Untitled - Consorzio Bim

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Mario Berardengo
ingegnere
Via defesio, 8 - Fraz. Attissano - 12022 Busca
(: 0171 94 65 03
( 348 78 25 799
C. Fisc. BRR MRA 64A31 D205L
P. iva 02295840041
Progetto esecutivo
Relazione Tecnica
Impianto Elettrico
SERIS
Venasca
GENERALITÀ .................................................................................................................................................................. 4 VARIANTI ........................................................................................................................................................................ 4 RELAZIONE DI PROGETTO .......................................................................................................................................... 5 IMPIANTO DI MEDIA TENSIONE ................................................................................................................................ 6 CAVO DI COLLEGAMENTO ......................................................................................................................................... 6 QUADRO DI MT .............................................................................................................................................................. 6 CAVO MT DI ALIMENTAZIONE AL TRASFORMATORE ...................................................................................... 10 TRASFORMATORE ...................................................................................................................................................... 10 IMPIANTO DI BASSA TENSIONE .............................................................................................................................. 13 QUADRO DI BASSA TENSIONE ................................................................................................................................. 13 IMPIANTO DI TERRA .................................................................................................................................................. 14 LOCALI ........................................................................................................................................................................... 15 NORME DI RIFERIMENTO .......................................................................................................................................... 17 NORME E PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE ....................................................................................... 18 NORME E PRESCRIZIONI SPECIFICHE PER GLI IMPIANTI DA INSTALLARSI IN AMBIENTI A MAGGIOR
RISCHIO IN CASO D'INCENDIO................................................................................................................................. 21 DESCRIZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE ................................................................................................ 25 DESCRIZIONE DELLE CONDUTTURE ..................................................................................................................... 30 DESCRIZIONE DELLE PRESE .................................................................................................................................... 35 DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO D'ILLUMINAZIONE ........................................................................................... 37 Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO D'ILLUMINAZIONE ESTERNA ........................................................................ 42 DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO D'ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA ............................................................... 43 AMBIENTI PARTICOLARI .......................................................................................................................................... 46 AMBIENTI PARTICOLARI .......................................................................................................................................... 48 IMPIANTO DI TERRA .................................................................................................................................................. 50 COORDINAMENTO DELLE PROTEZIONI ................................................................................................................ 54 DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO DI RIFASAMENTO ............................................................................................. 55 PROTEZIONE DALLE SOVRATENSIONI .................................................................................................................. 57 CONNESSIONE DEGLI AEROTERMI A DUE VELOCITÀ. ..................................................................................... 59 RIFERIMENTI NORMATIVI ESSENZIALI ................................................................................................................ 60 DEFINIZIONI ................................................................................................................................................................. 63 DISPOSIZIONI PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI .................................................................................................. 64 INDICAZIONI DI ESERCIZIO ...................................................................................................................................... 67 DOCUMENTI IN ALLEGATO ...................................................................................................................................... 69 Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Generalità
Le opere in oggetto si riferiscono alla realizzazione di impianti elettrici utilizzatori in media e
bassa tensione, in spazi destinati ad ospitare una struttura produttiva, nel Comune di Venasca.
Gli impianti dovranno essere realizzati completi, funzionanti e costruiti nel pieno rispetto della
regola dell’arte, anche per quei particolari o accessori non specificatamente illustrati o menzionati nei
disegni o nelle specifiche, ma necessari al corretto funzionamento ed alla completa rispondenza alle
Leggi e Norme vigenti.
Varianti
Nel corso dei lavori non sono ammesse varianti di esecuzione e di schema rispetto a quanto
convenuto in sede di progetto, salvo che le varianti stesse, richieste dal Committente o proposte
dall'Impresa installatrice non vengano precisate e concordate per iscritto in successive appendici al
progetto.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Relazione di progetto
L'impianto in esame è realizzato con un sistema TN; la fornitura avviene in media tensione, 15
kV, alternata trifase.
Il punto di consegna è situato su confine dell'impianto, garantendo l'accesso diretto al personale
dell'ente distributore nella parte di sua competenza.
La trasformazione di energia avverrà da un unico trasformatore, in bassa tensione 230/400 V 50
Hz, alternata trifase, con una potenza impegnata di 750 kW.
Corrente di corto circuito massima Icc = 19 kA.
Il sistema di distribuzione sarà a 5 conduttori (3 fasi+ neutro + PE).
Impianti realizzati in Categoria I, con un sistema TN.
La presente progettazione non si riferisce all’impianto di dispersione della cabina di
trasformazione, che verrà fornita completa separatamente da questo intervento.
La presente progettazione non si riferisce all’impianto a servizio della centrale termica che sarà
progettato e realizzato a cura dell’impresa installatrice termica.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Impianto di media tensione
Cavo di collegamento
Il collegamento al punto di consegna dell'energia sarà realizzato con una terna di cavi unipolari
tipo FG7H1R 12/20 kV di sezione 95 mm2, in accordo con quanto indicato dalla Norma CEI 0-16, art.
8.5.3.2.
Quadro di MT
Il quadro di Media Tensione dovrà avere le seguenti prestazioni
Tensione nominale
Tra le fasi verso massa
Sul sezionamento
Tra le fasi verso massa
Sul sezionamento
Corrente nominale delle sbarre
Corrente nominale Interruttore
Corrente di breve durata
24
50
60
125
145
630
630
12,5 – 16
kV
KV 50 Hz / 1
mn
1 kV picco
1,2/50 μs
A
A
kA/1s
Quadro
Il Quadro dovrà essere di tipo monoblocco in modo da facilitare e velocizzare l’installazione in
sito.
Dimensioni
Le dimensioni non dovranno superare i seguenti valori:
Altezza:
2050mm
Profondità: 1220mm
Larghezza: 750 mm
Grado di protezione
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Il quadro dovrà avere i seguenti gradi di protezione:
Involucro esterno:
IP 2XC
Diaframmi interni fra compartimenti: IP 20
Compartimenti
Il quadro dovrà essere di tipo LSC2A (loss of service continuity) e PI (Partition Class) come
definito dalla norma IEC62271-200. Dovrà essere costituito da due compartimenti elettricamente
indipendenti e da una cella di Bassa Tensione:
Zona arrivo cavi
Zona apparecchiature MT
La zona arrivo cavi sarà accessibile dal fronte o dall’alto del quadro.
Connessioni cavi
L'arrivo dei cavi MT verrà realizzato nella parte inferiore.
Il collegamento dei cavi MT verrà effettuato dal lato anteriore o dal fianco dell’unità. I terminali
dei cavi dovranno essere collegati mediante bulloni.
L'accesso alla cella di collegamento dei cavi MT dipenderà dalla preventiva chiusura del
sezionatore di messa a terra dei cavi oppure, ove non presente, dovrà essere prevista opportuna targa
monitoria sulla copertura.
Architettura e involucri
Il quadro dovrà essere del tipo "apparecchiatura con involucro metallico" secondo la definizione
della norma IEC 62271-200.
Le strutture portanti che compongono l'involucro, dovranno essere realizzate in acciaio, di
spessore 2 mm.
Tutta la struttura metallica delle unità salvo le parti in lamiera zincata a caldo dovranno essere
verniciate in modo da offrire un’ottima resistenza all’usura, il colore dovrà essere bianco RAL 9002.
Apparecchiature
Al fine di garantire l'efficienza e l'affidabilità dell'intera unità funzionale, tutte le apparecchiature
di potenza (Interruttore, sezionatore, sezionatore di terra, etc.) e di misura/protezione (relè, TA, TV, etc.)
dovranno obbligatoriamente essere realizzate dallo stesso costruttore del quadro o da aziende
appartenenti allo stesso gruppo. Tutti i comandi delle apparecchiature dovranno essere posizionati sul
fronte dell’unità funzionale. I quadri saranno equipaggiati dai seguenti componenti :
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Interruttore
L'interruttore sarà progettato in conformità alla norma IEC 62271-100.
Il mezzo di interruzione usato sarà l’esafluoruro di zolfo con polo in pressione secondo il concetto
di "sistema sigillato a vita" in accordo alla normativa CEI EN 60694.
Sarà oggetto di rapporti di prove emessi da un laboratorio riconosciuto e accreditato da un
organismo internazionale.
In ogni caso l'interruttore ed il suo dispositivo di comando dovranno verificare come minimo le
seguenti caratteristiche di durata:
Numero di operazioni: 10 000.
Numero di interruzione alla corrente nominale : 10 000.
Sezionatore
Il sezionatore dovrà essere conforme alle norme CEI EN 62271-102 e IEC 62271-102
L’apparecchiatura dovrà avere doppio sezionamento ed essere contenuta in un involucro "sigillato
a vita”, (CEI EN 60694 allegato E) di resina epossidica con pressione relativa del SF6.
Dovrà essere possibile verificare visivamente la posizione del sezionatore a vuoto tramite un
apposito oblò.
I comandi dei sezionatori saranno posizionati sul fronte dell'unità. Gli apparecchi saranno
azionabili mediante una leva asportabile e con sistema “anti-reflex” in modo da assicurare la sicurezza
degli operatori.
Sezionatore di terra
I cavi MT dovranno essere messi a terra per mezzo di un sezionatore di terra conforme alle norme
CEI EN 62271-102 IEC 62271-102.
Dovrà essere possibile verificare visivamente la posizione del sezionatore di terra tramite un
apposito oblò.
I comandi del sezionatore di terra saranno posizionati sul fronte dell'unità. L’apparecchio dovrà
essere azionabile mediante una leva asportabile e con sistema “anti-reflex” in modo da assicurare la
sicurezza degli operatori. La manovra del sezionatore di terra potrà essere impedita mediante blocchi a
chiave o l’uso di uno o più lucchetti.
Sistema di protezione e controllo
I quadri dovranno essere dotati di complessi multifunzionali del tipo a microprocessore.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Trasformatori di corrente elettronici
Trasformatori di corrente elettronici in scatolato termoplastico, con isolamento 0,72 kV adatti al
montaggio su cavo MT, avranno l’uscita in mV.
Dispositivi di blocco
L’interruttore ed il sezionatore dovranno poter essere bloccati in una qualsiasi delle loro posizioni
mediante serrature a chiave e/o lucchetti.
Istruzioni e comandi
L’unità dovrà essere dotata di tutti gli interblocchi necessari per prevenire errate manovre che
potrebbero compromettere oltre che l'efficienza e l'affidabilità delle apparecchiature, la sicurezza del
personale addetto all'esercizio dell'impianto.
In particolare saranno previsti i seguenti interblocchi:
blocco a chiave tra l’interruttore e il sezionatore di linea, l'apertura del sezionatore di linea sarà
subordinata all'apertura dell'interruttore
blocco meccanico tra sezionatore di linea e sezionatore di terra. La chiusura del sezionatore di
terra sarà subordinata all'apertura del sezionatore di linea e viceversa. Se non presente il blocco
meccanico dovrà essere previsto un blocco a chiave con la stessa funzione.
blocco meccanico tra il sezionatore di terra e il pannello asportabile di accesso. Sarà possibile
togliere il pannello di accesso solo a sezionatore di terra chiuso, oppure dopo aver rimosso il blocco
meccanico con apposito attrezzo.
Le serrature di interblocco saranno a matrice non riproducibile in unica copia. Tutte le operazioni
di comando delle apparecchiature dovranno essere effettuate utilizzando un solo modello di leva.
