COMUNE DI LONATE POZZOLO PROVINCIA DI VARESE CAPITOLATO TECNICO PROCEDURA APERTA PER LA FORNITURA E POSA IN OPERA AMPLIAMENTO DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA PER IL CONTROLLO DEL TERRITORIO COMUNALE Comune di Lonate Pozzolo Via Cavour , 20 21015 Lonate Pozzolo (VA) Tel. 0331.303511 – Fax 0331.301296 e-mail certificata : [email protected] Sito Internet : www.comune.lonatepozzolo.va.it Pag. 1 di 56 1. SCOPO E FINALITA’ DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA Il Comune di Lonate Pozzolo, in Provincia di Varese, intende procedere all’ampliamento dell’impianto di videosorveglianza per il controllo del territorio comunale, secondo le più moderne tecnologie, sulla base del finanziamento ottenuto dal Ministero dell’Interno “Fondo per la sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico” (art.61, comma 18, L.n.133/2008). In particolare, l’intervento in progetto è in linea con le finalità dell’art.3 del Decreto del Ministero dell’Interno di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, datato 3 febbraio 2009, che prevede investimenti in tecnologie di videosorveglianza. Le finalità dell’impianto di videosorveglianza che si vuole realizzare, sono conformi anche alle funzioni istituzionali demandate ai Comuni, in particolare dal Decreto Legge n.276/2000, dal DPR n.616/77, dalla Legge n.65/86 sull’ordinamento della Polizia Locale, nonché dagli Statuti Comunali e dai Regolamenti Comunali vigenti, che sono: a) attivazione di uno strumento operativo di protezione civile sul territorio urbano; b) ricostruzione, in tempo reale, della dinamica di furti o di atti vandalici nei luoghi pubblici di principale frequentazione, per permettere un pronto intervento della Polizia Locale e delle forze dell’ordine in supporto, a tutela del patrimonio pubblico; c) monitoraggio del traffico veicolare; d) rilevare situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica, consentendo l'intervento delle forze dell’ordine. Inoltre i Comuni lombardi sono ammessi all’uso della videosorveglianza in base alla L.R. 14 Aprile 2003, n.4, laddove è espressamente previsto che essi concorrono alla definizione di un sistema integrato di politiche per la sicurezza urbana, anche attraverso la promozione e la gestione di progetti per la sicurezza urbana di cui all’articolo 25 e 26 della stessa legge. Tra i quali, appunto, rientrano i sistemi di videosorveglianza per il controllo del territorio nelle vie commerciali e più a rischio. Il Decreto Legge 23 febbraio 2009 n.11 “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori” stabilisce che i comuni, per la tutela della sicurezza urbana, possono utilizzare sistemi di videosorveglianza in luoghi pubblici o aperti al pubblico (art.6, comma 7) e la conservazione delle immagini è limitata a sette giorni successivi alla rilevazione, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione (art.6, comma 8). Tutto ciò avverrà nel pieno rispetto della privacy dei cittadini segnalando la presenza delle telecamere e in conformità al “Regolamento per l’utilizzo del sistema di videosorveglianza”, che adottato dal Comune di Lonate Pozzolo in conformità al D.Lgs. n.196 del 30/06/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e al Provvedimento generale sulla videosorveglianza emanato il 29/04/2004 dal Garante per la protezione dei dati personali attenendosi ai seguenti principi generali : • Principi di finalità e liceità : la statuizione del legislatore lombardo, assunta con la forma di Legge dal Consiglio Regionale, assolve pienamente a tale requisito invocato dal Garante quale presupposto per il trattamento di dati personali mediante sistemi di ripresa a distanza. • Principio di necessità : onde evitare l’introduzione di un vincolo per il cittadino, ovvero una limitazione e comunque un condizionamento, viene escluso ogni uso superfluo ed evitati eccessi e ridondanze nell’uso delle telecamere. Pag. 2 di 56 • Principio di proporzionalità : viene evitata la rilevazione di dati in aree o attività che non sono soggette a concreti pericoli, o per le quali non ricorre un’effettiva esigenza di deterrenza; inoltre vengono previste l’installazione di telecamere nei posti in cui non siano attuabili altre misure di protezione che prevedano la presenza in situ di personale di Polizia Locale stabilmente incaricato allo scopo. 2. OGGETTO DELL’APPALTO L’oggetto dell’intervento è l’ampliamento dell’impianto di videosorveglianza mediante la fornitura e la posa in opera di nuove telecamere per il controllo del territorio comunale. L’intervento in progetto dovrà integrare il sistema di videosorveglianza preesistente e in futuro garantire l’ampliamento con l’aggiunta di nuove telecamere. Il sistema di seguito descritto dovrà essere fornito chiavi in mano, funzionante, collaudato e garantito, comprensivo di servizio di manutenzione dell’hardware, manutenzione evolutiva e correttiva del software, assistenza e formazione agli operatori. Per fornitura si intende : • la fornitura dei materiali e delle apparecchiature; • gli oneri accessori alla fornitura, quali trasporto, imballaggio, assicurazione; • la fornitura della seguente documentazione : o schemi di funzionamento e disegni costruttivi delle apparecchiature; o manuali d’uso corredati delle interfacce operatori con l’insieme della messaggistica operatore e la descrizione delle operazioni che devono essere attivate per ciascun messaggio; o manuali di manutenzione; o descrizione dei moduli software; o le certificazioni richieste da norme di legge. Per posa in opera si intende : • l'installazione, gli allacciamenti e la messa in servizio delle apparecchiature HW e SW; • l’esecuzione di tutti i lavori di natura edile, stradale, l’installazione, gli allacciamenti di natura impiantistica ed informatica che, congiuntamente alla fornitura di materiali ed attrezzature, determina una lavorazione finita. • tutti gli oneri derivanti dall’applicazione delle leggi sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. Per manutenzione, si intende : • la manutenzione onnicomprensiva di materiali di ricambio, manodopera ed oneri accessori con le modalità e le obbligazioni contenute nel presente documento. Per integrazione, si intende : • il nuovo sistema di videosorveglianza, in ampliamento, e l’impianto preesistente, dovranno essere gestiti possibilmente attraverso un'unica piattaforma di gestione software. Pag. 3 di 56 3. CARATTERISTICHE GENERALI DELLA FORNITURA E POSA IN OPERA L’intervento in progetto prevede la fornitura e la posa in opera di n.15 telecamere di cui : - n.6 telecamere di tipo “speed dome”; n.9 telecamere di tipo “fisso”; dislocate in 4 diverse aree e la realizzazione di una nuova centrale operativa per la gestione e la registrazione delle immagini delle telecamere, da installare all’interno del Municipio. Le aree dove dovranno essere installate le telecamere sono le seguenti : Parco San Rafael N.3 telecamere “speed dome”. N.1 sistema di allarme antintrusione. Area festa di Viale Po (Località Cerello) N.1 telecamera “speed dome”. N.3 telecamere “fisse”. N.1 sistema di allarme antintrusione. Frazione Tornavento N.2 telecamera “speed dome”. N.1 sistema di allarme antintrusione. Area presso Municipio N.6 telecamere “fisse”. L’impresa aggiudicataria della gara d’appalto dovrà garantire che il sistema di videosorveglianza fornito possa integrare altri punti di ripresa e altre postazioni di osservazione, salvaguardando, quanto già installato.L’appalto prevede la formazione del personale addetto per l’utilizzo del sistema di videosorveglianza e la predisposizione di tutto quanto necessario per gli interventi a tutela della riservatezza delle persone e della sicurezza dei dati informatici. Sarà compito dell’impresa aggiudicataria verificare lo stato dei luoghi individuati dalla Stazione Appaltante e apportare le migliori soluzioni tecniche al fine di poter garantire la funzionalità del sistema. Le telecamere potranno essere collegate mediante l'impiego di : • • • • cavo coassiale per il trasporto del segnale video e almeno altri quattro conduttori in rame dedicati al trasporto dell'alimentazione ed al trasporto dei dati di regolazione dei parametri funzionali della telecamera o di comando di eventuali dispositivi di orientamento; con lo scopo di contenere le dimensioni del cavo, il cavo dedicato al trasporto del segnale video sarà di tipo RG59 o RG11; doppino intrecciato, tipicamente si usa un doppino bilanciato da 120Ω a 150 Ω che necessita di un apparato dedicato di trasmissione e ricezione (cavo UTP); fibra ottica multimodale; wireless : si tratta di fornire in opera, attivare e collaudare una rete costituita da apparati radio HiperLAN operanti a 5,4GHz (le cui potenze di trasmissione non dovranno superare i limiti di Legge pari a 30 dBm / 1W EIRP); gli apparati radio previsti consentiranno di richiedere un regolare “Autorizzazione Generale” secondo quanto previsto dal “Codice delle comunicazioni elettroniche” (D.L. n.259 del 01/08/2003). Pag. 4 di 56 Il sistema dovrà garantire una qualità costante nel tempo del segnale video, anche al variare delle condizioni atmosferiche e ambientali; in particolare, tutte le apparecchiature installate in campo aperto dovranno essere alloggiate in custodie climatizzate, al fine di garantire il corretto funzionamento del sistema anche per temperature inferiori allo 0°C e con un adeguato grado di protezione IP. Tutti gli apparecchi dovranno essere dotati di certificazione attestanti la conformità alle leggi e alle normative vigenti ( es. immissione sul mercato, marcatura CE, notifica ai sensi della direttiva 99/5/CEE per le apparecchiature radio, ecc. ), in particolare rispettare gli standard UNI - ISO - IEC - CCITT - CE, la Legge n.46/90, il D.L.vo n.626/94 e il D.L.vo n.459/96 e dovranno essere impiegati prodotti di marche primarie riconoscibili costruiti e/o assemblati da aziende riconosciute quali leader nel settore dei prodotti per sistemi TVCC e con marchio di qualità (es. IMQ, CE, TÜV, ecc.). La realizzazione del sistema di videosorveglianza comporterà una serie di forniture ed opere accessorie quali : • • • fornitura e posa in opera di supporti, snodi, staffe, custodie climatizzate, sistemi integrativi di illuminazione e quant’altro necessario alla perfetta posa in opera delle telecamere; stesura dei cavi elettrici, impianto di messa a terra, comprese canalizzazioni, scatole di derivazione, tubazioni, necessarie per l’alimentazione degli apparati; opere civili quali la fornitura e posa in opera di nuovi pali e cassette, con relative paline e formazione di plinti, compresi eventualmente quelli per il contenimento dei contatori di energia elettrica. Il sistema di videosorveglianza che si intende adottare deve essere conforme agli indirizzi del mercato ed alle soluzioni tecniche più avanzate, e dovrà possedere le seguenti caratteristiche funzionali : • espandibilità : i sistemi adottati nella realizzazione dovranno essere aperti all’implementazione con nuove tecnologie e all’incremento dei punti di ripresa; a questo scopo verranno privilegiate soluzioni di modularità e programmabilità delle apparecchiature; • scalabilità prevedendo l’installazione di apparecchiature in grado di adeguarsi a nuovi standard video e di comunicazione; • omogeneità : tutte le apparecchiature e le soluzioni adottate, compreso il sistema di registrazione, dovranno essere tecnologicamente omogenee; • integrazione del sistema preesistente allo scopo di utilizzare e comandare in modo centralizzato le apparecchiature già installate. Installazioni, posizionamento, regolazioni secondo le aree da inquadrare e collaudo dovranno attenersi ai criteri dettati dalla Norma CEI EN 50132-7 (CEI 79-10) “Impianti di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni di sicurezza”. Pag. 5 di 56 4. OBIETTIVI GENERALI Nella realizzazione del sistema di videosorveglianza dovranno essere raggiunti i seguenti obiettivi: - controllo delle aree monitorate h 24, 7x7; - riprese sia in diurna che in notturna e/o in condizioni di scarsa luminosità; gestione centralizzata e programmabile della visualizzazione e della videoregistrazione - delle immagini; facilità di utilizzo da parte dell’operatore, il quale potrà interagire con il sistema tramite strumenti base a lui noti, quali tastiera e mouse di un personal computer, interfacce “web-like” su sistemi operativi standard di mercato, ovvero interfacce grafiche che - facilitino l'operatività interattiva, ecc; utilizzo di standard consolidati di mercato per quanto riguarda le tecnologie HW e SW del sistema VS, quali ad esempio: > > > architetture hardware di tipo Personal Computer; standard di codifica video MPEG4, meglio se in simultanea a MJPEG ed in aggiunta a H264; standard di codifica audio bidirezionale (es. G.726/G.711); protocolli di comunicazione della famiglia IP; > applicativi basati su Web Server; indipendenza dal canale fisico di trasmissione dati in modo da poter dimensionare ed utilizzare tecnologie differenti, quali xDSL, Wireless LAN, GSM/GPRS/UMTS per le connessioni; possibilità che il sistema SW di gestione e controllo riceva comandi dall’esterno da altri sistemi/sottosistemi secondo un’interfaccia programmatica; rispetto delle normative legate alla Privacy; elevato grado di security degli apparati di rete; possibilità di distribuire i flussi video/audio/dati a soggetti terzi (es. Forze dell’Ordine), tramite un collegamento in IP tra la centrale operativa e la sede del soggetto stesso; possibilità (opzionale) di distribuire flussi video su terminali mobili tipo PDA/palmari anche via GSM/GPRS/UMTS; disponibilità