 0,5 –1A
- tipo I/S/R I∆n regolabile sui valori: 0,3 – 0,5 – 1 – 3A.
Tutti i blocchi differenziali associabili dovranno essere protetti contro gli interventi intempestivi (onda di
corrente di prova 8/20µs). I dispositivi differenziali di tipo "si" dovranno essere caratterizzati da una protezione
aggiuntiva contro gli interventi intempestivi causati da presenza di armoniche, sovratensioni di origine
atmosferica e sovratensioni di manovra, che permette loro di raggiungere livelli di tenuta alle correnti impulsive
(onda di corrente di prova 8/20 µs) pari a 3kA per le versioni istantanee e 5kA per le versioni selettive.
Sensibilità alla forma d'onda :
- classe AC per correnti di guasto alternate;
- classe A per correnti di guasto alternate, pulsanti unidirezionali e/o componenti continue.
- classe A tipo "si" per correnti di guasto alternate, pulsanti unidirezionali e/o componenti continue.
Gli interruttori (scatolati DIN tipo NG125) dovranno essere dotati di visualizzazione meccanica dell’intervento
automatico segnalato dalla posizione della leva di manovra, mentre l'intervento per differenziale dovrà essere
visualizzato sul fronte del blocco associato.
Gli interruttori modulari dovranno avere un aggancio bistabile adatto al montaggio su guida simmetrica DIN o a
doppio profilo tipo Multifix.
I morsetti dovranno essere dotati di dispositivo di sicurezza, atto ad evitare l'introduzione di cavi a serraggio
eseguito.
Per correnti nominali fino a 63 A dovrà essere possibile collegare cavi di sezione fino a 50 mm²; per correnti
superiori cavi di sezione fino a 70 mm².
La dimensione dei poli degli interruttori automatici magnetotermici dovrà essere uniformata a due taglie:
1 modulo da 18 mm fino a In = 63 A e 1 modulo da 27 mm fino a In = 125 A.
Dovrà essere possibili alimentare gli interruttori anche da valle senza alterazione delle caratteristiche
elettriche.
Gli interruttori dovranno essere predisposti per essere dotati dei seguenti ausiliari elettrici:
- contatti ausiliari;
- contatti di segnalazione di intervento su guasto;
- ausiliario bi-funzione commutabile;
- sganciatori a lancio di corrente integranti un contatto ausiliario;
- sganciatori d'emergenza;
- sganciatori di minima tensione;
- sganciatore di minima tensione temporizzato.
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L'accoppiamento meccanico degli ausiliari elettrici dovrà avvenire senza l'uso di utensili.
Gli interruttori potranno essere comandati mediante manovra rotativa con eventuale blocco porta, accessoriati
di coprimorsetti o copriviti che assicurino un grado di protezione > ad IP20 e blocco a lucchetto installabile con
facilità, in posizione di interruttore aperto.
Art. 12) CONTATTORI
I contattori per avviamento motore, dovranno avere durata meccanica superiore a 10 milioni di manovre, con
cadenza massima in cicli di manovra all’ora pari a 3600 a temperatura ambiente < 60°C, tensione nominale
d’impiego fino a 690V secondo IEC 947-4-1 con limite di frequenza della corrente d’impiego compreso tra 25 e
400Hz.
Le bobine dei contattori dovranno funzionare, mantenendo inalterate le prestazioni del circuito magnetico, con
frequenza a 50 e 60Hz.
Il limite della tensione di comando delle bobine sarà compreso tra 0,85 e 1,1 Un.
I contattori dovranno funzionare ad una temperatura compresa tra –5 e +60°C; senza declassamento dovrà
essere possibile installarli con una posizione di funzionamento ± 30° rispetto al piano verticale normale di
montaggio.
Tenuta al fuoco U1 secondo UL94 e 960°C secondo IEC 695-2-1.
Grado di protezione IP2X.
I contattori dovranno essere di serie completi di un contatto ausiliario normalmente aperto e di uno
normalmente chiuso, solidali con i contatti di potenza.
Dovranno inoltre prevedere una calotta di protezione piombabile adatta per introdurre la forzatura manuale dei
contatti fino alla grandezza 95A.
Ai fini della sicurezza la colorazione dei contattori dovrà essere tale da far facilmente individuare quali circuiti e
quali morsetti fanno parte del circuito di protezione e quali invece del circuito di comando.
Dovranno essere utilizzati tutti i componenti previsti dal costruttore per facilitare il montaggio del contattore
insieme agli altri dispositivi previsti nei quadri elettrici.
I contattori dovranno essere coordinati con i dispositivi di protezione termica secondo IEC 947-4-2 e previsti
per il tempo di coordinamento 2, cioè senza danneggiamento permanente sul contattore in caso di corto
circuito.
Art. 13) PULSANTI
I pulsanti, selettori ed indicatori luminosi dovranno essere del tipo con diametro Ø22mm e dovranno essere
previsti per il montaggio su piastra frontale e per il cablaggio posteriore.
Il fissaggio dovrà essere del tipo rapido con indicatori rappresentati sui frutti; dovranno essere del tipo a testa
autoportante sul foro, con assemblaggio ad aggancio della base dei portacavetti e con sistema di fissaggio
della base autobloccante ad una sola vite a prova di vibrazioni e di torsioni.
Tensione nominale d’isolamento 250V, corrente permanente d’impiego AC-12 pari a 10A, durata elettrica 10
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milioni di cicli di manovra, conformità alla Norma CEI EN 60947-5-1.
Dovranno essere resistenti agli agenti atmosferici, avere un grado di protezione IP65 ad una temperatura
ambiente compresa tra –25 e +60°C.
Gli indicatori luminosi dovranno presentare una sorgente luminosa tipo Protected Led disponibile in 5 colori ad
alto rendimento, adatti per alimentazione diretta 24V ac/dc, 110V ac e 230V ac con durata di vita di ogni
singolo led pari a 100.000 ore di servizio continuo senza dissipazione di calore.
I pulsanti, selettori ed indicatori luminosi dovranno essere montati corredati di inserti con apposite scritte
descrittive della funzione svolta ricavabili dagli elaborati progettuali.
Eventuali simboli dovranno essere eseguiti in conformità delle DIN 30600.
Tali inserti dovranno essere alloggiati con una cornice portaetichette in materiale plastico di colore nero.
Art. 14) CONDUTTORI PER IMPIANTI BT
Generalità
Tutti i conduttori dovranno essere provvisti di Marchio di Qualità; in particolare negli impianti alimentati a
tensione 230/400V si dovranno adoperare conduttori con tensione di esercizio Uo/U 450/750V e/o 0,6/1KV
del tipo "non propagante l'incendio” con simbolo di designazione rispettivamente N07V-K, FROR, N1VV-K,
U/RG7(0)R, FG7(0)R per la distribuzione ordinaria e del tipo a “bassissima emissione di fumi e gas tossici” con
simbolo di designazione FM9 e “FG10(0)M1 (CEI 20-36 Resistente al fuoco)” rispettivamente per il cablaggio
dei quadri e la distribuzione alle utenze ed apparecchiature degli impianti di sicurezza.
Tali prescrizioni sono estese a tutti i conduttori di protezione, equipotenziali e di terra isolati in PVC gialloverde.
Il raggio minimo di curvatura e lo sforzo di trazione durante la posa dei cavi, per le varie sezioni, dovrà essere
quello consigliato dalla Ditta costruttrice ed individuabile nelle schede tecniche di prodotto.
I cavi dovranno riportare, con continuità sull’isolante una stampigliatura in rilievo o ad inchiostro, i seguenti
contrassegni :
- sigla di designazione;
- nome del fabbricante o marchio di fabbrica o numero distintivo;
- norma di riferimento per indicare la caratteristica di non propagazione dell’incendio;
- anno di fabbricazione.
Si intende continua la stampigliatura quando l’intervallo tra la fine di un tratto stampigliato e l’inizio del tratto
successivo non è superiore a 275mm; tuttavia, se sull’isolante è apposta la marcatura metrica, l’intervallo tra la
fine di un tratto stampigliato e la fine del successivo può essere aumentato fino al massimo di 1000mm.
La stampigliatura deve essere durevole e la rispondenza a tale requisito deve essere stata verificata mediante
la prova indicata nella Norma CEI 20-20/2 art.1.8.
I cavi unipolari e multipolari di sezione superiore 120mmq dovranno essere a “corda compatta – formazione a
corone concentriche” del tipo RG7(O)R.
La posa dei circuiti, in ogni condizione, dovrà assolutamente rispettare le seguenti caratteristiche :
1) i cavi appartenenti alla stessa terna dovranno avere identica lunghezza;
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2) nel caso di più cavi unipolari in parallelo per fase o terne adiacenti (posa a trifoglio o in piano) si dovrà
rispettare il senso ciclico contrapposto delle fasi.
Art. 14.1) CORDICELLA N07V-K
Cavo per bassa tensione Uo/U 450/750V.
Idoneo per installazione entro tubazioni in vista e/o incassate, o sistemi chiusi similari; adatti per installazione
fissa e protetta su o entro apparecchi d’illuminazione, all’interno di apparecchi e di apparecchiature di
interruzione e di comando, per tensioni sino a 1000V in corrente alternata o, in caso di corrente continua, sino
a 750V verso terra.
Caratteristiche tecniche
-
conduttore in corda rotonda flessibile di rame rosso ricotto;
-
isolante in PVC di qualità R2 (senza piombo);
-
colori distintivi : nero, blu chiaro, marrone, grigio, rosso, bianco, arancione, rosa, violetto, blu scuro, gialloverde;
-
temperatura di funzionamento 70°C;
-
temperatura di c.to c.to 160°C;
-
rispondenza normativa : CEI 20-20, CEI 20-35, CEI 20-22II, CEI 20-37/2;
-
temperatura minima di posa +5°C;
-
condizioni di posa : in tubo o canalina in aria.
Art. 14.2) CAVO FG7(O)R
Cavo per bassa tensione Uo/U 0,6/1KV.
Idoneo per alimentazione e trasporto di energia, comandi e/o segnali; adatto per posa direttamente interrata e
per posa fissa sia all’interno che all’esterno su passerelle, in tubazioni, canalette o sistemi similari.
