capitolato tecnico - Comune di Lonate Pozzolo

COMUNE DI LONATE POZZOLO
PROVINCIA DI VARESE
CAPITOLATO TECNICO
PROCEDURA APERTA PER LA FORNITURA E POSA IN OPERA
AMPLIAMENTO DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA
PER IL CONTROLLO DEL TERRITORIO COMUNALE
Comune di Lonate Pozzolo
Via Cavour , 20
21015 Lonate Pozzolo (VA)
Tel. 0331.303511 – Fax 0331.301296
e-mail certificata : [email protected]
Sito Internet : www.comune.lonatepozzolo.va.it
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1. SCOPO E FINALITA’ DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA
Il Comune di Lonate Pozzolo, in Provincia di Varese, intende procedere all’ampliamento
dell’impianto di videosorveglianza per il controllo del territorio comunale, secondo le più
moderne tecnologie, sulla base del finanziamento ottenuto dal Ministero dell’Interno
“Fondo per la sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico” (art.61, comma 18,
L.n.133/2008).
In particolare, l’intervento in progetto è in linea con le finalità dell’art.3 del Decreto del
Ministero dell’Interno di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze,
datato 3 febbraio 2009, che prevede investimenti in tecnologie di videosorveglianza.
Le finalità dell’impianto di videosorveglianza che si vuole realizzare, sono conformi anche
alle funzioni istituzionali demandate ai Comuni, in particolare dal Decreto Legge
n.276/2000, dal DPR n.616/77, dalla Legge n.65/86 sull’ordinamento della Polizia Locale,
nonché dagli Statuti Comunali e dai Regolamenti Comunali vigenti, che sono:
a) attivazione di uno strumento operativo di protezione civile sul territorio urbano;
b) ricostruzione, in tempo reale, della dinamica di furti o di atti vandalici nei luoghi
pubblici di principale frequentazione, per permettere un pronto intervento della Polizia
Locale e delle forze dell’ordine in supporto, a tutela del patrimonio pubblico;
c) monitoraggio del traffico veicolare;
d) rilevare situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica, consentendo l'intervento
delle forze dell’ordine.
Inoltre i Comuni lombardi sono ammessi all’uso della videosorveglianza in base alla L.R.
14 Aprile 2003, n.4, laddove è espressamente previsto che essi concorrono alla
definizione di un sistema integrato di politiche per la sicurezza urbana, anche attraverso la
promozione e la gestione di progetti per la sicurezza urbana di cui all’articolo 25 e 26 della
stessa legge. Tra i quali, appunto, rientrano i sistemi di videosorveglianza per il controllo
del territorio nelle vie commerciali e più a rischio.
Il Decreto Legge 23 febbraio 2009 n.11 “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e
di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori” stabilisce che i
comuni, per la tutela della sicurezza urbana, possono utilizzare sistemi di
videosorveglianza in luoghi pubblici o aperti al pubblico (art.6, comma 7) e la
conservazione delle immagini è limitata a sette giorni successivi alla rilevazione, fatte
salve speciali esigenze di ulteriore conservazione (art.6, comma 8).
Tutto ciò avverrà nel pieno rispetto della privacy dei cittadini segnalando la presenza delle
telecamere e in conformità al “Regolamento per l’utilizzo del sistema di
videosorveglianza”, che adottato dal Comune di Lonate Pozzolo in conformità al D.Lgs.
n.196 del 30/06/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e al
Provvedimento generale sulla videosorveglianza emanato il 29/04/2004 dal Garante
per la protezione dei dati personali attenendosi ai seguenti principi generali :
•
Principi di finalità e liceità : la statuizione del legislatore lombardo, assunta con la
forma di Legge dal Consiglio Regionale, assolve pienamente a tale requisito
invocato dal Garante quale presupposto per il trattamento di dati personali
mediante sistemi di ripresa a distanza.
•
Principio di necessità : onde evitare l’introduzione di un vincolo per il cittadino,
ovvero una limitazione e comunque un condizionamento, viene escluso ogni uso
superfluo ed evitati eccessi e ridondanze nell’uso delle telecamere.
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•
Principio di proporzionalità : viene evitata la rilevazione di dati in aree o attività
che non sono soggette a concreti pericoli, o per le quali non ricorre un’effettiva
esigenza di deterrenza; inoltre vengono previste l’installazione di telecamere nei
posti in cui non siano attuabili altre misure di protezione che prevedano la presenza
in situ di personale di Polizia Locale stabilmente incaricato allo scopo.
2. OGGETTO DELL’APPALTO
L’oggetto dell’intervento è l’ampliamento dell’impianto di videosorveglianza mediante la
fornitura e la posa in opera di nuove telecamere per il controllo del territorio comunale.
L’intervento in progetto dovrà integrare il sistema di videosorveglianza preesistente e in
futuro garantire l’ampliamento con l’aggiunta di nuove telecamere. Il sistema di seguito
descritto dovrà essere fornito chiavi in mano, funzionante, collaudato e garantito,
comprensivo di servizio di manutenzione dell’hardware, manutenzione evolutiva e
correttiva del software, assistenza e formazione agli operatori.
Per fornitura si intende :
• la fornitura dei materiali e delle apparecchiature;
• gli oneri accessori alla fornitura, quali trasporto, imballaggio, assicurazione;
• la fornitura della seguente documentazione :
o schemi di funzionamento e disegni costruttivi delle apparecchiature;
o manuali d’uso corredati delle interfacce operatori con l’insieme della
messaggistica operatore e la descrizione delle operazioni che devono essere
attivate per ciascun messaggio;
o manuali di manutenzione;
o descrizione dei moduli software;
o le certificazioni richieste da norme di legge.
Per posa in opera si intende :
• l'installazione, gli allacciamenti e la messa in servizio delle apparecchiature HW e
SW;
• l’esecuzione di tutti i lavori di natura edile, stradale, l’installazione, gli allacciamenti
di natura impiantistica ed informatica che, congiuntamente alla fornitura di materiali
ed attrezzature, determina una lavorazione finita.
• tutti gli oneri derivanti dall’applicazione delle leggi sulla sicurezza e sulla salute dei
lavoratori.
Per manutenzione, si intende :
• la manutenzione onnicomprensiva di materiali di ricambio, manodopera ed oneri
accessori con le modalità e le obbligazioni contenute nel presente documento.
Per integrazione, si intende :
• il nuovo sistema di videosorveglianza, in ampliamento, e l’impianto preesistente,
dovranno essere gestiti possibilmente attraverso un'unica piattaforma di gestione
software.
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3. CARATTERISTICHE GENERALI DELLA FORNITURA E POSA IN OPERA
L’intervento in progetto prevede la fornitura e la posa in opera di n.15 telecamere di cui :
-
n.6 telecamere di tipo “speed dome”;
n.9 telecamere di tipo “fisso”;
dislocate in 4 diverse aree e la realizzazione di una nuova centrale operativa per la
gestione e la registrazione delle immagini delle telecamere, da installare all’interno del
Municipio.
Le aree dove dovranno essere installate le telecamere sono le seguenti :
Parco San Rafael
N.3 telecamere “speed dome”.
N.1 sistema di allarme antintrusione.
Area festa di Viale Po (Località Cerello)
N.1 telecamera “speed dome”.
N.3 telecamere “fisse”.
N.1 sistema di allarme antintrusione.
Frazione Tornavento
N.2 telecamera “speed dome”.
N.1 sistema di allarme antintrusione.
Area presso Municipio
N.6 telecamere “fisse”.
L’impresa aggiudicataria della gara d’appalto dovrà garantire che il sistema di
videosorveglianza fornito possa integrare altri punti di ripresa e altre postazioni di
osservazione, salvaguardando, quanto già installato.L’appalto prevede la formazione del
personale addetto per l’utilizzo del sistema di videosorveglianza e la predisposizione di
tutto quanto necessario per gli interventi a tutela della riservatezza delle persone e della
sicurezza dei dati informatici. Sarà compito dell’impresa aggiudicataria verificare lo stato
dei luoghi individuati dalla Stazione Appaltante e apportare le migliori soluzioni tecniche al
fine di poter garantire la funzionalità del sistema.
Le telecamere potranno essere collegate mediante l'impiego di :
•
•
•
•
cavo coassiale per il trasporto del segnale video e almeno altri quattro conduttori
in rame dedicati al trasporto dell'alimentazione ed al trasporto dei dati di
regolazione dei parametri funzionali della telecamera o di comando di eventuali
dispositivi di orientamento; con lo scopo di contenere le dimensioni del cavo, il cavo
dedicato al trasporto del segnale video sarà di tipo RG59 o RG11;
doppino intrecciato, tipicamente si usa un doppino bilanciato da 120Ω a 150 Ω
che necessita di un apparato dedicato di trasmissione e ricezione (cavo UTP);
fibra ottica multimodale;
wireless : si tratta di fornire in opera, attivare e collaudare una rete costituita da
apparati radio HiperLAN operanti a 5,4GHz (le cui potenze di trasmissione non
dovranno superare i limiti di Legge pari a 30 dBm / 1W EIRP); gli apparati radio
previsti consentiranno di richiedere un regolare “Autorizzazione Generale” secondo
quanto previsto dal “Codice delle comunicazioni elettroniche” (D.L. n.259 del
01/08/2003).
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Il sistema dovrà garantire una qualità costante nel tempo del segnale video, anche al
variare delle condizioni atmosferiche e ambientali; in particolare, tutte le apparecchiature
installate in campo aperto dovranno essere alloggiate in custodie climatizzate, al fine di
garantire il corretto funzionamento del sistema anche per temperature inferiori allo 0°C e
con un adeguato grado di protezione IP.
Tutti gli apparecchi dovranno essere dotati di certificazione attestanti la conformità alle
leggi e alle normative vigenti ( es. immissione sul mercato, marcatura CE, notifica ai
sensi della direttiva 99/5/CEE per le apparecchiature radio, ecc. ), in particolare rispettare
gli standard UNI - ISO - IEC - CCITT - CE, la Legge n.46/90, il D.L.vo n.626/94 e il D.L.vo
n.459/96 e dovranno essere impiegati prodotti di marche primarie riconoscibili costruiti
e/o assemblati da aziende riconosciute quali leader nel settore dei prodotti per sistemi
TVCC e con marchio di qualità (es. IMQ, CE, TÜV, ecc.).
La realizzazione del sistema di videosorveglianza comporterà una serie di forniture ed
opere accessorie quali :
•
•
•
fornitura e posa in opera di supporti, snodi, staffe, custodie climatizzate, sistemi
integrativi di illuminazione e quant’altro necessario alla perfetta posa in opera delle
telecamere;
stesura dei cavi elettrici, impianto di messa a terra, comprese canalizzazioni,
scatole di derivazione, tubazioni, necessarie per l’alimentazione degli apparati;
opere civili quali la fornitura e posa in opera di nuovi pali e cassette, con relative
paline e formazione di plinti, compresi eventualmente quelli per il contenimento dei
contatori di energia elettrica.
Il sistema di videosorveglianza che si intende adottare deve essere conforme agli indirizzi
del mercato ed alle soluzioni tecniche più avanzate, e dovrà possedere le seguenti
caratteristiche funzionali :
•
espandibilità : i sistemi adottati nella realizzazione dovranno essere aperti
all’implementazione con nuove tecnologie e all’incremento dei punti di ripresa; a
questo scopo verranno privilegiate soluzioni di modularità e programmabilità delle
apparecchiature;
•
scalabilità prevedendo l’installazione di apparecchiature in grado di adeguarsi a
nuovi standard video e di comunicazione;
•
omogeneità : tutte le apparecchiature e le soluzioni adottate, compreso il sistema
di registrazione, dovranno essere tecnologicamente omogenee;
•
integrazione del sistema preesistente allo scopo di utilizzare e comandare in modo
centralizzato le apparecchiature già installate.
Installazioni, posizionamento, regolazioni secondo le aree da inquadrare e collaudo
dovranno attenersi ai criteri dettati dalla Norma CEI EN 50132-7 (CEI 79-10) “Impianti di
sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni di sicurezza”.
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4. OBIETTIVI GENERALI
Nella realizzazione del sistema di videosorveglianza dovranno essere raggiunti i seguenti
obiettivi:
-
controllo delle aree monitorate h 24, 7x7;
-
riprese sia in diurna che in notturna e/o in condizioni di scarsa luminosità;
gestione centralizzata e programmabile della visualizzazione e della videoregistrazione
-
delle immagini;
facilità di utilizzo da parte dell’operatore, il quale potrà interagire con il sistema tramite
strumenti base a lui noti, quali tastiera e mouse di un personal computer, interfacce
“web-like” su sistemi operativi standard di mercato, ovvero interfacce grafiche che
-
facilitino l'operatività interattiva, ecc;
utilizzo di standard consolidati di mercato per quanto riguarda le tecnologie HW e SW
del sistema VS, quali ad esempio:
>
>
>
architetture hardware di tipo Personal Computer;
standard di codifica video MPEG4, meglio se in simultanea a MJPEG ed in
aggiunta a H264;
standard di codifica audio bidirezionale (es. G.726/G.711);
protocolli di comunicazione della famiglia IP;
> applicativi basati su Web Server;
indipendenza dal canale fisico di trasmissione dati in modo da poter dimensionare ed
utilizzare tecnologie differenti, quali xDSL, Wireless LAN, GSM/GPRS/UMTS per le
connessioni;
possibilità che il sistema SW di gestione e controllo riceva comandi dall’esterno da altri
sistemi/sottosistemi secondo un’interfaccia programmatica;
rispetto delle normative legate alla Privacy;
elevato grado di security degli apparati di rete;
possibilità di distribuire i flussi video/audio/dati a soggetti terzi (es. Forze dell’Ordine),
tramite un collegamento in IP tra la centrale operativa e la sede del soggetto stesso;
possibilità (opzionale) di distribuire flussi video su terminali mobili tipo PDA/palmari
anche via GSM/GPRS/UMTS;
disponibilità di un sistema di autodiagnostica sulle singole componenti della fornitura
con evidenziazione grafica delle componenti in errore;
possibilità (opzionale) di distribuire le informazioni relative alla diagnostica del sistema
e relative ai dati rilevati dai sensori di campo via SMS;
elevato grado di fault tolerance/recovery;
possibilità di videoregistrazione pre/post evento anche in assenza di collegamento di
rete.
