Mario Berardengo ingegnere Via defesio, 8 - Fraz. Attissano - 12022 Busca (: 0171 94 65 03 ( 348 78 25 799 C. Fisc. BRR MRA 64A31 D205L P. iva 02295840041 Progetto esecutivo Relazione Tecnica Impianto Elettrico SERIS Venasca GENERALITÀ .................................................................................................................................................................. 4 VARIANTI ........................................................................................................................................................................ 4 RELAZIONE DI PROGETTO .......................................................................................................................................... 5 IMPIANTO DI MEDIA TENSIONE ................................................................................................................................ 6 CAVO DI COLLEGAMENTO ......................................................................................................................................... 6 QUADRO DI MT .............................................................................................................................................................. 6 CAVO MT DI ALIMENTAZIONE AL TRASFORMATORE ...................................................................................... 10 TRASFORMATORE ...................................................................................................................................................... 10 IMPIANTO DI BASSA TENSIONE .............................................................................................................................. 13 QUADRO DI BASSA TENSIONE ................................................................................................................................. 13 IMPIANTO DI TERRA .................................................................................................................................................. 14 LOCALI ........................................................................................................................................................................... 15 NORME DI RIFERIMENTO .......................................................................................................................................... 17 NORME E PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE ....................................................................................... 18 NORME E PRESCRIZIONI SPECIFICHE PER GLI IMPIANTI DA INSTALLARSI IN AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D'INCENDIO................................................................................................................................. 21 DESCRIZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE ................................................................................................ 25 DESCRIZIONE DELLE CONDUTTURE ..................................................................................................................... 30 DESCRIZIONE DELLE PRESE .................................................................................................................................... 35 DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO D'ILLUMINAZIONE ........................................................................................... 37 Mario Berardengo, ingegnere 2 Venasca, SERIS DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO D'ILLUMINAZIONE ESTERNA ........................................................................ 42 DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO D'ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA ............................................................... 43 AMBIENTI PARTICOLARI .......................................................................................................................................... 46 AMBIENTI PARTICOLARI .......................................................................................................................................... 48 IMPIANTO DI TERRA .................................................................................................................................................. 50 COORDINAMENTO DELLE PROTEZIONI ................................................................................................................ 54 DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO DI RIFASAMENTO ............................................................................................. 55 PROTEZIONE DALLE SOVRATENSIONI .................................................................................................................. 57 CONNESSIONE DEGLI AEROTERMI A DUE VELOCITÀ. ..................................................................................... 59 RIFERIMENTI NORMATIVI ESSENZIALI ................................................................................................................ 60 DEFINIZIONI ................................................................................................................................................................. 63 DISPOSIZIONI PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI .................................................................................................. 64 INDICAZIONI DI ESERCIZIO ...................................................................................................................................... 67 DOCUMENTI IN ALLEGATO ...................................................................................................................................... 69 Mario Berardengo, ingegnere 3 Venasca, SERIS Generalità Le opere in oggetto si riferiscono alla realizzazione di impianti elettrici utilizzatori in media e bassa tensione, in spazi destinati ad ospitare una struttura produttiva, nel Comune di Venasca. Gli impianti dovranno essere realizzati completi, funzionanti e costruiti nel pieno rispetto della regola dell’arte, anche per quei particolari o accessori non specificatamente illustrati o menzionati nei disegni o nelle specifiche, ma necessari al corretto funzionamento ed alla completa rispondenza alle Leggi e Norme vigenti. Varianti Nel corso dei lavori non sono ammesse varianti di esecuzione e di schema rispetto a quanto convenuto in sede di progetto, salvo che le varianti stesse, richieste dal Committente o proposte dall'Impresa installatrice non vengano precisate e concordate per iscritto in successive appendici al progetto. Mario Berardengo, ingegnere 4 Venasca, SERIS Relazione di progetto L'impianto in esame è realizzato con un sistema TN; la fornitura avviene in media tensione, 15 kV, alternata trifase. Il punto di consegna è situato su confine dell'impianto, garantendo l'accesso diretto al personale dell'ente distributore nella parte di sua competenza. La trasformazione di energia avverrà da un unico trasformatore, in bassa tensione 230/400 V 50 Hz, alternata trifase, con una potenza impegnata di 750 kW. Corrente di corto circuito massima Icc = 19 kA. Il sistema di distribuzione sarà a 5 conduttori (3 fasi+ neutro + PE). Impianti realizzati in Categoria I, con un sistema TN. La presente progettazione non si riferisce all’impianto di dispersione della cabina di trasformazione, che verrà fornita completa separatamente da questo intervento. La presente progettazione non si riferisce all’impianto a servizio della centrale termica che sarà progettato e realizzato a cura dell’impresa installatrice termica. Mario Berardengo, ingegnere 5 Venasca, SERIS Impianto di media tensione Cavo di collegamento Il collegamento al punto di consegna dell'energia sarà realizzato con una terna di cavi unipolari tipo FG7H1R 12/20 kV di sezione 95 mm2, in accordo con quanto indicato dalla Norma CEI 0-16, art. 8.5.3.2. Quadro di MT Il quadro di Media Tensione dovrà avere le seguenti prestazioni Tensione nominale Tra le fasi verso massa Sul sezionamento Tra le fasi verso massa Sul sezionamento Corrente nominale delle sbarre Corrente nominale Interruttore Corrente di breve durata 24 50 60 125 145 630 630 12,5 – 16 kV KV 50 Hz / 1 mn 1 kV picco 1,2/50 μs A A kA/1s Quadro Il Quadro dovrà essere di tipo monoblocco in modo da facilitare e velocizzare l’installazione in sito. Dimensioni Le dimensioni non dovranno superare i seguenti valori: Altezza: 2050mm Profondità: 1220mm Larghezza: 750 mm Grado di protezione Mario Berardengo, ingegnere 6 Venasca, SERIS Il quadro dovrà avere i seguenti gradi di protezione: Involucro esterno: IP 2XC Diaframmi interni fra compartimenti: IP 20 Compartimenti Il quadro dovrà essere di tipo LSC2A (loss of service continuity) e PI (Partition Class) come definito dalla norma IEC62271-200. Dovrà essere costituito da due compartimenti elettricamente indipendenti e da una cella di Bassa Tensione: Zona arrivo cavi Zona apparecchiature MT La zona arrivo cavi sarà accessibile dal fronte o dall’alto del quadro. Connessioni cavi L'arrivo dei cavi MT verrà realizzato nella parte inferiore. Il collegamento dei cavi MT verrà effettuato dal lato anteriore o dal fianco dell’unità. I terminali dei cavi dovranno essere collegati mediante bulloni. L'accesso alla cella di collegamento dei cavi MT dipenderà dalla preventiva chiusura del sezionatore di messa a terra dei cavi oppure, ove non presente, dovrà essere prevista opportuna targa monitoria sulla copertura. Architettura e involucri Il quadro dovrà essere del tipo "apparecchiatura con involucro metallico" secondo la definizione della norma IEC 62271-200. Le strutture portanti che compongono l'involucro, dovranno essere realizzate in acciaio, di spessore 2 mm. Tutta la struttura metallica delle unità salvo le parti in lamiera zincata a caldo dovranno essere verniciate in modo da offrire un’ottima resistenza all’usura, il colore dovrà essere bianco RAL 9002. Apparecchiature Al fine di garantire l'efficienza e l'affidabilità dell'intera unità funzionale, tutte le apparecchiature di potenza (Interruttore, sezionatore, sezionatore di terra, etc.) e di misura/protezione (relè, TA, TV, etc.) dovranno obbligatoriamente essere realizzate dallo stesso costruttore del quadro o da aziende appartenenti allo stesso gruppo. Tutti i comandi delle apparecchiature dovranno essere posizionati sul fronte dell’unità funzionale. I quadri saranno equipaggiati dai seguenti componenti : Mario Berardengo, ingegnere 7 Venasca, SERIS Interruttore L'interruttore sarà progettato in conformità alla norma IEC 62271-100. Il mezzo di interruzione usato sarà l’esafluoruro di zolfo con polo in pressione secondo il concetto di "sistema sigillato a vita" in accordo alla normativa CEI EN 60694. Sarà oggetto di rapporti di prove emessi da un laboratorio riconosciuto e accreditato da un organismo internazionale. In ogni caso l'interruttore ed il suo dispositivo di comando dovranno verificare come minimo le seguenti caratteristiche di durata: Numero di operazioni: 10 000. Numero di interruzione alla corrente nominale : 10 000. Sezionatore Il sezionatore dovrà essere conforme alle norme CEI EN 62271-102 e IEC 62271-102 L’apparecchiatura dovrà avere doppio sezionamento ed essere contenuta in un involucro "sigillato a vita”, (CEI EN 60694 allegato E) di resina epossidica con pressione relativa del SF6. Dovrà essere possibile