di un sistema di autodiagnostica sulle singole componenti della fornitura con evidenziazione grafica delle componenti in errore; possibilità (opzionale) di distribuire le informazioni relative alla diagnostica del sistema e relative ai dati rilevati dai sensori di campo via SMS; elevato grado di fault tolerance/recovery; possibilità di videoregistrazione pre/post evento anche in assenza di collegamento di rete. > - - Pag. 6 di 56 5. POSTAZIONI DI INSTALLAZIONE Vengono di seguito descritte le postazioni di installazione delle telecamere precisando che le stesse, con le relative immagini, riportate sono da considerarsi indicative e che la posizione, l’orientamento e gli angoli di ripresa delle telecamere saranno definiti puntualmente in fase di installazione in accordo con il committente. Inoltre, per ogni postazione di installazione, viene fatto un elenco delle apparecchiature da fornire ed installare; dato però che il criterio di aggiudicazione della gara d’appalto è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, l’elenco è indicativo e possono proporsi soluzioni diverse, ad esempio : - dato che la gestione dei segnali video e dati, avviene su rete IP, possono proporsi telecamere con uscita digitale IP oppure telecamere con uscita analogica ed un encoder MPEG4 o H264; - dove è prevista la connessione via cavo, la stessa può essere realizzata con fibra ottica oppure con cavo coassiale precomposto o viceversa; - ecc. 1) Parco San Rafael - Tipo di telecamera : n.3 telecamere “speed dome”. Collegamento : wireless verso il campanile della Chiesa (Fig.5) Le telecamere sono collegate tra di loro mediante cavo coassiale precomposto, utilizzando le canalizzazioni esistenti, facendo convergere i segnali verso il nuovo edificio, illustrato in Fig.6, all’interno del quale verrà installato un sistema di allarme. Fig.1 Pag. 7 di 56 Fig.2 : simulazione fotografica della telecamera n.1 Fig.3 : simulazione fotografica della telecamera n.2 Pag. 8 di 56 Fig.4 : simulazione fotografica della telecamera n.3 Fig.5 : visibilità verso campanile Il ponte radio, con antenna incorporata, va collocato in una posizione idonea al fine di garantire la visibilità con il campanile della Chiesa Parrocchiale. Pag. 9 di 56 Fig.6 Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione immagini/comandi. Descrizione Q.tà Telecamera Speed Dome comprensiva di custodia e collare da palo. Encoder video/dati. Switch 8 porte – 10/100Base-T Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5.X GHz OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, staffe attacco palo/parete, completo di alimentatore PoE. Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi, interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.) TOTALE fornitura sistema video 3 Prz €/Cad 2.000,00 Totale € 3 1 1 800,00 250,00 1.470,00 2.400,00 250,00 1.470,00 1 1.000,00 1.000,00 - - 11.120,00 6.000,00 Computo metrico fornitura sistema di allarme. Descrizione Q.tà Unità centrale di allarme con tastiera di gestione. Presa remota. Chiave programmabile. Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia. Rivelatore antincendio. Sirena da esterno. Sirena da interno. Combinatore telefonico su linea telefonica fissa e/o rete cellulare. Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi, interruttori, trasformatori, ecc.) TOTALE fornitura sistema di allarme Pag. 10 di 56 1 1 6 1 1 1 1 1 Prz €/Cad 500,00 50,00 20,00 110,00 210,00 150,00 50,00 500,00 Totale € 1 250,00 250,00 - - 1.940,00 500,00 50,00 120,00 110,00 210,00 150,00 50,00 500,00 Posa in opera Descrizione Q.tà Manodopera di installazione. TOTALE posa in opera 1 - Prz €/Cad 2.000,00 - TOTALE - - Totale € 2.000,00 2.000,00 15.060,00 2) Area festa di Viale Po ( Località Cerello ) - Tipo di telecamera : n.1 telecamera “speed dome” + n.3 telecamere “fisse”. Collegamento : wireless verso il campanile della Chiesa (Fig.11) Fig.7 : simulazione fotografica della telecamera n.1 Pag. 11 di 56 Fig.8 : simulazione fotografica della telecamera n.2 Fig.9 : simulazione fotografica della telecamera n.3 Pag. 12 di 56 Fig.10 : simulazione fotografica della telecamera n.4 Fig.11 : visibilità verso campanile Le telecamere sono collegate tra di loro mediante cavo coassiale precomposto, utilizzando le canalizzazioni esistenti, facendo convergere i segnali verso l’edificio visibile nelle varie figure e all’interno del quale verrà installato un sistema di allarme. Pag. 13 di 56 Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione immagini/comandi. Descrizione Q.tà Telecamera Speed Dome comprensiva di custodia e collare da palo. Telecamera Fissa. Custodia per telecamera fissa da esterno inclusa staffa da parete con passaggio cavi interno. Encoder video/dati. Switch 8 porte – 10/100Base-T Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5.X GHz OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, staffe attacco palo/parete, completo di alimentatore PoE. Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi, interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.) TOTALE fornitura sistema video 1 Prz €/Cad 2.000,00 Totale € 3 3 450,00 100,00 1.350,00 300,00 4 1 1 800,00 250,00 1.470,00 3.200,00 250,00 1.470,00 1 1.000,00 1.000,00 - - 9.570,00 2.000,00 Computo metrico fornitura sistema di allarme. Descrizione Q.tà Unità centrale di allarme con tastiera di gestione. Presa remota. Chiave programmabile. Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia. Rivelatore antincendio. Sirena da esterno. Sirena da interno. Combinatore telefonico su linea telefonica fissa e/o rete cellulare. Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi, interruttori, trasformatori, ecc.) TOTALE fornitura sistema di allarme 1 1 6 1 1 1 1 1 Prz €/Cad 500,00 50,00 20,00 110,00 210,00 150,00 50,00 500,00 Totale € 1 250,00 250,00 - - 1.940,00 500,00 50,00 120,00 110,00 210,00 150,00 50,00 500,00 Posa in opera Descrizione Q.tà Manodopera di installazione. TOTALE posa in opera 1 - Prz €/Cad 2.000,00 - TOTALE - - Pag. 14 di 56 Totale € 2.000,00 2.000,00 13.510,00 3) Frazione Tornavento - Tipo di telecamera : n.2 telecamere “speed dome”. Collegamento : wireless verso la torre acquedotto (Fig.14 e Fig.16) e da quest’ultima verso il campanile della chiesa (Fig.15). Fig.12 : simulazione fotografica della telecamera n.1 Fig.13 : simulazione fotografica della telecamera n.2 Pag. 15 di 56 Fig.14 : torre acquedotto Fig.15 : visibilità verso campanile Chiesa Lonate Pozzolo Pag. 16 di 56 Fig.16 : visibilità ponti radio delle postazioni telecamera n.1 e n.2 Il segnale delle due telecamere viene trasmesso, attraverso ponti radio, verso la torre acquedotto. Sulla torre acquedotto vengono installati due ponti radio : uno che riceve i segnali delle due telecamere e uno che li trasmette verso il campanile. All’interno dell’edificio, sede dell’Associazione Nazionale Bersaglieri (Fig.13) verrà installato un sistema di allarme. Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione immagini/comandi. Descrizione Q.tà Telecamera Speed Dome comprensiva di custodia. Encoder video/dati. Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5.X GHz OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, staffe attacco palo/parete, completo di alimentatore PoE. Outdoor Wireless AP/CPE 54M/bps Centrale radio 5.X GHz OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna esterna, staffe attacco palo/parete, completo di alimentatore PoE. Antenna settoriale 18dBi apertura orizz. 60° Switch 8 porte – 10/100Base-T Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi, interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.) TOTALE fornitura sistema video Pag. 17 di 56 2 2 3 Prz €/Cad 2.000,00 800,00 1.470,00 Totale € 1 1.300,00 1.300,00 1 1 1 820,00 250,00 1.500,00 820,00 250,00 1.500,00 - - 13.880,00 4.000,00 1.600,00 4.410,00 Computo metrico fornitura sistema di allarme. Descrizione Q.tà Unità centrale di allarme con tastiera di gestione. Presa remota. Chiave programmabile. Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia. Rivelatore antincendio. Sirena da esterno. Sirena da interno. Combinatore telefonico su linea telefonica fissa e/o rete cellulare. Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi, interruttori, trasformatori, ecc.) TOTALE fornitura sistema di allarme 1 1 6 1 1 1 1 1 Prz €/Cad 500,00 50,00 20,00 110,00 210,00 150,00 50,00 500,00 Totale € 1 250,00 250,00 - - 1.940,00 500,00 50,00 120,00 110,00 210,00 150,00 50,00 500,00 Posa in opera Descrizione Q.tà Manodopera di installazione. TOTALE posa in opera 1 - Prz €/Cad 3.000,00 - TOTALE - - Pag. 18 di 56 Totale € 3.000,00 3.000,00 18.820,00 4) Area presso Municipio - Tipo di telecamera : n.6 telecamere “fisse”. Collegamento : cavo coassiale all’interno del Municipio. Fig.17 : Postazione telecamere n.1 Una telecamera deve essere orientata verso il cancello di Via dei Mille, mentre l’altra telecamera deve essere orientata verso il parcheggio interno. Pag. 19 di 56 Fig.18 : Postazione telecamere n.2 E’ prevista la fornitura e posa in opera di un nuovo palo rastremato di altezza h=6mt. f.t. sul quale devono essere montate n.2 telecamere fisse : una orientata verso il cancello di Via Dante e l’altra verso il parcheggio interno. Fig.19 : Postazione telecamere n.3 Una telecamera deve essere orientata verso il cancello, mentre l’altra telecamera deve essere orientata verso l’ingresso del Municipio (Fig.17). Le telecamera devono essere ben mimetizzate con un colore uguale a quello dei pali di illuminazione sulle quali vengono montate. Pag. 20 di 56 Fig.20 : visibilità verso campanile dal tetto del Municipio Sul tetto del Municipio deve essere installato un ponte radio per ricevere i segnali dal campanile. Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione immagini/comandi. Descrizione Q.tà Telecamera Fissa. Custodia per telecamera fissa da esterno inclusa staffa da parete con passaggio cavi interno. Encoder video/dati. Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5,X GHz OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, completo di alimentatore PoE. Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi, interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.) TOTALE fornitura sistema video 6 6 Prz €/Cad 450,00 100,00 Totale € 6 1 800,00 1.470,00 4.800,00 1.470,00 1 2.000,00 2.000,00 - - 11.570,00 2.700,00 600,00 Opere civili Descrizione Q.tà Fornitura e posa in opera di pali conici H 6mt f.t. Formazione di basamenti per incasso pali di videosorveglianza, dim. 100x100x120, compreso scavo, cls, ecc. Fornitura e posa in opera di pozzetti in cls prefabbricati per ispezioni e derivazioni comprensivo di chiusino prefabbricato in cemento, dim. int. 30x30x30. Fornitura e posa di tubazione corrugata Øint 62mm, Ø75mm, compreso sottofondo e rinfranco in cls. Scavo in trincea a sez. obbligata per posa tubazioni rete videosorveglianza, profondità 60-90cm. Fornitura e posa in opera di tubazione corrugata Ø125, compreso sottofondo e rinfianco in cls. Fornitura, avvicinamento, sistemazione e compattazione di ghiaione di cava per riempimento sez. di scavo. TOTALE Opere civili 1 1 Prz €/Cad 450,00 220,00 2 60,00 120,00 10m 10,65 106,50 10m 9,00 90,00 10m 18,00 180,00 2,5 mc - 30,00 75,00 - 1.241,50 Pag. 21 di 56 Totale € 450,00 220,00 Posa in opera Descrizione Q.tà Manodopera di installazione. TOTALE posa in opera 1 - Prz €/Cad 2.500,00 - TOTALE - - Totale € 2.500,00 2.500,00 15.311,50 5) Campanile Chiesa Parrocchiale Sul campanile della Chiesa Parrocchiale devono essere montati i ponti radio, con le relative antenne, per ricevere i segnali delle telecamere provenienti da : - Parco San Rafael (Fig.22); Area feste di Viale Po - Località Cerello (Fig.23); Frazione Tornavento (Fig.24); per ritrasmetterli sul tetto del Municipio (Fig.25). Fig.21 : campanile e Chiesa parrocchiale Pag. 22 di 56 Fig.22 : visibilità Parco San Rafael Fig.23 : visibilità area di Via Po Pag. 23 di 56 Fig.24 : visibilità acquedotto Fraz. Tornavento Fig.25 : visibilità Municipio Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione immagini/comandi. Pag. 24 di 56 Descrizione Q.tà Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5,X GHz OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, completo di alimentatore PoE. Outdoor Wireless AP/CPE 54M/bps Centrale radio 5.X GHz OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna esterna, staffe attacco palo/parete, completo di alimentatore PoE. Antenna settoriale 18dBi apertura orizz. 120° Switch 8 porte – 10/100Base-T Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi, interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.) TOTALE fornitura sistema video 2 Prz €/Cad 1.470,00 Totale € 1 1.300,00 1.300,00 1 1 1 900,00 400,00 260,00 900,00 400,00 260,00 - - 5.800,00 2.940,00 Posa in opera Descrizione Q.tà Manodopera di installazione. TOTALE posa in opera 1 - Prz €/Cad 1.000,00 - TOTALE - - Totale € 1.000,00 1.000,00 6.800,00 6) Municipio – Potenziamento Centrale Operativa A seguito dell’ampliamento dell’impianto di videosorveglianza, con l’aggiunta di nuove telecamere, e la realizzazione di una rete di trasmissione dati, presso il Municipio si vuole realizzare una nuova centrale operativa di monitoraggio e di registrazione delle immagini in grado, possibilmente, di gestire le telecamere preesistenti onde avere un'unica interfaccia di gestione SW. Fig.26 : Palazzo Municipale Pag. 25 di 56 Computo metrico fornitura apparati di gestione e registrazione delle immagini e controllo telecamere Descrizione Q.tà Postazione Client/Server Monitor LCD TFT 42” Piattaforma SW per la gestione e la registrazione delle immagini delle telecamere, comprensiva di n.8 licenze per connessione telecamera. Licenza SW per connessione telecamera. Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi, interruttori, trasformatori, ecc.) TOTALE fornitura sistema video 1 2 1 Prz €/Cad 2.500,00 1.200,00 4.200,00 Totale € 8 1 495,00 500,00 3.960,00 500,00 - - 13.560,00 2.500,00 2.400,00 4.200,00 Posa in opera Descrizione Q.tà Manodopera di installazione. TOTALE posa in opera 1 - Prz €/Cad 1.500,00 - TOTALE - - Pag. 26 di 56 Totale € 1.500,00 1.500,00 15.060,00 6. FUNZIONALITA’ GENERALI Il sistema dovrà fornire la possibilità di monitorare real-time ed in differita, senza interrompere la registrazione, con crescente livello di fluidità delle immagini, da 1 (uno) fps fino a 25 (venticinque) fps e di memorizzare i flussi video acquisiti (preferibilmente in loco) mediante telecamere a brandeggio e frame rate selezionabile da 1 (uno) a 25 (venticinque) in modalità H24, 7 giorni su 7. La gestione informativa del sistema, la memorizzazione e l’archiviazione dei flussi dovrà essere effettuata su supporti installati presso il Municipio. Anche il monitoraggio e il controllo in tempo reale, da parte di personale addetto, dei vari flussi video provenienti dalle varie aree dovrà essere garantito presso il Muncipio, che avrà anche il compito di gestire le policy di accesso al sistema. L’osservazione dei flussi video dovrà, inoltre, essere resa disponibile tramite connessioni Internet o Intranet agli utenti autorizzati, nel rispetto delle politiche di gestione definite dall’amministratore del sistema e a enti esterni al centro di controllo a seconda dei privilegi di accesso assegnati. In particolare si chiede un Log-In tramite inserimento di UserName e Password con attivazione della visualizzazione e del controllo PTZ con plug-in ActiveX, possibilmente scaricato in automatico dalla stessa telecamera alla quale si desidera connettersi. Il sistema dovrà permettere le seguenti operazioni : > > > > > visualizzare contemporaneamente le telecamere grazie al display full screen o multi screen; soffermarsi su un sito di interesse e poter brandeggiare la telecamera e pilotare lo zoom; poter effettuare rapide ricerche sulle registrazioni, senza che queste vengano interrotte, per poter visualizzare sequenze archiviate di interesse; organizzare le postazioni di eventuali altri operatori definendone le caratteristiche con i livelli di autorizzazione e le configurazioni conseguenti. avere il completo controllo sistemistico sulla configurazione e gestione del sistema, gestirne l’archiviazione dei dati e la strutturazione del data base. Dovrà essere fornito dall’impresa aggiudicataria un sistema di monitoraggio e gestione in tempo reale (diagnosi) degli apparati componenti la rete trasmissione dati e di tutti i componenti del sistema (telecamere, apparati di memorizzazione immagini, apparati di rete attivi). Pag. 27 di 56 7. ARCHITETTURA DEL SISTEMA Il sistema di videosorveglianza offerto dovrà essere del tipo a gestione e registrazione digitale delle immagini, ospitato su elaboratori collegati in “rete dedicata” a protocollo IP, almeno del tipo Fast Ethernet e preferibilmente Gigabit Ethernet, con architettura del tipo“client-server” e fruizione dell’applicativo sui Client a mezzo di un semplice “Web Browser”, oltre ad eventuali applicativi dedicati. Tale fruizione dovrà avvenire predisponendo apposito routing dell’ “Application Server” verso la rete di trasmissione dati, ovvero mettendo a disposizione di più utenti client le funzionalità dell’applicativo. Considerando che il sistema IP di videosorveglianza avrà risposte dipendenti dalle caratteristiche della rete su cui viaggiano le informazioni e dai processi di controllo interattivo (es.: brandeggi), più che dagli applicativi (applet) che gestiscono solo lo streaming video, si chiede che il tempo di risposta (disponibilità delle immagini sul monitor utente e movimentazione brandeggio), considerate ottimali performance sia di rete che di server, sia non superiore a 250ms con compressione J-PEG, 350ms per MPEG4 e H264. Il sistema, inoltre, dovrà essere predisposto, in termine di componenti Hardware e Software e relative licenze, per poter visualizzare in un prossimo futuro le immagini provenienti da eventuali altre telecamere. E’ da tener presente che il sistema in oggetto dovrà prevedere l’integrazione delle telecamere già installate ed attualmente in funzione come sistema autonomo di video sorveglianza, con registrazione delle immagini e controllo P.T.Z. ove trattasi di telecamere Speed Dome. Si richiede che sia le telecamere fisse che quelle brandeggiabili esistenti, dotate di uscita di segnale videocomposito analogico in standard PAL (CVBS), vengano dotate di adeguato Video Network Server con ingressi video analogici Loop-Through (passanti) trasparenti al sistema preesistente e con ulteriori caratteristiche che le rendano integrabili al sistema IP oggetto della fornitura. Pag. 28 di 56 8. PRINCIPALI COMPONENTI Nel seguito della presente prescrizione tecnica, tutte le volte che sarà indicato il nome e la tipologia di un prodotto con la menzione della specifica casa costruttrice, esso sarà fatto al solo scopo di fornire elementi inconfutabili del prodotto che si vuole descrivere. Pertanto la ditta appaltatrice potrà scegliere un prodotto diverso purché avente caratteristiche tecniche e funzionali similari o superiori a quelle del prodotto a cui si è fatto riferimento. Tutti i marchi menzionati appartengono ai rispettivi proprietari. 8.1 Piattaforma Software La piattaforma software fornita dovrà costituire un sistema di visualizzazione e registrazione digitale e di gestione degli allarmi e delle informazioni, adatto a installazioni multi punto, con una scalabilità che potrebbe giungere a diversi canali video. L’Azienda aggiudicataria, quindi, dovrà essere in grado di offrire il più aggiornato sistema software, chiavi in mano, per la registrazione e la gestione di immagini digitali, che dovrà rendere possibili collegamenti da remoto e permettere qualunque operazione utilizzando un comune web browser. Il sistema software, inoltre, dovrà consentire livelli di sicurezza regolabili e soluzioni di videosorveglianza perfettamente integrabili con i sistemi preesistenti, rendendo possibile in maniera estremamente semplice sia l’accentramento dei punti di ripresa che la creazione di diverse postazioni di controllo e/o osservazione. Il software di gestione oggetto della fornitura dovrà soddisfare almeno i seguenti obiettivi e funzionalità principali: 1) ricoprire tutti i requisiti della video-registrazione tramite rete dati (IP), come il supporto Client/Server, la gestione del Motion Detection e dell’Object Detection in somma e sottrazione dell’oggetto; 2) supportare i protocolli di compressione MPEG4/JPEG e la gestione bi-direzionale dell’audio dalle nuove telecamere IP; 3) supportare sistemi di archiviazione dati; 4) garantire bassa manutenzione a lunga scadenza eseguibile da remoto; 5) garantire accessi simultanei multipli sia alle immagini in tempo reale che alle registrazioni. In particolare, le funzionalità messe a disposizione dalla piattaforma software dovranno essere le seguenti: Funzionalità principali della Piattaforma Software - Layout (GUI) personalizzabili; Tour dei Layout; Utilizzo di un secondo monitor per la visualizzazione a pieno schermo del monitor di Hot-Spot; Registrazione flessibile (Manuale / Programmata / Allarme/Pre-allarme); Ricerca rapida della registrazione; Motion Detection Software attivabile anche per telecamere preesistenti che non implementano tale funzione; Pag. 29 di 56 - Notifica allarme tramite activity detection delle telecamere IP; Visualizzazione tramite WebBrowser; - Capacità di integrazione con altri sistemi software; Client Remoti; - Gestione Licenze flessibile; Capacità di mascheramento anche dinamico delle immagini; Operazioni di visualizzazione semplici tramite il software gratuito tipo “RSM File - Player”; Pan/Tilt/Zoom tramite puntamento sull’immagine e Tour telecamere PTZ azionabile - dal Client e dal Server; Visualizzazione e registrazione ad alto refresh rate e alta qualità d’immagine; - Supporto Audio; - Supporto MPEG4 e JPEG; Funzionalità di Archivio implementabile; Supporto telecamere Multi codec (JPEG, MPEG4); Data Overwriting; Allarmi di Sistema; Supporto per l’allarme « Motion Detection»; Supporto per «Intelligent Object Detection»; Supporto per l’allarme «Intelligent Motion Detection»; Gestione degli account utente con relative protezioni di accesso, regolate da “login/password”, ed utilizzo del sistema in funzione dei privilegi assegnati dall’amministratore del sistema stesso. La registrazione delle immagini dovrà avvenire in modalità ciclica FIFO, ovvero ogni minuto di registrazione avverrà sovrascrivendo il primo minuto della finestra temporale contrattualizzata. Dovrà essere inoltre possibile richiedere l'esportazione dei filmati registrati. Requisiti dei meccanismi di integrazione software Il sistema in fornitura deve mettere a disposizione di una generica applicazione esterna (nel modello concettuale proposto, la futura Piattaforma di Integrazione Software) un’interfaccia programmatica che consenta di eseguire le funzionalità descritte nel seguito. A seconda delle varie funzionalità devono essere garantiti tempi accettabili e comunque coerenti (non maggiori di più del 10%) con le prestazioni richieste per le funzionalità native in questo documento. Funzionalità di telecamera: - brandeggio e zoom di una telecamera (ptz) selezionata definizione di posizioni di preset per telecamere ptz attivazione di una specifica posizione di preset definizione di una sequenza di posizioni di preset attivazione di una sequenza di posizioni di preset Pag. 30 di 56 Funzionalità di indirizzamento: - indirizzamento di un dato flusso video su un dato monitor o su una data finestra video di un PC Funzionalità inerenti la registrazione e la riproduzione di flussi video: - attivazione/disattivazione registrazione di flussi video ricerca brani registrati riproduzione su monitor o finestra video di flussi precedentemente registrati - esportazione di flussi precedentemente registrati Funzionalità diagnostiche - notifica dell’insorgenza o della cessazione di malfunzionamenti Funzionalità generali - accettazione autenticazione di sessioni accettazione/non accettazione comandi da applicazioni esterne - notifica degli eventi generati durante il funzionamento risoluzione di conflitti fra richieste provenienti da applicazioni esterne attraverso l’interfaccia programmatica e l’utilizzo nativo del sistema (la risoluzione di conflitti fra operazioni richieste dalle applicazioni esterne è a carico di queste applicazioni). 8.2 Server Il Server dovrà essere opportunamente dimensionato per quanto riguarda la potenza di calcolo, la quantità di memoria RAM, la quantità di memoria di massa (Hard Disk) la tipologia di scheda grafica e memoria relativa, e dovrà essere dotato di opportuno collegamento alla rete di cui esso è Centro Stella. Tale server dovrà garantire la possibilità di registrare il segnale video IP generato da tutte le telecamere oggetto della fornitura, e di quelle preesistenti, considerando uno streaming video con Frame Rate di 30 fps, una dimensione dell’immagine di almeno 640x480 pixel ed una compressione MPEG4 minima, da cui si ottiene un troughput di circa 1,2Mbps con una occupazione di memoria di massa pari a 12,36GB/giorno. La registrazione del tipo 24/7 dovrà garantire la conservazione delle immagini registrate per sette (7) giorni, prima della sovrascrittura con logica FIFO. L’array di Hard Disk sarà del tipo a dischi estraibili Hot-Swap in configurazione almeno Mirroring. Tale sistema dovrà consentire di gestire: - La visualizzazione, sui Client, delle informazioni video sia in modalità “live” che “play-back” provenienti da qualsiasi videocamera del sistema con possibilità di personalizzare le modalità di presentazione delle immagini, senza interruzioni dell’attività di registrazione; - La configurazione del sistema in termini di modalità di registrazione delle informazioni di ciascuna sorgente, differenziata sia per fps che per risoluzione, degli utenti e degli amministratori di sistema, delle modalità di “back-up” delle registrazioni, di autodiagnostica; - La generazione di allarmi in termini di circostanze di attivazione, modalità di notifica, recupero agevolato di immagini su condizione di allarme; Pag. 31 di 56 - I Client distribuiti e distribuibili sulla rete in quanto in grado di interfacciarsi con i “Web Services dell’Application Server” anche mediante semplice “Web Browser” operante su qualsiasi elaboratore della rete del Comune di Lonate Pozzolo. La fornitura dovrà prevedere almeno un (UNO) elaboratore Client dedicato (Super User) da cui, mediante accesso filtrato da profili regolati da “login/password”, associati ai privilegi predefiniti nello specifico account utente, poter amministrare il Sistema (amministratore). Il Server dovrà interfacciarsi alla rete dedicata della video sorveglianza rete trasmissione dati su rete Ethernet almeno del tipo Fast e preferibilmente del tipo Gigabit ed affacciarsi su zona “demilitarizzata” (DMZ), ossia protetta da “firewall” sulla rete del Comune di Lonate Pozzolo. La fornitura, ad almeno un (1) elaboratore Client da cui, mediante accesso filtrato da profili regolati da “login/password” ed in funzione degli associati privilegi predefiniti per ogni specifico account utente, dovrà poter consentire di: - visionare le immagini in tempo reale e da registrazioni secondo modalità