12_12_U All 02-Relazione Descrittiva e piano Manut Opera

COMUNE DI CARPI
PROVINCIA DI MODENA
Relazione Tecnico Specialistica
Progetto redatto in conformità alle indicazioni della guida CEI 0-2
TERBT:
Edifici, costruzioni e luoghi adibiti ad attività commerciali, di intermediazione di beni e
servizi, sedi di società, uffici, destinati a ricevere il pubblico (culto, trattenimento, pubblico
spettacolo), scuole, edifici adibite a pubbliche finalità dello Stato o di Enti pubblici territoriali
istituzionali od economici alimentati in media bassa tensione
════════════════════════════
OGGETTO:
ADEGUAMENTO IMPIANTO ELETTRICO a servizio di parte dei locali del fabbricato
C Ex Macello a CENTRO GIOCHI SCUBIDÙ, posti in Via E. De Amicis - CARPI
(Mo)
PARTE D’OPERA:
IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALE F.M.
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA E DI EMERGENZA
IMPIANTI SPECIALI
PROPRIETÀ:
Comune di CARPI
C.so Alberto Pio, 91 – 41012 CARPI (Mo)
COMMITTENTE:
Comune di CARPI
C.so Alberto Pio, 91 – 41012 CARPI (Mo)
Carpi, dicembre 2012
INDICE
1.
2.
3.
4.
INQUADRAMENTO GENERALE
pag.
2
1.a
Scopo
pag.
2
1.b
Obbligo di Progetto
pag.
2
1.c
Regole generali
pag.
2
1.d
Normativa di riferimento
pag.
4
PRESCRIZIONI GENERALI
pag.
5
2.a
Prescrizioni per la sicurezza
pag.
5
2.b
Luoghi a Maggior Rischio in caso di Incendio
pag.
5
2.c
Illuminazione di Sicurezza
pag.
6
DESCRIZIONE DELLE OPERE
pag.
6
3.a
Suddivisione
pag.
6
3.b
Servizi Generali
pag.
6
3.c
Protezione delle persone, delle linee e criteri di dimensionamento
pag.
7
3.d
Impianto d’illuminazione di sicurezza
pag.
9
3.e
Impianti Tecnologici
pag.
9
PIANO DI MANUTENZIONE
pag.
9
4.a
Impianti ordinari in luoghi a maggior rischio in caso di incendio
pag.
9
4.b
Impianti di terra – Impianti elettrici utilizzatori
pag.
10
4.c
Impianti elettrici utilizzatori
pag.
10
Sommario schede manutentive
pag.
11
Allegato
Pag. 1
1.
INQUADRAMENTO GENERALE
1.a.
Scopo
La necessità di utilizzare i locali a suo tempo destinati al centro giochi scubidù, a causa degli eventi
sismici del maggio 2012, ha determinato la necessità di reperire una nuova ubicazione del centro giochi
stesso, identificata successivamente con una parte dei locali del fabbricato C dell’Ex Macello, attualmente
completamente funzionanti ed efficienti; nasce quindi l’esigenza di riadattarli e sistemarli per gli usi che
saranno chiamati a dare.
In particolare si vengono a creare due nuovi bagno, di cui uno ad uso del personale e l’altro ad uso
disabili. Inoltre stante l’utilizzo da parte di bambini, diviene necessario portare a quote di sicurezza parte
dell’impiantistica elettrica installata a vista ed attualmente a portata di mano.
Le caratteristiche fondamentali che l’impianto elettrico deve presentare possono così essere riassunte:
a.
piena rispondenza alle norme e leggi vigenti;
b.
facilità di installazione con l'impiego di componenti di buona qualità;
c.
facilità di gestione e manutenzione;
d.
possibilità di esercizio per parti separate;
Relativamente agli impianti meccanici è stata richiesta l’implementazione dell’impianto di
riscaldamento (realizzato con due termoventilanti e distribuzione ad aria) con 4 radiatori a colonne posti in
prossimità delle pareti più termicamente sfavorite.
1.b.
