30/04/2010 Indice Pianificazione e progetto di reti geografiche Impianti di alimentazione e stazioni di energia Impianti di condizionamento Le centrali Telecom Italia 6 Impianti tecnologici per le telecomunicazioni Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 1 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Sistemi di alimentazione per TLC Impianti di alimentazione e stazioni di energia Interfaccia elettrica in c.a. e in c.c. Sistemi di alimentazione per telecomunicazioni in regime di continuità assoluta: ETS 300 132-1 Il servizio deve essere sempre garantito Corrente alternata: tensione nominale 230/400Vac I costi in caso di interruzione del servizio sono alti Tolleranza statica: ± 10% t < 500 ms: ± 15% t < 2 ms: ± 40% I costi di esercizio e manutenzione dipendono fortemente dall’architettura di sistema adottata. La rete di distribuzione pubblica dell’energia non garantisce continuità assoluta sulla fornitura elettrica. ETS 300 132-2 I sistemi TLC richiedono: 2 Alimentazione senza soluzione di continuità in c.c. e in c.a. (alimentazione di sicurezza): apparati TLC, apparati di controllo e supervisione; Corrente continua: tensione nominale - 48Vcc Intervallo di tolleranza: -40.5 ÷ -57.6 V (dVcc/dt) max 5 V/ms Alimentazione con soluzione di continuità in c.a. (alimentazione di riserva): apparati di condizionamento e di supporto. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 3 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Schema di un impianto di alimentazione Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 4 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Architettura centralizzata in c.c. 5 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 6 1 30/04/2010 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Architettura centralizzata in c.c. Impianti di alimentazione e stazioni di energia Architettura decentrata o di sala in c.c. Riducendo la distribuzione in c.c. si converge verso l'architettura decentrata o di sala in c.c. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 7 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Architettura distribuita o di fila in c.c. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 8 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Architettura distribuita o di fila in c.c. Eliminando la distribuzione in c.c. si converge verso l'architettura distribuita o di fila in c.c. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 9 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Architettura centralizzata in c.a. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 10 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Batterie di accumulatori 11 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 12 2 30/04/2010 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Stazioni di Energia in c.c. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Impianti di alimentazione e stazioni di energia Stazioni di Energia in c.a. - c.c./c.a. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 13 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Gruppo elettrogeno 14 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Riferimenti normativi ETSI Condizioni ambientali ETS 300.019 - 300.753 Alimentazione e grounding ETS 300.132 - 300.253 Struttura meccanica ETS 300.119 Compatibilità elettromagnetica (EMI) ETS 300.127 - 300.386 Impianti CEI 64.8 Cavi CEI 20.22/35/37/38 Accumulatori CEI 21.6 Quadri CEI 17.13 CEI Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 15 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Riferimenti legislativi e direttive Impianti di alimentazione e stazioni di energia Dimensionamento S.E. in c.c. LEGGE 46 (5/3/’90) - SICUREZZA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI Valutazioni preliminari alla scelta di una Stazione di Energia in c.c.: D.P.R. 447 (6/12/’91) - REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA LG. 46 LEGGE 818/84 - PREVENZIONE INCENDI D.P.R. 547 (27/4/’55) - PREVENZIONE INFORTUNI SUL LAVORO Frequenza: 50/60 Hz ± 5% D. LGS. 277 (15/8/’91) - PROTEZIONE LAVORATORI DA AGENTI NOCIVI Valore della tensione di uscita per la ricarica delle batterie; D. LGS. 493 (14/8/’96) - SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO Potenza da erogare verso carico a medio termine; D. LGS. 626 (19/9/’94) - SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO Durata