DBA3 Acea Distribuzione S.p.A. QUADRI DI BASSA TENSIONE

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Acea Distribuzione S.p.A.
Direzione Operazioni
Unità Materiali, Appalti e Patrimonio
Unità Unificazione Impianti e Materiali
Specifica Tecnica
DBA3
Edizione 2, Gennaio 2009
QUADRI DI BASSA TENSIONE PER CABINE ELETTRICHE
DI TRASFORMAZIONE MT/BT
Elaborato da
Pasquale Di Leonardo
Resp. Unità Unificazione I. & M. Resp. Unità Materiali, Appalti e Patrimonio
Roberto Bevilacqua
Rodolfo Lenci
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SOMMARIO
1
2
3
4
5
6
7
8
OGGETTO E SCOPO ............................................................................................... 3
NORME DI RIFERIMENTO ................................................................................... 3
COMPOSIZIONE QUADRO ................................................................................... 5
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DEI SINGOLI SCOMPARTI ............. 5
4.1
IA 1600 …………………………………………………………………………5
4.2 IA 1250 …………………………………………………………………………6
4.3 2IMS ……………………………………………………………………………6
4.4 Rivestimenti protettivi ……………………………………………………… 7
4.5 Dimensionamento termico dell’involucro e ventilazione ………………10
4.6 Servizi ausiliari ………………………………………………………………10
4.7 Impianto di terra ……………………………………………………………10
4.8 Segnaletica funzionale ………………………………………………………11
CARATTERISTICHE ELETTRICHE NOMINALI ........................................... 11
5.1 Caratteristiche elettriche generali…………………………………………11
5.2 IA 1600 ………………………………………………………………………12
5.3 IA 1250 ………………………………………………………………………13
5.4 2IMS …………………………………………………………………………14
PRESCRIZIONI DI FORNITURA ........................................................................ 16
6.1 Documentazione tecnica ……………………………………………………16
6.2 Prove in fabbrica ……………………………………………………………17
6.3 Imballaggio, trasporto, consegna, immagazzinamento e posa in opera .…19
6.4 Collaudo ……………………………………………………………………20
6.5 Garanzie ……………………………………………………………………20
ALLEGATI............................................................................................................... 21
DATI DA PRECISARE IN SEDE D’ORDINE..................................................... 21
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OGGETTO E SCOPO
La presente specifica tecnica ha per oggetto i quadri protetti di bassa tensione,
destinati ad essere installati in cabine elettriche secondarie della rete di distribuzione.
La specifica stabilisce le caratteristiche tecniche nominali, i requisiti per la
costruzione, le modalità delle prove, nonché le regole per il collaudo e le garanzie.
2
NORME DI RIFERIMENTO
Le leggi e norme sotto riportate si intendono comprensive di successivi aggiornamenti
e varianti, e quindi nel testo in vigore alla data dell'ordine, sempre che tali innovazioni
normative non siano in contrasto con la presente specifica. I riferimenti alla medesima
normativa, citati nel seguito della presente specifica, sono suscettibili di conseguenti
modifiche, in congruità a tali aggiornamenti e varianti.
a) D.L.vo 14 agosto 1996, n. 493 “Attuazione della direttiva 92/58/CEE
concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute
sul luogo di lavoro”;
b) D.M. 27-3-1998, “Separatori elettrici ad alta tensione”;
c) Norma CEI 7-6 “Norme per il controllo della zincatura a caldo per immersione
su elementi di materiale ferroso destinati a linee e impianti elettrici”;
d) Norma CEI 16-5 “Interfaccia uomo-macchina – Principi di manovra”;
e) Norma CEI 17-44 “Apparecchiature a bassa tensione – Parte 1: Regole
generali”;
f) Norma CEI 17-5 “Apparecchiature a bassa tensione – Parte 2: Interruttori
automatici”;
g) Norma CEI 17-11 “Apparecchiature a bassa tensione – Parte 3: Interruttori di
manovra, sezionatori, interruttori di manovra sezionatori e unità combinate con
fusibili”;
h) Norma CEI 17-13/1 “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per
bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo
(AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)”;
i) Norma CEI 17-13/2 “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per
bassa tensione (quadri BT) - Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti
sbarre”;
j) Norma CEI 17-17/1 “Apparecchiatura industriale a tensione non superiore a
1000 V in corrente alternata e 1200 V in corrente continua - Individuazione dei
morsetti e numero caratteristico”;
k) Norma CEI 17-30 “Apparecchiatura industriale a bassa tensione - Grandezze e
calibri per connessioni piatte”;
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l) Norma CEI 17-43 “Metodo per la determinazione delle sovratemperature,
mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra di bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS)”;
m) Norma CEI 17-52 “Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito
delle apparecchiature assiemate non di serie (ANS)”;
n) Norma CEI 23-12/1 “Spine e prese per uso industriale - Parte 1: Prescrizioni
generali”;
o) Norma CEI 23-12/2 “Spine e prese per uso industriale - Parte 2: Prescrizioni
per intercambiabilità dimensionale per apparecchi con spinotti ad alveoli
cilindrici”;
p) Norma CEI 32-1 “Fusibili a tensione non superiore a 1.000 V per corrente
alternata e a 1.500 V per corrente continua - Parte 1: Prescrizioni generali”;
q) Norma CEI 32-4 “Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente
alternata e a 1500 V per corrente continua - Parte 2: Prescrizioni supplementari
per i fusibili per uso da parte di persone addestrate (fusibili principalmente per
applicazioni industriali)”;
r) Norma CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)”;
s) Norma UNI 3740-1 “Elementi di collegamento filettati in acciaio - Prescrizioni
tecniche - Generalità”;
t) Norma UNI EN ISO 4042 “Elementi di collegamento - Rivestimenti elettrolitici”;
u) Norma UNI EN ISO 9227 “Prove di corrosione in atmosfere artificiali - Prove
in nebbia salina”;
v) Norma UNI EN 10025-2 “Prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi
strutturali - Parte 2: Condizioni tecniche di fornitura di acciai non legati per
impieghi strutturali”;
w) Norma UNI EN 10327, “Nastri e lamiere di acciaio a basso tenore di carbonio
rivestiti per immersione a caldo in continuo, per formatura a freddo”;
x) Norma UNI EN 22768-1 “Tolleranze generali, tolleranze per dimensioni lineari
ed angolari prive di indicazioni di tolleranze specifiche”;
y) Norma UNI EN 22768-2 “Tolleranze generali, tolleranze geometriche per
elementi privi di indicazioni di tolleranze specifiche”;
z) Norma UNI ISO 2081 “Rivestimenti metallici - Rivestimenti elettrolitici di
zinco su ferro o acciaio”;
α) Norma UNI ISO 2859-1 “Procedimenti di campionamento nell'ispezione per
attributi - Parte 1: Schemi di campionamento indicizzati secondo il limite di
qualità accettabile (LQA) nelle ispezioni lotto per lotto”;
β) Norma UNI ISO 2859-2 “Procedimenti di campionamento nel collaudo per attributi
- Piani di campionamento indicizzati secondo la qualità limite (QL) per il collaudo
di un lotto isolato”;
γ) Norma UNI ISO 2859-3 “Procedimenti di campionamento nell'ispezione per
attributi - Parte 3: Procedimenti di campionamento con salto di lotti”;
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δ) Norma UNI ISO 2859-10 “Procedimenti di campionamento nell'ispezione per
attributi - Parte 10: Introduzione alla serie di norme ISO 2859 per il
campionamento nell'ispezione per attributi”.