Obbligo di progetto
L'art. 5. del D.M. 22.01.08, n.37 - Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies,
comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di
attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici (GU n. 61 del 12-3-2008) - impone la progettazione
obbligatoria per:
c) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a), relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al
commercio, al terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000 V,
inclusa la parte in bassa tensione, o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi
2
potenza impegnata superiore a 6 kw o qualora la superficie superi i 200 m ;
inoltre vi è obbligatorietà di progetto in quanto l’impianto deve rispondere a specifiche Normative CEI in
quanto luogo a maggior rischio in caso di incendio.
1.c.
Regole Generali
Pag. 2
Ai fini contrattuali le varie parti costituenti l’intervento devono intendersi fra di loro correlate ed
integrate. I lavori descritti nelle diverse categorie di opera, devono essere fra di loro coordinati, in modo da
assicurare un regolare procedere di tutte le lavorazioni oggetto dell'appalto.
Le norme di seguito richiamate devono intendersi come facenti parte integrante dei documenti
contrattuali. Le raccomandazioni dei Produttori sul trasporto, l'installazione e la posa in opera dei materiali e/o
manufatti avranno valore di norma.
Le specifiche, nella loro stesura, potrebbero contenere delle frasi incomplete, l'Appaltatore dovrà
completarle e interpretarle secondo la logica dell'argomento trattato. L'errata ortografia, la mancanza di
punteggiature od altri errori similari non potranno modificare l'interpretazione del senso delle frasi intese nel
contesto dell'argomento trattato. In caso di riferimenti a parti diverse errate o mancanti, l'Appaltatore dovrà
procedere alla loro individuazione secondo la logica dell'argomento trattato.
I lavori descritti nelle specifiche devono intendersi forniti in opera e compiuti in ogni loro parte,
comprensivi, cioè, di tutti gli oneri derivanti da prestazioni di mano d'opera, fornitura di materiali, trasporti,
noli, assistenze murarie etc...
L'Appaltatore è tenuto a verificare, coordinare ed eventualmente adeguare le relative progettazioni
esecutive sulla base della documentazione di appalto; in quanto dovrà fornire tutto il necessario, anche se
non espressamente descritto, per realizzare gli impianti completi e perfettamente funzionanti.
Sono da
considerarsi comprese nella fornitura tutte le opere indicate nei documenti allegati quali elaborati grafici,
relazioni tecniche, specifiche tecniche, elenco prezzi unitari, o di cui si possa anche solamente evincere la
presenza, complete di tutti gli accessori necessari alla installazione ed al buon funzionamento per rendere
l'opera compiuta e perfettamente funzionante per lo scopo previsto.
I documenti applicabili sono: Elaborati riportati sull’elenco elaborati progetto esecutivo.
Sono da considerarsi compresi nella fornitura tutti i materiali di consumo e non, nonché i fluidi di ogni
genere necessari all’avviamento, alle prove, al funzionamento provvisorio fino al collaudo dell’opera ed alla
presa in carico della medesima da parte del Committente.
L'esecutore dell'opera dovrà, al momento della consegna della stessa, consegnare contestualmente la
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA' ai sensi del DM 37 del 22 gennaio 2008, che indichi chiaramente,
relativamente a tutte le opere eseguite compresi i collegamenti elettrici, che sono state effettivamente
rispettate le norme vigenti nonché il presente progetto; la dichiarazione andrà completata con tutti gli allegati
obbligatori.
L'esecutore dovrà quindi essere abilitato alla realizzazione dell'opera descritta, ai sensi del DM 37 del
22 gennaio 2008.
Il fornitore dovrà raccogliere e consegnare alla Committenza, a sua cura ed onere, tutti i certificati
riguardanti le apparecchiature installate. Tutte le certificazioni dovranno essere prodotte dal fornitore prima
dell'inizio della installazione e dovranno essere visionate ed approvate dalla D.L.
In generale tutti i materiali che il fornitore intende utilizzare devono essere corredati di schede tecniche
Pag. 3
che ne individuino inequivocabilmente le caratteristiche già all'atto dell'offerta e comunque dovranno essere
approvati dalla D.L.
E’ a carico dell’Appaltatore l’esecuzione di tutti i disegni finali dell’opera così come essa è stata
effettivamente realizzata, denominati brevemente disegni «AS BUILT».
1.d.
Normativa di Riferimento
Gli impianti dovranno essere realizzati a regola d'arte, non solo per quanto riguarda le modalità di
installazione, ma anche per la qualità e le caratteristiche delle apparecchiature e dei materiali.
