Sistemi di controllo e regolazione luce, motorizzazioni e carichi elettrici e relativi benefici in ottica di risparmio energetico e comfort ambientale Ing. Simone D’Ambrosio Ing. Federico valeri PROGRAMMA DEL SEMINARIO 2 Ore 15,35 Introduzione ai lavori Ing. Simone D’Ambrosio - Responsabile Commerciale INTERMARK SISTEMI srl Ore 15,45 Tipologie dei corpi illuminanti e motorizzazioni e relative modalità di controllo. Ing. Federico Valeri - Responsabile Commerciale Lazio INTERMARK SISTEMI srl Ore 16,40 Architetture dei sistemi di controllo Ing. Simone D’Ambrosio Ore 17,10 Coffee-Break Ore 17,25 Gestione carichi elettrici Ing. Simone D’Ambrosio Ore 17,50 Utilizzo della luce naturale Ing. Federico Valeri Ore 18,30 Dibattito Sistema di controllo luci tradizionale 3 Interruttore meccanico Singolo punto di comando Tutta la corrente che scorre nel carico scorre anche nell’interruttore Sistema di controllo luci tradizionale 4 Doppio o triplo punto di comando L’alternativa a relè 5 Relè normali o passo-passo Il relè come base per la domotica 6 Interruttore o pulsante Controllo Potenza Sull’interruttore scorre solo la piccola corrente necessaria ad eccitare la bobina mobile del relè Il relè come base per la domotica 7 Interruttori o pulsanti Array di relè Bobine dei relè Separazione fisica potenza/controllo Sistema di Controllo Il sistema di controllo 8 Interruttori o pulsanti Array di relè controllati da PLC Bobine dei relè Bobine dei relè Separazione logica Bobine dei relè potenza/controllo Sistema di Controllo Comunicazione con il controllore 9 ? Relè e Dimmer programmabili Comunicazione mediante BUS 10 Relè e Dimmer programmabili Bus Tastierino programmabile Struttura tipo di un sistema su BUS 11 Relè Tastierino Bus Bus Dimmer Bus Bus Carico elettrico Sistema a logica distribuita Sensore di presenza e/o luminosità Impianto elettrico tradizionale 12 Impianto elettrico tradizionale 13 Impianto elettrico domotico su bus 14 BUS Impianto elettrico domotico su bus 15 Come cambiano i quadri elettrici 16 Scegliere tipologia e posizione dei dimmer in base ai carichi da gestire, ricordando che alcune tipologie scaldano Impianto elettrico domotico su bus 17 Sistema di controllo luci integrato 18 Circuito 1 Circuito 2 Timeclock (automazione e programmazione) Tastierino (interfaccia di comando con feedback) Circuito 3 Carichi da controller (uscite) Circuito 4 Unità di Controllo (gestione carichi e risparmio energetico) Bus Network Bridge (gateway programmabile) Sensore Multifunzione (movimento, luminosità, ricezione IR) Interfaccia (Ethernet, Seriale, USB) Dorsali o altri bus/protocolli PC o Laptop (programmazione, supervisione, manutenzione remota) Grandi edifici 19 In caso di edifici a più piani prevedere una dorsale e degli isolatori di bus, meglio se dotati di “filtraggio dei messaggi” Dimmer o Relè? 20 Il dimming come elemento chiave per bilanciare risparmio energetico e comfort 21 Sostituire i relè con i dimmer è l’unico modo per poter coniugare risparmio energetico, comfort ambientale ed ergonomia d’uso in un sistema di controllo luci. Attualmente, però, progettare o realizzare un sistema di controllo per i moderni corpi illuminanti dimmerabili equivale a ragionare come farebbe un “system integrator”. Inoltre occorre avvalersi di prodotti e conoscenze adeguate. Gli albori: Dimming con reostati 22 Aumentando la resistenza aumenta la caduta di tensione ai capi del reostato, pertanto la tensione sulla lampada diminuisce. Questo metodo è molto inefficiente e si spreca anche più potenza di quanta non ne arrivi al carico. Come varia la tensione sul filamento 23 Il Reostato altera solo l’ampiezza della sinusoide, senza modificarne la fase o introdurre armoniche. Viene dissipata parte della potenza non inviata alla lampada Dimming con trasformatori variabili 24 Un altro tipo di dimmer del passato era il trasformatore variabile, anche conosciuto come Variac. Dimming con trasformatori variabili 25 Il Variac è pesante e ingombrante. È anche relativamente inefficiente, dato che parte della potenza viene usata per magnetizzare l’avvolgimento e parte viene persa in calore dalla resistenza del filo Come varia la tensione sul filamento 26 Il Variac altera solo l’ampiezza della sinusoide, senza (o quasi) modificarne la fase o introdurre armoniche. La potenza non inviata alla lampada NON viene dissipata Dimming con transistor SRC/TRIAC/IGBT 27 La tecnologia attuale dei dimmer di potenza impiega dispositivi di commutazione allo stato solido in silicio (SRC/TRIAC/IGBT). Analogamente ad un alimentatore PWM, operano interrompendo periodicamente l’alimentazione