>
-
-
Pag. 6 di 56
5. POSTAZIONI DI INSTALLAZIONE
Vengono di seguito descritte le postazioni di installazione delle telecamere precisando che
le stesse, con le relative immagini, riportate sono da considerarsi indicative e che la
posizione, l’orientamento e gli angoli di ripresa delle telecamere saranno definiti
puntualmente in fase di installazione in accordo con il committente.
Inoltre, per ogni postazione di installazione, viene fatto un elenco delle apparecchiature da
fornire ed installare; dato però che il criterio di aggiudicazione della gara d’appalto è quello
dell’offerta economicamente più vantaggiosa, l’elenco è indicativo e possono proporsi
soluzioni diverse, ad esempio :
- dato che la gestione dei segnali video e dati, avviene su rete IP, possono proporsi
telecamere con uscita digitale IP oppure telecamere con uscita analogica ed un
encoder MPEG4 o H264;
- dove è prevista la connessione via cavo, la stessa può essere realizzata con fibra
ottica oppure con cavo coassiale precomposto o viceversa;
- ecc.
1) Parco San Rafael
-
Tipo di telecamera : n.3 telecamere “speed dome”.
Collegamento : wireless verso il campanile della Chiesa (Fig.5)
Le telecamere sono collegate tra di loro mediante cavo coassiale precomposto, utilizzando
le canalizzazioni esistenti, facendo convergere i segnali verso il nuovo edificio, illustrato in
Fig.6, all’interno del quale verrà installato un sistema di allarme.
Fig.1
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Fig.2 : simulazione fotografica della telecamera n.1
Fig.3 : simulazione fotografica della telecamera n.2
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Fig.4 : simulazione fotografica della telecamera n.3
Fig.5 : visibilità verso campanile
Il ponte radio, con antenna incorporata, va collocato in una posizione idonea al fine di
garantire la visibilità con il campanile della Chiesa Parrocchiale.
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Fig.6
Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione
immagini/comandi.
Descrizione
Q.tà
Telecamera Speed Dome comprensiva di custodia e
collare da palo.
Encoder video/dati.
Switch 8 porte – 10/100Base-T
Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5.X GHz
OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, staffe attacco
palo/parete, completo di alimentatore PoE.
Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi,
interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.)
TOTALE fornitura sistema video
3
Prz
€/Cad
2.000,00
Totale €
3
1
1
800,00
250,00
1.470,00
2.400,00
250,00
1.470,00
1
1.000,00
1.000,00
-
-
11.120,00
6.000,00
Computo metrico fornitura sistema di allarme.
Descrizione
Q.tà
Unità centrale di allarme con tastiera di gestione.
Presa remota.
Chiave programmabile.
Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia.
Rivelatore antincendio.
Sirena da esterno.
Sirena da interno.
Combinatore telefonico su linea telefonica fissa e/o rete
cellulare.
Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi,
interruttori, trasformatori, ecc.)
TOTALE fornitura sistema di allarme
Pag. 10 di 56
1
1
6
1
1
1
1
1
Prz
€/Cad
500,00
50,00
20,00
110,00
210,00
150,00
50,00
500,00
Totale €
1
250,00
250,00
-
-
1.940,00
500,00
50,00
120,00
110,00
210,00
150,00
50,00
500,00
Posa in opera
Descrizione
Q.tà
Manodopera di installazione.
TOTALE posa in opera
1
-
Prz
€/Cad
2.000,00
-
TOTALE
-
-
Totale €
2.000,00
2.000,00
15.060,00
2) Area festa di Viale Po ( Località Cerello )
-
Tipo di telecamera : n.1 telecamera “speed dome” + n.3 telecamere “fisse”.
Collegamento : wireless verso il campanile della Chiesa (Fig.11)
Fig.7 : simulazione fotografica della telecamera n.1
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Fig.8 : simulazione fotografica della telecamera n.2
Fig.9 : simulazione fotografica della telecamera n.3
Pag. 12 di 56
Fig.10 : simulazione fotografica della telecamera n.4
Fig.11 : visibilità verso campanile
Le telecamere sono collegate tra di loro mediante cavo coassiale precomposto, utilizzando
le canalizzazioni esistenti, facendo convergere i segnali verso l’edificio visibile nelle varie
figure e all’interno del quale verrà installato un sistema di allarme.
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Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione
immagini/comandi.
Descrizione
Q.tà
Telecamera Speed Dome comprensiva di custodia e
collare da palo.
Telecamera Fissa.
Custodia per telecamera fissa da esterno inclusa staffa da
parete con passaggio cavi interno.
Encoder video/dati.
Switch 8 porte – 10/100Base-T
Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5.X GHz
OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, staffe attacco
palo/parete, completo di alimentatore PoE.
Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi,
interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.)
TOTALE fornitura sistema video
1
Prz
€/Cad
2.000,00
Totale €
3
3
450,00
100,00
1.350,00
300,00
4
1
1
800,00
250,00
1.470,00
3.200,00
250,00
1.470,00
1
1.000,00
1.000,00
-
-
9.570,00
2.000,00
Computo metrico fornitura sistema di allarme.
Descrizione
Q.tà
Unità centrale di allarme con tastiera di gestione.
Presa remota.
Chiave programmabile.
Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia.
Rivelatore antincendio.
Sirena da esterno.
Sirena da interno.
Combinatore telefonico su linea telefonica fissa e/o rete
cellulare.
Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi,
interruttori, trasformatori, ecc.)
TOTALE fornitura sistema di allarme
1
1
6
1
1
1
1
1
Prz
€/Cad
500,00
50,00
20,00
110,00
210,00
150,00
50,00
500,00
Totale €
1
250,00
250,00
-
-
1.940,00
500,00
50,00
120,00
110,00
210,00
150,00
50,00
500,00
Posa in opera
Descrizione
Q.tà
Manodopera di installazione.
TOTALE posa in opera
1
-
Prz
€/Cad
2.000,00
-
TOTALE
-
-
Pag. 14 di 56
Totale €
2.000,00
2.000,00
13.510,00
3) Frazione Tornavento
-
Tipo di telecamera : n.2 telecamere “speed dome”.
Collegamento : wireless verso la torre acquedotto (Fig.14 e Fig.16) e da
quest’ultima verso il campanile della chiesa (Fig.15).
Fig.12 : simulazione fotografica della telecamera n.1
Fig.13 : simulazione fotografica della telecamera n.2
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Fig.14 : torre acquedotto
Fig.15 : visibilità verso campanile Chiesa Lonate Pozzolo
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Fig.16 : visibilità ponti radio delle postazioni telecamera n.1 e n.2
Il segnale delle due telecamere viene trasmesso, attraverso ponti radio, verso la torre
acquedotto. Sulla torre acquedotto vengono installati due ponti radio : uno che riceve i
segnali delle due telecamere e uno che li trasmette verso il campanile. All’interno
dell’edificio, sede dell’Associazione Nazionale Bersaglieri (Fig.13) verrà installato un
sistema di allarme.
Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione
immagini/comandi.
Descrizione
Q.tà
Telecamera Speed Dome comprensiva di custodia.
Encoder video/dati.
Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5.X GHz
OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, staffe attacco
palo/parete, completo di alimentatore PoE.
Outdoor Wireless AP/CPE 54M/bps Centrale radio 5.X
GHz OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna esterna, staffe attacco palo/parete,
completo di alimentatore PoE.
Antenna settoriale 18dBi apertura orizz. 60°
Switch 8 porte – 10/100Base-T
Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi,
interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.)
TOTALE fornitura sistema video
Pag. 17 di 56
2
2
3
Prz
€/Cad
2.000,00
800,00
1.470,00
Totale €
1
1.300,00
1.300,00
1
1
1
820,00
250,00
1.500,00
820,00
250,00
1.500,00
-
-
13.880,00
4.000,00
1.600,00
4.410,00
Computo metrico fornitura sistema di allarme.
Descrizione
Q.tà
Unità centrale di allarme con tastiera di gestione.
Presa remota.
Chiave programmabile.
Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia.
Rivelatore antincendio.
Sirena da esterno.
Sirena da interno.
Combinatore telefonico su linea telefonica fissa e/o rete
cellulare.
Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi,
interruttori, trasformatori, ecc.)
TOTALE fornitura sistema di allarme
1
1
6
1
1
1
1
1
Prz
€/Cad
500,00
50,00
20,00
110,00
210,00
150,00
50,00
500,00
Totale €
1
250,00
250,00
-
-
1.940,00
500,00
50,00
120,00
110,00
210,00
150,00
50,00
500,00
Posa in opera
Descrizione
Q.tà
Manodopera di installazione.
TOTALE posa in opera
1
-
Prz
€/Cad
3.000,00
-
TOTALE
-
-
Pag. 18 di 56
Totale €
3.000,00
3.000,00
18.820,00
4) Area presso Municipio
-
Tipo di telecamera : n.6 telecamere “fisse”.
Collegamento : cavo coassiale all’interno del Municipio.
Fig.17 : Postazione telecamere n.1
Una telecamera deve essere orientata verso il cancello di Via dei Mille, mentre l’altra
telecamera deve essere orientata verso il parcheggio interno.
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Fig.18 : Postazione telecamere n.2
E’ prevista la fornitura e posa in opera di un nuovo palo rastremato di altezza h=6mt. f.t.
sul quale devono essere montate n.2 telecamere fisse : una orientata verso il cancello di
Via Dante e l’altra verso il parcheggio interno.
Fig.19 : Postazione telecamere n.3
Una telecamera deve essere orientata verso il cancello, mentre l’altra telecamera deve
essere orientata verso l’ingresso del Municipio (Fig.17). Le telecamera devono essere ben
mimetizzate con un colore uguale a quello dei pali di illuminazione sulle quali vengono
montate.
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Fig.20 : visibilità verso campanile dal tetto del Municipio
Sul tetto del Municipio deve essere installato un ponte radio per ricevere i segnali dal
campanile.
Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione
immagini/comandi.
Descrizione
Q.tà
Telecamera Fissa.
Custodia per telecamera fissa da esterno inclusa staffa da
parete con passaggio cavi interno.
Encoder video/dati.
Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5,X GHz
OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, completo di
alimentatore PoE.
Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi,
interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.)
TOTALE fornitura sistema video
6
6
Prz
€/Cad
450,00
100,00
Totale €
6
1
800,00
1.470,00
4.800,00
1.470,00
1
2.000,00
2.000,00
-
-
11.570,00
2.700,00
600,00
Opere civili
Descrizione
Q.tà
Fornitura e posa in opera di pali conici H 6mt f.t.
Formazione
di
basamenti
per
incasso
pali
di
videosorveglianza, dim. 100x100x120, compreso scavo, cls,
ecc.
Fornitura e posa in opera di pozzetti in cls prefabbricati per
ispezioni e derivazioni comprensivo di chiusino prefabbricato
in cemento, dim. int. 30x30x30.
Fornitura e posa di tubazione corrugata Øint 62mm,
Ø75mm, compreso sottofondo e rinfranco in cls.
Scavo in trincea a sez. obbligata per posa tubazioni rete
videosorveglianza, profondità 60-90cm.
Fornitura e posa in opera di tubazione corrugata Ø125,
compreso sottofondo e rinfianco in cls.
Fornitura, avvicinamento, sistemazione e compattazione di
ghiaione di cava per riempimento sez. di scavo.
TOTALE Opere civili
1
1
Prz
€/Cad
450,00
220,00
2
60,00
120,00
10m
10,65
106,50
10m
9,00
90,00
10m
18,00
180,00
2,5
mc
-
30,00
75,00
-
1.241,50
Pag. 21 di 56
Totale €
450,00
220,00
Posa in opera
Descrizione
Q.tà
Manodopera di installazione.
TOTALE posa in opera
1
-
Prz
€/Cad
2.500,00
-
TOTALE
-
-
Totale €
2.500,00
2.500,00
15.311,50
5) Campanile Chiesa Parrocchiale
Sul campanile della Chiesa Parrocchiale devono essere montati i ponti radio, con le
relative antenne, per ricevere i segnali delle telecamere provenienti da :
-
Parco San Rafael (Fig.22);
Area feste di Viale Po - Località Cerello (Fig.23);
Frazione Tornavento (Fig.24);
per ritrasmetterli sul tetto del Municipio (Fig.25).
Fig.21 : campanile e Chiesa parrocchiale
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Fig.22 : visibilità Parco San Rafael
Fig.23 : visibilità area di Via Po
Pag. 23 di 56
Fig.24 : visibilità acquedotto Fraz. Tornavento
Fig.25 : visibilità Municipio
Computo metrico fornitura apparati di ripresa visione e dispositivi per trasmissione
immagini/comandi.
Pag. 24 di 56
Descrizione
Q.tà
Outdoor Wireless CPE 54M/bps Centrale radio 5,X GHz
OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna 22dBi integrata, completo di
alimentatore PoE.
Outdoor Wireless AP/CPE 54M/bps Centrale radio 5.X
GHz OFDM per sistema LAN-WAN per configurazione puntomultipunto, antenna esterna, staffe attacco palo/parete,
completo di alimentatore PoE.
Antenna settoriale 18dBi apertura orizz. 120°
Switch 8 porte – 10/100Base-T
Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi,
interruttori, trasformatori, armadio rack, ecc.)
TOTALE fornitura sistema video
2
Prz
€/Cad
1.470,00
Totale €
1
1.300,00
1.300,00
1
1
1
900,00
400,00
260,00
900,00
400,00
260,00
-
-
5.800,00
2.940,00
Posa in opera
Descrizione
Q.tà
Manodopera di installazione.
TOTALE posa in opera
1
-
Prz
€/Cad
1.000,00
-
TOTALE
-
-
Totale €
1.000,00
1.000,00
6.800,00
6) Municipio – Potenziamento Centrale Operativa
A seguito dell’ampliamento dell’impianto di videosorveglianza, con l’aggiunta di nuove
telecamere, e la realizzazione di una rete di trasmissione dati, presso il Municipio si vuole
realizzare una nuova centrale operativa di monitoraggio e di registrazione delle immagini
in grado, possibilmente, di gestire le telecamere preesistenti onde avere un'unica
interfaccia di gestione SW.