predefinite e personalizzabili (supervisore); - visionare le immagini in tempo reale (operatore). Qualunque sia la soluzione individuata, dovrà essere in ogni caso possibile: - acquisire da ciascuna videocamera fino a 25 frame per secondo; acquisire immagini fino alla risoluzione di almeno 460 linee TV, con dimensione di almeno 640 x 480 pixel, sia con standard di compressione MPEG-4 che JPEG. 8.3 Telecamere Speed Dome Unità di ripresa concepita per il trattamento dell’immagine d’ambienti esterni con luminosità variabile, elemento di ripresa allo stato solido in grado di riprendere immagini di buona qualità anche in presenza di scarsa illuminazione, equipaggiata con obiettivo elettronico autoiris con regolazione automatica dell’apertura del diaframma. Comprensiva di custodia a tenuta stagna, resistenza di riscaldamento con termostato, auto ventilata, staffa di supporto con snodo e piastra di fissaggio a parete o collare per montaggio su palo. Caratteristiche tecniche Telecamera speed dme a colori day & night multiprotocollo – Frame integration – Risoluzione 480 linee orizzontali – Sensibilità 0,02 lux a colori , 0,005 lux b/n – Convertitore A7D a 10 bit – Activity detector programmabile – Elaborazione digitale del segnale (DSP) – Rapporto S/N > 50dB – Velocità di rotazione orizzontale 0,8 ~ 90° sec , 240° sec su richiamo preset – 131 preset richiamabili manualmente o su sequenza programmabili e richiamabili su allarme – Funzione home return – Sistema automatico d’esposizione (ELC) – backlight e controllo automatico di guadagno (AGC) – Backfocus regolabile a carrello – Accetta obiettivi autoirish video drive e DC drive passo C e CS senza l’utilizzo di adattatori – Parametrizzazione via RS485 – Selezione manuale da comando esterno delle funzioni day & night – Alimentazione 220 ~ 240 Vac (con trasformatore d’isolamento antiground loop) . Assorbimento ~ 5W – Range di funzionamento -40°C . Pag. 32 di 56 8.4 Telecamere fisse Unità di ripresa concepita per il trattamento dell’immagine d’ambienti esterni con luminosità variabile, elemento di ripresa allo stato solido in grado di riprendere immagini di buona qualità anche in presenza di scarsa illuminazione, conversione automatica da colore a bianco e nero durante le ore notturne, equipaggiata con obiettivo elettronico varifocal autoiris con regolazione automatica dell’apertura del diaframma. L’insieme telecamera, obiettivo e dispositivo complementari è alloggiato in una apposita custodia climatizzata realizzata in alluminio e altro materiale anticorrosione in grado di resistere agli agenti atmosferici e di mantenere costante la qualità del segnale video al variare delle condizioni climatiche. Caratteristiche tecniche Telecamera CCD 1/3” SHAD – Frame integrazione – Risoluzione 480 linee orizzontali – 470.000 pixels – Sensibilità 0,3 lux a colori, 0,03 lux b/n – Convertitore A/D a 10 bit – Activity detection – Elaborazione digitale del segnale (DSP) – Rapporto S/N > 50dB Sistema automatico d’esposizione (ELC) – Backlight e controllo automatico di guadagno (AGC) – Backfocus regolabile a carrello – Obiettivi autoirish video drive – RS232 – Commutazione manuale, automatica o da comando esterno delle funzioni day & night – Alimentazione 220 ~ 240 Vac (con trasformatore d’isolamento antiground loop) . Assorbimento ~ 5W – Custodia stagna da esterno termostatata, staffa di supporto e collare per installazione su palo - Range di funzionamento -40°C ~ 50°C. 8.5 Encoder video/dati ( Video Network Station Server ) La Video Network Station, di seguito VNS, deve supportare il protocollo TCP/IP, consentendo di monitorare in modo remoto le immagini delle telecamere analogiche e di controllare le telecamere attraverso una LAN (Local Area Network) o una WAN (Wide Area Network). Devono essere dotate di un Web server integrato, e il VNS deve permettere di monitorare le immagini in diretta e di regolare le impostazioni delle telecamere collegate attraverso un PC e il Web browser, senza bisogno di software aggiuntivi. Le immagini delle telecamere dovranno essere monitorate da più utenti simultaneamente. Supporto di MPEG-4/JPEG Il VNS deve supportare sia il formato MPEG-4 che il formato JPEG. Gli utenti avranno così la possibilità di scegliere tra l'ampiezza di banda MPEG-4 e la compressione standard JPEG. Il VNS dovrà offrire lo streaming indipendente dei dati dalle porte analogiche a una velocità massima di 25 fps e immagini VGA (640 x 480) per ogni porta, aumentando enormemente le capacità dei sistemi di monitoraggio IP. Funzione audio bidirezionale Il VNS dovrà essere dotato di un ingresso per microfono esterno che consente, mediante il collegamento di un microfono, di eseguire un monitoraggio audio da un PC remoto. L'unità dovrà possedere inoltre un'uscita audio per altoparlanti attivi, che consente di effettuare annunci dal PC remoto, una funzionalità che amplia sensibilmente le possibilità delle applicazioni di monitoraggio remoto. Pag. 33 di 56 Porta USB per la memorizzazione esterna dei dati La capacità di memorizzazione dei dati può essere aumentata con un disco rigido esterno o con un dispositivo di memoria flash USB. Le immagini compresse MPEG-4 e JPEG dovranno essere registrate sul dispositivo esterno e visualizzate da un PC. Dovrà essere possibile effettuare registrazioni periodiche e registrare le immagini pre- e post-allarme. Funzione di protezione della rete L'accesso alle videocamere attraverso i VNS dovrà essere limitato mediante un filtro IP. Dovrà essere possibile definire gruppi diversi, associando ad ognuno di essi un indirizzo IP. Dovrà inoltre essere possibile, mediante l'assegnazione di nomi utente e password specifici, definire diversi livelli di accesso. Funzione di allarme Il VNS dovrà essere dotato di una funzione integrata di rilevazione dell'attività che dovrà essere impostata in modo da generare un allarme su tutte le porte che supportano questo tipo di uscita. Dovrà essere possibile impostare fino a due aree di rilevazione per ogni telecamera. Inoltre, mediante una porta di ingresso collegata a un sensore esterno, che potrà trasmettere un segnale di attivazione, e a un buffer integrato, il VNS dovrà memorizzare centinaia di immagini anteriori e successive al momento in cui viene attivato un allarme – tramite la funzione di rilevazione dell'attività, l'apposita porta di ingresso o entrambe. Le immagini pre- e post-allarme potranno quindi essere trasferite a un server FTP o registrate su un dispositivo di memorizzazione esterno. All'occorrenza, l'immagine acquisita al momento di un evento di allarme dovrà anche essere inviata a uno o più indirizzi di e-mail precedentemente designati. Attivo anche durante le operazioni di panning, inclinazione o zoom della telecamera. Interfaccia video analogica - Ingresso video Composito analogico (BNC), 1,0 Vp-p, 75, non bilanciato, sincronizzazione negativa, sensore automatico per NTSC o PAL; Audio - Compressione audio G.711 (64 Kb/s); Ingresso microfono Mini-jack (mono) Supporto del sistema di alimentazione plug-in (5,0 V DC); Uscita Line Mini-jack (mono x 2 canali) Livello di uscita max. 1,1 Vrms; Ingresso Line Mini-jack (mono x 2 canali) Livello di uscita max. 1,1 Vrms. Sistema/Rete - CPU Processore RISC a 64 bit; - RAM 128 MB (incluso un buffer per allarmi da 32 MB); - Memoria flash 32 MB; - Dimensione delle immagini 720 x 576, 640 x 480, 320 x 240 (JPEG/MPEG-4); - Compressione JPEG/MPEG-4; - Frequenza fotogrammi Max. 25 fps x 4 canali (640 x 480) (JPEG/MPEG-4); - Protocolli TCP/IP, ARP, ICMP, HTTP, FTP (server/client), SMTP, DHCP, DNS, NTP, SNMP (MIB-2); - Numero di client Max. 50. Pag. 34 di 56 Interfaccia - Ethernet 100Base-TX/10Base-T (RJ-45) ; - Ingresso sensore 4 (sono supportati dispositivi da 3,3 a 24 V, gli ingressi dei fotoaccoppiatori sono elettricamente isolati dall'unità); - Uscita allarmi 4 (24 V DC o inferiore, 1A, le uscite dei relè meccanici sono - elettricamente isolate dall'unità); Interfaccia seriale RS-232C/485/422 (per il controllo della telecamera); - Porta USB USB 2.0 (solo per l'uso di dispositivi di memoria di massa USB). 8.6 Sistema di allarme edifici 8.6.1 Centrale microprocessore 10 canali Caratteristiche : 10 canali per collegamento sensori espandibile fino a 34 tramite concentratori esterni da 8 ingressi – Possibilità di suddivisione dell’impianto in otto aree indipendenti e attivabili singolarmente tramite codice personale, chiave elettronica codificata o programmatore orario – Memoria 250 eventi – Gruppo di alimentazione 1,5° con batteria di emergenza – Tastiera di gestione LCD con lettore per tessere di prossimità – Lettore di prossimità da esterno. 8.6.2 Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia Rivelatore di presenza a doppia tecnologia indicato per la protezione d’ambienti di tipo industriale/commerciale. Caratteristiche : Portata mt. 15 in spazio libero – Apertura orizzontale 90° - Regolazioni interne – Microonda doppler protetta contro disturbi da radiofrequenze – Infrarosso passivo a doppio elemento sensibile con lenti di Fresnel – Ottica sigillata. 8.6.3 Sirene elettroniche Da interno. Caratteristiche tecniche : Potenza sonora 108dB – Contenitore plastico – Protezione contro la rimozione e l’apertura – Ridotte dimensioni. Da esterno. Caratteristiche tecniche : Potenza sonora 128dB – Doppio contenitore in policarbonato – Luce lampeggiante – Gruppo di alimentazione con batteria di emergenza. 8.6.4 Combinatore telefonico GSM Trasmettitore di allarme su linea telefonica cellulare selezione automatica fino a 27 numeri telefonici – Programmazione numeri su tastiera di tipo telefonico – Visualizzazione tramite display lcd delle chiamate andate a buon fine complete di data e ora – Interrogazione remota per conoscere lo stato del sistema – Esclusa scheda SIM. Pag. 35 di 56 9. RETE WIRELESS La rete wireless dovrà essere opportunamente dimensionata, pertanto nella valutazione del progetto, si terrà conto del grado di accuratezza del dimensionamento della rete di interconnessione wireless; pertanto, per ogni tratta, dovrà essere puntualmente calcolata : 1) EIRP (Effective Isotropic Radiated Power) mediante la formula : EIRP (dBm) = Po – Ct + Gt dove : • Po = output power transmitted (dBm) • Ct = transmitter cable/connectors attenuation (dB) • Gt = transmitting antenna gain (dBi) l’EIRP dovrà essere ≤ 30dBm / 1W per gli apparati HiperLAN a 5,4GHz e ≤ 20dBm / 100mW per gli apparati RadioLAN a 2,4GHz; 2) attenuazione di tratta ( free space path loss) : Pl (dB) = 32,4 + 20 log F(MHZ) + 20 log R(Km) 3) RSSI ( Receiver power level at receiver input ) : RSSI (dBm) = EIRP – Pl + Gr – Cr dove : • Gr = receiving antenna gain (dBi) • Cr = receiver cable/connectors attenuation (dB) 4) margine operativo del sistema ( Link Margin ) : Link Margin (dB) = RSSI – Ps dove : • Ps = receiver sensitivity (dBm) dichiarato dal costruttore dell’apparato radio proposto 5) altezza minima dell’antenna oltre l’ostacolo ( Fresnel Zone Clearance ) 6) banda minima garantita per ogni singola tratta e specificare la velocità minima garantita (throughput), tra qualunque punto terminale della rete (telecamera) e la centrale operativa di videosorveglianza, in condizioni di pieno carico della rete. Il dimensionamento di cui sopra, dovrà essere accompagnato da : • schema a blocchi/topologico della rete; • elenco del numero di apparati utilizzato in ogni sito, il tipo d’antenna e gli eventuali accessori. Nella valutazione dell’offerta tecnica si terrà conto del dimensionamento della rete wireless considerando la velocità minima garantita, tra qualunque punto terminale della rete e la centrale di videosorveglianza, in condizioni di pieno carico della rete. La rete wireless che si andrà a realizzare dovrà consentire sempre e comunque l’aumento della velocità di trasmissione e la scalabilità, garantendo inoltre la sicurezza e riservatezza dei dati impedendo agli utenti non autorizzati di accedere alla rete e proteggendo i flussi dei dati. Pag. 36 di 56 La ditta Appaltatrice avrà l’onere di predisporre tutta la documentazione necessaria e supportare il Comune di Lonate Pozzolo nella richiesta e nell’ottenimento di regolare Autorizzazione Generale secondo quanto previsto dal “Codice delle comunicazioni elettroniche” (D.Lgs. n.259 del 01/08/2003). 