del carico. In tal modo di riduce la tensione media di alimentazione della lampada e si realizza il dimming. Dato che l’energia viene bloccata e non dissipata, questo tipo di dimming è molto efficiente (rendimento >95%). Tecnologia dei Dimmer attuali 28 Il dimmer allo stato solido impiega la tecnica chiamata taglio di fase. Vi sono due tipi di dimmerizzazione a taglio di fase: • Leading Edge • Trailing Edge I due tipi di taglio di fase sono usati per differenti tipi di carico. NB: Non tutte le lampade possono essere dimmerate a taglio di fase! Come varia la tensione sul filamento 29 on on on 80% on on Trailing Edge Leading Edge off on off off 20% Il dimmer a taglio di fase introduce numerose armoniche (=disturbi E.M.) Compatibilità tra dimmer e carico 30 Questione di feeling… Ogni tipologia di lampada richiede una ben precisa tipologia di dimmer Le tipologie di lampade in commercio 31 Famiglie di sorgenti luminose più usate per scopi di illuminazione (residenziali e non): 1. 2. 3. 4. 5. 6. ad incandescenza - tradizionali e alogene fluorescenti - lineari e compatte al vapore di sodio - a bassa ed alta pressione agli alogenuri a LED fibre ottiche Classificazione in base al metodo di generazione della luce – a incandescenza (1) – a scarica in gas – elettroluminescenza (2, 3, 4) (5) Lampade a incandescenza 32 Efficienza luminosa: 10-15 lumen/W (2% del limite teorico) Alimentate direttamente a tensione di rete (230V) Durata 2.000 ore Lampade alogene 33 Efficienza luminosa: 15-25 lumen/W (dal 2,5% al 3,5% del limite teorico) Alimentate direttamente a tensione di rete (230V) o mediante trasformatore 230V-12/24V Effetto della variazione di tensione di alimentazione sulle lampade ad incandescenza 34 • Le caratteristiche di funzionamento delle lampade ad incandescenza variano notevolmente variando la tensione di alimentazione. • Un aumento della tensione determina un incremento della corrente che passa attraverso il filamento e perciò un aumento della temperatura di funzionamento. • Tale aumento di temperatura determina una maggiore produzione di luce, ma la durata di vita della lampada diminuisce. • Una diminuzione ne aumenta la vita Dimming a taglio di fase per incandescenti 35 Leading Edge: - lampade incandescenti e alogene a 230V (=carichi resistivi) - trasformatori magnetici (=carichi induttivi) - Alcuni trasformatori elettronici dichiarati compatibili - Trailing Edge - lampade incandescenti e alogene a 230V (=carichi resistivi) - solo trasformatori elettronici (=carichi capacitivi) - mai trasformatori magnetici! Incompatibilità tra induttanza del trasformatore e tecnologia Trailing Edge 36 Curva ideale di risposta alla dimmerazione di una lampada 37 Lamp light output 4 3 2 1 A B C Dimmer output % D Curva reale di risposta alla dimmerazione di una lampada ad incandescenza 38 Point A = 20% Point 1 = 4% Diff = 16% 4 Point B = 40% Point 2 = 14% Diff = 26% Lamp light output 3 Point C = 60% Point 3 = 62% Diff = 2% 2 Point D = 80% Point 4 = 93% Diff = 13% 1 A B C Dimmer output % D Lampade fluorescenti 39 Efficienza luminosa: 50-100 lumen/W (dall’8% al 15% del limite teorico) Alimentate mediante trasformatore elettronico (HF Ballast) Durata: 10.000 ore Protocolli standard per il dimming delle lampade Fluorescenti 40 A) 0-10V o 1-10V: Semplice controllo in tensione analogico a due fili B) DSI: Digital Serial Interface, controllo digitale a due fili non indirizzabile, velocità 1.200 bit/sec C) DALI: Digital Addressable Lighting Interface, controllo digitale bidirezionale a due fili indirizzabile (1 universo = 64 indirizzi), velocità 1.200 bit/sec Potenzialità del DALI 41 Canali fisici Canali logici Etc. Cablaggio nel caso di dimming 1-10V 42 7 OFF 102mm 6 4 102mm 5 1 2 3 To other Dynet Devices Dynet CAT5 102mm 102mm 115mm Dynet CAT5 72mm DPN881 DUS704C DUS704C DUS704C DUS704C Switched Supply DBC410 40 Amp Single Phase and Neutral Supply 1 2 DIMTEK DBC410 3 4 INSTALLATION DETAILS FEED CH 1 CH 2 CH 3 Mains Rated 2 Core and Earth Switched Supply Output 1 Output 2 Output 3 Output 4 Switched Supply Dynet CAT5 Switched Supply Switched Supply CH 4 (Maximum 63 Ballasts) Output 4 Output 3 Output 2 Output 1 Dynet CAT5 Mains Rated Figure8 (polarised) 1-10volt or DSI Control 1-10volt or DSI Control 1-10volt or DSI Control 1-10volt or DSI Control 1-10volt or DSI Control DLIII Server IP Network Dynet CAT5 Multiple Work Stations Cablaggio nel caso di dimming DALI 43 6 7 OFF 102mm 5 4 102mm 2 To other Dynet Devices Dynet CAT5 102mm 1 3 102mm 115mm Dynet CAT5 72mm DPN881 DUS704C DUS704C DUS704C DUS704C Dynet CAT5 Switched Supply 0.1 Amp Single Phase & Neutral