Fig.26 : Palazzo Municipale
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Computo metrico fornitura apparati di gestione e registrazione delle immagini e
controllo telecamere
Descrizione
Q.tà
Postazione Client/Server
Monitor LCD TFT 42”
Piattaforma SW per la gestione e la registrazione delle
immagini delle telecamere, comprensiva di n.8 licenze per
connessione telecamera.
Licenza SW per connessione telecamera.
Accessori per il cablaggio e parti elettriche (es. cavi,
interruttori, trasformatori, ecc.)
TOTALE fornitura sistema video
1
2
1
Prz
€/Cad
2.500,00
1.200,00
4.200,00
Totale €
8
1
495,00
500,00
3.960,00
500,00
-
-
13.560,00
2.500,00
2.400,00
4.200,00
Posa in opera
Descrizione
Q.tà
Manodopera di installazione.
TOTALE posa in opera
1
-
Prz
€/Cad
1.500,00
-
TOTALE
-
-
Pag. 26 di 56
Totale €
1.500,00
1.500,00
15.060,00
6. FUNZIONALITA’ GENERALI
Il sistema dovrà fornire la possibilità di monitorare real-time ed in differita, senza
interrompere la registrazione, con crescente livello di fluidità delle immagini, da 1 (uno) fps
fino a 25 (venticinque) fps e di memorizzare i flussi video acquisiti (preferibilmente in loco)
mediante telecamere a brandeggio e frame rate selezionabile da 1 (uno) a 25
(venticinque) in modalità H24, 7 giorni su 7.
La gestione informativa del sistema, la memorizzazione e l’archiviazione dei flussi dovrà
essere effettuata su supporti installati presso il Municipio.
Anche il monitoraggio e il controllo in tempo reale, da parte di personale addetto, dei vari
flussi video provenienti dalle varie aree dovrà essere garantito presso il Muncipio, che avrà
anche il compito di gestire le policy di accesso al sistema.
L’osservazione dei flussi video dovrà, inoltre, essere resa disponibile tramite connessioni
Internet o Intranet agli utenti autorizzati, nel rispetto delle politiche di gestione definite
dall’amministratore del sistema e a enti esterni al centro di controllo a seconda dei privilegi
di accesso assegnati. In particolare si chiede un Log-In tramite inserimento di UserName e
Password con attivazione della visualizzazione e del controllo PTZ con plug-in ActiveX,
possibilmente scaricato in automatico dalla stessa telecamera alla quale si desidera
connettersi.
Il sistema dovrà permettere le seguenti operazioni :
>
>
>
>
>
visualizzare contemporaneamente le telecamere grazie al display full screen o multi
screen;
soffermarsi su un sito di interesse e poter brandeggiare la telecamera e pilotare lo
zoom;
poter effettuare rapide ricerche sulle registrazioni, senza che queste vengano
interrotte, per poter visualizzare sequenze archiviate di interesse;
organizzare le postazioni di eventuali altri operatori definendone le caratteristiche
con i livelli di autorizzazione e le configurazioni conseguenti.
avere il completo controllo sistemistico sulla configurazione e gestione del sistema,
gestirne l’archiviazione dei dati e la strutturazione del data base.
Dovrà essere fornito dall’impresa aggiudicataria un sistema di monitoraggio e gestione in
tempo reale (diagnosi) degli apparati componenti la rete trasmissione dati e di tutti i
componenti del sistema (telecamere, apparati di memorizzazione immagini, apparati di
rete attivi).
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7. ARCHITETTURA DEL SISTEMA
Il sistema di videosorveglianza offerto dovrà essere del tipo a gestione e registrazione
digitale delle immagini, ospitato su elaboratori collegati in “rete dedicata” a protocollo IP,
almeno del tipo Fast Ethernet e preferibilmente Gigabit Ethernet, con architettura del
tipo“client-server” e fruizione dell’applicativo sui Client a mezzo di un semplice “Web
Browser”, oltre ad eventuali applicativi dedicati. Tale fruizione dovrà avvenire
predisponendo apposito routing dell’ “Application Server” verso la rete di trasmissione dati,
ovvero mettendo a disposizione di più utenti client le funzionalità dell’applicativo.
Considerando che il sistema IP di videosorveglianza avrà risposte dipendenti dalle
caratteristiche della rete su cui viaggiano le informazioni e dai processi di controllo
interattivo (es.: brandeggi), più che dagli applicativi (applet) che gestiscono solo lo
streaming video, si chiede che il tempo di risposta (disponibilità delle immagini sul monitor
utente e movimentazione brandeggio), considerate ottimali performance sia di rete che di
server, sia non superiore a 250ms con compressione J-PEG, 350ms per MPEG4 e H264.
Il sistema, inoltre, dovrà essere predisposto, in termine di componenti Hardware e
Software e relative licenze, per poter visualizzare in un prossimo futuro le immagini
provenienti da eventuali altre telecamere.
E’ da tener presente che il sistema in oggetto dovrà prevedere l’integrazione delle
telecamere già installate ed attualmente in funzione come sistema autonomo di video
sorveglianza, con registrazione delle immagini e controllo P.T.Z. ove trattasi di telecamere
Speed Dome. Si richiede che sia le telecamere fisse che quelle brandeggiabili esistenti,
dotate di uscita di segnale videocomposito analogico in standard PAL (CVBS), vengano
dotate di adeguato Video Network Server con ingressi video analogici Loop-Through
(passanti) trasparenti al sistema preesistente e con ulteriori caratteristiche che le rendano
integrabili al sistema IP oggetto della fornitura.
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8. PRINCIPALI COMPONENTI
Nel seguito della presente prescrizione tecnica, tutte le volte che sarà indicato il nome e la
tipologia di un prodotto con la menzione della specifica casa costruttrice, esso sarà fatto al
solo scopo di fornire elementi inconfutabili del prodotto che si vuole descrivere.
Pertanto la ditta appaltatrice potrà scegliere un prodotto diverso purché avente
caratteristiche tecniche e funzionali similari o superiori a quelle del prodotto a cui si è fatto
riferimento.
Tutti i marchi menzionati appartengono ai rispettivi proprietari.
8.1 Piattaforma Software
La piattaforma software fornita dovrà costituire un sistema di visualizzazione e
registrazione digitale e di gestione degli allarmi e delle informazioni, adatto a installazioni
multi punto, con una scalabilità che potrebbe giungere a diversi canali video. L’Azienda
aggiudicataria, quindi, dovrà essere in grado di offrire il più aggiornato sistema software,
chiavi in mano, per la registrazione e la gestione di immagini digitali, che dovrà rendere
possibili collegamenti da remoto e permettere qualunque operazione utilizzando un
comune web browser. Il sistema software, inoltre, dovrà consentire livelli di sicurezza
regolabili e soluzioni di videosorveglianza perfettamente integrabili con i sistemi
preesistenti, rendendo possibile in maniera estremamente semplice sia l’accentramento
dei punti di ripresa che la creazione di diverse postazioni di controllo e/o osservazione.
Il software di gestione oggetto della fornitura dovrà soddisfare almeno i seguenti obiettivi e
funzionalità principali:
1) ricoprire tutti i requisiti della video-registrazione tramite rete dati (IP), come il
supporto Client/Server, la gestione del Motion Detection e dell’Object Detection in
somma e sottrazione dell’oggetto;
2) supportare i protocolli di compressione MPEG4/JPEG e la gestione bi-direzionale
dell’audio dalle nuove telecamere IP;
3) supportare sistemi di archiviazione dati;
4) garantire bassa manutenzione a lunga scadenza eseguibile da remoto;
5) garantire accessi simultanei multipli sia alle immagini in tempo reale che alle
registrazioni.
In particolare, le funzionalità messe a disposizione dalla piattaforma software dovranno
essere le seguenti:
Funzionalità principali della Piattaforma Software
-
Layout (GUI) personalizzabili;
Tour dei Layout;
Utilizzo di un secondo monitor per la visualizzazione a pieno schermo del monitor di
Hot-Spot;
Registrazione flessibile (Manuale / Programmata / Allarme/Pre-allarme);
Ricerca rapida della registrazione;
Motion Detection Software attivabile anche per telecamere preesistenti che non
implementano tale funzione;
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-
Notifica allarme tramite activity detection delle telecamere IP;
Visualizzazione tramite WebBrowser;
-
Capacità di integrazione con altri sistemi software;
Client Remoti;
-
Gestione Licenze flessibile;
Capacità di mascheramento anche dinamico delle immagini;
Operazioni di visualizzazione semplici tramite il software gratuito tipo “RSM File
-
Player”;
Pan/Tilt/Zoom tramite puntamento sull’immagine e Tour telecamere PTZ azionabile
-
dal Client e dal Server;
Visualizzazione e registrazione ad alto refresh rate e alta qualità d’immagine;
-
Supporto Audio;
-
Supporto MPEG4 e JPEG;
Funzionalità di Archivio implementabile;
Supporto telecamere Multi codec (JPEG, MPEG4);
Data Overwriting;
Allarmi di Sistema;
Supporto per l’allarme « Motion Detection»;
Supporto per «Intelligent Object Detection»;
Supporto per l’allarme «Intelligent Motion Detection»;
Gestione degli account utente con relative protezioni di accesso, regolate da
“login/password”, ed utilizzo del sistema in funzione dei privilegi assegnati
dall’amministratore del sistema stesso.
La registrazione delle immagini dovrà avvenire in modalità ciclica FIFO, ovvero ogni
minuto di registrazione avverrà sovrascrivendo il primo minuto della finestra temporale
contrattualizzata. Dovrà essere inoltre possibile richiedere l'esportazione dei filmati
registrati.
Requisiti dei meccanismi di integrazione software
Il sistema in fornitura deve mettere a disposizione di una generica applicazione esterna
(nel modello concettuale proposto, la futura Piattaforma di Integrazione Software)
un’interfaccia programmatica che consenta di eseguire le funzionalità descritte nel seguito.
A seconda delle varie funzionalità devono essere garantiti tempi accettabili e comunque
coerenti (non maggiori di più del 10%) con le prestazioni richieste per le funzionalità native
in questo documento.
Funzionalità di telecamera:
-
brandeggio e zoom di una telecamera (ptz) selezionata
definizione di posizioni di preset per telecamere ptz
attivazione di una specifica posizione di preset
definizione di una sequenza di posizioni di preset
attivazione di una sequenza di posizioni di preset
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Funzionalità di indirizzamento:
-
indirizzamento di un dato flusso video su un dato monitor o su una data finestra
video di un PC
Funzionalità inerenti la registrazione e la riproduzione di flussi video:
-
attivazione/disattivazione registrazione di flussi video
ricerca brani registrati
riproduzione su monitor o finestra video di flussi precedentemente registrati
-
esportazione di flussi precedentemente registrati
Funzionalità diagnostiche
-
notifica dell’insorgenza o della cessazione di malfunzionamenti
Funzionalità generali
-
accettazione autenticazione di sessioni
accettazione/non accettazione comandi da applicazioni esterne
-
notifica degli eventi generati durante il funzionamento
risoluzione di conflitti fra richieste provenienti da applicazioni esterne attraverso
l’interfaccia programmatica e l’utilizzo nativo del sistema (la risoluzione di conflitti
fra operazioni richieste dalle applicazioni esterne è a carico di queste applicazioni).
8.2 Server
Il Server dovrà essere opportunamente dimensionato per quanto riguarda la potenza di
calcolo, la quantità di memoria RAM, la quantità di memoria di massa (Hard Disk) la
tipologia di scheda grafica e memoria relativa, e dovrà essere dotato di opportuno
collegamento alla rete di cui esso è Centro Stella. Tale server dovrà garantire la possibilità
di registrare il segnale video IP generato da tutte le telecamere oggetto della fornitura, e di
quelle preesistenti, considerando uno streaming video con Frame Rate di 30 fps, una
dimensione dell’immagine di almeno 640x480 pixel ed una compressione MPEG4 minima,
da cui si ottiene un troughput di circa 1,2Mbps con una occupazione di memoria di massa
pari a 12,36GB/giorno. La registrazione del tipo 24/7 dovrà garantire la conservazione
delle immagini registrate per sette (7) giorni, prima della sovrascrittura con logica FIFO.
L’array di Hard Disk sarà del tipo a dischi estraibili Hot-Swap in configurazione almeno
Mirroring.
Tale sistema dovrà consentire di gestire:
- La visualizzazione, sui Client, delle informazioni video sia in modalità “live” che
“play-back” provenienti da qualsiasi videocamera del sistema con possibilità di
personalizzare le modalità di presentazione delle immagini, senza interruzioni
dell’attività di registrazione;
- La configurazione del sistema in termini di modalità di registrazione delle
informazioni di ciascuna sorgente, differenziata sia per fps che per risoluzione, degli
utenti e degli amministratori di sistema, delle modalità di “back-up” delle
registrazioni, di autodiagnostica;
- La generazione di allarmi in termini di circostanze di attivazione, modalità di notifica,
recupero agevolato di immagini su condizione di allarme;
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-
I Client distribuiti e distribuibili sulla rete in quanto in grado di interfacciarsi con i
“Web Services dell’Application Server” anche mediante semplice “Web Browser”
operante su qualsiasi elaboratore della rete del Comune di Lonate Pozzolo. La
fornitura dovrà prevedere almeno un (UNO) elaboratore Client dedicato (Super
User) da cui, mediante accesso filtrato da profili regolati da “login/password”,
associati ai privilegi predefiniti nello specifico account utente, poter amministrare il
Sistema (amministratore).
Il Server dovrà interfacciarsi alla rete dedicata della video sorveglianza rete trasmissione
dati su rete Ethernet almeno del tipo Fast e preferibilmente del tipo Gigabit ed affacciarsi
su zona “demilitarizzata” (DMZ), ossia protetta da “firewall” sulla rete del Comune di
Lonate Pozzolo.
La fornitura, ad almeno un (1) elaboratore Client da cui, mediante accesso filtrato da profili
regolati da “login/password” ed in funzione degli associati privilegi predefiniti per ogni
specifico account utente, dovrà poter consentire di:
- visionare le immagini in tempo reale e da registrazioni secondo modalità predefinite
e personalizzabili (supervisore);
- visionare le immagini in tempo reale (operatore).