3
COMPOSIZIONE QUADRO
Per quadro BT nel suo insieme si intende la composizione, in diverse combinazioni, di
tre elementi fondamentali:
- Scomparto interruttore automatico generale da 1600 A (IA 1600);
- Scomparto interruttore automatico generale/fornitura da 1250 A (IA 1250);
- Scomparto interruttori di manovra-sezionatori con fusibili (2IMS).
Gli scomparti con interruttori automatici da 1600 A e 1250 A vengono installati, in
funzione della potenza elettrica da distribuire, in cabina a valle del trasformatore MT/BT e
alimentano gli scomparti con interruttori di manovra-sezionatori con fusibili (2IMS).
Lo scomparto con interruttore da 1250 A può essere utilizzato, in casi particolari ed
eccezionali, anche per alimentare le forniture BT a 400 V di potenza superiore a 200 kW.
Tutti gli scomparti debbono presentare le caratteristiche costruttive, elettriche e
dimensionali rispondenti alle prescrizioni contenute nella presente specifica e negli allegati.
4
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
L’involucro metallico degli scomparti in argomento è costituito da una cella in lamiera
di acciaio, realizzata a struttura portante opportunamente rinforzata di spessore minimo 2
mm, oppure con telaio portante in profilati o scatolati di acciaio e con pannelli di lamiera di
spessore minimo 1,5 mm.
L’acciaio impiegato per la costruzione dei vari scomparti deve essere saldabile,
laminato a caldo, di caratteristiche meccaniche minime del tipo S235JR (Fe 360),
semicalmato G2 o calmato G3, come da Norma UNI EN 10025-2.
All'interno di tale cella, di varie dimensioni a seconda della tipologia, è installato un
sistema di sbarre verticali e/o orizzontali con connessioni verso le apparecchiature
(interruttore automatico generale o interruttori di manovra-sezionatori con fusibili)
opportunamente sostenute da supporti isolanti.
4.1
IA 1600
Tale scomparto consiste in un involucro metallico chiuso su tutti i lati, sul quale viene
montato un interruttore automatico generale da 1600 A.
Il contenitore in parola deve essere predisposto per il montaggio verticale a parete o su
telaio metallico e deve comprendere:
- due pannelli di chiusura laterale per accesso vano sbarre, apribili solo a mezzo
di apposito attrezzo;
- un pannello di copertura superiore del quadro per l’accesso al vano sbarre, che
consenta lo smontaggio delle sbarre stesse e delle connessioni verso
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l’interruttore generale, apribile solo a mezzo di apposito attrezzo e
opportunamente ventilato tramite adeguate gelosie, con grado di protezione non
inferiore a IP3X;
- un pannello di chiusura inferiore del quadro per l’accesso al vano sbarre e ai cavi
di alimentazione, apribile solo a mezzo di apposito attrezzo e opportunamente
ventilato tramite adeguate gelosie, con grado di protezione non inferiore a IP3X
e dotato di n. 14 fori con passa-cavo dimensionati per cavi di sezione massima
1×240 mm², per la connessione con il trasformatore MT/BT;
- un pannello servizi ausiliari di cabina, come descritto alla successiva pos. 4.6;
- due golfari o staffe asportabili di dimensioni adeguate, per il sollevamento dello
scomparto.
4.2
IA 1250
Tale scomparto consiste in un involucro metallico chiuso su tutti i lati, sul quale viene
montato un interruttore automatico generale da 1250 A.
Il contenitore in parola deve essere predisposto per il montaggio verticale a parete o su
telaio metallico e deve comprendere:
- due pannelli di chiusura laterale per accesso vano sbarre, apribili solo a mezzo
di apposito attrezzo;
- un pannello di copertura superiore del quadro per l’accesso al vano sbarre, che
consenta lo smontaggio delle sbarre stesse e delle connessioni verso
l’interruttore generale, apribile solo a mezzo di apposito attrezzo e
opportunamente ventilato tramite adeguate gelosie, con grado di protezione non
inferiore a IP3X;
- un pannello di chiusura inferiore del quadro per l’accesso al vano sbarre e ai cavi
di alimentazione, apribile solo a mezzo di apposito attrezzo e opportunamente
ventilato tramite adeguate gelosie, con grado di protezione non inferiore a IP3X
e dotato di n. 14 fori con passa-cavo dimensionati per cavi di sezione massima
1×240 mm², per la connessione con il trasformatore MT/BT;
- un pannello servizi ausiliari di cabina, come descritto alla successiva pos. 4.6;
- due golfari o staffe asportabili di dimensioni adeguate per il sollevamento dello
scomparto.
4.3
2IMS
Tale scomparto consiste in un involucro metallico chiuso su tutti i lati, sul quale sono
montati n. 2 interruttori di manovra-sezionatori con fusibili (IMS).
Il contenitore in parola deve essere predisposto per il montaggio verticale a parete o su
telaio metallico e deve comprendere:
- una cella sbarre in lamiera di acciaio, di spessore minimo 1,5 mm, all'interno
della quale è installato un sistema di sbarre orizzontale con connessioni e
derivazioni verso gli IMS, ottenute tramite sbarre rigide di collegamento,
opportunamente sostenute da supporti isolanti;
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- una piastra per consentire il montaggio di due IMS da 400 A fissati tramite viti
su inserti filettati metallici solidali alla piastra stessa; sulla parte superiore di
questa devono essere praticate due asole per consentire il passaggio delle sbarre
rigide di collegamento tra interruttore e sbarre orizzontali;
- due pannelli di chiusura in resina poliestere rinforzata con fibra di vetro, da
montare sullo scomparto in assenza degli interruttori di manovra, tali da
garantire un grado di protezione IP3X;
- un pannello di chiusura inferiore dello scomparto per l’accesso al vano sbarre
verticali, apribile solo a mezzo di apposito attrezzo e opportunamente ventilato
tramite adeguate gelosie, con grado di protezione non inferiore a IP3X e dotato,
di n. 2 fori con passa-cavo per ogni fase, dimensionati per cavi di sezione
massima 1×240 mm², e n. 1 foro con passa-cavo per il neutro, dimensionato per
cavo di sezione massima 1×240 mm², per la connessione con l’interruttore
generale o direttamente con il trasformatore MT/BT;
- due staffe di supporto munite di collarino passa-cavo in gomma, per fissaggio
cavo di sezione massima 3½×240 mm² RG7OR 0,6/1 kV in uscita dall’IMS,
posizionate in basso sul pannello di chiusura inferiore di cui sopra;
- due pannelli laterali apribili solo a mezzo di apposito attrezzo, con grado di
protezione non inferiore a IP3X;
- un pannello di chiusura superiore per l’accesso al vano sbarre orizzontali,
apribile solo a mezzo di apposito attrezzo e opportunamente ventilato tramite
adeguate gelosie, con grado di protezione non inferiore a IP3X;
- due golfari o staffe asportabili di dimensioni adeguate per il sollevamento dello
scomparto.