Caratteristiche tecniche
-
conduttore in corda rotonda flessibile di rame rosso ricotto;
-
isolante in gomma HEPR ad alto modulo, che conferisce al cavo elevate caratteristiche elettriche,
meccaniche e termiche (senza piombo); le anime dei cavi per segnalamento dovranno essere nere,
numerate e dovrà essere previsto all’interno anche il conduttore di terra giallo-verde;
-
guaina in PVC speciale di qualità RZ colore grigio;
-
colori distintivi delle anime : nero, blu chiaro, marrone, giallo-verde;
-
temperatura di funzionamento 90°C;
-
temperatura di c.to c.to 250°C;
-
rispondenza normativa : CEI 20-13, CEI 20-11, CEI 20-34, CEI 20-35, CEI 20-22II, CEI 20-37/2;
-
temperatura minima di posa 0°C;
-
condizioni di posa : in tubo o canalina in aria, in canale interrato, in tubo interrato, in aria libera, interrato
con protezione.
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Art. 15) CONDUTTORI PER IMPIANTI MT
Generalità
Per tali conduttori valgono le indicazioni generali riportate al precedente paragrafo.
Posa dei cavi
Durante la posa devono essere prese precauzioni per non danneggiare il cavo.
Le precauzioni maggiori riguardano il raggio di curvatura, la temperatura di posa e le sollecitazioni a trazione.
Il raggio di curvatura non deve essere inferiore a 14D, dove D è il diametro esterno del cavo (cavi in rame, non
armati, con schermo), CEI 11-17, art. 2.3.03.
La temperatura del cavo (con guaina in PVC) non deve essere inferiore a 0°C durante la posa, poiché a bassa
temperatura il PVC diventa fragile e piegandolo si fessura, CEI 11-17, art. 2.3.02.
La forza di trazione necessaria per posare il cavo, specie nei tubi e polifore, deve essere applicata ai
2
conduttori (non all’isolante) e non deve superare 60N/mm per conduttori in rame.
In rettilineo la forza di trazione, o tiro, T (N) di un cavo vale T = 10 Lpf dove L (m) è la lunghezza del cavo, p
(Kg/m) è la massa di un metro di cavo e f è il coefficiente di attrito, pari a 0,25 per posa in tubi di PVC e 0,2
per posa sui rulli (posa “a cielo aperto”).
La lunghezza della tratta di cavo da tirare si riduce drasticamente in presenza di curve, poiché la forza
necessaria a valle di una curva aumenta con legge esponenziale rispetto a quella a monte (una curva a 90°
aumenta del 50% la forza da monte a valle; risulta pertanto conveniente tirare il cavo nel verso per cui la
curva si trovi lontano dal punto di applicazione del tiro, in modo che il tratto di cavo a monte della curva sia il
più piccolo possibile).
Nella posa di lunghi cavi dovranno essere utilizzati argani a motore dotati di frizione (regolabile) e
dinamometro registratore, in modo da non superare la forza ammessa in relazione alla sezione del cavo.
Ad evitare inoltre sforzi di torsione sul cavo, dovrà essere inserito un giunto antitorsione (girella) tra la fune di
tiro e il cavo.
Una volta terminata la posa del cavo, prima di sigillare le teste dovrà essere tagliato uno o due metri di cavo
alle due estremità (o almeno a quella di tiro), poiché potrebbe aver subito danni meccanici e/o infiltrazioni di
umidità.
I giunti ed i terminali sui cavi dovranno essere eseguiti secondo le istruzioni del fabbricante, da personale
appositamente istruito.
I giunti ed i terminali alterano in genere il campo elettrico radiale nel cavo e costituiscono un punto critico nella
tenuta dielettrica. In tali punti, cioè in corrispondenza dell’interruzione del semiconduttore esterno, si potrebbe
creare un elevato campo elettrico (effetto punta) che porterebbe in tempi brevi ad un cedimento dell’isolante.
Tale problema potrà essere risolto tramite particolari accorgimenti costruttivi, come l’aggiunta di un materiale
ad alta costante dielettrica sulla parte esterna dell’isolante del cavo, che riduce il campo elettrico.
L’efficacia di tali soluzioni dipende in modo determinante dalla corretta esecuzione e posa in opera dei giunti e
dei terminali, secondo le relative istruzioni di montaggio.
Il terminale deve inoltre avere una sufficiente resistenza meccanica per resistere alle sollecitazioni
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elettrodinamiche della corrente di corto circuito.
Dopo la posa è consigliabile eseguire una prova di tensione applicata per verificare se i cavi, con i relativi
accessori, sono stati posati correttamente.
I cavi in gomma possono essere provati con una tensione applicata tra ciascun conduttore e gli altri con
conduttori collegati allo schermo ed a terra; può essere applicata la stessa tensione di rete per una durata di
24h, CEI 11-17 V1, art. 6.4.01.
La tensione di prova può essere ridotta al 70% di quella di rete nel caso di riparazioni conseguenti ai guasti,
rifacimento di terminazioni, ecc.
Art. 15.1) CAVO RG7H1M1 UNIPOLARE
Cavo di media tensione per sistemi trifase, categoria C, idoneo al trasporto di energia terrestre.
Caratteristiche tecniche
-
Uo=12KV tensione nominale d’isolamento tra un conduttore isolato qualsiasi e la terra;
-
U=20KV tensione nominale d’isolamento tra due conduttori isolati qualsiasi nel cavo
-
Um=24KV tensione massima d’utilizzo del cavo;
-
conduttore in corda rotonda compatta di rame rosso;
-
semiconduttivo interno in elastomerico estruso;
-
isolante in mescola speciale di gomma ad alto modulo;
-
semiconduttivo esterno in elastomerico estruso pelabile a freddo;
-
schermatura a filo di rame rosso;
-
guaina AFUMEX termoplastica atossica speciale di qualità M1;
-
temperatura di funzionamento 90°C;
-
temperatura di c.to c.to 300°C, K=152;
-
rispondenza normativa : CEI 20-13, CEI 20-35, CEI 20-22III;
-
temperatura minima di posa 0°C;
-
condizioni di posa : in canale interrato, in tubo interrato, direttamente interrato, in aria libera, interrato con
protezione.
Art. 15.2) CAVO RG7OZR MULTIPOLARE ARMATO
Cavo di media tensione per sistemi trifase, categoria C, idoneo al trasporto di energia terrestre.
Caratteristiche tecniche
-
Uo=12KV tensione nominale d’isolamento tra un conduttore isolato qualsiasi e la terra;
-
U=20KV tensione nominale d’isolamento tra due conduttori isolati qualsiasi nel cavo
-
Um=24KV tensione massima d’utilizzo del cavo;
-
conduttore in corda rotonda compatta di rame rosso;
-
semiconduttivo interno in elastomerico estruso;
-
isolante in mescola speciale di gomma ad alto modulo;
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-
semiconduttivo esterno in elastomerico estruso pelabile a freddo;
-
schermatura a filo di rame rosso su ogni anima;
-
armatura a piattine di acciaio zincato
-
guaina in PVC, di qualità Rz, colore rosso;
-
temperatura di funzionamento 90°C;
-
temperatura di c.to c.to 250°C;
-
rispondenza normativa : CEI 20-13, CEI 20-35;
-
temperatura minima di posa 0°C;
-
condizioni di posa : in canale interrato, in tubo interrato, direttamente interrato, in aria libera, interrato con
protezione.
Art. 16) CANALIZZAZIONI E TUBAZIONI PORTACAVI
Generalità
Dovranno essere conformi alle norme CEI ed ai disegni di progetto in cui sono riportati, in corrispondenza ai
tracciati dei percorsi indicati per le varie linee, il tipo e le dimensioni delle canalizzazioni protettive previste.
Ad integrazione e completamento di quanto la rappresentazione grafica consente di indicare si precisa quanto
segue:
- La posa dovrà essere eseguita in modo ordinato secondo percorsi orizzontali o verticali, paralleli o
perpendicolari a pareti e/o soffitti, senza tratti obliqui ed evitando incroci o accavallamenti non necessari.
Dovranno essere evitate le giunzioni su tubi di tipo corrugato o di tipo flessibile o di diametro diverso.
Per le giunzioni fra tubazioni rigide e tubazioni flessibili dovranno essere impiegati gli adatti raccordi previsti
allo scopo dal costruttore del tubo flessibile.
Il serraggio con clips strette con viti è ammesso solo sul lato tubo rigido e se non viene abbassato il grado di
protezione previsto per l’impianto.
In mancanza di indicazioni o prescrizioni diverse sulle tavole di progetto, nei locali umidi o bagnati o
all’esterno, canalette e tubazioni saranno in materiale isolante e tutti gli accessori per la messa in opera,
quali mensole o staffe di sostegno per le canalette, morsetti di fissaggio per tubi, dovranno essere in
materiale plastico o in acciaio inossidabile.
All’interno di detti locali le varie parti costituenti le canalette (tratti rettilinei, curve, etc.) dovranno essere
collegate fra loro mediante bulloni in nylon o in acciaio inossidabile.
Negli impianti a vista (generalmente stagni) e sopra i controsoffitti, l’ingresso di tubi in cassette, contenitori e
canalette dovrà avvenire tramite adatto pressatubo senza abbassare il grado di prestazione previsto.
Per consentire l’agevole infilaggio e sfilaggio dei conduttori il rapporto fra il diametro interno del tubo
protettivo ed il diametro del fascio dei cavi contenuti dovrà essere almeno pari a 1,3 (30% in più).
Il diametro delle tubazioni non dovrà comunque essere inferiore a quello riportato sui disegni di progetto.
Analogamente le dimensioni delle canalette portacavi non dovranno essere inferiori a quelle riportate sui
disegni e, salvo diversa indicazione o in assenza di dimensione, le canalette dovranno essere dimensionate
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per portare i cavi su un unico strato.
Sempre allo scopo di facilitare l’infilaggio non dovranno essere eseguite più di due curve, o comunque curve
per più di 90° sulle tubazioni protettive senza l’interposizione di una cassetta di transito.
Nei tratti rettilinei non dovrà essere superata la lunghezza di 10 m senza l’interposizione di una cassetta
rompitratta.