Qualunque sia la soluzione individuata, dovrà essere in ogni caso possibile:
-
acquisire da ciascuna videocamera fino a 25 frame per secondo;
acquisire immagini fino alla risoluzione di almeno 460 linee TV, con dimensione di
almeno 640 x 480 pixel, sia con standard di compressione MPEG-4 che JPEG.
8.3 Telecamere Speed Dome
Unità di ripresa concepita per il trattamento dell’immagine d’ambienti esterni con
luminosità variabile, elemento di ripresa allo stato solido in grado di riprendere immagini di
buona qualità anche in presenza di scarsa illuminazione, equipaggiata con obiettivo
elettronico autoiris con regolazione automatica dell’apertura del diaframma. Comprensiva
di custodia a tenuta stagna, resistenza di riscaldamento con termostato, auto ventilata,
staffa di supporto con snodo e piastra di fissaggio a parete o collare per montaggio su
palo.
Caratteristiche tecniche
Telecamera speed dme a colori day & night multiprotocollo – Frame integration –
Risoluzione 480 linee orizzontali – Sensibilità 0,02 lux a colori , 0,005 lux b/n –
Convertitore A7D a 10 bit – Activity detector programmabile – Elaborazione digitale del
segnale (DSP) – Rapporto S/N > 50dB – Velocità di rotazione orizzontale 0,8 ~ 90° sec ,
240° sec su richiamo preset – 131 preset richiamabili manualmente o su sequenza
programmabili e richiamabili su allarme – Funzione home return – Sistema automatico
d’esposizione (ELC) – backlight e controllo automatico di guadagno (AGC) – Backfocus
regolabile a carrello – Accetta obiettivi autoirish video drive e DC drive passo C e CS
senza l’utilizzo di adattatori – Parametrizzazione via RS485 – Selezione manuale da
comando esterno delle funzioni day & night – Alimentazione 220 ~ 240 Vac (con
trasformatore d’isolamento antiground loop) . Assorbimento ~ 5W – Range di
funzionamento -40°C .
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8.4 Telecamere fisse
Unità di ripresa concepita per il trattamento dell’immagine d’ambienti esterni con
luminosità variabile, elemento di ripresa allo stato solido in grado di riprendere immagini di
buona qualità anche in presenza di scarsa illuminazione, conversione automatica da
colore a bianco e nero durante le ore notturne, equipaggiata con obiettivo elettronico
varifocal autoiris con regolazione automatica dell’apertura del diaframma. L’insieme
telecamera, obiettivo e dispositivo complementari è alloggiato in una apposita custodia
climatizzata realizzata in alluminio e altro materiale anticorrosione in grado di resistere
agli agenti atmosferici e di mantenere costante la qualità del segnale video al variare delle
condizioni climatiche.
Caratteristiche tecniche
Telecamera CCD 1/3” SHAD – Frame integrazione – Risoluzione 480 linee orizzontali –
470.000 pixels – Sensibilità 0,3 lux a colori, 0,03 lux b/n – Convertitore A/D a 10 bit –
Activity detection – Elaborazione digitale del segnale (DSP) – Rapporto S/N > 50dB Sistema automatico d’esposizione (ELC) – Backlight e controllo automatico di guadagno
(AGC) – Backfocus regolabile a carrello – Obiettivi autoirish video drive – RS232 –
Commutazione manuale, automatica o da comando esterno delle funzioni day & night –
Alimentazione 220 ~ 240 Vac (con trasformatore d’isolamento antiground loop) .
Assorbimento ~ 5W – Custodia stagna da esterno termostatata, staffa di supporto e
collare per installazione su palo - Range di funzionamento -40°C ~ 50°C.
8.5 Encoder video/dati ( Video Network Station Server )
La Video Network Station, di seguito VNS, deve supportare il protocollo TCP/IP,
consentendo di monitorare in modo remoto le immagini delle telecamere analogiche e di
controllare le telecamere attraverso una LAN (Local Area Network) o una WAN (Wide
Area Network). Devono essere dotate di un Web server integrato, e il VNS deve
permettere di monitorare le immagini in diretta e di regolare le impostazioni delle
telecamere collegate attraverso un PC e il Web browser, senza bisogno di software
aggiuntivi. Le immagini delle telecamere dovranno essere monitorate da più utenti
simultaneamente.
Supporto di MPEG-4/JPEG
Il VNS deve supportare sia il formato MPEG-4 che il formato JPEG. Gli utenti avranno così
la possibilità di scegliere tra l'ampiezza di banda MPEG-4 e la compressione standard
JPEG. Il VNS dovrà offrire lo streaming indipendente dei dati dalle porte analogiche a una
velocità massima di 25 fps e immagini VGA (640 x 480) per ogni porta, aumentando
enormemente le capacità dei sistemi di monitoraggio IP.
Funzione audio bidirezionale
Il VNS dovrà essere dotato di un ingresso per microfono esterno che consente, mediante il
collegamento di un microfono, di eseguire un monitoraggio audio da un PC remoto. L'unità
dovrà possedere inoltre un'uscita audio per altoparlanti attivi, che consente di effettuare
annunci dal PC remoto, una funzionalità che amplia sensibilmente le possibilità delle
applicazioni di monitoraggio remoto.
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Porta USB per la memorizzazione esterna dei dati
La capacità di memorizzazione dei dati può essere aumentata con un disco rigido esterno
o con un dispositivo di memoria flash USB.
Le immagini compresse MPEG-4 e JPEG dovranno essere registrate sul dispositivo
esterno e visualizzate da un PC. Dovrà essere possibile effettuare registrazioni periodiche
e registrare le immagini pre- e post-allarme.
Funzione di protezione della rete
L'accesso alle videocamere attraverso i VNS dovrà essere limitato mediante un filtro IP.
Dovrà essere possibile definire gruppi diversi, associando ad ognuno di essi un indirizzo
IP. Dovrà inoltre essere possibile, mediante l'assegnazione di nomi utente e password
specifici, definire diversi livelli di accesso.
Funzione di allarme
Il VNS dovrà essere dotato di una funzione integrata di rilevazione dell'attività che dovrà
essere impostata in modo da generare un allarme su tutte le porte che supportano questo
tipo di uscita. Dovrà essere possibile impostare fino a due aree di rilevazione per ogni
telecamera. Inoltre, mediante una porta di ingresso collegata a un sensore esterno, che
potrà trasmettere un segnale di attivazione, e a un buffer integrato, il VNS dovrà
memorizzare centinaia di immagini anteriori e successive al momento in cui viene attivato
un allarme – tramite la funzione di rilevazione dell'attività, l'apposita porta di ingresso o
entrambe. Le immagini pre- e post-allarme potranno quindi essere trasferite a un server
FTP o registrate su un dispositivo di memorizzazione esterno. All'occorrenza, l'immagine
acquisita al momento di un evento di allarme dovrà anche essere inviata a uno o più
indirizzi di e-mail precedentemente designati. Attivo anche durante le operazioni di
panning, inclinazione o zoom della telecamera.
Interfaccia video analogica
- Ingresso video Composito analogico (BNC), 1,0 Vp-p, 75, non bilanciato,
sincronizzazione negativa, sensore automatico per NTSC o PAL;
Audio
-
Compressione audio G.711 (64 Kb/s);
Ingresso microfono Mini-jack (mono) Supporto del sistema di alimentazione plug-in
(5,0 V DC);
Uscita Line Mini-jack (mono x 2 canali) Livello di uscita max. 1,1 Vrms;
Ingresso Line Mini-jack (mono x 2 canali) Livello di uscita max. 1,1 Vrms.
Sistema/Rete
- CPU Processore RISC a 64 bit;
- RAM 128 MB (incluso un buffer per allarmi da 32 MB);
- Memoria flash 32 MB;
- Dimensione delle immagini 720 x 576, 640 x 480, 320 x 240 (JPEG/MPEG-4);
- Compressione JPEG/MPEG-4;
- Frequenza fotogrammi Max. 25 fps x 4 canali (640 x 480) (JPEG/MPEG-4);
- Protocolli TCP/IP, ARP, ICMP, HTTP, FTP (server/client), SMTP, DHCP, DNS,
NTP, SNMP (MIB-2);
- Numero di client Max. 50.
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Interfaccia
- Ethernet 100Base-TX/10Base-T (RJ-45) ;
-
Ingresso sensore 4 (sono supportati dispositivi da 3,3 a 24 V, gli ingressi dei
fotoaccoppiatori sono elettricamente isolati dall'unità);
-
Uscita allarmi 4 (24 V DC o inferiore, 1A, le uscite dei relè meccanici sono
-
elettricamente isolate dall'unità);
Interfaccia seriale RS-232C/485/422 (per il controllo della telecamera);
-
Porta USB USB 2.0 (solo per l'uso di dispositivi di memoria di massa USB).
8.6 Sistema di allarme edifici
8.6.1 Centrale microprocessore 10 canali
Caratteristiche : 10 canali per collegamento sensori espandibile fino a 34 tramite
concentratori esterni da 8 ingressi – Possibilità di suddivisione dell’impianto in otto aree
indipendenti e attivabili singolarmente tramite codice personale, chiave elettronica
codificata o programmatore orario – Memoria 250 eventi – Gruppo di alimentazione 1,5°
con batteria di emergenza – Tastiera di gestione LCD con lettore per tessere di prossimità
– Lettore di prossimità da esterno.
8.6.2 Rivelatore volumetrico a doppia tecnologia
Rivelatore di presenza a doppia tecnologia indicato per la protezione d’ambienti di tipo
industriale/commerciale.
Caratteristiche : Portata mt. 15 in spazio libero – Apertura orizzontale 90° - Regolazioni
interne – Microonda doppler protetta contro disturbi da radiofrequenze – Infrarosso
passivo a doppio elemento sensibile con lenti di Fresnel – Ottica sigillata.
8.6.3 Sirene elettroniche
Da interno. Caratteristiche tecniche : Potenza sonora 108dB – Contenitore plastico –
Protezione contro la rimozione e l’apertura – Ridotte dimensioni.
Da esterno. Caratteristiche tecniche : Potenza sonora 128dB – Doppio contenitore in
policarbonato – Luce lampeggiante – Gruppo di alimentazione con batteria di emergenza.
8.6.4 Combinatore telefonico GSM
Trasmettitore di allarme su linea telefonica cellulare selezione automatica fino a 27 numeri
telefonici – Programmazione numeri su tastiera di tipo telefonico – Visualizzazione tramite
display lcd delle chiamate andate a buon fine complete di data e ora – Interrogazione
remota per conoscere lo stato del sistema – Esclusa scheda SIM.
Pag. 35 di 56
9. RETE WIRELESS
La rete wireless dovrà essere opportunamente dimensionata, pertanto nella valutazione
del progetto, si terrà conto del grado di accuratezza del dimensionamento della rete di
interconnessione wireless; pertanto, per ogni tratta, dovrà essere puntualmente calcolata :
1) EIRP (Effective Isotropic Radiated Power) mediante la formula :
EIRP (dBm) = Po – Ct + Gt
dove :
• Po = output power transmitted (dBm)
• Ct = transmitter cable/connectors attenuation (dB)
• Gt = transmitting antenna gain (dBi)
l’EIRP dovrà essere ≤ 30dBm / 1W per gli apparati HiperLAN a 5,4GHz e ≤ 20dBm /
100mW per gli apparati RadioLAN a 2,4GHz;
2) attenuazione di tratta ( free space path loss) :
Pl (dB) = 32,4 + 20 log F(MHZ) + 20 log R(Km)
3) RSSI ( Receiver power level at receiver input ) :
RSSI (dBm) = EIRP – Pl + Gr – Cr
dove :
• Gr = receiving antenna gain (dBi)
• Cr = receiver cable/connectors attenuation (dB)
4) margine operativo del sistema ( Link Margin ) :
Link Margin (dB) = RSSI – Ps
dove :
• Ps = receiver sensitivity (dBm) dichiarato dal costruttore dell’apparato radio
proposto
5) altezza minima dell’antenna oltre l’ostacolo ( Fresnel Zone Clearance )
6) banda minima garantita per ogni singola tratta e specificare la velocità minima
garantita (throughput), tra qualunque punto terminale della rete (telecamera) e la
centrale operativa di videosorveglianza, in condizioni di pieno carico della rete.
Il dimensionamento di cui sopra, dovrà essere accompagnato da :
• schema a blocchi/topologico della rete;
• elenco del numero di apparati utilizzato in ogni sito, il tipo d’antenna e gli
eventuali accessori.
Nella valutazione dell’offerta tecnica si terrà conto del dimensionamento della rete wireless
considerando la velocità minima garantita, tra qualunque punto terminale della rete e la
centrale di videosorveglianza, in condizioni di pieno carico della rete.
La rete wireless che si andrà a realizzare dovrà consentire sempre e comunque l’aumento
della velocità di trasmissione e la scalabilità, garantendo inoltre la sicurezza e riservatezza
dei dati impedendo agli utenti non autorizzati di accedere alla rete e proteggendo i flussi
dei dati.
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La ditta Appaltatrice avrà l’onere di predisporre tutta la documentazione necessaria e
supportare il Comune di Lonate Pozzolo nella richiesta e nell’ottenimento di regolare
Autorizzazione Generale secondo quanto previsto dal “Codice delle comunicazioni
elettroniche” (D.Lgs. n.259 del 01/08/2003).
9.1 Sicurezza della rete wireless
Una mancata configurazione delle implementazioni di sicurezza provoca delle vulnerabilità
alla rete Wireless presentando una struttura non protetta, cioè aperta a chiunque, per
esempio, passi in prossimità del raggio di azione di una tratta di collegamento munito di
dispositivo adeguato, con possibili rischi di :
- accesso ad informazioni riservate;
- interruzioni di servizio;
- lancio di attacchi di tipo DOS ( Denial Of Service ).
Pertanto la rete wireless proposta dovrà garantire le seguenti implementazioni minime di
sicurezza :
Modifica della password di accesso e cambio degli indirizzi IP degli apparati wireless
Molti dispositivi nuovi hanno una password di default conosciuta, o addirittura disattivata.