9.1 Sicurezza della rete wireless Una mancata configurazione delle implementazioni di sicurezza provoca delle vulnerabilità alla rete Wireless presentando una struttura non protetta, cioè aperta a chiunque, per esempio, passi in prossimità del raggio di azione di una tratta di collegamento munito di dispositivo adeguato, con possibili rischi di : - accesso ad informazioni riservate; - interruzioni di servizio; - lancio di attacchi di tipo DOS ( Denial Of Service ). Pertanto la rete wireless proposta dovrà garantire le seguenti implementazioni minime di sicurezza : Modifica della password di accesso e cambio degli indirizzi IP degli apparati wireless Molti dispositivi nuovi hanno una password di default conosciuta, o addirittura disattivata. Stesso discorso vale per gli indirizzi IP che sono predefiniti in fabbrica. Gli intrusi che conoscono le password e gli indirizzi IP standardizzati possono accedere facilmente alla rete. Per questo motivo dovranno essere cambiate le password e gli indirizzi IP degli apparati. Disabilitazione DHCP Il DHCP è un sistema che semplifica la gestione di una rete assegnando automaticamente un indirizzo IP a ogni macchina che si collega alla rete. Questo può essere comodo in un ambiente cablato, ma è pericoloso in un ambiente wireless, perché assegnerebbe automaticamente un indirizzo IP anche a un intruso. Per tale motivo dovrà essere disabilitato il DHCP e dovranno essere assegnati manualmente gli indirizzi alle singole schede wireless, fornendo quindi ai client un IP statico. Cambio dell’SSID ( Service Set Identifier ) La rete wireless ha un suo identificativo, chiamato SSID, che le schede wireless devono conoscere per potervisi collegare. Anche in questo caso, la maggior parte dei dispositivi wireless è impostato in fabbrica in modo da usare, come SSID, il nome del fabbricante (es. “tsunami” – Cisco, “101” – 3Com, ecc.). Per rendere la vita più difficile agli intrusi, che conoscono le impostazioni di default di fabbrica, dovrà essere cambiato l’SSID, assegnandone uno poco intuitivo. Crittografia WEP / AES I sistemi wireless normalmente supportano due algoritmi per la crittografia dei dati : WEP o AES. Il WEP (Wired Equivalent Privacy) è un algoritmo ideato per la crittografia dei dati mediante la cifratura RC4, a protezione delle reti wireless, e si basa su una chiave segreta condivisa lunga da 64 a 128 bit; questo metodo ha dei punti deboli conosciuti al punto da rendere il WEP quasi inutile. Il WPA2 (Wi-Fi Protected Access 2) è il più recente ed è stato sviluppato specificamente per fornire uno strato di sicurezza alle comunicazioni basate sullo standard IEEE 802.11 (wireless), abbandona l’algoritmo di cifratura RC4 e utilizza il più sicuro AES (Advanced Encryption Standard). Per le ragioni di cui sopra, saranno preferiti sistemi che utilizzano l’algoritmo AES. Pag. 37 di 56 Attivazione MAC Filtering o MAC Address Authentication Il MAC Address è un indirizzo hardware che identifica in modo univoco ogni scheda di rete (wireless o meno). MAC è un acronimo che significa Media Access Control e viene utilizzato per l’accesso al mezzo fisico dal livello datalink secondo lo standard ISO/OSI. Gli Access Point o i Router Wireless possono essere impostati in modo da accettare connessioni soltanto dalle schede che hanno un certo MAC Address. Questo significa che, pur avendo SSID e chiave AES corretti, potremmo non riuscire ad accedere alla rete wireless perché il nostro MAC non è presente nella lista di quelli autorizzati. A questo scopo dovrà essere attivato il controllo del MAC Address. Nell’offerta tecnica dovranno essere descritte ulteriori misure di sicurezza che le ditte concorrenti intendono implementare. 9.2 Specifiche base degli apparati radio • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Possibilità di upgrade di banda con l’ introduzione di nuova licenza (non firmware) Led di segnalazione di stato e di segnale RF 1 porta RS232 per il settaggio in locale dell’ apparato e/o l’ inserimento di modulo autoalimentato “RapidView” per la lettura del segnale RF e la qualità del segnale dati Tecnologia Trasmissiva: HIPERLAN2, 802.11a-h Protocollo proprietario di comunicazione MINT atto a migliorare l’efficienza di funzionamento del sistema Frequenza Operativa: 5150~5350MHz, 5470~5725MHz, 5725~5875MHz, 5920~6060 MHz, (6015~6425MHz versione licenziata) ISM Almeno 11 canali contemporaneamente impiegabili nello stesso sito Password e ID di identificazione Modalità di funzionamento MESH, Master, Slave Funzionamento BRIDGING, ROUTING Gestione RIP, OSPF, VLAN Codifica SSID e Multi SSID Codifica WPA EAP, TKIP – WPA2 AES/802.11i Supporto Radius Client ATPC Automatic Transition Power Control (Controllo automatico della potenza necessaria al link) Incapsulamento per trasporto RTP minimizza jitter e latenza per applicazioni multimediali Dinamic Marker Access, ottimizza la gestione dei client in un punto-multipunto o mesh senza ricorrere al sistema GPS Regolazione Tempo Accesso al Canale migliora le prestazioni su link con traffico pesante DFS programmabile per un check temporizzato di ricerca del canale migliore Radar Detection Minima Efficienza Spettrale di 5.3 bit/Hz Modalità "Long" mode per lunghe distanze Controllo Automatico Bitrate per mantenere un link stabile al 100% in ogni condizione ambientale Max RF Distance per apprendere dinamicamente la distanza e regolare le prestazioni sul TTL dei pacchetti Scrambling sui segnali trasmessi con chiavi di codifica. Funzione analisi di spettro tramite interfaccia WEB e Telnet e gestibile per scala di potenza e frequenza Filtraggio dei pacchetti IP secondo tabelle statiche configurabili. Pag. 38 di 56 • • • • • • • • • • • Filtraggio locale dei pacchetti Ethernet con funzione di auto-apprendimento. Supporto dei protocolli UDP/IP,TCP/IP, IPX/SPX , Supporto del traffico IP di tipo Multicast con possibilità di filtraggio e blocco del traffico Multicast sull’interfaccia RF Gestione da remoto dell’apparato in modalità Telnet o WEB (o equivalente) contemporaneamente alla trasmissione del segnale video; deve essere perciò possibile la configurazione dalla Centrale Operativa dell’apparato senza interruzione dello streaming video trasmesso dallo stesso. Design e dimensioni compatte per installazioni in ambienti esposti agli agenti atmosferici con temperatura di funzionamento -40°/+60°C con umidità 100%. Valvola pneumatica per autoregolazione tra interno ed esterno della pressione/umidità interne a salvaguardia dei circuiti elettrici Connettori RF di tipo “N” o antenna patch 22/23dBi integrata Connettori LAN e RS232 proprietari stagni Software di configurazione, diagnostica, statistiche del Bit Rate istantaneo, e monitoraggio del traffico da remoto, con indicazione in tempo reale del “Bit Error Rate” (BER) del link radio. Supporto di profili Multipli (bitrate, canalizzazione, canale prioritario, etc) dell’interfaccia radio e scelta del profilo corrente Tool di misura delle performance (test di banda, percentuale di retry ecc.) RadioTo-Radio e Node-to-Node Livello di accesso : • • • • • • • Polling dinamico Adattattivo: risolve il problema del “nodo nascosto” e ottimizza le prestazioni in topologie PtMP Marker grant mode centralizzato Considera automaticamente la bassa attività dei subscribers Monitoraggio permanente del link Supporto del protocollo ARP MAC/IP filtering Switch layer 2 completo Gruppi di switching multipli Supporto switch lists Pieno Supporto VLAN (IEEE 802.1q) Supporto QinQ Supporto STP/rSTP Ottimizzazione per upstreaming video Supporto di aggregazione (Trunk) Pseudo-Interfaccia radio funzione unica di InfiNet Wireless per unire al bridge radio apparati di terze parti (segmenti cablati di Ethernet, IP clouds) Ethernet-over-IP tunneling support Funzioni di sicurezza : • • • • • Crittografia avanzata AES over-the-air Protezione Storm / flood Protezione Password Crittografia dei messaggi di Protocollo Supporto Radius-Client Pag. 39 di 56 Networking : • • • • • • • • • • • • • Supporto RIPv2 / OSPFv2 /routing static Filtro MAC/IP Firewall NAT (multipool, H.323-aware) DHCP client/server/relay Supporto Tunneling IP (CISCO Compatibile) fino a 64 Tunnels simultanei Supporto rSTP/STP SYSLOG IP Stats Supporto SNTP Supporto Remote Shell Sistema Router e Switch simultaneo 64 Canali QoS (queues); 16 differenti priorità per ogni canale; Criteri: su Protocollo, Porta, IP, MAC Address, ToS field / VLAN TAG, 802.1p, PCAP. Quality-Of-Service (QOS) : Possibilità di configurare tutti i parametri di Quality-of-Service allo stato dell’arte. La QoS opera trasparentemente da un utente di una rete all'altra. Possibilità integrarle su QoS già esistenti grazie al supporto degli standard 802.1p e del Layer 3. Funzioni di Quality-of-Service • • • • • 16 priority Supporto IEEE 802.1p Supporto IP TOS / DiffServ Traffic Shaping (assoluta, relativa, mista) Redirezione del traffico Funzioni di Gestione • • • • • • • Supporto SNMPv1 / SNMPv3 (MIB II, MIB privati) SNMP Traps Configurabili Telnet / Shell Remota Graphical User Interface (per Windows) Shell Remota SNMP Traps Interfaccia Web Funzioni Generali • • • • • • • Roaming Frequenza/IP fra CPE e Base Station Hand-off Automatico fra nodi mobili in scenari MESH Spectrum Analisys da interfaccia Web e Telnet Upgrade/Downgrade FW tramite web-browser Upload/Download configurazione tramite web-browser AIRUP Funzione di Upgrade Firmware Automatico (Funzione programmabile per lo scambio automatico del FW più aggiornato tra le radio) Invio comandi remoti alle unità connesse Pag. 40 di 56 Qualità/Affidabilità • MTBF di 500.000 ore 10. NORME DI ESECUZIONE DEI LAVORI DI INSTALLAZIONE In questa sezione sono definiti i lavori e le norme di esecuzione della fornitura e posa in opera del sistema di videosorveglianza nel Comune di Lonate Pozzolo. I lavori riguardano essenzialmente opere edili, scavi con relativi reinterri e ripristini, di muratura in genere, compresi eventualmente opere di carpenteria, di fabbro, di falegname, ecc., per la stesura dei cavi elettrici, per la posa di pali e l’installazione di telecamere e dei ponti radio, con le relative antenne, sui pali di illuminazione pubblica (I.P.). Gli interventi descritti dovranno essere eseguiti dal fornitore nel rispetto delle prescrizioni degli organismi e delle amministrazioni competenti in materia di lavori pubblici, sicurezza e di impatto ambientale. In particolare è necessaria l’osservanza delle norme previste da : - disciplinari degli Enti e delle Autorità preposte all’amministrazione del suolo, del sottosuolo e delle infrastrutture pubbliche; - leggi e regolamenti vigenti in materia di prevenzione degli infortuni, stabiliti dagli Enti e Servizi preposti alla sicurezza sul lavoro e da qualunque altra misura cautelativa che, caso per caso, si dovesse rivelare opportuna al fine di evitare infortuni in conseguenza dei lavori stessi; - leggi nazionali e locali in materia di vincoli di natura idrogeologica, ambientale, paesaggistica, architettonico-monumentale, ecologica, ecc. I tracciati, le sedi di posa, la tipologia di intervento (scavi a cielo aperto, predisposizione di infrastrutture, ecc.), le relative caratteristiche tecniche e il dimensionamento delle infrastrutture, dovranno essere verificati preliminarmente e congiuntamente con la Direzione Lavori. Eventuali varianti, imposte da ostacoli imprevisti durante la fase realizzativa dovranno essere sempre preventivamente approvate dal Committente. In generale l’impresa dovrà pertanto provvedere a : • effettuare un sopralluogo per prendere visione dei siti di installazione per le verifiche necessarie ad accertare le caratteristiche ambientali e le possibilità logistiche; • garantire l’assistenza necessaria nella scelta dell’inquadratura ottimale di ogni telecamera; • provvedere alla nomina di un referente al quale possa essere notificata qualunque disposizione anche verbale; • spese per l’adozione di tutti i provvedimenti e di tutte le cautele necessarie per garantire l’incolumità alle persone addette ai lavori ed ai terzi, nonché per evitare danni a beni pubblici e privati; • spese occorrenti per mantenere e rendere sicuro il transito di autoveicoli ed effettuare le segnalazioni stradali di legge sia diurne che notturne, • provvedere alla pulizia dei luoghi di realizzazione delle opere in oggetto. Rimangono esclusi unicamente i danni prodotti da forza maggiore. Gli oneri a carico del Committente sono i seguenti : • le eventuali autorizzazioni per rendere disponibili aree o edifici pubblici/privati per la realizzazione dei lavori di installazione; • gli oneri relativi ai costi di allacciamento ed ai canoni di abbonamento delle eventuali linee su reti pubbliche; • l’installazione di eventuali contatori di energia elettrica. Pag. 41 di 56 10.1 Piano di Sicurezza L’oggetto dell’appalto non rientra tra le casistiche previste per l’applicazione del D.Lgs. n.81/2008 e s.m.i., quindi non si è dato luogo alla redazione del Piano Sicurezza e Coordinamento ma si è fatto riferimento alle “Linee Guida per la Sicurezza” emanate nel 2001 dalla Regione Lombardia – Direzione Generale Opere Pubbliche – politiche per la Casa e Protezione Civile – contenenti le prescrizioni operative finalizzate a garantire la sicurezza delle maestranze e dell’utenza in conformità all’art.34 del DPR 554/99. Inoltre per tutti gli aspetti riguardanti la sicurezza dei lavori, sarà obbligo dell’impresa appaltatrice e/o dei subappaltatori rispettare il dettato e gli obblighi previsti dalla norme valide in tali casi in materia di sicurezza ed in particolare : - D.Lgs. n.81/2008 in materia di obblighi del datore di lavoro, quali la redazione di una valutazione dei rischi aziendali; L. 55/90 in materia di obbligo di redazione di un piano delle misure per la sicurezza fisica dei lavoratori del cantiere oggetto dell’appalto. Ai sensi di quanto previsto dall’art.131 comma 2 del D.Lgs. n.163 del 12/04/2006, entro trenta giorni dall’aggiudicazione e in ogni caso prima dell’effettivo inizio dei lavori, l’Appaltatore redige e consegna al Committente, per l’esecuzione, un Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.) riferito al cantiere interessato dall’ordine di lavoro per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori redatto in conformità all’art.6 del DPR 222/2003. Sarà facoltà dell’Amministrazione, laddove ne riscontrasse la necessità in relazione ad uno specifico ordine di lavoro in cui si potrebbero presentare situazioni di rischio particolare quali quelle elencate nell’allegato II al D.Lgs. n.494/96 e s.m.i., nominare un Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione e di Esecuzione per la predisposizione del Piano di Sicurezza e Coordinamento a norma dell’art.12 del D.Lgs. 494/96 e s.m.i.. L’Appaltatore, anche su indicazione delle imprese subappaltatrici e dei lavoratori autonomi, può proporre modificazioni o integrazioni al P.S.C. nei seguenti casi : a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza; b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza. Nel caso in cui alla lettera a) l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni non può in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo. Nel caso in cui alla lettera b), qualora l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni comporti maggiori oneri a carico dell’Appaltatore, e tale circostanza sia debitamente provata e documentata, trova applicazione la disciplina delle varianti. Le gravi o ripetute violazioni da parte dell’Appaltatore del P.O.S., comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato, sono causa di risoluzione del contratto. La mancata consegna del P.O.S., comporta la decadenza dell’aggiudicazione ed il contratto eventualmente stipulato senza piani di sicurezza è nullo di diritto. Pag. 42 di 56 Il piano di sicurezza, nel caso in cui lo stesso debba essere redatto, sarà aggiornato e coordinato a cura dl Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione per tutte le imprese se operanti nel cantiere. L’Appaltatore e/o le ditte Subappaltatrici dovranno predisporre e consegnare al Direttore dei Lavori e al Coordinatore per l’Esecuzione (ove presente) l’elenco dei macchinari in loro dotazione corredato dai relativi documenti da cui risulta lo stato di manutenzione e la rispondenza alle disposizioni di legge. 