verificare visivamente la posizione del sezionatore a vuoto tramite un apposito oblò. I comandi dei sezionatori saranno posizionati sul fronte dell'unità. Gli apparecchi saranno azionabili mediante una leva asportabile e con sistema “anti-reflex” in modo da assicurare la sicurezza degli operatori. Sezionatore di terra I cavi MT dovranno essere messi a terra per mezzo di un sezionatore di terra conforme alle norme CEI EN 62271-102 IEC 62271-102. Dovrà essere possibile verificare visivamente la posizione del sezionatore di terra tramite un apposito oblò. I comandi del sezionatore di terra saranno posizionati sul fronte dell'unità. L’apparecchio dovrà essere azionabile mediante una leva asportabile e con sistema “anti-reflex” in modo da assicurare la sicurezza degli operatori. La manovra del sezionatore di terra potrà essere impedita mediante blocchi a chiave o l’uso di uno o più lucchetti. Sistema di protezione e controllo I quadri dovranno essere dotati di complessi multifunzionali del tipo a microprocessore. Mario Berardengo, ingegnere 8 Venasca, SERIS Trasformatori di corrente elettronici Trasformatori di corrente elettronici in scatolato termoplastico, con isolamento 0,72 kV adatti al montaggio su cavo MT, avranno l’uscita in mV. Dispositivi di blocco L’interruttore ed il sezionatore dovranno poter essere bloccati in una qualsiasi delle loro posizioni mediante serrature a chiave e/o lucchetti. Istruzioni e comandi L’unità dovrà essere dotata di tutti gli interblocchi necessari per prevenire errate manovre che potrebbero compromettere oltre che l'efficienza e l'affidabilità delle apparecchiature, la sicurezza del personale addetto all'esercizio dell'impianto. In particolare saranno previsti i seguenti interblocchi: blocco a chiave tra l’interruttore e il sezionatore di linea, l'apertura del sezionatore di linea sarà subordinata all'apertura dell'interruttore blocco meccanico tra sezionatore di linea e sezionatore di terra. La chiusura del sezionatore di terra sarà subordinata all'apertura del sezionatore di linea e viceversa. Se non presente il blocco meccanico dovrà essere previsto un blocco a chiave con la stessa funzione. blocco meccanico tra il sezionatore di terra e il pannello asportabile di accesso. Sarà possibile togliere il pannello di accesso solo a sezionatore di terra chiuso, oppure dopo aver rimosso il blocco meccanico con apposito attrezzo. Le serrature di interblocco saranno a matrice non riproducibile in unica copia. Tutte le operazioni di comando delle apparecchiature dovranno essere effettuate utilizzando un solo modello di leva. Installazione Le dimensioni di rispetto da lasciare attorno al quadro saranno le seguenti: Lateralmente: 20 mm. Davanti al quadro: 1200mm, per l’estrazione dell’interruttore Prove Il prodotto dovrà essere certificato per le seguenti prove: Prova di tenuta dielettrica ad impulso. Prova di tenuta dielettrica alla frequenza industriale. Prova di riscaldamento. Mario Berardengo, ingegnere 9 Venasca, SERIS Prova di tenuta alla corrente di breve durata ammessa (sia sul circuito di potenza che su quello di terra). Prova di durata meccanica (interruttore e sezionatori). Verifica del grado di protezione. Verifica del potere di interruzione e di chiusura degli interruttori. Verifica del potere di stabilimento del sezionatore di terra Le prove saranno effettuate in accordo alle corrispondenti norme CEI/IEC. Cavo MT di alimentazione al trasformatore Il quadro MT è collegato al trasformatore MT/bt tramite una terna di cavi unipolari di tipo FG7H1R 12/20 kV, di sezione 35 mm2, posati nel vano di fondazione della cabina, portata Iz = 133 A. Trasformatore Il trasformatore sarà di tipo a secco, in resina. I trasformatori a secco, a fronte di un costo leggermente superiore, presentano risparmi relativi all'assenza di mezzi per la raccolta dell'olio, in presenza di armoniche non aumentano le perdite nel ferro, impiegano più tempo per raggiungere il regime termico e pertanto possono sopportare per brevi periodi maggiori sovraccarichi, necessitano di minore manutenzione. I valori di tensione di corto circuito, perdite a vuoto, perdite a carico, rispecchieranno quanto indicato dalla Norma CEI 14-12, art. 2.7, tab. 2. Dati Tecnici: Potenza nominale * 800 kVA Tensione di riferimento 17,5 kV Tensione di prova a frequenza industriale 38 kV Tensione di impulso 1,2 / 50 microS 50 Hz 1 min 95 kV Tensione primaria 15 kV Tensione secondaria tra le fasi 400 (a vuoto) V Tens. sec. tra le fasi e il neutro 231 (a vuoto) V Regolazione MT Collegamenti Mario Berardengo, ingegnere ± 2 x 2,5% triangolo / stella con neutro - Dyn 11 10 Venasca, SERIS Perdite a vuoto 2 000 W Perdite dovute al carico 75 °C 8 250 W Perdite dovute al carico 120 °C 9 400 W 6 % 1,1 % Tens. di corto circuito Corrente a vuoto Corrente di inserzione Ie / In valore di cresta 9 Corrente di inserzione - costante di tempo Caduta di tensione a pieno carico 0,3 cosϕ = 1 1,21 % Caduta di tensione a pieno carico cosϕ = 0,8 4,46 % Rendimento a 4/4 del carico cosϕ = 1 98,72 % Rendimento a 4/4 del carico cosϕ = 0,8 98,90 % Rendimento a 3/4 del carico cosϕ = 1 98,35 % Rendimento a 3/4 del carico cosϕ = 0,8 98,59 % Rumore potenza acustica Lwa 72 dB (A) Rumore pressione acustica Lpa a 1 m 58 dB (A) * La potenza nominale è riferita a circolazione naturale dell’aria (AN). Essa potrebbe essere aumentata del 30% con l’applicazione di ventilatori di raffreddamento forzato (AF). Mario Berardengo, ingegnere 11 Venasca, SERIS Dimensioni e Pesi Potenza nominale 800 kVA tensione primaria 15 kV tensione di riferimento 17.5 - 24 kV Con armadio di protezione L 2 050 mm P 1 155 mm H 1 965 mm D 670 mm massa 2 460 kg ∅ rulli di scorrimento 125 mm La presenza dell'armadio di protezione impedisce l'accesso al trasformatore e rende superflua la realizzazione di un box in rete metallica. Mario Berardengo, ingegnere 12 Venasca, SERIS Impianto di bassa tensione La conduttura dal trasformatore al quadro generale bt è costituita da cavi unipolari tipo FG7R 0,6/1kV, 4x240 mm2 per fase, posati nel vano di fondazione, portata 1 364 A. Quadro di bassa tensione La linea conduce al Quadro cabina. Colonna 1 Colonna 2 MER LI N GE R IN Colonna 1 MER LI N GE R IN Colonna 2 MER LI N GE R IN MER LI N GE R IN Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un rapido accesso ai componenti interni. Tensione di isolamento 690 V Tensione di esercizio 400 V Corrente nominale d’impiego 1250 A Corrente di corto circuito 25 kA Frequenza 50 Hz Sistema di sbarre 3F+N Grado di protezione IP 55 Verniciatura esterna RAL 9001 Porta trasparente Struttura 1: scomparto cavi a porta piena; dimensioni 300 x 2000 x 600 (LxHxP) Struttura 2: armadio a porta trasparente; dimensioni (650+150) x 2000 x 600 (LxHxP) Mario Berardengo, ingegnere 13 Venasca, SERIS Sistema di sbarre 60x10 (portata superiore a 1250A in involucro IP55), 5 supporti (adeguati a una corrente di cortocircuiti fino a 30 kA). Tipo Schneider Prisma P o equivalente Il quadro elettrico sarà protetto con custodia indeformabile e incombustibile, inoltre sarà costruito secondo la vigente normativa di sicurezza, con le parti in tensione inaccessibili anche a sportello aperto. Tutte le apparecchiature di comando, protezione e controllo dovranno potersi manovrare dall'avanquadro, protezione IP 4X, e dovranno essere munite di targhette indicatrici. Il costruttore del quadro dovrà garantirne la conformità a quanto richiesto dalle Norme CEI. Impianto di terra La presente progettazione non si riferisce all’impianto di dispersione della cabina di trasformazione, che verrà fornita completa e adeguata a quanto richiesto dalla normativa e coordinato con le caratteristiche di protezione indicate dell’ente fornitore. Messa a terra del neutro La sezione del conduttore di messa a terra del neutro dipende dalle caratteristiche della rete elettrica di media tensione che il distributore non ha ancora indicato, nonostante la richiesta, tramite PEC, del Sarà quindi cura del Direttore dei lavori procedere alla verifica delle correnti di corto circuito ed al conseguente dimensionamento dei conduttori di protezione per la messa a terra del neutro, del trasformatore e dei conduttori di protezione. Dispersore Come già indicato il presente progetto non riguarda l’impianto di dispersione della cabina di trasformazione che verrà fornita completa anche in queste parti. Mario Berardengo, ingegnere 14 Venasca, SERIS Locali I locali destinati ad ospitare la cabina di trasformazione non sono oggetto della presente progettazione. Dovranno avere le dimensioni adeguate a quanto indicato dalla norma CEI 0-16, art. 8.5.9. Il pavimento dovrà essere rialzato di 20 cm rispetto al piano di campagna per evitare possibilità di allagamenti. Le aperture dovranno essere incombustibili e garantiranno l'accesso delle apparecchiature e del personale. Ventilazione La ventilazione naturale del trasformatore è affidata alle aperture del locale prefabbricato che dovranno essere adeguate al trasformatore da 800 kVA installato. Sarà quindi cura del Direttore dei lavori procedere alla verifica della ventilazione in base alle aperture presenti ed, eventualmente, richiedere l’allargamento di dette aperture. Illuminazione Verranno installate due plafoniere fluorescenti 2x36 W, IP 55. Il punto di comando locale sarà un interruttore semplice. L’illuminazione di sicurezza sarà garantita da un apparecchio d’illuminazione da 600 lm simile a quanto previsto nella struttura lavorativa. Si vedano i paragrafi Descrizione dell’impianto d’illuminazione e Descrizione dell’impianto d’illuminazione di sicurezza per maggiori chiarimenti. Forza Mario Berardengo, ingegnere 15 Venasca, SERIS Nel locale cabina di trasformazione verrà installato un quadretti dotati di prese a spina per usi industriali, conformi alle norme CEI 23-12 e CEI 23-12/1. Sarà dotato dei seguenti dispositivi: - presa universale (P30 e P17-11), IP 55; - presa IEC 309 monofase, IP 65; - presa IEC 309 trifase, IP 65; - presa IEC 309 trifase con neutro, IP 65. Si veda il paragrafo Descrizione delle prese per maggiori chiarimenti. Mario Berardengo, ingegnere 16 Venasca, SERIS Norme di riferimento Le apparecchiature di Media Tensione dovranno essere progettate, costruite e collaudate in conformità alle Norme CEI EN (Comitato Elettrotecnico Italiano), IEC (International Electrotechnical Commission) in vigore ed in particolare le seguenti: CEI EN 62271-200 (IEC 62271-200) Apparecchiature in involucro metallico per correnti alternate AT CEI EN 62271-100 (IEC 62271-100) Interruttori per correnti alternate AT CEI EN 62271-102 (IEC 62271-102) Sezionatori in corrente alternata e sezionatori di terra CEI EN 60044-8 (IEC 60044-8), classificazione CEI 38-8 Trasformatori di corrente elettronici Mario Berardengo, ingegnere 17 Venasca, SERIS Norme e prescrizioni di carattere generale da osservarsi per tutto l'impianto, salvo prescrizioni particolari nei capitoli successivi. 1) Tensione di funzionamento La tensione di funzionamento è 400/230 V - 50 Hz. La fornitura avviene in corrente alternata trifase; sarà cura dell'installatore assicurare la migliore equilibratura del carico. 2) Suddivisione dei circuiti L'impianto va suddiviso in un adeguato numero di circuiti, ognuno dei quali avrà origine direttamente dal quadro e sarà convenientemente protetto. La suddivisione e la protezione dei circuiti e la formazione delle linee sono indicate nei disegni allegati. 