In particolare dovranno essere osservate le seguenti leggi e norme:
- D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81 "Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.123, in materia di
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
- LEGGE 1° marzo 1968, n.186 "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
materiali e impianti elettrici ed elettronici"
- D.M. 37/08 "riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno
degli edifici." (Ex 46/90)
Normativa Tecnica di Riferimento
Le Norme UNI con particolare riguardo a:
- Norma UNI 9795:2010 – Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio Progettazione, installazione ed esercizio;
- Norme UNI EN 54-1÷13 - Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio
- Norme UNI 11224:2011 – Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi
- Norma UNI EN 12464-1:2004 "Luce e Illuminazione – Illuminazione dei posti di lavoro – Parte 1:
Posti di lavoro interni"
- Norma UNI EN 1838:2000 "Illuminazione di emergenza"
Le Norme CEI con particolare riguardo a:
- Norme CEI 64-8 (6ª ed. gennaio 2007) Fasc. 8608÷8614 "Impianti elettrici utilizzatori etc..." con
particolare riguardo al fascicolo 4137 “Ambienti ed applicazioni particolari” Sezione 751 –
Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio”
- Norma CEI 64-12 (2ª ed. settembre 2009) Fasc. 9959: Giuda per l’esecuzione degli impianti di terra
negli edifici residenziali e terziari.
- Norma CEI 23-51 (2ª ed. febbraio 2004) Fasc. 7204:- Prescrizioni per la realizzazione, la verifica e
le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare;
- Norma CEI 23-39 (1ª ed. settembre 1997) Fasc. 3480 - Sistemi di tubi e accessori per installazioni
elettriche;
- Norme CEI 20-21 (3ª ed. ottobre 2007) Fasc. 9041E÷9047E – Portata dei cavi elettrici in regime
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permanente;
- Norme CEI 20-40 (2ª ed. ottobre 1998) Fasc. 4831 – Guida per l’uso dei cavi in bassa tensione;
- Norme CEI 20-40;V1÷4 (2004-2010) Fasc. 7402-7403-9629-10647 – Guida per l’uso dei cavi in
bassa tensione;
- Norme CEI 81-10/4 (ed. 2006) Fasc. 8229 "Protezione contro i fulmini"
- Norme CEI EN 60439-2 (ed. 2000) "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per
bassa tensione
- Norme CEI EN 60439-2/A1 (ed. 2006) "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per
bassa tensione Parte 2 – Prescrizioni particolari per i condotti sbarre"
2.
PRESCRIZIONI GENERALI
2.a. Prescrizioni per la sicurezza elettrica
Due sono i pericoli di natura elettrica:
- di incendio per inneschi da sovracorrenti di sovraccarico e di corto circuito
- di shock elettrico o folgorazione delle persone
La protezione contro le sovracorrenti è assicurata da interruttori automatici, di tipo scatolato o
modulare, con un adeguati corrente nominale e potere di cortocircuito.
La protezione delle persone contro i contatti diretti è realizzata mediante isolamento o involucri con
idoneo grado di protezione.
Contro i contatti indiretti è attuata la protezione per l'interruzione automatica dell'alimentazione
mediante messa a terra delle masse e interruttore differenziale.
In particolare la "sensibilità" degli interruttori differenziali è rapportata al grado di pericolo delle
condutture (circuiti di distribuzione e circuiti terminali) e degli utilizzatori, nonché dell'ambiente presenza di
acqua, ecc.). L’impiantistica attuale presenta tali caratteristiche per cui a livello di quadristica nulla è richiesto
in tal senso.
2.b. Luogo a maggior rischio in caso di incendio
Nel complesso i locali oggetto dell’intervento sono configurabile, dal punto della sicurezza elettrica
come luogo a maggior rischio in caso di incendio e per la presenza di affollamento.
Si impone una ulteriore attenzione ai problemi di sicurezza elettrica congiuntamente agli adempimenti
di prevenzione incendi, per evitare situazioni di panico e di pericolo.
I quadri sono ubicati o in locali non accessibili al pubblico o quantomeno dotati di portello con serratura
a chiave per impedire interventi inconsulti.
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Per lo stesso locale si disporrà di più circuiti, sia di illuminazione che di energia, per facilitare l'esercizio
ed impedire che interventi di protezioni, per guasti o manutenzione, possano causare disservizi la mancanza
di illuminazione.
