micromaster 440 - Siemens Support

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MICROMASTER 440
0.12 kW - 250 kW
Manuale operativo
Documentazione utente
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
Documentazione MICROMASTER 440
Guida operativa
Per la messa in servizio rapida con i pannelli SDP e
BOP.
Manuale operativo
Fornisce informazioni sulle caratteristiche, sulle
procedure di installazione e di messa in servizio, sulle
modalità di controllo, sulla struttura dei parametri di
sistema, sulla ricerca e riparazione guasti, sui dati
caratteristici e sulle opzioni disponibili nel
MICROMASTER 440.
Lista parametri
La lista parametri contiene la descrizione di tutti i
parametri strutturati in ordine funzionale e una loro
descrizione dettagliata. La lista parametri comprende
anche una serie di piani funzione.
Cataloghi
Nel catalogo vengono riportate tutte le informazioni
utili per la scelta sia di un determinato inverter sia dei
filtri ad impedenza, dei pannelli di comando o delle
opzioni di comunicazione.
MICROMASTER 440
Descrizione generale
1
Installazione
2
Funzioni
3
Ricerca e riparazione
4
guasti
0.12 kW - 250 kW
Dati caratteristici
5
Opzioni
6
Compatibilità
7
Manuale operativo
Documentazione utente
elettromagnetica
Appendici
Valido per:
Tipo di inverter
MICROMASTER 440
0.12 kW - 250 kW
Edizione 10/06
Edizione 10/06
Versione
V2.1
Indice
A
B
C
D
E
F
G
Per ulteriori informazioni collegarsi via Internet al sito:
http://www.siemens.de/micromaster
La certificazione di qualità Siemens per il software e la
Possono essere disponibili altre funzioni non descritte
formazione è conforme alla norma DIN ISO 9001, Reg. N. nella presente documentazione. Ciò non potrà essere
2160-01
tuttavia inteso come un obbligo a fornire tali funzioni con
un nuovo controllo o in fase di assistenza.
Salvo specifica autorizzazione scritta in tal senso, la
Abbiamo verificato che i contenuti del presente
riproduzione, la trasmissione o l'uso del presente
documento corrispondano all'hardware ed al software
documento o dei suoi contenuti non sono consentiti. I
descritti. Ciò nonostante possono comunque esservi
trasgressori saranno tenuti al risarcimento dei danni. Tutti discrepanze e non vengono concesse garanzie circa la
i diritti sono riservati, in particolare quelli relativi ai brevetti loro completa corrispondenza. Le informazioni contenute
e ai marchi registrati.
nel presente documento sono soggette a regolari revisioni
© Siemens AG 2001 - 2006 Tutti i diritti riservati.
MICROMASTER® è un marchio registrato Siemens.
e le modifiche eventualmente necessarie vengono
apportate nell'edizione successiva. Sono graditi tutti i
suggerimenti migliorativi.
I manuali Siemens vengono stampati su carta esente da
cloro ricavata da foreste gestite secondo tecniche di
sviluppo sostenibile. Non sono stati impiegati solventi nei
processi di stampa o rilegatura.
Documento soggetto a modifiche senza preavviso.
Numero di ordinazione: 6SE6400-5AW00-0CP0
4
Siemens-Aktiengesellschaft
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Premessa
Premessa
Documentazione utente
ALLARME
Prima di procedere all'installazione ed alla messa in servizio dell'inverter, leggere
attentamente le istruzioni di sicurezza, le avvertenze e tutte le targhette di
avvertimento applicate alle apparecchiature. Accertarsi che le targhette di
avvertimento siano conservate in condizioni leggibili e si abbia cura di sostituire le
targhette mancanti o danneggiate.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al:
Interlocutori locali
Interpellare il Vostro interlocutore per il supporto tecnico di zona per prestazioni,
prezzi e condizioni del supporto tecnico.
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prestazioni applicative dei nostri prodotti e sistemi.
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+49 (0) 180 5050 222
Fax:
+49 (0) 180 5050 223
Email: [email protected]
America
Tel:
+1 423 262 2522
Fax:
+1 423 262 2589
Email: [email protected]
Asia / Pacifico
Tel:
+86 1064 757 575
Fax:
+86 1064 747 474
Email: [email protected]
Service e supporto Online
Il ricco sistema informativo, accessibile in ogni momento via Internet, va dal
supporto sui prodotti, alle prestazioni di service e supporto fino ai Support Tools in
officina.
http://www.siemens.com/automation/service&support
Indirizzo di contatto
Per ulteriori chiarimenti o in caso di problemi nella lettura del presente manuale, si prega di
contattare la più vicina rappresentanza Siemens utilizzando il modulo che si trova alla fine del
presente manuale.
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Definizioni e avvertenze
Edizione 10/06
Definizioni e avvertenze
PERICOLO
significa che la non osservanza delle relative misure di sicurezza provoca la morte
o gravi lesioni fisiche.
ALLARME
significa che la non osservanza delle relative misure di sicurezza può provocare la
morte o gravi lesioni fisiche.
ALLARME DI CAUTELA
con triangolo di avvertimento, significa che la non osservanza delle relative misure
di sicurezza può causare leggere lesioni fisiche.
ALLARME DI CAUTELA
senza triangolo di avvertimento, significa che la non osservanza delle relative
misure di sicurezza può causare danni materiali.
ATTENZIONE
significa che il mancato rispetto dell'avvertenza corrispondente può portare a
risultati o situazioni indesiderate.
NOTA
Ai fini della presente documentazione, il termine "NOTA" è una informazione
importante sul prodotto, sull’uso dello stesso o su quelle parti della
documentazione su cui si deve prestare una particolare attenzione.
Personale qualificato
Ai fini del presente manuale operativo e delle etichette prodotto, per "persona
qualificata" si intenderà chi sia debitamente a conoscenza delle procedure di
installazione, montaggio, avviamento ed uso dell'apparecchiatura e dei rischi
correlati. Questi dovrà avere le seguenti qualifiche:
1. essere addestrato ed autorizzato a inserire e disinserire la tensione, a
ripristinare, a collegare a terra e a contrassegnare circuiti ed apparecchiature
secondo i procedimenti di sicurezza stabiliti.
2. essere addestrato sulle corrette prassi di manutenzione ed uso delle
apparecchiature protettive secondo i procedimenti di sicurezza stabiliti.
3. essere addestrato a prestare interventi di primo soccorso.
PE
= Ground
¾ PE – Massa generale, collegamento eseguito impiegando conduttori di
protezione di sezione adeguata per i cortocircuiti in cui la tensione non superi i
50 volt. Questo collegamento viene normalmente impiegato per la messa a
terra dell'inverter.
¾
- Collegamento di terra in cui la tensione di riferimento può essere dello
stesso valore di quella di terra. Questo collegamento viene normalmente
impiegato per la messa a terra del motore.
Impiego solamente per le specifiche finalità d'uso
L'apparecchiatura potrà essere impiegata solamente per le finalità applicative
indicate sul manuale e solamente in combinazione con i dispositivi ed i componenti
raccomandati e autorizzati da Siemens.
6
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Istruzioni di sicurezza
Istruzioni di sicurezza
Le seguenti norme precauzionali, designate dalle indicazioni di Pericolo e
Attenzione e dalle Avvertenze, sono state stilate per la vostra sicurezza e per
evitare danni all’apparecchiatura o ai componenti di macchine ad essa collegate. Il
presente paragrafo, alle voci Generalità, Trasporto & Magazzinaggio, Messa in
servizio, Funzionamento, Riparazione e Rimozione e smaltimento elenca le
indicazioni di Pericolo, di Attenzione e le Avvertenze generalmente riferite all'uso
degli Inverter MICROMASTER 440.
All'inizio dei rispettivi capitoli vengono riportate specifiche indicazioni di Pericolo,
di Attenzione e le Avvertenze riferite a particolari attività; tali indicazioni vengono
inoltre ripetute o integrate in punti critici dei capitoli stessi.
Si raccomanda di leggere con attenzione le informazioni fornite, in quanto
sono state stilate per garantire la vostra stessa incolumità personale e per
contribuire a prolungare la durata di esercizio sia dell'inverter
MICROMASTER440 sia delle apparecchiature ad esso collegate.
Generalità
ALLARME
¾ La presente apparecchiatura contiene tensioni pericolose e controlla parti
meccaniche rotanti potenzialmente pericolose. L'inosservanza delle
Avvertenze o delle istruzioni riportate dal presente manuale può essere causa
di eventi fatali o di gravi danni alle persone o alle cose.
¾ Sulla presente apparecchiatura dovrà operare esclusivamente personale
appositamente qualificato e solamente dopo che abbia acquisito piena
dimestichezza in merito a tutte le informazioni di sicurezza ed alle procedure di
installazione, uso e manutenzione riportate in questo manuale. Il corretto e
sicuro funzionamento della presente apparecchiatura dipende dall'idoneità degli
interventi di manipolazione, installazione, uso e manutenzione.
¾ Rischio di folgorazione. I condensatori del circuito intermedio rimangono carichi
per cinque minuti dopo il disinserimento dell'alimentazione elettrica all'unità.
Non è consentito aprire l'apparecchiatura prima che siano trascorsi 5
minuti dal disinserimento dell'alimentazione.
I seguenti terminali possono essere sotto pericolose tensioni anche nel caso in
cui l'inverter non sia in funzione:
♦ i terminali a rete L/L1, L1, N/L2, L2, L3 ovvero U1/L1, V1/L2, W1/L3
♦ i terminali motore U, V, W ovvero U2, V2, W2
♦ e, a seconda della forma costruttiva, i morsetti DC+/B+, DC-, B-, DC/R+
ovvero DCPS, DCNS, DCPA, DCNA
¾ Le indicazioni di potenza nominale sono basate sui motori Siemens 1LA e
fornite ad esclusivo titolo indicativo; non sono necessariamente conformi
ai dati nominali UL o NEMA.
AVVERTENZA DI CAUTELA
¾ Precludere ai bambini e ai non addetti in genere la possibilità di accedere o di
avvicinarsi alle apparecchiature!
¾ La presente apparecchiatura potrà essere impiegata solamente per le finalità
d'uso specificate dal costruttore. Modifiche non autorizzate e l'uso di ricambi ed
accessori non venduti o raccomandati dal costruttore dell'apparecchiatura
possono essere causa di incendi, folgorazioni e lesioni personali.
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Istruzioni di sicurezza
Edizione 10/06
ATTENZIONE
Conservare le presenti istruzioni operative in un luogo vicino all'apparecchiatura e
metterle a disposizione di tutti gli addetti.
Nel caso in cui si debbano effettuare misurazioni o prove su apparecchiature sotto
tensione, si dovranno sempre osservare le prescrizioni del Codice di Sicurezza
BGV A2 in particolare per quanto concerne il paragrafo 8 "Scostamenti ammissibili
quando si interviene su componenti sotto tensione”. Allo scopo si dovranno
impiegare idonei strumenti elettronici.
Prima di procedere all'installazione ed alla messa in servizio, leggere attentamente
le istruzioni di sicurezza e le avvertenze e tutte le targhette di avvertimento
applicate alle apparecchiature. Accertarsi che le targhette di avvertimento siano
conservate in condizioni leggibili e si abbia cura di sostituire le targhette mancanti o
danneggiate.Asegurarse de que los rótulos de advertencia se mantengan legibles
y sustituir los rótulos perdidos o dañados.
Trasporto e magazzinaggio
ALLARME
Il ricorso a corrette pratiche di trasporto, magazzinaggio, installazione e montaggio,
come pure la dovuta attenzione negli interventi di uso e manutenzione, sono
essenziali ai fini dell'idoneità e della sicurezza di funzionamento delle
apparecchiature.
AVVERTENZA DI CAUTELA
Proteggere l'inverter dagli urti e dalle vibrazioni in fase di trasporto e
magazzinaggio. Si abbia inoltre cura di proteggerlo dall'acqua (pioggia) e dalle
temperature eccessive (vedi Tabella 5-1).
Messa in servizio
ALLARME
¾ Gli interventi sul dispositivo/sistema ad opera di personale non qualificato o la
mancata osservanza delle indicazioni fornite nelle avvertenze possono essere
causa di gravi danni alle persone o alle cose. Gli interventi sul
dispositivo/sistema dovranno essere eseguiti esclusivamente da personale
qualificato e debitamente addestrato nell'impostazione, installazione, messa in
servizio e funzionamento del prodotto.
¾ Sono consentite solamente connessioni di ingresso a cablaggio permanente. La
presente apparecchiatura dovrà essere collegata a terra (IEC 536 Classe 1,
NEC e altre norme di pertinenza).
¾ Per le grandezze costruttive A...F in caso di impiego di un interruttore
automatico a corrente residua (RCD), si dovrà trattare di un RCD di tipo B. Le
macchine con tensione di alimentazione trifase e provviste di filtri EMC non
devono essere collegate all'alimentazione elettrica a mezzo di un ELCB
(Interruttore di potenza con dispersione a terra - si veda norme DIN VDE 0160,
paragrafo 5.5.2 e EN50178 paragrafo 5.2.11.1).
¾ I seguenti terminali possono essere sotto pericolose tensioni anche nel caso in
cui l'inverter non sia in funzione:
♦ i terminali a rete L/L1, L1, N/L2, L2, L3 ovvero U1/L1, V1/L2, W1/L3
♦ i terminali motore U, V, W ovvero U2, V2, W2
♦ e, a seconda della forma costruttiva, i morsetti DC+/B+, DC-, B-, DC/R+
ovvero DCPS, DCNS, DCPA, DCNA
¾ La presente apparecchiatura non dovrà essere impiegata alla stregua di un
meccanismo di arresto di emergenza (si veda norme EN 60204, 9.2.5.4)
8
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Istruzioni di sicurezza
AVVERTENZA DI CAUTELA
Per evitare l’insorgere di disturbi induttivi e capacitivi, che possono pregiudicare il
corretto funzionamento dell'apparecchiatura, i collegamenti dei cavi di
alimentazione elettrica, del motore e di comando all'inverter dovranno essere
effettuati come mostrato nella Figura 2-11 (pagina 40).
Funzionamento
ALLARME
¾ I MICROMASTER operano ad alte tensioni.
¾ Nel caso di dispositivi elettrici non funzionanti risulta impossibile evitare
l'applicazione di tensioni pericolose a certe parti dell'apparecchiatura.
¾ I dispositivi di arresto di emergenza a norme EN 60204 IEC 204 (VDE 0113)
devono rimanere operativi in tutte le modalità di funzionamento
dell'apparecchiatura di controllo. Qualsiasi disinserimento dei dispositivi di
arresto di emergenza non dovrà portare a riavviamenti accidentali o
indesiderati.
Determinate impostazioni dei parametri possono comandare il riavviamento
automatico dell'inverter dopo cadute della tensione di alimentazione (p. es.
riavviamento automatico).
¾ Nel caso in cui, nelle apparecchiature di controllo, si verifichino guasti tali da
poter causare gravi danni materiali o serie lesioni personali (e cioè guasti
potenzialmente pericolosi), si dovranno prevedere ulteriori misure o
accorgimenti esterni di protezione volti ad assicurare o incrementare la
sicurezza di funzionamento, anche nel caso in cui si verifichino dei guasti (ad
esempio finecorsa indipendenti, interblocchi meccanici, ecc.).
¾ Configurare accuratamente i parametri motore per consentire il corretto
funzionamento della rispettiva protezione da sovraccarico.
¾ La presente apparecchiatura è in grado di fornire una protezione interna dai
sovraccarichi motore secondo le norme UL508C paragrafo 42. Si vedano a tal
fine le indicazioni P0610 e P0335, i2t è attivato per default. La protezione contro
sovraccarico motore può inoltre essere realizzata utilizzando un KTY84 oppure
un PTC esterno.
¾ Questa apparecchiatura è adatta per l'impiego in circuiti capaci di fornire al
max. 10 kA (Grandezza costruttiva A ... C) o 42 kA (Grandezza costruttiva D ...
GX) simmetrici (rms) con una tensione massima di 230 V / 460 V / 575 V, se
protetto con fusibili del tipo H, J o K, un interruttore di potenza oppure una
derivazione motore autoprotetta (Per ulteriori dettagli vedi Appendice F).
¾ La presente apparecchiatura non dovrà essere impiegata come un meccanismo
di arresto di emergenza (si veda norme EN 60204, 9.2.5.4)
Riparazione
ALLARME
¾ Gli interventi di riparazione all'apparecchiatura dovranno essere eseguiti
esclusivamente dal Servizio di assistenza Siemens, presso centri di
assistenza autorizzati dalla Siemens oppure da personale autorizzato
debitamente a conoscenza di tutte le avvertenze e procedure operative riportate
dal presente manuale.
¾ Tutte le parti o i componenti difettosi dovranno essere sostituiti avvalendosi di
ricambi contenuti nell'apposito elenco ricambi.
¾ Scollegare l'alimentazione elettrica prima di aprire l'apparecchiatura.
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Componenti che temono le cariche elettrostatiche (EGB)
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Rimozione e smaltimento
NOTA
L'imballaggio dell'inverter è riutilizzabile. Conservare l'imballaggio per eventuali usi
futuri.
Collegamenti a vite e a scatto di facile impiego consentono di scomporre l'unità nei
singoli componenti. Sarà quindi possibile riciclare tali componenti o smaltirli
conformemente alle normative locali oppure ritornarli al costruttore.
Componenti che temono le cariche
elettrostatiche (EGB)
L'apparecchio contiene parti di montaggio sensibili alle scariche elettrostatiche.
Questi componenti possono essere danneggiati molto facilmente se maneggiati in
modo non appropriato. Prima di aprire l'armadio/l’alloggiamento in cui si trova
l'apparecchio, è necessario scaricare l'elettricità statica accumulata dal corpo e
adottare le opportune contromisure ESD. L'armadio/l’alloggiamento deve essere
adeguatamente contrassegnato a questo scopo.
Se si deve tuttavia lavorare con schede elettroniche, si osservino le seguenti
avvertenze:
• Le schede elettroniche dovrebbero essere toccate solo se è indispensabile
intraprendere i lavori previsti.
• Se tuttavia si dovessero toccare le schede, si deve immediatamente prima
scaricare il proprio corpo.
• Le schede non devono venire in contatto con materiali altamente isolanti, per
es. fogli di plastica, superfici isolanti, parti di vestiti di stoffa sintetica.
• Le schede devono essere appoggiate solo su superfici conduttrici.
• Cartelle e componenti devono essere custodite e spedite solo in imballaggio
buon conduttore (per es. contenitori di metallo o di materiale metallizzato).
• Nel caso gli imballaggi non siano buon conduttori, le schede devono comunque
essere avvolte in fogli conduttori prima dell'imballo, per es. si può usare
gommapiuma metallizzata o fogli di alluminio per uso domestico.
Le misure di protezione EGB necessarie sono chiarite ancora una volta nella figura
seguente:
• a = pavimento conduttore
• d = mantella EGB
• b = tavolo EGB
• e = bracciale EGB
• c = scarpe EGB
• f = collegamento a terra degli armadi
d
d
b
b
d
e
e
f
a
c
Posto a sedere
10
f
f
c
a
Posto in piedi
f
f
c
a
Posto in piedi / a sedere
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Edizione 10/06
Indice
Indice
1
Descrizione generale............................................................................................ 17
1.1
Il MICROMASTER 440 ........................................................................................... 18
1.2
Caratteristiche......................................................................................................... 19
2
Installazione .......................................................................................................... 21
2.1
Installazione dopo un periodo di magazzinaggio.................................................... 23
2.2
Condizioni dell'ambiente operativo ......................................................................... 24
2.3
Installazione meccanica.......................................................................................... 26
2.4
Installazione elettrica .............................................................................................. 33
3
Funzioni ................................................................................................................. 47
3.1
Parametri ................................................................................................................ 51
3.2
Pannelli di comando per MICROMASTER ............................................................. 70
3.3
Schema a blocchi.................................................................................................... 74
3.4
Impostazione di fabbrica......................................................................................... 75
3.5
Messa in servizio .................................................................................................... 77
3.6
Ingressi/uscite ....................................................................................................... 135
3.7
Comunicazione ..................................................................................................... 144
3.8
Frequenze fisse (FF)............................................................................................. 167
3.9
Potenziometro motore (MOP)............................................................................... 170
3.10
Comandi JOG a impulsi........................................................................................ 172
3.11
Controller PID (regolatore tecnologico) ................................................................ 173
3.12
Canale valore di riferimento.................................................................................. 181
3.13
Blocchi funzione liberi (FFB)................................................................................. 191
3.14
Freno di stazionamento motore (MHB)................................................................. 196
3.15
Freni elettronici ..................................................................................................... 202
3.16
Riavviamento automatico (WEA).......................................................................... 211
3.17
Ripresa.................................................................................................................. 213
3.18
Regolazione Vdc................................................................................................... 215
3.19
Rampa di decelerazione posizionante.................................................................. 219
3.20
Sorveglianze / Messaggi....................................................................................... 221
3.21
Protezione termica del motore e reazioni ai sovraccarichi ................................... 227
3.22
Protezione della parte di potenza ......................................................................... 232
3.23
Procedimenti di comando e regolazione .............................................................. 235
4
Ricerca e rimozione dei guasti .......................................................................... 257
4.1
Ricerca e rimozione dei guasti con il SDP............................................................ 258
4.2
Ricerca e rimozione dei guasti con BOP .............................................................. 259
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11
Indice
Edizione 10/06
4.3
Messaggi di errore ................................................................................................ 260
4.4
Messaggi di allarme .............................................................................................. 260
5
Dati caratteristici del MICROMASTER 440 ....................................................... 261
6
Opzioni disponibili.............................................................................................. 273
6.1
Dotazioni opzionali indipendenti dalla variante..................................................... 273
6.2
Dotazioni opzionali dipendenti dalla variante ....................................................... 274
7
Compatibilità elettromagnetica (EMC).............................................................. 275
7.1
Compatibilità elettromagnetica (EMC) .................................................................. 276
Appendici
.............................................................................................................................. 281
A
Sostituzione del pannello operatore................................................................. 281
B
Rimozione dei pannelli frontali.......................................................................... 282
B.1
Rimozione dei pannelli frontali della grandezza costruttiva A .............................. 282
B.2
Rimozione dei pannelli frontali per le grandezze costruttive B e C ...................... 283
B.3
Rimozione dei pannelli frontali per le grandezze costruttive D ed E .................... 284
B.4
Rimozione dei pannelli frontali della grandezza costruttiva F............................... 285
B.5
Rimozione dei pannelli frontali per le grandezze costruttive FX e GX ................. 286
C
Rimozione della scheda di I/O ........................................................................... 287
D
Rimozione del condensatore a 'Y'..................................................................... 288
D.1
Rimozione del condensatore a 'Y' per la grandezza costruttiva A ....................... 288
D.2
Rimozione del condensatore a 'Y' per le grandezze costruttive B e C................. 289
D.3
Rimozione del condensatore a 'Y' per le grandezze costruttive D ed E............... 290
D.4
Rimozione del condensatore a 'Y' per la grandezza costruttiva F........................ 291
D.5
Rimozione del condensatore a 'Y' per la grandezza costruttiva FX ..................... 292
D.6
Rimozione del condensatore a 'Y' per le grandezze costruttive GX..................... 293
E
Sostituire il ventilatore ....................................................................................... 294
E.1
Sostituire il ventilatore per la grandezza costruttiva A.......................................... 294
E.2
Sostituire il ventilatore per le grandezze costruttive B e C ................................... 295
E.3
Sostituire il ventilatore per le grandezze costruttive D e E ................................... 296
E.4
Sostituire il ventilatore per la grandezza costruttiva F .......................................... 297
E.5
Sostituire il ventilatore per la grandezza costruttiva F con filtro ........................... 298
E.6
Sostituire il ventilatore per le grandezze costruttive FX e GX .............................. 299
F
Corrente nominale di cortocircuito (SCCR) ..................................................... 300
G
Norme coinvolte.................................................................................................. 301
H
Elenco delle abbreviazioni................................................................................. 302
Indice
.............................................................................................................................. 305
12
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
Indice
Elenco delle illustrazioni
Figura 2-1
Rigenerazione ...................................................................................................................... 23
Figura 2-2
Temperatura ambientale per il funzionamento ..................................................................... 24
Figura 2-3
Altitudine per l‘installazione .................................................................................................. 24
Figura 2-4
Dime di foratura per il modello MICROMASTER 440, Grandezze costruttive A ... F............ 27
Figura 2-5
Misure di montaggio per il MICROMASTER 440, Grandezza costruttiva FX ....................... 28
Figura 2-6
Misure di montaggio per il MICROMASTER 440, Grandezza costruttiva GX....................... 29
Figura 2-7
Opzionali per il box elettronico ............................................................................................. 32
Figura 2-8
Morsetti di collegamento del MICROMASTER 440, Grandezze costruttive A … F .............. 37
Figura 2-9
Panoramica connessioni del MICROMASTER 440, Grandezza costruttiva FX.................... 38
Figura 2-10
Panoramica connessioni del MICROMASTER 440, Grandezza costruttiva GX ................... 39
Figura 2-11
Connessione motore e alimentazione .................................................................................. 40
Figura 2-12
Adattamento della tensione del ventilatore........................................................................... 41
Figura 2-13
Morsetti di comando del MICROMASTER 440..................................................................... 42
Figura 2-14
Direttive di cablaggio per contenere gli effetti delle EMI ....................................................... 44
Figura 3-1
Tipi di parametro .................................................................................................................. 51
Figura 3-2
Intestazione di parametro P0305.......................................................................................... 55
Figura 3-3
Raggruppamento/accesso parametri ................................................................................... 56
Figura 3-4
Binector ................................................................................................................................ 60
Figura 3-5
Connettori............................................................................................................................ 61
Figura 3-6
Collegamenti BICO (esempi)................................................................................................ 62
Figura 3-7
Esempio: Commutazione da motore 1 a motore 2 ............................................................... 63
Figura 3-8
Esempio: Commutazione della sorgente di controllo o valore di riferimento ........................ 63
Figura 3-9
Copia da CDS ...................................................................................................................... 65
Figura 3-10
Commutazione da CDS........................................................................................................ 65
Figura 3-11
Copia di CDS........................................................................................................................ 66
Figura 3-12
Commutazione di DDS ......................................................................................................... 67
Figura 3-13
Normalizzazione / denormalizzazione .................................................................................. 69
Figura 3-14
Pannelli di comando ............................................................................................................. 70
Figura 3-15
Tasti del pannello di comando.............................................................................................. 72
Figura 3-16
Modifica di parametri mediante il BOP ................................................................................. 73
Figura 3-17
Schema a blocchi MICROMASTER 440 .............................................................................. 74
Figura 3-18
Status Display Panel (SDP).................................................................................................. 75
Figura 3-19
Proposta di cablaggio per impostazione di fabbrica ............................................................. 76
Figura 3-20
Sequenza di messa in servizio ............................................................................................. 77
Figura 3-21
DIP switch per commutazione 50/60 Hz............................................................................... 79
Figura 3-22
Funzione del selettore DIP50/60 in combinazione con P0100 ............................................. 79
Figura 3-23
Morsettiera del motore.......................................................................................................... 80
Figura 3-24
Collegamento a stella / collegamento a triangolo ................................................................. 81
Figura 3-25
Curva caratteristica V/f ......................................................................................................... 82
Figura 3-26
Circuito equivalente (ESB) ................................................................................................... 91
Figura 3-27
Curva di magnetizzazione .................................................................................................... 92
Figura 3-28
Upread / Download mediante AOP oppure PC-Tools ........................................................ 132
Figura 3-29
Ingressi digitali.................................................................................................................... 135
Figura 3-30
Uscite digitali ...................................................................................................................... 138
Figura 3-31
Interruttore DIP e P0756 per ingresso tensione/ corrente ADC.......................................... 140
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Figura 3-32
Esempio di cablaggio per ingresso in corrente/ tensione ADC........................................... 141
Figura 3-33
Canale ADC ....................................................................................................................... 141
Figura 3-34
Emissione di segnali tramite il canale DAC ........................................................................ 142
Figura 3-35
Canale DAC ....................................................................................................................... 142
Figura 3-36
Interfacce seriali di comunicazioni BOP-Link o COM-Limk................................................. 144
Figura 3-37
Tempi di ciclo ..................................................................................................................... 147
Figura 3-38
Accoppiamento seriale di apparecchi MICROMASTER (slave) con un calcolatore
sovraordinato come master ................................................................................................ 148
Figura 3-39
Costruzione messaggio ...................................................................................................... 149
Figura 3-40
Assegnazione del byte di indirizzo (ADR)........................................................................... 150
Figura 3-41
Elenco successione (Esempio per una configurazione) ..................................................... 151
Figura 3-42
Tempo di ciclo .................................................................................................................... 151
Figura 3-43
Successione trasmissioni ................................................................................................... 152
Figura 3-44
Topologia bus USS ............................................................................................................ 153
Figura 3-45
Quadro protocollo ............................................................................................................... 155
Figura 3-46
Costruzione campo PKW e PZD ....................................................................................... 155
Figura 3-47
Collegamento del cavo del bus USS .................................................................................. 164
Figura 3-48
Terminatore RS485 ............................................................................................................ 165
Figura 3-49
Esempio di selezione diretta di FF1 mediante DIN1 oppure FF2 mediante DIN2 .............. 168
Figura 3-50
Esempio di selezione binaria di FF1 mediante DIN1 oppure FF2 mediante DIN2.............. 169
Figura 3-51
Potenziometro motore ........................................................................................................ 170
Figura 3-52
JOG a sinistra o JOG a destra ........................................................................................... 172
Figura 3-53
Struttura del regolatore tecnologico.................................................................................... 174
Figura 3-54
Struttura del regolatore tecnologico (regolatore PID) ......................................................... 175
Figura 3-55
Regolatore PID................................................................................................................... 176
Figura 3-56
Esempio di selezione diretta della frequenze fissa PID attraverso DIN1 ............................ 178
Figura 3-57
Regolazione ballerino PID .................................................................................................. 179
Figura 3-58
Struttura della regolazione ballerino PID ............................................................................ 180
Figura 3-59
Canale valore di riferimento................................................................................................ 181
Figura 3-60
Sommatoria ........................................................................................................................ 182
Figura 3-61
Modifica del valore di riferimento o di frequenza ................................................................ 182
Figura 3-62
Generatore di rampa .......................................................................................................... 183
Figura 3-63
Arrotondamento a seguito del comando OFF1................................................................... 184
Figura 3-64
OFF1 .................................................................................................................................. 186
Figura 3-65
OFF2 .................................................................................................................................. 187
Figura 3-66
OFF3 .................................................................................................................................. 188
Figura 3-67
Commutazione tramite il parametro BICO P0810 e P0811 ................................................ 189
Figura 3-68
Freno di stazionamento motore dopo ON / OFF1 .............................................................. 196
Figura 3-69
Freno di stazionamento motore dopo OFF2....................................................................... 197
Figura 3-70
Connessione diretta del freno di stazionamento motore .................................................... 200
Figura 3-71
Connessione indiretta del freno di stazionamento motore.................................................. 201
Figura 3-72
Relazione dei freni elettronici ............................................................................................. 202
Figura 3-73
Freno in c.c. dopo OFF1 / OFF3 ........................................................................................ 203
Figura 3-74
Freno in c.c. con selezione esterna .................................................................................... 204
Figura 3-75
Freno compound ................................................................................................................ 205
Figura 3-76
Collegamento della resistenza di frenatura ........................................................................ 207
14
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Indice
Figura 3-77
Funzionamento della frenatura a resistenza....................................................................... 207
Figura 3-78
Ciclo di servizio per resistenze di frenatura (catalogo MICROMASTER DA51.2) .............. 208
Figura 3-79
Incremento dello smaltimento dell‘energia di frenatura ...................................................... 209
Figura 3-80
Ciclo di servizio a Chopper................................................................................................. 209
Figura 3-81
Riavviamento automatico ................................................................................................... 211
Figura 3-82
Ripresa ............................................................................................................................... 214
Figura 3-83
Regolatore Vdc_max .......................................................................................................... 216
Figura 3-84
Buffer cinetico (controller Vdc_min).................................................................................... 218
Figura 3-85
Rampa di decelerazione posizionante................................................................................ 219
Figura 3-86
Asse lineare o rotante......................................................................................................... 220
Figura 3-87
Trasmissione ad albero con cinghie piane ......................................................................... 223
Figura 3-88
Sorveglianza della coppia di carico (P2181 = 1)................................................................. 224
Figura 3-89
Range di tolleranza frequenza/coppia ................................................................................ 224
Figura 3-90
Curva caratteristica della coppia di carico con il carico minimo ammesso ......................... 225
Figura 3-91
Curva caratteristica della coppia di carico con il carico massimo ammesso....................... 225
Figura 3-92
Curva caratteristica della coppia di carico con il carico minimo e massimo ammesso ....... 226
Figura 3-93
Protezione termica del motore............................................................................................ 228
Figura 3-94
Connessione del sensore termico al MICROMASTER....................................................... 230
Figura 3-95
Caratteristica PTC per motori 1LG- / 1LA........................................................................... 231
Figura 3-96
Caratteristica KTY84 per motori 1LG- / 1LA ....................................................................... 231
Figura 3-97
Campo di funzionamento e curve delle caratteristiche del motore asincrono con
alimentazione tramite inverter ............................................................................................ 236
Figura 3-98
Compensazione dello scorrimento ..................................................................................... 239
Figura 3-99
Effetto dell’attenuazione di risonanza V/f............................................................................ 240
Figura 3-100 Regolatore Imax ................................................................................................................. 242
Figura 3-101 Diagramma dell’indicatore di corrente nello stato stazionario............................................. 243
Figura 3-102 Condizione di commutazione per SLVC ............................................................................. 245
Figura 3-103 Avviamento e passaggio a 0 Hz nel funzionamento regolato ............................................. 246
Figura 3-104 P0400 e interruttore DIP sull'unità encoder ........................................................................ 247
Figura 3-105 Regolatore di velocità ......................................................................................................... 248
Figura 3-106 Regolatore di velocità con precomando ............................................................................. 250
Figura 3-107 Regolatore di velocità con statica....................................................................................... 252
Figura 3-108 Regolazione di velocità /di coppia ...................................................................................... 253
Figura 3-109 Limitazioni coppia ............................................................................................................... 255
Elenco delle tabelle
Tabella 2-1
Dimensioni e coppie di serraggio del modello MICROMASTER 440 ................................... 30
Tabella 3-1
Attributi dei parametri ........................................................................................................... 52
Tabella 3-2
Parametri P0700 .................................................................................................................. 57
Tabella 3-3
Parametri P1000 .................................................................................................................. 58
Tabella 3-4
Parametri P0719 .................................................................................................................. 59
Tabella 3-5
Interfacce normalizzate ........................................................................................................ 68
Tabella 3-6
Normalizzazioni .................................................................................................................... 68
Tabella 3-7
Preimpostazione degli ingressi digitali.................................................................................. 75
Tabella 3-8
Esempio 1LA7060-4AB10 .................................................................................................... 82
Tabella 3-9
Parametro P0340 ................................................................................................................. 88
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Indice
Edizione 10/06
Tabella 3-10 Parametri.............................................................................................................................. 89
Tabella 3-11 Parametri P0701 – P0706 .................................................................................................. 136
Tabella 3-12 Parametri P0731 - P0733 (funzioni utilizzate frequentemente /
stati utilizzati frequentemente)............................................................................................ 139
Tabella 3-13 BOP-Link ............................................................................................................................ 145
Tabella 3-14 COM-Link ........................................................................................................................... 145
Tabella 3-15 Valore della pausa di start minima per diverse Baudrate ................................................... 152
Tabella 3-16 Dati costruttivi..................................................................................................................... 153
Tabella 3-17 Caratteristiche termiche ed elettriche ................................................................................. 154
Tabella 3-18 Numero di partecipanti max. in funzione della velocità di trasmissione max. ..................... 154
Tabella 3-19 Identificativi ordine (master -> convertitore) ....................................................................... 158
Tabella 3-20 Identificativi di risposta (convertitore -> master) ................................................................. 159
Tabella 3-21 Numeri di errore in caso di identificativo di ordine "ordine non eseguibile"......................... 160
Tabella 3-22 Esempio di codifica diretta mediante ingressi digitali ......................................................... 167
Tabella 3-23 Esempio di codice binario mediante ingressi digitali .......................................................... 168
Tabella 3-24 Funzioni del MOP............................................................................................................... 171
Tabella 3-25 Selezione del potenziometro motore .................................................................................. 171
Tabella 3-26 Corrispondenza dei parametri ............................................................................................ 177
Tabella 3-27 Parametri essenziali per regolazione ballerino o PID ......................................................... 180
Tabella 3-28 Parametri BICO del generatore di rampa ........................................................................... 185
Tabella 3-29 Esempi di impostazioni del parametro P0810 .................................................................... 190
Tabella 3-30 Impostazioni di parametro possibili per P0700 e P1000..................................................... 190
Tabella 3-31 Blocchi funzione liberi......................................................................................................... 191
Tabella 3-32 Tabella delle priorità FFB ................................................................................................... 194
Tabella 3-33 Impostazioni del parametro P1200..................................................................................... 213
Tabella 3-34 Soglia di disinserimento per sottotensione del circuito intermedio ..................................... 219
Tabella 3-35 Estratto parziale delle sorveglianze / messaggi.................................................................. 222
Tabella 3-36 Classi termiche................................................................................................................... 228
Tabella 3-37 Protezione generale dei componenti di potenza................................................................. 232
Tabella 3-38 Caratteristica V/f (parametro P1300) .................................................................................. 236
Tabella 3-39 Aumento della tensione ...................................................................................................... 238
Tabella 3-40 Varianti della regolazione vettoriale.................................................................................... 244
Tabella 4-1
Condizioni inverter indicate dai LED sull'SDP ................................................................... 258
Tabella 5-1
Prestazioni nominali del MICROMASTER 440................................................................... 262
Tabella 5-2
Dimensioni, flusso volumetrico necessario dell’aria di raffreddamento e coppie di
serraggio dei morsetti ......................................................................................................... 264
Tabella 5-3
Riduzione della corrente in base alla frequenza degli impulsi ........................................... 265
Tabella 5-4
Dati delle resistenze di frenatura ....................................................................................... 266
Tabella 5-5
Dati caratteristici del MICROMASTER 440 ....................................................................... 266
Tabella 7-1
Emissioni di armoniche consentite ..................................................................................... 277
Tabella 7-2
Applicazioni industriali in genere ........................................................................................ 278
Tabella 7-3
Applicazioni industriali filtrate ............................................................................................. 278
Tabella 9-3
Applicazioni filtrate per ambienti residenziali, commerciali e dell'industria leggera ............ 279
Tabella 7-5
Tavola di conformità ........................................................................................................... 280
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1
1 Descrizione generale
Descrizione generale
Contenuti del presente capitolo:
Compendio delle principali caratteristiche della gamma MICROMASTER 440.
1.1
Il MICROMASTER 440 ........................................................................................... 18
1.2
Caratteristiche......................................................................................................... 19
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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17
1 Descrizione generale
1.1
Edizione 10/06
Il MICROMASTER 440
Gli inverter (convertitori) della serie MICROMASTER 440 sono convertitori di
frequenza per la regolazione del numero di giri e della coppia di motori a corrente
trifase. I diversi modelli disponibili coprono un campo di applicazione da 120 W a
200 kW(con coppia torcente costante (CT)) ovvero fino a 250 kW (con coppia
torcente variabile (VT)).
Gli inverter sono controllati da microprocessori ed utilizzano le più avanzate
tecnologie IGBT (transistor bipolari a gate isolato). Tale tecnologia li rende affidabili
e versatili. Uno speciale tipo di modulazione di ampiezza degli impulsi con
frequenza di commutazione selezionabile consente di ottenere il funzionamento
silenzioso del motore. Complete funzioni protettive forniscono un'eccellente grado
di protezione sia dell'inverter sia del motore.
Con l'impostazione di fabbrica il MICROMASTER 440 è adeguato per molte
funzioni di regolazione velocità. Mediante i parametri raggruppati per funzione si
può adeguare il MICROMASTER 440 anche per applicazioni esigenti.
Il MICROMASTER 440 può essere impiegato sia in applicazioni autonome 'standalone' sia integrato in 'sistemi di automazione'.
18
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1.2
1 Descrizione generale
Caratteristiche
Caratteristiche principali
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Facilità di installazione
Messa in servizio semplificata
Robusta configurazione EMC
Azionabile con alimentazioni di linea IT
Rapidi tempi di risposta ripetibili ai segnali di controllo
Completa gamma di parametri per consentire una amplissima gamma di
applicazioni
Semplice connessione a cavo
3 Relè di uscita
2 Uscite analogiche (0 – 20 mA)
6 ingressi digitali NPN/PNP isolati e commutabili
2 ingressi analogici (ADC):
♦
¾
¾
¾
¾
¾
¾
ADC1: 0 – 10 V, 0 – 20 mA e da -10 a +10 V
♦ ADC2: 0 – 10 V, 0 – 20 mA
I 2 ingressi analogici possono essere utilizzati come gli ingressi digitali 7° e 8°
Tecnologia BiCo
Design modulare per una configurazione estremamente flessibile
Elevate frequenze di commutazione (in base all’inverter impiegato fino a 16
kHz) per il funzionamento del motore a bassi livelli di rumorosità
Interfaccia RS485 interna
Dettagliate informazioni di stato e funzioni a messaggi integrati
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19
1 Descrizione generale
Edizione 10/06
Caratteristiche prestazionali
¾ Regolazione vettoriale
♦ Regolazione vettoriale senza sensore (SLVC)
♦ Regolazione vettoriale con trasduttore (VC)
¾ Controllo U/f
♦ Controllo flusso di corrente (FCC) per l'ottimizzazione della risposta
dinamica e del controllo motore
♦ Controllo U/f multipunto
¾ Riavviamento automatico
¾ Riavviamento al volo
¾ Compensazione dello scorrimento
¾ Limitazione rapida di corrente (FCL) per il funzionamento a scatto libero.
¾ Freno di stazionamento del motore
¾ Freno a iniezione in c.c. incorporato
¾ Frenatura compound per migliorare le prestazioni frenanti
¾ Chopper di frenata integrato (grandezze costruttive A ... F) per la frenatura
reostatica
¾ Inserimento die valori di riferimento tramite:
♦ Ingressi analogici
♦ Interfaccia di comunicazione
♦ Funzione JOG
♦ Potenziometro del motore
♦ Frequenze fisse
¾ Trasduttore di avviamento iniziale
♦ Con arrotondamento
♦ Senza arrotondamento
¾ Regolatore tecnologia (PID)
¾ Commutazione set di parametri
♦ Record del motore (DDS)
♦ Record dei comandi e sorgenti dei valori nominali (CDS)
¾ Moduli funzionali liberi
¾ Regolatore di tensione del circuito intermedio
¾ Backup cinetico
¾ Rampa di ritorno posizionante
Caratteristiche di protezione
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Protezione da sovratensioni e di minima tensione
Protezione da surriscaldamento per l'inverter
Protezione da messa a terra accidentale
Protezione da cortocircuiti
Protezione termica motore i2t
PTC/KTY84 per protezione motore
Opzioni
¾ Vedere il capitolo 6
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Edizione 10/06
2
2 Installazione
Installazione
Contenuti del presente capitolo:
¾ dati generali in merito all'installazione
¾ dimensioni dell'inverter
¾ direttive di cablaggio volte a contenere gli effetti dei disturbi elettromagnetici
(EMI)
¾ particolari inerenti l'installazione elettrica
2.1
Installazione dopo un periodo di magazzinaggio.................................................... 23
2.2
Condizioni dell'ambiente operativo ......................................................................... 24
2.3
Installazione meccanica.......................................................................................... 25
2.4
Installazione elettrica .............................................................................................. 33
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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21
2 Installazione
Edizione 10/06
ALLARME
¾ Gli interventi sul dispositivo/sistema ad opera di personale non qualificato o
la mancata osservanza delle indicazioni fornite nelle avvertenze possono
causare gravi danni alle persone o alle cose. Gli interventi sul dispositivo/
sistema dovranno essere eseguiti esclusivamente da personale qualificato e
debitamente addestrato nell'impostazione, installazione, messa in servizio e
funzionamento del prodotto.
¾ Sono consentite solamente connessioni di ingresso a cablaggio permanente. La
presente apparecchiatura dovrà essere collegata a terra (IEC 536 Classe 1,
NEC e altre norme di pertinenza).
¾ Per le grandezze costruttive A...F in caso di impiego di un interruttore
automatico a corrente residua (RCD), si dovrà trattare di un RCD di tipo B. Le
macchine con alimentazione elettrica trifase e provviste di filtri EMC non devono
essere collegate a mezzo di un ELCB (interruttore di potenza con dispersione a
terra, si veda norme EN50178 Paragrafo 5.2.11.1).
¾ I seguenti terminali possono essere sotto pericolose tensioni anche nel caso in
cui l'inverter non sia in funzione:
♦ i terminali a rete L/L1, L1, N/L2, L2, L3 ovvero U1/L1, V1/L2, W1/L3
♦ i terminali motore U, V, W ovvero U2, V2, W2
♦ e, a seconda della forma costruttiva, i morsetti DC+/B+, DC-, B-, DC/R+
ovvero DCPS, DCNS, DCPA, DCNA
¾ Prima di effettuare qualsiasi intervento di installazione, attendere sempre
5 minuti dopo la disattivazione.
¾ La presente apparecchiatura non dovrà essere impiegata come un meccanismo
di arresto di emergenza (si veda norme EN 60204, 9.2.5.4)
¾ Le dimensioni minime del conduttore di terra dovranno essere pari o superiori
alla sezione dei cavi di alimentazione elettrica.
¾ Se la copertura frontale (Grandezze costruttive FX e GX) è stata rimossa la
ventola non è protetta e quindi, quando il ventilatore è in funzione, sussiste il
pericolo di infortuni.
AVVERTENZA DI CAUTELA
Per evitare che l’insorgere di disturbi induttivi e capacitivi comprometta il corretto
funzionamento dell'apparecchiatura, il collegamento dei cavi di alimentazione
elettrica, del motore e dei conduttori di comando all'inverter dovrà essere effettuato
come indicato nella Figura 2-11 (pagina 40).
22
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2.1
2 Installazione
Installazione dopo un periodo di magazzinaggio
In seguito ad un prolungato periodo di magazzinaggio si dovranno rigenerare i condensatori dell'inverter. Di seguito sono elencate le operazioni da eseguirsi in tal
senso.
Grandezze costruttive A …F:
Tensione
[%]
100
75
50
0,5
Figura 2-1
1
2
Tempo di immag. < 1 anno:
Non è necessario alcun provv.
Tempo di immag. tra 1 e 2 anni:
Prima dell'inserzione lasciarlo
sotto tensione per un'ora
Tempo di immag. tra 2 e 3 anni:
Prima dell'inserzione rigenerare
secondo la curva
Tempo di immag. da 3 anni in su:
Prima dell'inserzione rigenerare
secondo la curva
4
6
8
Tempo t [h]
Rigenerazione
Grandezze costruttive FX e GX:
Dopo un periodo di immagazzinaggio di oltre 2 anni, prima della rimessa in
servizio, i condensatori del convertitore devono essere rigenerati.
Questo avviene applicando l’85 % della tensione nominale di ingresso, in un
servizio senza carico, per almeno 30 minuti.
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23
2 Installazione
2.2
Edizione 10/06
Condizioni dell'ambiente operativo
Temperatura
Grandezze costruttive A …F:
Grandezze costruttive FX e GX:
Corrente d'uscita ammissibile
[%]
Corrente d'uscita ammissibile
[%]
100
100
95
75
90
50
85
Coppia costante (CT)
25
-10
0
Figura 2-2
Coppia variabile (VT)
10
20
30
60
40
50
Temperatura d'esercizio
[°C]
0
10
20
30
40 45 50 55 [°C]
Temperatura d'esercizio
Temperatura ambientale per il funzionamento
Umidità atmosferica
Umidità relativa ≤ 95 %, senza condensa
Altitudine del luogo di installazione
Per i luoghi di installazione > 1000 m o a partire da 2000 m s.l.m. sono valide le
seguenti curve di riduzione:
Corrente d'uscita ammissibile Grandezze costrut- Tensione d'ingresso ammissibile
100
100
tive FX e GX
Grandezze
costruttive
A …F
%
85
80
0
1000 2000
3000 4000
Altitudine d'installazione in m s.l.m.
Figura 2-3
%
80
77
2000
0
1000
3000 4000
Altitudine d'installazione in m s.l.m.
Altitudine per l‘installazione
Urti e Vibrazioni
Si faccia attenzione a non far cadere e a non urtare bruscamente l'inverter. Non
installare l'inverter in punti in cui possa risultare esposto a vibrazioni costanti.
Resistenza meccanica secondo EN 60721-33
¾ Deflessione:
0,075 mm (10 ... 58 Hz)
¾ Accelerazione: 9,8 m/s2 (> 58 ... 200 Hz)
Radiazioni elettromagnetiche
Non installare l'inverter in prossimità di sorgenti di radiazioni elettromagnetiche.
24
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
2 Installazione
Inquinamento atmosferico
Non installare l'inverter in ambienti che contengano inquinanti atmosferici quali
polveri, gas corrosivi o simili.
Acqua
Si abbia cura di posizionare l'inverter a distanza da zone in cui si potrebbe
bagnare, ad esempio si eviti l'installazione al di sotto di tubi soggetti a fenomeni di
condensa. Si eviti di installare l'inverter in luoghi soggetti ad eccessiva umidità e
condensa.
Installazione e raffreddamento
AVVERTENZA DI CAUTELA
Gli inverter NON DEVONO essere montati in posizione orizzontale.
I convertitori si possono montare uno accanto all’altro senza alcuna distanza
laterale. Se si montano uno sopra l’altro, non si devono superare le condizioni
ambientali consentite per il flusso di aspirazione e i ventilazione.
Indipendentemente da ciò, si devono mantenere le seguenti distanze minime:
¾ Grandezza costruttiva A, B, C
sopra e sotto 100 mm
¾ Grandezza costruttiva D, E
sopra e sotto 300 mm
¾ Grandezza costruttiva F
sopra e sotto 350 mm
¾ Grandezza costruttiva FX, GX
sopra 250 mm
sotto 150 mm
davanti 40 mm (FX), 50 mm (GX)
In queste zone non deve essere montato nessun apparecchio che può influenzare
negativamente il flusso dell'aria di raffreddamento. Fare in modo che le aperture di
sfiato del convertitore non vengano bloccate.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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25
2 Installazione
2.3
Edizione 10/06
Installazione meccanica
ALLARME
¾ Per assicurarne la sicurezza di funzionamento, l'apparecchiatura deve essere
installata e messa in servizio da personale qualificato e nella stretta osservanza
delle avvertenze riportate dal presente manuale operativo.
¾ Si seguano, inoltre, scrupolosamente le norme di sicurezza generali e locali
nonché le regole di sicurezza concernenti il lavoro su impianti operanti a
tensioni pericolose (quali, ad esempio, le norme EN 50178), come pure le
vigenti prescrizioni in merito al corretto impiego di attrezzi e dispositivi di
protezione personale.
¾ I morsetti di allacciamento alla rete ed i terminali in c.c. del motore possono
essere sotto pericolose tensioni anche nel caso in cui l'inverter sia disattivato;
prima di effettuare interventi di installazione, attendere 5 minuti dopo la
disattivazione.
¾ I convertitori si possono montare uno accanto all’altro senza alcuna distanza
laterale. Se si montano uno sopra l’altro, non si devono superare le condizioni
ambientali consentite per il flusso di aspirazione e i ventilazione. Indipendentemente da ciò, si devono mantenere le seguenti distanze minime:
♦ Grandezza costruttiva A, B, C
sopra e sotto 100 mm
♦ Grandezza costruttiva D, E
sopra e sotto 300 mm
♦ Grandezza costruttiva F
sopra e sotto 350 mm
♦ Grandezza costruttiva FX, GX
sopra 250 mm
sotto 150 mm
davanti 40 mm (FX), 50 mm (GX)
¾ Se la copertura frontale (Grandezze costruttive FX e GX) è stata rimossa la
ventola non è protetta e quindi, quando il ventilatore è in funzione, sussiste il
pericolo di infortuni.
¾ IP20 offre solo la protezione contro il contatto diretto. Questo apparecchio deve
quindi essere montato in un rispettivo armadio di protezione.
Rimozione dal pallet di trasporto (solo per le grandezze costruttive FX e GX)
Per il trasporto, l’inverter (convertitore) è fissato sopra un pallet mediante due
angolari di acciaio.
AVVERTENZA
Osservare, che il baricentro dell’inverter non si trova al centro dell‘apparecchio.
Durante il sollevamento dal pallet l’apparecchio può improvvisamente cambiare la
sua posizione e girarsi.
1. Fissare la fune della gru di sollevamento agli occhielli dell’inverter (2 occhielli,
si veda Figura 2-9 e Figura 2-10).
2. Rimuovere le due viti di fissaggio dal lato superiore della copertura frontale.
3. Allentare il collegamento a vite degli angolari di acciaio dal pallet di trasporto e
sollevare l'inverter dallo stesso.
4. Dopo aver eseguito il montaggio e il collegamento dell'inverter nella parte
inferiore dello sportello, fissare le due viti di bloccaggio della copertura frontale.
26
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
2 Installazione
Grandezze costruttive A … F
a
construttiv
aA
a
construttiv
aB
a
construttiv
aC
Ø 5.5 mm
0.22"
Ø 4.8 mm
0.19"
55 mm
2.2"
204 mm
8.03"
174 mm
6.85"
160 mm
6.30"
138 mm
5.43"
Ø 4.5 mm
0.17"
174 mm
6.85"
Grandezz
a
construttiv
aF
Grandezz
a
construttiv
aE
Grandezz
a
construttiv
aD
Ø 17.5 mm
0.68"
Ø 17.5 mm
0.68"
Ø 15 mm
0.59"
486 mm
19.13"
616.4 mm
24.27"
810 mm
31.89"
con
filtro
1110 mm
43.70"
235 mm
9.25"
235 mm
9.25"
300 mm
11.81"
Figura 2-4
Dime di foratura per il modello MICROMASTER 440, Grandezze costruttive A ... F
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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2 Installazione
Edizione 10/06
Grandezza costruttiva FX
Figura 2-5
28
Misure di montaggio per il MICROMASTER 440, Grandezza costruttiva FX
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
2 Installazione
Grandezza costruttiva GX
Figura 2-6
Misure di montaggio per il MICROMASTER 440, Grandezza costruttiva GX
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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2 Installazione
Tabella 2-1
Grandezza
costruttiva
Edizione 10/06
Dimensioni e coppie di serraggio del modello MICROMASTER 440
Dimensioni di ingombro
Metodo di fissaggio
Coppia di
serraggio
A
mm
73 x 173 x 149
Larghezza x
Altezza x
Pollici 2,87 x 6,81 x 5,87
Profondità
2 bulloni M4
2 dadi M4
2 rondelle M4
o montaggio su guida profilata
2,5 Nm
con rondelle
inserite
B
149 x 202 x 172
Larghezza x mm
Altezza x
Pollici 5,87 x 7,95 x 6,77
Profondità
4 bulloni M4
4 dadi M4
4 rondelle M4
2,5 Nm
con rondelle
inserite
C
185 x 245 x 195
Larghezza x mm
Altezza x
Pollici 7,28 x 9,65 x 7,68
Profondità
4 bulloni M5
4 dadi M5
4 rondelle M5
2,5 Nm
con rondelle
inserite
D
275 x 520 x 245
Larghezza x mm
Altezza x
Pollici 10,82 x 20,47 x 9,65
Profondità
4 bulloni M8
4 dadi M8
4 rondelle M8
3,0 Nm
con rondelle
inserite
E
275 x 650 x 245
Larghezza x mm
Altezza x
Pollici 10,82 x 25,59 x 9,65
Profondità
4 bulloni M8
4 dadi M8
4 rondelle M8
3,0 Nm
con rondelle
inserite
F
350 x 850 mm x 320
Larghezza x mm
Altezza con filtro 1150
Altezza x
13,78
x 33,46 x 12,60
Profondità
Pollici
Altezza con filtro 45,28
4 bulloni M8
4 dadi M8
4 rondelle M8
3,0 Nm
con rondelle
inserite
FX
326 x 1400 x 356
Larghezza x mm
Altezza x
Pollici 12,80 x 55,12 x 12,83
Profondità
6 bulloni M8
6 dadi M8
6 rondelle M8
13 Nm +30 %
con rondelle
inserite
GX
326 x 1533 x 545
Larghezza x mm
Altezza x
Pollici 12,80 x 60,35 x 21,46
Profondità
6 bulloni M8
6 dadi M8
6 rondelle M8
13 Nm +30 %
con rondelle
inserite
30
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
2.3.1
2 Installazione
Montaggio su guida profilata per grandezza costruttiva A
Installazione dell'inverter sulla guida profilata da 35 mm (EN 50022)
1. Installare l'inverter sulla guida profilata
avvalendosi dello aggancio superiore.
2. Premere il meccanismo di sgancio verso il
basso utilizzando un cacciavite piatto e far
scattare l’inverter nell’aggancio inferiore della
guida profilata.
Rimozione dell'inverter dalla guida profilata
1. Avvalersi di un cacciavite per azionare il meccanismo di sgancio dell'inverter.
2. Premere leggermente con il cacciavite per liberare l'aggancio inferiore della
guida profilata.
3. Sollevare l'inverter dalla guida profilata.
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31
2 Installazione
2.3.2
Edizione 10/06
Montaggio delle opzioni di comunicazione e/o dell’unità di
analisi dell’encoder
Grandezze costruttive A … F
NOTA
Se vengono montate le opzioni unità PROFIBUS, unità DeviceNet, unità opzionale
CANopen e/o unità di analisi dell’encoder, è necessario aumentare la profondità di
montaggio dell’inverter!
Il procedimento è descritto nelle rispettive istruzioni per l’uso.
Grandezze costruttive FX e GX
La copertura frontale del MICROMASTER 440 è strutturata in maniera tale, che
l'unità di comando (nel caso standard l‘SDP) chiuda quasi a livello con l'apertura
della copertura frontale.
Nel caso in cui nel box elettronico debba essere montato un ulteriore modulo
opzionale, la posizione di tutto il box elettronico deve essere spostata verso la
parte posteriore.
Montaggio nel box elettronico
¾ Rimuovere la copertura frontale:
• Rimuovere 2 viti del lato inferiore della copertura frontale.
• Estrarre la copertura frontale sollevandola verso l'alto.
¾ Rimuovere le viti di bloccaggio del box elettronico.
¾ Avvitare saldamente il box elettronico della corretta posizione di montaggio
corrispondentemente alla Figura 2-7.
¾ Montare i moduli opzionali.
Montaggio posizione 2
Montaggio posizione 1
Montaggio standard
Montaggio standard
Montaggio posizione 1
Montaggio posizione 2
Figura 2-7
32
Opzionali per il box elettronico
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Edizione 10/06
2.4
2 Installazione
Installazione elettrica
ALLARME
L'inverter deve essere sempre collegato a terra.
¾ Per assicurarne la sicurezza di funzionamento, l'apparecchiatura deve essere
installata e messa in servizio da personale qualificato e nella stretta osservanza
delle avvertenze riportate dalle presenti istruzioni operative.
¾ Si seguano inoltre scrupolosamente le norme generali e regionali di sicurezza e
installazione in merito agli interventi su impianti operanti a tensioni pericolose
(quali, ad esempio, le norme EN 50178), come pure le vigenti prescrizioni in
merito al corretto impiego di attrezzi e dispositivi di protezione personale.
¾ Non impiegare mai apparecchiature di test per isolamento dell'alta tensione su
cavi collegati all'inverter.
¾ I morsetti di allacciamento alla rete ed i morsetti in c.c. del motore possono
essere sotto pericolose tensioni anche nel caso in cui l'inverter sia disattivato;
prima di effettuare interventi di installazione, attendere 5 minuti dopo la
disattivazione.
¾ Se la copertura frontale (Grandezze costruttive FX e GX) è stata rimossa la
ventola non è protetta e quindi, quando il ventilatore è in funzione, sussiste il
pericolo di infortuni.
ATTENZIONE
I cavi delle tensioni ausiliarie, della tensione di rete e dei motori si devono posare
separatamente. Non è consentito posarli nella stessa canalina
portacavo/d’installazione.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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33
2 Installazione
2.4.1
Edizione 10/06
Generalità
ALLARME
L'inverter deve essere sempre collegato a terra. Se l'inverter non viene
correttamente collegato a terra, all'interno dell'unità si potrebbero verificare
condizioni estremamente pericolose, tali da dimostrarsi potenzialmente fatali.
Funzionamento con alimentazioni (IT) non collegate a terra
Con filtro
Non è consentito utilizzare i convertitori MICROMASTER 4 con filtro integrato in
reti senza messa a terra.
Senza filtro
Nelle reti non messe a terra, occorre neutralizzare il condensatore a 'Y'
nell'apparecchio. La procedura è descritta negli allegati D.
Se il MICROMASTER deve funzionare nella fase di ingresso o uscita in reti prive di
messa a terra anche in presenza di un cortocircuito verso terra, è necessario
installare una bobina di uscita.
Funzionamento con interruttore automatico a corrente residua (RCD) (Grandezze
costruttive A … F)
Se è installato un RCD (sempre designato come ELCB o RCCB), gli inverter
funzioneranno senza disattivarsi per il disturbo, a patto tuttavia che:
¾ Venga impiegato un RCD di tipo B.
¾ Il limite di intervento dell'RCD sia di 300 mA.
¾ Il neutro del circuito di alimentazione sia collegato a terra.
¾ Ogni RCD serva un unico inverter.
¾ I cavi di uscita siano di lunghezza inferiore a 50 m (schermati) o 100 m (non
schermati).
NOTA
Gli interruttori differenziali devono proteggere l'impianto dalle componenti di
corrente continua presenti nella corrente di guasto. Essi devono inoltre essere in
grado di scaricare brevemente i picchi di corrente impulsiva. Si consiglia di
proteggere separatamente il convertitore di frequenza.
Rispettare le direttive nazionali (ad es. le direttive BDE in Germania) e quelle
dell'ente elettrico locale!
34
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
2.4.2
2 Installazione
Connessioni dell’alimentazione e del motore
ALLARME
L'inverter deve essere sempre collegato a terra.
¾ Isolare l'alimentazione elettrica di rete prima di eseguire o modificare
connessioni.
¾ Accertarsi che l'inverter sia configurato per il corretto tipo di alimentazione
elettrica: i MICROMASTER non devono essere collegati a tensioni di
alimentazione superiori.
¾ Se sono collegati motori sincroni o in caso di allacciamento in parallelo di
diversi motori, l'inverter dovrà essere azionato con funzioni di controllo V/f
(P1300 = 0, 2 o 3).
AVVERTENZA DI CAUTELA
Dopo aver collegato i cavi di alimentazione e del motore ai rispettivi terminali,
accertarsi che i pannelli frontali siano stati correttamente riposizionati prima di
fornire tensione all'unità!
ATTENZIONE
¾ Accertarsi che tra la sorgente di alimentazione e l'inverter siano collegati gli
appositi interruttori di potenza/fusibili dell'adeguata intensità nominale di
corrente (vedi Tabella 5-5).
¾ Utilizzare esclusivamente conduttori di rame a Classe 1 60/75oC (per la conformità a norme UL). Per le coppie di serraggio si veda Tabella 5-2.
Funzionamento con cavi lunghi
Il funzionamento è garantito senza limitazioni alle seguenti condizioni:
Forme costruttive
A ... F
FX e GX
Schermato
50 m
100 m
Non schermato
100 m
150 m
Se si utilizzano bobine di uscita del catalogo DA 51.2, le lunghezze dei cavi
ammesse sono le seguenti:
Tensione di
rete
200 V …
240 V ± 10%
Forme
costruttive
A…F
A…B
C
Schermato
200 m
150 m
200 m
200 m
300 m
100 m
200 m
Non schermato
300 m
225 m
300 m
300 m
450 m
150 m
300 m
380 V … 400 V ± 10 %
401 V … 480 V ± 10 %
D … F FX, GX A … C D … F FX, GX
500 V … 600 V
± 10%
C
D…F
300 m
100 m
200 m
450 m
150 m
300 m
CAUTELA
Se si impiegano bobine di uscita e filtri LC, è ammesso solo il funzionamento con
frequenza impulsi di 4 kHz. Occorre garantire che siano disattivate anche le
limitazioni automatiche della frequenza impulsi.
Impostazioni obbligatorie dei parametri se si utilizza una bobina di uscita:
P1800 = 4 kHz , P0290 = 0 oppure 1.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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35
2 Installazione
Edizione 10/06
Accesso ai morsetti di alimentazione e ai morsetti del motore
Rimuovendo le pannelli frontali si può accedere ai morsetti di alimentazione e a
quelli del motore (si veda alla Figura 2-8 oppure la Figura 2-10). Vedi anche
appendice B.
Quando sono state rimosse le pannelli frontali e quindi i morsetti sono accessibili, i
morsetti di alimentazione e del motore devono essere collegati come rappresentato
nella Figura 2-11.
Collegamento dell’unità frenante per le grandezze costruttive FX e GX
Nel lato superiore dell'inverter (convertitore) è stato previsto un foro passante per
l'accesso alle connessioni del circuito intermedio. A queste connessioni può essere
allacciata una unità di frenatura esterna (vedere il catalogo DA65.11 oppure
DA65.10). La posizione era presentata nella Figura 2-9 oppure nella Figura 2-10.
La sezione massima di connessione è di 50 mm², tuttavia solo a condizione che il
punto per la connessione crimp dell’ancoraggio per il cavo sia provvisto, dal lato
apparecchio, di tubicino isolante restringibile. Questo provvedimento è importante
per garantire le necessarie vie per l'aria e di dispersione.
36
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
Figura 2-8
2 Installazione
Morsetti di collegamento del MICROMASTER 440, Grandezze costruttive A … F
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2 Installazione
Edizione 10/06
Occhielli di sollevamento agli
Supporto schermo
cavo di rete PE
Passaggio per fase
U1/L1, V1/L2, W1/L3
Passaggio per DCPA, DCNA
(unità di frenata esterna)
Allacciamento
Fase U1/L1, V1/L2, W1/L3
Connessione con il
condensatore Y
Allacciamento DCPA, DCNA
unità frenante esterna
Asta di regolazione superiore
Vite di fissaggio superiore
Connessione per filtro du/dt
DCPS, DCNS
Status Display Panel
Box elettronico
Asta di regolazione inferiore
Vite di fissaggio inferiore
Viti ventilatore
Ventilatore
Piastrine schermatura
conduttori comando
Fusibili ventilatore
Adattamento trasformatore
Allacciamento
Phase U2, V2, W2
Allacciamento schermatura
conduttore PE motore
Figura 2-9
38
Panoramica connessioni del MICROMASTER 440, Grandezza costruttiva FX
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
2 Installazione
Occhielli di sollevamento agli
Supporto schermo
cavo di rete PE
Passaggio per fase
U1/L1, V1/L2, W1/L3
Passaggio per DCPA, DCNA
(unità di frenata esterna)
Allacciamento
Fase U1/L1, V1/L2, W1/L3
Connessione con il
condensatore Y
Allacciamento DCPA, DCNA
unità frenante esterna
Asta di regolazione superiore
Vite di fissaggio superiore
Connessione per filtro du/dt
DCPS, DCNS
Status Display Panel
Box elettronico
Asta di regolazione inferiore
Vite di fissaggio inferiore
Viti ventilatore
Ventilatore
Piastrine schermatura
conduttori comando
Fusibili ventilatore
Adattamento trasformatore
Allacciamento
Phase U2, V2, W2
Allacciamento schermatura
conduttore PE motore
Figura 2-10
Panoramica connessioni del MICROMASTER 440, Grandezza costruttiva GX
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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2 Installazione
Edizione 10/06
Grandezze costruttive A … F
L3
L2
L1
N
Monofase
Contattore
Bobina
d'induttanza
filtro di rete
Filtro
opzionale
MICROMASTER 1)
MOTORE
Fusible
L/L1
U
V
N/L2 W
PE
PE
PE
Trifase
L3
L2
L1
Contattore
Bobina
d'induttanza
filtro di rete
Filtro
opzionale
MICROMASTER 1)
MOTORE
Fusible
L3
U
L2
V
L1
W
PE
PE
PE
1) con e senza filtro
Grandezze costruttive FX e GX
Trifase
L3
L2
L1
Contattore
Filtro
opzionale
Bobina
d'induttanza
filtro di rete
MICROMASTER 2)
MOTORE
Fusible
L3
U
L2
V
L1
W
PE
PE
3)
2) senza filtro
3) La messa a terra della bobina di filtro si deve eseguire tramite i punti contrassegnati
Figura 2-11
40
Connessione motore e alimentazione
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
2 Installazione
Adattamento della tensione del ventilatore per le grandezze costruttive FX e GX
Per l'adattamento della tensione di rete disponibile a quella del ventilatore è stato
montato un trasformatore.
La connessione dei morsetti del lato primario del trasformatore eventualmente
deve essere cambiata corrispondentemente alla tensione di rete presente.
0V 1L380V
1L400V 1L440V
1L480V
-
Cambiare i collegamenti a seconda della tensione in ingresso
Figura 2-12
Adattamento della tensione del ventilatore
ATTENZIONE!
Se la connessione non viene eseguita con i corretti morsetti, corrispondentemente
alla tensione di rete effettiva, possono bruciarsi i fusibili del ventilatore.
Fusibili di ricambio per il ventilatore
Modello apparecchio Fusibili (quantità 2)
Fusibile consigliato
FX (90 kW CT)
1 A / 600 V / ritardato
Cooper-Bussmann FNQ-R-1, 600 V
o fusibile compatibile
FX (110 kW CT)
2,5 A / 600 V / ritardato
Ferraz Gould Shawmut ATDR2-1/2, 600 V
o fusibile compatibile
GX (132-200 kW CT)
4 A / 600 V / ritardato
Ferraz Gould Shawmut ATDR4, 600 V
o fusibile compatibile
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
41
2 Installazione
2.4.3
Edizione 10/06
Morsetti di comando
Sezioni ammesse dei cavi: 0.08 … 2.5 mm2 (AWG: 28 … 12)
Morsetto
Denominazione
Funzione
1
-
Uscita +10 V
2
-
Uscita 0 V
3
ADC1+
Ingresso analogico 1 (+)
4
ADC1-
Ingresso analogico 1 (-)
5
DIN1
Ingresso digitale 1
6
DIN2
Ingresso digitale 2
7
DIN3
Ingresso digitale 3
8
DIN4
Ingresso digitale 4
9
-
Uscita isolata +24 V / max. 100 mA
10
ADC2+
Ingresso analogico 2 (+)
11
ADC2-
Ingresso analogico 2 (-)
12
DAC1+
Uscita analogica 1 (+)
13
DAC1-
Uscita analogica 1 (-)
14
PTCA
Collegamento per PTC / KTY84
15
PTCB
Collegamento per PTC / KTY84
16
DIN5
Ingresso digitale 5
17
DIN6
Ingresso digitale 6
18
DOUT1/NC
Uscita digitale 1 / contatto normalmente chiuso
19
DOUT1/NO
Uscita digitale 1 / contatto normalmente aperto
20
DOUT1/COM
Uscita digitale 1 / contatto di commutazione
21
DOUT2/NO
Uscita digitale 2 / contatto normalmente aperto
22
DOUT2/COM
Uscita digitale 2 / contatto di commutazione
23
DOUT3/NC
Uscita digitale 3 / contatto normalmente chiuso
24
DOUT3/NO
Uscita digitale 3 / contatto normalmente aperto
25
DOUT3/COM
Uscita digitale 3 / contatto di commutazione
26
DAC2+
Uscita analogica 2 (+)
27
DAC2-
Uscita analogica 2 (-)
28
-
Uscita isolata 0 V / max. 100 mA
29
P+
Collegamento RS485
30
N-
Collegamento RS485
Figura 2-13
Morsetti di comando del
MICROMASTER 440
Una descrizione dettagliata degli ingressi e delle uscite è contenuta nel paragrafo
3.6.