DDBC320-DALI Mains Rated 2 Core and Earth Switched Supply Output 1 DDBC320-DALI controller (Maximum 64 Ballasts) per output Output 1 DALI Control Signal Dynet CAT5 DALI Signal Control DLIII Server IP Network Dynet CAT5 Multiple Work Stations Curva reale di risposta alla dimmerazione di una lampada fluorescente 44 Point A = 20% Point 1 = 5% Diff = 15% Lamp light output 44 Point B = 40% Point 2 = 10% Diff = 30% 4 Point C = 60% Point 3 = 23% Diff = 37% 3 Point D = 80% Point 4 = 49% Diff = 31% 2 1 A B C Dimmer output % D Lampade e faretti a LED 45 Efficienza luminosa: 20-150 lumen/W (in continua evoluzione) Con trasformatore elettronico integrato o driver esterno Durata: 50.000 ore Dimming a taglio di fase per Lampade e faretti a LED 46 Trailing Edge - i driver dei Led sono sempre trasformatori elettronici (=carichi capacitivi) NB: non tutte le lampade a LED sono dimmerabili. L’assenza di standardizzazioni sui corpi illuminanti è causa di frequenti problemi di compatibilità tra dimmer e lampada, con conseguenti flickering, ronzii o non linearità di dimmerazione. Occorre inoltre prestare molta attenzione al carico minimo gestibile dal dimmer. Strisce e Spot a LED luce bianca o RGB 47 Efficienza luminosa: 20-150 lumen/W (in continua evoluzione) Alimentate mediante driver esterno in corrente o tensione Durata: 50.000 ore Dimming LED in corrente (“current mode”) 48 Dimming LED in tensione (“voltage mode”) 49 Protocolli standard per il dimming delle strisce e spot a LED 50 A) 0-10V o 1-10V: Semplice controllo in tensione analogico a due fili B) DALI: Digital Addressable Lighting Interface, controllo digitale bidirezionale a due fili indirizzabile (1 universo = 64 indirizzi), velocità 1.200 bit/sec C) DMX-512: Digital MultipleX, controllo digitale a 512 ch Curva reale di risposta alla dimmerazione di una lampada a LED 51 51 Point A = 20% Point 1 = 65% Diff = 45% 4 3 2 Point B = 40% Point 2 = 79% Diff = 39% Lamp light output 1 Point C = 60% Point 3 = 81% Diff = 21% Point D = 80% Point 4 = 95% Diff = 15% A B C Dimmer output % D Fibre ottiche 52 Non sono vere e proprie, lampade ma mezzi di trasmissione della luce generata da alogene, fluorescenti o Led. 53 © AMX 2011 | All Rights Reserved Architetture dei Sistemi di Controllo Ing. Simone D’Ambrosio Responsabile Commerciale E-mail: [email protected] Indice 54 Intermark Sistemi srl • Confronto tra sistemi centralizzati, distribuiti e misti • Esempi di impiego dei tre sistemi • Il BMS e il supervisore di controllo luci “specializzato” Architettura Generale di un Sistema di Controllo nella Building Automation 55 Intermark Sistemi srl 3 Tipologie 56 Intermark Sistemi srl • Sistemi Centralizzati • Sistemi Distribuiti (DCS o P2P) • Sistemi Misti o Ibridi Sistemi Centralizzati 57 Intermark Sistemi srl Il sistema di controllo è concentrato in una singola unità. Le unità di attuazione in campo sono prive di intelligenza. Attuatore1 Sensore1 CPU Attuatore2 Sensore2 Sistemi Centralizzati - Esempio 58 Intermark Sistemi srl Sistemi Centralizzati – Pro e Contro 59 Intermark Sistemi srl Pro Velocità di reazione del sistema (no gerarchia) Pochi protocolli di comunicazione Periferiche di campo semplici e rimpiazzabili senza programmazione Programmazione e manutenzione concentrata nell’unità di controllo Contro Sistemi proprietari e chiusi Cablaggio sia per la rete di potenza che per quella di comando Sistema soggetto a totalfail Costo totale di sistema (sopratutto per piccoli progetti) Sistemi Distribuiti – dal P2P al DCS al Misto 60 Intermark Sistemi srl I sistemi P2P (Peer-to-Peer) sono sistemi distribuiti puri, nei quali ogni nodo è sia client che server. Ciascun nodo non ha potenza di calcolo elevata ma contribuisce alle prestazioni totali. Ogni nodo aggiunge prestazioni, ridondanza e bandwidth al network. Utilizzati in ambito informatico. I sistemi DCS (Distribuited Control System) sono derivati dalla automazione industriale. Sono gerarchicamente definiti in nodi client/server e richiedono un network di comunicazione tra i nodi. Sistema preferito dal mercato nella Building Automation Sistemi distribuiti – (DCS) – Pro e Contro 61 Intermark Sistemi srl Pro Ridondanza di sistema Riduzione del cablaggio: minori costi di installazione e manutenzione Autodiagnosi e capacità di elaborazione locale Eterogeneità di funzioni Personalizzazioni Contro Programmazione di ogni unità distribuita Bus di campo a volte proprietario Necessità di conoscere protocolli e interfacce (System Integration) Prestazioni generalmente inferiori rispetto al sistema centralizzato Sistema Semidistribuito o Misto 62 Intermark Sistemi