media delle mancanze rete; MI.SA. 31 (31/8/’78) - LOCALI CON GRUPPI ELETTROGENI Autonomia in ore dell’impianto; DIRETTIVA CEE 89/336 - COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA Tempo di ricarica delle batterie; DIRETTIVA CEE 73/23 - BASSA TENSIONE Tempi previsti per interventi di manutenzione e riparazione; DIRETTIVA CEE 89/393 - MACCHINE Presenza o meno di gruppo elettrogeno e relativa indisponibilità Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 16 17 Tensione di alimentazione: 400V trifase; 230 monofase con tolleranze -20% ÷ +10%; Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 18 3 30/04/2010 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Dimensionamento S.E. in c.c. Impianti di alimentazione e stazioni di energia Dimensionamento S.E. in c.c. Composizione della Stazione di Energia: Dove: ISE = corrente nominale della S.E. [A], compresa la ridondanza; PC = potenza nominale del carico al medio termine [W]; A = autonomia richiesta di batteria [h]; Vn = tensione nominale del carico [V]; T = tempo di ricarica batteria [h], I valori di T da assumere come riferimento sono: Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Impianti di alimentazione e stazioni di energia Dimensionamento delle Batterie Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 19 Per il dimensionamento di una batteria al piombo (tensione del singolo elemento pari a 2V nominali) per uso destinato alle telecomunicazioni si fa riferimento alla sua capacità C10 relativa al regime di scarica di 10 ore con tensione finale pari a 1,8V/elemento alla temperatura di 20°C. Impianti di alimentazione e stazioni di energia Dimensionamento delle Batterie Potenza massima assorbita dall’impianto nel periodo di 10 anni [Pmax in Watt]; II. Tensione nominale dell'impianto pari a Vn = 48 Vc.c.; III. ARM da assicurare all’impianto [ARM in ore] Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Da questi valori si calcola la corrente massima assorbita pari a: Imax [A] = Pmax / [(Vn / 2) * Vfs] Dove: Per calcolare la capacità C10 delle batterie da installare nell’impianto come riserva di energia in c.c., si devono considerare i seguenti parametri: I. Vfs = tensione finale di scarica per elemento, pari a 1,8V. La capacità della batteria riferita al regime di 10 ore è pari a: C10 = Imax * K Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 21 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Dimensionamento Gruppi Elettrogeni 20 22 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Dimensionamento Gruppi Elettrogeni Valutazioni preliminari alla scelta di un gruppo elettrogeno: Analisi e natura dei carichi da alimentare (potenza d’esercizio, tensione e relativa distorsione ammissibile, fattore di potenza, frequenza, forti assorbimenti di corrente in fase di avviamento, sovraccarico, carichi distorcenti e squilibrati, ecc.); Condizioni di manutenibilità (luoghi di installazione con difficoltà di accesso, non presidiati, ecc.); PCDZ = potenza impianto di condizionamento (comprensiva dei servizi vari) ≅ PSE PSE = potenza Stazione di Energia G.E. singolo o in parallelo Protezioni Autonomia e tipologia di alimentazione (gasolio, metano) Insonorizzazione Quadri di comando e controllo G.E. Condizioni ambientali di installazione (temperatura, umidità relativa, altezza s.l.m., atmosfera aggressiva, probabilità di fulminazione); Caratteristiche dei locali o degli spazi destinati al gruppo (dimensioni, ubicazione e disposizione interna agli edifici, ecc.). Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 23 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 24 4 30/04/2010 Impianti di alimentazione e stazioni di energia Dimensionamento Gruppi Elettrogeni Taglie dei G.E. (3x400V + N, 50Hz, cosϕ = 0,8) Taglie dei quadri di comando e controllo Taglie dei quadri di commutazione rete - G.E. Impianti di alimentazione e stazioni di energia Dimensionamento collegamenti in c.c. I collegamenti in c.c. vengono realizzati in corda o in barra, adottando il criterio di dimensionamento della massima caduta di tensione ammessa. Calcolo della sezione del collegamento: Dove: ρ = resistività (0,0178 Ω mm2/m per Cu ; 0.0285 Ω mm2/m per Al); L = lunghezza del collegamento [m]; ΔV = c.d.t. ammessa [V]; I = corrente massima assorbita [A] pari a 1,185 INOM Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi INOM = corrente nominale del carico; 1,185 = coefficiente che tiene conto della tensione minima ammissibile agli apparati di TLC da alimentare. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 25 Indice 26 Impianti di condizionamento per TLC Requisiti ambientali Dati tecnici di progetto per sale apparati TLC Impianti di alimentazione e stazioni di energia Impianti di condizionamento Le centrali Telecom Italia Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 27 Impianti di condizionamento per TLC Climatogramma ETSI 300 019-1-3 28 Impianti di condizionamento per TLC Tipologie e caratteristiche Tipologie impianti di condizionamento: ad espansione diretta quando il fabbisogno frigorigeno è ≤ 80 kW termici ad acqua refrigerata quando il fabbisogno frigorigeno è > 80 kW termici Caratteristiche principali dei condizionatori d’aria: Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 29 Affidabilità (MTBF) > 2 anni Ridotti consumi energetici e predisposizione raffreddamento gratuito (free-cooling) interna di sistema per Ridotte dimensioni d’ingombro Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 30 5 30/04/2010 Impianti di condizionamento per TLC Condizionatori ad espansione diretta Tipo monoblocco con condensazione ad aria e con sistema free-cooling Tipo split system con condensazione ad aria e con sistema free-cooling Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Impianti di condizionamento per TLC Condizionatori autonomi monoblocco Sezioni principali: 31 Impianti di condizionamento per TLC Schema aeraulico CDZ monoblocco Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Sezione motocondensante con compressore, batteria condensante e ventilatore Sezione di trattamento aria con batteria evaporante, ventilatore e filtro aria Sezione free-cooling con serranda deviatrice e relativo servomotore Sezione quadro elettrico e controllo a microprocessore Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 32 Impianti di condizionamento per TLC Schema d’installazione CDZ split 33 Impianti di condizionamento per TLC Condizionatori ad acqua refrigerata Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 34 Impianti di condizionamento per TLC Schema aeraulico CDZ ad acqua refrigerata Principali sezioni: Sezione di trattamento aria con batteria raffreddante, ventilatore e filtro aria Sezione free-cooling con serranda deviatrice e relativo servocomando Sezione quadro elettrico di comando e controllo a microprocessore Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 35 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 36 6 30/04/2010 Impianti di condizionamento per TLC Distribuzione dell’aria in sala TLC Impianti di condizionamento per TLC Configurazione tipo dislocamento Principali configurazioni impiantistiche: Tipo dislocamento Under system Over system Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 37 Impianti di condizionamento per TLC Configurazione under system Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 38 Impianti di condizionamento per TLC Configurazione over system 39 Impianti di condizionamento per TLC Distribuzione secondaria acqua refrigerata Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 40 Impianti di condizionamento per TLC Distribuzione primaria acqua refrigerata 41 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 42 7 30/04/2010 Indice Le centrali Telecom Italia Planimetria centrale telefonica Impianti di alimentazione e stazioni di energia Impianti di condizionamento Le centrali Telecom Italia Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 43 Le centrali Telecom Italia Cablaggi centrale telefonica Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 44 Le centrali Telecom Italia Stazione di energia (Corrente Continua) 45 Le centrali Telecom Italia Sala energia Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 46 Le centrali Telecom Italia Stazione di energia (Corrente Continua) Quadro Elettrico in corrente alternata: Riceve l'alimentazione dalla rete elettrica esterna (ENEL) o dal gruppo elettrogeno e la distribuisce ai vari utilizzatori: Stazione di Energia in c.c., impianti tecnologici (CDZ), utenze in alternata. Raddrizzatore: Effettua la conversione da corrente alternata (230/400V) in corrente continua a 48V. L'insieme di più raddrizzatori in parallelo forma una Stazione di Energia in c.c.. Quadro Elettrico in corrente continua: Riceve alimentazione dalla Stazione di Energia in c.c. e la distribuisce ai carichi di TLC che richiedono alimentazione in c.c. con continuità assoluta. Batterie: Connesse in parallelo al carico, consentono la continuità dell’alimentazione alle utenze, al mancare della erogazione ENEL. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi assoluta 47 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 48 8 30/04/2010 Le centrali Telecom Italia Sala permutatore e muffole Le centrali Telecom Italia Permutatore Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Punto di accesso alla rete fisica, dove, tramite la esecuzione di permutazioni, avviene la fornitura dei servizi (erogati dall’autocommutatore o da altri apparati) alla Clientela (collegata tramite coppie in rame) 50 Le centrali Telecom Italia Dimensionamento permutatore Permutatore lineare: Ciascun montante ha 8 livelli verticali e 11 livelli orizzontali (dei quali utilizzati normalmente 10). Collegamenti con la sala trasmissioni per servizi vari: Riservare almeno un montante orizzontale per collegare i vari apparati che gestiscono servizi in bassa frequenza e a 2 Mb/s. Collegamenti xDSL: Lo spazio occupato sul lato orizzontale, per queste tipologie di servizi, dipende dalle previsioni di vendita e dalla potenzialità dei telai apparati. Criteri di occupazione dei montanti: Sui livelli verticali è possibile installare 8 strisce IDC da 100 coppie e attestare quindi 800 coppie/montante (un cavo da 2400 coppie=3 montanti). ADSL e/o SHDSL n° 512 utenti a telaio e n° 16 strisce IDC da 64 coppie sul permutatore (ogni striscia ha il 50% delle coppie collegate alla centrale numerica e il restante 50 % al DSLAM-ADSL in modo da fornire il servizio POTS+ADSL; nel caso di SHDSL sono collegate solo le coppie per i servizi dati (quelle riservate alla fonia non sono cablate); sul ripartitore in sala trasmissioni è prevista una striscia coassiale L’occupazione deve avvenire gradualmente a partire dal primo montante senza lasciare vuoti intermedi. Margine di ampliamento pari a 1,5 dei montanti, con un minimo di 3 montanti verticali liberi. Punto di flessibilità tra porte dell’autocommutatore (attacchi di utente) e coppie fisiche in rete di distribuzione. Più in generale punto di flessibilità tra gli apparati che forniscono i servizi e gli utilizzatori dei servizi stessi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Struttura portante costituita da unità modulari composte da 12 montanti adatti a contenere strisce verticali e orizzontali. Svolge le funzioni di terminazione, numerazione, permutazione, protezione e sezionamento delle coppie 49 Le centrali Telecom Italia Dimensionamento permutatore Elemento di confine tra rete di distribuzione e autocommutatore HDSL n° 48 utenti a telaio, n° 3 strisce coax al ripartitore 2 Mb/s in sala trasmissioni, al permutatore cablaggio su strisce IDC da 64 coppie. Cablaggio centrale numerica: Sui livelli orizzontali è possibile installare strisce IDC da 64/96 coppie. Margine di ampliamento deve essere pari al 20-30% delle strisce previste a finale in fase di prima installazione. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 51 Le centrali Telecom Italia Muffole Le centrali Telecom Italia Muffole Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 52 53 La tecnica dello sfioccamento consente di attestare alle terminazioni in centrale i conduttori dei cavi provenienti dalla rete senza eseguire giunti intermedi Nel punto di sfioccamento la guaina esterna del cavo viene interrotta lasciando liberi i fasci di conduttori Le muffole hanno funzione di protezione dei conduttori nel punto di sfioccamento e consentono il collegamento equipotenziale delle guaine metalliche dei cavi La muffola che contiene il giunto pot-head realizza la continuità tra i cavi in F.O. esterni e quello interno di tipo afumex Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 54 9 30/04/2010 Le centrali Telecom Italia Ingresso cavi e muffole Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Le centrali Telecom Italia Muffole 55 Le centrali Telecom Italia Cablaggi sul permutatore Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 56 Le centrali Telecom Italia Ingombri permutatore lato verticale 57 Le centrali Telecom Italia Ingombri permutatore lato orizzontale Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 58 Le centrali Telecom Italia Striscia IDC 100 coppie (lato