10.2 Norme di Legge Legge n.186 del 01/03/1968 “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”. Legge n.791 del 18/10/1977 “Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità Europee (n.73/23/CE) relativa alle garanzie di sicurezza che devono possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione”. Legge n.46 del 05/03/1990 “Norme per la sicurezza degli impianti” (art.8, art.14 e art.16 ancora in vigore). D.M. n.37 del 22/01/2008 “Regolamento concernente l’attuazione dell’art.11quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”. “Attuazione dell’art.1 della Legge 3 agosto 2007, n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. D.Lgs. n.81 del 09/04/2008 D.M. n.314 del 23/05/1992 “Disciplina relativa al rilascio alle imprese delle autorizzazioni per l’installazione, il collaudo, l’allacciamento e la manutenzione delle apparecchiature terminali”. D.P.R. n.459 del 24/07/1996 “Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368, 93/68 concernenti u riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relativi alle macchine”. D.Lgs. n.162 del 12/04/2006 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”. 10.3 Norme di Buona Tecnica ( CEI – UNEL – UNI ) NORMA CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici”. NORMA CEI 0-3 “Legge 46/90 – Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati”. Pag. 43 di 56 NORMA CEI 3-14 “Segni grafici per schemi – parte II : elementi dei segni grafici distintivi di uso generale”. NORMA CEI 3-19 “Segni grafici per schemi – parte VII : apparecchiature e dispositivi di comando e protezione”. NORMA CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione d’energia elettrica – Linee in cavo”. NORMA CEI 11-27 “Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500v in corrente continua”. NORMA CEI 16-4 “Principi base e di sicurezza per l’interfaccia uomomacchina, marcatura e identificazione. Individuazione dei conduttori tramite colori o codici numerici”. NORMA CEI 17-13/1 “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 1 : Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)”. NORMA CEI 17-44 “Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1 : Regole generali”. NORMA CEI 20-19/3 “Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V. Parte 3 : Cavi isolati con gomma siliconica resistenti al calore”. “Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V”. NORMA CEI 20-20 NORMA CEI 20-21 “Calcolo delle portate dei cavi elettrici. Parte 1. In regime permanente (fattore di carico 100%)”. NORMA CEI 20-27 “Cavi per energia designazione”. NORMA CEI 20-35 “Prove su cavi elettrici sottoposti al fuoco”. NORMA CEI 20-38 “Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi corrosivi – parte I : tensione nominale U0/U non superiore a 0,6/1KV”. NORMA CEI 20-40 “Guida all’uso di cavi a bassa tensione”. NORMA CEI 23-8 “Tubi protettivi accessori”. NORMA CEI 23-9 “Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per installazione fissa per uso domestico e similare”. NORMA CEI 23-41 “Dispositivi di connessione (giunzione e/o derivazione). Prescrizioni di sicurezza per unità di serraggio a vite e senza vite per conduttori elettrici in rame”. Pag. 44 di 56 rigidi a segnalamento. in polivinicloruro Sistema (PVC) di ed NORMA CEI 23-32 “Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portata cavi e portapparecchi per soffitto e parete”. NORMA CEI 23-51 “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare”. NORMA CEI 64-8/1-7 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua”. NORMA CEI 64-52 “Guida all’esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici”. NORMA CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri. Codice IP”. NORMA CEI 79-10 “Impianti di videosorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni di sicurezza”. NORMA CEI UNEL 35023-70 “Cavi per energia isolati con gomma o con materiale termoplastico aventi grado d’isolamento non superiore a 4. Caduta di tensione”. NORMA CEI-UNEL Tab.35756 “Cavi per energia isolati con polivinicloruro non propaganti l’incendio. Cavi multipolari per posa fissa con conduttori flessibili con o senza schermo, sotto guaina di PVC. Tensione nominale U0/U : 0,6/1KV”. 10.4 Altre Leggi di riferimento • D.Lgs. n.196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”. • Provvedimento Generale del Garante per la protezione dei Dati Personali del 29/04/2004. 10.5 Prescrizioni tecniche generali per l’installazione elettroniche sui pali di illuminazione pubblica (I.P.) • • • • delle apparecchiature I cavi di alimentazione elettrica e di trasmissione dati (linea telefonica) devono essere posizionati esternamente al palo, in apposita canalina. Il fissaggio della canalina al palo, così come il fissaggio dei supporti per la telecamere e per gli eventuali altri apparati, dovrà essere realizzato senza perforare il palo. Ad installazione ultimata dovrà essere ripristinato l’aspetto esterno del palo, con apposita verniciatura mascherante delle parti aggiunte. Tutti gli apparati ed i componenti oggetto di installazione sul palo di illuminazione pubblica devono essere alimentati da un circuito a bassissima tensione di sicurezza (SELV : Safety Extra Low Voltage) ottenuta tramite trasformatore di sicurezza secondo quanto indicato dalla norma CEI 96-2. La separazione tra gli avvolgimenti del trasformatore è ottenuta con un isolamento doppio oppure rinforzato. Tra ogni punto del circuito SELV e gli altri circuiti elettrici deve essere realizzata una separazione elettrica almeno pari a quella esistente tra gli avvolgimenti del trasformatore. E’ vietato collegare a terra punti di circuito SELV. Il posizionamento dell’impianto di videosorveglianza non deve in alcun modo intralciare le operazioni di manutenzione dell’impianto di illuminazione pubblica. Pag. 45 di 56 • • • 10.6 L’installazione e la manutenzione dell’impianto di videosorveglianza deve essere effettuata con ponteggi o strutture che per nessuna ragione si devono appoggiare al palo, non essendo questo verificato alle sollecitazioni che possono derivare dall’appoggio di strutture esterne al palo stesso. Eventuali danni al nostro impianto, a cose ed a terzi, causati dall’installazione, uso e manutenzione delle apparecchiature da voi installate si intendono a vostro carico. Sicurezza : l’installazione ed i successivi accessi all’impianto realizzato sul sostegno di IP, devono essere rispondenti alle Norme di Sicurezza vigenti ed in particolare alla Norma CEI EN 50110-1. Quadro/i elettrico/i di alimentatori telecamere Dovrà essere di tipo centralizzato, vale a dire un quadro o centralino elettrico, chiuso e ben ventilato, con uno o più alimentatori (trasformatori raddrizzatori) 230Vac/12Vdc all’interno, da collocare in ambiente sicuro, non accessibile se non da personale autorizzato. Il quadro alimentatori dovrà essere alimentato a sua volta da apposita linea elettrica 230Vac dedicata, in derivazione dal quadro (o sottoquadro) elettrico di zona e dalla quale saranno derivate le alimentazioni dei singoli trasformatori. Se non esistente con le caratteristiche adeguate, la nuova linea elettrica di alimentazione, dovrà essere realizzate ex novo secondo la regola dell’arte per la quale l’impresa rilascerà apposita dichiarazione di conformità. I quadri elettrici dovranno essere del tipo per posa parete, con struttura in lamiera di acciaio verniciata mediante resine epossidiche, da equipaggiare con porta in lamiera cieca e serratura a chiave, completo di accessori di fissaggio e supporti, in acciaio zincato o alluminio, per l’installazione a scatto delle apparecchiature elettriche. Qualora si utilizzeranno quadri o centralini elettrici in poliestere, essi dovranno essere a doppio isolamento, autoestinguente e a bassissimo contenuto di alogeni; adatti a luoghi pubblici o agli impieghi gravosi, grazie alla elevata resistenza agli urti dell’involucro e con grado di protezione IP65. I centralini, in materiale isolante, da parete, dovranno essere conformi alla norma Cei EN 60439-1 (CEI 17-70 “Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione”). Gli apparecchi installati nei quadri elettrici saranno protetti da pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far sporgere l’organo di manovra delle apparecchiature e dovranno essere completi di porta cartellini indicatori della funzione svolta dagli apparecchi stessi. I pannelli frontali saranno fissati mediante viti in forature predisposte e i supporti s’inseriranno nella struttura sfruttando le guide presenti sui fianchi dei quadri. I quadri elettrici dovranno essere realizzati in conformità alle prescrizioni delle Norme CEI 17-13 e CEI 23-51. I cablaggi interni dei quadri elettrici dovranno essere realizzati con conduttori tipo N07G9-K, sezione pari a quella della linea alimentata, derivati esclusivamente da sistemi di sbarre o da morsettiere ripatilinee. Non è ammesso eseguire le derivazioni per ponticellamento sui morsetti dei vari interruttori o componenti. 10.7 Linee elettriche di alimentazione delle unità di alimentatori, delle telecamere, canalizzazioni e tubazioni registrazione, degli Le linee elettriche di alimentazione dei quadri alimentatori e delle unità di registrazione, di alimentazione delle telecamere dovranno essere realizzate secondo le prescrizioni dettate dalla Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua” per le quali dovrà essere rilasciata apposita dichiarazione di conformità. In particolare ci si dovrà attenere alle seguenti disposizioni generali : • I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, dovranno essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente. Per dette protezioni si utilizzeranno tubazioni, canali porta cavi guaina guida cavi. Pag. 46 di 56 • • • • • • • Posare i cavi elettrici nei canali porta cavi esistenti predisponendo opportuni setti separatori e mantenendo un’adeguata distanza dei cavi, in particolare bisognerà osservare un’adeguata distanza dagli eventuali cavi di energia esistenti. Laddove non esistano canali già installati oppure in essi non vi sia spazio a sufficienza per la posa di nuovi cavi, si dovranno posare nuove tratte di canali/tubazioni porta cavi in PVC, in derivazione/parallelo dei canali principali per raggiungere i punti stabiliti ove installare le singole telecamere. I nuovi canali saranno in materiale metallico e/o in PVC autoestinguente per posa diretta a parete o tramite mensole in piatto d’acciaio zincato o di idoneo materiale plastico; per i mezzi di fissaggio in opera si dovrà tener conto del peso dei cavi da sostenere; in generale il distanziamento dei supporti sarà stabilito di massima intorno ai 70cm. Nei passaggi di parete dovranno essere previste opportune barriere tagliafiamma per ripristinare i livelli di segnalazione assicurati dalle pareti. E’ preferibile la posa dei canali entro cavedi e controsoffitti; le operazioni di apertura e chiusura a regola d’arte sono già comprese nel valore del presente appalto. All’esterno invece si dovranno predisporre tratte di tubazioni ( min Ø 25mm ) in OVC serie rigida con grado di protezione IP65 dal foro di attraversamento della parete esterna fino al supporto della telecamera; si raccomanda di limitare la lunghezza delle tubazioni sulle facciate esterne allo stretti necessario. Qualora fosse necessario installare tratte di tubazioni ad altezze dal piano di calpestio inferiori al 2,5m, le stesse dovranno essere realizzate con tubi, guaine flessibili e cassette armati. Nello specifico dovranno essere rispettate le disposizioni seguenti : 10.7.1 Tubi protettivi e scatole di derivazione Si utilizzeranno tubi protettivi rigidi, per posa a parete e soffitto, in materiale autoestinguente halogen free, certificato IMQ, in conformità alla norma EN 50267-2-2 che è idoneo per le installazioni in ambienti pubblici e ad alta concentrazione di persone. Tale materiale è infatti caratterizzato da minori emissioni tossiche e minore opacità dei fumi in caso d’incendio, rispetto ai normali tubi in PVC autoestinguenti. Il diametro interno dei tubi sarà pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti; inoltre, dovrà essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Il percorso dei tubi protettivi, dovrà essere verticale e orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) e ad ogni derivazione della linea principale a quella secondaria ed in ogni locale servito, la tubazione dovrà essere interrotta con scatole di derivazione. Le giunzioni dei conduttori dovranno essere eseguite nelle scatole di derivazione, impiegando opportuni morsetti di serraggio a vite. Qualora di preveda l’esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi dovranno essere protetti da tubi diversi e far capo a scatole separate. Tuttavia è ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse scatole, purché siano isolati per la tensione più elevate e le singole scatole siano interamente unite di diaframmi, non amovibili se non a mezzo di attrezzo, tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi. Le tubazioni dovranno risultare con i singoli tratti uniti tra loro, stretti da collari o flange, onde evitare discontinuità nella loro superficie interna. I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro. 10.7.2 Canali porta cavi in PVC rigido I canali porta cavi, saranno del tipo in PVC rigido, autoestinguente, resistente agli urti, di materiale resistente alla prova del filo incandescente alla temperatura di 960°C e che pertanto può essere utilizzata in tutti quei locali soggetti a prevenzione incendi (es. Pag. 47 di 56 ospedali, scuole, banche, supermercati, ecc.) grado di protezione IP4X, con coperchio ad incastro elastico, conforme alla norma CEI 23-32 e con il marchio IMQ e la marcatura CE. La canala, certificata IMQ, sarà adatta, mediante setti divisori, per quelle installazioni elettriche dove è richiesto di separare le diverse linee (corrente, telefono, computer), completa d coperchio e predisposta per l’incastro dei separatori. I canali saranno per posa diretta a parete, cornice, battiscopa o angolare. Il numero dei cavi installati dovrà essere tale da consentire un’occupazione non superiore al 50% della sezione utile dei canali, secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-8. Per il grado di protezione contro i contatti diretti, si applica quanto richiesto dalle norme CEI 64-8, utilizzando i necessari accessori (angoli, derivazioni, ecc.); opportune barriere dovranno separare cavi a tensioni nominali differenti. 10.7.3 Cavi e conduttori Si utilizzeranno cavi elettrici multipolari, resistenti alla fiamma, non propaganti la fiamma e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Inoltre, si utilizzeranno cavi elettrici idonei per ambienti in cui è fondamentale garantire la massima sicurezza alle persone (scuole, uffici, cinema, ecc.), per installazione fissa entro tubazioni e canali porta cavi e per cablaggi interni di quadri elettrici. I cavi dovranno essere provvisti lungo il percorso e alle due estremità, di fascette distintive. 10.7.4 Isolamento dei cavi I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria dovranno essere adatti per tensioni nominali (U0/U) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07. I cavi utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando dovranno essere adatti, invece, per tensioni nominali (U0/U) non inferiori a 300/500 V, simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, dovranno essere adatti alla tensione nominale. 10.7.5 Colori distintivi dei conduttori I conduttori impiegati nell’esecuzione degli impianti dovranno essere contrassegnati dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In particolare, i conduttori di neutro dovranno essere contraddistinti esclusivamente con il colore blu mentre quelli di protezione con il bicolore giallo-verde. I conduttori di fase dovranno essere, invece, contraddistinti in modo univoco per tutto l’impianto dai seguenti colori : nero, grigio e marrone. 10.7.6 Sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti, in modo tale che la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto, sarà scelta tra quelle unificate. In ogni caso, non dovranno essere superati i valori delle portate di corrente ammessi dalle tabelle CEI-UNEL. 10.8 Linee di segnale video Le linee di segnale video dovranno essere posate lungo le stesse canalizzazioni individuate o realizzate per le linee elettriche di alimentazione. Ciascuna linea dovrà essere realizzate mediante cavo coassiale RG59, senza giunzioni, conforme alla norma CEI 20-35, composto di materiali : • non propaganti l’incendio e a bassissima emissione di gas tossici e corrosivi (halogen free); • elettrici e dielettrici di qualità elevata con calza schermante in alluminio in grado di offrire la massima protezione contro i disturbi video generati da interferenze esterne. Pag. 48 di 56 Questa ultima caratteristica è di fondamentale importanza in quanto permette collegamenti diretti tra telecamere e punto di arrivo anche oltre i 300 metri, mantenendo l’attenuazione del segnale in limiti accettabili nella maggioranza della applicazioni TVCC. Sarà cura della direzione lavori valutare di caso in caso ove eventualmente applicare dispositivi di compensazione ed equalizzazione automatica delle perdite di segnale video in base alla lunghezza della linea. In alternativa, laddove dovesse risultare necessario, è possibile considerare la trasmissione del segnale video su cavo UTP. Alternativa preferibile, al cablaggio di linea elettrica e linea video separati per ciascuna telecamera, è quella di impiegare cavi precomposti RG59+2x2+2x0,5 (video+alimentazione+dati) in doppia guaina non propaganti l’incendio e senza emissioni di gas alogeni. 10.9 Protezione contro i fulmini e le sovratensioni. Le telecamere a circuito chiuso sono dispositivi alquanto delicati e sensibili a diverse problematiche di natura elettromagnetica. In primo luogo le sovratensioni provenienti dal cablaggio video possono avere effetti distruttivi molto gravi sui circuiti della telecamera. Macchine elettriche, sistemi di illuminazione, scariche atmosferiche, cortocircuiti, possono generare picchi di tensione di varia durata e natura in grado di distruggere irreparabilmente, in una frazione di secondo, qualsiasi telecamera, spesso senza neppure lasciare una traccia evidente. La presenza di sovratensioni occasionali in un impianto TVCC genera frequenti danneggiamenti delle telecamera con sparizione improvvisa del segnale video, senza che si verifichino fenomeni anomali di preavviso. Anche i ritorni di terra sono pericolosi in un sistema TVCC, soprattutto in impianti di medio/grandi dimensioni. Piccole correnti parassite possono fluire lungo la calza del cavo coassiale, sfruttando le differenze di potenziale fra i diversi punti di terra dell'impianto e generando disturbi video indesiderati. Nell’impianto devono essere implementati idonei dispositivi di protezione per le telecamere e i ponti radio a circuito chiuso. 10.10 Prescrizioni tecniche generali per l’esecuzione delle opere civili Disfacimenti delle pavimentazioni stradali Il disfacimento della pavimentazione deve essere limitato alla superficie necessaria per l’esecuzione degli scavi e deve essere condotta in modo da ridurre al minimo gli oneri per i ripristini, nel rispetto delle normative degli Enti proprietari. E’ necessario ricorrere, quando possibile, all’impiego di idonei mezzi meccanici ( es. frese, macchine a lame rotanti, ecc. ) per il disfacimento della pavimentazione e del relativo sottofondo. I mezzi utilizzati per i disfacimenti, gli scavi, i reinterri, devono essere tali da non danneggiare, né durante il loro spostamento ne durante l’esecuzione delle opere, il manto stradale ( ad es. i mezzi cingolati devono essere provvisti di appositi pattini gommati ). Deve essere assicurata la massima riutilizzabilità degli elementi di pavimentazione disfatta reimpiegabili mediante la loro cernita e l’accatastamento ordinato in aree adeguatamente recintate nei pressi del sito e quando esigenze di traffico o di sicurezza lo richiedano, i materiali devono essere conservati in luogo diverso da quello di scavo fino al trasporto e reimpiego in sito. Pag. 49 di 56 Scavi Le dimensioni dello scavo in terreno di qualsiasi natura devono essere adeguate all’infrastruttura di posa da predisporre e tali da ridurre al minimo i ripristini e l’entità dei materiali di riempimento. L’estradosso dell’infrastruttura deve essere a profondità minima di 60 cm e in ogni caso, devono essere sempre rispettate le norme degli Enti proprietari delle strade. La profondità dello scavo deve essere mantenuta il più possibile costante in modo da evitare bruschi cambi di pendenza. La scelta dei mezzi più idonei per lo scavo deve essere effettuata in relazione alle caratteristiche ambientali, alla stratigrafia del terreno, ai servizi presenti nel sottosuolo, all’impianto da predisporre, alle indicazioni di progetto. Al fine di accertare l’eventuale presenza e la posizione di servizi presenti nel sottosuolo, ostacoli preesistenti e la tipologia del terreno devono essere effettuate preventivamente : - verifiche presso gli Enti proprietari delle strade e i Gestori dei servizi; - sopralluoghi diretti; - saggi del terreno; - indagini del sottosuolo con tecniche geo-radar. Ogni eventuale guasto riscontrato o provocato, durante l’esecuzione degli scavi, agli impianti esistenti, nonché le fughe e le infiltrazioni da vicine condotte di gas o di acqua devono essere segnalati tempestivamente agli Enti interessati e al Committente per adottare i provvedimenti del caso. Gli attraversamenti stradali, quando non sia autorizzata la chiusura al traffico, devono essere condotti in modo tale che rimanga sempre disponibile, per la circolazione, una sufficiente porzione della sede stradale. Gli scavi in adiacenza ad alberi e l’eventuale estirpazione di siepi e di radici devono essere sempre autorizzati dagli Enti preposti. Deve essere assicurato il prosciugamento dello scavo dalle eventuali acque provenienti dal sottosuolo o piovane. Deve inoltre essere effettuata opera di rinforzo del terreno in caso di bisogno. Tutti i materiali non riutilizzabili provenienti dai disfacimenti e/o dagli scavi devono essere trasportati alle discariche indicate dal Committente. Reinterri e ripristini Le operazioni di reinterro e di ripristino consistono rispettivamente nel riempimento degli scavi e nel rifacimento delle pavimentazioni disfatte. I ripristini delle pavimentazioni stradali ( manti superficiali ) devono essere eseguiti in modo da ricostruire le pavimentazioni con le caratteristiche tecniche ( spessore, qualità e quantità dei materiali, ecc. ) nel rispetto dei disciplinari e/o le prescrizioni degli enti proprietari delle strade e in ogni caso garantendo il rifacimento della struttura preesistente. In ogni caso, al fine di evitare successivi cedimenti, per il reinterro deve essere utilizzato materiale, secondo le prescrizioni delle autorità preposte all’amministrazione del sottosuolo, da costipare accuratamente in due riprese ( a metà del reinterro e a completamento dello stesso ) mediante vibrocostipatore; solo per gli scavi in terreno vegetale è possibile utilizzare materiale di risulta. Gli interventi di ripristino devono essere condotti fino al rifacimento del sottofondo in conglomerato bituminoso e/o cementizio (binder), nel rispetto dei vincoli tecnici per la realizzazione dei vari strati; il loro mantenimento deve essere effettuato fino alla realizzazione del tappetino superficiale. Devono essere rimessi in sito paracarri e cartelli indicatori eventualmente rimossi per lo scavo. Deve inoltre essere assicurato il ripristino delle verniciature di passaggi pedonali, piste ciclabili, segnaletica stradale, passi carrabili, ecc., con qualsiasi tecnica o materiale. L’esecutore dell’intervento deve rispondere nei riguardi del Committente o di altri Enti interessati, a norma dei Regolamenti vigenti, degli eventuali cedimenti od altri inconvenienti che si dovessero verificare, in tempi successivi all’intervento, a causa della cattiva esecuzione dell’opera. Gli interventi per verificare la regolarità della esecuzione delle opere, sia durante il corso dei lavori sia ad opere ultimate, saranno eseguiti da personale del Committente avvalendosi del supporto di personale messo a disposizione dall’esecutore dell’intervento. Pag. 50 di 56 Infrastrutture interrate L’infrastruttura di posa è costituita da tubi corrugati intervallati da pozzetti. La posa dei tubi può essere effettuata sia con scavi a cielo aperto sia con tecniche di perforazione del terreno non distruttive. Nel caso di scavi a cielo aperto il fondo dello scavo deve essere accuratamente spianato e privato di sassi o spuntoni; e per la posa dei tubi deve essere predisposto un letto di materiale inerte, a granulometria fine (sabbia) di circa 5 cm. Prima della posa nel fondo dello scavo le teste dei tubi devono essere chiuse con gli appositi tappi. La posa dei tubi deve essere eseguita, fra pozzetto e pozzetto, con andamento rettilineo e limitando al necessario i punti di giunzione. I tubi devono entrare ed uscire dai pozzetti, generalmente, dalle pareti più corte; soltanto nei cambi di direzione della dorsale i pacco tubi potranno uscire dal lato lungo del pozzetto. Qualora sia necessario, per la presenza di ostacoli, curvare i tubi lungo il piano verticale od orizzontale, occorre ridurre al minimo la loro curvatura al fine di facilitare la successiva posa dei cavi. Prima del reinterro devono essere corretti gli eventuali serpeggiamenti che possono verificarsi durante la posa. I tubi devono essere ricoperti per uno spessore di almeno 10 cm con materiali a granulometria fine (sabbia). Durante il reinterro, per tutta la lunghezza dell’infrastruttura deve essere posato un nastro segnalatore in modo tale che a completamento del