Le percorrenze sono adeguatamente illuminate da un impianto di illuminazione di sicurezza.
2.c. Illuminazione di sicurezza
Deve consentire l'illuminazione delle vie e delle uscite di emergenza al cadere dell'alimentazione
elettrica ordinaria.
Sono utilizzate lampade autoalimentate che provvederanno sia all'illuminazione di segnalazione delle
uscite che delle vie di fuga.
3.
DESCRIZIONE DELLE OPERE
3.a. Suddivisione
Verrà operata una suddivisione dell'intero impianto elettrico tra la DISTRIBUZIONE, cioè quelle parti di
impianto che sono funzionali all'intero complesso, e gli IMPIANTI SPECIALI, vale a dire le porzioni di
impianto elettrico destinate a specifiche funzioni.
La DISTRIBUZIONE comprende il riadattamento di circuiti di illuminazione e la posa dei nuovi canali a
parete posizionati a quota di non accessibilità da parte dell’utenza specifica contenti anche le prese di
servizio e le prese dati.
Sono altresì identificati la fornitura e la posa dei nuovi corpi illuminanti ed anche le poche modifiche
all’impianto di riscaldamento, oltre ovviamente alla fornitura e posa degli impianti idrico sanitario e di
scarico a servizio dei due nuovi servizi.
Negli impianti speciali è stato considerato invece la posa dell’impianto di rilevazione incendio che
andrà a servire la totalità dei locali oggetto del presente intervento.
Gli impianti speciali raggruppano essenzialmente quindi:
- Impianto di TRASMISSIONE DATI;
- Impianto di RILEVAZIONE ANTINCENDIO;
3.b. Servizi generali
L'impianto è alimentato tramite vari quadri e sottoquadri da rete ENEL in BT che distribuisce l’energia
alle varie utenze a 400/230 V, frequenza 50 Hz, trifase + neutro, modo di collegamento a terra sistema TT.
Dai quadri esistenti si deriveranno le nuove utenze.
Da ogni quadro si dipartono più circuiti ognuno dei quali alimenta un gruppo di utenze funzionalmente
Pag. 6
omogeneo (impianti tecnologici, linea F.M., linea illuminazione etc).
Ogni linea in partenza è protetta dal corto circuito e dal sovraccarico mediante un interruttore
magnetotermico differenziale.
L’interruttore differenziale generale, presso il gruppo di misura presenta una corrente differenziale
d’intervento tale da consentire una selettività di tipo verticale con gli interruttori differenziali posti a protezione
dei singoli circuiti terminali.
La distribuzione della F.M. e dell’illuminazione da quadro a sottoquadro e da sottoquadro ai singoli
ambienti è realizzata con cavo multipolare isolato con guaina, in tubo corrugato posato incassato a
pavimento o in canale in PVC a parete.
La distribuzione nei singoli ambienti per posa sottotraccia è realizzata mediante cavo unipolare isolato
senza guaina entro tubi incassati.
Gli impianti ausiliari saranno invece sostanzialmente quelli richiesti dall’ampliamento con la
considerazione delle attuali esigenze data la specificità di quanto svolto nei locali:
-
Impianto RILEVAZIONE;
-
Impianto di TRASMISSIONE DATI;
In particolare:
- Impianto RILEVAZIONE INCENDIO: tutti i locali saranno dotati sensori di rilevazione incendi che
verranno collegati alla centrale posta presso l’ingresso.
- Impianto di TRASMISSIONE DATI: vengono ipotizzate due nuove postazioni di accesso alla rete
nonché il mantenimento di quella che serve l’impianto semaforico posto sui viale De Amicis.
3.c.
Protezione delle persone, delle linee e criteri di dimensionamento
Due sono i pericoli di natura elettrica:
- di shock elettrico o folgorazione delle persone
- di incendio per inneschi da sovracorrenti di sovraccarico e di corto circuito
La protezione delle persone contro i contatti diretti è realizzata mediante isolamento o involucri con
idoneo grado di protezione.
Contro i contatti indiretti è attuata la protezione per l'interruzione automatica dell'alimentazione
mediante messa a terra delle masse e interruttore differenziale.