Installazione
Le dimensioni di rispetto da lasciare attorno al quadro saranno le seguenti:
Lateralmente: 20 mm.
Davanti al quadro: 1200mm, per l’estrazione dell’interruttore
Prove
Il prodotto dovrà essere certificato per le seguenti prove:
Prova di tenuta dielettrica ad impulso.
Prova di tenuta dielettrica alla frequenza industriale.
Prova di riscaldamento.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Prova di tenuta alla corrente di breve durata ammessa (sia sul circuito di potenza che su quello di
terra).
Prova di durata meccanica (interruttore e sezionatori).
Verifica del grado di protezione.
Verifica del potere di interruzione e di chiusura degli interruttori.
Verifica del potere di stabilimento del sezionatore di terra
Le prove saranno effettuate in accordo alle corrispondenti norme CEI/IEC.
Cavo MT di alimentazione al trasformatore
Il quadro MT è collegato al trasformatore MT/bt tramite una terna di cavi unipolari di tipo
FG7H1R 12/20 kV, di sezione 35 mm2, posati nel vano di fondazione della cabina, portata Iz = 133 A.
Trasformatore
Il trasformatore sarà di tipo a secco, in resina.
I trasformatori a secco, a fronte di un costo leggermente superiore, presentano risparmi relativi
all'assenza di mezzi per la raccolta dell'olio, in presenza di armoniche non aumentano le perdite nel
ferro, impiegano più tempo per raggiungere il regime termico e pertanto possono sopportare per brevi
periodi maggiori sovraccarichi, necessitano di minore manutenzione.
I valori di tensione di corto circuito, perdite a vuoto, perdite a carico, rispecchieranno quanto
indicato dalla Norma CEI 14-12, art. 2.7, tab. 2.
Dati Tecnici:
Potenza nominale *
800 kVA
Tensione di riferimento
17,5
kV
Tensione di prova a frequenza industriale
38
kV
Tensione di impulso 1,2 / 50 microS
50 Hz
1 min
95
kV
Tensione primaria
15
kV
Tensione secondaria tra le fasi
400 (a vuoto)
V
Tens. sec. tra le fasi e il neutro
231 (a vuoto)
V
Regolazione MT
Collegamenti
Mario Berardengo, ingegnere
± 2 x 2,5%
triangolo
/ stella
con neutro - Dyn 11
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Venasca, SERIS
Perdite a vuoto
2 000
W
Perdite dovute al carico
75 °C
8 250
W
Perdite dovute al carico
120 °C
9 400
W
6
%
1,1
%
Tens. di corto circuito
Corrente a vuoto
Corrente di inserzione Ie / In valore di cresta
9
Corrente di inserzione - costante di tempo
Caduta di tensione a pieno carico
0,3
cosϕ = 1
1,21
%
Caduta di tensione a pieno carico
cosϕ = 0,8
4,46
%
Rendimento a 4/4 del carico
cosϕ = 1
98,72
%
Rendimento a 4/4 del carico
cosϕ = 0,8
98,90
%
Rendimento a 3/4 del carico
cosϕ = 1
98,35
%
Rendimento a 3/4 del carico
cosϕ = 0,8
98,59
%
Rumore potenza acustica Lwa
72 dB (A)
Rumore pressione acustica Lpa a 1 m
58 dB (A)
* La potenza nominale è riferita a circolazione naturale dell’aria (AN). Essa potrebbe essere aumentata del 30% con l’applicazione di
ventilatori di raffreddamento forzato (AF).
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Dimensioni e Pesi
Potenza nominale
800 kVA
tensione primaria
15 kV
tensione di riferimento
17.5 - 24 kV
Con armadio di protezione
L
2 050
mm
P
1 155
mm
H
1 965
mm
D
670
mm
massa
2 460
kg
∅ rulli di scorrimento
125
mm
La presenza dell'armadio di protezione impedisce l'accesso al trasformatore e rende superflua la
realizzazione di un box in rete metallica.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Impianto di bassa tensione
La conduttura dal trasformatore al quadro generale bt è costituita da cavi unipolari tipo FG7R
0,6/1kV, 4x240 mm2 per fase, posati nel vano di fondazione, portata 1 364 A.
Quadro di bassa tensione
La linea conduce al Quadro cabina.
Colonna 1
Colonna 2
MER LI N GE R IN
Colonna 1
MER LI N GE R IN
Colonna 2
MER LI N GE R IN
MER LI N GE R IN
Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di
protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un
rapido accesso ai componenti interni.
Tensione di isolamento 690 V
Tensione di esercizio 400 V
Corrente nominale d’impiego 1250 A
Corrente di corto circuito 25 kA
Frequenza 50 Hz
Sistema di sbarre 3F+N
Grado di protezione IP 55
Verniciatura esterna RAL 9001
Porta trasparente
Struttura 1:
scomparto cavi a porta piena;
dimensioni 300 x 2000 x 600 (LxHxP)
Struttura 2:
armadio a porta trasparente;
dimensioni (650+150) x 2000 x 600 (LxHxP)
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Sistema di sbarre 60x10 (portata superiore a 1250A in involucro IP55), 5 supporti (adeguati a una
corrente di cortocircuiti fino a 30 kA).
Tipo Schneider Prisma P o equivalente
Il quadro elettrico sarà protetto con custodia indeformabile e incombustibile, inoltre sarà costruito
secondo la vigente normativa di sicurezza, con le parti in tensione inaccessibili anche a sportello aperto.
Tutte le apparecchiature di comando, protezione e controllo dovranno potersi manovrare
dall'avanquadro, protezione IP 4X, e dovranno essere munite di targhette indicatrici.
Il costruttore del quadro dovrà garantirne la conformità a quanto richiesto dalle Norme CEI.
Impianto di terra
La presente progettazione non si riferisce all’impianto di dispersione della cabina di
trasformazione, che verrà fornita completa e adeguata a quanto richiesto dalla normativa e coordinato
con le caratteristiche di protezione indicate dell’ente fornitore.
Messa a terra del neutro
La sezione del conduttore di messa a terra del neutro dipende dalle caratteristiche della rete
elettrica di media tensione che il distributore non ha ancora indicato, nonostante la richiesta, tramite
PEC, del
Sarà quindi cura del Direttore dei lavori procedere alla verifica delle correnti di corto circuito ed
al conseguente dimensionamento dei conduttori di protezione per la messa a terra del neutro, del
trasformatore e dei conduttori di protezione.
Dispersore
Come già indicato il presente progetto non riguarda l’impianto di dispersione della cabina di
trasformazione che verrà fornita completa anche in queste parti.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Locali
I locali destinati ad ospitare la cabina di trasformazione non sono oggetto della presente
progettazione. Dovranno avere le dimensioni adeguate a quanto indicato dalla norma CEI 0-16, art.
8.5.9.
Il pavimento dovrà essere rialzato di 20 cm rispetto al piano di campagna per evitare possibilità di
allagamenti.
Le aperture dovranno essere incombustibili e garantiranno l'accesso delle apparecchiature e del
personale.
Ventilazione
La ventilazione naturale del trasformatore è affidata alle aperture del locale prefabbricato che
dovranno essere adeguate al trasformatore da 800 kVA installato.
Sarà quindi cura del Direttore dei lavori procedere alla verifica della ventilazione in base alle
aperture presenti ed, eventualmente, richiedere l’allargamento di dette aperture.
Illuminazione
Verranno installate due plafoniere fluorescenti 2x36 W, IP 55.
Il punto di comando locale sarà un interruttore semplice.
L’illuminazione di sicurezza sarà garantita da un apparecchio d’illuminazione da 600 lm simile a
quanto previsto nella struttura lavorativa.
Si vedano i paragrafi Descrizione dell’impianto d’illuminazione e Descrizione dell’impianto
d’illuminazione di sicurezza per maggiori chiarimenti.
Forza
Mario Berardengo, ingegnere
15
Venasca, SERIS
Nel locale cabina di trasformazione verrà installato un quadretti dotati di prese a spina per usi
industriali, conformi alle norme CEI 23-12 e CEI 23-12/1.
Sarà dotato dei seguenti dispositivi:
- presa universale (P30 e P17-11), IP 55;
- presa IEC 309 monofase, IP 65;
- presa IEC 309 trifase, IP 65;
- presa IEC 309 trifase con neutro, IP 65.
Si veda il paragrafo Descrizione delle prese per maggiori chiarimenti.
Mario Berardengo, ingegnere
16
Venasca, SERIS
Norme di riferimento
Le apparecchiature di Media Tensione dovranno essere progettate, costruite e collaudate in
conformità alle Norme CEI EN (Comitato Elettrotecnico Italiano), IEC (International Electrotechnical
Commission) in vigore ed in particolare le seguenti:
CEI EN 62271-200 (IEC 62271-200) Apparecchiature in involucro metallico per correnti
alternate AT
CEI EN 62271-100 (IEC 62271-100) Interruttori per correnti alternate AT
CEI EN 62271-102 (IEC 62271-102) Sezionatori in corrente alternata e sezionatori di terra
CEI EN 60044-8 (IEC 60044-8), classificazione CEI 38-8 Trasformatori di corrente elettronici
Mario Berardengo, ingegnere
17
Venasca, SERIS
Norme e prescrizioni di carattere generale
da osservarsi per tutto l'impianto, salvo prescrizioni particolari nei capitoli
successivi.
1) Tensione di funzionamento
La tensione di funzionamento è 400/230 V - 50 Hz. La fornitura avviene in corrente alternata
trifase; sarà cura dell'installatore assicurare la migliore equilibratura del carico.
2) Suddivisione dei circuiti
L'impianto va suddiviso in un adeguato numero di circuiti, ognuno dei quali avrà origine
direttamente dal quadro e sarà convenientemente protetto.
La suddivisione e la protezione dei circuiti e la formazione delle linee sono indicate nei disegni
allegati.
3) Materiali e loro installazione
Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati devono essere adatti all'ambiente in cui sono installati e
devono in particolare resistere alle azioni meccaniche, chimiche e termiche alle quali possono essere
esposti durante il funzionamento.
Devono inoltre essere corrispondenti alle Norme C.E.I. e alle tabelle di unificazione CEI-UNEL
dove queste esistono; in particolare saranno preferiti materiali muniti del marchio di qualità.
I cavi devono avere la sezione indicata in progetto.
La sezione minima ammessa, in accordo con la Norma C.E.I. 64-8 art. 524.1, è di 1,5 mm2 per i
conduttori di rame.
Dove non specificato diversamente i conduttori unipolari saranno isolati in P.V.C. per tensioni di
esercizio fino a 450/750 V del tipo non propagante l'incendio, Tab. UNEL 3575 C.E.I. 20-22, N07V-K,
mentre i cavi multipolari saranno N1VV-K, isolati in P.V.C., non propaganti l'incendio.
I cavi unipolari facenti parte del medesimo circuito dovranno essere installati nel medesimo tubo
o canale.
I conduttori di protezione possono essere comuni a più circuiti, in questo caso devono avere la
sezione pari a quella del conduttore di fase di sezione maggiore.
Mario Berardengo, ingegnere
18
Venasca, SERIS
Colori distintivi dei conduttori:
a) Conduttori di protezione: giallo-verde.
b) Conduttori di neutro: blu chiaro.
c) Conduttori di fase: nero, marrone, grigio (se di un solo colore contrassegnare le fasi con anelli).