srl “network” Sistema Misto/Ibrido - Esempio 63 Intermark Sistemi srl Sistemi Misti – Pro e Contro 64 Intermark Sistemi srl Pro Gli stessi del DCS Contro Gli stessi del DCS Maggiore flessibilità client/server rispetto al DCS Figure professionali e competenze richieste Personalizzazioni di impianti e Servizi a valore aggiunto L’architettura “Networked” non significa che si basa su un unico protocollo Esempio: DALI per uffici 65 Intermark Sistemi srl Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle Cubicle 15.20m Layout di Cablaggio 66 Intermark Sistemi srl Per un utilizzo efficiente dell’energia occorre considerare un sistema di illuminazione per zone con sensori di luce e presenza, e si possono impiegare uno dei seguenti layout di cablaggio: •Un cablaggio fisso dove gruppi di lampade sono cablati al sistema di controllo. Il ballast è 0-10V, DSI o DALI broadcast •Un cablaggio utilizzando un numero di controller DALI. Il ballast è DALI indirizzabile Cablaggio a schema FISSO 67 •Utilizzo del controllo 010V, DSI o DALI broadcast Intermark Sistemi srl 1 Office 2 3 4 5 6 7 Office Office Office Office Office Office 9 8 Office 10 Office •125 lampade •49 circuiti di potenza p •49 circuiti di controllo ballast 49 35 38 Office 36 39 Office 33 Storage Office 11 Office 34 Office 18 Kitchen 37 17 40 Office Conference 12 Office 13 Office 19 41 Office Men 26 42 Office •Aree per controllo con luce naturale 43 Office 14 Women 25 32 St 20 15.20m 24 44 Office Storage 31 46 47 16 27 Mech 48 •Aree per il controllo di presenza Storage 45 Office 28 Storage 23 29 Office 30 Office 21 Office Office 22 Office 15 Dettaglio di cablaggio per lampade HF 68 Intermark Sistemi srl QE * linee 240v & bus verso i QE Terminazioni sui cavi nrcessarie: 69 Intermark Sistemi srl QE * linee 240v & bus verso i QE Cablaggio BUS – Dynet (RS485) 70 44 sensori multifunzione 5 interfacce utente: tastierino o Touchscreen 1 network di comunicazione (RS485) 1 alimentatore per network Intermark Sistemi srl Controllo puntuale delle lampade 71 Intermark Sistemi srl 1 11% 20% 11% 24% 2 24% 45% 54% 68% 1 68% 78% 60% 54% 3 81% 92% 81% 2 3 72 Intermark Sistemi srl Numero di terminazioni necessarie in questo schema a cablaggio FISSO Collegamenti di potenza alle lampade = 614 Collegamenti del segnale di dimmerizzazione = 424 Collegamento di potenza ai controller = 147 Collegamenti del segnale dimming ai controler = 98 Collegamenti necessari per bus RS485 = 499 Totale dei cablaggi richiesti in cantiere = 2880 + 499 = 3379 Layout DALI 73 •125 lampade Intermark Sistemi srl 1 Office Office Office Office Office Office Office Office Office •3 circuiti di alimentazione •3 Universi DALI Office Office Office Storage Kitchen Office p Office Conference Office •Lampade indirizzabili individualmente per sensore lux •Lampade indirizzabili individualmente per sensore presenza Office Office Office Men Storage Office Mech Women Office St Storage 15.20m Storage Office Office Office Office 2 Office Office Office 3 Cablaggio per lampade DALI e Alimentazione 74 Intermark Sistemi srl QE DALI Signal Cable Cablaggi richiesti - DALI 75 Intermark Sistemi srl 3 6 15 18 9 12 QE 20 22 DALI Signal Cable 24 26 28 30 76 Intermark Sistemi srl Numero di terminazioni richieste con Layout DALI Cablaggi di potenza alle lampade = 753 Cabalggi DALI alle lampade = 502 Cablaggi di potenza ai controller = 9 Cablaggi DALI ai controller = 6 Cablaggi per bus RS485 = 499 Numero totale di cablaggi richiesti in cantiere = 1270 + 499 = 1769 Confronto con sistema FISSO = 2880 + 499 = 3379 (+91%) Sistema Misto + DALI 77 Intermark Sistemi srl Esempio di sistema distribuito + DALI 78 125 lampade 15 controller DBC905 4 alimentazioni a cascata 1 DyNet data network Controllo individuale delle lampade Feedback individuale per lampada Aree luminose gestite da sensore lux Aree luminose gestite da sensore di presenza Collegamento punto-punto per ogni lampada 79 Intermark Sistemi srl 80 Intermark Sistemi srl Numero di collegamenti richiesti utilizzando 15 controller DBC905 Collegamenti alimentazione alle lampade = 0 Collegamenti DALI alle lampade = 0 Collegamenti alimentazione ai controller = 0 Collegamenti DALI ai controller = 0 Terminazioni di alimentazione dal QE : 4x3 = 12 Connessioni a spina, alimentazioni e carichi al DBC905 = 265 Analisi di un sistema distribuito 81 Intermark Sistemi srl Il supervisore • • • SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition) BMS (Building Management System) Le unità di controllo in campo: RTU/PLC • • Barra DIN e WallMount I sensori e attuatori in campo • • Modbus e altro Il supervisore – SCADA, BMS o specializzato ? 