Stesso discorso vale per gli indirizzi IP che sono predefiniti in fabbrica. Gli intrusi che
conoscono le password e gli indirizzi IP standardizzati possono accedere facilmente alla
rete. Per questo motivo dovranno essere cambiate le password e gli indirizzi IP degli
apparati.
Disabilitazione DHCP
Il DHCP è un sistema che semplifica la gestione di una rete assegnando automaticamente
un indirizzo IP a ogni macchina che si collega alla rete. Questo può essere comodo in un
ambiente cablato, ma è pericoloso in un ambiente wireless, perché assegnerebbe
automaticamente un indirizzo IP anche a un intruso. Per tale motivo dovrà essere
disabilitato il DHCP e dovranno essere assegnati manualmente gli indirizzi alle singole
schede wireless, fornendo quindi ai client un IP statico.
Cambio dell’SSID ( Service Set Identifier )
La rete wireless ha un suo identificativo, chiamato SSID, che le schede wireless devono
conoscere per potervisi collegare. Anche in questo caso, la maggior parte dei dispositivi
wireless è impostato in fabbrica in modo da usare, come SSID, il nome del fabbricante (es.
“tsunami” – Cisco, “101” – 3Com, ecc.). Per rendere la vita più difficile agli intrusi, che
conoscono le impostazioni di default di fabbrica, dovrà essere cambiato l’SSID,
assegnandone uno poco intuitivo.
Crittografia WEP / AES
I sistemi wireless normalmente supportano due algoritmi per la crittografia dei dati : WEP o
AES. Il WEP (Wired Equivalent Privacy) è un algoritmo ideato per la crittografia dei dati
mediante la cifratura RC4, a protezione delle reti wireless, e si basa su una chiave segreta
condivisa lunga da 64 a 128 bit; questo metodo ha dei punti deboli conosciuti al punto da
rendere il WEP quasi inutile. Il WPA2 (Wi-Fi Protected Access 2) è il più recente ed è stato
sviluppato specificamente per fornire uno strato di sicurezza alle comunicazioni basate
sullo standard IEEE 802.11 (wireless), abbandona l’algoritmo di cifratura RC4 e utilizza il
più sicuro AES (Advanced Encryption Standard). Per le ragioni di cui sopra, saranno
preferiti sistemi che utilizzano l’algoritmo AES.
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Attivazione MAC Filtering o MAC Address Authentication
Il MAC Address è un indirizzo hardware che identifica in modo univoco ogni scheda di rete
(wireless o meno). MAC è un acronimo che significa Media Access Control e viene
utilizzato per l’accesso al mezzo fisico dal livello datalink secondo lo standard ISO/OSI. Gli
Access Point o i Router Wireless possono essere impostati in modo da accettare
connessioni soltanto dalle schede che hanno un certo MAC Address. Questo significa che,
pur avendo SSID e chiave AES corretti, potremmo non riuscire ad accedere alla rete
wireless perché il nostro MAC non è presente nella lista di quelli autorizzati. A questo
scopo dovrà essere attivato il controllo del MAC Address.
Nell’offerta tecnica dovranno essere descritte ulteriori misure di sicurezza che le ditte
concorrenti intendono implementare.
9.2 Specifiche base degli apparati radio
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Possibilità di upgrade di banda con l’ introduzione di nuova licenza (non firmware)
Led di segnalazione di stato e di segnale RF
1 porta RS232 per il settaggio in locale dell’ apparato e/o l’ inserimento di modulo
autoalimentato “RapidView” per la lettura del segnale RF e la qualità del segnale
dati
Tecnologia Trasmissiva: HIPERLAN2, 802.11a-h
Protocollo proprietario di comunicazione MINT atto a migliorare l’efficienza di
funzionamento del sistema
Frequenza Operativa: 5150~5350MHz, 5470~5725MHz, 5725~5875MHz,
5920~6060 MHz, (6015~6425MHz versione licenziata) ISM
Almeno 11 canali contemporaneamente impiegabili nello stesso sito
Password e ID di identificazione
Modalità di funzionamento MESH, Master, Slave
Funzionamento BRIDGING, ROUTING
Gestione RIP, OSPF, VLAN
Codifica SSID e Multi SSID
Codifica WPA EAP, TKIP – WPA2 AES/802.11i
Supporto Radius Client
ATPC Automatic Transition Power Control (Controllo automatico della potenza
necessaria al link)
Incapsulamento per trasporto RTP
minimizza jitter e latenza per applicazioni multimediali
Dinamic Marker Access, ottimizza la gestione dei client in un punto-multipunto o
mesh senza ricorrere al sistema GPS
Regolazione Tempo Accesso al Canale
migliora le prestazioni su link con traffico pesante
DFS programmabile per un check temporizzato di ricerca del canale migliore
Radar Detection
Minima Efficienza Spettrale di 5.3 bit/Hz
Modalità "Long" mode per lunghe distanze
Controllo Automatico Bitrate
per mantenere un link stabile al 100% in ogni condizione ambientale
Max RF Distance per apprendere dinamicamente la distanza e regolare le
prestazioni sul TTL dei pacchetti
Scrambling sui segnali trasmessi con chiavi di codifica.
Funzione analisi di spettro tramite interfaccia WEB e Telnet e gestibile per scala di
potenza e frequenza
Filtraggio dei pacchetti IP secondo tabelle statiche configurabili.
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Filtraggio locale dei pacchetti Ethernet con funzione di auto-apprendimento.
Supporto dei protocolli UDP/IP,TCP/IP, IPX/SPX ,
Supporto del traffico IP di tipo Multicast con possibilità di filtraggio e blocco del
traffico Multicast sull’interfaccia RF
Gestione da remoto dell’apparato in modalità Telnet o WEB (o equivalente)
contemporaneamente alla trasmissione del segnale video; deve essere perciò
possibile la configurazione dalla Centrale Operativa dell’apparato senza
interruzione dello streaming video trasmesso dallo stesso.
Design e dimensioni compatte per installazioni in ambienti esposti agli agenti
atmosferici con temperatura di funzionamento -40°/+60°C con umidità 100%.
Valvola pneumatica per autoregolazione tra interno ed esterno della
pressione/umidità interne a salvaguardia dei circuiti elettrici
Connettori RF di tipo “N” o antenna patch 22/23dBi integrata
Connettori LAN e RS232 proprietari stagni
Software di configurazione, diagnostica, statistiche del Bit Rate istantaneo, e
monitoraggio del traffico da remoto, con indicazione in tempo reale del “Bit Error
Rate” (BER) del link radio.
Supporto di profili Multipli (bitrate, canalizzazione, canale prioritario, etc)
dell’interfaccia radio e scelta del profilo corrente
Tool di misura delle performance (test di banda, percentuale di retry ecc.) RadioTo-Radio e Node-to-Node
Livello di accesso :
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Polling dinamico Adattattivo: risolve il problema del “nodo nascosto” e ottimizza le
prestazioni in topologie PtMP
Marker grant mode centralizzato
Considera automaticamente la bassa attività dei subscribers
Monitoraggio permanente del link
Supporto del protocollo ARP
MAC/IP filtering
Switch layer 2 completo
Gruppi di switching multipli
Supporto switch lists
Pieno Supporto VLAN (IEEE 802.1q)
Supporto QinQ
Supporto STP/rSTP
Ottimizzazione per upstreaming video
Supporto di aggregazione (Trunk)
Pseudo-Interfaccia radio
funzione unica di InfiNet Wireless per unire al bridge radio apparati di terze parti
(segmenti cablati di Ethernet, IP clouds)
Ethernet-over-IP tunneling support
Funzioni di sicurezza :
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Crittografia avanzata AES over-the-air
Protezione Storm / flood
Protezione Password
Crittografia dei messaggi di Protocollo
Supporto Radius-Client
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Networking :
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Supporto RIPv2 / OSPFv2 /routing static
Filtro MAC/IP
Firewall
NAT (multipool, H.323-aware)
DHCP client/server/relay
Supporto Tunneling IP (CISCO Compatibile) fino a 64 Tunnels simultanei
Supporto rSTP/STP
SYSLOG
IP Stats
Supporto SNTP
Supporto Remote Shell
Sistema Router e Switch simultaneo
64 Canali QoS (queues); 16 differenti priorità per ogni canale; Criteri: su Protocollo,
Porta, IP, MAC Address, ToS field / VLAN TAG, 802.1p, PCAP.
Quality-Of-Service (QOS) :
Possibilità di configurare tutti i parametri di Quality-of-Service allo stato dell’arte. La QoS
opera trasparentemente da un utente di una rete all'altra. Possibilità integrarle su QoS già
esistenti grazie al supporto degli standard 802.1p e del Layer 3.
Funzioni di Quality-of-Service
•
•
•
•
•
16 priority
Supporto IEEE 802.1p
Supporto IP TOS / DiffServ
Traffic Shaping
(assoluta, relativa, mista)
Redirezione del traffico
Funzioni di Gestione
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Supporto SNMPv1 / SNMPv3
(MIB II, MIB privati)
SNMP Traps Configurabili
Telnet / Shell Remota
Graphical User Interface (per Windows)
Shell Remota
SNMP Traps
Interfaccia Web
Funzioni Generali
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•
Roaming Frequenza/IP fra CPE e Base Station
Hand-off Automatico fra nodi mobili in scenari MESH
Spectrum Analisys da interfaccia Web e Telnet
Upgrade/Downgrade FW tramite web-browser
Upload/Download configurazione tramite web-browser
AIRUP Funzione di Upgrade Firmware Automatico (Funzione
programmabile per lo scambio automatico del FW più aggiornato tra le radio)
Invio comandi remoti alle unità connesse
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Qualità/Affidabilità
•
MTBF di 500.000 ore
10. NORME DI ESECUZIONE DEI LAVORI DI INSTALLAZIONE
In questa sezione sono definiti i lavori e le norme di esecuzione della fornitura e posa in
opera del sistema di videosorveglianza nel Comune di Lonate Pozzolo. I lavori riguardano
essenzialmente opere edili, scavi con relativi reinterri e ripristini, di muratura in genere,
compresi eventualmente opere di carpenteria, di fabbro, di falegname, ecc., per la stesura
dei cavi elettrici, per la posa di pali e l’installazione di telecamere e dei ponti radio, con le
relative antenne, sui pali di illuminazione pubblica (I.P.). Gli interventi descritti dovranno
essere eseguiti dal fornitore nel rispetto delle prescrizioni degli organismi e delle
amministrazioni competenti in materia di lavori pubblici, sicurezza e di impatto ambientale.
In particolare è necessaria l’osservanza delle norme previste da :
- disciplinari degli Enti e delle Autorità preposte all’amministrazione del suolo, del
sottosuolo e delle infrastrutture pubbliche;
- leggi e regolamenti vigenti in materia di prevenzione degli infortuni, stabiliti dagli
Enti e Servizi preposti alla sicurezza sul lavoro e da qualunque altra misura
cautelativa che, caso per caso, si dovesse rivelare opportuna al fine di evitare
infortuni in conseguenza dei lavori stessi;
- leggi nazionali e locali in materia di vincoli di natura idrogeologica, ambientale,
paesaggistica, architettonico-monumentale, ecologica, ecc.
I tracciati, le sedi di posa, la tipologia di intervento (scavi a cielo aperto, predisposizione di
infrastrutture, ecc.), le relative caratteristiche tecniche e il dimensionamento delle
infrastrutture, dovranno essere verificati preliminarmente e congiuntamente con la
Direzione Lavori. Eventuali varianti, imposte da ostacoli imprevisti durante la fase
realizzativa dovranno essere sempre preventivamente approvate dal Committente.
In generale l’impresa dovrà pertanto provvedere a :
• effettuare un sopralluogo per prendere visione dei siti di installazione per le
verifiche necessarie ad accertare le caratteristiche ambientali e le possibilità
logistiche;
• garantire l’assistenza necessaria nella scelta dell’inquadratura ottimale di ogni
telecamera;
• provvedere alla nomina di un referente al quale possa essere notificata qualunque
disposizione anche verbale;
• spese per l’adozione di tutti i provvedimenti e di tutte le cautele necessarie per
garantire l’incolumità alle persone addette ai lavori ed ai terzi, nonché per evitare
danni a beni pubblici e privati;
• spese occorrenti per mantenere e rendere sicuro il transito di autoveicoli ed
effettuare le segnalazioni stradali di legge sia diurne che notturne,
• provvedere alla pulizia dei luoghi di realizzazione delle opere in oggetto.
Rimangono esclusi unicamente i danni prodotti da forza maggiore.
Gli oneri a carico del Committente sono i seguenti :
• le eventuali autorizzazioni per rendere disponibili aree o edifici pubblici/privati per la
realizzazione dei lavori di installazione;
• gli oneri relativi ai costi di allacciamento ed ai canoni di abbonamento delle
eventuali linee su reti pubbliche;
• l’installazione di eventuali contatori di energia elettrica.
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10.1 Piano di Sicurezza
L’oggetto dell’appalto non rientra tra le casistiche previste per l’applicazione del D.Lgs.
n.81/2008 e s.m.i., quindi non si è dato luogo alla redazione del Piano Sicurezza e
Coordinamento ma si è fatto riferimento alle “Linee Guida per la Sicurezza” emanate nel
2001 dalla Regione Lombardia – Direzione Generale Opere Pubbliche – politiche per la
Casa e Protezione Civile – contenenti le prescrizioni operative finalizzate a garantire la
sicurezza delle maestranze e dell’utenza in conformità all’art.34 del DPR 554/99.
Inoltre per tutti gli aspetti riguardanti la sicurezza dei lavori, sarà obbligo dell’impresa
appaltatrice e/o dei subappaltatori rispettare il dettato e gli obblighi previsti dalla norme
valide in tali casi in materia di sicurezza ed in particolare :
-
D.Lgs. n.81/2008 in materia di obblighi del datore di lavoro, quali la redazione di
una valutazione dei rischi aziendali;
L. 55/90 in materia di obbligo di redazione di un piano delle misure per la sicurezza
fisica dei lavoratori del cantiere oggetto dell’appalto.