4) Quadri
I quadri di distribuzione devono essere protetti con custodia indeformabile e incombustibile, con
grado di protezione almeno IP 4X.
I quadri devono poi essere costruiti secondo la vigente normativa di sicurezza, avere il portello
frontale copri apparecchiature apribile ed avere le parti in tensione inaccessibili anche a sportello aperto.
Tutte le apparecchiature di comando, protezione e controllo dovranno potersi manovrare
dall'avanquadro e dovranno essere munite di targhette indicatrici.
L'avanquadro sarà a sua volta protetto mediante un portello, munito di guarnizioni in gomma od
analoghe e con pannello trasparente che consenta il controllo visivo dei comandi e targhette.
Tutti i quadri saranno cablati secondo gli schemi, facendo uso di bandellaggio di rame, di
canalette portacavi e di idonei capicorda numerati.
Sarà poi cura del costruttore numerare anche le morsettiere e mantenere sempre la stessa sequenza
(R, S, T) per tutte le linee trifasi.
5) Costruzione delle linee
Le linee principali e secondarie di alimentazione comandate e protette mediante interruttori
automatici onnipolari e munite di dispositivi differenziali per la protezione contro le tensioni di contatto
verso terra, saranno realizzate secondo le prescrizioni della Norma C.E.I. 64-8, Capitolo 52 - Scelta e
messa in opera delle condutture, con i conduttori prescritti al comma 3 del presente articolo.
Non sono ammessi conduttori di neutro facenti anche la funzione di conduttori di protezione,
PEN; i conduttori di protezione ed il neutro saranno sempre rigorosamente separati.
Gli attraversamenti dei muri verranno eseguiti rivestendo il foro o con spezzoni degli elementi
modulari o con tubi di plastica pesante di diametro interno opportuno.
Sia per le linee in tubo che per quelle in elementi lineari prefabbricati, il tracciato deve essere
rettilineo, orizzontale o verticale, con curve effettuate con particolari accorgimenti che non
pregiudichino, per le linee in tubo, la sfilabilità dei conduttori.
Le tubazioni dovranno essere adeguate alle condizioni di posa, in particolare i tubi annegati nel
calcestruzzo dovranno essere di tipo autorinvenente.
Le giunzioni tra i conduttori saranno effettuate utilizzando morsetti a mantello e morsettiere
adeguate alle sezioni.
Non sono ammesse giunzioni mediante attorcigliatura ricoperta da nastro isolante.
Mario Berardengo, ingegnere
19
Venasca, SERIS
6) Apparecchiature di comando e protezione
Gli interruttori automatici dovranno avere tutti i poli protetti.
L'installatore dovrà seguire i dettami dei disegni.
7) Impianto di terra
Si faccia riferimento al paragrafo Descrizione Impianto terra e coordinamento delle protezioni.
8) Collegamenti equipotenziali
Si faccia riferimento al paragrafo Descrizione Impianto terra e coordinamento delle protezioni.
9) Istruzioni del costruttore
Oltre alle prescrizioni di installazione indicate dalle varie Norme CEI interessate, l'installatore
dovrà osservare tutte le istruzioni di installazione dettate dai costruttori del materiale impiegato.
Mario Berardengo, ingegnere
20
Venasca, SERIS
Norme e prescrizioni specifiche per gli impianti
installarsi in ambienti a maggior rischio in caso d'incendio
da
1) I componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l'uso degli ambienti stessi,
fatta eccezione per le condutture, la quali possono anche transitare.
2) Nel sistema di vie d'uscita non devono essere installati componenti elettrici contenenti fluidi
infiammabili. I condensatori ausiliari incorporati in apparecchi non sono soggetti a questa prescrizione.
3) Negli ambienti nei quali è consentito l'accesso a la presenza del pubblico, i dispositivi di
manovra, controllo e protezione, fatta eccezione per quelli destinati a facilitare l'evacuazione, devono
essere posti in luogo a disposizione del personale addetto o posti entro involucri apribili con chiave o
attrezzo.
4) Tutti i componenti elettrici devono rispettare le prescrizioni contenute nella Sezione 422 della
Norma CEI 64-8 sia in funzionamento ordinario dell'impianto sia in situazione di guasto dell'impianto
stesso, tenuto conto dei dispositivi di protezione.
Inoltre i componenti applicati in vista (a parete o a soffitto) per i quali non esistono le Norme
relative, devono essere di materiale resistente alle prove previste nella tabella riportata nel Commento
della Sezione 422 della Norma CEI 64-8, assumendo per la prova al filo incandescente 650 °C anziché
550°C.
5) Gli apparecchi d'illuminazione devono inoltre essere mantenuti ad adeguata distanza dagli
oggetti illuminati, se questi ultimi sono combustibili, ed in particolare per i faretti ed i piccoli proiettori
tale distanza deve essere:
- fino a 100 W: 0,5 m;
- da 100 a 299 W: 0,8 m;
- da 300 a 500 W: 1 m.
Mario Berardengo, ingegnere
21
Venasca, SERIS
Gli apparecchi di illuminazione con lampade ad alogeni e quelli con lampade ad alogenuri devono
essere del tipo con schermo di sicurezza per la lampada e con proprio dispositivo contro le sovracorrenti.
6) Le condutture che transitano questi luoghi, ma che non sono destinati all’alimentazione
elettrica al loro interno, non devono avere connessioni lungo il percorso all’interno di questi luoghi.
7) E' vietato l'uso dei conduttori PEN (schema TN-C); la prescrizione non è valida per le
condutture che transitano soltanto.
8) Le condutture elettriche che attraversano le vie d'uscita di sicurezza non devono costituire
ostacolo al deflusso delle persone e preferibilmente non essere a portata di mano.
9) I conduttori dei circuiti in corrente alternata devono essere disposti in modo da evitare
pericolosi riscaldamenti delle parti metalliche per effetto induttivo, particolarmente quando si usano cavi
unipolari.
10) Le condutture, comprese quelle che transitano soltanto, devono essere realizzate in uno dei
modi indicati qui di seguito in 10 a), 10 b), 10 c):
10 a) - condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili;
- condutture realizzate con cavi in tubi protettivi o involucri metallici, con grado di protezione
almeno IP 4X;
- condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare metallica
continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione sprovvisti all'esterno di guaina
non metallica;
10 b) - condutture realizzate con cavi multipolari muniti di conduttore di protezione
concentrico, o di una guaina metallica, o di un’armatura aventi caratteristiche tali da poter
svolgere la funzione di conduttore di protezione;
- condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare metallica
continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione provvisti all'esterno di guaina
non metallica;
- condutture realizzate con cavi aventi schermi sulle singole anime con funzione di conduttore
di protezione;
Mario Berardengo, ingegnere
22
Venasca, SERIS
10 c) - condutture diverse da quelle in 10 a) e 10 b), realizzate con cavi multipolari provvisti
di conduttore di protezione;
- condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari sprovvisti di conduttore di protezione,
contenuti in tubi protettivi metallici o involucri metallici senza particolare grado di protezione;
- condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari non provvisti di conduttore di
protezione, contenuti in tubi protettivi o involucri costruiti con materiale isolante, chiusi con
grado di protezione almeno IP 4X, installati in vista; qualora i suddetti involucri siano installati in
vista e non esistano relative norme CEI di prodotto, si devono applicare i criteri di prova indicati
nella tabella riportata nel commento alla Sezione 422 della Norma CEI 64-8, assumendo per la
prova al filo incandescente 850 °C anziché 650 °C;
- binari elettrificati e condotti sbarre con grado di protezione almeno IP 4X.
11) I circuiti che entrano o attraversano gli ambienti a maggior rischio in caso d'incendio, devono
essere protetti contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti con dispositivi di protezione posti all’origine dei
circuiti.
Per la protezione delle condutture di cui in 10 c) i circuiti devono essere protetti, oltre che con
le prescrizioni generali del capitolo 43 e della sezione 473 della Norma CEI 64-8 con dispositivo
a corrente differenziale avente corrente nominale d’intervento no superiore a 300 mA anche ad
intervento ritardato, quando non sia possibile, per esempio per continuità di servizio, proteggere i
circuiti di distribuzione con tale dispositivo differenziale si può ricorrere all’uso di dispositivo
differenziale non superiore a 1 A ad intervento ritardato.
Sono escluse le condutture facenti parte di circuiti di sicurezza e le condutture racchiuse in
involucri con grado di protezione almeno IP 4X, ad eccezione del tratto finale uscente
dall'involucro per il necessario collegamento all'apparecchio utilizzatore,
Per le condutture di cui in 10 b) e 10 c) la propagazione dell'incendio lungo le stesse deve
essere evitata in uno dei modi seguenti:
- utilizzando cavi "non propaganti la fiamma" in conformità con la Norma CEI EN 50265 (CEI
20-35) quando sono installati individualmente o sono distanziati tra loro non meno di 250 mm nei
tratti in cui seguono il medesimo percorso, oppure quando i cavi sono installati in tubi protettivi o
canali con grado di protezione almeno IP 4X;
- utilizzando cavi "non propaganti l'incendio" in conformità con la Norma CEI EN 50266 (CEI
20-22 cat. II o cat III); qualora essi vengano installati in quantità tali da superare i limiti stabiliti
dalla Norma CEI EN 50266, devono essere adottati provvedimenti integrativi indicati al punto
seguente;
- adottando sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti come indicato nella Norma CEI 1117.
Mario Berardengo, ingegnere
23
Venasca, SERIS
12) devono essere previste barriere tagliafiamma in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che
delimitano il compartimento antincendio. Le barriere tagliafiamma devono avere caratteristiche di
resistenza al fuoco almeno pari a quelle richieste per gli elementi costruttivi in cui sono installate.
13) le presenti indicazioni devono essere integrate da quanto indicato nella Norma CEI 64-8 parte
7° per i vari aspetti.
Mario Berardengo, ingegnere
24
Venasca, SERIS
Descrizione dei dispositivi di protezione
I dati relativi ai dispositivi di protezione si possono ricavare dalle tavole in allegato.
Dal quadro di bassa tensione situato nella cabina di trasformazione, si diparte una linea realizzata
in cavi unipolari protetta da interruttore magneto termico differenziale regolabile.
La linea conduce al Quadro generale, posto nel locale quadri elettrici.
Colonna 1
Colonna 2
ME R LIN GER IN
Colonna 3
MER LI N GER IN
Colonna 4
ME R LIN GE R IN
MER LI N GE R IN
Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di
protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un
rapido accesso ai componenti interni.
Tensione di isolamento 690 V
Tensione di esercizio 400 V
Corrente nominale d’impiego 3200 A
Corrente nominale di cresta ammissibile 187 kA
Corrente nominale di breve durata ammissibile 85 kA / 1s
Frequenza 50 Hz
Sistema di sbarre 3F+N
Grado di protezione IP 55
Verniciatura esterna RAL 9001
Porta trasparente
Mario Berardengo, ingegnere
25
Venasca, SERIS
Struttura 1:
scomparto cavi a porta piena;
dimensioni 300 x 2000 x 600 (LxHxP)
Struttura 2:
armadio a porta trasparente;
dimensioni (650+150) x 2000 x 600 (LxHxP)
Struttura 3:
armadio a porta trasparente;
dimensioni 650 x 2000 x 600 (LxHxP)
Struttura 4:
scomparto cavi a porta piena;
dimensioni 300 x 2000 x 600 (LxHxP)
Sistema di sbarre 80x5 (portata superiore a 900A in involucro IP55), 6 supporti (adeguati a una
corrente di cortocircuiti fino a 40kA).