verticale) 59 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 60 10 30/04/2010 Le centrali Telecom Italia Striscia IDC 64 coppie (lato orizzontale) Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Le centrali Telecom Italia Permuta verticale - orizzontale 61 Le centrali Telecom Italia Centrale numerica Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 62 Le centrali Telecom Italia Ingombri in centrale numerica 63 Le centrali Telecom Italia Cablaggi in centrale numerica Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 64 Le centrali Telecom Italia Centrale numerica 65 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 66 11 30/04/2010 Le centrali Telecom Italia Modulo Comandi in centrale numerica Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Le centrali Telecom Italia Modulo Utenti in centrale numerica Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 67 Le centrali Telecom Italia Modulo Giunzione in centrale numerica 68 Le centrali Telecom Italia Sala trasmissiva Sala trasmissiva: Ha la funzione di allocare gli impianti di trasmissione. È costituita da una o più strutture di fila. Struttura di fila: Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Struttura metallica modulare atta a contenere sistemi di linea, sistemi di multiplazione e le infrastrutture metalliche necessarie al loro alloggiamento, interconnessione ed alimentazione elettrica. Le file possono ospitare telai ispezionabili da entrambe i fronti e sono denominate file doppio fronte o più comunemente monofile. La struttura di fila è composta da: I. Complesso Quadro di fila II. Complesso Telaio fine fila III. Complesso Piantana di fila IV. Complesso Elemento di fila Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 69 Le centrali Telecom Italia Sala trasmissiva 70 Le centrali Telecom Italia Struttura di fila Complesso Quadro di fila: Il Quadro di fila, unitamente alla Piantana di fila ed al Fine fila, costituisce il supporto della struttura superiore costituita dagli Elementi di fila e dal soprastante “planare”. I cablaggi interni sono raccolti entro canalizzazioni autoestinguenti a bassa emissione di fumi e gas tossici. È realizzato con un sistema modulare, dimensioni 180Hx600Px2210H mm con coperture rimovibili su tre fronti. Tutti i dispositivi di manovra, protezione, controllo e le prese sono accessibili dal lato 180mm (frontale). Complesso Telaio fine fila: È una struttura modulare realizzata in lamiera di dimensioni 180Lx600Px2210H mm, ha funzione portante e viene posizionata all’estremità opposta del Quadro di fila, ha due sportelli destinati ad accogliere i vari accessori, quali cordoni, manuali. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 71 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 72 12 30/04/2010 Le centrali Telecom Italia Struttura di fila Le centrali Telecom Italia Struttura e quadro di fila Complesso Piantana di fila: È una struttura modulare realizzata in lamiera di dimensioni 100Lx600Px2210H mm; ha funzione portante e di collegamento nel punto di giunzione tra gli elementi di fila. Complesso Elemento di fila: Provvede al sostegno degli apparati e alla distribuzione delle alimentazioni tramite opportuni punti di prelievo e può alloggiare, in corrispondenza di ogni “Posizione Telaio” da 600 mm, interruttori di protezione (magnetotermici unipolari) di tipo modulare. Ogni posizione telaio da 600 mm può ospitare telai di tipo N3 con assorbimento massimo di 800 watt. Il modulo della struttura da 2 posizioni ospita n° 4 telai di tipo N3 con assorbimento massimo di 3200 watt, il modulo da 3 posizioni ospita n° 6 telai N3 con assorbimento massimo di 4800 watt. Telaio N3: Struttura realizzata in lamiera di dimensioni 600Lx300Px2200H atta ad ospitare i rack che contengono gli apparati con i relativi cavi. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Le centrali Telecom Italia Struttura di fila Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 73 Le centrali Telecom Italia Planimetria sala trasmissioni Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 75 Le centrali Telecom Italia Sala trasmissioni 76 Le centrali Telecom Italia Planare supporto cavi Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 74 77 Per permettere la corretta posa dei cavi e il loro scorrimento funzionale, sopra le file trasmissive viene realizzata una struttura tubolare costituita da tubi di alluminio. Il planare è costituito da due livelli. Ciò permette di disporre ordinatamente i cavi, diversificando quelli che garantiscono il collegamento tra apparati e ripartitori da quelli provenienti dalle varie sale della centrale. Per consentire all’operatore l’accesso alla parte superiore del planare sono previsti, a distanze regolari, dei “passaggi uomo”. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 78 13 30/04/2010 Le centrali Telecom Italia Planare supporto cavi Le centrali Telecom Italia Ripartitore Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 79 Le centrali Telecom Italia Ripartitore Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi La denominazione dei ripartitori deriva dalla frequenza di cifra del segnale terminato (Bassa frequenza; 2 Mb/s; 34 Mb/s; 140 Mb/s; 155 Mb/s). Le classi di denominazione possono essere raggruppate sullo stesso ripartitore fisico. Sul ripartitore di Bassa frequenza sono attestati gli apparati con frequenza di cifra inferiore a 2 Mb/s (es. allarmi). Ogni apparato viene cablato sul ripartitore tramite strisce con connettori coassiali di opportuno diametro: I. Strisce per 16 flussi a 2/34 Mb/s n° 32 coassiali Ø 3,1 mm II. Strisce per 8 flussi a 140/155 Mb/s n° 16 coassiali Ø 5,9 mm Mediante ripartizioni gli apparati vengono collegati all’utilizzatore o tra di loro. I flussi a 2 Mb/s di giunzione della centrale numerica sono attestati sul ripartitore lato orizzontale. I cablaggi a velocità di cifra inferiori sono attestati sul lato verticale del ripartitore, mentre quelli a velocità sul lato orizzontale. Universitàsuperiore degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 80 Le centrali Telecom Italia Ripartitore Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 81 Le centrali Telecom Italia Ripartitore 82 Le centrali Telecom Italia Telaio di terminazione fibre ottiche Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Struttura metallica portante di tipo modulare (n° 3 montanti a 10 livelli) fissata sia a pavimento che all’elemento di fila. Il ripartitore conferisce flessibilità alle connessioni della rete trasmissiva. 83 Svolge le funzioni di: terminazione dei cavi, connettorizzazione, sezionamento e identificazione delle fibre Generalmente il telaio è composto da un modulo di sfioccamento dei cavi e da subtelai per la gestione delle fibre Il modulo di sfioccamento consente di attestare fino a 5 cavi ed è posizionato nel punto di accesso superiore/inferiore del telaio in funzione dell’ingresso dei cavi I subtelai consentono l’esecuzione delle seguenti operazioni: I. giunzione delle fibre del cavo con semibretelle connettorizzate SC II. terminazione delle semibretelle connettorizzate mediante manicotti SC III. numerazione delle fibre attestate I manicotti SC permettono la connessione/disconnessione delle bretelle di collegamento degli apparati o delle permutazioni interne (transiti) Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 84 14 30/04/2010 Le centrali Telecom Italia Telaio terminazione da 60 fibre ottiche Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi Le centrali Telecom Italia Telaio terminazione da 100 fibre ottiche Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 85 Le centrali Telecom Italia Telaio terminazione da 400 fibre ottiche Le centrali Telecom Italia Canalizzazione Fibre Ottiche Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 87 Le centrali Telecom Italia Canalizzazione Fibre Ottiche Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 86 Ha la funzione di agevolare la posa, la distribuzione e la discesa delle fibre che collegano I telai terminazione f.o. con gli apparati. Viene realizzata tramite canalina di dimensioni 110x80mm posizionata immediatamente sopra gli elementi di fila e equipaggiata con opportuni raccordi verso I telai degli apparati. La canalizzazione con riempimento medio al 50% garantisce una capacità minima di 750 fibre per fronte fila. La canalina è dotata di accessori per la protezione della discesa delle fibre verso i telai, garantendo il corretto posizionamento delle fibre ottiche. Per le canaline sono utilizzati materiali plastici autoestinguenti a bassa emissione di fumi e gas tossici. Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 88 Le centrali Telecom Italia Schema percorso collegamenti xDSL 89 Università degli Studi di Udine 30 aprile 2010 - David Licursi 90 15