Ai sensi di quanto previsto dall’art.131 comma 2 del D.Lgs. n.163 del 12/04/2006, entro
trenta giorni dall’aggiudicazione e in ogni caso prima dell’effettivo inizio dei lavori,
l’Appaltatore redige e consegna al Committente, per l’esecuzione, un Piano Operativo di
Sicurezza (P.O.S.) riferito al cantiere interessato dall’ordine di lavoro per quanto attiene
alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e
nell’esecuzione dei lavori redatto in conformità all’art.6 del DPR 222/2003.
Sarà facoltà dell’Amministrazione, laddove ne riscontrasse la necessità in relazione ad
uno specifico ordine di lavoro in cui si potrebbero presentare situazioni di rischio
particolare quali quelle elencate nell’allegato II al D.Lgs. n.494/96 e s.m.i., nominare un
Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione e di Esecuzione per la
predisposizione del Piano di Sicurezza e Coordinamento a norma dell’art.12 del D.Lgs.
494/96 e s.m.i..
L’Appaltatore, anche su indicazione delle imprese subappaltatrici e dei lavoratori
autonomi, può proporre modificazioni o integrazioni al P.S.C. nei seguenti casi :
a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter
meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza,
anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per
la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;
b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela
della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in
seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.
Nel caso in cui alla lettera a) l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni
non può in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né
maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo.
Nel caso in cui alla lettera b), qualora l’eventuale accoglimento delle modificazioni e
integrazioni comporti maggiori oneri a carico dell’Appaltatore, e tale circostanza sia
debitamente provata e documentata, trova applicazione la disciplina delle varianti.
Le gravi o ripetute violazioni da parte dell’Appaltatore del P.O.S., comunque accertate,
previa formale costituzione in mora dell’interessato, sono causa di risoluzione del
contratto.
La mancata consegna del P.O.S., comporta la decadenza dell’aggiudicazione ed il
contratto eventualmente stipulato senza piani di sicurezza è nullo di diritto.
Pag. 42 di 56
Il piano di sicurezza, nel caso in cui lo stesso debba essere redatto, sarà aggiornato e
coordinato a cura dl Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione per tutte le
imprese se operanti nel cantiere.
L’Appaltatore e/o le ditte Subappaltatrici dovranno predisporre e consegnare al Direttore
dei Lavori e al Coordinatore per l’Esecuzione (ove presente) l’elenco dei macchinari in loro
dotazione corredato dai relativi documenti da cui risulta lo stato di manutenzione e la
rispondenza alle disposizioni di legge.
10.2 Norme di Legge
Legge n.186 del 01/03/1968
“Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti
elettrici ed elettronici”.
Legge n.791 del 18/10/1977
“Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità
Europee (n.73/23/CE) relativa alle garanzie di sicurezza
che devono possedere il materiale elettrico destinato ad
essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione”.
Legge n.46 del 05/03/1990
“Norme per la sicurezza degli impianti” (art.8, art.14 e
art.16 ancora in vigore).
D.M. n.37 del 22/01/2008
“Regolamento concernente l’attuazione dell’art.11quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del
2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in
materia di attività di installazione degli impianti all’interno
degli edifici”.
“Attuazione dell’art.1 della Legge 3 agosto 2007, n.123,
in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro”.
D.Lgs. n.81 del 09/04/2008
D.M. n.314 del 23/05/1992
“Disciplina relativa al rilascio alle imprese delle
autorizzazioni
per
l’installazione,
il
collaudo,
l’allacciamento e la manutenzione delle apparecchiature
terminali”.
D.P.R. n.459 del 24/07/1996
“Regolamento
per
l’attuazione
delle
direttive
89/392/CEE,
91/368,
93/68
concernenti
u
riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri
relativi alle macchine”.
D.Lgs. n.162 del 12/04/2006
“Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE”.
10.3 Norme di Buona Tecnica ( CEI – UNEL – UNI )
NORMA CEI 0-2
“Guida per la definizione della documentazione di
progetto degli impianti elettrici”.
NORMA CEI 0-3
“Legge 46/90 – Guida per la compilazione della
dichiarazione di conformità e relativi allegati”.
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NORMA CEI 3-14
“Segni grafici per schemi – parte II : elementi dei segni
grafici distintivi di uso generale”.
NORMA CEI 3-19
“Segni grafici per schemi – parte VII : apparecchiature e
dispositivi di comando e protezione”.
NORMA CEI 11-17
“Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione
d’energia elettrica – Linee in cavo”.
NORMA CEI 11-27
“Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione
nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a
1500v in corrente continua”.
NORMA CEI 16-4
“Principi base e di sicurezza per l’interfaccia uomomacchina, marcatura e identificazione. Individuazione dei
conduttori tramite colori o codici numerici”.
NORMA CEI 17-13/1
“Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT) – Parte 1 :
Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e
apparecchiature non di serie parzialmente soggette a
prove di tipo (ANS)”.
NORMA CEI 17-44
“Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1 : Regole
generali”.
NORMA CEI 20-19/3
“Cavi isolati con gomma con tensione nominale non
superiore a 450/750 V. Parte 3 : Cavi isolati con gomma
siliconica resistenti al calore”.
“Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale
non superiore a 450/750 V”.
NORMA CEI 20-20
NORMA CEI 20-21
“Calcolo delle portate dei cavi elettrici. Parte 1. In regime
permanente (fattore di carico 100%)”.
NORMA CEI 20-27
“Cavi per energia
designazione”.
NORMA CEI 20-35
“Prove su cavi elettrici sottoposti al fuoco”.
NORMA CEI 20-38
“Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a
basso sviluppo di fumi corrosivi – parte I : tensione
nominale U0/U non superiore a 0,6/1KV”.
NORMA CEI 20-40
“Guida all’uso di cavi a bassa tensione”.
NORMA CEI 23-8
“Tubi protettivi
accessori”.
NORMA CEI 23-9
“Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per
installazione fissa per uso domestico e similare”.
NORMA CEI 23-41
“Dispositivi di connessione (giunzione e/o derivazione).
Prescrizioni di sicurezza per unità di serraggio a vite e
senza vite per conduttori elettrici in rame”.
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rigidi
a
segnalamento.
in
polivinicloruro
Sistema
(PVC)
di
ed
NORMA CEI 23-32
“Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro
accessori ad uso portata cavi e portapparecchi per
soffitto e parete”.
NORMA CEI 23-51
“Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove
dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso
domestico e similare”.
NORMA CEI 64-8/1-7
“Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in
corrente continua”.
NORMA CEI 64-52
“Guida all’esecuzione degli impianti elettrici negli edifici
scolastici”.
NORMA CEI 70-1
“Gradi di protezione degli involucri. Codice IP”.
NORMA CEI 79-10
“Impianti di videosorveglianza CCTV da utilizzare nelle
applicazioni di sicurezza”.
NORMA CEI UNEL 35023-70
“Cavi per energia isolati con gomma o con materiale
termoplastico aventi grado d’isolamento non superiore a
4. Caduta di tensione”.
NORMA CEI-UNEL Tab.35756
“Cavi per energia isolati con polivinicloruro non
propaganti l’incendio. Cavi multipolari per posa fissa con
conduttori flessibili con o senza schermo, sotto guaina di
PVC. Tensione nominale U0/U : 0,6/1KV”.
10.4 Altre Leggi di riferimento
•
D.Lgs. n.196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”.
•
Provvedimento Generale del Garante per la protezione dei Dati Personali del
29/04/2004.
10.5 Prescrizioni tecniche generali per l’installazione
elettroniche sui pali di illuminazione pubblica (I.P.)
•
•
•
•
delle
apparecchiature
I cavi di alimentazione elettrica e di trasmissione dati (linea telefonica) devono
essere posizionati esternamente al palo, in apposita canalina.
Il fissaggio della canalina al palo, così come il fissaggio dei supporti per la
telecamere e per gli eventuali altri apparati, dovrà essere realizzato senza perforare
il palo. Ad installazione ultimata dovrà essere ripristinato l’aspetto esterno del palo,
con apposita verniciatura mascherante delle parti aggiunte.
Tutti gli apparati ed i componenti oggetto di installazione sul palo di illuminazione
pubblica devono essere alimentati da un circuito a bassissima tensione di sicurezza
(SELV : Safety Extra Low Voltage) ottenuta tramite trasformatore di sicurezza
secondo quanto indicato dalla norma CEI 96-2. La separazione tra gli avvolgimenti
del trasformatore è ottenuta con un isolamento doppio oppure rinforzato. Tra ogni
punto del circuito SELV e gli altri circuiti elettrici deve essere realizzata una
separazione elettrica almeno pari a quella esistente tra gli avvolgimenti del
trasformatore. E’ vietato collegare a terra punti di circuito SELV.
Il posizionamento dell’impianto di videosorveglianza non deve in alcun modo
intralciare le operazioni di manutenzione dell’impianto di illuminazione pubblica.
Pag. 45 di 56
•
•
•
10.6
L’installazione e la manutenzione dell’impianto di videosorveglianza deve essere
effettuata con ponteggi o strutture che per nessuna ragione si devono appoggiare al
palo, non essendo questo verificato alle sollecitazioni che possono derivare
dall’appoggio di strutture esterne al palo stesso.
Eventuali danni al nostro impianto, a cose ed a terzi, causati dall’installazione, uso
e manutenzione delle apparecchiature da voi installate si intendono a vostro carico.
Sicurezza : l’installazione ed i successivi accessi all’impianto realizzato sul
sostegno di IP, devono essere rispondenti alle Norme di Sicurezza vigenti ed in
particolare alla Norma CEI EN 50110-1.
Quadro/i elettrico/i di alimentatori telecamere
Dovrà essere di tipo centralizzato, vale a dire un quadro o centralino elettrico, chiuso e
ben ventilato, con uno o più alimentatori (trasformatori raddrizzatori) 230Vac/12Vdc
all’interno, da collocare in ambiente sicuro, non accessibile se non da personale
autorizzato. Il quadro alimentatori dovrà essere alimentato a sua volta da apposita linea
elettrica 230Vac dedicata, in derivazione dal quadro (o sottoquadro) elettrico di zona e
dalla quale saranno derivate le alimentazioni dei singoli trasformatori. Se non esistente
con le caratteristiche adeguate, la nuova linea elettrica di alimentazione, dovrà essere
realizzate ex novo secondo la regola dell’arte per la quale l’impresa rilascerà apposita
dichiarazione di conformità. I quadri elettrici dovranno essere del tipo per posa parete, con
struttura in lamiera di acciaio verniciata mediante resine epossidiche, da equipaggiare con
porta in lamiera cieca e serratura a chiave, completo di accessori di fissaggio e supporti, in
acciaio zincato o alluminio, per l’installazione a scatto delle apparecchiature elettriche.
Qualora si utilizzeranno quadri o centralini elettrici in poliestere, essi dovranno essere a
doppio isolamento, autoestinguente e a bassissimo contenuto di alogeni; adatti a luoghi
pubblici o agli impieghi gravosi, grazie alla elevata resistenza agli urti dell’involucro e con
grado di protezione IP65. I centralini, in materiale isolante, da parete, dovranno essere
conformi alla norma Cei EN 60439-1 (CEI 17-70 “Guida all’applicazione delle norme dei
quadri di bassa tensione”). Gli apparecchi installati nei quadri elettrici saranno protetti da
pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far sporgere l’organo di manovra delle
apparecchiature e dovranno essere completi di porta cartellini indicatori della funzione
svolta dagli apparecchi stessi. I pannelli frontali saranno fissati mediante viti in forature
predisposte e i supporti s’inseriranno nella struttura sfruttando le guide presenti sui fianchi
dei quadri. I quadri elettrici dovranno essere realizzati in conformità alle prescrizioni delle
Norme CEI 17-13 e CEI 23-51. I cablaggi interni dei quadri elettrici dovranno essere
realizzati con conduttori tipo N07G9-K, sezione pari a quella della linea alimentata, derivati
esclusivamente da sistemi di sbarre o da morsettiere ripatilinee. Non è ammesso eseguire
le derivazioni per ponticellamento sui morsetti dei vari interruttori o componenti.
10.7 Linee elettriche di alimentazione delle unità di
alimentatori, delle telecamere, canalizzazioni e tubazioni
registrazione,
degli
Le linee elettriche di alimentazione dei quadri alimentatori e delle unità di registrazione, di
alimentazione delle telecamere dovranno essere realizzate secondo le prescrizioni dettate
dalla Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua” per le quali dovrà essere
rilasciata apposita dichiarazione di conformità.
In particolare ci si dovrà attenere alle seguenti disposizioni generali :
•
I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, dovranno essere
sempre protetti e salvaguardati meccanicamente. Per dette protezioni si
utilizzeranno tubazioni, canali porta cavi guaina guida cavi.
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•
•
•
•
•
•
•
Posare i cavi elettrici nei canali porta cavi esistenti predisponendo opportuni setti
separatori e mantenendo un’adeguata distanza dei cavi, in particolare bisognerà
osservare un’adeguata distanza dagli eventuali cavi di energia esistenti.
Laddove non esistano canali già installati oppure in essi non vi sia spazio a
sufficienza per la posa di nuovi cavi, si dovranno posare nuove tratte di
canali/tubazioni porta cavi in PVC, in derivazione/parallelo dei canali principali per
raggiungere i punti stabiliti ove installare le singole telecamere.
I nuovi canali saranno in materiale metallico e/o in PVC autoestinguente per posa
diretta a parete o tramite mensole in piatto d’acciaio zincato o di idoneo materiale
plastico; per i mezzi di fissaggio in opera si dovrà tener conto del peso dei cavi da
sostenere; in generale il distanziamento dei supporti sarà stabilito di massima
intorno ai 70cm.
Nei passaggi di parete dovranno essere previste opportune barriere tagliafiamma
per ripristinare i livelli di segnalazione assicurati dalle pareti.
E’ preferibile la posa dei canali entro cavedi e controsoffitti; le operazioni di apertura
e chiusura a regola d’arte sono già comprese nel valore del presente appalto.
All’esterno invece si dovranno predisporre tratte di tubazioni ( min Ø 25mm ) in
OVC serie rigida con grado di protezione IP65 dal foro di attraversamento della
parete esterna fino al supporto della telecamera; si raccomanda di limitare la
lunghezza delle tubazioni sulle facciate esterne allo stretti necessario.