Tipo Schneider Prisma P o equivalente
Il quadro elettrico sarà protetto con custodia indeformabile e incombustibile, inoltre sarà costruito
secondo la vigente normativa di sicurezza, con le parti in tensione inaccessibili anche a sportello aperto.
Tutte le apparecchiature di comando, protezione e controllo dovranno potersi manovrare
dall'avanquadro, protezione IP 4X, e dovranno essere munite di targhette indicatrici.
Il costruttore del quadro dovrà garantirne la conformità a quanto richiesto dalle Norme CEI.
Alimentati dal Quadro generale i quadri Integratori 1, Integratori 2, Unità di trattamento aria,
Magazzino 1, Magazzino 2, Magazzino 3/Depuratore, Uffici, Spogliatoi, Centrale termica, Compressori,
Fotovoltaico.
Quadro Integratori 1
Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di
protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un
rapido accesso ai componenti interni.
Tensione di isolamento 690 V
Tensione di esercizio 400 V
Corrente nominale d’impiego 3200 A
Corrente nominale di cresta ammissibile 187 kA
Corrente nominale di breve durata ammissibile 85 kA / 1s
Frequenza 50 Hz
Sistema di sbarre 3F+N
Mario Berardengo, ingegnere
26
Venasca, SERIS
Grado di protezione IP 55
Verniciatura esterna RAL 9001
Porta trasparente
Colonna 1
Colonna 2
ME R LIN GER IN
Colonna 3
MER LIN GER IN
ME R LIN GER IN
Struttura 1:
scomparto cavi a porta piena;
dimensioni 300 x 2000 x 400 (LxHxP)
Struttura 2:
armadio a porta trasparente;
dimensioni (650+150) x 2000 x 400 (LxHxP)
Struttura 3:
armadio a porta trasparente;
dimensioni 650 x 2000 x 400 (LxHxP)
Sistema di sbarre 60x5 (portata superiore a 750A in involucro IP55), 6 supporti (adeguati a una corrente
di cortocircuiti fino a 40kA).
Tipo Schneider Prisma P o equivalente
Quadro Integratori 2
Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di
protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un
rapido accesso ai componenti interni.
Tensione di isolamento 690 V
Tensione di esercizio 400 V
Corrente nominale d’impiego 3200 A
Corrente nominale di cresta ammissibile 187 kA
Corrente nominale di breve durata ammissibile 85 kA / 1s
Mario Berardengo, ingegnere
27
Venasca, SERIS
Frequenza 50 Hz
Sistema di sbarre 3F+N
Grado di protezione IP 55
Verniciatura esterna RAL 9001
Colonna 1
Struttura:
armadio a porta trasparente;
dimensioni 600 x 1900 x 260 (LxHxP)
Sistema di sbarre 15x5 (portata superiore a 160A in involucro IP55), 3 supporti (adeguati a una
corrente di cortocircuiti fino a 15kA).
Tipo Schneider Prisma G o equivalente.
Quadro Unità di trattamento aria
Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di
protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un
rapido accesso ai componenti interni.
Tensione di isolamento 690 V
Tensione di esercizio 400 V
Corrente nominale d’impiego 630 A
Corrente nominale di cresta ammissibile 187 kA
Corrente nominale di breve durata ammissibile 85 kA / 1s
Frequenza 50 Hz
Sistema di sbarre 3F+N
Grado di protezione IP 55
Verniciatura esterna RAL 9001
Mario Berardengo, ingegnere
28
Venasca, SERIS
Colonna 1
Colonna 2
MER LI N GE R IN
MER LI N GE R IN
Struttura:
armadio a porta trasparente;
dimensioni (800+300) x 2000 x 400 (LxHxP)
Sistema di sbarre 60x5 (portata superiore a 750A in involucro IP55), 6 supporti (adeguati a una
corrente di cortocircuiti fino a 25kA).
Tipo Schneider Prisma o equivalente.
Quadri Magazzini 1, 2, 3 e similari
Il quadro elettrico sarà di tipo monoblocco per automazione, realizzato in resina, sportello
trasparente, grado di protezione IP 65 (IP 4X a sportello aperto), piastra di fondo, tre guide DIN
regolabili, supporti per apparecchiature.
Tensione di esercizio 400 V
Frequenza 50 Hz
Grado di protezione IP 65
54 moduli
Porta con oblò
Dimensioni 500 x 430 x 210 (LxHxP)
Tipo Pedro Bocchiotti o equivalente
A valle delle protezioni saranno presenti linee di distribuzione realizzate in cavo isolante non
propagante l'incendio, se ne vedano le caratteristiche di sezione e formazione nelle tavole relative ai
quadri.
Mario Berardengo, ingegnere
29
Venasca, SERIS
Descrizione delle condutture
Saranno presenti più tipi di condutture in cavo:
Mario Berardengo, ingegnere
cavi senza guaina in tubi protettivi
metallici circolari con grado di protezione
almeno IP 4X posati su o distanziati da
pareti
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 3 e
paragrafo
a2)
dell'art. 751.04.2.6
cavi senza guaina in tubi protettivi isolanti
con grado di protezione almeno IP 4X
posati su o distanziati da pareti,
assumendo per la prova al filo
incandescente 850°C
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 3 e
paragrafo
c3)
dell'art. 751.04.2.6
cavi multipolari in tubi protettivi metallici
circolari con grado di protezione almeno
IP 4X posati su o distanziati da pareti
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 3A e
paragrafo
a2)
dell'art. 751.04.2.6
cavi multipolari sprovvisti di conduttore
di protezione in tubi protettivi isolanti con
grado di protezione almeno IP 4X posati
su o distanziati da pareti, assumendo per
la prova al filo incandescente 850°C
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 3A e
paragrafo
c3)
dell'art. 751.04.2.6
cavi senza guaina in tubi protettivi
annegati nella muratura
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 5 e
paragrafo
a1)
dell'art. 751.04.2.6
cavi multipolari in tubi protettivi annegati
nella muratura
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 5A e
paragrafo
a1)
dell'art. 751.04.2.6
30
Venasca, SERIS
Mario Berardengo, ingegnere
cavi multipolari provvisti di conduttore di
protezione, con o senza armatura posati su
o distanziati da pareti
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 11 e
paragrafo
c1)
dell'art. 751.04.2.6
cavi multipolari provvisti di conduttore di
protezione, con o senza armatura posati
fissati su soffitti
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 11A e
paragrafo
c1)
dell'art. 751.04.2.6
cavi multipolari provvisti di conduttore di
protezione, con o senza armatura
distanziati da soffitti
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 11B e
paragrafo
c1)
dell'art. 751.04.2.6
cavi multipolari provvisti di conduttore di
protezione, con o senza armatura su
passerelle non perforate
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 12 e
paragrafo
c1)
dell'art. 751.04.2.6
cavi multipolari provvisti di conduttore di
protezione, con o senza armatura su
passerelle perforate (o su reti metalliche)
con percorso orizzontale o verticale
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 13 e
paragrafo
c1)
dell'art. 751.04.2.6
cavi multipolari provvisti di conduttore di
protezione, posati in controsoffitti
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 25 e
paragrafo
c1)
dell'art. 751.04.2.6
cavi multipolari provvisti di conduttore di
protezione, in canali posati su parete con
percorso orizzontale o verticale
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 31 e
paragrafo
c1)
dell'art. 751.04.2.6
cavi unipolari con guaina o multipolari in
tubi protettivi od in cunicoli interrati
Norma CEI 64-8/5,
tab. 52C, rif. 61
31
Venasca, SERIS
Nella posa entro tubazioni le dimensioni e conformazioni dei passaggi consentiranno un comodo
infilaggio e sfilaggio dei cavi contenuti; le superfici interne saranno sufficientemente lisce e prive di
spigoli per evitare il danneggiamento dei conduttori. L'esecuzione della posa dei cavi risulterà tale da
garantire il corretto funzionamento e da raggiungere un gradevole aspetto estetico degli impianti. Sarà
evidenziata ogni giunzione diretta sui cavi, che saranno tagliati alla lunghezza adatta ad ogni singola
applicazione. Saranno eseguite giunzioni dirette solamente nei cavi le cui tratte superino la pezzatura
commerciale. Le giunzioni e le derivazioni saranno eseguite solamente entro scatole con morsetti di
sezione adeguata alla sezione dei cavi e alle correnti in transito. I morsetti saranno di tipo a mantello o
componibili su guida DIN, con base in materiale isolante, incombustibile isolante, e saranno adeguati
alla sezione dei conduttori derivati. I conduttori saranno disposti ordinatamente nelle cassette, con un
minimo di ricchezza. L'ingresso dei cavi posati a vista nelle scatole di derivazione o di transito sarà
sempre realizzato a mezzo di appositi raccordi pressacavo.
La Norma 64-8, art. 751.04.2.7, richiede inoltre che i circuiti terminali, singoli o raggruppati,
facenti parte di condutture di cui in 751.04.2.6c), se non racchiusi con grado di protezione almeno IP 4X
e ad eccezione del tratto finale uscente dall'involucro per il necessario collegamento all'apparecchio
utilizzatore, siano protetti con dispositivo a corrente differenziale avente corrente nominale d'intervento
non superiore a 0,300 A.
I cavi unipolari saranno di tipo:
- N07V-K: cavo unipolare in rame, senza guaina, isolato in PVC con conduttore a corda flessibile
per posa fissa non propagante l'incendio (a norme CEI 20-20, 20-22);
- FG7R 0,6/1 kV: cavo unipolare in rame, isolato in gomma G7, con guaina in PVC, con
conduttore a corda flessibile per posa fissa non propagante l'incendio, (a norme CEI 20-13, 20-22).
Il cavo N07V-K è ammesso solo in tubazioni sottotraccia, in particolare solo all’interno delle
strutture; in tutte le altre situazioni si dovranno utilizzare cavi con guaina o multipolari.
I cavi multipolari saranno di tipo:
- FG7OR 0,6/1 kV: cavo multipolare in rame, isolato in gomma G7, con guaina in PVC, con
conduttore a corda flessibile per posa fissa non propagante l'incendio, (a norme CEI 20-13, 20-22);
- FROR 450/750 V: cavo multipolare con isolamento e guaina in PVC (non propagante
l'incendio), soggetto a certificato con sorveglianza IMQ;
- H07RN-F: cavo multipolare con isolamento in gomma (R) e guaina in policloroprene, resistente
all’acqua e all’abrasione, per posa mobile, non propagante la fiamma, (non adatto alla posa interrata).
Mario Berardengo, ingegnere
32
Venasca, SERIS
Altre tipologie, che si rendessero necessarie per eventuali integrazioni o imprevisti, sono le
seguenti:
Posa all'interno e all'esterno (non interrata):
H07V-K
cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante la fiamma), a norme 2020, 20-35;
N07V-K
cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante l'incendio), a norme 2020, 20-22;
H07V-R
cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante la fiamma), conduttore
rigido a corda, a norme 20-20, 20-35;
H07V-U
cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante la fiamma), conduttore
rigido a filo unico, a norme 20-20, 20-35;
FROR 450/750 V
cavo multipolare con isolamento e guaina in PVC (non propagante
l'incendio), soggetto a certificato con sorveglianza IMQ.