Eventuali tubazioni interrate dovranno rispondere alle seguenti caratteristiche costruttive e di posa (salvo
diversa prescrizione di progetto o indicazione della D.L.):
- essere di materiale termoplastico (pvc) e dotate di sufficiente resistenza allo schiacciamento;
- avere i giunti di tipo a bicchiere sigillati con apposito collante, o di tipo filettato per evitare lo sfilamento e le
infiltrazioni di acqua;
- essere posate a non meno di 0,5 m di profondità, avendo cura di stendere sul fondo dello scavo e sopra il
tubo, una volta posato, uno strato di sabbia di almeno 2cm di spessore; i tratti interrati, ove sia prevedibile il
transito di automezzi, dovranno essere protetti con copponi di calcestruzzo vibrato e/o getto di cls con rete
elettrosaldata;
- dovranno essere previsti pozzetti di ispezione in corrispondenza ai cambiamenti di direzione e ad intervalli
non superiori a 20 m nei tratti rettilinei;
- nei tratti rettilinei orizzontali dovranno essere posati con pendenza verso un pozzetto per evitare il ristagno
dell’acqua;
- il tratto entrante nel fabbricato dovrà essere posato con pendenza verso l’esterno, per evitare l’ingresso di
acqua;
- dopo avere infilato i cavi, le estremità all’interno e/o all’esterno del fabbricato dovranno essere chiuse con
tappo e sigillate;
- tutti i pozzetti dovranno essere con fondo e foro adeguato ad evitare il ristagno dell’acqua.
Prima della chiusura di tracce o scavi, e di eventuali controsoffitti e/o pavimenti sopraelevati, dovrà essere
avvisato con sufficiente anticipo la D.L., in modo da consentire un esame a vista delle modalità con cui è
stata effettuata la posa delle canalizzazioni;
- tutte le variazioni dei percorsi rispetto a quelli di progetto dovranno essere preventivamente approvate dalla
D.L., ed essere riportate, da parte della Ditta, su disegni da consegnare alla Committenza.
Art. 16.1) PASSERELLA ASOLATA IN ACCIAIO
Sarà forata (asolata) e ottenuta da lamiera di acciaio protetta con zincatura a fuoco Sendzimir oppure, se
indicato nel computo metrico o nella specifica, con zincatura a fuoco per immersione dopo le lavorazioni,
foratura e piegatura, corredata di coperchio.
I fianchi dovranno avere un’ altezza di almeno 80 mm.
Per la sospensione saranno impiegate, per quanto possibile, mensole e/o culle ancorate a profilati fissati a
soffitto e/o parete di ogni genere.
La distanza fra due sostegni non dovrà essere superiore a 1,5 m e comunque tale che la freccia di flessione
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non risulti superiore a 5 mm.
Il collegamento fra due tratti dovrà avvenire mediante giunti di tipo telescopico o ad incastro in modo da
attenere la perfetta continuità del piano di scorrimento dei cavi ed evitarne l’abrasione durante la posa oppure
impiegando giunti ad angolo di tipo esterni e piastre coprigiunto interne.
Per eseguire cambiamenti di direzione, variazioni di quota, di larghezza, etc, dovranno essere impiegati gli
accessori allo scopo previsti dal costruttore in modo da ridurre al minimo, e per dimostrata necessità, gli
interventi quali tagli, piegature, etc.
In ogni caso gli spigoli che possono danneggiare i cavi dovranno essere protetti con piastre terminali coprifilo.
Per il collegamento delle varie parti dovranno essere impiegati non meno di quattro bulloni in acciaio zincato o
cadmiato di tipo con testa tonda e larga posta all’interno della canaletta e muniti di rondella.
Nel caso fosse necessario il coperchio, questo verrà indicato di volta in volta nel computo metrico o nella
specifica dei materiali e dovrà essere asportabile per tutta la lunghezza anche in corrispondenza degli
attraversamenti di pareti.
Per la canaletta zincata per immersione dovrà essere ripristinata la protezione nei punti in cui dovesse essere
indispensabile intervenire con tagli, brusche piegature, fori, etc., oltre ovviamente alla zincatura per
immersione potranno essere impiegate vernici catodiche rispetto allo zinco, quali minio o cromato di Pb.
Art. 16.2) CANALETTA IN ACCIAIO DI TIPO CHIUSO
Vale, in generale, quanto descritto per la passerella di tipo aperto.
La canaletta sarà dotata di coperchio fissato o a scatto o mediante moschettoni e asportabile per tutta la
lunghezza anche in corrispondenza agli attraversamenti di pareti.
Di volta in volta risulta precisato sui disegni o nel computo metrico il grado di protezione richiesto; particolare
cura dovrà essere posta affinché non risulti abbassato il grado di protezione in corrispondenza di giunzioni,
collegamenti con tubi eventualmente derivati, cassette di derivazione, contenitori, etc.
Art. 16.3) PASSERELLA IN FILO DI ACCIAIO
Dovrà essere in filo d’acciaio elettrosaldato con bordo di sicurezza, composto da una nervatura con saldatura
a T del filo di testa.
Il bordo così costituito dovrà aumentare la resistenza a torsione e flessione (CEI EN 61537), permettendo la
realizzazione di campate fino a 2 metri a pieno carico.
La struttura della passerella a filo, dovrà evitare il danneggiamento dei cavi e delle mani dell’operatore,
durante la posa.
Tutti gli elementi di fissaggio (mensole, profilati,ecc.), dovranno avere un aggancio rapido con linguette
integrate ripiegabili, per eliminare l’uso di viterie e per evitare pericolose sporgenze ed asperità.
La “freccia”massima, della passerella a filo, non deve superare 1/200 della campata tra le due mensole.
La dimensione nominale della passerella a filo, dichiarata dal costruttore, dovrà corrispondere a quella “utile di
carico” quindi, dovranno essere le misure interne (area di contenimento dei cavi).
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Assemblaggio delle passerelle
Lo sviluppo necessario per la realizzazione delle derivazioni, degli incroci, dei cambiamenti di piano, delle
riduzioni di sezione e delle curve da realizzare in cantiere, dovranno essere previsti come se fossero tratti
rettilinei.
La realizzazione dei pezzi speciali dovrà essere effettuata tagliando la passerella portacavi su misura e
piegando i tondini di cui è costituita. Sia per ottenere un taglio pulito e netto a 45°, sia per consentire un
corretto assemblaggio, si raccomanda l’utilizzo di una cesoia con lame asimmetriche.
La giunzione lineare di due passerelle portacavi si dovrà effettuare con un giunto rapido che garantisce la
tenuta al carico abbracciando il filo di testa e garantendo la continuità elettrica secondo la norma CEI EN
61537.
Capacità di carico
La passerella portacavi e i relativi staffaggi dovranno essere omologati per le capacità di carico secondo la
norma CEI EN 61537.
Art. 16.4) TUBO IN ACCIAIO ZINCATO LEGGERO
Sarà in acciaio zincato trafilato con sezione perfettamente circolare.
Sarà impiegato per la sola posa in vista all’ interno (a parete, a soffittto, nel controsoffitto o sotto pavimento
sopraelevato), nei cavedi e nelle centrali tecnologiche o locali che richiedono impianti in esecuzione IP55 IP65
Nel caso di impiego per l’ esecuzione di impianti stagni (grado di protezione non inferiore a IP 44) dovranno
essere impiegati i seguenti accessori in acciaio zincato: per le giunzioni manicotti o raccordi in tre pezzi, per i
cambiamenti di direzione curve ampie o curve ispezionabili stagne (oppure potrà essere adottato il sistema
della piegatura diretta evitando però che si abbiano strozzature, diminuizione della sezione e danneggiamenti
della zincatura), per i collegamenti a canalette o contenitori ghiera e controghiera.
Nel caso di impiego in impianti in cui non sia richiesta l’esecuzione stagna potranno essere impiegati manicotti,
curve e raccordi in lega leggera di tipo apribile, serrati sul tubo con cavallotti e viti.
Dovrà in ogni caso essere garantita la continuità elettrica fra le varie parti, ed essere effettuata la messa a
terra alle estremità.
Art. 16.5) TUBO FLEX IN ACCIAIO ZINCATO CON RIVESTIMENTO IN PVC (guaina armata)
Sarà costituito da un tubo flessibile a spirale in acciaio zincato a doppia aggraffatura con rivestimento esterno
in guaina morbida di pvc autoestinguente con campo di temperatura di impiego da - 15°C a + 80°C.
La guaina esterna dovrà presentare internamente delle nervature elicoidali in corrispondenza all’
interconnessione fra le spire del tubo flessibile e ciò allo scopo di assicurare una perfetta aderenza ed evitare
che si abbiano a verificare scorrimenti reciproci.
Per il collegamento a tubi di altro tipo, canalette, cassette di derivazione o di morsettiere dei motori, contenitori
etc., dovranno essere impiegati esclusivamente i raccordi metallici previsti allo scopo dal costruttore e costituiti
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da: corpo (del raccordo), manicotto con filettatura stampata per protezione delle estremità taglianti e per la
messa a terra, guarnizione conica, ghiera di serraggio e controdado o manicotto filettato a seconda se il
collegamento è con cassette, canalette o contenitori oppure con tubi filettati.
In ogni caso non è ammesso bloccare l’estremità del tubo flessibile con raccordi del tipo a clips serrate con viti.
Art. 16.6) TUBO RIGIDO IN PVC 850°C IP40 – IP55
Sarà della serie pesante a bassissima emissione d’ alogeni e resistente alla prova del filo incandescente a
850°C, con grado di compressione minimo di 750 N conforme alle tabelle CEI-UNEL 37118 e alle norme CEI
23-8 e provvisto di Marchio di Qualità.
Potrà essere impiegato per la posa a pavimento (annegato nel massetto e ricoperto da almeno 15 mm di malta
di cemento) oppure in vista (a parete, a soffitto, nel controsoffitto, sotto il pavimento sopraelevato, all’interno
delle pareti cartongesso).
Non è ammessa la posa interrata (anche se protetto da manto di calcestruzzo) o in vista in posizioni dove
possa essere soggetto a urti, danneggiamenti etc..
Le giunzioni e i cambiamenti di direzione dei tubi potranno essere ottenuti sia impiegando rispettivamente
manicotti e curve con estremità a bicchiere conformi alle citate norme e tabelle.
Sarà anche possibile eseguire i manicotti e le curve a caldo sul posto di posa.
Nel caso sia adottato il secondo metodo le giunzioni dovranno essere eseguite in modo che le estremità siano
sovrapposte per un tratto pari a circa 1-2 volte il diametro nominale del tubo e le curve in modo che il raggio di
curvatura sia compreso fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo. Tubazioni e accessori dovranno avere
Marchio IMQ.