42
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2.4.4
2 Installazione
Indicazioni per evitare le interferenze elettromagnetiche (EMI)
Gli inverter sono concepiti per il funzionamento in ambienti industriali,
generalmente soggetti ad elevati livelli di Interferenze ElettroMagnetiche (EMI). Di
solito, il ricorso a valide e corrette procedure di installazione garantirà il
funzionamento sicuro e senza problemi delle unità. Nel caso in cui si verifichino
problemi, seguire le direttive qui oltre riportate.
Provvedimenti da mettere in atto
¾ Accertarsi che tutte le apparecchiature nell'armadio siano correttamente
collegate a terra mediante conduttori di terra corti e di sezione adeguata,
collegati ad un punto centrale comune o ad una sbarra collettrice.
¾ Verificare che qualsiasi apparecchiatura di controllo collegata all'inverter (come
ad esempio un PLC) sia allacciata alla stessa connessione di terra o allo
stesso punto centrale dell'inverter tramite un collegamento il più breve
possibile e di sezione adeguata.
¾ Collegare i conduttori di terra provenienti dai motori controllati dall'inverter,
direttamente alla presa di terra (PE) dell'inverter associato.
¾ Sono da preferirsi conduttori piatti (a treccia) in quanto presentano una minore
impedenza alle alte frequenze.
¾ Troncare nettamente le estremità del cavo, mantenendo più corto possibile il
tratto a nudo dei fili.
¾ Separare il più possibile i conduttori di comando dai conduttori di
alimentazione, ricorrendo a canaline separate
¾ Ove possibile ricorrere a conduttori schermati per le connessioni della
circuiteria di comando.
¾ Accertarsi che i contattori nell'armadio siano protetti dai disturbi, sia mediante
gruppi RC per i contattori in c.a. sia mediante diodi ad "effetto volano" per i
contattori in c.c. montati sulle bobine. A tal fine risultano efficaci anche i
soppressori a varistore. Ciò risulta particolarmente importante quando i
contattori sono controllati dal relè dell'inverter.
¾ Per il motore avvalersi di connessioni schermate o protette e collegare a
massa la schermatura su entrambe le estremità avvalendosi dei morsetti
serracavo.
ALLARME
Nell'installazione degli inverter si abbia cura di non scostarsi dalle relative norme
di sicurezza!
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43
2 Installazione
2.4.5
Edizione 10/06
Metodi di schermatura
Grandezze costruttive A, B e C
Per le grandezze costruttive A, B e C viene fornita su richiesta la piastra opzionale
di adduzione dei cavi. Tale piastra consente l'agevole ed efficace collegamento
delle necessarie schermature. Si vedano a tal fine le istruzioni di installazione
della piastra di adduzione dei cavi nel CD-ROM della documentazione fornito con
MICROMASTER 440.
Schermatura senza piastra opzionale di adduzione dei cavi
Ove non si disponesse di una piastra di adduzione dei cavi, l'inverter potrà essere
schermato seguendo la procedura illustrata alla Figura 2-14.
1
2
3
4
5
6
7
Ingresso alimentazione di rete
Cavo dei segnali di comando
Cavo motore
Filtro sul basamento
Piastra metallica di supporto
Avvalersi di appositi morsetti per fissare saldamente alla piastra metallica di supporto le schermature del cavo
motore e del cavo dei segnali di comando.
Cavo di schermatura
Figura 2-14
44
Direttive di cablaggio per contenere gli effetti delle EMI
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Edizione 10/06
2 Installazione
Grandezze costruttive D ed E
La piastra di collegamento delle schermature è installata in fabbrica. Se lo spazio
per l'installazione è esiguo, la schermatura del cavo motore può essere collegata
anche esternamente all'armadio, come mostrato ad es. nella Figura 2-14.
Grandezza costruttiva F
La piastra di collegamento delle schermature per il cavo di controllo è installata in
fabbrica.
Apparecchi senza filtro: La schermatura del cavo motore deve essere collegata
esternamente all'armadio, come mostrato ad es. nella
Figura 2-14.
Apparecchi con filtro: La piastra di collegamento delle schermature per il cavo
motore è installata in fabbrica.
Grandezze costruttive FX e GX
Applicare le schermature del cavo di controllo ai supporti indicati nello schema di
collegamento (vedere Figura 2-9 e la Figura 2-10) assicurando un'ampia superficie
di contatto. Intrecciare le schermature dei cavi motore e fissarle mediante vite al
connettore PE per il cavo motore.
Con l’impiego di un filtro EMC è necessaria l’applicazione di una bobina di
reattanza di commutazione. Le schermature dei conduttori vengono fissate nelle
superfici di montaggio metalliche, possibilmente in prossimità dei componenti.
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45
2 Installazione
46
Edizione 10/06
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3
3 Funzioni
Funzioni
Questo capitolo contiene:
¾ Spiegazioni sui parametri del MICROMASTER 440
¾ Una sintesi della struttura dei parametri del MICROMASTER 440
¾ Una descrizione degli elementi di visualizzazione e di comando e della
comunicazione
¾ Uno schema a blocchi del MICROMASTER 440
¾ Una sintesi delle diverse possibilità di messa in servizio
¾ Una descrizione degli ingressi e delle uscite
¾ Possibilità di controllo e comando del MICROMASTER 440
¾ Una descrizione delle diverse funzioni del MICROMASTER 440 e della loro
realizzazione
¾ Spiegazioni e avvertenze sulle funzioni di protezione
3.1
3.1.1
3.1.2
3.1.2.1
3.1.2.2
3.1.2.3
3.1.3
3.1.4
Parametri ................................................................................................................ 51
Parametri di impostazione/osservazione e attributi dei parametri.......................... 51
Connessione di segnali (tecnologia BICO)............................................................. 57
Selezione sorgente comando P0700 / sorgente valore rif. di frequenza P1000 .... 57
Selezione sorgente di comando / valore di riferimento P0719 ............................... 59
Tecnologia BICO..................................................................................................... 60
Record di dati.......................................................................................................... 63
Grandezze di riferimento ........................................................................................ 68
3.2
3.2.1
3.2.2
3.2.3
3.2.4
Pannelli di comando per MICROMASTER ............................................................. 70
Descrizione del BOP (Basic Operator Panel)......................................................... 70
Descrizione dell'AOP (Advanced Operator Panel) ................................................. 71
I tasti e le loro funzioni sul pannello operatore (BOP / AOP) ................................. 72
Modificare i parametri con il pannello di comando ................................................. 73
3.3
Schema a blocchi.................................................................................................... 74
3.4
Impostazione di fabbrica......................................................................................... 75
3.5
3.5.1
3.5.2
3.5.3
3.5.4
3.5.5
3.5.6
3.5.7
3.5.7.1
3.5.7.2
3.5.7.3
3.5.7.4
3.5.7.5
3.5.7.6
Messa in servizio .................................................................................................... 77
Impostazione 50/60-Hz ........................................................................................... 79
Collegamento del motore........................................................................................ 80
Messa in servizio rapida ......................................................................................... 83
Calcolo dei dati motore / regolazione ..................................................................... 88
Identificazione dati del motore ................................................................................ 91
Corrente di magnetizzazione .................................................................................. 95
Messa in servizio applicativa .................................................................................. 97
Interface en serie (USS) ......................................................................................... 97
Selección fuente de ordenes .................................................................................. 98
Entrada digital (DIN) ............................................................................................... 98
Salida digital (DOUT) .............................................................................................. 99
Selecc. consigna de frecuencia ............................................................................ 100
Entrada analógica (ADC)...................................................................................... 101
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47
3 Funzioni
Edizione 10/06
3.5.7.7
3.5.7.8
3.5.7.9
3.5.7.10
3.5.7.11
3.5.7.12
3.5.7.13
3.5.7.14
3.5.7.15
3.5.7.16
3.5.7.17
3.5.7.18
3.5.7.19
3.5.7.20
3.5.7.21
3.5.8
3.5.9
Salida analógica (DAC) ........................................................................................ 102
Potenziometro motore (MOP)............................................................................... 103
Frequenza fissa (FF)............................................................................................. 104
JOG....................................................................................................................... 105
Generatore di rampa (HLG).................................................................................. 106
Frequenze di riferimento/limite ............................................................................. 107
Protezione del convertitore ................................................................................... 108
Protezione del motore........................................................................................... 108
Encoder di velocità................................................................................................ 110
Controllo V/f .......................................................................................................... 111
Regolazione orientata al campo ........................................................................... 113
Funzioni specifiche del convertitore...................................................................... 118
Record di dati comandi e azionamento ................................................................ 127
Parametri di diagnosi ............................................................................................ 130
Conclusione della messa in servizio..................................................................... 131
Messa in servizio di serie...................................................................................... 132
Reset parametri su impostazione di fabbrica ....................................................... 133
3.6
3.6.1
3.6.2
3.6.3
3.6.4
Ingressi/uscite ....................................................................................................... 135
Ingressi digitali (DIN)............................................................................................. 135
Uscite digitali (DOUT) ........................................................................................... 138
Ingressi analogici (ADC) ....................................................................................... 140
Uscite analogiche (DAC) ...................................................................................... 142
3.7
3.7.1
3.7.1.1
3.7.1.2
3.7.1.3
Comunicazione ..................................................................................................... 144
Interfaccia seriale universale (USS) ..................................................................... 146
Specifica protocollo e costruzione bus ................................................................. 148
Struttura dei dati utili ............................................................................................. 155
Struttura del bus USS tramite COM-Link (RS485) ............................................... 164
3.8
Frequenze fisse (FF)............................................................................................. 167
3.9
Potenziometro motore (MOP)............................................................................... 170
3.10
Comandi JOG a impulsi ........................................................................................ 172
3.11
3.11.1
3.11.1.1
3.11.1.2
3.11.1.3
Controller PID (regolatore tecnologico) ................................................................ 173
Regolatore PID ..................................................................................................... 175
PID per potenziometro motore (PID-MOP)........................................................... 177
PID valoredi riferimento fisso (PID-FF)................................................................. 178
Regolazione ballerino PID .................................................................................... 179
3.12
3.12.1
3.12.2
3.12.3
3.12.4
Canale valore di riferimento.................................................................................. 181
Somma e modifica del valore di riferimento frequenza (AFM) ............................. 181
Generatore di rampa (RFG).................................................................................. 183
Funzioni di OFF/frenatura..................................................................................... 186
Funzionamento manuale/automatico.................................................................... 189
3.13
Blocchi funzione liberi (FFB)................................................................................. 191
3.14
Freno di stazionamento motore (MHB)................................................................. 196
3.15
3.15.1
3.15.2
3.15.3
Freni elettronici ..................................................................................................... 202
Frenatura in c.c. .................................................................................................... 202
Freno Compound .................................................................................................. 205
Freno a resistenza ................................................................................................ 206
3.16
Riavviamento automatico (WEA).......................................................................... 211
48
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Edizione 10/06
3 Funzioni
3.17
Ripresa.................................................................................................................. 213
3.18
3.18.1
3.18.2
Regolazione Vdc................................................................................................... 215
Regolatore Vdc_max ............................................................................................ 215
Buffer cinetico (controller Vdc_min)...................................................................... 218
3.19
Rampa di decelerazione posizionante.................................................................. 219
3.20
3.20.1
3.20.2
Sorveglianze / Messaggi....................................................................................... 221
Sorceglianze generiche / Messaggi...................................................................... 221
Sorveglianza coppia di carico ............................................................................... 223
3.21
3.21.1
3.21.2
Protezione termica del motore e reazioni ai sovraccarichi ................................... 227
Modello termico del motore .................................................................................. 229
Sensore termico.................................................................................................... 230
3.22
3.22.1
3.22.2
Protezione della parte di potenza ......................................................................... 232
Sorveglianza generica di sovraccarico ................................................................. 232
Sorveglianze termiche e reazioni ai sovraccarichi................................................ 233
3.23
3.23.1
3.23.1.1
3.23.1.2
3.23.1.3
3.23.1.4
3.23.1.5
3.23.2
3.23.2.1
3.23.2.2
3.23.2.3
3.23.2.4
3.23.2.5
Procedimenti di comando e regolazione............................................................... 235
Controllo V/f .......................................................................................................... 235
Aumento della tensione ........................................................................................ 237
Compensazione dello scorrimento ....................................................................... 239
Attenuazione della risonanza V/f .......................................................................... 240
Controllo V/f con Flux Current Control (FCC)....................................................... 241
Limitazione di corrente (regolatore Imax) ............................................................. 242
Regolazione vettoriale .......................................................................................... 243
Regolazione vettoriale senza trasduttore di velocità (SLVC) ............................... 245
Regolazione vettoriale con trasduttore di velocità (VC)........................................ 247
Regolatore di velocità ........................................................................................... 248
Regolazione di coppia .......................................................................................... 253
Limitazione del valore di riferimento coppia ......................................................... 254
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49
3 Funzioni
Edizione 10/06
PERICOLO
¾ Gli inverter MICROMASTER lavorano con tensioni alte.
¾ Nel funzionamento di apparecchi elettrici, determinate parti di questi apparecchi
sono ineluttabilmente sotto tensione pericolosa.
¾ I seguenti terminali possono essere sotto pericolose tensioni anche nel caso in
cui l'inverter non sia in funzione:
− i terminali a rete L/L1, L1, N/L2, L2, L3 ovvero U1/L1, V1/L2, W1/L3
− i terminali motore U, V, W ovvero U2, V2, W2
− e, a seconda della forma costruttiva, i morsetti DC+/B+, DC-, B-, DC/R+
ovvero DCPS, DCNS, DCPA, DCNA
¾ I dispositivi di arresto d'emergenza secondo EN 60204 IEC 204 (VDE 0113)
devono essere funzionali in tutte le modalità operative del dispositivo di
controllo. Il reset del dispositivo di arresto d'emergenza non deve provocare il
riavvio incontrollato o indefinito.
¾ Nei casi in cui i cortocircuiti nel dispositivo di controllo possono provocare danni
materiali rilevanti o persino gravi lesioni fisiche (vale a dire cortocircuiti potenzialmente pericolosi), occorre prevedere ulteriori misure esterne o dispositivi,
atti a garantire o ottenere un funzionamento senza rischi, persino se si verifica
un cortocircuito (ad es. finecorsa indipendenti, interblocchi meccanici ecc.).
¾ Determinate impostazioni di parametri possono avere come effetto che il
convertitore si riavvii automaticamente dopo un guasto della tensione di
alimentazione.
¾ Per una protezione contro i sovraccarichi del motore, i parametri motore devono
essere configurati esattamente.
¾ L'apparecchio offre una protezione contro i sovraccarichi del motore interna
secondo UL508C, capitolo 42. Vedi P0610 e P0335, I2t è ON conformemente
all'impostazione di default. La protezione contro i sovraccarichi del motore può
essere assicurata anche da PTC esterno o KTY84.
¾ Questa apparecchiatura è adatta per l'impiego in circuiti capaci di fornire al
max. 10 kA (Grandezza costruttiva A ... C) o 42 kA (Grandezza costruttiva D ...
GX) simmetrici (rms) con una tensione massima di 230 V / 460 V / 575 V, se
protetto con fusibili del tipo H, J o K, un interruttore di potenza oppure una
derivazione motore autoprotetta (Per ulteriori dettagli vedi Appendice F).
¾ L'apparecchio non deve essere utilizzato come “dispositivo di arresto
d'emergenza" (vedi EN 60204, 9.2.5.4).
PRECAUZIONE
La messa in servizio può essere effettuata solamente da personale qualificato. Si
devono rispettare sempre in modo particolare le misure di sicurezza e le
segnalazioni.
50
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3 Funzioni
3.1
Parametri
3.1.1
Parametri di impostazione/osservazione e attributi dei parametri
Mediante i parametri, il convertitore viene adattato alla rispettiva applicazione. Ogni
parametro viene pertanto contrassegnato da un numero parametro, un testo di
parametro e da attributi specifici (ad es. per lettura, per scrittura, attributo BICO,
attributo gruppo, ecc.) Il numero parametro è un numero unico all'interno di un
sistema di azionamento. Al contrario, un attributo può essere assegnato più volte,
in modo che più parametri dispongano dello stesso attributo.
Nel MICROMASTER, l'accesso ai parametri è possibile mediante le seguenti unità
di comando:
¾ BOP (opzione)
¾ AOP (opzione)
¾ Tool PC per messa in servizio “DriveMonitor" o “STARTER". Questi tool PC
sono forniti su CD-ROM.
Una caratteristica distintiva principale dei parametri è il tipo di parametro.
Parametri
Lettura (r....)
Parametro
"normale" lettura
Figura 3-1
Uscita BICO
Scrittura/lettura- (P....)
Parametro "normale"
scrittura/lettura
Ingresso BICO
Tipi di parametro
Parametro d'impostazione
Scrittura e lettura, parametro "P"
Questi parametri vengono attivati/disattivati nelle singole funzioni e influenzano
direttamente il comportamento di una funzione. Il valore di questi parametri viene
memorizzato in una memoria non volatile (EEPROM), se è stata selezionata
l'opzione corrispondente (memorizzazione non volatile). Altrimenti, questi valori
vengono depositati in una memoria volatile (RAM) del processore e andranno persi
dopo una caduta di tensione o uno spegnimento/accensione.
Modalità di scrittura:
P0927
Parametro d'impostazione 927
P0748.1
Parametro d'impostazione 748 Bit 01
P0719[1]
Parametro d'impostazione 719 Indice 1
P0013[0...19] Parametro d'impostazione 13 con 20 indici (indice da 0 a 19)
Modalità di scrittura abbreviata
P0013[20]
Parametro d'impostazione 13 con 20 indici (indice da 0 a 19)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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51
3 Funzioni
Edizione 10/06
Parametro di osservazione
Solo lettura, parametro “r“
Questi parametri servono a visualizzare le dimensioni interne come ad esempio
stati o valori attuali. Sono indispensabili in particolare per la diagnostica.
Modalità di scrittura:
r0002
Parametro di osservazione 2
r0052.3
Parametro di osservazione 52 Bit 03
r0947[2]
Parametro di osservazione 947 indice 2
r0964[0...4]
Parametro di osservazione 964 con 5 indici (indice da 0 a 4)
Modalità di scrittura abbreviata
r0964[5]
Parametro di osservazione 964 con 5 indici (indice da 0 a 4)
NOTA
¾ Con l'indice viene definito un parametro (ad es.
P0013[20]) con
x elementi consecutivi (qui 20), dove x viene determinato
dal valore numerico dell'indice. Trasmettere al parametro
significa che un parametro indicizzato può ammettere più
valori. I valori vengono interpellati mediante i numeri di
parametro incluso il valore dell'indice (ad es. P0013[0],
P0013[1], P0013[2], P0013[3], P0013[4], ...).
I parametri indicizzati ad esempio vengono utilizzati per:
ƒ
ƒ
ƒ
P0013[0]
P0013[1]
P0013[2]
..
.
P0013[18]
P0013[19]
Gruppi dati di azionamento
Gruppi dati comando (CDS)
Sottofunzioni
Oltre ai numeri di parametro o al testo di parametro, ogni parametro di
impostazione e/o osservazione possiede diversi attributi, con i quali vengono
definite individualmente le caratteristiche del parametro. Nella tabella seguente
sono elencati gli attributi, utilizzati nel MICROMASTER.
Tabella 3-1
Gruppo di
attributi
Attributi dei parametri
Attributi
Tipi di dati
Il tipo di dati di un parametro stabilisce la massima fascia possibile di valori. Nel
MICROMASTER vengono utilizzati 3 tipi di dati, che rappresentano un valore intero
senza segno iniziale (U16, U32) o un valore con virgola mobile (float). La gamma di
valori viene frequentemente limitata da valore minimo, massimo (Min, Max) o dalle
dimensioni di inverter/motore.
U16
valore intero senza segno iniziale con una grandezza di 16 bit
max. gamma di valori: 0 .... 65535
U32
valore intero senza segno iniziale con una grandezza di 32 bit
max. campo di valori: 0 .... 4294967295
Virgola
mobile
52
Descrizione
un valore con virgola mobile preciso secondo il formato standard IEEE
+38
+38
max. campo di valori: -3.39e – +3.39e
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Edizione 10/06
Gruppo di
attributi
3 Funzioni
Attributi
Gamma di
valori
Descrizione
Il campo parametri indicato dal tipo di dati viene limitato dal valore minimo e massimo
(Min, Max) o dalle dimensioni di inverter/motore. Una messa in servizio facile sarà
quindi assicurata se i parametri possiedono un'impostazione (valore def). Questi
valori (Min, Def, Max) sono assegnati in modo fisso nel convertitore e non possono
essere modificati dall'utente.
Min
Def
Max
Unità
Nessuna indicazione di valore (ad es. parametro “r”)
valore minimo
impostazione
valore massimo
Sotto l'unità di un parametro, nel MICROMASTER si deve intendere l'unità di una
grandezza fisica (ad es. m, s, A). Le grandezze sono caratteristiche misurabili di
oggetti fisici, processi, stati e vengono rappresentate mediante simboli di formula (ad
es. U = 9V).
%
A
V
Ohm
us
ms
s
Hz
kHz
1/min
m/s
Nm
W
kW
Hp
kWh
°C
m
kg
°
Livello di
accesso
Senza dimensione
Percento
Ampere
Volt
Ohm
microsecondi
Millisecondi
Secondi
Hertz
Kilo-Hertz
Giri al minuto
Metri al secondo
Newton-metro
Watt
Kilowatt
Horse power
Kilowattora
Gradi Celsius
Metro
Kilogrammo
Grado (grado di angolo)
Il livello di accesso viene controllato dal parametro P0003. Nel BOP o AOP sono
quindi visibili solo i parametri nei quali il livello di accesso è minore o uguale al valore
assegnato nel parametro P0003. In DriveMonitor o STARTER, al contrario, sono
rilevanti solo i livelli di accesso 0 e 4. I parametri con livello di accesso 4 ad es. non
possono essere modificati se non è impostato il livello di accesso corrispondente.
Nella famiglia di apparecchi MICROMASTER sono realizzati i seguenti livelli di
accesso:
0
1
2
3
4
Lista param. definita da utente (Vedi il parametro P0013)
Accesso standard ai parametri usati più frequentemente
Accesso esteso, ad es. a funzioni I/O del convertitore.
Accesso per esperti solo per utenti esperti
Accesso di assistenza solo per personale di manutenzione autorizzato: protetta da
password.
Relativamente alla visibilità, si deve tener conto anche dell'appartenenza ai gruppi dei
singoli parametri. Il controllo avviene mediante il parametro P0004 (vedere
raggruppamento).
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53
3 Funzioni
Gruppo di
attributi
Edizione 10/06
Attributi
Raggruppamento
I parametri sono suddivisi in gruppi secondo la loro funzionalità. Ciò aumenta la
chiarezza e consente la ricerca veloce di un parametro. Inoltre, mediante il parametro
P0004 si può controllare la visibilità per BOP/AOP.
Campo parametri principale:
ALWAYS
INVERTER
MOTOR
0
2
3
Tutti i parametri
Parametri convertitore
Parametri motore
ENCODER
TECH_APL
COMMANDS
4
5
7
Trasduttore di velocità
Applicazioni tecnol. / unità
Comandi di controllo ingressi/uscite digitali
TERMINAL
SETPOINT
FUNC
CONTROL
COMM
ALARMS
TECH
8
10
12
13
20
21
22
Ingressi/uscite analogiche
Canale valori di riferimento e generatore di rampa
Funzioni convertitore
Controllo/comando motore
Comunicazione
Errore “segnalaz./sorveglianze"
Controller tecnol. (controller PID)
BICO
0200 .... 0299
0300 .... 0399 e
0600 .... 0699
0400 .... 0499
0500 .... 0599
0700 .... 0749 e
0800 .... 0899
0750 .... 0799
1000 .... 1199
1200 .... 1299
1300 .... 1799
2000 .... 2099
2100 .... 2199
2200 .... 2399
Descrizione per Binector Input (BI), Binector Output (BO), Connector Input (CI),
Connector Output (CO) o Connector Output / Binector Output (CO/BO) vedi capitolo
3.1.2.3
BI
BO
CI
CO
CO/BO
Record di
dati
Binector Input
Binector Output
Connector Input
Connector Output
Connector Output / Binector Output
Per la descrizione dei gruppi di dati comando (CDS) o gruppi dati azionamento (DDS)
vedi capitolo 3.1.3
CDS
DDS
ÄndStat
Gruppo dati comando
Gruppo dati azionamento
I parametri “P" possono essere modificati solo in funzione dello stato di azionamento.
Il valore del parametro non viene registrato se lo stato momentaneo non è elencato
nell'attributo di parametro “ÄndStat". Ad esempio, il parametro di messa in servizio
P0010 con l'attributo “CT" può essere modificato solamente nella messa in servizio
rapida “C" o in azionamento pronto “T", ma non nel funzionamento “U".
C
U
T
QC.
Messa in servizio rapida
Azionamento in funzione
Azionamento pronto
Questo attributo di parametro identifica se il parametro è contenuto nella messa in
servizio rapida (P0010=1).
No
Parametro non contenuto nella messa in servizio rapida
Sì
Parametro contenuto nella messa in servizio rapida
Attivo
Questo attributo è rilevante solo in collegamento con il BOP. L'attributo “Subito"
segnala che il valore viene registrato già con lo scorrimento (modifica del valore con
o
) . In particolare i parametri da utilizzare per le ottimizzazioni (ad es. aumento
continuo di corrente P1310 o costanti tempo filtro) hanno questa caratteristica. Nei
parametri con attributo “Dopo conferma" al contrario, il valore viene registrato solo
dopo l'azionamento del tasto
. Ne fanno parte ad es. i parametri nei quali i valori
parametrici hanno diverse impostazioni/significati (ad es. selezione della sorgente
valore rif. di frequenza P1000).
Subito
Dopo
conferma
54
Descrizione
Il valore diventa valido dopo lo scorrimento con
o
Il valore viene registrato solo mediante pressione di
.
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Nella lista parametri sono rappresentati gli attributi o i gruppi di attributi
nell'intestazione del parametro. Ciò viene rappresentato nella Figura 3-2 a modo di
esempio dal parametro P0305.
Indice
BICO (se disponibile)
P0305[3]
Corrente nominale motore
CStat
C
Gruppo-P: MOTORE
Raggruppamento
CStat
Figura 3-2
Livello di accesso
Tipo dati: Virgola mobile
Attivo: dopo conferma
Attivo
Tipi di dati
Unità A
M.mes rap. Sì
M.mes rap.
Unità
Min: 0.01
Def: 3.25
Max: 10000.00
Livello
1
Gamma di valori
Intestazione di parametro P0305
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La connessione tra livello di accesso P0003 e raggruppamento P0004 è
rappresentata schematicamente nella Figura 3-3.
Livello di accesso utente
P0003 = 1 Standard
2 Estesa
P0004 = 2, P0003 = 1
3 Esperto
Livello 1 dei parametri
4 Servizio
concernenti l'unità inverter
P0004 = 2
Unità inverter
P0004 = 2, P0003 = 2
P0004 = 0
(nessuna funzione di
filtro)
altrimenti accesso
diretto ai parametri.
Per BOP e AOP
dipende dal livello di
accesso selezionato
Livello 1 e 2 dei parametri
concernenti l'unità inverter
P0004 = 2, P0003 = 3
Livello 1, 2 e 3 dei parametri
concernenti l'unità inverter
P0004 = 2, P0003 = 4
Livello 1, 2, 3 e 4 dei parametri
concernenti l'unità inverter
P0004 = 22
Controller PID
P0004 = 21
Allarmi, segnalazioni
e anomalie
P0004 = 2
Unità inverter
P0200 ... P0299
P0004 = 3
P0003 = 1
Dati motore
P0300 ... P0399
P0600 ... P0699
P0003 = 2
P0004 = 20
Comunicazione
P2000 ... P2099
P0003 = 3
P0003 = 4
P0004 = 4
Sensore di velocità
P0400 ... P0499
P0004 = 5
Applicazione
tecnologica / unità
P0400 ... P0499
P0004 = 13
Motion control
P1300 ... P1799
P0004 = 7
P0004 = 12
Caratteristiche
del drive
P1200 ... P1299
P0004 = 10
Canale di setpoint e
generatore di rampa
P1000 ... P1199
Figura 3-3
56
P0004 = 8
I/O analogici
P0750 ... P0799
Comandi e
I/O digitali
P0700 ... P0749
P0800 ... P0899
Raggruppamento/accesso parametri
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3.1.2
3 Funzioni
Connessione di segnali (tecnologia BICO)
La connessione di segnali interni o esterni (valori rif./attuali oppure segnale di
controllo/di stato) è un requisito di un moderno dispositivo di azionamento. Questa
connessione deve presentare un'elevata flessibilità, per adattare l'azionamento alla
nuova applicazione. Inoltre si richiede un'alta usabilità, necessaria per le
applicazioni standard. Pertanto, nella serie di apparecchi MICROMASTER, sono
state introdotte la tecnologia BICO, (flessibilità →) oppure la parametrizzazione
rapida mediante i parametri P0700 / P1000 (→ Usability) oppure P0719 (→
combinazione P0700/P1000), che soddisfano entrambe le esigenze.
3.1.2.1
Selezione sorgente comando P0700 / sorgente valore rif. di
frequenza P1000
Una connessione rapida dei valori di riferimento o dei segnali di controllo è
possibile mediante i seguenti parametri:
¾ P0700 “Selezione sorgente comando“
¾ P1000 “Selezione sorgente valore rif. di frequenza“
Con questi parametri, quindi, si definisce attraverso quale interfaccia il convertitore
riceve il valore di riferimento o il comando di inserimento /disinserimento. Per la
sorgente di comando P0700, è possibile selezionare le interfacce elencate in
Tabella 3-2.
Tabella 3-2
Parametri P0700
Valori parametrici
Significato / sorgente di comando
0
Impostaz. di fabbrica di default
1
BOP (pannello operatore, vedi il capitolo 3.2.1)
2
Terminale
4
USS su coll.BOP
5
USS su coll.COM
6
CB su coll.COM
Per la sorgente valore rif. di frequenza P1000 è possibile selezionare le seguenti
sorgenti/ interfacce interne o esterne. Quindi, oltre al valore di riferimento principale
(1° cifra), è selezionabile anche un valore di riferimento aggiuntivo (2° cifra), (vedi
Tabella 3-3).
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Tabella 3-3
Parametri P1000
Significato
Valori parametrici
Sorgente val. rif. principale
Sorgente val. rif. aggiuntivo
0
Nessun val. rif. principale
-
1
Valore di riferimento MOP
(potenziometro motore)
-
2
Valore riferimento analogico
-
3
Frequenza fissa
-
4
USS su coll.BOP
-
5
USS su coll.COM
-
6
CB su coll.COM
-
7
2. valore riferimento analogico
-
10
Nessun val. rif. principale
Valore di riferimento MOP
11
Valore di riferimento MOP
Valore di riferimento MOP
12
Valore riferimento analogico
Valore di riferimento MOP
..
..
..
..
..
..
..
..
..
77
2. valore riferimento analogico
2. valore riferimento analogico
NOTA
¾ La comunicazione tra AOP e MICROMASTER avviene mediante protocollo
USS. L'AOP può essere collegato al coll. BOP (RS 232) e anche all'interfaccia
di coll. COM (RS 485) del convertitore. Se l'AOP deve essere utilizzato come
sorgente di comando o sorgente valore di riferimento, bisogna selezionare nei
parametri P0700 o P1000 “USS su coll. BOP" oppure “USS su coll. COM".
¾ La lista completa di tutte le possibilità d'impostazione è riportata nella lista
parametri (vedi lista parametri P1000).
¾ I parametri P0700 e P1000 presentano le seguenti impostazioni di default.
a) P0700 = 2 (Morsettiera)
b) P1000 = 2 (Valore rif. analogico)
La selezione della sorgente di comando è indipendente dalla selezione della
sorgente valore rif. di frequenza. Ciò significa che la sorgente per la
preimpostazione del valore di riferimento non deve coincidere con la sorgente per
la preimpostazione del comando di inserimento/disinserimento (sorgente di
comando). Così, ad esempio, il valore di riferimento (P1000 = 4) può essere
impostato mediante un apparecchio esterno, collegato all'interfaccia di coll. BOP
mediante USS, mentre il controllo (comando ON/OFF, ecc.) è collegato mediante
gli ingressi digitali (terminali, P0700 = 2).
ATTENZIONE
¾ In caso di modifica di P0700 o P1000, anche i parametri BICO subordinati
vengono modificati (vedere le tabelle corrispondenti nella lista dei parametri per
P0700 o P1000)
¾ La priorità è uguale per la parametrizzazione BICO diretta e per P0700/P1000.
L'ultima modifica è valida.
58
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3.1.2.2
3 Funzioni
Selezione sorgente di comando / valore di riferimento P0719
Il parametro P0719 rappresenta una combinazione delle funzionalità dei due
parametri P0700 e P1000. Qui viene resa disponibile la possibilità di commutare
sia la sorgente di comando sia la sorgente valore rif. di frequenza mediante una
modifica parametri. Al contrario del P0700 o P1000, nel parametro P0719 non
vengono modificati i parametri BICO subordinati. Questa caratteristica viene
sfruttata in particolare dai PC-tools, per ricevere brevemente la priorità di comando
mediante l'azionamento senza modificare la parametrizzazione BICO. Il parametro
P0719 “Selezione sorgente di comando/ valore di rif." è composto dalla sorgente di
comando (Cmd) e dalla sorgente del valore di rif. (valore di rif.).
Tabella 3-4
Parametri P0719
Significato
Valori parametrici
Sorgente di comando
Sorgente valore di riferimento
0
Cmd=Par. BICO
Val. rif. = Par. BICO
1
Cmd=Par. BICO
Val. rif. = Val. rif. MOP
2
Cmd=Par. BICO
Val. rif. = Analogico
3
Cmd=Par. BICO
Val. rif. = Frequenza fissa
4
Cmd=Par. BICO
Val. rif. = USS coll.BOP
5
Cmd=Par. BICO
Val. rif. = USS su coll.COM
6
Cmd=Par. BICO
Val. rif. = CB coll.COM
10
Cmd=BOP
Val. rif. = Par. BICO
11
Cmd=BOP
Val. rif. = Val. rif. MOP
12
Cmd=BOP
Val. rif. = Analogico
..
..
..
..
..
..
64
Cmd=CB coll. COM
Val. rif. = USS coll.BOP
66
Cmd=CB coll. COM
Val. rif. = USS su coll.COM
NOTA
¾ La lista completa di tutte le possibilità d'impostazione è riportata nella lista
parametri (vedi lista parametri P0719).
¾ I parametri BICO subordinati non vengono modificati, al contrario di quanto
accade con i parametri P0700 o P1000 nel parametro P0719. Questa
caratteristica può essere sfruttata in particolare per il service, quando si deve
assegnare temporaneamente una priorità di comando (ad es. selezione e
esecuzione dell'identificazione dati motore mediante PC-Tool).
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3 Funzioni
3.1.2.3
Edizione 10/06
Tecnologia BICO
Con la tecnologia BICO (inglese: Binector Connector Technology) possono essere
connessi liberamente i dati di processo mediante la parametrizzazione “normale"
dell’azionamento. Qui tutti i valori collegabili liberamente (ad es. valore di rif.
frequenza, valore attuale frequenza, valore attuale corrente, ecc.) vengono definiti
“connettori" e tutti i segnali digitali collegabili liberamente (ad es. ingresso digitale di
stato, ON/OFF, funzione di segnalazione al superamento per difetto/ per eccesso di
un limite, ecc.) sono definiti “Binector".
In un azionamento esiste una molteplicità di grandezze di ingresso e di uscita
collegabili, nonché grandezze di regolazione interna. Con la tecnologia BICO è
possibile un adattamento dell'apparecchio di azionamento alle diverse esigenze.
Un Binector è un segnale digitale (binario) senza unità e può assumere il valore 0 o
1. I Binector si riferiscono sempre alle funzioni nelle quali vengono suddivisi gli
ingressi Binector e le uscite Binector (vedi Figura 3-4). Quindi l'ingresso Binector
viene sempre definito con un parametro “P" più l'attributo "BI" (ad es. P0731 BI:
funzione uscita digitale 1), mentre l'uscita Binector viene sempre rappresentata con
un parametro “r" più l'attributo "BO" (ad es. r0751 BO: parola di stato ADC).
Come risulta dagli esempi precedenti, i parametri Binector hanno le seguenti
abbreviazioni davanti ai nomi parametro:
¾ BI Binector Input, ingresso Binector, ricevitore di segnale (parametro “P”)
→ Il parametro BI può essere interconnesso con un'uscita Binector come
sorgente, in cui il numero di parametro dell'uscita Binector (parametro BO)
viene registrato come valore nel parametro BI (ad es.: connessione del
parametro “BO" r0751 con il parametro “BI" P0731 → P0731 = 751).
¾ BO Binector Output, uscita Binector, sorgente del segnale (parametro “r”)
→ Il parametro BO può essere utilizzato come sorgente per parametri BI. Per la
connessione, il numero di parametro BO deve essere registrato nel
parametro BI (ad es. connessione del parametro “BO" r0751 con il
parametro “BI" P0731 → P0731 = 751).
Abbreviazione e simbolo
Nome
BI
Ingresso binector
(ricevitore di segnale)
Funzione
Flusso dati
Pxxxx
Funzione
BI: ...
Uscita binector
(sorgente del segnale)
BO
Flusso dati
Funzioni
rxxxx
BO: ...
Figura 3-4
Binector
Un connettore è un valore (16 o 32 Bit) che può includere sia una grandezza
normalizzata (senza dimensione) sia una grandezza con dimensione. I connettori
si riferiscono sempre alle funzioni nelle quali vengono suddivisi in ingressi di
connettori e uscite di connettori (vedi Figura 3-5). Quindi, analogamente ai
binector, gli ingressi di connettori sono caratterizzati da un parametro “P" più
l'attributo "CI" (ad es. P0771 CI:DAC), le uscite di connettori sempre con un
parametro “r" più l'attributo "CO" (ad es. r0021 CO: frequenza di uscita filtrata).
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3 Funzioni
Come risulta dagli esempi precedenti, i parametri di connettori hanno le seguenti
abbreviazioni davanti al nome del parametro:
¾ CI Connector Input, ingresso di connettori, ricevitore di segnale
(parametri “P”)
→ Il parametro CI può essere connesso con un'uscita di connettori come
sorgente, mentre il numero di parametro dell'uscita di connettori (parametro
CO) viene registrato come valore nel parametro CI (ad es.: P0771 = 21).
¾ CO Connector Output, uscita di connettori, sorgente di segnale
(parametri “r”)
→ Il parametro CO può essere utilizzato come sorgente per parametri CI. Per
la connessione, il numero di parametro CO deve essere registrato nel
parametro CI (ad es. P0771 = 21).
Inoltre il MICROMASTER possiede dei parametri “r", nei quali sono state raccolte
in una parola diverse uscite Binector (ad es. r0052 CO/BO: parola di stato 1).
Questa caratteristica riduce il numero di parametri o semplifica la
parametrizzazione mediante l'interfaccia seriale (trasmissione dati). La
caratteristica di questi parametri è inoltre che essi non hanno unità e ogni bit
rappresenta un segnale digitale (binario).
Come risulta dal parametro d'esempio, questi parametri combinati hanno la
seguente abbreviazione davanti ai nomi di parametro:
¾ CO/BO Connector Output / Binector Output, uscita connettori/
Binector, Sorgente di segnale (parametri “r”)
→ I parametri CO/BO possono essere utilizzati come sorgente per parametri CI
o BI:
a) Per la connessione del parametro completo CO/BO, il numero di
parametro CO deve essere registrato nel relativo parametro CI (ad es.
P2016[0] = 52).
b) Nella connessione di un singolo segnale digitale oltre al numero di
parametro CO/BO deve essere registrato il numero di bit nel parametro
BI (ad es. P0731 = 52.3)
Abbreviazione e simbolo
Nome
CI
Ingresso connettore
(ricevitore di segnale)
Funzione
Flusso dati
Pxxxx
Funzioni
CI: ...
CO
Uscita connettore
(sorgente del segnale)
Flusso dati
Funzioni
rxxxx
CO: ...
CO
BO
Uscita binector/
connettore
(sorgente del segnale)
Flusso dati
rxxxx
Funzioni
CO/BO: ...
Figura 3-5
Connettori
Per la connessione di due segnali, ad un parametro d'impostazione BICO
(ricevitore di segnale) bisogna assegnare il parametro di osservazione BICO voluto
(sorgente del segnale). Sulla base degli esempi seguenti, la connessione BICO
viene rappresentata come esempio (vedi Figura 3-6).
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3 Funzioni
Edizione 10/06
Uscita connettore (CO) ===> Ingresso connettore (CI)
CI: Val. rif. principale
FB
Funzione
P1070
CO:ADC effett.dopo dim.[4000h]
r0755
(755)
Funzione
P1070 = 755
Uscita binector(BO)
===>
Uscita binector (BI)
BI: ON/OFF1
FB
Funzione
P0840
P0840
BO: Parola di stato ADC
(751:0)
(751:0)
r0751
FB
Funzione
P0840 = 751.0
CI: PZD a CB
Uscita connettore / Uscita binector (CO/BO)
P2051 = 52
P2051
(52)
FB
Funzione
CO/BO: parola di stato attiva 1
FB
Funzione
r0052
r0052
BI:funzione uscita digitale 1
P0731
P0731
(52:3)
FB
Funzione
P0731 = 52.3
Figura 3-6
Collegamenti BICO (esempi)
NOTA
I parametri BICO con l'attributo CO, BO o CO/BO possono essere utilizzati più
volte.
62
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Edizione 10/06
3.1.3
3 Funzioni
Record di dati
Per molte applicazioni è vantaggioso poter modificare più parametri
contemporaneamente durante il funzionamento o la disponibilità al funzionamento
con un segnale esterno.
Esempi:
¾ Il convertitore deve essere commutato da un motore 1 a un motore 2.
Motore
M1
K1
MM4
Motore
K2
M2
Figura 3-7
Esempio: Commutazione da motore 1 a motore 2
¾ La sorgente di controllo (ad es. terminale → BOP) o la sorgente valore di
riferimento (ad es. ADC → MOP) deve essere commutata in funzione di un
avvenimento esterno (ad es. guasto dell'unità di controllo di livello superiore)
mediante un segnale terminale (ad es. DIN4). Un esempio tipico a questo
proposito è un agitatore, che non può restare senza controllo in caso di guasto
del controllo.
Sorgente di controllo:
Terminal →
Sorgente valore di riferimento: ADC
→
DIN4
Morsetti
BOP
ADC
MOP
Figura 3-8
BOP
MOP
P0810 = 722.3
P0700[0] = 2
0
Controllo sequenza
P0700[1] = 1
1
P1000[0] = 2
0
P1000[1] = 1
1
Canale
riferimenti
Controllo
motore
Esempio: Commutazione della sorgente di controllo o valore di riferimento
Questa funzionalità può essere risolta elegantemente con i parametri indicizzati
(vedi capitolo 3.1.1). I parametri vengono quindi raccolti e indicizzati rispetto alla
funzionalità in un gruppo/record di dati. Con l'indicizzazione, ad ogni parametro
possono essere assegnate più impostazioni diverse, che vengono attivate dalla
commutazione del record di dati.
Vi sono i seguenti record di dati:
CDS Command Data Set
(gruppo dati comando)
DDS Drive Data Set
(gruppo dati azionam.)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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63
3 Funzioni
Edizione 10/06
Di ogni set di dati sono possibili rispettivamente 3 impostazioni indipendenti, che
possono essere differenziate dall'indice del rispettivo parametro:
CDS1 ... CDS
DDS1 ... DDS
Al gruppo dati comando (CDS) sono attribuiti quei parametri (ingressi connettori e
binector), che assumono il comando dell'azionamento o l'indicazione del valore di
riferimento. La connessione delle sorgenti del segnale per i comandi di controllo e i
valori di riferimento avviene mediante la tecnologia BICO (vedi capitolo 3.1.2.3). Gli
ingressi di connettori e binector vengono attribuiti alle corrispondenti uscite di
connettori e binector come sorgente del segnale. A un gruppo dati comando
appartengono:
¾ Fonti di comando o ingressi di binector per comandi di controllo (segnali
digitali) ad es.:
♦
♦
♦
♦
♦
Selezione sorgente comando
ON/OFF1
OFF2
Selezione JOG destro
Selezione JOG sinistro
P0700
P0840
P0844
P1055
P1056
¾ Fonti valore di riferimento o ingressi di connettori per valori di riferimento
(segnali analogici) ad es.:
♦ Selezione sorgente valore di riferimento di frequenza:
♦ Selezione val. rif. principale
P1070
♦ Seleziona val. rif. aggiuntivo
P1075
P1000
I parametri raccolti in un gruppo dati comando sono contrassegnati con [x] nella
lista parametri nel campo indice.
Indice:
Pxxxx[0] : 1. Gruppo dati comando (CDS)
Pxxxx[1] : 2. Gruppo dati comando (CDS)
Pxxxx[2] : 3. Gruppo dati comando (CDS)
NOTA
L'elenco completo di tutti i parametri CDS si trova nella Lista Parametri.
È possibile la parametrizzazione di max. tre gruppi dati di comando. Ciò facilita la
commutazione tra diverse sorgenti di segnale preconfigurate, selezionando il
gruppo dati di comando corrispondente. Un'applicazione frequente è, ad es., la
realizzazione di un funzionamento automatico e manuale commutabile.
Per la trasmissione dei gruppi dati comando all'interno del MICROMASTER è
integrata una funzione di copia, con la quale si possono copiare i parametri CDS
conformemente all'applicazione. Il controllo del processo di copia avviene quindi
con P0809 nel modo seguente (vedi Figura 3-9):
1. P0809[0] = numero del gruppo dati comando da copiare (sorgente)
2. P0809[1] = numero del gruppo dati comando nel quale si deve eseguire la
copia(destinazione)
3. P0809[2] = 1 →
64
Il processo di copia viene avviato
Il processo di copia è terminato quando P0809[2] = 0.
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Edizione 10/06
3 Funzioni
P0809[0] = 0
P0809[1] = 2
P0809[2] = 1
1. CDS
3. CDS
Iniziare copiare
P0700
P0701
P0702
P0703
P0704
..
..
.
[0]
[1]
[2]
..
..
.
..
..
.
..
..
.
P2253
P2254
P2264
1. CDS
Figura 3-9
2. CDS 3. CDS
Copia da CDS
La commutazione dei gruppi dati comando viene eseguita mediante i parametri
BICO P0810 o P0811, visualizzando il gruppo dati comando attivo nel parametro
r0050 (vedi Figura 3-10). La commutazione può quindi avvenire sia nello stato
“Azionamento pronto" sia anche in “Azionamento in funzione".
Selezione CDS
BI: CDS bit 1
P0811
(0:0)
CO/BO:p.con.at.sup
3
r0055 .15
r0055 .15
2
BI: CDS bit 0 l/r
CO/BO:par.con.at.1
1
P0810
r0054 .15
r0054 .15
(0:0)
0
CDS attiva
r0050
Tempo di scambio
circa 4 ms
t
Tempo di scambio
circa 4 ms
3
2
1
0
Figura 3-10
t
Commutazione da CDS
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65
3 Funzioni
Edizione 10/06
Un gruppo dati azionamento (DDS) include diversi parametri di regolazione,
importanti ai fini del comando e regolazione di un azionamento.
¾ Dati motore o encoder ad es.:
♦ Selezione tipo di motore
P0300
♦ Tensione nominale motore P0304
♦ Induttanza principale
P0360
♦ Selezione tipo encoder
P0400
¾ Parametri di comando diversi, come ad es.:
♦ Frequenza fissa 1
P1001
♦ Frequenza minima
P1080
♦ Tempo di accelerazione
P1120
♦ Tipo di regolazione
P1300
I parametri raccolti in un gruppo dati azionamento sono contrassegnati con [x] nella
lista parametri nel campo indice.
Pxxxx[0] : 1. Gruppo dati azionamento (DDS)
Pxxxx[1] : 2. Gruppo dati azionamento (DDS)
Pxxxx[2] : 3. Gruppo dati azionamento (DDS)
NOTA
L'elenco completo di tutti i parametri DDS si trova nella Lista Parametri.
È possibile la parametrizzazione di diversi gruppi dati di azionamento. Ciò facilita la
commutazione tra diverse configurazioni di azionamento (tipo di regolazione, dati
di regolazione, motori), selezionando il gruppo dati di comando corrispondente.
Analogamente ai gruppi dati comando, i gruppi dati di azionamento possono
essere copiati all'interno del MICROMASTER. Il comando del processo di copia
avviene quindi con P0819 nel modo seguente:
1. P0819[0] = numero del gruppo dati azionamento da copiare (sorgente)
2. P0819[1] = numero del gruppo dati azionamento nel quale si deve eseguire
la copia (destinazione)
3. P0819[2] = 1 →
Il processo di copia viene avviato
Il processo di copia è terminato quando P0819[2] = 0.
P0819[0] = 0
P0819[1] = 2
P0819[2] = 1
1. DDS
3. DDS
Iniziare copiare
P0005
P0291
P0300
P0304
P0305
..
..
.
[0]
[1]
[2]
..
..
.
..
..
.
..
..
.
P2484
P2487
P2488
1. DDS
Figura 3-11
66
2. DDS 3. DDS
Copia di CDS
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Edizione 10/06
3 Funzioni
La commutazione dei gruppi dati azionamento viene eseguita mediante i parametri
BICO P0820 o P0821, in cui il gruppo dati azionamento attivo viene visualizzato
nel parametro r0051 (vedi Figura 3-12). La commutazione può in questo caso
avvenire soltanto nello stato “Azionamento pronto" e dura ca. 50 ms.
Conv. in funzione
Conv. pronto
t
Selezione DDS
BI: DDS bit 1
P0821
(0:0)
CO/BO:p.con.at.sup
3
r0055 .05
r0055 .05
2
BI: DDS bit 0
CO/BO:p.con.at.sup
1
P0820
r0055 .04
r0055 .04
(0:0)
0
DDS attiva
r0051[1]
Tempo di scambio
circa 50 ms
t
Tempo di scambio
circa 50 ms
3
2
1
0
Figura 3-12
t
Commutazione di DDS
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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67
3 Funzioni
3.1.4
Edizione 10/06
Grandezze di riferimento
Campo dei parametri:
P2000 - r2004
Le grandezze fisiche vengono normalizzate o denormalizzate dal convertitore
durante l’emissione o l’immissione. Questa conversione viene eseguita
direttamente dalla relativa interfaccia con l’ausilio delle grandezze di riferimento. La
normalizzazione/denormalizzazione viene eseguita dalle seguenti interfacce:
Tabella 3-5
Interfacce normalizzate
Interfaccia
100 %
Ingresso analogico
Ingresso corrente
Ingresso tensione
20 mA
10 V
Uscita analogica
Uscita corrente
Uscita tensione
20 mA
10 V
USS
4000 h
CB
4000 h
Inoltre con un collegamento BICO viene eseguita una normalizzazione se l’uscita
del connettore (CO) rappresenta una grandezza fisica e l’ingresso del connettore
(CI) rappresenta una grandezza normalizzata (percentuale) (es. regolatore PID).
La denormalizzazione avviene se si verifica il caso contrario. Di questa
normalizzazione / denormalizzazione occorre tenere particolarmente conto per i
blocchi funzionali liberi (FFB).
Le grandezze di riferimento (grandezze di normalizzazione) sono pensate per poter
rappresentare i segnali reali e di riferimento in modo univoco (normalizzazione /
denormalizzazione di grandezze fisiche come frequenza reale e di riferimento).
Questo vale anche per i parametri impostabili in modo fisso che vengono assegnati
con l’unità „percentuale“. Un valore del 100% corrisponde a un valore di dati di
processo PZD di 4000 h (USS o CB) o a un valore di corrente/tensione di 20 mA /
10 V (ingresso/uscita digitale). Sono disponibili i seguenti parametri di riferimento o
valori di riferimento fissi:
Tabella 3-6
68
Normalizzazioni
Parametro
Denominazione
Val. (100 % / 4000 h)
Unità
P2000
Frequenza di riferimento
P2000
Hz
P2001
Tensione di riferimento
P2001
V
P2002
Corrente di riferimento
P2002
A
P2003
Coppia di riferimento
P2003
Nm
r2004
Potenza di riferimento
π * P2000 * P2003
kW
-
Giri di riferimento
P2000 * 60 / r0313
g/min
-
Temperatura di riferimento
100 °C
°C
-
Energia di riferimento
100 kWh
kWh
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Esempio
La normalizzazione / denormalizzazione viene eseguita tramite l’interfaccia seriale
"USS su BOP-Link" in funzione della frequenza di riferimento P2000.
Se il collegamento avviene tra due parametri BICO (direttamente tramite i
parametri BICO oppure indirettamente con P0719 o P1000), con una diversa
rappresentazione (rappresentazione normalizzata (hex) oppure fisica (Hz)), nel
convertitore avviene la seguente normalizzazione sul valore di destinazione:
r0021
P2016
[0]
[1]
[2]
[3]
x[Hz]
y[Hex] =
r0021[Hz]
⋅ 4000[Hex ]
P2000[Hz]
y[Hex]
r2015
[0]
[1]
[2]
[3]
USS-PZD
BOP link
x[Hex]
Figura 3-13
USS-PZD
BOP link
P1070
y[Hz] =
r2015[1]
⋅ P2000
4000[Hex]
y[Hz]
Normalizzazione / denormalizzazione
Nota
¾ I valori analogici vengono limitati a 10 V oppure 20 mA . Essi possono essere
emessi/introdotti riferiti al max. al 100 % del rispettivo valore di riferimento, se
non viene applicato nessun fattore di scala DAC/ADC (impostazione di
fabbrica).
¾ Segnali di riferimento o segnali attuali tramite interfaccia seriale:
♦ nel trasferimento tramite la parte PZD vengono limitati al valore 7FFF h. Il
valore max. corrisponde quindi al 200 % riferito al valore di riferimento,
♦ nel trasferimento tramite la parte PKW essi vengono trasferiti all’unità in
funzione del tipo di dati.
¾ Il parametro P1082 (frequenza max.) limita la frequenza nel convertitore
indipendentemente dalla frequenza di riferimento. Modificando P1082
(impostazione di fabbrica: 50 Hz) si dovrebbe adattare sempre P2000
(impostazione di fabbrica: 50 Hz). Se per un motore NEMA il parametro venisse
impostato ad esempio a 60 Hz e non venisse modificato P2000, il valore di
riferimento analogico / valore reale analogico verrebbe limitato al 100% oppure
un segnale di riferimento/un segnale reale con 4000h verrebbe limitato a 50 Hz!
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69
3 Funzioni
3.2
Edizione 10/06
Pannelli di comando per MICROMASTER
Opzionalmente, il MICROMASTER può essere dotato di un BOP (Basic Operator
Panel) oppure AOP (Advanced Operator Panel). L'AOP si caratterizza per un
display per testi in chiaro, che semplifica l'uso, la diagnosi e la messa in servizio.
BOP
Figura 3-14
3.2.1
AOP
Pannelli di comando
Descrizione del BOP (Basic Operator Panel)
Il BOP disponibile come opzione consente l'accesso ai parametri del convertitore.
Per questo, lo Status Display Panel (SDP) deve essere rimosso (vedi allegato A) e
il BOP può essere inserito al suo posto o collegato mediante un apposito kit
d'installazione nella porta dell’armadio elettrico (BOP Door Mounting Kit).
Il BOP permette di modificare i valori parametrici, per consentire un'impostazione
del MICROMASTER specifica per l'utente. Oltre ai tasti (vedi capitolo 3.2.3)
contiene un display LCD a 5 posizioni, sul quale vengono rappresentati i numeri
dei parametri rxxxx o Pxxxx, i valori parametrici, l’unità del parametro (ad es. [A],
[V], [HZ], [s]), allarmi Axxxx o segnalazioni di guasto Fxxxx nonché i valori di
riferimento e attuali.
NOTA
¾ Rispetto all'AOP, per il BOP non bisogna impostare né considerare alcun
parametro per la comunicazione tra BOP e inverter.
¾ Il BOP non dispone di memoria locale. Pertanto la memorizzazione di un set di
parametri non è possibile sul BOP.
70
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.2.2
3 Funzioni
Descrizione dell'AOP (Advanced Operator Panel)
L'AOP (disponibile come opzione) ha le seguenti funzioni aggiuntive rispetto al
BOP:
¾ Visualizzazione di testi in chiaro multilingue e a più righe
¾ Visualizzazione ulteriore delle unità come [Nm], [°C], ecc.
¾ Spiegazioni di parametri attivi, messaggi di errore, ecc.
¾ Menu diagnostici per il supporto nella ricerca di errori
¾ Richiamo diretto del menu principale mediante contemporanea pressione dei
tasti Fn e P
¾ Timer con 3 posizioni per ogni registrazione
¾ Caricamento/ memorizzazione fino a 10 set di parametri
¾ La comunicazione tra AOP e MICROMASTER avviene mediante il protocollo
USS. L'AOP può essere collegato al link BOP (RS 232) oppure all'interfaccia di
coll. COM-Link (RS 485) del convertitore.
¾ Accoppiamento multipunto per il comando ed il controllo di max. 31 inverter
MICROMASTER. Il bus USS, in questo caso, deve quindi essere generato e
parametrizzato mediante i morsetti del convertitore dell'interfaccia di coll.
COM-Link.
Per maggiori particolari, consultare i capitoli 3.2.3, 3.2.4 e il manuale AOP.
NOTA
¾ Per l'AOP, rispetto al BOP, bisogna considerare i parametri di comunicazione
della rispettiva interfaccia.
¾ Con l'inserimento/ collegamento al convertitore, l'AOP modifica il parametro
P2012 (lunghezza USS-PZD) automaticamente su 4 in conformità
all'interfaccia.
COM-Link:
P2012[0]
BOP -Link:
P2012[1]
¾ Il valore di default per la lunghezza USS-PZD è impostato per DriveMonitor su
2. Ciò provoca un conflitto se AOP e DriveMonitor vengono gestiti
alternativamente con la stessa interfaccia.
Rimedio:
Aumentare a 4 la lunghezza USS-PZD.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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71
3 Funzioni
3.2.3
Edizione 10/06
I tasti e le loro funzioni sul pannello operatore (BOP / AOP)
Pannello
operatore/tasto
Funzione
Azioni
Visualizzazi
L’LCD visualizza le impostazioni con le quali il convertitore sta lavorando.
one di stato
Avviare
motore
Arrestare
motore
Premendo questo tasto il convertitore viene avviato. Questo tasto viene
disabilitato dall'impostazione di default. Per attivarlo, occorre modificare i
parametri P0700 o P0719 nel modo seguente:
BOP: P0700 = 1 o P0719 = 10 ... 16
AOP: P0700 = 4 o P0719 = 40 .... 46
BOP -Link
P0700 = 5 o P0719 = 50 .... 56
COM-Link
OFF1 La pressione di questo tasto ha per effetto che il motore arriva all'arresto
entro il tempo di decelerazione selezionato. Disabilitato dall'impostazione
di default, per l'abilitazione → vedi tasto “Avvia motore".
OFF2 Una seconda pressione (o un'unica pressione lunga) di questo tasto ha
per effetto che il motore si ferma liberamente fino all'arresto. Questa
funzione è sempre attivata.
Inversione
del senso di
rotazione
Premere questo tasto per invertire il senso di rotazione del motore. Il senso di
rotazione inverso viene visualizzato da un segno meno (-) o da un punto
decimale lampeggiante. Disabilitato dall'impostazione di default, per
l'abilitazione → vedi tasto “Avvia motore".
MOTORE
Rotazione a
impulsi
Nello stato “Azionamento pronto", la pressione di questo tasto provoca l'avvio e
la rotazione del motore con la frequenza preimpostata per la protezione ad
impulsi. Al rilascio del tasto, il motore si ferma. La pressione di questo tasto con
il motore in marcia è priva di effetto.
Funzioni
Questo tasto può essere utilizzato per la rappresentazione di ulteriori
informazioni.
Premendo il tasto per due secondi durante il funzionamento,
indipendentemente dal relativo parametro, saranno visualizzati i dati seguenti:
1. Tensione del circuito intermedio a corrente continua (contrassegnata da d –
unità V).
2. Corrente di uscita (A)
3. Frequenza d'uscita (Hz)
4. Tensione di uscita (contrassegnato da o – unità V).
5. Il valore selezionato in P0005 (se P0005 è configurato in modo che venga
visualizzata una delle indicazioni precedenti (da 1 a 4), il valore pertinente
non appare nuovamente).
Premendo ancora scorrono una dopo l'altra le visualizzazioni precedenti.
Funzione di salto
Partendo da ogni parametro (rxxxx o Pxxxx), una breve pressione del tasto Fn
provoca il salto immediato a r0000. All'occorrenza è possibile quindi modificare
un ulteriore parametro. Dopo il ritorno a r0000, la pressione del tasto Fn
provoca il ritorno al punto di partenza.
Tacitazione
Se sono presenti messaggi di allarme e di errore essi possono essere tacitati
azionando il tasto Fn.
Accesso ai
parametri
La pressione di questo tasto consente l'accesso ai parametri.
Aumentare
valore
La pressione di questo tasto aumenta il valore visualizzato.
Ridurre
valore
+
Figura 3-15
72
Menu AOP
La pressione di questo tasto riduce il valore visualizzato.
Richiamo della guida menu AOP (disponibile solo con AOP).
Tasti del pannello di comando
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.2.4
3 Funzioni
Modificare i parametri con il pannello di comando
Di seguito viene descritto il modo di procedere per modificare il parametro P0719;
questa descrizione va utilizzata come modello per impostare tutti gli altri parametri
con il BOP.
Modificare P0004 - Funzione di filtro parametri
Operazione
1
Premere
, per accedere ai parametri
2
Premere
, fino alla visualizzazione di P0004
3
Premere
parametrici
, per arrivare al livello valori
4
Premere
oppure
valore necessario
5
Premere
valore
6
Risultato sul display
, per ottenere il
, per confermare e memorizzare il
Soltanto i parametri di comando sono visibili per
l'utente.
Modificare un parametro indicizzato P0719 - Selezione sorgente di comando/
valore rif.
Operazione
1
Premere
, per accedere ai parametri
2
Premere
, fino alla visualizzazione di P0719
3
Premere
parametrici
, per arrivare al livello valori
4
Premere
, per visualizzare il valore
attualmente impostato
5
Premere
necessario
oppure
6
Premere
valore
, per confermare e memorizzare il
7
Premere
, fino alla visualizzazione di r0000
8
Premere
, per ritornare alla visualizzazione
di funzionamento (come definito dal cliente)
Figura 3-16
Risultato sul display
, per ottenere il valore
Modifica di parametri mediante il BOP
NOTA
In alcuni casi – durante la modifica dei valori parametrici – il display del BOP
visualizza
. Ciò significa che il convertitore è impegnato da compiti con
priorità più alta.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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73
3 Funzioni
Edizione 10/06
3.3
Schema a blocchi
PE
1/3 AC 200 - 240 V
3 AC 380 - 480 V
3 AC 500 - 600 V
L/L1, N/L2
oder
L/L1, N/L2,L3
oder
L1, L2, L3
PE
+10 V
1
0V
2
ADC1+
3
ADC1-
BOP-Link
A/D
4
RS232
ADC2+
10
ADC2-
A/D
150.00
Hz
I
11
0
5
5
6
6
7
7
8
8
~
Opto-Isolierung
DIN2
DIN2
DIN3
DIN3
DIN4
DIN4
DIN5
DIN5
16
P
BOP/AOP
DIN1
DIN1
Fn
Jog
16
=
Bauformen
A bis F
B+/DC+
R
B-
DIN6
DIN6
17
17
9
oder
NPN
28
28
PTCA
MotorPTC/
KTY84
DC-
Ausgang +24 V
max. 100 mA
(pot.-getrennt)
Ausgang 0 V
max. 100 mA
(pot.-getrennt)
PNP
A/D
14
PTCB
DCNA
Bauformen
FX und GX
DCPA
CPU
15
DCNS
DAC1+
0 - 20 mA
max. 500 Ω
12
DAC1-
DCPS
D/A
13
=
DAC2+
0 - 20 mA
max. 500 Ω
Anschluss für
externe Bremseinheit
24 V extern
Anschluss für
du/dt-Filter
≥ 4.7 kΩ
+
_ 24 V
SI
26
DAC2-
3~
D/A
27
COM
20
Relais1 19
Nicht
verwendet
NO
50 Hz
1
2
DIP-Schalter
(auf Control Board)
NC
18
30 V DC / 5 A (ohmsch)
250 V AC / 2 A (induktiv)
COM
Relais2 22
NO
0 - 20 mA
Strom
0 - 10 V
Spannung
21
COM
25
Relais3
24
60 Hz
ADC ADC
1
2
DIP-Schalter
(auf I/O-Board)
1
2
NO
NC
23
P+
29
N-
RS485
COM-Link
CB
Option
automatisch
30
Figura 3-17
74
PE
U,V,W
M
Schema a blocchi MICROMASTER 440
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Edizione 10/06
3.4
3 Funzioni
Impostazione di fabbrica
Dalla fabbrica il MICROMASTER viene fornito con
uno Status Display Panel (SDP, vedi Figura 3-18). Lo
SDP è provvisto di due LED frontali, che visualizzano
lo stato di funzionamento del convertitore (vedi
capitolo 4.1).
Il MICROMASTER, così come viene fornito dalla
fabbrica, è funzionante con lo SPD e può essere
azionato senza ulteriore parametrizzazione. Le
impostazioni di default del convertitore (dati nominali)
devono coincidere con i dati seguenti di un motore
quadripolare.
¾ Potenza nominale motore
P0307
¾ Tensione nominale motore
P0304
¾ Corrente nominale motore
P0305
¾ Frequenza nominale motore
P0310
Figura 3-18
Status Display
Panel (SDP)
(Si raccomanda un motore standard Siemens).
Inoltre devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:
¾ Comando (comando ON/OFF) mediante ingressi digitali (vedi Tabella 3-7)
¾ Impostazione valore di riferimento mediante uscita analogica 1
P1000 = 2
¾ Motore asincrono
P0300 = 1
¾ Motore a raffredd. autonomo
P0335 = 0
¾ Fattore di sovraccarico motore
P0640 = 150 %
¾ Frequenza minima
P1080 = 0 Hz
¾ Frequenza massima
P1082 = 50 Hz
¾ Tempo di accelerazione
P1120 = 10 s
¾ Tempo di decelerazione
P1121 = 10 s
¾ Caratteristica V/f lineare
P1300 = 0
Tabella 3-7
Preimpostazione degli ingressi digitali
Ingressi digitali
Morsetti
Parametri
Funzione
Attivo
Sorgente di comando
-
P0700 = 2
Morsettiera
Sì
Ingresso digitale 1
5
P0701 = 1
ON/OFF1
Sì
Ingresso digitale 2
6
P0702 = 12
Inversione
Sì
Ingresso digitale 3
7
P0703 = 9
Tacitazione allarme
Sì
Ingresso digitale 4
8
P0704 = 15
Riferimento fisso (diretto)
No
Ingresso digitale 5
16
P0705 = 15
Riferimento fisso (diretto)
No
17
P0706 = 15
Ingresso digitale 6
Riferimento fisso (diretto)
No
Ingresso digitale 7
Mediante ADC1 P0707 = 0
Ingresso digitale disabilitato
No
Ingresso digitale 8
Mediante ADC2 P0708 = 0
Ingresso digitale disabilitato
No
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75
3 Funzioni
Edizione 10/06
Se sono stati soddisfatti i presupposti e se sussistono le condizioni, dopo il
collegamento di motore e tensioni di alimentazione si può ottenere quanto segue
con l'impostazione di fabbrica:
¾ Avvio e arresto motore
(mediante DIN1 con interruttore esterno)
¾ Inversione rotazione
(mediante DIN2 con interruttore esterno)
¾ Reset errore
(mediante DIN3 con interruttore esterno)
¾ Preimpostazione valore rif. di frequenza
(mediante ADC1 con
potenziometro esterno impostazione
dell'ADC: ingresso tensione)
¾ Emissione valore attuale di frequenza (mediante DAC, uscita DAC: uscita
corrente)
Il potenziometro e gli interruttori esterni possono quindi essere collegati mediante
la tensione di alimentazione interna al convertitore - come rappresentato in Figura
3-19.
Uscita analogica
Connessione degli ingressi digitali da DIN1 a DIN3 vedi Tabella 3-7.
Figura 3-19
Proposta di cablaggio per impostazione di fabbrica
Se occorre eseguire impostazioni differenti dall'impostazione di fabbrica, in
funzione della complessità dell'applicazione, occorre tener conto della messa in
servizio, della relativa descrizione delle funzioni e della lista dei parametri inclusi gli
schemi funzionali.
76
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.5
3 Funzioni
Messa in servizio
Per la messa in servizio del MICROMASTER si fanno le seguenti distinzioni:
¾ Commutazione 50/60-Hz
¾ Messa in servizio rapida
¾ Identificazione dati motore
¾ Calcolo dei dati motore / regolazione
¾ Messa in servizio di serie
¾ Messa in servizio applicativa
Start MIS
Eseguire check list
Motore NEMA
60 Hz / hp ?
Sezione 3.5.2
si
Impostazione 50/60 Hz
Sezione 3.5.1
no
E' presente
una lista completa
di parametri di una
MIS?
no
Messa in servizio rapida
Sezione 3.5.3
Dati di
inerzia del motore
o del carico
conosciuti
?
no
si
si
P0341 = ?
P0342 = ?
P0344 = ?
P0340 = 1
Messa in servizio di serie
Sezione 3.5.7
no
Identificazione dati del
motore Sezione 3.5.5
Dati circuito
equivalente motore
conosciuti
?
si
Immettere dati circuito
equivalente motore
Sezione 3.5.4
Messa in servizio applicativa
Sezione 3.5.6
Fine MIS
Figura 3-20
Sequenza di messa in servizio
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77
3 Funzioni
Edizione 10/06
Per la messa in servizio si dovrebbe prima eseguire una messa in servizio rapida o
di serie. Solo quando la combinazione motore/inverter fornisce un risultato
soddisfacente dovrebbe essere eseguita la messa in servizio applicativa.
