1 P B S ROGETTO ICI OLARE TECNOLOGIA E NATURA CLASSE IV° A ELETTRONICO INFORMATICO ITIS ‘GALILEO GALILEI’ AREZZO scuola–lavoro 2012/2013 2 L’ utopia è, per Bloch, uno sguardo verso il futuro, dimensione del desiderio e della speranza, espressione e proiezione in avanti dell’ aspirazione umana alla felicità… La nostra utopia è la bicisolare, un progetto che riguarda la modifica di una bicicletta a pedalata assistita inserendo pannelli fotovoltaici e batterie di ultima generazione, per percorrere con finalità tecniche, culturali e di birdwatching la pista ciclabile del Trasimeno (parte percorribile e zone limitrofe). Se raggiungeremo lo scopo che ci siamo prefissi queste modifiche potranno essere applicate anche ad altre biciclette vendute nella normale rete commerciale. ANALISI PRELIMINARE Nella bici elettrica a pedalata assistita, definita EPAC, il motore elettrico si attiva automaticamente dopo le prime pedalate, e con un minimo sforzo acquista velocità. Una centralina computerizzata bilancia l'inserimento della propulsione elettrica in maniera progressiva, sin dall'inizio della pedalata. I segnali che attivano la centralina ed il motore elettrico, sono generati da un dispositivo a sensore (pas) che percepisce il movimento dei pedali. Con l'aumentare della rotazione dei pedali, i segnali inviati dal sensore si fanno più frequenti, e la centralina permette di conseguenza al motore di raggiungere via via la massima velocità. La pedalata quindi si fa sempre più fluida e agevole. In accordo alla normativa che regola questo genere di veicoli, il motore si disattiva quando viene raggiunta la velocità massima di 25 Km/h, oppure quando si smette di pedalare. Il nostro progetto è perfettamente in sintonia con questo momento di grande attenzione alle energie rinnovabili ed ai risparmi energetici. Il progetto ha costi bassi e nell’eventuale applicazione commerciale i benefici ripagano velocemente le spese. La possibilità di trasferimento in business è quasi certa in quanto lo sponsor principale è una azienda, la Bianchini Energy, che promuove e distribuisce biciclette elettriche e pannelli solari. IL MOTORE Il motore della bicicletta elettrica viene alimentato dalla batteria ricaricabile, e tale operazione viene mediata da una centralina elettronica. Il motore elettrico può essere del tipo brush, con spazzole, oppure brushless, cioè senza spazzole. I motori con spazzole vantano una tecnica costruttiva ampiamente collaudata e che non richiede particolari attenzioni in fase di assemblaggio e le tolleranze ammesse sono più alte. Sono unità particolarmente robuste e che garantiscono una ottima durata. Per contro hanno un peso superiore, un diametro maggiore ed una resa elettrica più bassa, a causa dei maggiori attriti interni. Nei motori brushless l'assenza di spazzole consente di eliminare virtualmente tutte le possibili fonti di attrito, la dispersione energetica termica è decisamente bassa e la resa elevata. Si hanno vantaggi sulla riduzione della incidenza dei guasti e la eliminazione di interferenze elettromagnetiche. La 3 realizzazione costruttiva pone però esigenze di precisione e qualità negli assemblaggi che ne innalzano i costi. Come ulteriore vantaggio si rende possibile il raggiungimento di una maggiore velocità di rotazione, senza complicazioni dovute alle sollecitazioni delle forze centrifughe. Una più efficace dissipazione termica consente di realizzare unità motrici più piccole a parità di potenza. La potenza erogata può variare da 150 a 250 watt, la velocità massima raggiungibile dal veicolo è pari a 25 km/h. Il motore, con o senza spazzole, viene solitamente integrato nel mozzo della ruota posteriore (e talvolta quella anteriore) oppure, più raramente, integrato nel blocco pedali. In questo caso la trasmissione del moto avviene tramite catena. Da un punto di vista costruttivo la scelta avviene sia per questione di costi che di complessità costruttiva. SCELTA BATTERIE Come prima fase abbiamo scelto le