82 Intermark Sistemi srl Il BMS è derivato dallo SCADA dell’automazione industriale • • È specializzato per i sistemi di controllo luce? • E’ il nodo “intelligente” del sistema. Effettua log dei dati e mostra lo stato dell’impianto. Al BMS sono collegati i sistemi che utilizzano dal 40% al 70% dell’energia del building. • Consente manovre automatiche o manuali sull’impianto elettrico. Test lampade emergenza? • Traccia il comportamento dell’utilizzatore (richiede login per riconoscimento allarmi). Funzioni di un BMS 83 Intermark Sistemi srl Sistemi di Alimentazione Elettrica Sistemi di Illuminazione Sistemi di controllo della Potenza HVAC Antincendio EVAC Sistemi di Sicurezza Sistemi di controllo accessi Ascensori, montacarichi Sistemi idraulici CCTV Gestione sensori e allarmi Supervisore Lighting Specializzato 84 Intermark Sistemi srl • • • • • Molto diffuso per illuminazione esterna/pubblica (grandi aree) Consente test lampade emergenza in automatico con report Consente misure dirette e indirette dell’energia impiegata per l’illuminazione Consente manutenzione preventiva e predittiva delle lampade Gestione grafica e puntuale delle lampade, dei gruppi e delle parzializzazioni di impianto. Esempio di interfaccia grafica 85 Intermark Sistemi srl Mappa vettoriale e collegamenti tra i nodi 86 Intermark Sistemi srl Zooming 87 Intermark Sistemi srl Controllo puntuale delle zone 88 Intermark Sistemi srl Monitoraggio stati delle lampade (DALI o sistemi bidirezionali) 89 Intermark Sistemi srl Sul DALI passano informazioni in più rispetto all’indirizzo del ballast e al valore di dimmerizzazione della lampada Manutenzione a colpo d’occhio. 90 Intermark Sistemi srl La semplicità è molto importante nella gestione di sistemi complessi… Database delle lampade 91 Intermark Sistemi srl Codice d’ordine e informazioni tecniche Posizione di installazione Ore di funzionamento effettivo e di targa Test Lampade di Emergenza DALI 92 Intermark Sistemi srl I Monitoraggio, Misure e Report 93 Intermark Sistemi srl 93 Le RTU: unità di controllo 94 Intermark Sistemi srl Le RTU sono delle unità elettroniche dotate di processori e di porte digitali e analogiche. Simili al PLC (impiegato nell’automazione industriale) ma impiegano differenti standard di comunicazione e di programmazione. Le RTU utilizzano standard proprietari definiti dai produttori. Esempio dei controllori FAN COIL Esistono alcuni standard di fatto o di mercato (KNX, LON, BacNet, Modbus etc…)… … ma per utilizzare il TCP/IP occorrono sempre interfacce di traduzione di protocollo. Sensori e Attuatori 95 Intermark Sistemi srl I sensori devono sottostare spesso ad alcuni requisiti non tecnici ma estetici. Dimensioni, colore, invisibilità. La posizione è di fondamentale importanza per il funzionamento e per le prestazioni di impianto. I comandi manuali sono in ‘collisione’ con i comandi automatici e di supervisione (esempio delle tende motorizzate). Necessità di prevedere un ‘reset’ di impianto ad un’ora stabilita per ripristinare gli automatismi. Possibilità di integrare funzioni diverse in un’unica interfaccia utente (sensori tripli, tastierini multicolonna…) Un approccio non proprio integrato…. 96 96 Intermark Sistemi srl 97 © AMX 2011 | All Rights Reserved 97 Gestione Carichi Elettrici • • • Gestione delle Utenze. Sistemi di controllo delle Utenze Misure dirette e indirette dei carichi Gestione delle Utenze 98 Intermark Sistemi srl In ambito residenziale: • • I carichi sono pochi, le prese dei carichi principali stabilmente impegnate. • Obiettivo: evitare interruzioni di corrente avvertendo l’utente del sovraccarico in atto e/o forzando l’interruzione dei carichi secondo un ordine scelto • Basta un misuratore di corrente per tutto l’appartamento • Idealmente l’obiettivo è quello di stipulare contratti meno onerosi (più sentito per progetti residenziali più grandi) Gestione delle Utenze - residenziale 99 Intermark Sistemi srl • Impiego di un misuratore di corrente (TA) con relais di stacco integrati nel controller. • Sistema semplice, veloce e integrato nel QE • Lo stacco avviene sulla base di un elenco di priorità e il numero di uscite controllate è limitato (1-8) • Ripristino in automatico Gestione delle Utenze - residenziale 100 Intermark Sistemi srl Cosa avviene se si staccano le prese sulla base della priorità e non sul reale consumo di ciascuna? • Attraverso l’uso di relè con bobina TA per ogni uscita è possibile intervenire non solo in base alla priorità ma al reale consumo delle prese monitorate Gestione delle utenze – Terziario 101 Intermark Sistemi srl • L’obiettivo non è quello di evitare black-out ma di ridurre gli sprechi di energia. • L’etereogenità delle tipologie di carichi controllabili è elevata: illuminazione, motori e azionamenti, pompe, fancoil etc.. • Si opta per soluzioni low-cost di input-output nei QE: • INPUT: lettura dello stato dei magnetotermici • OUTPUT: riarmo dei magnetotermici e/o interruttore luci per aree poco importanti (corridoi) Gestione delle utenze – Terziario 102 Intermark Sistemi srl • Attraverso l’integrazione dei sistemi è possibile sfruttare informazioni di un sistema per il controllo dell’energia: esempi sono il conteggio persone calcolate dalle telecamere di sorveglianza per modificare il setpoint di temperatura, il livello della diffusione sonora e l’illuminazione. Misure Dirette e Indirette 103 Intermark Sistemi srl L’analisi dei consumi avviene tramite lettura delle correnti con appositi misuratori diretti. Direttiva MID 2004/22/CE del 31/03/2004 sugli Strumenti di Misura Figura dell’Energy Manager / Esperto in Gestione dell’Energia EGE Misure indirette 104 Intermark Sistemi srl Conoscendo lo stato di ciascuna uscita e dei carichi a valle di ciascuna di esse (Database relazionale) possiamo indirettamente risalire al consumo istantaneo. Software di supervisione 105 105 Intermark Sistemi srl 106 106 Intermark Sistemi srl 107 107 Intermark Sistemi srl Gestione delle utenze - Hospitality 108 Intermark Sistemi srl Gestione carichi integrata e flessibile 109 Intermark Sistemi srl Installazione tipica 110 Intermark Sistemi srl Mains dimmer sensore bus Rete LAN tastierino Postazioni di lavoro con PC Installazione tipica 111 Intermark Sistemi srl Mains dimmer sensore bus Rete LAN tastierino In questo scenario l’utente interagisce con il tastierino o con il sensore (se installati) Postazioni di lavoro con PC Gestione carichi tramite BMS 112 Intermark Sistemi srl Mains bus Interfaccia di comunicazione Rete LAN SERVER PC Collegamento alla LAN Postazioni di lavoro con PC Il controllo dell’isola di lavoro… dal PC 113 Intermark Sistemi srl Progettare con la luce naturale 114 Sistemi di gestione delle motorizzazioni 115 Motori per tende e tapparelle, con fine corsa integrati Sistemi di gestione delle motorizzazioni 116 I sistemi per schermare la luce solare posti all’esterno dell’edificio minimizzano l’introduzione di energia all’interno. Possono essere fissi o motorizzati. Sistemi di gestione degli automatismi 117 Lift per televisori e videoproiettori Controllo diretto: Motori “a 3 fili” a 230V 118 Occorre prevedere 2 relè, possibilmente dotati di “interlocking” Sbagliato Giusto Controllo diretto: motori a 2 fili a 12/24 Vcc 119 Essendo presenti solo 2 morsetti di alimentazione in questi motori, non c’è il rischio di danneggiarli in caso di errori di programmazione o cablaggio Controllo indiretto: contatto di “consenso” 120 Controllo dei motori dotati di bus 121 RS485 4ILT Remote control of 4 motors Gli encoder ottici integrati forniscono feedback su stato e posizione della tenda/tapparella Vantaggi dei motori dotati di bus ed encoder ottici 122 •La posizione della tenda/tapparella diventa una grandezza nota •Cablaggio estremamente semplificato e ridotto Standard Motor Interface 123 SMI Concetto similare al DALI: fino a 16 motori sullo stesso bus possono essere controllati indipendentemente. Comunicazione bidirezionale Sta cominciando ad affermarsi in Germania e la maggiorparte dei principali brand supporta o supporterà questo standard Tipologia e posizionamento frangisole 124 Interni: Possono essere fissi oppure a singola o doppia regolazione. Fanno entrare parte dell’energia termica solare Esterni: Possono essere fissi oppure a singola regolazione. Migliore schermatura dell’energia termica solare La luce naturale: diretta, riflessa e diffusa 125 A causa dell’elevato numero di variabili in gioco (tra cui le preferenze dei singoli individui), non è facile coniugare risparmio energetico e comfort automatizzando integralmente la gestione degli automatismi per il filtraggio della luce naturale. Se nel settore terziario l’automazione di tende e frangisole è sempre consigliabile, nel residenziale può essere controproducente ai fini del comfort o della ergonomia di un ambiente. Meglio quindi lasciare scegliere all’utente. Stazioni meteorologiche 126 Una stazione meteorologica fornisce dati relativi alla intensità e direzione dei raggi solari e consente al sistema di controllo di prendere “decisioni” per una corretta gestione automatizzata e integrata delle luci e delle motorizzazioni. Analoghe letture per vento e pioggia possono costituire ulteriori parametri