Se la messa in servizio deve essere eseguita in uno stato definito è possibile
riportare il convertitore nella stato iniziale di fabbrica:
¾ Reset parametri su impostazione di fabbrica
Lista di controllo
La seguente lista di controllo serve alla messa in servizio del MICROMASTER
senza problemi e a garantire un alto livello di disponibilità:
¾ Per tutte le attività rispettare le prescrizioni EGB
¾ Tutte le viti devono essere strette con la propria coppia prescritta.
¾ Tutti i connettori / moduli di opzione devono essere inseriti correttamente e
bloccati / avvitati.
¾ Precarica del circuito intermedio terminata.
¾ Tutti i componenti sono stati messi a terra nei punti stabiliti e tutti gli schermi
inseriti.
¾ Il MICROMASTER è progettato per condizioni ambientali meccaniche,
climatiche ed elettriche definite. Durante il funzionamento e il trasporto non
devono essere superati i valori limite. In particolare, occorre prestare attenzione
a quanto segue:
♦ Condizione di rete
♦ Presenza di sostanze nocive
♦ Gas pericolosi per il funzionamento
♦ Condizioni climatiche ambientali
♦ Magazzinaggio / trasporto
♦ Sollecitazioni da shock
♦ Sollecitazioni da vibrazione
♦ Temperatura ambiente
♦ Altezza di installazione
Per una corretta messa in servizio, oltre alla completa installazione, è
indispensabile che durante la parametrizzazione il convertitore non venga
scollegato dalla rete. In caso di interruzione della messa in servizio per blackout di
tensione si può verificare la perdita di parametri. In questo caso è assolutamente
necessario ricominciare da capo la messa in servizio (eventualmente eseguire un
reset ai valori di fabbrica (vedi capitolo 3.5.9).
NOTA
Se si utilizzano bobine di uscita, la frequenza degli impulsi non deve essere
impostata superiore a 4 kHz.
Impostazione dei parametri obbligatoria in caso di utilizzo di una bobina di uscita:
P1800 = 4 kHz , P0290 = 0 oppure 1
78
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Edizione 10/06
3.5.1
3 Funzioni
Impostazione 50/60-Hz
Rimuovere la scheda I/O
Mediante il DIP50/60 switch (vedi Figura 3-21) sotto il board I/O (per la rimozione
del I/O-Board vedi allegato C) è possibile adeguare l'impostazione da fabbrica
della frequenza alle caratteristiche nordamericane senza parametrizzazione tramite
tastiera oppure PC tool.
Figura 3-21
DIP50/60
DIP switch per commutazione 50/60 Hz
La posizione dell'interruttore determina il valore del parametro P0100 come dal
seguente diagramma (vedi Figura 3-22). A prescindere da P0100 = 2,
l'impostazione 50/60 Hz (valore del parametro P0100) viene determinata dal
selettore DIP50/60 dopo l'inserimento della tensione di rete.
M.i.S.
Rapida
P0010 = 1
Ciclo
potenza
P0100 = 2
?
si
si
no
no
no
DIP2 = OFF
?
P0100 = 2
?
P0100 = 1
?
si
no
si
Figura 3-22
Potenza in kW
50 Hz
Potenza in kW
60 Hz
Potenza in hp
60 Hz
P0100 = 0
P0100 = 2
P0100 = 1
Funzione del selettore DIP50/60 in combinazione con P0100
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79
3 Funzioni
Edizione 10/06
Modificando la posizione del selettore DIP50/60, dopo l'inserzione/spegnimento del
convertitore si ha l'impostazione automatica dei parametri per le frequenze
nominali del motore P0310, max. frequenza P1082 e della frequenza di riferimento
P2000. Inoltre vengono resettati i parametri nominali del motore, nonché tutti gli
altri parametri che dipendono dai parametri del motore. Le unità dei parametri di
potenza in dipendenza da P0100 sono da interpretare come valore kW oppure
come valore hp.
NOTA
Il selettore DIP2(1) (vedi Figura 3-21) sotto la I/O-Board non ha funzionalità.
3.5.2
Collegamento del motore
Per una corretta messa in servizio è importante che l'interconnessione nella
morsettiera del motore (vedere Figura 3-23) coincida con l'impostazione della
tensione nominale del motore P0304 o della corrente nominale del motore P0305.
Motore IEC
W2
U2
V2
U1
V1
W1
W2
U2
V2
U1
V1
W1
U1
U1
V1
W1
V1
W1
Collegamento a triangolo
Collegamento a stella
per es.: tensione 230 V (collegamento a triangolo) / 400 V (collegamento a stella)
T1
Motore NEMA
Tensione
bassa
alta
U
V
W
T1-T7 T2-T8 T3-T9
T1
T2
T3
T4
T7
Interconnessi Collegamento
T4-T5-T6
YY
T1-T7 T2-T8 T3-T9
Y
per es.: tensione 230 V YY (bassa) / 460 V Y (alta)
T8
T5
T6T9
T3
T2
T1
Tensione
bassa
alta
Figura 3-23
80
U
V
W
Interconnessi Collegamento
T1-T6-T7 T2-T4-T8 T3-T5-T9
-
T2
T4-T7 T5-T8 T6-T9
T1
T3
∆∆
∆
T9
T6
T3
T4
T7
T8 T5
T2
Morsettiera del motore
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Nell’impostazione dei dati di targa occorre osservare quanto segue:
¾ Sulla targhetta viene sempre indicata la tensione tra fase e fase/tensione
concatenata (tensione U12 tra le fasi L1, L2) oppure la corrente di fase I1.
¾ La tensione nominale del motore P0304 (o la corrente P0305) deve essere
sempre immessa in base al circuito del motore (triangolo/stella).
¾ Se i dati nominali del motore disponibili (P0304, P0305) non corrispondono al
circuito del motore, occorre effettuare un ricalcolo e immettere i dati
corrispondenti.
¾ Se sono disponibili i dati del circuito equivalente (P0350, P0354, P0356, P0358,
P0360), anch'essi vanno immessi in conformità al circuito del motore. Qualora
vi fosse un conflitto tra il circuito motore e i dati del circuito equivalente, occorre
ricalcolare e immettere i dati del circuito equivalente in base ai dati della
targhetta di identificazione (P0304, P0305).
I1
1
U12
2
U12
Z
U1N
N
Z
Z
Z
3
1
I1 = I2 = I3
I1,∆ =
U12 = U23 = U31 = 3 ⋅ U1Ν
U12, ∆ =
U12
= 2⋅ Z
I1
Z12, ∆ =
3
I1,Y
1
3
U12, Y
Z12,Y
3
Z
I12
2
Z
3
Figura 3-24
I1
1
I1N
I12 = I23 = I31 =
1
3
⋅ I1
U12 = U23 = U31
U12 2
= ⋅Z
3
I1
Collegamento a stella / collegamento a triangolo
NOTA
Per la stabilità della regolazione vettoriale come per l'incremento della tensione
della caratteristica V/f sono di estrema importanza i dati del circuito equivalente.
Dato che in base ai dati di targa del motore i dati del circuito equivalente possono
essere solo stimati, essi devono essere determinati
− mediante l'identificazione dati del motore (vedi capitolo 3.5.5) oppure impostati
− se è disponibile, la scheda tecnica del motore (vedi capitolo 3.5.4).
NOTA
La serie di apparecchiature MICROMASTER non è disponibile per 3 AC 690 V.
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3 Funzioni
Edizione 10/06
Curva caratteristica 87-Hz
Nel funzionamento di un motore collegato a triangolo (es. UN , Motor = 230 V) con
un convertitore la cui tensione nominale corrisponde al collegamento a stella (es.
convertitore 400 V), occorre procedere nel seguente modo o osservare quanto
segue:
¾ il motore deve possedere una tensione di isolamento adeguata.
¾ Superando la frequenza nominale del motore crescono le perdite nel ferro in
modo sovraproporzionale. A partire da questa frequenza occorre quindi ridurre
la coppia termica del motore.
¾ Nella messa in servizio rapida devono essere impostati i dati tecnici della
targhetta per il collegamento a triangolo oppure gli stessi devono essere
opportunamente ricalcolati.
¾ Il convertitore deve essere dimensionato per la corrente più elevata
(collegamento a triangolo).
¾ La curva caratteristica 87 Hz è indipendente dal tipo di regolazione e può perciò
essere utilizzata tanto per il controllo V/f quanto nel caso della regolazione
vettoriale.
¾ Utilizzando la curva caratteristica 87 Hz si deve considerare il numero max. di
giri meccanici del motore (vedere Catalogo M11).
Il rapporto tra tensione e frequenza (curva caratteristica V/f) per la curva
caratteristica 87 Hz resta costante. Valgono quindi le seguenti relazioni:
U
UN1
(400 V)
UN∆
(230 V)
fN∆
(50 Hz)
fN1
(87 Hz)
Curva caratteristica V/f
Tabella 3-8
Esempio 1LA7060-4AB10
UN1
⋅ PN∆
UN∆
f N1 =
UN1
⋅ f N∆
UN∆
P = Potenza
f = Frequenza
n = Numero di jiri
p = Coppie di poli
⎡ s ⎤
60 ⎢
⎥
⎣ min ⎦ ( −
nN1 =
f N1 f N∆ ) + n ∆
p
f
Figura 3-25
PN1 =
Colleg. triangolo
Curva caratt.87-Hz
Colleg. stella
P0304
Tensione nominale motore
230 V
400 V
400 V
P0305
Corrente nominale motore
0.73 A
0.73 A
0.42 A
P0307
Potenza nominale motore
120 W
207 W
120 W
P0308
Cos ϕ
0.75
0.75
0.75
P0310
Frequenza nomin. motore
P0311
Giri nominali motore
P0314
Coppie polari motore
50 Hz
1350 min
2
87 Hz
-1
2460 min
2
50 Hz
-1
1350 min
-1
2
Contrariamente alle apparecchiature di comando BOP, AOP o al programma Tool
di messa in servizio DriveMonitor, il programma di messa in servizio rapida
STARTER offre una messa in servizio rapida con interfaccia a maschere, che si
rivela vantaggiosa per l'utilizzatore che inizia l’impiego di MICROMASTER. Per
contro, BOP, AOP e DriveMonitor offrono, in interazione con il convertitore, una
messa in servizio rapida orientata ai parametri, nella quale l'utilizzatore viene
guidato attraverso il precedente menu ad albero.
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3.5.3
3 Funzioni
Messa in servizio rapida
Se non esiste ancora un set di parametri per l'azionamento occorre eseguire una
messa in servizio rapida, inclusa un'identificazione dei dati del motore, sia per la
regolazione vettoriale sia per la regolazione V/f. La messa in servizio rapida può
essere eseguita attraverso le seguenti unità di comando:
¾ BOP (opzione)
¾ AOP (opzione)
¾ PC-Tools (con programma di MIS STARTER, DriveMonitor)
Insieme alla messa in servizio rapida viene eseguita una messa in servizio di base
di inverter e motore; prima della messa in servizio dovranno essere reperiti,
modificati o eseguiti i seguenti dati:
¾ Immissione della frequenza di rete
¾ Immissione dei dati di targa
¾ Sorgenti comando / valore di riferimento
¾ Frequenza min. / max. e tempo di accelerazione / decelerazione
¾ Tipo di regolazione
¾ Identificazione dati motore
Parametrizzazione tramite BOP o AOP
Con la messa in servizio rapida il convertitore viene adattato al motore e vengono
impostati parametri tecnologici importanti. La messa in servizio rapida non deve
essere effettuata se i dati nominali del motore memorizzati nel convertitore (motore
Siemens 1LA a 4 poli, collegamento a stella spec. FU) coincidono con i dati della
targhetta.
I parametri contrassegnati con * offrono più possibilità di impostazione di quelle qui
elencate. Per altre possibilità di impostazione vedere la lista parametri.
HINWEIS
¾ I parametri P0308 o P0309 sono visibili nel BOP o AOP solo se P0003 ≥ 2. A
seconda dell'impostazione del parametro P0100 viene visualizzato P0308 o
P0309.
¾ Il valore di immissione di P0307 o tutti gli altri dati di potenza vengono
interpretati in funzione di P0100 come valore kW o hp.
START
Impostazione di fabbrica
P0003 = 3
Livello di accesso utente *
1 Lista parametri definita da utente
2 Estesa
3 Esperto
1
P0004 = 0
Filtri parametri *
0
0
2
3
4
Tutti i parametri
Convertitore
Motore
Sensore di velocità
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3 Funzioni
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P0010 = 1
0
Filtro parametri-messa in serv.*
0 Pronto
1 Messa in servizio rapida
30 Impostazione di fabbrica
NOTA
Per parametrizzare i dati di targa del motore impostare P0010 = 1
P0100 =...
P0100 = 1, 2
P0100 = 0
0
Europa / Nord America
Immissione della frequenza di rete.
0 Europa [kW], 50 Hz
1 Nord America [hp], 60 Hz
2 Nord America [kW], 60 Hz
NOTA
Con P0100 = 0 oppure 1 è la posizione del DIP2(2) switch a determinare il valore di
P0100 (vedi lista parametri).
OFF = kW, 50 Hz
ON = hp, 60 Hz
0
P0205 =...
P0205 =... Applicazione del convertitore (immmissione della coppia necessaria)
0 Coppia costante (ad es. compressori, macchine di lavorazione)
1 Coppia variabile (ad es. pompe, ventilatori)
NOTA
Questo parametro è attivo solo per i convertitori ≥ 5,5 kW / 400 V.
P0300 =...
1
P0300 =... Selezione tipo di motore
1 Motore asincrono
2 Motore sincrono
NOTA
Con P0300 = 2 (motore sincrono) sono consentiti solo i tipi di controllo V/f (p1300 < 20).
FU-spec.
P0304 =... P0304 =... Tensione nominale motore
Tensione nominale motore [V] dalla
targhetta dei dati caratteristici)
Controllare la tensione nominale del
motore su targhetta concernente il
funzionamento a stella/triangolo in base
alla predisposizione sulla morsettiera
del motore.
P0310 P0304
FU-spec.
P0305 =... P0305 =... Corrente nominale motore
Corrente nominale motore [A] dalla
targhetta dei dati caratteristici.
FU-spec.
P0307 =... P0307 =... Potenza nominale motore
Potenza nominale motore [kW/hp] dalla
targhetta dei dati caratteristici.
In caso di P0100 = 0 oppure 2
l’impostazione avviene in kW con
P0100 = 1 in hp
P0308 =...
P0307 P0305
P0308 P0311
FU-spec.
P0308 =... CosPhi nominale motore
Fattore di potenza nominale motore (cosPhi) dalla targhetta dei dati caratteristici.
L'impostazione 0 comporta il calcolo automatico del valore.
P0100 = 1,2: P0308 senza significato, nessuna immissione necessaria.
FU-spec.
P0309 =... P0309 =... Rendimento nominale motore
Rendimento nominale motore in [%] dalla targhetta dei dati caratteristici.
L'impostazione 0 causa il calcolo interno del valore.
P0100 = 0: P0309 senza significato, nessuna immissione necessaria.
84
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Edizione 10/06
3 Funzioni
P0310 =...
50.00 Hz
Frequenza nominale motore
Frequenza nominale motore [Hz] dalla targhetta dei dati caratteristici.
l numero di coppie di poli viene ricalcolato automaticamente se il parametro viene
modificato.
P0311 =...
FU-spec.
Velocità nominale motore
Velocità nominale motore [g/min] dalla targhetta dei dati caratteristici.
NOTA
L’immissione è assolutamente necessaria in caso di compensazione dello
scorrimento.
P0320 = ...
0.0
Corrente di magnetizzazione
(immissione in % con riferimento a P0305)
Corrente di magnetizzazione in % relativamente a P0305 (corrente nominale del motore).
Con P0320 = 0 la corrente di magnetizzazione viene calcolata mediante P0340 = 1 o
P3900 = 1 - 3 (fine messa in servizio rapida) e visualizzata nel parametro r0331.
P0335 =...
0
Raffreddamento motore
Seleziona il sistema di raffreddamento motore utilizzato.
0 Raffreddamento autonomo mediante ventilatore montato sull'albero motore
1 Raffreddamento forzato mediante ventilatore ad azionamento separato
(ventilatore forzato)
2 Raffreddamento autonomo e ventilatore interno
3 Raffreddamento forzato e ventilatore interno
P0640 =...
150 %
Fattore di sovraccarico mot.
Definisce il limite di corrente di sovraccarico motore in rapporto percentuale al
valore di corrente impostato nel parametro P0305.
Definisce il valore limite della max. corrente in uscita in % della corrente nominale
motore (P0305).
P0700 =...
Selezione sorgente comando
0 Impostaz. di fabbrica di default
1 BOP (tastiera)
2 Terminale
4 USS su collegamento BOP
5 USS su collegamento COM
6 CB su collegamento COM
7 Ingresso analogico 2
10 nessun valore di riferimento principale + valore di riferimento MOP
11 valore di riferimento MOP + valore di riferimento MOP
12 valore di riferimento analogico + valore di riferimento MOP
...
2
76
77
CB su COM-Link + valore di riferimento analogico 2
valore di riferimento analogico 2 + valore di riferimento analogico 2
BOP
Morsettiera
USS
BOP link
P0700 = 2
Controllo sequenza
USS
COM link
CB
COM link
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Canale
riferimenti
Controllo
motore
85
3 Funzioni
Selezione riferim. frequenza
1 Valore riferimento MOP
2 Valore riferimento analogico
3 Frequenza fissa
4 USS su collegamento BOP
5 USS su collegamento COM
6 CB su collegamento COM
7 Ingresso analogico 2
10 Nessun valore di riferimento principale + valore di riferimento MOP
11 Valore di riferimento MOP + valore di riferimento MOP
12 Valore di riferimento analogico + valore di riferimento MOP
2
...
P1000 =...
Edizione 10/06
76
77
CB su COM-Link + valore di riferimento analogico 2
Valore di riferimento analogico 2 + valore di riferimento analogico 2
MOP
Controllo sequenza
ADC
FF
P1000 = 12
Riferimento
aggiuntivo
USS
BOP link
USS
COM link
Canale
riferimento
P1000 = 12
Controllo
motore
Riferimento
principale
CB
COM link
ADC2
86
P1080 =...
0.00 Hz
Frequenza minima
Impostazione della frequenza minima del motore Hz.
Imposta la frequenza minima di funzionamento del motore, indipendentemente
dal valore di riferimento frequenza. Il valore qui impostato è valido per la
rotazione sia in senso orario che antiorario.
P1082 =...
50.00 Hz
Frequenza massima
Impostazione della Frequenza massima motor Hz.
Imposta la frequenza massima (Hz) di funzionamento del motore,
indipendentemente dal valore di riferimento frequenza. Il valore qui impostato è
valido per la rotazione sia in senso orario che antiorario.
P1120 =...
10.00 s
Tempo di accelerazione
Impostazione del tempo di accelerazione in s.
Tempo necessario al motore per accelerare da fermo sino al valore di frequenza massima
(P1082) quando non viene impiegato alcun arrotondamento. La parametrizzazione di un
tempo di accelerazione troppo ridotto può provocare l'allarme A0501 (valore limite di
corrente) o la disinserzione del convertitore con l'errore F0001 (sovracorrente).
P1121 =...
10.00 s
Tempo di decelerazione
Impostazione del tempo di frenatura in s.
Tempo necessario al motore per decelerare dalla frequenza massima (P1082) sino a fermo
quando non viene impiegato alcun arrotondamento. La parametrizzazione di un tempo di
decelerazione troppo ridotto può provocare gli allarmi A0501 (valore limite di corrente),
A0502 valore limite di sovratensione) o la disinserzione del convertitore con l'errore
F0001 (sovracorrente) o F0002 (sovratensione).
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3 Funzioni
P1135 =...
5.00 s
Tempo decelerazione OFF3
Impostazione del tempo di arresto rapido/decelerazione in s.
Definisce il tempo di decelerazione dalla frequenza massima a fermo per il comando
OFF3. La parametrizzazione di un tempo di decelerazione troppo ridotto può provocare
gli allarmi A0501 (valore limite di corrente), A0502 (valore limite di sovratensione) o la
disinserzione del convertitore con l'errore F0001 (sovracorrente) o F0002 (sovratensione).
P1300 =...
Modalità di comando
Impostazione del tipo di regolazione.
0 V/f con caratt. lineare
1 V/f con FCC
2 V/f con caratt. parabol.
3 V/f con caratt. programmabile
5 V/f per applicazioni tessili
6 V/f con FCC per applicazioni tessili
19 Controlo V/f con valore di riferimento della tensione indipendente
20 Regolazione vettoriale senza sensore
21 Regolazione vettoriale con sensore
22 Regolazione vettoriale della coppia senza sensore
23 Regolazione vettoriale della coppia con sensore
0
P1500 =...
Selezione sorgente val. di riferimento coppia *
(immissione della sorgente per il valore di riferimento della coppia)
0 Nessun valore di riferimento principale
2 Valore di riferimento analogico
4 USS su BOP-Link
5 USS su COM-Link (morsetti di comando 29 e 30)
6 CB an COM-Link (CB = unità di comunicazione)
7 Valore di riferimento analogico 2
0
P1910 = ...
Selezione identificazione dati motore * (vedere sezione 3.5.5)
0 Bloccato
0
P1960 = ...
Ottimizzazione regolatore di velocità *
0
P3900 = 1
0
Fine messa in servizio rapida
(Avvio calcoli motore).
0 Nessuna messa in servizio rap. (nessun calcolo motore)
1 Calcolo motore e ripristino alle impostazioni di fabbrica di tutti gli altri
parametri non contenuti nella messa in servizio rapida (attributo "messa in
servizio rapida“ = no).
2 Calcolo motore e ripristino alle impostazioni di fabbrica delle impostazioni di
I/O.
3 Solo calcolo motore. Nessun ripristino degli altri parametri.
0 Bloccato
Per eseguire l'ottimizzazione del regolatore di velocità, occorre attivare la regolazione
vettoriale (P1300 = 20 o 21). Dopo la selezione dell'ottimizzazione (P1960 = 1) viene
visualizzato l'avviso A0542.
NOTA
Con P3900 = 1,2,3 → internamente viene impostato P0340 = 1 e vengono
calcolati i relativi dati (vedi lista parametri P0340)
FINE
Fine messa in servizio rapida / impostazione azionamento
Se fosse necessario realizzare altre funzioni sul convertitore, potete utilizzare le
istruzioni “Messa in servizio applicativa". Questa procedura viene consigliata per
azionamenti dinamici
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3 Funzioni
Edizione 10/06
PERICOLO
Non è consentito effettuare l'identificazione dati dei motori (vedi capitolo 3.5.5) in
caso di carichi pericolosi (ad es. carichi pendenti in applicazioni di gru). Prima
dell'avvio dell'identificazione dati motore è necessario mettere in sicurezza il carico
pericoloso (ad es. abbassamento del carico al suolo o sostentamento del carico
mediante il freno di stazionamento del motore).
3.5.4
Calcolo dei dati motore / regolazione
Il calcolo dei dati interni del motore / della regolazione viene avviato con il
parametro P0340 oppure indirettamente mediante il parametro P03900 (vedi
capitolo 3.5.2) o P1910 (vedi capitolo 3.5.5). Per esempio, è possibile usare la
funzione del parametro P0340 quando sono noti i dati del circuito equivalente (vedi
Figura 3-26) o i momenti d'inerzia. Le impostazioni possibili per il parametro P0340
sono descritte nella tabella Tabella 3-9. I parametri che vengono calcolati con le
varie impostazioni sono elencati nella Tabella 3-10.
Tabella 3-9
Parametro P0340
Parametro
Descrizione
P0340 = 0
Nessun calcolo
P0340 = 1
A partire dai parametri della targhetta (P0300 - P0335) vengono calcolati i parametri
del circuito equivalente del motore (ESB, P0350 - P0369) e il peso/momento di
inerzia del motore (P0344, P0341).
Dopodiché vengono impostati i parametri del controllo V/f e le grandezze di
riferimento (contiene tutti i calcoli di P0340 = 2,3,4).
P0340 = 2
A partire dai parametri della targhetta vengono calcolati i parametri del circuito
equivalente del motore (ESB, P0350 - P0369) (senza ulteriori impostazioni).
P0340 = 3
A partire dai parametri del circuito equivalente del motore (ESB, P0350 - P0369),
dal peso/momento di inerzia del motore e dal rapporto inerziale (P0344, P0341,
P0342) vengono calcolati i parametri di controllo V/f / regolazione vettoriale
(contiene tutti i calcoli di P0340 = 4).
P0340 = 4
A partire dai parametri del circuito equivalente del motore (ESB, P0350 - P0369),
dal peso/momento di inerzia del motore e dal rapporto inerziale (P0344, P0341,
P0342) vengono impostati i parametri della regolazione vettoriale.
NOTA
¾ Uscendo dalla messa in servizio rapida con P3900 > 0 (vedi capitolo 3.5.2)
viene eseguito internamente P0340 = 1 (parametrizzazione completa).
¾ Nell'identificazione dei dati del motore (vedi 3.5.5) al termine della misura viene
eseguito internamente P0340 = 3.
¾ I dati del circuito equivalente si riferiscono sempre al circuito equivalente a
stella. Eventuali dati per il circuito equivalente a triangolo (ESB) vanno sempre
convertiti prima di essere immessi nel circuito equivalente a stella.
¾ Se sono disponibili i dati ESB (P0350, . . ., P0360), questi vanno immessi
conformemente al circuito del motore (un circuito a stella richiede dati ESB a
stella). Se non c'è coerenza tra il circuito del motore e i dati ESB, i dati ESB
devono essere convertiti in base al circuito del motore (P0350∆ = P0350Y,
usw.).
88
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3 Funzioni
Tabella 3-10 Parametri
P0340 = 1 P0340 = 2 P0340 = 3 P0340 = 4
P0341[3] Inerzia motore [kg*m^2]
x
P0342[3] Rapporto inerziale totale/motore
P0344[3] Peso motore
x
P0346[3] Tempo di magnetizzazione
P0347[3] Tempo di smagnetizzazione
x
P0350[3] Resistenza statorica
x
x
P0352[3] Resistenza cavo
P0354[3] Resistenza rotore
x
x
x
x
P0356[3] Induttanza statorica dispersione
x
x
P0358[3] Induttanza dispersione rotorica
x
x
P0360[3] Induttanza principale
x
x
P0362[3] Flusso curva magnetizz.1
x
x
P0363[3] Flusso curva magnetizz.2
x
x
P0364[3] Flusso curva magnetizz.3
x
x
P0365[3] Flusso curva magnetizz.4
x
x
P0366[3] Immag. curva magnetizz.1
x
x
P0367[3] Immag. curva magnetizz.2
P0368[3] Immag. curva magnetizz.3
x
x
x
x
P0369[3] Immag. curva magnetizz.4
P0625[3] Temperatura ambiente motore
x
x
x
x
P1253[3] Limita uscita controller Vdc
x
x
P1316[3] Aumento frequenza finale
P1460[3] Guadagno regolatore velocità
x
x
x
x
x
P1462[3] Regol velocità a tempo integrale
P1470[3] Guadagno reg. velocità (SLV)
x
x
x
x
x
x
P1472[3] Tempo integrale n-ctrl. (SLVC)
x
x
x
P1520[3] CO: limite superiore di coppia
x
P1521[3] CO: limite inferiore coppia
x
P1530[3] Limitazione potenza motore
x
P1531[3] Limitazione potenza generat.
x
P1715[3] Regol. corr. di amplificazione
x
x
x
P1717[3] Regol. di corr. a tempo integr.
x
x
x
P1764[3] Kp di adattamento-n (SLVC)
x
x
x
P1767[3] Tn di adattamento-n (SLVC)
x
x
x
P2000[3] Frequenza di riferimento
P2002[3] Corrente di riferimento
x
P2003[3] Coppia di riferimento
x
P2174[3] Soglia di coppia T_soglia
x
P2185[3] Soglia superiore di coppia 1
x
P2186[3] Soglia inferiore di coppia 1
P2187[3] Soglia superiore di coppia 2
x
P2188[3] Soglia inferiore di coppia 2
x
P2189[3] Soglia superiore di coppia 3
x
P2190[3] Soglia inferiore di coppia 3
x
x
x
x
x
x
x
Per il calcolo dei dati del motore / della regolazione mediante P0340 vi sono
diverse situazioni (vedi seguente diagramma di struttura) che possono essere
richiamate in base ai dati conosciuti.
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3 Funzioni
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AVVIO
p0340 = 1
Impostazione di fabbrica
0
Calcolo parametri del motore
Questo parametro è richiesto durante la messa in servizio per ottimizzare le prestazioni
del convertitore. Nella parametrizzazione completa (p0340 = 1), oltre ai parametri del
motore / della regolazione, vengono predefiniti anche i parametri relativi ai dati
nominali del motore (ad es. limiti di coppia e grandezze di riferimento per i segnali
d’interfaccia). La lista dei parametri contiene un elenco completo di tutti i parametri
dipendenti da p0340.
0 Nessun calcolo
1 Parametrizzazione completa
2 Calcolo dei dati del circuito equivalente
3 Calcolo di V/F e regolazione vettoriale
4 Calcolo dell’impostazione del regolatore
Altri dati di catalogo
o del circuito equivalente conosciuti?
no
sì
p0341 = ...
Momento d’inerzia del motore [kgm2]
FU-spec.
p0342 = ...
Rapporto inerziale totale/motore
FU-spec.
p0344 = ...
Peso del motore (immissione in kg)
FU-spec.
Dati circ. eq.
conosciuti?
no
sì
p0340 = 4
Calcolo parametri del motore
4 Calcolare la taratura del regolatore (vedere parametro p0340)
p0350 = ...
FU-spec.
Resistenza statorica (fase-fase) (immissione in Ω)
Valore di resistenza statorica in Ω con motore collegato (tra fase e fase). Il valore del
parametro include la resistenza del cavo.
p0354 = ...
Resistenza rotorica (immissione in Ω)
Definisce la resistenza rotorica del circuito equivalente al motore
(valore di fase).
p0356 = ...
FU-spec.
Induttanza statorica di dispersione (immissione in mH)
Definisce l’induttanza statorica di dispersione del circuito equivalente al motore
(valore di fase).
p0358 = ...
FU-spec.
Induttanza rotorica di dispersione (immissione in mH)
Definisce l’induttanza rotorica di dispersione del circuito equivalente al motore (valore
di fase).
p0360 = ...
Induttanza principale (immissione in mH)
Definisce l’induttanza principale del circuito equivalente al motore
(valore di fase).
p0340 = ...
0
Calcolo parametri del motore
3 Calcolare V/f e la regolazione vettoriale
Vengono calcolati tutti i parametri dipendenti dai dati del circuito equivalente, nonché
le impostazioni del regolatore (p0340 = 4).
Il calcolo dei parametri del motore è terminato e si può tornare alla sezione 3.5.7 per
l’ulteriore parametrizzazione.
FINE
90
0
FU-spec.
FU-spec.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.5.5
3 Funzioni
Identificazione dati del motore
Il MICROMASTER dispone di un processo di misura per la definizione dei
parametri del motore:
¾ Dati circuito equivalente (ESB, vedi Figura 3-26)
→ P1910 = 1
¾ Curva di magnetizzazione (vedi Figura 3-27)
→ P1910 = 3
Per motivi tecnici di regolazione viene raccomandato di eseguire l'identificazione
dei dati motore, dato che, in base ai dati di targa, è possibile la sola stima dei dati
del circuito equivalente, della resistenza dei cavi del motore, la tensione di
conduzione IGBT oppure la compensazione dei tempi di interblocco IGBT. Così,
per esempio, la resistenza statorica è di grande importanza per la stabilità della
regolazione vettoriale oppure per l'aumento tensione nella caratteristica V/f. In
particolare, l'identificazione dei dati del motore deve essere eseguita in caso di cavi
di alimentazione molto lunghi oppure di utilizzo di motori esterni.
Al primo avvio dell'identificazione dati del motore, partendo dai dati di targa,
vengono determinati mediante P1910 = 1 i seguenti (dati di taratura) (vedi Figura
3-26):
¾ Dati del circuito equivalente
¾ Resistenza del cavo motore
¾ Tensione di conduzione IGBT oppure compensazione dei tempi di interblocco
IGBT
Dato che i dati di targa rappresentano i valori di inizializzazione per
l'identificazione, per la definizione dei suddetti dati occorre una immissione corretta
oppure realistica dei dati di targa (vedi capitolo 3.5.8).
Invertitore
Cavo
Resis. statorica
0.00001 ... 2000.00000 [Ohm]
P0350.D (4.00000)
Tens. in stato ON T.morto unità com.
0.0 ... 20.0 [V] 0.00 ... 3.50 [us]
P1825 (1.4)
P1828 (0.50)
Resistenza cavo
0.0 ... 120.0 [Ohm]
P0352.D (0.0)
R Cavo
C Cavo
Figura 3-26
Motore
Indutt.dispers.rot.
0.0 ... 1000.0
P0358.D (10.0)
Indutt. stat. disp
Resistenza rotore
0.00001 ... 1000.00000
0.0 ... 300.0 [Ohm]
P0356.D (10.00000)
P0354.D (10.0)
P0350 = 2(RCavo + RS)
RS
LσR
LσS
Induttanza princ.
0.0 ... 3000.0
P0360.D (10.0)
RR
LM
Circuito equivalente (ESB)
Oltre ai dati del circuito equivalente è possibile determinare mediante
l'identificazione dati motore (P1910 = 3) la curva di magnetizzazione del motore
(vedi Figura 3-2623). Se la combinazione motore-inverter funziona nel settore di
deflussaggio, dovrebbe essere determinata questa caratteristica, in particolare
nella regolazione vettoriale. Mediante questa curva di magnetizzazione, il
MICROMASTER è in grado di calcolare con più precisione nel settore di
deflussaggio la corrente che crea il campo e quindi di raggiungere una maggiore
precisione di coppia.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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91
3 Funzioni
Edizione 10/06
Φ [%]
P0365
P0364
100 %
P0363
P0362
0
P0366 P0367 100 % P0368
P0369
iµ [%]
iµ [A]
iµ [%] =
r0331
Figura 3-27
Curva di magnetizzazione
Dopo la selezione dell'identificazione dei dati del motore mediante il parametro
P1910 verrà generato immediatamente l'allarme A0541. Con il comando ON si
avvia l'identificazione dei dati del motore e nel motore vengono immessi i diversi
segnali di eccitazione (tensione continua o alternata). La misura viene effettuata da
fermo (del motore) e ha una durata per ogni selezione (P1910 = 1,3), incl. il calcolo
dei dati, fra 20 s e 4 minuti. Il tempo di identificazione dipende dal motore,
aumentando in base alla grandezza (ca. 4 min. con motore da 200 kW).
L'identificazione dei dati del motore deve essere effettuata con motore freddo in
modo da poter associare le resistenze del motore memorizzate al parametro della
temperatura ambiente P0625. Solo così è possibile un corretto adattamento della
temperatura delle resistenze durante il funzionamento.
L'identificazione dei dati del motore utilizza i risultati della “parametrizzazione
completa" P0340 = 1 o gli ultimi dati memorizzati del circuito equivalente del
motore. Ripetendo l’identificazione (fino a 3 volte) si ottengono risultati sempre
migliori.
PERICOLO
¾ Non è consentito effettuare l'identificazione dei dati del motore (vedi capitolo ) in
caso di carichi pericolosi (ad es. carichi pendenti in applicazioni per gru). Prima
dell'avvio dell'identificazione dei dati del motore è necessario mettere in
sicurezza il carico pericoloso (ad es. abbassamento del carico al suolo o
sostentamento del carico mediante il freno di stazionamento del motore).
¾ Durante l'avviamento dell'identificazione dei dati del motoreil rotore può dover
essere nella posizione preferenziale. Ciò risulta evidente in particolare in motori
grandi.
92
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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3 Funzioni
NOTA
¾ I dati del circuito equivalente (P0350, P0354, P0356, P0358, P0360) devono
essere immessi, tranne il parametro P0350, come valori di fase. Il parametro
P0350 (valore line-to-line) corrisponde al doppio valore di fase.
¾ La resistenza del cavo motore P0352 è definita come valore di fase.
¾ Durante l'identificazione dei dati del motore viene determinata la resistenza
statorica nonché la resistenza del cavo motore e registrata nel parametro
P0350. Se viene effettuata una correzione nel parametro P0352, il
MICROMASTER definisce la resistenza del cavo motore con la formula P0352
= 0.2 * P0350.
¾ Se la resistenza del cavo motore è nota è possibile immettere il valore nel
parametro P0352 dopo l'identificazione dei dati del motore. Mediante
l'immissione la resistenza statorica viene adeguatamente ridotta e quindi
adattata in modo più preciso alle condizioni reali.
¾ Per l'identificazione dei dati del motore non è necessario bloccare il motore. Se
esiste comunque la possibilità di bloccare il motore durante l'identificazione (ad
es. con freno di bloccaggio chiuso) è consigliato utilizzarlo per il rilevamento dei
dati del circuito equivalente.
¾ L'esattezza dei dati di targa del motore può essere verificata mediante la
seguente formula:
PN = √3 ∗ UN Υ∗ INΥ ∗ cosϕ ∗ η ≈ √3 ∗ UN ∆∗ IN∆ ∗ cosϕ ∗ η
cit
PN
Potenza nominale motore
UN Υ , UN ∆
Tensione nominale motore (stella / triangolo)
Corrente nominale motore (stella / triangolo)
IN Υ, IN ∆
cosϕ
Fattore di potenza
η
Rendimento
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93
3 Funzioni
Edizione 10/06
Identificazione dati motore
AVVIO
p0625 = ?
| Temp. motore p0625 | ≤ 5 °C ?
sì
no
Far raffreddare il
motore
p1910 = 1
A0541
20 °C
Temperatura ambiente motore (immissione in °C)
Immissione della temperatura ambiente del motore al momento della definizione
dei dati del motore (impostazione di fabbrica: 20 °C).
La differenza tra la temperatura motore e la temperatura ambiente p0625 deve
restare in un campo di tolleranza di ca. ± 5 °C. Se ciò non avviene,
l’identificazione del motore può avvenire solo dopo che il motore si è
raffreddato.
0
Selezione dell’identificazione dati del motore con p1910 = 1
p1910 = 1: Identificazione dei dati del motore con modifica dei parametri.
Questi ultimi vengono accettati ed applicati al regolatore.
Selezionando p1910 = 1 viene emesso l’allarme A0541 (identificazione dati del
motore attiva) e internamente viene settato p0340 = 3
ON
Avvio dell’identificazione dati del motore con p1910 = 1
Il processo di misurazione deve essere avviato tramite un comando ON
permanente. In tal modo il motore si avvia e trasmette corrente. È possibile la
diagnostica tramite r0069 (CO: correnti di fase).
Al termine dell’identificazione dati del motore viene ripristinato il p1910 (p1910 =
0, identificazione dati motore inibita) e l’allarme A0541 si spegne.
OFF1
Per portare il convertitore a uno stato definito, prima di procedere è necessario
dare un comando OFF1.
p1910 = 3
A0541
ON
OFF1
0
Selezione dell’identificazione dati del motore con p1910 = 3
p1910 = 3: Identificazione della curva di saturazione con modifica dei parametri.
Selezionando p1910 = 3 viene emesso l’allarme A0541 (identificazione dei dati
del motore attiva) e internamente viene settato p0340 = 2
Avvio dell’identificazione dati del motore con p1910 = 3
Il processo di misurazione deve essere avviato tramite un comando ON
permanente.
Al termine dell’identificazione dei dati del motore viene ripristinato il p1910
(p1910 = 0, identificazione dati motore inibita) e l’allarme A0541 si spegne.
Per portare il convertitore in uno stato definito, si dovrebbe terminare
l'identificazione dei dati del motore con un comando OFF1.
Fine
In caso di problemi durante l'identificazione, ad es. oscillazione del regolatore di
corrente, controllare di nuovo i dati di targa e immettere la corrente di
magnetizzazione P0320 più veritiera possibile. Dopodiché riavviare l'identificazione
dati del motore dopo aver lanciato P0340 = 1 (vedi capitolo 3.5.4).
94
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.5.6
3 Funzioni
Corrente di magnetizzazione
¾ Il valore della corrente di magnetizzazione r0331/P0320 ha un effetto
particolare sulla regolazione. Non potendo essere misurato da fermo, il valore
viene stimato con la parametrizzazione automatica P0340=1 per un motore
standard SIEMENS 1LA7 a 4 poli (P0320=0; risultato in r0331).
¾ Se lo scostamento della corrente di magnetizzazione è troppo grande, anche i
valori della reattanza principale e della resistenza del rotore non sono
determinabili con precisione.
¾ In particolare per i motori di terze parti la corrente di magnetizzazione
calcolata dovrebbe essere verificata ed eventualmente corretta.
La tabella seguente mostra la procedura di determinazione manuale della corrente
di magnetizzazione e un ricacolo dei dati del circuito equivalente in caso di
funzionamento dell'azionamento in regolazione vettoriale (P1300 = 20/21).
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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95
3 Funzioni
Edizione 10/06
START
Messa in serv.
rapida
Messa in servizio rapida
Con la messa in servizio rapida il convertitore viene adattato al motore e vengono
impostati parametri tecnologici importanti.
Identificazione
dati motore
Identificazione dati del motore
Con l'identificazione dati del motore vengono calcolati i dati del circuito equivalente
del motore mediante un metodo di misura.
Funzionamento a
vuoto
Criterio
soddisfatto?
no
sì
Determinazione corrente di magnetizzazione
Per determinare la corrente di magnetizzazione (P0320/r0331) il motore va a vuoto a
circa l'80% della sua velocità nominale.
È necessario rispettare le seguenti condizioni:
− attivazione della regolazione vettoriale P1300 = 20,21
− nessun indebolimento di campo (r0056.8 = 0)
− valore di riferimento del flusso r1598 = 100 %
− nessuna ottimizzazione del rendimento P1580 = 0 %
Con funzionamento a vuoto si intende che il motore funziona senza carico.
In questo caso si imposta una corrente r0027 stazionaria, che corrisponde
approssimativamente alla corrente nominale di magnetizzazione r0331. (La corrente è
sempre inferiore a una corrente a vuoto con puro controllo V/f).
La misurazione e l'immissione della corrente di magnetizzazione, e il relativo
ricalcolo dei dati del circuito equivalente del motore, sono un processo iterativo.
Occorre ripetere questo processo almeno due o tre volte fino a soddisfare i seguenti
criteri:
− Quanto migliore è stata l'immissione della corrente di magnetizzazione, tanto
maggiore è la corrispondenza tra il valore di riferimento del flusso
(r1598=100%) e il valore reale di flusso (r0084=96..104%) del modello di
osservazione.
− L'uscita adattamento Xm (r1787) del modello di osservazione deve essere il
più bassa possibile. I valori più idonei si collocano tra 1-5%. Quanto più bassi
sono i valori osservati dell'adattamento Xh, tanto minore è anche la sensibilità
dei parametri motore dopo interruzioni dell'alimentazione di rete.
NOTA
Per la visualizzazione di r0084 su BOP/AOP è necessario abilitare i parametri LEVEL
4 con l'ausilio del parametro di service P3950=46.
P0320 = ...
0
Calcolo di P0320
Dalla componente determinata della corrente generatrice di flusso r0029 si può
immettere a questo punto il nuovo valore in P0320 mediante la seguente equazione:
P0320 = r0029 * 100 / P0305
P0340 = 1
0
Calcolo parametri motore
I valori del circuito equivalente del motore vengono calcolati a partire dai dati di targa
immessi. Inoltre i parametri delle regolazioni vengono avviati in modo preimpostato
(P0340 = 3).
FINE
96
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.5.7
3 Funzioni
Messa in servizio applicativa
Dopo la messa in servizio rapida della combinazione motore-inverter mediante la
procedura rapida o di serie, dovrà essere effettuata la seguente sequenza di
adattamento dei parametri che provvedono all'impostazione rispetto alle esigenze
tecnologiche. Ad esempio dovranno essere osservati i seguenti punti:
¾ Esigenze di funzionamento del convertitore (ad es. controllo del processo con
controller PID)
¾ Valori limite
¾ Esigenze dinamiche
¾ Coppia di spunto
¾ Esigenza di punte di carico
¾ Sovraccarico
¾ Diagnosi
Se l'applicazione comprende una funzione che non è coperta dalla messa in
servizio rapida o di serie, è necessario consultare i seguenti capitoli della
descrizione di funzionamento oppure i listati dei parametri.
Adeguamento all'applicazione
I parametri contrassegnati con * offrono più possibilità di impostazione di quelli qui
elencati. Per altre possibilità di impostazione vedi la lista parametri.
Ajuste de fábrica
MARCHA
P0003 = 3
3.5.7.1
1
Nivel de acceso de usuario *
1 Estándar (aplicación simple)
2 Extendido (aplicación estándar)
3 Experto (aplicación compleja)
Interface en serie (USS)
P2010 =...
6
Velocidad transferencia USS
Ajuste de la velocidad de transmisión para la comunicación USS.
P2011 =...
Dirección USS
Ajuste de la dirección única para cada convertidor.
0
P2012 =...
USS longitud PZD
Define el número de palabras de 16 bits en la parte PZD del
telegrama USS.
2
P2013 =...
USS longitud PKW
Define el número de palabras de16-bit en la parte PKW del
telegrama USS.
127
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Posibles ajustes:
4
2400 Baud
5
4800 Baud
6
9600 Baud
7
19200 Baud
8
38400 Baud
9
57600 Baud
10
76800 Baud
11
93750 Baud
12 115200 Baud
97
3 Funzioni
3.5.7.2
P0700 =...
3.5.7.3
Edizione 10/06
Selección fuente de ordenes
Selección fuente de ordenes
Selecciona la fuente para la orden
digital.
0 Ajuste por defecto de fábrica
1 BOP (teclado)
2 Regletero de bornes
4 USS en conexión BOP
5 USS en conexión COM
6 CB en conexión COM
2
BOP
Terminal
USS
BOP link
USS
COM link
Control de secuencia
Canal
punto
de ajuste
CB
COM link
Control
del motor
Entrada digital (DIN)
Función de la entrada digital 1
Borne 5
1 ON / OFF1
1
P0702 =...
Función de la entrada digital 2
Borne 6
12 Inversión
12
P0703 =...
Función de la entrada digital 3
Borne 7
9 Acuse de fallo
9
P0704 = 0
Función de la entrada digital 4
Borne 8
15 Frec. fija (selección directa)
0
P0705 = ...
Función de la entrada digital 5
Borne 16
15 Frec. fija (selección directa)
P0706 = ...
Función de la entrada digital 6
Borne 17
15 Frec. fija (selección directa)
P0707 = 0
Función de la entrada digital 7
Vía entrada analógica, Borne 3
0 Entrada digital deshabilitada
P0701=...
P0700 = 2
Posibles ajustes:
0 Entrada digital deshabilitada
1 ON / OFF1
2 ON inverso / OFF1
3 OFF2 - parada natural
4 OFF3 - deceleración rápida
9 Acuse de fallo
10 JOG derechas
11 JOG izquierda
12 Inversión
13 MOP subida (incremento frec.)
14 MOP bajada (decremento frec.)
15 Frec. fija (selección directa)
16 Frec. fija (sel. dir. + MARCHA)
17 Frec. fija (sel. bin. + MARCHA)
21 Local/remoto
25 Act. freno inyecc.corr.continua
29 Fallo externo
33 Deshabil. cna. frec. adicional
99 Habil. parametrización BICO
ON > 3,9 V, OFF < 1,7 V
DIN7 1
2
3
4
DIN8 1
2
10
11
P0708 = 0
Función de la entrada digital 8
Vía entrada analógica, Borne 10
0 Entrada digital deshabilitada
P0724 =...
3
T.elim.de reb.para entradas dig.
Define el tiempo de supresión rebote (tiempo de filtrado) usados para las entrada digitales.
0 Sin tiempo de eliminación rebote
1 2,5 ms eliminación rebote
2 8,2 ms eliminación rebote
3 12,3 ms eliminación rebote
P0725 = ...
1
Ingressi digitali PNP / NPN
Commuta tra lo stato high attivo (PNP) e low attivo (NPN). Valido simultaneamente per tutti gli
ingressi digitali.
0 Modo operativo NPN ==> low attivo
1 Modo operativo PNP ==> high attivo
98
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Canale DIN (ad esempio DIN1 - PNP (P0725 = 1))
Ing.dig. PNP/NPN
Kl.9
0 ... 1
P24 (PNP)
P0725 (1)
Kl.28
0 V (NPN)
P0701
T. antir.p.ing.dig
0 ... 3
P0724 (3)
24 V
Funzione
0
0
1
1
24 V
T
0
&
r0722
r0722 .0
Pxxxx BI: ...
CO/BO: v. bin.ingr
0V
3.5.7.4
P0731 =...
P0732 = ...
P0733 = ...
P0748 = 0
Salida digital (DOUT)
BI: Función de salida digital 1* 52.3 Ajustes importantes / frecuentes
Define la fuente de la salida digital 1.
52.0 Convertidor listo
52.1 Convertidor listo para funcionar
52.2 Convertidor funcionando
BI: Función de salida digital 2 *
52.3 Activación fallo convertidor
Define la fuente de la salida digital 2.
52.4 OFF2 activo
BI: Función de salida digital 3 *
52.5 OFF3 activo
Define la fuente de la salida digital 3.
52.6 Activación inhibición
52.7 Aviso convertidor activo
0
Invertir las salidas digitales
52.8 Scostamento valore rif. /attuale
Define los estados alto y bajo del relé 52.9 Controllo del PLC (controllo PZD)
par una función dada.
52.A Frequenza massima raggiunta
52.B Avviso: limitazione corrente motore
52.C Freno stazion. motore (MHB) attivo
52.D Sovraccarico motore
52.E Senso di rotaz. destrorso motore
52.F Sovraccarico convertitore
53.0 Freno DC attivo
Inv. usc. dig.
0 ... 7
P0748 (0)
Canale DOUT
CO/BO: st. us. dig
r0747
r0747.0
BI:fun. usc. dig.1
Funzione
xxxx.y
rxxxx.y
P0731.C
(52:3)
0
0
0
0
1
1
0
0
1
0
0
1
0
1
0
1
0
int. 24 V
max. 100 mA
Kl.9
0
1
COM Kl.20
-1
P0731 = xxxx.y
NO
NC
Kl.19
o
Kl.18
Relè : Text
Kl.28
DC 30 V / 5 A
AC 250 V / 2 A
max. tempo di apertura / chiusura
5 / 10 ms
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
99
3 Funzioni
3.5.7.5
Selecc. consigna de frecuencia
2
Selecc. consigna de frecuencia
0 Sin consigna principal
1 Consigna MOP
2 Consigna analógica
3 Frecuencia fija
4 USS en conexión BOP
5 USS en conexión COM
6 CB en conexión COM
7 Consigna analógica 2
10 Sin consigna principal + Consigna MOP
11 Consigna MOP + Consigna MOP
12 Consigna analógica + Consigna MOP
...
P1000 =...
Edizione 10/06
76 CB en conexión COM + Consigna analógica 2
77 Consigna analógica 2 + Consigna analógica 2
NOTA
Oltre al valore di riferimento principale può essere immesso un valore di riferimento aggiuntivo
mediante P1000
Esempio P1000 = 12 :
P1000 = 12 ? P1070 = 755
P1000 = 12 ? P1075 = 1050
P1070
CI: Val. Rif. principale
r0755
CO: ADC effetto dopo dim. [4000h]
P1075
CI: Val. Rif. aggiuntivo
r1050
CO: Freq. reale uscita MOP
MOP
Controllo sequenza
ADC
FF
P1000 = 12
Riferimento
aggiuntivo
USS
BOP link
USS
COM link
Canale
riferimento
P1000 = 12
Controllo
motore
Riferimento
principale
CB
COM link
ADC2
0:0
P1074 = ...
BI: Inibizione valore rif. agg.
Disattiva il valore di riferimento aggiuntivo (ZUSW).
P1075 = ...
0:0
CI: Selezione valore rif. agg.
Determina la sorgente del valore di riferimento aggiuntivo che deve essere usato oltre al valore di
riferimento principale.
Impostazioni frequenti:
755
Valore di ingresso analogico
1024 Valore di riferimento frequenza fissa
1050 valore di riferimento potenziometro motore (valore rif. MOP)
P1076 = ...
CI: Selezione scala valore rif. agg.
Determina la sorgente della scala del valore di riferimento aggiuntivo.
Impostazioni frequenti:
1
Scala con 1,0 (100 %)
755
Valore di ingresso analogico
1024 Valore di riferimento frequenza fissa
1050 Valore di riferimento MOP
100
1:0
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Edizione 10/06
3.5.7.6
3 Funzioni
Entrada analógica (ADC)
P0756 = ...
Tipo ADC
Determina il tipo di ingresso analogico e attiva la sorveglianza dell'ingresso analogico.
0 Ingresso tensione unipolare (da 0 a +10 V)
1 Ingresso tensione unipolare con sorveglianza (da 0 a 10 V)
2 Ingresso corrente unipolare (da 0 a 20 mA)
3 Ingresso corrente unipolare con sorveglianza (da 0 a 20 mA)
4 Ingresso tensione biipolare (da -10 a +10 V)
NOTA
Per P0756 - P0760 vale:
Indice 0 : Ingresso analogico 1 (ADC1), morsetto 3, 4
Indice 1 : Ingresso analogico 2 (ADC2), morsetto 10, 11
P0757 =...
Valor x1 escalado de la ADC
P0758 =...
Valor y1 escalado de la ADC 0.0 %
Este parámetro muestra el valor en %
de P2000 (frecuencia de ref.) en x1.
0V
P0761 > 0
0 < P0758 < P0760
P0759 =...
P0760 =...
P0761 =...
Valor x2 escalado de la ADC
10 V
100.0 %
Valor y2 of ADC escalado
Este parámetro muestra el valor en %
de P2000 (frecuencia de ref.) en x2.
0V
Ancho banda muerta
de la ADC
Define el tamaño de la banda muerta
de la entrada analógica.
0
|| 0 > P0758 > P0760
%
100 %
4000 h
ASPmax
P0760
P0758
V
mA
10 V x100%
P0759 20 mA
P0757
P0761
P0757 = P0761
ASPmin
P0762 = ...
10 ms
Ritardo perdita segnale ADC
Canale ADC
Commutatore DIP
KL3
ADC+
KL4
ADC−
ADC
Tipo
P0756
A
D
ADC
Tipo
P0753
P0757
P0758
P0759
P0760
Determina il tempo di ritardo tra la perdita del valore di riferimento analogico e la visualizzazione
del messaggio di errore F0080.
r0754 P1000
P0761
ADC
Ridimensionamento
ADC
Zona
morta
P0756
P0761
Riconoscimento
della rottura
conduttore
1.7 V
1
0
3.9 V
P0707
r0755
Riferimento
Pxxxx
r0752
P0762
T
0
F0080
r0751
r0722
r0722.6
Pxxxx
Funzione
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
101
3 Funzioni
3.5.7.7
Edizione 10/06
Salida analógica (DAC)
21
P0771 =...
CI: DAC
Define la función de la salida analógica 0 - 20 mA.
21 CO: Frequenza di uscita (scalata secondo P2000)
24 CO: Frequenza di uscita convertitore (scalata secondo P2000)
25 CO: Tensione di uscita (scalata secondo P2001)
26 CO: Tensione circuito intermedio (scalata secondo P2001)
27 CO: Corrente di uscita (scalata secondo P2002)
NOTA
Per P0771 - P0781 vale:
Indice 0 : Uscita analogica 1 (DAC1), morsetto 12, 13
Indice 1 : Uscita analogica 2 (DAC2), morsetto 26, 27
P0773 =...
2 ms
Tiempo de filtrado DAC
Determina il tempo di livellamento [ms] per i segnali di uscita analogica. Este parámetro habilita la
suavización de la DAC utilizando un filtro PT1.
P0775 = ...
Permesso valore assoluto
Stabilisce l'uso del valore assoluto dell'uscita analogica. Se questo parametro viene attivato assumerà
il valore assoluto del valore da segnalare. Se in origine il valore era di tipo negativo si imposterà il
bit corrisponente in r0785, altrimenti verrà cancell.
0 OFF
1 ON
P0776 = ...
Tipo DAC
Determina il tipo di uscita analogica.
0 Uscita di corrente
1 Uscita di tensione
0
NOTA
• P0776 converte la scala di r0774 (0 – 20 mA ⇔ 0 – 10 V)
• I parametri di scala P0778, P0780 e la zona morta vengono sempre immessi in 0 – 20 mA
Se sono uscite di tensione, le uscite DAC devono essere terminate con una resistenza di 500 Ω
P0777 =...
Valor x1 escalado de la DAC
0.0 %
mA
P0778 =...
Valor y1 escalado de la DAC
0
20
P0779 =...
Valor x2 escalado de la DAC
100.0 %
P0780 =...
Valor y2 escalado de la DAC
20
P0781 =...
0
Ancho banda muerta de DAC
Ajusta el ancho de la banda muerta en
[mA] para la salida analógica.
102
P0780
y2
P0781
P0778
y1
P0777
x1
P0779
x2
100 % %
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.5.7.8
3 Funzioni
Potenziometro motore (MOP)
P1031 =...
0
V.rif. memoria MOP
Salva l'ultimo valore di riferimento potenziometro motore (MOP) attivo prima di un comando
OFF o dello spegnimento.
0 V.rif. MOP non memorizz.
1 V.rif. MOP memorizz. in P1040
P1032 =...
Blocco riferimento negativo MOP
0 Riferimenti negativi MOP consentiti
1 Riferimenti negativi MOP inibiti
P1040 =...
Valore riferimento MOP
Determina il valore di riferimento per il controllo del potenziometro motore.
1
5.00 Hz
Il tempo di accelerazione e di decelerazione del MOP viene definito tramite i parametri
P1120 e P1121.
Possibile impostazione dei parametri per la selezione del MOP:
Scelta
MOP superiore
MOP inferiore
DIN
P0719 = 0, P0700 = 2, P1000 = 1
oppure
P0719 = 1, P0700 = 2
P0702 = 13
(DIN2)
P0703 = 14
(DIN3)
BOP
P0719 = 0, P0700 = 1, P1000 = 1
oppure
P0719 = 11
Tasto UP
Tasto DOWN
USS su
BOP link
P0719 = 0, P0700 = 4, P1000 = 1
oppure
P0719 = 41
Parola ctrl. USS
r2032 Bit13
Parola ctrl. USS
r2032 Bit14
USS su
COM link
P0719 = 0, P0700 = 5, P1000 = 1
oppure
P0719 = 51
Parola ctrl. USS
r2036 Bit13
Parola ctrl. USS
r2036 Bit14
CB
P0719 = 0, P0700 = 6, P1000 = 1
oppure
P0719 = 61
Parola ctrl. CB
r2090 Bit13
Parola ctrl. CB
r2090 Bit14
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
103
3 Funzioni
3.5.7.9
Edizione 10/06
Frequenza fissa (FF)
P1001 =...
0.00 Hz
Frequenza fissa 1
Direttamente selezionabile tramite
DIN1 (P0701 = 15, 16)
P1002 =...
5.00 Hz
Frequenza fissa 2
Direttamente selezionabile tramite
DIN2 (P0702 = 15, 16)
P1003 =...
P1011 = ...
10.00 Hz
Frequenza fissa 3
Per la definizione della funzione degli ingressi digitali
Direttamente selezionabile tramite
(da P0701 a P0703) è stato possibile selezionare tre
DIN3 (P0703 = 15, 16)
tipi diversi di frequenze fisse.
15.00 Hz 15 = Selezione diretta (a codice binario)
Frequenza fissa 4
In questa modalità operativa il relativo ingresso
20.00 Hz
digitale seleziona sempre la frequenza fissa
Frequenza fissa 5
connessa.ad es.: ingresso digitale 3 = selezione
della frequenza fissa 3.Se sono attivi contempo25.00
Hz
Frequenza fissa 6
raneamente più ingressi, questi saranno
sommati. Inoltre occorre un comando ON.
30.00 Hz
Frequenza fissa 7
16 = Selezione diretta + comando ON
(a codice binario + ON / OFF1 )
35.00 Hz
Frequenza fissa 8
In questa modalità operativa le frequenze fisse
vengono selezionate come al punto 15, ma
40.00 Hz
Frequenza fissa 9
combinate con un comando ON.
17 = Selezione a codice binario + comando ON
45.00 Hz
Frequenza fissa 10
(a codice BCD + ON / OFF1)
La modalità operativa a codice BCD è abilitata
50.00 Hz
Frequenza fissa 11
per gli ingressi digitali 1…3.
P1012 = ...
Frequenza fissa 12
55.00 Hz
P1013 = ...
Frequenza fissa 13
55.00 Hz
P1014 = ...
Frequenza fissa 14
55.00 Hz
P1015 = ...
Frequenza fissa 15
55.00 Hz
P1016 =...
Modo frequenza fissa – bit 0
Impostazione del metodo di selezione
per frequenze fisse.
P1017 =...
Modo frequenza fissa – bit 1
1
P1018 =...
Modo frequenza fissa – bit 2
1
P1019 = ...
Modo frequenza fissa - Bit 3
1
P1025 = ...
Modo frequenza fissa - Bit 4
1
P1027 = ...
Modo frequenza fissa - Bit 5
1
P1004 =...
P1005 =...
P1006 =...
P1007 =...
P1008 = ...
P1009 = ...
P1010 = ...
104
1
1 Selezione diretta
2 Selezione diretta + comando ON
3 Selezione a codice binario + comando ON
NOTA
Con impostazione 2 e 3 tutti i parametri da P1016
a P1019 devono essere impostati sul valore
selezionato in modo da far accettare al
convertitore il comando ON.
1
2
Selezione diretta
Selezione diretta + comando ON
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.5.7.10
P1058 =...
P1059 =...
3 Funzioni
JOG
5.00 Hz
Frequenza JOG destra
Frequenza in Hz con senso di rotazione
destra motore con comando a impulsi.
5.00 Hz
Frequenza JOG sinistra
Frequenza in Hz con senso di rotazione
sinistra motore con comando a impulsi.
P1060 =...
10.00 s
Tempo accelerazione per JOG
Tempo di accelerazione in s da 0 a
frequenza massima (P1082).
L’accelerazione JOG viene limitata con
P1058 o P1059.
P1061 =...
10.00 s
Tempo decel. per JOG
Tempo di decelerazione in s da frequenza
massima (P1082) a 0.
JOG
f
P1082
(fmax)
P1058
t
P1060
P1061
A0923
DIN
M.Imp. destra
P1055
(0)
BOP
USS
BOP link
USS
COM link
A0923
"1"
t
"0"
"1"
M.Imp. sinistra
P1056
(0)
t
"0"
f
P1082
P1058
CB
COM link
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
P1061
P1060
P1061
P1059
-P1082
P1060
t
105
3 Funzioni
3.5.7.11
P1091 =...
Edizione 10/06
Generatore di rampa (HLG)
0.00 Hz
Frequenza dispersione 1
(immissione in Hz)
Evita gli effetti della risonanza meccanica
e sopprime le frequenze entro la banda
+/- P1101 (larghezza di banda di
dispersione frequenza).
P1091 =...
Frequenza dispersione 2
0.00 Hz
P1091 =...
Frequenza dispersione 3
0.00 Hz
P1091 =...
Frequenza dispersione 4
0.00 Hz
Largh. banda freq. dispersione
(immissione in Hz)
2.00 Hz
P1101 =...
P1120 =...
10.00 s
Tempo di accelerazione
(Immissione del tempo di accelerazione
in s)
fout
P1101
Salto frequenza
largh. banda
fin
P1091
Salto di frequenza
f
P1082
(fmax)
f1
P1121 =...
10.00 s
Tempo di decelerazione
(immissione del tempo decelerazione in s)
t
P1120
P1130 =...
Tempo iniz. arrotondamento
per accel. (immissione in s)
P1131 =...
Tempo finale arrotondamento
per accel. (immissione in s)
P1132 =...
Tempo iniz. arrotondamento
per decel. (immissione in s)
P1133 =...
Tempo finale arrotondamento
per decel. (immissione in s)
P1134 =...
Tipo di arrotondamento
0 Livellamento continuo
1 Livellamento discontinuo
P1135 =...
106
0.00 s
0.00 s
0.00 s
P1121
Il ricorso a tempi di arrotondamento è
consigliato in quanto evita risposte brusche e
quindi effetti nocivi sulle meccaniche.
I tempi di accelerazione e decelerazione si
prolungano dell’intervallo di tempo in base alle
rampe di arrotondamento.
0.00 s
0
5.00 s
Tempo decelerazione OFF3
Definisce il tempo di decelerazione dalla frequenza massima a fermo per il comando OFF3.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.5.7.12
3 Funzioni
Frequenze di riferimento/limite
P1080 =...
0.00 Hz
Frequenza minima (immissione in Hz)
Imposta la frequenza minima di funzionamento del motore [Hz], indipendentemente dal
valore di riferimento frequenza. Se il valore di riferimento supera in negativo il valore di
P1080, la frequenza di uscita viene settata su P1080 considerando il segno.
P1082 =...
50.00 Hz
Frequenza massima (immissione in Hz)
Imposta la frequenza minima di funzionamento del motore, indipendentemente dal valore di
riferimento frequenza. Se il valore di riferimento supera in positivo il valore P1082, ha luogo
una limitazione della frequenza di uscita. Il valore qui impostato è valido per la rotazione sia
in senso orario che antiorario.
P2000 =...
50.00 Hz
Frequenza di riferimento (immissione in Hz)
La frequenza di riferimento in Hertz corrisponde a un valore pari a 100%. Questa
impostazione dovrà essere modificata se è richiesta una frequenza massima superiore a 50
Hz. Essa viene automaticamente modificata ai 60 Hz, se la frequenza standard 60 Hz era
stata selezionata tramite l’interruttore DIP50/60 oppure P0100.
NOTA
Questa frequenza di riferimento ha effetto sulla frequenza nominale, poiché sia i valori di
riferimento analogici (100 % P2000) sia i valori di riferimento della frequenza USS
(4000H P2000) si riferiscono a questo valore.
P2001 = ...
1000 V
Tensione di riferimento (immissione in V)
La tensione di riferimento in Volt (tensione di uscita) corrisponde a un valore pari a 100 %.
NOTA
Questa impostazione deve essere modificata solo se è necessaria un'uscita della tensione con un'altra
scala.
P2002 = ...
0.10 A
Corrente di riferimento (immissione in A)
La corrente di riferimento in Ampere (corrente di uscita) corrisponde a un valore pari a 100 %.
Impostazione di fabbrica = 200 % della corrente nominale del motore (P0305).
NOTA
Questa impostazione deve essere modificata solo se è necessaria un'uscita della corrente con un'altra
scala.
P2003 = ...
Coppia di riferimento (Eingabe in Nm)
0.12 Mn
La coppia di riferimento in Nm corrisponde a un valore pari a 100 %. Impostazione di fabbrica =
200 % della coppia nominale del motore ricavata dai dati del motore con coppia del motore costante.
NOTA
Questa impostazione deve essere modificata solo se è necessaria un'uscita della coppia con un'altra
scala.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
107
3 Funzioni
3.5.7.13
P0290 =...
Edizione 10/06
Protezione del convertitore
0
Reazione sovraccarico inverter
Seleziona la reazione del convertitore ad una condizione di sovratemperatura interna.
0 Riduzione frequenza di uscita
1 Disinserzione (F0004)
2 Riduz. freq. impulsi e di uscita
3 Riduz. freq. imp. quindi disins.
Sorveglianza dell'inverter
r0036
i2t
P0294
r0037
Temperatura
dissipatore
P0292
Reazione sovraccarico inverter
P0290
A0505
A0506
F0004
Controllo
f_impulsi
Temperatura
IGBT
P0292
P0292 =...
A0504
Controllo i_max
(U/f)
Regolatore di corrente
(SLVC, VC)
F0005
15 °C
Segnalaz. sovraccarico convertitore
Determina la differenza di temperatura (in [°C]) tra la soglia termica di disinserzione e la
soglia termica di allarme del convertitore statico di frequenza. Il valore della soglia di
disinserzione è in questo caso integrato nel convertitore e non può essere modificato
dall'utente.
Soglia di preallarme temperatura del convertitore T_warn
Twarn = Ttrip - P0292
Soglia di disinserzione temperatura del convertitore T_trip
Temperatura
P0295 = ...
3.5.7.14
MM440, Grandezza costruttiva
F
FX
GX
600 V 95 kW 110 kW 132 kW 160 kW 200 kW
CT
CT
CT
CT
CT
80 °C
88 °C
91 °C
80 °C
82 °C
88 °C
A-C
D-F
Dissipatore
110 °C
95 °C
IGBT
140 °C 145 °C 145 °C 150 °C 150 °C 145 °C 147 °C 150 °C
Raddrizzatore d'ingresso
-
-
-
75 °C
75 °C
75 °C
75 °C
75 °C
Aria in entrata
-
-
-
55 °C
55 °C
55 °C
55 °C
50 °C
Modulo
-
-
-
65 °C
65 °C
65 °C
65 °C
65 °C
Ritardo disinserzione ventilatore
Determina il tempo di ritardo per la disinserzione del ventilatore in secondi dopo la disinserzione del
convertitore. L'impostazione 0 significa disinserzione immediata.
Protezione del motore
Oltre alla protezione termica del motore, la temperatura del motore interviene
nell'adattamento dei dati del circuito equivalente del motore. Questo adattamento
ha un'influenza fondamentale sulla stabilità della regolazione vettoriale in
particolare in caso di grande carico termico del motore. La misura della
temperatura del motore per MM440 è possibile solo tramite un sensore KTY84.
Con le impostazioni dei parametri P0601 = 0,1 la temperatura del motore viene
calcolata/stimata attraverso il modello termico del motore.
Se il convertitore viene alimentato continuamente con una tensione 24 V esterna,
la temperatura del motore viene raggiunta tramite la costante di tempo della
temperatura del motore anche con la tensione di rete disinserita.
108
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
Un grande carico termico e una disinserzione/inserzione frequente della tensione
di rete richiede per la regolazione vettoriale
− l'uso del sensore KTY84 oppure
− il collegamento all'alimentazione di tensione 24 V esterna
P0335 =...
0
Raffreddamento motore
Impostazione del sistema di raffreddamento del motore.
0 Raffreddamento autonomo mediante ventilatore montato sull'albero motore
1 Raffreddamento forzato mediante ventilatore ad azionamento separato
(ventilatore forzato)
2
3
P0601 = ...
Raffreddamento autonomo e ventlatore interno
Raffreddamento forzato e ventilatore interno
0
Sensore temperatura motore
Seleziona il sensore temperatura motore.
0 Nessun sensore
1 Termistore (PTC)
2 KTY84
Se si seleziona "Nessun sensore" o "Termistore (PTC)“ la temperatura del motore viene determinata
in base al valore stimato del modello termico del motore.
Fehler
F0015
P0601 = 2
5V
T1 = 4 s
Überw.
Signalverlust
ADC
0
1
2
PTC
KTY
P0601
&
Kein Geber
PTC
KTY
1
0
≥1
Motor
Temp.Reaktion
r0035
ϑ
V
Ersatzschaltung
Verlustleistung
PV,mot
r0052
Bit13
1
P0610
0
Therm.
Motormodell
r0631
P0604
r0632
r0633
P0604 = ...