Posa all'interno e all'esterno (anche interrata):
N1VV-K
cavo unipolare o multipolare con isolamento e guaina in PVC (non propagante
l'incendio), a norme 20-14, 20-22;
FG7OR 0,6/1 kV cavo multipolare, isolato in gomma G7, con guaina in PVC (non propagante
l'incendio), a norme 20-13, 20-22;
FG7R 0,6/1 kV cavo unipolare, isolato in gomma G7, con guaina in PVC (non propagante
l'incendio), a norme 20-13, 20-22;
la gomma G7 ha sostituito la gomma G5 che è ugualmente idonea.
Posa all'interno e all'esterno (per posa mobile):
H07RN-F
cavo unipolare o multipolare, isolato in gomma, con guaina in policloroprene,
resistente all'acqua e all'abrasione (non propagante la fiamma), a norme 20-19, 20-35;(Norma
CEI 64-8/7, commento 704.521.1.7.3: i cavi flessibili del tipo FG7O-K e H07BQ-F sono
considerati esempi di cavi equivalenti al tipo H07RN-F)
FG1K 450/750 V cavo unipolare, isolato in gomma, con guaina in policloroprene (non propagante la
fiamma), a norme 20-35;
FG1OK 450/750 V
cavo multipolare, isolato in gomma, con guaina in policloroprene (non
propagante la fiamma), a norme 20-35.
Cavi per segnalazione:
H05V-K
cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante la fiamma), a norme 2020, 20-35;
H05RN-F
cavo multipolare flessibile isolato in gomma, con guaina in policloroprene, a norme
20-19, 20-35;
FROR 300/500 V
cavo multipolare con isolamento e guaina in PVC, soggetto a certificato
con sorveglianza IMQ.
I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni
previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL.
In particolare i conduttori di neutro e di protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed
esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde.
Le sezioni minime delle derivazioni ai singoli punti luce saranno di 1,5 mm2, in tubazioni con
diametro non inferiore a ø 20 mm.
Le sezioni minime delle derivazioni ai singoli punti presa saranno di 2,5 mm2, in tubazioni con
diametro non inferiore a ø 25 mm.
Mario Berardengo, ingegnere
33
Venasca, SERIS
In ogni caso non sono ammesse sezioni inferiori a 1,5 mm2.
L'unico materiale ammesso per i conduttori dei cavi è il rame (Norma CEI 64-8/7, art. 752.52.2).
Mario Berardengo, ingegnere
34
Venasca, SERIS
Descrizione delle prese
Le prese nei vari locali saranno di tipo bipolare con alveoli protetti, permettendo l'inserzione di
spine da 10 A e da 16 A, indicate dalla Norma CEI 23-50 con la sigla P17/11.
Verranno installate nei vari ambienti anche prese universali, con terra laterale e centrale, a sigla
P30 - P17/11, che permetteranno l'inserzione di spine da 10 A e da 16 A e di spine di tipo schuko.
Esternamente verranno installate prese universali, a sigla P30 - P17/11, in involucri IP 55 sia
senza spina che a spina inserita.
ø 5,5
ø 4,4
ø 5,5
ø 4,4
19
26
ø 5,5
26
19
ø 4,4
ø 5,5
P17
P11
P17/11
ø 5,5
ø 5,5
19
ø 4,4
26
19
ø 4,4
ø 5,5
P30
P30 - P17/11
Prese normalizzate, secondo la Norma CEI 23-50
Nei locali produttivi e nei magazzini verranno installati dei quadretti dotati di prese a spina per usi
industriali, conformi alle norme CEI 23-12 e CEI 23-12/1.
Saranno dotati dei seguenti dispositivi:
- interruttore magneto-termico tetrapolare In 16 A;
Mario Berardengo, ingegnere
35
Venasca, SERIS
- presa universale (P30 e P17-11), IP 55;
- presa RJ 45, cat. 6, IP 55;
- presa IEC 309 monofase, IP 65;
- presa IEC 309 trifase, IP 65;
- presa IEC 309 trifase con neutro, IP 65.
Esternamente al Magazzino 1 verrà installato un quadretti per l’alimentazione dei muletti.
Sarà dotato dei seguenti dispositivi:
- interruttore magneto-termico tetrapolare In 16 A;
- 3 prese IEC 309 monofase, IP 65.
Nel collegare le prese trifasi si deve mantenere costante il senso ciclico delle fasi, ad evitare che il
motore di un utilizzatore alimentato da prese diverse possa invertire il senso di marcia.
Le prese ad uso industriale saranno installate a 1,15 cm di altezza.
Si vedano le tavole per la dislocazione dei vari elementi.
L’impianto disporrà di apparecchiature connesse direttamente alle proprie protezioni nei quadri
elettrici; non risulta ancora disponibile il preciso posizionamento di questa serie di apparecchiature,
conseguentemente l’indicazione presente nelle tavole planimetriche è da considerarsi provvisoria, da
correggere, se necessario, in fase di realizzazione dell’opera.
Mario Berardengo, ingegnere
36
Venasca, SERIS
Descrizione dell'impianto d'illuminazione
La struttura ospita diverse tipologie di locali, per questa motivazione sono state studiate diverse
tipologie di illuminazione.
Il riferimento principale è la Norma UNI EN 12464-1 Illuminazione di posti di lavoro.
Sono stati individuate le seguenti tipologie di locali cui corrispondono i valori d’illuminamento
indicati dal paragrafo 5.3 della norma:
1.1.1 Zone di circolazione e corridoi;
1.2.4 Guardaroba, gabinetti, bagni, toilette;
1.4.2 Zone di trasporto, imballaggio, spedizione;
2.5.5 Produzione farmaceutica;
3.2 Scrittura, dattilografia, lettura, elaborazione dati.
Nelle zone produttive la norma richiede un illuminamento medio Em di 500 lx, un indice di
abbagliamento UGRL di 22, un fattore di resa cromatica Ra di 80.
Sono state scelte apparecchiature da incasso nella struttura di controsoffitto a pannelli 60 x 60 cm,
dotate delle seguenti caratteristiche:
emissione diretta con schermo opale.
Grado di protezione IP 4X.
Cablaggio con alimentatore elettronico, in classe 1.
Lampade fluorescenti PL, con attacco 2G11.
Potenza delle lampade 4 x 55 W o 4 x 40 W
dotato di marchio IMQ
Tipo Ideallux 83.2/37/TLO/CAE o Ideallux 83.2/36/TLO/CAE.
Mario Berardengo, ingegnere
37
Venasca, SERIS
Nei magazzini la norma richiede un illuminamento medio Em di 300 lx, un indice di
abbagliamento UGRL di 25, un fattore di resa cromatica Ra di 60.
Sono state scelte apparecchiature da incasso nella struttura di controsoffitto a pannelli 60 x 60 cm,
dotate delle seguenti caratteristiche:
emissione diretta con ottica di tipo U.
Grado di protezione IP 2X.
Cablaggio con alimentatore elettronico, in classe 1.
Lampade fluorescenti PL, con attacco 2G11.
Potenza delle lampade 4 x 55 W o 4 x 40 W
dotato di marchio IMQ
Tipo Ideallux 83.2/37/U/CAE o Ideallux 83.2/36/U/CAE.
Negli uffici la norma richiede un illuminamento medio Em di 500 lx, un indice di abbagliamento
UGRL di 19, un fattore di resa cromatica Ra di 80.
Sono state scelte apparecchiature da incasso nella struttura di controsoffitto a pannelli 60 x 60 cm,
dotate delle seguenti caratteristiche:
emissione diretta con ottica di tipo dark light.
Grado di protezione IP 2X.
Cablaggio con alimentatore elettronico, in classe 1.
Lampade fluorescenti PL, con attacco 2G11.
Potenza delle lampade 4 x 40 W
dotato di marchio IMQ
Tipo Ideallux 83.2/36/F/CAE.
Mario Berardengo, ingegnere
38
Venasca, SERIS
Negli spogliatoi la norma richiede un illuminamento medio Em di 200 lx, un indice di
abbagliamento UGRL di 25, un fattore di resa cromatica Ra di 80.
Sono state scelte apparecchiature da plafone, dotate delle seguenti caratteristiche:
emissione diretta con schermo opale.
Grado di protezione IP 4X.
Cablaggio con alimentatore elettronico, in classe 1.
Lampade fluorescenti T8, con attacco G13.
Potenza delle lampade 2 x 36 W
dotato di marchio IMQ
Tipo Ideallux 481/5/TLO/CAE.
Nei corridoi e nelle zone di passaggio la norma richiede un illuminamento medio Em di 100 lx, un
indice di abbagliamento UGRL di 28, un fattore di resa cromatica Ra di 40.
Sono state scelte apparecchiature da incasso nella struttura di controsoffitto a pannelli 60 x 60 cm,
dotate delle seguenti caratteristiche:
emissione diretta con schermo opale.
Mario Berardengo, ingegnere
39
Venasca, SERIS
Grado di protezione IP 44.
Cablaggio con alimentatore elettronico.
Lampade LED, potenza complessiva delle lampade 37 W, flusso luminoso 2900 lm, 3000 K.
Tipo Shot Bot lighting LD2PAN3752.
Nei calcoli di illuminamento sono state considerate pareti di colore chiaro e un fattore di
manutenzione, considerando l’elevato livello di pulizia degli ambienti, di 0,8.
I punti di accensione saranno differenti in base all’utilizzazione.
Nei locali uffici saranno presenti punti luce dotati di interruttori a parete.
Nei locali di produzione ed immagazzinamento i punti luce saranno di tipo a pulsante con relé.
Il relé accenderà la luce nel locale, una luce spia sul pulsante ed una luce spia nel locale di
controllo, dal quale, con un secondo pulsante, si potrà comandare l’accensione o lo spegnimento in ogni
ambiente.
Per questioni di pulizia è stato richiesto un livello di protezione IP 55 sui punti di comando.
Nei corridoi e nei locali di passaggio saranno posizionati dei sensori di movimento a infrarossi e
circuito crepuscolare regolabile (10 - 2000 lux), temporizzazione per ritardo regolabile (30 sec. - 30
min.), uscita a relè; dispositivo da incasso in controsoffitti, specifico per corridoi con area di rilevazione
ellittica (40 x 20 m o 10 x 6 m); tipo Luxomat PD4N-1C-K-DE (92274) o PD3N-1C-DE (92196).
Mario Berardengo, ingegnere
40
Venasca, SERIS
Questo permetterà di evitare il posizionamento di punti di comando ottenendo nel contempo
l’accensione dell’illuminazione quando necessaria senza l’intervento dell’utente.
Gli interruttori di comando funzionale potranno essere di tipo unipolare, anche non automatico,
purché inserito sul conduttore di fase.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Descrizione dell'impianto d'illuminazione esterna
L'impianto d'illuminazione esterna sarà costituito da una serie di proiettori posizionati sulle pareti
esterne della struttura con un comando centralizzato tramite un interruttore astronomico.
Questo dispositivo in base all’ora ed alla latitudine d’installazione permette l’accensione
dell’impianto in base ad un livello d’illuminazione esterna impostato, senza la necessità di sensori
crepuscolari esterni. Si possono aggiungere accensioni e spegnimenti a piacere.
Gli apparecchi utilizzati saranno proiettori a led, in alluminio anodizzato, classe I, grado di
protezione IP 65, apertura del fascio luminoso 120°, per posa a parete.