batterie. Le batterie utilizzate sulle bici elettriche sono normalmente di tre tipi: piombo-gel, nichel metal idrato, e ioni di litio. Le prime consentono autonomie consistenti (circa 50km) a fronte di un peso piuttosto alto (circa 15kg) ed un numero di cicli di ricarica previsto intorno a 150-200 (le migliori anche 300). Le seconde consentono un'autonomia inferiore, circa 30km, con un peso ridotto a circa 3kg, ed una vita prevista pari a 400 cicli. Il terzo tipo, infine, può arrivare a consentire percorrenze elevate (fino a 50km), ed ha una vita prevista di 600-800 cicli di ricarica, e finanche al doppio per le LiFePo4. La tecnologia degli accumulatori al litio deve tuttavia sottostare ad elevati livelli di accuratezza costruttiva e affidabilità degli elementi impiegati per la costruzione. Le batterie al litio di basso costo vanno incontro a degradamento della prestazione intorno al 40percento in soli 6 mesi, e perdono qualità sia per la massima autonomia consentita che per lo spunto, oltre a risultare poco sicure. La vita prevista di tali batterie economiche (sulla scorta delle esperienze già acquisite) è attestata a circa 100-120 ricariche complessive, le ultime 40-50 delle quali con autonomia fortemente ridotta. In un ottica di risparmio al momento dell'acquisto, molto meglio indirizzarsi alle batterie al piombo di ottima qualità, che hanno si un peso superiore, ma forniscono una autonomia elevata, sono molto robuste, e con un uso appropriato arrivano a sopportare anche 300 ricariche, conservando il 100 per cento della prestazione fino ad oltre la metà della loro vita. L'effetto memoria, infine, non è una preoccupazione per qualunque tipo di batteria, quando l'uso della batteria è accorto. E' buona norma provvedere, ogni 10-12 cariche, alla scarica completa degli accumulatori, per favorire la loro capacità di saturare pienamente le celle di ricarica. In assoluto, qualunque sia il tipo di batteria, il modo più efficace di ottenere la massima prestazione di durata è scaricarla completamente prima di effettuare una ricarica. E la ricarica deve essere fatta a fondo. Ricariche parziali non 4 fanno altro che abbassare il numero di cariche totali previste per quella certa batteria. Anche le condizioni in cui lavora la batteria possono negativamente influenzarne la prestazione. Come ad esempio una batteria lasciata al sole cocente dei mesi estivi, oppure al gelo dei mesi invernali in garage. Va inoltre sottolineata l'esigenza, durante lunghi periodi di sosta della bici (come ad esempio la stagione invernale), di caricare completamente la batteria una volta al mese per mantenere nelle celle la totale capacità di accumulare energia. Dopo varie elaborazioni è emerso che per noi c’erano due possibili alternative: Batterie al piombo (Pb); Batterie Lipo Fe4; Elettroliti immersi in gelatina; Sicura ma pesante (15 Kg); 12 A/h 36V; Miglior rapporto energia-consumo; € 150 Litio immerso in materiale polimerico, possibile esplosione; Leggere; 10 A/h 36V; Mantengono carica; € 300 - €370. Le batterie sia al piombo che al litio non dovrebbero mai essere scaricate completamente. La durata delle batterie è dovuta da fattori: da quanto si pedala per contribuire allo sforzo, dalla velocità tenuta, dal tipo di terreno, dal carico, dall’eventuale vento contrario, ecc. 5 Abbiamo elaborato i calcoli secondo la tabella che riassume le possibili varianti: Velocità (V) Potenza (P) ed Energia (E) V (Km/h) 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 P Watt/ora/km E P (watt) (kJ/km) (Watt) Mani sul Mani sul Energia Mani sulla manubrio manubrio al km impugnature basse 5 0.4 3.6 5 15 2.5 5.4 14 32 8.0 7.7 29 60 20.0 10.8 55 103 42.9 14.8 94 166 83.0 19.9 149 251 146.4 25.8 224 363 242.0 32.7 323 504 378.0 40.3 448 680 576.7 49 602 894 819.5 58.5 790 1150 1150.0 69 1015 1450 1570.8 80.3 1279 1800 2100.0 92.6 1587 Watt/ora/km Mani sulla impugnature basse 0.4 2.3 7.3 18.3 39.2 74.5 130.7 215.3 336.0 501.7 724.2 1015.0 1385.6 1851.5 