- a richiesta, uno dei pannelli laterali, apribile solo a mezzo di apposito attrezzo e
con grado di protezione non inferiore a IP3X, deve avere n. 2 fori con passacavo per ogni fase, dimensionati per cavi di sezione massima 1×240 mm², e n. 1
foro con passa-cavo per il neutro, dimensionato per cavo di sezione massima
1×240 mm²; tale pannello deve essere opportunamente rinforzato.
4.4
Rivestimenti protettivi
4.4.1 Generalità
A tutta la carpenteria metallica (sia esterna che interna), con l’esclusione dei
componenti in acciaio inossidabile ovvero alluminio, deve essere applicato un rivestimento
protettivo ottenuto con trattamenti di zincatura secondo la norma CEI 7-6.
In alternativa è previsto l’utilizzo di lamiera zincata tipo “sendzimir” o similare (tipo
Fe P02 G Z275 g/m2 MB-C o qualità superiore), secondo la norma UNI EN 10327.
In ogni caso, per quanto attiene eventuali pannelli di chiusura realizzati in lamiera
d’acciaio posti sul fronte quadro, oltre al ciclo protettivo di cui sopra, si prescrive la
verniciatura (sia esterna che interna) in unica mano a polvere elettrostatica, spessore minimo
60 µm ± 10%, colore RAL 7030.
In alternativa, a tali pannelli di chiusura, deve essere applicato un rivestimento
protettivo (ciclo di pitturazione) ottenuto con i seguenti trattamenti:
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- una mano di fondo;
- due o più mani intermedie;
- una mano a finire.
Fra i diversi strati costituenti il rivestimento protettivo deve esistere un contrasto
cromatico tale da permettere facilmente la loro identificazione.
La mano di fondo deve essere costituita da pittura a base di zinco metallico non
minore dello 80% in peso sul residuo secco disperso in resina alchil-silicato e idonei solventi
conformi alla Legge del 5-3-1963, n. 245. Le eventuali pitture intermedie sono a discrezione
del Fornitore.
La mano a finire, di colore “RAL 7030”, deve essere costituita da pittura in resina dei
seguenti tipi:
- alchidico-siliconica (copolimero al 30% di silicone);
- epossidica;
- poliuretanica;
- vinilica;
- solvente conforme alla citata Legge 245/63.
Lo spessore totale del rivestimento, misurato dopo 24 ore dall’applicazione della mano
a finire, deve essere minimo di 60 µm ± 10%.
Le superfici da proteggere debbono essere sottoposte a sabbiatura preliminare al
metallo bianco, secondo la specifica SSPC-SP5 dello Steel Structure Painting Council, con
altezza massima del profilo di 50 µm. L’aspetto della superficie sabbiata deve corrispondere
al grado Sa3 della Norma Svensk Standard SIS 055900. L’applicazione della mano di fondo
deve essere compiuta non oltre le 24 ore dopo la sabbiatura.
L’Acea può accettare, a suo insindacabile giudizio, cicli di pitturazione alternativi,
proposti dal Fornitore ed equivalenti a quello di cui sopra, previo superamento delle prove
aggiuntive a quelle di cui al successivo punto 4.4.2, eventualmente stabilite da Acea in base
al tipo di ciclo proposto.
Le parti in materiale ferroso degli organi di comando sono protette mediante zincatura
elettrolitica Fe/Zn 12 a norme UNI ISO 2081 e 4520. La bulloneria e gli accessori sono
protetti con zincatura elettrolitica Fe/Zn .. c 2C secondo norma UNI EN ISO 4042.
In alternativa è previsto l’utilizzo di acciaio inossidabile.
4.4.2 Prove e verifiche
Il trattamento delle superfici, comunque sia stato effettuato, deve garantire il
superamento delle prove di seguito riportate.
a) Prove di tipo sui prodotti vernicianti e sul ciclo di pitturazione.
Sono eseguite dall’Acea nei propri laboratori. A tale scopo il fornitore, nei tempi
previsti per la consegna della Documentazione Tecnica, deve mettere a disposizione
dell'Acea la specifica tecnica del ciclo (con esplicita indicazione delle norme di riferimento),
le schede tecniche e i campioni delle pitture, 1 kg per ogni tipo, nonché n. 20 piastrine
(provini) d'acciaio (identico a quello impiegato per la costruzione dei quadri) delle
dimensioni di 150×70×1,5 mm, rivestite su entrambi i lati secondo il ciclo proposto. Su
queste sono eseguite le seguenti prove comportamentali:
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- Verifica dell'aderenza del rivestimento protettivo
secondo norme UNI EN ISO 2409 con il metodo della quadrettatura: non
superiore ad 1 (≤ 5% di distacco);
- Verifica della resistenza all'umidità
secondo le norme ASTM 2247-02: dopo 72 ore di prova non è ammessa la
presenza di bolle superiore al grado “4 few” delle ASTM D 714-02; dopo 500
ore di prova non è ammessa la presenza di bolle del tipo superiore al grado
“4 medium” delle Norme ASTM D 714-02, inoltre non è ammessa la presenza di
punti di ruggine in quantità superiore a quella prevista dalle Norme
ASTM D 610-01, grado 6;
- Verifica della resistenza alla corrosione in nebbia salina
secondo norme UNI EN ISO 9227: dopo esposizione di 500 ore i criteri di
valutazione dell’esito della prova sono uguali a quelli previsti per la verifica
della resistenza all’umidità.
Ogni prova viene eseguita su n. 3 piastrine. Le prove debbono dare esito favorevole su
tutti i provini esaminati. Tuttavia, per due prove al massimo, è tollerato un provino difettoso
in ciascuna prova.
In tal caso la prova, o le prove, che hanno comportato un provino difettoso, sono
ripetute su tre provini per ciascuna prova e nella ripetizione non sono ammessi provini
difettosi.
b) Prove di tipo sui rivestimenti degli involucri.