In particolare la "sensibilità" degli interruttori differenziali è rapportata al grado di pericolo delle
condutture (circuiti di distribuzione e circuiti terminali) e degli utilizzatori, nonché dell'ambiente presenza di
acqua, ecc.).
Pag. 7
La protezione contro le sovracorrenti è assicurata da interruttori automatici, di tipo scatolato o
modulare, con un adeguati corrente nominale e potere di cortocircuito.
Ogni circuito è protetto alla sua origine (quadro e sottoquadro) dal cortocircuito e dal sovraccarico.
La protezione dal cortocircuito è stata ottenuta scegliendo interruttori automatici con potere
d’interruzione non inferiore alla corrente presunta di cortocircuito trifase simmetrico valutato sul quadro.
Il potere di interruzione degli interruttori installati sul quadro principale è di 15 KA.
Il potere di interruzione degli interruttori installati nei sottoquadri è di 6 e 4,5KA
La protezione da sovraccarico è stata ottenuta scegliendo interruttori magnetotermici con corrente
nominale non superiore alla portata massima in regime permanente della linea protetta secondo la seguente
tabella.
Corrente Nominale (In)
Sezione CAVO
del dispositivo di protezione
(mm²) (*)
(A)
10
1,5
16
2,5
20
4
25
4
32
6
40
10
50
16
63
25
80
35
100
35
(*) secondo CEI 20-20
Per correnti nominali fino a 32 A la tabella si riferisce a circuiti monofasi a due conduttori attivi posati in
tubo. Per correnti nominali oltre 32 A la tabella si riferisce a circuiti trifasi a tre conduttori attivi posati in tubo.
A dispetto di questa tabella, onde limitare i valori di caduta di tensione ai valori prescritti dal capitolato,
le sezioni dei cavi delle linee prese da 10A saranno 2,5 rnm² mentre quelle da 16A saranno 4 rnm².
Per le prese a spina 220V ~ 2P + T 10A sono stati previsti circuiti protetti con dispositivi con In 10A.
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Per le prese a spina 220V ~ 2P + T 16A sono stati previsti circuiti protetti con dispositivi con In 16A.
Per le prese di tipo industriale 400V ~ 4P +T da 16A sono stati previsti circuiti protetti con dispositivi
con In 16A.
La protezione dai contatti diretti e indiretti di tutti i circuiti terminali, è stata ottenuta scegliendo
interruttori automatici di tipo differenziale con Iδn ≤ 30 mA.
Nel caso di contatto indiretto l’intervento dell’interruttore differenziale è di tipo proprio in quanto tale
intervento è coordinato con un impianto di terra eseguito a regola d’arte.
3.d.
Impianto d’illuminazione di sicurezza
L’impianto di illuminazione di sicurezza è costituito da lampade di emergenza per l’indicazione delle vie
di esodo e dalle lampade ordinarie utilizzate in emergenza con sorgente di energia centralizzata
I punti luce dell’impianto di illuminazione di sicurezza sono plafoniere auto alimentate a tubi
fluorescenti.
Le lampade con funzione di segnalazione e di emergenza sono di tipo S.E. (non permanenti) di
potenza 1x11W. Le lampade con funzione di illuminazione sono di tipo ordinario, con potenze variabili da 14
a 35 W.
3.e.
Impianti tecnologici
Come accennato, si configura con la posa di 4 nuovi radiatori collegati alla nuova caldaia che dovrà
anche asservire alla produzione di ACS.
4.
PIANO DI MANUTENZIONE
4.a
Impianti ordinari in luoghi a maggior rischio in caso di incendio
La periodicità del controllo e della manutenzione degli impianti è stabilita dalla specifica Norma CEI, in
ogni caso non inferiore a tre anni.
Le verifiche degli impianti di protezione o segnalazione incendio vanno annotate in apposito registro e
devono essere eseguite da addetto qualificato.
La competenza di tali verifiche è demandata al responsabile dell’attività.