Soglia di preallarme temperatura motore
Definisce una soglia di preallarme per la protezione contro la sovratemperatura del motore..
La temperatura di intervento o di riduzione Imax definita nel parametro (p0610) è sempre del 10%
superiore alla soglia di preallarme.
ϑtrip = 1.1⋅ ϑwarn = 1.1 ⋅ P0604
ϑwarn : Warnschwelle (P0604)
ϑtrip : Abschaltschwelle (max. zul. Temperatur)
La soglia di avvertenza deve essere di almeno 40 °C superiore alla temperatura ambiente P0625.
P0604 ≥ P0625 + 40 °C
2
P0610 =...
Reazione I2t motore
Definisce la reazione quando l'I2t motore raggiunge la soglia di segnalazione.
0 Allarme, nessuna reazione, nessun errore F0011
1 Allarme, riduzione Imax, errore F0011
2 Allarme, nessuna reazione, errore F0011
P0640 =...
150.0 %
Fattore di sovraccarico mot. [%]
Definisce il limite di corrente di sovraccarico motore in rapporto percentuale al valore di
corrente impostato nel parametro P0305 (corrente nominale motore).
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
109
3 Funzioni
3.5.7.15
P0400 =...
Edizione 10/06
Encoder di velocità
0
Selezione tipo encoder
Seleziona il tipo di encoder.
0 Bloccato
1 Encoder a impulsi a canale
singolo
2 Encoder a impulsi a due
canali
Uscita generatore
di impulsi
Parametro
Morsetto
P0400 = 1
A
Riferito alla massa
A
differenziale
Traccia
AN
P0400 = 2
A
Riferito alla massa
B
Negli apparecchi di sollevamento
l'encoder a impulsi a canale
singolo non è adatto poiché non
consente il riconoscimento del
senso di rotazione.
A
differenziale
AN
B
BN
Per garantire un funzionamento affidabile, i DIP switch sull'unità encoder devono essere impostati
nel seguente modo a seconda del tipo di encoder (TTL, HTL) e dell'uscita encoder:
Uscita
Tipo
Riferito alla massa
differenziale
TTL (ad esempio
1XP8001-2)
111111
010101
HTL (ad esempio
1XP8001-1)
101010
000000
1024
P0408 =...
Numero impulsi encoder
Indica il numero di impulsi dell'encoder per giro.
P0491 =...
Reazione perdita segnale numero di giri
Determina il metodo di calcolo.
0 Nessun passaggio
1 Passaggio in SLVC
P0492 =...
10.00 Hz
Differenza di frequenza affidabile
Il parametro P0492 determina la soglia di frequenza per la perdita del segnale dell'encoder (errore
F0090).
ATTENZIONE
P0492 = 0 ((nessuna sorveglianza):
Con P0492 = 0 la perdita del segnale dell'encoder viene disattivata sia a frequenza elevata che a
frequenza ridotta. Di conseguenza la perdita del segnale dell'encoder non viene sorvegliata.
P0494 =...
10 ms
Ritardo reazione perdita numero di giri
P0492 viene usato per il rilevamento della perdita del segnale dell'encoder a frequenze ridotte.
Quando la velocità del motore è inferiore al valore di P0492, la perdita del segnale dell'encoder viene
calcolata mediante un algoritmo. P0494 imposta il tempo di ritardo dopo il rilevamento della perdita
del segnale del numero di giri fino all'avvio della reazione corrispondente.
ATTENZIONE
P0494 = 0 (nessuna sorveglianza):
Con P0494 = 0 la perdita del segnale dell'encoder viene disattivata sia a frequenza elevata che a
frequenza ridotta. Di conseguenza la perdita del segnale dell'encoder non viene sorvegliata (la perdita
del segnale dell'encoder a frequenza elevata rimane attiva finché il parametro P0492 è > 0).
110
0
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.5.7.16
3 Funzioni
Controllo V/f
P1300 =...
0
Modalità di comando *
Con questo parametro viene selezionato il tipo di regolazione. Nel caso del tipo di
regolazione "Curva caratteristica V/f" viene definito il rapporto tra la tensione di uscita e la
frequenza di uscita del convertitore.
0 V/f con caratt. lineare
1 V/f con FCC
2 V/f con caratt. parabol.
3 V/f con caratt. programmabile (→ P1320 – P1325)
P1310 =...
50.00 %
Aumento continuo di corrente (immissione in %)
Aumento della tensione in % in relazione a P0305 (corrente nominale del motore) oppure
P0350 (resistenza dello statore). P1310 è valido per tutte le varianti V/f (vedi P1300). Nel
caso di basse frequenze di uscita non devono essere più trascurate le resistenze attive
ohmiche dell’avvolgimento, per poter mantenere il flusso del motore.
V/f lineare
V
Tensione boost
Vmax
Campo di validità
Vn
(P0304)
V attualeBoost
VConBoost,100
VConBoost,50
0
P1311 =...
it a
sc
u
e
ion
ns
e
T
e
al
m 0)
r
o =
f n 00
V/ 13
(P
ON
OFF
t
P1310 attivo
1
0
fn
f max
(P0310) (P1082)
fBoost,end
(P1316)
t
⏐f⏐
t
f
0.0 %
Aumento corr. accelerazione (immissione in %)
Aumento della tensione per l’avviamento/decelerazione in % in relazione a P0305 (corrente
nominale del motore) oppure P0350 (resistenza dello statore). Viene attivato modificando il
valore di riferimento ed annullato di nuovo al raggiungimento del valore di riferimento.
Al contrario del parametro P1312 che dopo l’attivazione del comando ON è attivo solo per il
1° processo di accelerazione, il P1311 agisce per ogni processo di accelerazione oppure
frenatura.
Tensione boost
V
Campo di validità
Vmax
Vn
(P0304) V attualeBoost
VAccBoost,100
VAccBoost,50
0 f
Boost,end
(P1316)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
ON
OFF
a
cit
us
t
P1311 attivo
1
0
fn
(P0310)
t
⏐f⏐
ne
s io
n
ale
Te
rm = 0)
o
fn 0
V/ 130
(P
fmax
(P1082)
t
f
111
3 Funzioni
Edizione 10/06
P1312 =...
0.0 %
Aumento corr. avviamento (immissione in %)
Aumento della tensione all’avviamento (dopo il comando ON) se si utilizza la caratteristica
V/f lineare o quadratica in % in relazione a P0305 oppure P0350. L’aumento della tensione
resta attivo fino
1) al primo raggiungimento del riferimento oppure
2) alla riduzione del riferimento ad un valore che sia inferiore a quello della momentanea
uscita del generatore di rampa.
P1320 =...
0.0 Hz
Coord. freq. V/F progr.1
Imposta le coordinate V/f
(P1320/1321 a P1324/1325) per
definire la caratteristica V/f.
P1321 =...
Coord. tens. V/F progr.1
0.0 Hz
P1322 =...
Coord. freq V/F progr.2
0.0 Hz
P1323 =...
Coord. tens. V/F progr.2
0.0 Hz
P1324 =...
Coord. freq V/F progr.3
0.0 Hz
P1325 =...
Coord. tens. V/F progr.3
0.0 Hz
V
Vmax = f(Vdc, Mmax)
Vmax
r0071
Vn
P0304
P1325
P1323
P1321
P1310
f0
0 Hz
f2
f1
P1320 P1322
P1333 = ...
Frequenza di accostamento per FCC 10.0 %
(immissione in %)
Definisce la frequenza di avvio FCC in
funzione della frequenza nominale del motore
(P0310).
Umschaltung
P1310[V] =
f3
fn
P1324 P0310
fmax f
P1082
P1310[%] r0395[%]
⋅
⋅ P0304[V ]
100[%]
100[%]
FCC
U/f
P0310
⋅ P1333
f FCC =
100
P0310
⋅ (P1333 + 6%)
f FCC+Hys =
100
fFCC
fFCC+Hys
f
NOTA
L'aumento di tensione costante P1310 viene
ridotto in maniera continua analogamente
all'inserzione di FCC.
P1335 =...
Compensazione scorrimento 0.0 %
(immissione in %)
Modula dinamicamente la frequenza
uscita del convertitore in modo da
mantenere costante la velocità motore
indipendentemente dal carico.
Campo per la compensazione dello scorrimento
%
P1335
6 % 10 %
P1338 =...
112
100 %
f out
fN
Guadagno smorz. rison. V/F
Definisce il guadagno di smorzamento risonanza per V/f.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.5.7.17
3 Funzioni
Regolazione orientata al campo
Limitazioni
p0640 = ...
150.0 %
Fattore di sovraccarico mot. [%]
Definisce il limite di corrente di sovraccarico motore in rapporto percentuale al valore di corrente
impostato nel parametro p0305 (corrente nominale motore). È limitato alla corrente massima del
convertitore oppure al 400 % della corrente nominale del motore (P0305); dei due valori viene usato
quello inferiore.
P0640max =
p1520 =
min (r0209, 4 ⋅ P0305)
⋅ 100
P0305
CO: limite superiore FU-spec.
Val. limite
del momento
di coppia
di coppia risultanti
Specifica il valore fisso per la
Limitazione
|M|
limitazione superiore di coppia.
Limitazione
di blocco
della potenza
Limitazione del momento di coppia
P1520 def = 1.5 ⋅ r0333
P1520 max = ± 4 ⋅ r0333
p1521 = ...
CO: limite inferiore FU-spec.
coppia
Immette il valore fisso per la
limitazione inferiore di coppia.
P1521 def = − 1.5 ⋅ r0333
P1521 max = ± 4 ⋅ r0333
p1530 = ...
~
r1526
r1527
~
1
f2
p1530
p1531
|fatt |
Momento di
coppia costante
FU-spec.
Limitazione potenza motore
Visualizza il valore fisso di monitoraggio della
limitazione di potenza.
Potenza
costante
P1530 max = 3 ⋅ P0307
fblocco Potenza
di blocco
Limitazione della potenza (motoria, rigenerativa)
M=
P
2⋅π⋅f
P1530 def = 2.5 ⋅ P0307
p1531 = ...
1
f
M
p1530
p1531
FU-spec.
Limitazione potenza generat.
Immette il valore fisso della limitazione di
potenza rigenerativa.
P1531def = - 2.5 ⋅ P0307
P1531 max = - 3 ⋅ P0307
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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f
p1530
p1531
113
3 Funzioni
Edizione 10/06
Regolazione vettoriale senza trasduttore di velocità (SLVC)
p1300=20
0
Modalità di comando
20 Regolazione vettoriale senza sensore
La regolazione vettoriale senza trasduttore di velocità può offrire prestazioni migliori per le
seguenti applicazioni:
• applicazioni che richiedono un elevato sfruttamento della coppia.
• applicazioni che richiedono una reazione rapida alla sollecitazione da urto.
• applicazioni che richiedono la regolazione della coppia al passaggio per lo 0 Hz.
• applicazioni in cui è necessario rispettare la velocità con la massima precisione.
• applicazioni che richiedono una protezione contro le inversioni del motore.
p1452 = ...
4 ms
Tempo filtr. per vel. att.(SLVC)
Imposta la costante temporale del filtro PT1 per filtrare lo scostamento di velocità del regolatore di velocità nella modalità operativa SLVC (regolazione vettoriale senza sensore).
La riduzione di questo valore comporta una maggiore dinamica della regolazione di
velocità; se tuttavia i valori sono troppo bassi, vi è il pericolo di instabilità. Per la maggior
parte delle applicazioni si può impostare p1452 = 2 ms.
p1470 = ...
3.0
Guadagno reg. velocità (SLVC)
Immette il guadagno regolatore di velocità per la regolazione vettoriale senza sensore.
p1472 = ...
400 ms
Tempo integrale n-ctrl. (SLVC)
Immette il tempo dell'azione integratrice regolatore di velocità per la regolazione vettoriale
senza sensore.
p1488
r1490
p1489
150 ms
Statismo
0
1
p1496 p0341 p0342
0
r1518
p1492
Precontrollo
p1470 p1472
r1084
r1170
–
r1438
Kp
Tn
*)
Rif. frequenza
–
p1452
r0063
Freq. attuale
da modello observer
Riferimento
Coppia
r0064
r1508
r0079
*) attivo solo, se il pilotaggio è stato attivato
(p1496 > 0)
p1610 = ...
50.0 %
Aumento continuo coppia (SLVC)
Imposta l'aumento continuo di coppia nella gamma inferiore di velocità della SLVC
(regolazione vettoriale senza sensore). Il valore viene immesso in rapporto percentuale al
carico nominale motore r0333.
p1610 ha effetto solo nel circuito di regolazione aperto tra 0 Hz e ca. ±p1755.
p1611 = ...
0.0 %
Aumento acc. coppia (SLVC)
Imposta l'aumento coppia di accelerazione nella gamma inferiore di velocità della SLVC. Il
valore viene immesso in rapporto percentuale al carico nominale motore r0333.
p1611 ha effetto solo nel circuito di regolazione aperto tra 0 Hz e ca. ±p1755.
A differenza di p1610, p1611 viene attivato solo in caso di modifica del valore di riferimento
e viene nuovamente disattivato al raggiungimento dello stesso.
114
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
p1750 = ...
3 Funzioni
1
Parola di ctrl. modello motore
Questo parametro controlla il funzionamento della SLVC a frequenze molto basse.
Bit00 Avvio SLVC ciclo aperto
0 No 1 Sì
(funzionamento diretto dopo un comando ON)
Bit01 Transito a SLVC a ciclo aperto
0 No 1 Sì
(attraversamento di 0 Hz)
démarrage
f
croisement zéro
f
boucle fermée
boucle fermée
p1755
p1755
boucle ouverte
boucle ouverte
t
t
p1755
Per la maggior parte delle applicazioni p1750 = 0 fornisce il miglior risultato alle basse frequenze.
p1755 = ...
5.0 Hz
Freq arresto motore modello SLVC
Indica la frequenza alla quale la regolazione vettoriale senza sensori (SLVC) passa dalla modalità
controllata a quella regolata.
ƒ
0 kW
< P0307 < 0.75 kW
→ P1755 ≈ 5.0 Hz
ƒ
0.75 kW ≤ P0307 ≤ 75 kW
→ P1755 ≈ 1.5 Hz
ƒ
75 kW
< P0307 ≤ 200 kW
→ P1755 ≈ 1.0 Hz
Un valore inferiore a 1.0 Hz viene sovrascritto con 1.0 Hz all'interno del convertitore.
Limitazione
coppia
Precontrollo
r0062
Riferimento
frequenza
Regolatore
velocità
−
p1470
p1452
.
.
isq
p1750/p1755
Anello
aperto/chiuso
p1472
Rif. flusso
anello chiuso
Regolatore
di corrente
isd
p1610
p1611
Tens. uscita
attuale
Rif. flusso
anello aperto
Misura
di corrente
iu
iv
iw
Angolo attuale
+
Freq. uscita
attuale
Freq. attuale
−
+
Scorrimento
Modello observer
anello chiuso
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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0
115
3 Funzioni
Edizione 10/06
Regolazione vettoriale (VC)
• Primo passo: parametrizzazione del trasduttore di velocità (vedere il capitolo
"Interfacce", sezione "Interfaccia trasduttore di velocità")
• Prima della messa in servizio della regolazione vettoriale con traduttore (VC), il
convertitore dovrebbe essere attivato con controllo V/f (p1300 = 0). Con motore
in azione e trasduttore di velocità collegato (attivato tramite p0400), i parametri
r0061 e r0021 devono coincidere nelle seguenti grandezze:
− Segno
− Valore (è ammesso uno scostamento di pochi punti percentuali)
Solo rispettando queste due condizioni è possibile attivare la regolazione
vettoriale con trasduttore (p1300 = 21 opp. 23).
• La sorveglianza della perdita di segnale di velocità deve essere inibita (p0492 =
0) quando la coppia è limitata esternamente.
0
p1300=21
Modalità di comando
21 Regolazione vettoriale e con sensore
p1442 = ...
4 ms
Tempo filtrazione vel. effett.
Imposta la costante temporale del filtro PT1 per attenuare lo scostamento di velocità del
regolatore di velocità.
La riduzione di questo valore comporta una maggiore dinamica della regolazione di
velocità; se tuttavia i valori sono troppo bassi, vi è il pericolo di instabilità. Per la maggior
parte delle applicazioni si può impostare p1442 = 2 ms.
p1460 = ...
Guadagno regolatore velocità
Immette il guadagno per il regolatore di velocità.
p1462 = ...
Regol velocità a tempo integrale
Immette il tempo dell'azione integratrice per il regolatore di velocità.
3.0
p1488
r1490
400 ms
p1489
150 ms
Statismo
0
1
p1496 p0341 p0342
0
r1518
p1492
Precontrollo
p1460 p1462
r1084
r1170
–
r1438
Rif. frequenza
p1442
116
Tn
–
r0063
Freq. attuale
da encoder
Kp
*)
Riferimento
Coppia
r0064
r1508
r0079
*) attivo solo, se il pilotaggio è stato attivato
(p1496 > 0)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
Valore di riferimento aggiuntivo della coppia
Nella modalità vettoriale con/senza encoder è possibile sovrapporre una
coppia aggiuntiva costante o variabile al regolatore di velocità.
¾
Il valore di riferimento aggiuntivo ha un effetto positivo in particolare per gli
apparecchi di sollevamento con attrito interno ridotto in caso di avvio in discesa.
L'applicazione del valore di riferimento aggiuntivo della coppia deve avvenire
sempre in direzione di sollevamento (fare attenzione al segno!). La coppia
aggiuntiva provoca anche nella discesa la formazione di uno slittamento che ha
conseguenze stabilizzanti sulla regolazione (nessun grande stallo del carico).
¾
Il segno del valore di riferimento aggiuntivo della coppia può essere
determinato nel seguente modo nella fase di messa in servizio tenendo conto
delle norme di sicurezza:
Sollevare un carico minimo con l'apparecchio di sollevamento e leggere il segno
del parametro r0079 (il segno di r0079 corrisponde al segno del valore di
riferimento aggiuntivo della coppia).
¾
Una determinazione empirica di ca. il 40 % della coppia nominale del motore
r0333 ha dato buoni risultati su apparecchi di sollevamento esistenti
(fare attenzione al segno!).
¾
P1511=...
CI: Valore di riferimento aggiuntivo coppia
Seleziona la sorgente del valore di riferimento
aggiuntivo della coppia.
0:0
Impostazioni frequenti:
2889
Valore di rif. fisso 1 in %
2890
Valore di rif. fisso 2 in %
755.0
Ingresso analogico 1
755.1
Ingresso analogico 2
2015. 2 USS (BOP-Link)
2018. 2 USS (COM-Link)
2050. 2 CB (ad es. PROFIBUS)
"StatikAufschaltung"
Vorsteuerung
r1518
Kp
r1170
–
*)
Freq.-sollwert
–
Tn
PI
Drehzahlregler
r1538
r1538
r1539
Drehmomentr1539 Sollwert
Ti
r0063
r1508
r0079
Istfrequenz
r1515
CI: M-ZSW
P1511.C
(0:0)
*) nur aktiv, wenn die Vorsteuerung aktiviert ist
(P1496 > 0)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Ti
Kp
Tn
SLVC:
P1452
P1470
P1472
VC:
P1442
P1460
P1462
117
3 Funzioni
3.5.7.18
Edizione 10/06
Funzioni specifiche del convertitore
Avvio al volo
p1200 =...
0
Avvio al volo
Avvia il convertitore su un motore in rotazione cambiando rapidamente la frequenza di uscita del
convertitore sino a che non viene individuata la velocità effettiva del motore. A questo punto il
motore si porta sino al rispettivo valore di riferimento utilizzando il normale tempo di rampa.
0 Disabilitato
1 Sempre
2 Errore/OFF2/attivazione
3 Errore/OFF2
4 Sempre, solo dir. del val. rif.
5 Err./OFF2/att,solo in dir. v.rif
6 Errore/OFF2, solo in dir. v. rif
p1202 =...
Motore-corrente: avvio al volo (immissione in %)
Definisce la corrente di ricerca impiegata per l'avvio al volo.
p1203 =...
100 %
Vel. ricerca: avvio al volo (immissione in %)
Imposta il fattore in base al quale, in fase di avviamento al volo, la frequenza di uscita viene
modificata per la sincronizzazione con il motore in rotazione.
100 %
Riavvio automatico
p1210 =...
118
Riavvio automatico
Abilita il riavvio dopo una interruzione di rete o un errore.
0 Disabilitato
1 Reset dis. dopo ins., p1211 dis.
2 Riavvio dopo blackout,p1211 dis.
3 Riavvio d.rid./err.,p1211 abil.
4 Riavvio dop.blackout,p1211 abil.
5 Riavvio d.black./er.,p1211 abil.
6 Riavv.d.blk./rid./er.,p1211 dis.
0
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Freno di stazionamento motore
¾ Messa in servizio di serie per carichi pericolosi
Abbassare il carico sul pavimento
In caso di sostituzione del convertitore interdire il comando del freno di
stazionamento del motore tramite il convertitore
Assicurare il carico o interdire il comando MHB, quindi eseguire una messa
in servizio rapida / un download dei parametri con un tool per PC (ad es.
STARTER, AOP)
¾ Parametrizzare la compensazione del peso per applicazioni di apparecchi di
sollevamento
− Tempo di magnetizzazione P0346 maggiore di zero
− La frequenza min. P1080 dovrebbe corrispondere circa allo slittamento del
motore r0330 (P1080 ≈ r0330)
− Adattare l'aumento di tensione al carico
a) V/f (P1300 = 0 ...3): P1310, P1311
b) SLVC (P1300 =20): P1610, P1611
¾ La selezione del segnale di stato r0052 bit 12 "Freno di stazionamento attivo" in
P0731 – P0733 non è sufficiente. Per attivare il freno di stazionamento del
motore occorre impostare anche il parametro P1215 = 1.
¾ Il freno di stazionamento del motore non può essere usato come freno di lavoro
essendo progettato solo per un numero limitato di frenature di emergenza.
¾ I tempi di chiusura e di apertura possono essere ricavati dal manuale
corrispondente. I seguenti valori tipici sono tratti dal catalogo dei motori M11
2003/2004 pagina 2/51:
P1215 =...
Grandezza costr.
motore
Tipo di freno
Tempo di apertura
[ms]
Tempo di chiusura
[ms]
63
2LM8 005-1NAxx
25
56
71
2LM8 005-2NAxx
25
56
80
2LM8 010-3NAxx
26
70
90
2LM8 020-4NAxx
37
90
100
2LM8 040-5NAxx
43
140
112
2LM8 060-6NAxx
60
210
132
2LM8 100-7NAxx
50
270
160
2LM8 260-8NAxx
165
340
180
2LM8 315-0NAxx
152
410
200
225
2LM8 400-0NAxx
230
390
Abilit. freno di stazionamento
Abilita/disabilita la funzione freno di stazionamento.
0 Freno stazionamentomot. disabil.
1 Freno stazionamento mot. abil.
0
NOTA
Per il comando del relè del freno tramite l’uscita digitale deve valere: P0731 = 14 (vedi Il
paragrafo 3.5.7.4 "Salida digital (DOUT)").
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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119
3 Funzioni
Edizione 10/06
52.3
P0731=52.C BI: Funz. uscita digitale 1
Determina la sorgente per l'uscita digitale
1.
NOTA
Il comando del relè del freno può
avvenire anche tramite un'altra uscita
digitale (se esistente) oppure tramite una
periferia decentrata (modulo I/O).
Analogamente a DOUT 1 occorre
garantire il comando degli I/O con il bit di
stato „MHB attivo“.
P0748 = 0
0
Inverti uscite digitali
Consente un'inversione dei segnali da
emettere.
Impostazioni frequenti:
52.0
52.1
52.2
52.3
52.4
52.5
52.6
52.7
52.8
52.9
52.A
52.B
52.C
52.D
52.E
52.F
53.0
53.1
Pronto all'inserzione
Pronto al funzionamento
Azionamento in funzione
Guasto attivo
OFF2 attivo
OFF3 attivo
Blocco inserzione attivo
Segnalazione attiva
Scostamento valore rif./attuale
Comando PZD/AG
Frequenza massima raggiunta
Avviso: limitaz. corrente motore
Freno di stazion. motore attivo
Sovraccarico motore
Senso di rot. destrorso motore
Sovraccarico convertitore
Freno DC attivo
Freq. att. f_act > P2167 (f_off)
0
0
0
0
1
1
0
0
1
0
0
1
0
1
0
1
0
0
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
Chiuso
:
:
Inv. usc. dig.
0 ... 7
P0748 (0)
Canale DOUT
CO/BO: st. us. dig
r0747
r0747.0
BI:fun. usc. dig.1
Funzione
xxxx.y
rxxxx.y
P0731.C
(52:3)
int. 24 V
max. 100 mA
Kl.9
0
1
COM Kl.20
-1
P0731 = xxxx.y
NO
Relè :
Text
NC
DC 30 V / 5 A
AC 250 V / 2 A
- max. tempo di apertura / chiusura
5 / 10 ms
Kl.19
o
Kl.18
Kl.28
p1216 =...
1.0 s
Ritardo rilascio freno di staz. (immissione in s)
Definisce l’intervallo di tempo durante il quale il convertitore funziona con la frequenza minima
p1080 dopo la rimagnetizzazione e prima che inizi l’avviamento.
P1216 ≥ tempo di apertura del freno + tempo di apertura del relè
p1217 =...
1.0 s
Tempo di stazionam. dopo decel. (immissione in s)
Definisce l'intervallo di tempo durante il quale il convertitore funziona alla frequenza minima
(p1080) dopo la decelerazione al punto 2.
P1217 ≥ tempo di chiusura del freno + tempo di chiusura del relè
120
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Funzioni di frenatura
Le varie funzioni di frenatura hanno priorità diverse. Ad es. il freno DC e il freno
compound hanno la priorità rispetto al freno a resistenza.
Frenatura CC
P1233 > 0
?
Frenatura
compound
P1236 > 0
?
no
no
si
si
Abilitazione
Frenatura CC
Abilitazione
Frenatura compound
Frenatura
dinamica
P1237 > 0
?
no
si
Abilitazione
frenatura dinamica
Disabilitato
Frenatura in c.c.
P1230 = ...
0:0
BI: Abilitazione freno DC
Consente la frenatura in corrente continua mediante un segnale che viene usato da una sorgente
esterna. La funzione resta attiva finché è attivo il segnale di ingresso esterno. La frenatura in
corrente continua provoca un arresto rapido del motore mediante alimentazione di una corrente
continua
BI: ab.fr.in c.c.
P1230.C
(0:0)
1
0
t
⏐f⏐
f*
f_rif
Frenatura CC
f_att
t
i
P0347
t
Frenatura CC attiva
r0053 1
Bit00 0
t
Nota: La frenatura DC può essere attivata negli stati operativi r002=1,4,5
P1232 =...
100 %
Corrente frenatura in c.c. (immissione in %)
Definisce il livello di corrente continua in percentuale alla corrente nominale motore (P0305)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
121
3 Funzioni
P1233 =...
Edizione 10/06
0s
Durata frenatura in c.c. (immissione in s)
Definisce la durata dell'intervallo di tempo per cui la frenatura a iniezione in c.c. deve
rimanere attiva successivamente ad un comando OFF1 / OFF3.
1
ON
OFF1/OFF3
t
P0347
OFF2
t
⏐f⏐
OFF2
Frenatura CC
P1234
t
Frenatura CC attiva
r0053 1
Bit00 0
2
t
P1233
ON
t
OFF1/OFF3
P0347
OFF2
t
⏐f⏐
Frenatura CC
P1234
OFF2
Frenatura CC
OFF2
t
Frenatura CC attiva
r0053 1
Bit00 0
P1234 =...
t
P1233
Frequenza di avvio del freno DC (immissione in Hz)
650 Hz
Imposta la frequenza di avvio per la frenatura in corrente continua.
122
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
Corrente frenatura compound
P1236 =...
0%
Corrente frenatura compound (immissione in %)
Il parametro P1236 definisce la corrente continua, la quale, dopo il superamento della
soglia della tensione del circuito intermedio (vedi la formula), viene sovrapposta alla
corrente del motore. Il valore viene immesso in percentuale alla corrente nominale motore
(P0305).
Se P1254 = 0 :
Soglia di inserzione Corrente frenatura compound U
= 1.13 ⋅ 2 ⋅ Vmains = 1.13 ⋅ 2 ⋅ P0210
DC_Comp
altrimenti :
Soglia di inserzione Corrente frenatura compound U
= 0.98 ⋅ r1242
DC_Comp
P1236 = 0
Senza frenatura compound
⏐f⏐
P1236 > 0
Con frenatura compound
⏐f⏐
f_rif
f_rif
f_att
f_att
t
i
t
i
t
uCirc. interm.
t
uCirc. interm.
UDC_Comp
t
t
Frenatura a resistenza
P1237 = ...
0
Frenatura a resistenza
Con il parametro P1237 si attiva il freno a resistenza e si determinano il ciclo di servizio nominale e
la durata di inserzione della resistenza.
0 Bloccato
1 Ciclo di servizio 5 %
2 Ciclo di servizio 10 %
3 Ciclo di servizio 20 %
4 Ciclo di servizio 50 %
5 Ciclo di servizio 100 %
Con il freno a resistenza l'energia rigenerativa viene deviata mediante il controllo chopper sulla
resistenza di frenatura esterna e qui convertita in calore. In questo modo è possibile frenare
l'azionamento in modo controllato. Questa funzione non è disponibile nelle forme costruttive FX e
GX.
Res. di frenatura
MM4
~
B+
=
~
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Controllo
Chopper
B-
=
~
123
3 Funzioni
Edizione 10/06
Controller Vdc
1
P1240 =...
Configurazione controller Vdc
Abilita/disabilita il controller Vdc.
0 Controller Vdc disabilitato
1 Controller Vdc-max abilitato
P1254 =...
1
Autorilev.livelli inserim. Vdc
Attiva/Disattiva il rilevamento automatico del
livello di commutazione per controller Vdc.
0 Disabilitato
1 Abilitato
VDC
r1242
VDC_max -Regolatore attivo
r0056 Bit14
t
A0911
1
0
t
⏐f⏐
fatt
frif
t
Controller PID
P2200 =...
0.0
BI: abilita controller PID
Modo PID Consente all'utente di abilitare/disabilitare il controller PID. L'impostazione ad 1
di questa funzione abilita il controller a regolazione PID. Impostando questo parametro a 1
vengono automaticamente disabilitati i tempi normali di rampa impostati nei parametri
P1120 e P1121 e i normali valori di riferimento frequenza.
P2253 =...
CI: V.rif.PID
Definisce la sorgente per l'immissione del valore di riferimento PID.
P2254 =...
0.0
CI: sorgente compens. PID
Seleziona la sorgente di compensazione per il valore di riferimento PID. Questo segnale
viene moltiplicato per il guadagno di compensazione e aggiunto al valore di riferimento PID.
P2257 =...
Tempo accel. per val. rif. PID
Imposta il tempo di accelerazione per il valore di riferimento PID.
1.00 s
P2258 =...
Tempo decel. per val. rif.PID
Imposta tempo di decelerazione per il valore di riferimento PID .
1.00 s
P2264 =...
CI: Retroazione PID
Seleziona la sorgente del segnale di retroazione PID.
755.0
P2267 =...
Valore max. retroaz. PID
Imposta il limite superiore per il valore del segnale di retroazione in [%].
P2268 =...
Valore min. per retroaz. PID
Imposta il limite inferiore per il valore del segnale di retroazione in [%].
P2280 =...
Guadagno proporzionale PID
Consente all'utente di impostare il guadagno proporzionale per il controller PID.
P2285 =...
Tempo azione integratrice PID
Imposta la costante temporale dell'azione integratrice per il controller PID.
P2291 =...
Limite superiore di uscitra PID
Imposta il limite superiore per l'uscita del controller PID in [%].
124
0.0
100.00 %
0.00 %
3.000
0.000 s
100.00 %
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
0.00 %
FF
PID
P2253
SUM
PID
USS
BOP link
RFG
PID
P2267
USS
COM link
P2264
CB
COM link
P2200
PT1
PID
P2265
PT1
PID
P2291
PID
−
∆PID
r2294
P2285
P2280
r2273
P2261
P2254
P2270
ADC
P2257
MOP
PID
P2258
Limite inferiore di uscita PID
Imposta il limite superiore per l'uscita del controller PID in [%].
P2269
P2292 =...
3 Funzioni
0
1
Controllo
Motore
P2292
PIDUscita
SCL
PID
P2268 P2271
Esempio:
Parametri
Testo parametro
Esempio
P2200
P2253
P2264
P2267
P2268
P2280
BI: abilita controller PID
CI: V.rif.PID
CI: Retroazione PID
Valore max. retroaz. PID
Valore min. per retroaz. PID
Guadagno proporzionale PID
P2200 = 1.0
P2253 = 2224
P2264 = 755
P2267
P2268
P2280
P2285
P2285
Tempo azione integratrice
PID
Limite superiore di uscitra PID P2291
Limite inferiore di uscita PID
P2292
P2291
P2292
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Regolatore PID attivo
Valore fisso di riferimento
ADC
adattare all’applicazione
adattare all’applicazione
determinare con
ottimizzazione
determinare con
ottimizzazione
adattare all’applicazione
adattare all’applicazione
125
3 Funzioni
Edizione 10/06
Blocchi funzionali liberi (FFB)
P2801 =...
P2802 =...
0
Abilitazione blocchi funzionali liberi (FFB)
Con il parametro P2800 vengono abilitati tutti i blocchi funzionali liberi (in generale P2800
viene impostato a 1).
Impostazioni possibili:
0 Bloccati
1 Abilitati
0.0
Attivazione blocchi funzionali liberi (FFB)
Con il parametro P2801 vengono abilitati singolarmente i blocchi funzionali liberi da
P2801[0] a P2801[16] (P2801[x] > 0).
Inoltre con i parametri P2801 e P2802 si determina la sequenza cronologica di tutti i
blocchi funzionali. La tabella seguente mostra che la priorità aumenta da sinistra a destra
e dal basso verso l'alto.
Impostazioni possibili:
0 Non attivo
1 Level 1
2 Level 2
3 Level 3
Esempio:
P2801[3] = 2, P2801[4] = 2, P2802[3] = 3, P2802[4] = 2
I blocchi funzionali liberi vengono calcolati nella seguente sequenza:
P2802[3], P2801[3] , P2801[4], P2802[4]
I blocchi funzionali attivi vengono calcolati ogni 132 ms.
Attivazione blocchi funzionali liberi (FFB)
Con il parametro P2802 vengono abilitati singolarmente i blocchi funzionali liberi da
P2802[0] a P2802[13] (P2802[x] > 0).
Impostazioni possibili:
0 Non attivo
1 Level 1
2 Level 2
3 Level 3
niedrig
Priorität 2
Level
CMP 2
CMP 1
DIV 2
DIV 1
MUL 2
MUL 1
SUB 2
SUB 1
ADD 2
ADD 1
Timer 4
Timer 3
Timer 2
Timer 1
RS-FF 3
RS-FF 2
RS-FF 1
D-FF 2
D-FF 1
NOT 3
NOT 2
NOT 1
XOR 3
XOR 2
XOR 1
OR 3
OR 2
OR 1
AND 3
AND 2
AND 1
P2802 [13]
P2802 [12]
P2802 [11]
P2802 [10]
P2802 [9]
P2802 [8]
P2802 [7]
P2802 [6]
P2802 [5]
P2802 [4]
P2802 [3]
P2802 [2]
P2802 [1]
P2802 [0]
P2801 [16]
P2801 [15]
P2801 [14]
P2801 [13]
P2801 [12]
P2801 [11]
P2801 [10]
P2801 [9]
P2801 [8]
P2801 [7]
P2801 [6]
P2801 [5]
P2801 [4]
P2801 [3]
P2801 [2]
P2801 [1]
P2801 [0]
126
hoch
Priorität 1
3
Level 2
Level 1
Inaktiv 0
niedrig
P2800 =...
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.5.7.19
P0810 =...
3 Funzioni
Record di dati comandi e azionamento
0
Record di dati comandi bit 0 (local / remote)
Seleziona la sorgente di comando nella quale deve essere letto il bit 0 per la selezione di un record di
dati comandi (CDS).
Auswahl CDS
BI: CDS Bit1
CO/BO: Zusatz STW
3
P0811
(0:0)
r0055 .15
r0055 .15
2
BI: CDS B0 loc/rem
CO/BO: STW 1
1
P0810
r0054 .15
r0054 .15
(0:0)
0
t
Umschaltzeit
ca. 4 ms
Aktiver CDS
r0050
Umschaltzeit
ca. 4 ms
3
2
CO/BO: Aktiver CDS
r0050
1
0
t
Il record di dati comandi (CDS) attivo viene visualizzato con il parametro r0050:
CDS
wählen
Aktiver
CDS
r0055
Bit15
r0054
Bit15
r0050
1. CDS
0
0
0
2. CDS
0
1
1
3. CDS
1
0
2
3. CDS
1
1
2
Impostazioni più frequenti:
722.0 = Ingresso digitale 1 (P0701 deve essere impostato a 99, BICO)
722.1 = Ingresso digitale 2 (P0702 deve essere impostato a 99, BICO)
722.2 = Ingresso digitale 3 (P0703 deve essere impostato a 99, BICO)
722.3 = Ingresso digitale 4 (P0704 deve essere impostato a 99, BICO)
722.4 = Ingresso digitale 5 (P0705 deve essere impostato a 99, BICO)
722.5 = Ingresso digitale 6 (P0706 deve essere impostato a 99, BICO)
722.6 = Ingresso digitale 7 (tramite ingresso anal. 1, P0707 deve essere impostato a 99)
722.7 = Ingresso digitale 8 (tramite ingresso anal. 2, P0708 deve essere impostato a 99)
Esempio di commutazione CDS:
CDS1: sorgente di comando tramite morsetti e sorgente del valore di riferimento tramite ingresso
analogico (ADC)
CDS2: sorgente di comando tramite BOP e sorgente del valore di riferimento tramite MOP
Commutazione CDS tramite ingresso digitale 4 (DIN 4)
Operazioni:
Eseguire la messa in servizio su CDS1 (P0700[0] = 2 e P1000[0] = 2)
Cablare P0810 (P0811 se necessario) con la sorgente di commutazione CDS
(P0704[0] = 99, P0810 = 722.3)
Copiare CDS1 in CDS2 (P0809[0] = 0, P0809[1] = 1, P0809[2] = 2)
Adattare i parametri CDS2 (P0700[1] = 1 e P1000[1] = 1)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
127
3 Funzioni
Edizione 10/06
P0810 = 722.3
DIN4
P0700[0] = 2
Klemmen
Ablaufsteuerung
BOP
ADC
MOP
P0820 = ...
0
P0700[1] = 1
1
P1000[0] = 2
0
P1000[1] = 1
1
Sollwertkanal
Motorregelung
0
Record di dati azionamento (DDS) bit 0
Seleziona la sorgente di comando nella quale deve essere letto il bit 0 per la selezione di un record di
dati azionamento.
Conv. in funzione
Conv. pronto
t
Selezione DDS
BI: DDS bit 1
P0821
(0:0)
CO/BO:p.con.at.sup
3
r0055 .05
r0055 .05
2
BI: DDS bit 0
CO/BO:p.con.at.sup
1
P0820
(0:0)
DDS attiva
r0051[1]
r0055 .04
r0055 .04
0
t
Tempo di scambio
circa 50 ms
Tempo di scambio
circa 50 ms
3
2
CO: set d. az. at.
r0051 .01
[2]
1
0
t
Il record di dati azionamento (DDS) attivo viene visualizzato con il parametro r0051[1]:
DDS selezionata
DDS attiva
r0055
Bit05
r0054
Bit04
r0051 [0]
r0051 [1]
1. DDS
0
0
0
0
2. DDS
0
1
1
1
3. DDS
1
0
2
2
3. DDS
1
1
2
2
Impostazioni più frequenti:
722.0 = Ingresso digitale 1 (P0701 deve essere impostato a 99, BICO)
722.1 = Ingresso digitale 2 (P0702 deve essere impostato a 99, BICO)
722.2 = Ingresso digitale 3 (P0703 deve essere impostato a 99, BICO)
722.3 = Ingresso digitale 4 (P0704 deve essere impostato a 99, BICO)
722.4 = Ingresso digitale 5 (P0705 deve essere impostato a 99, BICO)
722.5 = Ingresso digitale 6 (P0706 deve essere impostato a 99, BICO)
722.6 = Ingresso digitale 7 (tramite ingresso analogico 1, P0707 deve essere imp. a 99)
722.7 = Ingresso digitale 8 (tramite ingresso analogico 2, P0708 deve essere imp. a 99)
128
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
Esempio:
1. Fasi della messa in servizio con un motore:
− Eseguire la messa in servizio su DDS1.
− Cablare P0820 (P0821 se necessario) con la sorgente di commutazione DDS
(ad es. tramite DIN 4: P0704[0] = 99, P0820 = 722.3).
− Copiare DDS1 in DDS2 (P0819[0] = 0, P0819[1] = 1, P0819[2] = 2).
− Adattare i parametri DDS2
(ad es. tempi di accelerazione/decelerazione P1120[1] e P1121[1]).
DIN
Controllo sequenza
M
ADC
Val. nom
SUM
AFM
Controllo
motore
RFG
P0820 = 722.3
DIN4
0
1
P1120
P1121
[1]
[2]
[0]
DDS1 DDS2 DDS3
2. Fasi della messa in servizio con 2 motori (motore 1, motore 2):
− Eseguire la messa in servizio con il motore 1; adattare gli altri parametri DDS1.
− Cablare P0820 (P0821 se necessario) con la sorgente di commutazione DDS
(ad es. tramite DIN 4: P0704[0] = 99, P0820 = 722.3).
− Commutare su DDS2 (verifica con r0051).
− Eseguire la messa in servizio con il motore 2; adattare gli altri parametri DDS2.
MM4
Motore 1
K1
M1
Motore 2
K2
M2
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
129
3 Funzioni
3.5.7.20
Edizione 10/06
Parametri di diagnosi
r0035
CO: Temperatura motore
Visualizza la temperatura del motore misurata in °C.
r0036
CO: Fattore di utilizzo convertitore
Visualizza il fattore di utilizzo del convertitore riferito al sovraccarico in %. Il valore viene calcolato
con l'ausilio del modello I2t.
Il valore attuale I2t relativo al valore I2t massimo possibile fornisce il fattore di utilizzo.
r0052
CO/BO: Parola di stato 1
Visualizza la prima parola di stato (ZSW) del convertitore (formato bit) e può essere usato per la
diagnosi dello stato del convertitore.
r0054
CO/BO: Parola di comando 1
Visualizza la prima parola di comando (STW) del convertitore e può essere usato per visualizzare i
comandi attivi.
r0063
CO: Frequenza attuale
Visualizza la frequenza attuale in Hz.
60
r0313
Frequenz-Istwerte:
Geglätteter Drehzahl-Istwert
160 ms
U/f
SLVC
(BeobachterModell)
r0313
60 ⋅ P0408
0
Geber
P1300
Geglätteter Frequenz-Istwert
r0021
<20
Frequenz-Istwert
r0063
20,22
P0400
r0022
21,23
Frequenz-Istwert vom Geber
0
r0061
1,2
P1300 = 21,23 und P0400 = 0 --> F0090
r1079
CO: Selezione valore di riferimento
Visualizza il valore di riferimento della frequenza selezionato.
Vengono visualizzati i seguenti valori di riferimento della frequenza:
r1078 valore di riferimento totale (HSW + ZUSW)
P1058 frequenza JOG a destra
P1059 frequenza JOG a sinistra.
r1114
CO: Valore di riferimento a valle di unità di inversione
Visualizza la frequenza di riferimento a valle del blocco funzionale per l'inversione di direzione in
Hz.
r1170
CO: Valore di riferimento a valle di generatore di rampa
Visualizza il valore di riferimento totale della frequenza a valle del generatore di rampa in Hz.
130
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.5.7.21
P0971 = 1
3 Funzioni
Conclusione della messa in servizio
0
Caricamento valori da RAM a EEPROM
0 Bloccato
1 Avvio RAM->EEPROM
Tutte le modifiche dei parametri vengono trasferite dalla RAM alla EEPROM e quindi memorizzate
a prova di blackout in MICROMASTER.
NOTA
Se si utilizza un BOP o AOP il trasferimento dati RAM→EEPROM viene eseguito automaticamente
in MICROMASTER.
Se la parametrizzazione viene eseguita mediante i programmi di messa in servizio STARTER o
DriveMonitor, la memorizzazione nella EEPROM non è automatica. Premendo il relativo pulsante di
selezione è possibile selezionare la copia dei dati automatica RAM→EEPROM.
STARTER
RAM → EEPROM
DriveMonitor
Online-EEPROM
ENDE
NOTA
Se il trasferimento dati da RAM a EEPROM viene avviato con P0971, al termine
del trasferimento la memoria di comunicazione viene di nuovo inizializzata. Perciò,
per la durata del processo di reset la comunicazione resta fuori servizio sia
attraverso USS sia attraverso il CB-Board. Ciò comporta le seguenti reazioni:
¾ Il PLC collegato (ad es. SIMATIC S7) va in stop
¾ Il programma MIS STARTER interviene per superare il blackout di
comunicazione.
¾ Il programma MIS DriveMonitor visualizza nella barra di stato “NC" (not
connected) oppure “drive busy".
¾ Sul pannello operatore BOP viene visualizzato il testo “busy".
Al termine del processo di reset nei programmi MIS STARTER e DriveMonitor o
nel pannello operatore BOP la comunicazione viene riattivata automaticamente.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
131
3 Funzioni
3.5.8
Edizione 10/06
Messa in servizio di serie
Utilizzando il
¾ PC Tools (ad es. STARTER, DriveMonitor) o il
¾ pannello operatore AOP
il gruppo di parametri può essere letto dalla memoria del convertitore (upread)
attraverso l'interfaccia seriale e memorizzato sul disco rigido / dischetto oppure su
una memoria fissa (ad es.EEPROM) (vedi Figura 3-28).
Come interfaccia seriale possono essere considerati le interfacce del convertitore
con protocollo USS e i collegamenti bus di campo utilizzabili per il trasferimento di
parametri (p.e. PROFIBUS).
AOP
3)*
1)
DriveMonitor
2)*
USS su BOP link
(RS232)
4)*
USS su COM link
(RS485)
STARTER
2)*
CB su COM link
(PROFIBUS)
CB
MM4
4)*
5)*
Trasferimento parametri
da diverse sorgenti tramite
scaricamento
*
L'opzione è assolutamente necessaria
per il collegamento
1) Opzione: Set di montaggio porta pannello
operatore per inverter singolo
2) Opzione: Set di collegamento inverter-PC
3) Opzione: Set di montaggio porta AOP
per più inverter (USS)
4) Opzione: inverter RS232-RS485
5) Con PROFIBUS:
SIMATIC NET
Con CANopen o DeviceNet:
Vedi organizzazione utente
Figura 3-28
Upread / Download mediante AOP oppure PC-Tools
Se esiste già un gruppo di parametri validi per l'azionamento, ottenuto per esempio
mediante Upread o attraverso una programmazione off-line, è possibile trasferirlo
mediante download nel convertitore. Quindi è possibile trasferire il gruppo di
parametri dal convertitore A al convertitore B consentendo in caso di applicazioni
identiche (ad es. macchine di serie, azionamenti di gruppo) la duplicazione e, di
conseguenza, la messa in servizio rapida.
132
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
PERICOLO
¾ Durante la messa in servizio di serie vengono inizializzate di nuovo sia tutte le
interfacce di comunicazione sia le interfacce digitali o analogiche. Ciò comporta
un breve blackout di comunicazione o di controllo delle uscite digitali.
¾ Prima della messa in servizio dovranno essere messe in sicurezza i carichi a
rischio.
¾ Prima della messa in servizio i carichi a rischio potranno essere messe in
sicurezza nel seguente modo:
♦ Appoggiare il carico al suolo oppure
♦ Sostentamento del carico mediante il freno di stazionamento del motore
(attenzione: Durante la messa in servizio di serie dovrà essere interrotto il
comando del freno di stazionamento del motore dal MICROMASTER).
¾ Se il freno di stazionamento del motore (vedi capitolo 3.14) viene comandato
dal MICROMASTER, in presenza di carichi a rischio (ad es. carichi sospesi con
applicazioni per gru) non è consentito eseguire la messa in servizio di serie.
3.5.9
Reset parametri su impostazione di fabbrica
L'impostazione di fabbrica è uno stato di partenza definito di tutti i parametri del
convertitore. In questo stato gli inverter vengono consegnati dalla fabbrica. Gli
inverter vengono preimpostati con le seguenti caratteristiche di default:
¾ Comando mediante gli ingressi digitali
a) ON/OFF mediante DIN1
b) Inversione del senso di rotazione mediante DIN2
c) Conferma errore mediante DIN3
¾ Impostazione valore di riferimento mediante ingresso analogico 1
¾ Uscita segnali sulle uscite digitali
a) Errore attivo mediante DOUT 1
b) Segnalazione attiva mediante DOUT 2
¾ Frequenza effettiva mediante uscita analogica
¾ Tipo di regolazione è la semplice curva V/f (P1300 = 0)
¾ Motore asincrono (P0300 = 1)
Con un adeguato cablaggio o combinazione motore-inverter il MICROMASTER è
pronto a entrare in funzione senza ulteriore parametrizzazione, con l'impostazione
di fabbrica.
Con il reset dei parametri sull'impostazione di fabbrica è possibile in qualsiasi
momento ripristinare questo stato iniziale, annullando tutte le modifiche effettuate
dopo la consegna. Nella lista dei parametri questo valore è contrassegnato con il
termine “Def".
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Edizione 10/06
Reset parametri su impostazione di fabbrica
START
P0003 = 1
Livello di accesso
1 : Livello di accesso standard
1
P0004 = 0
Filtro parametri
0 : Tutti i parametri
0
P0010 = 30
Parametro messa in servizio
30 : Impostazione di fabbrica
0
P0970 = 1
Reset parametri su impostazione di fabbrica
1 : Reset parametro
0
Il convertitore esegue il reset dei parametri (durata ca. 10 s), successiva-mente lascia
automaticamente il menu di reset e si posiziona su
P0970 = 0 : Disabilitato
P0010 = 0 : Pronto
FINR
NOTA
Durante il reset dei parametri sulle impostazioni di fabbrica la memoria di
comunicazione viene inizializzata di nuovo. Perciò, per la durata del processo di
reset la comunicazione resta fuori servizio sia attraverso USS sia attraverso il CBBoard. Ciò comporta le seguenti reazioni:
¾ Il PLC collegato (ad es. SIMATIC S7) va in stop
¾ Il programma MIS STARTER interviene per superare il blackout di
comunicazione.
¾ Il programma MIS DriveMonitor visualizza nella barra di stato “NC" (not
connected) oppure “drive busy".
¾ Sul pannello operatore BOP viene visualizzato il testo “busy".
Al termine del processo di reset nei programmi STARTER e DriveMonitor o nel
pannello operatore BOP la comunicazione viene riattivata automaticamente.
134
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Edizione 10/06
3 Funzioni
3.6
Ingressi/uscite
3.6.1
Ingressi digitali (DIN)
Numero:
Campo parametri:
Numero dello schema funzionale:
Caratteristiche:
- Tempo di ciclo:
- Soglia di attivazione:
- Soglia di disattivazione:
- Caratteristiche elettr.:
6+2
r0722 – P0725
FP2000, FP2200
2 ms
10,6 V
10,6 V
con segnalazione galvanica, protetto contro i
cortocircuiti
Per il funzionamento autonomo di un inverter sono necessari segnali di comando
esterni. Questi segnali possono essere preimpostati sia mediante un'interfaccia
seriale sia mediante gli ingressi digitali (vedi Figura 3-29). Il MICROMASTER mette
a disposizione 6 ingressi digitali, che possono essere estesi utilizzando i 2 ingressi
analogici fino a un totale di 8. Gli ingressi digitali sono liberamente programmabili
per una funzione, dove relativamente alla programmazione esiste al possibilità
dell'assegnazione diretta della funzione mediante i parametri P0701-P0708 o una
libera programmazione con la tecnologia BICO.
Canale DIN (ad esempio DIN1 - PNP (P0725 = 1))
Ing.dig. PNP/NPN
Kl.9
0 ... 1
P24 (PNP)
P0725 (1)
Kl.28
0 V (NPN)
P0701
T. antir.p.ing.dig
0 ... 3
P0724 (3)
24 V
Funzione
0
0
1
1
24 V
T
0
&
r0722
r0722 .0
Pxxxx BI: ...
CO/BO: v. bin.ingr
0V
Canale DIN (ad esempio DIN1 - NPN) (P0725 = 0)
Ing.dig. PNP/NPN
Kl.9
0 ... 1
P24 (PNP)
P0725 (1)
Kl.28
0 V (NPN)
P0701
T. antir.p.ing.dig
0 ... 3
P0724 (3)
24 V
Funzione
0
0
1
1
24 V
T
0
&
r0722
r0722 .0
Pxxxx BI: ...
CO/BO: v. bin.ingr
0V
Figura 3-29
Ingressi digitali
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135
3 Funzioni
Edizione 10/06
Con il parametro P0725 viene definito se gli ingressi digitali DIN1 -DIN6 con il
relativo cablaggio diventano logici “1” con 0 V opp. 24 V. Gli stati logici degli
ingressi digitali possono essere provvisti di tempo antirimbalzo mediante il P0724 e
letti mediante il parametro r0722 (parametro di osservazione BICO). Inoltre con
questo parametro può essere eseguita la parametrizzazione BICO degli ingressi
digitali (vedi parametrizzazione BICO nel capitolo seguente).
P0701 – P0706 (Ingressi digitali 1 – 6) o
P0707 – P0708 (Ingressi analogici 1 – 2)
Le impostazioni possibili dei singoli ingressi sono elencati nella Tabella 3-11.
Tabella 3-11 Parametri P0701 – P0706
Valori parametrici
Significato
0
Ingresso digitale disabilitato
1
ON/ OFF1
2
ON inversione/OFF1
3
OFF2 frenatura per inerzia sino ad arresto
4
OFF3 - decelerazione rapida
9
Tacitazione errore
10
Comando a impulsi a destra
11
Comando a impulsi a sinistra
12
Inversione
13
Potenziometro motore (MOP) su (aumento freq.)
14
potenziometro motore (MOP) giù (diminuzione freq.)
15
Riferimento fisso (Diretto)
16
Riferimento fisso (Diretto + ON)
17
Riferimento fisso (Binario + ON)
25
Abilitazione freno DC
29
Errore esterno
33
Blocco valore di riferim. aggiuntivo di frequenza
99
Abilita parametrizzazione BICO
Esempio:
Il comando ON/OFF1 deve avvenire mediante l'ingresso digitale DIN1.
P0700 = 2
Abilitazione comando mediante morsettiera (Ingressi digitali)
P0701 = 1
ON/OFF1 mediante ingresso digitale 1 (DIN1)
NOTA
Se un ingresso analogico (vedi Figura 3-33) è configurato come ingresso digitale,
valgono i limiti seguenti: < 1,7 V DC → “0“
> 3,9 V DC → “1“
136
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Parametrizzazione BICO
Se l'impostazione 99 (BICO) viene preimpostata nei parametri P0701-P0708, il
cablaggio BICO è abilitato per l'ingresso digitale corrispondente. Quindi si deve
immettere nella sorgente di comando (parametri che nel testo di parametro
contengono l'abbreviazione BI) il numero di parametro di uscita della funzione
(parametri che contengono il testo di parametro BO).
Esempio:
Il comando ON/OFF1 deve avvenire mediante l'ingresso digitale DIN1.
P0700 = 2
Abilitazione comando mediante ingressi digitali
P0701 = 99
Abilitazione BICO per DIN1
P0840 = 722.0
ON/OFF1 mediante DIN1
NOTA
La parametrizzazione BICO deve essere utilizzata solo da utenti esperti oppure in
applicazioni nelle quali le possibilità di P0701-P0708 non sono più sufficienti.
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3.6.2
Edizione 10/06
Uscite digitali (DOUT)
Numero:
Campo parametri:
Numero dello schema funzionale:
Caratteristiche:
- Tempo di ciclo
3
r0730 – P0748
FP2100
1 ms
Gli stati binari interni dell'azionamento possono essere emessi mediante le uscite
digitali. Attraverso il tempo di ciclo rapido viene quindi creata la possibilità di
controllare apparecchi esterni o di visualizzare lo stato in tempo reale. Per poter
emettere anche potenze amplificate, il segnale interno (livello TLL) viene
relativamente elevato da un relè (vedi Figura 3-30).
Relè:
- max. tempo di apertura/chiusura:
- Tensione / corrente
Inv. usc. dig.
0 ... 7
P0748 (0)
CO/BO: st. us. dig
r0747
r0747.0
BI:fun. usc. dig.1
0
P0731.C
(52:3)
1
-1
COM
NO
Inv. usc. dig.
0 ... 7
P0748 (0)
CO/BO: st. us. dig
NC
Kl.19
Kl.18
0
2
-1
COM
NO
Inv. usc. dig.
0 ... 7
P0748 (0)
Kl.22
Kl.21
CO/BO: st. us. dig
r0747
r0747.2
BI:fun. usc. dig.3
0
P0733.C
(0:0)
4
-1
COM
NO
NC
Figura 3-30
Kl.20
r0747
r0747.1
BI:fun. usc. dig.2
P0732.C
(52:7)
5 / 10 ms
DC 30 V / 5 A
AC 250 V / 2 A
Kl.25
Kl.24
Kl.23
Uscite digitali
Con i parametri “BI" P0731 (uscita digitale 1), P0732 (uscita digitale 2) o P0733
(uscita digitale 3) vengono definiti gli stati che vengono emessi. Quindi per la
definizione bisogna registrare il numero di parametro “BO" o numero di parametro
“CO/BO" e i numeri di bit dello stato rispettivo in P0731 - P0733. Gli stati utilizzati
frequentemente inclusi i numeri di parametri o bit sono rappresentati nella tabella
seguente (vedi Tabella 3-12).
138
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3 Funzioni
Tabella 3-12 Parametri P0731 - P0733 (funzioni utilizzate frequentemente / stati utilizzati
frequentemente)
Valori parametrici
Significato
52.0
Pronto all’inserzione
52.1
Azionamento pronto
52.2
Azionamento in funzione
52.3
Guasto attivo
52.4
OFF2 attivo
52.5
OFF3 attivo
52.6
Blocco inserzione attivo
52.7
Segnalazione attiva
52.8
Scostamento valore rif./ attuale
52.9
Comando di AG (controllo PZD)
52.A
Frequenza max. raggiunta
52.B
Segnalazione: Limite di corrente motore
52.C
Freno stazionamento motore (MHB) attivo
52.D
Sovraccarico motore
52.E
Senso di rotazione destrorso motore
52.F
Sovraccarico inverter
53.0
Freno DC attivo
53.1
Frequenza effettiva f_act >= P2167 (f_off)
53.2
Frequenza effettiva f_act > P1080 (f_min)
53.3
Corrente effettiva
53.6
Frequenza effettiva f_act >= Valore di riferimento
r0027 >= P2170
NOTA
L'elenco completo di tutti i parametri di stato binari (vedi parametri CO/BO) si trova
nella Lista Parametri.
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3.6.3
Edizione 10/06
Ingressi analogici (ADC)
Numero:
Campo parametri:
Numero dello schema funzionale:
Caratteristiche:
- Tempo di ciclo
- Risoluzione:
- Precisione:
- Caratteristiche elettr.:
2
P0750 – P0762
FP2200
4 ms
10 Bit
1 % riferito a 10 V / 20 mA
protetto contro l'inversione di polarità, e
contro i cortocircuiti
Con gli ingressi analogici, i valori di riferimenti, quelli attuali e i segnali di comando
vengono letti nel convertitore e convertiti in segnali/valori digitali mediante il
convertitore ADC.
L'impostazione, se l'ingresso analogico è un ingresso in tensione (10 V) o un
ingresso in corrente (20 mA), deve avvenire sia con i 2 interruttori DIP1 (1,2) sul
board I/O sia anche con il parametro P0765 (vedi Figura 3-31).
Possibili impostazioni di P0756:
0 Ingresso in tensione unipolare (da 0 a +10 V)
1 Ingresso in tensione unipolare con sorveglianza (da 0 a +10V)
2 Ingresso in corrente unipolare (da 0 a 20 mA)
3 Ingresso in corrente unipolare con sorveglianza (da 0 a 20 mA)
4 Ingresso in tensione bipolare (da -10 V a +10 V) solo ADC1
Figura 3-31
Interruttore DIP e P0756 per ingresso tensione/ corrente ADC
NOTA
¾ L'impostazione (tipo dell'ingresso analogico) di P0756 deve coincidere con
l'interruttore DIP1(1,2) sul board I/O.
¾ L'ingresso in tensione bipolare è possibile solo con ingresso analogico 1
(ADC1).
In funzione del tipo di ADC o sorgente, si deve eseguire un cablaggio
corrispondente. Sull'esempio della sorgente di tensione interna 10 V, nella figura
seguente (vedi Figura 3-32) è rappresentato un cablaggio a modo di esempio.
140
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Ingresso tensione
Ingresso corrente
KL1
10 V
KL2
0V
KL3 ADC+
> 4.7 kΩ
A
KL4 ADC−
KL10 ADC+
10 V
KL2
0V
KL3 ADC+
A
KL4 ADC−
D
D
KL10 ADC+
A
KL11 ADC−
Figura 3-32
0 ...20 mA
KL1
A
KL11 ADC−
D
D
Esempio di cablaggio per ingresso in corrente/ tensione ADC
DIP switch
KL
ADC+ Tipo di
KL
ADC
ADC?
P0756
A
D
Tipo di
ADC
P0753
P0757
P0758
P0759
P0760
Per l'adattamento del segnale analogico, il canale ADC dispone di diverse unità
funzionali (filtro, dimensionamento in scala, zona morta), con le quali il segnale può
essere adattato (vedi Figura 3-33).
Dimension.
scala di ADC
r0754 P1000
P0761
Zona morta
di ADC
Funzione
r0755
Pxxxx
r0752
1
0
Figura 3-33
r0722
r0722.x
Canale ADC
NOTA
Un aumento della costante del tempo di filtro P0753 (ADC-PT1) livella il segnale
d'ingresso ADC e esegue così una riduzione della ondulazione. Con l'utilizzo
all'interno di un anello di regolazione, questo livellamento ha un effetto negativo sul
comportamento di comando o di disturbo (peggioramento della dinamica).
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141
3 Funzioni
3.6.4
Edizione 10/06
Uscite analogiche (DAC)
Numero:
2
Campo parametri:
r0770 – P0785
Numero dello schema funzionale: FP2300
Caratteristiche:
- Tempo di ciclo:
4 ms
- Risoluzione:
10 Bit
- Precisione:
1 % riferito a 20 mA
Con le uscite analogiche, i valori di rif., attuali e i segnali di comando interni al
convertitore vengono letti mediante il convertitore DAC. Quindi il segnale digitale
viene convertito in un segnale analogico. Mediante il DAC, possono essere emessi
tutti i segnali che contengono nel testo del parametro l'abbreviazione “CO" (vedi
panoramica di tutti i parametri BICO nella lista parametri). Con l'assegnazione dei
numeri parametro, il parametro P0771 determina la grandezza che viene emessa
come segnale analogico tramite il canale DAC (vedi Figura 3-34). La frequenza
reale filtrata viene emessa ad es. attraverso l'uscita analogica, se P0771[0] = 21.
Funzione
Figura 3-34
r0755
rxxxx
CO: val. rif. freq. prima di RFG
CO: frequenza reale filtrata
CO: freq. uscita reale filtrata
CO: tensione uscita reale filtr.
CO: tensione reale filtr. DC bus
CO: corrente uscita reale filtr.
CO/BO: parola di stato attiva 1
CO/BO: parola di stato attiva 2
CO/BO: parola ctrl. attiva 1
P0771
Pxxxx
Canale
DAC
KL
D
DAC+
A
DAC−
KL
0 ... 20 mA
r0020
r0021
r0024
r0025
r0026
r0027
...
r0052
r0053
r0054
...
Emissione di segnali tramite il canale DAC
Per l'adattamento del segnale, il canale DAC dispone di diverse unità funzionali
(filtro, dimensionamento in scala, zona morta), con le quali il segnale può essere
modificato prima della conversione (vedi Figura 3-35).
Figura 3-35
142
Canale DAC
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Con il parametro P0775 = 1 si possono evitare valori negativi sul lato ingresso del
canale DAC. Se questo parametro è attivato, sull'ingresso del dimensionamento in
scala DAC viene sempre emesso il valore assoluto (la caratteristica DAC è
speculare rispetto all'asse y).
Se in origine il valore era negativo, il bit corrispondente in r0785 viene impostato
per il riconoscimento.
NOTA
Gli ingressi analogici mettono a disposizione soltanto uscite in corrente (0...20 mA).
Cavallottando le uscite con una resistenza di 500 Ohm, può essere generato un
segnale di tensione di 0 ... 10 V. La caduta di tensione sulla resistenza può essere
letta mediante il parametro r0774, sempre che il parametro P0776 sia stato
commutato da uscita di corrente (P0776=0) a uscita in tensione (P0776 = 1). Il
parametro di dimensionamento in scala DAC P0778, P0780 e la zona morta DAC,
devono essere impostati in mA (0 ... 20).
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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143
3 Funzioni
3.7
Edizione 10/06
Comunicazione
Il MICROMASTER 440 dispone di 2 interfacce seriali di comunicazione, che
possono operare contemporaneamente. Di seguito esse vengono contrassegnate
come segue:
¾ BOP-Link
¾ COM-Link
Su questa interfaccia possono essere collegate diverse unità come i pannelli di
comando BOP e AOP, PC con software di MIS DriveMonitor e STARTER, moduli
interfaccia per PROFIBUS DP, DeviceNet e CAN, nonché controllori programmabili
con processori di comunicazione (vedi Figura 3-28).
BOP
BOP
USS
RS232
2)*
PROFIBUS
board
AOP
DeviceNet
board
CAN
board
USS
RS232
AOP
DriveMonitor/
STARTER
USS
RS485
3)*
1)
CB
CB
USS
RS485
4)*
CB
29
30
1)
DriveMonitor/
STARTER
BOP link
COM link
*
L'opzione è assolutamente necessaria per il
collegamento
1) Opzione: Set di montaggio porta pannello
operatore per inverter singolo
2) Opzione: Set di collegamento inverter-PC
3) Opzione: Set di montaggio porta AOP
per più inverter (USS)
4) Opzione: inverter RS232-RS485
Figura 3-36
Interfacce seriali di comunicazioni BOP-Link o COM-Limk
Mediante il BOP-Link può essere collegato sia il BOP sia un'unità di
programmazione/ comando (ad es. AOP, PC con DriveMonitor/STARTER) come
pure un controllore programmabile con processore di comunicazione. Il
144
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3 Funzioni
trasferimento di dati tra MICROMASTER e unità di programmazione/comando
avviene mediante protocollo USS, tramite interfacce RS232 (collegamento puntoa-punto). La comunicazione tra BOP e MICROMASTER rappresenta un'interfaccia
personalizzata, che tiene conto delle risorse limitate del BOP. Se il BOP viene
sostituito da un'unità USS (PC, AOP), il MICROMASTER identifica
automaticamente l'interfaccia della nuova unità. Ciò vale anche per la sequenza
inversa di scambio. Con i parametri seguenti (vedi Tabella 3-13), l'interfaccia di
BOP-Link può essere adattata alla rispettiva unità.
Tabella 3-13 BOP-Link
Interfaccia BOP-Link
BOP su BOP-Link
USS su BOP-Link
nessun parametro
P2009[1]
P2010[1]
P2011[1]
P2012[1]
P2013[1]
P2014[1]
r2015
P2016
r2024[1]
r2025[1]
r2026[1]
r2027[1]
r2028[1]
r2029[1]
r2030[1]
r2031[1]
r2032
r2033
Sul collegamento COM si possono collegare sia i moduli di comunicazione (CB)
come PROFIBUS, DeviceNet, CANopen come anche le unità di programmazione/
comando (ad es. PC con software di MIS DriveMonitor / STARTER o AOP), sia
anche controllori programmabili con processore di comunicazione. Il collegamento
dei moduli di comunicazione sul MICROMASTER è già presente mediante
collegamento a connettore. Le unità di programmazione/ comando devono essere
invece collegate mediante i morsetti 29/30. Come nel BOP-Link, il trasferimento
dati tra MICROMASTER e l'unità di programmazione/ comando avviene mediante
il protocollo USS: Quindi, nel COM-Link, il protocollo USS viene trasmesso
mediante l'interfaccia RS485 adatta al bus. Analogamente al BOP-Link, anche il
COM-Link stabilisce automaticamente la sostituzione/ scambio di un modulo di
comunicazione con un'unità USS (PC, AOP). Il COM-Link (vedi Tabella 3-14), può
quindi essere adattato alla rispettiva unità.
Tabella 3-14 COM-Link
Interfaccia BOP-Link
CB su coll.COM
P2040
P2041
r2050
P2051
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USS su coll.COM
r2053
r2054
r2090
r2091
P2009[0]
P2010[0]
P2011[0]
P2012[0]
P2013[0]
P2014[0]
r2018
P2019
r2024[0]
r2025[0]
r2026[0]
r2027[0]
r2028[0]
r2029[0]
r2030[0]
r2031[0]
r2036
r2037
145
3 Funzioni
Edizione 10/06
NOTA
¾ Poiché è possibile collegare contemporaneamente alla interfaccia COM-Link sia
un modulo di comunicazione (CB) che anche un'unità di programmazione/
comando mediante i morsetti 29/30 (USS), il modulo di comunicazione ha la
priorità rispetto USS. L'utenza USS in questo caso viene disabilitata mediante il
COM-Link.
¾ Al contrario del PROFIBUS il collegamento RS485 (morsetti 29/30) non è
optoisolato (non libero da potenziale). In fase di installazione va verificato che
eventuali disturbi EMC non comportino interruzioni della comunicazione o
avarie al drive RS 485.
3.7.1
Interfaccia seriale universale (USS)
Campo parametri:
P2009 – r2037
Significato
COM-Link
BOP-Link
Impostazione base USS
Velocità trasmissione USS
Indirizzo USS
Lunghezza PZD USS
Lunghezza PKW USS
P2010[0]
P2011[0]
P2012[0]
P2013[0]
P2010[1]
P2011[1]
P2012[1]
P2013[1]
Dati PZD
Dati ricevuti
Parola di comando ricevuta 1
Parola di comando ricevuta 2
Dati inviati
Parola di comando inviata 1
Parola di comando inviata 2
r2018[8]
r2036
r2037
P2019[8]
r0052
r0053
r2015[8]
r2032
r2033
P2016[8]
r0052
r0053
Avvisi:
--Errori:
F0071, F0072
Numero dello schema logico: FP2500, FP2510, FP2600, FP2610
Caratteristiche:
- caratteristiche elettriche: senza separazione di potenziale USS su BOP-Link
con kit di
collegamento PCconvertitore
senza separazione di potenziale USS su COM-Link
(cl 29 /30)
- Tempo di ciclo (MM440): 8 ms
(dati di processo PZD)
Background
(valore identificativo del parametro
PKW)
146
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Edizione 10/06
3 Funzioni
TCiclo, master
Master
T Ciclo, USS
TCiclo, slave (MM4)
Slave
(MICROMASTER)
Baudrate + tempo di pausa
Lunghezza del telegramma
Numero dei nodi/partner (slave)
NOTA
Dal punto di vista dell'utente è importante il tempo di ciclo totale tra master e slave. Come mostrato
nella figura, questo tempo dipende da numerosi fattori.