Con questa tabella abbiamo potuto calcolare la potenza necessaria come integrazione dai pannelli fotovoltaici come vedremo in seguito. APPLICAZIONI DEL PROGETTO Il nostro progetto può risultare utile percorrere per le GreenWay di media lunghezza e fare al contempo osservazioni scientifiche vedremo Questa è come in seguito. una parola inglese composta ed è usata per definire una pista ciclo-pedonabile immersa nel verde, ma Vista della green way del lago Trasimeno, da noi ripresa durante le prove di fattibilità di settembre 2012. non è solo questo: con una greenway si può ottenere un tipo di turismo particolare, verde, lento, sostenibile, con la possibilità di valorizzare dei contenuti storici, 6 culturali e naturalistici che si possono riscontrare lungo il percorso, altrimenti non valorizzabili. Il tracciato può essere disegnato su un terreno vergine, ma di solito è la ristrutturazione di qualcosa già esistente come: sentieri naturali, linee ferroviarie dismesse, alzaie dei fiumi, strade di campagna o declassate e in rari casi anche strade statali. Alcune greenway attraversano parchi pubblici o parchi paesaggistici, lungo questi percorsi è stata introdotta, mantenuta o incrementata la vegetazione; e questo è il caso del percorso che abbiamo scelto questo anno. ASPETTI NATURALISTICI il lago Trasimeno, visto dalla green way, e da noi ripreso a settembre 2012. 7 Il territorio circostante al lago Trasimeno si presenta come un anfiteatro collinare che incornicia la sua superficie (126 km², il più esteso dell’Italia peninsulare); la costa occidentale si allunga in una fascia pianeggiante aperta verso la Val di Chiana. La parte nord-ovest del territorio del Trasimeno segna la zona di confine tra la provincia di Perugia di cui il lago è integralmente parte, con le limitrofe provincia di Siena e provincia di Arezzo. L'origine del bacino lacustre è legata a fenomeni tettonici concomitanti alle fasi finali dell'orogenesi appenninica… Questo fa sì che l’altimetria del percorso sia abbastanza regolare e ci permetta un buon test del nostro sistema di propulsione/alimentazione. Nel lago sono presenti tre isole: la Polvese, la Minore e la Maggiore, l’unica abitata, che raggiungeremo in bici con il traghetto. Lungo le rive del lago si trovano nutrite colonie di uccelli e quindi durante il nostro viaggio abbiamo ipotizzato un’attività particolare molto interessante: il Birdwatching cioè l'osservazione e lo studio degli uccelli in natura. La composizione dell'avifauna che popola il Lago Trasimeno varia notevolmente con l'avvicendarsi delle stagioni. La nostra BICISOLARE si presta perfettamente perché è silenziosissima, permette di avvicinarsi alle colonie, e grazie al gruppo di batterie di cui già dispone è un sistema autonomo per alimentare Fotocamere – Videocamere. Durante tali soste i pannelli fotovoltaici eseguono una ricarica ottimale che incrementa l’autonomia della bici. Segue una raccolta di nostre immagini: Tra le specie di medie e grandi dimensioni, quelle più rappresentate sono la folaga, le anatre (specialmente fischione, moriglione, alzavola, mestolone, germano reale), il cormorano e lo svasso maggiore. 8 Con il sopraggiungere della Primavera-Estate, molte delle specie presenti in inverno lasciano il lago Trasimeno mentre altre si trattengono ed altre ancora arrivano dai Paesi caldi per riprodursi. Fra esse spiccano per eleganza e bellezza numerose specie di aironi. ASPETTI PAESAGGISTICO CULTURALI Stiamo prendendo contatti con il Comune di Passignano, che speriamo possa formalizzare il suo patrocinio per il nostro progetto. In questo modo sarà possibile integrare il nostro percorso con la visita della Rocca Medievale, del Museo delle Barche e delle altre località di interesse presenti nel comune di Passignano, compreso isola Maggiore. Vorremo anche avere un breve incontro con i responsabili della Capitaneria di Porto, per un progetto collaterale che prevede la realizzazione di un mezzo anfibio a propulsione