Sono eseguite presso il Fornitore e consisteranno nelle seguenti verifiche:
- Verifica dello spessore
viene misurato lo spessore del rivestimento protettivo in corrispondenza di n. 10
(dieci) punti scelti a caso sulla superficie pitturata; la verifica si considera
positiva solo se sono rispettate le seguenti condizioni:
- la media delle misure non deve essere inferiore al valore nominale dello
spessore;
- nessuna misura deve essere inferiore a tale valore nominale diminuito della
tolleranza ammessa;
- Verifica dell'aderenza del rivestimento protettivo
viene attuata con metodo di quadrettatura della superficie secondo le norme UNI
EN ISO 2409; i punti di misura sono n. 10 (dieci), scelti a caso sulla superficie
pitturata; la verifica si considera positiva se, per ogni prova, il distacco risulta
non superiore al 5%.
La zincatura deve essere verificata secondo quanto prescritto dalle norme CEI 7-6
capitoli I, III, IV e appendici A, B, C e D. La prova dello spessore dello strato di zinco deve
essere effettuata con metodi non distruttivi, utilizzando un rilevatore magnetico di spessore
conforme alla Norma UNI EN ISO 2178, con le seguenti precisazioni:
- debbono essere eseguite almeno n. 10 misure su di un esemplare per ciascuna
tipologia di quadro in ordine, in ragione delle sue dimensioni;
- i punti di misura debbono essere scelti a caso ed in modo uniforme sull’intera
superficie, evitando spigoli o punti singolari;
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- lo spessore ricavato dalla media delle misure effettuate non deve risultare
inferiore ai limiti riportati dalla Norma CEI 7-6, pos. 21.1.05.
Inoltre la verifica di aderenza dello strato di zinco deve essere effettuata su di un
numero sufficiente di punti in relazione alle dimensioni ed alla forma di ciascun esemplare
delle diverse tipologie in ordine.
4.5
Dimensionamento termico dell’involucro e ventilazione
Il dimensionamento termico dell'involucro deve essere fatto in ottemperanza alla
norma CEI 17-43, tenendo conto della potenza dissipata da tutti i componenti in grado di
produrre calore, contenuti all'interno del quadro, nelle condizioni di funzionamento normale.
La temperatura ambiente si considera pari a 40 °C.
Al fine di assicurare un’adeguata ventilazione dei quadri, ogni singolo scomparto deve
essere munito di feritoie o gelosie disposte in modo tale da attivare un continuo ricambio
dell'aria.
Tali feritoie debbono essere opportunamente schermate allo scopo di garantire il
previsto grado di protezione.
4.6
Servizi ausiliari
Gli scomparti con interruttori automatici da 1600 A (IA 1600) e 1250 A (IA 1250)
comprendono anche un cassetto segregato per i servizi ausiliari di cabina, installato nella
parte inferiore dello scomparto, contenente le seguenti apparecchiature modulari, montate su
guida DIN, manovrabili e utilizzabili dall’esterno attraverso asole ricavate sull’apposito
pannello con grado di protezione ≥ IP3X:
- n. 1 interruttore automatico differenziale puro: In = 4 × 32 A, I∆ = 30 mA,
Vn = 400 V, alimentato direttamente dalle sbarre a valle dell'interruttore
generale, con uscite riportate su morsettiera (i successivi cablaggi sono a cura
Acea in funzione della tensione secondaria del trasformatore 400 o 230 V);
- n. 1 interruttore automatico 2 × 16 A, potere d’interruzione 25 kA;
- n. 2 prese bipasso con alveoli schermati da 2 × 16/10 A + T / 230 V;
- n. 1 interruttore automatico 2 × 6 A, potere d’interruzione 25 kA;
- predisposizione per installazione di ulteriori n. 3 interruttori automatici fino a 2
× 10 A, potere d’interruzione 25 kA.
L’alimentazione di tale S.A. deve avvenire dalle sbarre principali mediante cavi del
tipo N07V-K a norme CEI 20-22, opportunamente protetti meccanicamente e dalle
sovracorrenti, dimensionati per la corrente nominale di corto-circuito condizionata e
ammissibile dinamica, comunque di sezione non inferiore a 25 mm². Inoltre è prevista
una presa interbloccata con interruttore da 2 × 32 A + T / 230 V, a norme CEE 17, CEI 2312/1 e 23-12/2, completa di fusibili tipo “diazed” e relativa spina.
4.7
Impianto di terra
La struttura portante di ciascuno scomparto deve essere dimensionata per il valore
massimo della corrente di corto-circuito a terra del quadro (25 kA). Tutte le parti metalliche
che compongono il quadro e non connesse efficacemente alla struttura portante (ove
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necessario anche i vari apparecchi), debbono essere collegate ad essa e tra loro mediante
conduttore di rame nudo di sezione opportunamente dimensionata in funzione del valore
massimo della corrente di corto circuito.
La struttura portante deve essere resa equipotenziale con tutta la carpenteria metallica
e deve essere dotata di due dispositivi di connessione (dimensionati, anche per quanto
attiene le giunzioni alla struttura, per il valore massimo della corrente di corto-circuito) per il
collegamento verso il collettore generale di terra dell'impianto di cabina secondaria
(mediante due conduttori in rame di sezione non inferiore a 95 mm²). Deve essere inoltre
predisposto il collegamento equipotenziale con gli scomparti adiacenti.
4.8
Segnaletica funzionale
Tutti gli interruttori di manovra-sezionatori devono essere corredati di porta cartellino
per la designazione delle linee, ed inoltre, in corrispondenza del contenitore delle sbarre,
deve essere applicato un cartello reversibile avente su un lato la seguente dicitura:
< Questi conduttori hanno una tensione di 230 V > e sull’altro:
< Questi conduttori hanno una tensione di 400 V >.
Tale cartello deve essere applicato anche agli scomparti con interruttori automatici
generali.
Sono previste, sia sugli interruttori automatici generali sia sugli interruttori di
manovra sezionatori, oltre alle normali targhe atte a indicare i valori nominali dei quadri,
targhe monitorie di pericolo e, in particolare, una contenente la seguente dicitura:
< ATTENZIONE! PERICOLO! – Prima di accedere all’interno del quadro:
1. aprire l’interruttore generale del quadro;
2. sezionare e mettere a terra la linea MT che alimenta il Trasformatore MT/BT
connesso al presente quadro;
3. sezionare le linee BT derivate da tutti gli scomparti alimentati dal Trasformatore
di cui sopra. >
5
CARATTERISTICHE ELETTRICHE NOMINALI
5.1
Caratteristiche elettriche generali
Le seguenti caratteristiche elettriche, in base alle norme CEI 17-13/1, si riferiscono a
tutti gli scomparti e loro componenti (condotti sbarre, interruttori automatici e IMS) che, in
diverse combinazioni, costituiscono il quadro BT.