3) Materiali e loro installazione Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati devono essere adatti all'ambiente in cui sono installati e devono in particolare resistere alle azioni meccaniche, chimiche e termiche alle quali possono essere esposti durante il funzionamento. Devono inoltre essere corrispondenti alle Norme C.E.I. e alle tabelle di unificazione CEI-UNEL dove queste esistono; in particolare saranno preferiti materiali muniti del marchio di qualità. I cavi devono avere la sezione indicata in progetto. La sezione minima ammessa, in accordo con la Norma C.E.I. 64-8 art. 524.1, è di 1,5 mm2 per i conduttori di rame. Dove non specificato diversamente i conduttori unipolari saranno isolati in P.V.C. per tensioni di esercizio fino a 450/750 V del tipo non propagante l'incendio, Tab. UNEL 3575 C.E.I. 20-22, N07V-K, mentre i cavi multipolari saranno N1VV-K, isolati in P.V.C., non propaganti l'incendio. I cavi unipolari facenti parte del medesimo circuito dovranno essere installati nel medesimo tubo o canale. I conduttori di protezione possono essere comuni a più circuiti, in questo caso devono avere la sezione pari a quella del conduttore di fase di sezione maggiore. Mario Berardengo, ingegnere 18 Venasca, SERIS Colori distintivi dei conduttori: a) Conduttori di protezione: giallo-verde. b) Conduttori di neutro: blu chiaro. c) Conduttori di fase: nero, marrone, grigio (se di un solo colore contrassegnare le fasi con anelli). 4) Quadri I quadri di distribuzione devono essere protetti con custodia indeformabile e incombustibile, con grado di protezione almeno IP 4X. I quadri devono poi essere costruiti secondo la vigente normativa di sicurezza, avere il portello frontale copri apparecchiature apribile ed avere le parti in tensione inaccessibili anche a sportello aperto. Tutte le apparecchiature di comando, protezione e controllo dovranno potersi manovrare dall'avanquadro e dovranno essere munite di targhette indicatrici. L'avanquadro sarà a sua volta protetto mediante un portello, munito di guarnizioni in gomma od analoghe e con pannello trasparente che consenta il controllo visivo dei comandi e targhette. Tutti i quadri saranno cablati secondo gli schemi, facendo uso di bandellaggio di rame, di canalette portacavi e di idonei capicorda numerati. Sarà poi cura del costruttore numerare anche le morsettiere e mantenere sempre la stessa sequenza (R, S, T) per tutte le linee trifasi. 5) Costruzione delle linee Le linee principali e secondarie di alimentazione comandate e protette mediante interruttori automatici onnipolari e munite di dispositivi differenziali per la protezione contro le tensioni di contatto verso terra, saranno realizzate secondo le prescrizioni della Norma C.E.I. 64-8, Capitolo 52 - Scelta e messa in opera delle condutture, con i conduttori prescritti al comma 3 del presente articolo. Non sono ammessi conduttori di neutro facenti anche la funzione di conduttori di protezione, PEN; i conduttori di protezione ed il neutro saranno sempre rigorosamente separati. Gli attraversamenti dei muri verranno eseguiti rivestendo il foro o con spezzoni degli elementi modulari o con tubi di plastica pesante di diametro interno opportuno. Sia per le linee in tubo che per quelle in elementi lineari prefabbricati, il tracciato deve essere rettilineo, orizzontale o verticale, con curve effettuate con particolari accorgimenti che non pregiudichino, per le linee in tubo, la sfilabilità dei conduttori. Le tubazioni dovranno essere adeguate alle condizioni di posa, in particolare i tubi annegati nel calcestruzzo dovranno essere di tipo autorinvenente. Le giunzioni tra i conduttori saranno effettuate utilizzando morsetti a mantello e morsettiere adeguate alle sezioni. Non sono ammesse giunzioni mediante attorcigliatura ricoperta da nastro isolante. Mario Berardengo, ingegnere 19 Venasca, SERIS 6) Apparecchiature di comando e protezione Gli interruttori automatici dovranno avere tutti i poli protetti. L'installatore dovrà seguire i dettami dei disegni. 7) Impianto di terra Si faccia riferimento al paragrafo Descrizione Impianto terra e coordinamento delle protezioni. 8) Collegamenti equipotenziali Si faccia riferimento al paragrafo Descrizione Impianto terra e coordinamento delle protezioni. 9) Istruzioni del costruttore Oltre alle prescrizioni di installazione indicate dalle varie Norme CEI interessate, l'installatore dovrà osservare tutte le istruzioni di installazione dettate dai costruttori del materiale impiegato. Mario Berardengo, ingegnere 20 Venasca, SERIS Norme e prescrizioni specifiche per gli impianti installarsi in ambienti a maggior rischio in caso d'incendio da 1) I componenti elettrici devono essere limitati a quelli necessari per l'uso degli ambienti stessi, fatta eccezione per le condutture, la quali possono anche transitare. 2) Nel sistema di vie d'uscita non devono essere installati componenti elettrici contenenti fluidi infiammabili. I condensatori ausiliari incorporati in apparecchi non sono soggetti a questa prescrizione. 3) Negli ambienti nei quali è consentito l'accesso a la presenza del pubblico, i dispositivi di manovra, controllo e protezione, fatta eccezione per quelli destinati a facilitare l'evacuazione, devono essere posti in luogo a disposizione del personale addetto o posti entro involucri apribili con chiave o attrezzo. 4) Tutti i componenti elettrici devono rispettare le prescrizioni contenute nella Sezione 422 della Norma CEI 64-8 sia in funzionamento ordinario dell'impianto sia in situazione di guasto dell'impianto stesso, tenuto conto dei dispositivi di protezione. Inoltre i componenti applicati in vista (a parete o a soffitto) per i quali non esistono le Norme relative, devono essere di materiale resistente alle prove previste nella tabella riportata nel Commento della Sezione 422 della Norma CEI 64-8, assumendo per la prova al filo incandescente 650 °C anziché 550°C. 5) Gli apparecchi d'illuminazione devono inoltre essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti illuminati, se questi ultimi sono combustibili, ed in particolare per i faretti ed i piccoli proiettori tale distanza deve essere: - fino a 100 W: 0,5 m; - da 100 a 299 W: 0,8 m; - da 300 a 500 W: 1 m. Mario Berardengo, ingegnere 21 Venasca, SERIS Gli apparecchi di illuminazione con lampade ad alogeni e quelli con lampade ad alogenuri devono essere del tipo con schermo di sicurezza per la lampada e con proprio dispositivo contro le sovracorrenti. 6) Le condutture che transitano questi luoghi, ma che non sono destinati all’alimentazione elettrica al loro interno, non devono avere connessioni lungo il percorso all’interno di questi luoghi. 7) E' vietato l'uso dei conduttori PEN (schema TN-C); la prescrizione non è valida per le condutture che transitano soltanto. 8) Le condutture elettriche che attraversano le vie d'uscita di sicurezza non devono costituire ostacolo al deflusso delle persone e preferibilmente non essere a portata di mano. 9) I conduttori dei circuiti in corrente alternata devono essere disposti in modo da evitare pericolosi riscaldamenti delle parti metalliche per effetto induttivo, particolarmente quando si usano cavi unipolari. 10) Le condutture, comprese quelle che transitano soltanto, devono essere realizzate in uno dei modi indicati qui di seguito in 10 a), 10 b), 10 c): 10 a) - condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili; - condutture realizzate con cavi in tubi protettivi o involucri metallici, con grado di protezione almeno IP 4X; - condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione sprovvisti all'esterno di guaina non metallica; 10 b) - condutture realizzate con cavi multipolari muniti di conduttore di protezione concentrico, o di una guaina metallica, o di un’armatura aventi caratteristiche tali da poter svolgere la funzione di conduttore di protezione; - condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione provvisti all'esterno di guaina non metallica; - condutture realizzate con cavi aventi schermi sulle singole anime con funzione di conduttore di protezione; Mario Berardengo, ingegnere 22 Venasca, SERIS 10 c) - condutture diverse da quelle in 10 a) e 10 b), realizzate con cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione; - condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari sprovvisti di conduttore di protezione, contenuti in tubi protettivi metallici o involucri metallici senza particolare grado di protezione; - condutture realizzate con cavi unipolari o multipolari non provvisti di conduttore di protezione, contenuti in tubi protettivi o involucri costruiti con materiale isolante, chiusi con grado di protezione almeno IP 4X, installati in vista; qualora i suddetti involucri siano installati in vista e non esistano relative norme CEI di prodotto, si devono applicare i criteri di prova indicati nella tabella riportata nel commento alla Sezione 422 della Norma CEI 64-8, assumendo per la prova al filo incandescente 850 °C anziché 650 °C; - binari elettrificati e condotti sbarre con grado di protezione almeno IP 4X. 11) I circuiti che entrano o attraversano gli ambienti a maggior rischio in caso d'incendio, devono essere protetti contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti con dispositivi di protezione posti all’origine dei circuiti. Per la protezione delle condutture di cui in 10 c) i circuiti devono essere protetti, oltre che con le prescrizioni generali del capitolo 43 e della sezione 473 della Norma CEI 64-8 con dispositivo a corrente differenziale avente corrente nominale d’intervento no superiore a 300 mA anche ad intervento ritardato, quando non sia possibile, per esempio per continuità di servizio, proteggere i circuiti di distribuzione con tale dispositivo differenziale si può ricorrere all’uso di dispositivo differenziale non superiore a 1 A ad intervento ritardato. Sono escluse le condutture facenti parte di circuiti di sicurezza e le condutture racchiuse in involucri con grado di protezione almeno IP 4X, ad eccezione del tratto finale uscente dall'involucro per il necessario collegamento all'apparecchio utilizzatore, Per le condutture di cui in 10 b) e 10 c) la propagazione dell'incendio lungo le stesse deve essere evitata in uno dei modi seguenti: - utilizzando cavi "non propaganti la fiamma" in conformità con la Norma CEI EN 50265 (CEI 20-35) quando sono installati individualmente o sono distanziati tra loro non meno di 250 mm nei tratti in cui seguono il medesimo percorso, oppure quando i cavi sono installati in tubi protettivi o canali con grado di protezione almeno IP 4X; - utilizzando cavi "non propaganti l'incendio" in conformità con la Norma CEI EN 50266 (CEI 20-22 cat. II o cat III); qualora essi vengano installati in quantità tali da superare i limiti stabiliti dalla Norma CEI EN 50266, devono essere adottati provvedimenti integrativi indicati al punto seguente; - adottando sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti come indicato nella Norma CEI 1117. Mario Berardengo, ingegnere 23 Venasca, SERIS 12) devono essere previste barriere tagliafiamma in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio. Le barriere tagliafiamma devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco almeno pari a quelle richieste per gli elementi costruttivi in cui sono installate. 