Nella posa in vista la distanza fra due punti di fissaggio successivi non dovrà essere superiore a 1m, in ogni
caso i tubi dovranno essere fissati in prossimità di ogni giunzione e sia prima che dopo ogni cambiamento di
direzione.
In questo tipo di posa, per il fissaggio saranno impiegati collari singoli in acciaio zincato e passivato con
serraggio mediante viti trattate superficialmente contro la corrosione e rese imperdibili; oppure saranno
impiegati collari c.s.d. in materiale isolante, oppure morsetti in materiale isolante sempre serrati con viti ( i tipi
con serraggio a scatto sono ammessi all’ interno di controsoffitti, sotto pavimenti sopraelevati, in cunicoli o
analoghi luoghi protetti).
Collari e morsetti dovranno essere ancorati a parete o a soffitto mediante chiodi a sparo o viti e tasselli in
plastica.
Nei locali umidi o bagnati e all’ esterno, degli accessori di fissaggio descritti potranno essere impiegati solo
quelli in materiale isolante, le viti dovranno essere in acciaio nichelato o cadmiato o in ottone.
Nei casi in cui siano necessarie tubazioni di diametro maggiore a quelli contemplati dalle citate norme CEI 238, potranno essere impiegati tubi in pvc del tipo con giunti a bicchiere con spessore non inferiore a 3 mm per i
quali siano stati eseguiti, a cura del costruttore, le prove previste dalle norme CEI 23-8 (resistenza allo
schiacciamento, all’ urto, alla fiamma, agli agenti chimici e di isolamento) oppure tubi in pvc conformi alle
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norme UNI 7441-75-PN10. Per la posa interrata dovranno essere impiegati tubi in pvc conformi alle norme UNI
7441-75-PN16.
Art. 16.7) TUBO FLESSIBILE IN PVC SERIE PESANTE (corrugato)
Sarà conforme alle norme CEI 23-14 e alle tabelle CEI-UNEL 37121/70 (serie pesante) in materiale
autoestinguente, provvisto di Marchio di Qualità.
Sarà impiegato esclusivamente per la posa sottotraccia a parete o a soffitto e/o sotto pavimento, curando che
in tutti i punti risulti ricoperto da almeno 20 mm di intonaco oppure entro pareti prefabbricate del tipo a
sandwich.
Non potrà essere impiegato nella posa in vista, o sotto pavimento flottante, o interrata (anche se protetto da
manto di calcestruzzo) e così pure non potranno essere eseguite giunzioni se non in corrispondenza di scatole
o di cassette di derivazione.
I cambiamenti di direzione dovranno essere eseguiti con curve ampie (raggio di curvatura compreso fra 3 e 6
volte il diametro nominale del tubo).
Dovrà avere una resistenza allo schiacciamento non inferiore a 750 N secondo quanto previsto dalle norme
CEI 23.25.
Art. 17) CORPI ILLUMINANTI
Come generale indicazione sulla corretta installazione dei corpi illuminanti si conviene che i medesimi
saranno installati trasversalmente ai piani di lavoro, ovvero, paralleli alle aperture di luce naturale (finestre).
Le caratteristiche dei corpi illuminanti saranno le seguenti :
Plafoniera stagna industriale a tubi fluorescenti con corpo in alluminio :
1) corpo in lamiera di acciaio verniciato alle polveri di poliestere;
2) schermo in vetro temperato bloccato sul corpo da una guarnizione siliconica crimpata;
3) parabola in alluminio speculare ad elevata riflettanza e profilo parabolico;
4) grado di protezione IP66;
5) cablaggio e reattore a basse perdite, tropicalizzata e rifasata con condensatore con
dispositivo
antiscoppio.
Plafoniera stagna industriale a tubi fluorescenti :
1) corpo in poliestere rinforzato con fibre in vetro non propagante la fiamma, resistente alla corrosione,
agli acidi, alle soluzioni alcaline;
2) schermo rifrattore, trasparente, a prismi interni, liscio esternamente, in policarbonato non propagante
l’incendio, resistente agli urti;
3) grado di protezione IP 55;
4) cablaggio e reattore a basse perdite, tropicalizzata e rifasata con condensatore con
dispositivo
antiscoppio.
Lampada di emergenza :
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1) corpo in materiale plastico autoestinguente (UL94 V2);
2) schermo trasparente, liscio esternamente in materiale plastico autoestinguente;
3) grado di protezione IP 65, Classe II;
4) autonomia 1ora, batteria al nichel metal, dispositivo di Autotest;
5) tempo di ricarica 12 ore.
Art. 18) APPARECCHIATURE PER USO DOMESTICO E SIMILARE
Generalità
Si dovranno impiegare serie di apparecchiature provviste di Marchio di Qualità, per esterno con caratteristiche
di modularità e compatibilità tali da realizzare quanto previsto nel progetto.
Tali apparecchiature dovranno essere installate a scatto su supporti autoportanti in materiale isolante e coperti
da placche in resina o in metallo.
Dovranno essere rispettate, secondo quanto previsto dalla Norma CEI 64-8, le seguenti quote d’installazione
di prese, comandi ed apparecchiature varie :
- comandi luce (altezza maniglia porta) = 90cm;
- prese ed eventuali cassette di derivazione > 17,5cm.
Art. 18.1) INTERRUTTORI DI COMANDO MANUALE
Gli interruttori dovranno essere costruttivamente conformi a quanto prescritto dalla Norma CEI 23-9 e
rispondenti alla prova del filo incandescente 850°C.
Caratteristiche tecniche:
- tensione nominale
250Vca
- frequenza nominale
50Hz
- corrente nominale
10/16A
- tensione di prova per 1’
2KV
- grado di protezione
IP41
- contatti in lega d’argento
- morsetti nella posizione posteriore per sezione max conduttore 4 mmq
- involucro isolante in policarbonato di tipo chiuso per la totale segregazione delle parti attive
- tasto di superficie elevata per facilitarne la manovra da parte dell’operatore; se richiesto dovrà essere
completo di gemma luminosa e/o di elemento indicatore di funzione.
Saranno distinti per tipologia ed esigenze impiantistiche secondo quanto riportato sulle tavole di progetto e nei
seguenti tipi :
a) interruttore : per comando di utenze da un solo punto e ad una posizione del contatto (aperto o chiuso) di
tipo unipolare o bipolare;
b) deviatore : c.s.d. ma per il comando da due punti;
c) invertitore : c.s.d. ma per il comando da tre punti;
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d) pulsante : potrà essere a tasto, a tirante o a perella ma comunque con ritorno a molla nella posizione
originaria dopo il suo azionamento; sarà con contatto NC o NA secondo le esigenze.
Nei circuiti bipolari gli interruttori di comando potranno essere bipolari o unipolari; se unipolari dovranno essere
inseriti sul conduttore di fase.
Gli interruttori per le prese “comandate” dovranno avere la stessa corrente nominale delle prese.
Art. 18.2) PRESE A SPINA
Le prese dovranno essere costruttivamente conformi a quanto prescritto dalle Norme CEI 23-5, CEI 23-16,
CEI 23-50 e rispondenti alla prova del filo incandescente 850°C.
Caratteristiche tecniche:
- tensione nominale
250Vca
- frequenza nominale
50Hz
- corrente nominale
10/16A
- tensione di prova per 1’
2KV
- grado di protezione
IP21
- morsetti nella posizione posteriore per sezione max conduttore 4 mmq
- involucro isolante in policarbonato di tipo chiuso
- alveoli con schermo mobile di sicurezza.
Saranno distinte per tipologia ed esigenze impiantistiche secondo quanto riportato sulle tavole di progetto e nei
seguenti tipi :
- presa 2P+T 10A
- a poli verticali allineati con terra centrale ed alveoli schermati Ø 4mm
interasse 19mm;
- presa 2P+T 16A
- a poli verticali allineati con terra centrale ed alveoli schermati Ø 5mm
interasse 26mm;
- presa 2P+T 10/16A
- a poli verticali allineati con terra centrale e doppi alveoli schermati (presa a
ricettività multipla - bipasso) Ø 4mm e Ø 5mm interasse 19mm e 26mm;
- presa 2P+T 10/16A P30
- a poli orizzontali con terra laterale e centrale ed alveoli schermati (UNEL) Ø
5mm interasse 19mm 2 moduli;
Sui circuiti privilegiati (UPS) dovranno essere installate prese di tipo diverso da quelle dei circuiti normali, per
evitare di allacciare su tali prese carichi “ordinari”; ad esempio dovranno essere impiegate prese schuko o altre
prese di forma particolare.
Si raccomanda che le prese a spina siano installate in modo che l’asse di inserzione risulti orizzontale o
prossimo all’orizzontale (CEI 64-8/5 art. 537.5.2); non è ammessa l’installazione di tali apparecchiature su
piani orizzontali.
L’asse di inserzione delle prese a spina deve risultare ad un’altezza dal piano di calpestio di almeno 175mm
se a parete (sia con montaggio incassato, sia sporgente) o di almeno 70mm se installate su canaletta a
battiscopa (CEI 64-8/5 art. 537.5.2).
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Art. 18.3) PULSANTE DI SICUREZZA IN CASSETTA A ROTTURA DI VETRO
Dovrà essere costituito da pulsante (dotabile di contatti NO/NC) posto entro contenitore in robusto materiale
plastico o in lega leggera pressofusa, provvisto di vetro frangibile antischeggia e di scritta indicatrice in lingua
italiana.
Il contenitore potrà essere di tipo sporgente o da semincasso, secondo le necessità di installazione o quanto
richiesto; se installato all’esterno dovrà avere grado di protezione non inferiore a IP55.
Dovrà avere caratteristiche che lo contraddistinguono in modo inequivocabile da altri apparecchi di comando e
che ne consentano la immediata identificazione a distanza.
Costruttivamente dovrà essere tale da non permettere la segnalazione di allarme senza produrre la frattura del
vetro e viceversa che non sia possibile il ripristino senza la sostituzione del vetro o l’ausilio di un attrezzo o di
una chiave.