Tensione nominale d’isolamento:
690 V
Tensione nominale d’impiego:
400 V o 230 V
Tensione nominale di tenuta ad impulso 1,2/50 µs:
6 kVcr
Tensione di prova dielettrica a frequenza industriale:
2.500 V
Frequenza nominale:
50 Hz
Numero delle fasi:
3+N
Corrente nominale di corto-circuito condizionata:
25 kA
Corrente nominale ammissibile di picco (limite dinamica) a cos φ = 0,25:
52,5 kAcr
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Direzione Operazioni
Installazione:
Isolamento:
Grado di protezione involucro esterno:
Condizioni normali di servizio:
5.2
Specifica Tecnica
DBA3
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da interno
in aria
IP3X dall’esterno verso l’interno
temperatura min/max
–5 / +40 °C
pressione atmosferica
70 ÷ 110 kPa
umidità relativa max (a 20 °C)
90 %
altitudine s.l.m.
< 1000 m
grado di inquinamento
3
IA 1600
5.2.1
Condotto sbarre
Corrente nominale:
5.2.2
fasi 1600 A
neutro 800 A
Interruttore automatico
L’interruttore automatico generale, del tipo scatolato ad esecuzione fissa, deve
avere, inoltre, le seguenti caratteristiche elettriche:
Numero poli:
4
Mezzo di estinzione degli archi:
aria
Corrente nominale:
1600 A
Potere di interruzione nominale:
25 kA a 230 V e cosφcc = 0,25
20 kA a 400 V e cosφcc = 0,25
Potere di chiusura in corto circuito:
52,5 kAcr a 230 V e cosφcc = 0,25
42 kAcr a 400 V e cosφcc = 0,25
Categoria di utilizzazione:
A
Dispositivo di manovra:
comando manuale frontale di apertura e
chiusura del tipo a manovra indipendente,
in conformità di quanto previsto dal D.P.R.
del 27-4-55, n. 547, art. 290;
Durata elettrica:
≥ n. 1000 cicli di operazioni
Durata meccanica:
≥ n. 5000 cicli di operazioni
Sganciatore di massima corrente:
del tipo magnetotermico o elettronico
indiretto alimentato da n. 4 TA, con
funzioni
di
protezione
contro
il
sovraccarico (a tempo inverso) e contro il
corto circuito (istantaneo); deve inoltre
essere assicurata la selettività fra tale
interruttore e i fusibili A.P.I. da 315 A
installati sugli IMS a valle; tale selettività è
verificata in sede di prove e collaudi;
- campo di regolazione della corrente per sovraccarico (Ith):
fasi 640÷1600 A
neutro 320÷800 A
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Unità Unificazione I. & M.
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Acea Distribuzione S.p.A.
Direzione Operazioni
Specifica Tecnica
DBA3
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- campo di regolazione della corrente per corto-circuito (Im):
da 5 a 10 Ith
Esecuzione:
fissa
Attacchi terminali di ingresso:
posteriori su sbarre
Attacchi terminali di uscita:
anteriori di piatto o posteriori su sbarre
Montaggio:
su pannello metallico
Blocco meccanico:
a chiave
La funzione del blocco meccanico è quella di impedire la chiusura elettrica
dell’interruttore quando la chiave è disinserita (tale chiave può essere estratta dalla sua
sede solo a interruttore elettricamente aperto), in maniera da poter eseguire in
sicurezza le operazioni di manutenzione o riparazione che si rendano necessarie sugli
scomparti BT installati a valle e sul trasformatore MT/BT alimentante il medesimo
interruttore.
Gli attacchi terminali in uscita dall’interruttore, eventualmente anche tramite
opportuno sistema di sbarre, devono essere predisposti per accogliere n. 4 corde di
rame 1×240 mm² per le fasi e n. 2 corde di rame 1×240 mm² per il neutro, e protetti
con adeguata calotta copri-morsetti in materiale autoestinguente, smontabile a mezzo
di apposito attrezzo e dotata di n. 14 fori con passa-cavo dimensionati per cavi di
sezione massima 1×240 mm², in maniera da assicurare un grado di protezione non
inferiore a IP3X.
5.3
IA 1250
5.3.1 Condotto sbarre
Corrente nominale:
fasi
1250 A
neutro 625 A
5.3.2 Interruttore automatico
L’interruttore automatico generale, del tipo scatolato ad esecuzione fissa, deve
avere, inoltre, le seguenti caratteristi elettriche:
Numero poli:
Mezzo di estinzione degli archi:
Corrente nominale:
Potere di interruzione nominale:
Potere di chiusura in corto circuito:
Categoria di utilizzazione:
Dispositivo di manovra:
Durata elettrica:
Durata meccanica:
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4
aria
1250 A
25 kA a 230 V e cosφcc = 0,25
20 kA a 400 V e cosφcc = 0,25
52,5 kAcr a 230 V e cosφcc = 0,25
42 kAcr a 400 V e cosφcc = 0,25
A
comando manuale frontale di apertura e
chiusura del tipo a manovra indipendente in
conformità di quanto previsto dal D.P.R.
del 27-4-55, n. 547, art. 290;
≥ n. 1000 cicli di operazioni
≥ n. 5000 cicli di operazioni
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Sganciatore di massima corrente:
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del tipo magnetotermico o elettronico
indiretto alimentato da n. 4 TA, con
funzioni
di
protezione
contro
il
sovraccarico (a tempo inverso) e contro il
corto circuito (istantaneo); deve inoltre
essere assicurata la selettività fra tale
interruttore e i fusibili A.P.I. da 315 A
installati sugli IMS a valle; tale selettività è
verificata in sede di prove e collaudi;
- campo di regolazione della corrente per sovraccarico (Ith):
fasi 500÷1250 A
neutro 250÷625 A
- campo di regolazione della corrente per corto-circuito (Im):
da 5 a 10 Ith
Esecuzione:
fissa
Attacchi terminali di ingresso:
posteriori su sbarre
Attacchi terminali di uscita:
anteriori di piatto o posteriori su sbarre
Montaggio:
su pannello metallico
Blocco meccanico:
a chiave
La funzione del blocco meccanico è quella di impedire la chiusura elettrica
dell’interruttore quando la chiave è disinserita (tale chiave può essere estratta dalla sua
sede solo a interruttore elettricamente aperto), in maniera da poter eseguire in
sicurezza le operazioni di manutenzione o riparazione che si rendano necessarie sugli
scomparti BT installati a valle e sul trasformatore MT/BT alimentante il medesimo
interruttore.
Gli attacchi terminali in uscita dall’interruttore, eventualmente anche tramite
opportuno sistema di sbarre, devono essere predisposti per accogliere n. 4 corde di
rame 1×240 mm² per le fasi e n. 2 corde di rame 1×240 mm² per il neutro, e protetti
con adeguata calotta copri-morsetti in materiale autoestinguente, smontabile a mezzo
di apposito attrezzo e dotata di n. 14 fori con passa-cavo dimensionati per cavi di
sezione massima 1×240 mm², in maniera da assicurare un grado di protezione non
inferiore a IP3X.