Le verifiche periodiche saranno le seguenti:
Funzionamento degli apparecchi di sicurezza
periodicità semestrale;
Funzionalità di interruttori differenziali con tasto di prova
periodicità semestrale;
Sorgenti di energia di sicurezza
periodicità semestrale;
Pag. 9
Esame a vista generale, integrità degli isolamenti delle giunzioni,
dei componenti e degli apparecchi utilizzatori, efficacia degli
apparecchi di illuminazione di sicurezza
4.b
periodicità annuale;
Esame a vista, ove possibile, delle connessioni e dei nodi
dell’impianto di terra
periodicità annuale;
Stato originario dei quadri
periodicità annuale;
Continuità del conduttore di protezione
periodicità annuale;
Funzionalità degli interruttori differenziali con prova strumentale
periodicità triennale;
Misura dei livelli di illuminamento
periodicità triennale;
Misura della resistenza di terra
periodicità triennale;
Impianti di terra – Impianti elettrici utilizzatori (DPR 22.10.01)
Dovrà essere effettuata la verifica iniziale, a cura del Committente, ed effettuata a mezzo di personale
dipendente o esterno da lui scelto. A seguito della verifica dovrà essere effettuata la denuncia al competente
ufficio ISPESL entro 30 giorni.
Le Verifiche periodiche in base al Decreto citato dovranno essere appaltate o all’ASL / ARPA
competente per territorio o ad altro organismo abilitato ed avranno cadenza biennale.
4.c
Impianti elettrici Utilizzatori
Le verifiche periodiche, da annotare su apposito registro, saranno quelle già indicate per gli impianti
soggetti a normativa particolare. Inoltre si dovrà effettuare:
Pulizia e controllo stato connessioni QUADRI ELETTRICI
periodicità annuale;
Pulizia e controllo starter, reattori e condensatori su CORPI ILLUMINANTI
periodicità biennale;
Ispezione dispersori e verifica connessioni dell’IMPIANTO di TERRA
periodicità biennale;
Verifica continuità conduttori di protezione utilizzatori dell’IMPIANTO di TERRA periodicità annuale;
Scarica e ricarica degli apparecchi di ILLUMINAZIONE di SICUREZZA
periodicità trimestrale;
Pulizia delle CANALIZZAZIONI
periodicità biennale;
Inoltre si dovrà ipotizzare, prima della fine del ciclo di vita media delle lampade, la loro sostituzione e
per garantire quel livello di comfort visivo richiesto dalla normativa e per economizzare sui costi di tale
manutenzione.
Si dovranno poi ipotizzare i costi dovuti a manutenzione straordinaria. Sull’impianto elettrico non vi
sono componenti soggetti ad una usura particolarmente gravosa quali ad esempio elettropompe o altri
componenti dell’impianto tecnologico. Ciò nonostante si prevede la sostituzione di una parte percentuale dei
componenti elettrici per appunto tenere conto di cedimenti dovuti a difetti di fabbricazione o sovracorrenti o
quant’altro non previsto nel funzionamento normale.
Pag. 10
SOMMARIO SCHEDE MANUTENTIVE
CANALI
SCHEDA N° 13.........................................................12
CORPI SCALDANTI - RADIATORI
SCHEDA N° 18.........................................................13
QUADRI DI BASSA TENSIONE
SCHEDA N° 103.......................................................14
IMPIANTO DI MESSA A TERRA
SCHEDA N° 104.....................................................155
IMPIANTI FM PER TECNOLOGICI
SCHEDA N° 106.......................................................16
IMPIANTO FM PRESE CIVILI/INDUSTRIALI
SCHEDA N° 107.......................................................17
IMPIANTO ILLUMINAZIONE INTERNA
SCHEDA N° 108.......................................................18
IMPIANTO ILLUMINAZIONE EMERGENZA
SCHEDA N° 110.......................................................19
IMPIANTO RIVELAZIONI INCENDI
SCHEDA N° 111.......................................................20
Pag. 11
CANALI
SCHEDA N° 13
OPERAZIONI MANUTENTIVE
FREQUENZA
1) Controllo dello stato interno dei canali
annuale
2) Controllo dello stato di conservazione della coibentazione ed eventuale
ripristino
annuale
Pag. 12
CORPI SCALDANTI - RADIATORI
SCHEDA N° 18
OPERAZIONI MANUTENTIVE
FREQUENZA
1) Pulizia degli elementi lato acqua con soluzione disincrostante
man. straord.
2) Controllo efficienza di riscaldamento ed eventuale evacuazione di
sacche d’aria
annuale
3) Controllo tenuta elementi ed eventuale sostituzione di guarnizioni
man. straord.