13) le presenti indicazioni devono essere integrate da quanto indicato nella Norma CEI 64-8 parte 7° per i vari aspetti. Mario Berardengo, ingegnere 24 Venasca, SERIS Descrizione dei dispositivi di protezione I dati relativi ai dispositivi di protezione si possono ricavare dalle tavole in allegato. Dal quadro di bassa tensione situato nella cabina di trasformazione, si diparte una linea realizzata in cavi unipolari protetta da interruttore magneto termico differenziale regolabile. La linea conduce al Quadro generale, posto nel locale quadri elettrici. Colonna 1 Colonna 2 ME R LIN GER IN Colonna 3 MER LI N GER IN Colonna 4 ME R LIN GE R IN MER LI N GE R IN Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un rapido accesso ai componenti interni. Tensione di isolamento 690 V Tensione di esercizio 400 V Corrente nominale d’impiego 3200 A Corrente nominale di cresta ammissibile 187 kA Corrente nominale di breve durata ammissibile 85 kA / 1s Frequenza 50 Hz Sistema di sbarre 3F+N Grado di protezione IP 55 Verniciatura esterna RAL 9001 Porta trasparente Mario Berardengo, ingegnere 25 Venasca, SERIS Struttura 1: scomparto cavi a porta piena; dimensioni 300 x 2000 x 600 (LxHxP) Struttura 2: armadio a porta trasparente; dimensioni (650+150) x 2000 x 600 (LxHxP) Struttura 3: armadio a porta trasparente; dimensioni 650 x 2000 x 600 (LxHxP) Struttura 4: scomparto cavi a porta piena; dimensioni 300 x 2000 x 600 (LxHxP) Sistema di sbarre 80x5 (portata superiore a 900A in involucro IP55), 6 supporti (adeguati a una corrente di cortocircuiti fino a 40kA). Tipo Schneider Prisma P o equivalente Il quadro elettrico sarà protetto con custodia indeformabile e incombustibile, inoltre sarà costruito secondo la vigente normativa di sicurezza, con le parti in tensione inaccessibili anche a sportello aperto. Tutte le apparecchiature di comando, protezione e controllo dovranno potersi manovrare dall'avanquadro, protezione IP 4X, e dovranno essere munite di targhette indicatrici. Il costruttore del quadro dovrà garantirne la conformità a quanto richiesto dalle Norme CEI. Alimentati dal Quadro generale i quadri Integratori 1, Integratori 2, Unità di trattamento aria, Magazzino 1, Magazzino 2, Magazzino 3/Depuratore, Uffici, Spogliatoi, Centrale termica, Compressori, Fotovoltaico. Quadro Integratori 1 Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un rapido accesso ai componenti interni. Tensione di isolamento 690 V Tensione di esercizio 400 V Corrente nominale d’impiego 3200 A Corrente nominale di cresta ammissibile 187 kA Corrente nominale di breve durata ammissibile 85 kA / 1s Frequenza 50 Hz Sistema di sbarre 3F+N Mario Berardengo, ingegnere 26 Venasca, SERIS Grado di protezione IP 55 Verniciatura esterna RAL 9001 Porta trasparente Colonna 1 Colonna 2 ME R LIN GER IN Colonna 3 MER LIN GER IN ME R LIN GER IN Struttura 1: scomparto cavi a porta piena; dimensioni 300 x 2000 x 400 (LxHxP) Struttura 2: armadio a porta trasparente; dimensioni (650+150) x 2000 x 400 (LxHxP) Struttura 3: armadio a porta trasparente; dimensioni 650 x 2000 x 400 (LxHxP) Sistema di sbarre 60x5 (portata superiore a 750A in involucro IP55), 6 supporti (adeguati a una corrente di cortocircuiti fino a 40kA). Tipo Schneider Prisma P o equivalente Quadro Integratori 2 Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un rapido accesso ai componenti interni. Tensione di isolamento 690 V Tensione di esercizio 400 V Corrente nominale d’impiego 3200 A Corrente nominale di cresta ammissibile 187 kA Corrente nominale di breve durata ammissibile 85 kA / 1s Mario Berardengo, ingegnere 27 Venasca, SERIS Frequenza 50 Hz Sistema di sbarre 3F+N Grado di protezione IP 55 Verniciatura esterna RAL 9001 Colonna 1 Struttura: armadio a porta trasparente; dimensioni 600 x 1900 x 260 (LxHxP) Sistema di sbarre 15x5 (portata superiore a 160A in involucro IP55), 3 supporti (adeguati a una corrente di cortocircuiti fino a 15kA). Tipo Schneider Prisma G o equivalente. Quadro Unità di trattamento aria Il quadro sarà composto da più colonne, modulare, realizzato in lamiera e acciaio, grado di protezione IP 4X a sportello aperto, pannelli frontali in lamiera sfinestrati e dotati di cerniera per un rapido accesso ai componenti interni. Tensione di isolamento 690 V Tensione di esercizio 400 V Corrente nominale d’impiego 630 A Corrente nominale di cresta ammissibile 187 kA Corrente nominale di breve durata ammissibile 85 kA / 1s Frequenza 50 Hz Sistema di sbarre 3F+N Grado di protezione IP 55 Verniciatura esterna RAL 9001 Mario Berardengo, ingegnere 28 Venasca, SERIS Colonna 1 Colonna 2 MER LI N GE R IN MER LI N GE R IN Struttura: armadio a porta trasparente; dimensioni (800+300) x 2000 x 400 (LxHxP) Sistema di sbarre 60x5 (portata superiore a 750A in involucro IP55), 6 supporti (adeguati a una corrente di cortocircuiti fino a 25kA). Tipo Schneider Prisma o equivalente. Quadri Magazzini 1, 2, 3 e similari Il quadro elettrico sarà di tipo monoblocco per automazione, realizzato in resina, sportello trasparente, grado di protezione IP 65 (IP 4X a sportello aperto), piastra di fondo, tre guide DIN regolabili, supporti per apparecchiature. Tensione di esercizio 400 V Frequenza 50 Hz Grado di protezione IP 65 54 moduli Porta con oblò Dimensioni 500 x 430 x 210 (LxHxP) Tipo Pedro Bocchiotti o equivalente A valle delle protezioni saranno presenti linee di distribuzione realizzate in cavo isolante non propagante l'incendio, se ne vedano le caratteristiche di sezione e formazione nelle tavole relative ai quadri. Mario Berardengo, ingegnere 29 Venasca, SERIS Descrizione delle condutture Saranno presenti più tipi di condutture in cavo: Mario Berardengo, ingegnere cavi senza guaina in tubi protettivi metallici circolari con grado di protezione almeno IP 4X posati su o distanziati da pareti Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 3 e paragrafo a2) dell'art. 751.04.2.6 cavi senza guaina in tubi protettivi isolanti con grado di protezione almeno IP 4X posati su o distanziati da pareti, assumendo per la prova al filo incandescente 850°C Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 3 e paragrafo c3) dell'art. 751.04.2.6 cavi multipolari in tubi protettivi metallici circolari con grado di protezione almeno IP 4X posati su o distanziati da pareti Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 3A e paragrafo a2) dell'art. 751.04.2.6 cavi multipolari sprovvisti di conduttore di protezione in tubi protettivi isolanti con grado di protezione almeno IP 4X posati su o distanziati da pareti, assumendo per la prova al filo incandescente 850°C Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 3A e paragrafo c3) dell'art. 751.04.2.6 cavi senza guaina in tubi protettivi annegati nella muratura Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 5 e paragrafo a1) dell'art. 751.04.2.6 cavi multipolari in tubi protettivi annegati nella muratura Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 5A e paragrafo a1) dell'art. 751.04.2.6 30 Venasca, SERIS Mario Berardengo, ingegnere cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione, con o senza armatura posati su o distanziati da pareti Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 11 e paragrafo c1) dell'art. 751.04.2.6 cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione, con o senza armatura posati fissati su soffitti Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 11A e paragrafo c1) dell'art. 751.04.2.6 cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione, con o senza armatura distanziati da soffitti Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 11B e paragrafo c1) dell'art. 751.04.2.6 cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione, con o senza armatura su passerelle non perforate Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 12 e paragrafo c1) dell'art. 751.04.2.6 cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione, con o senza armatura su passerelle perforate (o su reti metalliche) con percorso orizzontale o verticale Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 13 e paragrafo c1) dell'art. 751.04.2.6 cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione, posati in controsoffitti Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 25 e paragrafo c1) dell'art. 751.04.2.6 cavi multipolari provvisti di conduttore di protezione, in canali posati su parete con percorso orizzontale o verticale Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 31 e paragrafo c1) dell'art. 751.04.2.6 cavi unipolari con guaina o multipolari in tubi protettivi od in cunicoli interrati Norma CEI 64-8/5, tab. 52C, rif. 61 31 Venasca, SERIS Nella posa entro tubazioni le dimensioni e conformazioni dei passaggi consentiranno un comodo infilaggio e sfilaggio dei cavi contenuti; le superfici interne saranno sufficientemente lisce e prive di spigoli per evitare il danneggiamento dei conduttori. L'esecuzione della posa dei cavi risulterà tale da garantire il corretto funzionamento e da raggiungere un gradevole aspetto estetico degli impianti. Sarà evidenziata ogni giunzione diretta sui cavi, che saranno tagliati alla lunghezza adatta ad ogni singola applicazione. Saranno eseguite giunzioni dirette solamente nei cavi le cui tratte superino la pezzatura commerciale. Le giunzioni e le derivazioni saranno eseguite solamente entro scatole con morsetti di sezione adeguata alla sezione dei cavi e alle correnti in transito. I morsetti saranno di tipo a mantello o componibili su guida DIN, con base in materiale isolante, incombustibile isolante, e saranno adeguati alla sezione dei conduttori derivati. I conduttori saranno disposti ordinatamente nelle cassette, con un minimo di ricchezza. L'ingresso dei cavi posati a vista nelle scatole di derivazione o di transito sarà sempre realizzato a mezzo di appositi raccordi pressacavo. La Norma 64-8, art. 751.04.2.7, richiede inoltre che i circuiti terminali, singoli o raggruppati, facenti parte di condutture di cui in 751.04.2.6c), se non racchiusi con grado di protezione almeno IP 4X e ad eccezione del tratto finale uscente dall'involucro per il necessario collegamento all'apparecchio utilizzatore, siano protetti con dispositivo a corrente differenziale avente corrente nominale d'intervento non superiore a 0,300 A. I cavi unipolari saranno di tipo: - N07V-K: cavo unipolare in rame, senza guaina, isolato in PVC con conduttore a corda flessibile per posa fissa non propagante l'incendio (a norme CEI 20-20, 20-22); - FG7R 0,6/1 kV: cavo unipolare in rame, isolato in gomma G7, con guaina in PVC, con conduttore a corda flessibile per posa fissa non propagante l'incendio, (a norme CEI 20-13, 20-22). Il cavo N07V-K è ammesso solo in tubazioni sottotraccia, in particolare solo all’interno delle strutture; in tutte le altre situazioni si dovranno utilizzare cavi con guaina o multipolari. I cavi multipolari saranno di tipo: - FG7OR 0,6/1 kV: cavo multipolare in rame, isolato in gomma G7, con guaina in PVC, con conduttore a corda flessibile per posa fissa non propagante l'incendio, (a norme CEI 20-13, 20-22); - FROR 450/750 V: cavo multipolare con isolamento e guaina in PVC (non propagante l'incendio), soggetto a certificato con sorveglianza IMQ; - H07RN-F: cavo multipolare con isolamento in gomma (R) e guaina in policloroprene, resistente all’acqua e all’abrasione, per posa mobile, non propagante la fiamma, (non adatto alla posa interrata). Mario