Figura 3-37
Tempi di ciclo
Grazie al protocollo USS l'utente può creare un collegamento punto a punto e un
accoppiamento bus seriale tra un master sovraordinato e più sistemi slave. I
sistemi di Master possono p.e. essere logiche liberamente programmabili (PLC p.e.
SIMATIC S7-200) o PC. Gli azionamenti MICROMASTER sono sempre slave al
sistema di bus.
Il protocollo USS offre all’utilizzatore la possibilità, di realizzare sia compiti di
automazione con esigenza di un traffico messaggi ciclico (→ indispensabili
lunghezze messaggio fisse), sia compiti di visualizzazione. In questo caso il
protocollo con lunghezze messaggi variabili è vantaggioso, poiché testi e
descrizioni parametri possano essere trasmessi con un messaggio senza
"frammentazione" dell’informazione.
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3.7.1.1
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Specifica protocollo e costruzione bus
Le peculiarità essenziali del protocollo USS sono:
¾ sostegno di un
♦ accoppiamento a più punti, p.e. hardware EIA RS 485 o
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
♦ accoppiamento punto a punto p.e. EIA RS 232.
procedura accesso master-slave
sistema master singolo
massimo 32 partecipanti (massimo 31 slave)
funzionamento a scelta con lunghezze messaggio fisse o variabili
quadro messaggio semplice, sicuro
stessa fisica di bus come PROFIBUS (DIN 19245 parte 1)
interfaccia dati all’apparecchio base secondo PROFIL azionamenti a velocità
variabile. Questo significa, le informazioni all’azionamento vengono trasmesse
con USS nello stesso modo e tipo come per PROFIBUS-DP
inseribile per MIS, Service ed automazione
attrezzi di Service su PC (p.e. STARTER y DriveMonitor)
implementabile facilmente in sistemi specifici per il cliente
Specifica protocollo
Il protocollo USS definisce una procedura di accesso secondo il principio masterslave per la comunicazione tramite un bus seriale. Nell’insieme è incluso anche il
collegamento punto a punto.
Al bus possono essere allacciati un master e max. 31 slave. I singoli slave
vengono scelti dal master tramite un segno di indirizzo nel messaggio. Uno slave
non può mai accedere per se stesso all’iniziativa di trasmissione, uno scambio
diretto di informazioni tra i singoli slave non è possibile. La comunicazione avviene
con funzionamento semi-duplex. La funzione di master non può essere ceduta
(Single-Master-System). La figura seguente mostra una configurazione di bus
all’esempio della tecnica di azionamenti.
calcolatore
sovraordinato
"Master"
MICROMASTER
MICROMASTER
MICROMASTER
"Slave"
"Slave"
"Slave"
Figura 3-38
148
MICROMASTER
"Slave"
Accoppiamento seriale di apparecchi MICROMASTER (slave) con un
calcolatore sovraordinato come master
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Il telegramma è strutturato nel seguente modo:
¾ Ogni messaggio incomincia con il segno di Start STX (= 02 Hex), seguito dai
dati di lunghezza (LGE) e dal byte di indirizzo (ADR). I segni di utilizzo seguono
infine. Il messaggio viene chiuso tramite i segni di sicurezza dati BCC (Block
Check Character).
¾ Per informazioni word (16 Bit) nel blocco dati utilizzo (= blocco segni utilizzo)
viene inviato sempre per primo l’High-Byte (primo segno) e poi il Low-Byte
(secondo segno).
¾ Corrispondentemente vale per informazioni doppia word (32 bit) nel campo dei
dati utili: per primo viene inviato l’High-Word, poi segue la Low-Word.
¾ Le impostazioni/parametrizzazioni necessarie devono essere eseguite sia sul
master che sullo slave e non possono più essere modificate a bus funzionante.
¾ La siglatura di ordini nei segni di utilizzo non è parte integrante del protocollo.
Nel capitolo 3.7.1.2 è trattato il contenuto dei dati di utilizzo per gli apparecchi
MICROMASTER.
STX
LGE
ADR
1.
2.
n
BCC
n segni utilizzo
Figura 3-39
Costruzione messaggio
Le informazioni sono codificate come segue:
Sigla
Significato
Dimensioni
Spiegazione
STX
Start of Text
ASCII-segni
02 Hex
LGE
lunghezza messaggio 1 Byte
contiene la lunghezza messaggio
ADR
byte indirizzo
1 Byte
contiene l’indirizzo slave ed il tipo
messaggio (codificato binario).
---
Segni di utilizzo
un byte cadauno
dati utili, contenuto in funzione
dell’ordine
BCC
Block Check
Charakter
1 Byte
segni sicurezza dati
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Nel byte indirizzo vengono in aggiunta assegnate ulteriori informazioni sul numero
di partecipanti.
I singoli bit nel byte di indirizzo sono assegnati come rappresentato.
STX
LGE
ADR
1.
2.
n
BCC
n segni utilizzo
Bit Nr.
7
6
5
4
3
2
1
0
nr. partecipanti slave da 0 a 31
= 1: Broadcast, bit indirizzo(nr. da 0 a 4) non vengono valutati
= 0: nessun Broadcast
= 1: messaggio specchio
= 0: nessun messaggio specchio
= 1: messaggio speciale, chiarimenti vedi sotto
= 0: standard, i bit da 0 a 6 sono validi e devono essere valutati
Figura 3-40
Assegnazione del byte di indirizzo (ADR)
Il traffico messaggi ciclico viene assicurato dal master. Il master colloquia con tutti i
partecipanti slave uno dopo l’altro con un messaggio ordine. I partecipanti attivati
inviano rispettivamente un messaggio di risposta di ritorno. Secondo la procedura
master-slave lo slave dopo la ricezione del messaggio d’ordine ad esso destinato
deve inviare il messaggio risposta al master, prima che il master interpelli il
partecipante slave successivo.
La successione dei partecipanti slave attivati può p.e. essere data introducendo i
numeri dei partecipanti (ADR) in un elenco di successione nel master. Se alcuni
slave devono essere attivati in un ciclo più veloce rispetto agli altri, il relativo
numero di partecipante può capitare più volte nell’elenco di successione. Tramite
l’elenco di successione può anche essere realizzato un collegamento punto a
punto, in questo caso è inserito nell’elenco solo un partecipante.
150
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Esempio per una configurazione
0
0
1
21
1
3
5
7
3
0
1
7
1
5
Master
21
elenco successione
nel master
0
1
7
3
5
21
0
MICROMASTER con gli indirizzi 0, 1, 3, 5, 7 e 21
I partecipanti 0 e 1 vengono attivati il doppio rispetto agli altri
Figura 3-41
Elenco successione (Esempio per una configurazione)
L’ammontare di un tempo di ciclo si forma con il susseguirsi di tempo uno dopo
l’altro dello scambio di dati con i singoli partecipanti.
tempo di ciclo
0
0
1
1
0
0
t
tempo messaggio risposta partecipante 1
tempo ritardo risposta partecipante 1
tempo messaggio ordine partecipante 1
tempo elaborazione nel Master
Figura 3-42
Tempo di ciclo
A causa di tempi di ritardo risposta ed elaborazione non costanti il tempo di ciclo
non è determinato.
Il segno di start STX (= 02 Hex) da solo non basta agli slave, per riconoscere
chiaramente l’inizio di un messaggio, perché la combinazione bit 02/Hex può
capitare anche nel segno di utilizzo. Quindi dall’STX è prescritta una pausa di start
senza segno di minimo 2 tempi di segni per il master. La pausa di start è parte
integrante del messaggio di ordine.
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Tabella 3-15 Valore della pausa di start minima per diverse Baudrate
Baudrate in bit/s
Pausa di start in ms
2400
9,20 ms
4800
4,60 ms
9600
2,30 ms
19200
1,15 ms
38400
0,57 ms
57600
0,38 ms
76800
0,29 ms
93750
0,24 ms
115200
0,19 ms
Solo un STX con pausa di start predisposta contrassegna un inizio di messaggio
valido. Lo scambio dati scorre sempre secondo lo schema rappresentato qui di
seguito (servizio semi-duplex):
STX LGE ADR 1.
n
STX
BCC
Master trasmette
pausa
start
BCC
Figura 3-43
Slave trasmette
tempo ritardo
risposta
pausa
start
STX LGE ADR 1.
BCC
Successione trasmissioni
L’intervallo di tempo tra l’ultimo segno del messaggio d’ordine (BCC) e l’inizio del
messaggio di risposta (STX) si chiama tempo di ritardo risposta. Il massimo tempo
di ritardo risposta ammissibile è di 20 ms, tuttavia non deve essere più breve della
pausa di start. Se entro il tempo di ritardo risposta massimo ammissibile il
partecipante x non risponde, nel Master si inserisce una segnalazione di errore.
Il Master invia poi il messaggio previsto per il successivo partecipante slave.
Costruzione bus
Il mezzo di trasmissione e l’interfaccia di bus fisico vengono determinati
essenzialmente dal campo d’impiego del sistema di bus. Il principio base per
l’interfaccia concreta del protocollo USS è secondo "Recommended Standard RS485“. Nei collegamenti punto a punto può essere utilizzata anche un sottoinsieme
di EIA RS-232 (CCITT V.24) o TTY (loop di corrente 20 mA) come interfaccia
fisica.
Il bus USS-Bus si basa su una topologia di linee senza tracce. Le due estremità
della linea terminano su un partecipante. La lunghezza massima di cavo (50 m) e
quindi la massima distanza tra l’ultimo slave è limitata dalle caratteristiche del
conduttore, dalle condizioni ambientali e dalla velocità di trasmissione. [EIA
Standard RS-422-A Dicembre 1978, appendice, pag. 14]
Il numero di partecipanti è limitato ad un massimo di 33 (1 Master, 32 Slave).
152
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Master
Slave
Slave
max. 32 slave
primo partecipante
Figura 3-44
Slave
ultimo partecipante
Topologia bus USS
Le due estremità di una linea (primo ed ultimo partecipante) sono da chiudere con
elementi di chiusura bus (vedi sezione 3.7.1.3). I collegamenti punto a punto
vengono trattati come collegamenti di bus. Un partecipante ha la funzione di
master, l’altro la funzione di slave.
Le trasmissioni dati si hanno secondo lo standard EIA 485. Per accoppiamenti
punto a punto può essere inserita RS232. La trasmissione è di principio semiduplex, cioè invio e ricezione avvengono nel cambio e devono essere pilotati dal
Software. Il procedimento semi-duplex permette l’impiego degli stessi cavi per le
due direzioni di trasmissione. Questo rende possibile un cablaggio di bus semplice
e vantaggioso, servizio in ambiente disturbato ed una alta velocità di trasmissione
dati.
Per il cablaggio di bus viene usato un cavo a due fili schermato, attorcigliato.
Tabella 3-16 Dati costruttivi
cavo-∅
2 × ≈ 0,5 mm2
trecciola
≥ 16 x ≤ 0,2 mm
cordatura
≥ 20 avvolgimenti corda/ m
schermatura totale
filo rame zincato, intrecciato ∅ ≥ 1,1 mm2
85 % copertura visiva
totale-∅
≥ 5 mm
mantello esterno
secondo esigenze non infiammabilità, residui di bruciatura
ecc.
NOTA
¾ Tutti i dati sono solo consigliati.
¾ A seconda delle richieste e delle situazioni dell’inserzione specifica e delle
condizioni d’impianto possono essere necessari scostamenti.
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Tabella 3-17 Caratteristiche termiche ed elettriche
resistenza cavo (20°C)
≤ 40 Ω/km
resistenza isolamento (20°C)
≥ 200 MΩ/km
tensione funzionamento (20°C)
≥ 300 V
tensione di prova (20°C)
≥ 1500 V
campo temperatura
-40 °C ≤ T ≥ 80 °C
caricabilità
≥5A
capacità
≤ 120 pF/m
Caratteristiche meccaniche:
¾ Piegatura una volta:
≤ 5 x diametro esterno
¾ Piegatura ripetuta:
≤ 20 x diametro esterno
Suggerimenti:
¾ Cavo standard, senza particolari richieste:
a due fili, flessibile, treccia schermata secondo VDE 0812 con mantello PVC
colorato. Isolamento PVC resistente all’olio, al congelamento e alla benzina.
Tipo: LiYCY 2x0,5 mm2
p.e. ditta Metrofunk Kabel-Union GmbH, www.metrofunk.de
Postfach 41 01 09, 12111 Berlin
¾ Cavo senza alogeni (nessun fumo acido cloridrico alla bruciatura):
senza alogeni, molto flessibile, resistente al calore ed al gelo. Mantello di
miscela speciale ASS a base di silicone
Tipo: ASS 1x2x0,5 mm2
p.e. ditta Metrofunk Kabel-Union GmbH, www.metrofunk.de
Postfach 41 01 09, 12111 Berlin
¾ Suggerimento, se sono richiesti cavi senza alogeni e siliconi:
Tipo: BETAflam 145 C-flex. 2x0,5 mm2
p.e. ditta Studer-Kabel-AG, http://www.studer-kabel.ch/
Herrenmattstrasse 20, CH 4658 Däniken
La lunghezza totale del cavo del collegamento USS non deve superare i 50 m
(lunghezza max. del cavo).
La velocità di trasmissione massima dipende sia dal numero di partecipanti
collegati sia dal metodo di regolazione o dalle funzioni selezionate (percentuale di
utilizzo del processore). I valori indicativi possono essere desunti dalla tabella
seguente:
Tabella 3-18 Numero di partecipanti max. in funzione della velocità di trasmissione max.
Velocità di trasmissione
max.
154
Numero di partecipanti max.
Controllo V/f
Regolazione vettoriale
9,6 kbit/s
32
32
19,2 kbit/s
32
32
38,4 kbit/s
32
7
93,7 kbit/s
32
-
115,2 kbit/s
32
-
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NOTA
Se serve una velocità di trasmissione più elevata o un maggior numero di
partecipanti, per garantire un funzionamento esente da errori è necessario
utilizzare le unità opzionali CB (per esempio PROFIBUS, CAN).
3.7.1.2
Struttura dei dati utili
Nel campo dati di utilizzo di un qualunque messaggio sono inserite le informazioni,
che per esempio invia una logica SIMATIC S7 (= Master) all’azionamento (=
Slave), o che l’azionamento invia indietro alla logica.
Costruzione generale del blocco dati utili
Il blocco dati utili si divide nei due campi:
¾ campo PKW (identificativo valore parametro)
¾ campo PZD (dati di processo)
La struttura dei dati utili nel messaggio del protocollo USS è rappresentata di
seguito.
Quadro protocollo
STX
LGE
dati utilizzo
parametro
dati processo
(PKW)
(PZD)
ADR
PKW: valore riconoscim. parametro
(campo parametri)
Figura 3-45
BCC
PZD: dati di processo
(campo dati processo)
Quadro protocollo
¾ II campo PKW si riferisce qui all’uso dell’interfaccia (PKW) del valore
riconoscimento parametro. Sotto la dicitura interfaccia PKW non si deve
intendere alcuna concreta interfaccia, ma con ciò viene descritto un
meccanismo, che regola lo scambio parametri tra due partner di comunicazione
(p.e. logica di comando ed azionamento). Cioè, lettura e scrittura di valori di
parametro e lettura di descrizioni di parametro e relativi testi.
Tutti i compiti, che seguono tramite interfaccia PKW, sono essenzialmente
compiti per servizio e visualizzazione, Service e diagnosi.
¾ Il campo PZD contiene i segnali indispensabili per l’automazione:
♦ word(s) di comando e riferimento(i) dal Master allo Slave
♦ word(s) di stato e valore(i) reali ist dallo Slave al Master.
Campo PKW
PKE
IND
Elementi da PKW
lunghezza variabile
Figura 3-46
Campo PZD
PZD1
•••
PZD16
lunghezza variabile
Costruzione campo PKW e PZD
I due campi insieme formano il blocco dati utili. Questa costruzione vale sia per il
messaggio dal Master allo Slave, sia al contrario dallo Slave al Master.
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Campo PKW
Con il meccanismo PKW possono essere elaborate mediante ogni interfaccia con
protocollo USS i seguenti compiti:
¾ lettura e scrittura dei parametri
¾ lettura della descrizione di un parametro
Il campo PKW può essere impostato in modo variabile. A seconda delle esigenze,
possono essere parametrizzate le seguenti lunghezze con il parametro P2013:
¾ 3 word
Î
P2013 = 3
¾ 4 word
Î
P2013 = 4
¾ lunghezza word variabile
Î
P2013 = 127
Qui di seguito un esempio per la costruzione con un accesso (lettura/scrittura) a
valori di parametro con grandezze word (16 Bit). La taratura del campo PKW deve
seguire fissa su 3 word su Master e Slave. Questa taratura si ha nella messa in
servizio bus e durante il servizio non deve più essere variata.
1. word
2. word
3. word
PKE
IND
PWE1
Identific. parametro
Indice
Valore parametro 1
Qui di seguito un esempio per la costruzione con un accesso (lettura/scrittura) a
valori di parametro con grandezze doppia word (32 Bit). La parametrizzazione
sulla lunghezza fissa di 4 word vale sia per il messaggio dal Master allo Slave, sia
dallo Slave al Master.
1. word
2. word
3. word
4. word
PKE
IND
PWE1
PWE2
Identific. parametro
Indice
Valore parametro (doppia word)
Lo scambio di telegrammi con lunghezza di telegramma variabile (vedere
l'esempio seguente) significa che lo slave risponde a un telegramma proveniente
dal master inviando un telegramma la cui lunghezza non deve più coincidere con
quella del telegramma inviato dal master allo slave.
1. word
2. word
3. word
4. word
PKE
IND
PWE1
PWE2
(m+2). word
.....
Con:
¾ 1 word ≤ m ≤ 118 word (massimo), se nel blocco dati utili sono 8 word PZD
(massimo).
¾ 1 word ≤ m ≤ 126 word (massimo), se non presente alcun PZD.
La lunghezza e l’occupazione degli elementi da PWE1 a PWEm nel messaggio di
risposta, è in funzione dell’ordine inserito del Master. Lunghezza variabile significa,
che vengono trasmesse solo così tante word quante siano indispensabili per la
trasmissione della corrispondente informazione. La lunghezza minima è tuttavia
sempre 3 word. Se ad esempio lo slave trasmette un valore di parametro che è
una grandezza a 16 bit (come può essere la parola di stato nel parametro r0052;
formato dati: U16), vengono inviate solo 3 word del campo PKW nel telegramma
dallo slave al master. Se in MICROMASTER occorre leggere la frequenza attuale
(parametro r0021), il campo PKW nel telegramma dallo slave al master ha una
dimensione di 4 word, dato che il numero di giri è rappresentato come una
156
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grandezza a 32 bit (formato dati: Float). La parametrizzazione alla lunghezza word
variabile è obbligatoria quando ad esempio da un parametro "indicizzato" devono
essere letti tutti i valori in una volta sola (vedere "Indice", posizione speciale indice
= 255). L'impostazione alla lunghezza word variabile avviene al momento della
messa in servizio (vedere parametro P2013).
1ª word
Identificativo parametro (PKE)
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
SP
M
AK
5
4
3
2
1
0
PNU1
2ª word
Indice parametro (IND)
15
14
13
12
PNU2
11
N. bit:
10
RES
9
8
7
6
5
TXT
4
3
2
1
0
N. bit:
2
1
0
N. bit:
Indice
Valore parametro (PWE)
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
Valore del parametro High
(PWE1)
3ª word
Valore del parametro Low
(PWE2)
4ª word
Dove:
¾ AK
¾ SPM
¾ PNU
¾ RES
¾ TXT
Identificativo di ordine o risposta
Toggle-Bit per elaborazione segnalazioni spontanee
(non supportato da MICROMASTER, SPM = 0)
Numero del parametro
riservato
Lettura / scrittura del testo del parametro
(non supportato da MICROMASTER, TXT = 0)
ATTENZIONE
¾ Non utilizzare la lunghezza word variabile quando SIMATIC S5 o SIMATIC S7
funge da master.
¾ L'impostazione deve essere eseguita sia sul master che sullo slave e non può
più essere modificata a bus funzionante.
NOTA
¾ La trasmissione del campo PKW inizia in ordine crescente sempre con la prima
word.
¾ I campi riservati o le funzioni non supportate devono essere opportunamente
impostati a zero nelle implementazioni master.
¾ Il bit 11 (SPM) è il Toggle-Bit per segnalazioni spontanee. Le segnalazioni
spontanee e la lettura/scrittura dei testi dei parametri non sono supportate da
MICROMASTER.
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3 Funzioni
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Identificativo di ordine o risposta (AK):
I bit da 12 a 15 (AK) contengono l'identificativo di ordine o risposta. Gli
identificativi di risposta vengono inviati nel telegramma dal master allo slave. Il
significato è riportato nella tabella seguente.
Tabella 3-19 Identificativi ordine (master -> convertitore)
Identific.
ordine
Significato
0
Nessun ordine
1
Richiesta valore parametro
2
3
positivo
0
7
Modifica valore parametro (word) e memorizzazione solo
nella RAM
1
7o8
Modifica valore parametro (doppia word) e memorizzazione
solo nella RAM
2
7o8
3
7
3
7o8
4o5
7
4
7o8
Richiesta elemento descrittivo
5
1
7
negativo
1o2
4
6
158
Identific. risposta
1
Modifica elemento descrittivo
Non supportata da MICROMASTER
1
Richiesta valore parametro (array)
2
Modifica valore parametro (array, word) e memorizzazione
solo nella RAM
2
8
Modifica valore parametro (array, doppia word) e
memorizzazione solo nella RAM
5
7o8
9
Richiesta numero degli elementi array
6
7
10
riservato
-
-
11
Modifica valore parametro (array, doppia word) e
2
memorizzazione nella RAM e nella EEPROM
5
7o8
12
Modifica valore parametro (array, doppia word) e
2
memorizzazione nella RAM e nella EEPROM
4
7o8
13
Modifica valore parametro (doppia word) e
memorizzazione nella RAM e nella EEPROM
2
7o8
14
Modifica valore parametro (word) e memorizzazione nella
RAM e nella EEPROM
1
7o8
15
Lettura o modifica del testo
Non supportato da MICROMASTER
15
7o8
1
L'elemento desiderato della descrizione dei parametri è indicato in IND (2ª word)
2
L'elemento desiderato del parametro indicizzato è indicato in IND (2ª word)
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3 Funzioni
Corrispondentemente nel telegramma dallo slave al master vengono trasmessi in
questo punto gli identificativi di risposta. A seconda dell'identificativo di ordine
sono possibili solo determinati identificativi di risposta.
Tabella 3-20 Identificativi di risposta (convertitore -> master)
Identific.
risposta
Significato
Identific.
ordine
0
Nessuna risposta
0
1
Trasmissione valore parametro (word)
1, 2 o 14
2
Trasmissione valore parametro (doppia word)
1, 3 o 13
3
Trasmissione elemento descrittivo
4
Trasmissione valore parametro (array word)
5
Trasmissione valore parametro (array doppia word)
6
Trasmissione numero degli elementi array
9
7
Ordine non eseguibile (con numero errore)
1 o 15
8
Nessuna priorità di comando per interfaccia PKW
2, 3, 5, 7, 8, 1114 o 15
9
Segnalazione spontanea (word)
Non supportato da MICROMASTER
-
10
Segnalazione spontanea (doppia word)
Non supportato da MICROMASTER
1
4o5
2
6, 7 o 12
2
6, 8 o 11
-
2
11
Segnalazione spontanea (array, word)
Non supportato da MICROMASTER
12
Segnalazione spontanea (array, doppia word)
Non supportato da MICROMASTER
13
riservato
-
14
riservato
-
15
Trasmissione testo
Non supportato da MICROMASTER
15
2
1
L'elemento desiderato della descrizione dei parametri è indicato in IND (2ª word)
2
L'elemento desiderato del parametro indicizzato è indicato in IND (2ª word)
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-
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Se l'identificativo di risposta ha il valore 7 (ordine non eseguibile), nel valore del
parametro 2 (PWE2) è inserito un numero di errore. I numeri di errore sono
riportati nella tabella seguente.
Tabella 3-21 Numeri di errore in caso di identificativo di ordine "ordine non eseguibile"
N. di
errore
Significato
0
Numero di parametro non ammissibile (PNU); se PNU non è presente
1
Valore parametro non modificabile; se il parametro è un parametro di supervisione
2
Superato il limite di valore superiore o inferiore
3
Sottoindice errato
4
Nessun array
5
Tipo di dati errato
6
Nessuna impostazione ammessa (solo reset)
7
Elemento descrittivo non modificabile; in linea di massima non possibile
11
Nessuna priorità di comando
12
Manca parola chiave; parametro apparecchio: ‘chiave accesso’ e/o ‘accesso speciale
parametro’ impostati in modo non adatto
15
Nessun array di testo esistente
17
Ordine non eseguibile per lo stato di funzionamento;
stato convertitore non ammette al momento l’ordine impostato
101
Numero di parametro momentaneamente disattivato;
il parametro non ha alcuna funzione nello stato attuale del convertitore (ad es. tipo di
regolazione)
102
Larghezza canale troppo piccola; solo per canali corti;
la lunghezza parametrizzata del campo PKW è scelta troppo grande a causa delle
limitazioni interne all’apparecchio. Questa segnalazione di errore può verificarsi solo in
caso di protocollo USS sulla scheda tecnologica T 100, quando da questa interfaccia si
ha accesso a parametri dell’apparecchio base
Numero PKW errato; solo per G-SST 1/2- ed interfaccia SCB (USS).
Il numero di errore viene trasmesso nei due seguenti casi:
¾ Quando l’ordine interessa tutti gli indici di un parametro indicizzato (indice ordine
103
uguale a 255) o viene richiesta l’intera descrizione parametri e non è stata
parametrizzata la lunghezza variabile dei telegrammi.
¾ Quando il numero parametrizzato di dati PKW nel telegramma è troppo basso per
l'ordine impostato (ad es.: modifica della doppia word e numero PKW uguale a 3
word).
160
104
Valore parametro non ammissibile;
questo numero di errore viene trasmesso quando al valore di parametro che deve
essere applicato non è stata assegnata alcuna funzione nell'apparecchio oppure
quando tale valore di parametro non può essere applicato al momento della modifica
per motivi interni (benché esso rientri nei limiti).
105
Il parametro è indicizzato
Ad es. ordine: ‘PWE cambiare word' per parametro indicizzato
106
Ordine non implementato
200
Nuovo valore minimo
201
Nuovo valore massimo
203
Nessuna visualizzazione BOP/AOP,
impossibile visualizzare il parametro su BOP o AOP.
204
La "parola chiave BOP/AOP" non coincide con il livello di accesso ai parametri.
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Numero di parametro (PNU)
Il numero di parametro completo (vedere elenco parametri) è costituito dal "numero
di parametro di base” PNU1 e dal "numero di parametro page” PNU2. Perciò vale:
PNU = PNU1 + 2000 • PNU2
Con la seguente assegnazione di PNU2:
2ª word
PNU2
15
14
13
12
0
3
2
1
2
2
2
2
N. bit:
Valenza
I campi dei parametri vengono formati con PNU1 e PNU2 nel seguente modo:
Numero di parametro di
base
PNU1
Bit 0 – 10 (PKE)
Numero di parametro page
Numeri di parametri
PNU2
(campo)
Bit 12 – 15 (IND)
0 ... 1999
0
0 ... 1999
0 ... 1999
1
2000 ... 3999
0 ... 1999
2
4000 ... 5999
0 ... 1999
3
6000 ... 7999
0 ... 1999
4
8000 ... 9999
...
...
...
0 ... 1999
15
30000 ... 31999
Indice
Con l'indice (bit da 0 a 7) si identifica, a seconda dell'ordine, un determinato
elemento:
¾ elemento di array desiderato in caso di parametri indicizzati,
¾ elemento desiderato della descrizione del parametro,
Posizione speciale del valore di indice 255:
Per i seguenti ordini il valore di indice 255 ha una posizione speciale:
¾ "richiesta elemento descrittivo parametro" o
¾ per gli ordini di lettura/scrittura di parametri indicizzati (array)
Vale quanto segue:
Identific.
ordine
Significato
4
Viene richiesta l'intera descrizione del parametro
6
Richiesta di tutti i valori del parametro indicizzato.
Questo ordine può provocare la segnalazione di errore 102.
7, 8, 11
o 12
Tutti i valori del parametro indicizzato devono essere modificati.
Questi ordini possono provocare la segnalazione di errore 102.
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161
3 Funzioni
Edizione 10/06
Valore parametro (PWE)
La trasmissione del valore di parametro (PWE) avviene a seconda della
parametrizzazione della lunghezza di word (vedere parametro Lunghezza PKW
USS P2013) del campo PKW come word o doppia word (32 bit). In un telegramma
può essere sempre trasmesso un solo valore di parametro.
Nel caso in cui la lunghezza di word del campo PKW sia parametrizzata con 3
word, possono essere trasmessi solo parametri a 16 bit. Elementi descrittivi dei
parametri superiori a 16 bit e testi non possono essere trasmessi.
Nel caso in cui la lunghezza di word del campo PKW sia parametrizzata con 4
word (P2013 = 4), possono essere trasmessi parametri a 16 e a 32 bit. Elementi
descrittivi dei parametri superiori a 32 bit non possono essere trasmessi.
Nel caso in cui la lunghezza di word del campo PKW sia parametrizzata con
"lunghezza variabile" (P2013 = 127), possono essere trasmessi parametri a 16 e a
32 bit ed elementi descrittivi dei parametri. È inoltre possibile leggere o modificare
tutti gli elementi di un parametro indicizzato con un unico ordine, nonché richiedere
l‘intera descrizione di parametro se l'indice corrisponde al valore 255 (indice =
255).
Trasmissione di un valore di parametro a 16 bit:
1. Campo PKW fisso 3 word:
PWE1 contiene il valore
2. Campo PKW fisso 4 word:
PWE2 (word di valore minore, 4ª word) contiene il valore; PWE1 è impostato a
0.
3. Campo PKW variabile:
PWE1 contiene il valore. PWE2 e superiori non presenti!
Trasmissione di un valore di parametro a 32 bit:
1. Campo PKW fisso 3 word:
Ordine rifiutato con segnalazione di errore 103.
2. Campo PKW fisso 4 word:
PWE1 (word valore maggiore; 3ª word) contiene High-Word della doppia word.
PWE2 (word valore minore; 4ª word) contiene Low-Word della doppia word.
3. Campo PKW variabile:
Come 2.; PWE3 e superiori non presenti!
Campo dati di processo (PZD)
In questo campo vengono continuamente scambiati dati di processo tra il master e
gli slave. I dati di processo che devono essere scambiati con uno slave vengono
determinati all'inizio della comunicazione. Ad esempio, allo slave x nel secondo
PZD (= PZD2) viene trasmesso il valore di riferimento di corrente. Questa
impostazione rimane fissa per tutta la trasmissione.
1 word
1 word
1 word
1 word
PZD1
PZD2
PZD3
PZD4
1 word
.....
PZD8
PZD1 – PZD8 = dati di processo
= word di comando / stato e valore/i di riferimento / attuali;
In questo campo vengono trasmesse le word di comando / stato necessarie per
l'automazione, i valori di riferimento e i valori attuali.
162
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3 Funzioni
La lunghezza del campo PZD è determinata dal numero di elementi PZD (P2012).
Contrariamente al campo PKW che può essere variabile, la lunghezza di questo
campo tra i partner di comunicazione (master e slave) deve essere sempre
concordata. Il numero massimo di word PZD per ogni telegramma è limitato a 8
word in MICROMASTER (la lunghezza PZD USS in MICROMASTER viene
impostata tramite il parametro P2012). Se nel blocco dei dati utili devono essere
trasmessi solo dati PKW, il numero di PZD può essere anche 0!
A seconda della direzione di trasmissione, in PZD1 occorre sempre trasmettere la
word di comando 1 o la word di stato 1. A seconda della direzione di trasmissione,
in PZD 2 occorre trasmettere sempre il valore di riferimento principale o il valore
attuale principale. Nei successivi dati di processo da PZD3 a PZDn vengono inviati
ulteriori valori di riferimento o valori attuali. In MICROMASTER si deve trasmettere,
se necessario, la word di comando 2 o la word di stato 2 in PZD4.
Telegramma ordine master ⇒ slave
PZD1
PZD2
PZD3
PZD4
.....
PZD8
Word di
comando 1
Val. rif.1
Word di
comando 2
Val. rif. 2
.....
Val. rif. 6
PZD4
.....
PZD8
Val. att. 3
.....
Val. att. 7
Telegramma risposta slave ⇒ master
PZD1
PZD2
Word di stato
1
Val. att.
princ. 1
PZD3
Val. att. 2
Word di
stato 2
NOTA
¾ Massimo 8 word PZD
¾ Minimo 0 word PZD, ovvero nessun campo PZD nel campo dei dati utili
¾ Sul bus USS, PZD n viene trasmesso sempre prima di PZD n+1.
¾ In MICROMASTER la trasmissione di doppie word non è possibile nella parte
PZD.
¾ I dati ricevuti da MICROMASTER vengono interpretati sempre come parole a
16 bit. Mediante l'assegnazione di parametri viene eseguita la corrispondente
denormalizzazione.
¾ Se vengono trasmessi dati da MICROMASTER al master tramite il campo PZD,
in caso di grandezze fisiche viene eseguita una normazione a un valore a 16 bit
(rappresentazione 4000 hex).
¾ L'assegnazione di valore di riferimento a valore attuale è libera, ovvero ad es.
se nel telegramma d'ordine in PZD2 viene trasmesso il valore di riferimento di
frequenza, nel telegramma di risposta in PZD2 viene inviato il valore attuale di
frequenza (il che è tecnologicamente ragionevole), oppure un altro valore
attuale come il valore attuale di coppia, tensione o corrente. L'assegnazione di
valore di riferimento a valore attuale è libera, ovvero ad es. se nel telegramma
d'ordine in PZD2 viene trasmesso il valore di riferimento di frequenza, nel
telegramma di risposta in PZD2 viene inviato il valore attuale di frequenza (il
che è tecnologicamente ragionevole), oppure un altro valore attuale come il
valore attuale di coppia, tensione o corrente.
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163
3 Funzioni
3.7.1.3
Edizione 10/06
Struttura del bus USS tramite COM-Link (RS485)
Per garantire un funzionamento USS senza errori, il cavo del bus deve essere
collegato alle due estremità con resistenze di chiusura del bus. Il cavo del bus
deve essere visto come un solo cavo dal primo partecipante USS all'ultimo
partecipante USS, per cui il bus USS deve essere chiuso due volte. Per il primo
partecipante del bus (ad es. il master) e per l'ultimo partecipante (ad es. il
convertitore) le resistenze di chiusura del bus devono essere attivate.
NOTA
♦ Nello stato di fornitura le resistenze di chiusura del bus non sono attivate!
♦ Ricordarsi di attivare la chiusura del bus solo per il primo e l'ultimo partecipante
del bus! L'impostazione delle resistenze di chiusura del bus deve essere
eseguita in assenza di tensione!
♦ In caso contrario la trasmissione dei dati sul bus può essere
compromessa!
Quando il bus è funzionante, gli apparecchi non devono trovarsi in assenza di
tensione con la resistenza di chiusura attivata. Dato che assorbe tensione
dall'apparecchio collegato, la resistenza di chiusura non è più attiva in assenza
di tensione.
La figura seguente mostra la struttura di un collegamento bus mediante i morsetti
29, 30:
Terminatore RS485
Terminatore RS485
Cavo compensazione potenziale
Master
0V
(M)
Schermatura
Schermatura
Schermatura
−
Per il primo e l'ultimo partecipante sul cavo del bus occorre collegare una resistenza di chiusura
−
Nessuna chiusura del bus per gli altri partecipanti
Figura 3-47
164
Collegamento del cavo del bus USS
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Edizione 10/06
3 Funzioni
L'uso del MICROMASTER in una comunicazione con bus RS485 richiede:
1. un'alimentazione di corrente
2. a entrambe le estremità del bus una resistenza di chiusura tra P+ e N(vedere Figura 3-48)
Morsetti di comando
+10 V 0 V
1
2
P+
N-
29
30
Terminatore RS485
al morsetto 2 dello slave successivo
Figura 3-48
Terminatore RS485
Se il convertitore è l'ultimo slave sul bus (vedere Figura 3-47), P+ e N- del
terminatore RS485-devono essere collegati con i morsetti RS485 (vedere Figura
3-48). Per l'alimentazione di corrente P10 e 0 V possono essere collegati con il
morsetto 1 e 2. Se il convertitore è il primo slave, il bus deve essere terminato solo
con P+ e N-.
Se il primo o l'ultimo nodo del bus non è un MICROMASTER 4, il bus deve essere
terminato tra P+ e N– con una resistenza (tra 120 Ω e 220 Ω).
Il bus deve funzionare con una tensione di polarizzazione a una o ad entrambe le
estremità (resistenza pull-up-da P+ a P5 o P10, resistenza pull-down da N– a 0 V).
Se il primo o l'ultimo nodo del bus non è un MICROMASTER 4 (ad es. un
controllore della serie S7-200), si può applicare al bus una tensione di
polarizzazione collegando resistenze da 390 Ω da P+ a P5 e da N– a 0 V.
Se il primo o l'ultimo nodo del bus è un controllore della serie S7-200, si possono
utilizzare connettori PROFIBUS SIMATIC, ad es. 6ES7972-0BA41-0XA0, per la
tensione di polarizzazione e la terminazione.
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165
3 Funzioni
Edizione 10/06
NOTA
¾ In fase di installazione va verificato che eventuali disturbi EMC non comportino
interruzioni della comunicazione o avarie ai driver RS 485.
Devono essere adottati almeno i seguenti provvedimenti:
1) Schermare il cavo del motore collegando a terra correttamente ambedue le
estremità. Se possibile evitare interruzioni del cavo motore. Se questo non è
evitabile assicurarsi della corretta continuità dello schermo nei punti di
interruzione come da normativa EMC.
2) Tutti i punti modali vanno messi a terra correttamente (terra EMC).
3) Tutte le bobine dei relè vanno corredate con elementi antidisturbo.
4) I conduttori vanno posati possibilmente separati da altri cavi. I cavi RS 485
devono essere assolutamente tenuti separati dai cavi motori.
5) Lo schermo dei cavi RS485 va collegato correttamente a terra.
¾ Se l’AOP comunica con il protocollo USS, a differenza del BOP, vanno qui
impostati i corrispondenti parametri USS (Tabella 3-13 e Tabella 3-14).
¾ Per una comunicazione esente da errori è necessario impostare e sintonizzare
tra di loro, sia nel convertitore che nell’unità periferica collegata oppure nel
modulo opzionale collegato, i corrispondenti parametri di comunicazione. Per
fare questo è necessario riferirsi, per l’AOP opp. per i moduli di comunicazione,
ai rispettivi manuali operativi.
¾ Quando la comunicazione RS485 è attiva, l'alimentazione di corrente per le
resistenze di pull up/down deve essere sempre presente.
166
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Edizione 10/06
3.8
3 Funzioni
Frequenze fisse (FF)
Numero:
Campo parametri:
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
15
P1001 – P1028
FP3200, FP3210
La preimpostazione del valore di riferimento può avvenire sia mediante gli ingressi
analogici, le interfacce seriali di comunicazione, la funzione JOG, il potenziometro
motore, che attraverso l'impostazione mediante frequenze fisse. Le frequenze fisse
vengono stabilite mediante i parametri P1001 - P1015 e sono selezionate
mediante ingressi Binector P1020 – P1023, P1025, P1026. Il valore di riferimento
della frequenza fissa attivato è a disposizione mediante l'uscita connettore r1024
per un ulteriore cablaggio. Se questo valore viene utilizzato come sorgente del
valore di riferimento, bisogna modificare il parametro P1000 o P0719 oppure
collegare il parametro BICO r1024 con il valore di riferimento principale P1070 o il
valore di riferimento aggiuntivo P1075. Al contrario del parametro P0719, nella
modifica del parametro P1000 avviene un cambiamento indiretto dei parametri
BICO P1070, P1075.
Esempio:
Frequenze fisse come sorgente valore di riferimento
a) Metodo standard
→
P1000 = 3
b) Metodo BICO
→
P1070 = 1024, P1075 = 0
Nella selezione delle frequenze fisse sono disponibili 3 metodi.
Selezione diretta
In questa modalità il segnale di comando – preimpostato mediante gli ingressi
binector – seleziona direttamente la frequenza fissa. Se contemporaneamente
sono attive diverse frequenze fisse, le frequenze selezionate vengono sommate.
Tabella 3-22 Esempio di codifica diretta mediante ingressi digitali
DIN6
DIN5
DIN4
DIN3
DIN2
DIN1
FF0
0 Hz
0
0
0
0
0
0
FF1
P1001
0
0
0
0
0
1
FF2
P1002
0
0
0
0
1
0
FF3
P1003
0
0
0
1
0
0
FF4
P1004
0
0
1
0
0
0
FF5
P1005
0
1
0
0
0
0
FF6
P1006
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
…
…
FF1+FF2
FF1+FF2+FF3+FF4+FF5+FF6
Le frequenze fisse possono essere selezionate mediante gli ingressi digitali come
pure mediante le interfacce seriali di comunicazione. La selezione della frequenza
fissa è possibile in caso di ingressi digitale attraverso 2 procedimenti. Questo viene
rappresentato, in corrispondenza della frequenza fissa P1001 e l'ingresso digitale
1, nell'esempio seguente (vedi Figura 3-34).
a) Metodo standard
→
P0701 = 15
b) Metodo BICO
→
P0701 = 99, P1020 = 722.0, P1016 = 1
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3 Funzioni
Edizione 10/06
P0701 = 15 o P0701 = 99, P1020 = 722.0, P1016 = 1
P0702 = 15 o P0702 = 99, P1021 = 722.1, P1017 = 1
P1016
P1020
1
r0722.0
0
2,3
P1017
P1021
DIN2
P1001
1
r0722.1
0
+
2,3
0
....
Figura 3-49
0
r1024
+
P1002
...
DIN1
Esempio di selezione diretta di FF1 mediante DIN1 oppure FF2 mediante
DIN2
Selezione diretta + comando ON
In questa selezione di frequenza fissa, anche le frequenze fisse vengono
selezionate direttamente, dove la selezione è combinata con il comando ON. Un
comando ON separato non è necessario in questo procedimento. Analogamente
all'esempio precedente risulta:
a) Metodo standard
→
P0701 = 16
b) Metodo BICO
→
P0701 = 99, P1020 = 722.0, P1016 = 2
Selezione con codice binario + comando ON
Grazie a questo metodo, con 4 segnali di comando - impostazione mediante
ingressi digitali oppure interfaccia seriale di comunicazione- si possono selezionare
fino a 16 frequenze fisse. Le frequenze fisse vengono quindi selezionate mediante
codice binario (vedi Tabella 3-23, → ad es. selezione mediante ingressi digitali
DIN), dove la selezione è combinata con il comando ON.
Tabella 3-23 Esempio di codice binario mediante ingressi digitali
168
DIN4
DIN3
DIN2
DIN1
0 Hz
FF0
0
0
0
0
P1001
FF1
0
0
0
1
P1002
FF2
0
0
1
0
…
…
…
…
…
…
…
…
…
…
…
…
P1014
FF14
1
1
1
0
P1015
FF15
1
1
1
1
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Al contrario della “Selezione diretta + comando ON", un comando ON diventa
attivo soltanto se l'impostazione per i primi quattro ingressi binector è su
“Selezione diretta + comando ON" oppure P0701 = P0702 = P0703 = P0704 = 17.
Analogamente all'esempio precedente risulta:
a) metodo standard
→
P0701 = 17
b) metodo BICO
→
P0701 = 99, P1020 = 722.0, P1016 = 3
P0701 = 17 o P0701 = 99, P1020 = 722.0, P1016 = 3
P0702 = 17 o P0702 = 99, P1021 = 722.1, P1017 = 3
P1016
P1020
DIN1
1
r0722.0
0
2,3
P1017
P1021
1
r0722.1
....
DIN2
0
...
2,3
Frequenza
fissa
Festfrequenz
1 1
-650.00 ... 650.00 [Hz]
P1001.D (0.00)
.
.
.
Frequenza
fissa1515
Festfrequenz
-650.00 ... 650.00 [Hz]
P1015.D (65.00)
Figura 3-50
0 0 0 1
.
.
.
CO: Frequenza
CO: Ist-Festfreq.
fissa
reale
r1024
1 1 1 1
Esempio di selezione binaria di FF1 mediante DIN1 oppure FF2 mediante
DIN2
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169
3 Funzioni
3.9
Edizione 10/06
Potenziometro motore (MOP)
Campo parametri:
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
P1031 – r1050
FP3100
Con questa funzione viene simulato un potenziometro elettromeccanico per
l’impostazione del valore di riferimento. La variazione del valore del potenziometro
motore avviene separatamente attraverso il “segnale di comando su” o il “segnale
di comando giù”, che viene selezionato con il parametro BICO P1035 o P1036
(vedi Figura 3-36). Il valore impostato è disponibile per ulteriori connessioni
attraverso l’uscita del connettore r1050.
Figura 3-51
Potenziometro motore
Selezione tramite interfaccia seriale
La funzione MOP può essere selezionata attraverso i pannelli di comando (vedi
Capitolo 3.1.4), gli ingressi digitali o anche le interfacce seriali (vedi esempio). La
parametrizzazione può avvenire direttamente con il parametro BICO P1035 o
P1036 o anche con il parametro P0700 oppure con il P0719. Assegnando un
valore a P0700 si ha la corrispondente modifica dei parametri BICO.
Esempio:
Sorgente comando attraverso l’interfaccia “USS su BOP-Link”
a) Metodo standard →
b) Metodo BICO
170
→
P0700 = 4
P1035 = 2032.13
P1036 = 2032.14
::::
(per l’elenco completo vedi P0700)
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Se il potenziometro motore viene impiegato come sorgente dei valori di riferimento,
bisogna modificare il parametro P1000 oppure il parametro P0719, oppure il
parametro BICO r1050 deve essere messo in collegamento con il valore di
riferimento principale P1070, oppure con il valore di riferimento aggiuntivo P1075.
Al contrario di quanto avviene con il parametro P0719, in caso di modifica del
parametro P1000 si produce una variazione automatica anche dei parametri BICO
P1070 e P1075.
Esempio:
Valore di riferimento tramite il potenziometro motore (MOP)
a) Metodo standard
→
b) Metodo BICO
→
P1000 = 1
P1070 = 1050
P1075 = 0
Il MOP viene configurato attraverso i parametri seguenti e ha le funzioni riportate
nella Tabella 3-24:
¾ Limitazione con frequenza minima P1080 oppure frequenza massima P1082
¾ Tempo di accelerazione / decelerazione P1120 o P1121
¾ Disabilitare funzione inversione MOP P1032
¾ Memorizzazione del valore di riferimento MOP P1031
¾ Valore di riferimento MOP P1040
Tabella 3-24 Funzioni del MOP
Potenziometro motore
giù
su
Funzione
0
0
Valore di riferimento congelato
0
1
Valore di riferimento su
1
0
Valore di riferimento giù
1
1
Valore di riferimento congelato
Selezione tramite BOP oppure AOP
Selezionando il potenziometro motore tramite il BOP oppure AOP sono necessarie
le seguenti impostazioni / operazioni:
Tabella 3-25 Selezione del potenziometro motore
Parametro / Tasti
Sorg.comando
P0700
Sorg.riferim.
P1000
BOP
AOP (su BOP-Link)
1
4
1
P1035
-
2032.13 (2032.D)
P1036
-
2032.14 (2032.E)
Frequenza di uscita MOP - superiore
Frequenza di uscita MOP - inferiore
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171
3 Funzioni
3.10
Edizione 10/06
Comandi JOG a impulsi
Campo parametri:
Avvertenze:
Errore
Numero dello schema funzionale:
P1055 – P1061
A0923
FP5000
I comandi a impulsi (funzione JOG) sono previsti per le seguenti attività di
preparazione:
¾ Verificare la funzionalità del motore e del convertitore dopo la messa in
funzione (primo movimento di avanzamento, controllo della direzione di
rotazione, ecc.)
¾ Posizionamento di un azionamento / di una macchina operatrice in una
determinata posizione
¾ Movimento di un azionamento, ad es. dopo l’interruzione di un programma
Con questa funzione l’azionamento avanza grazie all’attivazione delle frequenze
fisse P1058, P1059. Ilmodo operativo JOG può essere selezionato attraverso i
pannelli di comando (vedi Capitolo 3.1.4), gli ingressi digitali o anche le interfacce
seriali (vedi esempio). Il movimento dell’azionamento non dipende da un comando
ON/OFF, bensì dall’azionamento dei “tasti JOG” – selezionati attraverso i parametri
BICO P1055 oppure P1056.
A0923
DIN
M.Imp. destra
P1055
(0)
BOP
USS
BOP link
USS
COM link
CB
COM link
M.Imp. sinistra
P1056
(0)
A0923
"1"
t
"0"
"1"
t
"0"
f
P1082
P1058
Figura 3-52
P1061
P1060
P1061
P1059
-P1082
P1060
t
JOG a sinistra o JOG a destra
Se vengono premuti contemporaneamente entrambi i tasti JOG viene mantenuta
invariata la frequenza attuale (fase di marcia costante) e si genera l’allarme A0923.
Premendo un solo tasto il convertitore fa accelerare il motore nel tempo P1060 fino
alla frequenza fissa. Solo dopo il rilascio del tasto tale frequenza viene
abbandonata e l’azionamento viene frenato nel tempo P1061 fino a 0 Hz.
Alla parametrizzazione diretta (P1055 oppure P1056) l’attivazione della funzione
JOG avviene anche attraverso i parametri P0700 oppure P0719
(parametrizzazione indiretta). Assegnando un valore a P0700 si ha la
corrispondente modifica dei parametri BICO.
172
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
Esempio:
3 Funzioni
Sorgente comando attraverso l’interfaccia “USS su BOP-Link”
a) Metodo standard →
b) Metodo BICO
→
3.11
P0700 = 4
P1055 = 2032,8
P1056 = 2032.9
::::
(per l’elenco completo vedi P0700)
Controller PID (regolatore tecnologico)
Campo parametri:
P2200
P2201 – P2355
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale: FP3300, FP3400, FP5100
Caratteristiche:
- Tempo di ciclo
8 ms
Oltre alle funzioni di controllo/regolazione di un motore a corrente trifase
(applicazioni standard per un convertitore di frequenza), MICROMASTER dispone
di un regolatore tecnologico che permette di regolare grandezze di processo come
la pressione o il livello. Per la regolazione di grandezze di processo sono strutture
di regolazione diverse a seconda dell'applicazione. In MICROMASTER sono
integrate le strutture seguenti che possono essere selezionate o deselezionate con
i parametri P2200, P2251 (vedere anche Figura 3-53):
a) Azionamento a velocità variabile (VSD)
b) Regolazione PID
c) Regolazione del ballerino
Per le strutture di regolazione b) e c) è necessario il regolatore PID integrato in
MICROMASTER. Con la regolazione sovrapposta (regolazione PID/ballerino) si
rendono possibili numerose nuove applicazioni possibili per il convertitore di
frequenza. Possono essere realizzate le seguenti applicazioni tipiche:
All’interno di MICROMASTER è presente un regolatore tecnologico (controller PID,
abilitazione con P2200) grazie al quale è possibile elaborare delle regolazioni
semplici sovrapposte. Casi tipici sono i seguenti:
¾ Regolazione della pressione in un estrusore
¾ Regolazione del livello dell’acqua nell’azionamento di una pompa
¾ Regolazione della temperatura nell’azionamento di un ventilatore
¾ Regolazione dei ballerini per macchine avvolgitrici
¾ e funzioni di regolazione analoghe.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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173
3 Funzioni
Edizione 10/06
Applicazione
Struttura di controllo
SOMMA
Rif.
1
3
AFM
Controllo
Motore
RFG
v
Rif. principale
2
p2*
Rif.
PID
p2
retroaz.
PID
RFG
PID
PID
−
Limiti
PID
AFM
RFG
p2
v2
v1
4
Controllo
Motore
Regolatore PID
v2*
SOMMA
Rif.
x2*
Rif.
PID
x2
retroaz.
PID
x2
AFM
RFG
PID
PID
−
RFG
Controllo
Motore
Limiti
PID
Regolazione ballerino
Rif. principale
SOMMA
Regolatore PID
Rampa
rampa PID
1
P2200 = 0:0 2)
P2251 = 0
VSD
−
ON:
attivo
OFF1/3: attivo
ON:
OFF1/3:
2
P2200 = 1:0 2)
P2251 = 0
−
Regolatore PID
ON:
OFF1/3: attivo
ON:
attivo
OFF1/3:
-
3
P2200 = 0:0 1)
P2251 = 1
VSD
−
ON:
attivo
OFF1/3: attivo
ON:
OFF1/3:
4
P2200 = 1:0 1)
P2251 = 1
ON:
attivo
OFF1/3: attivo
ON:
attivo
OFF1/3: attivo
Regolazione ballerino
-
-
1) modificabile con azionamento in funzione
2) modificabile solo ad azionamento fermo
Figura 3-53
174
Struttura del regolatore tecnologico
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.11.1
3 Funzioni
Regolatore PID
All'interno di MICROMASTERS è presente un regolatore tecnologico (regolatore
PID, abilitazione tramite P2200) con il quale possono essere elaborate semplici
regolazioni sovrapposte. I valori di riferimento ed effettivi della tecnologia possono
essere preimpostati attraverso il potenziometro motore PID (MOP PID), il valore di
riferimento fisso PID (FF PID), gli ingressi analogici (ADC, ADC2) o attraverso le
interfacce seriali (USS su BOP-Link, USS COM-Link, CB su COM-Link) (vedi
esempio). I valori di riferimento o effettivi da utilizzare verranno definiti con la
corrispondente parametrizzazione dei parametri BICO (vedi Figura 3-54).
MOP
PID
ADC
FF
PID
P2254
P2253
USS
BOP link
USS
COM link
CB
COM link
P2264
0
SUM
PID
PT1
PID
RFG
PID
PT1
PID
PID
−
∆PID
Controllo
Motore
1
PIDUscita
&
SCL
PID
P2200
P2251
ADC2
Figura 3-54
Struttura del regolatore tecnologico (regolatore PID)
Impostazioni di parametri importanti per le sorgente del valore di riferimento e del
valore attuale della regolazione PID:
Parametro
P2200
Testo parametro
BI: abilita controller PID
Impostazione
1.0
722.x
P2251
Modo PID
P2253
CI: valore riferimento PID
0
Ingresso digitale x
PID come valore riferimento
Valore fisso di rif. PID (PID-FF)
2250
PID-MOP
Ingresso analogico 1
2015.1
USS su coll.BOP
2019.1
USS su coll.COM
2050.1
CI: retroazione PID
Controller PID sempre attivo
2224
755.0
P2264
Significato
CB su coll.COM
755.0
Ingresso analogico 1
755.1
Ingresso analogico 2
ATTENZIONE
Le modifiche del parametro P2200 hanno effetto solo dopo un nuovo comando
ON.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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175
3 Funzioni
Edizione 10/06
Esempio:
Il regolatore PID permanente deve soddisfare le seguenti
condizioni:
Abilitazione regolatore PID e preimpostazione valori di riferimento
PID attraverso le frequenze fisse PID oppure valore effettivo
attraverso l’ingresso analogico
a) Abilitazione permanente PID:
P2200 = 1.0
b) Preimpostazione del valore di riferimento attraverso FF PID:
P2253 = 2224
c) Preimpostazione del valore effettivo attraverso l’uscita
analogica
ADC: P2264 = 755
d) Preimpostazione del valore di riferimento attraverso PID:
P2251 = 0
Il valore di riferimento principale viene sommato al valore di riferimento aggiuntivo
(PID-SUM) e la somma viene raggiunta attraverso il generatore di rampa PID (PIDRFG) e il filtro dei valori di riferimento (PID-PT1). È possibile adattare
singolarmente sia la sorgente del valore di riferimento aggiuntivo (parametro BICO
P2254), sia i tempi di accelerazione/decelerazione del generatore di rampa PID
(P2257, P2258), sia il tempo di filtro (P2261) alla rispettiva applicazione con la
parametrizzazione dei parametri corrispondenti.
Analogamente al ramo del valore di riferimento PID il ramo del valore effettivo del
regolatore tecnologico possiede un filtro (PID-PT1), regolabile attraverso il
parametro P2265. Oltre al livellamento è possibile modificare il valore effettivo
attraverso un’unità di dimensionamento (P/D-SCL).
Il regolatore tecnologico può essere parametrizzato per mezzo dei parametri
P2280, P2285 oppure P2274 come regolatore P, I, PI o PID.
P2293
P2291
P2263
Rif.
PID
P2280 P2285
0
+
1
-
d
dt
r2262
P2274
Retroaz.
PID
+
Kp
y
Tn
x
+
r2273
Controllo
Motore
r2294
P2292
r2272
P2293
Figura 3-55
Regolatore PID
Per alcuni casi di applicazione specifici è necessario delimitare con valori definiti le
grandezze di uscita PID. Ciò si ottiene attraverso le limitazioni fisse P2291 oppure
P2292. Per evitare che all’accensione si verifichino notevoli ampi gradi dell’uscita
del regolatore PID, tali limitazioni di uscita PID vengono raggiunte attraverso il
tempo di rampa P2293 da 0 ai valori corrispondenti P2291 (limite superiore per
l’uscita PID) oppure P2292 (limite inferiore per l’uscita PID). Una volta raggiunti i
limiti, l'uscita del regolatore PID non è più influenzata dalla rampa di accelerazione
/ frenatura (P2293).
176
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.11.1.1
3 Funzioni
PID per potenziometro motore (PID-MOP)
Campo parametri:
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
P2231 – r2250
FP3400
Il regolatore PID è dotato di un potenziometro motore PID regolabile
separatamente. Il suo funzionamento è identico a quella del potenziometro motore
(vedi Capitolo 3.9), mentre i parametri PID sono raffigurati nella zona di P2231 –
r2250 (vedi confronto → Tabella 3-26).
Tabella 3-26 Corrispondenza dei parametri
PID potenziometro motore
P2231[3]
Potenziometro motore
Memoria valore rif. PID-MOP
P1031[3]
Val. rif. memoria MOP
P2232
Blocco inversione PID-MOP
P1032
Blocco funzione di inversione MOP
P2235[3]
BI: sorgente PID-MOP (comando UP)
P1035[3]
BI: seleziona MOP (comando su)
P2236[3]
BI: sorgente PID-MOP (com. DOWN)
P1036[3]
BI: seleziona MOP (comando giù)
P2240[3]
Valore riferimento PID-MOP
P1040[3]
Potenziometro motore MOP- Valore
di riferimento
r2250
CO: val. rif. attuale PID-MOP
r1050
CO: frequenza di uscita MOP
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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177
3 Funzioni
3.11.1.2
Edizione 10/06
PID valoredi riferimento fisso (PID-FF)
Numero:
Campo parametri:
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
15
P2201 – P2228
FP3300, FP3310
Analogamente alle frequenze fisse (vedi Capitolo 3.8) il regolatore PID possiede
valori di riferimento fissi PID programmabili separatamente. I valori vengono fissati
attraverso i parametri P2201 – P2215 e selezionati attraverso gli ingressi Binector
P2220 – P2223, P2225, P2226. Attraverso l‘uscita connettore r2224 il valore di
riferimento fisso selezionato PID è disponibile per un’altra connessione (ad es.
come valore di riferimento principale PID → P2253 = 2224).
Per la selezione dei valori dei riferimenti fissi PID analogamente alle frequenze
fisse sono disponibili 3 metodi (Capitolo 3.8):
¾ Selezione diretta
¾ Selezione diretta + comando ON
¾ Selezione con codice binario + comando ON
I metodi di selezione vengono scelti attraverso i parametri P2216 – P2219, P2225,
P2227.
P0701 = 15
oppure
P0701 = 99, P2220 = 722.0, P2216 = 1
P2216
P2220
DIN1
1
r0722.0
....
0
....
2,3
0
P2201
....
Figura 3-56
178
r2224
Esempio di selezione diretta della frequenze fissa PID attraverso DIN1
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.11.1.3
3 Funzioni
Regolazione ballerino PID
Per numerosi processi produttivi continui, ad es. nell’industria della carta o delle
fibre, o ancora durante la produzione di cavi, esiste la necessità di dover regolare
la velocità dei punti di produzione disposti in sequenza in modo tale che il
materiale trasportato non sia soggetto a tensioni di trazione eccessive, ma anche
che non si formino pieghe. In tali casi è opportuno prevedere un accumulo del
materiale sotto forma di serpentina con una tensione prefissata che consenta di
disaccoppiare poi gli azionamenti. Dal momento che la serpentina ha il compito di
accumulare la differenza tra il materiale in entrata e quello in uscita essa
rappresenta il criterio di valutazione della bontà del processo.
Per mezzo della regolazione ballerino PID (detta anche regolazione della
serpentina / della distanza) il MICROMASTER 440 offre la possibilità di regolare il
materiale in entrata con una tensione di trazione costante.
Struttura
Applicazione
v2
v1
x2
v2*
SOMMA
Rif.
x2*
Rif.
PID
x2
retroaz.
PID
Figura 3-57
AFM
RFG
PID
PID
−
RFG
Controllo
Motore
Limiti
PID
Regolazione ballerino PID
La velocità v1 viene considerata come grandezza di disturbo indipendente; la velocità
di ingresso v2 deve essere quindi regolata attraverso i rulli di azionamento A2 in modo
che la lunghezza x2 del nastro corrisponda il più possibile al valore di riferimento.
I parametri essenziali per la regolazione ballerino PID sono indicati nella tabella
seguente.
La struttura e i parametri importanti della regolazione ballerino PID sono riportati
nella Figura 3-58 e nella Tabella 3-27.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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179
3 Funzioni
Edizione 10/06
USS
BOP link
P2253
SUM
PID
USS
COM link
CB
COM link
P2264
ADC2
P2200
Figura 3-58
RFG
PID
PT1
PID
P2285
P2280
P2254
RFG
P2269
FF
P2257
ADC
AFM
P2261
SUM
P2258
P1075
0
0
PID
−
∆PID
P2270
P1070
MOP
P1121
P1120
NOTA
Quando si seleziona la regolazione ballerino occorre fare attenzione che non sia
selezionato PID-MOP o PID-FF ma MOP (per il potenziometro motore vedere la
sezione 3.9) o FF (per le frequenze fisse vedere la sezione 3.8).
Controllo
Motore
1
PIDUscita
&
PT1
PID
SCL
PID
P2265
P2271
P2251
=1
Struttura della regolazione ballerino PID
Tabella 3-27 Parametri essenziali per regolazione ballerino o PID
Parametro
P1070
Testo parametro
CI: V.rif. principale
Impostazione
Valore fisso di rif. (FF)
1050
MOP
755.0
Ingresso analogico 1
2015.1
USS su coll.BOP
2019.1
USS su coll.COM
2050.1
P2200
BI: abilita controller PID
P2251
Modo PID
P2253
CI: valore riferimento PID
1.0
722.x
P2264
180
CI: retroazione PID
Significato
1024
1
CB su coll.COM
Controller PID sempre attivo
Ingresso digitale x
PID come compensazione
1024
Valore fisso di rif. (FF)
1050
MOP
755.0
Ingresso analogico 1
2015.1
USS su coll.BOP
2019.1
USS su coll.COM
2050.1
CB su coll.COM
755.0
Ingresso analogico 1
755.1
Ingresso analogico 2
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.12
3 Funzioni
Canale valore di riferimento
Il canale dei valori di riferimento (Vedi Figura 3-59) costituisce l‘elemento di
collegamento tra la sorgente del valore di riferimento e la regolazione del motore. Il
MICROMASTER possiede infatti la caratteristica particolare per cui il valore di
riferimento può essere fornito contemporaneamente da due sorgenti di valori di
riferimento. La formazione e la successiva modifica (influenza in base alla
direzione, frequenza di mascheramento, rampa di accelerazione/decelerazione)
del valore di riferimento totale avvengono all‘interno del canale del valore di
riferimento.
MOP
ADC
Riferimento
aggiuntivo
FF
USS
BOP link
USS
COM link
CB
COM link
SUM
AFM
Limit
RFG
Controllo
motore
Riferimento
principale
ADC2
Sorgenti di riferimenti
Figura 3-59
3.12.1
Canale riferimento
Controllo
motore
Canale valore di riferimento
Somma e modifica del valore di riferimento frequenza (AFM)
Campo parametri:
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
P1070 – r1114
FP5000, FP5200
Nelle applicazioni in cui le grandezze di comando vengono generate dai sistemi di
controllo centralizzati spesso è richiesta in loco una regolazione di precisione
(grandezza di correzione). Il MICROMASTER realizza ciò in modo molto elegante
con il punto di somma dei valori di riferimento principale e aggiuntivo nel canale del
valore di riferimento. Entrambe le grandezze vengono lette contemporaneamente
attraverso una o due sorgenti separate del valore di riferimento e quindi sommate
nel canale del valore di riferimento. A seconda delle circostanze esterne è inoltre
possibile inserire o disinserire dinamicamente il valore di riferimento aggiuntivo nel
punto di somma (vedi Figura 3-60). Questa funzione può essere utilizzata in modo
vantaggioso soprattutto nei processi dall‘andamento discontinuo.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
181
3 Funzioni
Edizione 10/06
CI:val.rif. princ.
P1070.C
(755:0)
CI:dim.v.rif.prin.
P1071.C
r1078
(1:0)
+
AFM
+
Limit
RFG
Controllo
motore
BI: dis.v. rif. ag
0
P1074.C
1
(0:0)
CI:dim.v.rif.agg.
P1076.C
(1:0)
CI: val. rif. agg.
P1075.C
(0:0)
Figura 3-60
Sommatoria
Per la selezione della sorgente del valore di riferimento MICROMASTER offre le
seguenti possibilità:
1. Selezione della sorgente del valore di riferimento P1000
2. Selezione della sorgente del comando / del valore di riferimento P0719
3. Parametrizzazione BICO
- P1070 CI: Selezione valore di riferimento principale
- P1075 CI: Seleziona val. rif. aggiuntivo
Inoltre sia il valore di riferimento principale, sia quello aggiuntivo possono essere
influenzati scalarmente indipendentemente l‘uno dall‘altro. In questo modo è
possibile ottenere una semplice influenza di scala, ad es. con la parametrizzazione
da parte dell‘utente.
Il processo di inversione è connesso ai movimenti in avanti e all‘indietro. Con la
selezione della funzione di inversione è possibile provocare il cambio del senso di
rotazione, una volta raggiunto il punto di arrivo (vedi Figura 3-61).
Se invece dovesse essere inibita l’impostazione del cambio del senso di rotazione
oppure di un valore di riferimento negativo della frequenza attraverso il canale del
valore di riferimento, questo potrà essere evitato attraverso il parametro BICO P1110.
P1113
r1078
SUM
-1
P1110 P1091
0
0
1
1
... P1094
Salto
P1080 P1082
Lim.
RFG
P1101
Figura 3-61
Modifica del valore di riferimento o di frequenza
Nel settore da 0 Hz alla frequenza di riferimento le macchine operatrici possono
presentare uno o più punti di risonanza. Le risonanze in oggetto conducono a
vibrazioni che in casi sfavorevoli possono danneggiare la macchina. Il
MICROMASTER offre la possibilità, grazie alle frequenze di mascheramento, di
aggirare il più rapidamente possibile tali frequenze di risonanza: In pratica le
frequenze di mascheramento contribuiscono ad incrementare a lungo termine la
disponibilità della macchina operatrice.
182
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.12.2
3 Funzioni
Generatore di rampa (RFG)
Campo parametri:
P1120, P1121
r1119, r1170
P1130 – P1142
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale: FP5000, FP5300
Il generatore di rampa ha la funzione di limitare l‘accelerazione in caso di variazioni
a gradino del valore di riferimento e in tal modo contribuisce a preservare la
meccanica della macchina collegata. Con il tempo di accelerazione P1120 o il
tempo di decelerazione P1121 è possibile regolare la rampa di accelerazione e
quella di frenatura indipendentemente l‘una dall‘altra. In tal modo è possibile una
transizione guidata in caso di variazioni del valore di riferimento (vedi Figura 3-62).
Senza arrotondamento
f
fmax
f2
f1
P1120
t
P1121
f
fmax
f2
Con arrotondamento
f1
P1130
per
tup
P1132
tdown
P1133
t
1
f 2 - f1
⋅ P1120 ≥ (P1130 + P1131)
P1082
2
t up =
per
P1131
1
f -f
(P1130 + P1131) + 2 1 ⋅ P1120
2
P1082
1
f 2 - f1
⋅ P1121 ≥ (P1132 + P1133)
P1082
2
1
f -f
(P1132 + P1133) + 2 1 ⋅ P1121
2
P1082
Dove i tempi di arrotondamento sono aumentati per essere maggiori del periodo di rampa, il
periodo di rampa è determinato dalle seguenti equazioni:
t down =
(
⎛ 2 ⋅ (f 2 − f 1) ⋅ P1120 ⋅ P11302
tup = ⎜⎜
⎝ f max ⋅ (P1130 + P1131)
(
) ⎞⎟ ⋅ ⎛⎜⎜1 + P1131 ⎞⎟⎟
⎛ 2 ⋅ (f 2 − f 1) ⋅ P1120 ⋅ P11322
t down = ⎜⎜
⎝ f max ⋅ (P1132 + P1133 )
Figura 3-62
⎟ ⎝
⎠
P1130 ⎠
) ⎞⎟ ⋅ ⎛⎜⎜1+ P1133 ⎞⎟⎟
⎟ ⎝
⎠
P1132 ⎠
Generatore di rampa
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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183
3 Funzioni
Edizione 10/06
Al fine di evitare variazioni repentine di coppia durante le transizioni (fase di marcia
costante ←→ fase di accelerazione / frenatura) è possibile programmare i tempi di
arrotondamento supplementari P1130 – P1133. Ciò è particolarmente importante
nel caso di esigenze applicative (ad es. trasporto di liquidi o apparecchi di
sollevamento) che richiedono un processo di accelerazione o di frenatura
particolarmente “soft”, quindi privo di strappi.
Se durante un processo di accelerazione viene attivato il comando OFF1, con il
parametro P1134 è possibile attivare o disattivare un arrotondamento (vedi Figura
3-63). I tempi di arrotondamento vengono definiti attraverso i parametri P1132 o
P1133.
f
P1132 > 0
P1133 > 0
Valore di riferimento raggiunto
f rif
Valore di riferimento non raggiunto
P1134 = 0
t
f
f rif
P1132
P1133
P1132
P1133
Valore di riferimento raggiunto
Valore di riferimento non raggiunto
P1134 = 1
t
P1132
P1133
P1133
ON
OFF1
Figura 3-63
t
Arrotondamento a seguito del comando OFF1
Il generatore di rampa può essere influenzato, oltre che con i tempi di
arrotondamento, anche attraverso segnali esterni; infatti attraverso i parametri
BICO P1140, P1141 o P1142 il generatore di rampa rende disponibili le seguenti
funzioni (vedi Tabella 3-28).