Art. 18.4) ACCESSORI PER APPARECCHI COMPONIBILI
- telaio: realizzato in materiale plastico autoestinguente con struttura reticolare di irrigidimento per impedire la
flessione del supporto porta apparecchi, fori di fissaggio asolati per il corretto allineamento orizzontale, viti a
filetto lungo ed a taglio combinato per permettere l’utilizzo di cacciaviti a taglio o a croce, tappi coprivite
utilizzabili come sigillo di garanzia antimanomissione dell’impianto realizzato, installazione frontale degli
apparecchi per garantire un sicuro bloccaggio ed impedire l’eventuale sgancio dal supporto quando
l’apparecchio viene premuto o la spina inserita; modularità : 3 – 4 – 7 posti.
Rispondente alla prova del filo incandescente a 650°C (CEI 23-9).
- placca: realizzata in tecnopolimeri (resina) o in zama colorata, fissata al telaio mediante sistema a scatto,
estraibile successivamente solo tramite l’impiego di attrezzo meccanico inserito negli appositi incastri,
dimensionata in funzione della modularità del telaio.
Rispondente alla prova del filo incandescente a 650°C (CEI 23-9).
- scatola di contenimento da esterno: realizzata in resina termoplastica autoestinguente di colore grigio chiaro,
resistente agli urti, costituita da base e coperchio nel quale si inseriscono a scatto dal retro gli apparecchi
eventualmente anche precollegati, possibilità di affiancare e sovrapporre più contenitori, fori di fissaggio a
parete protetti da canalini a tenuta, modularità 1–2–3 posti, grado di protezione IP40 o IP55 tramite
membrana o portello frontale a tenuta d’acqua munito di guaina plastica; predisposta per l’inserimento di:
- condutture in tubo incassato sotto intonaco (ingresso dal fondo–base)
- condutture in tubo a parete Ø20 e Ø16 (ingresso dai quattro lati)
- condutture in cavo con guaina aggraffato a parete (fino a Ø20mm)
- condutture in canalette di resina (20x20m).
Conforme alla Norme CEI 70-1 e rispondente alla prova del filo incandescente a 850°C (CEI 64-8 e IEC 670
II^ Ediz.).
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Art. 19) CASSETTE E CONNESSIONI
Generalità
Le cassette dovranno fornire un’adeguata protezione meccanica ed i loro coperchi dovranno essere
“saldamente fissati”, pertanto dovranno essere installate cassette con coperchio bloccato tramite viti (non è
ammesso l’utilizzo dei coperchi ancorati con graffette).
Le cassette di derivazione dovranno essere della medesima natura delle relative tubazioni di adduzione
(metalliche od in PVC).
I cavi e le giunzioni, posti all’interno delle cassette non dovranno occupare più del 50% del volume interno alla
cassetta stessa.
Le connessioni dei conduttori (giunzioni o derivazioni) dovranno essere eseguite impiegando appositi morsetti
isolati a cappuccio (con o senza vite) aventi grado di protezione IP XXB cioè con parti attive compreso il
neutro, in servizio ordinario, non accessibile al dito di prova, senza ridurre la sezione dei conduttori e senza
lasciare parti conduttrici scoperte; i collegamenti tra conduttori e tra i conduttori e gli altri componenti, dovranno
assicurare una continuità elettrica duratura e presentare un’adeguata resistenza meccanica.
Non dovranno essere realizzate derivazioni entro tubazioni, né scatole destinate ad alloggiare prese od organi
di interruzione e comando.
Tutte le connessioni dovranno essere accessibili per l’ispezione, le prove e la manutenzione, con l’eccezione
dei seguenti casi :
-
giunzioni di cavi interrati;
-
giunzioni impregnate con composti o incapsulate.
Le giunzioni di bassa tensione su cavi esterni dovranno essere realizzate tramite kit, per cavi uni/multipolari
non schermati, in resina isolata colata.
Sono ammesse dalla Norma le connessioni entro canali, purchè le parti in tensione (attive) siano inaccessibili
al dito di prova (grado di protezione IPXXB); tale installazione, tuttavia, non è prevista nella realizzazione del
presente intervento.
Le giunzioni dovranno unire cavi delle stesse caratteristiche e dello stesso colore.
E’ ammesso l’entra-esci sui morsetti, ad esempio di una presa per alimentarne un’altra, purchè esistano doppi
morsetti, o questi siano dimensionati per ricevere la sezione totale dei conduttori da collegare.
Art. 19.1) CASSETTE DI DERIVAZIONE
Le viti dovranno essere rese imperdibili, essere in acciaio inossidabile o in ottone o comunque con trattamento
superficiale contro la corrosione (cadmiatura, zincocromatura, etc.). Non sono ammesse viti di tipo
autofilettante.
Saranno poste in opera in posizione tale da essere facilmente apribili ed ispezionabili curando in modo
particolare che risultino allineate fra loro e parallele a pareti, soffitti e spigoli dei locali.
Per quanto possibile, si dovrà cercare di unificare i tipi e dimensioni.
Tutte le tubazioni protettive dovranno entrare dai fianchi.
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Setti di separazione fissi dovranno essere previsti in quelle cassette cui fanno capo impianti con tensione
nominali diverse.
In nessun caso le cassette destinate ad un qualsiasi tipo di impianto potranno essere utilizzate per altri
impianti.
Tutte le derivazioni e le giunzioni sui conduttori dovranno essere eseguite entro le cassette; non è ammesso
pertanto eseguirle nelle scatole di contenimento di prese interruttori etc. oppure entro gli apparecchi illuminati
o nelle tubazioni protettive.
Il serraggio dei conduttori dovrà essere a vite con l’interposizione di una piastrina metallica.
Non sono ammessi collegamenti eseguiti con nastrature.
Tutte le cassette di derivazione dovranno essere contrassegnate in modo chiaro con le sigle indicate in
progetto e/o indicate dalla D.L.; la siglatura dovrà essere fatta impiegando timbri di tipo componibile costituiti
da caratteri di almeno 10 mm di altezza ed impiegando inchiostro di tipo indelebile e/o tramite targhette
pantografate. Le sigle dovranno essere poste sulla superficie interna del coperchio di ciascuna cassetta nel
caso di cassette installate su pareti o superfici da tinteggiare; per tutte le altre, le sigle dovranno essere poste
sulla superficie esterna.
Cassette destinate a impianti e/o servizi diversi dovranno riportare le sigle di tutti gli impianti.
Art. 19.2) MORSETTI VOLANTI PER CASSETTE DI DERIVAZIONE
I morsetti volanti (singoli, doppi, multipli 3-5 poli) per cassette di derivazione dovranno essere conforme alle
Norme CEI 23-20, CEI 23-21, CEI EN 60998-1 e CEI EN 60998-2-1; dovranno essere idonei alle tecniche di
cablaggio in campo civile ed industriale (da 0,5 a 150mmq).
Dovranno possedere le seguenti caratteristiche tecniche :
- costruiti in policarbonato trasparente autoestinguente V0 secondo UL94 (per consentire il controllo visivo
della connessione per una maggiore sicurezza ed affidabilità);
- elavata resistenza meccanica ed agli urti anche alle basse temperature (-25°C);
- resistenza al calore 130°C;
- resistenza alla fiamma ed all’accensione secondo IEC 695-2-1, CEI 50-11: idoneità a 850°C alla prova del filo
incandescente;
- elevata stabilità dimensionale, ottima resistenza alle correnti striscianti, elevata rigidità dielettrica, ottima
resistenza agli agenti chimici ed atmosferici;
- materiale di contatto : ottone OT58, viti o grani in ferro zincato;
- viti inaccessibili ad dito di prova, grado di protezione IP20.
Art. 19.3) GIUNTO TERMO-ELASTICO PER CAVI MT
Giunzione per cavo di MT unipolare estruso fino a 20KV, utilizzante tecnologia mista : retraibile a freddo la
parte interna e guaina termorestringente come copertura esterna, per cavo unipolare con schermo a fili
RG5/RG7; adatto per cavi a posa interrata o in passerella.
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Messa in servizio immediata dopo l’installazione.
Temperatura di funzionamento 90°C, temperatura di c.to c.to 250°C.;
Sezioni di cavo :
unipolare 50÷185mmq
Rispondenza : Direttiva ENEL DJ 4376/2.
Art. 19.4) GIUNTO A RESINA INIETTATA PER CAVI MT
Giunzione per cavo di MT estruso / carta tripolare o tre unipolari fino a 20KV.
La ricostruzione dell’isolamento primario dovrà avvenire per mezzo di iniezione di resina epossidica ad alto
potere isolante e dovrà ripristinare le condizioni di isolamento elettrico, di tenuta all’acqua e di protezione
meccanica tramite nastri, spaziatori e resina isolante; adatto per cavi a posa interrata o in passerella.
Temperatura di funzionamento 90°C, temperatura di c.to c.to 250°C.;
Sezioni di cavo : fino a 150mmq
Rispondenza normativa : CEI 20-24; IEC 502.
Art. 20) EQUIPOTENZIALITA'
A protezione delle tensioni di contatto verrà previsto un sistema di collegamenti equipotenziali principali e
supplementari su collettori equipotenziali, ai
quali saranno
collegate indistintamente tutte le masse
dell'edificio, e più precisamente: le tubazioni degli impianti meccanici entranti nell’edificio, le canalizzazioni
metalliche protettive dell'impianto elettrico, gli involucri metallici delle apparecchiature elettriche fisse nonchè
eventuali strutture edili in acciaio o ferro.
In quest'ultimo caso è prevista l'asportazione del cemento o intonaco protettivo delle strutture al fine di
provvedere alla pulitura della struttura metallica per realizzare un sicuro ed affidabile contatto elettrico; a
collegamento effettuato verrà risigillato con opportuni cementi.
I collegamenti equipotenziali principali faranno capo al collettore principale di terra se unico o a quello di
maggiore prossimità se ve n'è più di uno.
Tali collegamenti avranno :
- nel limite del possibile percorsi brevi e sottratti a sforzi meccanici;
- sezione non inferiore ai minimi valori prescritti al punto 2.5.3 della Guida;
- bloccaggio tramite appositi morsetti a stringere.
Le tubazioni
degli impianti di adduzione dei sottoservizi pubblici dovranno essere collegati nei tratti di
proprietà dell'utente.
Art. 21) IMPIANTI DI TERRA
L'impianto di terra sarà realizzato in conformità a quanto previsto dalla Guida CEI 64-12 ed eseguito con
componenti (materiali e sezioni) definiti nel Capitolo 2.