sui quali basare la programmazione del comportamento del sistema (chiusura tende esterne in caso di vento forte, chiusura tapparelle in caso di pioggia ecc.). Sensori luminosità e presenza locali 127 L’alternativa alla gestione automatizzata sulla base di soli parametri globali è costituita dall’impiego di sensori di luminosità in ogni ambiente, meglio ancora se a doppia tecnologia (luminosità + presenza). Aumentano i costi del sistema di gestione (molti sensori) ma anche la qualità/efficacia della regolazione, a vantaggio del risparmio energetico e del comfort. Aumentare il risparmio energetico integrando più sistemi 128 Il sole immette sia luce che calore negli ambienti. Per ottimizzare i consumi energetici è indispensabile poter controllare armonicamente luci, tende/tapparelle e climatizzazione (sistemi integrati) Compensazione luce diurna, automatismi 129 Gestione dell’energia: Sensori da muro o soffitto 130 • Esistono sensori di movimento (PIR) e sensore di luminosità ambientale (PE) in un unico dispositivo. • Il posizionamento va valutato con molta attenzione! Luce bianca dinamica 131 Utilizzo di corpi illuminanti con due o più sorgenti bianche di temperatura di colore diverse, in abbinamento ad un opportuno sistema di dimmerazione, per riprodurre l’andamento della temperatura di colore della luce naturale (calda-fredda). Miglioramento del comfort visivo e ambientale, aumento produttività e benessere dipendenti. Ad oggi però non ci sono ancora in commercio sensori integrabili negli impianti in grado di rilevare la temperatura di colore della luce in un ambiente (solo livello luminoso), peranto il controllo può essere fatto solo su base temporale, senza feedback. Energy Management Solutions 132 Risparmio energetico: strategie di progetto 133 • Dimmerare – controllo di fase, 0-10V, DSI, DALI, DMX • Usare la luce del giorno – sostituire/integrare strategicamente le luci artificiali con la luce naturale • Usare sensori di luminosità e timer • Usare sensori di presenza – per aree a bassa circolazione (corridoi, bagni, magazzini…) • Integrare col sistema di controllo luci la gestione di tende, tapparelle e climatizzazione – approccio organico • La combinazione di più strategie di controllo può incrementare notevolmente il risparmio energetico Consumi tipici in una installazione non controllata 134 1. Rapido incremento dell’assorbimento prima che la maggior parte dei dipendenti sia arrivato. 2. Nessuna riduzione apprezzabile di assorbimento intorno all’ora di pranzo, quando invece la maggior parte dei dipendenti è fuori dagli uffici. 3. L’eccesso di consumo continua a fine giornata anche dopo che la maggior parte dei dipendenti è andato via. 135 Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Risparmio energetico con Philips Dynalite Risparmio energetico Utilizzo sensori e programmazioni orarie per automatizzare l’impianto ed ottenere importanti risparmi energetici. Utilizzo l’indicatore LENI descritto nella norma EN 15193 per valutare il consumo dell’impianto ed il risparmio energetico ed economico rispetto ad un sistema tradizionale. Impianto tradizionale Impianto con sensore luminosità Impianto con sensore presenza Impianto con sensore presenza + luminosità Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Normative Unione Europea in tema di Risparmio Energetico 2010/31/UE - Energy Performance of Buildings Directive Questa normativa dovrà essere recepita a livello nazionale e regionale dai rispettivi organi preposti: anche i sistemi di controllo dell’illuminazione dovranno essere obbligatoriamente utilizzati nel prossimo futuro! NOTA La Regione Emilia Romagna ha già recepito la direttiva con il Decreto Regionale 1362 del 30/09/2010. UNI EN 15232 Si riferisce alla prestazione energetica degli edifici e permette di valutare l’effetto dell’automazione e della gestione tecnica sui consumi energetici degli immobili UNI EN 15193 Specifica la metodologia di calcolo del consumo energetico degli impianti d’illuminazione presenti in un edificio, definendo l’indicatore numerico LENI Fonte: www.schneider-electric.it > Soluzioni > Efficienza energetica > Leggi e Regolamenti > L’Efficienza Energetica Attiva negli Edifici - standard UNI EN 15232 Ingegneria per il controllo dell’illuminazione LENI La norma UNI EN 15193 definisce una modalità di calcolo molto dettagliata per la valutazione dei consumi energetici. L’indicatore LENI (Lighting Energy Numeric Indicator) esprime l’energia consumata in un edificio per l’illuminazione riferita ad un m2 in un anno. Pn Fc Fo Fd Td Tn Area potenza nominale dell’impianto d’illuminazione dipende dal sovradimensionamento della potenza dell’impianto dipende dal grado di occupazione dell’area illuminata dipende da come il sistema di controllo sfrutta la luce naturale ore di funzionamento dell’impianto in presenza di luce naturale ore di funzionamento dell’impianto in assenza di luce naturale superficie dell’area illuminata. Tramite apparecchi regolabili e sensori di presenza e luminosità posso ottenere valori di Fc, Fo ed Fd minori di 1, quindi diminuire il LENI rispetto ad un impianto tradizionale. Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Costo totale di proprietà dell’impianto (TCO) Il costo totale di proprietà dell’impianto, indicato per brevità come TCO (Total Costo of Ownership), include i costi di natura diversa relativi a materiali, energia consumata ed attività di installazione e manutenzione calcolati su tutto il ciclo di vita un impianto d’illuminazione. Nella valutazione di un investimento si paragonano quindi due o più soluzioni, ognuna delle quali comporterà costi iniziali e di gestione diversi. E’ possibile calcolare il tempo di Pay-Back, un parametro che indica in quanti anni si ripaga una soluzione con un costo iniziale più alto ma più efficiente in termini di costi di gestione. Costi di gestione Ricambi e manodopera Energia Investimento iniziale Costo degli apparecchi e del sistema di controllo, dell’installazione e della configurazione e collaudo dell’impianto. Alcuni vantaggi economici indiretti, ad esempio relativi all’automazione, all’impatto emozionale o alla riconfigurazione via software del layout d’utilizzo di un’area, sono difficilmente calcolabili. Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Software dedicati permettono di progettare un impianto d’illuminazione completo di sistema di controllo, calcolando il consumo energetico tramite l’indicatore LENI secondo la norma UNI EN 15193. Inoltre l’applicazione permette di confrontare soluzioni diverse considerando il Total Cost of Ownership (TCO) e verificando il tempo di ritorno dell’investimento. Project Designer Applicazione web-based Acceso tramite web-browser Per ogni progetto realizzato esporto un documento PDF: • Dati generali del progetto e riferimenti dell’autore • Valutazione energetica delle soluzioni proposte • Valutazione economica delle soluzioni proposte • Descrizione di capitolato del sistema di controllo • Documentazione tecnica del sistema di controllo • Dettagli di calcolo del LENI • Altri allegati tecnici (es. schema a blocchi del sistema) Sul server sono contenuti: • Database degli apparecchi d’illuminazione • Database del sistema di controllo Philips Dynalite • Algoritmi di calcolo del LENI, del TCO e del tempo di Pay-Back • Progetti di esempio (Template) • Progetti realizzati dagli utenti (no PDF) Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Creare un progetto Il progetto può essere creato a partire da una libreria di esempi (progetti Template). Vengono richieste solo le informazioni principali normalmente a disposizione dell’utente. Per tutti gli altri parametri vengono proposti valori di default tipici per l’applicazione selezionata. Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Parametri di calcolo Posso valutare il contributo di luce naturale in modo qualitativo anche senza sapere i dettagli costruttivi dell’edificio, normalmente non disponibili in fase di offerta commerciale. Tipicamente considero il caso peggiore per valutare il risparmio energetico minimo ottenibile con il sistema di controllo. Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Comparazione di due o più soluzioni impiantistiche Il software permette di creare soluzioni progettuali multiple al fine di valutare quella più adatta al cliente (minor tempo di ritorno dell’investimento o maggior risparmio energetico). Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Valutazioni energetiche Il software calcola i consumi utilizzando il LENI. Da questo dato viene valutato il Risparmio Energetico e la quantità di CO2 prodotta. Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Valutazioni economiche Il software calcola il TCO ed il tempo di Pay-Back (indicato per brevità con ROI) delle varie soluzioni rispetto ad una selezionata come riferimento. Ingegneria per il controllo dell’illuminazione Esportazione del documento di progetto in formato PDF Posso selezionare quali informazioni esportare selezionando le varie opzioni nella sezione Report. Il documento PDF viene generato dinamicamente utilizzando i dati del progetto (salvati sul server) e deve essere archiviato sul PC dell’utente. Questions 147 Domande? Grazie per l’attenzione