Berardengo, ingegnere 32 Venasca, SERIS Altre tipologie, che si rendessero necessarie per eventuali integrazioni o imprevisti, sono le seguenti: Posa all'interno e all'esterno (non interrata): H07V-K cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante la fiamma), a norme 2020, 20-35; N07V-K cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante l'incendio), a norme 2020, 20-22; H07V-R cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante la fiamma), conduttore rigido a corda, a norme 20-20, 20-35; H07V-U cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante la fiamma), conduttore rigido a filo unico, a norme 20-20, 20-35; FROR 450/750 V cavo multipolare con isolamento e guaina in PVC (non propagante l'incendio), soggetto a certificato con sorveglianza IMQ. Posa all'interno e all'esterno (anche interrata): N1VV-K cavo unipolare o multipolare con isolamento e guaina in PVC (non propagante l'incendio), a norme 20-14, 20-22; FG7OR 0,6/1 kV cavo multipolare, isolato in gomma G7, con guaina in PVC (non propagante l'incendio), a norme 20-13, 20-22; FG7R 0,6/1 kV cavo unipolare, isolato in gomma G7, con guaina in PVC (non propagante l'incendio), a norme 20-13, 20-22; la gomma G7 ha sostituito la gomma G5 che è ugualmente idonea. Posa all'interno e all'esterno (per posa mobile): H07RN-F cavo unipolare o multipolare, isolato in gomma, con guaina in policloroprene, resistente all'acqua e all'abrasione (non propagante la fiamma), a norme 20-19, 20-35;(Norma CEI 64-8/7, commento 704.521.1.7.3: i cavi flessibili del tipo FG7O-K e H07BQ-F sono considerati esempi di cavi equivalenti al tipo H07RN-F) FG1K 450/750 V cavo unipolare, isolato in gomma, con guaina in policloroprene (non propagante la fiamma), a norme 20-35; FG1OK 450/750 V cavo multipolare, isolato in gomma, con guaina in policloroprene (non propagante la fiamma), a norme 20-35. Cavi per segnalazione: H05V-K cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante la fiamma), a norme 2020, 20-35; H05RN-F cavo multipolare flessibile isolato in gomma, con guaina in policloroprene, a norme 20-19, 20-35; FROR 300/500 V cavo multipolare con isolamento e guaina in PVC, soggetto a certificato con sorveglianza IMQ. I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL. In particolare i conduttori di neutro e di protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Le sezioni minime delle derivazioni ai singoli punti luce saranno di 1,5 mm2, in tubazioni con diametro non inferiore a ø 20 mm. Le sezioni minime delle derivazioni ai singoli punti presa saranno di 2,5 mm2, in tubazioni con diametro non inferiore a ø 25 mm. Mario Berardengo, ingegnere 33 Venasca, SERIS In ogni caso non sono ammesse sezioni inferiori a 1,5 mm2. L'unico materiale ammesso per i conduttori dei cavi è il rame (Norma CEI 64-8/7, art. 752.52.2). Mario Berardengo, ingegnere 34 Venasca, SERIS Descrizione delle prese Le prese nei vari locali saranno di tipo bipolare con alveoli protetti, permettendo l'inserzione di spine da 10 A e da 16 A, indicate dalla Norma CEI 23-50 con la sigla P17/11. Verranno installate nei vari ambienti anche prese universali, con terra laterale e centrale, a sigla P30 - P17/11, che permetteranno l'inserzione di spine da 10 A e da 16 A e di spine di tipo schuko. Esternamente verranno installate prese universali, a sigla P30 - P17/11, in involucri IP 55 sia senza spina che a spina inserita. ø 5,5 ø 4,4 ø 5,5 ø 4,4 19 26 ø 5,5 26 19 ø 4,4 ø 5,5 P17 P11 P17/11 ø 5,5 ø 5,5 19 ø 4,4 26 19 ø 4,4 ø 5,5 P30 P30 - P17/11 Prese normalizzate, secondo la Norma CEI 23-50 Nei locali produttivi e nei magazzini verranno installati dei quadretti dotati di prese a spina per usi industriali, conformi alle norme CEI 23-12 e CEI 23-12/1. Saranno dotati dei seguenti dispositivi: - interruttore magneto-termico tetrapolare In 16 A; Mario Berardengo, ingegnere 35 Venasca, SERIS - presa universale (P30 e P17-11), IP 55; - presa RJ 45, cat. 6, IP 55; - presa IEC 309 monofase, IP 65; - presa IEC 309 trifase, IP 65; - presa IEC 309 trifase con neutro, IP 65. Esternamente al Magazzino 1 verrà installato un quadretti per l’alimentazione dei muletti. Sarà dotato dei seguenti dispositivi: - interruttore magneto-termico tetrapolare In 16 A; - 3 prese IEC 309 monofase, IP 65. Nel collegare le prese trifasi si deve mantenere costante il senso ciclico delle fasi, ad evitare che il motore di un utilizzatore alimentato da prese diverse possa invertire il senso di marcia. Le prese ad uso industriale saranno installate a 1,15 cm di altezza. Si vedano le tavole per la dislocazione dei vari elementi. L’impianto disporrà di apparecchiature connesse direttamente alle proprie protezioni nei quadri elettrici; non risulta ancora disponibile il preciso posizionamento di questa serie di apparecchiature, conseguentemente l’indicazione presente nelle tavole planimetriche è da considerarsi provvisoria, da correggere, se necessario, in fase di realizzazione dell’opera. Mario Berardengo, ingegnere 36 Venasca, SERIS Descrizione dell'impianto d'illuminazione La struttura ospita diverse tipologie di locali, per questa motivazione sono state studiate diverse tipologie di illuminazione. Il riferimento principale è la Norma UNI EN 12464-1 Illuminazione di posti di lavoro. Sono stati individuate le seguenti tipologie di locali cui corrispondono i valori d’illuminamento indicati dal paragrafo 5.3 della norma: 1.1.1 Zone di circolazione e corridoi; 1.2.4 Guardaroba, gabinetti, bagni, toilette; 1.4.2 Zone di trasporto, imballaggio, spedizione; 2.5.5 Produzione farmaceutica; 3.2 Scrittura, dattilografia, lettura, elaborazione dati. Nelle zone produttive la norma richiede un illuminamento medio Em di 500 lx, un indice di abbagliamento UGRL di 22, un fattore di resa cromatica Ra di 80. Sono state scelte apparecchiature da incasso nella struttura di controsoffitto a pannelli 60 x 60 cm, dotate delle seguenti caratteristiche: emissione diretta con schermo opale. Grado di protezione IP 4X. Cablaggio con alimentatore elettronico, in classe 1. Lampade fluorescenti PL, con attacco 2G11. Potenza delle lampade 4 x 55 W o 4 x 40 W dotato di marchio IMQ Tipo Ideallux 83.2/37/TLO/CAE o Ideallux 83.2/36/TLO/CAE. Mario Berardengo, ingegnere 37 Venasca, SERIS Nei magazzini la norma richiede un illuminamento medio Em di 300 lx, un indice di abbagliamento UGRL di 25, un fattore di resa cromatica Ra di 60. Sono state scelte apparecchiature da incasso nella struttura di controsoffitto a pannelli 60 x 60 cm, dotate delle seguenti caratteristiche: emissione diretta con ottica di tipo U. Grado di protezione IP 2X. Cablaggio con alimentatore elettronico, in classe 1. Lampade fluorescenti PL, con attacco 2G11. Potenza delle lampade 4 x 55 W o 4 x 40 W dotato di marchio IMQ Tipo Ideallux 83.2/37/U/CAE o Ideallux 83.2/36/U/CAE. Negli uffici la norma richiede un illuminamento medio Em di 500 lx, un indice di abbagliamento UGRL di 19, un fattore di resa cromatica Ra di 80. Sono state scelte apparecchiature da incasso nella struttura di controsoffitto a pannelli 60 x 60 cm, dotate delle seguenti caratteristiche: emissione diretta con ottica di tipo dark light. Grado di protezione IP 2X. Cablaggio con alimentatore elettronico, in classe 1. Lampade fluorescenti PL, con attacco 2G11. Potenza delle lampade 4 x 40 W dotato di marchio IMQ Tipo Ideallux 83.2/36/F/CAE. Mario Berardengo, ingegnere 38 Venasca, SERIS Negli spogliatoi la norma richiede un illuminamento medio Em di 200 lx, un indice di abbagliamento UGRL di 25, un fattore di resa cromatica Ra di 80. Sono state scelte apparecchiature da plafone, dotate delle seguenti caratteristiche: emissione diretta con schermo opale. Grado di protezione IP 4X. Cablaggio con alimentatore elettronico, in classe 1. Lampade fluorescenti T8, con attacco G13. Potenza delle lampade 2 x 36 W dotato di marchio IMQ Tipo Ideallux 481/5/TLO/CAE. Nei corridoi e nelle zone di passaggio la norma richiede un illuminamento medio Em di 100 lx, un indice di abbagliamento UGRL di 28, un fattore di resa cromatica Ra di 40. Sono state scelte apparecchiature da incasso nella struttura di controsoffitto a pannelli 60 x 60 cm, dotate delle seguenti caratteristiche: emissione diretta con schermo opale. Mario Berardengo, ingegnere 39 Venasca, SERIS Grado di protezione IP 44. Cablaggio con alimentatore elettronico. Lampade LED, potenza complessiva delle lampade 37 W, flusso luminoso 2900 lm, 3000 K. Tipo Shot Bot lighting LD2PAN3752. Nei calcoli di illuminamento sono state considerate pareti di colore chiaro e un fattore di manutenzione, considerando l’elevato livello di pulizia degli ambienti, di 0,8. I punti di accensione saranno differenti in base all’utilizzazione. Nei locali uffici saranno presenti punti luce dotati di interruttori a parete. Nei locali di produzione ed immagazzinamento i punti luce saranno di tipo a pulsante con relé. Il relé accenderà la luce nel locale, una luce spia sul pulsante ed una luce spia nel locale di controllo, dal quale, con un secondo pulsante, si potrà comandare l’accensione o lo spegnimento in ogni ambiente. Per questioni di pulizia è stato richiesto un livello di protezione IP 55 sui punti di comando. Nei corridoi e nei locali di passaggio saranno posizionati dei sensori di movimento a infrarossi e circuito crepuscolare regolabile (10 - 2000 lux), temporizzazione per ritardo regolabile (30 sec. - 30 min.), uscita a relè; dispositivo da incasso in controsoffitti, specifico per corridoi con area di rilevazione ellittica (40 x 20 m o 10 x 6 m); tipo Luxomat PD4N-1C-K-DE (92274) o PD3N-1C-DE (92196). Mario Berardengo, ingegnere 40 Venasca, SERIS Questo permetterà di evitare il posizionamento di punti di comando ottenendo nel contempo l’accensione dell’illuminazione quando necessaria senza l’intervento dell’utente. Gli interruttori di comando funzionale potranno essere di tipo unipolare, anche non automatico, purché inserito sul conduttore di fase. Mario Berardengo, ingegnere 41 Venasca, SERIS Descrizione dell'impianto d'illuminazione esterna L'impianto d'illuminazione esterna sarà costituito da una serie di proiettori posizionati sulle pareti esterne della struttura con un comando centralizzato tramite un interruttore astronomico. Questo dispositivo in base all’ora ed alla latitudine d’installazione permette l’accensione dell’impianto in base ad un livello d’illuminazione esterna impostato, senza la necessità di sensori crepuscolari esterni. Si possono aggiungere accensioni e spegnimenti a piacere. Gli apparecchi utilizzati saranno proiettori a led, in alluminio anodizzato, classe I, grado di protezione IP 65, apertura del fascio luminoso 120°, per posa a parete. Alimentazione 230V, potenza 100 W, flusso luminoso 8500 lm, 4000 K. Tipo Shot Bot Lighting NEWYORK100G. Mario Berardengo, ingegnere 42 Venasca, SERIS Descrizione dell'impianto d'illuminazione di sicurezza L’illuminazione di emergenza deve seguire le prescrizioni di illuminamento e disponibilità indicate dalla Norma UNI EN 1838 “Illuminazione di emergenza”, oltre a valutazioni ricavate dalla valutazioni dei rischi dell’azienda, ai sensi del Decreto legislativo n. 81 del 09-04-2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare si dovrà portare l’illuminazione di sicurezza per l’esodo in tutta la struttura, ad eccezione di alcuni locali per la maturazione dei prodotti, per i quali il committente, in