reinterro (dopo che il terreno viene costipato) quest’ultimo risulti a circa 30 cm dalla sommità dello scavo. Al fine di evitare giunti tra i tubi corrugati negli attraversamenti, nei casi in cui è necessario effettuare gli scavi per metà carreggiata alla volta, occorre predisporre i tubi per tutta la lunghezza della tratta prevista, avendo cura di posarli nella prima metà dello scavo per poi arrotolarli su se stessi al di fuori della trincea e, quindi, distenderli nella rimanente parte dello scavo. All’interno dei tubi devono essere posati gli appositi cordini di tiro in nylon necessari per la successiva posa della fune di tiro del cavo. Nel caso di tubi, forniti in opera con un cordino metallico, deve essere prevista la sostituzione di quest’ultimo con il cordino in nylon. Nella fase di chiusura con appositi tappi, si deve collegare il cordino all’estremità del tappo, lasciandone all’interno una ricchezza di circa 60 cm. La giunzione dei tubi deve essere effettuata dopo aver avuto la certezza che il tubo abbia raggiunto, nella sua sede, la configurazione definitiva e in modo da evitare gradini, sbavature, disassamenti, ecc., che aumenterebbero le difficoltà al successivo tiro di cavi. La giunzione dei tubi corrugati è eseguita utilizzando gli appositi accessori; quella del tritubo utilizzando le apposite guaine termorestringenti e accessori. L’operazione di giunzione deve essere realizzata in modo tale da evitare che acqua e polvere entrino nei tubi e le due estremità da giuntare siano disallineate. Pozzetti L’utilizzo dei pozzetti, il cui numero, posizione e tipo sono definiti dal progetto, a completamento dell’infrastruttura di posa ha lo scopo di : - assicurare un adeguato spazio per effettuare la giunzione e/o diramazione dei cavi; - facilitare le operazioni di posa dei cavi (nel caso di cambio quota e/o direzione che prevedono raggi di curvatura inferiori a quelli previsti dalle caratteristiche dei tubi); - consentire un tempestivo ed agevole intervento di manutenzione. I pozzetti sono di norma pozzetti prefabbricati modulari costituiti da un modulo di base, elementi di sopralzo, per variarne le dimensioni a secondo delle necessità, e da una soletta per l’alloggiamento del chiusino. La base dei pozzetti deve presentare un setto a frattura in modo da consentire l’eventuale drenaggio di acque mentre il modulo di base è provvisto di setti a frattura per l’accesso dei tubi, posti su tutti i lati. Per la chiusura dei pozzetti devono essere utilizzati chiusini in ghisa sferoidale di classe D400 ( carico 400 kN ), rispondenti alle normative UNI EN 124, con semicoperchi incernierati e provvisti di chiusure con cavi di sicurezza. In generale, salvo esigenze dettate da problematiche di ordine tecnico o legate a permessi degli Enti proprietari delle strade, devono essere installati pozzetti affioranti, il cui chiusino dopo il ripristino deve risultare a livello con la pavimentazione stradale al fine di garantire la massima accessibilità all’infrastruttura per le Pag. 51 di 56 future opere di ampliamento e di manutenzione. La posizione dei pozzetti deve essere tale da consentire l’accesso (ripetuto e continuo) limitando al massimo sospensioni e/o intralci alla circolazione stradale. Il fondo dello scavo che deve ospitare il pozzetto deve essere fortemente costipato, anche con materiale a granulometria fine e , qualora necessario, con una gettata di cemento al fine di creare una solida base di appoggio per la posa del pozzetto. Il piano di appoggio del pozzetto e la profondità dello scavo devono essere tali affinché il pozzetto risulti perfettamente in linea con la sagomatura del piano stradale. Gli elementi in sopralzo in calcestruzzo, utilizzati per adeguare la profondità del pozzetto, devono essere sigillati sia internamente sia esternamente con malta cementizia e al termine di tale operazione si deve procedere all’asportazione dei residui di lavorazione e alla perfetta pulizia del pozzetto. A seconda della costituzione del terreno, deve essere valutata la possibilità di aprire o meno i setti frattura predisposti sul fondo del pozzetto per il drenaggio delle acque. I tubi inseriti nelle zone predisposte con setti a frattura del pozzetto devono essere bloccati lato esterno e lato interno con malta cementizia e devono sporgere per almeno 15 cm all’interno. Il materiale di reinterro da posare adiacente alle pareti del pozzetto deve essere inerte a granulometria fine ed opportunamente costipato. L’ubicazione dei pozzetti deve essere effettuata non solo nel rispetto dei vincoli tecnici (esigenze di posa, cambi di quota, di direzione) ma anche ottimizzata rispetto alle esigenze future di accesso alla rete e quindi con distanze massime tra due pozzetti che dipenderà dalle caratteristiche dell’area oggetto dell’intervento, stabilita in fase di progettazione. 12. TEMPI DI ESECUZIONE – CRONOPROGRAMMA Il sistema di videosorveglianza oggetto dell’appalto dovrà essere consegnato entro e non oltre 90 (novanta) giorni dalla data di inizio lavori secondo il crono programma delineato nell’ALLEGATO N.2. L’installazione delle telecamere e degli apparati tecnologici a supporto dovrà avvenire mediante fornitura e posa in opera di tutto ciò che è generalmente richiesto per il corretto funzionamento del sistema di videosorveglianza e delle applicazioni correlate, compreso Hardware e Software. Le autorizzazioni all’uso di pali esistenti e di muri di edifici privati su cui ubicare le apparecchiature, sono oneri già decisi e risolti al momento della realizzazione del progetto e dunque non sono oneri a carico della società aggiudicataria. Pag. 52 di 56 13. FORMAZIONE INIZIALE ED AFFIANCAMENTO Fa parte dell’oggetto della fornitura, un programma di formazione, per gli utenti del sistema, che dovrà comprendere 3 sessioni di formazione sulla tecnologia, di 4 (quattro) ore ciascuna, sulle regole generali di utilizzo degli strumenti per l’acquisizione di immagini, ovvero su tutti gli argomenti necessari per acquisire una padronanza completa del sistema. Pertanto, la formazione del personale addetto prevede : • Formazione per gli operatori addetti che dovranno essere in grado di gestire tutte le funzionalità del sistema, comprese quelle di scarico immagini, analisi tramite funzionalità elementari di gestione immagini e stampa, nonché la memorizzazione su supporto. • • Formazione su normative e regolamentazioni in merito all’utilizzo di sistemi di ripresa video, con particolare riferimento al tema della Privacy e del trattamento dei dati. Formazione sulle funzionalità generali del sistema (overview) al management. E’ previsto anche un servizi di affiancamento, a chiamata, in fase di avviamento agli addetti operatori da erogarsi per un periodo massimo di 15 giorni a partire dalla data di emissione del certificato dei regolare esecuzione/collaudo del sistema di videosorveglianza. In tale sede sarà fornito un set di documentazione tecnica comprendente manuali tecnici e utenti delle case costruttrici redatti in lingua italiana e una serie di schemi a blocchi esplicativi per facilitare l’apprendimento delle principali procedure operative, in particolare quindi : • • • • • schemi di funzionamento e disegni costruttivi delle apparecchiature; manuali d’uso corredati delle interfacce operatori con l’insieme della messaggistica operatore e la descrizione delle operazioni che devono essere attivate per ciascun messaggio; manuali di manutenzione; descrizione dei moduli software; le certificazioni richieste da norme di legge. Pag. 53 di 56 14. MANUTENZIONE DEL SISTEMA Per quanto riguarda la parte di impianto di nuova fornitura dovrà essere effettuata : • una “manutenzione in garanzia”, per una durata pari a 24 mesi, secondo le modalità previste al punto 14.1; • una “manutenzione ordinaria”, per una durata pari a 24 mesi, secondo le modalità previste al punto 14.2; per quanto riguarda invece l’impianto preesistente dovrà essere effettuata : • una “manutenzione ordinaria” per una durata pari a 24 mesi, secondo le modalità previste al punto 14.2. 14.1 Manutenzione in garanzia Tutta la nuova fornitura dovrà avere un periodo di garanzia pari a 24 mesi a partire dalla data del certificato di collaudo finale. Nel periodo di garanzia devono essere garantiti tutti gli interventi previsti nel successivo punto 14.2 del presente Capitolato Tecnico. La garanzia deve intendersi estesa a quanto stabilito dal D.P.R. n° 224 del 24/05/88. La garanzia dovrà comprendere anche le seguenti attività: • ripristino delle parti di scorta; • indicazione del sito ove verranno ubicate le scorte; • livello minimo garantito delle scorte; • modello di gestione delle scorte; • fornire, senza oneri aggiuntivi, gli aggiornamenti del software di base ed applicativo che fossero rilasciati per l'ambiente utilizzato; • i materiali di consumo per sostituzione di componenti usurati; • l’impiego dei mezzi necessari all’esecuzione delle attività previste. La fornitura delle parti di ricambio deve essere garantita per un periodo almeno pari a quello della garanzia. In caso di guasto del sistema è richiesto al fornitore l’intervento atto a determinare le cause, definire le sostituzioni ed il ripristino della funzionalità del sistema. Attività escluse dalla garanzia : - interventi per il ripristino delle normali funzioni del sistema a seguito di errato utilizzo, imperizia o per dolo; - guasti causati da apparecchiature non facenti parte del sistema originale ed installati da terzi dopo il collaudo degli impianti; - la riparazione di guasti dipendenti da fatti straordinari o cause di forza maggiore quali il danneggiamento da fulmini, alluvioni, frane e cedimenti strutturali di edifici, esplosioni, attentati, incendi, atti di vandalismo, ecc. Pag. 54 di 56 14.2 Manutenzione ordinaria Dovranno essere anche assicurati almeno n.2 (due) interventi programmati di manutenzione per ciascun anno di manutenzione offerto, per interventi di manutenzione ordinaria (es. pulizia cupole Dome, verifica funzionalità sistema, ecc.). La manutenzione ordinaria dovrà comprendere anche le seguenti attività: • interventi per eliminare eventuali anomalie, malfunzionamenti o guasti del sistema o di uno dei suoi componenti; • assicurare la disponibilità di una assistenza telefonica per i problemi occorrenti durante il normale funzionamento delle apparecchiature e dei programmi forniti mettendo a disposizione un numero telefonico al quale rivolgersi per la suddetta assistenza durante tutto il normale orario di lavoro. Tutti gli oneri relativi agli interventi (spese di trasporto, spese di trasferta, di vitto e alloggio, etc.) dovranno intendersi compresi e compensati nel prezzo offerto. 14.3 Service Level Agreement (SLA) Tutte le apparecchiature oggetto dell’appalto dovranno essere manutenute con i seguenti livelli SLA (Service Level Agreement) di servizio: 1) guasto bloccante per la singola postazione di videosorveglianza o della centrale operativa: a) tempi di intervento: entro 24 ore solari; b) tempi di risoluzione: entro le successive 24 ore solari. 2) guasto bloccante dell’intero sistema o di un gruppo di telecamere, ovvero guasti bloccanti di rete, di server, di software gestionale e di archiviazione: a) tempi di intervento: entro 24 ore solari; b) tempi di risoluzione: entro le successive 48 ore solari. 3) malfunzionamento non bloccante per la singola postazione di videosorveglianza, ad esclusione della qualità dell’immagine per la quale si rientra nel caso 1), o della centrale operativa: a) tempi di intervento: entro 24 ore solari; b) tempi di risoluzione: entro le successive 48 ore solari. 4) malfunzionamento non bloccante dell’intero sistema, ad esclusione della qualità dell’immagine per la quale si rientra nel caso 2): a) tempi di intervento: entro 24 ore solari; b) tempi di risoluzione: entro le successive 48 ore solari. L’intervallo temporale avrà inizio dalla segnalazione di malfunzionamento effettuata dal sistema di monitoraggio o dalla segnalazione dell’utente tramite il servizio di segnalazione guasti alla struttura organizzativa preposta ed indicata dalla società aggiudicataria (servizio di segnalazione guasti e malfunzionamenti). Pag. 55 di 56 15. AMMONTARE DELL’APPALTO E QUALIFICAZIONE L’importo complessivo posto a base di gara, per tutte le prestazioni oggetto dell’appalto, ammonta ad € 85.320,00 oltre IVA 20%. Il quadro economico suddiviso, invece, per prestazioni eterogenee è il seguente : Descrizione Costo € Opere civili Posa in opera ( categoria specializzata SOA OS19 ) Totale parziale Oneri per la sicurezza ( ≥ 5% sul totale parziale ) Totale parziale Fornitura Totale netto IVA 20% TOTALE 1.241,50 12.000,00 13.241,50 758,50 14.000,00 71.320,00 85.320,00 17.064,00 102.384,00 Incidenza % 1,46 14,06 0,89 83,59 100,00 L’appalto è di natura mista, in quanto costituito da prestazioni eterogenee, concernenti settori assoggettati a differenti discipline ( fornitura e posa in opera ). La fornitura ha carattere principale ed economicamente prevalente (83,59%). Descrizione Parco San Rafael Area festa di Viale Po ( Località Cerello ) Frazione Tornavento Area presso Municipio Campanile Chiesa Parrocchiale Municipio – Potenziamento Centrale Operativa Oneri per la sicurezza ( ≥ 5% calcolato sul totale delle opere edili e della manodopera ). Totale netto IVA 20% TOTALE La fornitura si intende a corpo. 16. ALLEGATI - ALLEGATO N.1 : Schema a blocchi impianto TVCC; ALLEGATO N.2 : Cronoprogramma; ALLEGATO N.3 : Planimetria impianto – Google Earth®. Pag. 56 di 56 Costo € 15.060,00 13.510,00 18.820,00 15.311,50 6.800,00 15.060,00 758,50 85.320,00 17.064,00 102.384,00