5.4
2IMS
5.4.1 Condotti sbarre
Corrente nominale sbarre orizzontali:
fasi
800 A
neutro 400 A
Corrente nominale sbarre verticali di collegamento trasformatore
fasi
800 A
neutro 400 A
Corrente nominale sbarre rigide di collegamento IMS:
fasi
400 A
neutro 200 A
Nel condotto sbarre orizzontale il neutro deve essere preferibilmente posizionato
nella zona inferiore della cella sbarre. Deve inoltre essere garantito l’accoppiamento
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Specifica Tecnica
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elettrico e meccanico, tramite tale sistema di sbarre, fra scomparti della medesima
tipologia.
5.4.2 Interruttore di manovra sezionatore
Gli interruttori di manovra sezionatori sono combinati con fusibili A.P.I. aventi In
pari a 315 A. Ciascun interruttore ha le seguenti caratteristiche:
Numero poli:
4
Numero sezionamenti:
2 per polo (8 per ogni IMS)
Mezzo di estinzione degli archi:
aria
Corrente convenzionale termica e nominale
di impiego apparato IMS e porta-fusibili:
400 A
Potere d’interruzione simmetrico nominale:
non inferiore a 2400 A
Potere di chiusura nominale in corto-circuito
condizionato da fusibili A.P.I. da 315A:
52,5 kAcr a 230 V e cosφcc = 0,25
42 kAcr a 400 V e cosφcc = 0,25
Categoria di utilizzazione:
AC-22B
Dispositivo di manovra:
comando manuale frontale a
mezzo maniglia del tipo ad
apertura e chiusura a scatto
rapido - manovra indipendente
in conformità di quanto previsto
dal DPR 27-4-55, n. 547, art. 290
Durata elettrica:
≥ n. 1000 cicli di operazioni
Durata meccanica:
≥ n. 5000 cicli di operazioni
Attacchi terminali di entrata:
idonei sbarre rigide di collegamento
Attacchi terminali di uscita:
anteriori in piatto di rame,
predisposti per l'allacciamento dei
seguenti cavi:
3½× 95 mm² RG7OR 0,6/1 kV
3½×150 mm² RG7OR 0,6/1 kV
3½×240 mm² RG7OR 0,6/1 kV
aventi conduttori in rame o alluminio
Montaggio:
a fronte quadro
Interblocco meccanico:
sulla calotta copri-fusibile quando il
sezionatore è elettricamente chiuso
Accessori:
indicatore di posizione riportato nei
pressi del comando manuale frontale
Il porta-valvole tripolare per fusibili A.P.I. deve essere installato in modo che i
fusibili siano sezionati a monte e a valle: ogni fusibile deve poter essere sostituito con
il quadro in servizio preservando l’operatore da contatti accidentali con le parti in
tensione.
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I blocchetti isolanti porta-contatti debbono essere opportunamente dimensionati al
fine di sopportare agevolmente la sollecitazione torsionale derivante dal serraggio dei
bulloni di fissaggio dei capicorda dei cavi, qualora tale serraggio venga effettuato con
un momento di forze non inferiore a 50 Nm.
Gli attacchi terminali in uscita dall’interruttore devono essere protetti con
adeguata calotta copri-morsetti in materiale autoestinguente, smontabile a mezzo di
apposito attrezzo e dotata di n. 4 fori con passa-cavo in gomma rastremati,
dimensionati per le singole anime dei cavi di sezione 50÷240 mm², in maniera da
assicurare un grado di protezione non inferiore a IP3X.
5.4.3 Fusibili A.P.I.
I fusibili, forniti in tre unità per ogni IMS, sono del tipo “gG” a coltello,
grandezza 2, ad alta capacità di rottura (detti anche brevemente A.C.R. o A.P.I.) e
conformi alle norme CEI 32-1 e CEI 32-4, con corpo integralmente isolato; debbono
inoltre avere un segnalatore di fusione e le seguenti caratteristiche elettriche:
Tensione nominale:
500 V
Corrente nominale:
315 A
Potere d’interruzione:
120 kA
6
PRESCRIZIONI DI FORNITURA
6.1
Documentazione tecnica
Gli elementi tecnici da presentare in offerta vengono precisati nella lettera d’invito.
Entro 10 (dieci) giorni solari dalla data di emissione dell’ordine il Fornitore elabora e
consegna al Committente il programma cronologico di dettaglio dei lavori, il quale deve
essere coerente con i termini stabiliti all’articolo 5 del Capitolato.
Entro 60 (sessanta) giorni solari dall’ordine, il Fornitore deve inviare, pena la revoca
dell’aggiudicazione del medesimo ordine, la seguente documentazione ad “Acea
Distribuzione - Direzione Operazioni - Unità Materiali, Appalti e Patrimonio - Unificazione
Impianti e Materiali”:
a) Disegni di ingombro, progetti esecutivi e relativi calcoli, particolari costruttivi e
schemi elettrici di tutti gli scomparti da cui risultino, in particolare:
- dimensioni e posizioni quotate delle sbarre;
- posizioni dei punti di messa a terra dei vari scomparti;
- disegni quotati delle piastre, riportanti in evidenza le modalità di fissaggio
degli interruttori e degli IMS;
b) Schema elettrico unifilare dei circuiti principali di ciascuno scomparto;
c) Dettagliata descrizione delle caratteristiche costruttive, specifica tecnica e
documentazione relativa a tutte le apparecchiature e materiali da impiegare;
d) Caratteristiche degli attacchi terminali di entrata e di uscita di ciascun scomparto
con relativa tabella dei cavi collegabili;
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e) Disegni delle targhe con l'indicazione delle sigle assegnate dal costruttore e
dall’Acea per l'individuazione di ciascuno scomparto;
f) Caratteristiche della resina impiegata per i materiali isolanti utilizzati
nell’apparecchiatura e dell’acciaio impiegato per la carpenteria degli scomparti;
g) Ciclo di pitturazione omologato, se impiegato;
h) Certificazione attestante la professionalità e la preparazione delle unità che
cureranno la pitturazione, e lavori similari eseguiti dalle medesime nei 3 anni
precedenti;
i) Certificato attestante che il laboratorio, dove il Fornitore intende eseguire le
prove di tipo richieste alla successiva pos. 6.2.A), sia accreditato al SINAL
(Sistema Nazionale per l’Accreditamento di Laboratori) o, nell’ambito della UE,
all’EA (European co-operation for Accreditation);
j) Modalità di installazione e piano di manutenzione ordinaria, evidenziando le
caratteristiche delle risorse da utilizzare (personale, mezzi di sollevamento e
trasporto, attrezzature speciali, ecc.).