accordo con la valutazione dei rischi citata, ha ritenuto superflua la copertura. Si provvederà ad installare gli apparecchi in modo tale da fornire illuminazione necessaria per evitare episodi di panico. L'impianto d'illuminazione di sicurezza sarà composto da apparecchi dotati di gruppo autonomo di emergenza con un sistema di controllo centralizzato. Mario Berardengo, ingegnere 43 Venasca, SERIS Il sistema Dardo plus Schneider prevede una centralina che verifica gli apparecchi collegati tramite un alinea polarizzata, permettendo di individuare le anomalie e di guasti. Il sistema sarà conforma a quanto indicato dalle Norme EN 50172 e UNI CEI 11222, e sarà quindi utilizzato nella stesura del registro dei controlli periodici. I corpi illuminanti, Schneider Exiway One HF Dardo OVA 34330, avranno corpo in materiale plastico autoestinguente, diffusore in policarbonato trasparente, doppio isolamento, grado di protezione IP 65, installabile anche su superfici infiammabili, resistente al filo incandescente a 850°C. Costruita secondo la norma CEI EN 60598-2-22. Ogni apparecchiatura, dotata di batterie al Ni-Cd, dovrà garantire l'illuminazione per almeno 1 ora e permettere la ricarica in 12 ore. Il flusso in emergenza di ogni singolo apparecchio non dovrà essere inferiore a 600 lumen. Una seconda tipologia di apparecchi saranno Schneider Exiway One LED Dardo OVA 34340, avranno corpo in materiale plastico autoestinguente, diffusore in policarbonato trasparente, doppio isolamento, grado di protezione IP 65, installabile anche su superfici infiammabili, resistente al filo incandescente a 850°C. Costruita secondo la norma CEI EN 60598-2-22. Mario Berardengo, ingegnere 44 Venasca, SERIS Ogni apparecchiatura, dotata di batterie al Ni-Cd, dovrà garantire l'illuminazione per almeno 1 ora e permettere la ricarica in 12 ore. Il flusso in emergenza di ogni singolo apparecchio non dovrà essere inferiore a 260 lumen. Il circuito di alimentazione delle lampade di sicurezza dovrà essere indipendente dall'illuminazione ordinaria ma dovranno avere il medesimo dispositivo di protezione. Nel primo caso indicato l'intervento dell'interruttore Luce toglie l'alimentazione agli apparecchi d'illuminazione, le lampade di emergenza continuano ad essere alimentate e di conseguenza non si accendono. Può anche capitare che intervenga l'interruttore Luce sicurezza, le lampade si accendono, le batterie si scaricano; considerato che l'illuminazione ordinaria non ha avuto inconvenienti, nessuno si rende conto di dover ripristinare l'alimentazione del circuito con la conseguenza che le batterie restano scariche. Nel secondo caso al mancare l'alimentazione ordinaria interviene l'illuminazione di sicurezza e non c'è la possibilità che non venga ripristinata l'alimentazione del circuito. Per ragioni manutentive si dispone di installare condutture indipendenti. I cartelli indicanti le vie di fuga non dovranno essere di tipo adesivo coprente la lampada, perché in questo caso risulterebbe fortemente limitato il flusso luminoso emesso e sarebbe necessario un numero di lampade superiore. Tutti gli apparecchi d'illuminazione di sicurezza dovranno essere conformi alla Norma CEI 34-22 Apparecchi d'illuminazione. Parte II: prescrizioni particolari. Apparecchi d'emergenza. e dovranno essere dotati di marchio I.M.Q.. L'installatore, nel montaggio, dovrà seguire strettamente le prescrizioni del costruttore. Mario Berardengo, ingegnere 45 Venasca, SERIS Ambienti particolari La Norma C.E.I. 64-8 prevede delle prescrizioni particolari per gli ambienti contenenti vasche da bagno o piatti doccia, dove il rischio relativo ai contatti elettrici è aumentato dalla riduzione della resistenza del corpo e dal contatto del corpo con il potenziale di terra. Come si può vedere nella successiva figura i locali, normativamente, sono suddivisi in quattro Zone nelle quali la Norma prevede alcune regole per la scelta e l'installazione dei componenti (Norma C.E.I. 64-8, art. 701.5 e seguenti). La Zona 0 è il volume interno alla vasca o al piatto doccia. La Zona 1 è il volume delimitato dalla superficie verticale circoscritta alla vasca o al piatto doccia, dal pavimento e dal piano orizzontale situato a 2,25 m dal pavimento. La Zona 2 è il volume delimitato dalla superficie verticale della Zona 1, dalla superficie verticale situata a 0,60 m dalla superficie precedente, dal pavimento e dal piano orizzontale situato a 2,25 m dal pavimento. Mario Berardengo, ingegnere 46 Venasca, SERIS La Zona 3 è il volume delimitato dalla superficie verticale della Zona 2, dalla superficie verticale situata a 2,40 m dalla superficie precedente, dal pavimento e dal piano orizzontale situato a 2,25 m dal pavimento. Le Zone non si estendono all'esterno delle aperture, se queste sono dotate di serramenti. Nelle zone 0 e 1 non è ammesso alcun componente elettrico; le condutture dovranno essere incassate a più di 5 cm; non sono ammesse cassette di derivazione, dispositivi di protezione, sezionamento, comando, apparecchi utilizzatori. Nella zona 2 le condutture dovranno essere incassate a più di 5 cm; non sono ammesse cassette di derivazione, dispositivi di protezione, sezionamento, comando; sono ammessi scalda acqua elettrici, apparecchi d'illuminazione. Nella zona 3 i dispositivi di protezione, sezionamento, comando, prese a spina sono ammessi solo con protezione differenziale con I∆n ≤ 0,030 A; sono ammessi scalda acqua elettrici, apparecchi d'illuminazione. Mario Berardengo, ingegnere 47 Venasca, SERIS Ambienti particolari E' presente un locale indicato come “Infermeria”, questo viene identificato come locale ad uso medico di gruppo 0; si faccia riferimento alla planimetria sottoscritta dal responsabile. La norma recita, art. 710.2.5 Gruppo 0: locale ad uso medico nel quale non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate. La Norma C.E.I. 64-8, Sezione 710: Locali ad uso medico prevede delle prescrizioni particolari per questi ambienti dove il rischio relativo ai contatti elettrici è aumentato dalle condizioni particolari in cui si trova il paziente. Nei locali di gruppo 0 l’impianto è ordinario, nel senso che non ci sono prescrizioni particolari. Ciononostante si dispone che i circuiti terminali del locale ad uso medico che alimentino prese a spina con corrente nominale sino a 32 A, siano protetti con interruttori differenziali aventi corrente differenziale nominale di intervento I∆n non superiore a 30 mA; detti apparecchi saranno di tipo A, per la protezione dalle correnti di guasto pulsanti e con componenti continue Illuminazione di sicurezza La Norma richiede: 710.562.1.1 Illuminazione di sicurezza In caso di mancanza della alimentazione ordinaria si deve ottenere, mediante una sorgente dei servizi di sicurezza, il necessario illuminamento minimo per i seguenti locali, tenendo presente che il periodo di commutazione alla sorgente di sicurezza non deve superare 15 s: - vie di esodo e relativa segnalazione di sicurezza; - locali destinati a servizio elettrico, a gruppi generatori di emergenza ed a quadri di distribuzione principali dell'alimentazione ordinaria e dell'alimentazione di sicurezza; Mario Berardengo, ingegnere 48 Venasca, SERIS - locali nei quali sono previsti servizi essenziali. In ciascun locale, almeno un apparecchio di illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza; - locali ad uso medico di gruppo 1. In ciascun locale, almeno un apparecchio di illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza; - locali ad uso medico di gruppo 2. In ciascun locale almeno il 50% degli apparecchi di illuminazione deve essere alimentato dalla sorgente di sicurezza. Verranno posizionati gruppi autonomi d'illuminazione di sicurezza in accordo con quanto indicato; si veda anche il paragrafo Descrizione dell'impianto d'illuminazione di sicurezza. Mario Berardengo, ingegnere 49 Venasca, SERIS Impianto di terra La funzione dell'impianto di terra è quella di convogliare verso terra la corrente di guasto provocando l'intervento del dispositivo di protezione con automatica interruzione della corrente di guasto ed evitando così il permanere di tensioni pericolose sulle masse. Vari elementi costituiscono l'impianto di terra: Il dispersore costituito da elementi metallici posati nel terreno e a contatto con esso. I dispersori possono essere di fatto od intenzionali. I dispersori di fatto sono costituiti dai ferri delle fondazioni in cemento armato (platee, plinti, travi continue, paratie di contenimento, ecc.). I dispersori intenzionali sono costituiti da tubi, profilati, tondini, ecc., per i quali le norme fissano dimensioni minime, allo scopo di garantire la necessaria resistenza alle sollecitazioni meccaniche ed alla corrosione. Come già indicato nel capitolo relativo alla cabina di trasformazione, per posa nel terreno si utilizzerà una corda di rame nudo di 35 mm2 di sezione, con filo elementare ø 1,8 mm, che svolgerà le funzioni di dispersore intenzionale e conduttore di terra. Avrà una lunghezza di 200 m circa. Si effettueranno delle connessioni con i plinti del cemento armato, quali dispersori di fatto. Mario Berardengo, ingegnere 50 Venasca, SERIS Il conduttore di terra ha la funzione di collegare il sistema di dispersione ed il collettore. Deve essere in grado di resistere alla corrosione e sopportare eventuali sforzi meccanici. La norma indica delle sezioni minime in base alle possibili condizioni d'installazione (corda di rame nudo di 25 mm2 di sezione per posa in assenza di protezione dalla corrosione). Un conduttore nudo e interrato svolge anche la funzione di dispersore e deve avere quindi le caratteristiche previste per i dispersori. Il conduttore di terra non deve essere soggetto a sforzi meccanici e dovrà essere protetto, all'uscita dal pavimento, con una tubazione in PVC di almeno 0,50 m. Il conduttore di terra deve avere, comunque, una sezione almeno uguale a quella richiesta per il conduttore di protezione. Come indicato sarà realizzato dalla corda di rame nudo di 35 mm2 di sezione, con filo elementare ø 1,8 mm, che svolge le funzioni di dispersore intenzionale. Il collettore di terra ha la funzione di realizzare il collegamento tra i conduttori di terra, conduttori di protezione e conduttori equipotenziali principali, è realizzato con una piastra in rame (40÷50 mm2 di sezione) con più fori (uno per ogni conduttore che vi è connesso). Mario Berardengo, ingegnere 51 Venasca, SERIS I collegamenti equipotenziali evitano che, in caso di guasto, si possano manifestare differenze di potenziale pericolose fra parti metalliche che possono essere toccate contemporaneamente da una persona. La norma definisce queste parti metalliche massa estranea, definendola come Parte conduttrice non facente parte dell'impianto elettrico in grado di introdurre un potenziale, generalmente il potenziale di terra. Sono da considerare masse estranee le parti metalliche non facenti parte dell'impianto elettrico che presentano un valore di resistenza verso terra inferiore a 200 Ω. I conduttori equipotenziali avranno sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata dell’impianto, con un minimo di 6 mm2; non è richiesto che la sezione superi i 25 mm2. I cavi saranno isolati e di colore giallo-verde; collegheranno le masse estranee al collettore principale, ove saranno identificati mediante targhette con idonea segnalazione. Il collegamento alle tubazioni