4) Controllo connessioni ed eventuale rifacimento delle guarniture
man. straord.
Pag. 13
QUADRI DI BASSA TENSIONE
SCHEDA N° 103
OPERAZIONI MANUTENTIVE
FREQUENZA
1) Controllo visivo delle carpenterie
annuale
2) Controllo funzionamento apparecchiature modulari
semestrale
3) Controllo strumentale degli interruttori differenziali
semestrale
4) Controllo strumentale collettori di terra
annuale
5) Controllo funzionamento spie e segnalazioni
semestrale
6) Controllo serraggio cablaggi e bullonerie
annuale
7) Controllo quantità e tipologia apparecchiature con schemi
annuale
8) Controllo temperature interne quadri
semestrale
9) Controllo stato e funzionamento trasformatori ausiliari
semestrale
Pag. 14
IMPIANTO DI MESSA A TERRA
SCHEDA N° 104
OPERAZIONI MANUTENTIVE
FREQUENZA
1) Controllo strumentale dei valori dei singoli dispersori
annuale
2) Controllo strumentale dei valori totali dell’impianto di terra
annuale
3) Controllo connessioni dispersori
semestrale
4) Controllo connessioni e giunzioni impianto captazione con impianto
dispersione
annuale
5) Ingrassaggio dei bulloni pressacavo sui dispersori
annuale
6) Controllo cartelli indicatori
annuale
7) Controllo collegamenti interni
semestrale
8) Controllo strumentale impianto interno con misurazioni sui punti di utilizzo
semestrale
Pag. 15
IMPIANTI FM PER TECNOLOGICI
SCHEDA N° 106
OPERAZIONI MANUTENTIVE
FREQUENZA
1) Controllo stato conservazione fissaggi tubi guaine e scatole
annuale
2) Controllo serraggio pressatubi e pressacavi
semestrale
3) Controllo con prova manuale funzionamento ausiliari e termoregolazioni
semestrale
4) Controllo funzionamento spie segnalazione allarmi
semestrale
5) Controllo funzionamento con regolazione pressostati filtri sporchi
semestrale
6) Controllo collegamenti ed efficacia impianto equipotenziale
semestrale
Pag. 16
IMPIANTO FM PRESE CIVILI/INDUSTRIALI
SCHEDA N° 107
OPERAZIONI MANUTENTIVE
FREQUENZA
1) Controllo strumentale efficenza
semestrale
2) Controllo strumentale efficenza fusibili di protezione
trimestrale
3) Controllo dello stato di conservazione ed isolamento delle prese
industriali
annuale
Pag. 17
IMPIANTO ILLUMINAZIONE INTERNA
SCHEDA N° 108
OPERAZIONI MANUTENTIVE
FREQUENZA
1) Controllo visivo dello stato di conservazione corpi illuminanti
annuale
2) Controllo del funzionamento delle lampade corpi illuminanti
trimestrale
3) Controllo del funzionamento delle apparecchiature di comando punti luce
annuale
4) Controllo del funzionamento meccanico degli interruttori automatici di
protezione
semestrale
5) Controllo dello stato di conservazione delle apparecchiature di
accensione e rifasamento
semestrale
Pag. 18
IMPIANTO ILLUMINAZIONE EMERGENZA
SCHEDA N° 110
OPERAZIONI MANUTENTIVE
FREQUENZA
1) Controllo funzionamento sistemi di alimentazione a tampone
trimestrale
2) Disattivazione energia di rete e scarica batterie tampone
semestrale
3) Controllo funzionamento segnali di funzionamento e blocco
trimestrale
4) Controllo stato batterie tampone
annuale
5) Controllo funzionamento lampade per corpi illuminanti
trimestrale
Pag. 19
IMPIANTO RIVELAZIONI INCENDI
SCHEDA N° 111
OPERAZIONI MANUTENTIVE
FREQUENZA
1) Controllo stato funzionamento allarmi e segnalazioni
trimestrale
2) Controllo stato funzionamento rilevatori
trimestrale
3) Controllo stato funzionamento batterie tampone
trimestrale
4) Controllo stato funzionamento pulsanti manuali
trimestrale
5) Controllo stato funzionamento centrale
trimestrale
6) Controllo e pulizia sensori rilevatori
annuale
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