UNA LEGISLATURA RIVOLTA ALLA RIPRESA ECONOMICA
E’ quanto si attende l’A.P.I. di Udine dall’Amministrazione regionale che verrà
L’Associazione Piccole e Medie Industrie di Udine chiede che la prossima legislatura regionale sia
orientata a fronteggiare con vigore la recessione in atto. Questo è quanto si attende l’A.P.I. di
Udine dall’Amministrazione che si formerà dopo le elezioni dell’aprile 2013. Di fronte all’entità
della crisi la Regione non può da sola invertire la tendenza recessiva, ma se saprà mettere in
campo con coerenza e determinazione gli strumenti a disposizione, potrà dare un valido
contributo al contenimento degli effetti più negativi ed evitare che il tessuto produttivo si deteriori
in maniera irreversibile.
Più nel dettaglio, secondo i piccoli e medi industriali friulani, va proseguita la politica di
qualificazione del bilancio e del debito regionale, allo scopo di ridurre le spese correnti e di
funzionamento e di orientare quanto più possibile la spesa per contrastare i punti di maggiore
criticità che il sistema economico regionale sta affrontando, quali l’eccesso di fiscalità (68% sugli
utili in Italia delle piccole e medie imprese, primato assoluto rispetto al 42% della media europea),
la stretta del credito, l’eccesso di burocrazia, e lo sblocco dei pagamenti da parte della pubblica
amministrazione verso il settore privato attraverso una revisione dei vincoli del patto di stabilità.
Sul versante delle entrate regionali l’A.P.I. di Udine si sofferma sul fatto che in un contesto di
contrazione diviene ancor più strategico privilegiare politiche di sviluppo e, perciò, la redditività
delle imprese, così da accrescere il gettito delle compartecipazioni erariali e mettere in campo
risorse anche per le politiche di finalità sociale di competenza regionale (sanità, trasferimenti agli
enti locali, trasporto pubblico locale, utilizzo degli ammortizzatori sociale et c.).
Ancora in materia di fiscalità l’A.P.I. di Udine rileva come la riduzione del carico fiscale sulle
imprese non può che liberare nuove risorse che potranno essere destinate agli investimenti. In
questo campo l’Irap è di gran lunga la più importante leva fiscale a disposizione della Regione per
promuovere azioni di sviluppo. Sino ad ora si è seguito il cosiddetto “regime delle imprese
virtuose”, con lo scopo di premiare le imprese che adottano comportamenti volti alla competitività
e all’innovazione. Oggi questi traguardi sono diventati quasi irraggiungibili, come testimonia la
diminuzione negli anni dei soggetti beneficiari e dei benefici accordati. Da qui la proposta di una
riduzione generalizzata dell’aliquota nella prospettiva dell’eliminazione dell’imposta per diminuire
il tax rate complessivamente gravante sulle imprese e ridurre i maggiori effetti distorsivi che
questa imposta genera a danno delle imprese ad alta intensità di lavoro, quali quelle
manifatturiere e soprattutto per quelle in perdita.
SA 8000:2008
Certified Social
Accountability System
ISO 9001:2008
Certified Quality System
Sull’accesso al credito, secondo i piccoli e medi industriali friulani la Regione si è dotata di
strumenti di riforma ma ora è importante che questi siano rapidamente attivati con dotazioni
finanziarie adeguate alla situazione in atto per surrogare l’eccessiva prudenza del sistema bancario
e fronteggiare le stringenti esigenze di liquidità di una platea sempre più vasta di imprese.
Un richiamo ancora è rivolto agli investimenti infrastrutturali, anche in funzione anticiclica.
Nell’attuale frangente dovrebbero ispirarsi al duplice criterio di realizzare infrastrutture utili allo
sviluppo economico, sociale e di rapida cantierabilità e spendibilità così da riattivare, per quanto
possibile, il settore delle costruzioni oggi costretto alla paralisi, tanto nel settore privato, quanto
nel settore pubblico. Non ultimo, i lavori nel settore delle opere pubbliche di maggior rilievo
dovrebbero, altresì, essere affidati con “tagli” o lotti di non grande entità, in modo di offrire giuste
opportunità anche alle imprese regionali di medio-piccole dimensioni, che spesso si vedono
escluse anche dall’assegnazione di lavori di carattere locale.
Udine, 13 marzo 2013