elettrica, come accennato in calce. Tutte le fasi del Tour saranno documentate in 3D con la possibilità di fare pubblicazioni a stampa e video, da proiettare anche al cinema, che documentino anche il territorio PARTE TECNOLOGICA DEL PROGETTO (in fase di completamento) Per portare a compimento la nostra idea di compiere un percorso di 70 Km, si richiedono particolari accorgimenti in quanto le normali bici elettriche hanno un’ autonomia limitata a 50 km; noi ovviamo a questo inconveniente con due - tre pannelli 9 fotovoltaici ad alta resa ( 1 anteriore e 1 - 2 posteriori), per la ricarica durante il percorso, e l’uso di un caricabatteria integrato. Ogni pannello fotovoltaico eroga una tensione > di 15V, dal momento che per ricaricare le batterie si deve superare una tensione di 36V occorrono tre pannelli fotovoltaici montati in serie o un sistema elettronico di “survoltaggio”. Abbiamo pensato di introdurre anche un comparatore che durante la carica delle batterie fa interrompere l’alimentazione,quando queste risultino cariche, per far si che non si danneggino. COMPARATORE Vediamo di seguito lo schema che abbiamo realizzato con i relativi calcoli: VH = 1V VT = ± 0.5 V VBAT = 13.8 V (ogni batteria) VCC = ± 15 V n= (2 VSAT )/ VH = 20.7 Vref = 12.4 V VSMAX = 13.8 V Prendiamo la resistenza (R) di 10 KΩ e di conseguenza nR = 207 KΩ divisa in 180 KΩ resistenza e poi 27 KΩ un potenziometro così da ottenere il risultato desiderato. Quando la tensione delle batterie supera 13.8 V, il comparatore interrompe la ricarica delle batterie. SVILUPPO SCHEMA A BLOCCHI DEI COMPONENTI UTILIZZATI NEL PROGETTO: LEGENDA : P.F = Pannello fotovoltaico; A = Amperometro; C.M.= Controllo Motore; R = Resistenza Amperoscopica Il diodo è necessario in quanto durante il giorno la corrente scorre dai pannelli fotovoltaici verso le batterie anche se è presente poca luce questo comporta la loro ricarica (si ha solo una piccola caduta sul diodo e sulla resistenza), altrimenti durante la notte le batterie si scaricherebbero sulle resistenze interne dei pannelli portando a un mal funzionamento. Il diodo applicato con questa configurazione impedisce alla corrente di scorrere nel senso contrario. 10 La resistenza (R) è una resistenza amperoscopica, dai cui capi si preleva una tensione di 0.1 V che verrà usata come ingresso (Vi) dall’amplificatore operazionale integratore invertente. RIPORTIAMO DI SEGUITO GLI SCHEMI E LE FOTO DELLA BICICLETTA: Cruscotto con dispositivi di lettura P.F. > 2 x P.F. FOTO DELL’OPERA REALIZZATA: Centralina La BICISOLARE sotto test nel laboratorio di scuola Batterie 11 La BICISOLARE durante i test in laboratorio Particolare del quadro di controllo: in giallo i due multimetri modificati per la misura della potenza fornita dai pannelli solari e di quella assorbita dal motore; in grigio il navigatore; in bianco lo smartphone per la verifica in tempo reale delle condizioni meteo e per comunicare con gli altri del gruppo. 12 E non poteva mancare la foto di gruppo con la nostra preside, come testimonial e collaudatrice per l’occasione! CLASSE IV° A EI dirigente prof.ssa Emanuela Caroti PROGETTO BICISOLARE TECNOLOGIA E NATURA prof. Massimo Gallorini scuola–lavoro 2012/2013 13 KAJAK elettrico (schema preliminare) Il kajak sarà dotato di 2 ruote con i motori elettrici, una per lato, alle quali verranno fissate (ai raggi), delle pale; i motori li alimenteremo anche ad energia solare..., il mezzo sarà in grado di muoversi sia a terra che in acqua rendendo la nostra proposta unica e innovativa. Non avendo eliche non ha interdizione alla navigazione in zone limitrofe alla spiaggia, ha un impatto trascurabile nei bassi fondali mentre in zone di "secca" permette l'avanzamento del mezzo su ruote... (Ovviamente il progetto è pensato per laghi con bassi fondali, terreni paludosi, osservazioni naturalistiche ..., e non per il mare aperto con onde etc. dove ci si muove con altri mezzi). I dettagli del progetto sono fornibili in una scheda a parte.