Qualora fosse necessario installare tratte di tubazioni ad altezze dal piano di
calpestio inferiori al 2,5m, le stesse dovranno essere realizzate con tubi, guaine
flessibili e cassette armati.
Nello specifico dovranno essere rispettate le disposizioni seguenti :
10.7.1 Tubi protettivi e scatole di derivazione
Si utilizzeranno tubi protettivi rigidi, per posa a parete e soffitto, in materiale
autoestinguente halogen free, certificato IMQ, in conformità alla norma EN 50267-2-2 che
è idoneo per le installazioni in ambienti pubblici e ad alta concentrazione di persone. Tale
materiale è infatti caratterizzato da minori emissioni tossiche e minore opacità dei fumi in
caso d’incendio, rispetto ai normali tubi in PVC autoestinguenti. Il diametro interno dei tubi
sarà pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso
contenuti; inoltre, dovrà essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi
o i tubi. Il percorso dei tubi protettivi, dovrà essere verticale e orizzontale (con minima
pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) e ad ogni derivazione della linea
principale a quella secondaria ed in ogni locale servito, la tubazione dovrà essere
interrotta con scatole di derivazione. Le giunzioni dei conduttori dovranno essere eseguite
nelle scatole di derivazione, impiegando opportuni morsetti di serraggio a vite. Qualora di
preveda l’esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi,
questi dovranno essere protetti da tubi diversi e far capo a scatole separate. Tuttavia è
ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse scatole, purché siano
isolati per la tensione più elevate e le singole scatole siano interamente unite di
diaframmi, non amovibili se non a mezzo di attrezzo, tra i morsetti destinati a serrare
conduttori appartenenti a sistemi diversi. Le tubazioni dovranno risultare con i singoli tratti
uniti tra loro, stretti da collari o flange, onde evitare discontinuità nella loro superficie
interna. I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro.
10.7.2 Canali porta cavi in PVC rigido
I canali porta cavi, saranno del tipo in PVC rigido, autoestinguente, resistente agli urti, di
materiale resistente alla prova del filo incandescente alla temperatura di 960°C e che
pertanto può essere utilizzata in tutti quei locali soggetti a prevenzione incendi (es.
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ospedali, scuole, banche, supermercati, ecc.) grado di protezione IP4X, con coperchio ad
incastro elastico, conforme alla norma CEI 23-32 e con il marchio IMQ e la marcatura CE.
La canala, certificata IMQ, sarà adatta, mediante setti divisori, per quelle installazioni
elettriche dove è richiesto di separare le diverse linee (corrente, telefono, computer),
completa d coperchio e predisposta per l’incastro dei separatori. I canali saranno per posa
diretta a parete, cornice, battiscopa o angolare. Il numero dei cavi installati dovrà essere
tale da consentire un’occupazione non superiore al 50% della sezione utile dei canali,
secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-8. Per il grado di protezione contro i contatti
diretti, si applica quanto richiesto dalle norme CEI 64-8, utilizzando i necessari accessori
(angoli, derivazioni, ecc.); opportune barriere dovranno separare cavi a tensioni nominali
differenti.
10.7.3 Cavi e conduttori
Si utilizzeranno cavi elettrici multipolari, resistenti alla fiamma, non propaganti la fiamma e
a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Inoltre, si utilizzeranno cavi elettrici
idonei per ambienti in cui è fondamentale garantire la massima sicurezza alle persone
(scuole, uffici, cinema, ecc.), per installazione fissa entro tubazioni e canali porta cavi e
per cablaggi interni di quadri elettrici. I cavi dovranno essere provvisti lungo il percorso e
alle due estremità, di fascette distintive.
10.7.4 Isolamento dei cavi
I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria dovranno essere adatti per tensioni nominali
(U0/U) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07. I cavi utilizzati nei circuiti di
segnalazione e comando dovranno essere adatti, invece, per tensioni nominali (U0/U) non
inferiori a 300/500 V, simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso
tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, dovranno essere
adatti alla tensione nominale.
10.7.5 Colori distintivi dei conduttori
I conduttori impiegati nell’esecuzione degli impianti dovranno essere contrassegnati dalle
colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In
particolare, i conduttori di neutro dovranno essere contraddistinti esclusivamente con il
colore blu mentre quelli di protezione con il bicolore giallo-verde. I conduttori di fase
dovranno essere, invece, contraddistinti in modo univoco per tutto l’impianto dai seguenti
colori : nero, grigio e marrone.
10.7.6 Sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse
Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza
dei circuiti, in modo tale che la caduta di tensione non superi il valore del 4% della
tensione a vuoto, sarà scelta tra quelle unificate. In ogni caso, non dovranno essere
superati i valori delle portate di corrente ammessi dalle tabelle CEI-UNEL.
10.8
Linee di segnale video
Le linee di segnale video dovranno essere posate lungo le stesse canalizzazioni
individuate o realizzate per le linee elettriche di alimentazione. Ciascuna linea dovrà
essere realizzate mediante cavo coassiale RG59, senza giunzioni, conforme alla norma
CEI 20-35, composto di materiali :
• non propaganti l’incendio e a bassissima emissione di gas tossici e corrosivi
(halogen free);
• elettrici e dielettrici di qualità elevata con calza schermante in alluminio in grado di
offrire la massima protezione contro i disturbi video generati da interferenze
esterne.
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Questa ultima caratteristica è di fondamentale importanza in quanto permette collegamenti
diretti tra telecamere e punto di arrivo anche oltre i 300 metri, mantenendo l’attenuazione
del segnale in limiti accettabili nella maggioranza della applicazioni TVCC. Sarà cura della
direzione lavori valutare di caso in caso ove eventualmente applicare dispositivi di
compensazione ed equalizzazione automatica delle perdite di segnale video in base alla
lunghezza della linea. In alternativa, laddove dovesse risultare necessario, è possibile
considerare la trasmissione del segnale video su cavo UTP.
Alternativa preferibile, al cablaggio di linea elettrica e linea video separati per ciascuna
telecamera,
è
quella
di
impiegare
cavi
precomposti
RG59+2x2+2x0,5
(video+alimentazione+dati) in doppia guaina non propaganti l’incendio e senza emissioni
di gas alogeni.
10.9
Protezione contro i fulmini e le sovratensioni.
Le telecamere a circuito chiuso sono dispositivi alquanto delicati e sensibili a diverse
problematiche di natura elettromagnetica.
In primo luogo le sovratensioni provenienti dal cablaggio video possono avere effetti
distruttivi molto gravi sui circuiti della telecamera. Macchine elettriche, sistemi di
illuminazione, scariche atmosferiche, cortocircuiti, possono generare picchi di tensione di
varia durata e natura in grado di distruggere irreparabilmente, in una frazione di secondo,
qualsiasi telecamera, spesso senza neppure lasciare una traccia evidente.
La presenza di sovratensioni occasionali in un impianto TVCC genera frequenti
danneggiamenti delle telecamera con sparizione improvvisa del segnale video, senza che
si verifichino fenomeni anomali di preavviso.
Anche i ritorni di terra sono pericolosi in un sistema TVCC, soprattutto in impianti di
medio/grandi dimensioni. Piccole correnti parassite possono fluire lungo la calza del cavo
coassiale, sfruttando le differenze di potenziale fra i diversi punti di terra dell'impianto e
generando disturbi video indesiderati.
Nell’impianto devono essere implementati idonei dispositivi di protezione per le
telecamere e i ponti radio a circuito chiuso.
10.10 Prescrizioni tecniche generali per l’esecuzione delle opere civili
Disfacimenti delle pavimentazioni stradali
Il disfacimento della pavimentazione deve essere limitato alla superficie necessaria per
l’esecuzione degli scavi e deve essere condotta in modo da ridurre al minimo gli oneri per i
ripristini, nel rispetto delle normative degli Enti proprietari. E’ necessario ricorrere, quando
possibile, all’impiego di idonei mezzi meccanici ( es. frese, macchine a lame rotanti, ecc. )
per il disfacimento della pavimentazione e del relativo sottofondo. I mezzi utilizzati per i
disfacimenti, gli scavi, i reinterri, devono essere tali da non danneggiare, né durante il loro
spostamento ne durante l’esecuzione delle opere, il manto stradale ( ad es. i mezzi
cingolati devono essere provvisti di appositi pattini gommati ). Deve essere assicurata la
massima riutilizzabilità degli elementi di pavimentazione disfatta reimpiegabili mediante la
loro cernita e l’accatastamento ordinato in aree adeguatamente recintate nei pressi del sito
e quando esigenze di traffico o di sicurezza lo richiedano, i materiali devono essere
conservati in luogo diverso da quello di scavo fino al trasporto e reimpiego in sito.
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Scavi
Le dimensioni dello scavo in terreno di qualsiasi natura devono essere adeguate
all’infrastruttura di posa da predisporre e tali da ridurre al minimo i ripristini e l’entità dei
materiali di riempimento. L’estradosso dell’infrastruttura deve essere a profondità minima
di 60 cm e in ogni caso, devono essere sempre rispettate le norme degli Enti proprietari
delle strade. La profondità dello scavo deve essere mantenuta il più possibile costante in
modo da evitare bruschi cambi di pendenza. La scelta dei mezzi più idonei per lo scavo
deve essere effettuata in relazione alle caratteristiche ambientali, alla stratigrafia del
terreno, ai servizi presenti nel sottosuolo, all’impianto da predisporre, alle indicazioni di
progetto. Al fine di accertare l’eventuale presenza e la posizione di servizi presenti nel
sottosuolo, ostacoli preesistenti e la tipologia del terreno devono essere effettuate
preventivamente :
- verifiche presso gli Enti proprietari delle strade e i Gestori dei servizi;
- sopralluoghi diretti;
- saggi del terreno;
- indagini del sottosuolo con tecniche geo-radar.
Ogni eventuale guasto riscontrato o provocato, durante l’esecuzione degli scavi, agli
impianti esistenti, nonché le fughe e le infiltrazioni da vicine condotte di gas o di acqua
devono essere segnalati tempestivamente agli Enti interessati e al Committente per
adottare i provvedimenti del caso.
Gli attraversamenti stradali, quando non sia autorizzata la chiusura al traffico, devono
essere condotti in modo tale che rimanga sempre disponibile, per la circolazione, una
sufficiente porzione della sede stradale. Gli scavi in adiacenza ad alberi e l’eventuale
estirpazione di siepi e di radici devono essere sempre autorizzati dagli Enti preposti. Deve
essere assicurato il prosciugamento dello scavo dalle eventuali acque provenienti dal
sottosuolo o piovane. Deve inoltre essere effettuata opera di rinforzo del terreno in caso di
bisogno. Tutti i materiali non riutilizzabili provenienti dai disfacimenti e/o dagli scavi devono
essere trasportati alle discariche indicate dal Committente.
Reinterri e ripristini
Le operazioni di reinterro e di ripristino consistono rispettivamente nel riempimento degli
scavi e nel rifacimento delle pavimentazioni disfatte. I ripristini delle pavimentazioni stradali
( manti superficiali ) devono essere eseguiti in modo da ricostruire le pavimentazioni con le
caratteristiche tecniche ( spessore, qualità e quantità dei materiali, ecc. ) nel rispetto dei
disciplinari e/o le prescrizioni degli enti proprietari delle strade e in ogni caso garantendo il
rifacimento della struttura preesistente. In ogni caso, al fine di evitare successivi cedimenti,
per il reinterro deve essere utilizzato materiale, secondo le prescrizioni delle autorità
preposte all’amministrazione del sottosuolo, da costipare accuratamente in due riprese ( a
metà del reinterro e a completamento dello stesso ) mediante vibrocostipatore; solo per gli
scavi in terreno vegetale è possibile utilizzare materiale di risulta. Gli interventi di ripristino
devono essere condotti fino al rifacimento del sottofondo in conglomerato bituminoso e/o
cementizio (binder), nel rispetto dei vincoli tecnici per la realizzazione dei vari strati; il loro
mantenimento deve essere effettuato fino alla realizzazione del tappetino superficiale.
Devono essere rimessi in sito paracarri e cartelli indicatori eventualmente rimossi per lo
scavo. Deve inoltre essere assicurato il ripristino delle verniciature di passaggi pedonali,
piste ciclabili, segnaletica stradale, passi carrabili, ecc., con qualsiasi tecnica o materiale.
L’esecutore dell’intervento deve rispondere nei riguardi del Committente o di altri Enti
interessati, a norma dei Regolamenti vigenti, degli eventuali cedimenti od altri
inconvenienti che si dovessero verificare, in tempi successivi all’intervento, a causa della
cattiva esecuzione dell’opera. Gli interventi per verificare la regolarità della esecuzione
delle opere, sia durante il corso dei lavori sia ad opere ultimate, saranno eseguiti da
personale del Committente avvalendosi del supporto di personale messo a disposizione
dall’esecutore dell’intervento.
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Infrastrutture interrate
L’infrastruttura di posa è costituita da tubi corrugati intervallati da pozzetti. La posa dei tubi
può essere effettuata sia con scavi a cielo aperto sia con tecniche di perforazione del
terreno non distruttive. Nel caso di scavi a cielo aperto il fondo dello scavo deve essere
accuratamente spianato e privato di sassi o spuntoni; e per la posa dei tubi deve essere
predisposto un letto di materiale inerte, a granulometria fine (sabbia) di circa 5 cm. Prima
della posa nel fondo dello scavo le teste dei tubi devono essere chiuse con gli appositi
tappi. La posa dei tubi deve essere eseguita, fra pozzetto e pozzetto, con andamento
rettilineo e limitando al necessario i punti di giunzione. I tubi devono entrare ed uscire dai
pozzetti, generalmente, dalle pareti più corte; soltanto nei cambi di direzione della dorsale i
pacco tubi potranno uscire dal lato lungo del pozzetto. Qualora sia necessario, per la
presenza di ostacoli, curvare i tubi lungo il piano verticale od orizzontale, occorre ridurre al
minimo la loro curvatura al fine di facilitare la successiva posa dei cavi. Prima del reinterro
devono essere corretti gli eventuali serpeggiamenti che possono verificarsi durante la
posa. I tubi devono essere ricoperti per uno spessore di almeno 10 cm con materiali a
granulometria fine (sabbia). Durante il reinterro, per tutta la lunghezza dell’infrastruttura
deve essere posato un nastro segnalatore in modo tale che a completamento del reinterro
(dopo che il terreno viene costipato) quest’ultimo risulti a circa 30 cm dalla sommità dello
scavo. Al fine di evitare giunti tra i tubi corrugati negli attraversamenti, nei casi in cui è
necessario effettuare gli scavi per metà carreggiata alla volta, occorre predisporre i tubi
per tutta la lunghezza della tratta prevista, avendo cura di posarli nella prima metà dello
scavo per poi arrotolarli su se stessi al di fuori della trincea e, quindi, distenderli nella
rimanente parte dello scavo. All’interno dei tubi devono essere posati gli appositi cordini di
tiro in nylon necessari per la successiva posa della fune di tiro del cavo. Nel caso di tubi,
forniti in opera con un cordino metallico, deve essere prevista la sostituzione di
quest’ultimo con il cordino in nylon. Nella fase di chiusura con appositi tappi, si deve
collegare il cordino all’estremità del tappo, lasciandone all’interno una ricchezza di circa 60
cm. La giunzione dei tubi deve essere effettuata dopo aver avuto la certezza che il tubo
abbia raggiunto, nella sua sede, la configurazione definitiva e in modo da evitare gradini,
sbavature, disassamenti, ecc., che aumenterebbero le difficoltà al successivo tiro di cavi.