L’Acea esamina la documentazione di cui sopra e, se del caso, può chiedere
delucidazioni e/o integrazioni. Entro 20 (venti) giorni solari dalla data di ricevimento degli
ultimi documenti richiesti, l’Acea emette il proprio nulla osta ai fini della costruzione dei
prototipi.
Entro 90 (novanta) giorni solari dall’ordine, il Fornitore deve inviare all’Acea le
fotografie dei 6 lati degli scomparti di diversa tipologia e dei particolari costruttivi.
6.2
Prove in fabbrica
Tali prove, in conformità alle norme riportate nel capitolo 2, vengono avviate, presso
lo stabilimento del Fornitore o presso un laboratorio concordato con l'Acea alla presenza di
un collaudatore della medesima, previo accordi e comunicazione al committente, con
almeno 15 giorni solari di anticipo, mediante fax indirizzato all’”Acea Distribuzione S.p.A. - Direzione Operazioni - Unità Qualità e Sicurezza - Unità Prove e Collaudi - fax
06/57995755-5810”, di disponibilità della sala prove, della data, della durata e del luogo (o
dei luoghi) previsto(i) reso(i) disponibile(i) per l’esecuzione delle stesse prove.
Tutte le prove ed esperimenti, eseguiti in fabbrica o presso altri laboratori, sono
compiute a spese del Fornitore; queste spese comprendono anche il costo dei materiali e
pezzi impiegati che si rendessero inservibili, e ciò sia nel caso di accettazione sia di rifiuto
della fornitura.
Dalle predette spese sono escluse quelle inerenti il collaudatore Acea che rimangono a
carico di quest'ultima.
Le partite rifiutate debbono essere sostituite, per essere nuovamente sottoposte alle
prove prescritte, nel più breve tempo possibile e comunque entro un periodo non superiore
ad 1/3 dell'originario termine di consegna stabilito, ferma restando l'applicazione delle
penali. Ulteriori prove con esito negativo danno luogo al rifiuto della fornitura.
L’Acea effettua la verifica della conformità al tipo prevista dalle norme CEI.
L’Acea stessa può soprassedere, a suo insindacabile giudizio, all’effettuazione delle
prove di tipo, limitatamente ad alcuni componenti degli scomparti (ad es. interruttori
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automatici, IMS), nel caso che il Fornitore sia in grado di esibire, per tali componenti,
idonea certificazione rilasciata da Organismi riconosciuti nell’ ambito della UE compresi tra
quelli indicati nel Decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato del
13-6-’89 (G.U. del 24-7-’89 ), aggiornato da successive disposizioni, oppure accreditati al
SINAL (Sistema Nazionale per l’Accreditamento di Laboratori) e nell’ambito della UE
all’EA (European co-operation for Accreditation). Qualora, peraltro, l’Acea ritenesse di
dover richiedere l’esecuzione delle prove di tipo anche in presenza di tali certificazioni, le
prove sono a carico dell’Acea stessa nel caso di esito favorevole e del Fornitore nel caso di
esito non favorevole, con conseguente rifiuto della fornitura.
Si da facoltà al Fornitore di richiedere una prova di appello consistente nella
ripetizione, con esito favorevole, della prova risultata negativa, da eseguirsi su una
campionatura doppia di quella esaminata.
Le prove sono costituite da:
A) Prove di tipo, eseguite su un prototipo di ciascuno scomparto secondo le norme CEI
citate, con le modalità stabilite dalla norma CEI 17-13/1, p. 8.2, comprendenti:
a) esame a vista e verifica delle caratteristiche costruttive, dimensionali e
geometriche;
b) verifica delle distanze di isolamento in aria e superficiali;
c) prove di comportamento e funzionamento meccanico;
d) prove di robustezza meccanica;
e) prova di riscaldamento e verifica dei limiti di sovratemperatura;
f) verifica della tenuta con tensione a frequenza industriale a secco sui circuiti
principali e ausiliari;
g) verifica della tensione nominale di tenuta ad impulso 1,2/50 µs;
h) verifica dei mezzi, dei conduttori e dell'efficienza del circuito di protezione;
i) prova di tenuta al corto-circuito dei circuiti principali e del circuito di
protezione;
j) verifica della selettività d’intervento per corto-circuito fra gli interruttori
automatici generali (scomparti IA 1600 e IA 1250) e i fusibili degli interruttori
di manovra-sezionatori (scomparto 2IMS);
k) verifica del grado di protezione IP, secondo la norma CEI 70-1;
l) verifica dei poteri nominali di chiusura e di interruzione in corto-circuito
dell’interruttore automatico generale (CEI 17-5);
m) verifica dei poteri nominali di apertura e chiusura, di chiusura della corrente
nominale condizionale di corto-circuito degli interruttori di manovra-sezionatori
combinati con fusibili A.P.I. in serie (CEI 17-11);
n) prova di durata meccanica ed elettrica dell’interruttore automatico generale degli
scomparti IA 1600 e IA 1250 e degli interruttori di manovra-sezionatori dello
scomparto 2IMS;
o) presa d’atto dell’esito positivo delle prove di verifica del rivestimento protettivo
eseguite, presso l’Acea, sui provini consegnati dalla Ditta.
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Le prove e), i) e j) vanno eseguite, alla temperatura ambiente di 15÷40 °C, su due
quadri costituiti, rispettivamente, dagli scomparti IA 1600 + 2 IMS + 2IMS e IA 1250 +
2IMS + 2IMS opportunamente assemblati.
Le prove l) ed n) vanno eseguite su di un esemplare dell’interruttore automatico
generale dello scomparto IA 1600 e su di un esemplare dello scomparto IA 1250, mentre le
prove m) ed n) vanno eseguite su di un esemplare di interruttore di manovra-sezionatore
combinato con fusibili A.P.I. dello scomparto 2IMS.
Tutte le prove di tipo devono essere ultimate, con esito positivo, entro 120 (centoventi)
giorni solari dall’ordine.
B) Prove di accettazione, eseguite su tutti gli esemplari della fornitura, in base alle norme
CEI 17-13/1, p. 8.3, e comprendenti:
a) esame a vista e verifica delle caratteristiche costruttive, dimensionali e
geometriche;
b) verifica delle distanze di isolamento in aria e superficiali;
c) controllo dell’apparecchiatura, ivi compreso il cablaggio e le prove di
funzionamento elettrico e meccanico;
d) verifica della continuità elettrica del circuito;
e) verifica del grado di protezione IP, secondo la norma CEI 70-1:
f) verifica dei mezzi, dei conduttori e dell'efficienza del circuito di protezione;
g) prove dielettriche sui circuiti principali e ausiliari;
h) verifica dello spessore minimo del rivestimento protettivo esterno;
Le prove di cui alle posizioni a), b), c) e), f) g) ed h), a giudizio insindacabile del
collaudatore Acea, possono essere eseguite in modo statistico in base alle tabelle UNI ISO
2859-1-2-3-10 con numerosità del campione pari al 20% (venti per cento) delle unità di
ciascuna tipologia e, comunque, su un numero minimo di 3 e massimo di 20 scomparti. La
prova d) viene eseguita su tutti gli scomparti della fornitura.