Alimentazione 230V, potenza 100 W, flusso luminoso 8500 lm, 4000 K.
Tipo Shot Bot Lighting NEWYORK100G.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Descrizione dell'impianto d'illuminazione di sicurezza
L’illuminazione di emergenza deve seguire le prescrizioni di illuminamento e disponibilità indicate
dalla Norma UNI EN 1838 “Illuminazione di emergenza”, oltre a valutazioni ricavate dalla valutazioni
dei rischi dell’azienda, ai sensi del Decreto legislativo n. 81 del 09-04-2008 Attuazione dell'articolo 1
della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
In particolare si dovrà portare l’illuminazione di sicurezza per l’esodo in tutta la struttura, ad
eccezione di alcuni locali per la maturazione dei prodotti, per i quali il committente, in accordo con la
valutazione dei rischi citata, ha ritenuto superflua la copertura.
Si provvederà ad installare gli apparecchi in modo tale da fornire illuminazione necessaria per
evitare episodi di panico.
L'impianto d'illuminazione di sicurezza sarà composto da apparecchi dotati di gruppo autonomo di
emergenza con un sistema di controllo centralizzato.
Mario Berardengo, ingegnere
43
Venasca, SERIS
Il sistema Dardo plus Schneider prevede una centralina che verifica gli apparecchi collegati
tramite un alinea polarizzata, permettendo di individuare le anomalie e di guasti.
Il sistema sarà conforma a quanto indicato
dalle Norme EN 50172 e UNI CEI 11222, e sarà
quindi utilizzato nella stesura del registro dei
controlli periodici.
I corpi illuminanti, Schneider Exiway One HF Dardo OVA
34330, avranno corpo in materiale plastico autoestinguente, diffusore in
policarbonato trasparente, doppio isolamento, grado di protezione IP 65,
installabile anche su superfici infiammabili, resistente al filo
incandescente a 850°C.
Costruita secondo la norma CEI EN 60598-2-22.
Ogni apparecchiatura, dotata di batterie al Ni-Cd, dovrà garantire l'illuminazione per almeno 1 ora
e permettere la ricarica in 12 ore.
Il flusso in emergenza di ogni singolo apparecchio non dovrà essere inferiore a 600 lumen.
Una seconda tipologia di apparecchi saranno Schneider Exiway
One LED Dardo OVA 34340, avranno corpo in materiale plastico
autoestinguente, diffusore in policarbonato trasparente, doppio
isolamento, grado di protezione IP 65, installabile anche su superfici
infiammabili, resistente al filo incandescente a 850°C.
Costruita secondo la norma CEI EN 60598-2-22.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Ogni apparecchiatura, dotata di batterie al Ni-Cd, dovrà garantire l'illuminazione per almeno 1 ora
e permettere la ricarica in 12 ore.
Il flusso in emergenza di ogni singolo apparecchio non dovrà essere inferiore a 260 lumen.
Il circuito di alimentazione delle lampade di sicurezza dovrà essere indipendente
dall'illuminazione ordinaria ma dovranno avere il medesimo dispositivo di protezione.
Nel primo caso
indicato
l'intervento
dell'interruttore Luce
toglie l'alimentazione
agli
apparecchi
d'illuminazione,
le
lampade di emergenza
continuano ad essere
alimentate
e
di
conseguenza non si
accendono. Può anche
capitare
che
intervenga
l'interruttore Luce sicurezza, le lampade si accendono, le batterie si scaricano; considerato che
l'illuminazione ordinaria non ha avuto inconvenienti, nessuno si rende conto di dover ripristinare
l'alimentazione del circuito con la conseguenza che le batterie restano scariche.
Nel secondo caso al mancare l'alimentazione ordinaria interviene l'illuminazione di sicurezza e
non c'è la possibilità che non venga ripristinata l'alimentazione del circuito.
Per ragioni manutentive si dispone di installare condutture indipendenti.
I cartelli indicanti le vie di fuga non dovranno essere di tipo adesivo coprente la lampada, perché
in questo caso risulterebbe fortemente limitato il flusso luminoso emesso e sarebbe necessario un
numero di lampade superiore.
Tutti gli apparecchi d'illuminazione di sicurezza dovranno essere conformi alla Norma CEI 34-22
Apparecchi d'illuminazione. Parte II: prescrizioni particolari. Apparecchi d'emergenza. e dovranno
essere dotati di marchio I.M.Q..
L'installatore, nel montaggio, dovrà seguire strettamente le prescrizioni del costruttore.
Mario Berardengo, ingegnere
45
Venasca, SERIS
Ambienti particolari
La Norma C.E.I. 64-8 prevede delle prescrizioni particolari per gli ambienti contenenti vasche da
bagno o piatti doccia, dove il rischio relativo ai contatti elettrici è aumentato dalla riduzione della
resistenza del corpo e dal contatto del corpo con il potenziale di terra.
Come si può vedere nella successiva figura i locali, normativamente, sono suddivisi in quattro
Zone nelle quali la Norma prevede alcune regole per la scelta e l'installazione dei componenti (Norma
C.E.I. 64-8, art. 701.5 e seguenti).
La Zona 0 è il volume interno alla vasca o al piatto doccia.
La Zona 1 è il volume delimitato dalla superficie verticale circoscritta alla vasca o al piatto
doccia, dal pavimento e dal piano orizzontale situato a 2,25 m dal pavimento.
La Zona 2 è il volume delimitato dalla superficie verticale della Zona 1, dalla superficie verticale
situata a 0,60 m dalla superficie precedente, dal pavimento e dal piano orizzontale situato a 2,25 m dal
pavimento.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
La Zona 3 è il volume delimitato dalla superficie verticale della Zona 2, dalla superficie verticale
situata a 2,40 m dalla superficie precedente, dal pavimento e dal piano orizzontale situato a 2,25 m dal
pavimento.
Le Zone non si estendono all'esterno delle aperture, se queste sono dotate di serramenti.
Nelle zone 0 e 1 non è ammesso alcun componente elettrico; le condutture dovranno essere
incassate a più di 5 cm; non sono ammesse cassette di derivazione, dispositivi di protezione,
sezionamento, comando, apparecchi utilizzatori.
Nella zona 2 le condutture dovranno essere incassate a più di 5 cm; non sono ammesse cassette di
derivazione, dispositivi di protezione, sezionamento, comando; sono ammessi scalda acqua elettrici,
apparecchi d'illuminazione.
Nella zona 3 i dispositivi di protezione, sezionamento, comando, prese a spina sono ammessi solo
con protezione differenziale con I∆n ≤ 0,030 A; sono ammessi scalda acqua elettrici, apparecchi
d'illuminazione.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Ambienti particolari
E' presente un locale indicato come “Infermeria”, questo viene identificato come locale ad uso
medico di gruppo 0; si faccia riferimento alla planimetria sottoscritta dal responsabile.
La norma recita, art. 710.2.5 Gruppo 0:
locale ad uso medico nel quale non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate.
La Norma C.E.I. 64-8, Sezione 710: Locali ad uso medico prevede delle prescrizioni particolari
per questi ambienti dove il rischio relativo ai contatti elettrici è aumentato dalle condizioni particolari in
cui si trova il paziente.
Nei locali di gruppo 0 l’impianto è ordinario, nel senso che non ci sono prescrizioni particolari.
Ciononostante si dispone che i circuiti terminali del locale ad uso medico che alimentino prese a
spina con corrente nominale sino a 32 A, siano protetti con interruttori differenziali aventi corrente
differenziale nominale di intervento I∆n non superiore a 30 mA; detti apparecchi saranno di tipo A, per la
protezione dalle correnti di guasto pulsanti e con componenti continue
Illuminazione di sicurezza
La Norma richiede:
710.562.1.1 Illuminazione di sicurezza
In caso di mancanza della alimentazione ordinaria si deve ottenere, mediante una
sorgente dei servizi di sicurezza, il necessario illuminamento minimo per i seguenti locali,
tenendo presente che il periodo di commutazione alla sorgente di sicurezza non deve superare
15 s:
- vie di esodo e relativa segnalazione di sicurezza;
- locali destinati a servizio elettrico, a gruppi generatori di emergenza ed a quadri di
distribuzione principali dell'alimentazione ordinaria e dell'alimentazione di sicurezza;
Mario Berardengo, ingegnere
48
Venasca, SERIS
- locali nei quali sono previsti servizi essenziali. In ciascun locale, almeno un
apparecchio di illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza;
- locali ad uso medico di gruppo 1. In ciascun locale, almeno un apparecchio di
illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza;
- locali ad uso medico di gruppo 2. In ciascun locale almeno il 50% degli apparecchi di
illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza.
Verranno posizionati gruppi autonomi d'illuminazione di sicurezza in accordo con quanto indicato;
si veda anche il paragrafo Descrizione dell'impianto d'illuminazione di sicurezza.
Mario Berardengo, ingegnere
49
Venasca, SERIS
Impianto di terra
La funzione dell'impianto di terra è quella di convogliare verso terra la corrente di guasto
provocando l'intervento del dispositivo di protezione con automatica interruzione della corrente di
guasto ed evitando così il permanere di tensioni pericolose sulle masse.
Vari elementi costituiscono l'impianto di terra:
Il dispersore
costituito da elementi metallici posati nel terreno e a contatto con esso.
I dispersori possono essere di fatto od intenzionali.
I dispersori di fatto sono costituiti dai ferri delle fondazioni in cemento armato (platee, plinti, travi
continue, paratie di contenimento, ecc.).
I dispersori intenzionali sono costituiti da tubi, profilati, tondini, ecc., per i quali le norme fissano
dimensioni minime, allo scopo di garantire la necessaria resistenza alle sollecitazioni meccaniche ed alla
corrosione.
Come già indicato nel capitolo relativo alla cabina di trasformazione, per posa nel terreno si
utilizzerà una corda di rame nudo di 35 mm2 di sezione, con filo elementare ø 1,8 mm, che svolgerà le
funzioni di dispersore intenzionale e conduttore di terra. Avrà una lunghezza di 200 m circa.
Si effettueranno delle connessioni con i plinti del cemento armato, quali dispersori di fatto.
Mario Berardengo, ingegnere
50
Venasca, SERIS
Il conduttore di terra
ha la funzione di collegare il sistema di dispersione ed il collettore. Deve essere in grado di
resistere alla corrosione e sopportare eventuali sforzi meccanici. La norma indica delle sezioni minime in
base alle possibili condizioni d'installazione (corda di rame nudo di 25 mm2 di sezione per posa in
assenza di protezione dalla corrosione). Un conduttore nudo e interrato svolge anche la funzione di
dispersore e deve avere quindi le caratteristiche previste per i dispersori.
Il conduttore di terra non deve essere soggetto a sforzi meccanici e dovrà essere protetto, all'uscita
dal pavimento, con una tubazione in PVC di almeno 0,50 m.
Il conduttore di terra deve avere, comunque, una sezione almeno uguale a quella richiesta per il
conduttore di protezione.
Come indicato sarà realizzato dalla corda di rame nudo di 35 mm2 di sezione, con filo elementare
ø 1,8 mm, che svolge le funzioni di dispersore intenzionale.
Il collettore di terra
ha la funzione di realizzare il collegamento tra i conduttori di terra, conduttori di protezione e
conduttori equipotenziali principali, è realizzato con una piastra in rame (40÷50 mm2 di sezione) con più
fori (uno per ogni conduttore che vi è connesso).