avverrà tramite appositi morsetti a collare; nel caso di tubazioni in materiale ferroso, al fine di evitare fenomeni corrosivi dovuti all'ossido-riduzione dei materiali a contatto, i morsetti a collare saranno in ottone. Mario Berardengo, ingegnere 52 Venasca, SERIS I conduttori di protezione (PE) collegano le apparecchiature elettriche al collettore di terra, di colore rigorosamente giallo-verde, confluiranno nel quadro o nei nodi equipotenziali locali e saranno collegati al collettore principale con cavo di sezione almeno pari alla sezione più elevata dei conduttori collegati al nodo. Il conduttore di protezione deve avere il capocorda ed il morsetto di fissaggio all'apparecchio non deve avere funzioni meccaniche. La sezione dovrà essere in relazione a quella di fase dell’impianto: Sezione fase ≤ 16 mm2 ð Sezione PE = Sez. fase 16 mm2 < Sezione fase ≤ 35 mm2 ð Sezione PE = 16 mm2 Sezione fase > 35 mm2 ð Sezione PE = 1/2 Sez. fase La sezione del PE che non fa parte della conduttura non dovrà essere inferiore a 2,5 mm2 se protetta meccanicamente, 4 mm2 senza protezione meccanica. Mario Berardengo, ingegnere 53 Venasca, SERIS Coordinamento delle protezioni le caratteristiche dei dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti devono essere tali che l'interruzione dell'alimentazione avvenga entro 0,2 s, soddisfacendo la seguente condizione: Z s Ia ≤ U o dove: Zs è l'impedenza dell'anello di guasto; Ia è la corrente che provoca l'interruzione automatica del circuito; Uo è la tensione nominale verso terra in volt. Considerato il tipo di terreno ed il tipo di dispersore indicato, i dispositivi di protezione differenziale previsti, si può prevedere che il coordinamento sia assicurato. Sarà comunque necessario, a lavori ultimati, effettuare una serie di misurazioni per confermare quanto sopra indicato. Per ogni eventuale revisione si dovrà fare riferimento alla Guida C.E.I. 64-12 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. Mario Berardengo, ingegnere 54 Venasca, SERIS Descrizione dell'impianto di rifasamento Gli apparecchi utilizzatori e le macchine operatrici impiegate nella piccola industria funzionano normalmente con bassi fattori di potenza ed occorre rifasare, soprattutto per evitare di pagare sovrapprezzi all'ente distributore. Non si conoscono in particolare le caratteristiche di fattore di potenza delle apparecchiature, pertanto non si possono indicare dei valori precisi. Il rifasamento può venir effettuato in modo distribuito o in modo centralizzato. Il modo distribuito consiste nel rifasare le singole apparecchiature, il modo centralizzato rifasa invece globalmente l'impianto. Il trasformatore dovrà essere rifasato singolarmente per le sue caratteristiche di magnetizzazione che ne causa assorbimenti anche con i circuiti a valle non in tensione. Potenza reattiva di 12 kvar. Considerata la relativamente limitata potenza della maggior parte delle apparecchiature si ritiene opportuno il rifasamento diretto dei motori di maggior potenza ed un rifasamento centralizzato, nel locale quadri elettrici, che sovrintenda all'intero impianto. Verificato lo sfasamento effettivo delle apparecchiature si posizioneranno i condensatori di rifasamento presso il Quadro generale di distribuzione. Si potrà verificare la possibilità di installare un gruppo di regolazione automatico nel locale quadri elettrici. L'impianto di rifasamento andrà comunque adeguatamente protetto. La corrente nominale delle apparecchiature di manovra e protezione dovrà essere In ≥1,5 Inc dove Inc è la corrente nominale dei condensatori. Quando un condensatore viene scollegato dall’impianto tende a conservare il valore di tensione a cui si trova nel momento del distacco. Questo fenomeno può creare una situazione di pericolo per le persone e pertanto i condensatori devono essere dotati di un circuito di scarica, che provveda a ridurre la tensione a un certo valore in un tempo fissato. Mario Berardengo, ingegnere 55 Venasca, SERIS La norma CEI 33-1 prescrive l’obbligatorietà del circuito di scarica, a meno che i condensatori non siano direttamente e permanentemente collegate ad altre apparecchiature elettriche che costituiscano di per sé degli adeguati circuiti di scarica. Mario Berardengo, ingegnere 56 Venasca, SERIS Protezione dalle sovratensioni Si ritiene necessaria la predisposizione per l'installazione successiva di dispositivi di protezione dalle sovratensioni. Nel sistema TN-S, lo schema che si dovrà seguire è il seguente: dove: 1: dispositivo di protezione contro le sovracorrenti all’origine dell’impianto bt; 2: quadro elettrico principale; 3: Collettore di terra principale; 4: SPD; 5: collegamenti all’impianto di terra (i più breve possibile); 6: apparecchiatura da proteggere; F: dispositivo di protezione contro le sovracorrenti come richiesto dal costruttore dell’SPD; RA, RB: resistenza dell’impianto di terra dell’utilizzatore o della cabina. Mario Berardengo, ingegnere 57 Venasca, SERIS Gli SPD dovranno essere di classe II e dovranno essere installati nella parte inferiore del quadro, in modo da ridurre il più possibile la lunghezza del collegamento; parimenti, per limitare la sovratensione che si verifica nel collegamento tra la rete e gli SPD, si sceglieranno dei dispositivi dotati di morsetti doppi. La protezione dei singoli PLC si effettuerà con dispositivi di classe III, posizionati il più vicino possibile all'apparecchiatura da proteggere. Preme ricordare che la protezione dalle sovratensioni è di tipo probabilistico e quindi non assoluta, in quanto potrebbe verificarsi una sovratensione di valore e tempo non adeguato alle protezioni indicate e quindi capace di recare danni all'impianto o alle attrezzature nonostante le protezioni siano scelte secondo la regola d'arte. La Norma CEI 81-8 Guida d'applicazione all'utilizzo di limitatori di sovratensione sugli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione è chiara al riguardo indicando più volte che l'installazione di limitatori di sovratensioni può ridurre il rischio del danno. Mario Berardengo, ingegnere 58 Venasca, SERIS Connessione degli aerotermi a due velocità. E’ stata richiesta la possibilità di alimentare gli aerotermi con un sistema stella-triangolo per poter utilizzare un doppio sistema di velocità. Si utilizzeranno dei commutatori da barra DIN, che verranno connessi come indica il seguente disegno. Mario Berardengo, ingegnere 59 Venasca, SERIS Riferimenti normativi essenziali Le principali norme a cui ci si dovrà attenere dovranno essere quelle attualmente in vigore per ciò che concerne la materia di impianti elettrici e di illuminazione; in particolare per la corretta esecuzione degli impianti dovranno essere rispettate le seguenti: - CEI 11-4 Impianti elettrici - linee aeree; - CEI 11-17 Impianti di trasporto, produzione e distribuzione di energia elettrica - linee in cavo; - CEI 11-18 Impianti di produzione, trasporto, distribuzione di energia elettrica. Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni; - CEI 11-27 Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua; - CEI 11-48 Esercizio degli impianti elettrici; - CEI 11-49 Esercizio degli impianti elettrici - Allegati nazionali; - CEI 16-1 Individuazione dei conduttori isolati; - CEI 16-2 Individuazione dei morsetti degli apparecchi; - CEI 16-3 Codifica dei dispositivi indicatori e degli attuatori con colori e con mezzi supplementari; - CEI 16-4 Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori; - CEI 16-6 Codice di designazione dei colori; - CEI 17-5 Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici; - CEI 17-11 Apparecchiature a bassa tensione. Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili; - CEI 17-43 Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione non di serie(ANS); - CEI 20-14 Cavi isolati con polivinilcloruro di qualità R2 con grado di isolamento superiore a 3. - CEI 20-19 Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V; - CEI 20-20 Cavi isolati in polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V. - CEI 20-21 Portata dei cavi in regime permanente. - CEI 20-22 Cavi non propaganti incendio - prove; - CEI 20-24 Giunzioni e terminazioni per cavi energia; - CEI 20-33 Giunzioni e terminazioni per cavi energia Uo/U < 1000 V - CEI 20-35 Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco - parte prima - prova di non propagazione della fiamma sul singolo cavo verticale; - CEI 20-36 Prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici; - CEI 20-37 Prove sui gas emessi durante la combustione dei cavi elettrici; - CEI 20-39/1 Cavi per energia ad isolamento minerale con tensione di esercizio non superiore a 750 V. Parte 1: Cavi; - CEI 20-45 Cavi resistenti al fuoco isolati con mescola elastomerica con tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kV; - CEI 23-5 Prese a spina per usi domestici e similari; - CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro (PVC) ed accessori; - CEI 23-12 Prese a spina per usi industriali; - CEI 23-12/1 Prese a spina per usi industriale. Parte 1: Prescrizioni generali; - CEI 23-14 Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori; - CEI 23-16 Prese a spina di tipi complementari per usi domestici e similari; - CEI 23-18 Interruttori differenziali per uso domestico e similare e interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari; - CEI 23-19 Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa; - CEI 23-31 Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi; - CEI 23-50 Prese a spina per uso domestico e similari. Parte 1: Prescrizioni generali; Mario Berardengo, ingegnere 60 Venasca, SERIS - CEI 23-51 - CEI 31-30 - CEI 31-33 - CEI 31-35 - CEI 31-35/A - CEI 33-1 CEI 34-3 CEI 34-4 CEI 34-5 CEI 34-14 - CEI 34-21 - CEI 34-22 - CEI 34-23 CEI 41-1 CEI 64-2/A CEI 64-8 - CEI 64-12 - CEI 64-15 CEI 64-16 CEI 64-17 CEI 64-51 CEI 64-55 - CEI 70-1 - CEI 79-2 - CEI 99-2 - CEI 99-3 - EN 61439-1 - EN 61439-2 - EN 61439-3 - EN 61439-4 - EN 61439-6 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similari; Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi; Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere); Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30) Classificazione dei luoghi pericolosi; Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30) Classificazione dei luoghi pericolosi - esempi di applicazione; Condensatori di rifasamento per impianti di energia a corrente alternata; Lampade tubolari a fluorescenza per illuminazione generale; Alimentatori per lampade tubolari a fluorescenza; Starter per lampade tubolari a fluorescenza; Portalampade per lampade tubolari a fluorescenza e portastarter per starter a luminescenza; Apparecchi di illuminazione - Parte I: prescrizioni generali e prove; Apparecchi di illuminazione - Parte II: prescrizioni particolari, apparecchi di emergenza; Apparecchi di illuminazione - Parte II: apparecchi fissi per uso generale; Relè elettrici a tutto o niente e di misura - norme generali; Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. Appendici; Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e 1 500V in c.c. Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario; Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza artistica e/o storica; Protezioni contro le interferenze elettromagnetiche negli impianti elettrici; Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri; Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali; Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati; Gradi di protezione degli involucri - classificazione. Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione - Norme particolari per le apparecchiature. Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a. – Parte 1: prescrizioni comuni. (CEI EN 61936-1) Messa a terra degli impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a. (CEI EN 50522) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 1: Regole generali; Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 2: Quadri di potenza; Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 3: Quadri di distribuzione per personale non addestrato; Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 4: Quadri per cantiere; Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte 6: Condotti sbarre. - Legge n° 186 del 01-03-1968 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici. Mario Berardengo, ingegnere 61 Venasca, SERIS - Legge n° 791 del 18-10-1977 Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità europee (73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione. - D.P.R. n° 380 del 06-06-2001 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di edilizia. Capo V. - Decreto n° 37 del 22-01-2008 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. - Decreto legislativo n° 81 del 09-04-2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Con preciso riferimento a quanto prescritto dalle norme d’installazione degli impianti elettrici saranno scelti ed installati materiali provvisti di Marchio Italiano di Qualità (IMQ) o altro marchio riconosciuto in ambito CEE o IEC per tutti i prodotti per i quali il marchio è ammesso. Diversamente saranno corredati di autocertificazione del costruttore o certificati dai laboratori riconosciuti in ambito CEE o IEC. In ogni caso i materiali saranno scelti fra quanto i primari costruttori presenti sul mercato siano in grado di offrire, tenendo conto dell’importanza della continuità di servizio e della facilità di manutenzione. Mario Berardengo, ingegnere 62 Venasca, SERIS Definizioni Le definizioni relative agli impianti e alla componentistica in genere sono tratte da quelle indicate nelle vigenti norme CEI. Si riportano qui di seguito a titolo esplicativo, ma non limitativo le seguenti definizioni : 1) Parte attiva: conduttore o parte conduttrice in tensione nel servizio ordinario, compreso il conduttore di neutro. 2) Conduttore di terra: conduttore di protezione che collega il collettore (o nodo) principale di terra al dispersore o ai dispersori fra loro. 3) Conduttore di protezione: conduttore prescritto per alcune misure di protezione contro i contatti indiretti per il collegamento di alcune delle seguenti parti: - masse; - masse estranee; - collettore (o nodo) principale di terra; - dispersore; - punto della sorgente o neutro artificiale. 4) Massa: parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in tensione nelle condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condizione di guasto. 5) Componenti di classe I : componente elettrico dotato di isolamento principale e provvisto di un dispositivo per il collegamento delle masse ad un conduttore di protezione. 6) Componenti di classe II : componente elettrico dotato di doppio isolamento o di isolamento rinforzato e non provvisto di alcun dispositivo per il collegamento con un conduttore di protezione. Mario Berardengo, ingegnere 63 Venasca, SERIS Disposizioni per l'esecuzione dei lavori 1) Disposizioni generali Prima di dare inizio all'esecuzione dei lavori il preposto deve: a) avere individuato la zona di lavoro. La zona di lavoro è lo spazio entro il quale possono muoversi le persone e gli oggetti mobili non isolati collegati ad esse durante l'esecuzione di un lavoro senza che essi possano penetrare, anche accidentalmente, nella zona di guardia. La zona di guardia è lo spazio costituito dall'insieme dei punti aventi una distanza dalle parti attive nude in tensione minore della distanza di guardia, per i sistemi di categoria 0 e di categoria I risulta di 15 cm. Nella zona di lavoro sono ammessi unicamente il preposto e le persone da lui autorizzate. b) avere verificato che siano state messe fuori tensione ed in sicurezza tutte le parti che possono interferire con la zona di lavoro, come indicato al punto 2). c) avere effettuato, dove necessario, la delimitazione della zona di lavoro; qualora la delimitazione sia effettuata da altri, verificarne l'idoneità. d) avere comunicato agli addetti ai lavori le informazioni del caso. 2) Messa fuori tensione e in sicurezza Devono essere individuate in modo certo: - le parti attive oggetto dei lavori e tutti i punti di loro possibile alimentazione; - altre parti attive non isolate o non protette che possono interferire con la zona di lavoro; nel caso in cui per dette parti non si intenda procedere alla protezione contro i contatti diretti, devono essere individuati tutti i relativi punti di possibile alimentazione. Le parti attive individuate debbono esser sezionate con dispositivi idonei da tutti i punti di possibile alimentazione. Il sezionamento deve essere effettuato su tutti i conduttori attivi. Per quanto riguarda il sezionamento del conduttore di neutro va tenuto presente che: - nei sistemi TT ed IT il conduttore di neutro deve sempre essere sezionato; nei sistemi TN-C il conduttore PEN non deve essere mai sezionato; - nei sistemi TN-S non è richiesto il sezionamento del neutro, salvo nei circuiti a due conduttori fase-neutro, quando tali circuiti abbiano a monte un dispositivo di interruzione unipolare sul neutro. Mario Berardengo, ingegnere 64 Venasca, SERIS In corrispondenza dei dispositivi che garantiscono il sezionamento devono essere apposti cartelli monitorio segnaletica equivalente con l'indicazione del tipo "lavori in corso - non effettuare manovre". Quando i dispositivi di sezionamento non sono sotto il diretto controllo di chi esegue i lavori, essi devono essere resi inaccessibili. Su tutte le parti attive sezionate deve essere effettuata nella zona di lavoro la verifica dell'assenza di tensione, mediante idoneo strumento. Le parti attive individuate devono essere messe in corto circuito ed a terra, direttamente o tramite il conduttore di neutro, nella zona di lavoro o alle estremità sezionate, mediante idonei dispositivi, nei casi seguenti; - se vi sono incertezze nella corretta individuazione di tutti i punti di possibile alimentazione delle parti attive; - se non sono soddisfatte le condizioni di inaccessibilità dei dispositivi di sezionamento; - se vi è rischio di folgorazione per tensioni indotte. 3) Individuazione delle zona di lavoro ed informativa agli addetti La zona di lavoro deve essere individuata e, se necessario, delimitata prendendo in considerazione tutte le possibili posizioni che gli operatori possono assumere, anche accidentalmente, nel corso del lavoro ed il tipo e la dimensione degli attrezzi e materiali usati. Non sono ammesse parti nude in tensione poste inferiormente ai piedi dell'operatore, se non protette da adeguati ripari. Prima dell'inizio dei lavori il preposto ai lavori deve comunicare agli addetti le informazioni circa il lavoro da eseguire e le modalità di esecuzione, le misure di sicurezza prese e le precauzioni che debbono essere adottate nel corso dei lavori stessi. 4) Ultimazione dei lavori A lavori ultimati, prima di rimuovere i cartelli monitori e di rimettere in tensione le parti attive interessate ai lavori, il preposto ai lavori deve: a) rimuovere gli eventuali collegamenti di cortocircuito e di messa a terra effettuati; b) ripristinare le protezioni eventualmente rimosse; c) informare gli addetti ai lavori che le parti attive su cui si è operato devono essere considerate in tensione. Mario Berardengo, ingegnere 65 Venasca, SERIS 5) Esecuzione di lavori in tensione Per qualsiasi lavorazione comprendente lavori in tensione o situazioni potenzialmente pericolose non contemplate nelle presenti indicazioni, per qualsiasi situazione in cui risulti impossibile applicare le disposizioni descritte occorre fare riferimento alle prescrizioni della Norma CEI 11-27 Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Mario Berardengo, ingegnere 66 Venasca, SERIS Indicazioni di esercizio E' obbligo del Committente incaricare per lavori di installazione o manutenzione elettrica imprese iscritte nell'albo provinciale di cui al Decreto 22 gennaio 2008 n° 37 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. La verifica di detta iscrizione potrà avvenire mediante richiesta di esibizione del certificato di iscrizione all'albo. Si vieta al Committente ogni tipo di manomissione sugli impianti indicati dal presente progetto, nonché si diffida lo stesso ad apportare o a far apportare, in corso d'opera o di esercizio, qualsiasi tipo di modifiche agli stessi senza aver interpellato preventivamente un professionista inscritto ad albo professionale che, se necessario, provvederà alla stesura di una variante in corso d'opera o di un progetto relativo all'intervento. L'esecuzione dei lavori deve rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dalla Norma CEI 11-27 Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua. Sono esclusi dagli obblighi della redazione di progetto e del rilascio del certificato di collaudo, ma non dal rilascio del certificato di conformità, i lavori concernenti l'ordinaria manutenzione degli impianti. Per manutenzione degli impianti si intendono tutti gli interventi finalizzati a contenere il degrado normale d'uso nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportino la necessità di primi interventi che comunque non modifichino la struttura essenziale dell'impianto o la loro destinazione d'uso. Sono soggetti alla redazione di progetto, dal rilascio del certificato di collaudo e della dichiarazione di conformità i lavori concernenti la manutenzione straordinaria, definita dal legislatore come ogni manutenzione che non sia ordinaria. Mario Berardengo, ingegnere 67 Venasca, SERIS Nel caso di ambienti particolari, la Normativa specifica può prescrivere delle verifiche periodiche che, richiedendo la legislazione vigente impianti a regola d'arte ed individuando la regola dell'arte nella Normativa CEI, sono quindi obbligatoriamente da effettuarsi con le scadenze indicate nelle norme stesse. Si ricorda che gli impianti di protezione da scariche atmosferiche o, secondo la terminologia tecnica, parafulmini, sono contemplati dal Decreto 22 gennaio 2008 n° 37 all’art. 1, comma 2, lettera “a”. Inoltre, all’art. 5, comma 2, lettera “d”, il Decreto ne prevede la progettazione obbligatoria negli edifici civili con volume superiore a 200 m3. Il titolare dell'attività con lavoratori dipendenti o con soci è tenuto a presentare richiesta di omologazione dell'impianto di terra e dell'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche all'ISPESL competente per territorio; successivamente, secondo le scadenze dettate dal D.P.R. 462/2001, incaricare ASL/ARPA o organismi abilitati delle verifiche periodiche. Acqua e altre sostanze conduttrici non devono essere usate in prossimità di conduttori, macchine e apparecchi elettrici sotto tensione. Tale divieto deve essere reso noto al personale mediante avvisi o cartelli segnaletici. Per presa visione: Mario Berardengo, ingegnere 68 Venasca, SERIS