In linea di principio si ammettono di poter utilizzare, come elementi di fatto del dispersore, i ferri dell'armatura
del calcestruzzo armato che diventano adatti e permangono tali per effetto dell'umidità assorbita dal
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manufatto cementizio.
Nella scelta dei materiali costituenti il dispersore, ai fini di limitare gli effetti della corrosione, si useranno
preferibilmente materiali omogenei, ma in particolare vicini nella scala di nobiltà; questa precauzione verrà
osservata anche per i dispersori di fatto.
Quando il dispersore dovrà essere collegato ad altri elementi
metallici a diretto contatto con il terreno
verranno valutate le relative compatibilità.
Verranno limitati i rischi di corrosione localizzata sulle superfici di contatto delle giunzioni intervenendo come di
seguito indicato:
a)
evitando il contatto con l'ambiente umido proteggendo la giunzione con nastri vulcanizzanti, vernici
bituminose, etc;
b)
limitando le coppie elettrochimiche utilizzando materiali omogenei per morsetti quando si collegano
conduttori dello stesso metallo;
c)
utilizzando, quando invece si devono collegare conduttori di metalli diversi, morsetti di materiali avente
potenziale elettrochimico intermedio fra i conduttori ed evitando il contatto diretto fra i due metalli.
Nel caso d’installazione di dispersori ad elementi intenzionali si utilizzeranno sia elementi verticali che
orizzontali con dimensioni indicate nella tabella al punto 2.5.1 della Guida.
Particolare attenzione verrà posta nella scelta degli elementi verticali, preferendo quelli senza manicotto
sporgente con accoppiamento filettato o quelli con innesto autoforzante non sporgente.
Nell'operazione
di
conficcamento
nel
terreno
verranno
evitati
mezzi
o
sforzi
che
deformino
apprezzabilmente la verticalità dell'elemento, ne danneggino l'estremità superiore e ne deteriorino il
rivestimento protettivo.
Nel riempimento di scavi per la copertura dei dispersori, verrà evitato che materiali di scarto (inquinanti)
finiscano a contatto col dispersore; è auspicabile che il materiale di riempimento sia il medesimo o simile
a quello dello scavo.
In terreni molto ghiaiosi o rocciosi, ove l'infissione di dispersori verticali può provocare forti abrasioni, l'uso
di dispersori ramati, se necessari, verranno inseriti con particolari precauzioni.
I dispersori infissi nel terreno saranno resi ispezionabili e sezionabili; verranno collocati all'interno di pozzetti
con chiusino e lapidino.
Il collegamento in parallelo tra i vari dispersori verrà realizzato con corda di rame di adeguata sezione nuda
e/o isolata in PVC giallo-verde, posata rispettivamente su scavo a diretto contatto con il terreno o su
canalizzazione underground ad una profondità non inferiore a 50 cm.
Sul dispersore che si troverà nelle immediate vicinanze del Quadro Generale verrà effettuato il collegamento
del collettore di terra generale del fabbricato.
Art. 22) CAVIDOTTI
Generalità
Potranno essere utilizzati cavidotti isolanti di tipo rigido o flessibile, comunque nel rispetto delle indicazioni
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previste negli altri elaborati di progetto.
Tutti i cavidotti dovranno risultare conformi alle Norme CEI 23-29, CEI 23-46, CEI EN 50086-1 e CEI EN
50086-2-4; dovranno essere idonei per impianti interrati di reti elettriche e di telecomunicazioni ed essere
costruiti con materiali resistenti agli agenti chimici (sostanze acide, basiche, idrocarburi e detersivi).
Il cavidotto deve poter essere direttamente interrato in qualsiasi tipo di terreno, in cunicoli o a vista, in ambienti
umidi, bagnati ed aggressivi.
Se non richiesto esplicitamente, nel C.S.A. e/o negli altri elaborati di progetto, i cavidotti, per costruzione,
devono essere in grado di poter essere posati in opera senza il rivestimento e/o la protezione di calcestruzzo e
letto di posa.
Il riempimento della trincea ed in generale di qualunque tipo di scavo ove risulti posato il cavidotto, operazione
fondamentale per il successivo infilaggio dei cavi, dovrà essere realizzato a perfetta regola d’arte ed in perfetta
integrazione con il terreno in modo tale da permettere al cavidotto di reagire correttamente alle deformazioni
del terreno, causate sia dal suo assestamento che dai carichi che gravano sullo scavo.
La corretta interazione tra cavidotto e terreno dovrà essere garantita tramite l’effettuazione del riempimento
per strati successivi della trincea:
1° strato) la prima operazione dovrà consistere nel rinfianco del cavidotto con sabbia, fino a raggiungere 3
cm sopra la generatrice del tubo; la costipazione dovrà avvenire solamente sui fianchi del
cavidotto;
2° strato) il secondo strato (se non è specificatamente richiesta la copertura con cls) dovrà essere realizzato
con lo stesso materiale del primo ed essere costipato solo lateralmente al cavidotto e non sulla
verticale dello stesso, in modo tale da evitare inutili sollecitazioni dinamiche;
3° strato) negli strati superiori di riempimento (se non è specificatamente richiesta la copertura con
calcestruzzo e quando non siamo in presenza di polifore costituite da strati multipli di cavidotti) si
potrà utilizzare il materiale dello scavo, precedentemente accantonato, depurato dalle pietre di
diametro superiore a 10cm e dai frammenti vegetali.
La compattazione degli strati dovrà essere eseguita sempre con la massima attenzione, avendo
cura di eliminare le terre difficilmente comprimibili ed infine dovrà essere lasciato uno spazio libero
per l’ultimo strato di terreno vegetale e/o altra finitura superficiale.
I cavidotti dovranno essere impiegati esclusivamente per la posa interrata, assicurandosi che in tutti i punti
risultino ricoperti da almeno 50 cm lungo le tratte e 40 cm in prossimità dei pozzetti.
Lungo le tratte, ogni 30 metri massimo, dovranno essere interrotti da pozzetti ispezionabili con chiusino e
lapidino in ghisa.
I cavidotti dovranno essere dotati di :
a)
cavetto interno in acciaio zincato (tirafilo);
b)
chiusure alle estremità con idonei tappi o con altro sistema adatto ad evitare l’ingresso di acqua o
corpi estranei nei periodi precedenti all’infilaggio dei cavi.
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Art. 22.1) CAVIDOTTO CORRUGATO FLESSIBILE A DOPPIA PARETE HDPE
Dovrà essere realizzato in materiale plastico rigido (polietilene ad alta densità HDPE), conformato con due
elementi tubolari coestrusi: quello esterno corrugato per conferire una maggiore resistenza allo
schiacciamento e quello interno liscio per facilitare l’introduzione e lo scorrimento dei cavi.
Le barre dovranno essere dotabili di guarnizione elastomerica di giunzione a perfetta tenuta.
Caratteristiche tecniche:
- resistenza allo schiacciamento 750N su 5 cm di tubo;
- resistenza alla temperatura da –50 a +60°C;
- resistenza elettrica di isolamento > 100Mohm;
- rigidità elettrica > 800KV/cm;
- diametri esterno (Øe) / interno (Øi) disponibili :
Øe 40
Øi 34
Øe 110
Øi 93
Øe 50
Øi 42
Øe 125
Øi 107
Øe 63
Øi 52
Øe 140
Øi 121
Øe 75
Øi 63
Øe 160
Øi 142
Øe 90
Øi 77
Øe 200
Øi 180
Art. 22.2) POLIFORE E MONOFORE
Le polifore e monofore dovranno essere realizzate secondo le indicazioni della D.L. e quanto evidenziato negli
elaborati grafici di progetto nei vari punti del tracciato, rispettando le caratteristiche dimensionali e costruttive.
La posa del cavidotto, dovrà avvenire non appena si è provveduto alla realizzazione dello scavo e/o non
appena dopo la realizzazione di strati intermedi di sabbia o cls. Lo scavo non dovrà avere asperità, dovrà
essere perfettamente liscio, privo di dossi e cunette.
Il primo strato di cavidotti inferiori dovrà essere posato su letto di sabbia fine di cava all’uopo predisposta
(spess. 3cm) e successivamente ricoperto da 3cm di sabbia sopra la generatrice (compreso il riempimento
degli interstizi tra un cavidotto e l’altro), per permettere la posa dello strato successivo.
Ogni 2÷3 strati di cavidotti (secondo le indicazioni di progetto) dovrà essere realizzato un getto di cls per il
riempimento dello scavo fino a 3cm sopra la generatrice dell’ultimo cavidotto posato; il calcestruzzo dovrà
essere dosato a 250Kg di cemento tipo 325 per metro cubo di impasto.
Le fasi successive di lavorazione, per gli strati superiori dei cavidotti, dovranno essere eseguite come quelle
precedentemente descritte.
I cavidotti dello stesso strato, vicini l’uno all’altro dovranno essere tenuti uniti tramite l’infissione verticale sulla
base dello scavo di picchetti di legno a perdere (tavole di abete non piallate spessore 2,5cm, larghezza 10cm
bloccate trasversalmente di testa tra loro) all’uopo realizzati, interdistanziati longitudinalmente di circa 1,5m e
trasversalmente secondo la larghezza del primo strato.
La ricopertura dell’ultimo strato di cavidotti, dovrà essere realizzata tramite una soletta in c.a. con cls di
spessore 10cm sopra la generatrice dell’ultimo cavidotto posato, avente una resistenza Rck 250Kg/cm, con
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interposti nel getto pannelli di rete elettrosaldata Ø8mm con lato di maglia 15x15cm con sovrapposizione dei
pannelli per almeno una maglia;
In corrispondenza degli attraversamenti sottostanti le condotte in cls esistenti delle acque bianche (piovane)
dovranno essere costruiti pilastrini in muratura, costruiti con bimattoni, per il sostegno delle stesse, previa
pulizia dello scavo (eseguita a mano) e successiva realizzazione di basamento in cls Rck 150.
L’operazione di riempimento dello scavo rimasto libero dovrà avvenire dopo almeno 6 ore dal termine del getto
di calcestruzzo.
Durante le fasi di lavorazione dovranno essere approntati tutti i ripari necessari per evitare incidenti ed infortuni
a persone, animali o cose per effetto di scavi aperti non protetti.