184
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
Tabella 3-28 Parametri BICO del generatore di rampa
Parametri
Descrizione
P1140
BI: Abilitazione generatore di rampa Se il segnale binario = 0, l‘uscita del generatore di
rampa è fissata su 0.
P1141
BI: Avvio generatore di rampa
Se il segnale binario = 0, l‘uscita del generatore di
rampa mantiene il valore attuale.
P1142
BI: Abilitazione valore di riferimento
del generatore di rampa
Se il segnale binario = 0, l‘uscita del generatore di
rampa = 0 e l‘uscita della rampa del generatore viene
ridotta a 0.
Lo stesso generatore di rampa viene abilitato dopo l‘abilitazione impulsi
(abilitazione inverter) e dopo il termine del tempo di eccitazione (P0346). Dopo la
limitazione del numero di giri massimo per il senso di rotazione (P1082, -P1082 o
0 Hz in caso di blocco del senso di rotazione) si ottiene il numero di giri di
riferimento per la regolazione (r1170).
NOTA
Con il parametro 1080 viene fissata la frequenza massima di uscita del convertitore
nel canale del valore di riferimento. Mentre nelle modalità di funzionamento con
caratteristica V/f la frequenza massima è di 650 Hz, nelle modalità di
funzionamento con regolazione vettoriale essa viene limitata ad un numero di giri
massimo di 200 Hz (r1084).
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
185
3 Funzioni
3.12.3
Edizione 10/06
Funzioni di OFF/frenatura
Campo parametri:
P1121, P1135, P2167, P2168
P0840 – P0849
r0052 Bit 02
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
Sia il convertitore che l’utilizzatore devono reagire a diverse situazioni ed arrestare
l’azionamento. Devono essere considerate perciò sia le esigenze legate al
funzionamento che le funzioni di protezione del convertitore (es. sovraccarico
elettrico o termico) oppure di protezione della macchina e delle persone. Il
MICROMASTER può reagire in modo flessibile a queste esigenze grazie alle
diverse funzioni di OFF/frenatura (OFF1, OFF2, OFF3).
OFF1
Il comando OFF1 è strettamente collegato al comando di ON. La cancellazione del
comando di ON provoca un’attivazione immediata del comando di OFF1. Con
OFF1 l’azionamento viene frenato con il tempo della rampa di decelerazione
P1121. Quando la frequenza di uscita è inferiore al valore del parametro P2167 ed
è trascorso il tempo P2168, vengono cancellati gli impulsi del convertitore.
f att
P1082
fmax
f2
OFF1
P2167
t
P2168
r0052 Bit02
tdown,OFF1
P1121
Funzionamento
Cancellazione
impulsi
Figura 3-64
186
t
t down,OFF1 = P1121 ⋅
f2
P1082
OFF1
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
NOTA
¾ OFF1 può essere attivato con diverse sorgenti di comando tramite il parametro
BICO P0840 (BI: ON/OFF1) opp. P0842 (BI: ON/OFF1 con inversione).
¾ Nel parametro BICO P0840 viene impostata la sorgente del comando tramite
P0700.
¾ I comandi ON e OFF1 devono avere la stessa sorgente.
¾ Se i comandi ON/OFF1 vengono impostati per più di un ingresso digitale, solo
l’ultimo ingresso impostato viene considerato valido, es. è attivo DIN3.
¾ OFF1 è attivo in modo low
¾ Se si selezionano contemporaneamente più comandi OFF diversi, si applica la
seguente priorità: OFF2 (massima priorità) – OFF3 – OFF1
¾ OFF1 può essere combinato con la frenatura in corrente continua oppure
Compound.
¾ All’attivazione del freno di stazionamento del motore MHB (P1215) con OFF1
non vengono sorvegliati P2167 e P2168.
OFF2
Con il comando OFF2 vengono cancellati immediatamente gli impulsi del
convertitore. Il motore si ferma per inerzia, non è possibile cioè una frenatura
controllata.
f att
P1082
fmax
r0052 Bit02
OFF2
t
Funzionamento
Cancellazione
impulsi
Figura 3-65
t
OFF2
NOTA
¾ Il comando OFF2 può provenire da una o più sorgenti. L’impostazione della
sorgente avviene con i parametri BICO P0844 (BI: 1. OFF2) e P0845 (BI: 2.
OFF2).
¾ Come preimpostazione il comando OFF2 è assegnato al BOP. Questa sorgente
resta ancora attiva anche quando ne viene definita un’altra (es. Terminal come
sorgente del comando Î P0700 = 2 e selezione di OFF2 tramite DIN2 Î
P0702 = 3).
¾ OFF2 è attivo in modo low
¾ Se si selezionano contemporaneamente più comandi OFF diversi, si applica la
seguente priorità: OFF2 (massima priorità) – OFF3 – OFF1
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
187
3 Funzioni
Edizione 10/06
OFF3
Il comportamento in frenatura di OFF3, a prescindere dal tempo di rampa di
decelerazione proprio di OFF3 P1153, è identico a OFF1. Quando la frequenza di
uscita è inferiore al valore del parametro P2167 ed è trascorso il tempo P2168,
vengono cancellati gli impulsi dal convertitore come per OFF1.
f att
P1082
fmax
f2
OFF3
P2167
t
P2168
r0052 Bit02
tdown,OFF3
P1135
Funzionamento
Cancellazione
impulsi
Figura 3-66
t
t down,OFF3 = P1135 ⋅
f2
P1082
OFF3
NOTA
Il comando OFF3 può provenire da una o più sorgenti. L’impostazione della
sorgente avviene con i parametri BICO P0848 (BI: 1. OFF3) e P0849 (BI: 2.
OFF3).
¾ OFF3 è attivo in modo low
¾ Se si selezionano contemporaneamente più comandi OFF diversi, si applica la
seguente priorità: OFF2 (massima priorità) – OFF3 – OFF1
188
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.12.4
3 Funzioni
Funzionamento manuale/automatico
Campo parametri:
P0700, P1000,
P0810, P0811
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
Per il caricamento e lo scaricamento delle macchine di produzione o
l’alimentazione di nuovi materiali (es. processi di carico) è necessario commutare
dal funzionamento automatico a quello manuale. In funzionamento manuale, da
parte del conduttore macchina, vengono eseguite le attività preparatorie per il
successivo funzionamento automatico. In funzionamento manuale il conduttore
comanda la macchina localmente (impostazione dei comandi di ON/OFF e del
riferimento) tramite il convertitore di frequenza. Solo quando la messa a punto è
terminata avviene la commutazione in funzionamento automatico. In quest’ultimo
modo di funzionamento, il controllo della macchina avviene da parte di un
controllore sovraordinato (es. PLC). Il funzionamento automatico viene mantenuto
finchè non è necessario nuovamente un carico/scarico oppure una nuova
alimentazione di materiale.
La commutazione funzionamento manuale/automatico si realizza nel
MICROMASTER 440 tramite il parametro indicizzato P0700 o P1000 e i parametri
BICO P0810 e P0811. La sorgente di comando viene specificata da P0700, e la
sorgente del valore di riferimento da P1000 (vedere Tabella 3-30), dove l'indice 0
(P0700[0] e P1000[0]) definisce il funzionamento automatico e l'indice 1 (P0700[1]
e P1000[1]) il funzionamento manuale. La commutazione tra funzionamento
automatico e manuale avviene tramite i parametri BICO P0810 e P0811,
comandabili con qualsiasi sorgente di comandi (vedere Tabella 3-29). A questo
scopo, oltre a P0700 e P1000, vengono commutati anche tutti gli altri parametri
CDS (la commutazione manuale/automatico è, generalizzando, una commutazione
CDS).
Sorgente del val. di rif. Sorgente del comando
P1000
P0700
P0810
P0811
Morsettiera
Figura 3-67
P0700[0] = 2
Cmd
Remota
0
P0700[1] = 1
Cmd
Locale
1
BOP
Cmd
3. CDS
USS
CB
MOP
ADC
FF
2
P1000[0] = 2
V.rif
Remota
0
P1000[1] = 3
V.rif.
Locale
1
V.rif.
3. CDS
Controllo sequenza
Canale
riferimento
Controllo
motore
2
Commutazione tramite il parametro BICO P0810 e P0811
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
189
3 Funzioni
Edizione 10/06
Tabella 3-29 Esempi di impostazioni del parametro P0810
Impostazione del parametro
Sorgenti del comando
P0810 = 722.2 richiede P0703 = 99
Ingresso digitale 3
P0810 = 2032.15
USS su BOP-Link
P0810 = 2036.15
USS su COM-Link
P0810 = 2090.15
CB su COM-Link
Tabella 3-30 Impostazioni di parametro possibili per P0700 e P1000
Valore
Sorgente dei comandi
(P0700)
Valore
Sorgente del valore di riferimento
(P1000)
1
BOP (tastiera)
1
Valore di riferimento MOP
2
Morsettiera
2
Valore riferimento analogico
4
USS su BOP-Link
3
Frequenza fissa
USS su COM-Link
4
USS su BOP-Link
6
CB su COM-Link
5
USS su COM-Link
6
CB su COM-Link
7
Valore riferimento analogico 2
10
Nessun valore di riferimento
principale + valore di riferimento
MOP
...
5
77
190
Valore di riferimento analogico 2 +
valore di riferimento analogico 2
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.13
3 Funzioni
Blocchi funzione liberi (FFB)
Campo parametri:
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
Tempo di ciclo:
P2800 – P2890
FP4800 – FP4830
128 ms
In numerose applicazioni è necessaria una logica di connessione per il comando
del convertitore che colleghi diversi stati (ad es. controllo di accesso, stato
dell‘impianto) con un unico segnale di comando (ad es. comando ON). Finora ciò è
stato realizzato attraverso un PLC o la tecnologia a relè, che comportano costi
aggiuntivi all‘interno dell‘impianto. Oltre a disporre di una logica di connessione è
divenuto sempre più necessario eseguire operazioni aritmetiche o disporre di
elementi di memoria per gli inverter, in grado di creare una nuova unità sulla base
di numerose grandezze fisiche. Questa funzione PLC semplificata è disponibile nel
MICROMASTER 440 attraverso i blocchi funzione liberamente programmabili
(FFB).
In MICROMASTER 440 sono integrati i seguenti blocchi funzione liberi (FFB):
Tabella 3-31 Blocchi funzione liberi
Numero
3
Tipo
AND
Esempio
AND 1
P2800 P2801[0]
P2810
Indice0
Indice1
3
OR
A
B
&
C
r2811
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
C
0
0
0
1
r2817
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
C
0
1
1
1
r2823
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
C
0
1
1
0
OR 1
P2800 P2801[3]
P2816
Indice0
Indice1
3
XOR
A
B
1
C
XOR 1
P2800 P2801[6]
P2822
Indice0
Indice1
3
NOT
A
B
=1
C
NOT 1
P2800 P2801[9]
P2828
Indice0
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
A
1
C
r2829
A
0
1
C
1
0
191
3 Funzioni
Edizione 10/06
Numero
2
Tipo
FlipFlop D
Esempio
FlipFlop D 1
P2800 P2801[12]
P2834
SET (Q=1)
Indice0
Indice1
D
Q
r2835
Q
r2836
Indice2
Indice3
STORE
RESET (Q=0)
1
POWER ON
SET RESET
D STORE Q
1
0
x
x
1
0
1
x
x
0
1
1
x
x
Qn-1
0
0
1
1
0
0
0
0
POWER-ON
0
3
Q
0
1
Qn-1
0
1
1
FlipFlop RS FlipFlop RS 1
P2800 P2801[14]
P2840
Indice0
SET
(Q=1)
Q
r2841
RESET
(Q=0)
Q
r2842
Indice1
1
POWER ON
SET RESET
0
0
0
1
1
0
1
1
POWER-ON
4
Timer
Q
Qn-1
0
1
Qn-1
0
Q
Qn-1
1
0
Qn-1
1
Timer 1
P2850 (0.000) P2851(0)
P2800 P2802.0 Tempo ritardo Modo
Ritardo ON
T
0
Ritardo OFF
P2849
Indice0
0
In
T
Ritardo ON/OFF
T
T
Impulso
T
192
0
1
2
Out
r2852
NOut
1
r2853
3
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
Numero
2
3 Funzioni
Tipo
ADD
Esempio
ADD 1
P2800 P2802[4]
P2869
Indice0
x1
Indice1
x2
200%
Risultato
r2870
-200%
x1 + x2
Risultato = x1 + x2
Se: x1 + x2 > 200% → Risultato = 200%
x1 + x2 < -200% → Risultato = -200%
2
SUB
SUB 1
P2800 P2802[6]
P2873
Indice0
x1
Indice1
x2
200%
Risultato
r2874
-200%
x1 + x2
Risultato = x1 - x2
Se: x1 - x2 > 200% → Risultato = 200%
x1 - x2 < -200% → Risultato = -200%
2
MUL
MUL 1
P2800 P2802[8]
P2877
Indice0
x1
Indice1
x2
200%
Risultato
x1 ∗ x 2
100%
Risultato =
Se:
2
DIV
r2878
-200%
x1∗ x2
100%
x1∗ x2
> 200% → Risultato = 200%
100%
x1∗ x2
< -200% → Risultato = -200%
100%
DIV 1
P2800 P2802[10]
P2881
Indice0
x1
Indice1
x2
200%
Risultato
r2882
-200%
x1 ∗ 100%
X2
Risultato =
Se:
2
CMP
x1∗ 100%
x2
x1∗ 100%
> 200% → Risultato = 200%
x2
x1∗ 100%
< -200% → Risultato = -200%
x2
CMP 1
P2800 P2802[12]
P2885
Indice0
x1
Indice1
x2
CMP
Out
r2886
Out = x1 ≥ x2
2
Valori di
riferimento
FFB
(impostazion
i connettori)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Connettori in %
P2889
P2890
Campo : -200% ... 200%
193
3 Funzioni
Edizione 10/06
I blocchi funzione liberi vengono abilitati in due passi:
1. Abilitazione generale P2800:
Con il parametro P2800 si abilita la funzione “Blocchi funzione liberi (FFB)”
(P2800 =1).
2. Abilitazione specifica P2801, P2802:con il parametro P2801 o P2802 si abilita
il rispettivo blocco funzione (P2801[x] > 0 o P2802[x] > 0) e si stabilisce anche
la sequenza di elaborazione.
Tutti i blocchi funzione liberi vengono richiamati entro il ciclo 128-ms (tempo di
ciclo). Per l‘adattamento all‘applicazione è possibile inoltre gestire la sequenza
cronologica di elaborazione FFB; ciò è particolarmente importante affinché l‘FFB
venga inserito nella sequenza tecnologica giusta. Con i parametri P2801 e P2802
vengono stabilite l‘abilitazione individuale e la priorità di elaborazione. Possono
essere previsti i seguenti livelli di priorità:
0
Non attivato
1
Livello 1
2
Livello 2
3
Livello 3
La tabella che segue indica che la priorità cala dall‘alto verso il basso (priorità 1
→ colonna (Level) o da destra verso sinistra (priorità 2 → riga) (vedi Tabella 3-32).
Tabella 3-32 Tabella delle priorità FFB
basso
Priorità 2
Livello
P2802 [13]
P2802 [12]
P2802 [11]
P2802 [10]
P2802 [9]
P2802 [8]
P2802 [7]
P2802 [6]
P2802 [5]
P2802 [4]
P2802 [3]
P2802 [2]
P2802 [1]
P2802 [0]
P2801 [16]
P2801 [15]
P2801 [14]
P2801 [13]
P2801 [12]
P2801 [11]
P2801 [10]
P2801 [9]
P2801 [8]
P2801 [7]
P2801 [6]
P2801 [5]
P2801 [4]
P2801 [3]
P2801 [2]
P2801 [1]
P2801 [0]
CMP 2
CMP 1
DIV 2
DIV 1
MUL 2
MUL 1
SUB 2
SUB 1
ADD 2
ADD 1
Timer 4
Timer 3
Timer 2
Timer 1
RS-FF 3
RS-FF 2
RS-FF 1
D-FF 2
D-FF 1
NOT 3
NOT 2
NOT 1
XOR 3
XOR 2
XOR 1
OR 3
OR 2
OR 1
AND 3
AND 2
AND 1
Livello
Livello
basso
Priorità 1
3
2
1
Non attivo0
alto
Esempio 1:
Abilitazione dell’FFB: P2800 = 1
Abilitazione singola FFB compresa l‘assegnazione della priorità:
P2801[0] = 1
AND 1
P2801[1] = 2
AND 2
P2801[2] = 3
AND 3
P2802[12] = 2
CMP 1
P2802[13] = 3
CMP 2
Gli FFB vengono elaborati nell'ordine seguente:
AND 3, CMP2, AND 2, CMP 1, AND 1
194
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
Esempio 2:
Abilitazione dell’FFB: P2800 = 1
Abilitazione singola FFB compresa l‘assegnazione della priorità:
P2801[3] = 2
OR 1
P2801[4] = 2
OR 2
P2802[3] = 3
Timer 4
P2801[0] = 1
AND 1
Gli FFB vengono elaborati nell'ordine seguente:
Timer 4, OR 1, OR 2, AND 1
Il collegamento dei blocchi funzione viene effettuato per mezzo della tecnologia
BICO (vedi Capitolo 3.1.2.3). Essa consente di collegare i blocchi funzione tra loro
o con gli altri segnali o le altre grandezze, sempre che questi/e ultimi/e possiedano
gli attributi richiesti (BO, BI, CO o CI).
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
195
3 Funzioni
3.14
Edizione 10/06
Freno di stazionamento motore (MHB)
Campo parametri:
P1215
P0346, P1216, P1217, P1080
r0052 Bit 12
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale: Per gli azionamenti che in stato di disattivazione devono essere protetti contro
movimenti indesiderati, è possibile utilizzare il comando di frenatura del
MICROMASTER (abilitazione attraverso P1215) per la gestione del freno di
stazionamento del motore.
Prima dell‘apertura del freno deve essere rimosso il blocco degli impulsi e deve
fluire una corrente in grado di tenere l‘azionamento nella posizione attuale. La
corrente necessaria viene determinata dalla frequenza min. P1080; a tale
proposito un valore tipico è lo scorrimento nominale del motore r0330. Per
proteggere il freno di stazionamento del motore da danni di durata il motore deve
essere mosso solo dopo che il freno è completamente aperto (tempi di apertura dei
freni 35 ms ... 500 ms). Tale ritardo deve essere tenuto presente nel parametro
P1216 “ritardo abilitazione freno di stazionamento” (vedi Figura 3-72).
Figura 3-68
196
Freno di stazionamento motore dopo ON / OFF1
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
La chiusura del freno di stazionamento del motore viene avviata da OFF1 / OFF3 o
da OFF2. Con OFF1 / OFF3 il motore al raggiungimento della frequenza min.
P1080, viene alimentato con questa frequenza stessa finché il freno non sia chiuso
(tempi di innesto dei freni 15 ms ... 300 ms). 300 ms). La durata viene impostata
attraverso il parametro P1217 “Tempo di chiusura freno di stazionamento” (vedi
Figura 3-68). Se invece viene attivato un comando OFF2, a prescindere dallo stato
di azionamento, viene resettato il segnale di stato r0052 Bit 12 “Freno
stazionamento motore attivo”, ovvero il freno si chiude immediatamente dopo
OFF2 (vedi Figura 3-71).
ON / OFF2:
Inattivo
OFF2
Attivo
t
ON
OFF1/OFF3
Eccitazione
motore terminata
r0056 Bit04
f
t
t
p0346
fmin
(p1080)
t
p1216
r0052.C Bit 12
1
Stato di
frenatura
0
aperto
t
chiuso
t
Tempo di apertura freno
Figura 3-69
Tempo di chiusura freno
Freno di stazionamento motore dopo OFF2
Il freno meccanico viene azionato dal segnale di stato r0052 Bit 12 “Freno di
stazionamento motore attivo” della gestione freno. Il segnale può essere emesso
come segue:
attraverso le uscite digitali
Il segnale di stato viene generato attraverso l'uscita digitale; per l‘azionamento
del freno è possibile utilizzare sia il relè interno del MICROMASTER (se le
specifiche sono sufficienti), sia un contattore o un relè esterno.
attraverso il segnale di stato per mezzo di interfacce seriali (USS o PROFIBUS)
Il segnale di stato deve essere elaborato dal master: esso deve essere
collegato all‘uscita digitale del master, a cui è collegato il contattore / relè per il
freno di stazionamento del motore.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
197
3 Funzioni
Edizione 10/06
NOTA
¾ I motori possiedono freni di stazionamento opzionali che non sono definiti come
freni di servizio. I freni di stazionamento sono concepiti solo per un numero
limitato di frenature di servizio / giri del motore con freno chiuso (vedi dati
catalogo).
¾ Durante la messa in esercizio di un azionamento con freno di stazionamento
integrato è quindi assolutamente necessario prestare attenzione al regolare
funzionamento del freno di stazionamento. È possibile verificare la regolare
apertura del freno attraverso un suono a battito nel motore (clack).
¾ Impostazioni dei parametri:
♦ Per l'apertura e la chiusura, l'uscita digitale controlla il freno di stazionamento
del motore nel punto 1/2 (vedere Figura 3-72). Condizioni indispensabili sono
l'attivazione del freno di stazionamento del motore P1215 e la selezione del
freno di stazionamento del motore sull'uscita digitale.
♦ Tempo di apertura del freno P1216 ≥ tempo di apertura del freno motore.
♦ Ritardo del freno P1217 ≥ tempo di chiusura del freno di stazionamento.
♦ Selezionare la frequenza minima P1080, in modo che svolga la funzione di
compensazione del peso.
♦ Un valore tipico della frequenza minima P1080 per il freno di stazionamento del
motore è la frequenza di scorrimento del motore r0330. La frequenza di
scorrimento nominale può essere calcolata in base alla seguente formula:
fSlip[Hz] =
r0330
nsy n − nn
⋅ P0310 =
⋅ fn
100
nsy n
♦ Per quanto riguarda il freno di stazionamento del motore, tenere conto dei
seguenti parametri di regolazione:
− per il controllo V/f
P1310, P1311, P1333, P1335
− per la regolazione vettoriale (SLVC) P1610, P1611, P1750, P1755
198
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ATTENZIONE
¾ La selezione del segnale di stato r0052 Bit 12 “Freno di stazionamento motore
attivo ” in P0731 – P0733 non è sufficiente. Per l‘attivazione del freno di stazionamento è infatti necessario impostare ulteriormente il parametro P1215 = 1.
¾ Se il freno di stazionamento del motore viene azionato dal convertitore di
frequenza, non è possibile eseguire la messa in servizio con carichi pericolosi
(ad es. carichi sospesi per applicazioni per gru), finché il carico non viene
sostentato in modo sicuro. Prima della messa in servizio, i carichi a rischio
potranno essere messi in sicurezza nel modo seguente:
♦ Appoggiando il carico al suolo
♦ Durante la messa in servizio o dopo la sostituzione del convertitore, interdire
il comando del freno di stazionamento del motore tramite il convertitore. Solo
successivamente deve essere eseguita una messa in servizio rapida o un
download dei parametri tramite STARTER, ecc. Infine è possibile collegare
nuovamente i morsetti del freno di stazionamento del motore (in questo
caso, per il freno di stazionamento del motore non deve essere progettata
l'inversione dell'uscita digitale P0748).
♦ Per mantenere il motore su una determinata frequenza rispetto al freno
meccanico, è importante che la frequenza minima P1080 corrisponda
approssimativamente alla frequenza di scorrimento. Se il valore selezionato
è troppo alto, l'intensità di corrente assorbita può essere troppo elevata e
provocare la disinserzione del convertitore per sovracorrente. Con un valore
basso, la coppia applicata potrebbe essere insufficiente a sostenere il
carico.
¾ L'impiego del freno di stazionamento del motore come freno di lavoro non è
consentito, dal momento che in genere è concepito solo per un numero limitato
di frenature di emergenza.
Motore con freno di stazionamento (esempio)
Al convertitore è collegato un motore con freno di stazionamento per un asse
sospeso. Il freno di stazionamento va comandato tramite la prima uscita digitale.
Quali impostazioni occorre eseguire?
¾ Selezionare la funzione "Freno di stazionamento motore attivo" (52.12)
sull'uscita digitale P0731.
¾ Attivare il comando sequenziale di frenatura nel convertitore (P1215 = 1).
¾ Impostare il parametro P1216 per l'apertura del freno di stazionamento dopo un
comando ON.
È necessario impostare il tempo di apertura del freno P1216 in modo che sia
uguale o maggiore del tempo per l'apertura del freno di stazionamento. Come
valore indicativo per P1216 si può assumere il tempo di apertura del freno
(vedere il catalogo motori, ad es. M11) più il tempo di apertura del relè.
¾ Impostare il parametro P1217 per la chiusura del freno di stazionamento dopo
un comando OFF1/3.
È necessario impostare il tempo di decelerazione da frenatura P1217 in modo
che sia uguale o maggiore del tempo per la chiusura del freno di
stazionamento. Come valore indicativo per P1217 si può assumere il tempo di
innesto del freno (vedere il catalogo motori, ad es. M11) più il tempo di chiusura
del relè.
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¾ Impostazione del mantenimento del carico
Essendo il tempo di apertura/chiusura del freno meccanico soggetto a
oscillazioni, nel convertitore è necessario parametrizzare un contrappeso di
bilanciamento per il tempo P1216 o P1217. I seguenti parametri vanno definiti
in modo che non sia possibile un abbassamento dell'asse.
♦ Affinché subito dopo il comando ON il motore possa formare una coppia, il
tempo di magnetizzazione P0346 rilevato durante la messa in servizio
rapida non può essere resettato. Per il contrappeso di bilanciamento occorre
perciò verificare il parametro P0346.
Per i motori a 4 poli 1LA7 i tempi di magnetizzazione tipici sono i seguenti:
0.12 kW
50 ms
7.50 kW
300 ms
1.50 kW
100 ms
55.0 kW
700 ms
5.50 kW
250 ms
♦ La frequenza min. P1080 deve corrispondere approssimativamente allo
scorrimento nominale del motore (P1080 ≈ r0330[Hz])
♦ Occorre inoltre adeguare il boost di tensione:
− Modalità V/f (P1300 = 0 ... 3)
-
Boost di tensione costante
P1310 ≈ 90 %
(valore empirico)
-
Boost di tensione all'accelerazione P1311 ≈ 50 %
(valore empirico)
− Modalità SLVC (P1300 = 20)
Aumento costante della coppia
P1610 ≈ 90 % (valore empirico)
Aumento della coppia all'accelerazione
P1611 ≈ 50 % (valore empirico)
¾ Collegamento del comando del freno di stazionamento motore
-
♦ Connessione diretta sulla prima uscita a relè
COM
20
19
NO
NC
18
=
COM
22
NO
CPU
21
Motore con
M
freno di
3~
stazionamento
COM
25
24
NO
NC
23
MICROMASTER 440
Figura 3-70
200
Connessione diretta del freno di stazionamento motore
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Se il convertitore controlla direttamente il freno di stazionamento motore
tramite relè integrati nel convertitore stesso, è necessario rispettare il carico
max. ammesso del relativo relè in rapporto ai dati di tensione/corrente del
freno di stazionamento. Per i relè integrati nel convertitore valgono i dati
seguenti:
− DC 30 V / 5 A
− AC 250 V / 2 A
Se questo valore viene superato, si rende ad es. necessario utilizzare un
altro relè.
♦ Connessione indiretta sulla prima uscita a relè tramite un relè supplementare
24 V
9
0V
Diodo
di
ricircolo
Relè
=
28
Uscita +24 V, max. 100 mA
(isol. dal potenziale)
Uscita 0 V, max. 100 mA
(isol. dal potenziale)
COM
20
19
NO
NC
18
COM
22
Motore con
M
freno di
3~
stazionamento
CPU
NO
21
COM
25
24
NO
NC
23
MICROMASTER 440
Attenzione
L'alimentatore interno a 24 V non deve essere sovraccaricato dal relè.
Figura 3-71
Connessione indiretta del freno di stazionamento motore
Applicazioni per apparecchi di sollevamento
In presenza di carichi elevati e di un attrito meccanico esiguo si verificano,
particolarmente durante la discesa, energie generatorie che provocano un
aumento della tensione del circuito intermedio. Questo aumento può essere
impedito tramite la frenatura a resistenza (vedere la sezione 3.15.3; P1237).
Al fine di evitare una interazione negativa con la frenatura a resistenza, occorre
disattivare le seguenti funzioni nell'applicazione per l'apparecchio di sollevamento:
− Regolatore Vdc_max P1240
− Freno compound P1236
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3.15
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Freni elettronici
Il MICROMASTER 440 possiede 3 freni elettronici:
Freno in c.c.
(vedi Paragrafo 3.15.1)
Freno compound
(vedi Paragrafo 3.15.2)
Freno a resistenza
(vedi Paragrafo 3.15.3)
Grazie a questi freni è possibile frenare attivamente l‘azionamento ed evitare
un’eventuale sovratensione nel circuito intermedio. In tal senso esistono i legami di
relazione rappresentati in Figura 3-72.
Frenatura CC
P1233 > 0
?
no
si
Abilitazione
Frenatura CC
Figura 3-72
3.15.1
Frenatura
compound
P1236 > 0
?
no
Frenatura
dinamica
P1237 > 0
?
si
Abilitazione
Frenatura compound
no
si
Abilitazione
frenatura dinamica
Disabilitato
Relazione dei freni elettronici
Frenatura in c.c.
Campo parametri:
P1230, P1233
P1232, P1234
r0053 Bit 00
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: Quando viene dato il comando OFF1 / OFF3 l‘azionamento frena con la rampa di
frenatura parametrizzata. La rampa deve essere selezionata come “lunga” affinché
il convertitore non si disinserisca, a causa dell‘eccessiva energia di rigenerazione,
per sovratensione del circuito intermedio. Se è necessaria una frenatura più rapida
esiste la possibilità di attivare il freno in c.c. durante il comando OFF1 / OFF3.
Durante la frenatura in c.c., invece della riduzione continua della frequenza /
tensione di uscita durante la fase OFF1- / OFF3, si commuta da una frequenza
regolabile all‘alimentazione di una tensione / corrente continua (vedi sequenza a).
La frenatura in corrente continua (freno in c.c.) costituisce il metodo più rapido per
arrestare l‘azionamento. La selezione del freno in c.c. avviene:
¾ Dopo OFF1 o OFF3 (abilitazione del freno in c.c. attraverso P1233) Sequenza ℵ
¾ Selezione diretta attraverso il parametro BICO P1230
Sequenza ℑ
Con il freno in c.c. viene inviata nell‘avvolgimento dello statore una corrente
continua che nei motori asincroni conduce ad una elevata coppia di frenatura. La
corrente e quindi la coppia di frenatura possono essere regolati in valore, durata e
frequenza di impiego attraverso la parametrizzazione.
202
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La frenatura in c.c. può quindi supportare un processo di frenautra da circa < 10 Hz
oppure impedire / ridurre l’incremento della tensione del circuito intermedio durante
una fase di frenatura rigenerativa durante la quale l’energia viene assorbita
direttamente nel motore. Il notevole vantaggio o il principale campo di impiego
della frenatura in c.c. sono caratterizzati dal fatto che anche da fermo (0 Hz) può
essere generata una coppia frenante. Questo assume una particolare importanza
per quelle applicazioni in cui un movimento della meccanica o del pezzo prodotto
dopo la fase di posizionamento provoca uno scarto.
Il freno in c.c. viene impiegato soprattutto per:
¾ Centrifughe
¾ Seghe
¾ Rettificatrici
¾ Nastri trasportatori
Sequenza ℵ
1. Abilitazione attraverso P1233
2. Attivazione del freno in c.c. con il comando OFF1 od OFF3 (vedi Figura 3-73)
3. Il convertitore decelera con la rampa OFF1 / OFF3 parametrizzata fino alla
frequenza di avvio del freno in c.c. P1234. In tal modo viene ridotta per prima
cosa l‘energia cinetica del motore senza che vi sia pericolo per l‘azionamento.
Nel caso in cui sia stato selezionato un tempo di decelerazione troppo basso
esiste tuttavia il rischio di un allarme dovuto a sovratensione nel circuito
intermedio F0002.
4. Durante tutto il tempo di smagnetizzazione P0347 vengono disabilitati gli
impulsi del convertitore.
5. Quindi viene inviata la corrente di frenatura desiderata P1232 per la durata di
frenatura P1232. Tale stato viene visualizzato tramite il segnale r0053 Bit00.
Una volta terminata la frenatura, gli impulsi del convertitore vengono disabilitati.
1
ON
OFF1/OFF3
t
P0347
OFF2
t
⏐f⏐
P1234
OFF2
Frenatura CC
t
Frenatura CC attiva
r0053 1
Bit 00 0
Figura 3-73
P1233
t
Freno in c.c. dopo OFF1 / OFF3
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Sequenza ℑ
1. Abilitazione e selezione attraverso il parametro BICO P1230 (vedi Figura 3-74)
2. Durante tutto il tempo di smagnetizzazione P0347 vengono disabilitati gli
impulsi del convertitore.
3. Quindi viene inviata la corrente di frenatura desiderata P1232 e quindi il
motore frena. Tale stato viene visualizzato tramite il segnale r0053 Bit00.
4. Dopo la disattivazione del freno in c.c. l‘azionamento accelera nuovamente alla
frequenza di riferimento, fino a quando il numero di giri del motore corrisponde
alla frequenza di uscita del convertitore. Se non vi è corrispondenza sussiste il
rischio di un allarme dovuto a sovracorrente F0001. Con l‘attivazione della
funzione di ripresa è possibile evitare tale problema.
ON/OFF1
BI: ab.fr.in c.c.
P1230.C
(0:0)
t
1
0
t
⏐f⏐
f*
f_rif
Frenatura CC
f_att
t
i
P0347
t
Frenatura CC attiva
r0053 1
Bit 00 0
Figura 3-74
t
Freno in c.c. con selezione esterna
NOTA
1. La funzione “Freno in c.c.” ha significato solo per le macchine asincrone.
2. Il freno in c.c. non è adatto per sostenere un carico sospeso.
3. Durante la frenatura in corrente continua l‘energia cinetica del motore si
trasforma in energia termica dispersa all‘interno del motore stesso. Se il
processo si protrae eccessivamente si può produrre un surriscaldamento del
motore stesso.
4. Durante la frenatura c.c. non è possibile intervenire sul numero di giri
dell‘azionamento con un comando esterno; pertanto durante la
parametrizzazione e la regolazione è opportuno effettuare un test con carichi il
più possibile simili a quelli reali.
204
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3.15.2
3 Funzioni
Freno Compound
Campo parametri:
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale:
P1236
-
Il freno compound (abilitazione attraverso P1236) è formato dalla sovrapposizione
del freno in c.c. con il freno rigenerativo (frenatura a recupero con rampa). Quando
la tensione nel circuito intermedio supera il livello di soglia compound UDC-Comp
(vedi Figura 3-75), viene inviata una corrente continua definita da P1236. In tal
modo è possibile produrre una frenatura con frequenza motore regolata e
rigenerazione di energia minima. Ottimizzando il tempo di decelerazione della
rampa (P1121 per OFF1 o durante la frenatura da f1 a f2, P1135 per OFF3) e il
freno compound P1236 si ottiene una frenatura efficace senza impiegare
componenti aggiuntivi.
Il freno Compound è adatto per:
¾ movimenti orizzontali (es. sistemi di movimentazione, nastri trasportatori)
¾ movimenti verticali (es. sollevatori)
P1236 = 0
Senza frenatura compound
⏐f⏐
P1236 >0
Con frenatura compound
⏐f⏐
f_rif
f_att
f_rif
f_att
t
t
i
i
t
u
t
u
f_att
f_att
UDC-Comp
t
t
Figura 3-75
P1254 = 0 :
UDC - Comp = 1.13 ⋅ 2 ⋅ P0210
P1254 ≠ 0 :
UDC - Comp = 0.98 ⋅ r1242
Freno compound
La soglia di inserzione compound UDC-Comp viene calcolata in base al parametro
P1254 (rilevamento automatico della soglia di inserzione UDC), o direttamente
attraverso la tensione di rete P0210 o indirettamente attraverso la tensione del
circuito intermedio per mezzo di r1242 (vedi formula nella Figura 3-75).
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205
3 Funzioni
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PERICOLO
¾ Nel freno compound si ha una sovrapposizione del freno in c.c. e della frenatura
rigenerativa (frenatura con rampa), ovvero parte dell‘energia cinetica del motore
e della macchina operatrice viene trasformata in energia termica dispersa
all‘interno del motore stesso. Se il volume di calore è eccessivo o se il processo
si protrae a lungo si può produrre un surriscaldamento del motore.
¾ Se si utilizza il freno compound, occorre tenere conto di un maggiore sviluppo di
rumore oltre la soglia di inserzione compound.
NOTA
¾ Attivo solo in collegamento con il tipo di servizio V/f.
¾ Il freno compound è disattivato quando
- è attiva la ripresa,
- è attivo il freno in c.c. o
- è selezionata la regolazione vettoriale (SLVC, VC).
¾ Le soglie di inserzione compound UDC-Comp dipendenti da P1254
UDC-Comp(P1254 = 0) ≠ UDC-Comp(P1254 ≠ 0)
a) Rilevamento automatico inserito (P1254 = 1):
- UDC-Comp (P1254 = 1) viene calcolato automaticamente nella fase di
avviamento del convertitore, ovvero dopo l'inserzione della tensione di
rete
- Con la funzione di rilevamento automatico la soglia UDC-Comp si adatta
automaticamente alla tensione di rete del luogo di installazione.
b) Rilevamento automatico disinserito (P1254 = 0):
-
UDC, Comp = 1.13 ⋅ 2 ⋅ P0210
-
La soglia UDC-Comp viene ricalcolata immediatamente dopo l'immissione
di P0210
P0210 deve essere adattato al luogo di installazione
-
3.15.3
Freno a resistenza
Campo parametri:
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale:
P1237
A0535
F0022
-
In alcune applicazioni di azionamento e in determinati stati di esercizio è possibile il
verificarsi di un funzionamento rigenerativo del motore. Esempi di tale applicazione
sono i seguenti:
¾ apparecchi di sollevamento
¾ azionamenti di movimentazioni
¾ nastri trasportatori in cui il carico viene trasportato verso il basso
Nella modalità rigenerativa del motore l‘energia di questo viene reimmessa nel
circuito intermedio attraverso il convertitore. Questo comporta un aumento della
tensione nel circuito intermedio e al raggiungimento della soglia massima il
convertitore si disinserisce con un messaggio di allarme F0002. È possibile evitare
il disinserimento impiegando la frenatura a resistenza, la quale, al contrario di
quelle in c.c. e compound, richiede l‘installazione di una resistenza di frenatura
esterna.
206
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3 Funzioni
I vantaggi della frenatura a resistenza sono i seguenti:
¾ l‘energia rigenerativa non si trasforma in calore nel motore
¾ essa è notevolmente più dinamica e può essere impiegata in tutti gli stati di
esercizio ( non solo con comandi OFF)
Res. di frenatura
MM4
=
~
Figura 3-76
B+
B-
=
Controllo
Chopper
~
~
Collegamento della resistenza di frenatura
L‘energia di frenatura addotta nel circuito intermedio viene trasformata in calore
con l’attivazione della frenatura a resistenza (abilitazione attraverso P1237) per
mezzo della resistenza di frenatura controllata dalla tensione (resistenza zavorra).
Le resistenze di frenatura si impiegano quando per un breve tempo si produce
energia rigenerativa nel circuito intermedio, ad es. durante la frenatura
dell‘azionamento, e si deve evitare che il convertitore si disinserisca generando il
messaggio di allarme F0002 (“Sovratensione nel circuito intermedio”). In caso di
superamento della soglia del circuito intermedio UDC-Chopper la resistenza di
frenatura viene inserita grazie ad un interruttore elettronico (interruttore a
semiconduttori).
Soglia di inserzione del freno a resistenza:
UDC, Chopper = 1.13 ⋅ 2 ⋅ UNetz = 1.13 ⋅ 2 ⋅ P0210
UDC, Chopper = 0.98 ⋅ r1242
Se P1254 = 0 :
Altrimenti:
La soglia di inserzione del chopper UDC-Chopper viene calcolata in base al parametro
P1254 (rilevamento automatico della soglia di inserzione UDC), o direttamente
attraverso la tensione di rete P0210 o indirettamente attraverso la tensione del
circuito intermedio con r1242.
V CC, att
100 %
0
∆V
–
V
x
t Chopper ON =
1
x
⋅t
100 Chopper
VCC, Chopper
1
0
P1237
Controllo
del ciclo di
sollecitazioni
1
Allarme
A0535
0
Linea
200 - 240 V
380 - 480 V
500 - 600 V
9.8 V
17.0 V
21.3 V
∆V
Figura 3-77
Funzionamento della frenatura a resistenza
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207
3 Funzioni
Edizione 10/06
Con la resistenza di frenatura l‘energia rigenerativa (del freno) viene trasformata in
energia termica; a tal fine nel circuito intermedio è integrata un‘unità di frenatura
(comando a chopper). Il chopper dell‘unità di frenatura inserisce la resistenza con
un rapporto impulso-pausa corrispondente alla potenza rigenerativa. L‘unità di
frenatura è attiva solo quando, in seguito al funzionamento rigenerativo, la
tensione nel circuito intermedio è superiore alla soglia di inserzione del chopper
UDC-Chopper, e quindi non nella modalità motorica ordinaria.
La resistenza di frenatura è dimensionata solo per una certa potenza e per un
certo ciclo di servizio, e quindi può assorbire solo una quantità limitata di energia di
frenatura in un dato periodo di tempo. Le resistenze di frenatura indicate nel
catalogo MICROMASTER DA51.2 hanno il ciclo di servizio riportato di seguito.
Potenza
P100
1
PDB 0.05
t [s]
12
240
PDB = Potenza continua
P100 = 20 ⋅ PDB = Potenza ammessa ogni 240 s per 12 s
Figura 3-78
Ciclo di servizio per resistenze di frenatura (catalogo MICROMASTER
DA51.2)
Tale ciclo di servizio (P1237 = 1 → 5 %) è previsto nel MICROMASTER; in caso di
superamento dei valori delle sollecitazioni di carico, la sorveglianza del ciclo di
servizio fa sì che, al raggiungimento dell‘energia di frenatura massima che il
sistema può assorbire, la regolazione del chopper torni al valore del parametro
P1237. In tal modo l‘energia che deve essere assorbita dalla resistenza di
frenatura si riduce, con la conseguenza che la tensione nel circuito intermedio
aumenta rapidamente, a causa dell‘energia rigenerativa ancora presente e il
convertitore si disinserisce per sovratensione presente nel circuito intermedio.
Se la potenza continua e/o il ciclo di carico sono troppo elevati per una resistenza,
è possibile quadruplicarla con 4 resistenze che formano un circuito a ponte; ciò
richiede inoltre l‘innalzamento del ciclo di servizio tramite il parametro P1237 da
P1237 = 1 (→ 5 %) a P1237 = 3 (→ 20 %). Utilizzando il circuito a ponte si devono
collegare in serie e quindi inserire nella catena di protezione allarmi gli interruttori
di sovratemperatura delle resistenze; in tal modo è garantito che in caso di
surriscaldamento di una resistenza l‘intero sistema / il convertitore si disinserisca.
208
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3 Funzioni
R
B+
R
R
R
B+
BControllo
Chopper
BControllo
Chopper
P1237 = 1
(5 %)
Figura 3-79
R
P1237 = 3
(20 %)
Incremento dello smaltimento dell‘energia di frenatura
La potenza continua e/o il ciclo di servizio vengono variati con il parametro P1237
(per i valori da impostare vedi Figura 3-80a). Se la sorveglianza del ciclo di carico
commuta dalla potenza di picco (100%) alla potenza continua, quest’ultima viene
emessa alla resistenza di frenatura senza limiti di tempo (vedi Figura 3-80b). Al
contrario della resistenza di frenatura, secondo il catalogo DA51.2, il controllo
mediante Chopper può operare ininterrottamente con il 100% della potenza.
a
P1237
P100
PDB
tON
t
tOFF
tcycle
b
tOFF
tcycle
PDB
5%
tON
12.0
228.0
240.0
0.05
10 %
12.6
114.0
126.6
0.10
20 %
14.2
57.0
71.2
0.20
50 %
22.8
22.8
45.6
0.50
100 %
Infinite
0
Infinite
1.00
P100
PDB
t
t100
tP1237
tcycle
Figura 3-80
tOFF
Ciclo di servizio a Chopper
Nel MICROMASTER 440 fino alla forma costruttiva F è integrata un‘unità di
frenatura nel convertitore e la resistenza di frenatura può essere collegata sui
morsetti esterni B+, B-.
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3 Funzioni
Edizione 10/06
NOTA
¾ Le soglie di inserzione UDC-Chopper del freno a resistenza dipendenti dal P1254
UDC-Chopper(P1254 = 0) ≠ UDC-Chopper(P1254 ≠ 0).
a) Rilevamento automatico inserito (P1254 = 1):
- UDC-Chopper (P1254 = 1) viene calcolato automaticamente nella fase di
avviamento del convertitore, ovvero dopo l'inserzione della tensione di
rete
- Con la funzione di rilevamento automatico la soglia UDC-Chopper si adatta
automaticamente alla tensione di rete del luogo di installazione.
b) Rilevamento automatico disinserito (P1254 = 0):
-
UDC, Chopper = 1.13 ⋅ 2 ⋅ P0210
-
La soglia UDC-Chopper viene ricalcolata immediatamente dopo
l'immissione di P0210
- P0210 deve essere adattato al luogo di installazione
¾ È possibile impiegare unità di frenatura esterne comprensive di resistenze di
frenatura nelle forme costruttive FX o GX. Per la progettazione è necessario
tenere presenti le varie unità di frenatura / resistenze.
PERICOLO
¾ La resistenza di frenatura da montare sul MICROMASTER 440 deve essere
studiata in modo tale da poter assorbire la potenza di dissipazione prevista.
¾ Se viene utilizzata una resistenza di frenatura inadatta può sussistere il rischio
di incendio e il pericolo di gravi danni al convertitore.
Il controllo del Chopper integrato nel convertitore è dimensionato per il valore di
resistenza di frenatura riportato nel catalogo DA51.2
ad es.: MICROMASTER 440
6SE6440-2UD23-0BA1
Resistenza di frenatura
6SE6400-4BD12-0BA0
Valore della resistenza di frenatura 160 Ω
Una resistenza di frenatura con valore più basso porta ad un danneggiamento
del convertitore. In questo caso bisogna utilizzare una resistenza di frenatura
esterna.
¾ Le resistenze di frenatura si riscaldano durante l‘esercizio – non toccare!
Accertarsi che lo spazio libero e la ventilazione siano sufficienti.
¾ Per proteggere gli apparecchi contro il surriscaldamento deve essere interposto
un interruttore di protezione termica.
210
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Edizione 10/06
3.16
3 Funzioni
Riavviamento automatico (WEA)
Campo parametri:
P1210
P1211
Segnalazioni
A0571
Allarme
F0035
Numero dello schema funzionale: La funzione “Riavviamento automatico” (abilitazione attraverso P1210) riavvia
automaticamente il convertitore dopo un blackout (F0003 “Sottotensione”); il
convertitore tacita automaticamente gli allarmi presenti.
In relazione al blackout è necessario distinguere tra i casi seguenti:
Sottotensione di rete
Si ha una "riduzione di tensione" quando la tensione elettrica viene interrotta e
riattivata prima che si oscuri il display sul BOP (se il convertitore ne è munito) (un
blackout brevissimo in cui il circuito intermedio non s'interrompe completamente).
Blackout
Si ha un "blackout di tensione" quando si oscura il display (un blackout lungo in cui
il circuito intermedio s'interrompe completamente) prima che venga riattivata la
tensione.
La tabella che segue (vedi Figura 3-81) riassume i casi di riavvio automatico P1210
dipendenti da situazioni / eventi esterni.
ON sempre attivo
P1210
Errore F0003 con
Blackout
Rid. di tensione
ON nello stato senza tensione
Tutti gli errori
Tutti gli altri errori con
Blackout
Rid. di tensione con Blackout
No gli errori
con Blackout
0
−
−
−
−
−
−
1
Reset guasto
−
Reset guasto
−
Reset guasto
−
2
Reset guasto
+
ripartenza
−
−
−
−
Ripartenza
3
Reset guasto
+
ripartenza
Reset guasto
+
ripartenza
Reset guasto
+
ripartenza
Reset guasto
+
ripartenza
Reset guasto
+
ripartenza
−
4
Reset guasto
+
ripartenza
Reset guasto
+
ripartenza
−
−
−
−
5
Reset guasto
+
ripartenza
−
Reset guasto
+
ripartenza
−
Reset guasto
+
ripartenza
Ripartenza
6
Reset guasto
+
ripartenza
Reset guasto
+
ripartenza
Reset guasto
+
ripartenza
Reset guasto
+
ripartenza
Reset guasto
+
ripartenza
Ripartenza
Figura 3-81
Riavviamento automatico
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
211
3 Funzioni
Edizione 10/06
Il parametro P1211 indica il numero dei tentativi di avviamento, che cala
internamente ad ogni tentativo fallito. Una volta esauriti tutti i tentativi il sistema di
riavviamento automatico si disattiva con il messaggio F0035. Dopo un tentativo di
riavviamento riuscito il contatore torna sul valore iniziale.
NOTA
¾ La funzione “Ripresa” (vedi Paragrafo 3.17) deve essere attivata in via
supplementare quando, al momento del riavviamento automatico, si deve
inserire un motore, eventualmente già in rotazione.
PERICOLO
¾ In caso di blackout prolungati e con la funzione riavviamento automatico attiva il
MICROMASTER può essere considerato come spento per un tempo
prolungato. Al ritorno della corrente i motori potranno ripartire automaticamente
senza che sia necessario alcun comando operativo.
¾ Quando MICROMASTER opera in questo stato l‘accesso alla zona di lavoro dei
motori può essere causa di morte o di danni gravi a persone e cose.
212
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.17
3 Funzioni
Ripresa
Campo parametri:
P1200
P1202, P1203
r1204, r1205
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale: La funzione “Ripresa” (abilitazione attraverso P1200, vedi Tabella 3-33) offre la
possibilità di azionare il convertitore su un motore ancora in rotazione. Quando il
convertitore viene avviato senza ripresa con grande probabilità si otterrà un
messaggio di allarme per sovracorrente F0001, dal momento che il flusso nel
motore deve essere prima creato e poi devono essere impostati i comandi V/f o la
regolazione vettoriale in relazione alla velocità del motore. Con la ripresa si ottiene
quindi una sincronizzazione della frequenza del convertitore con la frequenza
motore.
In caso di inserimento “normale” del convertitore si presuppone che il motore sia
fermo e che il convertitore acceleri il motore dallo stato di arresto e lo faccia arrivare
al numero di giri del valore di riferimento. In molti casi, tuttavia, questa premessa
non sussiste; un esempio tipico è l‘azionamento di un ventilatore, nel quale il flusso
d‘aria può far ruotare il ventilatore in una direzione a piacere, con il convertitore
disinserito.
Parametri P1200
0
1
2
3
4
5
6
Ripresa attiva
Disabilitata
sempre
con rete ON ed allarme
con allarme e OFF2
sempre
con rete ON, allarme e OFF2
con allarme e OFF2
Direzione di ricerca
avvio in direzione del valore di riferimento
avvio in direzione del valore di riferimento
avvio in direzione del valore di riferimento
solo in direzione del valore di riferimento
solo in direzione del valore di riferimento
solo in direzione del valore di riferimento
Tabella 3-33 Impostazioni del parametro P1200
Ripresa senza trasduttore di velocità
In relazione al contenuto del parametro P1200, trascorso il tempo di
smagnetizzazione P0347, viene avviata la ripresa con la frequenza massima di
ripresa fRic,max (vedi Figura 3-82).
f
Ric, max
= f
max
+ 2⋅f
slip, norm
= P1802 + 2 ⋅
r0330
⋅ P0310
100
Questo avviene dopo il ritorno della rete quando è inserito il riavviamento
automatico o dopo l‘ultimo momento di disinserimento con il comando OFF2
(disabilitazione impulsi).
¾ Caratteristica V/f (P1300 < 20): con la velocità di ricerca che viene calcolata in
base al parametro P1203 si riduce la frequenza di ricerca in base alla corrente
del circuito intermedio. In tale fase viene utilizzata la corrente di ricerca
parametrizzabile P1202. Se la frequenza di ricerca si avvicina alla frequenza
del rotore la corrente nel circuito intermedio cambia improvvisamente, dal
momento che si crea un flusso all‘interno nel motore. Una volta raggiunto
questo stato la frequenza di ricerca viene mantenuta costante e la tensione di
uscita cambia con il tempo di magnetizzazione P0346 fino a raggiungere il
valore di tensione della caratteristica V/f (vedi Figura 3-82).
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
213
3 Funzioni
Edizione 10/06
¾ Regolazione vettoriale senza trasduttore di velocità (SLVC):
A partire dal valore di partenza la frequenza di ricerca si avvicina alla frequenza
del motore con la corrente definita in P1202. Se le due frequenze coincidono,
risulta trovato il valore della frequenza motore; quindi la frequenza di ricerca
viene mantenuta costante mentre il valore di riferimento del flusso cambia fino a
raggiungere il flusso nominale in base alle costanti del tempo di
magnetizzazione (dipendenti da P0346).
Al termine del tempo di magnetizzazione P0346 il generatore di rampa viene
impostato sul valore effettivo della velocità e il motore viene portato alla frequenza
di riferimento attuale.
f
fRic.,max
Frequenza di riferimento
Avvio al volo
Tempo di
Accelerazione
Tempo di
magnetizzazione
smagnetizzazione P1202
P1203
P0346
P0347
Figura 3-82
t
Ripresa
Ripresa con trasduttore di velocità
In base al parametro P1200 viene generata la ripresa con la frequenza di ricerca
massima a fRic, max al termine del tempo di smagnetizzazione P0347
a) dopo il ritorno della rete con riavviamento automatico attivato o
b) dopo l‘ultimo momento di disinserimento con comando OFF2 (disabilitazione
impulsi).
¾ Caratteristica V/f (P1300 < 20):
Con l’esercizio V/f la tensione di uscita del convertitore aumenta linearmente da
0 al valore caratteristico V/f entro il tempo di magnetizzazione P0347.
¾ Regolazione vettoriale con trasduttore di velocità (VC):
Nella regolazione vettoriale la corrente di magnetizzazione necessaria si crea
entro il tempo di magnetizzazione P0347.
Al termine del tempo di magnetizzazione P0346 il generatore di rampa viene
impostato sul valore effettivo della velocità e il motore viene portato alla frequenza
di riferimento attuale.
NOTA
¾ Un valore maggiore della velocità di ricerca P1203 conduce ad una curva di
ricerca meno ripida e quindi ad un tempo di ricerca più lungo. Un valore minore
produce l‘effetto contrario.
¾ Durante la “Ripresa” viene generata una coppia di frenatura che, in caso di
azionamenti con massa volanica ridotta, può condurre alla loro frenatura.
¾ Per azionamenti di gruppo il comando “Ripresa” non dovrebbe essere attivato,
a causa dei comportamenti diversi di decelerazione dei singoli motori.
PERICOLO
¾ Con il comando “Ripresa” (P1200 > 0) l‘azionamento può entrare in movimento
anche da fermo o con valore di riferimento pari a 0 per mezzo della corrente di
ricerca.
¾ Quando il MICROMASTER è in questo stato l‘accesso alla zona di lavoro dei
motori può essere causa di morte o di danni gravi a persone e cose.
214
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3.18
3 Funzioni
Regolazione Vdc
Oltre alla frenatura in c.c., compound e a resistenza, il MICROMASTER offre la
possibilità di evitare la sovratensione nel circuito intermedio per mezzo del
regolatore Vdc. In questo procedimento la frequenza di uscita viene modificata
automaticamente dal regolatore Vdc durante il funzionamento in modo tale che il
motore non passi troppo repentinamente al funzionamento rigenerativo.
Sovratensione circuito intermedio
¾ Causa:
L‘azionamento funziona in modo rigenerativo e immette troppa energia nel
circuito intermedio.
¾ Rimedio:
Riducendo fino a zero la coppia rigenerativa la tensione nel circuito intermedio
viene nuovamente ridotta per mezzo del regolatore Vdc_max (vedi Paragrafo
3.18.1).
Con il regolatore Vdc è inoltre possibile evitare il disinserimento del convertitore
durante brevi interruzioni della tensione di rete, che provocano una sottotensione
nel circuito intermedio. In questo caso anche la frequenza di uscita viene
modificata automaticamente durante il funzionamento per mezzo del regolatore
Vdc. Al contrario del caso della sovratensione il motore qui viene fatto avanzare
con più forza nella modalità rigenerativa per supportare la tensione nel circuito
intermedio.
Sottotensione circuito intermedio
¾ Causa:
Blackout o interruzione della tensione di rete
¾ Rimedio:
Con l‘impostazione di una coppia rigenerativa per l‘azionamento in rotazione
vengono compensate le perdite e quindi viene stabilizzata la tensione nel
circuito intermedio. Tale procedura viene eseguita per mezzo del regolatore
Vdc_min (vedi Paragrafo 3.18.2) e prende il nome di buffer cinetico.
3.18.1
Regolatore Vdc_max
Campo parametri:
P1240, r0056 Bit 14
r1242, P1243
P1250 – P1254
Segnalazioni
A0502, A0910
Allarmi
F0002
Numero dello schema funzionale: FP4600
Con questa funzione (abilitazione attraverso P1240) è possibile dominare un carico
generativo che compare all’improvviso, senza che venga attivato il messaggio di
allarme F0002 (“Sovratensione nel circuito intermedio”). La frequenza viene
regolata in modo che il motore non passi repentinamente nella modalità
rigenerativa.
Se durante la frenatura della macchina il convertitore viene sovraccaricato
eccessivamente dal punto di vista rigenerativo, a causa di un tempo di
decelerazione troppo rapido P1121, la rampa di frenatura / tempo di rampa
vengono automaticamente prolungati e quindi il convertitore viene fatto funzionare
al livello della tensione del circuito intermedio r1242 (vedi Figura 3-83). Se si
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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215
3 Funzioni
Edizione 10/06
supera nuovamente e per difetto la soglia minima del circuito intermedio r1242,
viene annullato il prolungamento della rampa di frenatura mediante il regolatore
Vdc_max.
VDC
r1242
VDC_max -Controller attivo
r0056 Bit 14
t
A0911
1
0
t
⏐f⏐
f act
f set
t
Figura 3-83
Regolatore Vdc_max
Se invece la frequenza di uscita viene incrementata dal regolatore Vdc_max (ad
es. con un carico generativo stazionario), il regolatore Vdc_max si disinserisce, a
causa di un dispositivo di sorveglianza interno del convertitore con l’attivazione
dell‘allarme A0910. Se il carico rigenerativo permane, il convertitore viene protetto
attraverso il messaggio di errore F0002.
Il regolatore Vdc_max supporta, oltre alla regolazione del circuito intermedio, il
processo di oscillazione della velocità al termine della fase di accelerazione; ciò
accade in particolare quando si ha sovraelongazione azione e quindi il motore
passa temporaneamente alla modalità rigenerativa (effetto di smorzamento).
L'annullamento automatico della rampa di frenatura (vedere Figura 3-83) può
essere in contraddizione con lo scopo dell'applicazione. In particolare negli
azionamenti di posizionamento e negli apparecchi di sollevamento questo
comportamento non è desiderato. Disattivando il regolatore Vdc-max (P1240 = 0) e
attivando le funzioni seguenti, si può continuare ad evitare la sovratensione nel
circuito intermedio:
¾ prolungamento della rampa di frenatura (P1121)
¾ attivazione del freno compound (P1236) o del freno a resistenza (P1230)
216
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
NOTA
¾ Se la tensione nel circuito intermedio supera la soglia di inserzione r1242 del
regolatore Vdc_max nello stato di “pronto”, il regolatore Vdc_max viene
disattivato ed emesso il messaggio di allarme A0910.
Causa:
La tensione di rete non concorda con i dati di fatto.
Rimedio:
Vedi parametro P1254 o P0210.
¾ Se la tensione nel circuito intermedio supera la soglia di inserzione r1242 del
regolatore Vdc_max nello stato di “pronto” e l‘uscita del regolatore Vdc_max
viene limitata dal parametro P1253 per la durata di ca. 200 ms, il regolatore
Vdc_max viene disattivato ed emesso il messaggio di allarme A0910 ed
eventualmente anche il messaggio di errore F0002.
Causa:
Tensione di rete P0210 o tempo di decelerazione P1121 troppo
breve. Eccessiva inerzia della macchina operatrice
Rimedio:
Vedi parametro P1254, P0210, P1121
Utilizzare la resistenza di frenatura
¾ La soglia di intervento Vdc_max UDC_max dipende da P1254
UDC_max(P1254 = 0) ≠ UDC_max(P1254 ≠ 0)
a) Rilevamento automatico inserito (P1254 = 1):
- UDC_max (P1254 = 1) viene calcolato automaticamente nella fase di
avviamento del convertitore, cioè dopo l’inserzione della tensione di
rete
Con la funzione di rilevamento automatico la soglia UDC_max si adatta
automaticamente alla tensione di rete del rispettivo luogo di installazione.
b) Rilevamento automatico disinserito (P1254 = 0):
-
UDC _ max = 1.15 ⋅ 2 ⋅ P0210
-
La soglia UDC_max viene ricalcolata immediatamente dopo
l’impostazione di P0210
P0210 deve essere adattato al rispettivo luogo di installazione.
-
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217
3 Funzioni
3.18.2
Edizione 10/06
Buffer cinetico (controller Vdc_min)
Campo parametri:
P1240
r0056 Bit 15
P1245, r1246, P1247
P1250 – P1253
P1256, P1257
Segnalazioni
A0503
Allarmi
F0003
Numero dello schema funzionale: FP4600
Grazie al buffer cinetico (abilitazione attraverso P1240) è possibile superare brevi
blackout sfruttando l‘energia cinetica (ovvero la massa volanica) della macchina
collegata. Il requisito è che la macchina da lavoro possieda una massa volanica
sufficientemente grande oppure una velocità corrispondentemente elevata, ovvero
un'energia cinetica o rotatoria sufficiente.
Energia cinetica : Wkin =
1
mv 2
2
Energia di rotazione : Wrot =
1 2
Jω
2
Durante tale processo la frequenza viene regolata in modo tale da apportare
energia al convertitore con il funzionamento rigenerativo del motore, e quindi da
coprire le carenze energetiche del sistema. Dato che le carenze energetiche
permangono durante il blackout la frequenza di uscita della macchina finirà
necessariamente per scendere. La riduzione della velocità della macchina che ne
deriva va necessariamente tenuta in considerazione con l’utilizzo del buffer
cinetico.
VDC
Blackout
2 ⋅ P0210
100 %
P1245
5%
P1245
⋅ 2 ⋅ P0210
100
Ristabilimento rete
Vdc_min
t
KIB attivo
r0056
Bit 15
1
0
t
IfI
f1
tb =
f2
tb
Figura 3-84
f1 - f 2
⋅ P1120
P1082
t
Buffer cinetico (controller Vdc_min)
Nel momento del ritorno della rete ricomincia l‘afflusso di energia da parte di
quest‘ultima e la frequenza di uscita dell‘apparecchio torna al valore di riferimento
impostato attraverso il generatore di rampa.
218
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3 Funzioni
NOTA
¾ In caso di discesa oltre la tensione minima nel circuito intermedio V DC_min
generato l‘allarme F0003 “Sottotensione” e il convertitore si disinserisce. La
soglia di disinserimento VDC_min dipende dal tipo di inverter / dalla tensione di
rete.
Tabella 3-34 Soglia di disinserimento per sottotensione del circuito intermedio
3.19
Tipo di inverter / Tensione di rete
Soglia di disinserimento VDC_min
1 AC 200 V – 240 V ± 10 %
215 V
3 AC 200 V – 240 V ± 10 %
215 V
3 AC 380 V – 480 V ± 10 %
430 V
3 AC 500 V – 600 V ± 10 %
530 V
Rampa di decelerazione posizionante
Campo parametri:
P0500
P2480 – r2489
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: Nelle applicazioni in cui è richiesto che, in caso di evento esterno (ad es. finecorsa
BERO), deve essere possibile percorrere un tratto residuo prima dell‘arresto si può
utilizzare la rampa di decelerazione posizionante (abilitazione con P0500).
Selezionando OFF1 in base all‘effettivo numero di giri / velocità il MICROMASTER
440 genera infatti una rampa di frenatura costante con la quale è possibile
arrestare/posizionare l‘azionamento (vedi Figura 3-85).
Motore
Cambio
f
s = P2488 =
OFF1
fOFF1
1
.. t
⋅f
2 OFF1 P2488
t
tP2488
Figura 3-85
Rampa di decelerazione posizionante
È necessario impostare il percorso residuo P2488 da percorrere in base al carico.
Per eseguire il calcolo del percorso residuo dal lato del carico è necessario
parametrizzare gli effettivi dati meccanici dell‘asse (rapporto del riduttore, asse
lineare o rotante) attraverso i parametri corrispondenti (vedi Figura 3-86).
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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219
3 Funzioni
Edizione 10/06
Struttura
Parametri
slin
Ü=
Carico
Motore
z
z = martinello a vite =
Ü
P2481
P2482
Numero giri
1 [unità]
= P2484
n Carico
Carico
nMotore
Motore
=
Cambio
lin
rot
Giri motore
Giri di carico
Cambio
s rot
Ü=
Giri motore
Giri di carico
=
P2481
P2482
Ü
nMotore
Figura 3-86
n Carico
Asse lineare o rotante
Con questi dati il MICROMASTER 440 calcola il rapporto tra il percorso da
percorrere e la rotazione del motore e può quindi tenere presente il movimento dal
lato del carico.
NOTA
¾ Grazie all‘abilitazione della rampa di decelerazione posizionante per mezzo del
parametro P0500 = 3 viene reimpostata implicitamente la modalità di
regolazione P1300 in base al parametro P0205, come descritto di seguito:
a) P0205 = 0 → P1300 = 0
b) P0205 = 1 → P1300 = 2
Questa variazione può essere di nuovo rimossa modificando il parametro
P1300 dopo l‘abilitazione della rampa di decelerazione posizionante.
220
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.20
Sorveglianze / Messaggi
3.20.1
Sorceglianze generiche / Messaggi
3 Funzioni
Campo parametri:
P2150 – P2180
r0052, r0053, r2197, r2198
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: FP4100, FP4110
All‘interno del MICROMASTER sono presenti numerose sorveglianze / messaggi
che possono essere utilizzati per controllare i processi. Tale controllo può avvenire
sia con metodi interni al convertitore, sia anche con un controllo esterno (ad es.
PLC). Grazie alla tecnologia BICO è possibile utilizzare per il controllo esterno sia i
collegamenti interni al convertitore (vedi Paragrafo 3.1.2.3), sia anche la emissione
dei segnali (vedi Paragrafo 3.6.2 o 3.7).
Lo stato delle singole sorveglianze / messaggi viene visualizzato dai seguenti
parametri CO/BO:
¾ r0019
CO/BO: parola di controllo BOP
¾ r0050
CO/BO: gruppo dati comando attivo
¾ r0052
CO/BO: parola di stato attiva 1
¾ r0053
CO/BO: parola di stato attiva 2
¾ r0054
CO/BO: parola di controllo attiva 1
¾ r0055
CO/BO: parola controllo aggiuntiva
¾ r0056
CO/BO: parola di stato attiva – regolazione motore
¾ r0403
CO/BO: parola di stato dell’encoder
¾ r0722
CO/BO: stato degli ingressi digitali
¾ r0747
CO/BO: stato delle uscite digitali
¾ r1407
CO/BO: stato 2 – regolazione motore
¾ r2197
CO/BO: messaggi 1
¾ r2198
CO/BO: messaggi 2
Le sorveglianze/messaggi utilizzati frequentemente inclusi i numeri dei parametri o
bit sono rappresentati nella tabella seguente).
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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221
3 Funzioni
Edizione 10/06
Tabella 3-35 Estratto parziale delle sorveglianze / messaggi
Funzioni / Stati
Numero parametro / bit
Diagramma funzionale
Pronto all’inserzione
52.0
-
Azionamento pronto
52.1
-
Azionamento in funzione
52.2
-
Guasto attivo
52.3
-
OFF2 attivo
52.4
-
OFF3 attivo
52.5
-
Blocco inserzione attivo
52.6
-
Segnalazione attiva
52.7
-
Scostamento valore rif./ attuale
52.8
-
Comando da PLC (controllo PZD)
52.9
-
Frequenza max. raggiunta
52.A
-
Messaggio: Limite di corrente motore
52.B
-
Freno stazionamento motore (MHB) attivo
52.C
-
Sovraccarico motore
52.D
-
Senso di rotazione destrorso motore
52.E
-
Sovraccarico inverter
52.F
-
Frenatura in c.c. attiva
53.0
-
Fine accelerazione /decelerazione
53.9
-
Uscita PID R2294 == P2292 (PID_min)
53.A
FP5100
Uscita PID R2294 == P2291 (PID_max)
53.B
FP5100
Caricare blocco dati 0 da AOP
53.E
-
Caricare blocco dati 0 da AOP
53.F
-
|f_act| > P1080 (f_min)
53.2 2197.0
FP4100
|f_act| <= P2155 (f_1)
53.5 2197.1
FP4110
|f_act| > P2155 (f_1)
53.4 2197.2
FP4110
2197.3
FP4110
f_act >= valore di riferimento (f_set)
53.6 2197.4
-
|f_act| >= P2167 (f_off)
53.1 2197.5
FP4100
|f_act| > P1082 (f_max)
2197.6
-
f_act == valore rif. (f_set)
2197.7
FP4110
f_act > zero
222
i_act r0068 >= P2170
53.3 2197.8
FP4100
Vdc_act non filtr. < P2172
53.7 2197.9
FP4110
Vdc_act non filtr.> P2172
53.8 2197.A
FP4110
Marcia a vuoto
2197.B
-
|f_act| <= P2157 (f_2)
2198.0
-
|f_act| > P2157 (f_2)
2198.1
-
|f_act| <= P2159 (f_3)
2198.2
-
|f_act| > P2159 (f_3)
2198.3
-
|f_set| < P2161 (f_min_set)
2198.4
-
f_set > 0
2198.5
-
Motore bloccato
2198.6
-
Motore in stallo
2198.7
-
|i_act r0068| < P2170
2198.8
FP4100
|m_act| > P2174 & valore riferim. raggiunto
2198.9
-
|m_act| > P2174
2198.A
-
Sorveglianza coppia di carico: Pericolo
2198.B
-
Sorveglianza coppia di carico: Errori
2198.C
-
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.20.2
3 Funzioni
Sorveglianza coppia di carico
Campo parametri:
P2181
P2182 – P2192
r2198
Segnalazioni
A0952
Allarmi
F0452
Numero dello schema funzionale: Questa funzione consente la
sorveglianza della trasmissione delle
forze tra motore e macchina
operatrice. Le applicazioni tipiche
Albero
sono ad es. le cinghie trapezoidali,
motore
cinghie piane o catene, che
Albero
avvolgono le pulegge o i rocchetti
di rinvio
degli alberi motore o degli alberi
primari e quindi trasmettono velocità e
Figura 3-87 Trasmissione ad albero con
forze periferiche (vedi Figura 3-87).
cinghie piane
La sorveglianza della coppia di carico
può determinare sia il blocco della
macchina operatrice sia l’interruzione della trasmissione delle forze.