La giunzione dei tubi corrugati è eseguita utilizzando gli appositi accessori; quella del
tritubo utilizzando le apposite guaine termorestringenti e accessori. L’operazione di
giunzione deve essere realizzata in modo tale da evitare che acqua e polvere entrino nei
tubi e le due estremità da giuntare siano disallineate.
Pozzetti
L’utilizzo dei pozzetti, il cui numero, posizione e tipo sono definiti dal progetto, a
completamento dell’infrastruttura di posa ha lo scopo di :
- assicurare un adeguato spazio per effettuare la giunzione e/o diramazione dei
cavi;
- facilitare le operazioni di posa dei cavi (nel caso di cambio quota e/o direzione che
prevedono raggi di curvatura inferiori a quelli previsti dalle caratteristiche dei tubi);
- consentire un tempestivo ed agevole intervento di manutenzione.
I pozzetti sono di norma pozzetti prefabbricati modulari costituiti da un modulo di base,
elementi di sopralzo, per variarne le dimensioni a secondo delle necessità, e da una
soletta per l’alloggiamento del chiusino. La base dei pozzetti deve presentare un setto a
frattura in modo da consentire l’eventuale drenaggio di acque mentre il modulo di base è
provvisto di setti a frattura per l’accesso dei tubi, posti su tutti i lati. Per la chiusura dei
pozzetti devono essere utilizzati chiusini in ghisa sferoidale di classe D400 ( carico 400 kN
), rispondenti alle normative UNI EN 124, con semicoperchi incernierati e provvisti di
chiusure con cavi di sicurezza. In generale, salvo esigenze dettate da problematiche di
ordine tecnico o legate a permessi degli Enti proprietari delle strade, devono essere
installati pozzetti affioranti, il cui chiusino dopo il ripristino deve risultare a livello con la
pavimentazione stradale al fine di garantire la massima accessibilità all’infrastruttura per le
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future opere di ampliamento e di manutenzione. La posizione dei pozzetti deve essere tale
da consentire l’accesso (ripetuto e continuo) limitando al massimo sospensioni e/o intralci
alla circolazione stradale. Il fondo dello scavo che deve ospitare il pozzetto deve essere
fortemente costipato, anche con materiale a granulometria fine e , qualora necessario, con
una gettata di cemento al fine di creare una solida base di appoggio per la posa del
pozzetto. Il piano di appoggio del pozzetto e la profondità dello scavo devono essere tali
affinché il pozzetto risulti perfettamente in linea con la sagomatura del piano stradale. Gli
elementi in sopralzo in calcestruzzo, utilizzati per adeguare la profondità del pozzetto,
devono essere sigillati sia internamente sia esternamente con malta cementizia e al
termine di tale operazione si deve procedere all’asportazione dei residui di lavorazione e
alla perfetta pulizia del pozzetto. A seconda della costituzione del terreno, deve essere
valutata la possibilità di aprire o meno i setti frattura predisposti sul fondo del pozzetto per
il drenaggio delle acque. I tubi inseriti nelle zone predisposte con setti a frattura del
pozzetto devono essere bloccati lato esterno e lato interno con malta cementizia e devono
sporgere per almeno 15 cm all’interno. Il materiale di reinterro da posare adiacente alle
pareti del pozzetto deve essere inerte a granulometria fine ed opportunamente costipato.
L’ubicazione dei pozzetti deve essere effettuata non solo nel rispetto dei vincoli tecnici
(esigenze di posa, cambi di quota, di direzione) ma anche ottimizzata rispetto alle
esigenze future di accesso alla rete e quindi con distanze massime tra due pozzetti che
dipenderà dalle caratteristiche dell’area oggetto dell’intervento, stabilita in fase di
progettazione.
12. TEMPI DI ESECUZIONE – CRONOPROGRAMMA
Il sistema di videosorveglianza oggetto dell’appalto dovrà essere consegnato entro e non
oltre 90 (novanta) giorni dalla data di inizio lavori secondo il crono programma delineato
nell’ALLEGATO N.2.
L’installazione delle telecamere e degli apparati tecnologici a supporto dovrà avvenire
mediante fornitura e posa in opera di tutto ciò che è generalmente richiesto per il corretto
funzionamento del sistema di videosorveglianza e delle applicazioni correlate, compreso
Hardware e Software.
Le autorizzazioni all’uso di pali esistenti e di muri di edifici privati su cui ubicare le
apparecchiature, sono oneri già decisi e risolti al momento della realizzazione del progetto
e dunque non sono oneri a carico della società aggiudicataria.
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13. FORMAZIONE INIZIALE ED AFFIANCAMENTO
Fa parte dell’oggetto della fornitura, un programma di formazione, per gli utenti del
sistema, che dovrà comprendere 3 sessioni di formazione sulla tecnologia, di 4 (quattro)
ore ciascuna, sulle regole generali di utilizzo degli strumenti per l’acquisizione di immagini,
ovvero su tutti gli argomenti necessari per acquisire una padronanza completa del
sistema.
Pertanto, la formazione del personale addetto prevede :
•
Formazione per gli operatori addetti che dovranno essere in grado di gestire tutte le
funzionalità del sistema, comprese quelle di scarico immagini, analisi tramite
funzionalità elementari di gestione immagini e stampa, nonché la memorizzazione su
supporto.
•
•
Formazione su normative e regolamentazioni in merito all’utilizzo di sistemi di ripresa
video, con particolare riferimento al tema della Privacy e del trattamento dei dati.
Formazione sulle funzionalità generali del sistema (overview) al management.
E’ previsto anche un servizi di affiancamento, a chiamata, in fase di avviamento agli
addetti operatori da erogarsi per un periodo massimo di 15 giorni a partire dalla data di
emissione del certificato dei regolare esecuzione/collaudo del sistema di
videosorveglianza.
In tale sede sarà fornito un set di documentazione tecnica comprendente manuali tecnici e
utenti delle case costruttrici redatti in lingua italiana e una serie di schemi a blocchi
esplicativi per facilitare l’apprendimento delle principali procedure operative, in particolare
quindi :
•
•
•
•
•
schemi di funzionamento e disegni costruttivi delle apparecchiature;
manuali d’uso corredati delle interfacce operatori con l’insieme della messaggistica
operatore e la descrizione delle operazioni che devono essere attivate per ciascun
messaggio;
manuali di manutenzione;
descrizione dei moduli software;
le certificazioni richieste da norme di legge.
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14. MANUTENZIONE DEL SISTEMA
Per quanto riguarda la parte di impianto di nuova fornitura dovrà essere effettuata :
• una “manutenzione in garanzia”, per una durata pari a 24 mesi, secondo le modalità
previste al punto 14.1;
• una “manutenzione ordinaria”, per una durata pari a 24 mesi, secondo le modalità
previste al punto 14.2;
per quanto riguarda invece l’impianto preesistente dovrà essere effettuata :
• una “manutenzione ordinaria” per una durata pari a 24 mesi, secondo le modalità
previste al punto 14.2.
14.1 Manutenzione in garanzia
Tutta la nuova fornitura dovrà avere un periodo di garanzia pari a 24 mesi a partire dalla
data del certificato di collaudo finale. Nel periodo di garanzia devono essere garantiti tutti
gli interventi previsti nel successivo punto 14.2 del presente Capitolato Tecnico.
La garanzia deve intendersi estesa a quanto stabilito dal D.P.R. n° 224 del 24/05/88.
La garanzia dovrà comprendere anche le seguenti attività:
• ripristino delle parti di scorta;
• indicazione del sito ove verranno ubicate le scorte;
• livello minimo garantito delle scorte;
• modello di gestione delle scorte;
• fornire, senza oneri aggiuntivi, gli aggiornamenti del software di base ed applicativo
che fossero rilasciati per l'ambiente utilizzato;
• i materiali di consumo per sostituzione di componenti usurati;
• l’impiego dei mezzi necessari all’esecuzione delle attività previste.
La fornitura delle parti di ricambio deve essere garantita per un periodo almeno pari a
quello della garanzia.
In caso di guasto del sistema è richiesto al fornitore l’intervento atto a determinare le
cause, definire le sostituzioni ed il ripristino della funzionalità del sistema.
Attività escluse dalla garanzia :
-
interventi per il ripristino delle normali funzioni del sistema a seguito di errato
utilizzo, imperizia o per dolo;
-
guasti causati da apparecchiature non facenti parte del sistema originale ed
installati da terzi dopo il collaudo degli impianti;
-
la riparazione di guasti dipendenti da fatti straordinari o cause di forza maggiore
quali il danneggiamento da fulmini, alluvioni, frane e cedimenti strutturali di edifici,
esplosioni, attentati, incendi, atti di vandalismo, ecc.
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14.2 Manutenzione ordinaria
Dovranno essere anche assicurati almeno n.2 (due) interventi programmati di
manutenzione per ciascun anno di manutenzione offerto, per interventi di manutenzione
ordinaria (es. pulizia cupole Dome, verifica funzionalità sistema, ecc.).
La manutenzione ordinaria dovrà comprendere anche le seguenti attività:
• interventi per eliminare eventuali anomalie, malfunzionamenti o guasti del sistema o
di uno dei suoi componenti;
• assicurare la disponibilità di una assistenza telefonica per i problemi occorrenti
durante il normale funzionamento delle apparecchiature e dei programmi forniti
mettendo a disposizione un numero telefonico al quale rivolgersi per la suddetta
assistenza durante tutto il normale orario di lavoro.
Tutti gli oneri relativi agli interventi (spese di trasporto, spese di trasferta, di vitto e alloggio,
etc.) dovranno intendersi compresi e compensati nel prezzo offerto.
14.3 Service Level Agreement (SLA)
Tutte le apparecchiature oggetto dell’appalto dovranno essere manutenute con i seguenti
livelli SLA (Service Level Agreement) di servizio:
1) guasto bloccante per la singola postazione di videosorveglianza o della centrale
operativa:
a) tempi di intervento: entro 24 ore solari;
b) tempi di risoluzione: entro le successive 24 ore solari.
2) guasto bloccante dell’intero sistema o di un gruppo di telecamere, ovvero guasti
bloccanti di rete, di server, di software gestionale e di archiviazione:
a) tempi di intervento: entro 24 ore solari;
b) tempi di risoluzione: entro le successive 48 ore solari.
3) malfunzionamento non bloccante per la singola postazione di videosorveglianza,
ad esclusione della qualità dell’immagine per la quale si rientra nel caso 1), o
della centrale operativa:
a) tempi di intervento: entro 24 ore solari;
b) tempi di risoluzione: entro le successive 48 ore solari.
4) malfunzionamento non bloccante dell’intero sistema, ad esclusione della qualità
dell’immagine per la quale si rientra nel caso 2):
a) tempi di intervento: entro 24 ore solari;
b) tempi di risoluzione: entro le successive 48 ore solari.
L’intervallo temporale avrà inizio dalla segnalazione di malfunzionamento effettuata
dal sistema di monitoraggio o dalla segnalazione dell’utente tramite il servizio di
segnalazione guasti alla struttura organizzativa preposta ed indicata dalla società
aggiudicataria (servizio di segnalazione guasti e malfunzionamenti).
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15. AMMONTARE DELL’APPALTO E QUALIFICAZIONE
L’importo complessivo posto a base di gara, per tutte le prestazioni oggetto dell’appalto,
ammonta ad € 85.320,00 oltre IVA 20%.
Il quadro economico suddiviso, invece, per prestazioni eterogenee è il seguente :
Descrizione
Costo €
Opere civili
Posa in opera ( categoria specializzata SOA OS19 )
Totale parziale
Oneri per la sicurezza ( ≥ 5% sul totale parziale )
Totale parziale
Fornitura
Totale netto
IVA 20%
TOTALE
1.241,50
12.000,00
13.241,50
758,50
14.000,00
71.320,00
85.320,00
17.064,00
102.384,00
Incidenza %
1,46
14,06
0,89
83,59
100,00
L’appalto è di natura mista, in quanto costituito da prestazioni eterogenee, concernenti
settori assoggettati a differenti discipline ( fornitura e posa in opera ).
La fornitura ha carattere principale ed economicamente prevalente (83,59%).
Descrizione
Parco San Rafael
Area festa di Viale Po ( Località Cerello )
Frazione Tornavento
Area presso Municipio
Campanile Chiesa Parrocchiale
Municipio – Potenziamento Centrale Operativa
Oneri per la sicurezza ( ≥ 5% calcolato sul totale delle opere edili e della
manodopera ).
Totale netto
IVA 20%
TOTALE
La fornitura si intende a corpo.
16. ALLEGATI
-
ALLEGATO N.1 : Schema a blocchi impianto TVCC;
ALLEGATO N.2 : Cronoprogramma;
ALLEGATO N.3 : Planimetria impianto – Google Earth®.
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Costo €
15.060,00
13.510,00
18.820,00
15.311,50
6.800,00
15.060,00
758,50
85.320,00
17.064,00
102.384,00