Durante le ore notturne la segnalazione di scavo aperto o di presenza di cumulo di materiali di resulta o altro
materiale sul sedime stradale, dovrà essere di tipo luminoso a fiamma od a sorgente elettrica, tale da
evidenziare il pericolo esistente per il transito pedonale e veicolare. Nessuna giustificazione potrà essere
addotta dall’Appaltatore per lo spegnimento di dette luci di segnalazione durante la notte anche se causato da
precipitazioni meteoriche. Tutti i ripari (cavalletti, transenne, ecc.) dovranno riportare il nome della Ditta
appaltatrice dei lavori, il suo indirizzo e numero telefonico.
L’inadempienza delle prescrizioni sopra indicate potrà determinare sia la sospensione dei lavori, sia la
risoluzione del contratto qualora l’Appaltatore risulti recidivo per fatti analoghi già accaduti nel presente appalto
od anche in appalti precedenti.
La realizzazione di strati di sabbia, getti di cls, rete elettrosaldata, picchetti di legno, legature varie,, ecc., sono
implicitamente compensate con il prezzo dell’opera. Nessun compenso potrà essere richiesto per lavorazioni
particolari da eseguirsi in prossimità di altri sottoservizi insistenti in zona.
Art. 23) POZZETTO PREFABBRICATO INTERRATO
E’ previsto inoltre l’impiego di pozzetti prefabbricati interrati, comprendenti un elemento a cassa, con foro di
drenaggio e coperchio removibile. Detto manufatto, di calcestruzzo vibrato, avrà sulle pareti laterali la
predisposizione per l’innesto dei tubi di plastica, costituita da zone circolari con parete a spessore ridotto.
Le caratteristiche dimensionali, nonché l’ubicazione, dovranno essere quelle indicate nei disegni allegati.
Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni :
- esecuzione dello scavo con misure adeguate alle dimensioni del pozzetto;
- formazione di platea in calcestruzzo dosato a 200 Kg di cemento tipo 325 per metro cubo di impasto, con
fori per il drenaggio dell’acqua;
- conglobamento delle tubazioni in plastica interessate dal pozzetto; sigillature interna ed esterna con malta di
cemento degli spazi fra muratura e tubo;
- fornitura e posa, su letto di malta di cemento, di chiusino in ghisa con doppia chiusura a “quadrello”,
completo di telaio, per traffico pesante incontrollato D400 (400KN);
- riempimento del vano residuo con materiale di risulta o con ghiaia naturale costipati; trasporto alla discarica
del materiale eccedente.
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E’ consentita in alternativa, e compensato con lo stesso prezzo, l’esecuzione in calcestruzzo delle pareti
laterali dei pozzetti interrati con chiusino in ghisa. Lo spessore delle pareti
e le modalità di esecuzione
dovranno essere preventivamente concordati con la Direzione Lavori.
Art. 24) POZZETTI IN MURATURA CON CHIUSINO IN GHISA
Nell’esecuzione dei pozzetti saranno mantenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché
l’ubicazione, indicate nei disegni allegati. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni :
- esecuzione dello scavo con misure adeguate alle dimensioni del pozzetto;
- formazione di platea in calcestruzzo dosato a 200 Kg di cemento tipo 325 per metro cubo di impasto, con
fori per il drenaggio dell’acqua;
- formazione della muratura laterale di contenimento, in mattoni pieni e malta di cemento;
- conglobamento, nella muratura di mattoni, delle tubazioni in plastica interessate dal pozzetto; sigillature
interna ed esterna con malta di cemento degli spazi fra muratura e tubo;
- formazione, all’interno del pozzetto, di rinzaffo in malta di cemento grossolanamente lisciato;
- fornitura e posa, su letto di malta di cemento, di chiusino in ghisa con doppia chiusura a “quadrello”,
completo di telaio, per traffico pesante incontrollato D400 (400KN);
- riempimento del vano residuo con materiale di risulta o con ghiaia naturale costipati; trasporto alla discarica
del materiale eccedente.
E’ consentita in alternativa, e compensato con lo stesso prezzo, l’esecuzione in calcestruzzo delle pareti
laterali dei pozzetti interrati con chiusino in ghisa. Lo spessore delle pareti e le modalità di esecuzione
Art. 25) ACQUA, CALCE, LEGANTI IDRAULICI
Art. 25.1) ACQUA
L'acqua dovrà essere dolce, limpida, scevra da materie terrose od organiche e non dovrà essere aggressiva.
L'acqua necessaria per i conglomerati cementizi armati potrà contenere al massimo 0,1 g/litro di cloruri mentre
per i calcestruzzi potrà contendere al massimo 0,5 g/litro di solfati.
Art. 25.2) LEGANTI IDRAULICI
I cementi dovranno avere i requisiti di cui alla legge 26 Maggio 1965 n. 595 ed al D.M. 3 Giugno 1968 cosi`
come modificato dal D.M. 20 Novembre 1984 e dalle prescrizioni contenute nel presente Capitolato speciale e
l'Appaltatore sarà responsabile sia della qualità sia della buona conservazione del cemento.
I cementi, se in sacchi, dovranno essere conservati in magazzini coperti, perfettamente asciutti e senza
correnti d'aria ed i sacchi dovranno essere conservati sopra tavolati di legno sollevati dal suolo e ricoperti di
cartonfeltri bitumati cilindrati o fogli di polietilene.
La fornitura del cemento dovrà essere effettuata con l'osservanza delle condizioni e modalità di cui all'Art. 3
della Legge 26 Maggio 1965 n. 595.
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Qualora il cemento venga trasportato sfuso dovranno essere impiegati appositi ed idonei mezzi di trasporto: in
questo caso il cantiere dovrà essere dotato di adeguata attrezzatura per lo scarico, di silos per la
conservazione e di bilancia per il controllo della formazione degli impasti ed i contenitori per il trasporto ed i
silos dovranno essere tali da proteggere il cemento dall’umidità` e dovrà essere evitata la miscelazione tra i tipi
e le classi di cemento.
Per i cementi forniti in sacchi dovranno essere riportati sugli stessi il nominativo del Produttore, il peso e la
qualità del prodotto, la quantità di acqua per malte normali e la resistenza minima a compressione ed a
trazione a 28 giorni di stagionatura, mentre per quelli forniti sfusi dovranno essere opposti cartellini piombati
sia in corrispondenza dei coperchi che degli orifizi di scarico; su questi cartellini saranno riportate le indicazioni
del citato art.3 della legge 26 Maggio 1965 n. 595.
L'introduzione in cantiere di ogni partita di cemento sfuso dovrà risultare dal giornale dei lavori e dal registro
dei getti.
Le qualità dei cementi forniti sfusi potrà essere accertata mediante prelievo di campioni come stabilito all'art.4
della Legge sopra ricordata. I sacchi dovranno essere mantenuti integri fino all'impiego e verranno rifiutati
quelli che presentassero manomissioni.
Il cemento che all'atto dell'impiego risultasse alterato, sarà rifiutato e dovrà essere allontanato subito dal
cantiere. Indipendentemente dalle indicazioni contenute sui sigilli, sui sacchi oppure sui cartellini, il Direttore
dei Lavori potrà far eseguire su cemento approvvigionato, ed a spese dell'Appaltatore, le prove prescritte.
Art. 26) SABBIA, GHIAIA, PIETRISCO
Art. 26.1) SABBIA
La sabbia da impiegare nelle malte e nei calcestruzzi potrà essere naturale od artificiale, ma dovrà essere, in
ordine di preferenza, silicea, quarzosa, granitica o calcarea ed in ogni caso dovrà essere ricavata da rocce con
alta resistenza alla compressione; dovrà essere scevra da materie terrose, argillose, limacciose e polverulente
e comunque la prova di decantazione in acqua non deve dare una perdita di peso superiore al 2%.
La sabbia dovrà essere costituita da grani di dimensioni tali da passare attraverso uno staccio con maglie
circolari del diametro di mm. 2 per murature in genere e del diametro di mm. 1 per gli intonaci e le murature di
paramento od in pietra da taglio.
L’accettabilità` della sabbia da impiegare nei conglomerati cementizi verrà definita con i criteri indicati
nell'allegato 1 del D.M. 3 Giugno 1968 e nell'allegato 1, punto 2 del D.M. 27 Luglio 1985 e la distribuzione
granulometrica dovrà essere assortita e comunque adeguata alle condizioni di posa in opera.
Art. 26.2) GHIAIA PIETRISCO
Le ghiaie devono essere costituite da elementi omogenei, inalterabili all'aria, all'acqua ed al gelo, pulitissimi ed
esenti da materie terrose, argillose e limacciose e dovranno provenire da rocce compatte, non gessose e
marnose ad alta resistenza a compressione.
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I pietrischi dovranno provenire dalla frantumazione di rocce silicee, esenti da materie terrose, argillose e
limacciose e avranno la granulometria che sarà indicata dalla Direzione dei Lavori in funzione delle opere da
eseguire.
Sia i pietrischi che le ghiaie potranno essere sostituiti da materiali provenienti dalla frantumazione di scarti di
cava o di segheria di marmi e/o graniti purche` conformi ai criteri di accettazione per ogni categoria di lavoro e
comunque previa autorizzazione della Direzione Lavori.
Art. 26.3) GHIAIE E PIETRISCHI PER CALCESTRUZZI
Le ghiaie ed i pietrischi da impiegare nei conglomerati cementizi dovranno avere i requisiti prescritti
nell'allegato 1. punto 2 del D.M. 27 Luglio 1985.
Per quanto riguarda le dimensioni delle ghiaie e dei pietrischi, gli elementi dovranno avere la granulometria
indicata dalla Direzione dei Lavori in base alla particolare destinazione dei getti ed alle modalità di posa in
opera precisando che la dimensione massima degli elementi stessi dovrà essere tale da non superare il 60%70% dell’interferro.
Art. 26.4) GHIAIE E PIETRISCHI PER LAVORI DI RIEMPIMENTO
Le ghiaie da impiegarsi per formazione di riempimenti di scavi dovranno essere costituite da elementi
omogenei derivati da rocce durissime di tipo costante, e di natura consimile tra loro, escludendosi quelle
contenenti elementi di scarsa resistenza meccanica o sfaldabili facilmente, o gelive o rivestite di incrostazioni.
Il pietrisco, il pietrischetto e la graniglia, dovranno provenire dalla spezzatura di rocce durissime,
preferibilmente silicee, a struttura microcristallina, o calcari puri durissimi e di alta resistenza alla
compressione, all'urto all'abrasione, al gelo ed avranno spigolo vivo: e dovranno essere scevri da materie
terrose, sabbia o comunque materie eterogenee.