Nella sorveglianza della coppia di carico la curva attuale della frequenza / coppia
viene confrontata con la curva della frequenza / coppia programmata (vedi P2182
– P2190). Se il valore attuale si trova al di fuori del range di tolleranza programmato viene generato un messaggio di allarme A0952 oppure di errore F0452 in
base al parametro P2181. Può verificarsi un ritardo nella generazione del
messaggio di allarme o di errore, determinato dal parametro P2192; in tal modo si
evitano i falsi allarmi che potrebbero essere prodotti da brevi stati di transizione
(vedi Figura 3-88).
P1082
Coppia [Nm]
P2189
P2190
P2187
Frequenza
[Hz]
P2188
P2185
P2186
P2182
Frequenza
P2184 [Hz]
P2183
r2198 1
Bit 11 0
A0952
P2192
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t
P2192
223
3 Funzioni
Edizione 10/06
Figura 3-88
Sorveglianza della coppia di carico (P2181 = 1)
Il range di tolleranza frequenza/coppia è definito dalla banda in grigio nella Figura
3-89. Tale banda è determinata dai valori di frequenza P2182 – P2184, che
comprendono la frequenza max. P1082 e i valori limite della coppia P2186 –
P2189. Fissando tali valori è necessario tenere presente che essi prevedono una
certa tolleranza corrispondente all‘applicazione, all‘interno della quale devono
poter variare i valori della coppia.
|Coppia| [Nm]
P1080
Frequenza minima
P1082
Frequenza massima
2189
oglia superiore di coppia 3
P2190
Soglia inferiore di coppia 3
2187
oglia superiore di coppia 2
P2188
Soglia inferiore di coppia 2
2185
oglia superiore di coppia 1
P2186
Soglia inferiore di coppia 1
|Frequenza|
[Hz]
P2183
P2182
P2184
Soglia frequenza 2 cinghia
Soglia frequenza 1 cinghia
Soglia frequenza 3 cinghia
Zone marginali
Sorveglianza disattivata
Figura 3-89
224
Curva di inviluppo
Sorveglianza attiva
Range di tolleranza frequenza/coppia
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Messa in servizio
1. Per determinare la posizione della fascia di tolleranza occorre definire varie
curve caratteristiche in funzione della sorveglianza desiderata della coppia di
carico (P2181). È possibile distinguere i seguenti casi:
a) P2181 = 1 / 4
Sorveglianza della coppia di carico per rilevare la rottura di una cinghia,
ossia: in caso di anomalia la coppia di carico corrente si trova al di sotto
della fascia di tolleranza ammessa. A questo scopo è necessario
determinare la curva caratteristica della coppia di carico con il carico
minimo ammesso.
|Coppia| [Nm]
Caratteristica
carico nominale
P2185+P2187+P2189
P2190
Caratteristica di
carica min. ammes
P2188
P2186
P2182 P2183 P2184
Figura 3-90
|Frequenza|
[Hz]
Curva caratteristica della coppia di carico con il carico minimo
ammesso
b) P2181 = 2 / 5
Sorveglianza della coppia di carico come protezione del blocco, ossia: in
caso di anomalia la coppia attuale di carico si trova sopra la fascia di
tolleranza ammessa. A questo scopo è necessario determinare la curva
caratteristica della coppia di carico con il carico massimo ammissibile.
|Coppia| [Nm]
P2185
Caratteristica di
carica max. ammessa
P2187
P2189
Caratteristica
carico nominale
P2186+P2188+P2190
P2182
Figura 3-91
P2183
|Frequenza|
[Hz]
P2184
Curva caratteristica della coppia di carico con il carico massimo
ammesso
c) P2181 = 3 / 6
Sorveglianza della coppia di carico per rilevare l'azionamento bloccato o la
rottura di una cinghia, ossia: in caso di anomalia la coppia di carico si trova
sopra o sotto la fascia di tolleranza ammessa. A questo scopo è necessario
determinare la curva caratteristica della coppia di carico con il carico
minimo e massimo ammesso.
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3 Funzioni
Edizione 10/06
|Coppia| [Nm]
Caratteristica di
carica max. ammessa
P2185+P2187+P2189
Caratteristica
carico nominale
P2186+P2188+P2190
Caratteristica di
carica min. ammessa
P2182
Figura 3-92
P2183
|Frequenza|
[Hz]
P2184
Curva caratteristica della coppia di carico con il carico minimo e
massimo ammesso
2. La curva caratteristica ammessa della coppia di carico deve essere definita
nell'area di lavoro dell'impianto. Questa curva caratteristica può essere definita
come segue:
a) Calcolo teorico
Il presupposto è che la curva caratteristica della coppia di carico nell'area di
lavoro sia precedentemente nota. Nella pratica, ciò non accade spesso. In
particolare risulta molto difficile calcolare in anticipo i fattori meccanici
soggetti a variazioni.
b) Calcolo pratico
La curva caratteristica della coppia di carico viene direttamente determinata
sull'impianto tramite un "procedimento Teach-In". L'area di lavoro viene
attraversata gradualmente leggendo di volta in volta la coppia di valori a
regime (funzionamento stazionario) composta dalla frequenza di uscita
r0021 e dalla coppia corrente r0031. Se necessario, il processo va eseguito
per entrambi i sensi di rotazione.
3. Fissando i tre punti di appoggio viene stabilita la posizione della fascia di
tolleranza (P2182 - P2190).
4. Per impedire l'attivazione accidentale della sorveglianza della coppia, occorre
escludere gli stati dinamici tramite il tempo di ritardo P2192. Come regola di
base deve valere P2192 > P1120.
Nota
¾ La sorveglianza della coppia di carico è attiva in tutti i 4 quadranti
¾ Se non fosse possibile determinare la caratteristica minima e massima
sull'azionamento in funzione, la si dovrà ricavare per il funzionamento con
carico nominale. Tenendo conto delle tolleranze si potrà allora calcolare la
caratteristica di carico massima o minima (ad es. quella massima si ottiene dal
120% di quella con carico nominale).
¾ Se è necessario sorvegliare solo un determinato campo di frequenza, è
sufficiente rilevare la caratteristica di carico tra le soglie di frequenza della curva
di inviluppo (P2182, P2184).
¾ Se è generalmente consentito solo un senso di rotazione dell'azionamento, la
caratteristica di carico va determinata solo per il senso di rotazione ammesso.
¾ La caratteristica di carico o la curva di inviluppo rilevata va rappresentata in un
diagramma frequenza/copia, ad es. in Microsoft Excel.
226
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Edizione 10/06
3.21
3 Funzioni
Protezione termica del motore e reazioni ai
sovraccarichi
Campo parametri:
P0601 – P0640
P0344
P0350 – P0360
r0035
Segnalazioni
A0511
Allarmi
F0011, F0015
Numero dello schema funzionale: Il MICROMASTER 440 offre un criterio omogeneo completamente nuovo di
protezione termica del motore. Esiste una vasta gamma di possibilità per
proteggere efficacemente il motore senza compromettere la resa. Il principio del
criterio consiste nel riconoscimento degli stati termici critici, nella loro segnalazione
e nell'attivazione delle opportune reazioni. La reazione a stati critici rende possibile
un funzionamento al limite della potenza evitando, in ogni caso, l'immediata
disinserzione.
Caratteristiche
Il principio di protezione (vedi Figura 3-93) si distingue, in particolare, per le
seguenti caratteristiche:
¾ La protezione può essere attivata efficacemente anche in assenza di sensore
termico (P0601=0). Le temperature nei diversi punti del motore vengono
determinate indirettamente mediante un modello termico.
¾ Esiste la possibilità di elaborazione di valutare dei sensori termici. Ne consegue
il vantaggio in caso di interruzione di rete di avere subito a disposizione le
esatte temperature di avviamento. Possono essere collegati e valutati sia
sensori PTC (P0601 = 1) sia sensori KTY84 (P0601 = 2)(vedi capitolo 3.21.2).
¾ In caso di utilizzo di un sensore KTY84 è possibile impostare i parametri del
convertitore in modo da riconoscere la rottura del filo del sensore o del suo
corto circuito F0015 e commutare automaticamente al modello termico. In
questo modo il convertitore non viene disattivato ed è possibile continuare la
marcia.
¾ Soglie di allarme termico P0604 (Default: 130 °C) selezionabili per
funzionamento con il modello termico o sensore KTY84. La disinserzione o la
riduzione di corrente viene effettuata in relazione a P0610 ad un valore di
P0604 + 10%.
¾ Reazioni P0610 selezionabili che devono essere attivate in caso di
superamento della soglia di allarme per evitare il sovraccarico.
¾ La protezione del motore è concepita in modo completamente indipendente
dalla protezione del convertitore. Le soglie di allarme e le reazioni per la
protezione del convertitore sono dotate di parametri separati.
¾ Il modello tiene conto di diversi record di dati. Il modello viene calcolato
separatamente per ogni record affinché, nella commutazione fra differenti
motori si tenga conto dei relativi motori non attivi (alimentati).
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227
3 Funzioni
Edizione 10/06
Fallo
F0015
P0601 = 2
5V
T1 = 4 s
Rilev.
perdita
segnale
ADC
0
1
2
PTC
KTY
&
No sensore
PTC
KTY
1
0
r0035
ϑ
P0601
r0052
Bit13
V
1
≥1
Motore
i2t
reaz.
temp
P0610
0
Dati circ. equiv.
Perdite potenza
PV,mot
Modello
termico
motore
r0631
P0604
r0632
r0633
Figura 3-93
Protezione termica del motore
Classi termiche
Nella tecnica di movimentazione i problemi connessi al riscaldamento sono
fondamentali per il dimensionamento delle macchine ad azionamento elettrico. I
diversi materiali utilizzati nella costruzione dei motori elettrici hanno differenti limiti
termici. A seconda del materiale isolante utilizzato si applica la differente classe
termica (vedi targhetta del motore) con specifiche temperature limite. La Tabella 321 mostra un estratto da IEC85.
Estratto da IEC 85
Classe di isolamento
Temperatura Max
Y
90 °C
A
105 °C
E
120 °C
B
130 °C
F
155 °C
H
180 °C
Tabella 3-36 Classi termiche
Per il modello termico oppure per il sensore KTY84 occorre calcolare il relativo
valore ( ϑwarn e inserirlo nel parametro P0604 (soglie di allarme termico, default:
130 °C). Vale:
P0604 = ϑwarn =
228
ϑ
trip
1. 1
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Edizione 10/06
3.21.1
3 Funzioni
Modello termico del motore
I dati necessari per il modello termico del motore sono stimati in base ai dati della
targhetta (vedi 3.5.2) inseriti durante la messa in servizio rapida) e consentono il
funzionamento sicuro e regolare dei motori standard Siemens. Per i motori di altri
costruttori è eventualmente necessario l'adattamento della parametrizzazione.
Dopo la messa in servizio rapida si raccomanda in linea di massima di eseguire
l'identificazione automatica dei dati del motore durante la quale vengono rilevati i
dati elettrici dello schema. Ciò permette di ottenere un calcolo più preciso del
bilancio termico all'interno del motore e che avrà un effetto positivo sulla precisione
del modello termico del motore.
Esempio:
Una resistenza statorica parametrizzata più elevata indicherebbe nel modello un
bilancio termico più elevato di quello rilevato sulla macchina reale e una
temperatura del motore calcolata in eccesso.
Se per l'ottimizzazione termica del modello si dovessero rendere necessari
adeguamenti, dovrà essere, innanzitutto, controllata la congruità del peso del
motore (P0344). Nella maggior parte dei casi il peso del motore risulta fra i dati del
catalogo del costruttore del motore. E' possibile ottenere ulteriori ottimizzazioni per
il nucleo dello statore P0626, per l'avvolgimento dello statore P0627 e per il rotore
P0628 mediante adattamento delle sovratemperature standard. Le
sovratemperature standard rappresentano le differenze stazionarie di temperatura
durante il funzionamento nominale previste rispetto all'ambiente e vengono
utilizzate per stimare le resistenze termiche. Normalmente le sovratemperature non
sono incluse nel catalogo.
Un altro importante parametro che influenza la precisione del modello è costituito
dalla temperatura ambiente P0625.
NOTA
¾ Oltre alla protezione termica del motore, la temperatura del motore interviene
nell'adattamento dei dati del circuito equivalente del motore. Questo
adattamento ha un'influenza fondamentale sulla stabilità della regolazione
vettoriale in particolare in caso di grande carico termico del motore.
¾ Quando si attiva la tensione di rete, a seconda se il sensore KTY è presente o
meno, il modello di temperatura del motore viene inizializzato con la
temperatura ambiente del convertitore P0625 memorizzata nel convertitore o
con la temperatura attuale del motore.
¾ Se il convertitore viene alimentato continuamente con una tensione 24 V
esterna, la temperatura del motore viene raggiunta tramite la costante di tempo
della temperatura del motore anche con la tensione di rete disinserita.
¾ Un grande carico termico e una disinserzione/inserzione frequente della
tensione di rete richiede per la regolazione vettoriale
¾ l'uso del sensore KTY84 oppure
¾ il collegamento all'alimentazione di tensione 24 V esterna.
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229
3 Funzioni
3.21.2
Edizione 10/06
Sensore termico
In caso di funzionamento con numero di
giri inferiore a quello nominale l'effetto
raffreddante del ventilatore posto
sull'albero motore risulta ridotto. Di
conseguenza, per la maggior parte dei
motori è necessaria una riduzione di
PTC/
potenza per il funzionamento continuo a
KTY
basse frequenze. In queste condizioni
la protezione del motore contro le
sovratemperature è garantita solo se è
montato sul motore un sensore termico
(sensore PTC o KTY84) e collegato ai
morsetti di comando 14 e 15 del
Figura 3-94
MICROMASTER 440 (vedi Figura 3-94)
oppure se è stato determinato il
modello termico del motore (vedi capitolo 3.21.1).
5V
574 Ω
Kl. 14
A
D
Kl. 15
Connessione del sensore
termico al MICROMASTER
NOTA
Per evitare infiltrazioni EMC nell’elettronica del convertitore ed eventuali avarie,
non è consentito utilizzare eventuali conduttori liberi del cavo motore, per il
collegamento del sensore di temperatura .
Il sensore di temperatura deve essere collegato al convertitore con un cavo
separato (possibilmente schermato).
230
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
3 Funzioni
Con sensore termico PTC (P0601 = 1)
Il PTC viene collegato ai morsetti di
comando 14 e 15 del MICROMASTER
440. La sorveglianza PTC viene attivata
mediante l'impostazione del parametro
P0601 = 1. Se il valore di resistenza sui
morsetti è inferiore a 1500 Ω, non viene
generato alcun allarme o errore. In caso
di superamento di tale valore il
convertitore da prima segnala un
allarme A0511 e, successivamente,
l'errore F0011. In questo caso, il valore
di resistenza al quale interviene non è
inferiore a 1000 Ω e non superiore a
2000 Ω.
Soglie di intervento:
4,0 V
3,8 V
0→1
1→0
Figura 3-95
Caratteristica PTC per
motori 1LG- / 1LA
Con sensore termico KTY84 (P0601 = 2)
Il sensore KTY84 deve essere allacciato in
modo tale che il diodo sia polarizzato in
direzione di conduzione. Ciò significa che
l'anodo deve essere allacciato al morsetto
14 e il catodo al morsetto 15. Se viene
attivata la funzione di sorveglianza termica
con impostazione P0601 = 2 la
temperatura del sensore (quindi quella
dell'avvolgimento del motore) deve essere
inserita nel parametro r0035 (vedi Figura
3-93). La temperatura di soglia (ϑtrip (vedi
Tabella 3-36) del motore può essere
impostata solo attraverso la soglia di
preallarme sovratemperatura del motore
ϑwarn (parametro P0604) (impostazione di
fabbrica 130 °C). Perciò vale:
Figura 3-96
P0604 = ϑwarn =
ϑ
trip
Caratteristica KTY84 per
motori 1LG- / 1LA
1. 1
Interruzione oppure corto circuito
Se viene interrotto il circuito fra inverter e sensore PTC o KTY84 oppure se si
verifica un corto circuito, il convertitore viene disattivato e appare il messaggio di
errore F0015.
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231
3 Funzioni
Edizione 10/06
3.22
Protezione della parte di potenza
3.22.1
Sorveglianza generica di sovraccarico
Campo parametri:
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale:
P0640, r0067, r1242, P0210
A0501, A0502, A0503
F0001, F0002, F0003, F0020
-
Analogamente alla protezione del motore, il MICROMASTER è dotato di ampia
protezione dei componenti di potenza. Anche questa protezione è suddivisa in due
gradi:
¾ Allarme e reazione
¾ Errore e disattivazione
Questo principio consente un'alta utilizzazione dei componenti di potenza senza
che intervenga subito il convertitore. La sorveglianza delle parti di potenza avviene
nel seguente modo:
Tabella 3-37 Protezione generale dei componenti di potenza
Sovracorrente / cortocircuito
Sovratensione circuito intermedio
Allarme e reazione
Errore e disattivazione
Imax regolatore con V/f
A0501
r0056 Bit 09
r0056 Bit 13
(vedi capitolo 3.23.1.2)
Regolatore di corrente con
SLVC / VC
--r0056 Bit 09
r1407 Bit 08
r1407 Bit 09
F0001
Vdc_max regolatore
F0002
A0502
(vedi capitolo 3.18.1)
Sottotensione circuito intermedio
Rilevamento caduta di rete-fasi
(vedi P0291)
Vdc_min regolatore
A0503
(vedi capitolo )
F0003
---
F0020
Le soglie di sorveglianza per la colonna a destra della tabella sopra indicata sono
impostate in modo stabile nel convertitore e non possono essere modificate
dall'utilizzatore, mentre ciò è possibile per ottimizzare le soglie della colonna
“Allarme e reazione". La preimpostazione di tali valori è dimensionata in modo da
evitare l'intervento della soglia “Errori e disattivazione".
232
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.22.2
3 Funzioni
Sorveglianze termiche e reazioni ai sovraccarichi
Campo parametri:
P0290 – P0294
r0036 – r0037
Segnalazioni
A0504, A0505
Allarmi
F0004, F0005, F0012, F0020, F0022
Numero dello schema funzionale: Analogamente alla protezione del motore, anche per la sorveglianza termica delle
parti di potenza è essenziale il rilevamento degli stati critici. All'utilizzatore vengono
fornite possibilità di reazione parametrizzabili che permettono di continuare
l'esercizio al limite della potenza ed evitare l'immediata disinserzione. Le possibilità
di parametrizzare riguardano però solo interventi al di sotto delle soglie di
spegnimento che non possono essere modificate dall'utilizzatore.
Il MICROMASTER 400 mette a disposizione le seguenti sorveglianze termiche:
¾ Sorveglianza i2t
La sorveglianza i2t protegge quei componenti che, paragonati ai semiconduttori,
presentano una rilevante costante di tempo termica. Se l'utilizzazione del
convertitore r0036 indica un valore superiore al 100% (utilizzazione in % riferito
al funzionamento nominale) siamo in presenza di sovraccarico in riferimento a
i2t.
¾ Temperatura del corpo di raffreddamento
Sorveglianza della temperatura del corpo di raffreddamento r0037[0] del
semiconduttore di potenza (IGBT).
¾ Temperatura chip
Fra lo strato di sbarramento dell'IGBT e il corpo di raffreddamento possono
verificarsi notevoli differenze di temperatura. Queste differenze vengono
considerate e sorvegliate dalla temperatura del chip r0037[1].
In caso di sovraccarico di una di queste tre sorveglianze si ha inizialmente una
segnalazione. Le soglie di allarme P0294 (controllo i2t-) oppure P0292 (controllo
della temperatura del corpo di raffreddamento o della temperatura del chip)
possono essere parametrizzate in modo relativo rispetto ai valori di disinserzione.
Esempio
La soglia di allarme P0292 per la sorveglianza termica (temperatura chip / corpo di
raffreddamento) è stata impostata in fabbrica a 15 °C. Ciò significa che, raggiunti
15 °C al di sotto della soglia di disinserzione, viene attivato la segnalazione A0504.
Contemporaneamente all'allarme hanno inizio le reazioni parametrati attraverso
P0290. Si possono avere le seguenti reazioni:
¾ Riduzione della frequenza degli impulsi (P0290 = 2, 3)
Questo è un metodo molto efficace per ridurre la dissipazione termica nella
parte di potenza, visto che la dissipazione termica di cui sopra rappresenta una
quota molto alta di quella globale. In molti casi applicativi può essere tollerata
una riduzione transitoria della frequenza degli impulsi a favore del
mantenimento del processo.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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233
3 Funzioni
Edizione 10/06
Svantaggi
Con la riduzione della frequenza degli impulsi si incrementa l'ondulazione della
corrente che può comportare un aumento del picco di coppia sull'albero motore
(con piccoli momenti di inerzia) e un accrescimento del livello di rumorosità.
Dato che il tempo di scansione della regolazione della corrente resta costante,
la riduzione della frequenza impulsi non influisce sulla dinamica del circuito di
regolazione della corrente.
¾ Riduzione della frequenza di uscita (P0290 = 0,2)
Questa variante risulta vantaggiosa in caso non fosse gradita una riduzione
della frequenza degli impulsi oppure se la frequenza degli impulsi fosse già
impostata sul grado più basso. Inoltre, il carico dovrebbe avere la caratteristica
del tipo ventilatore, cioè la caratteristica di coppia quadratica al decrescere del
numero di giri. La riduzione della frequenza di uscita causa così una marcata
diminuzione della corrente di uscita del convertitore, comportando allo stesso
tempo una riduzione della dissipazione termica nella parte di potenza.
¾ Senza riduzione (P0290 = 1)
Si dovrebbe scegliere questa opzione nel caso in cui non può essere preso in
considerazione né una riduzione della frequenza degli impulsi né una
diminuzione della corrente in uscita. Il convertitore non modifica il suo punto di
lavoro dopo il superamento della soglia di segnalazione, in modo che
l'azionamento potrà proseguire fino al raggiungimento dei valori di
disinserzione. Dopo aver raggiunto la soglia di disinserzione il convertitore si
disattiva con il segnale di guasto F0004. I tempi utili fino alla disattivazione non
sono, però, definiti; essi dipendono dall'entità del sovraccarico. Modificabile è
solamente la soglia di disinserzione in modo da anticipare l'allarme e,
eventualmente, intervenire dall'esterno nel processo di movimentazione (per
esempio riduzione del carico, abbassamento della temperatura ambiente).
NOTA
¾ L'eventuale guasto del ventilatore del convertitore viene rilevato indirettamente
mediante misura della temperatura del corpo di raffreddamento.
¾ Viene inoltre sorvegliata la rottura del cavo oppure il corto circuito del/dei
sensore/i termico/termici.
234
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
3.23
3 Funzioni
Procedimenti di comando e regolazione
Per gli azionamenti a inverter con macchine asincrone e sincrone esistono vari
metodi di comando / regolazione della velocità o della coppia. Questi metodi
possono essere suddivisi come segue:
¾ Comando con caratteristica V/f (abbreviato: comando V/f)
¾ Regolazione orientata al campo (abbreviato: regolazione vettoriale)
I metodi di regolazione orientati al campo - chiamati anche regolazione vettoriale possono essere, a loro volta, suddivisi in due gruppi:
¾ Regolazione vettoriale senza retroazione di velocità (regolazione vettoriale
senza sensori (SLVC))
¾ Regolazione vettoriale con retroazione di velocità (regolazione
vettoriale (VC))
Le caratteristiche di differenziazione trovano la loro motivazione sia nella qualità
della regolazione sia nella complessità dei procedimenti che, a loro volta, risultano
dalle esigenze delle singole applicazioni. Per applicazioni semplici (per esempio
pompe o ventilatori) viene prevalentemente utilizzato il controllo V/f. La regolazione
vettoriale viene utilizzata in particolare per applicazioni impegnative (per esempio
avvolgitori) per le quali è richiesto un buon comportamento di comando o di
regolazione in riferimento al numero di giri o alla coppia. Nel caso che ciò sia
richiesto anche nel campo da 0 a ca. 1 Hz oppure se la precisione del numero di
giri/coppia senza trasduttore sia insufficiente, si utilizza la regolazione vettoriale
con retroazione di velocità.
3.23.1
Controllo V/f
Campo parametri:
P1300
P1310 – P1350
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: FP6100
La soluzione più semplice per un processo di controllo è la caratteristica V/f. In
questo caso la tensione dello statore della macchina asincrona o sincrona è
comandata in modo proporzionale alla frequenza dello statore. Questo processo si
è rivelato efficace in una larga gamma di applicazioni “semplici" quali:
¾ pompe, ventilatori
¾ azionamenti di nastri
o processi simili.
L'obiettivo del controllo V/f è il mantenimento costante del flusso Φ nel motore. In
questo caso il flusso è proporzionale alla corrente di magnetizzazione Iµ oppure al
rapporto fra tensione U e frequenza f.
Φ ~ Iµ ~ V/f
La coppia M sviluppata dalle macchine asincrone è, a sua volta, proporzionale al
prodotto di flusso e corrente (più precisamente al prodotto vettoriale Φ x I).
M~ Φ∗I
Per sviluppare con una data corrente più coppia possibile, la macchina dovrà
lavorare con un flusso costante e più grande possibile. Per mantenere costante il
flusso Φ è necessario, al variare della frequenza f, modificare in proporzione anche
la tensione U per far scorrere una corrente di magnetizzazione Iµ costante. Da
questi principi deriva il comando con controllo V/f.
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U, M, P, Φ
U, P
Punto nominale
del motore
Mn, Φn
U, P
Campo di
regolazione tensione
Figura 3-97
M, Φ
Range di
regolazione di campo
fn
fmax
f
Campo di funzionamento e curve delle caratteristiche del motore asincrono
con alimentazione tramite inverter
La caratteristica V/f dispone di diverse configurazioni rappresentate nella Tabella
3-38.
Tabella 3-38 Caratteristica V/f (parametro P1300)
Valori
parametri
ci
0
Significato
Utilizzo/caratteristica
Caratteristic
a lineare
Caso standard
V
Vn
P1300 = 0
0
1
FCC
2
Caratteristic
a quadra
f
Caratteristica che compensa la caduta di tensione dovuta alla resistenza
dello statore in caso di carichi statici o dinamici (flux current control FCC).
Ciò va considerato in particolare per motori piccoli, dato che presentano
una resistenza dello statore relativamente alta.
Caratteristica che tiene conto
dell'andamento della coppia della
macchina operatrice (ad es.
ventilatore/pompa)
a) Caratteristica quadratica
2
(caratteristica f )
b) Risparmio energetico dato che
la tensione bassa comporta
anche flussi e perdite più
contenute
V
Vn
P1300 = 2
0
236
fn
fn
f
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3 Funzioni
3
Caratteristica programmabile
Caratteristica che tiene conto
dell'andamento della coppia del
motore/macchina operatrice (ad
es. motore sincrono).
V
Vmax
r0071
Vn
P0304
P1300 = 3
P1325
P1323
P1321
P1310
f0
0 Hz
3.23.1.1
f2
f1
P1320 P1322
f3
fn
P1324 P0310
fmax
P1082
f
5
AdeguaCaratteristica che tiene conto delle particolarità tecnologiche
mento alla dell'applicazione (ad es. applicazioni tessili),
applicazione a) in cui la limitazione di corrente (regolatore Imax) influisce
solo sulla tensione in uscita oppure
b) mediante blocco della compensazione dello scorrimento
6
Adeguamento Caratteristica che tiene conto delle particolarità tecnologiche
alla
dell'applicazione (ad es. applicazioni tessili),
applicazione a) in cui la limitazione di corrente (regolatore Imax) influisce
con FCC
solo sulla tensione in uscita oppure
b) con blocco della compensazione dello scorrimento
19
Impostazione La tensione in uscita del convertitore può essere impostata dall'utilizzatore
indipendente indipendentemente dalla frequenza mediante il parametro BICO P1330
tensione
attraverso l'interfaccia (ad es. ingresso analogico → P1330 = 755)
Aumento della tensione
Campo parametri:
P1310, P1311, P1312
r0056 Bit 05
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: FP6100
Le caratteristiche V/f forniscono con frequenze di uscita basse solo una bassa
tensione di uscita. Inoltre, con basse frequenze devono essere tenute in
considerazione le resistenze ohmiche dell'avvolgimento dello statore che vengono
trascurate nella determinazione del flusso della macchina in 3.23.1. Perciò, la
tensione di uscita può risultare troppo bassa per
¾ realizzare la magnetizzazione del motore asincrono,
¾ mantenere il carico,
¾ le cadute di tensione del sistema (perdite ohmiche nelle resistenze
dell'avvolgimento) oppure
¾ procurare un coppia di spunto/di accelerazione/di frenata.
Con il MICROMASTER è possibile aumentare la tensione di uscita mediante i
seguenti parametri (vedi Tabella 3-39):
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3 Funzioni
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Tabella 3-39 Aumento della tensione
Parametri
P1310
Aumento della tensione
Spiegazione
Aumento della tensione
costante
L'aumento della tensione agisce sull'intero campo di
frequenza con diminuzione continua del valore verso
le alte frequenze
V
V/f lineare
Vmax
Vn
(P0304)
e
ion
ns
Te
V attualeBoost
VContBoost,100
VContBoost,50
0
P1311
Aumento della tensione in
accelerazione/frenatura
us
a
cit
e
al
m 0)
or 0 =
n
f 0
V/ 13
(P
fBoost,end
(P1316)
fn
(P0310)
f
f max
(P1082)
L'aumento di tensione agisce solo in accelerazione
/frenatura
V/f lineare
V
Vmax
Vn
(P0304)
io
ns
Te
V attualeBoost
VAccBoost,100
ne
a
cit
us
ale )
m
or = 0
fn 0
V/ 130
(P
VAccBoost,50
0
P1312
Aumento della tensione
durante l'avviamento
fn
(P0310)
fBoost,end
(P1316)
f
fmax
(P1082)
L'aumento di tensione è attivo solo durante la 1°
accelerazione (da fermo)
V
V/f lineare
Vmax
Vn
(P0304)
V attuale
VStartBoost,100
Boost
n
Te
s io
ne
us
c it
a
a le )
m
or = 0
fn 0
V / 130
(P
VStartBoost,50
0
fBoost,end
(P1316)
fn
(P0310)
fmax
(P1082)
f
NOTA
¾ In particolare, in caso di frequenze basse il motore viene ulteriormente
riscaldato (surriscaldamento del motore) a causa dell'aumento della tensione !
¾ Il valore della tensione a 0 Hz si determina dal prodotto della corrente nominale
del motore P0305, della resistenza dello statore P0350 e dei relativi parametri
per l'aumento della tensione P1310 - P 1312.
238
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3.23.1.2
3 Funzioni
Compensazione dello scorrimento
Campo parametri:
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale:
P1335
FP6100
Nel modo operativo con caratteristica V/f la frequenza del motore è sempre
inferiore della frequenza di scorrimento fs rispetto alla frequenza di uscita del
convertitore. In caso di aumento del carico (incremento del carico da M1 a M2) con
frequenza di uscita costante, si verifica l'aumento dello scorrimento s nel
funzionamento del motore, per cui si ha un abbassamento della frequenza (da f1 a
f2). Mediante la compensazione dello scorrimento P1335 è possibile compensare
tale comportamento della macchina asincrona. In questo caso si elimina la
riduzione dei numeri di giri mediante l'incremento della frequenza di uscita del
convertitore (vedi Figura 3-98).
Senza compensazione scorrimento
Con compensazione scorrimento
M
M
M2
M2
M1
M1
∆f
f
f2 f1
Figura 3-98
∆f
f2 f1
f
fout M2
fout M1
Compensazione dello scorrimento
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239
3 Funzioni
3.23.1.3
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Attenuazione della risonanza V/f
Campo parametri:
P1338
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
-
Con gli azionamenti a velocità variabile, nel campo di frequenza superiore
(> 20 Hz) si possono verificare delle risonanze che comportano un incremento
della rumorosità o il danneggiamento / distruzione della meccanica. Queste
risonanze si possono verificare con:
¾ motoriduttori
¾ motori a riluttanza
¾ motori di grossa taglia
(minore resistenza statorica → peggiore attenuazione elettrica)
Al contrario della funzione "frequenza di mascheramento" (vedere sezione 3.12.1
opp. parametri P1091 ... P1094), per la quale la frequenza di risonanza viene
attraversata il più velocemente possibile, con l’attenuazione della risonanza V/f
(parametro P1338) le risonanze vengono attenuate con la tecnica di regolazione. Il
vantaggio di questa funzione è che con questo tipo di attenuazione attiva è
possibile anche un funzionamento nel campo di risonanza.
L’attenuazione della risonanza V/f viene attivata e tarata con il parametro P1338.
Quest’ultimo rappresenta un fattore di amplificazione e costituisce una dimensione
per l’attenuazione della frequenza di risonanza. Gli oscillogrammi che seguono
(vedere Figura 3-99) mostrano l’effetto dell’attenuazione della risonanza
prendendo come esempio un motore a riluttanza con riduttore, in funzione delle
correnti di fase in uscita con una frequenza di uscita di 45 Hz.
Senza attenuazione di risonanza V/f (P1338 = 0)
Figura 3-99
240
Attenuazione di risonanza V/f attiva (P1338 = 1)
Effetto dell’attenuazione di risonanza V/f
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3.23.1.4
3 Funzioni
Controllo V/f con Flux Current Control (FCC)
Campo parametri:
Segnalazioni
Errore
Numero dello schema funzionale:
P1300, P1333
-
Per i MICROMASTER è stata sviluppata una misura
i Carico
i totale
avanzata della corrente che consente una determinazione
precisa della corrente di uscita in funzione della tensione del
motore. Questa misura assicura che la corrente di uscita
venga ripartita in una componente di carico ed una
componente di flusso. Questa ripartizione consente di
regolare il flusso del motore e di adattarlo o ottimizzarlo alle
i Flusso
relative condizioni.
Il funzionamento FCC viene attivato solo al superamento
della frequenza di start FCC P1333. La frequenza di start FCC P1333 viene
impostata come percentuale della frequenza nominale del motore P0310. Con una
frequenza nominale del motore di 50 Hz e l'impostazione di fabbrica di P1333 = 10
% ne consegue una frequenza di start FCC di 5 Hz. La frequenza di start FCC non
deve essere selezionata troppo bassa in quanto peggiorerebbe il comportamento
in regolazione e potrebbe causare oscillazioni o instabilità.
Il tipo di regolazione "V/f con FCC" (P1300 = 1) ha fornito ottimi risultati in diverse
applicazioni. Rispetto al controllo V/f standard possiede i seguenti vantaggi:
¾ maggiore rendimento del motore
¾ migliore risposta ai transitori
♦ → dinamica più elevata
♦ → migliore risposta alle variazioni di riferimento o in caso di anomalia
NOTA
Al contrario della regolazione vettoriale con / senza encoder di velocità (VC /
SLVC), nel caso della modalità operativa controllo V/f con FCC non è possibile
intervenire in modo mirato sulla coppia del motore. Perciò non è sempre possibile
impedire la perdita di sincronismo del motore anche in caso di "V/f con FCC".
Un ulteriore miglioramento del comportamento transitorio di assestamento o del
rendimento motore si può ottenere utilizzando la regolazione vettoriale con / senza
encoder di velocità rispetto al controllo V/f con FCC.
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3 Funzioni
3.23.1.5
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Limitazione di corrente (regolatore Imax)
Campo parametri:
P1340 – P1346
r0056 Bit 13
Segnalazioni
A0501
Allarmi
F0001
Numero dello schema funzionale: FP6100
Per evitare sovraccarichi il convertitore, nel modo operativo con caratteristica V/f, è
dotato di un regolatore di limitazione della corrente (regolatore Imax, vedi Figura
3-100). Questo regolatore protegge il convertitore o il motore da un sovraccarico
costante mediante abbassamento della frequenza di uscita del convertitore di fImax
(r1343) oppure della tensione di uscita del convertitore di UImax (r1344). Con tale
abbassamento il convertitore viene scaricato e protetto da danni permanenti.
Guad.smorz.ris.V/f T az.int.cont.Imax
0.000 ... 0.499 0.000 ... 50.000 [s]
P1340.D (0.000) P1346.D (0.300)
Kp
Tn
Temperatura motore
Temperatura convertitore
i2t convertitore
Fatt.sovrac.mot.%
10.0 ... 400.0 [%]
P0640.D (150.0)
Fatt.sovrac.mot.%
10.0 ... 400.0 [%]
P0640.D (150.0)
Riferimento regolatore
Imax−
r0067
CO: l.corr.us.real [A]
fI_max CO: u.fr.ctrl.Imax
r1343
+
Kp
Tn
UI_max CO: u.te.ctrl.Imax
r1344
Retroazione di corrente
r0068
CO: corr. uscita [A]
Guad.pr.ctrl. Imax T az.int.cont.Imax
0.000 ... 5.499 0.000 ... 50.000 [s]
P1345.D (0.250) P1346.D (0.300)
Figura 3-100 Regolatore Imax
NOTA
L'abbassamento della frequenza comporta uno sgravio del carico solo se il carico
diminuisce riducendo il numero di giri (ad es. caratteristica quadratica della
coppia/numero di giri della macchina operatrice).
242
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3.23.2
3 Funzioni
Regolazione vettoriale
La regolazione vettoriale orientata al campo (abbreviato: regolazione vettoriale)
permette una gestione di gran lunga migliore rispetto al controllo V/f. Il principio
della regolazione vettoriale si basa sul fatto che per un dato carico o per una
determinata coppia dovrà essere impostata una corrente necessaria a produrre il
flusso del motore per ottenere la relativa coppia. Volendo rappresentare in un
sistema di coordinate la corrente statorica rispetto al flusso statorico Φ, è possibile
la scomposizione in una componente di corrente id che crea il flusso e che si trova
in posizione parallela al flusso statorico e in una componente di corrente iq che
crea la coppia e che si trova in posizione ortogonale. Queste componenti sono
controllate nel regolatore di corrente ognuna con un regolatore PI sul valore di
riferimento e sono di uguale grandezza nel funzionamento stazionario.
Vettori di corrente in stato transitorio
Asse rotore
iS(t)
ω
iq
ω1
ib
id
Asse di flusso
imR
ωmR
Asse statore
ia
Figura 3-101 Diagramma dell’indicatore di corrente nello stato stazionario
In caso di stazionarietà la componente di corrente formante il campo id è
proporzionale al flusso Φ e la coppia è proporzionale al prodotto da id e iq.
M ~ Φ ∗ iq
Φ ~ id,stat
M ~ id ∗iq
La regolazione vettoriale possiede rispetto al controllo V/f i seguenti vantaggi:
¾ stabilità in caso di variazioni del carico e del valore di riferimento
¾ tempi brevi di regolazione in caso di variazioni del valore di riferimento
(→migliore comportamento di gestione)
¾ tempi brevi di regolazione in caso di variazioni del carico (→ migliore
comportamento al disturbo)
¾ accelerazione e frenatura possibile con una coppia max. impostabile
¾ protezione del motore e della macchina operatrice mediante limitatore di coppia
regolabile per funzione come motore e anche per funzione da generatore (vedi
capitolo 3.23.2.4)
¾ regolazione della coppia di azionamento e di frenatura indipendentemente dal
numero di giri
¾ coppia di mantenimento piena possibile con numero di giri 0
Questi vantaggi possono essere raggiunti già senza retroazione di velocità
La regolazione vettoriale può essere utilizzata con o senza trasduttore di velocità
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243
3 Funzioni
Edizione 10/06
I criteri di seguito elencati forniscono indicazioni sulle necessità di utilizzare un
trasduttore per il valore effettivo di velocità.
¾ Se è richiesta un'alta precisione del numero di giri
¾ Se è richiesto un alto potenziale dinamico
♦ Per un migliore comportamento di comando
♦ Per un migliore comportamento al disturbo
¾ E' richiesta la regolazione di coppia nel campo superiore di 1:10
¾ Per il mantenimento di una coppia predefinita e/o variabile per numero di giri
inferiore del 10% alla frequenza nominale del motore P0310
Per quanto riguarda il valore di riferimento, la regolazione vettoriale (vedi Tabella
3-40) è suddivisa in:
¾ Regolazione della velocità o
¾ regolazione di coppia/corrente (abbreviato: regolazione di coppia).
Tabella 3-40 Varianti della regolazione vettoriale
Regolazione vettoriale
senza trasduttore
con trasduttore
Regolazione della velocità
P1300 = 20, P1501 = 0
P1300 = 21, P1501 = 0
Regolazione di coppia
P1300 = 20, P1501 = 1
P1300 = 22
P1300 = 21, P1501 = 1
P1300 = 23
Nell'utilizzo della regolazione della velocità la regolazione di coppia è sottoposta a
quella della velocità. Nella pratica questo principio di regolazione a cascata ha dato
buona prova in merito alla messa in servizio o alla chiarezza.
244
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3.23.2.1
3 Funzioni
Regolazione vettoriale senza trasduttore di velocità (SLVC)
Campo parametri:
P1400 – P1780
P1610, P1611
P1755, P1756, P1758
P1750
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: FP7000
Per la regolazione vettoriale senza trasduttore di velocità (vedi Tabella 3-40) deve
essere definita la posizione del flusso o del numero di giri effettivi tramite il modello
del motore. In questo il modello è supportato dalle correnti o tensioni di accesso. In
caso di frequenze molto basse (≈ 0 Hz) il modello non è in grado di definire il
numero di giri. Per quanto sopra e a causa delle incertezze dei parametri del
modello o delle imprecisioni di misura a questo livello il funzionamento viene
commutato dal modo regolato nel modo controllato.
La commutazione regolato/controllato del funzionamento viene gestita in base alle
condizioni di tempo e frequenza (P1755, P1756, P1758) (vedi Figura 3-102). Le
condizioni dei tempi non vengono considerate se la frequenza nominale sul
generatore di rampa in ingresso e la frequenza effettiva sono
contemporaneamente inferiori a P1756.
⏐f_act⏐
P1755
P1756 [Hz]
t
SLVC anello aperto
SLVC anello chiuso
P1758
P1756 [Hz] = P1755 [Hz] ⋅
t
P1756 [%]
100 [%]
Figura 3-102 Condizione di commutazione per SLVC
Nella funzione controllata il valore di velocità e il valore di riferimento sono identici.
Per carichi pendenti o durante i processi di accelerazione i parametri P1610
(incremento costante della coppia) oppure P1611 (incremento della coppia durante
l’accelerazione) devono essere modificati per poter apportare l'insorgente
momento del carico statico o dinamico dell'azionamento. Impostando P1610 a 0%
viene immessa solo la corrente di magnetizzazione r0331, ad un valore del 100%
solo la corrente nominale del motore P0305. Per evitare che durante
l'accelerazione il motore non vada in stallo, si può aumentare P1611 oppure
utilizzare il pilotaggio dell'accelerazione del regolatore di coppia (vedi capitolo
3.23.2.3). Ciò è anche opportuno per non sottoporre a sovraccarico termico il
motore a basso numero di giri.
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245
3 Funzioni
Edizione 10/06
In caso di regolazione vettoriale senza trasduttore del valore reale di velocità a
frequenze molto basse, rispetto ad altri inverter, il MICROMASTER 440 possiede
le seguenti caratteristiche migliorative:
¾ funzionamento regolato fino ≈a 1 Hz
¾ avviamento in funzionamento regolato (direttamente dopo l'eccitazione
dell'azionamento)
¾ passaggio nel campo a bassa frequenza (0 Hz) nel funzionamento regolato
f
Partenza
f
Anello chiuso
Passaggio per lo zero
Anello chiuso
P1755
P1755
Anello aperto
Anello aperto
t
t
P1755
Figura 3-103 Avviamento e passaggio a 0 Hz nel funzionamento regolato
Per il funzionamento fino a ca. 1 Hz (impostabile con il parametro P1755), come
pure per la possibilità di avviamento diretto in forma regolata o inversione regolata
a 0 Hz (impostabile attraverso il parametro 1750) si hanno i seguenti vantaggi:
¾ non occorre eseguire alcuna azione di commutazione nell'ambito della
regolazione
(comportamento senza scossoni, assenza di buchi di frequenza)
¾ possibilità di regolazione della velocità/coppia fino a ca. 1 Hz.
NOTA
In caso di inversione regolata o avviamento regolato da 0 Hz occorre tenere conto
che una permanenza troppo lunga (> 2 s oppure > P1758) nel campo di 0 Hz
comporta la commutazione automatica dalla funzione regolata in quella controllata.
246
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3.23.2.2
3 Funzioni
Regolazione vettoriale con trasduttore di velocità (VC)
Campo parametri:
P1400 – P1740
P0400 – P0494
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: FP7000
Per la regolazione vettoriale con trasduttore di velocità (vedi Tabella 3-40) è
necessaria una valutazione dell'encoder (modulo opzionale) nonché un encoder,
per esempio un encoder a 1024 impulsi/giri. Oltre al cablaggio corretto del modulo
dell'encoder dovrà essere attivato, in base al tipo di encoder, attraverso il campo
del parametro P0400 - P0494 oppure attraverso gli interruttori DIP del modulo (vedi
Figura 3-104).
Parametro
P0400 = 1
Morsetto
Traccia
Uscita encoder
A
riferito alla massa
(single ended)
A
differenziale
AN
P0400 = 2
riferito alla massa
(single ended)
A
B
differenziale
A
AN
B
BN
Uscita
Tipo
Riferito alla massa
differenziale
TTL (ad esempio
1XP8001-2)
111111
010101
HTL (ad esempio
1XP8001-1)
101010
000000
Figura 3-104 P0400 e interruttore DIP sull'unità encoder
Vantaggi della regolazione vettoriale con trasduttore:
¾
¾
¾
¾
Regolazione del numero di giri fino 0 Hz (quindi da fermo)
Comportamento stabile della regolazione nell'intero campo di velocità
Coppia costante nel campo della velocità nominale
Aumento marcato della dinamica degli azionamenti con encoder rispetto alla
regolazione della velocità senza encoder, dato che il rilevamento della velocità
avviene direttamente e contribuisce alla formazione del modello delle
componenti di corrente id, iq.
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3 Funzioni
3.23.2.3
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Regolatore di velocità
Campo parametri:
P1300, P1400 – P1780
SLVC:
P1470, P1472, P1452
VC: P1460, P1462, P1442
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: FP7500, FP7510
Ambedue i processi di regolazione (SLVC, VC) sono dotati della stessa struttura di
regolazione di velocità contenente i seguenti componenti essenziali:
¾ Regolatore PI
¾ Precomando regolatore di velocità
¾ Statica
La somma delle variabili in uscita formano il valore di riferimento di coppia che
viene ridotto alla dimensione ammessa mediante limitazione del valore nominale di
coppia (vedi capitolo 3.23.2.4).
Regolatore di velocità (SLVC: P1470, P1472, P1452 VC: P1460, P1462, P1442)
Il regolatore di velocità (vedi Figura 3-105) riceve il proprio valore di riferimento
r0062 dal canale del valore di riferimento (vedi capitolo 3.12), il valore reale r0063
direttamente dal trasduttore del valore reale di velocità in caso di VC oppure
indirettamente attraverso il modello relativo al motore in caso di SLVC. La
differenza di regolazione viene amplificata dal regolatore PI, formando insieme al
comando pilota il valore nominale di coppia.
In caso di incremennto del carico, in presenza di statica attiva, il valore di
riferimento di velocità viene ridotto proporzionalmente, scaricando un singolo
azionamento nell'ambito di un sistema accoppiato (due o più motori accoppiati
meccanicamente) in caso di coppia troppo elevata.
Statismo
Precontrollo
Regolazione
velocità
Kp
Tn
r1084
r0062
–
*)
Rif. frequenza
–
r0063
r1538
PI
Regolatore
velocità
r1538
Ti
r1539
r1539
Riferimento
Coppia
Freq. attuale
*) attivo solo se il precontrollo è attivato
(P1496 > 0)
Ti
Kp
Tn
SLVC:
P1452
P1470
P1472
VC:
P1442
P1460
P1462
Figura 3-105 Regolatore di velocità
248
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3 Funzioni
Se il momento di inerzia era stato impostato, è possibile calcolare il regolatore di
velocità (Kp,Tn) mediante parametrizzazione automatica (P0340 = 4) (vedi capitolo
3.5.4). In questo caso i parametri del regolatore vengono fissati secondo l'optimum
simmetrico come segue:
Tn = 4 * Tσ
Kp = ½ * r0345 / Tσ = 2 * r0345 / Tn
Tσ = somma dei tempi minori di decelerazione
Se con queste impostazioni si dovessero verificare delle oscillazioni,
l'amplificazione del regolatore di velocità Kp dovrà essere ridotta manualmente.
Esiste anche la possibilità di incrementare il livellamento del valore reale di velocità
(abituale in caso di vibrazioni nel riduttore oppure vibrazioni torsionali ad alta
frequenza) e richiamare nuovamente il calcolo del regolatore, dato che il valore
confluisce nel calcolo Kp e Tn.
Per l'ottimizzazione valgono le seguenti relazioni:
¾ Incrementando Kp il regolatore diventa più veloce e la sovraelongazione
diminuisce. I picchi di segnale e le oscillazioni nel circuito di regolazione di
velocità vengono però incrementati.
¾ Anche se si riduce Tn il regolatore diventa più veloce. Le sovraelongazioni
vengono, tuttavia, amplificate.
Il modo più semplice di procedere per la regolazione manuale della velocità
consiste, dapprima, nel definire attraverso Kp la possibile dinamica (e il livellamento
del valore reale di velocità), per poi ridurre il più possibile il tempo dell'azione
integratrice. Occorre tenere conto che la regolazione deve restare stabile anche
nella gamma di indebolimento del campo.
In caso di oscillazioni nel regolatore di velocità, di solito per attenuare le oscillazioni
è sufficiente incrementare il tempo di livellamento in P1452 in caso di SLVC oppure
in P1442 in caso di VC (oppure una riduzione dell’amplificazione del regolatore).
L'uscita integrale del regolatore di velocità può essere osservata mediante r1482,
l'uscita del regolatore mediante r1508 (valore del riferimento di coppia).
NOTA
Rispetto alla regolazione della velocità con encoder (vedi capitolo 3.23.2.2) la
dinamica con azionamenti senza encoder è notevolmente ridotta, dato che il
numero di giri può essere acquisito solo dalle grandezze in uscita del convertitore
relativi a corrente e tensione che presentano picchi di disturbo intrinsechi.
Precomando regolatore di velocità (P1496, P0341, P0342)
Il comportamento del regolatore di velocità può essere migliorato se il regolatore
stesso del convertitore genera, in funzione del riferimento di velocità, anche valori
per il riferimento di corrente (che rappresenta il riferimento di coppia). Questo
valore di riferimento di coppia mv che viene calcolato da
m v = P1496 ⋅ Θ ⋅
dn
dn
= P1496 ⋅ P0341⋅ P0342 ⋅
dt
dt
viene inviato/precomandato (abilitazione mediante P1496) direttamente al
regolatore di corrente quale grandezza di comando aggiuntiva.
L'inerzia motore P0341 viene calcolata direttamente durante la messa in servizio
rapida (vedi capitolo 3.5.8 ) oppure durante la parametrizzazione completa (P0340
= 1, vedi capitolo 3.5.4) Il fattore P0342 fra inerzia totale e inerzia del motore deve
essere definito manualmente.
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249
3 Funzioni
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Statismo
Precontrollo
P0341 P0342
r1518
Kp
P1496
r1084
=0
–
>0
Rif. frequenza
–
Tn
PI
Regolatore
velocità
Ti
r1538
r1538
r1539
Riferimento
r1539 Coppia
Ti
Kp
Tn
SLVC:
P1452
P1470
P1472
VC:
P1442
P1460
P1462
Freq. attuale
Figura 3-106 Regolatore di velocità con precomando
Se l'adattamento è stato eseguito in modo corretto, il regolatore di velocità dovrà
solo livellare le grandezze di disturbo nel proprio circuito di regolazione e ottenere
ciò mediante modifica relativamente ridotta delle grandezze di attenuazione.
Invece, le variazioni del valore di riferimento di velocità vengono fatte passare oltre
il regolatore di velocità e quindi vengono regolate più rapidamente.
Mediante il fattore di precomando P1496 è possibile adeguare in base
all'applicazione l'effetto del valore del precomando. Con P1496 = 100% viene
calcolato il precomando in base all'inerzia del motore e del carico (P0341, P0342).
Per evitare che il regolatore di velocità agisca contro il valore di riferimento di
coppia fornito, interviene automaticamente un filtro di simmetria. La costante di
tempo del filtro di simmetria corrisponde al ritardo equivalente del circuito di
regolazione di velocità. Il precontrollo della regolazione del numero di giri risulta
impostato correttamente (P1496 = 100 %, calibratura mediante P0342) quando la
componente I del regolatore di velocità (r1482) resta invariata nel campo di valori n
> 20% * P0310 durante l'accelerazione o la decelerazione. Mediante il precomando
è quindi possibile seguire senza sovraelongazioni un nuovo valore di riferimento di
velocità (condizione: non deve intervenire la limitazione di coppia e il momento
d'inerzia deve rimanere costante).
Se il regolatore di velocità viene provvisto di precomando, il riferimento di velocità
(r0062) viene influenzato con lo stesso livellamento (P1442 oppure P1452) del
valore reale (r1445). Ciò garantisce che nelle fasi di accelerazione non si formi una
differenza di regolazione (r0064) all'ingresso del regolatore che sarebbe
condizionata solamente dal tempo di transito del segnale.
Si prega di prestare particolare attenzione nell'attivazione del precomando di
velocità che il valore di riferimento di velocità venga impostato in modo livellato
oppure senza un rilevante livello di disturbi (evitare urti di coppia). Con il
livellamento del segnale analogico P0753 (vedi capitolo 3.6.3) oppure con
lattivazione degli arrotondamenti del generatore di rampa P1130 - P1133 (vedi
capitolo 3.12.2) può essere generato un adeguato segnale.
250
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3 Funzioni
NOTA
¾ Fondamentalmente, i tempi di accelerazione o di decelerazione (P1120; P1121)
del generatore di rampa (vedi capitolo 3.12.2) nel canale del valore di
riferimento devono essere ridotti fino al limite che consenta al numero di giri di
seguire il riferimento di velocità durante l'accelerazione e la decelerazione. Ciò
garantisce la potenzialità funzionale ottimale del precomando del regolatore di
velocità.
¾ Il tempo di avviamento r0345 costituisce la dimensione del momento d'inerzia
complessivo della macchina e descrive il tempo in cui l'azionamento senza
carico può accelerare con la coppia nominale del motore r0333 da fermo al
numero di giri nominale del motore P0311.
2 ⋅π ⋅ n
r0345 = TAvvio = Θ ⋅
60 ⋅ M
Mot , nom
Mot , nom
= P 0341 ⋅ P 0342 ⋅
2 ⋅ π ⋅ P 0311
60 ⋅ r 0333
Se queste condizioni marginali sussistono nell’applicazione il tempo di
avviamento, così calcolato, può essere utilizzato quale valore minimo per il
tempo di accelerazione oppure di decelerazione.
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251
3 Funzioni
Edizione 10/06
Statica (P1488 - P1492)
La funzione statica (abilitazione con P1488) comporta una riduzione proporzionale
del valore di riferimento di velocità in funzione dell'incremento della coppia del
carico.
P1488
Statismo
P1489
r1490
0
0
0
150 ms
1
2
0
1
3
P1492
Precontrollo
Kp
r1482
Tn
r1538
–
*)
Rif. frequenza
–
PI
r1538
Regolatore
r1539
velocità
Ti
r1539
Freq. attuale
*) attivo solo se il precontrollo è attivato
(P1496 > 0)
r1538
r1539
Riferimento
Coppia
Ti
Kp
Tn
SLVC:
P1452
P1470
P1472
VC:
P1442
P1460
P1462
Figura 3-107 Regolatore di velocità con statica
La statica è il metodo più semplice per la regolazione della ripartizione del carico.
Questa regolazione della ripartizione può essere applicata solo se gli azionamenti
funzionano esclusivamente come motore e in modo più o meno stazionario (cioè
con numero di giri costante). Questo metodo è idoneo solo limitatamente per
azionamenti che sono sottoposti spesso ad accelerazioni e decelerazioni con
rilevanti modifiche del numero di giri.
Per esempio, questa semplice regolazione della ripartizione del carico viene
utilizzata in caso di accoppiamento meccanico di due o più motori oppure se essi
lavorano su un albero unico e soddisfano i suddetti requisiti. In questo caso, la
statica regola le torsioni oppure gli impuntamenti che possono essere causati
dall'accoppiamento meccanico con una adeguata modifica del numero di giri dei
singoli motori (ogni azionamento viene scaricato in presenza di coppia troppo
elevata).
Presupposti
¾ Tutti gli azionamenti devono funzionare con regolazione vettoriale e regolazione
della velocità (con o senza trasduttore del valore reale di velocità).
¾ I tempi di accelerazione e decelerazione del generatore di rampa devono
essere identici per tutti gli azionamenti.
252
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3.23.2.4
3 Funzioni
Regolazione di coppia
Campo parametri:
P1300, P1500 – P1511
P1400 – P1780
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: FP7200, FP7210, FP7700, FP7710
In caso di regolazione della velocità senza encoder SLVC (P1300 = 20) oppure
con encoder VC (P1300 = 21) mediante parametro BICO P1501 è possibile
commutare su regolazione di coppia (azionamento slave). La commutazione fra
regolazione della velocità e regolazione di coppia non è possibile se è stata scelta
direttamente la regolazione di coppia mediante P1300 = 22 oppure 23. La
selezione del valore di riferimento di coppia oppure del valore nominale aggiuntivo
di coppia può avvenire sia mediante il parametro P1500 sia mediante il parametro
BICO P1503 (CI: valore di riferimento di coppia) oppure P1511 (CI: valore
nominale aggiuntivo di coppia). La coppia aggiuntiva agisce sia nella regolazione
di coppia sia in quella di velocità (vedi Figura 3-108). Con questa caratteristica è
possibile realizzare con il valore nominale aggiuntivo di coppia una coppia di
precontrollo nella regolazione di velocità.
NOTA
Per motivi di sicurezza, attualmente non è prevista un'assegnazione di valori di
riferimento fissi di coppia.
Statismo
Precontrollo
Kp
–
*)
Rif. frequenza
–
Tn0
PI
Regolatore
velocità
r1538
r1538
r1539
Riferimento
r1539 Coppia
Ti
Freq. attuale
CI: val. rif.copp.
P1503.C
(0:0)
BI:comm.a reg.cop.
P1501.C
(0:0)
CI:v.rif.copp.agg.
P1511.C
(0:0)
*) attivo solo se il precontrollo è attivato
(P1496 > 0)
Ti
Kp
Tn
SLVC:
P1452
P1470
P1472
VC:
P1442
P1460
P1462
Figura 3-108 Regolazione di velocità /di coppia
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253
3 Funzioni
Edizione 10/06
La somma dei due valori di riferimento di coppia viene limitata nello stesso modo
del valore di riferimento di coppia della regolazione della velocità (vedi capitolo
3.23.2.5). Al di sopra del max. numero di giri (più 3%) un limitatore di velocità
riduce i limiti di coppia per evitare l'ulteriore accelerazione dell'azionamento.
Una “vera" regolazione di coppia (con autoimpostazione del numero di giri) è
possibile solo nel funzionamento regolato, ma non in quello controllato. Nel
funzionamento controllato, il numero di giri richiesto viene influenzato dal valore di
riferimento di coppia tramite una integratore di accelerazione (tempo di
integrazione ~ P1499 * P0341 * P0342). Per questo motivo la regolazione di
coppia senza encoder nel campo di motore fermo è adatta solo per applicazioni
che necessitano di una coppia di accelerazione e non del carico (ad es. trazione).
Questa limitazione non esiste nel caso di regolazione di coppia con encoder.
In caso di comando di arresto rapido (OFF3) con regolazione di coppia attiva, si ha
la commutazione automatica in regolazione di velocità e l'azionamento viene
frenato. In caso di comando di arresto normale (OFF1) non viene eseguita alcuna
commutazione. Al contrario si attende finché una regolazione sovrapposta porta
l'azionamento all'arresto per poi bloccare gli impulsi. Ciò è necessario per rendere
possibile l'arresto congiunto dell'azionamento master e dello slave. Se P1300 = 22
oppure 23 con OFF1 si ha la disinserzione diretta (come OFF2).
3.23.2.5
Limitazione del valore di riferimento coppia
Campo parametri:
P1520 – P1531
P0640, r0067
r1407 Bit08, r1407 Bit09
Segnalazioni
Allarmi
Numero dello schema funzionale: FP7700, FP7710
Le seguenti limitazioni agiscono tutte sul valore di riferimento o di coppia presente
sull'uscita del regolatore di velocità in caso di regolazione di velocità oppure quale
ingresso di coppia in caso di regolazione di coppia. Delle diverse limitazioni viene
utilizzato il minimo relativo. Questo minimo viene calcolato ciclicamente nel
convertitore e visualizzato nei parametri r1538, r1539.
¾ r1538
Limite superiore di coppia
¾ r1539
Limite inferiore di coppia
Questi valori ciclici limitano quindi il valore di riferimento o di coppia in uscita del
regolatore di velocità oppure in ingresso del regolatore di coppia oppure indicano
l’istante di massima coppia possibile. Se il convertitore sta limitando il valore di
riferimento di coppia, ciò viene segnalato mediante il parametro di diagnosi
¾ r1407 Bit 08 limite superiore coppia attivo
¾ r1407 Bit 09 limite inferiore coppia attivo
254
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Edizione 10/06
3 Funzioni
Limitazione di coppia
Questo valore indica la coppia massima ammessa, per la quale possono essere
parametrizzati limiti differenti per il funzionamento da motore e da generatore.
¾ P1520
CO: Limite superiore di coppia
¾ P1521
CO: Limite inferiore di coppia
¾ P1522
CI: Limite superiore di coppia
¾ P1523
CI: Limite inferiore di coppia
¾ P1525
Dimensionamento in scala del limite inferiore di coppia
Gli attuali limiti di coppia attivi vengono visualizzati nei seguenti parametri:
¾ r1526
CO: Limite superiore di coppia
¾ r1527
CO: Limite minimo di coppia
Limite
di coppia
risultante
|M|
Limitazione
di potenza
Limitazione
stallo
Limitazione di coppia
r1526
r1527
~
1
f
~
1
f2
P1530
P1531
|f act |
Coppia
costante
Potenza
costante
fstallo Potenza stallo
Figura 3-109 Limitazioni coppia
Limitazione di potenza
Questo valore indica la massima potenza ammessa, per la quale possono essere
parametrizzati limiti differenti per il funzionamento da motore e da generatore.
¾ P1530 limitazione della potenza come motore
¾ P1531 limitazione della potenza come generatore
Limitazione di stallo
La limitazione di stallo viene calcolata dai dati del motore internamente
all'azionamento.
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255
3 Funzioni
Edizione 10/06
Limitazione di corrente
Dato che la limitazione di corrente limita anche la coppia massima raggiungibile
con il motore, l'aumento del limite di coppia comporta un aumento reale di coppia
solo se può essere incrementato anche il flusso di corrente. Potrebbe essere
necessario un adeguamento aggiuntivo del limite di corrente. La limitazione di
corrente viene influenzata da:
¾ P0640
fattore di sovraccarico motore
¾ protezione termica del motore
(vedi capitolo 3.2.1)
¾ protezione termica del convertitore (vedi capitolo 3.22)
Dopo la limitazione nel parametro r0067 viene visualizzata la massima corrente
possibile del convertitore (corrente di uscita limitata).
256
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Edizione 10/06
4
4 Ricerca e rimozione dei guasti
Ricerca e rimozione dei guasti
Contenuti del presente capitolo:
¾ Panoramica sugli stati di funzionamento dell’inverter con SDP
¾ Avvertenze per la ricerca errori con BOP
¾ Avvertenze per le segnalazioni d’errore e di allarme
4.1
Ricerca e rimozione dei guasti con il SDP............................................................ 258
4.2
Ricerca e rimozione dei guasti con BOP .............................................................. 259
4.3
Messaggi di errore ................................................................................................ 260
4.4
Messaggi di allarme .............................................................................................. 260
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257
4 Ricerca e rimozione dei guasti
Edizione 10/06
ALLARME
¾ Gli interventi di riparazione sull'apparecchiatura dovranno essere
esclusivamente espletati dal Servizio di assistenza Siemens, presso centri di
assistenza autorizzati dalla Siemens oppure da personale qualificato
debitamente a conoscenza di tutte le avvertenze e procedure operative riportate
nel presente manuale.
¾ Tutte le parti o i componenti difettosi dovranno essere sostituiti avvalendosi di
ricambi contenuti nell'apposito elenco ricambi.
¾ Scollegare l'alimentazione elettrica prima di aprire l'apparecchiatura.
4.1
Ricerca e rimozione dei guasti con il SDP
La Tabella 4-1 fornisce
il significato dei vari stati
operativi dei LED
sull'SDP.
Tabella 4-1
258
Led di visualizzazione dello
stato del convertitore
Off
On
ca. 0,3 s, Sfarfallante
ca. 1 s, Intermittente
Condizioni inverter indicate dai LED sull'SDP
Alimentazione di rete non
presente
Errore surriscaldamento
inverter
Pronto ad entrare in funzione
Segnalazione limite corrente Lampeggio intermittente contemporaneo di entrambi i LED
Errore inverter - diverso da
quelli sotto elencati
Altre segnalazioni Lampeggio intermittente
alternato di entrambi i LED
Inverter in funzione
Scatto per sottotensione /
segnalazione sottotensione
Errore sovracorrente
Azionamento non in stato
pronto
Errore sovratensione
Errore ROM - Sfarfallio contemporaneo di entrambi i LED
Errore surriscaldamento motore
Errore RAM - Sfarfallio
alternato di entrambi i LED
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4.2
4 Ricerca e rimozione dei guasti
Ricerca e rimozione dei guasti con BOP
Le segnalazioni e gli errori vengono visualizzati sul BOP con Axxx o Fxxx. Al
paragrafo 4.3 e 4.4 sono elencati tutti i messaggi.
In caso di mancato avviamento del motore dopo che è stato fornito il comando ON:
¾ controllare che il parametro P0010 = 0.
¾ controllare che sia presente un valido segnale di ON.
¾ controllare che il parametro P0700 = 2 (per il controllo ingresso digitale) o
che il parametro P0700 = 1 (per il controllo BOP).
¾ controllare che sia presente il valore di riferimento (da 0 a 10V sul morsetto 3),
o che il valore di riferimento sia stato immesso nel parametro corretto, a
seconda della rispettiva sorgente (P1000). Per ulteriori informazioni si veda
alla lista dei parametri.
Se il motore non entra in funzione dopo aver cambiato i parametri, impostare
P0010 = 30 e quindi P0970 = 1, e poi premere P per resettare l'inverter ai valori
parametrici di default (impostazione di fabbrica).
Utilizzare ora un interruttore tra i morsetti 5 e 9 (vedi Figura 3-14) della scheda di
controllo. L'azionamento dovrà ora entrare in funzione e portarsi al valore di
riferimento definito per mezzo dell'ingresso analogico.
ATTENZIONE
I dati motore devono essere correlati ai dati inverter, alla gamma di potenza ed alla
tensione.
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259
4 Ricerca e rimozione dei guasti
4.3
Edizione 10/06
Messaggi di errore
In caso di anomalie, l'inverter si disinserisce con la conseguente comparsa di un
messaggio di errore sul display.
NOTA
Il codice di errore può essere ripristinato mediante uno dei 3 metodi seguenti:
1. Inserire e disinserire la corrente dell’inverter.
sul BOP o AOP.
2. Premere il pulsante
3. Mediante l’ingresso digitale 3 (impostazione di default).
Le segnalazioni di errore vengono memorizzate nel parametro r0947 con il loro
numero di codice (p.e. F0003 = 3). Il valore di errore relativo si trova nel parametro
r0949 . Se un errore non ha un valore, allora viene registrato il valore 0. Inoltre si
possono estrarre il momento della comparsa di un errore (r0948) ed il numero delle
segnalazioni di errore (P0952) memorizzate nel parametro r0947.
Una descrizione dettagliata delle segnalazioni di errore è contenuta nella lista
parametri.
4.4
Messaggi di allarme
Le segnalazioni di allarme vengono memorizzate nel parametro r2110 con il loro
numero di codice (p.e.A0503 = 503) e possono essere lette da lì.
Una descrizione dettagliata delle segnalazioni di errore è contenuta nella lista
parametri.