6.3
Imballaggio, trasporto, consegna, immagazzinamento e posa in opera
Tutti gli scomparti debbono essere adeguatamente imballati, al fine di assicurarne
l'integrità durante le operazioni di trasporto e magazzinaggio, e vanno protetti con una
copertura esterna tale da evitare depositi di polvere e infiltrazioni di acqua piovana. Su
ciascun imballo deve essere stampato, in maniera chiara e visibile, il nominativo del
Fornitore, il tipo di scomparto e la massa (kg).
La consegna degli scomparti deve avvenire presso il magazzino di Acea, sito in Via
delle Testuggini 98/100 – 00134 Roma, dopo l’effettuazione di tutte le prove di tipo e di
accettazione previste, entro 180 (centottanta) giorni solari dalla data dell’ordine.
Inoltre, devono essere fornite adeguate istruzioni relative al sollevamento, al trasporto,
al magazzinaggio, all’accoppiamento elettro-meccanico dei vari scomparti, nonché al
fissaggio a muro degli stessi.
A tal proposito si precisa che la confezione di ogni singolo scomparto 2IMS deve
essere corredata delle sbarre in rame e di tutti gli accessori necessari al collegamento dello
stesso con gli altri adiacenti.
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6.4
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Collaudo
Il collaudo di tutti gli scomparti, che abbiano superato le prove in fabbrica, viene
effettuato presso l'Acea e la redazione del certificato di collaudo avviene entro 30 (trenta)
giorni solari dalla data di consegna delle apparecchiature, di tutti i documenti tecnici
(disegni meccanici e di montaggio, schemi elettrici, istruzioni per la manutenzione e
l’esercizio, ecc…) e delle certificazioni richieste dalla vigente normativa italiana (ISPESL,
ASL, ecc…).
Le operazioni di collaudo riguardano un campione di scomparti pari al 10% (dieci per
cento) del lotto di fornitura (numero di scomparti dello stesso tipo), in ogni caso non meno
di 2 unità per tipologia, e consistono nella ripetizione di tutte le prove di cui alla precedente
posizione 6.2.B). Della data di inizio delle operazioni di collaudo viene dato formale avviso
al Fornitore che può presenziare con un proprio rappresentante.
Qualora nel collaudo anche un solo esemplare del campione risultasse non accettabile,
l'intero lotto deve essere sottoposto alla ripetizione delle prove relative, a totale carico del
Fornitore. Il materiale che, sottoposto a verifica, non soddisfi pienamente alle condizioni
stabilite, viene rifiutato; tuttavia l’Acea, a suo insindacabile giudizio e a tutte spese del
Fornitore, può accordare al Fornitore stesso l’esame in contraddittorio della merce rifiutata.
Il ritiro delle partite rifiutate deve farsi dal Fornitore senz’altro avviso o
provvedimento qualsiasi, a sua cura e spese, nel termine di 15 giorni solari dalla data della
lettera di rifiuto. In caso diverso le partite stesse sono rispedite in porto assegnato
all’indirizzo del Fornitore. Le partite rifiutate debbono essere sostituite per essere
nuovamente sottoposte alle prove di officina indicate dall’Acea e alle successive prove di
collaudo di cui al presente articolo. Quanto sopra deve essere effettuato nel più breve tempo
possibile e comunque entro un periodo non superiore ad 1/3 dell’originario termine stabilito,
ferma restando l’applicazione delle penali.
In caso di divergenza rispetto alle operazioni di collaudo, il Fornitore può richiedere
l'arbitrato all'atto dell'ultimazione delle operazioni cui abbia presenziato o entro 15 giorni
dalla notifica dei risultati, in caso contrario. Peraltro, se non si addivenisse di comune
accordo all'attribuzione dell'incarico per l'arbitrato entro un mese dall'ultimazione del
collaudo, l'Acea ha la facoltà di rivolgersi al Presidente della Federazione Italiana di
Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni (AEIT) per la
nomina di un collaudatore, il cui giudizio è accettato dalle due parti senza riserva alcuna. La
richiesta di arbitrato interrompe i termini contrattuali e le conseguenze economiche sono a
carico della parte soccombente, non esclusi i danni per la mancata disponibilità della
fornitura.
6.5
Garanzie
Il Fornitore degli scomparti è l'unico garante nei confronti dell'Acea contro tutti i
difetti di materiale e di costruzione oltre che, indipendentemente dai collaudi effettuati, per
la piena rispondenza alla presente specifica tecnica dell'Acea stessa. La garanzia prevede la
sostituzione gratuita, trasporti compresi, nel più breve tempo possibile ma comunque entro 3
mesi dalla notifica al Fornitore, di scomparti o componenti:
a) per un periodo di 24 mesi dalla messa in servizio, ma non oltre 30 mesi, dalla data
di fine collaudo presso l’Acea con esito favorevole, nei casi di difetti riscontrati;
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Specifica Tecnica
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b) per un periodo di 5 anni dalla data di fine collaudo presso l’Acea con esito
favorevole, nei casi di non rispondenza alla specifica tecnica dell'Acea accertata
successivamente al collaudo;
c) il Fornitore deve assicurare, nel caso di eventuali applicazioni di verniciature,
anche una garanzia della durata di 3 anni dalla data di fine collaudo presso l’Acea
con esito favorevole, trascorsi i quali la superficie pitturata non deve presentare
ruggine su più dell’1% della stessa, corrispondente a un grado di ossidazione non
superiore al livello Re3 della “Scala europea dei gradi di arrugginimento per
pittura antiruggine”.
Il periodo di sospensione dal servizio dovuto a difetti di materiale e di costruzione
prolunga la durata della garanzia del tempo intercorrente tra la notifica del guasto e la
riconsegna del quadro da parte del Fornitore.
Per tutte le parti di ciascuno scomparto che, in regime di garanzia, siano state
sostituite, riparate o comunque influenzate da tali operazioni, gli obblighi di garanzia nei
casi di difetti riscontrati, si estendono di ulteriori 12 mesi, a partire dalla data di ultimazione
della sostituzione o della riparazione.
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ALLEGATI
Si considera parte integrante del presente documento la scheda tecnica allegata DBA4,
inerente i disegni costruttivi dei vari scomparti e relativi accessori, con alcuni esempi di
assemblaggio.
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DATI DA PRECISARE IN SEDE D’ORDINE
In sede d’ordine vengono definiti dall’Acea, in relazione alle proprie esigenze, il
numero e la tipologia degli scomparti.
Unità Materiali, Appalti e Patrimonio
Unità Unificazione I. & M.
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