Sono escluse le rocce marnose.
Qualora la roccia provenga da cave nuove o non accreditate da esperienze specifiche di Enti pubblici e che
per natura e formazione non diano affidamento sulle sue caratteristiche, e` necessario effettuare su campioni
prelevati di cava, che siano significativi ai fini della coltivazione della cava, prove di compressione e di gelività.
Quando non sia possibile ottenere il pietrisco da cave di roccia, potrà essere consentita per la formazione di
esso la utilizzazione di massi sparsi in campagna o ricavabili da scavi, nonché di ciottolini o massi ricavabili da
fiumi o torrenti sempreché siano provenienti da rocce di qualità idonea.
I materiali suindicati, le sabbie e gli additivi dovranno corrispondere alle norme di accettazione del fascicolo n.
4 ultima edizione, del Consiglio Nazionale delle ricerche.
Rispetto ai crivelli U.N.I. 2334, i pietrischi saranno quelli passanti dal crivello 71 U.N.I. e trattenuti dal crivello
25 U.N.I., i pietrischetti quelli passanti dal crivello 25 U.N.I. e trattenuti dal crivello 10 U.N.I., le graniglie quelle
passanti dal crivello 10 U.N.I. e trattenuti dallo staccio 2 U.N.I. 2332.
Di norma si useranno le seguenti pezzature:
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1) pietrisco da 40 a 71 mm. ovvero da 40 a 60 mm. se ordinato, per la costruzione di massicciate all'acqua
cilindrate:
2) pietrisco da 25 a 40 mm. (eccezionalmente da 15 a 30 mm. granulometria non unificata) per la esecuzione
di ricarichi di massicciate e per materiali di costipamenti di massicciate (mezzanello):
3) pietrischetto da 10 e 25 mm. per esecuzione di ricarichi di massicciate per conglomerati bituminosi e per
trattamenti con bitumi fluidi;
4) pietrischetto da 10 e 15 mm. per trattamenti superficiali, penetrazioni, semipenetrazioni, e pietrischetti
bituminati;
5) graniglia normale da 5 a 10 mm. per trattamenti superficiali, tappeti bituminati, strato superiore di
conglomerati bituminosi;
6) graniglia minuta da 2 a 5 mm. di impiego eccezionale e previo specifico consenso della Direzione dei
Lavori per trattamenti superficiali; tale pezzatura di graniglia, ove richiesta sarà invece usata per
conglomerati bituminosi.
Nella fornitura di aggregato grosso per ogni pezzatura sarà ammessa una percentuale in peso non superiore
al 5% di elementi aventi dimensioni maggiori o minori di quelle corrispondenti ai limiti della prescelta
pezzatura, perché per altro, le dimensioni di tali elementi non superino il limite massimo o non siano oltre il
10% inferiore al limite minimo della pezzatura fissata.
Gli aggregati grossi non dovranno essere di forma allungata o appiattita (lamellare).
Art. 26.5) GHIAIE E SABBIE PER MISTI CEMENTATI
Saranno impiegate ghiaie e sabbie di cava e/o di fiume con percentuale di frantumato complessiva tra il 30 ed
il 60% in peso sul totale degli inerti.
(La D.L. potrà permettere l'impiego di quantità di materiale frantumato superiore al limite stabilito, in questo
caso la miscela finale dovrà essere tale da presentare le stesse resistenze a compressione e a trazione a 7
giorni prescritte nel seguito; questo risultato potrà ottenersi aumentando la percentuale delle sabbie presenti
nella miscela e/o la quantità di passante allo 0.075 mm).
Per le granulometrie possibili, detti materiali potranno anche essere integrati con ceneri volanti.
Gli inerti dovranno avere i seguenti requisiti:
- Aggregato di dimensioni non superiori a 40 mm., ne` di forma appiattita, allungata o lenticolare;
- Granulometria compresa nel seguente fuso ed avente andamento continuo ed uniforme (CNR B.U. n. 23 del
14.12.1971);
SERIE
PASSANTE
Crivelli e setacci
Totale in peso %
crivello 40
100
" 30
80 100
" 25
72 90
" 15
53 70
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" 10
40 55
"5
28 40
setaccio 2
18 30
" 0,4
8 18
" 0,18
6 14
" 0,075
5 10
-
Perdita in peso alla prova Los Angeles (CNR B.U. n. 34 del 28.03.73) non superiore a 30% in peso;
-
Equivalente in sabbia ( CNR B.U. n. 27 del 30.3.1972) compreso fra 30 e 60;
-
Indice di plasticità (CNR UNI 10014 uguale a zero materiale non plastico).
Art. 27) DETRITO DI CAVA O TOUT VENANT DI CAVA O DI FRANTOIO
Quando per gli strati di fondazione della sovrastruttura stradale sia disposto di impiegare detriti di cava, il
materiale deve essere in ogni caso non suscettibile all'azione dell'acqua (non solubile, non plasticizzabile) ed
avere un potere portante C.B.R. (rapporto portante californiano) di almeno 40 allo stato saturo. Dal punto di
vista granulometrico non sono necessarie prescrizioni specifiche per i materiali teneri (tufi, arenarie) in quanto
la loro granulometria si modifica e si adegua durante la cilindratura; per materiali duri la granulometria dovrà
essere assortita in modo da realizzare una minima percentuale dei vuoti: di norma la dimensione massima
degli aggregati non deve superare i 10 centimetri.
Per gli strati superiori si farà uso di materiali lapidei più duri tali da assicurare un C.B.R. saturo di almeno 80; la
granulometria dovrà essere tale da dare la minima percentuale di vuoti; il potere legante del materiale non
dovrà essere inferiore a 30; la dimensione massima degli aggregati non dovrà superare i 6 centimetri.
Art. 28) TERRENI PER SOVRASTRUTTURE E RIEMPIMENTI IN MATERIALI STABILIZZATI
I terreni per sovrastrutture in materiali stabilizzati debbono identificarsi mediante la loro granulometria e i limiti
di Atterrebbe, che determinano la percentuale di acqua in corrispondenza della quale il comportamento della
frazione fina del terreno (passante al setaccio 0,42 mm. n. 40 A.S.T.M.) passa da una fase solida ad una
plastica (limite di plasticati` LP) e da una fase plastica ad una fase liquida (limite di fluidità L.L.) nonché dell'
indice di plasticità (differenza fra il limite di fluidità L.L. e il limite di plasticità L.P.).
Tale indice da stabilirsi in genere per raffronto con casi similari di strade già costruite con analoghi terreni, ha
notevole importanza.
Salvo più specifiche prescrizioni della Direzione dei Lavori si potrà fare riferimento alle seguenti caratteristiche
(Highway Research Board):
a) L'aggregato non deve avere dimensioni superiori a 71 mm. ne` forma appiattita, allungata o
lenticolare.
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b) Granulometria compresa nel seguente fuso e avente andamento continuo e uniforme
praticamente concorde a quello delle curve limiti:
Serie
Miscela
crivelli e setacci UNI
passante totale in peso %
crivello 71
100
" 40
75 100
" 25
60 87
" 10
35 67
"5
25 55
setaccio 2
15 40
" 0,4
7 22
" 0,075
2 10
c) Rapporto tra il passante al setaccio 0.075 mm ed il passante al setaccio UNI 0,4 mm inferiore a 2/3.
d) Perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature inferiore al 30%
e) Equivalente in sabbia misurato sulla frazione passante al setaccio ASTM n.4; compreso tra 25 e 65 (la prova
va eseguita con dispositivo meccanico di scuotimento).
Tale controllo dovrà anche esser eseguito per materiale prelevato dopo costipamento.
Il limite superiore dell'equivalente in sabbia (65) potrà essere variato dalla Direzione Lavori in funzione delle
provenienze e delle caratteristiche del materiale.
Per tutti i materiali aventi equivalente in sabbia compreso tra 25 e 35 la Direzione Lavori richiederà in ogni caso
(anche se la miscela contiene piu` del 60% in peso di elementi frantumati) la verifica dell'indice di portanza
CBR di cui al successivo comma.
Indice di portanza CBR dopo quattro giorni di imbibizione in acqua (eseguito sul materiale passante al crivello
UNI 25 mm.) non minore di 50.
E` inoltre richiesto che tale condizione sia verificata per un intervallo di + 2% rispetto all'umidità ottima di
costipamento.
Se le miscele contengono oltre il 60% in peso di elementi frantumati spigoli vivi, l'accettazione avverrà sulla
base delle sole caratteristiche indicate ai precedenti commi a), b), d), e), salvo nel caso citato al comma e), in
cui la miscela abbia equivalente in sabbia compreso tra 25 e 35.
I suddetti terreni potranno essere sostituiti da miscele di materiali provenienti dalla frantumazione di scarti di
cava o di segheria di marmi e/o graniti purche` conformi alle descrizioni sopra riportate e comunque previa
autorizzazione della D.L.
Art. 29) MATERIALI FERROSI
I materiali da impiegare nelle strutture dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature, paglie o da
qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura.
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In particolare gli acciai per strutture metalliche, laminati a caldo, in profilati, barre, larghi piatti, lamiere e
profilati dovranno essere conformi alle prescrizioni di cui alla parte IV del D.M. 27.07.1988 e successive
modificazioni ed integrazioni.
Per quanto riguarda le dimensioni e le tolleranze i profilati dovranno rispettare le UNI 5397, 5398, 6762.
Dovranno inoltre essere rispettate, per le condizioni generali di fornitura, le UNI EN 10113/1, UNI EN 10113/2,
UNI EN 10113/3.
Art. 29.1) PROFILATI, BARRE E LARGHI PIATTI DI USO GENERALE
Dovranno essere di prima qualità, privi di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di continuità,
perfettamente lavorabili a freddo e a caldo senza che ne derivino screpolature o alterazioni, dovranno, altresì,
essere saldabili e non suscettibili di perdere la tempera.
Per le travi del ponte usare travi laminate a doppio T in acciaio di tipo Fe B UNI 7070 (allegato 8 D.M. 27/7/85).
Tiranti in barre tonde lisce di acciaio Fe B 22K saldabile ai sensi del D.M. 27/7/85 e successive modifiche e
integrazioni.
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