260
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Edizione 10/06
5
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Contenuti del presente capitolo:
¾ Tabella 5-1 contiene i dati tecnici generali dell'inverter MICROMASTER 440
¾ Tabella 5-2 contiene le coppie di serraggio dei morsetti
¾ Tabella 5-3 contiene valori per la riduzione della corrente in base alla
frequenza degli impulsi
¾ Tabella 5-4 contiene i dati delle resistenze di frenatura
¾ Tabella 5-5 contiene in diverse sottotabelle una panoramica dei dati tecnici
specifici dei singoli inverter MICROMASTER 440
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261
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Tabella 5-1
Edizione 10/06
Prestazioni nominali del MICROMASTER 440
Funzione
Dati caratteristici
Tensione di rete e
campi di potenza
1 AC 200 a 240 V ± 10 %
3 AC 200 a 240 V ± 10 %
3 AC 380 a 480 V ± 10 %
3 AC 500 a 600 V ± 10 %
Frequenza di ingresso
da 47 a 63 Hz
Frequenza di uscita
da 0 Hz a 650 Hz
CT:
CT:
VT:
CT:
VT:
CT:
VT:
0,12 kW – 3,0 kW
0,12 kW – 45,0 kW
5,50 kW – 45,0 kW
0,37 kW – 200 kW
7,50 kW – 250 kW
0,75 kW – 75,0 kW
1,50 kW – 90,0 kW
Fattore di potenza
≥ 0,7
Coefficiente di rendimento inverter
Grandezze costruttive A …F:
96 % a 97 %
Grandezze costruttive FX e GX: 97 % a 98 %
Capacità di
sovraccarico
Coppia costante
(CT)
Grandezze costruttive A …F:
Coppia variabile
(VT)
Grandezze costruttive A …F:
(0,16 hp – 4,0 hp)
(0,16 hp – 60,0 hp)
(7,50 hp – 60,0 hp)
(0,50 hp – 268 hp)
(10,0 hp – 335 hp)
(1,00 hp – 100 hp)
(2,00 hp – 120 hp)
1,5 x corrente di uscita di riferimento (cioè 150
% del sovraccarico possibile) per 60 s, tempo
ciclo 300 s e 2 x corrente di uscita di
riferimento (cioè 200 % del sovraccarico
possibile) per 3 s, tempo ciclo 300 s
Grandezze costruttive FX e GX: 1,36 x corrente di uscita di riferimento (cioè
136 % del sovraccarico possibile) per 57 s,
tempo ciclo 300 s e 1,6 x corrente di uscita di
riferimento (cioè 160 % del sovraccarico
possibile) per 3 s, tempo ciclo 300 s
1,1 x corrente di uscita di riferimento (cioè 110
% del sovraccarico possibile) per 60 s, tempo
ciclo 300 s e 1,4 x corrente di uscita di
riferimento (cioè 140 % del sovraccarico
possibile) per 3 s, tempo ciclo 300 s
Grandezze costruttive FX e GX: 1,1 x corrente di uscita di riferimento (cioè 110
% del sovraccarico possibile) per 59 s, tempo
ciclo 300 s e 1,5 x corrente di uscita di
riferimento (cioè 150 % del sovraccarico
possibile) per 1 s, tempo ciclo 300 s
Richiesta di corrente
Inferiore alla corrente nominale di ingresso
Frequenza max. di inserzione di
rete
Grandezze costruttive A … E: Ogni 30 s
Grandezza costruttiva F:
Ogni 150 s
Grandezze costruttive FX e GX: Ogni 300 s
Metodo di controllo
Controllo lineare V/f, Controllo lineare V/f con FCC, Controllo parabolico V/f,
Controllo V/f multipunto, Controllo lineare V/f con modalità ECO, Controllo V/f
per applicazioni nel settore tessile, Controllo V/f con FCC per applicazioni nel
settore tessile, Controllo V/f con valore di riferimento frequenza indipendente,
Regolazione vettoriale senza sensore, Regolazione vettoriale di coppia senza
sensore, Regolazione della velocità tramite encoder, regolazione della coppia
torcente tramite encoder
Frequenza impulsi
Grandezze costruttive A ... C:
Frequenze fisse
15, configurabili
1/3AC 200 V da 5,5 kW
(valore standard 16 kHz)
Grandezze costruttive A ... F:
altri valori di potenza e tensione
2 kHz ... 16 kHz (a passi da 2 kHz)
(valore standard 4 kHz)
riduzione della potenza, vedi Tabella 5-3
Grandezze costruttive FX e GX: 2 kHz ... 4 kHz (a passi da 2 kHz),
(valore standard 2 kHz (VT), 4 kHz (CT))
riduzione della potenza, vedi Tabella 5-3
Dispersione frequenza
4, configurabili
Risoluzione valore di riferimento
0,01 Hz digitale, 0,01 Hz seriale, 10 bit analogico
(potenziometro motore a 0,1 Hz [0,1% (nel modello PID)]))
Ingressi digitali
6, configurabili (optoisolati),
commutabili in stato attivo alto / attivo basso (PNP/NPN)
262
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Edizione 10/06
Ingresso analogico
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
2, configurabili, entrambi utilizzabili come 7° e 8° ingresso digitale
0 V ... 10 V, 0 mA ... 20 mA e –10 V ... +10 V (AIN1)
0 V ... 10 V e 0 mA ... 20 mA (AIN2)
Funzione
Dati caratteristici
Uscite relè
3, configurabili 30 V DC / 5 A (carico ohmico), 250 V AC 2 A (carico induttivo)
Uscita analogica
2, configurabili (da 0 a 20 mA)
Interfaccia seriale
RS-485, opzione RS-232
Compatibilità elettromagnetica
Grandezze costruttive A ... C:
Frenatura
Frenatura in c.c., frenatura Compound
frenatura dinamica Grandezze costruttive A ... F
con chopper integrato
Grandezze costruttive FX e GX con unità di frenata estern.
disponibili come filtri CEM ai sensi della norma
EN 55 011, classe A o classe B
Grandezze costruttive A ... F:
disponibile convertitore con filtro integrato
classe A
Grandezze costruttive FX e GX: Filtre CEM suivant la norme EN55011, classe
A comme accessoire disponible (bobine de
commutation de réseau nécessaire)
Livello di protezione
IP20
Campo temperatura di esercizio
Grandezze costruttive A ... F:
Temperatura di magazzinaggio
da -40 °C a +70 °C (da -40 °F a 158 °F)
da -10 °C a +50 °C (da 14 °F a 122 °F) (CT)
da -10 °C a +40 °C (da 14 °F a 104 °F) (VT)
Grandezze costruttive FX e GX: da 0 °C a +40 °C (da 32 °F a 104 °F),
a 55 °C (131 °F)
con riduzione della potenza, si veda alla
Figura 2-2
Umidità
< 95 % UR – senza consensa
Altitudine di installazione
Grandezze costruttive A ... F:
Caratteristiche di protezione
Sottotensione, sovratensione, sovraccarico, messa a terra accidentale,
cortocircuiti, prevenzione stallo, prevenzione blocco motore, surriscaldamento
motore, surriscaldamento inverter, interblocco parametri
Omologazione a norme
Grandezze costruttive A ... F:
UL, cUL, CE, C-tick
Grandezze costruttive FX e GX: UL, cUL, CE
A marchio CE
In conformità alla direttiva sulle basse tensioni 73/23/CEE
e, per le versioni con filtro, anche alla direttiva CEM 89/336/CEE
fino a 1000 m sul livello del mare senza
riduzione della potenza
Grandezze costruttive FX e GX: fino a 2000 m sul livello del mare senza
riduzione della potenza
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
263
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Tabella 5-2
Dimensioni, flusso volumetrico necessario dell’aria di raffreddamento e coppie di serraggio
dei morsetti
Grandezza
costruttiva
A
B
LxAxP
LxAxP
LxAxP
D
LxAxP
F
LxAxP
mm
LxAxP
GX
LxAxP
73 × 173 × 149
pollici
2,87 × 6,81 × 5,87
mm
149 × 202 × 172
pollici
5,87 × 7,95 × 6,77
mm
185 × 245 × 195
pollici
7,28 × 9,65 × 7,68
l/s
CFM
l/s
CFM
4,8
54,9
CFM
116,3
275 × 520 × 245
10,82 × 20,47 × 9,65
mm
275 × 650 × 245
pollici
10,82 × 25,59 × 9,65
mm
350 × 850 mm × 320
Höhe mit Filter 1150
l/s
150
pollici
13,78 × 33,46 × 12,60
Höhe mit Filter 45,28
CFM
mm
326 × 1400 × 356
12,80 × 55,12 × 12,83
mm
326 × 1533 × 545
pollici
12,80 × 60,35 × 21,46
l/s
2 × 54,9
CFM
2 × 54,9
l/s
2 × 54,9
CFM
2 × 116,3
l/s
CFM
Nm
1,1
Nm
1,5
Nm
2,25
51
l/s
mm
pollici
Coppie di serraggio dei
morsetti
10,2
24
pollici
LxAxP
FX
264
Flusso volumetrico
necessario aria di
raffreddamento
Dimensioni
C
E
Edizione 10/06
Nm
10 (max.)
Nm
10 (max.)
Nm
50
Nm
25
Nm
25
317,79
225
478,13
l/s
440
CFM
935
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
Tabella 5-3
Riduzione della corrente in base alla frequenza degli impulsi
Tensione di
rete
1/3 AC 200 V
3 AC 400 V
3 AC 500 V
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Potenza (CT)
[kW]
0,12 ... 5,5
7,5
11
15
18,5
22
30
37
45
0,37
0,55
0,75
1,1
1,5
2,2
3,0
4,0
5,5
7,5
11,0
15,0
18,5
22
30
37
45
55
75
90
110
132
160
200
0,75
1,5
2,2
4,0
5,5
7,5
11,0
15,0
18,5
22
30
37
45
55
75
Corrente di riferimento in uscita in A per una frequenza d’impulso di
4 kHz
6 kHz
8 kHz
10 kHz 12 kHz 14 kHz 16 kHz
Valore di preset 16 kHz → non occorre ridurre la corrente
28,0
26,6
25,2
22,4
19,6
42,0
37,8
33,6
29,4
25,2
54,0
48,6
43,2
37,8
32,4
68,0
64,6
61,2
54,4
47,6
80,0
72,0
64,0
56,0
48,0
104,0
91,0
78,0
70,2
62,4
130,0
113,8
97,5
87,8
78,0
154,0
134,8
115,5
104,0
92,4
1,3
1,3
1,3
1,3
1,3
1,7
1,7
1,7
1,6
1,5
2,2
2,2
2,2
2,0
1,8
3,1
2,9
2,8
2,5
2,2
4,1
3,7
3,3
2,9
2,5
5,9
5,6
5,3
4,7
4,1
7,7
6,9
6,2
5,4
4,6
10,2
9,2
8,2
7,1
6,1
13,2
11,9
10,6
9,2
7,9
19,0
18,1
17,1
15,2
13,3
26,0
23,4
20,8
18,2
15,6
32,0
30,4
28,8
25,6
22,4
38,0
34,2
30,4
26,6
22,8
45,0
40,5
36,0
31,5
27,0
62,0
58,9
55,8
49,6
43,4
75,0
67,5
60,0
52,5
45,0
90,0
76,5
63,0
51,8
40,5
110,0
93,5
77,0
63,3
49,5
145,0
112,4
79,8
68,9
58,0
178,0
–
–
–
–
205,0
–
–
–
–
250,0
–
–
–
–
302,0
–
–
–
–
370,0
–
–
–
–
1,4
1,2
1,0
0,8
0,7
2,7
2,2
1,6
1,4
1,1
3,9
2,9
2,0
1,6
1,2
6,1
4,6
3,1
2,4
1,8
9,0
6,8
4,5
3,6
2,7
11,0
8,8
6,6
5,5
4,4
17,0
12,8
8,5
6,8
5,1
22,0
17,6
13,2
11,0
8,8
27,0
20,3
13,5
10,8
8,1
32,0
24,0
16,0
12,8
9,6
41,0
32,8
24,6
20,5
16,4
52,0
39,0
26,0
20,8
15,6
62,0
52,7
43,4
40,3
37,2
77,0
67,4
57,8
52,0
46,2
99,0
84,2
69,3
64,4
59,4
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
16,8
21,0
27,0
40,8
40,0
57,2
71,5
84,7
1,2
1,4
1,5
1,9
2,1
3,5
3,9
5,1
6,6
11,4
13,0
19,2
19,0
22,5
37,2
37,5
33,8
41,3
50,8
–
–
–
–
–
0,6
0,9
1,0
1,5
2,3
3,9
4,3
7,7
6,8
8,0
14,4
13,0
32,6
42,4
52,0
14,0
16,8
21,6
34,0
32,0
52,0
65,0
77,0
1,0
1,2
1,3
1,6
1,6
3,0
3,1
4,1
5,3
9,5
10,4
16,0
15,2
18,0
31,0
30,0
27,0
33,0
43,5
–
–
–
–
–
0,6
0,8
0,8
1,2
1,8
3,3
3,4
6,6
5,4
6,4
12,3
10,4
27,9
38,5
44,6
265
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Tabella 5-4
Edizione 10/06
Dati delle resistenze di frenatura
Tabella 5-5
Tensione di
riferimento
UDC_max
230 V
IDC_max per grandezza costruttiva
A
B
C
D
E
F
410 - 420 V
2,33 A
(180 Ω)
6,18 A
(68 Ω)
10,77 A (39 Ω)
15,56 A (27 Ω)
41,0 A
(10 Ω)
60,3 A
(6,8 Ω)
124,2 A
(3,3 Ω)
400 V
820 - 840 V
2,15 A
(390 Ω)
5,25 A
(160 Ω)
15 A
(56 Ω)
30,4 A
(27 Ω)
54,7 A
(15 Ω)
100,0 A
(8,2 Ω)
575 V
1020 V
-
-
8,5 A (120 Ω)
12,4 A (82 Ω)
26,2 A
(39 Ω)
37,8 A
(27 Ω)
85,0 A
(12 Ω)
Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Per rendere l’impianto conforme a UL, bisogna utilizzare fusibili conformi a UL
con la corrispondente corrente di misura.
Campo tensione di ingresso 1 AC 200 V – 240 V, ± 10 %
(con filtro di Classe A incorporato)
N. ordinazione
6SE6440- 2AB11
-2AA1
Potenza di riferimento
CT
[kW]
[hp]
Potenza di uscita
[kVA]
0,12
0,16
2AB12
-5AA1
2AB13
-7AA1
2AB15
-5AA1
2AB17
-5AA1
0,25
0,33
0,37
0,5
0,55
0,75
0,75
1,0
2AB21
-1BA1
2AB21
-5BA1
2AB22
-2BA1
2AB23
-0CA1
1,1
1,5
1,5
2,0
2,2
3,0
3,0
4,0
0,4
0,7
1,0
1,3
1,7
2,4
3,2
4,6
6,0
1,8
3,2
4,6
6,2
8,2
11,0
14,4
20,2
35,5
0,9
1,7
2,3
3,0
3,9
5,5
7,4
10,4
13,6
10
3803
10
3803
10
3803
16
3805
16
3805
20
3807
20
3807
32
3812
40
3817
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,5
16
*
1,5
16
*
2,5
14
*
2,5
14
*
4,0
12
*
6,0
10
2
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
2
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,5
16
[mm ]
[awg]
2
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
[kg]
[lbs]
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
3,4
7,5
3,4
7,5
3,4
7,5
5,7
12,5
Corrente in entrata CT
1)
[A]
Corrente di uscita CT
[A]
Fusibile
raccomandato
prescritta per UL
[A]
3NA
Sezione minima cavo
in ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
uscita
Peso
2
1) Limitazioni: corrente di ingresso al punto nominale, valido per la tensione di corto circuito della rete Uc = 2 %
riferito alla potenza nominale del convertitore ed alla tensione nominale di rete di 240 V senza bobine
di commutazione.
*
266
L’impiego nel territorio americano richiede fusibili di protezione elencati nella norma UL
(per es. Class NON della Bussmann)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Campo tensione di ingresso
(senza filtro)
N. ordinazione
1 AC 200 V – 240 V, ± 10 %
6SE6440- 2UC11
-2AA1
2UC12
-5AA1
2UC13
-7AA1
2UC15
-5AA1
2UC17
-5AA1
2UC21
-1BA1
2UC21
-5BA1
2UC22
-2BA1
2UC23
-0CA1
Potenza di
riferimento CT
[kW]
[hp]
0,12
0,16
0,25
0,33
0,37
0,5
0,55
0,75
0,75
1,0
1,1
1,5
1,5
2,0
2,2
3,0
3,0
4,0
Potenza di uscita
[kVA]
0,4
0,7
1,0
1,3
1,7
2,4
3,2
4,6
6,0
1,8
3,2
4,6
6,2
8,2
11,0
14,4
20,2
35,5
Corrente in entrata CT
[A]
1)
Corrente di uscita CT
[A]
Fusibile
raccomandato
prescritta per UL
[A]
3NA
0,9
1,7
2,3
3,0
3,9
5,5
7,4
10,4
13,6
10
3803
10
3803
10
3803
16
3805
16
3805
20
3807
20
3807
32
3812
40
3817
Sezione minima cavo
in ingresso
[mm ]
[awg]
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,5
16
*
1,5
16
*
2,5
14
*
2,5
14
*
4,0
12
*
6,0
10
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
2
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
2
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,5
16
Sezione max. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
2
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
Peso
[kg]
[lbs]
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
3,3
7,3
3,3
7,3
3,3
7,3
5,5
12,1
2
Campo tensione di ingresso
3 AC 200 V – 240 V, ± 10 %
(con filtro di Classe A incorporato)
N. ordinazione
6SE6440- 2AC230CA1
Potenza di riferimento
(CT)
[kW]
[hp]
3,0
4,0
2AC240CA1
2AC255CA1
4,0
5,0
5,5
7,5
Potenza di uscita
[kVA]
6,0
7,7
9,6
Corrente in entrata CT 1)
[A]
15,6
19,7
26,5
Corrente di uscita CT
[A]
13,6
17,5
22,0
Corrente in entrata VT 1)
[A]
-
28,3
34,2
Corrente di uscita VT
[A]
-
22,0
28,0
Fusibile
raccomandato
prescritta per UL
[A]
3NA
25
3810
32
3812
35
3814
Sezione minima cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
*
2,5
14
*
4,0
12
*
4,0
12
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
2
10,0
8
10,0
8
10,0
8
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
2
1,5
16
4,0
12
4,0
12
Sezione max. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
2
10,0
8
10,0
8
10,0
8
Peso
[kg]
[lbs]
5,7
12,5
5,7
12,5
5,7
12,5
2
1) Limitazioni: corrente di ingresso al punto nominale, valido per la tensione di corto circuito della rete Uc = 2 %
riferito alla potenza nominale del convertitore ed alla tensione nominale di rete di 240 V senza bobine
di commutazione.
*
L’impiego nel territorio americano richiede fusibili di protezione elencati nella norma UL
(per es. Class NON della Bussmann)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
267
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Edizione 10/06
Campo tensione di ingresso
(senza filtro)
N. ordinazione
3 AC 200 V – 240 V, ± 10 %
6SE6440- 2UC11
-2AA1
2UC12
-5AA1
2UC13
-7AA1
2UC15
-5AA1
2UC17
-5AA1
2UC21
-1BA1
2UC21
-5BA1
2UC22
-2BA1
2UC23
-0CA1
Potenza di
riferimento CT
[kW]
[hp]
0,12
0,16
0,25
0,33
0,37
0,5
0,55
0,75
0,75
1,0
1,1
1,5
1,5
2,0
2,2
3,0
3,0
4,0
Potenza di uscita
[kVA]
0,4
0,7
1,0
1,3
1,7
2,4
3,2
4,6
6,0
1,1
1,9
2,7
3,6
4,7
6,4
8,3
11,7
15,6
13,6
Corrente in entrata CT
[A]
1)
Corrente di uscita CT
[A]
0,9
1,7
2,3
3,0
3,9
5,5
7,4
10,4
Fusibile
[A]
3NA
10
10
10
16
16
20
20
25
25
3803
3803
3803
3805
3805
3807
3807
3810
3810
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,5
16
*
1,5
16
*
2,5
14
*
2,5
14
*
2,5
14
*
4,0
12
2
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
2
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,5
16
2
raccomandato
prescritta per UL
2
Sezione minima cavo
in ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
Peso
[kg]
[lbs]
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
3,3
7,3
3,3
7,3
3,3
7,3
5,5
12,1
N. ordinazione
6SE6440- 2UC24- 2UC25- 2UC27- 2UC31- 2UC31- 2UC31- 2UC32- 2UC33- 2UC33- 2UC340CA1 5CA1 5DA1 1DA1 5DA1 8EA1 2EA1 0FA1 7FA1 5FAO
Potenza di riferimento [kW]
CT
[hp]
4,0
5,0
5,5
7,5
7,5
10,0
11,0
15,0
15,0
20,0
18,5
25,0
22,0
30,0
30,0
40,0
37,0
50,0
45,0
60,0
Potenza di uscita
7,7
9,6
12,3
18,4
23,7
29,8
35,1
45,6
57,0
67,5
19,7
26,5
34,2
38,0
50,0
62,0
71,0
96,0
114,0
135,0
[kVA]
Corrente in entrata CT
[A]
1)
Corrente di uscita CT
[A]
17,5
22,0
28,0
42,0
54,0
68,0
80,0
104,0
130,0
154,0
Corrente in entrata VT [A]
28,3
34,2
38,0
50,0
62,0
71,0
96,0
114,0
135,0
164,0
Corrente di uscita VT
[A]
22,0
28,0
42,0
54,0
68,0
80,0
104,0
130,0
154,0
-
Fusibile
[A]
3NA
32
35
50
80
80
100
125
200
200
250
3812
3814
*
4,0
12
*
4,0
12
2
10,0
8
2
2
raccomandato
prescritta per UL
3NE
Sezione minima cavo
in ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
uscita
Peso
2
3820
3824
3824
3830
3832
3140
3142
3144
1817-0 1820-0 1820-0 1021-0 1022-0 1225-0 1225-0 1227-0
10,0
8
16,0
6
16,0
6
25,0
3
25,0
3
70,0
2/0
70,0
2/0
95,0
3/0
10,0
8
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
150,0
300
150,0
300
150,0
300
4,0
12
4,0
12
10,0
8
16,0
6
16,0
6
25,0
3
25,0
3
50,0
1/0
70,0
2/0
95,0
3/0
[mm ]
[awg]
10,0
8
10,0
8
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
150,0
300
150,0
300
150,0
300
[kg]
[lbs]
4,0
12
4,0
12
10,0
8
16,0
6
16,0
6
25,0
3
25,0
3
70,0
2/0
70,0
2/0
95,0
3/0
1) Limitazioni: corrente di ingresso al punto nominale, valido per la tensione di corto circuito della rete Uc = 2 %
riferito alla potenza nominale del convertitore ed alla tensione nominale di rete di 240 V senza bobine
di commutazione.
*
268
L’impiego nel territorio americano richiede fusibili di protezione elencati nella norma UL
(per es. Class NON della Bussmann)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Campo tensione di ingresso
(con filtro di Classe A incorporato), Parte 1
N. ordinazione
3 AC 380 V – 480 V, ± 10 %
6SE6440-
2AD222BA1
2AD230BA1
Potenza di riferimento
CT
[kW]
[hp]
2,2
3,0
3,0
4,0
4,0
5,0
Potenza di uscita
[kVA]
4,5
5,9
Corrente in entrata CT 1)
[A]
7,5
Corrente di uscita CT
[A]
5,9
Corrente in entrata VT 1)
[A]
–
–
–
17,3
23,1
33,8
37,0
Corrente di uscita VT
[A]
–
–
–
20,2
29,0
39,0
45,2
Fusibile
raccomandato
[A]
3NA
16
3805
16
3805
20
3807
20
3807
32
3812
35
3814
*
1,5
16
*
1,5
16
*
2,5
14
*
2,5
14
*
4,0
12
*
6,0
10
10,0
8
2
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
10,0
8
10,0
8
35,0
2
2
1,0
18
1,0
18
1,0
18
2,5
14
4,0
12
6,0
10
10,0
8
2
3NE
prescritta per UL
2
2AD240BA1
2AD255CA1
2AD275CA1
2AD311CA1
2AD315DA1
5,5
7,5
7,5
10,0
11,0
15,0
15,0
20,0
7,8
10,1
14,0
19,8
24,4
10,0
12,8
15,6
22,0
23,1
33,8
7,7
10,2
13,2
18,4
26,0
32,0
50
3820
1817-0
Sezione minima cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
10,0
8
10,0
8
35,0
2
Peso
[kg]
[lbs]
1,5
16
1,5
16
2,5
14
2,5
14
4,0
12
6,0
10
10,0
8
6SE6440-
2AD318DA1
2AD322DA1
2AD330EA1
2AD337EA1
2AD345FA1
2AD355FA1
18,5
25,0
22,0
30,0
30,0
40,0
37,0
50,0
45,0
60,0
55,0
75,0
N. ordinazione
Potenza di riferimento
CT
[kW]
[hp]
2AD375FA1
75,0
100,0
Potenza di uscita
[kVA]
29,0
34,3
47,3
57,2
68,6
83,8
110,5
Corrente in entrata CT 1)
[A]
37,0
43,0
59,0
72,0
87,0
104,0
139,0
Corrente di uscita CT
[A]
38,0
45,0
62,0
75,0
90,0
110,0
145,0
Corrente in entrata VT 1)
[A]
43,0
59,0
72,0
87,0
104,0
139,0
169,0
Corrente di uscita VT
[A]
45,0
62,0
75,0
90,0
110,0
145,0
178,0
Fusibile
raccomandato
[A]
3NA
63
3822
1818-0
80
3824
1820-0
100
3830
1021-0
125
3832
1022-0
160
3836
1224-0
200
3140
1225-0
250
3144
1227-0
2
10,0
8
16,0
6
25,0
3
25,0
3
35,0
2
70,0
2/0
95,0
3/0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
150,0
300
150,0
300
150,0
300
2
10,0
8
16,0
6
25,0
3
25,0
3
50,0
1/0
70,0
2/0
95,0
3/0
2
prescritta per UL
3NE
Sezione minima cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
150,0
300
150,0
300
150,0
300
Peso
[kg]
[lbs]
17,0
37,0
17,0
37,0
22,0
48,0
22,0
48,0
75,0
165,0
75,0
165,0
75,0
165,0
1) Limitazioni: corrente di ingresso al punto nominale, valido per la tensione di corto circuito della rete Uc = 2 %
riferito alla potenza nominale del convertitore ed alla tensione nominale di rete di 400 V senza bobine
di commutazione.
*
L’impiego nel territorio americano richiede fusibili di protezione elencati nella norma UL
(per es. Class NON della Bussmann)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
269
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Edizione 10/06
Campo tensione di ingresso
(senza filtro)
N. ordinazione
3 AC 380 V – 480 V, ± 10 %
6SE6440- 2UD13 2UD15 2UD17 2UD21 2UD21 2UD22 2UD23 2UD24 2UD25 2UD27
-7AA1 -5AA1 -5AA1 -1AA1 -5AA1 -2BA1 -0BA1 -0BA1 -5CA1 -5CA1
Potenza di riferimento
CT
[kW]
[hp]
0,37
0,5
0,55
0,75
0,75
1,0
1,1
1,5
1,5
2,0
2,2
3,0
3,0
4,0
4,0
5,0
5,5
7,5
7,5
10,0
Potenza di uscita
[kVA]
0,9
1,2
1,6
2,3
3,0
4,5
5,9
7,8
10,1
14,0
Corrente in entrata CT 1)
[A]
2,2
2,8
3,7
4,9
5,9
7,5
10,0
12,8
15,6
22,0
Corrente di uscita CT
[A]
1,3
1,7
2,2
3,1
4,1
5,9
7,7
10,2
13,2
19,0
Corrente in entrata VT 1)
[A]
-
-
-
-
-
-
-
-
17,3
23,1
Corrente di uscita VT
[A]
-
-
-
-
-
-
-
-
19,0
26,0
Fusibile
raccomandato
[A]
3NA
10
3803
10
3803
10
3803
10
3803
10
3803
16
3805
16
3805
20
3807
20
3807
32
3812
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,0
18
*
1,5
16
*
1,5
16
*
2,5
14
*
2,5
14
*
4,0
12
2
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
10,0
8
2
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
2,5
14
4,0
12
2
prescritta per UL
2
Sezione minima cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
2,5
14
6,0
10
6,0
10
6,0
10
10,0
8
10,0
8
Peso
[kg]
[lbs]
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
1,3
2,9
3,3
7,3
3,3
7,3
3,3
7,3
5,5
12,1
5,5
12,1
N. ordinazione
6SE6440- 2UD31 2UD31 2UD31 2UD32 2UD33 2UD33 2UD34 2UD35 2UD37
-1CA1 -5DA1 -8DA1 -2DA1 -0EA1 -7EA1 -5FA1 -5FA1 -5FA1
Potenza di riferimento
CT
[kW]
[hp]
11,0
15,0
15,0
20,0
18,5
25,0
22,0
30,0
30,0
40,0
37,0
50,0
45,0
60,0
55,0
75,0
75,0
100,0
Potenza di uscita
[kVA]
19,8
24,4
29,0
34,3
47,3
57,2
68,6
83,8
110,5
Corrente in entrata CT 1)
[A]
23,1
33,8
37,0
43,0
59,0
72,0
87,0
104,0
139,0
Corrente di uscita CT
[A]
26,0
32,0
38,0
45,0
62,0
75,0
90,0
110,0
145,0
Corrente in entrata VT 1)
[A]
33,8
37,0
43,0
59,0
72,0
87,0
104,0
139,0
169,0
Corrente di uscita VT
[A]
32,0
38,0
45,0
62,0
75,0
90,0
110,0
145,0
178,0
Fusibile
raccomandato
[A]
3NA
35
3814
3NE
*
6,0
10
prescritta per UL
2
Sezione minima cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
uscita
Peso
1) Limitazioni:
10,0
8
10,0
8
16,0
6
25,0
3
25,0
3
35,0
2
70,0
2/0
95,0
3/0
2
10,0
8
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
150,0
300
150,0
300
150,0
300
2
6,0
10
10,0
8
10,0
8
16,0
6
25,0
3
25,0
3
35,0
2
70,0
2/0
95,0
3/0
[mm ]
[awg]
2
10,0
8
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
150,0
300
150,0
300
150,0
300
[kg]
[lbs]
5,5
12,1
16,0
35,0
16,0
35,0
16,0
35,0
20,0
44,0
20,0
44,0
56,0
123,0
56,0
123,0
56,0
123,0
corrente di ingresso al punto nominale, valido per la tensione di corto circuito della rete Uc = 2 %
riferito alla potenza nominale del convertitore ed alla tensione nominale di rete di 400 V senza bobine
di commutazione.
*
270
50
63
80
100
125
160
200
250
3820
3822
3824
3830
3832
3836
3140
3144
1817-0 1818-0 1820-0 1021-0 1022-0 1224-0 1225-0 1227-0
L’impiego nel territorio americano richiede fusibili di protezione elencati nella norma UL
(per es. Class NON della Bussmann)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Campo tensione di ingresso
(senza filtro)
N. ordinazione
3 AC 380 V – 480 V, ± 10 %
6SE6440- 2UD38-8FA1
2UD41-1FA1 2UD41-3GA1 2UD41-6GA1 2UD42-0GA1
Potenza di riferimento (CT)
[kW]
[hp]
90
125
110
150
132
200
160
250
200
300
Potenza di uscita
[kVA]
145,4
180
214,8
263,2
339,4
Corrente in entrata CT 1)
[A]
169
205
245
297
354
Corrente di uscita CT
[A]
178
205
250
302
370
Corrente in entrata VT 1)
[A]
205
245
297
354
442
Corrente di uscita VT
Fusibile raccomandato
spina d'innesto a tubo sec.
DIN 46235
Sezione minima cavo in
ingresso
Sezione max. cavo in
ingresso
Sezione min. cavo in uscita
Sezione max. cavo in
uscita
Peso
[A]
205
250
302
370
477
[A]
250
315
400
450
560
1227-0
1230-0
1332-0
1333-0
1435-0
[mm]
10
10
10
10
10
[mm²]
1 x 95 o
2 x 35
1 x 150 o
2 x 50
1 x 185 o
2 x 70
1 x 240 o
2 x 70
2 x 95
[AWG]
ovvero
[kcmil]
1 x 4/0 o
2x2
1 x 300 o
2 x 1/0
1 x 400 o
2 x 2/0
1 x 500 o
2 x 2/0
2 x 4/0
[mm²]
1 x 185 o
2 x 120
1 x 185 o
2 x 120
2 x 240
2 x 240
2 x 240
[AWG]
ovvero
[kcmil]
1 x 350 o
2 x 4/0
1 x 350 o
2 x 4/0
2 x 400
2 x 400
2 x 400
[mm²]
1 x 95 o
2 x 35
1 x 150 o
2 x 50
1 x 185 o
2 x 70
1 x 240 o
2 x 70
2 x 95
[AWG]
ovvero
[kcmil]
1 x 4/0 o
2x2
1 x 300 o 2 x
1/0
1 x 400 o
2 x 2/0
1 x 500 o
2 x 2/0
2 x 4/0
[mm²]
1 x 185 o
2 x 120
1 x 185 o
2 x 120
2 x 240
2 x 240
2 x 240
[AWG]
ovvero
[kcmil]
1 x 350 o
2 x 4/0
1 x 350 o
2 x 4/0
2 x 400
2 x 400
2 x 400
170
418
170
418
170
418
3NE
[kg]
[lbs]
110
242
110
242
1) Limitazioni: corrente di ingresso al punto nominale, valido per la tensione di corto circuito della rete Uc ≥ 2,33 %
riferito alla potenza nominale del convertitore ed alla tensione nominale di rete di 400 V senza bobine
di commutazione.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
271
5 Dati caratteristici del MICROMASTER 440
Edizione 10/06
Campo tensione di ingresso
(senza filtro)
N. ordinazione
6SE6440
-
3 AC 500 V – 600 V, ± 10 %
2UE175CA1
2UE215CA1
2UE222CA1
2UE240CA1
2UE255CA1
2UE275CA1
2UE311CA1
2UE315DA1
Potenza di riferimento
CT
[kW]
[hp]
0,75
1,0
1,5
2,0
2,2
3,0
4,0
5,0
5,5
7,5
7,5
10,0
11,0
15,0
15,0
20,0
Potenza di uscita
[kVA]
1,3
2,6
3,7
5,8
8,6
10,5
16,2
21,0
Corrente in entrata CT 1)
[A]
2,0
3,7
5,3
8,1
11,1
14,4
21,5
24,9
Corrente di uscita CT
[A]
1,4
2,7
3,9
6,1
9,0
11,0
17,0
22,0
Corrente in entrata VT 1)
[A]
3,2
4,4
6,9
9,4
12,6
18,1
24,9
30,0
Corrente di uscita VT
[A]
2,7
3,9
6,1
9,0
11,0
17,0
22,0
27,0
Fusibile
raccomandato
[A]
3NA
10
3803-6
10
3803-6
10
3803-6
16
3805-6
16
3805-6
25
3810-6
32
3812-6
*
*
*
*
*
*
*
35
3814-6
1803-0
2
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,5
16
1,5
16
2,5
14
4,0
12
6,0
10
2
10,0
8
10,0
8
10,0
8
10,0
8
10,0
8
10,0
8
10,0
8
35,0
2
2
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
1,0
18
2,5
14
4,0
12
4,0
12
[mm ]
[awg]
2
10,0
8
10,0
8
10,0
8
10,0
8
10,0
8
10,0
8
10,0
8
35,0
2
[kg]
[lbs]
5,5
12,1
5,5
12,1
5,5
12,1
5,5
12,1
5,5
12,1
5,5
12,1
5,5
12,1
16,0
35,0
6SE6440-
2UE318DA1
2UE322DA1
2UE330EA1
2UE337EA1
2UE345FA1
2UE355FA1
2UE375FA1
[kW]
[hp]
18,5
25,0
22,0
30,0
30,0
40,0
37,0
50,0
45,0
60,0
55,0
75,0
3NE
prescritta per UL
Sezione minima cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
uscita
Peso
N. ordinazione
Potenza di riferimento
CT
75,0
100,0
Potenza di uscita
[kVA]
25,7
30,5
39,1
49,5
59,1
73,4
94,3
Corrente in entrata CT 1)
[A]
30,0
35,0
48,0
58,0
69,0
83,0
113,0
Corrente di uscita CT
[A]
27,0
32,0
41,0
52,0
62,0
77,0
99,0
Corrente in entrata VT 1)
[A]
35,0
48,0
58,0
69,0
83,0
113,0
138,0
Corrente di uscita VT
[A]
32,0
41,0
52,0
62,0
77,0
99,0
125,0
Fusibile
raccomandato
[A]
3NA
50
3820-6
1817-0
63
3822-6
1818-0
80
3824-6
1820-0
80
3824-6
1820-0
125
3132-6
1022-0
160
3136-6
1224-0
160
3136-6
1224-0
2
10,0
8
10,0
8
16,0
6
25,0
3
25,0
3
50,0
1/0
50,0
1/0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
150,0
300
150,0
300
150,0
300
2
6,0
10
10,0
8
16,0
6
16,0
6
25,0
3
35,0
2
50,0
1/0
2
prescritta per UL
3NE
Sezione minima cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
ingresso
[mm ]
[awg]
Sezione min. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
Sezione max. cavo in
uscita
[mm ]
[awg]
35,0
2
35,0
2
35,0
2
35,0
2
150,0
300
150,0
300
150,0
300
Peso
[kg]
[lbs]
16,0
35,0
16,0
35,0
20,0
44,0
20,0
44,0
56,0
123,0
56,0
123,0
56,0
123,0
1) Limitazioni: corrente di ingresso al punto nominale, valido per la tensione di corto circuito della rete Uc = 2 %
riferito alla potenza nominale del convertitore ed alla tensione nominale di rete di 500 V senza bobine
di commutazione.
*
272
L’impiego nel territorio americano richiede fusibili di protezione elencati nella norma UL
(per es. Class NON della Bussmann)
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
6
6 Opzioni
Opzioni disponibili
In questo capitolo viene fornita una panoramica delle opzioni del MICROMASTER
440. Per ulteriori informazioni sulle dotazioni opzionali, consultare il catalogo o il
CD della documentazione.
6.1
Dotazioni opzionali indipendenti dalla variante
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Panello operatore standard (BOP)
Pannello operatore comfort (AOP)
Modulo PROFIBUS
Unità DeviceNet
Unità opzionale CANopen
Unità di analisi encoder
Kit di collegamento PC a inverter
Kit di collegamento PC a pannello AOP
Kit di montaggio a sportello BOP/AOP per controllo a inverter singolo
Kit di montaggio a sportello AOP per controllo a inverter multiplo
Tool di messa in servizio "DriveMonitor” e "Starter"
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
273
6 Opzioni
6.2
Edizione 10/06
Dotazioni opzionali dipendenti dalla variante
Grandezze costruttive A ... F
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Filtro EMC, Classe A
Filtro a bassa dispersione di Classe B
Filtro EMC supplementare, Classe B
Filtro supplementare a bassa dispersione di Classe B
Bobina di commutazione linea
Filtro ad impedenza di uscita
Piastra di collegamento degli schermi
Filtro LC
CAUTELA
Se si impiegano bobine di uscita e filtri LC, è ammesso solo il funzionamento con
frequenza impulsi di 4 kHz. Occorre garantire che siano disattivate anche le
limitazioni automatiche della frequenza impulsi.
Impostazioni obbligatorie dei parametri se si utilizza una bobina di uscita: P1800
= 4 kHz , P0290 = 0 oppure 1.
Grandezze costruttive FX e GX
¾ Bobina di commutazione linea
¾ Filtro EMC, Classe A (è necessaria una bobina di reattanza per commutazione)
¾ Filtro LC
CAUTELA
Se si impiegano bobine di uscita e filtri LC, è ammesso solo il funzionamento con
frequenza impulsi di 4 kHz. Occorre garantire che siano disattivate anche le
limitazioni automatiche della frequenza impulsi.
Impostazioni obbligatorie dei parametri se si utilizza una bobina di uscita: P1800
= 4 kHz , P0290 = 0 oppure 1.
274
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
7
Sostituzione del pannello operatore
Compatibilità elettromagnetica (EMC)
Contenuti del presente capitolo:
informazioni sulla EMC.
7.1
Compatibilità elettromagnetica (EMC) .................................................................. 276
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
275
Sostituzione del pannello operatore
7.1
Edizione 10/06
Compatibilità elettromagnetica (EMC)
Tutti i costruttori / assemblatori di apparecchiature elettriche che "effettuino una
funzione intrinseca completa e siano poste sul mercato sotto forma di singole unità
destinate agli utenti finali " devono conformarsi alle prescrizioni della direttiva sulla
EMC 89/336/EEC.
Vi sono tre procedure con cui i costruttori/assemblatori possono dimostrare la
conformità a tale direttiva:
7.1.1
Autocertificazione
Consiste nel rilascio da parte del costruttore di una dichiarazione di conformità alle
norme europee applicabili all'ambiente elettrico per cui l'apparecchiatura è stata
concepita. Nella dichiarazione del costruttore si potranno citare solo le norme
ufficialmente pubblicate nel Bollettino Ufficiale della Comunità Europea.
7.1.2
Descrizione di costruzione tecnica
Si potrà preparare una descrizione della realizzazione tecnica dell'apparecchiatura
che ne descriva le caratteristiche EMC. Tale descrizione dovrà essere approvata
da un 'Organismo Competente' nominato dalla pertinente organizzazione
governativa europea. La presente metodica consente il riferimento ed il ricorso a
norme ancora in fase di stesura.
7.1.3
Certificato CE di prova di tipo
La presente metodica è applicabile solamente alle apparecchiature di
radiotrasmissione. Tutte le unità MICROMASTER 440 sono certificate per la
conformità alla direttiva EMC. quando installate rispettando le raccomandazioni
riportate al paragrafo 2.
276
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
7.1.4
Sostituzione del pannello operatore
Conformità alla direttiva sulla EMC con l’imminente prescrizione
sulle emissioni di armoniche.
A partire dal 1 Gennaio 2001, tutte le apparecchiature elettriche contemplata dalla
Direttiva EMC saranno tenuti a confermarsi con le disposizioni della norma EN
61000-3-2 "Limiti per le emissioni di correnti armoniche (ingresso apparecchiature
≤ 16 A per fase)".
Tutti gli azionamenti a velocità variabile Siemens delle serie MICROMASTER,
MIDIMASTER, MICROMASTER Eco e COMBIMASTER, classificati come
"Apparecchiature professionali" si sensi della norma, soddisfano i requisiti della
norma stessa
Non si sono ancora definite le emissioni di correnti armoniche consentite per le
"Apparecchiature professionali" con una potenza di entrata > 1 kW. Di
conseguenza, qualsiasi apparecchio elettrico contenente i suddetti azionamenti
con una potenza di entrata > 1 kW non richiede l'autorizzazione al collegamento.
Solo per le grandezze costruttive A e C
Considerazioni speciali per gli azionamenti con potenza da 250 W a 550 W con
alimentazione di rete di 230 V 1ac impiegati per applicazioni non di tipo industriale
Le unità di tale fascia di tensione e potenza dovranno essere corredate della
seguente avvertenza:
”La presente apparecchiatura richiede l'autorizzazione dell'ente che fornisce
l’energia per il collegamento a reti pubbliche”. Per ulteriori informazioni si veda la
norma EN 61000-3-12 alle sezioni 5.3 e 6.4. Le unità collegate a reti di fornitura
industriale1 non richiedono tale autorizzazione (vedi la EN 61800-3, sezione
6.1.2.2).
La seguente tabella descrive le emissioni di correnti armoniche da questi prodotti:
Tabella 7-1
Emissioni di armoniche consentite
Dati nominali
Corrente armonica
tipica (A)
Corrente armonica tipica Distorsione di tensione
(%)
tipica
Dati nominali del trasformatore di
distribuzione
3
rd
5
th
7
th
9
th
11
th
3
rd
5
th
7
th
9
th
11
th
10 kVA
100 kVA
1 MVA
THD (%)
THD (%)
THD (%)
250 W 1AC 230 V 2.15 1.44 0.72 0.26 0.19
83
56
28
10
7
0.77
0.077
0.008
370 W 1AC 230 V 2.96 2.02 1.05 0.38 0.24
83
56
28
10
7
1.1
0.11
0.011
550 W 1AC 230 V 4.04 2.70 1.36 0.48 0.36
83
56
28
10
7
1.5
0.15
0.015
Non si sono ancora definite le emissioni di correnti armoniche consentite per le
"Apparecchiature professionali" con una potenza di entrata > 1 kW. Di
conseguenza, qualsiasi apparecchio elettrico contenente i suddetti azionamenti
con una potenza di entrata > 1 kW non richiede l'autorizzazione al collegamento.
In alternativa, si potrà ovviare alla necessità di richiedere l'autorizzazione al
collegamento installando i filtri induttivi in entrata raccomandati nei cataloghi tecnici
(fatto salvo per le unità da 550 W 230 V 1ac).
1 Si definiscono di tipo industriale le reti di distribuzione che non servono edifici adibiti ad uso
domestico.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
277
Sostituzione del pannello operatore
7.1.5
Edizione 10/06
Classificazione del comportamento EMC
Vi sono tre classi generali di rendimento EMC, come descritto qui di seguito:
Classe 1: Applicazioni industriali in genere
Rispetto della norma europea EN 61800-3 (EMC Product Standard for Power Drive
Systems) per l'impiego nel secondo ambiente (industria).
Tabella 7-2
Applicazioni industriali in genere
Fenomeno EMC
Emissioni:
Immunità:
Norma
Livello
Emissioni irradiate
EN 55011
Valore limite A1
Emissioni condotte
EN 61800-3
I valori limite corrispondono a EN
55011, classe A, gruppo 2
Scariche elettrostatiche
EN 61000-4-2
Scarica in aria da 8 kV
Impulsi di disturbo
EN 61000-4-4
Cavi di potenza 2 kV, cavi di
controllo 1 kV
Campo elettromagnetico ad
alta frequenza
EN 61000-4-3
26 – 1000 MHz, 10 V/m
Classe 2: Applicazioni industriali filtrate
Questo comportamento EMC consente al costruttore/assemblatore di
autocertificare la conformità delle proprie apparecchiature alla direttiva EMC per
l'ambiente industriale, per quanto concerne il comportamento EMC del sistema di
azionamento. I valori limite corrispondono alle norme sulle emissioni generiche
nelle applicazioni industriali e sugli standard di immunità EN 61000-6-4 e EN
61000-6-2
Tabella 7-3
Applicazioni industriali filtrate
Fenomeno EMC
Emissioni:
Immunità:
278
Norma
Livello
Emissioni irradiate
EN 55011
Valore limite A1
Emissioni condotte
EN 61800-3
I valori limite corrispondono a EN
55011, classe A, gruppo 2
Distorsione della tensione
di rete
EN 61000-2-4
Oscillazioni, cadute e
squilibri di tensione,
variazioni di frequenza
EN 61000-2-1
Campi magnetici
EN 61000-4-8
50 Hz, 30 A/m
Scariche elettrostatiche
EN 61000-4-2
Scarica in aria da 8 kV
Impulsi di disturbo
EN 61000-4-4
Cavi di potenza 2 kV, cavi di
controllo 2 kV
Campo elettromagnetico ad
alta frequenza, modulato in
ampiezza
EN 61000-4-3
80 MHz – 1000 MHz, 10 V/m, 80 %
AM, cavi di potenza e di segnale
Campo elettromagnetico ad
alta frequenza, a
modulazione di impulsi
EN 61000-4-3
900 MHz, 10 V/m 50 % ciclo di
servizio, frequenza di ripetizione
200 Hz
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
Sostituzione del pannello operatore
Solo per le grandezze costruttive A … F
Classe 3: Applicazioni filtrate, per ambienti residenziali, commerciali e
dell'industria leggera
Questo comportamento EMC consente al costruttore/assemblatore di autocertificare la conformità delle proprie apparecchiature alla direttiva EMC per
l'ambiente residenziale, commerciale e dell'industria leggera, per quanto concerne
il comportamento EMC del sistema di azionamento. I valori limite corrispondono
alle norme sulle emissioni generiche e sugli standard di immunità EN 61000-6-3 e
EN 61000-6-1.
Tabella 7-4
Applicazioni filtrate per ambienti residenziali, commerciali e dell'industria
leggera
Fenomeno EMC
Norma
Livello
Emissioni:
Emissioni irradiate*
EN 55011
Valore limite B
Emissioni condotte
EN 61800-3
Categoria C1:
Il valore limite corrisponde a
EN 55011, classe B
Categoria C2:
Il valore limite corrisponde a EN
55011, classe A
Immunità:
Distorsione della tensione di
rete
EN 61000-2-4
Oscillazioni, cadute e squilibri di EN 61000-2-1
tensione, variazioni di
frequenza
*
Campi magnetici
EN 61000-4-8
50 Hz, 30 A/m
Scariche elettrostatiche
EN 61000-4-2
Scarica in aria da 8 kV
Impulsi di disturbo
EN 61000-4-4
Cavi di alimentazione 2 kV, cavi
di controllo 2 kV
Campo elettromagnetico ad alta EN 61000-4-3
frequenza, modulato in
ampiezza
80 MHz – 1000 MHz, 10 V/m,
80 % AM, cavi di potenza e di
segnale
Campo elettromagnetico ad alta EN 61000-4-3
frequenza, a modulazione di
impulsi
900 MHz, 10 V/m 50 % ciclo di
servizio, frequenza di
ripetizione 200 Hz
Questi limiti dipendono dal fatto che l'inverter venga correttamente installato
all'interno di un contenitore metallico per apparecchiature di manovra. Se
l'inverter non viene installato in tale contenitore i limiti non verranno rispettati.
NOTA
•
•
•
Per ottenere questi livelli di prestazione non si dovrà superare la frequenza
impulsi di default e non si dovranno impiegare cavi di lunghezza superiore ai
25 metri.
Gli inverter MICROMASTER sono concepiti esclusivamente per applicazioni
di tipo professionale. Di conseguenza non rientrano nell'ambito delle norme
sulle emissioni armoniche EN 61000-3-2.
La tensione massima di rete a filtri installati è di 460V.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
279
Sostituzione del pannello operatore
Tabella 7-5
Edizione 10/06
Tavola di conformità
Grandezze costruttive A ... F
Classe 1 – Applicazioni industriali in genere
6SE6440-2U***-**A1
Apparecchi senza filtro, tutte le tensioni e le potenze. La norma di prodotto EN 61800-3
+A11 per "Azionamenti elettrici a velocità variabile, parte 3: norma di prodotto EMC incl.
metodi di prova speciali“ definisce i valori limite per le emissioni condotte che non
vengono rispettati dai convertitori non filtrati nel secondo ambiente.
Per i sistemi di azionamento nelle installazioni C3 devono essere installati convertitori
filtrati (come descritto alla classe 2).
L'impiego di convertitori non filtrati in ambienti industriali è ammissibile solo se questi
fanno parte di un sistema dotato di filtri di rete sul lato di ingresso dell'alimentazione a
monte.
Classe 2 – Applicazioni industriali filtrate
6SE6440-2A***-**A1
Tutte le unità con filtri interni di Classe A
6SE6440-2A***-**A1 con
6SE6440-2FA00-6AD1
Unità di grandezza costruttiva A 400-480 V con filtri a basamento esterni di Classe A
Classe 3: Applicazioni filtrate, per ambienti residenziali, commerciali e dell'industria leggera
6SE6430-2A***-**A0 con
6SE6400-2FS0*-***0
Apparecchi con filtro integrato, classe A
e filtri esterni supplementari, classe B
6SE6440-2U***-**A1 con
6SE6400-2FB0*-***1
Apparecchi con filtro integrato, classe A
e filtri esterni supplementari, classe B
6SE6440-2U***-**A0 con
Filtro EMC Classe B
(ad es. Fa. Schaffner)
6SE6440-2A***-**A0
Apparecchi senza filtro, con filtri esterni a basamento, classe B.
Tutti gli apparecchi con filtri integrati di classe A.
Per i sistemi di azionamento nelle installazioni di categoria C2 è richiesta la seguente
avvertenza:
In un ambiente domestico, questo prodotto può provocare interferenze ad alta
frequenza che possono richiedere l'adozione di contromisure di protezione dai disturbi.
* denota che è ammesso qualsiasi valore.
Grandezze costruttive FX e GX
Classe 1 – Applicazioni industriali in genere
6SE6440-2U***-**A1
Apparecchi senza filtro, tutte le tensioni e le potenze. La norma di prodotto EN 61800-3
+A11 per "Azionamenti elettrici a velocità variabile, parte 3: norma di prodotto EMC incl.
metodi di prova speciali“ definisce i valori limite per le emissioni condotte che non
vengono rispettati dai convertitori non filtrati nel secondo ambiente.
Per i sistemi di azionamento nelle installazioni C3 devono essere installati convertitori
filtrati (come descritto alla classe 2).
L'impiego di convertitori non filtrati in ambienti industriali è ammissibile solo se questi
fanno parte di un sistema dotato di filtri di rete sul lato di ingresso dell'alimentazione a
monte.
Classe 2 – Applicazioni industriali filtrate
6SE6440-2U***-**A1 con
6SL3000-0BE**-***0
Con i filtri CEM ext. (disponibili come optionals) vengono rispettati i valori limite della
norma EN 55011, classe A per l’emissione di disturbi dai cavi (occorre una bobina di
commutazione rete)
* denota che è ammesso qualsiasi valore.
Categoria C3: sistema di azionamento (PDS) con tensione nominale < 1000 V.
Per l'impiego nel secondo ambiente.
Categoria C2: sistema di azionamento (PDS) con tensione nominale < 1000 V.
Per l'impiego nel primo ambiente: installazione e messa in servizio esclusivamente affidate a
tecnici specializzati EMC.
Categoria C1: sistema di azionamento (PDS) con tensione nominale < 1000 V.
Per l'impiego nel primo ambiente.
280
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
Sostituzione del pannello operatore
Appendici
A
Sostituzione del pannello operatore
2
1
Fn
1
P
0
4
3
Fn
1
P
0
Fn
1
P
0
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
281
Rimozione dei pannelli frontali
Edizione 10/06
B
Rimozione dei pannelli frontali
B.1
Rimozione dei pannelli frontali della grandezza
costruttiva A
282
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
B.2
Rimozione dei pannelli frontali
Rimozione dei pannelli frontali per le grandezze
costruttive B e C
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
283
Rimozione dei pannelli frontali
B.3
284
Edizione 10/06
Rimozione dei pannelli frontali per le grandezze
costruttive D ed E
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
B.4
Rimozione dei pannelli frontali
Rimozione dei pannelli frontali della grandezza
costruttiva F
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
285
Rimozione dei pannelli frontali
B.5
286
Edizione 10/06
Rimozione dei pannelli frontali per le grandezze
costruttive FX e GX
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
C
Rimozione della scheda di I/O
Rimozione della scheda di I/O
!
ATTENZIONE
Per liberare dal fermo la scheda di I/O basta esercitare una leggera pressione.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
287
Rimozione del condensatore a 'Y'
Edizione 10/06
D
Rimozione del condensatore a 'Y'
D.1
Rimozione del condensatore a 'Y' per la grandezza
costruttiva A
1
2
LK 700
288
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
D.2
Rimozione del condensatore a 'Y'
Rimozione del condensatore a 'Y' per le grandezze
costruttive B e C
!
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
289
Rimozione del condensatore a 'Y'
D.3
290
Edizione 10/06
Rimozione del condensatore a 'Y' per le grandezze
costruttive D ed E
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
D.4
Rimozione del condensatore a 'Y'
Rimozione del condensatore a 'Y' per la grandezza
costruttiva F
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
291
Rimozione del condensatore a 'Y'
D.5
Edizione 10/06
Rimozione del condensatore a 'Y' per la grandezza
costruttiva FX
TORX T20
sbloccare
la staffa
Bügel lösen
292
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
D.6
Rimozione del condensatore a 'Y'
Rimozione del condensatore a 'Y' per le grandezze
costruttive GX
TORX T20
sbloccare la
Bügel
staffa lösen
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
293
Sostituire il ventilatore
Edizione 10/06
E
Sostituire il ventilatore
E.1
Sostituire il ventilatore per la grandezza costruttiva A
294
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
E.2
Sostituire il ventilatore
Sostituire il ventilatore per le grandezze costruttive
BeC
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
295
Sostituire il ventilatore
E.3
296
Edizione 10/06
Sostituire il ventilatore per le grandezze costruttive
DeE
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
E.4
Sostituire il ventilatore
Sostituire il ventilatore per la grandezza costruttiva F
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
297
Sostituire il ventilatore
E.5
298
Edizione 10/06
Sostituire il ventilatore per la grandezza costruttiva F
con filtro
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
E.6
Sostituire il ventilatore
Sostituire il ventilatore per le grandezze costruttive
FX e GX
Per la sostituzione del ventilatore nelle forme costruttive FX e GX vedere CD-ROM
di documentazione, directory "Spares".
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
299
Corrente nominale di cortocircuito (SCCR)
F
Edizione 10/06
Corrente nominale di cortocircuito (SCCR)
Grandezze costruttive A … C
L'apparecchio ha un valore "SCCR standard" di 10 kA che soddisfa i requisiti della
norma UL508C.
Dispone inoltre di un "valore SCCR elevato" (> 10 kA) che lo rende idoneo
all'impiego in quadri elettrici industriali secondo NEC art. 409 (ed. 2005) e UL508A
(aprile 2006).
La certificazione UL del MICROMASTER 440 implica un "valore SCCR elevato" di
livello pari alla corrente di interruzione di cortocircuito della partenza motore sicura,
che protegge il motore.
In questo modo, scegliendo una protezione della partenza motore (branch circuit
protection) omologata uL e adatta alla corrente di interruzione di cortocircuito della
rispettiva applicazione, si può raggiungere qualsiasi valore SCCR elevato per il
MICROMASTER 440, e quindi anche un valore SCCR maggiore di 10 kA.
Le indicazioni succitate sono valide per la tensione massima rispettiva
dell’azionamento, se questo è protetto da un fusibile di tipo H, J oppure K
omologato UL, da un interruttore automatico o un controllo motore dotato di
protezione automatica.
Grandezze costruttive D … GX
L’apparecchio ha un "valore standard SCCR" (corrente di cortocircuito nominale) di
42 kA che soddisfa i requisiti della norma UL508C.
Un "valore SCCR" superiore (> 42 kA), utilizzabile per installazioni di quadri elettrici
industriali secondo NEC Articolo 409 (Edizione 2005) e UL508A (Aprile 2006), può
essere raggiunto impiegando fusibili limitatori di corrente (current limiting fuses)
oppure interruttori automatici, purché abbiano il potere di interruzione richiesto e la
rispettiva corrente diretta (let through current).
Il calcolo, la scelta e la marcatura del dispositivo limitatore di corrente possono
essere eseguiti solo da un ingegnere conformemente qualificato secondo NEC
Articolo 409 (Edizione 2005) e UL508A (Aprile 2006).
Le indicazioni succitate sono valide per la tensione massima rispettiva
dell’azionamento, se questo è protetto da un fusibile di tipo H, J oppure K
omologato UL, da un interruttore automatico o un controllo motore dotato di
protezione automatica.
300
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
G
Norme coinvolte
Norme coinvolte
Direttiva Europea bassa tensione
La gamma di prodotti MICROMASTER è conforme ai requisiti della Direttiva bassa
tensione 73/23/EEC, quale emendata dalla Direttiva 98/68/EEC. Le unità recano la
certificazione di conformità alle seguenti norme:
EN 61800-5-1 Sistemi elettrici di azionamento a velocità variabile,
Parte 5-1: Requisiti di sicurezza
Requisiti elettrici, termici ed energetici
EN 60204-1
Sicurezza del macchinario - Apparecchiatura elettrica delle
macchine
Direttiva europea macchine
La serie costruttiva di inverter MICROMASTER non rientra nell'ambito della
Direttiva macchine. Ciò nonostante i prodotti sono stati sottoposti a completi
accertamenti di conformità agli essenziali requisiti di Salute & Sicurezza di tale
direttiva allorché impiegati in tipiche applicazioni macchina. Su richiesta è
disponibile una dichiarazione di armonizzazione.
Direttiva europea EMC
Quando installato secondo le raccomandazioni riportate nel presente manuale, il
MICROMASTER risponde a tutti i requisiti della Direttiva EMC, quali definiti dalla
Norma sui prodotti EMC per i sistemi elettrici di azionamento EN61800-3.
Underwriters Laboratories
APPARECCHIATURE DI CONVERSIONE POTENZA A CLASSIFICAZIONE UL e
CUL
ISO 9001
Siemens utilizza un sistema di gestione della qualità conforme ai requisiti
ISO 9001.
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
301
Elenco delle abbreviazioni
H
Elenco delle abbreviazioni
AC
AD
ADC
ADR
AFM
AIN
AOP
AOUT
ASP
ASVM
BCC
BCD
BI
BICO
BO
BOP
C
CB
CCW
CDS
CI
CFM
CM
CMD
CMM
CO
CO/BO
COM
COM-Link
CT
CT
CUT
CW
DA
DAC
DC
DDS
DIN
DIP
DOUT
302
Edizione 10/06
Corrente alternata
Convertitore Analogico-digitale
Convertitore Analogico-digitale
Indirizzo
Modifica addizionele di frequenza
Ingresso analogico
Unità di comando con visualizzazione a testo inchiaro / memoria
parametri
Uscita analogica
Valore nominale analogico
Modulazione asimmetrica vettore spaziale
Carattere di controllo
Binario a codifica decimale
Ingresso binettore
Binettore / Connettore
Uscita binettore
Unità di comando con visualizzazione numerica
Messa in servizio
Scheda di comunicazione
A sinistra in senso antiorario
Gruppo dati di comando
Ingresso connettore
Piedi cubici al minuto (1 l/s ≅ 2,1 CFM)
Gestione configurazione
Comando
Combimaster
Uscita connettore
Uscita connettore /Uscita binettore
Radice
Interfaccia di comunicazione
Messa in servizio, pronto al funzionamento
Coppia costante
Messa in servizio,in funzione, pronto al funzionamento
A destra in senso orario
Convertitore Digitale-analogico
Convertitore Digitale-analogico
Corrente continua
Gruppo dati azionamento
Ingresso digitale
Microinterruttore
Uscita digitale
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
DS
EEC
EEPROM
ELCB
EMC
EMF
EMI
FAQ
FCC
FCL
FF
FFB
FOC
FSA
GSG
GUI ID
HIW
HSW
HTL
I/O
IBN
IGBT
IND
JOG
KIB
LCD
LED
LGE
MHB
MM4
MOP
NC
NO
OPI
PDS
PID
PKE
PKW
PLC
PLI
PPO
PTC
PWE
PWM
Elenco delle abbreviazioni
Stato azionamento
Comunità Economica Europea (CEE)
Circuito integrato (programmabile e cancellabile elettricamente
Interruttore differenziale
Compatibilità elettromagnetica
Forza elettromagnetica
Disturbo elettromagnetico
Domande frequentemente poste
Regolazione del flusso di corrente
Limitazione rapida della corrente
Frequenza fissa
Blocco funzione libero
Regolazione a orientamento di campo
Grandezza costruttiva A
Guida operativa
Carattere di identificazione globale
Valore reale principale
Valore riferimento principale
Logica ad alto livello
Ingresso/Uscita
Messa in servizio
Transisto bipolare a porta isolata
Sottoindice
Marcia a impulsi
Tamponamento cinetico
Display a cristalli liquidi
Diodo a emissione di luce
Lunghezza
Freno di tenuta del motore
MICROMASTER 4a Generazione
Motopotenziometro
Contatto di apertura
Contatto di chiusura
Istruzioni per il funzionamento
Sistema di trasmissione
Regolatore PID (percentuale proporzionale, integrale, differenziale)
Identificatore parametro
Valore identificatore parametro
Controllore logico programmabile
Elenco parametri
Oggetto parametri dati di processo
Conduttore a freddo (coefficiente di temperatura positivo)
Valore parametro
Modulazione a larghezza di impulso
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
303
Elenco delle abbreviazioni
PX
PZD
QC
RAM
RCCB
RCD
RFG
RFI
RPM
SCL
SDP
SLVC
STW
STX
SVM
TTL
USS
VC
VT
ZSW
304
Edizione 10/06
Ampliamento di potenza
Dato di processo
Messa in servizio rapida
Memoria ad accesso casuale
Interruttore differenziale
Relè differenziale
Generatore di rampa
Interferenza a radio-frequenza
Giri al minuto (g/min)
Graduazione
Unità visualizzazione di stato
Controllo vettoriale ad anello aperto
Parola di comando
Inizio messaggio
Modulazione vettore spaziale
Logica Transistor-transistor
Interfaccia seriale universale
Regolazione vettoriale
Coppia variabile
Parola di stato
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
Indice
Indice
A
Acqua ......................................................25
Adattamento della tensione del ventilatore
.............................................................41
Altitudine del luogo di installazione .........24
avvio al volo...........................................213
Avvio al volo
con trasduttore del numero di giri ......214
senza trasduttore del numero di giri ..213
B
Blocchi di funzione liberi........................191
C
Canale valore di riferimento ..................181
Generatore di rampa..........................183
Canale valori di riferimento
AFM ...................................................181
Caratteristiche .........................................19
Caratteristiche di prestazione..................20
Caratteristiche di protezione....................20
Caratteristiche principali ..........................19
Cavi lunghi
funzionamento con ..............................35
Classificazione del comportamento EMC
...........................................................278
Collegamento dell’unità frenante.............36
Comando motore...................................235
Controllo V/f .......................................235
Regolazione del numero di giri ..........248
Regolazione di coppia .......................253
Regolazione vettore...........................243
Compatibilità elettromagnetica
autocertificazione ...............................276
Certificato CE di prova di tipo ............276
descrizione di costruzione tecnica .....276
generalità ...................................275, 276
Comunicazione......................................144
con alimentazioni (IT) non collegate a terra
Funzionamento con .............................34
Condizioni dell’ambiente operativo
Altitudine del luogo di installazione......24
Umidità atmosferica .............................24
Condizioni dell'ambiente operativo..........24
Conformità alla direttiva sulla EMC .......277
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Connessioni di alimentazione ................. 35
Connessioni di alimentazione e motore.. 35
Connessioni motore ................................ 35
Connessioni motore e di alimentazione
monofase............................................. 40
Controller PID ....................................... 173
PID valore rif. fisso ............................ 178
Potenziometro motore PID................ 177
Regolazione ballerino PID................. 179
Controller tecnologico ........................... 173
Controllo V/f .......................................... 235
Aumento della tensione..................... 237
Compensazione scorrimento ............ 239
Limitazione di corrente ...................... 242
D
Dati caratteristici ................................... 266
Descrizione generale .............................. 17
Dimensioni e coppie di serraggio............ 30
Direttive di cablaggio EMI ....................... 44
Dotazioni opzionali dipendenti dalla
variante.............................................. 274
Dotazioni opzionali indipendenti dalla
variante.............................................. 273
E
EMC ...................................................... 276
EMI.......................................................... 43
F
Frenatura in c.c. .................................... 202
Freni elettronici ..................................... 202
Frenatura in c.c. ................................ 202
Freno a resistenza............................. 206
Freno Compound .............................. 205
Freno a resistenza ................................ 206
Freno Compound .................................. 205
Freno stazionamento motore................ 196
Frequenze fisse .................................... 167
Funzionamento con
con alimentazioni (IT) non collegate a
terra ..................................................... 34
Funzionamento con
interruttore automatico a corrente residua
............................................................. 34
305
Indice
Funzionamento con
cavi lunghi ............................................35
Funzioni ...................................................47
Fusibili ventilatore....................................41
I
Indicazioni di Avvertenza, Attenzione e
Note
generalità ...............................................7
Indicazioni di avvertenza, di attenzione e
note
funzionamento .......................................9
messa in esercizio .................................8
riparazione .............................................9
smantellamento e smaltimento ............10
trasporto e magazzinaggio ....................8
Indirizzo di contatto ...................................5
Ingressi/uscite........................................135
Ingressi analogici ...............................140
Ingressi digitali ...................................135
Uscite analogiche ..............................142
Uscite digitali......................................138
Inquinamento atmosferico .......................25
Installazione.............................................21
Installazione dopo un periodo di
magazzinaggio.....................................23
Installazione e raffreddamento ................25
Installazione elettrica...............................33
Installazione meccanica ..........................26
Interferenze elettromagnetiche................43
indicazioni per evitare le EMI...............43
Interruttore automatico a corrente residua
funzionamento con ..............................34
Istruzioni di sicurezza ................................7
J
JOG .......................................................172
L
Limitazione del valore di riferimento coppia
Limitazione del valore di riferimento
coppia ................................................254
306
Edizione 10/06
M
Messa in esercizio .................................. 77
Calcolo dei dati motore/regolazione.... 88
con BOP o AOP .................................. 83
Identificazione dati motore .................. 91
Impostazione 50 / 60 Hz ..................... 79
Messa in esercizio applicativa............. 97
Messa in esercizio rapida.................... 83
Messa in esercizio seriale ................. 132
Reset su impostazione di fabbrica .... 133
Messaggi di allarme .............................. 260
Messaggi di errore ................................ 260
con il Panello operatore BOP............ 259
con il Panello operatore standard ..... 258
Metodi di schermatura ............................ 44
MICROMASTER 440
caratteristiche di prestazione .............. 20
caratteristiche di protezione ................ 20
caratteristiche principali....................... 19
dati caratteristici ................................ 261
generalità............................................. 18
Modificare
i parametri con BOP ............................ 73
Monitoraggi / Messaggi......................... 221
Monitoraggio momento di carico........... 223
Montaggio di moduli opzionali ................ 32
Montaggio su guida profilata per grandezza
costruttiva A......................................... 31
Morsetti di collegamento......................... 37
N
Norme di pertinenza
Direttiva Europea bassa tensione ..... 302
Direttiva europea EMC ...................... 302
Direttiva europea sul macchinario..... 302
ISO 9001 ........................................... 302
Underwriters Laboratories................. 302
O
Opzionali per il box elettronico................ 32
Opzioni disponibili ................................. 273
MICROMASTER 440 Manuale operativo
6SE6400-5AW00-0CP0
Edizione 10/06
Indice
P
R
Pannelli di comando ................................70
AOP .....................................................71
BOP .....................................................70
SDP......................................................75
Tasti e loro funzioni..............................72
Pannelli operatore
sostituzione del pannello operatore ...281
pannello operatore
Modificare parametri ............................73
Panoramica connessioni
FX ........................................................38
GX........................................................39
Parametri .................................................51
Parametro
Attributi.................................................52
Parametro di osservazione ..................52
Parametro d'impostazione ...................51
Raggruppamento e accesso................56
Personale qualificato .................................6
Posizionamento rampa di decelerazione219
Potenziometro motore ...........................170
Premessa ..................................................5
Prestazioni EMC
Applicazioni filtrate, per ambienti
residenziali, commerciali e dell'industria
leggera ...............................................279
Classe 1
Radiazioni elettromagnetiche ................. 24
Record di dati.......................................... 63
Regolazione del numero di giri ............. 248
Regolazione di coppia .......................... 253
regolazione Vdc
Buffer cinetico.................................... 218
Regolazione Vdc................................... 215
Controller max. Vdc........................... 215
Regolazione vettoriale .......................... 243
Regolatore del numero di giri ............ 248
Regolazione di coppia ....................... 253
senza trasduttore del numero di
giri(SLVC).......................................... 245
Regolazione vettoriale Regolazione
vettoriale
con trasduttore del numero di giri (VC)
........................................................... 247
Riavvio automatico................................ 211
Ricerca e riparazione guasti ................. 257
Riduzione della corrente in base alla
frequenza degli impulsi ..................... 265
Rimozione dei pannelli frontali.............. 282
Rimozione del condensatore a 'Y' ........ 289
Rimozione della scheda di I/O .............. 288
Applicazioni industriali in genere.....278
Classe 2
Applicazioni industriali filtrate ..........278
Prestazioni nominali ..............................262
Protezione della parte di potenza..........232
Protezione termica motore ....................227
Modello motore termico .....................229
Sensore termico.................................230
Q
Quote di montaggio per il MICROMASTER
440 modello FX....................................28
Quote di montaggio per il MICROMASTER
440 modello GX ...................................29
S
Sagoma di foratura per il modello
MICROMASTER 440 .......................... 27
Schema a blocchi.................................... 74
Segnalazioni di avvertenza, di attenzione e
note
definizioni .............................................. 6
Service e supporto Online ........................ 5
Sostituire il ventilatore........................... 295
Sostituzione del pannello operatore ..... 281
sovraccarichi ......................................... 227
Spostamento a impulsi ......................... 172
Supporto tecnico ....................................... 5
T
Tecnologia BICO..................................... 57
Temperatura ........................................... 24
U
Umidità atmosferica ................................ 24
Unità frenante ......................................... 36
MICROMASTER 440 Manuale operativo
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Indice
Edizione 10/06
Urti ...........................................................24
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Data di edizione: 10/06
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Geschäftsgebiet Standard Drives (SD)
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10/06
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