Mario Berardengo, ingegnere
51
Venasca, SERIS
I collegamenti equipotenziali
evitano che, in caso di guasto, si possano manifestare differenze di potenziale pericolose fra parti
metalliche che possono essere toccate contemporaneamente da una persona. La norma definisce queste
parti metalliche massa estranea, definendola come Parte conduttrice non facente parte dell'impianto
elettrico in grado di introdurre un potenziale, generalmente il potenziale di terra. Sono da considerare
masse estranee le parti metalliche non facenti parte dell'impianto elettrico che presentano un valore di
resistenza verso terra inferiore a 200 Ω.
I conduttori equipotenziali avranno sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di
protezione di sezione più elevata dell’impianto, con un minimo di 6 mm2; non è richiesto che la sezione
superi i 25 mm2. I cavi saranno isolati e di colore giallo-verde; collegheranno le masse estranee al
collettore principale, ove saranno identificati mediante targhette con idonea segnalazione. Il
collegamento alle tubazioni avverrà tramite appositi morsetti a collare; nel caso di tubazioni in materiale
ferroso, al fine di evitare fenomeni corrosivi dovuti all'ossido-riduzione dei materiali a contatto, i
morsetti a collare saranno in ottone.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
I conduttori di protezione (PE)
collegano le apparecchiature elettriche al collettore di terra, di colore rigorosamente giallo-verde,
confluiranno nel quadro o nei nodi equipotenziali locali e saranno collegati al collettore principale con
cavo di sezione almeno pari alla sezione più elevata dei conduttori collegati al nodo. Il conduttore di
protezione deve avere il capocorda ed il morsetto di fissaggio all'apparecchio non deve avere funzioni
meccaniche.
La sezione dovrà essere in relazione a quella di fase dell’impianto:
Sezione fase ≤ 16 mm2 ð Sezione PE = Sez. fase
16 mm2 < Sezione fase ≤ 35 mm2 ð Sezione PE = 16 mm2
Sezione fase > 35 mm2 ð Sezione PE = 1/2 Sez. fase
La sezione del PE che non fa parte della conduttura non dovrà essere inferiore a 2,5 mm2 se
protetta meccanicamente, 4 mm2 senza protezione meccanica.
Mario Berardengo, ingegnere
53
Venasca, SERIS
Coordinamento delle protezioni
le caratteristiche dei dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti devono essere tali che
l'interruzione dell'alimentazione avvenga entro 0,2 s, soddisfacendo la seguente condizione:
Z s Ia ≤ U o
dove:
Zs è l'impedenza dell'anello di guasto;
Ia è la corrente che provoca l'interruzione automatica del circuito;
Uo è la tensione nominale verso terra in volt.
Considerato il tipo di terreno ed il tipo di dispersore indicato, i dispositivi di protezione
differenziale previsti, si può prevedere che il coordinamento sia assicurato.
Sarà comunque necessario, a lavori ultimati, effettuare una serie di misurazioni per confermare
quanto sopra indicato.
Per ogni eventuale revisione si dovrà fare riferimento alla Guida C.E.I. 64-12 Guida per
l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Descrizione dell'impianto di rifasamento
Gli apparecchi utilizzatori e le macchine operatrici impiegate nella piccola industria funzionano
normalmente con bassi fattori di potenza ed occorre rifasare, soprattutto per evitare di pagare
sovrapprezzi all'ente distributore.
Non si conoscono in particolare le caratteristiche di fattore di potenza delle apparecchiature,
pertanto non si possono indicare dei valori precisi.
Il rifasamento può venir effettuato in modo distribuito o in modo centralizzato. Il modo distribuito
consiste nel rifasare le singole apparecchiature, il modo centralizzato rifasa invece globalmente
l'impianto.
Il trasformatore dovrà essere rifasato singolarmente per le sue caratteristiche di magnetizzazione
che ne causa assorbimenti anche con i circuiti a valle non in tensione. Potenza reattiva di 12 kvar.
Considerata la relativamente limitata potenza della maggior parte delle apparecchiature si ritiene
opportuno il rifasamento diretto dei motori di maggior potenza ed un rifasamento centralizzato, nel
locale quadri elettrici, che sovrintenda all'intero impianto.
Verificato lo sfasamento effettivo delle apparecchiature si posizioneranno i condensatori di
rifasamento presso il Quadro generale di distribuzione. Si potrà verificare la possibilità di installare un
gruppo di regolazione automatico nel locale quadri elettrici.
L'impianto di rifasamento andrà comunque adeguatamente protetto.
La corrente nominale delle apparecchiature di manovra e protezione dovrà essere
In ≥1,5 Inc
dove Inc è la corrente nominale dei condensatori.
Quando un condensatore viene scollegato dall’impianto tende a conservare il valore di tensione a
cui si trova nel momento del distacco. Questo fenomeno può creare una situazione di pericolo per le
persone e pertanto i condensatori devono essere dotati di un circuito di scarica, che provveda a ridurre la
tensione a un certo valore in un tempo fissato.
Mario Berardengo, ingegnere
55
Venasca, SERIS
La norma CEI 33-1 prescrive l’obbligatorietà del circuito di scarica, a meno che i condensatori
non siano direttamente e permanentemente collegate ad altre apparecchiature elettriche che costituiscano
di per sé degli adeguati circuiti di scarica.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Protezione dalle sovratensioni
Si ritiene necessaria la predisposizione per l'installazione successiva di dispositivi di protezione
dalle sovratensioni.
Nel sistema TN-S, lo schema che si dovrà seguire è il seguente:
dove:
1: dispositivo di protezione contro le sovracorrenti all’origine dell’impianto bt;
2: quadro elettrico principale;
3: Collettore di terra principale;
4: SPD;
5: collegamenti all’impianto di terra (i più breve possibile);
6: apparecchiatura da proteggere;
F: dispositivo di protezione contro le sovracorrenti come richiesto dal costruttore dell’SPD;
RA, RB: resistenza dell’impianto di terra dell’utilizzatore o della cabina.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Gli SPD dovranno essere di classe II e dovranno essere installati nella parte inferiore del quadro,
in modo da ridurre il più possibile la lunghezza del collegamento; parimenti, per limitare la
sovratensione che si verifica nel collegamento tra la rete e gli SPD, si sceglieranno dei dispositivi dotati
di morsetti doppi.
La protezione dei singoli PLC si effettuerà con dispositivi di classe III, posizionati il più vicino
possibile all'apparecchiatura da proteggere.
Preme ricordare che la protezione dalle sovratensioni è di tipo probabilistico e quindi non
assoluta, in quanto potrebbe verificarsi una sovratensione di valore e tempo non adeguato alle protezioni
indicate e quindi capace di recare danni all'impianto o alle attrezzature nonostante le protezioni siano
scelte secondo la regola d'arte.
La Norma CEI 81-8 Guida d'applicazione all'utilizzo di limitatori di sovratensione sugli impianti
elettrici utilizzatori di bassa tensione è chiara al riguardo indicando più volte che l'installazione di
limitatori di sovratensioni può ridurre il rischio del danno.
Mario Berardengo, ingegnere
58
Venasca, SERIS
Connessione degli aerotermi a due velocità.
E’ stata richiesta la possibilità di alimentare gli aerotermi con un sistema stella-triangolo per poter
utilizzare un doppio sistema di velocità.
Si utilizzeranno dei commutatori da barra DIN, che verranno connessi come indica il seguente
disegno.
Mario Berardengo, ingegnere
59
Venasca, SERIS
Riferimenti normativi essenziali
Le principali norme a cui ci si dovrà attenere dovranno essere quelle attualmente in vigore per ciò che
concerne la materia di impianti elettrici e di illuminazione; in particolare per la corretta esecuzione degli
impianti dovranno essere rispettate le seguenti:
- CEI 11-4
Impianti elettrici - linee aeree;
- CEI 11-17
Impianti di trasporto, produzione e distribuzione di energia elettrica - linee in cavo;
- CEI 11-18
Impianti di produzione, trasporto, distribuzione di energia elettrica.
Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni;
- CEI 11-27
Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1 000
V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua;
- CEI 11-48
Esercizio degli impianti elettrici;
- CEI 11-49
Esercizio degli impianti elettrici - Allegati nazionali;
- CEI 16-1
Individuazione dei conduttori isolati;
- CEI 16-2
Individuazione dei morsetti degli apparecchi;
- CEI 16-3
Codifica dei dispositivi indicatori e degli attuatori con colori e con mezzi
supplementari;
- CEI 16-4
Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori;
- CEI 16-6
Codice di designazione dei colori;
- CEI 17-5
Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici;
- CEI 17-11
Apparecchiature a bassa tensione. Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori,
interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili;
- CEI 17-43
Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per
le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione non di
serie(ANS);
- CEI 20-14
Cavi isolati con polivinilcloruro di qualità R2 con grado di isolamento superiore a 3.
- CEI 20-19
Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V;
- CEI 20-20
Cavi isolati in polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V.
- CEI 20-21
Portata dei cavi in regime permanente.
- CEI 20-22
Cavi non propaganti incendio - prove;
- CEI 20-24
Giunzioni e terminazioni per cavi energia;
- CEI 20-33
Giunzioni e terminazioni per cavi energia Uo/U < 1000 V
- CEI 20-35
Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco - parte prima - prova di non propagazione
della fiamma sul singolo cavo verticale;
- CEI 20-36
Prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici;
- CEI 20-37
Prove sui gas emessi durante la combustione dei cavi elettrici;
- CEI 20-39/1
Cavi per energia ad isolamento minerale con tensione di esercizio non superiore a
750 V. Parte 1: Cavi;
- CEI 20-45
Cavi resistenti al fuoco isolati con mescola elastomerica con tensione nominale
Uo/U non superiore a 0,6/1 kV;
- CEI 23-5
Prese a spina per usi domestici e similari;
- CEI 23-8
Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro (PVC) ed accessori;
- CEI 23-12
Prese a spina per usi industriali;
- CEI 23-12/1
Prese a spina per usi industriale. Parte 1: Prescrizioni generali;
- CEI 23-14
Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori;
- CEI 23-16
Prese a spina di tipi complementari per usi domestici e similari;
- CEI 23-18
Interruttori differenziali per uso domestico e similare e interruttori differenziali con
sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari;
- CEI 23-19
Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa;
- CEI 23-31
Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi;
- CEI 23-50
Prese a spina per uso domestico e similari. Parte 1: Prescrizioni generali;
Mario Berardengo, ingegnere
60
Venasca, SERIS
- CEI 23-51
- CEI 31-30
- CEI 31-33
- CEI 31-35
- CEI 31-35/A
-
CEI 33-1
CEI 34-3
CEI 34-4
CEI 34-5
CEI 34-14
- CEI 34-21
- CEI 34-22
-
CEI 34-23
CEI 41-1
CEI 64-2/A
CEI 64-8
- CEI 64-12
-
CEI 64-15
CEI 64-16
CEI 64-17
CEI 64-51
CEI 64-55
- CEI 70-1
- CEI 79-2
- CEI 99-2
- CEI 99-3
- EN 61439-1
- EN 61439-2
- EN 61439-3
- EN 61439-4
- EN 61439-6
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione
per installazioni fisse per uso domestico e similari;
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas
Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi;
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas
Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di
gas (diversi dalle miniere);
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas
Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30)
Classificazione dei luoghi pericolosi;
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas
Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30)
Classificazione dei luoghi pericolosi - esempi di applicazione;
Condensatori di rifasamento per impianti di energia a corrente alternata;
Lampade tubolari a fluorescenza per illuminazione generale;
Alimentatori per lampade tubolari a fluorescenza;
Starter per lampade tubolari a fluorescenza;
Portalampade per lampade tubolari a fluorescenza e portastarter
per starter a
luminescenza;
Apparecchi di illuminazione - Parte I: prescrizioni generali e prove;
Apparecchi di illuminazione - Parte II: prescrizioni particolari, apparecchi di
emergenza;
Apparecchi di illuminazione - Parte II: apparecchi fissi per uso generale;
Relè elettrici a tutto o niente e di misura - norme generali;
Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. Appendici;
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e 1
500V in c.c.
Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario;
Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza artistica e/o storica;
Protezioni contro le interferenze elettromagnetiche negli impianti elettrici;
Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri;
Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali;
Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la
predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati;
Gradi di protezione degli involucri - classificazione.
Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione - Norme
particolari per le apparecchiature.
Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a. – Parte 1: prescrizioni
comuni. (CEI EN 61936-1)
Messa a terra degli impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a. (CEI EN
50522)
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 1: Regole
generali;
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 2: Quadri di
potenza;
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 3: Quadri di
distribuzione per personale non addestrato;
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 4: Quadri
per cantiere;
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 6: Condotti
sbarre.
- Legge n° 186 del 01-03-1968 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.
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- Legge n° 791 del 18-10-1977 Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità europee
(73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad
essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.
- D.P.R. n° 380 del 06-06-2001 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di edilizia. Capo
V.
- Decreto n° 37 del 22-01-2008 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies,
comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia
di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.
- Decreto legislativo n° 81 del 09-04-2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.
123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Con preciso riferimento a quanto prescritto dalle norme d’installazione degli impianti elettrici saranno
scelti ed installati materiali provvisti di Marchio Italiano di Qualità (IMQ) o altro marchio riconosciuto in
ambito CEE o IEC per tutti i prodotti per i quali il marchio è ammesso. Diversamente saranno corredati di
autocertificazione del costruttore o certificati dai laboratori riconosciuti in ambito CEE o IEC.
In ogni caso i materiali saranno scelti fra quanto i primari costruttori presenti sul mercato siano in
grado di offrire, tenendo conto dell’importanza della continuità di servizio e della facilità di
manutenzione.
Mario Berardengo, ingegnere
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Venasca, SERIS
Definizioni
Le definizioni relative agli impianti e alla componentistica in genere sono tratte da quelle indicate
nelle vigenti norme CEI.
Si riportano qui di seguito a titolo esplicativo, ma non limitativo le seguenti definizioni :
1) Parte attiva: conduttore o parte conduttrice in tensione nel servizio ordinario, compreso il
conduttore di neutro.
2) Conduttore di terra: conduttore di protezione che collega il collettore (o nodo) principale di
terra al dispersore o ai dispersori fra loro.
3) Conduttore di protezione: conduttore prescritto per alcune misure di protezione contro i contatti
indiretti per il collegamento di alcune delle seguenti parti:
- masse;
- masse estranee;
- collettore (o nodo) principale di terra;
- dispersore;
- punto della sorgente o neutro artificiale.
4) Massa: parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in
tensione nelle condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condizione di guasto.
5) Componenti di classe I : componente elettrico dotato di isolamento principale e provvisto di un
dispositivo per il collegamento delle masse ad un conduttore di protezione.
6) Componenti di classe II : componente elettrico dotato di doppio isolamento o di isolamento
rinforzato e non provvisto di alcun dispositivo per il collegamento con un conduttore di protezione.
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Venasca, SERIS
Disposizioni per l'esecuzione dei lavori
1) Disposizioni generali
Prima di dare inizio all'esecuzione dei lavori il preposto deve:
a) avere individuato la zona di lavoro. La zona di lavoro è lo spazio entro il quale possono
muoversi le persone e gli oggetti mobili non isolati collegati ad esse durante l'esecuzione di un lavoro
senza che essi possano penetrare, anche accidentalmente, nella zona di guardia. La zona di guardia è lo
spazio costituito dall'insieme dei punti aventi una distanza dalle parti attive nude in tensione minore della
distanza di guardia, per i sistemi di categoria 0 e di categoria I risulta di 15 cm. Nella zona di lavoro
sono ammessi unicamente il preposto e le persone da lui autorizzate.
b) avere verificato che siano state messe fuori tensione ed in sicurezza tutte le parti che possono
interferire con la zona di lavoro, come indicato al punto 2).
c) avere effettuato, dove necessario, la delimitazione della zona di lavoro; qualora la delimitazione
sia effettuata da altri, verificarne l'idoneità.
d) avere comunicato agli addetti ai lavori le informazioni del caso.
2) Messa fuori tensione e in sicurezza
Devono essere individuate in modo certo:
- le parti attive oggetto dei lavori e tutti i punti di loro possibile alimentazione;
- altre parti attive non isolate o non protette che possono interferire con la zona di lavoro; nel caso
in cui per dette parti non si intenda procedere alla protezione contro i contatti diretti, devono essere
individuati tutti i relativi punti di possibile alimentazione.
Le parti attive individuate debbono esser sezionate con dispositivi idonei da tutti i punti di
possibile alimentazione.
Il sezionamento deve essere effettuato su tutti i conduttori attivi.
Per quanto riguarda il sezionamento del conduttore di neutro va tenuto presente che:
- nei sistemi TT ed IT il conduttore di neutro deve sempre essere sezionato;
nei sistemi TN-C il conduttore PEN non deve essere mai sezionato;
- nei sistemi TN-S non è richiesto il sezionamento del neutro, salvo nei circuiti a due conduttori
fase-neutro, quando tali circuiti abbiano a monte un dispositivo di interruzione unipolare sul neutro.
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Venasca, SERIS
In corrispondenza dei dispositivi che garantiscono il sezionamento devono essere apposti cartelli
monitorio segnaletica equivalente con l'indicazione del tipo "lavori in corso - non effettuare manovre".
Quando i dispositivi di sezionamento non sono sotto il diretto controllo di chi esegue i lavori, essi
devono essere resi inaccessibili.
Su tutte le parti attive sezionate deve essere effettuata nella zona di lavoro la verifica dell'assenza
di tensione, mediante idoneo strumento.
Le parti attive individuate devono essere messe in corto circuito ed a terra, direttamente o tramite
il conduttore di neutro, nella zona di lavoro o alle estremità sezionate, mediante idonei dispositivi, nei
casi seguenti;
- se vi sono incertezze nella corretta individuazione di tutti i punti di possibile alimentazione delle
parti attive;
- se non sono soddisfatte le condizioni di inaccessibilità dei dispositivi di sezionamento;
- se vi è rischio di folgorazione per tensioni indotte.
3) Individuazione delle zona di lavoro ed informativa agli addetti
La zona di lavoro deve essere individuata e, se necessario, delimitata prendendo in considerazione
tutte le possibili posizioni che gli operatori possono assumere, anche accidentalmente, nel corso del
lavoro ed il tipo e la dimensione degli attrezzi e materiali usati. Non sono ammesse parti nude in
tensione poste inferiormente ai piedi dell'operatore, se non protette da adeguati ripari.
Prima dell'inizio dei lavori il preposto ai lavori deve comunicare agli addetti le informazioni circa
il lavoro da eseguire e le modalità di esecuzione, le misure di sicurezza prese e le precauzioni che
debbono essere adottate nel corso dei lavori stessi.
4) Ultimazione dei lavori
A lavori ultimati, prima di rimuovere i cartelli monitori e di rimettere in tensione le parti attive
interessate ai lavori, il preposto ai lavori deve:
a) rimuovere gli eventuali collegamenti di cortocircuito e di messa a terra effettuati;
b) ripristinare le protezioni eventualmente rimosse;
c) informare gli addetti ai lavori che le parti attive su cui si è operato devono essere considerate in
tensione.
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5) Esecuzione di lavori in tensione
Per qualsiasi lavorazione comprendente lavori in tensione o situazioni potenzialmente pericolose
non contemplate nelle presenti indicazioni, per qualsiasi situazione in cui risulti impossibile applicare le
disposizioni descritte occorre fare riferimento alle prescrizioni della Norma CEI 11-27 Esecuzione dei
lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V
in corrente continua.
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Venasca, SERIS
Indicazioni di esercizio
E' obbligo del Committente incaricare per lavori di installazione o manutenzione elettrica imprese
iscritte nell'albo provinciale di cui al Decreto 22 gennaio 2008 n° 37 Regolamento concernente
l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005,
recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli
edifici. La verifica di detta iscrizione potrà avvenire mediante richiesta di esibizione del certificato di
iscrizione all'albo.
Si vieta al Committente ogni tipo di manomissione sugli impianti indicati dal presente progetto,
nonché si diffida lo stesso ad apportare o a far apportare, in corso d'opera o di esercizio, qualsiasi tipo di
modifiche agli stessi senza aver interpellato preventivamente un professionista inscritto ad albo
professionale che, se necessario, provvederà alla stesura di una variante in corso d'opera o di un progetto
relativo all'intervento.
L'esecuzione dei lavori deve rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dalla Norma CEI 11-27
Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente
alternata e a 1 500 V in corrente continua.
Sono esclusi dagli obblighi della redazione di progetto e del rilascio del certificato di collaudo, ma
non dal rilascio del certificato di conformità, i lavori concernenti l'ordinaria manutenzione degli
impianti.
Per manutenzione degli impianti si intendono tutti gli interventi finalizzati a contenere il degrado
normale d'uso nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportino la necessità di primi interventi
che comunque non modifichino la struttura essenziale dell'impianto o la loro destinazione d'uso.
Sono soggetti alla redazione di progetto, dal rilascio del certificato di collaudo e della
dichiarazione di conformità i lavori concernenti la manutenzione straordinaria, definita dal legislatore
come ogni manutenzione che non sia ordinaria.
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Venasca, SERIS
Nel caso di ambienti particolari, la Normativa specifica può prescrivere delle verifiche periodiche
che, richiedendo la legislazione vigente impianti a regola d'arte ed individuando la regola dell'arte nella
Normativa CEI, sono quindi obbligatoriamente da effettuarsi con le scadenze indicate nelle norme
stesse.
Si ricorda che gli impianti di protezione da scariche atmosferiche o, secondo la terminologia
tecnica, parafulmini, sono contemplati dal Decreto 22 gennaio 2008 n° 37 all’art. 1, comma 2, lettera
“a”.
Inoltre, all’art. 5, comma 2, lettera “d”, il Decreto ne prevede la progettazione obbligatoria negli
edifici civili con volume superiore a 200 m3.
Il titolare dell'attività con lavoratori dipendenti o con soci è tenuto a presentare richiesta di
omologazione dell'impianto di terra e dell'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche all'ISPESL
competente per territorio; successivamente, secondo le scadenze dettate dal D.P.R. 462/2001, incaricare
ASL/ARPA o organismi abilitati delle verifiche periodiche.
Acqua e altre sostanze conduttrici non devono essere usate in prossimità di conduttori, macchine e
apparecchi elettrici sotto tensione.
Tale divieto deve essere reso noto al personale mediante avvisi o cartelli segnaletici.
Per presa visione:
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